Nuova Riveduta:

Galati 2

Paolo a Gerusalemme
At 15:1-29
1 Poi, trascorsi quattordici anni, salii di nuovo a Gerusalemme con Barnaba, prendendo con me anche Tito. 2 Vi salii in seguito a una rivelazione, ed esposi loro il vangelo che annuncio fra gli stranieri; ma lo esposi privatamente a quelli che sono i più stimati, per il timore di correre o di aver corso invano. 3 Ma neppure Tito, che era con me, ed era greco, fu costretto a farsi circoncidere. 4 Anzi, proprio a causa di intrusi, falsi fratelli, infiltratisi di nascosto tra di noi per spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù, con l'intenzione di renderci schiavi, 5 noi non abbiamo ceduto alle imposizioni di costoro neppure per un momento, affinché la verità del vangelo rimanesse salda tra di voi. 6 Ma quelli che godono di particolare stima (quello che possono essere stati, a me non importa; Dio non ha riguardi personali), quelli, dico, che godono di maggiore stima non m'imposero nulla; 7 anzi, quando videro che a me era stato affidato il vangelo per gli incirconcisi, come a Pietro per i circoncisi 8 (perché colui che aveva operato in Pietro per farlo apostolo dei circoncisi aveva anche operato in me per farmi apostolo degli stranieri), 9 riconoscendo la grazia che mi era stata accordata, Giacomo, Cefa e Giovanni, che sono reputati colonne, diedero a me e a Barnaba la mano destra in segno di comunione perché andassimo noi agli stranieri, ed essi ai circoncisi; 10 soltanto ci raccomandarono di ricordarci dei poveri, come ho sempre cercato di fare.

Pietro ripreso pubblicamente da Paolo in Antiochia
(At 11:1-17; 15:7-11)(Ga 3:10-14, 21-28; 5:1-6)
11 Ma quando Cefa venne ad Antiochia, gli resistei in faccia perché era da condannare. 12 Infatti, prima che fossero venuti alcuni da parte di Giacomo, egli mangiava con persone non giudaiche; ma quando quelli furono arrivati, cominciò a ritirarsi e a separarsi per timore dei circoncisi. 13 E anche gli altri Giudei si misero a simulare con lui; a tal punto che perfino Barnaba fu trascinato dalla loro ipocrisia. 14 Ma quando vidi che non camminavano rettamente secondo la verità del vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: «Se tu, che sei giudeo, vivi alla maniera degli stranieri e non dei Giudei, come mai costringi gli stranieri a vivere come i Giudei?»
15 Noi Giudei di nascita, non stranieri peccatori, 16 sappiamo che l'uomo non è giustificato per le opere della legge, ma soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù, e abbiamo anche noi creduto in Cristo Gesù per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge; perché dalle opere della legge nessuno sarà giustificato. 17 Ma se nel cercare di essere giustificati in Cristo, siamo anche noi trovati peccatori, vuol dire che Cristo è un servitore del peccato? No di certo! 18 Infatti, se riedifico quello che ho demolito, mi dimostro trasgressore. 19 Quanto a me, per mezzo della legge, sono morto alla legge affinché io viva per Dio. 20 Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me. 21 Io non annullo la grazia di Dio; perché se la giustizia si ottenesse per mezzo della legge, Cristo sarebbe dunque morto inutilmente.

C.E.I.:

Galati 2

1 Dopo quattordici anni, andai di nuovo a Gerusalemme in compagnia di Barnaba, portando con me anche Tito: 2 vi andai però in seguito ad una rivelazione. Esposi loro il vangelo che io predico tra i pagani, ma lo esposi privatamente alle persone più ragguardevoli, per non trovarmi nel rischio di correre o di aver corso invano. 3 Ora neppure Tito, che era con me, sebbene fosse greco, fu obbligato a farsi circoncidere. 4 E questo proprio a causa dei falsi fratelli che si erano intromessi a spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù, allo scopo di renderci schiavi. 5 Ad essi però non cedemmo, per riguardo, neppure un istante, perché la verità del vangelo continuasse a rimanere salda tra di voi.
6 Da parte dunque delle persone più ragguardevoli - quali fossero allora non m'interessa, perché Dio non bada a persona alcuna - a me, da quelle persone ragguardevoli, non fu imposto nulla di più. 7 Anzi, visto che a me era stato affidato il vangelo per i non circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi - 8 poiché colui che aveva agito in Pietro per farne un apostolo dei circoncisi aveva agito anche in me per i pagani - 9 e riconoscendo la grazia a me conferita, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne, diedero a me e a Barnaba la loro destra in segno di comunione, perché noi andassimo verso i pagani ed essi verso i circoncisi. 10 Soltanto ci pregarono di ricordarci dei poveri: ciò che mi sono proprio preoccupato di fare.
11 Ma quando Cefa venne ad Antiochia, mi opposi a lui a viso aperto perché evidentemente aveva torto. 12 Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi. 13 E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, al punto che anche Barnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia. 14 Ora quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: «Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?
15 Noi che per nascita siamo Giudei e non pagani peccatori, 16 sapendo tuttavia che l'uomo non è giustificato dalle opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Gesù Cristo per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge; poiché dalle opere della legge non verrà mai giustificato nessuno».
17 Se pertanto noi che cerchiamo la giustificazione in Cristo siamo trovati peccatori come gli altri, forse Cristo è ministro del peccato? Impossibile! 18 Infatti se io riedifico quello che ho demolito, mi denuncio come trasgressore. 19 In realtà mediante la legge io sono morto alla legge, per vivere per Dio. 20 Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me. 21 Non annullo dunque la grazia di Dio; infatti se la giustificazione viene dalla legge, Cristo è morto invano.

Nuova Diodati:

Galati 2

1 Poi, dopo quattordici anni, salii di nuovo a Gerusalemme con Barnaba, prendendo con me anche Tito. 2 Or vi salii per rivelazione ed esposi loro l'evangelo che io predico fra i gentili, ma lo esposi privatamente a coloro che godevano maggior credito, perché non corressi, o non avessi corso invano. 3 Ma neppure Tito che era con me, benché fosse Greco, fu costretto a farsi circoncidere; 4 e ciò a causa dei falsi fratelli introdottisi abusivamente, i quali si erano insinuati per spiare la nostra libertà che abbiamo in Cristo Gesù, allo scopo di metterci in servitù. 5 A costoro non cedemmo in sottomissione neppure per un momento, affinché la verità dell'evangelo dimorasse salda fra di voi. 6 Ma da parte di quelli che godevano maggior credito (quali fossero stati, non m'importa nulla; Dio non ha riguardo a persona), ebbene, quelli che godono maggior credito non m'imposero nulla di più. 7 Anzi al contrario, avendo visto che mi era stato affidato l'evangelo per gli incirconcisi, come a Pietro quello per i circoncisi 8 (poiché colui che aveva potentemente operato in Pietro per l'apostolato dei circoncisi, aveva potentemente operato anche in me per i gentili), 9 avendo conosciuto la grazia che mi era stata data, Giacomo, Cefa e Giovanni, che sono reputati colonne, diedero a me e a Barnaba la mano di associazione, affinché noi andassimo fra i gentili, ed essi fra i circoncisi. 10 Soltanto ci raccomandarono che ci ricordassimo dei poveri, proprio quello che anch'io mi ero proposto di fare. 11 Ma quando Pietro venne in Antiochia, io gli resistei in faccia, perché era da riprendere. 12 Infatti prima che venissero alcuni da parte di Giacomo, egli mangiava con i gentili; ma quando giunsero quelli, egli si ritirò e si separò, temendo quelli della circoncisione. 13 E anche gli altri Giudei fingevano assieme a lui, tanto che anche Barnaba fu trascinato dalla loro ipocrisia. 14 Ma quando io vidi che non camminavano rettamente secondo la verità dell'evangelo, dissi a Pietro in presenza di tutti: «Se tu, che sei Giudeo, vivi alla gentile e non alla giudaica, perché costringi i gentili a giudaizzare?». 15 Noi, di nascita Giudei e non peccatori fra i gentili, 16 sapendo che l'uomo non è giustificato per le opere della legge ma per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù, affinché fossimo giustificati mediante la fede di Cristo e non mediante le opere della legge, poiché nessuna carne sarà giustificata per mezzo della legge. 17 Or se, cercando di essere giustificati in Cristo, siamo trovati anche noi peccatori, è forse Cristo ministro del peccato? Così non sia. 18 Se infatti edifico di nuovo le cose che ho distrutto, io mi costituisco trasgressore, 19 perché per mezzo della legge io sono morto alla legge, affinché io viva a Dio. 20 Io sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e quella vita che ora vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me. 21 Io non annullo la grazia di Dio perché, se la giustizia si ha per mezzo della legge, allora Cristo è morto invano.

Riveduta:

Galati 2

La vocazione divina di Paolo riconosciuta a Gerusalemme
1 Poi, passati quattordici anni, salii di nuovo a Gerusalemme con Barnaba, prendendo anche Tito con me. 2 E vi salii in seguito ad una rivelazione, ed esposi loro l'Evangelo che io predico fra i Gentili, ma lo esposi privatamente ai più ragguardevoli, onde io non corressi o non avessi corso in vano. 3 Ma neppur Tito, che era con me, ed era greco, fu costretto a farsi circoncidere; 4 e questo a cagione dei falsi fratelli, introdottisi di soppiatto, i quali s'erano insinuati fra noi per spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù, col fine di ridurci in servitù. 5 Alle imposizioni di costoro noi non cedemmo neppur per un momento, affinché la verità del Vangelo rimanesse ferma tra voi. 6 Ma quelli che godono di particolare considerazione (quali già siano stati a me non importa; Iddio non ha riguardi personali), quelli dico, che godono maggior considerazione non m'imposero nulla di più; 7 anzi, quando videro che a me era stata affidata la evangelizzazione degli incirconcisi, come a Pietro quella de' circoncisi 8 (poiché Colui che avea operato in Pietro per farlo apostolo della circoncisione aveva anche operato in me per farmi apostolo de' Gentili), 9 e quando conobbero la grazia che m'era stata accordata, Giacomo e Cefa e Giovanni, che son reputati colonne, dettero a me ed a Barnaba la mano d'associazione perché noi andassimo ai Gentili, ed essi ai circoncisi; 10 soltanto ci raccomandarono di ricordarci dei poveri; e questo mi sono studiato di farlo.

Pietro ripreso pubblicamente da Paolo
11 Ma quando Cefa fu venuto ad Antiochia, io gli resistei in faccia perch'egli era da condannare. 12 Difatti, prima che fossero venuti certuni provenienti da Giacomo, egli mangiava coi Gentili; ma quando costoro furono arrivati, egli prese a ritrarsi e a separarsi per timor di quelli della circoncisione. 13 E gli altri Giudei si misero a simulare anch'essi con lui; talché perfino Barnaba fu trascinato dalla loro simulazione. 14 Ma quando vidi che non procedevano con dirittura rispetto alla verità del Vangelo, io dissi a Cefa in presenza di tutti: Se tu, che sei Giudeo, vivi alla Gentile e non alla giudaica, come mai costringi i Gentili a giudaizzare? 15 Noi che siam Giudei di nascita e non peccatori di fra i Gentili, 16 avendo pur nondimeno riconosciuto che l'uomo non è giustificato per le opere della legge ma lo è soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù, abbiamo anche noi creduto in Cristo Gesù affin d'esser giustificati per la fede in Cristo e non per le opere della legge, poiché per le opere della legge nessuna carne sarà giustificata. 17 Ma se nel cercare d'esser giustificati in Cristo, siamo anche noi trovati peccatori, Cristo è egli un ministro di peccato? Così non sia. 18 Perché se io riedifico le cose che ho distrutte, mi dimostro trasgressore. 19 Poiché per mezzo della legge io son morto alla legge per vivere a Dio. 20 Sono stato crocifisso con Cristo, e non son più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e la vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figliuol di Dio il quale m'ha amato, e ha dato se stesso per me. 21 Io non annullo la grazia di Dio; perché se la giustizia si ottiene per mezzo della legge, Cristo è dunque morto inutilmente.

Diodati:

Galati 2

1 Poi, in capo a quattordici anni, io salii di nuovo in Gerusalemme, con Barnaba, avendo preso meco ancora Tito. 2 Or vi salii per rivelazione; e narrai a que' di Gerusalemme l'evangelo che io predico fra i Gentili; e in particolare, a coloro che sono in maggiore stima; acciocchè in alcuna maniera io non corressi, o non fossi corso in vano. 3 Ma, non pur Tito, ch'era meco, essendo Greco, fu costretto d'essere circonciso. 4 E ciò, per i falsi fratelli, intromessi sotto mano, i quali erano sottentrati per ispiar la nostra libertà, che noi abbiamo in Cristo Gesù, affin di metterci in servitù. 5 A' quali non cedemmo per soggezione pur un momento; acciocchè la verità dell'evangelo dimorasse ferma fra voi. 6 Ma non ricevei nulla da coloro che son reputati essere qualche cosa; quali già sieno stati niente m'importa; Iddio non ha riguardo alla qualità d'alcun uomo; perciocchè quelli che sono in maggiore stima non mi sopraggiunsero nulla. 7 Anzi, in contrario, avendo veduto che m'era stato commesso l'evangelo dell'incirconcisione, come a Pietro quel della circoncisione 8 (perciocchè colui che avea potentemente operato in Pietro per l'apostolato della circoncisione, avea eziandio potentemente operato in me inverso i Gentili), 9 e Giacomo, e Cefa, e Giovanni, che son reputati esser colonne, avendo conosciuta la grazia che m'era stata data, diedero a me, ed a Barnaba, la mano di società; acciocchè noi andassimo a' Gentili, ed essi alla circoncisione. 10 Sol ci raccomandarono che ci ricordassimo de' poveri; e ciò eziandio mi sono studiato di fare.
11 Ora, quando Pietro fu venuto in Antiochia, io gli resistei in faccia; poichè egli era da riprendere. 12 Perciocchè, avanti che certi fosser venuti d'appresso a Giacomo, egli mangiava co' Gentili; ma, quando coloro furon venuti, si sottrasse, e si separò, temendo quei della circoncisione. 13 E gli altri Giudei s'infingevano anch'essi con lui; talchè eziandio Barnaba era insieme trasportato per la loro simulazione. 14 Ma, quando io vidi che non camminavano di piè diritto, secondo la verità dell'evangelo, io dissi a Pietro, in presenza di tutti: Se tu, essendo Giudeo, vivi alla gentile, e non alla giudaica, perchè costringi i Gentili a giudaizzare? 15 Noi, di nascita Giudei, e non peccatori d'infra i Gentili, 16 sapendo che l'uomo non è giustificato per le opere della legge, ma per la fede di Gesù Cristo, abbiamo ancora noi creduto in Cristo Gesù, acciocchè fossimo giustificati per la fede di Cristo, e non per le opere della legge; perciocchè niuna carne sarà giustificata per le opere della legge. 17 Or se, cercando d'esser giustificati in Cristo, siam trovati ancor noi peccatori, è pur Cristo ministro del peccato? Così non sia. 18 Perciocchè, se io edifico di nuovo le cose che ho distrutte, io costituisco me stesso trasgressore. 19 Poichè per una legge io son morto ad un'altra legge, acciocchè io viva a Dio. 20 Io son crocifisso con Cristo; e vivo, non più io, ma Cristo vive in me; e ciò che ora vivo nella carne, vivo nella fede del Figliuol di Dio, che mi ha amato, e ha dato sè stesso per me. 21 Io non annullo la grazia di Dio; perciocchè, se la giustizia è per la legge, Cristo dunque è morto in vano.

Commentario abbreviato:

Galati 2

1 Capitolo 2

L'apostolo dichiara di essere stato riconosciuto come apostolo dei Gentili Gal 2:1-10

Si era pubblicamente opposto a Pietro perché giudaizzante Gal 2:11-14

E da qui entra nella dottrina della giustificazione per fede in Cristo, senza le opere della legge Gal 2:15-21

Versetti 1-10

Osservate la fedeltà dell'apostolo nel dare un resoconto completo della dottrina che aveva predicato tra i Gentili, e che era ancora deciso a predicare, quella del cristianesimo, libero da ogni commistione con il giudaismo. Questa dottrina sarebbe stata ingrata per molti, eppure non aveva paura di ammetterlo. La sua preoccupazione era quella di evitare che il successo delle sue passate fatiche venisse sminuito o che la sua utilità futura venisse ostacolata. Mentre dipendiamo semplicemente da Dio per il successo delle nostre opere, dovremmo usare ogni giusta cautela per eliminare gli errori e contro gli oppositori. Ci sono cose che possono essere lecitamente rispettate, ma quando non possono essere fatte senza tradire la verità, devono essere rifiutate. Non dobbiamo dare spazio a nessun comportamento che possa compromettere la verità del Vangelo. Sebbene Paolo abbia conversato con gli altri apostoli, non ha ricevuto da loro alcuna aggiunta alla sua conoscenza o autorità. Percependo la grazia che gli era stata concessa, diedero a lui e a Barnaba la mano destra di amicizia, riconoscendo così che egli era stato designato all'onore e all'ufficio di apostolo al pari di loro. Concordarono che questi due andassero dai pagani, mentre loro continuavano a predicare ai Giudei, ritenendo che fosse conforme al pensiero di Cristo dividere così il loro lavoro. Qui impariamo che il Vangelo non è nostro, ma di Dio, e che gli uomini non sono che i custodi di esso; per questo dobbiamo lodare Dio. L'apostolo mostrò la sua indole caritatevole e quanto fosse pronto a riconoscere i Giudei convertiti come fratelli, anche se molti difficilmente avrebbero concesso lo stesso favore ai Gentili convertiti; ma la semplice differenza di opinione non era per lui un motivo per non aiutarli. Ecco un esempio di carità cristiana, che dovremmo estendere a tutti i discepoli di Cristo.

11 Versetti 11-14

Nonostante il carattere di Pietro, tuttavia, quando Paolo lo vide agire in modo da danneggiare la verità del Vangelo e la pace della Chiesa, non ebbe paura di rimproverarlo. Quando vide che Pietro e gli altri non erano all'altezza di quel principio che il Vangelo insegnava e che essi professavano, cioè che con la morte di Cristo il muro di separazione tra Giudei e Gentili era stato abbattuto e l'osservanza della legge di Mosè non era più in vigore, poiché l'offesa di Pietro era pubblica, lo rimproverò pubblicamente. C'è una grande differenza tra la prudenza di San Paolo, che sopportava e usava per un certo periodo le cerimonie della legge come non peccaminose, e la timida condotta di San Pietro, che, ritirandosi dai Gentili, indusse altri a pensare che queste cerimonie fossero necessarie.

15 Versetti 15-19

Paolo, dopo aver dimostrato di non essere inferiore a nessun apostolo, nemmeno a Pietro, parla della grande dottrina di base del Vangelo. Perché abbiamo creduto in Cristo? Non era forse per essere giustificati dalla fede di Cristo? Se è così, non è sciocco tornare alla legge e aspettarsi di essere giustificati per merito di opere morali, sacrifici o cerimonie? L'occasione di questa dichiarazione è stata senza dubbio la legge cerimoniale; ma l'argomento è altrettanto forte contro ogni dipendenza dalle opere della legge morale, per quanto riguarda la giustificazione. Per dare maggior peso a questa affermazione, si aggiunge: "Ma se, mentre cerchiamo di essere giustificati da Cristo, noi stessi siamo trovati peccatori, Cristo è forse il ministro del peccato? Questo sarebbe molto disonorevole per Cristo e anche molto dannoso per loro. Considerando la legge stessa, vide che la giustificazione non era da aspettarsi dalle opere di essa, e che non c'era più bisogno dei sacrifici e delle purificazioni di essa, poiché erano stati eliminati in Cristo, con la sua offerta in sacrificio per noi. Non sperava o temeva nulla da essa, come un uomo morto dai nemici. Ma l'effetto non fu una vita spensierata e senza leggi. Era necessario che vivesse a Dio e che gli fosse devoto grazie alle motivazioni e alla grazia del Vangelo. Non è un pregiudizio nuovo, anche se molto ingiusto, che la dottrina della giustificazione per sola fede tenda a incoraggiare le persone nel peccato. Non è così, perché trarre dalla grazia gratuita, o dalla sua dottrina, l'occasione per vivere nel peccato, significa cercare di fare di Cristo il ministro del peccato, al cui pensiero tutti i cuori cristiani rabbrividirebbero.

20 Versetti 20-21

Qui, nella sua persona, l'apostolo descrive la vita spirituale o nascosta del credente. Il vecchio uomo è crocifisso, Rom 6:6, ma l'uomo nuovo è vivente; il peccato è mortificato e la grazia è vivificata. Ha i conforti e i trionfi della grazia, ma questa grazia non viene da lui stesso, bensì da un altro. I credenti si vedono vivere in uno stato di dipendenza da Cristo. Per questo, pur vivendo nella carne, non vive secondo la carne. Chi ha vera fede, vive di fede; e la fede si basa sul fatto che Cristo ha dato se stesso per noi. Mi ha amato e ha dato se stesso per me. Come se l'apostolo dicesse: "Il Signore mi ha visto fuggire sempre più da lui". La mia volontà e il mio intelletto erano così malvagi, sbagliati e ignoranti che non era possibile riscattarmi con altri mezzi se non con un tale prezzo. Considerate bene questo prezzo. Qui si nota la falsa fede di molti. La loro professione è di conseguenza: hanno la forma della pietà senza la potenza di essa. Pensano di credere bene agli articoli di fede, ma si ingannano. Credere in Cristo crocifisso, infatti, non significa solo credere che egli è stato crocifisso, ma anche credere che io sono crocifisso con lui. E questo è conoscere Cristo crocifisso. Così impariamo qual è la natura della grazia. La grazia di Dio non può stare insieme ai meriti dell'uomo. La grazia non è tale se non è data gratuitamente in ogni modo. Quanto più semplicemente il credente si affida a Cristo per ogni cosa, tanto più devotamente cammina davanti a Lui in tutte le sue ordinanze e comandamenti. Cristo vive e regna in lui, ed egli vive qui sulla terra grazie alla fede nel Figlio di Dio, che opera l'amore, provoca l'obbedienza e trasforma nella sua immagine santa. Così non abusa della grazia di Dio, né la rende vana.

Riferimenti incrociati:

Galati 2

1 Ga 1:18
At 15:2-4
Ga 2:13; At 4:36,37; 11:25,30; 12:25; 13:2,50; 14:12; 15:25,36-39; 1Co 9:6; Col 4:10
Ga 2:3; 2Co 8:16,23; Tit 1:4

2 At 16:9,10; 18:9; 23:11
Ga 2:9; 1:16; At 15:4,12; 1Co 1:23; 2:2
Ga 2:6,9; Ec 10:1; At 5:34; Fili 2:29
Mat 10:16; 1Co 9:26; Fili 2:16; 1Te 3:5

3 Ga 5:2-6; At 15:24; 16:3; 1Co 9:20,21

4 Ga 5:10,12; At 15:1,24; 20:30; 2Co 11:13,17,26; 1G 4:1
2Ti 3:6; 2P 2:1,2; Giuda 1:4
Ga 3:23-26; 5:1,13; Sal 51:12; 119:45; Giov 8:31-36; 2Co 3:17; 1P 2:16; 2P 2:19
Ga 4:3,9,10,25; Is 51:23; 2Co 11:20

5 Ga 3:1,2; At 15:2; Col 2:4-8; Giuda 1:3
Ga 2:14; 4:16; Ef 1:13; Col 1:5; 1Te 2:13

6 Ga 2:2,9; 6:3; 2Co 11:5,21-23; 12:11; Eb 13:7,17
Ga 2:11-14; Giob 32:6,7,17-22; Mat 22:16; Mar 6:17-20; 12:14; Lu 20:21; 2Co 5:16
Giob 34:19; At 10:34; Rom 2:11; 1P 1:17
Ga 2:10; At 15:6-29; 2Co 12:11

7 Ga 2:9; At 15:12,25,26; 2P 3:15
Ga 1:16; At 13:46-48; 18:6; 28:28; Rom 1:5; 11:13; 1Te 2:4; 1Ti 2:7; 2Ti 1:11

8 At 1:8; 2:14-41; 3:12-26; 4:4; 5:12-16; 8:17
Ga 3:5; At 9:15; 13:2-11; 14:3-11; 15:12; 19:11,12,26; 21:19; 22:21; 26:17,18; 1Co 1:5-7; 9:2; 15:10; 2Co 11:4,5; Col 1:29

9 At 15:7,13,22-29
Ga 2:2,6,12-14; Mat 16:18; Ef 2:20; Ap 3:12; 21:14-20
Rom 1:5; 12:3,5,6; 15:15; 1Co 15:10; Ef 3:8; Col 1:29; 1P 4:10,11
2Co 8:4; 1G 1:3
At 15:23-30

10 At 11:29,30; 24:17; Rom 15:25-27; 1Co 16:1,2; 2Co 8:1-9:15; Eb 13:16; Giac 2:15,16; 1G 3:17

11 At 15:30-35
Ga 2:5; 2Co 5:16; 11:5,21-28; 12:11; 1Ti 5:20; Giuda 1:3
Eso 32:21,22; Nu 20:12; Ger 1:17; Gion 1:3; 4:3,4,9; Mat 16:17,18,23; At 15:37-39; 23:1-5; Giac 3:2; 1G 1:8-10

12 Ga 2:9; At 21:18-25
At 10:28; 11:3; Ef 2:15,19-22; 3:6
Is 65:5; Lu 15:2; 1Te 5:22
Prov 29:25; Is 57:11; Mat 26:69-75

13 Ge 12:11-13; 26:6,7; 27:24; Ec 7:20; 10:1; 1Co 5:6; 8:9; 15:33
Giob 15:12; 1Co 12:2; Ef 4:14; Eb 13:9

14 Sal 15:2; 58:1; 84:11; Prov 2:7; 10:9
Ga 2:5; Rom 14:14; 1Ti 4:3-5; Eb 9:10
Ga 2:11; Lev 19:17; Sal 141:5; Prov 27:5,6; 1Ti 5:20
Ga 2:12,13; At 10:28; 11:3-18
Ga 2:3; 6:12; At 15:10,11,19-21,24,28,29

15 Mat 3:7-9; Giov 8:39-41; Rom 4:16; Ef 2:3
Mat 9:11; Mar 7:26-28; At 22:21; Rom 3:9; Ef 2:11,12; Tit 3:3

16 Ga 2:19; 3:10-12; 5:4; Giob 9:2,3,29; 25:4; Sal 130:3,4; Lu 10:25-29; At 13:38,39; Rom 3:19,20,27,28; 4:2,13-15; Fili 3:9
Ga 3:13,14,22-24; 4:5; Rom 1:17; 3:21-26,28,30; 4:5,6,24,25; 5:1,2,8,9; 8:3,30-34; 1Co 6:11; 2Co 5:19-21; Fili 3:9; Eb 7:18,19
Ga 2:20; Giov 6:68,69; 20:31; At 4:12; 1P 1:2,8,9,18-21; 2:24; 3:18; 2P 1:1; 1G 1:7; 2:1,2; Ap 7:9,14
Ga 3:11; Sal 143:2

17 Rom 9:30-33; 11:7
Ga 2:11; Rom 6:1,2; 1G 3:8-10
Mat 1:21; Rom 15:8; 2Co 3:7-9; Eb 7:24-28; 8:2; 1G 3:5
Rom 3:4,6

18 Ga 2:4,5,12-16,21; 4:9-12; 5:11; Rom 14:15; 1Co 8:11,12

19 Ga 3:10,24; Rom 3:19,20; 4:15; 5:20; 7:7-11,14,22,23; 8:2; 10:4,5
Rom 6:2,11,14; 7:4,6,9; Col 2:20; 3:3; 1P 2:24
Ga 2:20; Rom 14:7,8; 1Co 10:31; 2Co 5:15; 1Te 5:10; Tit 2:14; Eb 9:14; 1P 4:1,2,6

20 Ga 5:24; 6:14; Rom 6:4-6; 8:3,4; Col 2:11-14
Rom 6:8,13; 8:2; Ef 2:4,5; Col 2:13; 3:3,4
Giov 14:19,20; 17:21; 2Co 4:10,11; 13:3,5; Ef 3:17; Col 1:27; 1Te 5:10; 1P 4:2; Ap 3:20
2Co 4:11; 10:3; 1P 4:1,2
Ga 2:16; 3:11; Giov 6:57; Rom 1:17; 5:2; 2Co 1:24; 5:7,15; Fili 4:13; 1Te 5:10; 1P 1:8; 4:2
Giov 1:49; 3:16,35; 6:69; 9:35-38; At 8:37; 9:20; 1Te 1:10; 1G 1:7; 4:9,10,14; 5:10-13,20
Ga 1:4; Mat 20:28; Giov 10:11; 15:13; Rom 8:37; Ef 5:2,25; Tit 2:14; Ap 1:5

21 Ga 2:18; Sal 33:10; Mar 7:9; Rom 8:31
Ga 2:16; 3:21; 5:2-4; Rom 10:3; 11:6; Eb 7:11
Is 49:4; Ger 8:8; 1Co 15:2,14,17

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