Nuova Riveduta:

Matteo 3:7

Ma vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire l'ira futura?

C.E.I.:

Matteo 3:7

Vedendo però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all'ira imminente?

Nuova Diodati:

Matteo 3:7

Ma egli, vedendo molti dei farisei, e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere, chi vi ha mostrato a fuggire dall'ira a venire?

La Parola è Vita:

Matteo 3:7

Ma, quando vide un gran numero di Farisei e di Sadducei, che venivano per essere battezzati, li apostrofò:
«Razza di serpenti, chi vi ha detto che scamperete all'ira di Dio che incombe su di voi?

La Parola è Vita
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Riveduta:

Matteo 3:7

Ma vedendo egli molti dei Farisei e dei Sadducei venire al suo battesimo, disse loro: Razza di vipere, chi v'ha insegnato a fuggir dall'ira a venire?

Diodati:

Matteo 3:7

Or egli, veggendo molti de' Farisei e de' Sadducei venire al suo battesimo, disse loro: Progenie di vipere, chi vi ha mostrato di fuggir dall'ira a venire?

Commentario abbreviato:

Matteo 3:7

Versetti 7-12

L'applicazione alle anime degli ascoltatori è la vita della predicazione; così è stato per la predicazione di Giovanni. I farisei si concentravano soprattutto sulle osservanze esteriori, trascurando le questioni più importanti della legge morale e il significato spirituale delle loro cerimonie legali. Altri di loro erano dei detestabili ipocriti, che facevano delle loro pretese di santità un mantello per l'iniquità. I Sadducei si spingevano all'estremo opposto, negando l'esistenza degli spiriti e di uno stato futuro. Erano gli infedeli sprezzanti di quel tempo e di quel paese. C'è un'ira a venire. La grande preoccupazione di ognuno è quella di fuggire da quell'ira. Dio, che non si compiace della nostra rovina, ci ha avvertiti; ci avverte con la parola scritta, con i ministri, con la coscienza. Non sono degni del nome di penitenti, né dei loro privilegi, coloro che dicono di essere dispiaciuti per i loro peccati, ma persistono in essi. I penitenti devono essere umili e bassi ai loro stessi occhi, essere grati per la minima misericordia, pazienti nelle più grandi afflizioni, vigilare contro ogni apparenza di peccato, abbondare in ogni dovere ed essere caritatevoli nel giudicare gli altri. Ecco una parola di ammonimento: non confidare nei privilegi esteriori. I cuori carnali sono molto inclini a dire dentro di sé, a mettere da parte la forza convincente e ordinatrice della Parola di Dio. Moltissime persone, riposando negli onori e nei meri vantaggi di essere membri di una chiesa esteriore, si allontanano dal cielo. Ecco una parola di terrore per gli incauti e i sicuri. I nostri cuori corrotti non possono produrre buoni frutti, a meno che lo Spirito rigeneratore di Cristo non vi innesti la buona parola di Dio. E ogni albero, per quanto alto in doni e onori, per quanto verde in professioni e prestazioni esteriori, se non produce buoni frutti, i frutti adatti al pentimento, viene abbattuto e gettato nel fuoco dell'ira di Dio, il luogo più adatto per gli alberi sterili: a cos'altro servono? Se non sono adatti al frutto, sono adatti al combustibile. Giovanni mostra il disegno e l'intenzione dell'apparizione di Cristo, che essi dovevano aspettarsi in fretta. Nessuna forma esteriore può renderci puri. Nessuna ordinanza, da chiunque sia amministrata o in qualsiasi modo, può sopperire alla mancanza del battesimo di Spirito Santo e di fuoco. Solo la potenza purificatrice e detergente dello Spirito Santo può produrre quella purezza di cuore e quegli affetti santi che accompagnano la salvezza. È Cristo che battezza con lo Spirito Santo. Lo ha fatto con i doni straordinari dello Spirito inviati agli apostoli, At 2:4. Lo fa con le grazie e i conforti dello Spirito dati a coloro che glieli chiedono, Lu 11:13; Gv 7:38-39; vedi anche At 11:16. Osserva qui che la chiesa esteriore è il pavimento di Cristo, Isa 21:10. I veri credenti sono come il grano, sostanzioso, utile e prezioso; gli ipocriti sono come la pula, leggera e vuota, inutile e priva di valore, trasportata da ogni vento; questi sono mescolati, buoni e cattivi, nella stessa comunione esteriore. Sta per arrivare un giorno in cui il grano e la pula saranno separati. L'ultimo giudizio sarà il giorno della distinzione, quando santi e peccatori saranno separati per sempre. In cielo i santi sono riuniti e non più dispersi; sono al sicuro e non più esposti; separati dai vicini corrotti all'esterno e dagli affetti corrotti all'interno, e non c'è pula tra loro. L'inferno è il fuoco inestinguibile, che sarà certamente la parte e la punizione degli ipocriti e dei miscredenti. Qui la vita e la morte, il bene e il male, sono posti davanti a noi: come siamo ora nel campo, saremo allora nel pavimento.

Riferimenti incrociati:

Matteo 3:7

Mat 5:20; 12:24; 15:12; 16:6,11,12; 22:15,23,34; 23:13-28; Mar 7:3-5; 8:15; 12:13,18; Lu 7:30; 11:39-44; 16:14; 18:11; Giov 1:24; 7:45-49; 9:40; At 4:1,2; 5:17; 15:5; 23:6-9; 26:5
Mat 12:34; 23:33; Ge 3:15; Sal 58:3-6; Is 57:3,4; 59:5; Lu 3:7-9; Giov 8:44; 1G 3:10; Ap 12:9,10
Ger 6:10; 51:6; Ez 3:18-21; 33:3-7; At 20:31; Rom 1:18; Eb 11:7
Rom 5:9; 1Te 1:10; 2Te 1:9,10; Eb 6:18; Ap 6:16,17

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