Commentario abbreviato:1Corinzi 10:3223 Versetti 23-33 C'erano casi in cui i cristiani potevano mangiare ciò che era stato offerto agli idoli, senza commettere peccato. Ad esempio, quando la carne veniva venduta al mercato come cibo comune, per il sacerdote a cui era stata data. Ma un cristiano non deve limitarsi a considerare ciò che è lecito, bensì ciò che è opportuno, e per edificare gli altri. Il cristianesimo non proibisce affatto i comuni uffici di cortesia, né permette un comportamento scortese nei confronti di chiunque, per quanto possa differire da noi nei sentimenti o nelle pratiche religiose. Ma questo non va inteso come feste religiose, partecipazione al culto idolatrico. Secondo questo consiglio dell'apostolo, i cristiani devono fare attenzione a non usare la loro libertà a danno degli altri o a loro stesso discredito. Nel mangiare e nel bere, e in tutto ciò che facciamo, dobbiamo mirare alla gloria di Dio, a compiacerlo e onorarlo. Questo è il grande fine di tutta la religione e ci indirizza laddove mancano regole esplicite. Uno spirito santo, pacifico e benevolo disarma i più grandi nemici. Riferimenti incrociati:1Corinzi 10:321Co 10:33; 8:13; Rom 14:13; 2Co 6:3; Fili 1:10 Dimensione testo: |