2Samuele 11:1-15

Davide e Bath-Sceba: adulterio e omicidio
1 Con l'inizio del nuovo anno, nel tempo in cui i re vanno a combattere, Davide mandò Joab con i suoi servi e con tutto Israele a devastare il paese dei figli di Ammon e ad assediare Rabbah; ma Davide rimase a Gerusalemme. 2 Una sera Davide si alzò dal suo letto e si mise a passeggiare sulla terrazza della reggia. Dalla terrazza vide una donna che faceva il bagno; e la donna era bellissima. 3 Così Davide mandò a chiedere informazioni sulla donna; e gli fu detto: «È Bath-Sceba, figlia di Eliam, moglie di Uriah, lo Hitteo». 4 Davide mandò messaggeri a prenderla; così essa venne da lui ed egli si coricò con lei; poi ella si purificò della sua impurità e ritornò a casa sua. 5 La donna rimase incinta e lo mandò a dire a Davide, dicendo: «Sono incinta». 6 Allora Davide mandò a dire a Joab: «Mandami Uriah, lo Hitteo». E Joab mandò Uriah da Davide. 7 Quando Uriah giunse da lui, Davide gli chiese sullo stato di salute di Joab e del popolo, e come andasse la guerra. 8 Poi Davide disse a Uriah: «Scendi a casa tua e lavati i piedi». Uriah uscì dalla casa del re seguito da un dono da parte del re. 9 Ma Uriah dormì alla porta della casa del re con tutti i servi del suo signore e non scese a casa sua. 10 Quando informarono Davide della cosa e gli dissero: «Uriah non è sceso a casa sua», Davide disse a Uriah: «Non vieni forse da un viaggio? Perché dunque non sei sceso a casa tua?». 11 Uriah rispose a Davide: «L'arca, Israele e Giuda abitano in tende, il mio signore Joab e i servi del mio signore sono accampati in aperta campagna. Come potrei io entrare in casa mia per mangiare e bere e per coricarmi con mia moglie? Com'è vero che tu vivi e che vive l'anima tua, io non farò questa cosa!». 12 Allora Davide disse a Uriah: «Rimani qui anche oggi e domani ti lascerò partire». Così Uriah rimase a Gerusalemme quel giorno e il giorno seguente. 13 Davide lo invitò quindi a mangiare e a bere insieme a lui e lo fece ubriacare. Ma la sera Uriah uscì per andare sul suo giaciglio con i servi del suo signore e non scese a casa sua. 14 La mattina dopo, Davide scrisse una lettera a Joab e gliela mandò per mano di Uriah. 15 Nella lettera aveva scritto così: «Ponete Uriah in prima linea, dove la battaglia è più aspra, poi ritiratevi da lui, perché resti colpito e muoia».

Salmi 14

Malvagità e follia degli uomini
1 [Al maestro del coro. Di Davide.] Lo stolto ha detto nel suo cuore: «Non c'è DIO». Sono corrotti, fanno cose abominevoli; non c'è alcuno che faccia il bene. 2 L'Eterno guarda dal cielo sui figli degli uomini, per vedere se vi sia qualcuno che abbia intendimento, che cerchi DIO. 3 Si sono tutti sviati, si sono tutti corrotti; non c'è alcuno che faccia il bene, neppure uno. 4 Non hanno alcun intendimento tutti gli operatori di iniquità, che mangiano il mio popolo come se mangiassero del pane e non invocano l'Eterno? 5 Là saranno presi da una grande paura, perché DIO è con la gente giusta. 6 Voi cercate di frustrare i piani del misero, perché l'Eterno è il suo rifugio. 7 Oh! Venga pure da Sion la salvezza d'Israele! Quando l'Eterno ricondurrà dalla cattività il suo popolo, Giacobbe esulterà, Israele si rallegrerà.

Efesini 3:14-21

Preghiera di Paolo per gli Efesini
14 Per questa ragione, io piego le mie ginocchia davanti al Padre del Signor nostro Gesù Cristo, 15 dal quale prende nome ogni famiglia nei cieli e sulla terra, 16 perché vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere fortificati con potenza per mezzo del suo Spirito nell'uomo interiore, 17 perché Cristo abiti nei vostri cuori per mezzo della fede, 18 affinché, radicati e fondati nell'amore, possiate comprendere con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, la profondità e l'altezza, 19 e conoscere l'amore di Cristo che sopravanza ogni conoscenza, affinché siate ripieni di tutta la pienezza di Dio. 20 Or a colui che può, secondo la potenza che opera in noi, fare smisuratamente al di là di quanto chiediamo o pensiamo, 21 a lui sia la gloria nella chiesa in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli. Amen.

Giovanni 6:1-21

La moltiplicazione dei pani
1 Dopo queste cose, Gesù se ne andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberiade. 2 E una grande folla lo seguiva, perché vedevano i segni che egli faceva sugli infermi. 3 Ma Gesù salì sul monte e là si sedette con i suoi discepoli. 4 Or la Pasqua, la festa dei Giudei, era vicina. 5 Gesù dunque, alzati gli occhi e vedendo che una grande folla veniva da lui, disse a Filippo: «Dove compreremo del pane perché costoro possano mangiare?». 6 Or diceva questo per metterlo alla prova, perché egli sapeva quello che stava per fare. 7 Filippo gli rispose: «Duecento denari di pane non basterebbero per loro, perché ognuno di loro possa avere un pezzetto». 8 Andrea, fratello di Simon Pietro, uno dei suoi discepoli, gli disse: 9 «V'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due piccoli pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?». 10 E Gesù disse: «Fate sedere la gente!». Or c'era molta erba in quel luogo. La gente dunque si sedette ed erano in numero di circa cinquemila. 11 Poi Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì ai discepoli, e i discepoli alla gente seduta; lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero. 12 E, dopo che furono saziati, Gesù disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati perché niente si perda». 13 Essi dunque li raccolsero e riempirono dodici cesti con i pezzi di quei cinque pani d'orzo avanzati a coloro che avevano mangiato. 14 Allora la gente, avendo visto il segno che Gesù aveva fatto, disse: «Certamente costui è il profeta, che deve venire nel mondo». 15 Ma Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, tutto solo.

Gesù cammina sulle acque
16 Quando fu sera, i suoi discepoli discesero al mare. 17 E, montati in barca, si diressero all'altra riva del mare, verso Capernaum; era ormai buio e Gesù non era ancora venuto da loro. 18 Il mare era agitato, perché soffiava un forte vento. 19 Ora, dopo aver remato circa venticinque o trenta stadi, videro Gesù che camminava sul mare e si accostava alla barca, ed ebbero paura. 20 Ma egli disse loro: «Sono io, non temete!». 21 Essi dunque volentieri lo ricevettero nella barca, e subito la barca approdò là dove essi erano diretti.

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