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Commentario:Romani 11:13Lo dico a voi Gentili: o: Dico questo a voi Gentili, che costituite la gran maggioranza della chiesa: In quanto io (di nascita Giudeo) sono (come lo sono per volontà di Dio) apostolo dei Gentili rendo glorioso il mio ministerio, per veder di provocare a gelosia quelli del mio sangue (lett. della mia carne) e di salvarne alcuni. Il senso è: Io mi sforzo di render glorioso a fatti il mio ministerio, cercando di condurre a Cristo il maggior numero dì pagani, e di, spingere I convertiti a santificazione (cfr. 2Tessalonicesi 3:1; Romani 15:16), affin di attrarre al Vangelo, dimostrato per tal modo efficace a salvezza, alcuni dei miei connazionali. E tornando sul pensiero già espresso in Romani 11:12, Paolo ripete in altra forma che il motivo per cui non può perder di vista la salvazione d'Israele, anche lavorando alla conversione dei pagani, sta appunto nella somma importanza che deve avere per il mondo la reintegrazione del popolo eletto. Riferimenti incrociati:Romani 11:13Rom 15:16-19; At 9:15; 13:2; 22:21; 26:17,18; Ga 1:16; 2:2,7-9; Ef 3:8; 1Ti 2:7; 2Ti 1:11,12 Dimensione testo: |