![]() |
|||||||
Commentario:Matteo 15:2222. Quand'ecco, una donna Cananea, di que' luoghi, venne fuori, S'intende: fuori di casa sua, o dal suo villaggio. Il nostro evangelista la chiama «una donna Cananea», cioè discendente dagli antichi abitanti del paese; ma Marco ci dà, con maggior precisione, una indicazione doppia egli la chiama «Greca», cioè Gentile, di religione pagana; e «Siro-Fenice», vale a dire, nativa di quel tratto della Fenicia che apparteneva alla Siria. Da Marco 3:8 e da Luca 6:17 ci viene detto che la fama del nostro Signore era già nota in quelle parti, e che le turbe eran venute di là a lui per implorare guarigioni. Non era adunque il paese di questa donna, ma sebbene la sua discendenza, che sorgeva qual muro di separazione fra essa e il ministero del nostro Signore. e si mise a gridare: Dice Marco che Gesù entrò in una casa dove la donna andò a trovarlo, mentre Matteo ci dice che ella gridava a lui già per via. Marco principia la sua narrazione al punto descritto dal versetto 25 di questo capitolo, mentre quella di Matteo è più ampia. Abbi pietà di me, Signore, figliuol di Davide! Oltre il titolo generale di onore Signore, essa lo saluta qual Messia promesso ad Israele; cosicché, in un modo o nell'altro, ella doveva aver udito parlare della promessa. la mia figliuola è gravemente tormentata da un demonio. La sua preghiera era per la sua cara figlia; ma l'affetto la portava ad immedesimarsi con questa, poiché ella dice al Salvatore: «Abbi pietà di me!». Esempio di affetto materno, mirabile anche in una pagana. PASSI PARALLELI Matteo 3:8-9; Salmo 45:12; Ezechiele 3:6; Marco 7:26 Matteo 9:27; 17:15; Salmo 4:1; 6:2; Luca 17:13; 18:13 Matteo 1:1; 20:30-31; 22:42-45; Luca 18:38-39; Giovanni 7:41-42 Matteo 17:15; Marco 7:25; 9:17-22 Riferimenti incrociati:Matteo 15:22Mat 3:8,9; Sal 45:12; Ez 3:6; Mar 7:26 Dimensione testo: |