5. L'esodo (Esodo 1-15)

Alla fine del libro di Genesi, la famiglia di Abraamo era numerosa e una nazione, ma in Egitto invece della terra promessa. Il libro di Esodo riprende la storia circa 300 anni dopo la morte di Giuseppe. In quel tempo, gli Israeliti adempirono il mandato creazionale e furono fecondi e si moltiplicarono (Gen 1:28; Es 1:7), in modo che le promesse di Dio ad Abraamo fossero parzialmente adempiute, ma anche minacciate:

Promesse (Gen 12:1-3)Situazione attuale (Es 1)
Nuovo paese (Canaan)No - in Egitto (Es 1:1, ma Gen 15:13-16)
Grande nazioneSì - numeroso (Es 1:7,12,20) ma a rischio (Es 1:15-16,22)
Ricevere una benedizioneSì e no - erano schiavi, disprezzati, ma Dio li benediceva proteggendoli e facendoli crescere (un esempio: Es 1:20-21)
Nome grande
Benedire tutte le famiglie

Dio nella sua provvidenza cominciò ad operare per la salvezza degli Israeliti (Es 2:1-22) prima che loro lo chiedessero. Dio agì a motivo delle sue promesse e della sua compassione (Es 2:23-25).

Mosè non è primariamente un esempio di pietà e fede, ma rivela e preannuncia la natura dell'opera di Gesù Cristo. Così fu salvato da bambino perché i poteri opposti a Dio non potevano ostacolare il mediatore del piano divino.

Un'altra caratteristica importante di Mosè era che era un profeta. Questo sarà spiegato nello studio 11.

La chiamata di Mosè (Es 3-4)

Il racconto della chiamata di Mosè al pruno ardente (Es 3-4) è molto importante per capire come è Dio e come agisce, perché Dio rivelò alcune cose di se stesso.

Es 3:1-9: Per la prima volta, Dio si rivelò come Dio santo a cui le persone (che non sono né sante né perfette) non potevano avvicinarsi. Questa caratteristica è importante per capire i sacrifici (che saranno spiegati nel prossimo studio), e perché il sacrificio di Gesù era necessario. Però, anche se era un Dio santo, non era un Dio lontano e impersonale: era il Dio del padre di Mosè, d'Abraamo, d'Isacco e di Giacobbe e quindi, implicitamente, anche di Mosè. Era il Dio che aveva fatto le promesse ai patriarchi che andavano ancora adempiute. Inoltre, era un Dio che rispondeva all'afflizione e alle grida del suo popolo, e che voleva liberarlo.

Es 3:10: Dio mandò Mosè dal faraone per liberare gli Israeliti.

Es 3:11: La prima obbiezione di Mosè: non era nessuno.

Es 3:12: La risposta di Dio: non importava, perché Dio sarebbe stato con lui; diede a Mosè un segno.

Es 3:13: La seconda obbiezione di Mosè: non sarebbe stato riconosciuto.

Es 3:14-22: La risposta di Dio: si chiamava "Io sono" (cioè Yahweh) - Dio è assoluto ed è l'esistenza. Anche se questo nome era già stato utilizzato in Genesi, questa è la prima volta che Dio si rivelò con questo nome. BDIl nome di Dio fu conosciuto prima di Mosè?

Es 4:1: La terza obbiezione di Mosè: non gli avrebbero creduto.

Es 4:2-9: La risposta di Dio: i segni miracolosi del bastone, della mano lebbrosa e dell'acqua dal fiume; era la prima volta che Dio fece dei miracolosi attraverso uno dei suoi seguaci.

Es 4:10: La quarta obbiezione di Mosè: non sapeva parlare.

Es 4:11-12: La risposta di Dio: Dio gli avrebbe dato da dire.

Es 4:13: La quinta obbiezione di Mosè: una supplica - Dio doveva mandare qualcun altro ma non Mosè.

Es 4:14-17: La risposta di Dio: avrebbe provveduto Aaronne per aiutarlo.

Es 4:18-23: Mosè andò in Egitto. Per la prima volta il popolo di Dio fu chiamato suo figlio e il suo primogenito. Questo tema sarà approfondito nelle domande di questo studio.

Dio contro il faraone (Es 5-6)

La prossima parte del racconto introduce un tema che è molto importante nel libro di Esodo: A chi appartiene Israele? A chi appartiene tutto il mondo? Al faraone che si definisce un dio, oppure all'unico vero Dio che semplicemente è, Yahweh?

Quando Mosè disse al faraone che Yahweh gli ordinava di lasciare andare il suo popolo, il faraone rispose che non riconosceva Yahweh (Es 5:1-2) e aggravò la schiavitù degli Israeliti (Es 5:6-18). Poi gli Israeliti mormorarono contro Mosè (Es 5:20-21; vedi At 7:23-40) e Mosè contro Dio (Es 5:22-23). Dio ribadì le sue promesse ad Abraamo e a Mosè (Es 6:1-8). Israele e Mosè non ci credettero ancora, ma Dio mandò Mosè dal faraone di nuovo (Es 6:9-13,28-30).

Le piaghe (Es 7-11)

Dio poi fece una serie di segni, prima il bastone di Mosè che si trasformò in serpente, e poi le dieci piaghe. Dio poteva liberare Israele senza questi segni, ma gli scopi delle piaghe erano affinché:

  • tutti sapessero che Yahweh era il vero Dio - gli Egiziani (Es 7:5, anche in senso positivo Es 9:20; 12:38?), il faraone (Es 7:17), i maghi (Es 8:19), e gli Israeliti (Es 10:1-2);
  • il faraone sapesse che non c'era nessuno pari a Yahweh (Es 8:10; 9:14);
  • il faraone sapesse che Dio faceva distinzione fra Israele ed Egitto (Es 8:22-23; 11:7).

In pratica, Dio voleva convincere il faraone di essere sovrano e supremo, e non il faraone.

Un altro tema durante le piaghe è l'indurimento. Diverse volte è scritto che il faraone si ostinò in cuor suo, il cuore del faraone si indurì, e che Dio gli indurì il cuore (per esempio in Es 9:34-10:1). Anche se Dio disse prima delle piaghe che avrebbe indurito il cuore del faraone durante le piaghe (Es 4:21; 7:3), l'indurimento da parte di Dio era sempre una conseguenza dell'ostinazione da parte del faraone. Dio indurì ulteriormente un cuore che era già duro. Lo scopo dell'indurimento era di mostrare la potenza di Dio affinché il suo nome fosse proclamato per tutta la terra (Es 9:16; Rom 9:17-18) - vedi anche le domande di questo studio. BDDio è giusto?

Lo svolgimento delle piaghe, e come questi temi sono sviluppati durante le piaghe, possono essere riassunti nella seguente tabella:

PiagaMaghi BDCome poterono i maghi d'Egitto fare gli stessi miracoli che Mosè fece?Israele BDGli Israeliti subirono gli effetti delle piaghe?Faraone
Es 7:8-13bastone diventa serpentesapienti anche, ma serpenti inghiotticuore si indurì; non diede ascolto
1. Es 7:14-25acqua in sanguemaghi anchecuore si indurì; non diede ascolto come predetto
2. Es 8:1-15ranemaghi anchechiese sollievo; cuore si ostinò; non diede ascolto
3. Es 8:16-19zanzaremaghi non potevano; riconobbero opera di Diocuore si indurì; non diede ascolto
4. Es 8:20-32mosche velenosenon in Goscen; fece distinzione fra Egitto e Israelepermise di andare; si ostinò; non lasciò andare
5. Es 9:1-7 BDQuanti animali morirono nelle piaghe?morte del bestiamedistinzione fra il bestiame di Egitto e di Israelecuore ostinato; non lasciò andare
6. Es 9:8-12ulcerimaghi con ulceriDio indurì il cuore; non diede ascolto come predetto
7. Es 9:13-35grandine e fuoco - il più forte (Es 9:18,24)non in Goscenpentimento; si indurì; non diede ascolto
8. Es 10:1-20cavallette - come mai prima (Es 10:6,14)pentimento; Dio indurì
9. Es 10:21-29tenebreIsraele aveva luceDio indurì
10. Es 11:1-10; 12:29-36morte dei primogenitinon in Israelefece partire benedetti; chiese benedizione

La Pasqua (Es 12-13)

La decima e ultima piaga era la morte dei primogeniti in tutto il paese di Egitto - tranne gli Israeliti, perché Dio faceva distinzione fra gli Egiziani e gli Israeliti. Dio fece la distinzione comandando gli Israeliti di uccidere un agnello senza difetto quella notte e di mettere il suo sangue sugli stipiti della casa; così Dio passava oltre [in ebraico, Pasqua vuol dire passaggio; in inglese si dice Passover, cioè, passare oltre] quella casa mentre uccideva i primogeniti del paese (Es 12:1-13). Questa cerimonia era un ricordo perpetuo per gli Israeliti, non solo per ricordare ma anche per onorare Dio (Es 12:14,17,24-25,42). In questo modo ci fu la salvezza in mezzo al giudizio (Es 12:12,27), similmente a come abbiamo visto la grazia di Dio nel giudizio di Dio nei primi capitoli di Genesi.

Dopo tutti i preparativi e le spiegazioni, Dio eseguì il suo giudizio, e il faraone lasciò andare gli Israeliti (Es 12:29-36). Dio guidò gli Israeliti per la via più lunga, verso il mar Rosso, affinché gli Israeliti non si spaventassero dei Filistei che abitavano sulla via più corta (Es 13:17-18).

Una conseguenza della salvezza degli Israeliti dalla decima piaga era che i primogeniti appartenevano a Dio, sia delle persone sia del bestiame, che però potevano essere riscattati (Es 13:1-2,11-16).

La Pasqua era quindi una parte importante della vita degli Israeliti, e come conseguenza ci sono molti riferimenti alla Pasqua nel Nuovo Testamento. Giovanni racconta che Gesù andò a Gerusalemme per tre Pasque (Gv 2:13,23; 6:4; 11:55; 12:1; 13:1), anche se gli altri Vangeli raccontano solo l'ultimo di questi tre viaggi (Mt 26:2,17-19; Mc 14:1,12-16; Lu 22:1,7-15). L'ultima cena di Gesù con i suoi discepoli fu il pasto della Pasqua istituito da Mosè (Lu 22:7-20). Inoltre, il significato degli avvenimenti della Pasqua fu adempiuto da Gesù Cristo. Per esempio, come gli Israeliti furono salvati dalla morte dei primogeniti dal sangue di un agnello senza difetto, così noi siamo stati riscattati dal nostro vano modo di vivere con il sangue di Gesù, come quello di un agnello senza difetto (1P 1:18-19; vedi anche Gv 1:29,36; Ap 5:6 che sono però un riferimento ai sacrifici degli agnelli nel tempio e non alla Pasqua). Come gli Israeliti dovevano togliere il lievito dalla casa, così noi dobbiamo togliere il lievito di malizia e di malvagità perché Gesù Cristo la nostra Pasqua (cioè, l'agnello pasquale) è stato immolato per noi (1Cor 5:7-8).

Il passaggio sul mar Rosso (Es 14-15)

Il problema con la via più lunga era che non era possibile passare il mar Rosso. Il faraone e gli Egiziani videro che gli Israeliti furono intrappolati e andarono a riprendersi i loro schiavi. Dio miracolosamente divise l'acqua del mare per permettere agli Israeliti di passare sulla terra asciutta BDCome poterono tutti gli Israeliti attraverso il mar Rosso?. Quando gli Egiziani li seguirono, Dio fece ritornare l'acqua per distruggerli. Così Dio era glorificato nel faraone e negli Egiziani (Es 14:4,17-18; 15:1-2) e tutti (Egiziani, Israeliti, ed altri popoli) sapevano che Yahweh era il vero Dio (Es 14:4,18,31; 15:11,14-15). In modo particolare, gli Israeliti videro che Dio controllava la Natura (Es 14:21,26-27; 15:8), era potente (Es 15:2-6), giudicava nella sua ira (Es 15:7) ma riscattava il suo popolo (Es 15:13,16). Vediamo anche come Dio salva: nonostante l'incredulità del popolo (Es 14:10-12), Dio li salva e loro devono solo stare fermi e fiduciosi (Es 14:13-14,30-31) e dopo credere in lui e adorarlo (Es 14:31-15:21). Questo modello della salvezza sarà approfondito nella prossima sezione di questo studio.

Il popolo di DioIl luogo di DioIl regno di Dio
Genesi 1-2Adamo e EvaIl giardinoDio parla
Genesi 3-6Un regno umano in opposizione a Dio
Genesi 6-9Noè e famigliaL'arca, terra restaurataLa parola, patto di Dio
Genesi 10-11Confusione, nessun regno
Genesi 12-50Abraamo e discendentiIl paese (Canaan)Patto
Esodo 1-15IsraeleTemporaneamente fuoriSegni miracolosi

Nella Bibbia: La salvezza

"Salvare" è un termine generale, e viene usato per la guarigione (salvezza dalla malattia) e per la liberazione (dalle difficoltà e dal pericolo). In questa sezione, parliamo solo della salvezza da uno stato separato da Dio per fare parte del popolo di Dio.

Anche se in un certo senso la famiglia di Noè fu salvata (1P 3:20), la Bibbia usa questo termine per la prima volta per riferire all'esodo (Es 6:6; 14:13; 15:2). Per questo motivo, l'esodo è un modello per la salvezza nella Bibbia.

Una domanda a questo punto è perché Dio fece in modo che gli Israeliti dovevano essere salvati. Cioè, perché Dio non li lasciò nella terra promessa piuttosto di farli trascorrere 430 in Egitto? Ci sono diverse risposte nella Bibbia:

  • perché l'iniquità degli Amorei non era giunta finora al colmo (Gen 15:16);
  • per conservare in vita il popolo durante la carestia (Gen 47:13; 50:20);
  • probabilmente più importante, per insegnare che si prende possesso della terra promessa non solo attraversando il confine, né essendoci nato, ma che anche gli eletti sono fuori e sotto il dominio di altri, e devono essere redenti, salvati dalla cattività per mezzo della potenza di Dio (Es 15:1-2), quando le sue promesse sembrano annullate.

La salvezza provocò celebrazione in adorazione (Es 15) e un ricordo (non ripetizione) della salvezza compiuta (Es 12).

Giosuè: Giosuè era come Mosè (Gios 1:1-9), e l'entrata nel paese era come la salvezza dell'esodo (Gios 3-4), e più tardi il patto con Mosè fu rinnovato (Gios 24).

Giudici: gli Israeliti furono salvati ripetutamente dal dominio straniero al regno di Dio.

Rut: fu riscattata per entrare nel popolo di Dio.

I regni e profeti: gli Israeliti dimenticarono l'esodo (2Cr 7:22; Os 11:1-2), che era un problema irrisolvibile senza un intervento diverso, così ci sarebbe stato un nuovo esodo, cioè un nuovo atto di salvezza (Zac 10:10-11; Is 40:1-11; 43:14-21; Ger 23:7-8; Ez 20:32-38).

Dopo l'esodo dall'esilio: il ritorno dell'esilio è descritto come un nuovo esodo (salvezza). Però le cose non andavano meglio di prima quando gli Israeliti ritornarono. Quindi ci sarebbe dovuto essere un altro esodo ancora.

Gesù: Matteo lo presenta come nuovo Mosè e nuovo Israele (Mt 2:13-16; 3:3,13-16,17; 4:1-11; 5-7). Molti altri eventi nella vita e morte di Gesù ricordano l'esodo e l'esperienza di Israele (Lu 9:31; Gv 6:22-51; 13:1; 1Cor 5:7). La salvezza compiuta da Gesù era di liberarci dal potere delle tenebre e trasportarci nel regno di Dio (Col 1:13-14; anche Mt 1:21; Lu 2:11; 19:10; Ac 4:12; 1Tess 5:9; 1Tim 1:15; Ebr 2:10; Ap 7:10).

Domande

1. "Primogenito" ha due sensi: il primo figlio nato a qualcuno, e qualcuno con privilegi speciali. Di solito il primogenito del primo tipo è anche del secondo tipo, ma come abbiamo visto nei racconti dei patriarchi è possibile perdere i privilegi (Gen 25:31-34; Ebr 12:16-17). Per questo motivo, i primogeniti erano i migliori e spesso usati nei sacrifici (Gen 4:4).
a) Cosa vuol dire che Israele era il primogenito di Dio (Es 4:22-23)?
b) Come erano i primogeniti degli Israeliti (Es 13:1-15; 22:29; 34:19-20; Lev 27:26; Num 3:12-13,40-50; 8:15-18; 18:15-17; Dt 15:19; Ne 10:36; Lu 2:23)?
c) Cosa vuol dire per Gesù essere il primogenito? Di che cosa è il primogenito (Rom 8:29; Col 1:15,18; Ebr 1:6; Ap 1:5)?
d) Cosa vuol dire per noi essere i primogeniti (Ebr 12:23)?
Sal 89:27 parla di Davide come primogenito di Dio, ma si riferisce al patto con Davide che parla della sua discendenza e che fu adempiuto da Cristo, come sarà spiegato nello studio 9.

2. Alla risposta che fare parte del popolo di Dio dipende dall'elezione da parte di Dio e non dal fatto di essere discendente di Abraamo (Rom 9:6-13), c'è l'obbiezione che sembra ingiusto (Rom 9:14). Come risponde Paolo in Rom 9:15-24, usando l'esempio del faraone in Es 9:16?

3. Qual è la tua risposta alla salvezza? È simile a quello degli Israeliti in Es 15?

4. Alla fine di Es 15, quali promesse ad Abraamo sono adempiute e quali non sono ancora adempiute?

Inizio

  1. Introduzione
  2. La creazione (Genesi 1-2)
  3. La caduta (Genesi 3)
  4. Il peccato (Genesi 4-11)
  5. I patriarchi (Genesi 12-50)
  6. L'esodo (Esodo 1-15)
  7. Israele al Sinai e nel deserto (Esodo 16-Deuteronomio)
  8. La conquista (Giosuè)
  9. La vita nella terra promessa (Giudici e Rut)
  10. Il regno (1 e 2Samuele, 1Cronache)
  11. I regni (1 e 2Re, 2Cronache)
  12. I profeti (Isaia-Lamentazioni, Osea-Sofonia)
  13. La poesia (Salmi)
  14. La saggezza (Giobbe, Proverbi-Cantico)
  15. In esilio (Ester, Ezechiele, Daniele)
  16. Il ritorno dall'esilio (Esdra e Neemia, Aggeo-Malachia)
  17. Fra i testamenti (L'apocrifa)
  18. Dio con noi (Matteo-Giovanni)
  19. La chiesa (Atti e Lettere)
  20. La fine (Apocalisse)