Nuova Riveduta:

Genesi 47:15

Quando il denaro fu esaurito nel paese d'Egitto e nel paese di Canaan, tutti gli Egiziani vennero da Giuseppe e dissero: «Dacci del pane! Perché dovremmo morire in tua presenza? Infatti il denaro è finito».

C.E.I.:

Genesi 47:15

Quando fu esaurito il denaro del paese di Egitto e del paese di Canaan, tutti gli Egiziani vennero da Giuseppe a dire: «Dacci il pane! Perché dovremmo morire sotto i tuoi occhi? Infatti non c'è più denaro».

Nuova Diodati:

Genesi 47:15

Or quando nel paese di Egitto e nel paese di Canaan venne a mancare il denaro, tutti gli Egiziani vennero da Giuseppe e dissero: «Dacci del pane! Perché dovremmo morire sotto i tuoi occhi? Poiché il nostro denaro è finito».

Riveduta:

Genesi 47:15

E quando il danaro fu esaurito nel paese d'Egitto e nel paese di Canaan, tutti gli Egiziani vennero a Giuseppe e dissero: 'Dacci del pane! Perché dovremmo morire in tua presenza? giacché il danaro è finito'.

Diodati:

Genesi 47:15

E, quando i danari furono mancati nel paese di Egitto, e nel paese di Canaan, tutti gli Egizj vennero a Giuseppe, dicendo: Dacci del pane, perchè morremmo noi davanti agli occhi tuoi per mancamento di danari?

Commentario abbreviato:

Genesi 47:15

13 Versetti 13-26

Il prendersi cura di Giacobbe e della sua famiglia, come la benedizione progettata dalla Provvidenza nell'avanzamento di Giuseppe, ha risparmiato il regno d'Egitto dalla rovina. Non c'era più pane e la gente era pronta a morire. Vedete come dipendiamo dalla provvidenza di Dio. Tutta la nostra ricchezza non ci preserverà dal morire di fame se la pioggia non cadesse per due o tre anni. Vedete quanto dipendiamo dalla clemenza di Dio e aggrappiamoci sempre nel suo amore. Vedete pure come i nostri possedimenti esigono attenzione. Poiché tutti gli egiziani consumarono tutto il grano nei sette anni di abbondanza, si trovarono nei guai ignorando l'avvertimento. L'argento e l'oro non li potevano alimentare: essi avevano bisogno di grano. Tutto quello un uomo possiede lo darà in cambio della sua vita. Noi non possiamo giudicare questo argomento secondo la mentalità attuale. È chiaro che gli egiziani considerarono Giuseppe come un benefattore pubblico. Il tutto è coerente con il carattere di Giuseppe, che agisce tra Faraone e i suoi assoggettati, nel timor di Dio. Gli egiziani confessarono di avere sperato in Giuseppe: "Tu hai salvato le nostre vite!". Così diranno con riconoscenza le folle a Gesù nel giorno del giudizio: "Tu hai salvato le nostre anime dalla distruzione più tremenda e dal tempo dell'ira! Gli egiziani rinunciarono a tutta la loro proprietà e anche alla loro libertà per aver salve le loro vite: può essere perciò troppo contare tutto una perdita e affidarsi al suo comando e ai suoi fini, in Colui che salverà le nostre anime, che ci darà il centuplo, anche qui, in questo mondo? Sicuramente se salvati da Cristo, saremo desiderosi di diventate suoi servi.

Riferimenti incrociati:

Genesi 47:15

Ge 47:18,19,24; Giudic 8:5,8; 1Sa 21:3; 25:8; Sal 37:3; Is 33:16; Mat 6:11

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