Nuova Riveduta:

Ebrei 2:18

Infatti, poiché egli stesso ha sofferto la tentazione, può venire in aiuto di quelli che sono tentati.

C.E.I.:

Ebrei 2:18

Infatti proprio per essere stato messo alla prova ed avere sofferto personalmente, è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova.

Nuova Diodati:

Ebrei 2:18

Infatti, poiché egli stesso ha sofferto quando è stato tentato, può venire in aiuto di coloro che sono tentati.

Riveduta:

Ebrei 2:18

Poiché, in quanto egli stesso ha sofferto essendo tentato, può soccorrere quelli che son tentati.

Diodati:

Ebrei 2:18

Perciocchè in quanto ch'egli stesso, essendo tentato, ha sofferto, può sovvenire a coloro che son tentati.

Commentario abbreviato:

Ebrei 2:18

14 Versetti 14-18

Gli angeli caddero e rimasero senza speranza o aiuto. Cristo non ha mai avuto l'intenzione di essere il Salvatore degli angeli caduti, quindi non ha preso la loro natura; e la natura degli angeli non poteva essere un sacrificio espiatorio per il peccato dell'uomo. Ecco un prezzo pagato, sufficiente per tutti e adatto a tutti, perché era nella nostra natura. Qui è apparso il meraviglioso amore di Dio che, pur sapendo cosa doveva soffrire nella nostra natura e come doveva morire in essa, ha prontamente preso su di sé. E questa espiazione ha reso possibile la liberazione del suo popolo dalla schiavitù di Satana e il perdono dei suoi peccati attraverso la fede. Coloro che temono la morte e si sforzano di avere la meglio sui loro terrori, non cerchino più di superarli o di soffocarli, non diventino più imprudenti o malvagi per la disperazione. Non si aspettino aiuto dal mondo o da espedienti umani, ma cerchino il perdono, la pace, la grazia e la viva speranza del cielo, attraverso la fede in Colui che è morto e risorto, per potersi così elevare al di sopra della paura della morte. Il ricordo dei propri dolori e delle proprie tentazioni rende Cristo attento alle prove del suo popolo e pronto ad aiutarlo. Egli è pronto e disposto a soccorrere coloro che sono tentati e lo cercano. Si è fatto uomo ed è stato tentato, per essere in ogni modo qualificato a soccorrere il suo popolo, visto che egli stesso è passato attraverso le stesse tentazioni, ma è rimasto perfettamente libero dal peccato. Allora gli afflitti e i tentati non si scoraggino e non cedano a Satana, come se le tentazioni rendessero sbagliato il fatto di rivolgersi al Signore in preghiera. Non c'è anima che sia mai perita sotto la tentazione che abbia gridato al Signore per il reale allarme del suo pericolo, con fede e aspettativa di sollievo. Questo è il nostro dovere quando siamo sorpresi dalle tentazioni e vogliamo fermare il loro progresso, che è la nostra saggezza.

Riferimenti incrociati:

Ebrei 2:18

Eb 4:15,16; 5:2,7-9; Mat 4:1-10; 26:37-39; Lu 22:53
Eb 7:25,26; Giov 10:29; Fili 3:21; 2Ti 1:12; Giuda 1:24
1Co 10:13; 2Co 12:7-10; 2P 2:9; Ap 3:10

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