Esodo 5

1 Capitolo 5

Il dispiacere di Faraone, Egli aumenta i lavori degli Israeliti Es 5:1-9

Le sofferenze degli Israeliti, la lamentela di Mosè a Dio Es 5:10-23

Versetti 1-9

Dio possederà i suoi figli, anche se poveri e disdegnati, e troverà il tempo per provvedere alla loro causa. Faraone ricambiò tutto quello che aveva sentito con disprezzo. Egli non desiderava conoscere Jehova, non aveva nessuna paura di Lui, non lo amò e quindi rifiutò di obbedirGli. L'orgoglio di Faraone, la sua ambizione, la sua scaltrezza e competenza politica lo indurirono così tanto fino alla sua distruzione. Quello che Mosè e Aronne chiesero fu molto ragionevole: "Solo tre giorni per andare nel deserto e Sacrificheremo al nostro Dio e Signore". Faraone fu molto irragionevole nell'affermare che quel popolo era pigro per questo voleva andare a sacrificare. Egli volle travisare tutto in modo che potesse avere una scusa ulteriore per dargli altri pesi. Oggi giorno troviamo molti più disposti a criticare i loro vicini che a trascorrere nel servizio di Dio alcune ore sottratte ai loro affari, piuttosto che trascorrerle a incolpare altri, mentre danno il doppio del tempo ai piaceri peccaminosi. Il comando di Faraone fu veramente duro. Mosè e Aronne stessi dovettero sottomettersi ai pesi. I persecutori hanno il piacere di aggravare con il disprezzo e gli stenti i ministri di Dio. La stessa produzione di mattoni deve essere garantita, senza la solita quantità di paglia da mescolare con l'argilla. Gli Israeliti dovevano lavorare di più in modo da essere stroncati dal lavoro o altrimenti sarebbero puniti.

10 Versetti 10-23

Gli ispettori egiziani pretendevano troppo. Vedete che necessità abbiamo di pregare per potere essere salvati dai malvagi. I sorveglianti si lamentarono giustamente con Faraone ma egli li prese in giro. La malizia di Satana suggerisce spesso che il servizio e il culto fatto a Dio è un lavoro adatto solo per quelli che hanno nient'altro da fare e solo per chi è pigro, mentre è il dovere di quelli che anzi sono più impegnati nel mondo. Coloro che si impegnano nel servizio divino eviteranno la pigrizia spirituale, quant'anche si comportano così con gli uomini. Gli Israeliti si sarebbero dovuti umiliare davanti a Dio e vergognandosi delle loro colpe avrebbero dovuto accusarsi, ma invece si misero a contendere con i loro liberatori. Mosè ritornò dal Signore. Sapeva che tutto quello che aveva detto e fatto era in nome di Dio, ma ciò nonostante si rivolse a Lui nuovamente. Quando ci troviamo in qualsiasi momento perplessi per quel che facciamo dobbiamo andare a Dio e rimettere il nostro caso davanti a Lui con preghiera fervente. Gli impedimenti nella nostra opera non devono allontanarci dal nostro Dio, ma dobbiamo meditare sul perché essi sono stati inviati.

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