![]() |
|||||||
Commentario:Genesi 26:3Capitolo 26 Schema del capitolo Isacco, a causa della carestia, va a Gerar. (1-5) Egli nega di avere una moglie ed è rimproverato da Abimelec. (6-11) Isacco accresce la sua ricchezza, invidia dei filistei. (12-17) Isacco scava delle sorgente, Dio lo benedice. (18-25) Abimelec fa un patto con Isacco. (26-33) Le mogli di Esaù. (34, 35) Versi 1-5 Isacco fu educato affidandosi alla fede nella Divina concessione della terra di Canaan che Dio avrebbe fatto a lui e ai suoi eredi. Anche quando ci fu carestia in quella terra, Isacco non si allontanò dal patto. Il valore reale delle promesse di Dio non può mai essere ridotto in un credente da nessuna croce che possa accadergli. Se Dio decide di stare con noi e noi ci lasciamo trovare dove Egli vuole, soltanto la nostra incredulità e la mancanza di fede possono evitare il nostro conforto. L'ubbidienza di Abraamo al comando divino fu la prova di quella fede, con la quale, sebbene peccatore, egli fu prima giustificato davanti a Dio per l'effetto di quell'amore con il quale opera la vera fede. Dio dichiara che approvò questa ubbidienza, specialmente quella di Isacco. Riferimenti incrociati:Genesi 26:3Ge 26:12,14; 20:1; Sal 32:8; 37:1-6; 39:12; Eb 11:9,13-16 Dimensione testo: |