Alla luce del sole

Questa espressione appare in 5 versetti:

2Samuele 12,12

poiché tu l'hai fatto in segreto, ma io farò questo davanti a tutto Israele e alla luce del sole».

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Ester 1,1

Nel secondo anno del regno del gran re Assuero, il giorno primo di Nisan, Mardocheo figlio di Iair, figlio di Simei, figlio di Kis, della tribù di Beniamino ebbe un sogno. Era un Giudeo che abitava nella città di Susa, uomo grande, che prestava servizio alla corte del re e proveniva dal gruppo degli esuli che Nabucodònosor re di Babilonia aveva deportato da Gerusalemme con Ieconìa re della Giudea.
Questo era il suo sogno: ecco grida e tumulto, tuoni e terremoto, agitazione sulla terra. Ecco due enormi draghi avanzarono, pronti tutti e due alla lotta, e risuonò potente il loro sibilo. Al loro sibilo ogni nazione si preparò alla guerra, per combattere contro il popolo dei giusti. Ecco un giorno di tenebre e di caligine, di tribolazione e angustia, di malessere e grande agitazione sulla terra. Tutta la nazione dei giusti fu agitata: essi temevano la propria rovina, si prepararono a perire e gridarono a Dio.
Ma dal loro grido sorse, come da una piccola fonte, un grande fiume, acque copiose. Spuntò la luce e il sole: gli umili furono esaltati e divorarono i superbi. Mardocheo allora si svegliò: aveva visto questo sogno e che cosa Dio aveva deciso di fare; continuava a ripensarvi entro il suo cuore e cercava di comprenderlo, in ogni suo particolare, fino a notte.
Mardocheo alloggiava alla corte con Bigtàn e Tères, i due eunuchi del re che custodivano la corte, quando udì i loro ragionamenti e, indagando sui loro disegni, venne a sapere che quelli si preparavano a mettere le mani sul re Assuero.
Allora ne avvertì il re. Il re sottopose i due eunuchi a un interrogatorio: essi confessarono e furono tolti di mezzo. Poi il re fece scrivere queste cose nelle cronache e anche Mardocheo le mise in iscritto.
Il re costituì Mardocheo funzionario della corte e gli fece regali in compenso di queste cose. Ma vi era anche Amàn figlio di Hammedàta, l'Agaghita, che era potente davanti al re e cercò il modo di far del male a Mardocheo e al suo popolo per l'affare dei due eunuchi del re.
Al tempo di Assuero, di quell'Assuero che regnava dall'India fino all'Etiopia sopra centoventisette province,

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Ester 10,3

Infatti il giudeo Mardocheo era il secondo dopo il re Assuero: grande fra i Giudei e amato dalla moltitudine dei suoi fratelli, cercava il bene del suo popolo e parlava in favore della prosperità di tutta la sua stirpe.
Mardocheo disse: «Queste cose sono avvenute per opera di Dio. Mi ricordo infatti del sogno che avevo visto intorno a questi fatti e nessuno di essi è stato tralasciato: la piccola sorgente che divenne un fiume, la luce che spuntò, il sole e l'acqua copiosa. Questo fiume è Ester che il re ha sposata e costituita regina. I due draghi siamo io e Amàn. Le nazioni sono quelle che si sono coalizzate per distruggere il nome dei Giudei. La mia nazione è Israele, quelli cioè che avevano gridato a Dio e furono salvati. Sì, il Signore ha salvato il suo popolo, ci ha liberato da tutti questi mali e Dio ha operato segni e prodigi grandi quali mai erano avvenuti tra le nazioni. In tal modo egli ha stabilito due sorti, una per il popolo di Dio e una per tutte le nazioni. Queste due sorti si sono realizzate nell'ora, nel momento e nel giorno stabilito dal giudizio di Dio e in mezzo a tutte le nazioni. Dio si è allora ricordato del suo popolo e ha reso giustizia alla sua eredità. Questi giorni del mese di Adàr, il quattordici e il quindici del mese, saranno celebrati con adunanza, gioia e letizia davanti a Dio, di generazione in generazione per sempre nel suo popolo Israele».
Nell'anno quarto di Tolomeo e di Cleopatra, Dositeo, che diceva di essere sacerdote e levita, e Tolomeo suo figlio, portarono in Egitto la presente lettera sui Purim, affermando che si trattava della lettera autentica tradotta da Lisimaco, figlio di Tolomeo, uno dei residenti in Gerusalemme.

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Sapienza 7,29

Essa in realtà è più bella del sole
e supera ogni costellazione di astri;
paragonata alla luce, risulta superiore;

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Isaia 18,4

Poiché questo mi ha detto il Signore:
«Io osserverò tranquillo dalla mia dimora,
come il calore sereno alla luce del sole,
come una nube di rugiada al calore della mietitura».

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