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Commentario:Luca 24:4747. E che nel suo nome si predicasse penitenza, e remission dei peccati, fra tutte le genti, Questo corrisponde in massima al loro mandato, qual'è ricordato da Matteo 28:19-20. Avendo egli provato, colle Scritture dell'Antico Testamento, le sue sofferenze e la sua risurrezione che gli conferivano la qualità di Salvatore dei peccatori, ei fa lor conoscere inoltre, che queste Scritture predicono eziandio distintamente che la salute, nel suo nome e pei meriti suoi, sarà proclamata, come per banditori, a tutti i Gentili del pari che ai Giudei, poiché la parola (è scritto), regge il contenuto di amendue i versetti 46 e 47. (Come esempi delle predizioni cui accenna il nostro Signo re vedi Isaia 42:6; 49:6-12; 52:7,10,15; 60:8-12; 66:19-20.) Gli Apostoli cominciarono a predicare nella potenza dello Spirito, il pegno ed arra del trionfo finale del regno del Redentore, già prima, della loro morte, aveano seminato «la semenza del regno» nelle vaste provincie dell'impero romano. Dipoi, «il nemico seminò zizzanie fra il grano», e lento fu il progresso del Vangelo fra «i popoli che abitavano nella terra dell'ombra della morte»; ma le predizioni pronunziate dai «santi uomini di Dio» non possono fallire, e il lieto annunzio della salute sarà ancor proclamato insino agli ultimi termini della terra. Il mandato impartito agli Apostoli e ai fratelli presenti, fu di predicare la «penitenza» (non una mera confessione e penitenza qual è inculcata dalla Chiesa Romana); ma un cambiamento di mente, di disposizione e d'intenzione, che si manifesta in un pio dolore pel peccato commesso e in un completo cambiamento di vita; e «remissione dei peccati», per parte di Dio, per mezzo del sangue dell'espiazione; poiché quanto è necessario a salvezza è compendiato in queste due espressioni. Queste doveano venire offerte al mondo «nel nome di Cristo», cioè «per l'autorità sua, e pel suo merito e la sua mediazione». «E in niun altro è la salute, conciossiaché non vi sia alcun altro nome sotto il cielo, che sia dato agli uomini, per lo quale ci convenga esser salvati» Atti 4:12. Come esempii della fedeltà con cui Pietro osservò questa norma, vedi Atti 2:38; 5:31; 10:43, e riguardo a Paolo Atti 20:21. cominciando da Gerusalemme. Questo comandamento fondavasi su varie ragioni. Era convenevole che dalla città, la quale sotto la dispensazione teocratica era stata il centro del culto di Johova, fosse prima bandita la nuova dispensazione che n'era il compimento sì da offrire ai suoi più accaniti avversarii la massima opportunità di confutare i fatti sui quali essa era fondata. Ad eccezione dell'incredibile favola che il corpo di Cristo era stato rubato dai suoi discepoli mentre i soldati di guardia al sepolcro dormivano, tentativi consimili non vennero mai fatti, benché si provasse, con minaccie e persecuzioni, di ridurre al silenzio la testimonianza dei discepoli Atti 4:1,3; 5:18,28,33,40. Con questo comandamento, inoltre, Gesù manifesta in modo impressivo il desiderio di salvare anche i primi dei peccatori. Egli stesso avea proclamata la malvagità di Gerusalemme Luca 13:33, quando annunziò che in essa sarebbe ucciso; ma i suoi, discepoli non doveano stimarla così disperatamente malvagia da essere inaccessibile ad ogni benefizio proveniente dalla predicazione del vangelo, ed anche se l'avessero stimata tale, non doveano tuttavia ritrarsi dall'offrir la salvezza ai più abbietti e ai più peccatori. Il risultato benefico di questo comandamento apparì nel giorno della Pentecoste, nel quale non meno di tremila persone furono convertite, che in maggioranza devono esser state abitanti di Gerusalemme. Oltre a ciò, il Signore, in questo comandamento, stabilì una norma che agevolò di molto le future operazioni degli Apostoli e dei loro fratelli missionari, poiché impariamo dagli Atti degli Apostoli, che ogni qualvolta viaggiavano fra popolazioni gentili, essi rivolgevano prima l'invitazione evangelica ai «loro fratelli secondo la carne». PASSI PARALLELI Daniele 9:24; Matteo 3:2; 9:13; Atti 2:38; 3:19; 5:31; 11:18; 13:38-39,46 Atti 17:30-31; 20:21; 26:20; 1Giovanni 2:12 Genesi 12:3; Salmi 22:27; 67:2-4,7; 86:9; 98:1-3; 117:1-2; Isaia 2:1-3; 11:10 Isaia 49:6,22; 52:10,15; 60:1-3; 66:18-21; Geremia 31:34; Osea 2:23; Michea 4:2 Malachia 1:11; Matteo 8:10-11; Atti 10:46-48; 18:5-6; 28:28; Romani 10:12-18 Romani 15:8-16; Efesini 3:8; Colossesi 1:27 Luca 13:34; Isaia 5:4; Osea 11:8; Matteo 10:5-6; Atti 3:25-26; 13:46; Romani 5:20 Romani 11:26-27; Efesini 1:6 Riferimenti incrociati:Luca 24:47Dan 9:24; Mat 3:2; 9:13; At 2:38; 3:19; 5:31; 11:18; 13:38,39,46; 17:30,31; 20:21; 26:20; 1G 2:12 Dimensione testo: |