Esodo 18

1 Capitolo 18

Ietro porta a Mosè sua moglie e due figli Es 18:1-6

Mosè intrattiene Ietro Es 18:7-12

Il consiglio di Ietro a Mosè Es 18:13-27

Versetti 1-6

Ietro venne a rallegrarsi con Mosè per il successo d'Israele e a portargli sua moglie e i suoi bambini. Mosè deve avere la sua famiglia con lui, affinché fosse un buon esempio nel governo di famiglia, come anche alla guida della chiesa di Dio 1Timoteo 3:5.

7 Versetti 7-12

Narrare le meraviglie di Dio è cosa buona ed edifica. Ietro non solo si rallegrò dell'onore fatto a suo genero, ma anche per tutta la bontà fatta in Israele. Ietro diede gloria al Dio di Israele. Di qualunque cosa possiamo gioirne, a Dio va fatta la lode. Essi si riunirono per un sacrificio di ringraziamento. L'amicizia reciproca è santificata dal culto. È cosa molto buona che parenti e amici si riuniscano nel sacrificio spirituale della preghiera e della lode, come quello che si incontrano per Cristo. Questa fu una festa sobria; essi mangiarono il pane, la manna. Ietro doveva vedere e gustare quel pane dal cielo e sebbene fosse un pagano, è benvenuto: i gentili sono graditi a Cristo Pane di vita.

13 Versetti 13-27

Ecco il grande zelo e la fatica di Mosè quale giudice. Essendo stato adoperato per trarre fuori Israele dalla casa di schiavitù, egli è un ulteriore esempio di Cristo, in veste di loro legislatore e giudice. Se la gente era così litigioso tra di loro come lo fu con Dio, non c'era da dubitare che Mosè aveva molto lavoro. Questi compiti a cui fu chiamato Mosè; sembra che egli li abbia svolti con grande attenzione e con amabilità. L'Israelita più umile era ben accetto per sottoporre la propria causa davanti a lui. Mosè era a piena disposizione da mattina a notte. Ietro pensava che avesse troppo lavoro per agire da solo e ciò avrebbe potuto nuocere all'amministrazione della giustizia alla gente. Ci può essere un eccesso di lavoro anche nel lavoro a fin di bene. La saggezza va usata bene e così come noi stessi non dobbiamo accontentarci del meno, così non dobbiamo affaticarci al di là della nostra forza. Ietro consigliò a Mosè un piano migliore. I grandi uomini dovrebbero adoperarsi non solo per essere utili da soli, ma per riuscire a rendere utili anche gli altri. Grande cura andava presa nella scelta delle persone ammesse a una tale fiducia. Essi dovevano essere uomini di buon senso, che capivano gli altri e che non si sarebbero scoraggiati per quelli che si sarebbero accigliati o lamentati a gran voce ed odiare i favoritismi. Uomini di pietà e di religione col timor di Dio chi non avrebbero osate fare una minima cosa cattiva, sebbene potesse farlo segretamente e senza timore di essere scoperti. Il timore di Dio fortifica meglio l'uomo e lo trattiene dalle tentazioni di commettere ingiustizia. Mosè non disdegnò questo consiglio. Non sono saggi coloro che si ritengono troppo saggi per essere consigliati.

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