L'espressione della fede

Luca 7:36-50

Scritto da Aceto Giacomo.

6/1/2024

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Il racconto di Luca ci presenta due importanti personaggi contrapposti fra loro, Simone il fariseo e la donna di cui non sappiamo il nome ma che ci viene riferito era una donna peccatrice. Simone invita Gesù a casa sua a pranzo ed è proprio in quell'occasione che si presenta questa donna facendo qualcosa che dà da pensare al padrone di casa nei riguardi di Gesù, presunto profeta Il fariseo che lo aveva invitato, veduto ciò, disse fra sé: «Costui, se fosse profeta, saprebbe che donna è questa che lo tocca; perché è una peccatrice». Come la storia ci racconta Gesù azzittisce il fariseo con l'esempio dei due diversi peccatori portandolo ad affermare che l'azione della donna è più che giustificata, al contrario del suo atteggiamento poco ospitale. Ma ciò che è da fare risaltare è l'azione della donna che nel suo modo di fare esterna pienamente il suo stato d'animo e il cambiamento che era successo nella sua vita dall'incontro con Gesù.

1) LACRIME DÌ PENTIMENTO.
… e, stando ai piedi di lui, di dietro, piangendo, cominciò a rigargli di lacrime i piedi; e li asciugava con i suoi capelli il racconto ci dice che questa donna incominciò a rigare i piedi di Gesù con le sue lacrime e siccome erano sicuramente tante dice che glieli asciugava con i suoi lunghi capelli. Quale atto di vera sottomissione verso il Salvatore, quanto desideri di riscatto, quanti peccati stava confessando al suo maestro con quelle tante lacrime. Gesù accettò quell'atto di pentimento, in quanto più lavava i suoi piedi con le lacrime, tanto più stava espiando i suoi peccati ai piedi di suoi. Questo ci dice una cosa molto importante, il peccato, sotto qualunque aspetto, sporca in nostro essere interiore ed ha bisogno di essere lavato dal sangue di Gesù con vera sottomissione e vero pentimento, quelle lacrime esprimevano proprio vera sottomissione e vero pentimento, un atto di8 vero amore verso il Salvatore. Questa donna deve essere un esempio per ogni uomo che riconosce il suo peccato e va ai piedi del Salvatore, Qual è il nostro atteggiamento verso Gesù, siamo disposti a rigare spiritualmente di lacrime i piedi di Gesù? Siamo nella giusta posizione come quella donna prostrata a terra dietro a Gesù?

2) BACI DÌ GRATITUDINE
… e gli baciava e ribaciava i piedi …. Il racconto continua affermando che la donna non si limitò a bagnargli i piedi con le sue lacrime ed asciugarli con i suoi capelli ma che baciava e ribaciava i piedi di Gesù. Con quei baci esprimeva tutta la sua gratitudine perché non solo non la scacciava dalla sua presenza ma le permetteva di stagli vicino, fino al punto di avere un contatto fisico con Lui, fossi solo il toccargli i piedi. Colossesi 2:6-7 Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in lui; radicati, edificati in lui e rafforzati dalla fede, come vi è stata insegnata, abbondate nel ringraziamento. Se veramente abbiamo compreso l'alto privilegio che il Signore ci ha dato facendoci suoi figlioli, certamente non potrà mancare nella nostra vita quei momenti di intima comunione in cui gli esprimiamo tangibilmente tutta la nostra gratitudine ABBONDANDO NEL RIGRAZIAMENTO. Apocalisse 7:12 «Amen! Al nostro Dio la lode, la gloria, la sapienza, il ringraziamento, l'onore, la potenza e la forza, nei secoli dei secoli! Amen».

3) L'AMPOLLA DELL'ADORAZIONE
La terza azione che accompagna le lacrime e i baci è il vaso d'alabastro pieno di olio odorifero di gran prezzo che lo rompe ai piedi di Gesù per ungergli i piedi. L'azione ora è completa, gli ha lavato i piedi con le lacrime, li aveva asciugati con i suoi capelli, glieli ha baciati e ribaciati ed infine li unge con il miglior olio che poteva usare, un olio odorifero di gran prezzo. Quella azione di rompere l'alabastro pieno di olio odorifero stava ad indicare che stava aprendo tutto il suo cuore e la sua anima per fare scaturire la lode migliore che poteva offrire al suo Salvatore come offerta di gratitudine e di ringraziamento. Ricordiamoci che una delle leggi che Dio diede a Mosè era di espletare il sacrificio di riconoscenza facendoci comprendere che Dio vuole un popolo riconoscente Levitico 7:37-38 Questa è la legge dell'olocausto, dell'oblazione, del sacrificio espiatorio, del sacrificio per il peccato, della consacrazione e del sacrificio di riconoscenza: legge che il SIGNORE diede a Mosè sul monte Sinai il giorno che ordinò ai figli d'Israele di presentare le loro offerte al SIGNORE nel deserto del Sinai. Impariamo a essere riconoscenti e grati al nostro Salvatore, impariamo a stare ai suoi piedi e a rompere l'ampolla della lode e del ringraziamento, facciamo in modo che il profumo della lode vera e sincera possa riempire il luogo della presenza di Dio.

CONCLUSIONE
Non aspettiamoci risvegli o piogge di nuova pentecoste, fino a quando il nostro accostarci a Gesù non assomiglia a quello di questa donna, fino a quando la tiepidezza sarà la nostra quotidianità, fino a quando la nostra lode sarà fiacca e incapace di superare le barriere del nostro perbenismo e della falsa umiltà. Certamente comprendiamo che è giunto il momento di cominciare a gridare al Signore con tutte le nostre forze, di incominciare a fare digiuni e preghiere, di rivedere alcune nostre posizioni che davamo per scontate. sicuramente è giunto il momento che rompiamo l’ampolla del prezioso olio profumato, per spargerlo ai piedi di Gesù, l’ampolla dell’adorazione.