Guida allo studio della Bibbia

12. I libri dopo l'esilio

I libri scritti a Gerusalemme dopo il ritorno dall'esilio sono cinque: Esdra, Neemia, Aggeo, Zaccaria e Malachia. Ne parleremo in questo ordine.

1. Esdra

Questo libro inizia, come il libro delle Cronache conclude, con il decreto di Ciro per il rilascio dei cattivi e il loro ritorno al proprio paese. Confrontando Esdra 1:1-3 con 2Cronache 36:22-23, è evidente che i due libri siano stati originalmente uno ma separati a metà di Esdra 1:3, e i versetti precedenti sono stati copiati dal brano 2Cronache per creare l'inizio di quello che è diventato un nuovo libro. Il libro di Esdra dà un racconto più completo del decreto, e narra anche il ritorno del primo gruppo di Giudei sotto Zorobabele, chiamato anche "Sesbasar, capo di Giuda" (Esdra 1:8; 2:2; 3:8). Era principe di Giuda perché nipote di Ioiachin, l'ultimo re, e sarebbe stato re se Giuda fosse stata una nazione indipendente (1Cronache 3:17-19). Il lettore forse sarà sorpreso di scoprire quanti pochi Giudei approfittarono dell'offerta fattagli da Ciro. Gli altri erano soddisfatti di rimanere in un paese straniero, dove forse erano diventati prosperi, piuttosto che ritornare ad un paese spopolato e passare per il disagio di ricostruire le loro città e case. Questo sottolinea ancora di più lo zelo e la fede di quelli che intrapresero questo lavoro. La gioia con cui fecero questo viaggio è descritto con un linguaggio entusiastico. Insieme con questo, bisogna leggere i capitoli Isaia 40-52, per capire i felicità dello scrittore per questo fatto, ritornando ad esso ripetutamente in mezzo agli altri temi di cui scrive.

Tutto andò bene per il popolo mentre cercarono di ricostruire il tempio durante il resto del regno di Ciro; ma nei regni dei re successivi i Samaritani, come erano chiamati i popoli misti che abitavano nel territorio delle tribù settentrionali, ottennero un decreto reale per la sospensione del lavoro, e fu solo nel secondo anno del regno di Dario che l'opera riprese. Poi i due profeti Aggeo e Zaccaria incoraggiarono l'opera, e lo fecero senza aspettare la risposta del re. Fu fatto un altro tentativo di impedire la costruzione del tempio, ma quando il re fu sentito emanò un altro decreto in modo che il lavoro non fosse impedito. Il racconto di questi eventi è nei primi sei capitoli, ed è pieno di interesse e istruzione. Il periodo dal ritorno fino al compimento del tempio fu 21 anni, calcolati dai regni dei re persiani.

Fra il sesto e il settimo capitolo di Esdra c'è un salto di 57 anni, dal sesto anno del re Dario al settimo anno di Artaserses (Esdra 6:15; 7:8). In questo intervallo Assuero regnò e fece la sua spedizione in Grecia e gli eventi del libro di Ester si svolsero. Il capitolo sette segnala la divisione fra le due parti molto diverse del libro di Esdra: i primi sei capitoli danno la storia del gruppo che ritornò con Zorobabele fino a quando completarono il tempio, mentre la seconda parte dà il lavoro personale di Esdra. Venne a Gerusalemme con una lettera dal re che lo autorizzava a stabilire la legge di Dio come legge del paese ed ad imporla con tutte le diverse punizioni in caso di infrazione (Esdra 7:25-26). Questo era molto importante per i Giudei, perché fino ad allora erano stati governati solo dalla legge della Persia. Esdra, essendo un sacerdote e uno scriba, era qualificato per questo compito importante, e si mostrò molto degno della fiducia che il re aveva in lui. Preservò un elenco di quelli che si riformarono in conseguenza delle sue suppliche, affinché i loro discendenti potessero sapere che i loro antenati erano fra i sinceri che si ravvidero e ritornarono al Signore quando rimproverati per i loro peccati.

2. Neemia

Negli antichi manoscritti ebraici i libri di Esdra e Neemia erano uniti; ma il titolo "Parole di Neemia, figlio di Acalia" (Neemia 1:1) chiaramente indica l'inizio di un altro libro e giustifica la separazione che i traduttori greci fecero. Mentre Zorobabele ricostruiva il tempio, era il compito di Neemia di ricostruire le mura della città. Partì da Babilonia con questo scopo, 13 anni dopo che Esdra era andato per stabilire la legge. Quello che fece partire Neemia è descritto nel primo capitolo. Fu angosciato quando sentì che "la città dove sono le tombe dei suoi padri" (Neemia 2:3), era desolata con le porte incendiate; probabilmente pensava che, siccome così tanti Giudei erano ritornati, le mura fossero ricostruite. Dall'altra parte, alcuni studiosi ritengono le mura fossero ricostruite e poi demolite di nuovo in quel periodo di 13 anni.

Leggendo questi sei capitoli, si capisce che Neemia fosse zelante e altruista quanto Esdra, ma era anche diverso. Mentre Esdra era un sacerdote di nascita, e faceva il lavoro dello scriba, Neemia lavorava nel governo, essendo coppiere al re. Non aveva quindi nessuno scrupolo di chiedere una scorta militare dopo aver ottenuto l'autorizzazione per andare a Gerusalemme (Neemia 2:9). Fu il governatore del paese per 12 anni eppure non ricevette nessun salario e non acquistò nessun terreno, sebbene ci fosse senza dubbio la tentazione di guadagnare dalla sua posizione. Fece lavorare i suoi servi sulle mura, e diede da mangiare in media a 150 persone ogni giorno, sia Giudei sia ospiti di altre nazioni (Neemia 5:14-17). Le sue spese dovevano essere molto grandi.

Gli altri sette capitoli del libro trattano di alcuni dettagli del governo di Neemia dopo il completamento delle mura.

Alla fine della sua assenza dal re ritornò a Babilonia e "dopo qualche tempo" andò di nuovo a Gerusalemme (Neemia 2:6; 13:6-7). Durante la sua assenza alcuni sposarono dei pagani, e ci furono anche altri abusi.

La narrativa conclude senza accenno alla loro vita dopo questi eventi o alla loro morte, e così finisce la storia contenuta nell'Antico Testamento.

3. Aggeo

In questo piccolo libro siamo riportati indietro al secondo anno di Dario, al primo giorno del sesto mese di quell'anno (Aggeo 1:1). Ci fu una pessima raccolta, e il profeta andò da Zorobabele e Giosuè il sacerdote con "la parola del Signore" (Aggeo 1:1), dicendo loro che era a causa del fatto che la gente aveva costruito delle case per sé stessi trascurando la costruzione della casa del Signore che ciò era accaduto. Il risultato fu che questi due uomini e il popolo furono destati, e ricominciarono il lavoro il 24o giorno dello stesso mese. Questo era prima del decreto di Dario che diede l'autorizzazione di ricominciare la costruzione (Esdra 6:1-5). Avendo l'autorizzazione e il comando del Signore, si misero a lavoro senza aspettare quelli del re. Tutto questo è raccontato nel primo capitolo.

Circa un mese dopo, leggiamo nel secondo capitolo, la parole del Signore venne di nuovo al profeta, promettendo che, sebbene il tempio che costruivano sembrava agli anziani pessimo in confronto con quello di Salomone, nel futuro sarebbe stato riempito di gloria, e questa gloria sarebbe stata maggiore di quella del precedente tempio, "In questo luogo io darò la pace, dice il SIGNORE degli eserciti" (Aggeo 2:9). Questa profezia aveva un chiaro riferimento a Gesù e ai suoi apostoli per quel tempio, perché così raggiunse la sua massima gloria.

Circa due mesi dopo, sul 24o giorno del nono mese dello stesso anno, due altri messaggi furono portati da Aggeo. Il primo ricordò al popolo che la pessima raccolta era stata una punizione mandata dal Signore, ma promise anche che da allora in avanti li avrebbe benedetti. Il secondo era un messaggio personale a Zorobabele, promettendogli che mentre Geova avrebbe rovesciato tutti i regni e nazioni, l'avrebbe preso e reso "un sigillo" (Aggeo 2:23). Siccome Zorobabele era un antenato del nostro Signore Gesù Cristo, questo sembra essere un'allusione al grande onore che gli sarebbe stato conferito.

Così vediamo che i cinque brevi messaggi mandati da Dio tramite questo profeta furono dati nello spazio di tre anni, e tutti avevano lo scopo di incoraggiare la gente nel lavoro arduo di ricostruire il tempio.

4. Zaccaria

Mentre Aggeo iniziò a profetizzare nel sesto mese del secondo anno di Dario e finì nel nono mese, Zaccaria iniziò nell'ottavo mese dello stesso anno. Il suo primo messaggio era molto breve, esortando il popolo a non essere come i loro antenati, a cui i profeti precedenti avevano parlato, ma ad imparare la lezione del loro destino. Qui si trova il brano ben conosciuto, "I vostri padri dove sono? E quei profeti potevano forse vivere per sempre?" (Zaccaria 1:1-6).

Circa tre mesi dopo, il 24o giorno del undicesimo mese, nello stesso anno di Dario, Zaccaria portò il suo secondo messaggio, composto da otto visioni simboliche che, interpretate da un angelo, incoraggiò il popolo per quanto riguardo il tempio (Zaccaria 1:1-6,15). Così vediamo che la prima opera di Zaccaria, come tutta l'opera di Aggeo, era di cooperare con Zorobabele e Giosuè il sacerdote per portare avanti la ricostruzione del tempio. Ciò era necessario per l'adempimento dei propositi e delle promesse di Dio per Israele e il futuro regno di Cristo.

Dall'inizio del settimo capitolo fino alla fine del libro il profeta si occupa di altri temi, e il suo stile raggiunge quello dei più bei brani di Isaia. Rimprovera molti peccati e chiama in modo potente ad una vita pia. Predice il raccogliersi delle 10 tribù e la caduta di quelle nazioni che opprimevano Israele. Prevede delle calamità future per Gerusalemme, più disastrose di quelle che aveva recentemente sperimentato, ma sarebbero state seguite da un tempo di pace e santità. In mezzo a queste predizioni troviamo diversi brani che sono citati nel Nuovo Testamento essendo stati adempiuti nella vita di Gesù (Zaccaria 11:12-13; 13:1-7).

5. Malachia

Come Neemia fu l'ultimo degli storici dell'Antico Testamento, così Malachia fu l'ultimo dei profeti; e cooperarono uno con l'altro. Perché sebbene Malachia, diversamente da Aggeo e Zaccaria, non dà la data dei suoi messaggi, il contenuto chiaramente dimostra che parlò dopo che il tempio era stato completato e il suo culto ristabilito. Siccome non fa nessun riferimento ai problemi della ricostruzione delle mure, anche questa opera sembra completata. E siccome rimprovera la gente per essersi sposati con dei pagani, corrisponde alla situazione che Neemia trovò quando venne a Gerusalemme la seconda volta e proibì questi matrimoni.

Il libro ha la forma di un unico discorso dal profeta. Inizia con il fatto che Dio amò Giacobbe e odiò Esaù, dove i due fratelli rappresentano le due nazioni che loro generarono, e predice un disastro per la nazione di Esaù (Malachia 1:1-5).

Poi rimprovera i sacerdoti perché disprezzavano la legge dei sacrifici, una corruzione che risultava dalla loro avarizia (Malachia 1:6-11,14). Poi predice la venuta del Messia al tempio, e l'opera di purificazione e separazione che farà (Malachia 2:17-3:6). Ritornando al suo tempo rimprovera la gente severamente per non aver pagato la decima e le offerte, e per aver pensato che non c'era profitto nel servizio del Signore (Malachia 3:7-15). Predice le benedizioni di quelli che temono il Signore, e la distruzione di quelli che non lo temono (Malachia 3:16-4:3).

In una conclusione adatta per l'Antico Testamento, guarda indietro e dice al popolo, "Ricordatevi della legge di Mosè, mio servo, al quale io diedi sull'Oreb, leggi e precetti, per tutto Israele" (Malachia 4:4); e poi guarda avanti all'opera di Giovanni il battista dicendo, "Ecco, io vi mando il profeta Elia, prima che venga il giorno del SIGNORE, giorno grande e terribile. Egli volgerà il cuore dei padri verso i figli, e il cuore dei figli verso i padri, perché io non debba venire a colpire il paese di sterminio" (Malachia 4:5-6).

L'apocrifa

Abbiamo adesso dato una breve introduzione ad ognuno dei 39 libri dell'Antico Testamento, e siamo arrivati a 450 anni prima della nascita di Gesù Cristo, che è l'inizio del Nuovo Testamento. Di quel periodo non abbiamo una storia ispirata, e di molto non abbiamo nessuna storia affatto. La maggior parte di quello che sappiamo viene dai libri che compongono l'Apocrifa, alcuni di cui sono edificanti, alcuni storici, alcuni favole. È utile per lo studente leggerli quando conosce l'Antico Testamento. Giuseppe Flavio racconta la storia di questo periodo, per lo più basata su questi libri. Alcune sezioni sono molto interessanti e emozionanti, e una conoscenza dell'Apocrifa aiuta a comprendere meglio i punti di vista e le pratiche dei Giudei al tempo di Cristo.

Domande di ripasso

Continua: 13. Le divisioni del Nuovo Testamento