Nuova Riveduta:

Genesi 3:9

Dio il SIGNORE chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?»

C.E.I.:

Genesi 3:9

Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?».

Nuova Diodati:

Genesi 3:9

Allora l'Eterno DIO chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?».

La Parola è Vita:

Genesi 3:9

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Genesi 3:9

E l'Eterno Iddio chiamò l'uomo e gli disse: 'Dove sei?' E quegli rispose:

Diodati:

Genesi 3:9

E il Signore Iddio chiamò Adamo, e gli disse: Ove sei?

Commentario abbreviato:

Genesi 3:9

Versetti 9-13

Osservate la strana domanda: "Adamo, dove sei?". Quelli che, a causa del peccato si allontanano da Dio, dovrebbero considerare seriamente dove sono andati a finire: sono distanti da ogni bene, in mezzo ai loro nemici, nella schiavitù di Satana e sulla strada larga che conduce alla perdizione. La pecora perduta avrebbe vagato senza fine se il buon Pastore non l'avesse cercata e informata che dove si trovava non avrebbe mai avuto né felicità né innocenza. Se i peccatori considerassero dove sono caduti, essi non riposerebbero finché non ritornerebbero a Dio. È la colpa e la follia comune di coloro che fanno il male, quando essi pensano ad esso, il riconoscere solamente che il peccato è così forte da non poterlo rifiutare. Come Adamo abbiamo motivo di avere paura dell'avvicinarci di Dio se non siamo coperti e rivestiti con la giustizia di Cristo. Il peccato appare molto chiaramente allo specchio del comandamento, perciò Dio lo mise davanti ad Adamo e in esso dovremmo specchiare le nostre facce. Ma, invece di riconoscere il peccato in tutta la sua gravità e prendere su di sé il disonore, Adamo ed Eva scusarono il loro peccato e scaricarono la vergogna e la loro colpa su altri. C'è una strana propensione in quelli che sono tentati nel dire che lo sono proprio da Dio, come se il nostro abuso dei favori di Dio porterebbe a scusare la violazione delle sue leggi. Coloro che sono disposti a ricevere piacere e profitto dal peccato si rifiutano, poi, di addossarsi la colpa e la vergogna. Imparate perciò che le tentazioni di Satana sono tutte falsità, che le sue motivazioni sono tutti inganni, che i suoi adescamenti sono tutti imbrogli e che quando egli dice cose buone bisogna non credergli. E per mezzo della mortalità del peccato il cuore si indurisce. Vedete Rom 7:11; Eb 3:13. Ma sebbene la sottigliezza di Satana possa indurci al peccato, tuttavia non ci giustificherà mai dal peccato. Sebbene egli sia il tentatore siamo noi però i peccatori. Non permettetegli di trasformare il vostro dispiacere in peccato, a motivo del vostro inganno, ma permettetegli invece di aumentare il vostro sdegno come se foste ingannati da un lampante imbroglio e da un nemico giurato che vuole distruggere le vostre anime.

Riferimenti incrociati:

Genesi 3:9

Ge 4:9; 11:5; 16:8; 18:20,21; Gios 7:17-19; Ap 20:12,13

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