POI FU LA TERRA

Genesi 1:5

Scritto da giudrago.

21/11/2007

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Come fa Dio, allora, a comunicare con lÂ’uomo sulla minuscola terra? Egli, essendo Spirito, investe tutto lÂ’universo, e per il solo fatto che respiriamo, comunichiamo con Lui, anche quando dormiamo siamo in contatto, Egli ci viene a visitare nei sogni come fece con Giuseppe; quando moriamo non trasmettiamo più, lÂ’anima nostra sta in posizione dÂ’arresto, aspettando il giudizio. (di questo parlerò in seguito, se ciò mi è permesso da Dio)
Genesi 1:5 Dio chiamò la luce «giorno» e le tenebre «notte». Fu sera, poi fu mattina: primo giorno.
Dopo Dio, aver separato le tenebre dalla luce, ed avere dato il nome alla luce “giorno” e alle tenebre “notte” fu sera, poi passò la notte e fu mattina, e passò il primo giorno. Questa durata del giorno non può essere quantificata, poteva essere un lungo periodo, poteva essere un periodo breve, (ma il sole ancora non era), certamente non è stato fatto in un istante, Dio parla della mattina e della sera, quindi identifica un certo tempo.
Genesi 1:6 Poi Dio disse: «Vi sia una distesa tra le acque, che separi le acque dalle acque».
Dio decide di attivare il ciclo della vita; inizia con lÂ’acqua e quindi, una massa sarebbe stata poggiata sulla terra (mare) che avrebbe prodotto anche cibo per lÂ’anima vivente e lÂ’altra massa sarebbe sospesa nel cielo, idonea per innaffiare la terra e far crescere il prodotto di sussistenza per lÂ’uomo. Nessuna goccia dÂ’acqua sarebbe fuoriuscita dalla terra, che avrebbe potuto perdersi nellÂ’universo, così tutta lÂ’acqua che va su, discende giù, per ogni tempo.
Genesi 1:7 Dio fece la distesa e separò le acque che erano sotto la distesa dalle acque che erano sopra la distesa. E così fu.
Genesi 1:9 Poi Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo siano raccolte in un unico luogo e appaia lÂ’asciutto». E così fu.
Genesi 1:10 Dio chiamò lÂ’asciutto «terra», e chiamò la raccolta delle acque «mari». Dio vide che questo era buono.
Come si è detto prima, la terra era racchiusa da unÂ’enorme densa massa di nebbia o vapore acqueo, dopo la separazione delle acque, la terra fu sommersa dallÂ’oceano e quindi Dio, ora deve dare posto al soggiorno dellÂ’anima vivente; così raccolse le acque tutte in un luogo e li chiamò “mare” ed apparse lÂ’asciutto, che lo chiamò “terra”, e da questo notiamo che il mare copriva tutta la terra.
Quando Dio dice che è “buono”, è perchè Egli stesso si dà gloria o è soddisfatto di quello che ha fatto?
Niente di tutto questo; Dio non ha motivo di darsi gloria, perché la Gloria gli appartiene ed è Sua, Egli è allora soddisfatto per lÂ’opera che sta compiendo? Nemmeno, perché Egli era reduce da una terribile battaglia. Ma allora perché dice che ciò era buono? Per il solo fatto che ciò che stava facendo, era buono per la vivibilità dellÂ’anima vivente, ecco che ogni cosa era buona, per lÂ’uomo; infatti, nel primo verso Genesi 1:1 quando Dio, creò il cielo e la terra, non dice che era buono.
A questo punto Dio comincia a provvedere per il cibo, (ricordiamoci che Dio sta operando sulla materia e per la materia) perché quando Egli creerà lÂ’anima vivente, la creatura, deve potere trovare del cibo per mettere su il funzionamento fisiologico di sopravvivenza. Ma la produzione del cibo, deve essere continua per ogni età, quindi era necessario che il ciclo vitale della materia potesse riacquistare forma e vita come nel momento della creazione; così Dio mette il seme di riproduzione dentro ogni frutto. Tutto si riproduce in perpetuo, fino a quando Egli non decide la fine dei tempi.
Genesi 1:11 Poi Dio disse: «Produca la terra della vegetazione, delle erbe che facciano seme e degli alberi fruttiferi che, secondo la loro specie, portino del frutto avente in sé la propria semenza, sulla terra». E così fu.
Interessante notare come Dio, comincia a disporre il suo piano; per primo, fa crescere lÂ’erba per nutrire gli animali che avrebbe creato dopo, e poi fa crescere il frutto per nutrire lÂ’uomo. Quindi possiamo intravedere uno spazio temporale fra il primo ed il secondo intervento, in modo che lÂ’anima vivente, alla sua apparizione, avrebbe già trovato carne e frutti per alimentarsi.
Questa materia,(erba) non appena creata cominciò a trasformarsi, ed attraverso il seme, a riprodursi e riempire la terra.
La faccia della terra cominciò ad acquistare un nuovo aspetto, e se prima vÂ’era lo strato di vapore che lÂ’avvolgeva, ora vi è il mare ed una fitta vegetazione che la copre; come bene sanatorio, diviene anche, indirettamente, il mezzo che sta tra la terra tormentata ed il cielo.
LÂ’uomo, avrà una posizione ibrida, quella di toccare con i piedi la terra contaminata, mentre il suo cuore è protetto, per lodare il suo Creatore.
continuna
giudrago