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Commentario:Matteo 4:1010. Allora Gesù gli disse: Va', Satana; significa: «Via! Lungi da me!» Siccome le tentazioni di Satana avevano raggiunto il loro punto culminante nel vers. precedente, così in questo la resistenza del Signore ci si presenta più valida che mai, ed ottiene la vittoria finale. Gesù non aveva finora chiamato per nome il tentatore benché sapesse chi egli era; ma ora, che questi svela il suo scopo invitandolo ad adorarlo, il Figliuolo di Dio lo chiama per nome, e lo caccia dalla sua presenza con orrore e disgusto; sentimenti ch'egli prova non solo per la sua persona, ma per l'empia audacia da lui dimostrata nell'ultima tentazione, perché sta scritto: Non contento di smascherarlo e di respingerlo, il Salvatore oppone di bel nuovo la Scrittura alle vili insinuazioni di Satana, e si appoggia per la terza volta sopra un passo del Pentateuco, come per onorare anticipatamente il libro che doveva particolarmente esser preso di mira dalla critica moderna. Quel passo si trova nel Deuteronomio 6:13, ed è citato secondo la versione dei 70. Adora il Signore Iddio tuo, ed a lui solo rendi il culto. La parola qui adoperata nel greco nell'uso ellenistico, indica gli atti del culto religioso. La distinzione che la Chiesa romana stabilisce fra il culto di latria, e quello d'ordine inferiore ch'essa rende alle immagini, è affatto esclusa da questo testo, il quale proibisce non solo il culto di latria, ma pure quello di proskúnesis prostrazione, reso ad altri che a Dio. La parola «solo», che non si trova nell'ebraico e nella versione dei 70. è qui aggiunta da Matteo, per rendere più energico il carattere negativo e proibitivo del comandamento. PASSI PARALLELI Matteo 16:23; Giacomo 4:7; 1Pietro 5:9 1Cronache 21:1; Giobbe 1:6,12; 2:1; Salmo 109:6; Zaccaria 3:1-2 Deuteronomio 6:13-14; 10:20; Giosuè 24:14; 1Samuele 7:3; Luca 4:8 Riferimenti incrociati:Matteo 4:10Mat 16:23; Giac 4:7; 1P 5:9 Dimensione testo: |