3. Il peccato (Genesi 4-11)

Abbiamo lasciato l'uomo in uno stato di disgrazia, ma con la grazia di una promessa, che la progenie avrebbe sconfitto il male. Chi sarà questa progenie? Prima di esaminare le varie possibilità in Gen 4-11, che risultarono tutte sbagliate, possiamo fare un riassunto del brano vedendo come i racconti ripetono il modello di Gen 3, di peccato, giudizio divino, e grazia nel giudizio.

PeccatoGiudizioGrazia
Gen 3Adamo ed Eva decidono quello che è giusto
Mangiano il frutto della conoscenza del bene e del male
Dolori nel parto
Rapporto uomo-donna
Affanno nel lavoro
Morte
Progenie
Vestiti
Espulsione
Gen 4:1-16, 25-26Caino uccide AbeleMaledetto, vagabondoSegno; Set
Gen 6:1-9:17Rapporti con i figli di Dio
Grande malvagità e corruzione
Sterminio attraverso il diluvioNoè e l'arca
Patto
Nuova creazione
Non ripeterà
Gen 9:18-27Noè si ubriaca Cam vergogna Noè Cam e Canaan maledettiSem benedetto
Gen 11:1-9Desiderio di un nome, di non essere dispersi Umanità dispersaNon c'è subito,
  ma dopo Abraamo è scelto

Chi è la progenie?

Il ragionamento naturale per Eva, sapendo che Dio aveva detto che la sua progenie avrebbe schiacciato la testa del serpente (Gen 3:15), sarebbe stato che la progenie era suo figlio. Poi ebbe due figli, Caino e Abele (Gen 4:1-2). Uno di loro era la progenie che avrebbe tolto il male? No, perché Abele morì, e siccome Caino risultò malvagio uccidendo suo fratello, lui non poteva essere colui che avrebbe sconfitto il male (Gen 4:3-8). Invece Dio maledisse Caino che fu allontanato dalla presenza di Dio, anche se per la sua grazia Dio promise che Caino non sarebbe stato ucciso (Gen 4:9-16). Lamec, la progenie di Caino, fu ancora più malvagio (Gen 4:17-24). La promessa di una progenie era vana? L'uomo non poteva essere liberato dalla sua situazione?

No, perché Dio diede un altro figlio a Adamo ed Eva al posto di Abele, Set (Gen 4:25). La discendenza di Set sembra una famiglia pia, in contrasto con quella di Caino. Si cominciò a invocare il nome del Signore (Gen 4:26). Enoc e Noè vissero per fede, con la speranza che Noè avrebbe consolato l'umanità della sua opera e fatica a causa del suolo maledetto, cioè avrebbe tolto le conseguenze del peccato e restaurato il paradiso (Gen 5:24,29; 6:8-9; Ebr 11:5-7). L'umanità sarebbe stata liberata adesso?

No, per due motivi. I figli di Dio si unirono con le donne (Gen 6:1-4), che era forse un piano di Satana per contaminare la discendenza umana per rendere impossibile una progenie che poteva schiacciarlo, e la malvagità degli uomini era grande (Gen 6:5,11). Così piuttosto di restaurare l'uomo, Dio decise di sterminarlo tramite un diluvio (Gen 6:6-7,13). Ma di nuovo nel giudizio c'è la grazia e Noè e la sua famiglia (e così anche la razza umana) furono salvati (Gen 6:8-9; 1P 3:20), attraverso la costruzione di un'arca che li proteggeva dal diluvio (Gen 6:14-22). BDTutto poteva stare nell'arca?

Dopo il diluvio, ci fu una ripartenza da zero, quasi una nuova creazione (Gen 8:15-9:7 - vedi le domande di questo studio per un approfondimento). Dio fece anche un patto con Noè (Gen 6:18; 9:9 11), un tema importante nella Bibbia che sarà approfondito nel prossimo studio. L'uomo avrebbe fatto meglio la seconda volta? Noè sarebbe stato la progenie?

No, perché anche Noè, con suo figlio e suo nipote, caddero (Gen 9:18-25). Non poteva essere lui che sconfiggeva il male. Però c'era speranza negli altri figli, Sem e Iafet, che furono benedetti (Gen 9:26-27). I loro discendenti riempirono la terra, formando le varie nazioni (Gen 10). Questa "nuova" umanità sarà migliore di quella da Adamo a Noè?

No, perché costruirono la torre di Babele (Gen 11:1-9). Il loro desiderio era di non essere dispersi sulla terra (mentre il proposito divino era di riempirla) e di acquistarsi un nome (fama), cioè essere importanti per quello che avevano fatto piuttosto che per lo stato che Dio aveva conferito loro (Gen 11:4). Dio giudicò questo tentativo confondendo le lingue e così disperdendo l'umanità (Gen 11:7-8). Questo è l'unico esempio in questi capitoli di un giudizio senza grazia. Ogni possibilità di trovare la progenie fra i discendenti di Adamo era fallito, perché "il cuore dell'uomo concepisce disegni malvagi fin dall'adolescenza" (Gen 8:21). Essere progenie di Adamo non basta per essere "la progenie". Ci vorrà una cosa nuova, un nuovo atto di grazia da parte di Dio per riportare l'umanità, e così tutto il creato, ad un rapporto giusto con Dio. Vedremo questa cosa nuova nel prossimo studio.

Il regno di Dio

Un modo per capire i cambiamenti nel rapporto di Dio con l'umanità è di esaminare in tutta la Bibbia chi aveva (o almeno doveva avere) un giusto rapporto con Dio (il popolo di Dio), dove questo rapporto era manifestato (il luogo di Dio), e il modo in cui Dio esercitava la sua l'autorità in questo giusto rapporto (il regno di Dio). Così alla fine di quasi tutti i seguenti studi, ci sarà un riassunto di questi tre punti, in una tabella che crescerà mentre leggiamo la Bibbia.

Il popolo di DioIl luogo di DioIl regno di Dio
Genesi 1-2Adamo e EvaIl giardinoDio parla
Genesi 3-6Un regno umano in opposizione a Dio
Genesi 6-9Noè e famigliaL'arca, terra restaurataLa parola, patto di Dio
Genesi 10-11Confusione, nessun regno

Nella Bibbia: Il peccato

Il fatto del peccato - che Adamo ed Eva hanno peccato, che tutti hanno peccato, che noi tutti pecchiamo - è fondamentale per capire come Dio agisce nella Bibbia. Rom 3:23 afferma questo fatto, ma il concetto è molto più profondo di una semplice affermazione. Tante definizioni e parole diverse sono usate nella Bibbia per descrivere i diversi aspetti del peccato, come disubbidienza, mancare ad un bersaglio, e ribellione. Il peccato è più di semplicemente fare una cosa sbagliata, ma è un principio che vive dentro di noi. È voler essere e pensare di essere dio della propria vita, di essere autonomi da tutto, e soprattutto da Dio. Questo, cioè noi stessi, è il vero idolo che adoriamo. Se poi possiamo costringere altri a fare quello che vogliamo (attraverso la forza, il bullismo, la manipolazione, i soldi, il potere, l'essere attraente), meglio ancora, siamo il dio anche di loro.

Questa spiegazione dal peccato è esplicita in quello che abbiamo già letto in Eva, che voleva decidere quello che era il bene e il male, e a Babele, dove volevano costruire un nome per loro stessi autonomamente da Dio.

Anche se la tentazione può venire da fuori di noi oppure dai nostri desideri, come è stato spiegato nello studio precedente, cedere alla tentazione, cioè il peccato, viene dal cuore, che nelle lingue bibliche rappresenta la volontà. Decidiamo di fare quello che il nostro desiderio o un tentatore suggeriscono, invece di lasciare a Dio il compito di decidere quello che è giusto. Dio l'ha affermato nei racconti del diluvio (Gen 6:5; 8:21), ed è ribadito in altri brani (per esempio Ger 7:24; Mt 15:18-20).

Mentre Adamo ed Eva furono tentati dall'esterno e dal loro desiderio, la tentazione di Caino venne dal suo rancore che Dio guardò con favore suo fratello e non lui. Dio avvertì Caino di fare il bene per perdere il rancore, di dominare la tentazione, cioè di esercitare la sua volontà decidendo di fare il giusto (Gen 4:6-7). Ma Caino scelse diversamente, uccidendo Abele in un atto premeditato, senza sentimenti né di rimorso né di ravvedimento. Il suo discendente Lamec era addirittura fiero quando uccise un uomo (Gen 4:23-24).

Il peccato crebbe con la crescita della società umana, sia prima del diluvio sia dopo.

Quando c'era un nuovo popolo di Dio (Abraamo e i suoi discendenti), anche loro continuarono a peccare, con conseguenze naturali per la vita della famiglia (Gen 12-50).

Quando la legge fa data mediante Mosè, il peccato si manifestò nella disubbidienza ai comandamenti (Rom 2:12; 3:20; 4:15; 5:13). Naturalmente, anche il peccato di Adamo era un atto di disubbidienza (contro il comando di non mangiare dell'albero della conoscenza del bene e del male), ma la legge di Mosè aumentò l'estensione dei comandi di Dio. Però, nella legge c'era anche la provvisione per il perdono dei peccati, che non era prevista in precedenza. Gli Israeliti furono veramente perdonati da questi sacrifici (Es 30:10), anche se in realtà i peccati erano perdonati tramite il sacrificio di Gesù Cristo di se stesso e loro accedevano ai benefici di questo sacrificio tramite il sistema di sacrifici della legge (Ebr 9:11-10:4, soprattutto gli ultimi 4 versetti).

Durante la storia della nazione di Israele, dal monte Sinai all'esilio, il peccato si manifestava spesso nell'idolatria, cioè l'adorazione di altri (falsi) dèi oppure di statue del vero Dio. Ripetutamente in questo periodo, leggiamo dei peccati di Israele e anche dei suoi cittadini più bravi (Num 32:13; Dt 31:29; Giudic 2:11; 1Sam 15:19; 2Sam 12:9; 1Re 11:6; 2Re 24:19). Verso la fine di questo periodo, i profeti sottolinearono non solo l'aspetto religioso del peccato (l'idolatria) ma anche l'aspetto sociale (l'ingiustizia sociale).

Insomma, tutti peccarono e tutti erano privi della gloria di Dio (Rom 3:23).

Ma poi venne Gesù, la progenie della donna, per salvare le persone dai loro peccati (Mt 1:21; Gv 1:29; 2Cor 5:21; 1P 2:24; 1G 3:5). Poteva salvare le persone perché, diversamente da tutte le altre progenie, era senza peccato e quindi non aveva bisogno di essere salvato prima (2Cor 5:21; Ebr 4:15; 1G 3:5). Gesù insegnò che il peccato è più di disubbidienza ad un comando o ad una legge, ma è anche i nostri pensieri e il nostro atteggiamento; lo standard è di essere perfetti come Dio (Mt 5:17-48).

Nella nuova creazione, non ci sarà il peccato (Ap 21:27; 22:3).

Domande

1. Stampa i seguenti quattro brani:
Creazione: Gen 1:1-2:1; 2:9;
Dis-creazione: Gen 6:11-13; 7:11-12,17-21,24;
Ri-creazione: Gen 8:15-19; 9:1-7; e
Nuova creazione: Ap 2:1,5-6; 22:1-5.
Evidenzia o sottolinea con diversi colori i concetti che sono ripetuti nei brani, per esempio cielo e terra, luce/tenebre, acque, uomo, animali, erba, albero della vita, moltiplicarsi, dominio/potere/regno, Dio guarda, buono/non buono, benedizione/maledizione, compiuto. Quali somiglianze e differenze ci sono in questi temi tra i quattro brani?

2. Che cosa propone la gente per risolvere i problemi dell'umanità? Cioè, se tutti solo facessimo questo, staremmo meglio. Per esempio, l'educazione, amore, cura dell'ambiente, ... In quali modi queste proposte sono insufficienti, anche se cose buone?

3. Come spiegheresti il peccato a qualcuno? Questo studio ha dato una comprensione più larga del peccato? Se è così, in quali modi?

4. Leggi Rom 5:12-21. Quali sono le differenze fra il rapporto di Adamo con il peccato, e il rapporto di Gesù Cristo con il peccato?

Inizio

  1. Introduzione
  2. La creazione (Genesi 1-2)
  3. La caduta (Genesi 3)
  4. Il peccato (Genesi 4-11)
  5. I patriarchi (Genesi 12-50)
  6. L'esodo (Esodo 1-15)
  7. Israele al Sinai e nel deserto (Esodo 16-Deuteronomio)
  8. La conquista (Giosuè)
  9. La vita nella terra promessa (Giudici e Rut)
  10. Il regno (1 e 2Samuele, 1Cronache)
  11. I regni (1 e 2Re, 2Cronache)
  12. I profeti (Isaia-Lamentazioni, Osea-Sofonia)
  13. La poesia (Salmi)
  14. La saggezza (Giobbe, Proverbi-Cantico)
  15. In esilio (Ester, Ezechiele, Daniele)
  16. Il ritorno dall'esilio (Esdra e Neemia, Aggeo-Malachia)
  17. Fra i testamenti (L'apocrifa)
  18. Dio con noi (Matteo-Giovanni)
  19. La chiesa (Atti e Lettere)
  20. La fine (Apocalisse)