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Commentario:1Pietro 4:2A quel fine si associa chi soffre per la causa della verità e del bene, mostrando con ciò di aver rotto col peccato per consacrare il tempo che resta da passare nella carne, cioè nel corpo come in tutto il passo, non più alle concupiscenze degli uomini, ossia dominanti negli uomini del mondo, ma alla volontà di Dio. L'urgenza della rottura col male, rottura suggellata dalle sofferenze per Cristo, è confermata dalla considerazione che al male, sotto le forme più grossolane ch'esso rivestiva nel paganesimo dell'Asia minore, era stata consacrata di già una parte troppo larga della vita dei lettori. Quel tempo è passato e non lo possono rivivere; ma almeno il tempo che resta della loro breve vita terrena devono consacrarlo risolutamente a compiere la volontà di Dio, a distruggere quel che possono del male fatto a sè stessi ed agli altri, e a far delle loro vite dei monumenti della grazia di Dio. Riferimenti incrociati:1Pietro 4:21P 2:1,14; Rom 7:4; 14:7; Ef 4:17,22-24; 5:7,8; Col 3:7,8; Tit 3:3-8 Dimensione testo: |