Chi sono la donna e il dragone?

Apocalisse 12:1-6

Per una spiegazione degli schemi menzionati qui sotto, vedi il commento su Apocalisse 1:1.

Nello schema storico, questa visione è considerata l'inizio di un "ripasso" di quello che è stato scritto prima, che riporta all'inizio e dà ulteriori informazioni sul periodo già raccontato in precedenza nel libro. Per esempio, alcuni affermano che la prima serie di visioni nei capitoli 4-11 spiegano lo stato esterna della chiesa e gli sviluppi politici e nella società che la influenzano, mentre le visioni nei capitoli 12-19 considerano lo stato interna della chiesa nello stesso periodo. Così la donna (Ap 12:1) è la vera Chiesa quando c'era la possibilità di molta crescita (Ap 12:2), i corpi celesti (Ap 12:1) le autorità dello Stato e della Chiesa che la aiutavano, il figlio maschio (Ap 12:5) i figli della Chiesa che avevano un certo potere. Il dragone (Ap 12:3) è l'impero romano che perseguitava la Chiesa. Alcuni pensano che rappresenti Massimino Daia, sovrano di un terzo dell'impero nel 308-313, che perseguitò la Chiesa nella sua parte mentre nel resto dell'impero sotto Costantino il Cristianesimo era tollerato. Però Dio protegge i suoi figli (Ap 12:5), e Dio mise Costantino sul trono dell'impero, dove regnò con una verga di ferro.

Nello schema preterista, ci sono due interpretazioni. Alcuni credono che i capitoli 12-19 continuino la profezia della distruzione di Gerusalemme (identificata con Babilonia). Altri invece credono che descrivano un secondo persecutore (dopo Gerusalemme) della Chiesa, cioè l'impero romano. In ogni caso, la donna (Ap 12:1) è il resto fedele d'Israele, siccome il figlio (Ap 12:5), cioè Cristo, nacque dalle sue doglie (Ap 12:2), che sono i secoli di sofferenza di Giudei fedeli mentre aspettavano il Messia promesso. Il dragone (Ap 12:3) è l'unione di tutte e quattro le bestie di Dan 7, che rappresentavano quattro imperi; così il dragone è il completamento di questo tentativo da parte di Satana di creare un impero mondiale. La fuga della donna (Ap 12:6) è la fuga dei Cristiani da Gerusalemme prima della sua distruzione. È sicura durante la tribolazione in Israele, che dura tre anni e mezzo (Ap 12:6).

Nello schema futurista, di solito la donna (Ap 12:1) rappresenta Israele, con una descrizione simile a Gen 37:9, e il figlio (Ap 12:5) Cristo, che regge le nazioni con una verga di ferro, come Sal 2:9; Ap 19:15. Altri credono che la donna rappresenti il resto fedele di Israele, oppure Maria (anche se in quel caso è difficile spiegare la persecuzione della donna dopo l'ascensione di Cristo in Ap 12:6,13-17). Altri pensano che la donna sia la Chiesa, e il figlio i Cristiani che perseverano fino alla fine, che reggeranno con una verga di ferro (Ap 2:26-27). In ogni caso, il dragone (Ap 12:3) è identificato con Satana, siccome è così nominato in Ap 12:9. Però, siccome ha le stesse caratteristiche della bestia che sale dal mare (Ap 12:3; 13:1), è anche identificato con il nuovo impero romano degli ultimi tempi. L'atto di trascinare un terzo delle stelle (Ap 12:4) è interpretato in diversi modi, per esempio un evento celeste con le stelle nel senso letterale, la rivolta di Satana con un terzo degli angeli (2P 2:4; Giuda 6), oppure il dominio sopra una grande parte dei governanti umani. Il tentativo di divorare il figlio (Ap 12:4) è la strage degli innocenti a Betlemme da parte di Erode; ma all'ascensione Gesù viene rapito da Dio (Ap 12:5). La fuga della donna nel deserto (Ap 12:6) è la persecuzione futura dei Giudei dall'Anticristo; i tre anni e mezzo sono la seconda parte della settantesima settimana di Dan 9:24-27, subito dopo cui è la seconda venuta di Cristo.

Nello schema simbolico, il brano descrive la nascita e l'ascensione di Gesù Cristo, inclusa la strage degli innocenti. La donna rappresenta il resto fedele di Israele, oppure tutto il popolo di Dio in tutta la storia, e i corpi celesti sono quelli di Gen 37:9. Le doglie (Ap 12:2) sono le afflizioni sopportate da Israele prima di Cristo, mentre aspetta l'arrivo del Messia. Il dragone (Ap 12:3) è Satana (Ap 12:9), che vuole distruggere il Messia appena nato. Le sette teste rappresentano una completa autorità, le dieci corna una forza politica o militare, e le sette diademi completa autorità politica. La terza parte delle stelle è gli angeli che caddero con Satana (2P 2:4; Giuda 6). Il dragone, che non riuscì a distruggere il figlio, perseguita invece il popolo di Dio, che è rappresentato dalla donna (Ap 12:6,13-17).

Personalmente, mi sembra che sia meglio iniziare dai punti fissi nella visione: il dragone è Satana (Ap 12:9), e il significato più naturale del figlio è Gesù Cristo. Però, è necessario permettere un po' di flessibilità nelle immagini in Apocalisse (ed anche in altre profezie bibliche). Giovanni stesso dice che anche la bestia di Ap 13:1 ha sette teste e dieci corna, e queste teste in Ap 17:10 rappresentano sia sette monti (probabilmente un riferimento a Roma) sia sette re, di cui lui viveva nel tempo del sesto. La bestia era anche un ottavo re. Qui c'è fluidità nell'interpretazione dell'immagine. L'opposizione di Satana prende diverse forme nella storia, e Giovanni con queste immagini può descrivere simultaneamente l'opposizione in generale, l'opposizione durante il suo tempo, e un'opposizione futura più forte. Similmente, la donna può rappresentare il popolo di Dio in generale, e allo stesso tempo manifestazioni particolari del popolo come il resto fedele di Israele, la Chiesa cristiana, e Maria.