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Commentario:Colossesi 4:12Epafra, che è dei vostri, vi saluta. Egli, servo di Cristo, lotta del continuo per voi nelle preghiere a che, perfetti e pienamente persuasi, stiate ferrei in tutta la volontà di Dio. Poiché io gli rendo questa testimonianza, che, egli si da molta fatica per voi e per, quelli di Laodicea e per quelli di Ierapoli. Luca, l'amato medico, e Dema vi salutano È il terzo gruppo, che comprende Epafra, Luca, Dema; o come si potrebbe anche dire: il ministro, il vero amico, l'amico infedele. Epafra è dei vostri; vale a dire, della chiesa di Colosse, residente in codesta città, e probabilmente cittadino colossese, o, per lo meno, frigio. Era forse, come abbian già notato, un volontario compagno di prigione dell'apostolo Filemone 23; avea pel primo recato l'Evangelo in Colosse Colossesi 1:7 e v'ha chi dice, anche in Laodicea e a Ierapoli. Da Paolo era venuto, secondo ogni probabilità, per consigliarsi con l'apostolo circa le varie correnti religiose che miravano a disturbare la pace nelle chiese di Frigia. Epafra però non s'era limitato a parlare delle mène dei falsi dottori egli aveva anche confortato il cuor dell'apostolo con le edificanti notizie dello «spirituale amore» dei fratelli di Colosse Colossesi 1:8. La venuta di Epafra fu l'occasione della lettera che studiamo; la quale, se nel cuore dei colossesi suscitò dei sentimenti di gratitudine per Epafra, dovette senza dubbio scatenare contro lui le ire dei falsi dottori che la lettera, come abbian visto, conciava pel dì delle feste. Ma delle ire dei falsi dottori Epafra poco si cura. Egli è un servo di Cristo e non mira che al bene spirituale della Chiesa. Egli lotta del continuo per voi nelle preghiere ch'egli rivolge a Dio; e questa espressione, se ci mostra da un lato la gravità dei pericoli che minacciavano i cristiani di Frigia, ci rivela anche, dall'altro, l'ansia e la brama direi quasi irrequieta di questo fedel ministro del Vangelo. Tre ideali sorridono ad Epafra mentre, pregando, lotta con Dio. Il primo è di vedere i suoi fratelli perfetti di quella perfezione relativa, di cui Paolo ci ha già parlato Colossesi 1:28. Il secondo è di vederli pienamente persuasi; giunti, cioè a quel punto, in cui il dubbio non può più nulla sulle convinzioni del credente, e i dardi infocati dell'errore si spuntano contro lo scudo della fede che copre il cristiano Efesini 6:16. Il terzo è di vederli fermi, immobili, incrollabili in tutta la volontà di Dio; di vederli vivere in uno spirito di assoluta subordinazione all'Eterno, in un completo abbandono nelle braccia del Padre. Riferimenti incrociati:Colossesi 4:12Dimensione testo: |