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Commentario:Giovanni 10:99. Io son la porta; se alcuno entra per me, sarà salvato, ed entrerà, ed uscirà, e troverà pastura. Il Signore dichiara nuovamente di essere la porta per la quale sola si può entrare nell'ovile, e giungere alla salute. Benché la parola "alcuno" sembri riferirsi piuttosto alle pecore, è chiaro che anche i pastori devono entrare per la porta, affin di essere salvati. Non è che dopo di esser divenuti pecore, cioè credenti, che possono venir chiamati a prender cura della greggia, e a pascolarla. "Entrare, uscire" son parole spesso usate nell'Antico Testamento per descrivere un corso abituale di vita, o ancora il libero uso di una dimora, nell'entrarvi ed uscire a piacimento, come fa ognuno in casa propria. Il Signore si serve qui di queste medesime espressioni, aggiungendovi "e troverà pastura", per descrivere le benedizioni che derivano dalla salute, cioè la direzione, la sicurezza, la comunione con Cristo e col suo popolo, il cibo spirituale, la soddisfazione, la gioia. "Chi è stato ammesso da Cristo medesimo nell'ovile possiede per necessaria conseguenza la salute eterna. Una volta entrato, egli non possiede solamente la sicurezza, ma è pur certo di godere una libertà che nessuno gli potrà togliere mai più. Queste parole descrivono evidentemente la beatitudine di tutti i cristiani, e non quella solamente dei conduttori della greggia" (Westcott). PASSI PARALLELI Giovanni 10:1,7; 14:6; Romani 5:1-2; Efesini 2:18; Ebrei 10:19-22 Salmi 23:1-6; 80:1-3; 95:7; 100:3-4; Isaia 40:11; 49:9-10; Ezechiele 34:12-16 Zaccaria 10:12 Riferimenti incrociati:Giovanni 10:9Giov 10:1,7; 14:6; Rom 5:1,2; Ef 2:18; Eb 10:19-22 Dimensione testo: |