Genesi 35

1 Capitolo 35

Dio ordina a Giacobbe di andare a Betel, questi rimuove gli idoli dalla sua famiglia Gen 35:1-5

Giacobbe costruisce un altare, Morte di Debora, Dio benedice Giacobbe Gen 35:6-15

Morte di Rachele Gen 35:16-20

Il crimine di Ruben, morte di Isacco Gen 35:21-29

Versetti 1-5

Betel era un luogo dimenticato. Ma poiché Dio è amore, Egli fa in modo che non lo trascuriamo mai e ci ispira nella coscienza o per mezzo della provvidenza. Quando abbiamo fatto un voto a Dio, è bene non rimandare la sua soddisfazione e semmai meglio adempierlo in ritardo che mai. Giacobbe ordinò alla sua famiglia di prepararsi non solo al viaggio e al trasloco, ma anche per il culto religioso. I capifamiglia dovrebbero utilizzare la loro autorità per perpetrare la religione nelle loro famiglie, Gios. 24:15. Essi devono rimuovere i falsi dei. Nelle famiglie dove c'è una parvenza di religione e un altare a Dio, ci sono pure molte volte manchevolezze e superstizioni più strane di quanto uno supporrebbe. La famiglia di Giacobbe doveva pulirsi e cambiare i loro indumenti: questo significava che doveva purificare e cambiare il cuore. Cosa sono gli abiti puliti e i nuovi abiti senza un cuore pulito e nuovo? Se Giacobbe avesse richiesto l'abolizione degli idoli anzitempo probabilmente essi non lo avrebbero fatto. Talvolta i tentativi di cambiamento riescono meglio di quanto possiamo aver pensato. Giacobbe seppellì quei loro idoli. Dobbiamo essere separati totalmente dai nostri peccati, come avviene quando lo siamo da coloro che muoiono e vengono seppelliti. Egli si trasferì da Sichem a Betel. Sebbene i Cananei fossero molto arrabbiati con i figli di Giacobbe per il loro barbaro trattamento verso i Sichemiti, tuttavia essi erano talmente trattenuti dalla potenza Divina che non poterono approfittarsi di vendicarsi. Il dovere porta sempre sicurezza. Quando siamo al lavoro per Dio, ci troviamo sotto una protezione speciale: Dio è con noi quando siamo con lui e se Egli è per noi chi può essere contro di noi? Dio governa il mondo per mezzo di paure segrete inviate alle menti degli uomini più di quanto ne siamo consapevoli.

6 Versetti 6-15

Il conforto che i santi hanno nei sacri riti non dipende tanto da Betel, casa di Dio, ma da El-betel, il Dio che abita quella casa. I riti sono cose vuote se non incontriamo Dio tramite essi. Qui Giacobbe vi seppellì Debora, la balia di Rebecca. Ella morì tra molti pianti e lamenti. I vecchi domestici di una famiglia che sono stati nel tempo fedeli e utili devono essere rispettati. Dio apparve a Giacobbe. Egli rinnovò il patto con lui. "Sono l'Iddio Onnipotente, il Dio dispensatore di tutto, capace di portare a compimento la promessa a tempo debito e a sostenerti e fornirti i mezzi a breve". Dio promette due cose: che egli avrebbe generato una grande nazione e che questa sarebbe stata padrona di una buona terra. Queste due promesse avevano un significato spirituale, di cui Giacobbe ebbe qualche avvisaglia, sebbene non fossero così chiare e distinte di quanto sappiamo adesso. Cristo è la Discendenza promessa e il cielo è la terra promessa: il primo è il fondamento e l'ultimo il capolinea di tutti i favori divini.

16 Versetti 16-20

Rachele aveva detto con ardente passione: "Dammi dei figli o altrimenti muoio!", e proprio adesso che ebbe figli, morì! La morte del corpo è la partenza dell'anima verso il mondo spirituale. Quando apprenderemo che è Dio solo che sa realmente quello che è meglio per il suo popolo e che in tutti gli affari terreni il percorso più sicuro per il cristiano è dire al suo cuore: "Lasciamo fare al Signore ciò che sembra a Lui meglio". Solo qui c'è la nostra sicurezza e il nostro conforto e basta non desiderare altro. Le labbra morenti di lei chiamarono suo figlio appena nato Ben-oni, il figlio del mio dispiacere: e molti figli si dimostrano di essere quella bara in cui seppelliranno i genitori. Spesso i figli sono il dispiacere delle loro madri: essi dovrebbero perciò, quando crescono, essere la loro allegria e rammaricarsi quando non possono. Ma Giacobbe, poiché non voleva che il doloroso ricordo della morte della madre si rinnovasse ogni volta che chiamava suo figlio, gli cambiò il nome in Beniamino, figlio della mia mano destra, cioè molto caro a me, il sostegno della mia vecchiaia, quale bastone nella mia mano destra.

21 Versetti 21-29

Che dolore represso ci viene mostrato nel peccato di Ruben: "e Israele venne a saperlo". Non è più detto altro, ma questo è sufficiente. Ruben pensava che suo padre non ne avrebbe mai sentito parlare, ma coloro che si ripromettono segretezza nel peccare sono generalmente delusi. Ecco il racconto dell'età e della morte di Isacco, sebbene egli morì molto tempo dopo che suo figlio Giuseppe andò in Egitto. Isacco visse circa quaranta anni dopo aver fatto la sua volontà, Genesi 27:2. Non moriremo mai un'ora più tardi, per cui è molto meglio mettere tempestivamente i nostri cuori e le nostre case in ordine. In particolare è data notizia dell'accordo fatto tra Esaù e Giacobbe al funerale del loro padre e questo fa vedere come Dio cambiò in modo meraviglioso la mente di Esaù. È terribile avere discorsi per i beni di questo mondo litigando magari davanti alla tomba dei propri cari sapendo che anche noi stessi siamo destinati a quella medesima fine.

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