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Commentario:Galati 1:1Galati 1:1-5 Il saluto epistolare posto, secondo l'uso del tempo, in capo alla lettera, consta di tre elementi: la designazione dell'autore della lettera, la designazione dei destinatarii, il saluto propriamente detto. Paolo si attiene all'uso per quel che concerne il quadro da riempire; ma i suoi saluti sono pieni di uno spirito nuovo, lo spirito cristiano, ed anche la forma non è stereotipata ma varia secondo le persone o le chiese cui scrive, facendo di già presentire talvolta quel che ferve nel cuore dello scrivente. Qui, ad esempio, come notò il Lightfoot, i due concetti dominanti nell'epistola: la difesa della propria autorità per parte dell'apostolo, e la difesa della dottrina della grazia sono insieme uniti nel saluto col quale si apre la lettera. Coll'amplificare il suo titolo ufficiale così da farne una affermazione della divina origine della sua missione, Paolo para di già l'attacco personale dei suoi avversarii; coll'accenno all'opera della redenzione in connessione, col nome di Cristo, egli protesta di già contro i loro errori dottrinali. L'Autore dell'epistola così designa se stesso: Paolo apostolo, non da parte degli uomini nè per mezzo d'alcun uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti, e i fratelli tutti che sono meco, Nelle Epistole ai Tessalonicesi scritte prima di questa, in quelle a Filemone ed ai Filippesi, Paolo non fa uso del suo titolo d'apostolo; ma qui, scrivendo a delle chiese ove la legittimità della sua missione è posta in dubbio, egli ne accentua l'origine divina. Il suo apostolato non gli viene dagli uomini ( ουκ απο...) e neppure è amano l'intermediario per mezzo del quale gli è stata affidata la sua missione. Nè la causa prima, nè la causa istrumentale sono umane. Esso procede da Dio che ha appartato Paolo fin dal seno di sua madre Galati 1:15 e lo ha predestinato ad essere uno strumento eletto per lo spargimento del Vangelo nel mondo Atti 9:15; 22:14; 26:17. All'apostolato è stato chiamato direttamente da Cristo che gli è apparso sulla via di Damasco. Egli non è dunque un apostolo di seconda mano, inferiore agli altri; egli lo è per mezzo di Cristo Gesù e di Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti. Il per mezzo di applicato qui a Dio Padre implica il da parte di, cioè l'origine divina. Il Cristo risorto per mezzo del quale Paolo è stato chiamato, è stato risuscitato da Dio Padre ch'è l'autore primo della chiamata. Gli altri apostoli erano stati chiamati ed istruiti da Gesù durante il suo ministerio terrestre: Paolo ha ricevuto la chiamata e la rivelazione dell'Evangelo dal Cristo risuscitato. Non è dunque inferiore agli altri e può attestare egli pure la risurrezione di Gesù. Questo mettere in risalto l'origine divina del suo apostolato Paolo non lo fa per millanteria, come ha pensato lo Steck, ma perchè ciò importa per la difesa dell'evangelo. Nell'apostolo della libertà si attaccava la libertà cristiana stessa. Riferimenti incrociati:Galati 1:1Rom 1:1; 1Co 1:1 Dimensione testo: |