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Proverbi 71:1-6

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Abacuc 12:18-29

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Luca 13:10-17:4

Guarigione di una donna paralitica
(Mt 12:9-13; Lu 14:1-6) Sl 146:8
13:10 Gesù stava insegnando di sabato in una sinagoga. 11 Ecco una donna, che da diciotto anni aveva uno spirito che la rendeva inferma, ed era tutta curva e assolutamente incapace di raddrizzarsi. 12 Gesù, vedutala, la chiamò a sé e le disse: «Donna, tu sei liberata dalla tua infermità». 13 Pose le mani su di lei, e nello stesso momento ella fu raddrizzata e glorificava Dio. 14 Or il capo della sinagoga, indignato che Gesù avesse fatto una guarigione di sabato, disse alla folla: «Ci sono sei giorni nei quali si deve lavorare; venite dunque in quelli a farvi guarire, e non in giorno di sabato». 15 Ma il Signore gli rispose: «Ipocriti, ciascuno di voi non scioglie, di sabato, il suo bue o il suo asino dalla mangiatoia per condurlo a bere? 16 E questa, che è figlia di Abraamo, e che Satana aveva tenuto legata per ben diciotto anni, non doveva essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?» 17 Mentre diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, e la moltitudine si rallegrava di tutte le opere gloriose da lui compiute.

Parabole del granello di senape e del lievito
=(Mt 13:31-33; Mr 4:30-32)
18 Diceva ancora: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo paragonerò? 19 È simile a un granello di senape che un uomo ha preso e gettato nel suo orto; ed è cresciuto ed è divenuto albero; e gli uccelli del cielo si sono riparati sui suoi rami».
20 E di nuovo disse: «A che cosa paragonerò il regno di Dio? 21 Esso è simile al lievito che una donna ha preso e mescolato in tre misure di farina, finché sia tutta lievitata».

Insegnamento di Gesù lungo la via per Gerusalemme
=(Mt 7:13-14, 21-23; 8:11-12; 19:30)
22 Egli attraversava città e villaggi, insegnando e avvicinandosi a Gerusalemme.
23 Un tale gli disse: «Signore, sono pochi i salvati?» Ed egli disse loro: 24 «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno. 25 Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, stando di fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: "Signore, aprici". Ed egli vi risponderà: "Io non so da dove venite". 26 Allora comincerete a dire: "Noi abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza, e tu hai insegnato nelle nostre piazze!" 27 Ed egli dirà: "Io vi dico che non so da dove venite. Allontanatevi da me, voi tutti, malfattori". 28 Là ci sarà pianto e stridor di denti, quando vedrete Abraamo, Isacco, Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi ne sarete buttati fuori. 29 E ne verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno, e staranno a tavola nel regno di Dio. 30 Ecco, vi sono degli ultimi che saranno primi e dei primi che saranno ultimi».

(Mt 23:34-39; Lu 19:41-44) Gr 6:6-15, 27-30
31 In quello stesso momento vennero alcuni farisei a dirgli: «Parti, e vattene di qui, perché Erode vuol farti morire». 32 Ed egli disse loro: «Andate a dire a quella volpe: "Ecco, io scaccio i demòni, compio guarigioni oggi e domani, e il terzo giorno avrò terminato". 33 Ma bisogna che io cammini oggi, domani e dopodomani, perché non può essere che un profeta muoia fuori di Gerusalemme.
34 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che ti sono mandati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come la chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali; e voi non avete voluto! 35 Ecco, la vostra casa sta per esservi lasciata deserta. Io vi dico che non mi vedrete più, fino al giorno in cui direte: "Benedetto colui che viene nel nome del Signore!"»

Gesù guarisce un idropico
Lu 6:6-11; 13:10-17; Mt 12:9-13
14:1 Gesù entrò di sabato in casa di uno dei principali farisei per prendere cibo, ed essi lo stavano osservando, 2 quando si presentò davanti a lui un idropico. 3 Gesù prese a dire ai dottori della legge e ai farisei: «È lecito o no fare guarigioni in giorno di sabato?» Ma essi tacquero. 4 Allora egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò. 5 Poi disse loro: «Chi di voi, se gli cade nel pozzo un figlio o un bue, non lo tira subito fuori in giorno di sabato?» 6 Ed essi non potevano risponder nulla in contrario.

Lezioni di umiltà e di carità
Mt 23:5-12; Ro 12:3, 16; Fl 2:3
7 Notando poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro questa parabola: 8 «Quando sarai invitato a nozze da qualcuno, non ti mettere a tavola al primo posto, perché può darsi che sia stato invitato da lui qualcuno più importante di te, 9 e chi ha invitato te e lui venga a dirti: "Cedi il posto a questo!" e tu debba con tua vergogna andare allora a occupare l'ultimo posto. 10 Ma quando sarai invitato, va' a metterti all'ultimo posto, affinché quando verrà colui che ti ha invitato, ti dica: "Amico, vieni più avanti". Allora ne avrai onore davanti a tutti quelli che saranno a tavola con te. 11 Poiché chiunque si innalza sarà abbassato e chi si abbassa sarà innalzato».

(De 14:28-29; Ne 8:10, 12)
12 Diceva pure a colui che lo aveva invitato: «Quando fai un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i vicini ricchi; perché essi potrebbero a loro volta invitare te, e così ti sarebbe reso il contraccambio; 13 ma quando fai un convito, chiama poveri, storpi, zoppi, ciechi; 14 e sarai beato, perché non hanno modo di contraccambiare; infatti il contraccambio ti sarà reso alla risurrezione dei giusti».

Parabola del gran convito
Mt 22:2-14
15 Uno degli invitati, udite queste cose, gli disse: «Beato chi mangerà pane nel regno di Dio!» 16 Gesù gli disse: «Un uomo preparò una gran cena e invitò molti; 17 e all'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: "Venite, perché tutto è già pronto". 18 Tutti insieme cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: "Ho comprato un campo e ho necessità di andarlo a vedere; ti prego di scusarmi". 19 Un altro disse: "Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi". 20 Un altro disse: "Ho preso moglie, e perciò non posso venire". 21 Il servo tornò e riferì queste cose al suo signore. Allora il padrone di casa si adirò e disse al suo servo: "Va' presto per le piazze e per le vie della città, e conduci qua poveri, storpi, ciechi e zoppi". 22 Poi il servo disse: "Signore, si è fatto come hai comandato e c'è ancora posto". 23 Il signore disse al servo: "Va' fuori per le strade e lungo le siepi e costringili a entrare, affinché la mia casa sia piena. 24 Perché io vi dico che nessuno di quegli uomini che erano stati invitati, assaggerà la mia cena"».

Il vero discepolo di Gesù
Mt 10:37-39; 16:24-26; Mr 9:49-50
25 Or molta gente andava con lui; ed egli, rivolto verso la folla disse:
26 «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e persino la sua propria vita, non può essere mio discepolo. 27 E chi non porta la sua croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
28 Chi di voi, infatti, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolare la spesa per vedere se ha abbastanza per poterla finire? 29 Perché non succeda che, quando ne abbia posto le fondamenta e non la possa finire, tutti quelli che la vedranno comincino a beffarsi di lui, dicendo: 30 "Quest'uomo ha cominciato a costruire e non ha potuto terminare".
31 Oppure, qual è il re che, partendo per muovere guerra a un altro re, non si sieda prima a esaminare se con diecimila uomini può affrontare colui che gli viene contro con ventimila? 32 Se no, mentre quello è ancora lontano, gli manda un'ambasciata e chiede di trattare la pace.
33 Così dunque ognuno di voi, che non rinuncia a tutto quello che ha, non può essere mio discepolo.
34 Il sale, certo, è buono; ma se anche il sale diventa insipido, con che cosa gli si darà sapore? 35 Non serve né per il terreno, né per il concime; lo si butta via. Chi ha orecchi per udire oda».

La pecora smarrita
Mt 9:10-13; =18:11-14
15:1 Tutti i pubblicani e i peccatori si avvicinavano a lui per ascoltarlo. 2 Ma i farisei e gli scribi mormoravano, dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
3 Ed egli disse loro questa parabola: 4 «Chi di voi, avendo cento pecore, se ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e non va dietro a quella perduta finché non la ritrova? 5 E trovatala, tutto allegro se la mette sulle spalle; 6 e giunto a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: "Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la mia pecora che era perduta". 7 Vi dico che, allo stesso modo, ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si ravvede che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento.

La dramma perduta
8 «Oppure, qual è la donna che se ha dieci dramme e ne perde una, non accende un lume e non spazza la casa e non cerca con cura finché non la ritrova? 9 Quando l'ha trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: "Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta". 10 Così, vi dico, v'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede».

Il figlio prodigo
v. 1-10; 19:1-10; Mt 21:18-32; Os 14; 1Gv 3:1; Mi 7:7-8
11 Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. 12 Il più giovane di loro disse al padre: "Padre, dammi la parte dei beni che mi spetta". Ed egli divise fra loro i beni. 13 Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, messa insieme ogni cosa, partì per un paese lontano e vi sperperò i suoi beni, vivendo dissolutamente. 14 Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una gran carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. 15 Allora si mise con uno degli abitanti di quel paese, il quale lo mandò nei suoi campi a pascolare i maiali. 16 Ed egli avrebbe voluto sfamarsi con i baccelli che i maiali mangiavano, ma nessuno gliene dava. 17 Allora, rientrato in sé, disse: "Quanti servi di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! 18 Io mi alzerò e andrò da mio padre, e gli dirò: 'Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te: 19 non sono più degno di essere chiamato tuo figlio; trattami come uno dei tuoi servi'". 20 Egli dunque si alzò e tornò da suo padre. Ma mentre egli era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione; corse, gli si gettò al collo e lo baciò. 21 E il figlio gli disse: "Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te: non sono più degno di essere chiamato tuo figlio". 22 Ma il padre disse ai suoi servi: "Presto, portate qui la veste più bella e rivestitelo, mettetegli un anello al dito e dei calzari ai piedi; 23 portate fuori il vitello ingrassato, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, 24 perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita; era perduto ed è stato ritrovato". E si misero a fare gran festa. 25 Or il figlio maggiore si trovava nei campi, e mentre tornava, come fu vicino a casa, udì la musica e le danze. 26 Chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa succedesse. 27 Quello gli disse: "È tornato tuo fratello e tuo padre ha ammazzato il vitello ingrassato, perché lo ha riavuto sano e salvo". 28 Egli si adirò e non volle entrare; allora suo padre uscì e lo pregava di entrare. 29 Ma egli rispose al padre: "Ecco, da tanti anni ti servo e non ho mai trasgredito un tuo comando; a me però non hai mai dato neppure un capretto per far festa con i miei amici; 30 ma quando è venuto questo tuo figlio che ha sperperato i tuoi beni con le prostitute, tu hai ammazzato per lui il vitello ingrassato". 31 Il padre gli disse: "Figliolo, tu sei sempre con me e ogni cosa mia è tua; 32 ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita; era perduto ed è stato ritrovato"».

Parabola del fattore infedele
(1Ti 6:17-19; Lu 12:33) Mt 25:14-30; 6:19-20, 24
16:1 Gesù diceva ancora ai suoi discepoli: «Un uomo ricco aveva un fattore, il quale fu accusato davanti a lui di sperperare i suoi beni. 2 Egli lo chiamò e gli disse: "Che cos'è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché tu non puoi più essere mio fattore". 3 Il fattore disse fra sé: "Che farò, ora che il padrone mi toglie l'amministrazione? Di zappare non sono capace; di mendicare mi vergogno. 4 So quello che farò, perché qualcuno mi riceva in casa sua quando dovrò lasciare l'amministrazione". 5 Fece venire uno per uno i debitori del suo padrone, e disse al primo: "Quanto devi al mio padrone?" 6 Quello rispose: "Cento bati d'olio". Egli disse: "Prendi la tua scritta, siedi, e scrivi presto: cinquanta". 7 Poi disse a un altro: "E tu, quanto devi?" Quello rispose: "Cento cori di grano". Egli disse: "Prendi la tua scritta, e scrivi: ottanta". 8 E il padrone lodò il fattore disonesto perché aveva agito con avvedutezza; poiché i figli di questo mondo, nelle relazioni con quelli della loro generazione, sono più avveduti dei figli della luce.
9 E io vi dico: fatevi degli amici con le ricchezze ingiuste; perché quando esse verranno a mancare, quelli vi ricevano nelle dimore eterne. 10 Chi è fedele nelle cose minime, è fedele anche nelle grandi; e chi è ingiusto nelle cose minime, è ingiusto anche nelle grandi. 11 Se dunque non siete stati fedeli nelle ricchezze ingiuste, chi vi affiderà quelle vere? 12 E, se non siete stati fedeli nei beni altrui, chi vi darà i vostri? 13 Nessun domestico può servire due padroni; perché o odierà l'uno e amerà l'altro, o avrà riguardo per l'uno e disprezzo per l'altro. Voi non potete servire Dio e Mammona».

Gesù condanna l'avarizia
Mt 23:23-28; 5:17-20
14 I farisei, che amavano il denaro, udivano tutte queste cose e si beffavano di lui. 15 Ed egli disse loro: «Voi vi proclamate giusti davanti agli uomini; ma Dio conosce i vostri cuori; perché quello che è eccelso tra gli uomini, è abominevole davanti a Dio.
16 La legge e i profeti hanno durato fino a Giovanni; da quel tempo è annunciata la buona notizia del regno di Dio, e ciascuno vi entra a forza. 17 È più facile che passino cielo e terra, anziché cada un solo apice della legge.

Il ripudio
Mt 5:31-32; 19:1-9; Mr 10:2-12; cfr. Ro 7:1-3; 1Co 7:10-16
18 «Chiunque manda via la moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio; e chiunque sposa una donna mandata via dal marito, commette adulterio.

Il ricco e Lazzaro
v. 9-12; Sl 49; 73; Pr 19:6-7 (Lu 12:15-21; 6:20-21, 24-25)
19 «C'era un uomo ricco, che si vestiva di porpora e di bisso, e ogni giorno si divertiva splendidamente; 20 e c'era un mendicante, chiamato Lazzaro, che stava alla porta di lui, pieno di ulceri, 21 e bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; e perfino i cani venivano a leccargli le ulceri. 22 Avvenne che il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abraamo; morì anche il ricco, e fu sepolto. 23 E nell'Ades, essendo nei tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abraamo, e Lazzaro nel suo seno; 24 ed esclamò: "Padre Abraamo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere la punta del dito nell'acqua per rinfrescarmi la lingua, perché sono tormentato in questa fiamma". 25 Ma Abraamo disse: "Figlio, ricòrdati che tu nella tua vita hai ricevuto i tuoi beni e che Lazzaro similmente ricevette i mali; ma ora qui egli è consolato, e tu sei tormentato. 26 Oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta una grande voragine, perché quelli che vorrebbero passare di qui a voi non possano, né di là si passi da noi". 27 Ed egli disse: "Ti prego, dunque, o padre, che tu lo mandi a casa di mio padre, 28 perché ho cinque fratelli, affinché attesti loro queste cose, e non vengano anche loro in questo luogo di tormento". 29 Abraamo disse: "Hanno Mosè e i profeti; ascoltino quelli". 30 Ed egli: "No, padre Abraamo; ma se qualcuno dai morti va a loro, si ravvedranno". 31 Abraamo rispose: "Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscita"».

Il perdono e la fede
=Mt 18:6-9, 21-35 (1Co 8:9-13; 10:32); Mr 11:22-26
17:1 Gesù disse ai suoi discepoli: «È impossibile che non avvengano scandali, ma guai a colui per colpa del quale avvengono! 2 Sarebbe meglio per lui che una macina da mulino gli fosse messa al collo e fosse gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno solo di questi piccoli. 3 State attenti a voi stessi! Se tuo fratello pecca, riprendilo; e se si ravvede, perdonalo. 4 Se ha peccato contro di te sette volte al giorno, e sette volte torna da te e ti dice: "Mi pento", perdonalo».

Ebrei 13:1-8

Esortazioni varie; saluti
(1P 1:22; Ro 12:10, 13, 15)(Mt 19:4-6; 1Te 4:3-7) 1Ti 6:6-10
1 L'amor fraterno rimanga tra di voi. 2 Non dimenticate l'ospitalità; perché alcuni praticandola, senza saperlo hanno ospitato angeli.
3 Ricordatevi dei carcerati, come se foste in carcere con loro; e di quelli che sono maltrattati, come se anche voi lo foste!
4 Il matrimonio sia tenuto in onore da tutti e il letto coniugale non sia macchiato da infedeltà; poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adùlteri.
5 La vostra condotta non sia dominata dall'amore del denaro; siate contenti delle cose che avete; perché Dio stesso ha detto: «Io non ti lascerò e non ti abbandonerò». 6 Così noi possiamo dire con piena fiducia:
«Il Signore è il mio aiuto; non temerò.
Che cosa potrà farmi l'uomo

(Fl 3:17; Sl 37:37)(Ef 4:14; Ga 5:1-5) 1P 4:12-16 (Sl 50:14, 23; Fl 4:18) 1Te 5:12-13
7 Ricordatevi dei vostri conduttori, i quali vi hanno annunciato la parola di Dio, e, considerando quale sia stata la fine della loro vita, imitate la loro fede.
8 Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno.

Ebrei 13:15-16

15 Per mezzo di lui, dunque, offriamo continuamente a Dio un sacrificio di lode: cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome. 16 Non dimenticate poi di esercitare la beneficenza e di mettere in comune ciò che avete; perché è di tali sacrifici che Dio si compiace.

C.E.I.:

Proverbi 71:1-6

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Abacuc 12:18-29

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Luca 13:10-17:4

13:10 Una volta stava insegnando in una sinagoga il giorno di sabato. 11 C'era là una donna che aveva da diciotto anni uno spirito che la teneva inferma; era curva e non poteva drizzarsi in nessun modo. 12 Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei libera dalla tua infermità», 13 e le impose le mani. Subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
14 Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, rivolgendosi alla folla disse: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi curare e non in giorno di sabato». 15 Il Signore replicò: «Ipocriti, non scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il bue o l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? 16 E questa figlia di Abramo, che satana ha tenuto legata diciott'anni, non doveva essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?». 17 Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.
18 Diceva dunque: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomiglierò? 19 È simile a un granellino di senapa, che un uomo ha preso e gettato nell'orto; poi è cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami».
20 E ancora: «A che cosa rassomiglierò il regno di Dio? 21 È simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché sia tutta fermentata».
22 Passava per città e villaggi, insegnando, mentre camminava verso Gerusalemme. 23 Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Rispose: 24 «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. 25 Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. 26 Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. 27 Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d'iniquità! 28 Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori. 29 Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. 30 Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi».
31 In quel momento si avvicinarono alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere». 32 Egli rispose: «Andate a dire a quella volpe: Ecco, io scaccio i demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno avrò finito. 33 Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io vada per la mia strada, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme.
34 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto! 35 Ecco, la vostra casa vi viene lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più fino al tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!».

14:1 Un sabato era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo. 2 Davanti a lui stava un idropico. 3 Rivolgendosi ai dottori della legge e ai farisei, Gesù disse: «È lecito o no curare di sabato?». 4 Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò. 5 Poi disse: «Chi di voi, se un asino o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà subito fuori in giorno di sabato?». 6 E non potevano rispondere nulla a queste parole.
7 Osservando poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una parabola: 8 «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te 9 e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto. 10 Invece quando sei invitato, va' a metterti all'ultimo posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. 11 Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
12 Disse poi a colui che l'aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio. 13 Al contrario, quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; 14 e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
15 Uno dei commensali, avendo udito ciò, gli disse: «Beato chi mangerà il pane nel regno di Dio!». 16 Gesù rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. 17 All'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto. 18 Ma tutti, all'unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato. 19 Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato. 20 Un altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire. 21 Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi. 22 Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c'è ancora posto. 23 Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia. 24 Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena».
25 Siccome molta gente andava con lui, egli si voltò e disse: 26 «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. 27 Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo.
28 Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? 29 Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: 30 Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro. 31 Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? 32 Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda un'ambasceria per la pace. 33 Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.
34 Il sale è buono, ma se anche il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si salerà? 35 Non serve né per la terra né per il concime e così lo buttano via. Chi ha orecchi per intendere, intenda».

15:1 Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. 2 I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con loro». 3 Allora egli disse loro questa parabola:
4 «Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova? 5 Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, 6 va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta. 7 Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.
8 O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova? 9 E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta. 10 Così, vi dico, c'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».
11 Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. 12 Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. 13 Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. 14 Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. 15 Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. 16 Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. 17 Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! 18 Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; 19 non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. 20 Partì e si incamminò verso suo padre.
Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. 21 Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. 22 Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. 23 Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, 24 perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
25 Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; 26 chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. 27 Il servo gli rispose: È tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. 28 Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. 29 Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. 30 Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. 31 Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; 32 ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».

16:1 Diceva anche ai discepoli: «C'era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. 2 Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore. 3 L'amministratore disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno. 4 So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua. 5 Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al primo: 6 Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d'olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta. 7 Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta. 8 Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
9 Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché, quand'essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne.
10 Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto.
11 Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affiderà quella vera? 12 E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
13 Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona».
14 I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si beffavano di lui. 15 Egli disse: «Voi vi ritenete giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che è esaltato fra gli uomini è cosa detestabile davanti a Dio.
16 La Legge e i Profeti fino a Giovanni; da allora in poi viene annunziato il regno di Dio e ognuno si sforza per entrarvi.
17 È più facile che abbiano fine il cielo e la terra, anziché cada un solo trattino della Legge.
18 Chiunque ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio; chi sposa una donna ripudiata dal marito, commette adulterio.
19 C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. 20 Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, 21 bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe. 22 Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. 23 Stando nell'inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui. 24 Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura. 25 Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti. 26 Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi. 27 E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, 28 perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento. 29 Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro. 30 E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno. 31 Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi».

17:1 Disse ancora ai suoi discepoli: «È inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono. 2 È meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. 3 State attenti a voi stessi!
Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli. 4 E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai».

Ebrei 13:1-8

1 Perseverate nell'amore fraterno. 2 Non dimenticate l'ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo. 3 Ricordatevi dei carcerati, come se foste loro compagni di carcere, e di quelli che soffrono, essendo anche voi in un corpo mortale. 4 Il matrimonio sia rispettato da tutti e il talamo sia senza macchia. I fornicatori e gli adùlteri saranno giudicati da Dio.
5 La vostra condotta sia senza avarizia; accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto: Non ti lascerò e non ti abbandonerò. 6 Così possiamo dire con fiducia:
Il Signore è il mio aiuto, non temerò.
Che mi potrà fare l'uomo
?
7 Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio; considerando attentamente l'esito del loro tenore di vita, imitatene la fede. 8 Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre!

Ebrei 13:15-16

15 Per mezzo di lui dunque offriamo continuamente un sacrificio di lode a Dio, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome.
16 Non scordatevi della beneficenza e di far parte dei vostri beni agli altri, perché di tali sacrifici il Signore si compiace.

Nuova Diodati:

Proverbi 71:1-6

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

Abacuc 12:18-29

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

Luca 13:10-17:4

Guarigione di una donna paralitica
13:10 Or egli insegnava in una delle sinagoghe in giorno di sabato. 11 Ed ecco vi era una donna, che da diciotto anni aveva uno spirito di infermità, ed era tutta curva e non poteva in alcun modo raddrizzarsi. 12 Or Gesù, vedutala, la chiamò a sé e le disse: «Donna, tu sei liberata dalla tua infermità». 13 E pose le mani su di lei ed ella fu subito raddrizzata, e glorificava Dio. 14 Ma il capo della sinagoga, indignato che Gesù avesse guarito in giorno di sabato, si rivolse alla folla e disse: «Vi sono sei giorni in cui si deve lavorare; venite dunque in quelli a farvi guarire e non in giorno di sabato». 15 Allora il Signore gli rispose e disse: «Ipocriti! Ciascun di voi non slega forse di sabato dalla mangiatoia, il suo bue o il suo asino per condurlo a bere? 16 Non doveva quindi essere sciolta da questo legame, in giorno di sabato, costei che è figlia di Abrahamo e che Satana aveva tenuta legata per ben diciotto anni?». 17 E mentre egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari erano svergognati; tutta la folla invece si rallegrava di tutte le opere gloriose da lui compiute.

Parabola del granel di senape e del lievito
18 Quindi egli disse: «A cosa è simile il regno di Dio, e a che lo paragonerò? 19 È simile a un granel di senape che un uomo ha preso e gettato nel suo orto; poi è cresciuto ed è diventato un grande albero, e gli uccelli del cielo sono venuti a cercar riparo tra i suoi rami». 20 Poi disse di nuovo: «A che paragonerò il regno di Dio? 21 Esso è simile al lievito che una donna prende e ripone in tre staia di farina, finché sia tutta lievitata».

La porta stretta
22 Ed egli andava in giro per città e villaggi insegnando, e intanto si avvicinava a Gerusalemme. 23 Or un tale gli chiese: «Signore, sono pochi coloro che si salvano?». Egli disse loro: 24 «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno. 25 Una volta che il padrone di casa si è alzato ed ha chiuso la porta, voi allora, stando di fuori, comincerete a bussare alla porta dicendo: "Signore, Signore, aprici". Ma egli, rispondendo, vi dirà: "Io non so da dove venite". 26 Allora comincerete a dire: "Noi abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza, e tu hai insegnato nelle nostre piazze". 27 Ma egli dirà: "Io vi dico che non so da dove venite; via da me voi tutti operatori d'iniquità". 28 Lì sarà pianto e stridor di denti, quando vedrete Abrahamo, Isacco, Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, mentre voi ne sarete cacciati fuori. 29 Ne verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno, e sederanno a tavola nel regno di Dio. 30 Ed ecco, vi sono alcuni fra gli ultimi che saranno i primi, e alcuni fra i primi che saranno gli ultimi».

Gesù messo in guardia nei confronti di Erode
31 In quello stesso giorno alcuni farisei vennero a dirgli: «Parti e vattene da qui, perché Erode vuole ucciderti». 32 Ed egli disse loro: «Andate a dire a quella volpe: "Ecco, oggi e domani io scaccio i demoni e compio guarigioni, e il terzo giorno giungo al termine della mia corsa". 33 Ma oggi, domani e dopodomani devo camminare, perché non può essere che un profeta muoia fuori di Gerusalemme. 34 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che ti sono mandati! Quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come la gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, ma voi non avete voluto! 35 Ecco, la vostra casa vi è lasciata deserta. Or io vi dico che non mi vedrete più finché venga il tempo in cui direte: "Benedetto colui che viene nel nome del Signore"».

Guarigione di un uomo idropico
14:1 Or avvenne che, come egli entrò in casa di uno dei capi dei farisei in giorno di sabato per mangiare, essi lo osservavano; 2 ed ecco, davanti a lui c'era un uomo idropico. 3 E Gesù, rispondendo ai dottori della legge e ai farisei, disse: «È lecito guarire in giorno di sabato?». 4 Ma essi tacquero. Allora egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò. 5 Poi, rispondendo loro disse: «Chi di voi se il suo asino o bue cade in un pozzo, non lo tira subito fuori in giorno di sabato?». 6 Ma essi non gli potevano rispondere nulla in merito a queste cose.

Parabola dei primi posti e degli inviti
7 Ora, notando come essi sceglievano i primi posti a tavola, propose agli invitati questa parabola, dicendo: 8 «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché quel tale potrebbe aver invitato un altro più importante di te, 9 e chi ha invitato te e lui non venga a dirti: "Cedi il posto a questi". E allora tu, pieno di vergogna, non vada ad occupare l'ultimo posto. 10 Ma quando sei invitato, va' a metterti all'ultimo posto affinché, venendo chi ti ha invitato, ti dica: "Amico, sali più su". Allora ne avrai onore davanti a coloro che sono a tavola con te. 11 Perché chiunque si innalza sarà abbassato, e chi si abbassa sarà innalzato». 12 Or egli disse a colui che lo aveva invitato: «Quando fai un pranzo o una cena, non chiamare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i vicini ricchi, affinché essi non invitino a loro volta te, e ti sia reso il contraccambio. 13 Ma quando fai un banchetto, chiama i mendicanti, i mutilati, gli zoppi, i ciechi; 14 e sarai beato, perché essi non hanno modo di contraccambiarti; ma il contraccambio ti sarà reso alla risurrezione dei giusti».

Parabola del gran convito
15 Or uno dei commensali, udite queste cose, gli disse: «Beato chi mangerà del pane nel regno di Dio». 16 Allora Gesù gli disse: «Un uomo fece una gran cena e invitò molti; 17 e, all'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: "Venite, perché è già tutto pronto". 18 Ma tutti allo stesso modo cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: "Ho comprato un podere e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi". 19 E un altro disse: "Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi". 20 Un altro ancora disse: "Ho preso moglie e perciò non posso venire". 21 Così quel servo tornò e riferì queste cose al suo signore. Allora il padrone di casa, pieno di sdegno, disse al suo servo: "Presto, va' per le piazze e per le strade della città, conduci qua i mendicanti, i mutilati, gli zoppi e i ciechi". 22 Poi il servo gli disse: "Signore, è stato fatto come hai comandato, ma c'è ancora posto". 23 Allora il signore disse al servo: "Va' fuori per le vie e lungo le siepi e costringili ad entrare, affinché la mia casa sia piena. 24 Perché io vi dico che nessuno di quegli uomini che erano stati invitati gusterà la mia cena"».

Il vero discepolo; la previdenza
25 Or grandi folle andavano a lui, ed egli si rivolse loro e disse: 26 «Se uno viene a me e non odia suo padre e sua madre, moglie e figli, fratelli e sorelle e perfino la sua propria vita, non può essere mio discepolo. 27 E chiunque non porta la sua croce e mi segue, non può essere mio discepolo. 28 Chi di voi infatti, volendo edificare una torre, non si siede prima a calcolarne il costo, per vedere se ha abbastanza per portarla a termine? 29 Che talora, avendo posto il fondamento e non potendola finire, tutti coloro che la vedono non comincino a beffarsi di lui, 30 dicendo: "Quest'uomo ha cominciato a costruire e non è stato capace di terminare". 31 Ovvero quale re, andando a far guerra contro un altro re, non si siede prima a determinare se può con diecimila affrontare colui che gli viene contro con ventimila? 32 Se no, mentre quello è ancora lontano, gli manda un'ambasciata per trattar la pace. 33 Così dunque, ognuno di voi che non rinunzia a tutto ciò che ha, non può essere mio discepolo. 34 Il sale è buono, ma se il sale diviene insipido, con che cosa gli si renderà il sapore? 35 Esso non serve né per la terra, né per il concime, ma è gettato via. Chi ha orecchi da udire oda».

Parabola della pecora e della dramma smarrite
15:1 Or tutti i pubblicani e i peccatori, si accostavano a lui per udirlo. 2 E i farisei e gli scribi mormoravano, dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». 3 Allora egli disse loro questa parabola: 4 «Qual uomo fra voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e non va dietro alla perduta finché non la ritrova? 5 E quando la ritrova, se la mette sulle spalle tutto contento; 6 e, giunto a casa, convoca gli amici e i vicini e dice loro: "Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la mia pecora che era perduta". 7 Io vi dico che allo stesso modo vi sarà in cielo più gioia per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento. 8 O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lampada, non spazza la casa e non cerca accuratamente finché non la ritrova? 9 E quando l'ha trovata, chiama insieme le amiche e le vicine, dicendo: "Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta". 10 Allo stesso modo vi dico, vi sarà gioia presso gli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede».

Parabole del figlio prodigo
11 Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. 12 Il più giovane di loro disse al padre: "Padre, dammi la parte dei beni che mi spetta". E il padre divise fra loro i beni. 13 Pochi giorni dopo il figlio più giovane, raccolta ogni cosa, se ne andò in un paese lontano e là dissipò le sue sostanze vivendo dissolutamente. 14 Ma quando ebbe speso tutto, in quel paese sopraggiunse una grave carestia, ed egli cominciò ad essere nel bisogno. 15 Allora andò a mettersi con uno degli abitanti di quel paese, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. 16 Ed egli desiderava riempire il ventre con le carrube che i porci mangiavano, ma nessuno gliene dava. 17 Allora, rientrato in sé, disse: "Quanti lavoratori salariati di mio padre hanno pane in abbondanza, io invece muoio di fame! 18 Mi leverò e andrò da mio padre, e gli dirò: Padre, ho peccato contro il cielo e davanti a te; 19 non sono più degno di essere chiamato tuo figlio; trattami come uno dei tuoi lavoratori salariati". 20 Egli dunque si levò e andò da suo padre. Ma mentre era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione; corse, gli si gettò al collo e lo baciò. 21 E il figlio gli disse: "Padre, ho peccato contro il cielo e davanti a te e non sono più degno di essere chiamato tuo figlio". 22 Ma il padre disse ai suoi servi: "Portate qui la veste più bella e rivestitelo, mettetegli un anello al dito e dei sandali ai piedi. 23 Portate fuori il vitello ingrassato e ammazzatelo; mangiamo e rallegriamoci, 24 perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". E si misero a fare grande festa. 25 Or il suo figlio maggiore era nei campi; e come ritornava e giunse vicino a casa, udì la musica e le danze. 26 Chiamato allora un servo, gli domandò cosa fosse tutto ciò. 27 E quello gli disse: "È tornato tuo fratello e tuo padre ha ammazzato il vitello ingrassato, perché lo ha riavuto sano e salvo". 28 Udito ciò, egli si adirò e non volle entrare; allora suo padre uscì e lo pregava di entrare. 29 Ma egli, rispose al padre e disse: "Ecco, son già tanti anni che io ti servo e non ho mai trasgredito alcun tuo comandamento, eppure non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. 30 Ma quando è tornato questo tuo figlio, che ha divorato i tuoi beni con le meretrici, tu hai ammazzato per lui il vitello ingrassato". 31 Allora il padre gli disse: "Figlio, tu sei sempre con me, e ogni cosa mia è tua. 32 Ma si doveva fare festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato"».

Parabola del fattore infedele
16:1 Or egli disse ancora ai suoi discepoli: «Vi era un uomo ricco che aveva un fattore; e questi fu accusato davanti a lui di dissipare i suoi beni. 2 Allora egli lo chiamò e gli disse: "Che cosa è questo che sento dire di te? Rendi ragione della tua amministrazione, perché tu non puoi più essere mio fattore". 3 E il fattore disse fra se stesso: "Che farò ora, dato che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? A zappare non son capace, e a mendicare mi vergogno. 4 Io so cosa fare affinché, quando io sarò rimosso dall'amministrazione, mi accolgano nelle loro case". 5 Chiamati dunque ad uno ad uno i debitori del suo padrone, disse al primo: "Quanto devi al mio padrone?". 6 Quello rispose: "Cento bati di olio". Allora egli gli disse: "Prendi la tua ricevuta, siedi e scrivi subito cinquanta". 7 Poi disse ad un altro: "E tu quanto devi?". Ed egli disse: "Cento cori di grano". Allora egli gli disse: "Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta". 8 Il padrone lodò il fattore disonesto, perché aveva agito con avvedutezza, poiché i figli di questo mondo, nella loro generazione, sono più avveduti dei figli della luce. 9 Or io vi dico: Fatevi degli amici con le ricchezze ingiuste perché, quando esse verranno a mancare, vi ricevano nelle dimore eterne. 10 Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è ingiusto nel poco, è ingiusto anche nel molto. 11 Se dunque voi non siete stati fedeli nelle ricchezze ingiuste, chi vi affiderà le vere? 12 E se non siete stati fedeli nelle ricchezze altrui, chi vi darà le vostre? 13 Nessun servo può servire a due padroni; perché o odierà l'uno e amerà l'altro, o si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro; voi non potete servire a Dio e a mammona».

L'autorità della legge
14 Or i farisei, che erano amanti del denaro, udivano tutte queste cose e si beffavano di lui. 15 Ed egli disse loro: «Voi siete quelli che giustificate voi stessi davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori; poiché ciò che è grandemente stimato tra gli uomini è cosa abominevole davanti a Dio. 16 La legge e i profeti arrivano fino a Giovanni; da allora in poi il regno di Dio è annunziato e ognuno si sforza di entrarvi. 17 Ma è più facile che passino il cielo e la terra, piuttosto che cada un sol apice della legge. 18 Chiunque manda via la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio; e chiunque sposa una donna mandata via dal marito, commette adulterio».

Il ricco e il mendicante Lazzaro
19 «Or vi era un uomo ricco, che si vestiva di porpora e bisso, e ogni giorno se la godeva splendidamente. 20 Vi era anche un mendicante chiamato Lazzaro, che giaceva alla sua porta tutto coperto di piaghe ulcerose, 21 e desiderava saziarsi delle briciole che cadevano dalla tavola del ricco; e perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe. 22 Or avvenne che il mendicante morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abrahamo; morì anche il ricco e fu sepolto. 23 E, essendo tra i tormenti nell'inferno, alzò gli occhi e vide da lontano Abrahamo e Lazzaro nel suo seno. 24 Allora, gridando, disse: "Padre Abrahamo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito per rinfrescarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma". 25 Ma Abrahamo disse: "Figlio, ricordati che tu hai ricevuto i tuoi beni durante la tua vita e Lazzaro similmente i mali; ora invece egli è consolato e tu soffri. 26 Oltre a tutto ciò, fra noi e voi è posto un grande baratro, in modo tale che coloro che vorrebbero da qui passare a voi non possono; così pure nessuno può passare di là a noi". 27 Ma quello disse: "Ti prego dunque, o padre, di mandarlo a casa di mio padre, 28 perché io ho cinque fratelli, affinché li avverta severamente, e così non vengano anch'essi in questo luogo di tormento". 29 Abrahamo rispose: "Hanno Mosè e i profeti, ascoltino quelli". 30 Quello disse: "No, padre Abrahamo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno". 31 Allora egli gli disse: "Se non ascoltano Mosè e i profeti, non crederanno neppure se uno risuscitasse dai morti"».

Gli scandali; il perdono; la potenza della fede; i servi inutili
17:1 Or egli disse ai suoi discepoli: «È impossibile che non avvengano scandali; ma guai a colui per colpa del quale avvengono! 2 Sarebbe meglio per lui che gli fosse messa al collo una macina da mulino e fosse gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno solo di questi piccoli. 3 State attenti a voi stessi! Se tuo fratello pecca contro di te, riprendilo; e se si pente, perdonagli. 4 E se anche peccasse sette volte al giorno contro di te, e sette volte al giorno ritorna a te, dicendo: "Mi pento", perdonagli».

Ebrei 13:1-8

1 Continuate nell'amore fraterno. 2 Non dimenticate l'ospitalità, perché alcuni, praticandola, hanno ospitato senza saperlo degli angeli. 3 Ricordatevi dei carcerati come se foste loro compagni e di quelli che sono maltrattati, sapendo che anche voi siete nel corpo. 4 Sia il matrimonio tenuto in onore da tutti e il letto coniugale sia incontaminato, poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adulteri. 5 Nel vostro comportamento non siate amanti del denaro e accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto: «Io non ti lascerò e non ti abbandonerò». 6 Così possiamo dire con fiducia: «Il Signore è il mio aiuto, e io non temerò. Che cosa mi potrà fare l'uomo?». 7 Ricordatevi dei vostri conduttori, che vi hanno annunziato la parola di Dio e, considerando il risultato della loro condotta, imitate la loro fede. 8 Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno.

Ebrei 13:15-16

15 Per mezzo di lui dunque, offriamo del continuo a Dio un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome. 16 E non dimenticate la beneficenza e di far parte dei vostri beni agli altri, perché Dio si compiace di tali sacrifici.

La Parola è Vita:

Proverbi 71:1-6

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Abacuc 12:18-29

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Luca 13

10 Un sabato, Gesù stava insegnando in una sinagoga, 11 quando vide una donna paralitica che da diciotto anni stava piegata in due e non riusciva a raddrizzarsi.
12 Gesù la chiamò e le disse: «Donna, sei guarita dalla tua malattia!» 13 La toccò e, immediatamente, ella poté raddrizzarsi. Immaginate quanto lodò e ringraziò Dio quella poveretta!
14 Ma il capo della sinagoga rimase scandalizzato, perché Gesù aveva guarito la donna di sabato. Perciò si rivolse alla folla e gridò: «Ci sono sei giorni alla settimana per lavorare! Venite dunque in uno di quei giorni per farvi guarire, non di sabato!»
15 Ma il Signore gli rispose: «Ipocriti, non lavorate anche voi di sabato? Non è, forse, di sabato che slegate il vostro bestiame e lo portate fuori dalla stalla ad abbeverarsi? 16 È dunque sbagliato soltanto perché è sabato, liberare questa donna giudea dalla schiavitù in cui Satana l'ha tenuta per diciotto anni?»
17 Queste parole confusero i nemici di Gesù, mentre tutta la gente era alle stelle dalla gioia per le meravigliose cose che Gesù aveva fatto.
18 Di nuovo Gesù incominciò a parlare del Regno di Dio: «A che cosa rassomiglia il Regno?» diceva. «Come posso illustrarvelo? 19 È come un piccolo granello di senape seminato in un orto: ben presto diventa un albero tanto alto, che gli uccelli vanno a vivere fra i suoi rami». 20 Poi disse ancora: «Il Regno di Dio è come il lievito nella farina, che lavora di nascosto finché non ha reso la pasta gonfia e leggera».
21  22 Gesù andava di città in città, di villaggio in villaggio, e strada facendo insegnava alla gente. Intanto s'avvicinava sempre più a Gerusalemme.
23 Un tale gli chiese: «Saranno soltanto pochi i salvati?»
Ed egli rispose: 24 «La porta per il cielo è stretta. Datevi da fare per entrarvi, perché sono tanti davvero quelli che cercano di entrare, ma quando il capo di casa avrà chiuso la porta, allora sarà troppo tardi! E se allora vi troverete fuori a bussare e a pregare: "Signore, aprici la porta!" egli vi risponderà: "Io non vi conosco!"
25  26 Allora voi direte: "Ma noi abbiamo mangiato e bevuto con te e tu hai insegnato per le nostre strade..."
27 Ed egli replicherà: "Ve lo ripeto, non vi conosco. Non potete entrare qui, colpevoli come siete. Andatevene!"
28 Allora piangerete, digrignando i denti, perché vedrete Abramo, Isacco, Giacobbe e tutti i profeti nel Regno di Dio, mentre voi ve ne starete fuori. 29 Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel Regno di Dio. 30 Tenete in mente questo: alcuni che sono disprezzati ora, saranno molto onorati dopo; ed alcuni che adesso sono tenuti in grande considerazione, in seguito saranno i meno importanti».
31 Poco dopo alcuni Farisei gli dissero: «Va' via di qui, se vuoi salvare la pelle, perché Erode vuole ucciderti!»
32 Gesù rispose: «Andate a dire a quella volpe che continuerò a cacciare i demòni e a compiere miracoli di guarigione oggi e domani; e il terzo giorno raggiungerò la mia destinazione. 33 Certo, devo camminare oggi, domani e dopodomani, perché non può essere che un profeta di Dio sia ucciso, se non a Gerusalemme!
34 Gerusalemme, Gerusalemme, città che uccidi i profeti e lapidi tutti quelli che Dio ti manda per aiutarti. Quante volte ho voluto riunire i tuoi figli, come la chioccia protegge la covata sotto le ali! Ma tu non hai voluto! 35 Ebbene, ora la vostra casa vi sarà lasciata deserta. E non mi rivedrete più, finché non direte: "Benvenuto colui che viene nel nome del Signore"».

Ebrei 13:1-8

Ultime disposizioni e saluti.
1 Continuate ad amarvi come fratelli. 2 E non dimenticate di essere ospitali verso gli stranieri, perché alcuni, facendo così, hanno accolto senza saperlo degli angeli! 3 Ricordatevi dei carcerati. Soffrite con loro, come se anche voi foste in carcere. Non dimenticate quelli che sono maltrattati, perché ben sapete che cosa provano.
4 Rispettate il matrimonio e siate fedeli, perché Dio sicuramente punirà gli immorali e gli adulteri.
5 Non agite spinti dall'amore per il denaro. Accontentatevi di ciò che avete, perché Dio stesso ha detto:
«Io non ti lascerò,
né ti abbandonerò mai».
6 Questa è la ragione per cui possiamo dire senza dubbi, né timori:
«Il Signore è il mio aiuto, non avrò paura di niente.
Che mi potrebbero fare gli uomini?»
7 Ricordatevi di quelli che vi hanno guidato e vi hanno insegnato la Parola di Dio. Guardate come sono vissuti e come sono morti, e imitate la loro fede.
8 Gesù Cristo è lo stesso, ieri, oggi e sempre!

Ebrei 13:15-16

15 Con l'aiuto di Gesù, offriamo dunque, continuamente a Dio il nostro sacrificio di lode, cioè il frutto delle nostre labbra che confessano pubblicamente il suo nome. 16 Non dimenticate di fare beneficenza e di dividere ciò che avete con quelli che ne hanno bisogno, perché sono questi i sacrifici che piacciono molto al Signore.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Proverbi 71:1-6

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

Abacuc 12:18-29

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

Luca 13:10-17:4

Guarigione di una donna paralitica
13:10 Or egli stava insegnando in una delle sinagoghe in giorno di sabato. 11 Ed ecco una donna, che da diciotto anni aveva uno spirito d'infermità, ed era tutta curvata e incapace di raddrizzarsi in alcun modo. 12 E Gesù, vedutala, la chiamò a sé e le disse: Donna, tu sei liberata dalla tua infermità. 13 E pose le mani su lei, ed ella in quell'istante fu raddrizzata e glorificava Iddio. 14 Or il capo della sinagoga, sdegnato che Gesù avesse fatta una guarigione in giorno di sabato, prese a dire alla moltitudine: Ci son sei giorni ne' quali s'ha da lavorare; venite dunque in quelli a farvi guarire, e non in giorno di sabato. 15 Ma il Signore gli rispose e disse: Ipocriti, non scioglie ciascun di voi, di sabato, il suo bue o il suo asino dalla mangiatoia per menarlo a bere? 16 E costei, ch'è figliuola d'Abramo, e che Satana avea tenuta legata per ben diciott'anni, non doveva esser sciolta da questo legame in giorno di sabato? 17 E mentre diceva queste cose, tutti i suoi avversari erano confusi, e tutta la moltitudine si rallegrava di tutte le opere gloriose da lui compiute.

Parabole del granel di senapa e del lievito
(Matteo 13:31-33; Marco 4:30-32)
18 Diceva dunque: A che è simile il regno di Dio, e a che l'assomiglierò io? 19 Esso è simile ad un granel di senapa che un uomo ha preso e gettato nel suo orto; ed è cresciuto ed è divenuto albero; e gli uccelli del cielo si son riparati sui suoi rami. 20 E di nuovo disse: A che assomiglierò il regno di Dio? 21 Esso è simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché tutta sia lievitata.

La porta stretta
(Matteo 7:13-23; 8:11,12)
22 Ed egli attraversava man mano le città ed i villaggi, insegnando, e facendo cammino verso Gerusalemme. 23 E un tale gli disse: Signore, son pochi i salvati? 24 Ed egli disse loro: Sforzatevi d'entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti cercheranno d'entrare e non potranno. 25 Da che il padron di casa si sarà alzato ed avrà serrata la porta, e voi, stando di fuori, comincerete a picchiare alla porta, dicendo: Signore, aprici, egli, rispondendo, vi dirà: Io non so d'onde voi siate. 26 Allora comincerete a dire: Noi abbiam mangiato e bevuto in tua presenza, e tu hai insegnato nelle nostre piazze! 27 Ed egli dirà: Io vi dico che non so d'onde voi siate; dipartitevi da me voi tutti operatori d'iniquità. 28 Quivi sarà il pianto e lo stridor de' denti, quando vedrete Abramo e Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, e che voi ne sarete cacciati fuori. 29 E ne verranno d'oriente e d'occidente, e da settentrione e da mezzogiorno, che si porranno a mensa nel regno di Dio. 30 Ed ecco, ve ne son degli ultimi che saranno primi, e de' primi che saranno ultimi.

Erode vuol far morire Gesù
(Matteo 23:37-39)
31 In quello stesso momento vennero alcuni Farisei a dirgli: Parti, e vattene di qui, perché Erode ti vuol far morire. 32 Ed egli disse loro: Andate a dire a quella volpe: Ecco, io caccio i demonî e compio guarigioni oggi e domani, e il terzo giorno giungo al mio termine. 33 D'altronde, bisogna ch'io cammini oggi e domani e posdomani, perché non può essere che un profeta muoia fuori di Gerusalemme. 34 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti son mandati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figliuoli, come la gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali; e voi non avete voluto! 35 Ecco, la vostra casa sta per esservi lasciata deserta. E io vi dico che non mi vedrete più, finché venga il giorno che diciate: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!

L'idropico guarito di sabato
14:1 E avvenne che, essendo egli entrato in casa di uno de' principali Farisei in giorno di sabato per prender cibo, essi lo stavano osservando. 2 Ed ecco, gli stava dinanzi un uomo idropico. 3 E Gesù prese a dire ai dottori della legge ed ai Farisei: È egli lecito o no far guarigioni in giorno di sabato? Ma essi tacquero. 4 Allora egli, presolo, lo guarì e lo licenziò. 5 Poi disse loro: Chi di voi, se un figliuolo od un bue cade in un pozzo, non lo trae subito fuori in giorno di sabato? 6 Ed essi non potevano risponder nulla in contrario.

Lezioni di umiltà e di carità
7 Notando poi come gl'invitati sceglievano i primi posti, disse loro questa parabola: 8 Quando sarai invitato a nozze da qualcuno, non ti mettere a tavola al primo posto, che talora non sia stato invitato da lui qualcuno più ragguardevole di te, 9 e chi ha invitato te e lui non venga a dirti: Cedi il posto a questo! e tu debba con tua vergogna cominciare allora ad occupare l'ultimo posto. 10 Ma quando sarai invitato, va a metterti all'ultimo posto, affinché quando colui che t'ha invitato verrà, ti dica: Amico, sali più in su. Allora ne avrai onore dinanzi a tutti quelli che saran teco a tavola. 11 Poiché chiunque s'innalza sarà abbassato e chi si abbassa sarà innalzato. 12 E diceva pure a colui che lo aveva invitato: Quando fai un desinare o una cena, non chiamare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i vicini ricchi; che talora anch'essi non t'invitino, e ti sia reso il contraccambio; 13 ma quando fai un convito, chiama i poveri, gli storpi, gli zoppi, i ciechi; 14 e sarai beato, perché non hanno modo di rendertene il contraccambio; ma il contraccambio ti sarà reso alla risurrezione de' giusti.

Parabola del gran convito
(Cfr. Matteo 22:1-14)
15 Or uno de' commensali, udite queste cose, gli disse: Beato chi mangerà del pane nel regno di Dio! 16 Ma Gesù gli disse: Un uomo fece una gran cena e invitò molti; 17 e all'ora della cena, mandò il suo servitore a dire agl'invitati: Venite, perché tutto è già pronto. 18 E tutti, ad una voce, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: Ho comprato un campo e ho necessità d'andarlo a vedere; ti prego, abbimi per iscusato. 19 E un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi, e vado a provarli; ti prego, abbimi per iscusato. 20 E un altro disse: Ho preso moglie, e perciò non posso venire. 21 E il servitore, tornato, riferì queste cose al suo signore. Allora il padron di casa, adiratosi, disse al suo servitore: Va' presto per le piazze e per le vie della città, e mena qua i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi. 22 Poi il servitore disse: Signore, s'è fatto come hai comandato, e ancora c'è posto. 23 E il signore disse al servitore: Va' fuori per le strade e lungo le siepi, e costringili ad entrare, affinché la mia casa sia piena. 24 Perché io vi dico che nessuno di quegli uomini ch'erano stati invitati assaggerà la mia cena.

Il vero discepolo di Gesù
(Matteo 10:37,38; 5:13; Marco 9:50)
25 Or molte turbe andavano con lui; ed egli, rivoltosi, disse loro: 26 Se uno viene a me e non odia suo padre, e sua madre, e la moglie, e i fratelli, e le sorelle, e finanche la sua propria vita, non può esser mio discepolo. 27 E chi non porta la sua croce e non vien dietro a me, non può esser mio discepolo. 28 Infatti chi è fra voi colui che, volendo edificare una torre, non si metta prima a sedere e calcoli la spesa per vedere se ha da poterla finire? 29 Che talora, quando ne abbia posto il fondamento e non la possa finire, tutti quelli che la vedranno prendano a beffarsi di lui, dicendo: 30 Quest'uomo ha cominciato a edificare e non ha potuto finire. 31 Ovvero, qual è il re che, partendo per muover guerra ad un altro re, non si metta prima a sedere ed esamini se possa con diecimila uomini affrontare colui che gli vien contro con ventimila? 32 Se no, mentre quello è ancora lontano, gli manda un'ambasciata e chiede di trattar la pace. 33 Così dunque ognun di voi che non rinunzi a tutto quello che ha, non può esser mio discepolo. 34 Il sale, certo, è buono; ma se anche il sale diventa insipido, con che gli si darà sapore? 35 Non serve né per terra, né per concime; lo si butta via. Chi ha orecchi da udire, oda.

Parabole della pecora smarrita, della dramma perduta e del figliuol prodigo
(Matteo 18:12-14)
15:1 Or tutti i pubblicani e i peccatori s'accostavano a lui per udirlo. 2 E così i Farisei come gli scribi mormoravano, dicendo: Costui accoglie i peccatori e mangia con loro. 3 Ed egli disse loro questa parabola: 4 Chi è l'uomo fra voi, che, avendo cento pecore, se ne perde una, non lasci le novantanove nel deserto e non vada dietro alla perduta finché non l'abbia ritrovata? 5 E trovatala, tutto allegro se la mette sulle spalle; 6 e giunto a casa, chiama assieme gli amici e i vicini, e dice loro: Rallegratevi meco, perché ho ritrovato la mia pecora ch'era perduta. 7 Io vi dico che così vi sarà in cielo più allegrezza per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti i quali non han bisogno di ravvedimento. 8 Ovvero, qual è la donna che avendo dieci dramme, se ne perde una, non accenda un lume e non spazzi la casa e non cerchi con cura finché non l'abbia ritrovata? 9 E quando l'ha trovata, chiama assieme le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi meco, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta. 10 Così, vi dico, v'è allegrezza dinanzi agli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede. 11 Disse ancora: Un uomo avea due figliuoli; 12 e il più giovane di loro disse al padre: Padre, dammi la parte de' beni che mi tocca. Ed egli spartì fra loro i beni. 13 E di lì a poco, il figliuolo più giovane, messa insieme ogni cosa, se ne partì per un paese lontano, e quivi dissipò la sostanza, vivendo dissolutamente. 14 E quand'ebbe speso ogni cosa, una gran carestia sopravvenne in quel paese, sicché egli cominciò ad esser nel bisogno. 15 E andò, e si mise con uno degli abitanti di quel paese, il quale lo mandò nei suoi campi, a pasturare i porci. 16 Ed egli avrebbe bramato empirsi il corpo de' baccelli che i porci mangiavano, ma nessuno gliene dava. 17 Ma rientrato in sé, disse: Quanti servi di mio padre hanno pane in abbondanza, ed io qui mi muoio di fame! 18 Io mi leverò e me n'andrò a mio padre, e gli dirò: Padre, ho peccato contro il cielo e contro te: 19 non son più degno d'esser chiamato tuo figliuolo; trattami come uno de' tuoi servi. 20 Egli dunque si levò e venne a suo padre; ma mentr'egli era ancora lontano, suo padre lo vide e fu mosso a compassione, e corse, e gli si gettò al collo, e lo baciò e ribaciò. 21 E il figliuolo gli disse: Padre, ho peccato contro il cielo e contro te; non son più degno d'esser chiamato tuo figliuolo. 22 Ma il padre disse ai suoi servitori: Presto, portate qua la veste più bella e rivestitelo, e mettetegli un anello al dito e de' calzari a' piedi; 23 e menate fuori il vitello ingrassato, ammazzatelo, e mangiamo e rallegriamoci, 24 perché questo mio figliuolo era morto, ed è tornato a vita; era perduto, ed è stato ritrovato. E si misero a far gran festa. 25 Or il figliuolo maggiore era a' campi; e come tornando fu vicino alla casa, udì la musica e le danze. 26 E chiamato a sé uno de' servitori, gli domandò che cosa ciò volesse dire. 27 Quello gli disse: È giunto tuo fratello, e tuo padre ha ammazzato il vitello ingrassato, perché l'ha riavuto sano e salvo. 28 Ma egli si adirò e non volle entrare; onde suo padre uscì fuori e lo pregava d'entrare. 29 Ma egli, rispondendo, disse al padre: Ecco, da tanti anni ti servo, e non ho mai trasgredito un tuo comando; a me però non hai mai dato neppure un capretto da far festa con i miei amici; 30 ma quando è venuto questo tuo figliuolo che ha divorato i tuoi beni con le meretrici, tu hai ammazzato per lui il vitello ingrassato. 31 E il padre gli disse: Figliuolo, tu sei sempre meco, ed ogni cosa mia è tua; 32 ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto, ed è tornato a vita; era perduto, ed è stato ritrovato.

Parabola del fattore infedele. Esortazioni diverse
(Matteo 11:12-13; 6:24; 5:18,32)
16:1 Gesù diceva ancora ai suoi discepoli: V'era un uomo ricco che avea un fattore, il quale fu accusato dinanzi a lui di dissipare i suoi beni. 2 Ed egli lo chiamò e gli disse: Che cos'è questo che odo di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché tu non puoi più esser mio fattore. 3 E il fattore disse fra sé: Che farò io, dacché il padrone mi toglie l'amministrazione? A zappare non son buono: a mendicare mi vergogno. 4 So bene quel che farò, affinché, quando dovrò lasciare l'amministrazione, ci sia chi mi riceva in casa sua. 5 Chiamati quindi a sé ad uno ad uno i debitori del suo padrone, disse al primo: 6 Quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento bati d'olio. Egli disse: Prendi la tua scritta, siedi, e scrivi presto: Cinquanta. 7 Poi disse ad un altro: E tu, quanto devi? Quello rispose: Cento cori di grano. Egli disse: Prendi la tua scritta, e scrivi: Ottanta. 8 E il padrone lodò il fattore infedele perché aveva operato con avvedutezza; poiché i figliuoli di questo secolo, nelle relazioni con que' della loro generazione, sono più accorti dei figliuoli della luce. 9 Ed io vi dico: Fatevi degli amici con le ricchezze ingiuste; affinché, quand'esse verranno meno, quelli vi ricevano ne' tabernacoli eterni. 10 Chi è fedele nelle cose minime, è pur fedele nelle grandi; e chi è ingiusto nelle cose minime, è pure ingiusto nelle grandi. 11 Se dunque non siete stati fedeli nelle ricchezze ingiuste, chi vi affiderà le vere? 12 E se non siete stati fedeli nell'altrui, chi vi darà il vostro? 13 Nessun domestico può servire a due padroni: perché o odierà l'uno e amerà l'altro, o si atterrà all'uno e sprezzerà l'altro. Voi non potete servire a Dio ed a Mammona. 14 Or i Farisei, che amavano il danaro, udivano tutte queste cose e si facean beffe di lui. 15 Ed egli disse loro: Voi siete quelli che vi proclamate giusti dinanzi agli uomini; ma Dio conosce i vostri cuori; poiché quel che è eccelso fra gli uomini, è abominazione dinanzi a Dio. 16 La legge ed i profeti hanno durato fino a Giovanni; da quel tempo è annunziata la buona novella del regno di Dio, ed ognuno v'entra a forza. 17 Più facile è che passino cielo e terra, che un apice solo della legge cada. 18 Chiunque manda via la moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio; e chiunque sposa una donna mandata via dal marito, commette adulterio.

Il ricco e Lazzaro
19 Or v'era un uomo ricco, il quale vestiva porpora e bisso, ed ogni giorno godeva splendidamente; 20 e v'era un pover'uomo chiamato Lazzaro, che giaceva alla porta di lui, pieno d'ulceri, 21 e bramoso di sfamarsi con le briciole che cadevano dalla tavola del ricco; anzi perfino venivano i cani a leccargli le ulceri. 22 Or avvenne che il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno d'Abramo; morì anche il ricco, e fu seppellito. 23 E nell'Ades, essendo ne' tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abramo, e Lazzaro nel suo seno; 24 ed esclamò: Padre Abramo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere la punta del dito nell'acqua per rinfrescarmi la lingua, perché son tormentato in questa fiamma. 25 Ma Abramo disse: Figliuolo, ricordati che tu ricevesti i tuoi beni in vita tua, e che Lazzaro similmente ricevette i mali; ma ora qui egli è consolato, e tu sei tormentato. 26 E oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta una gran voragine, perché quelli che vorrebbero passar di qui a voi non possano, né di là si passi da noi. 27 Ed egli disse: Ti prego, dunque, o padre, che tu lo mandi a casa di mio padre, 28 perché ho cinque fratelli, affinché attesti loro queste cose, onde non abbiano anch'essi a venire in questo luogo di tormento. 29 Abramo disse: Hanno Mosè e i profeti; ascoltin quelli. 30 Ed egli: No, padre Abramo; ma se uno va a loro dai morti, si ravvedranno. 31 Ma Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscitasse.

Gli scandali; il perdono; la potenza della fede; i servi inutili
(Matteo 18:6,7,15,21,22; 21:21)
17:1 Disse poi ai suoi discepoli: È impossibile che non avvengano scandali: ma guai a colui per cui avvengono! 2 Meglio per lui sarebbe che una macina da mulino gli fosse messa al collo e fosse gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare un solo di questi piccoli. 3 Badate a voi stessi! Se il tuo fratello pecca, riprendilo; e se si pente, perdonagli. 4 E se ha peccato contro te sette volte al giorno, e sette volte torna a te e ti dice: Mi pento, perdonagli.

Ebrei 13:1-8

Esortazioni. Saluti
1 L'amor fraterno continui fra voi. Non dimenticate l'ospitalità; 2 perché, praticandola, alcuni, senza saperlo, hanno albergato degli angeli. 3 Ricordatevi de' carcerati, come se foste in carcere con loro; di quelli che sono maltrattati, ricordando che anche voi siete nel corpo. 4 Sia il matrimonio tenuto in onore da tutti, e sia il talamo incontaminato; poiché Iddio giudicherà i fornicatori e gli adulteri. 5 Non siate amanti del danaro, siate contenti delle cose che avete; poiché Egli stesso ha detto: Io non ti lascerò, e non ti abbandonerò. 6 Talché possiam dire con piena fiducia: Il Signore è il mio aiuto; non temerò. Che mi potrà far l'uomo? 7 Ricordatevi dei vostri conduttori, i quali v'hanno annunziato la parola di Dio; e considerando com'hanno finito la loro carriera, imitate la loro fede. 8 Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi, e in eterno.

Ebrei 13:15-16

15 Per mezzo di lui, dunque, offriam del continuo a Dio un sacrificio di lode: cioè, il frutto di labbra confessanti il suo nome! 16 E non dimenticate di esercitar la beneficenza e di far parte agli altri de' vostri beni; perché è di tali sacrificî che Dio si compiace.

Diodati:

Proverbi 71:1-6

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

Abacuc 12:18-29

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Luca 13:10-17:4

13:10 OR egli insegnava in una delle sinagoghe, in giorno di sabato. 11 Ed ecco, quivi era una donna che avea uno spirito d'infermità già per ispazio di diciotto anni, ed era tutta piegata, e non poteva in alcun modo ridirizzarsi. 12 E Gesù, vedutala, la chiamò a sè, e le disse: Donna, tu sei liberata dalla tua infermità. 13 E pose le mani sopra lei, ed ella in quello stante fu ridirizzata, e glorificava Iddio. 14 Ma il capo della sinagoga, sdegnato che Gesù avesse fatta guarigione in giorno di sabato, prese a dire alla moltitudine: Vi son sei giorni, ne' quali convien lavorare; venite adunque in que' giorni, e siate guariti; e non nel giorno del sabato. 15 Laonde il Signore gli rispose, e disse: Ipocriti! ciascun di voi non iscioglie egli dalla mangiatoia, in giorno di sabato, il suo bue, o il suo asino, e li mena a bere? 16 E non conveniva egli scioglier da questo legame, in giorno di sabato, costei, ch'è figliuola d'Abrahamo, la qual Satana avea tenuta legata lo spazio di diciotto anni? 17 E mentre egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari erano confusi; ma tutta la moltitudine si rallegrava di tutte le opere gloriose che si facevano da lui.
18 OR egli disse: A che è simile il regno di Dio, ed a che l'assomiglierò io? 19 Egli è simile ad un granel di senape, il quale un uomo ha preso, e l'ha gettato nel suo orto; e poi è cresciuto, ed è divenuto albero grande; e gli uccelli del cielo si son ridotti al coperto ne' suoi rami. 20 E di nuovo disse: A che assomiglierò il regno di Dio? 21 Egli è simile al lievito, il quale una donna prende, e lo ripone in tre staia di farina, finchè tutta sia levitata. 22 POI egli andava attorno per le città, e per le castella, insegnando, e facendo cammino verso Gerusalemme.
23 Or alcuno gli disse: Signore, sono eglino pochi coloro che son salvati? 24 Ed egli disse loro: Sforzatevi d'entrar per la porta stretta, perciocchè io vi dico che molti cercheranno d'entrare, e non potranno. 25 Ora, da che il padron della casa si sarà levato, ed avrà serrato l'uscio, voi allora, stando difuori, comincerete a picchiare alla porta, dicendo: Signore, Signore, aprici. Ed egli, rispondendo, vi dirà: Io non so d'onde voi siate. 26 Allora prenderete a dire: Noi abbiam mangiato, e bevuto in tua presenza; e tu hai insegnato nelle nostre piazze. 27 Ma egli dirà: Io vi dico che non so d'onde voi siate; dipartitevi da me, voi tutti gli operatori d'iniquità. 28 Quivi sarà il pianto e lo stridor de' denti, quando vedrete Abrahamo, Isacco, e Giacobbe, e tutti i profeti, nel regno di Dio; e che voi ne sarete cacciati fuori. 29 E che ne verranno d'Oriente, e d'Occidente, e di Settentrione, e di Mezzodì, i quali sederanno a tavola nel regno di Dio. 30 Ed ecco, ve ne son degli ultimi che saranno i primi, e de' primi che saranno gli ultimi.
31 IN quello stesso giorno vennero alcuni Farisei, dicendogli: Partiti, e vattene di qui, perciocchè Erode ti vuol far morire. 32 Ed egli disse loro: Andate, e dite a quella volpe: Ecco, io caccio i demoni, e compio di far guarigioni oggi, e domani, e nel terzo giorno perverrò al mio fine. 33 Ma pure, mi convien camminare oggi, domani, e posdomani; poichè non conviene che alcun profeta muoia fuor di Gerusalemme. 34 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti, e lapidi coloro che ti son mandati! quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figliuoli, come la gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ale, e voi non avete voluto! 35 Ecco, la vostra casa vi è lasciata deserta. Or io vi dico, che voi non mi vedrete più, finchè venga il tempo che diciate: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!

14:1 OR avvenne che, essendo egli entrato in casa d'uno de' principali de' Farisei, in giorno di sabato, a mangiare, essi l'osservavano. 2 Ed ecco, un certo uomo idropico era quivi davanti a lui. 3 E Gesù prese a dire a' dottori della legge, ed a' Farisei: È egli lecito di guarire alcuno in giorno di sabato? 4 Ed essi tacquero. Allora, preso colui per la mano, lo guarì, e lo licenziò. 5 Poi fece lor motto, e disse: Chi è colui di voi, che, se il suo asino, o bue, cade in un pozzo, non lo ritragga prontamente fuori nel giorno del sabato? 6 Ed essi non gli potevan risponder nulla in contrario a queste cose.
7 ORA, considerando come essi eleggevano i primi luoghi a tavola, propose questa parabola agl'invitati, dicendo: 8 Quando tu sarai invitato da alcuno a nozze, non metterti a tavola nel primo luogo, che talora alcuno più onorato di te non sia stato invitato dal medesimo. 9 E che colui che avrà invitato te e lui, non venga, e ti dica: Fa' luogo a costui; e che allora tu venga con vergogna a tener l'ultimo luogo. 10 Ma, quando tu sarai invitato, va', mettiti nell'ultimo luogo, acciocchè, quando colui che t'avrà invitato verrà, ti dica: Amico, sali più in su. Allora tu ne avrai onore appresso coloro che saranno teco a tavola. 11 Perciocchè chiunque s'innalza sarà abbassato, e chi si abbassa sarà innalzato. 12 Or egli disse a colui che l'avea invitato: Quando tu farai un desinare, o una cena, non chiamare i tuoi amici, nè i tuoi fratelli, nè i tuoi parenti, nè i tuoi vicini ricchi; che talora essi a vicenda non t'invitino, e ti sia reso il contraccambio. 13 Anzi, quando fai un convito, chiama i mendici, i monchi, gli zoppi, i ciechi. 14 E sarai beato; perciocchè essi non hanno il modo di rendertene il contraccambio; ma la retribuzione te ne sarà resa nella risurrezion dei giusti.
15 OR alcun di coloro ch'erano insieme a tavola, udite queste cose, disse: Beato chi mangerà del pane nel regno di Dio. 16 E Gesù gli disse: Un uomo fece una gran cena, e v'invitò molti. 17 Ed all'ora della cena, mandò il suo servitore a dire agl'invitati: Venite, perciocchè ogni cosa è già apparecchiata. 18 Ma in quel medesimo punto tutti cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: Io ho comperata una possessione, e di necessità mi conviene andar fuori a vederla; io ti prego abbimi per iscusato. 19 Ed un altro disse: Io ho comperate cinque paia di buoi, e vo a provarli; io ti prego abbimi per iscusato. 20 Ed un altro disse: Io ho sposata moglie, e perciò non posso venire. 21 E quel servitore venne e rapportò queste cose al suo signore. Allora il padron di casa, adiratosi, disse al suo servitore: Vattene prestamente per le piazze, e per le strade della città, e mena qua i mendici, ed i monchi, e gli zoppi, ed i ciechi. 22 Poi il servitore gli disse: Signore, egli è stato fatto come tu ordinasti, ed ancora vi è luogo. 23 E il signore disse al servitore: Va' fuori per le vie, e per le siepi, e costringili ad entrare, acciocchè la mia casa sia ripiena. 24 Perciocchè io vi dico che niuno di quegli uomini ch'erano stati invitati assaggerà della mia cena.
25 OR molte turbe andavano con lui; ed egli, rivoltosi, disse loro: 26 Se alcuno viene a me, e non odia suo padre, e sua madre, e la moglie, e i figliuoli, e i fratelli, e le sorelle, anzi ancora la sua propria vita, non può esser mio discepolo. 27 E chiunque non porta la sua croce, e non vien dietro a me, non può esser mio discepolo. 28 Perciocchè, chi è colui d'infra voi, il quale, volendo edificare una torre, non si assetti prima, e non faccia ragion della spesa, se egli ha da poterla finire? 29 Che talora, avendo posto il fondamento, e non potendola finire, tutti coloro che la vedranno non prendano a beffarlo, dicendo: 30 Quest'uomo cominciò ad edificare, e non ha potuto finire. 31 Ovvero, qual re, andando ad affrontarsi in battaglia con un altro re, non si assetta prima, e prende consiglio, se può con diecimila incontrarsi con quell'altro, che vien contro a lui con ventimila? 32 Se no, mentre quel l'altro è ancora lontano, gli manda un'ambasciata, e lo richiede di pace. 33 Così adunque, niun di voi, il qual non rinunzia a tutto ciò ch'egli ha, può esser mio discepolo. 34 Il sale è buono, ma se il sale diviene insipido, con che lo si condirà egli? 35 Egli non è atto nè per terra, nè per letame; egli è gettato via. Chi ha orecchie da udire, oda.

15:1 OR tutti i pubblicani e peccatori, si accostavano a lui, per udirlo. 2 Ed i Farisei e gli Scribi ne mormoravano, dicendo: Costui accoglie i peccatori, e mangia con loro. 3 Ed egli disse loro questa parabola. 4 Chi è l'uomo d'infra voi, il quale, avendo cento pecore, se ne perde una, non lasci le novantanove nel deserto, e non vada dietro alla perduta, finchè l'abbia trovata? 5 Ed avendola trovata, non se la metta sopra le spalle tutto allegro? 6 E venuto a casa, non chiami insieme gli amici, e i vicini, dicendo: Rallegratevi meco, perciocchè io ho trovata la mia pecora, ch'era perduta? 7 Io vi dico, che così vi sarà letizia in cielo per un peccatore ravveduto, più che per novantanove giusti, che non hanno bisogno di ravvedimento. 8 Ovvero, qual'è la donna, che, avendo dieci dramme, se ne perde una, non accenda la lampana, e non ispazzi la casa, e non cerchi studiosamente, finchè l'abbia trovata? 9 E quando l'ha trovata, non chiami insieme le amiche, e le vicine, dicendo: Rallegratevi meco, perciocchè io ho trovata la dramma, la quale io avea perduta? 10 Così, vi dico, vi sarà allegrezza fra gli angeli di Dio, per un peccatore ravveduto.
11 DISSE ancora: Un uomo avea due figliuoli. 12 E il più giovane di loro disse al padre: Padre, dammi la parte de' beni che mi tocca. E il padre spartì loro i beni. 13 E, pochi giorni appresso, il figliuol più giovane, raccolto ogni cosa, se ne andò in viaggio in paese lontano, e quivi dissipò le sue facoltà, vivendo dissolutamente. 14 E, dopo ch'egli ebbe speso ogni cosa, una grave carestia venne in quel paese, talchè egli cominciò ad aver bisogno. 15 E andò, e si mise con uno degli abitatori di quella contrada, il qual lo mandò a' suoi campi, a pasturare i porci. 16 Ed egli desiderava d'empiersi il corpo delle silique, che i porci mangiavano, ma niuno gliene dava. 17 Ora, ritornato a sè medesimo, disse: Quanti mercenari di mio padre hanno del pane largamente, ed io mi muoio di fame! 18 Io mi leverò, e me ne andrò a mio padre, e gli dirò: Padre, io ho peccato contro al cielo, e davanti a te; 19 e non son più degno d'esser chiamato tuo figliuolo; fammi come uno de' tuoi mercenari. 20 Egli adunque si levò, e venne a suo padre; ed essendo egli ancora lontano, suo padre lo vide, e n'ebbe pietà; e corse, e gli si gettò al collo, e lo baciò. 21 E il figliuolo gli disse: Padre, io ho peccato contro al cielo, e davanti a te, e non son più degno d'esser chiamato tuo figliuolo. 22 Ma il padre disse a' suoi servitori: Portate qua la più bella vesta, e vestitelo, e mettetegli un anello in dito, e delle scarpe ne' piedi. 23 E menate fuori il vitello ingrassato, ed ammazzatelo, e mangiamo, e rallegriamoci; 24 perciocchè questo mio figliuolo era morto, ed è tornato a vita; era perduto, ed è stato ritrovato. E si misero a far gran festa. 25 Or il figliuol maggiore di esso era a' campi; e come egli se ne veniva, essendo presso della casa, udì il concento e le danze. 26 E, chiamato uno de' servitori, domandò che si volesser dire quelle cose. 27 Ed egli gli disse: Il tuo fratello è venuto, e tuo padre ha ammazzato il vitello ingrassato, perciocchè l'ha ricoverato sano e salvo. 28 Ma egli si adirò, e non volle entrare; laonde suo padre uscì, e lo pregava d'entrare. 29 Ma egli, rispondendo, disse al padre: Ecco, già tanti anni io ti servo, e non ho giammai trapassato alcun tuo comandamento; e pur giammai tu non mi hai dato un capretto, per rallegrarmi co' miei amici. 30 Ma, quando questo tuo figliuolo, che ha mangiati i tuoi beni con le meretrici, è venuto, tu gli hai ammazzato il vitello ingrassato. 31 Ed egli gli disse: Figliuolo, tu sei sempre meco, e ogni cosa mia è tua. 32 Or conveniva far festa, e rallegrarsi, perciocchè questo tuo fratello era morto, ed è tornato a vita, era perduto, ed è stato ritrovato.

16:1 OR egli disse ancora a' suoi discepoli: Vi era un uomo ricco, che avea un fattore; ed esso fu accusato dinanzi a lui, come dissipando i suoi beni. 2 Ed egli lo chiamò, e gli disse: Che cosa è questo che io odo di te? rendi ragione del tuo governo, perciocchè tu non puoi più essere mio fattore. 3 E il fattore disse fra sè medesimo: Che farò? poichè il mio signore mi toglie il governo; io non posso zappare, e di mendicar mi vergogno. 4 Io so ciò che io farò, acciocchè, quando io sarò rimosso dal governo, altri mi riceva in casa sua. 5 Chiamati adunque ad uno ad uno i debitori del suo signore, disse al primo: 6 Quanto devi al mio signore? Ed egli disse: Cento bati d'olio. Ed egli gli disse: Prendi la tua scritta, e siedi, e scrivine prestamente cinquanta. 7 Poi disse ad un altro: E tu, quanto devi? Ed egli disse: Cento cori di grano. Ed egli gli disse: Prendi la tua scritta, e scrivine ottanta. 8 E il signore lodò l'ingiusto fattore, perciocchè avea fatto avvedutamente; poichè i figliuoli di questo secolo sono più avveduti, nella lor generazione, che i figliuoli della luce. 9 Io altresì vi dico: Fatevi degli amici delle ricchezze ingiuste; acciocchè quando verrete meno, vi ricevano ne' tabernacoli eterni. 10 Chi è leale nel poco, è anche leale nell'assai; e chi è ingiusto nel poco, è anche ingiusto nell'assai. 11 Se dunque voi non siete stati leali nelle ricchezze ingiuste, chi vi fiderà le vere? 12 E se non siete stati leali nell'altrui, chi vi darà il vostro? 13 Niun famiglio può servire a due signori; perciocchè, o ne odierà l'uno, ed amerà l'altro; ovvero, si atterrà all'uno, e sprezzerà l'altro; voi non potete servire a Dio, ed a Mammona. 14 OR i Farisei, ch'erano avari, udivano anch'essi tutte queste cose, e lo beffavano. 15 Ed egli disse loro: Voi siete que' che giustificate voi stessi davanti agli uomini, ma Iddio conosce i vostri cuori; perciocchè quel ch'è eccelso appo gli uomini è cosa abominevole nel cospetto di Dio. 16 La legge e i profeti sono stati infino a Giovanni; da quel tempo il regno di Dio è evangelizzato, ed ognuno vi entra per forza. 17 Or egli è più agevole che il cielo e la terra passino, che non che un sol punto della legge cada. 18 Chiunque manda via la sua moglie, e ne sposa un'altra, commette adulterio; e chiunque sposa la donna mandata via dal marito commette adulterio.
19 OR vi era un uomo ricco, il qual si vestiva di porpora e di bisso, ed ogni giorno godeva splendidamente. 20 Vi era altresì un mendico, chiamato Lazaro, il quale giaceva alla porta d'esso, pieno d'ulceri. 21 E desiderava saziarsi delle miche che cadevano dalla tavola del ricco; anzi ancora i cani venivano, e leccavano le sue ulceri. 22 Or avvenne che il mendico morì, e fu portato dagli angeli nel seno d'Abrahamo; e il ricco morì anch'egli, e fu seppellito. 23 Ed essendo ne' tormenti nell'inferno, alzò gli occhi, e vide da lungi Abrahamo, e Lazaro nel seno d'esso. 24 Ed egli, gridando, disse: Padre Abrahamo, abbi pietà di me, e manda Lazaro, acciocchè intinga la punta del dito nell'acqua; e mi rinfreschi la lingua; perciocchè io son tormentato in questa fiamma. 25 Ma Abrahamo disse: Figliuolo, ricordati che tu hai ricevuti i tuoi beni in vita tua, e Lazaro altresì i mali; ma ora egli è consolato, e tu sei tormentato. 26 Ed oltre a tutto ciò, fra noi e voi è posta una gran voragine, talchè coloro che vorrebbero di qui passare a voi non possono; parimente coloro che son di là non passano a noi. 27 Ed egli disse: Ti prego adunque, o padre, che tu lo mandi in casa di mio padre; 28 perciocchè io ho cinque fratelli; acciocchè testifichi loro; che talora anch'essi non vengano in questo luogo di tormento. 29 Abrahamo gli disse: Hanno Mosè e i profeti, ascoltin quelli. 30 Ed egli disse: No, padre Abrahamo; ma, se alcun de' morti va a loro, si ravvedranno. 31 Ed egli gli disse: Se non ascoltano Mosè e i profeti, non pur crederanno, avvegnachè alcun de' morti risusciti.

17:1 OR egli disse a' suoi discepoli: Egli è impossibile che non avvengano scandali; ma, guai a colui per cui avvengono! 2 Meglio per lui sarebbe che una macina d'asino gli fosse appiccata al collo, e che fosse gettato nel mare, che di scandalezzare uno di questi piccoli. 3 Prendete guardia a voi. Ora, se il tuo fratello ha peccato contro a te, riprendilo; e se si pente, perdonagli. 4 E benchè sette volte il dì pecchi contro a te, se sette volte il dì ritorna a te, dicendo: Io mi pento, perdonagli.

Ebrei 13:1-8

1 L'amor fraterno dimori fra voi. Non dimenticate l'ospitalità; 2 perciocchè per essa alcuni albergarono già degli angeli, senza saperlo. 3 Ricordatevi de' prigioni, come essendo lor compagni di prigione; di quelli che sono afflitti, come essendo ancora voi nel corpo. 4 Il matrimonio e il letto immacolato sia onorevole fra tutti; ma Iddio giudicherà i fornicatori e gli adulteri. 5 Sieno i costumi vostri senza avarizia, essendo contenti delle cose presenti; perciocchè egli stesso ha detto: Io non ti lascerò, e non ti abbandonerò. 6 Talchè possiam dire in confidanza: Il Signore è il mio aiuto; ed io non temerò ciò che mi può far l'uomo. 7 Ricordatevi de' vostri conduttori, i quali vi hanno annunziata la parola di Dio; la cui fede imitate, considerando la fine della loro condotta. 8 Gesù Cristo è lo stesso ieri, ed oggi, e in eterno.

Ebrei 13:15-16

15 Per lui adunque offeriamo del continuo a Dio sacrificii di lode, cioè: il frutto delle labbra confessanti il suo nome. 16 E non dimenticate la beneficenza, e di far parte agli altri dei vostri beni; poichè per tali sacrificii si rende servigio grato a Dio.

Commentario abbreviato:

Proverbi 71:1-6

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

Abacuc 12:18-29

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

Luca 13:10-17:4

13:10 Versetti 10-17

Nostro Signore Gesù ha partecipato al culto pubblico nei sabati. Anche le infermità corporali, a meno che non siano molto gravi, non dovrebbero impedirci di celebrare il culto pubblico nei giorni di sabato. Questa donna è venuta da Cristo per essere istruita e per ottenere il bene della sua anima, e poi ha alleviato la sua infermità corporea. Questa guarigione rappresenta l'opera della grazia di Cristo sull'anima. E quando le anime storte vengono raddrizzate, lo dimostrano glorificando Dio. Cristo sapeva che questo signore aveva una vera e propria inimicizia verso di lui e verso il suo Vangelo, e che non faceva altro che mascherarla con un finto zelo per il giorno di sabato; in realtà non voleva che fossero guariti in nessun giorno; ma se Gesù pronuncia la parola e mette in atto la sua potenza guaritrice, i peccatori sono liberati. Questa liberazione è spesso operata nel giorno del Signore; e qualsiasi lavoro che tende a mettere gli uomini sulla strada per ricevere la benedizione, è in accordo con il disegno di quel giorno.

18 Versetti 18-22

Ecco il progresso del Vangelo predetto in due parabole, come in Mt 13. Il regno del Messia è il regno di Dio. Che la grazia cresca nei nostri cuori; che la nostra fede e il nostro amore crescano a dismisura, in modo da dare prova indubbia della loro realtà. Che l'esempio dei santi di Dio sia benedetto da coloro tra i quali vivono; e che la sua grazia fluisca di cuore in cuore, finché il piccolo diventi mille.

23 Versetti 23-30

Il nostro Salvatore è venuto per guidare le coscienze degli uomini, non per soddisfare la loro curiosità. Non chiedete: "Quanti saranno salvati?" Ma: "Sarò uno di loro?" Non: "Che ne sarà di un tale o di una tale?" ma: "Che cosa farò e che cosa ne sarà di me? Cercate di entrare dalla porta stretta. Questo è diretto a ciascuno di noi; è: "Sforzatevi". Tutti coloro che vogliono essere salvati devono entrare dalla porta stretta, devono subire un cambiamento di tutto l'uomo. Coloro che vogliono entrare, devono sforzarsi di entrare. Ci sono considerazioni stimolanti per rafforzare questa esortazione. Oh, se potessimo essere tutti risvegliati da esse! Esse rispondono alla domanda: "Sono pochi quelli che si salveranno? Ma nessuno si abbatta per sé o per gli altri, perché ci sono ultimi che saranno primi e primi che saranno ultimi. Se arriveremo in cielo, incontreremo molti che non pensavamo di incontrare, e ne perderemo molti che ci aspettavamo di trovare.

31 Versetti 31-35

Cristo, chiamando Erode "volpe", gli ha dato il suo vero carattere. I più grandi tra gli uomini devono rendere conto a Dio, perciò gli conveniva chiamare questo re orgoglioso con il suo stesso nome; ma non è un esempio per noi. So, disse nostro Signore, che devo morire molto presto; quando morirò, sarò perfezionato, avrò portato a termine la mia impresa. È bene che consideriamo il tempo che abbiamo davanti come poco, in modo da essere più veloci nel compiere l'opera del giorno nel suo giorno. La malvagità di persone e luoghi che più di altri professano la religione e la relazione con Dio, dispiace e addolora soprattutto il Signore Gesù. Il giudizio del grande giorno convincerà gli increduli; ma impariamo ad accogliere con gratitudine e ad approfittare di tutti coloro che vengono nel nome del Signore per chiamarci a partecipare alla sua grande salvezza.

14:1 Capitolo 14

Cristo guarisce un uomo in giorno di sabato Lc 14:1-6

Insegna l'umiltà Lc 14:7-14

Parabola del gran banchetto Lc 14:15-24

La necessità di considerazione e abnegazione Lc 14:25-35

Versetti 1-6

Questo fariseo, come altri, sembra aver avuto un cattivo disegno nell'intrattenere Gesù a casa sua. Ma il Signore non volle impedirsi di guarire un uomo, pur sapendo che si sarebbe sollevato un clamore per averlo fatto di sabato. È necessario comprendere la giusta connessione tra pietà e carità nell'osservanza del sabato e la distinzione tra le opere di reale necessità e le abitudini di autoindulgenza. La saggezza dall'alto insegna la paziente perseveranza nel bene.

7 Versetti 7-14

Anche nelle azioni comuni della vita, Cristo segna ciò che facciamo, non solo nelle nostre assemblee religiose, ma anche a tavola. In molti casi vediamo che l'orgoglio di un uomo lo porterà in basso, e prima dell'onore c'è l'umiltà. Il nostro Salvatore insegna che le opere di carità sono migliori delle opere di ostentazione. Ma nostro Signore non intendeva dire che una liberalità orgogliosa e incredula dovesse essere premiata, bensì che il suo precetto di fare del bene ai poveri e agli afflitti dovesse essere osservato per amore verso di lui.

15 Versetti 15-24

In questa parabola osservate la grazia gratuita e la misericordia di Dio che risplendono nel Vangelo di Cristo, che sarà cibo e festa per l'anima di un uomo che conosce i propri bisogni e le proprie miserie. Tutti trovavano qualche pretesto per rimandare la loro partecipazione. Questo rimprovera la nazione ebraica per aver trascurato le offerte della grazia di Cristo. Mostra anche l'arretratezza che c'è nel rispondere alla chiamata del Vangelo. La mancanza di gratitudine in coloro che trascurano le offerte del Vangelo e il disprezzo che ne deriva per il Dio del cielo lo provocano giustamente. Gli apostoli si rivolsero ai Gentili, quando i Giudei rifiutarono l'offerta; e la Chiesa ne fu riempita. Le disposizioni prese per le anime preziose nel Vangelo di Cristo non sono state fatte invano, perché se alcuni rifiutano, altri accetteranno con gratitudine l'offerta. I poveri e gli umili del mondo saranno benvenuti a Cristo tanto quanto i ricchi e i grandi; e molte volte il Vangelo ha il massimo successo tra coloro che si affaticano per gli svantaggi del mondo e le infermità fisiche. La casa di Cristo sarà finalmente piena; lo sarà quando il numero degli eletti sarà completato.

25 Versetti 25-35

Anche se i discepoli di Cristo non sono tutti crocifissi, tuttavia tutti portano la loro croce e devono portarla nella via del dovere. Gesù li invita a tenerne conto e poi a considerarla. Il nostro Salvatore lo spiega con due similitudini: la prima mostra che dobbiamo considerare le spese della nostra religione; la seconda, che dobbiamo considerare i pericoli che essa comporta. Sedetevi e contate il costo; considerate che costerà la mortificazione del peccato, anche delle passioni più amate. Il peccatore più orgoglioso e audace non può opporsi a Dio, perché chi conosce la potenza della sua ira? È nostro interesse cercare la pace con Lui, e non abbiamo bisogno di chiedere condizioni di pace: ci vengono offerte e sono di grande vantaggio per noi. In qualche modo un discepolo di Cristo sarà messo alla prova. Cerchiamo di essere davvero discepoli e stiamo attenti a non diventare pigri nella nostra professione o a non temere la croce, in modo da essere il sale buono della terra, per condire coloro che ci circondano con il sapore di Cristo.

15:1 Capitolo 15

Parabole della pecora smarrita e della moneta d'argento Lc 15:1-10

Il figlio prodigo, la sua malvagità e la sua angoscia Lc 15:11-16

Il suo pentimento e il suo perdono Lc 15:17-24

Il fratello maggiore offeso Lc 15:25-32

Versetti 1-10

La parabola della pecora smarrita è molto applicabile alla grande opera di redenzione dell'uomo. La pecora smarrita rappresenta il peccatore che si è allontanato da Dio e che è esposto a una sicura rovina se non viene ricondotto a Lui, ma che non desidera tornare. Cristo è solerte nel riportare a casa i peccatori. Nella parabola del pezzo d'argento perduto, quello che si perde è un pezzo solo, di scarso valore rispetto al resto. Eppure la donna lo cerca diligentemente finché non lo trova. Questo rappresenta i vari mezzi e metodi di cui Dio si serve per riportare a sé le anime perdute e la gioia del Salvatore per il loro ritorno a lui. Quanto dovremmo essere attenti a che il nostro pentimento porti alla salvezza!

11 Versetti 11-16

La parabola del figlio prodigo mostra la natura del pentimento e la disponibilità del Signore ad accogliere e benedire tutti coloro che tornano a lui. Essa espone pienamente le ricchezze della grazia del Vangelo; è stata e sarà, finché il mondo resterà in piedi, di indicibile utilità per i poveri peccatori, per indirizzarli e incoraggiarli a pentirsi e a tornare a Dio. È un male, e l'inizio di un male peggiore, quando gli uomini considerano i doni di Dio come un debito nei loro confronti. La grande follia dei peccatori, che li rovina, è quella di accontentarsi in vita di ricevere i loro beni. I nostri primi genitori rovinarono se stessi e tutta la loro razza per la sciocca ambizione di essere indipendenti, e questo è alla base della persistenza dei peccatori nel loro peccato. Tutti noi possiamo scorgere alcuni tratti del nostro carattere in quello del figliol prodigo. Lo stato di peccato è un allontanamento e una distanza da Dio. Lo stato di peccato è uno stato di spesa: i peccatori intenzionali impiegano male i loro pensieri e le forze della loro anima, sprecano il loro tempo e tutte le loro opportunità. Lo stato di peccato è uno stato di mancanza. I peccatori mancano del necessario per le loro anime; non hanno né cibo né vestiario per loro, né alcuna provvidenza per l'aldilà. Lo stato di peccato è uno stato vile e servile. L'attività dei servi del diavolo è quella di provvedere alla carne, di soddisfare le sue voglie, e questo non è meglio che nutrire i porci. Uno stato peccaminoso è uno stato di costante insoddisfazione. Le ricchezze del mondo e i piaceri dei sensi non soddisfano nemmeno il nostro corpo, ma cosa sono per le anime preziose! Lo stato di peccato è uno stato che non può cercare sollievo in nessuna creatura. Invano gridiamo al mondo e alla carne; essi hanno ciò che avvelena l'anima, ma non hanno nulla da dare per nutrirla e alimentarla. Lo stato di peccato è uno stato di morte. Il peccatore è morto nei debiti e nei peccati, privo di vita spirituale. Lo stato di peccato è uno stato di perdita. Le anime separate da Dio, se la sua misericordia non le previene, saranno presto perdute per sempre. Lo stato miserabile del prodigo fa solo una debole ombra sulla terribile rovina dell'uomo a causa del peccato. Eppure, quanti pochi sono consapevoli del proprio stato e del proprio carattere!

17 Versetti 17-24

Dopo aver visto il prodigo nel suo stato di miseria, dobbiamo considerare la sua guarigione. Questo inizia con il suo ritorno a se stesso. Questo è un punto di svolta nella conversione del peccatore. Il Signore gli apre gli occhi e lo convince del peccato; allora vede se stesso e ogni oggetto in una luce diversa da quella che aveva prima. Così il peccatore convinto percepisce che il più meschino servitore di Dio è più felice di lui. Guardare a Dio come a un Padre, e come Padre nostro, sarà di grande utilità per il nostro pentimento e per il nostro ritorno a Lui. Il prodigo si alzò e non si fermò finché non raggiunse la sua casa. Così il peccatore pentito abbandona risolutamente la schiavitù di Satana e delle sue passioni e torna a Dio con la preghiera, nonostante le paure e gli scoraggiamenti. Il Signore gli viene incontro con segni inaspettati del suo amore che perdona. Ancora: l'accoglienza del peccatore umiliato è come quella del prodigo. Viene rivestito della veste della giustizia del Redentore, reso partecipe dello Spirito di adozione, preparato dalla pace della coscienza e dalla grazia del Vangelo a camminare nelle vie della santità, e nutrito con le consolazioni divine. I principi della grazia e della santità sono operati in lui, sia per fare che per volere.

25 Versetti 25-32

Nell'ultima parte di questa parabola abbiamo il carattere dei farisei, anche se non solo di loro. Essa mette in evidenza la gentilezza del Signore e il modo orgoglioso in cui la sua gentilezza viene spesso accolta. I Giudei, in generale, mostravano lo stesso spirito nei confronti dei Gentili convertiti; e in ogni epoca c'è chi si oppone al Vangelo e ai suoi predicatori per lo stesso motivo. Quale deve essere il carattere che spinge l'uomo a disprezzare e ad aborrire coloro per i quali il Salvatore ha versato il suo sangue prezioso, che sono oggetto della scelta del Padre e templi dello Spirito Santo? Questo nasce dall'orgoglio, dall'auto-preferenza e dall'ignoranza del cuore dell'uomo. La misericordia e la grazia del nostro Dio in Cristo brillano quasi altrettanto nel suo tenero e gentile comportamento con i santi scontrosi, quanto nell'accogliere i peccatori prodighi al loro pentimento. L'indicibile felicità di tutti i figli di Dio che si tengono stretti alla casa del Padre è che sono e saranno sempre con Lui. Felice sarà per coloro che accettano con gratitudine l'invito di Cristo.

16:1 Capitolo 16

La parabola dell'amministratore ingiusto Lc 16:1-12

Cristo rimprovera l'ipocrisia dei farisei bramosi di denaro Lc 16:13-18

Il ricco e Lazzaro Lc 16:19-31

Versetti 1-12

Qualunque cosa abbiamo, la proprietà è di Dio; abbiamo solo il compito di usarla secondo le direttive del nostro grande Signore e per il suo onore. Questo amministratore ha sprecato i beni del suo signore. E tutti noi siamo passibili della stessa accusa: non abbiamo fatto il giusto uso di ciò che Dio ci ha affidato. L'amministratore non può negarlo; deve fare i suoi conti e andarsene. Questo può insegnarci che la morte arriverà e ci priverà delle opportunità che abbiamo ora. L'amministratore si farà amici i debitori o gli affittuari del suo signore, cancellando una parte considerevole del loro debito verso il suo signore. Il signore di cui si parla in questa parabola non lodava la frode, ma la politica dell'amministratore. Solo sotto questo aspetto è stata notata. Gli uomini mondani, nella scelta del loro obiettivo, sono stolti; ma nella loro attività e perseveranza, sono spesso più saggi dei credenti. L'amministratore ingiusto non ci viene presentato come esempio per imbrogliare il suo padrone, o per giustificare qualsiasi disonestà, ma per indicare i modi attenti degli uomini mondani. Sarebbe bene che i figli della luce imparassero la saggezza dagli uomini del mondo e perseguissero con lo stesso impegno il loro obiettivo migliore. Le vere ricchezze significano benedizioni spirituali; e se un uomo spende per se stesso o accumula ciò che Dio gli ha affidato, per quanto riguarda le cose esteriori, che prova può avere di essere un erede di Dio attraverso Cristo? Le ricchezze di questo mondo sono ingannevoli e incerte. Convinciamoci che sono veramente ricchi, e molto ricchi, coloro che sono ricchi di fede, ricchi verso Dio, ricchi in Cristo, nelle promesse; depositiamo allora il nostro tesoro in cielo e attendiamo da lì la nostra parte.

13 Versetti 13-18

A questa parabola il Signore ha aggiunto un solenne avvertimento. Non potete servire Dio e il mondo, tanto sono divisi i due interessi. Quando il Signore parlò così, i farisei bramosi trattarono le sue istruzioni con disprezzo. Ma egli li avvertì che ciò che essi sostenevano come legge, era uno strappo al suo significato: questo il Signore lo dimostrò in un caso riguardante il divorzio. Ci sono molti bramosi attaccati alle forme della pietà, che sono i più acerrimi nemici del suo potere e cercano di mettere gli altri contro la verità.

19 Versetti 19-31

Qui vengono rappresentate le cose spirituali, in una descrizione del diverso stato dei buoni e dei cattivi, in questo mondo e nell'altro. Non ci viene detto che il ricco abbia ottenuto i suoi beni con la frode o l'oppressione; ma Cristo mostra che un uomo può avere molte delle ricchezze, dei fasti e dei piaceri di questo mondo, eppure perire per sempre sotto l'ira e la maledizione di Dio. Il peccato di quest'uomo ricco è stato quello di provvedere solo a se stesso. Ecco un uomo pio, che in seguito sarà felice in eterno, nel pieno delle avversità e dell'angoscia. La sorte di alcuni dei più cari santi e servitori di Dio è spesso quella di essere molto afflitti in questo mondo. Non ci viene detto che il ricco gli abbia fatto del male, ma non troviamo che abbia avuto cura di lui. Ecco la diversa condizione di questo povero pio e di questo ricco malvagio, alla morte e dopo la morte. Il ricco all'inferno alzò gli occhi, essendo in preda ai tormenti. Non è probabile che ci siano discorsi tra santi glorificati e peccatori dannati, ma questo dialogo mostra la miseria senza speranza e i desideri infruttuosi a cui sono portati gli spiriti condannati. Sta per arrivare un giorno in cui coloro che ora odiano e disprezzano il popolo di Dio, sarebbero lieti di ricevere gentilezza da esso. Ma i dannati dell'inferno non avranno la minima attenuazione del loro tormento. I peccatori sono ora chiamati a ricordare; ma non lo fanno, non lo vogliono, trovano il modo di evitarlo. Come le persone malvagie hanno le cose buone solo in questa vita e alla morte sono per sempre separate da ogni bene, così le persone divine hanno le cose cattive solo in questa vita e alla morte sono per sempre allontanate da esse. In questo mondo, benedetto sia Dio, non c'è un abisso tra lo stato di natura e la grazia, possiamo passare dal peccato a Dio; ma se moriamo nei nostri peccati, non c'è modo di uscirne. Il ricco aveva cinque fratelli e avrebbe voluto che fossero fermati nel loro corso peccaminoso; il loro arrivo in quel luogo di tormento avrebbe aggravato la sua miseria, che aveva contribuito a mostrare loro la strada per arrivarci. Quanti vorrebbero ora ricordare o annullare ciò che hanno scritto o fatto! Coloro che vorrebbero far sì che la preghiera del ricco ad Abramo giustifichi la preghiera ai santi defunti, vanno molto lontano a cercare prove, quando l'errore di un peccatore dannato è tutto ciò che possono trovare come esempio. E di certo non c'è alcun incoraggiamento a seguire l'esempio, quando tutte le sue preghiere sono state fatte invano. Un messaggero dai morti non potrebbe dire di più di quello che è detto nelle Scritture. La stessa forza della corruzione, che fa breccia nelle convinzioni della parola scritta, trionferebbe su un testimone dei morti. Cerchiamo di attingere alla legge e alla testimonianza, Isa 8:19-20, perché questa è la parola sicura della profezia, sulla quale possiamo riposare, 2Pi 1:19. Le circostanze di ogni tempo dimostrano che nessun terrore o argomento può dare un vero pentimento senza la grazia speciale di Dio che rinnova il cuore del peccatore.

17:1 Capitolo 17

Evitare le offese, Pregare per aumentare la fede, L'umiltà insegnata Lc 17:1-10

Dieci lebbrosi purificati Lc 17:11-19

Il regno di Cristo Lc 17:20-37

Versetti 1-10

Non si tratta di una diminuzione della loro colpa, né di una diminuzione del loro castigo per il fatto che le offese arriveranno. La fede nella misericordia di Dio ci permetterà di superare le più grandi difficoltà nel perdonare i nostri fratelli. Come a Dio nulla è impossibile, così tutto è possibile a chi crede. Nostro Signore ha mostrato ai suoi discepoli la necessità di una profonda umiltà. Il Signore ha in ogni creatura una proprietà che nessun uomo può avere in un'altra; non può essere in debito con loro per i loro servizi, né essi meritano alcun ritorno da lui.

Ebrei 13:1-8

1 Capitolo 13

Esortazioni a svolgere diversi compiti e ad accontentarsi di ciò che la Provvidenza concede Ebr 13:1-6

Rispettare le istruzioni dei pastori fedeli, con l'avvertenza di non lasciarsi trascinare da strane dottrine Ebr 13:7-15

Ulteriori esortazioni ai doveri, che riguardano Dio, il prossimo e coloro che ci sovrintendono nel Signore Ebr 13:16-21

Un'epistola da prendere in seria considerazione Ebr 13:22-25

Versetti 1-6

Il disegno di Cristo, nel dare se stesso per noi, è quello di acquistare a sé un popolo particolare, zelante di opere buone; e la vera religione è il più forte legame di amicizia. Qui ci sono esortazioni accorate a diversi doveri cristiani, in particolare alla contentezza. Il peccato che si oppone a questa grazia e a questo dovere è la cupidigia, un desiderio eccessivo delle ricchezze di questo mondo, con l'invidia di chi ha più di noi. Avendo tesori in cielo, possiamo accontentarci di cose meschine qui. Coloro che non possono esserlo, non si accontenterebbero nemmeno se Dio elevasse la loro condizione. Adamo era in paradiso, eppure non era contento; alcuni angeli in cielo non erano contenti; ma l'apostolo Paolo, pur essendo abbattuto e vuoto, aveva imparato in ogni stato, in ogni condizione, ad essere contento. I cristiani hanno motivo di essere contenti della loro sorte attuale. Questa promessa contiene la somma e la sostanza di tutte le promesse: "Non ti lascerò mai, no, non ti abbandonerò mai". Nell'originale ci sono non meno di cinque negazioni messe insieme, a conferma della promessa: il vero credente avrà la presenza benevola di Dio con lui, in vita, alla morte e per sempre. Gli uomini non possono fare nulla contro Dio, e Dio può far sì che tutto ciò che gli uomini fanno contro il suo popolo si volga a suo favore.

7 Versetti 7-15

Le istruzioni e gli esempi dei ministri che hanno chiuso con onore e conforto la loro testimonianza dovrebbero essere particolarmente ricordati dai sopravvissuti. E sebbene i loro ministri fossero alcuni morti, altri morenti, tuttavia il grande Capo e Sommo Sacerdote della Chiesa, il Vescovo delle loro anime, vive sempre ed è sempre lo stesso. Cristo è lo stesso ai tempi dell'Antico Testamento come a quelli del Vangelo, e lo sarà per il suo popolo in eterno, ugualmente misericordioso, potente e onnipotente. Egli continua a saziare gli affamati, a incoraggiare i tremanti e ad accogliere i peccatori pentiti; continua a respingere gli orgogliosi e i moralisti, ad aborrire la mera professione e a insegnare a tutti coloro che salva ad amare la giustizia e a odiare l'iniquità. I credenti dovrebbero cercare di stabilire i loro cuori nella semplice dipendenza dalla grazia gratuita, per mezzo dello Spirito Santo, che conforterebbe i loro cuori e li renderebbe sicuri contro l'illusione. Cristo è il nostro altare e il nostro sacrificio; santifica il dono. La Cena del Signore è la festa della Pasqua del Vangelo. Dopo aver mostrato che l'osservanza della legge levitica, secondo le sue stesse regole, avrebbe tenuto gli uomini lontani dall'altare cristiano, l'apostolo aggiunge: "Andiamo dunque verso di lui fuori dall'accampamento; usciamo dalla legge cerimoniale, dal peccato, dal mondo e da noi stessi". Vivendo per fede in Cristo, consacrati a Dio attraverso il suo sangue, separiamoci volentieri da questo mondo malvagio. Il peccato, i peccatori e la morte non ci permetteranno di rimanere a lungo qui; perciò usciamo ora per fede e cerchiamo in Cristo il riposo e la pace che questo mondo non può offrirci. Portiamo i nostri sacrifici a questo altare, a questo nostro Sommo Sacerdote, e offriamoli da lui. Il sacrificio di lode a Dio dobbiamo offrirlo sempre. In questo ci sono l'adorazione e la preghiera, oltre al ringraziamento.

Ebrei 13:15-16

7 Versetti 7-15

Le istruzioni e gli esempi dei ministri che hanno chiuso con onore e conforto la loro testimonianza dovrebbero essere particolarmente ricordati dai sopravvissuti. E sebbene i loro ministri fossero alcuni morti, altri morenti, tuttavia il grande Capo e Sommo Sacerdote della Chiesa, il Vescovo delle loro anime, vive sempre ed è sempre lo stesso. Cristo è lo stesso ai tempi dell'Antico Testamento come a quelli del Vangelo, e lo sarà per il suo popolo in eterno, ugualmente misericordioso, potente e onnipotente. Egli continua a saziare gli affamati, a incoraggiare i tremanti e ad accogliere i peccatori pentiti; continua a respingere gli orgogliosi e i moralisti, ad aborrire la mera professione e a insegnare a tutti coloro che salva ad amare la giustizia e a odiare l'iniquità. I credenti dovrebbero cercare di stabilire i loro cuori nella semplice dipendenza dalla grazia gratuita, per mezzo dello Spirito Santo, che conforterebbe i loro cuori e li renderebbe sicuri contro l'illusione. Cristo è il nostro altare e il nostro sacrificio; santifica il dono. La Cena del Signore è la festa della Pasqua del Vangelo. Dopo aver mostrato che l'osservanza della legge levitica, secondo le sue stesse regole, avrebbe tenuto gli uomini lontani dall'altare cristiano, l'apostolo aggiunge: "Andiamo dunque verso di lui fuori dall'accampamento; usciamo dalla legge cerimoniale, dal peccato, dal mondo e da noi stessi". Vivendo per fede in Cristo, consacrati a Dio attraverso il suo sangue, separiamoci volentieri da questo mondo malvagio. Il peccato, i peccatori e la morte non ci permetteranno di rimanere a lungo qui; perciò usciamo ora per fede e cerchiamo in Cristo il riposo e la pace che questo mondo non può offrirci. Portiamo i nostri sacrifici a questo altare, a questo nostro Sommo Sacerdote, e offriamoli da lui. Il sacrificio di lode a Dio dobbiamo offrirlo sempre. In questo ci sono l'adorazione e la preghiera, oltre al ringraziamento.

16 Versetti 16-21

Dobbiamo, secondo il nostro potere, dare alle necessità delle anime e dei corpi degli uomini: Dio accetterà con piacere queste offerte, accoglierà e benedirà gli offerenti per mezzo di Cristo. L'apostolo afferma poi qual è il loro dovere nei confronti dei ministri viventi: obbedire e sottomettersi a loro, per quanto è conforme alla mente e alla volontà di Dio, resa nota nella sua Parola. I cristiani non devono ritenersi troppo saggi, troppo buoni o troppo grandi per imparare. Il popolo deve cercare nelle Scritture e, se i ministri insegnano secondo questa regola, deve ricevere le loro istruzioni come parola di Dio, che opera in coloro che credono. È interesse degli uditori che il resoconto dei loro ministri sia di gioia e non di dolore. I ministri fedeli liberano le loro anime, ma la rovina di un popolo infruttuoso e infedele ricadrà sulle loro teste. Quanto più il popolo prega seriamente per i suoi ministri, tanto più beneficio può aspettarsi dal loro ministero. Una buona coscienza rispetta tutti i comandi di Dio e tutti i nostri doveri. Chi ha questa buona coscienza ha bisogno delle preghiere degli altri. Quando i ministri si rivolgono a un popolo che prega per loro, si sentono più soddisfatti e hanno più successo per il popolo. Dovremmo cercare tutte le nostre misericordie con la preghiera. Dio è il Dio della pace, pienamente riconciliato con i credenti; che ha creato una via di pace e di riconciliazione tra sé e i peccatori, e che ama la pace sulla terra, specialmente nelle sue chiese. Egli è l'Autore della pace spirituale nei cuori e nelle coscienze del suo popolo. Quanto è salda l'alleanza che ha il suo fondamento nel sangue del Figlio di Dio! Il perfezionamento dei santi in ogni opera buona è la grande cosa desiderata da loro e per loro, affinché siano finalmente pronti per l'impiego e la felicità del cielo. Non c'è cosa buona che si compia in noi, ma è opera di Dio. E nessuna cosa buona è operata in noi da Dio, se non attraverso Cristo, per amore suo e per mezzo del suo Spirito.

Riferimenti incrociati:

Proverbi 71:1-6

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

Abacuc 12:18-29

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

Luca 13:10-17:4

13:10 Lu 4:15,16,44

11 Lu 13:16; 8:2; Giob 2:7; Sal 6:2; Mat 9:32,33
Lu 8:27,43; Mar 9:21; Giov 5:5,6; 9:19-21; At 3:2; 4:22; 14:8-10
Sal 38:6; 42:5; 145:14; 146:8

12 Lu 6:8-10; Sal 107:20; Is 65:1; Mat 8:16
Lu 13:16; Gioe 3:10

13 Lu 4:40; Mar 6:5; 8:25; 16:18; At 9:17
Lu 17:14-17; 18:43; Sal 103:1-5; 107:20-22; 116:16,17

14 Lu 8:41; At 13:15; 18:8,17
Lu 6:11; Giov 5:15,16; Rom 10:2
Eso 20:9; 23:12; Lev 23:3; Ez 20:12
Lu 6:7; 14:3-6; Mat 12:10-12; Mar 3:2-6; Giov 9:14-16

15 Lu 6:42; 12:1; Giob 34:30; Prov 11:9; Is 29:20; Mat 7:5; 15:7,14; 23:13,28; At 8:20-23; 13:9,10
Lu 14:5; Giov 7:21-24

16 Lu 3:8; 16:24; 19:9; At 13:26; Rom 4:12-16
Lu 13:11; Giov 8:44; 2Ti 2:26
Lu 13:12; Mar 2:27

17 Lu 14:6; 20:40; Sal 40:14; 109:29; 132:18; Is 45:24; 2Ti 3:9; 1P 3:16
Lu 19:37-40,48; Eso 15:11; Sal 111:3; Is 4:2; Giov 12:17,18; At 3:9-11; 4:21

18 Lu 13:20; 7:31; Lam 2:13; Mat 13:31
Lu 17:21; Mar 4:26,30-34

19 Mat 13:31,32; 17:20; Mar 4:31,32
CC 4:12,16; 5:1; 6:2; 8:13; Is 58:11; 61:11; Ger 31:12
Sal 72:16,17; Is 2:2,3; 9:7; 49:20-25; 51:2,3; 53:1,10-12; 54:1-3; 60:15-22; Ez 17:22-24; 47:1-12; Dan 2:34,35,44,45; Mic 4:1,2; Zac 2:11; 8:20-23; 14:7-9; At 2:41; 4:4; 15:14-18; 21:20; Rom 15:19; Ap 11:15
Ez 31:6; Dan 4:12,21

21 Mat 13:33
Giob 17:9; Sal 92:13,14; Prov 4:18; Os 6:3; Giov 4:14; 15:2; 1Co 5:6; Fili 1:6,9-11; 1Te 5:23,24; Giac 1:21

22 Lu 4:43,44; Mat 9:35; Mar 6:6; At 10:38
Lu 9:51; Mar 10:32-34

23 Mat 7:14; 19:25; 20:16; 22:14
Lu 12:13-15; 21:7,8; Mat 24:3-5; Mar 13:4,5; Giov 21:21,22; At 1:7,8

24 Lu 21:36; Ge 32:25,26; Mat 11:12; Giov 6:27; 1Co 9:24-27; Fili 2:12,13; Col 1:29; Eb 4:11; 2P 1:10
Mat 7:13,14
Prov 1:24-28; 14:6; 21:25; Ec 10:15; Is 1:15; 58:2-4; Ez 33:31; Mar 6:18-20; Giov 7:34; 8:21; 13:33; Rom 9:31-33; 10:3

25 Sal 32:6; Is 55:6; 2Co 6:2; Eb 3:7,8; 12:17
Ge 7:16; Mat 25:10
Lu 6:46; Mat 7:21,22; 25:11,12
Lu 13:27; Mat 7:23; 25:41

26 Is 58:2; 2Ti 3:5; Tit 1:16

27 Lu 13:25; Sal 1:6; Mat 7:22,23; 25:12,41; 1Co 8:3; Ga 4:9; 2Ti 2:19
Sal 5:6; 6:8; 28:3; 101:8; 119:115; 125:5; Os 9:12; Mat 25:41

28 Sal 112:10; Mat 8:12; 13:42,50; 22:13; 24:51; 25:30
Lu 16:23; Mat 8:11
Lu 14:15; 23:42,43; 2Te 1:5; 2P 1:11
Lu 10:15; Ap 21:8; 22:15

29 Ge 28:14; Is 43:6; 49:6; 54:2,3; 66:18-20; Mal 1:11; Mar 13:27; At 28:28; Ef 3:6-8; Col 1:6,23; Ap 7:9,10

30 Mat 3:9,10; 8:11,12; 19:30; 20:16; 21:28-31; Mar 10:31

31 Ne 6:9-11; Sal 11:1,2; Am 7:12,13

32 Lu 3:19,20; 9:7-9; 23:8-11; Ez 13:4; Mic 3:1-3; Sof 3:3; Mar 6:26-28
Lu 9:7; Mar 6:14; Giov 10:32; 11:8-10
Giov 17:4,5; 19:30; Eb 2:10; 5:9

33 Giov 4:34; 9:4; 11:54; 12:35; At 10:38
Lu 9:53; Mat 20:18; At 13:27

34 Lu 19:41,42; Mat 23:37-39
2Cron 24:21,22; 36:15,16; Ne 9:26; Ger 2:30; 26:23; Lam 4:13; Mat 21:35,36; 22:6; At 7:52,59; 8:1; Ap 11:8
De 5:29; 32:29; Sal 81:10,13; Is 48:17-19; 50:2
Lu 19:44; 23:28; Sal 149:2; Lam 1:16; Gioe 2:23; Ga 4:25,26
De 32:11,12; Ru 2:12; Sal 17:8; 36:7; 57:1; 91:4
Lu 15:28; Ne 9:30; Sal 81:11; Prov 1:24-30; Is 30:15; Ger 6:16; 7:23,24; 35:14; 44:4-6; Os 11:2,7; Zac 1:4; Mat 22:3; At 3:14,15

35 Lu 21:5,6,24; Lev 26:31,32; Sal 69:25; Is 1:7,8; 5:5,6; 64:10,11; Dan 9:26,27; Mic 3:12; Zac 11:1,2; 14:2; At 6:13,14
Os 3:4,5; Giov 7:34-36; 8:22-24; 12:35,36; 14:19-23
Lu 19:38-40; Sal 118:26; Is 40:9-11; 52:7; Zac 12:10; Mat 21:9; Mar 11:9; 11:10; Giov 12:13; Rom 10:9-15; 2Co 3:15-18

14:1 Lu 7:34-36; 11:37; 1Co 9:19-22
Giov 3:1; At 5:34
Lu 6:7; 11:53,54; 20:20; Sal 37:32; 41:6; 62:4; 64:5,6; Prov 23:7; Is 29:20; 29:21; Ger 20:10,11; Mar 3:2

3 Lu 11:44,45
Lu 6:9; 13:14-16; Mat 12:10; Mar 3:4; Giov 7:23

4 Mat 21:25-27; 22:46

5 Lu 13:15; Eso 23:4,5; Dan 4:24; Mat 12:11,12

6 Lu 13:17; 20:26,40; 21:15; At 6:10

7 Giudic 14:12; Prov 8:1; Ez 17:2; Mat 13:34
Lu 11:43; 20:46; Mat 23:6; Mar 12:38,39; At 8:18,19; Fili 2:3; 3G 1:9

8 Prov 25:6,7

9 Est 6:6-12; Prov 3:35; 11:2; 16:18; Ez 28:2-10; Dan 4:30-34

10 1Sa 15:17; Prov 15:33; 25:6,7
Is 60:14; Ap 3:9

11 Lu 1:51; 18:14; 1Sa 15:17; Giob 22:29; 40:10-12; Sal 18:27; 138:6; Prov 15:33; 18:12; 29:23; Is 2:11,17; 57:15; Mat 23:12; Giac 4:6; 1P 5:5

12 Lu 1:53; Prov 14:20; 22:16; Giac 2:1-6
Lu 6:32-36; Zac 7:5-7; Mat 5:46; 6:1-4,16-18

13 Lu 14:21; 11:41; De 14:29; 16:11,14; 26:12,13; 2Sa 6:19; 2Cron 30:24; Ne 8:10,12; Giob 29:13,15,16; 31:16-20; Prov 3:9,10; 14:31; 31:6,7; Is 58:7,10; Mat 14:14-21; 15:32-39; 22:10; At 2:44,45; 4:34,35; 9:39; Rom 12:13-16; 1Ti 3:2; 5:10; Tit 1:8; File 1:7; Eb 13:2

14 Prov 19:17; Mat 6:4; 10:41,42; 25:34-40; Fili 4:18,19
Lu 20:35,36; Dan 12:2,3; Giov 5:29; At 24:15

15 Lu 12:37; 13:29; 22:30; Mat 8:11; 25:10; Giov 6:27-59; Ap 19:9

16 Prov 9:1,2; Is 25:6,7; Ger 31:12-14; Zac 10:7; Mat 22:2-14
CC 5:1; Is 55:1-7; Mar 16:15,16; Ap 3:20; 22:17

17 Lu 3:4-6; 9:1-5; 10:1-12; Prov 9:1-5; Mat 3:1-12; 10:1-4; At 2:38,39; 3:24-26; 13:26,38,39
Mat 11:27-29; 22:3,4; Giov 7:37; 2Co 5:18-21; 6:1

18 Lu 20:4,5; Is 28:12,13; 29:11,12; Ger 5:4,5; 6:10,16,17; Mat 22:5,6; Giov 1:11; 5:40; At 13:45,46; 18:5,6; 28:25-27
Lu 8:14; 17:26-31; 18:24; Mat 24:38,39; 1Ti 6:9,10; 2Ti 4:4,10; Eb 12:16; 1G 2:15,16

20 Lu 14:26-28; 18:29,30; 1Co 7:29-31,33

21 Lu 9:10; 1Sa 25:12; Mat 15:12; 18:31; Eb 13:17
Lu 14:24; Sal 2:12; Mat 22:7,8; Eb 2:3; 12:25,26; Ap 15:1-8; 19:15
Lu 24:47; Prov 1:20-25; 8:2-4; 9:3-4; Ger 5:1; Zac 11:7,11; Mat 21:28-31; Giov 4:39-42; 7:47-49; 9:39; At 8:4-7; Giac 2:5; Ap 22:17
Lu 14:13; 7:22,23; 1Sa 2:8; Sal 113:7,8; Mat 11:5,28
Sal 38:7; Is 33:23; 35:6

22 At 1:1-9:43
Sal 103:6; 130:7; Giov 14:2; Ef 3:8; Col 2:9; 1Ti 2:5,6; 1G 2:2; Ap 7:4-9

23 Sal 98:3; Is 11:10; 19:24,25; 27:13; 49:5,6; 66:19,20; Zac 14:8,9; Mal 1:11; Mat 21:43; 22:9,10; 28:19,20; At 9:15; 10:44-48; 11:18-21; 13:47,48; 18:6; 22:21,22; 26:18-20; 28:28; Rom 10:18; 15:9-12; Ef 2:11-22; Col 1:23
Lu 24:29; Ge 19:2,3; Sal 110:3; At 16:15; Rom 11:13,14; 1Co 9:19-23; 2Co 5:11,20; 6:1; Col 1:28; 2Ti 4:2

24 Prov 1:24-32; Mat 21:43; 22:8; 23:38,39; Giov 3:19,36; 8:21,24; At 13:46; Eb 12:25,26

25 Lu 12:1; Giov 6:24-27

26 De 13:6-8; 33:9; Sal 73:25,26; Mat 10:37; Fili 3:8
Ge 29:30,31; De 21:15; Giob 7:15,16; Ec 2:17-19; Mal 1:2,3; Giov 12:25; Rom 9:13
At 20:24; Ap 12:11

27 Lu 9:23-25; Mat 10:38; 16:24-26; Mar 8:34-37; 10:21; 15:21; Giov 19:17; 2Ti 3:12
Mat 13:21; At 14:22; 2Ti 1:12

28 Ge 11:4-9; Prov 24:27
Lu 14:33; Gios 24:19-24; Mat 8:20; 10:22; 20:22,23; At 21:13; 1Te 3:4,5; 2P 1:13,14

30 Mat 7:27; 27:3-8; At 1:18,19; 1Co 3:11-14; Eb 6:4-8,11; 10:38; 2P 2:19-22; 2G 1:8

31 1Re 20:11; 2Re 18:20-22; Prov 20:18; 25:8

32 Lu 12:58; 1Re 20:31-34; 2Re 10:4,5; Giob 40:9; Mat 5:25; At 12:20; Giac 4:6-10

33 Lu 14:26; 5:11,28; 18:22,23,28-30; At 5:1-5; 8:19-22; Fili 3:7,8; 2Ti 4:10; 1G 2:15,16

34 Mat 5:13; Mar 9:49,50; Col 4:6; Eb 2:4-8

35 Giov 15:6
Lu 8:8; 9:44; Mat 11:15; 13:9; Ap 2:7,11,17,29

15:1 Lu 5:29-32; 7:29; 13:30; Ez 18:27; Mat 9:10-13; 21:28-31; Rom 5:20; 1Ti 1:15

2 Lu 15:29,30; 5:30; 7:34,39; 19:7; Mat 9:11; At 11:3; 1Co 5:9-11; Ga 2:12

4 Lu 13:15; Mat 12:11; 18:12; Rom 2:1
Sal 119:176; Is 53:6; Ger 50:6; Ez 34:8,11,12,16,31; Mat 18:12,13; Giov 10:15,16,26-28; 1P 2:25

5 Lu 19:9; 23:43; Is 62:12; Giov 4:34,35; At 9:1-16; Rom 10:20,21; Ef 2:3-6; Tit 3:3-7
Is 40:10,11; 46:3,4; 63:9; Mic 5:4; Ef 1:19,20; 2:10; 3:7; 1Te 1:5; 2Ti 2:26; 1P 1:5
Lu 15:23,24,32; Is 53:10,11; 62:5; Ger 32:41,42; Ez 18:23; 33:11; Mic 7:18; Sof 3:17; Giov 15:11; Eb 12:2

6 Lu 15:7,10,24; 2:13,14; Is 66:10,11; Giov 3:29; 15:14; At 11:23; 15:3; Fili 1:4; 2:17; 4:1; 1Te 2:19; 3:7-9
Sal 119:176; 1P 2:10,25

7 Lu 15:32; 5:32; Mat 18:13
Lu 15:29; 16:15; 18:9-11; Prov 30:12; Rom 7:9; Fili 3:6,7

8 Lu 19:10; Ez 34:12; Giov 10:16; 11:52; Ef 2:17

9 Lu 15:6,7

10 Lu 2:1-14; Ez 18:23,32; 33:11; Mat 18:10,11; 28:5-7; At 5:19; 10:3-5; Eb 1:14; Ap 5:11-14
Lu 7:47; 13:5; 2Cron 33:13-19; Mat 18:14; At 11:18; 2Co 7:10; File 1:15

11 Mat 21:23-31

12 De 21:16,17; Sal 16:5,6; 17:14
Mar 12:44

13 2Cron 33:1-10; Giob 21:13-15; 22:17,18; Sal 10:4-6; 73:27; Prov 27:8; Is 1:4; 30:11; Ger 2:5,13,17-19,31; Mic 6:3; Ef 2:13,17
Lu 15:30; 16:1,19; Prov 5:8-14; 6:26; 18:9; 21:17,20; 23:19-22; 28:7; 29:3; Ec 11:9,10; Is 22:13; 56:12; Am 6:3-7; Rom 13:13,14; 1P 4:3,4; 2P 2:13

14 2Cron 33:11; Ez 16:27; Os 2:9-14; Am 8:9-12

15 Lu 15:13; Eso 10:3; 2Cron 28:22; Is 1:5,9,10-13; 57:17; Ger 5:3; 8:4-6; 31:18,19; 2Ti 2:25,26; Ap 2:21,22
Lu 8:32-34; Ez 16:52,63; Na 3:6; Mal 2:9; Rom 1:24-26; 6:22; 1Co 6:9-11; Ef 2:2,3; 4:17-19; 5:11,12; Col 3:5-7; Tit 3:3

16 Is 44:20; 55:2; Lam 4:5; Os 12:1; Rom 6:19-21
Sal 73:22
Sal 142:4; Is 57:3; Gion 2:2-8

17 Lu 8:35; 16:23; Sal 73:20; Ec 9:3; Ger 31:19; Ez 18:28; At 2:37; 16:29; 16:30; 26:11-19; Ef 2:4,5; 5:14; Tit 3:4-6; Giac 1:16-18
Lu 15:18,19; Lam 1:7

18 1Re 20:30,31; 2Re 7:3,4; 2Cron 33:12,13,19; Sal 32:5; 116:3-7; Ger 31:6-9; 50:4,5; Lam 3:18-22,29,40; Os 2:6,7; 14:1-3; Gion 2:4; 3:9
Lu 11:2; Is 63:16; Ger 3:19; 31:20; Mat 6:9,14; 7:11
Lu 18:13; Lev 26:40,41; 1Re 8:47,48; Giob 33:27,28; 36:8-10; Sal 25:11; 32:3-5; 51:3-5; Prov 23:13; Mat 3:6; 1G 1:8-10
Lu 15:21; Dan 4:26

19 Lu 5:8; 7:6,7; Ge 32:10; Giob 42:6; 1Co 15:9; 1Ti 1:13-16
Gios 9:24,25; Sal 84:10; Mat 15:26,27; Giac 4:8-10; 1P 5:6

20 De 30:2-4; Giob 33:27,28; Sal 86:5,15; 103:10-13; Is 49:15; 55:6-9; 57:18; Ger 31:20; Ez 16:6-8; Os 11:8; Mic 7:18,19; At 2:39; Ef 2:13,17
Ge 33:4; 45:14; 46:29; At 20:37

21 Lu 15:18,19; Ger 3:13; Ez 16:63; Rom 2:4
Sal 51:4; 143:2; 1Co 8:12

22 Sal 45:13; 132:9,16; Is 61:10; Ez 16:9-13; Zac 3:3-5; Mat 22:11,12; Rom 3:22; 13:14; Ga 3:27; Ef 4:22-24; Ap 3:4,5,18; 6:11; 7:9,13,14; 19:8
Ge 41:42; Est 3:10; 8:2; Rom 8:15; Ga 4:5,6; Ef 1:13,14; Ap 2:17
De 33:25; Sal 18:33; CC 7:1; Ez 16:10; Ef 6:15

23 Ge 18:7; Sal 63:5; Prov 9:2; Is 25:6; 65:13,14; Mat 22:2-14

24 Lu 15:32; Mar 8:22; Giov 5:21,24,25; 11:25; Rom 6:11,13; 8:2; 2Co 5:14,15; Ef 2:1,5; 5:14; Col 2:13; 1Ti 5:6; Giuda 1:12; Ap 3:1
Lu 15:4,8; 19:10; Ge 45:28; Ger 31:15-17; Ez 34:4,16; Mat 18:11-13
Lu 15:7,9; 10:19; Is 35:10; 66:11; Ger 31:12-14; Rom 12:15; 1Co 12:26

25 Lu 15:11,12
Lu 7:32; Eso 15:20; 2Sa 6:14; Sal 30:11; 126:1; 149:3; 150:4; Ec 3:4; Ger 31:4

27 Lu 15:30; At 9:17; 22:13; File 1:16
Lu 15:23

28 Lu 15:2; 5:30; 7:39; 1Sa 17:28; 18:8; Is 65:5; 66:5; Gion 4:1-3; Mat 20:11; At 13:45,50; 14:2,19; 22:21,22; Rom 10:19; 1Te 2:16
Lu 13:34; 24:47; Ge 4:5-7; Gion 4:4,9; 2Co 5:20

29 Lu 17:10; 18:9,11,12,20,21; 1Sa 15:13,14; Is 58:2,3; 65:5; Zac 7:3; Mat 20:12; Rom 3:20,27; 7:9; 10:3; Fili 3:4-6; 1G 1:8-10; Ap 3:17
Lu 15:7; 19:21; Mal 1:12,13; 3:14; Ap 2:17

30 Lu 15:32; 18:11; Eso 32:7,11
Lu 15:13,22,23

31 Lu 19:22,23; Mat 20:13-16; Mar 7:27,28; Rom 9:4; 11:1,35

32 Lu 7:34; Sal 51:8; Is 35:10; Os 14:9; Gion 4:10,11; Rom 3:4,19; 15:9-13
Lu 15:24; Ef 2:1-10

16:1 Mat 18:23,24; 25:14-30
Lu 8:3; 12:42; Ge 15:2; 43:19; 1Cron 28:1; 1Co 4:1,2; Tit 1:7; 1P 4:10
Lu 16:19; 15:13,30; 19:20; Prov 18:9; Os 2:8; Giac 4:3

2 Ge 3:9-11; 4:9,10; 18:20,21; 1Sa 2:23,24; 1Co 1:11; 1Ti 5:24
Lu 12:42; Ec 11:9,10; 12:14; Mat 12:36; Rom 14:12; 1Co 4:2,5; 2Co 5:10; 1P 4:5,10; 1Ti 4:14; Ap 20:12
Lu 12:20; 19:21-26

3 Lu 18:4; Est 6:6
Lu 12:17; Is 10:3; Ger 5:31; Os 9:5; At 9:6
Prov 13:4; 15:19; 18:9; 19:15; 21:25,26; 24:30-34; 26:13-16; 27:23-27; 29:21; 2Te 3:11
Lu 16:20,22; Prov 20:4; Mar 10:46; Giov 9:8; At 3:2

4 Prov 30:9; Ger 4:22; Giac 3:15

5 Lu 7:41,42; Mat 18:24

6 Lu 16:9,12; Tit 2:10

7 Lu 20:9,12; CC 8:11,12

8 Lu 16:10; 18:6
Lu 16:4; Ge 3:1; Eso 1:10; 2Sa 13:3; 2Re 10:19; Prov 6:6-8
Lu 20:34; Sal 17:14; 1Co 3:18; Fili 3:19
Sal 49:10-19; Mat 17:26
Giov 12:36; Ef 5:8; 1Te 5:5; 1P 2:9; 1G 3:10

9 Lu 11:41; 14:14; Prov 19:17; Ec 11:1; Is 58:7,8; Dan 4:27; Mat 6:19; 19:21; 25:35-40; At 10:4,31; 2Co 9:12-15; 1Ti 6:17-19; 2Ti 1:16-18
Lu 16:11,13
Prov 23:5; 1Ti 6:9,10,17
Sal 73:26; Ec 12:3-7; Is 57:16
2Co 4:17,18; 5:1; 1Ti 6:18; Giuda 1:21

10 Lu 16:11,12; 19:17; Mat 25:21; Eb 3:2
Giov 12:6; 13:2,27

11 Lu 16:9
Lu 12:33; 18:22; Prov 8:18,19; Ef 3:8; Giac 2:5; Ap 3:18

12 Lu 19:13-26; 1Cron 29:14-16; Giob 1:21; Ez 16:16-21; Os 2:8; Mat 25:14-29
Lu 10:42; Col 3:3,4; 1P 1:4,5

13 Lu 9:50; 11:23; Gios 24:15; Mat 4:10; 6:24; Rom 6:16-22; 8:5-8; Giac 4:4; 1G 2:15,16
Lu 14:26

14 Lu 12:15; 20:47; Is 56:11; Ger 6:13; 8:10; Ez 22:25-29; 33:31; Mat 23:14
Lu 8:53; 23:35; Sal 35:15,16; 119:51; Is 53:3; Ger 20:7,8; Eb 11:36; 12:2,3

15 Lu 10:29; 11:39; 18:11,21; 20:20,47; Prov 20:6; Mat 6:2,5,16; 23:5,25-27; Rom 3:20; Giac 2:21-25
1Sa 16:7; 1Cron 29:17; 2Cron 6:30; Sal 7:9; 139:1,2; Ger 17:10; Giov 2:25; 21:17; At 1:18; 15:8; 1Co 4:5; Ap 2:23
Sal 10:3; 49:13,18; Prov 16:5; Is 1:10-14; Am 5:21,22; Mal 3:15; 1P 3:4; 5:5

16 Lu 16:29,31; Mat 11:9-14; Giov 1:45; At 3:18,24,25
Lu 9:2; 10:9,11; Mat 3:2; 4:17; 10:7; Mar 1:14
Lu 7:26-29; Mat 21:32; Mar 1:45; Giov 11:48; 12:19

17 Lu 21:33; Sal 102:25-27; Is 51:6; Mat 5:18; 2P 3:10; Ap 20:11; 21:1,4
Is 40:8; Rom 3:31; 1P 1:25

18 Mat 5:32; 19:9; Mar 10:11,12; 1Co 7:4,10-12

19 Lu 12:16-21; 18:24,25; Giac 5:1-5
Lu 16:1; 15:13; Giob 21:11-15; Sal 73:3-7; Ez 16:49; Am 6:4-6; Ap 17:4; 18:7,16
Giudic 8:26; Est 8:15; Ez 16:13; 27:7; Mar 15:17,20

20 Lu 18:35-43; 1Sa 2:8; Giac 1:9; 2:5
Giov 11:1
At 3:2
Lu 16:21; Giob 2:7; Sal 34:19; 73:14; Is 1:6; Ger 8:22

21 1Co 4:11; 2Co 11:27
Mat 15:27; Mar 7:28; Giov 6:12

22 Giob 3:13-19; Is 57:1,2; Ap 14:13
Sal 91:11,12; Mat 13:38-43; 24:31; Eb 2:14
Mat 8:11; Giov 13:23; 21:20
Lu 12:20; Giob 21:13,30-32; Sal 49:6-12,16-19; 73:18-20; Prov 14:32; Mar 8:36; Giac 1:11; 1P 2:24
2Re 9:34,35; Ec 8:10; Is 14:18; 22:16

23 Sal 9:17; 16:10; 49:15; 86:13; Prov 5:5; 7:27; 9:18; 15:24; Is 14:9,15; Mat 5:22,29; 18:9; 23:33; 1Co 15:55; 2P 2:4; Ap 20:13,14
Lu 16:28; 8:28; Mat 8:29; Ap 14:10,11; 20:10
Lu 13:28,29; Mat 8:11,12

24 Lu 16:30; 3:8; Mat 3:9; Giov 8:33-39,53-56; Rom 4:12; 9:7,8
1Sa 28:16; Is 27:11; Giac 2:13
Is 41:17,18; 65:13,14; Giov 4:10,14; 7:37; Ap 7:16,17; 22:1
Zac 14:12; Giac 3:6
Is 66:24; Mat 25:41; Mar 9:43-49; 2Te 1:8; Ap 14:10,11; 19:20; 20:15

25 Lu 16:24
Lu 16:23; Lam 1:7; Dan 5:22,23,30; Mar 9:46
Lu 6:24; Giob 21:13,14; 22:18; Sal 17:14; 37:35,36; 49:11; 73:7,12-19; Rom 8:7; Fili 3:19; 1G 2:15
Lu 16:20; Giov 16:33; At 14:22; 1Te 3:3; Eb 11:25; Ap 7:14

26 1Sa 25:36; Sal 49:14; Ez 28:24; Mal 3:18; 2Te 1:4-10; Giac 1:11,12; 5:1-7
Lu 12:59; Sal 50:22; Mat 25:46; Giov 3:36; 2Te 1:9; Ap 20:10; 22:11

28 Sal 49:12,13

29 Lu 16:16; Is 8:20; 34:16; Mal 4:2-4; Giov 5:39-45; At 15:21; 17:11,12; 2Ti 3:15-17; 2P 1:19-21

30 Lu 13:3,5; Ap 16:9-11

31 Giov 5:45-47
Giov 11:43-53; 12:10,11; 2Co 4:3
Ge 9:27; At 19:8; 26:28; 28:23; 2Co 5:11

17:1 Mat 16:23; 18:7; Rom 14:13,20,21; 16:17; 1Co 8:13; 10:32; 11:19; 2Te 2:10-12; Ap 2:14,20; 13:14-18

2 Mat 18:6; 26:24; Mar 9:42; 1Co 9:15; 2P 2:1-3
Is 40:11; Zac 13:7; Mat 18:3-5,10,14; Giov 21:15; 1Co 8:11,12; 9:22

3 Lu 21:34; Eso 34:12; De 4:9,15,23; 2Cron 19:6,7; Ef 5:15; Eb 12:15; 2G 1:8
Mat 18:15-17,21
Lev 19:17; Sal 141:5; Prov 9:8; 17:10; 27:5; Ga 2:11-14; Giac 5:19

4 Mat 18:21,22,35; 1Co 13:4-7; Ef 4:31,32; Col 3:12,13
Mat 5:44; 6:12,14,15; 18:16; Rom 12:20; 2Te 3:13,14

Ebrei 13:1-8

1 Eb 6:10,11; 10:24; Giov 13:34,35; 15:17; At 2:1,44-46; 4:32; Rom 12:9,10; Ga 5:6,13,22; Ef 4:3; 5:2; Fili 2:1-3; 1Te 4:9,10; 2Te 1:3; 1P 1:22; 2:17; 3:8; 4:8; 2P 1:7; 1G 2:9,10; 3:10-18,23; 4:7-11,20,21; 5:1; 2G 1:5,6; Ap 2:4

2 Lev 19:34; De 10:18,19; 1Re 17:10-16; 2Re 4:8; Giob 31:19,32; Is 58:7; Mat 25:35,43; At 16:15; Rom 12:13; 16:23; 1Ti 3:2; 5:10; Tit 1:8; 1P 4:9
Ge 18:2-10; 19:1-3; Giudic 13:15-25; Mat 25:40

3 Eb 10:34; Ge 40:14,15,23; Ger 38:7-13; Mat 25:36,43; At 16:29-34; 24:23; 27:3; Ef 4:1; Fili 4:14-19; Col 4:18; 2Ti 1:16-18
Ne 1:3,4; Rom 12:15; 1Co 12:26; Ga 6:1,2; 1P 3:8

4 Ge 1:27,28; 2:21,24; Lev 21:13-15; 2Re 22:14; Prov 5:15-23; Is 8:3; 1Co 7:2-16; 9:5; 1Ti 3:2,4,12; 5:14; Tit 1:6
Eb 12:16; 1Co 6:9; Ga 5:19,21; Ef 5:5; Col 3:5,6; Ap 22:15
Sal 50:16-22; Mal 3:5; 1Co 5:13; 2Co 5:10

5 Eso 20:17; Gios 7:21; Sal 10:3; 119:36; Ger 6:13; Ez 33:31; Mar 7:22; Lu 8:14; 12:15-21; 16:13,14; Rom 1:29; 1Co 5:11; 6:10; Ef 5:3,5; Col 3:5; 1Ti 3:3; 6:9,10; 2P 2:3,14; Giuda 1:11
Eso 2:21; Mat 6:25,34; Lu 3:14; Fili 4:11,12; 1Ti 6:6-8
Ge 28:15; De 31:6,8; Gios 1:5; 1Sa 12:22; 1Cron 28:20; Sal 37:25,28; Is 41:10,17

6 Eb 4:16; 10:19; Ef 3:12
Ge 15:1; Eso 18:4; De 33:26,29; Sal 18:1,2; 27:1-3,9; 33:20; 40:17; 54:4; 63:7; 94:17; 115:9-11; 118:7-9; 124:8; 146:3; Is 41:10,14; Rom 8:31
Sal 56:4,11,12; 118:6; Dan 3:16-18; Mat 10:28; Lu 12:4,5

7 Eb 13:17,24; Mat 24:45; Lu 12:42; At 14:23; 1Te 5:12,13; 1Ti 3:5
Lu 8:11; At 4:31; 13:46; Rom 10:17; 1Te 2:13; Ap 1:9; 6:9; 20:4
Eb 6:12; CC 1:8; 1Co 4:16; 11:1; Fili 3:17; 1Te 1:6; 2Te 3:7,9
At 7:55-60
1Co 10:13

8 Eb 1:12; Sal 90:2,4; 102:27,28; 103:17; Is 41:4; 44:6; Mal 3:6; Giov 8:56-58; Giac 1:17; Ap 1:4,8,11,17,18

Ebrei 13:15-16

15 Eb 7:25; Giov 10:9; 14:6; Ef 2:18; Col 3:17; 1P 2:5
Lev 7:12; 2Cron 7:6; 29:31; 33:16; Esd 3:11; Ne 12:40,43; Sal 50:14,23; 69:30,31; 107:21,22; 116:17-19; 118:19; 136:1-26; 145:1-21; Is 12:1,2; Ef 5:19,20; Col 1:12; 3:16; 1P 4:11; Ap 4:8-11; 5:9-14; 7:9-12; 19:1-6
Ge 4:3,4; Os 14:2; Rom 6:19; 12:1
Sal 18:49; Mat 11:25; Lu 10:21

16 Eb 13:1,2; Sal 37:3; Mat 25:35-40; Lu 6:35,36; At 9:36; 10:38; Ga 6:10; 1Te 5:15; 2Te 3:13; 3G 1:11
Lu 18:22; Rom 12:13; 2Co 9:12,13; Ga 6:6; Ef 4:28; Fili 4:14; 1Ti 6:18; File 1:6
Eb 6:10; Sal 51:19; Mic 6:7,8; Fili 4:18

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