C.E.I.:

1Re

1,1 Il re Davide era vecchio e avanzato negli anni e, sebbene lo coprissero, non riusciva a riscaldarsi. 2 I suoi ministri gli suggerirono: «Si cerchi per il re nostro signore una vergine giovinetta, che assista il re e lo curi e dorma con lui; così il re nostro signore si riscalderà». 3 Si cercò in tutto il territorio d'Israele una giovane bella e si trovò Abisag da Sunem e la condussero al re. 4 La giovane era molto bella; essa curava il re e lo serviva, ma il re non si unì a lei.
5 Ma Adonia, figlio di Agghìt, insuperbito, diceva: «Sarò io il re». Si procurò carri, cavalli e cinquanta uomini che lo precedessero. 6 Il re suo padre, per non affliggerlo, non gli disse mai: «Perché ti comporti in questo modo?». Adonia era molto bello; sua madre l'aveva partorito dopo Assalonne. 7 Si accordò con Ioab, figlio di Zeruià, e con il sacerdote Ebiatàr, che stavano dalla sua parte. 8 Invece il sacerdote Zadòk, Benaià figlio di Ioiadà, il profeta Natan, Simei, Rei e il nerbo delle milizie di Davide non si schierarono con Adonia. 9 Adonia un giorno immolò pecore e buoi e vitelli grassi sulla pietra Zochelet, che è vicina alla fonte di Roghèl. Invitò tutti i suoi fratelli, figli del re, e tutti gli uomini di Giuda al servizio del re. 10 Ma non invitò il profeta Natan, né Benaià, né i più valorosi soldati e neppure Salomone suo fratello.
11 Allora Natan disse a Betsabea, madre di Salomone: «Non hai sentito che Adonia, figlio di Agghìt, si è fatto re e Davide nostro signore non lo sa neppure? 12 Ebbene, ti do un consiglio, perché tu salvi la tua vita e quella del tuo figlio Salomone. 13 Va', presentati al re Davide e digli: Re mio signore, non hai forse giurato alla tua schiava che Salomone tuo figlio avrebbe regnato dopo di te, sedendo sul tuo trono? Perché si è fatto re Adonia? 14 Ecco, mentre tu starai ancora lì a parlare al re, io ti seguirò e confermerò le tue parole».
15 Betsabea si presentò nella camera del re, che era molto vecchio, e Abisag la Sunammita lo serviva. 16 Betsabea si inginocchiò e si prostrò davanti al re, che le domandò: «Che hai?». 17 Essa gli rispose: «Signore, tu hai giurato alla tua schiava per il Signore tuo Dio che Salomone tuo figlio avrebbe regnato dopo di te, sedendo sul tuo trono. 18 Ora invece Adonia è divenuto re e tu, re mio signore, non lo sai neppure. 19 Ha immolato molti buoi, vitelli grassi e pecore, ha invitato tutti i figli del re, il sacerdote Ebiatàr e Ioab capo dell'esercito, ma non ha invitato Salomone tuo servitore. 20 Re mio signore, gli occhi di tutto Israele sono su di te, perché annunzi loro chi siederà sul trono del re mio signore dopo di lui. 21 Quando il re mio signore si sarà addormentato con i suoi padri, io e mio figlio Salomone saremo trattati da colpevoli».
22 Mentre Betsabea ancora parlava con il re, arrivò il profeta Natan. 23 Fu annunziato al re: «Ecco c'è il profeta Natan». Questi si presentò al re, davanti al quale si prostrò con la faccia a terra. 24 Natan disse: «Re mio signore, tu forse hai decretato: Adonia regnerà dopo di me e siederà sul mio trono? 25 Difatti oggi egli è andato ad immolare molti buoi, vitelli grassi e pecore e ha invitato tutti i figli del re, i capi dell'esercito e il sacerdote Ebiatàr. Costoro mangiano e bevono con lui e gridano: Viva il re Adonia! 26 Ma non ha invitato me tuo servitore, né il sacerdote Zadòk, né Benaià figlio di Ioiadà, né Salomone tuo servitore. 27 Proprio il re mio signore ha ordinato ciò? Perché non hai indicato ai tuoi ministri chi siederà sul trono del re mio signore?».
28 Il re Davide, presa la parola, disse: «Chiamatemi Betsabea!». Costei si presentò al re e, restando essa alla sua presenza, 29 il re giurò: «Per la vita del Signore che mi ha liberato da ogni angoscia! 30 Come ti ho giurato per il Signore, Dio di Israele, che Salomone tuo figlio avrebbe regnato dopo di me, sedendo sul mio trono al mio posto, così farò oggi». 31 Betsabea si inginocchiò con la faccia a terra, si prostrò davanti al re dicendo: «Viva il mio signore, il re Davide, per sempre!». 32 Il re Davide fece chiamare il sacerdote Zadòk, il profeta Natan e Benaià figlio di Ioiadà. Costoro si presentarono al re, 33 che disse loro: «Prendete con voi la guardia del vostro signore: fate montare Salomone sulla mia mula e fatelo scendere a Ghicon. 34 Ivi il sacerdote Zadòk e il profeta Natan lo ungano re d'Israele. Voi suonerete la tromba e griderete: Viva il re Salomone! 35 Quindi risalirete dietro a lui, che verrà a sedere sul mio trono e regnerà al mio posto. Poiché io ho designato lui a divenire capo d'Israele e di Giuda». 36 Benaià figlio di Ioiadà rispose al re: «Così sia! Anche il Signore, Dio del re mio signore, decida allo stesso modo! 37 Come il Signore ha assistito il re mio signore, così assista Salomone e renda il suo trono più splendido di quello del re Davide mio signore».
38 Scesero il sacerdote Zadòk, il profeta Natan e Benaià figlio di Ioiadà, insieme con i Cretei e con i Peletei; fecero montare Salomone sulla mula del re Davide e lo condussero a Ghicon. 39 Il sacerdote Zadòk prese il corno dell'olio dalla tenda e unse Salomone al suono della tromba. Tutti i presenti gridarono: «Viva il re Salomone!». 40 Risalirono tutti dietro a lui, suonando i flauti e mostrando una grandissima gioia e i luoghi rimbombavano delle loro acclamazioni.
41 Li sentirono Adonia e i suoi invitati, che avevano appena finito di mangiare. Ioab, udito il suono della tromba, chiese: «Che cos'è questo frastuono nella città in tumulto?». 42 Mentre parlava ecco giungere Giònata figlio del sacerdote Ebiatàr, al quale Adonia disse: «Vieni! Tu sei un valoroso e rechi certo buone notizie!». 43 «No - rispose Giònata ad Adonia - il re Davide nostro signore ha nominato re Salomone 44 e ha mandato con lui il sacerdote Zadòk, il profeta Natan e Benaià figlio di Ioiadà, insieme con i Cretei e con i Peletei che l'hanno fatto montare sulla mula del re. 45 Il sacerdote Zadòk e il profeta Natan l'hanno unto re in Ghicon; quindi sono risaliti esultanti, mentre la città echeggiava di grida. Questo il motivo del frastuono da voi udito. 46 Anzi Salomone si è già seduto sul trono del regno 47 e i ministri del re sono andati a felicitarsi con il re Davide dicendo: Il tuo Dio renda il nome di Salomone più celebre del tuo e renda il suo trono più splendido del tuo! Il re si è prostrato sul letto, 48 poi ha detto: Sia benedetto il Signore, Dio di Israele, perché oggi ha concesso che uno sedesse sul mio trono e i miei occhi lo vedessero».
49 Tutti gli invitati di Adonia allora spaventati si alzarono e se ne andarono ognuno per la sua strada. 50 Adonia, che temeva Salomone, alzatosi andò ad aggrapparsi ai corni dell'altare. 51 Fu riferito a Salomone: «Sappi che Adonia, avendo paura del re Salomone, ha afferrato i corni dell'altare dicendo: Mi giuri oggi il re Salomone che non farà morire di spada il suo servitore». 52 Salomone disse: «Se si comporterà da uomo leale, neppure un suo capello cadrà a terra; ma se cadrà in qualche fallo, morirà». 53 Il re Salomone ordinò che lo facessero scendere dall'altare; quegli andò a prostrarsi davanti al re Salomone, che gli disse: «Vattene a casa!».

2,1 Sentendo avvicinarsi il giorno della sua morte, Davide fece queste raccomandazioni al figlio Salomone: 2 «Io me ne vado per la strada di ogni uomo sulla terra. Tu sii forte e mostrati uomo. 3 Osserva la legge del Signore tuo Dio, procedendo nelle sue vie ed eseguendo i suoi statuti, i suoi comandi, i suoi decreti e le sue prescrizioni, come sta scritto nella legge di Mosè, perché tu riesca in ogni tua impresa e in ogni tuo progetto, 4 perché il Signore attui la promessa che mi ha fatto quando ha detto: Se i tuoi figli nella loro condotta si cureranno di camminare davanti a me con lealtà, con tutto il cuore e con tutta l'anima, sul trono d'Israele siederà sempre uno dei tuoi discendenti.
5 Anche tu sai quel che ha fatto a me Ioab, figlio di Zeruià, cioè come egli ha trattato i due capi dell'esercito di Israele, Abner figlio di Ner e Amasà figlio di Ieter, come li ha uccisi spargendo in tempo di pace il sangue, come si fa in guerra, e macchiando di sangue innocente la cintura dei suoi fianchi e i sandali dei suoi piedi. 6 Tu agirai con saggezza, ma non permetterai che la sua vecchiaia scenda in pace agli inferi. 7 Agirai con bontà verso i figli di Barzillài il Galaadita, che mangeranno alla tua tavola, perché mi hanno assistito mentre fuggivo da Assalonne tuo fratello. 8 Tu hai accanto a te anche Simèi figlio di Ghera, Beniaminita, di Bacurìm; egli mi maledisse con una maledizione terribile quando fuggivo verso Macanàim. Ma mi venne incontro al Giordano e gli giurai per il Signore: Non ti farò morire di spada. 9 Ora non lasciare impunito il suo peccato. Sei saggio e sai come trattarlo. Farai scendere la sua canizie agli inferi con morte violenta».
10 Davide si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. 11 La durata del regno di Davide su Israele fu di quaranta anni: sette in Ebron e trentatré in Gerusalemme.
12 Salomone sedette sul trono di Davide suo padre e il suo regno si consolidò molto.
13 Adonia figlio di Agghìt si recò da Betsabea, madre di Salomone, che gli chiese: «Vieni con intenzioni pacifiche?». «Pacifiche», rispose quello, 14 e soggiunse: «Ho da dirti una cosa». E quella: «Parla!». 15 Egli disse: «Tu sai che il regno spettava a me e che tutti gli Israeliti si attendevano che io regnassi. Eppure il regno mi è sfuggito ed è passato a mio fratello, perché gli era stato decretato dal Signore. 16 Ora ti rivolgo una domanda; non respingermi». Ed essa: «Parla!». 17 Adonia disse: «Di' al re Salomone - il quale nulla ti può negare - che mi conceda in moglie Abisag la Sunammita». 18 Betsabea rispose: «Bene! Parlerò in tuo favore al re».
19 Betsabea si presentò al re Salomone per parlargli in favore di Adonia. Il re si alzò per andarle incontro, si prostrò davanti a lei, quindi sedette sul trono, facendo collocare un trono per la madre del re. Questa gli sedette alla destra 20 e disse: «Ho una piccola grazia da chiederti; non me la negare». Il re le rispose: «Chiedi, madre mia, non ti respingerò». 21 E quella: «Si conceda Abisag la Sunammita in moglie ad Adonia tuo fratello». 22 Il re Salomone rispose alla madre: «Perché tu mi chiedi Abisag la Sunammita per Adonia? Chiedi anche il regno per lui, poiché egli è mio fratello maggiore e per lui parteggiano il sacerdote Ebiatàr e Ioab figlio di Zeruià». 23 Il re Salomone giurò per il Signore: «Dio mi faccia questo e altro mi aggiunga, se non è vero che Adonia ha manifestato quest'idea a danno della propria vita. 24 Ebbene, per la vita del Signore che mi ha reso saldo, mi ha fatto sedere sul trono di Davide mio padre e mi ha concesso una casa come aveva promesso, oggi stesso Adonia verrà ucciso». 25 Il re Salomone ordinò a Benaià figlio di Ioiadà, di ucciderlo; così morì Adonia.
26 Al sacerdote Ebiatàr il re ordinò: «Vattene in Anatòt, nella tua campagna. Meriteresti la morte, ma oggi non ti faccio morire perché tu hai portato l'arca del Signore davanti a Davide mio padre e perché hai partecipato a tutte le traversie di mio padre». 27 Così Salomone escluse Ebiatàr dal sacerdozio del Signore, adempiendo la parola che il Signore aveva pronunziata in Silo riguardo alla casa di Eli.
28 Quando la notizia giunse a Ioab - questi era stato dalla parte di Adonia, ma non per Assalonne - Ioab si rifugiò nella tenda del Signore e si afferrò ai corni dell'altare. 29 Fu riferito al re Salomone come Ioab si fosse rifugiato nella tenda del Signore e si fosse posto al fianco dell'altare. Salomone inviò Benaià figlio di Ioiadà con l'ordine: «Va', colpiscilo!». 30 Benaià andò nella tenda del Signore e disse a Ioab: «Per ordine del re, esci!». Quegli rispose: «No! Morirò qui». Benaià riferì al re: «Ioab ha parlato così e così mi ha risposto». 31 Il re gli disse: «Fa' come egli ha detto; colpiscilo e seppelliscilo; così allontanerai da me e dalla casa di mio padre il sangue che Ioab ha sparso senza motivo. 32 Il Signore farà ricadere il suo sangue sulla sua testa, perché egli ha colpito due uomini giusti e migliori di lui e li ha trafitti con la sua spada - senza che Davide mio padre lo sapesse - ossia Abner, figlio di Ner, capo dell'esercito di Israele e Amasà figlio di Ieter, capo dell'esercito di Giuda. 33 Il loro sangue ricada sulla testa di Ioab e sulla testa della sua discendenza per sempre, mentre su Davide e sulla sua discendenza, sul suo casato e sul suo trono si riversi per sempre la pace da parte del Signore». 34 Benaià figlio di Ioiadà andò, lo assalì e l'uccise; Ioab fu sepolto nella sua casa, nel deserto. 35 Il re lo sostituì, nominando capo dell'esercito Benaià figlio di Ioiadà, mentre mise il sacerdote Zadòk al posto di Ebiatàr.
36 Il re mandò a chiamare Simèi per dirgli: «Costruisciti una casa in Gerusalemme; ivi sia la tua dimora; non ne uscirai per andartene qua e là. 37 Quando ne uscirai, oltrepassando il torrente Cedron - sappilo bene! - sarai degno di morte; il tuo sangue ricadrà sulla tua testa». 38 Simèi disse al re: «L'ordine è giusto! Come ha detto il re mio signore, così farà il tuo servo». Simèi dimorò in Gerusalemme per molto tempo. 39 Dopo tre anni, due schiavi di Simei fuggirono presso Achis figlio di Maaca, re di Gat. Fu riferito a Simei che i suoi schiavi erano in Gat. 40 Simei si alzò, sellò l'asino e partì per Gat andando da Achis in cerca dei suoi schiavi. Simei vi andò e ricondusse i suoi schiavi da Gat. 41 Fu riferito a Salomone che Simei era andato da Gerusalemme a Gat e che era ritornato. 42 Il re, fattolo chiamare, gli disse: «Non ti avevo forse giurato per il Signore e non ti avevo io testimoniato che, quando tu fossi uscito per andartene qua e là - lo sapevi bene! - saresti stato degno di morte? Tu mi avevi risposto: L'ordine è giusto! Ho capito. 43 Perché non hai rispettato il giuramento del Signore e il comando che ti avevo impartito?». 44 Il re aggiunse a Simei: «Tu conosci tutto il male che hai fatto a Davide mio padre. Il Signore farà ricadere la tua malvagità sulla tua testa. 45 Invece sia benedetto il re Salomone e il trono di Davide sia saldo per sempre davanti al Signore». 46 Il re diede ordine a Benaià figlio di Ioiadà, di andare ad ucciderlo. E quegli morì.
Il regno si consolidò nelle mani di Salomone.

3,1 Salomone si imparentò con il faraone, re di Egitto. Sposò la figlia del faraone, che introdusse nella città di Davide, ove rimase finché non terminò di costruire la propria casa, il tempio del Signore e le mura di cinta di Gerusalemme.
2 Il popolo allora offriva sacrifici sulle alture, perché ancora non era stato costruito un tempio in onore del nome del Signore. 3 Salomone amava il Signore e nella sua condotta seguiva i principi di Davide suo padre; solamente offriva sacrifici e bruciava incenso sulle alture.
4 Il re andò a Gàbaon per offrirvi sacrifici perché ivi sorgeva la più grande altura. Su quell'altare Salomone offrì mille olocausti. 5 In Gàbaon il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte e gli disse: «Chiedimi ciò che io devo concederti». 6 Salomone disse: «Tu hai trattato il tuo servo Davide mio padre con grande benevolenza, perché egli aveva camminato davanti a te con fedeltà, con giustizia e con cuore retto verso di te. Tu gli hai conservato questa grande benevolenza e gli hai dato un figlio che sedesse sul suo trono, come avviene oggi. 7 Ora, Signore mio Dio, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide mio padre. Ebbene io sono un ragazzo; non so come regolarmi. 8 Il tuo servo è in mezzo al tuo popolo che ti sei scelto, popolo così numeroso che non si può calcolare né contare. 9 Concedi al tuo servo un cuore docile perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male, perché chi potrebbe governare questo tuo popolo così numeroso?». 10 Al Signore piacque che Salomone avesse domandato la saggezza nel governare. 11 Dio gli disse: «Perché hai domandato questa cosa e non hai domandato per te né una lunga vita, né la ricchezza, né la morte dei tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento per ascoltare le cause, 12 ecco faccio come tu hai detto. Ecco, ti concedo un cuore saggio e intelligente: come te non ci fu alcuno prima di te né sorgerà dopo di te. 13 Ti concedo anche quanto non hai domandato, cioè ricchezza e gloria come nessun re ebbe mai. 14 Se poi camminerai nelle mie vie osservando i miei decreti e i miei comandi, come ha fatto Davide tuo padre, prolungherò anche la tua vita». 15 Salomone si svegliò; ecco, era stato un sogno. Andò in Gerusalemme; davanti all'arca dell'alleanza del Signore offrì olocausti, compì sacrifici di comunione e diede un banchetto per tutti i suoi servi.
16 Un giorno andarono dal re due prostitute e si presentarono innanzi a lui. 17 Una delle due disse: «Ascoltami, signore! Io e questa donna abitiamo nella stessa casa; io ho partorito mentre essa sola era in casa. 18 Tre giorni dopo il mio parto, anche questa donna ha partorito; noi stiamo insieme e non c'è nessun estraneo in casa fuori di noi due. 19 Il figlio di questa donna è morto durante la notte, perché essa gli si era coricata sopra. 20 Essa si è alzata nel cuore della notte, ha preso il mio figlio dal mio fianco - la tua schiava dormiva - e se lo è messo in seno e sul mio seno ha messo il figlio morto. 21 Al mattino mi sono alzata per allattare mio figlio, ma ecco, era morto. L'ho osservato bene; ecco, non era il figlio che avevo partorito io». 22 L'altra donna disse: «Non è vero! Mio figlio è quello vivo, il tuo è quello morto». E quella, al contrario, diceva: «Non è vero! Quello morto è tuo figlio, il mio è quello vivo». Discutevano così alla presenza del re. 23 Egli disse: «Costei dice: Mio figlio è quello vivo, il tuo è quello morto e quella dice: Non è vero! Tuo figlio è quello morto e il mio è quello vivo». 24 Allora il re ordinò: «Prendetemi una spada!». Portarono una spada alla presenza del re. 25 Quindi il re aggiunse: «Tagliate in due il figlio vivo e datene una metà all'una e una metà all'altra». 26 La madre del bimbo vivo si rivolse al re, poiché le sue viscere si erano commosse per il suo figlio, e disse: «Signore, date a lei il bambino vivo; non uccidetelo affatto!». L'altra disse: «Non sia né mio né tuo; dividetelo in due!». 27 Presa la parola, il re disse: «Date alla prima il bambino vivo; non uccidetelo. Quella è sua madre». 28 Tutti gli Israeliti seppero della sentenza pronunziata dal re e concepirono rispetto per il re, perché avevano constatato che la saggezza di Dio era in lui per render giustizia.

4,1 Il re Salomone estendeva il suo dominio su tutto Israele. 2 Questi furono i suoi dignitari: Azaria figlio di Zadòk fu sacerdote. 3 Elicoref e Achia, figli di Sisa, scribi. Giòsafat, figlio di Achilùd, archivista. 4 Benaià, figlio di Ioiadà, capo dell'esercito. Zadòk e Ebiatàr, sacerdoti. 5 Azaria, figlio di Natan, capo dei prefetti. Zabud, figlio di Natan, sacerdote, amico del re. 6 Achisar maggiordomo. Adoniram, figlio di Abda, sovrintendente ai lavori forzati.
7 Salomone aveva dodici prefetti su tutto Israele; costoro provvedevano al re e alla sua famiglia; ognuno aveva l'incarico di procurare il necessario per un mese all'anno. 8 Questi sono i loro nomi: ...figlio di Cur, sulle montagne di Efraim; 9 ...figlio di Deker, a Makaz, a Saalbìm, a Bet-Sèmes, ad Aialon fino a Bet-Canan; 10 ...figlio di Chesed, in Arubbot; a lui appartenevano Soco e tutto il paese di Chefer; 11 ...figlio di Abinadàb, aveva tutta la costa di Dor (sua moglie era Tafat, figlia di Salomone); 12 Baana, figlio di Achilùd, aveva Tàanach, Meghìddo, sino al di là di Iakmeam, e tutto Beisan che è sotto Izreèl, da Beisan fino ad Abel-Mecola che è verso Zartan; 13 ...figlio di Gheber, in Ramot di Gàlaad; a lui appartenevano i villaggi di Iair figlio di Manàsse in Gàlaad, il distretto di Argob in Basan, sessanta grandi città con mura e spranghe di bronzo; 14 Achinadàb, figlio di Iddo, a Macanàim; 15 Achimaaz in Nèftali - anche costui aveva preso in moglie una figlia di Salomone, Bosmat -; 16 Baana, figlio di Cusai, in Aser e in Zàbulon; 17 Giòsafat, figlio di Paruach, in Issacar; 18 Simei, figlio di Ela, in Beniamino; 19 Gheber, figlio di Uri, nel paese di Gad, già terra di Sicon re degli Amorrei e di Og re di Basan. Inoltre c'era un prefetto nel territorio di Giuda.
20 Giuda e Israele erano numerosi come la sabbia del mare e mangiavano e bevevano allegramente.

5,1 Salomone esercitava l'egemonia su tutti i regni, dal fiume alla regione dei Filistei e al confine con l'Egitto. Gli portavano tributi e servirono Salomone finché visse.
2 I viveri di Salomone per un giorno erano trenta kor di fior di farina e sessanta kor di farina comune, 3 dieci buoi grassi, venti buoi da pascolo e cento pecore, senza contare i cervi, le gazzelle, le antilopi e i volatili da stia. 4 Egli, infatti, dominava su tutto l'Oltrefiume, da Tipsach a Gaza su tutti i re dell'Oltrefiume, ed era in pace con tutti i confinanti all'intorno. 5 Giuda e Israele erano al sicuro; ognuno stava sotto la propria vite e sotto il proprio fico - da Dan fino a Bersabea - per tutta la vita di Salomone.
6 Salomone possedeva quattromila greppie per i cavalli dei suoi carri e dodicimila cavalli da sella. 7 Quei prefetti, ognuno per il suo mese, provvedevano quanto serviva al re Salomone e a quelli che erano ammessi alla sua tavola; non facevano mancare nulla. 8 Portavano l'orzo e la paglia per i cavalli da tiro e da sella nel luogo ove si trovava ognuno secondo la propria mansione.
9 Dio concesse a Salomone saggezza e intelligenza molto grandi e una mente vasta come la sabbia che è sulla spiaggia del mare. 10 La saggezza di Salomone superò la saggezza di tutti gli orientali e tutta la saggezza dell'Egitto. 11 Egli fu veramente più saggio di tutti, più di Etan l'Ezrachita, di Eman, di Calcol e di Darda, figli di Macol; il suo nome divenne noto fra tutti i popoli limitrofi. 12 Salomone pronunziò tremila proverbi; le sue poesie furono millecinque. 13 Parlò di piante, dal cedro del Libano all'issòpo che sbuca dal muro; parlò di quadrupedi, di uccelli, di rettili e di pesci. 14 Da tutte le nazioni venivano per ascoltare la saggezza di Salomone; venivano anche i re dei paesi ove si era sparsa la fama della sua saggezza.
15 Chiram, re di Tiro, mandò i suoi ministri da Salomone, perché aveva sentito che era stato consacrato re al posto di suo padre; ora Chiram era sempre stato amico di Davide. 16 Salomone mandò a dire a Chiram: 17 «Tu sai che Davide mio padre non ha potuto edificare un tempio al nome del Signore suo Dio a causa delle guerre che i nemici gli mossero da tutte le parti, finché il Signore non li prostrò sotto la pianta dei suoi piedi. 18 Ora il Signore mio Dio mi ha dato pace da ogni parte e non ho né avversari né particolari difficoltà. 19 Ecco, ho deciso di edificare un tempio al nome del Signore mio Dio, come ha detto il Signore a Davide mio padre: Tuo figlio, che io porrò al tuo posto sul tuo trono, edificherà un tempio al mio nome. 20 Ordina, dunque, che si taglino per me cedri del Libano; i miei servi saranno con i tuoi servi; io ti darò come salario per i tuoi servi quanto fisserai. Tu sai bene, infatti, che fra di noi nessuno è capace di tagliare il legname come sanno fare quelli di Sidone».
21 Quando Chiram udì le parole di Salomone, gioì molto e disse: «Sia benedetto, oggi, il Signore che ha dato a Davide un figlio saggio per governare questo gran popolo». 22 Chiram mandò a dire a Salomone: «Ho ascoltato il tuo messaggio; farò quanto desideri riguardo al legname di cedro e al legname di abete. 23 I miei servi lo caleranno dal Libano al mare; io lo metterò in mare su zattere fino al punto che mi indicherai. Là lo scaricherò e tu lo prenderai. Quanto a provvedere al mantenimento della mia famiglia, tu soddisferai il mio desiderio». 24 Chiram fornì a Salomone legname di cedro e legname di abete, quanto ne volle. 25 Salomone diede a Chiram ventimila kor di grano, per il mantenimento della sua famiglia, e venti kor di olio d'olive schiacciate; questo dava Salomone a Chiram ogni anno.
26 Il Signore concesse a Salomone la saggezza come gli aveva promesso. Fra Chiram e Salomone regnò la pace e i due conclusero un'alleanza.
27 Il re Salomone reclutò il lavoro forzato da tutto Israele e il lavoro forzato era di trentamila uomini. 28 Ne mandò a turno nel Libano diecimila al mese: passavano un mese nel Libano e due mesi nelle loro case. Adoniram sovrintendeva al loro lavoro. 29 Salomone aveva settantamila operai addetti al trasporto del materiale e ottantamila scalpellini a tagliar pietre sui monti, 30 senza contare gli incaricati dei prefetti, che erano tremilatrecento, preposti da Salomone al comando delle persone addette ai lavori.
31 Il re diede ordine di estrarre grandi massi, tra i migliori, perché venissero squadrati per le fondamenta del tempio. 32 Gli operai di Salomone, gli operai di Chiram e di Biblos li sgrossavano; furono anche preparati il legname e le pietre per la costruzione del tempio.

6,1 Alla costruzione del tempio del Signore fu dato inizio l'anno quattrocentottanta dopo l'uscita degli Israeliti dal paese d'Egitto, l'anno quarto del regno di Salomone su Israele, nel mese di Ziv, cioè nel secondo mese. 2 Il tempio costruito dal re Salomone per il Signore, era lungo sessanta cubiti, largo venti, alto trenta. 3 Davanti al tempio vi era un atrio lungo venti cubiti, in base alla larghezza del tempio, ed esteso per dieci cubiti secondo la lunghezza del tempio.
4 Fece nel tempio finestre quadrangolari con grate. 5 Intorno al muro del tempio fu costruito un edificio a piani, lungo la navata e la cella. 6 Il piano più basso era largo cinque cubiti, quello di mezzo sei e il terzo sette, perché le mura esterne, intorno, erano state costruite a riseghe, in modo che le travi non poggiassero sulle mura del tempio. 7 Per la sua costruzione si usarono pietre lavorate e intere; durante i lavori nel tempio non si udì rumore di martelli, di piccone o di altro arnese di ferro. 8 La porta del piano più basso era sul lato destro del tempio; per mezzo di una scala a chiocciola si passava al piano di mezzo e dal piano di mezzo a quello superiore. 9 In tal modo Salomone costruì il tempio; dopo averlo terminato, lo ricoprì con assi e travi di cedro. 10 Innalzò anche l'ala laterale intorno al tempio, alta cinque cubiti per piano; la unì al tempio con travi di cedro. 11 E il Signore parlò a Salomone e disse: 12 «Riguardo al tempio che stai edificando, se camminerai secondo i miei decreti, se eseguirai le mie disposizioni e osserverai tutti i miei comandi, uniformando ad essi la tua condotta, io confermerò a tuo favore le parole dette da me a Davide tuo padre. 13 Io abiterò in mezzo agli Israeliti; non abbandonerò il mio popolo Israele».
14 Terminata la costruzione del tempio, 15 Salomone rivestì all'interno le pareti del tempio con tavole di cedro dal pavimento al soffitto; rivestì anche con legno di cedro la parte interna del soffitto e con tavole di cipresso il pavimento. 16 Separò uno spazio di venti cubiti, a partire dal fondo del tempio, con un assito di tavole di cedro che dal pavimento giungeva al soffitto, e la cella che ne risultò all'interno divenne il santuario, il Santo dei santi. 17 La navata di fronte ad esso era di quaranta cubiti. 18 Il cedro all'interno del tempio era scolpito a rosoni e a boccioli di fiori; tutto era di cedro e non si vedeva una pietra. 19 Per l'arca dell'alleanza del Signore fu apprestata una cella nella parte più segreta del tempio. 20 La cella interna era lunga venti cubiti e alta venti. La rivestì d'oro purissimo e vi eresse un altare di cedro. 21 Salomone rivestì l'interno del tempio con oro purissimo e fece passare, davanti alla cella, un velo che scorreva mediante catenelle d'oro e lo ricoprì d'oro. 22 E d'oro fu rivestito tutto l'interno del tempio, e rivestì d'oro anche tutto l'altare che era nella cella.
23 Nella cella fece due cherubini di legno di ulivo, alti dieci cubiti. 24 L'ala di un cherubino era di cinque cubiti e di cinque cubiti era anche l'altra ala del cherubino; c'erano dieci cubiti da una estremità all'altra delle ali. 25 Di dieci cubiti era l'altro cherubino; i due cherubini erano identici nella misura e nella forma. 26 L'altezza di un cherubino era di dieci cubiti, così anche quella dell'altro. 27 Pose i cherubini nella parte più riposta del tempio, nel santuario. I cherubini avevano le ali spiegate; l'ala di uno toccava la parete e l'ala dell'altro toccava l'altra parete; le loro ali si toccavano in mezzo al tempio, ala contro ala. 28 Erano anch'essi rivestiti d'oro.
29 Ricoprì le pareti del tempio con sculture e incisioni di cherubini, di palme e di boccioli di fiori, all'interno e all'esterno. 30 Ricoprì d'oro il pavimento del tempio, all'interno e all'esterno.
31 Fece costruire la porta della cella con battenti di legno di ulivo; il frontale e gli stipiti formavano un pentagono. 32 I due battenti erano di legno di ulivo. Su di essi fece scolpire cherubini, palme e boccioli di fiori, che ricoprì d'oro, stendendo lamine d'oro sui cherubini e sulle palme. 33 Lo stesso procedimento adottò per la porta della navata, che aveva stipiti di legno di ulivo a forma quadrangolare. 34 I due battenti erano di legno di abete; un battente era costituito da due pezzi girevoli e così l'altro battente. 35 Vi scolpì cherubini, palme e boccioli di fiori, che ricoprì d'oro lungo le linee dell'incisione.
36 Costruì il muro del cortile interno con tre ordini di pietre squadrate e con un ordine di tavole di cedro.
37 Nell'anno quarto, nel mese di Ziv, si gettarono le fondamenta del tempio del Signore. 38 Nell'anno undecimo, nel mese di Bul, che è l'ottavo mese, fu terminato il tempio in tutte le sue parti e con tutto l'occorrente. Salomone lo edificò in sette anni.

7,1 Salomone costruì anche la propria reggia e la portò a compimento in tredici anni. 2 Costruì il palazzo detto Foresta del Libano, lungo cento cubiti, largo cinquanta e alto trenta su tre ordini di colonne di cedro e con capitelli di cedro sulle colonne. 3 Un soffitto di cedro si stendeva sopra le stanze che poggiavano sulle colonne; queste erano quarantacinque, quindici per fila. 4 Vi erano tre serie di finestre, che si corrispondevano faccia a faccia tre volte. 5 Le porte e i loro stipiti erano a forma quadrangolare; le finestre erano le une di fronte alle altre per tre volte.
6 Costruì il vestibolo delle colonne, lungo cinquanta cubiti e largo trenta. Sul davanti c'era un vestibolo e altre colonne e davanti ad esse una tettoia. 7 Fece anche il vestibolo del trono, ove rendeva giustizia, cioè il vestibolo della giustizia; era di cedro dal pavimento alle travi.
8 La reggia, dove abitava, fu costruita con il medesimo disegno, in un secondo cortile, all'interno rispetto al vestibolo; nello stile di tale vestibolo fece anche una casa per la figlia del faraone, che Salomone aveva sposata.
9 Tutte queste costruzioni erano di pietre pregiate, squadrate secondo misura, segate con la sega sul lato interno ed esterno, dalle fondamenta ai cornicioni e al di fuori fino al cortile maggiore. 10 Le fondamenta erano di pietre pregiate, pietre grandi dieci o otto cubiti. 11 Al di sopra erano pietre pregiate, squadrate a misura, e legno di cedro. 12 Il cortile maggiore comprendeva tre ordini di pietre squadrate e un ordine di tavole di cedro; era simile al cortile interno del tempio e al vestibolo del tempio.
13 Salomone fece venire da Tiro Chiram, 14 figlio di una vedova della tribù di Nèftali; suo padre era di Tiro e lavorava il bronzo. Era dotato di grande capacità tecnica, di intelligenza e di talento, esperto in ogni genere di lavoro in bronzo. Egli si recò dal re ed eseguì le sue commissioni.
15 Fuse due colonne di bronzo, ognuna alta diciotto cubiti e dodici di circonferenza. 16 Fece due capitelli, fusi in bronzo, da collocarsi sulla cima delle colonne; l'uno e l'altro erano alti cinque cubiti.
17 Fece due reticolati per coprire i capitelli che erano sopra le colonne, un reticolato per un capitello e un reticolato per l'altro capitello. 18 Fece melagrane su due file intorno al reticolato per coprire i capitelli sopra le colonne; allo stesso modo fece per il secondo capitello. 19 I capitelli sopra le colonne erano a forma di giglio. 20 C'erano capitelli sopra le colonne, applicati alla sporgenza che era al di là del reticolato; essi contenevano duecento melagrane in fila intorno a ogni capitello. 21 Eresse le colonne nel vestibolo del tempio. Eresse la colonna di destra, che chiamò Iachin ed eresse la colonna di sinistra, che chiamò Boaz. 22 Così fu terminato il lavoro delle colonne.
23 Fece un bacino di metallo fuso di dieci cubiti da un orlo all'altro, rotondo; la sua altezza era di cinque cubiti e la sua circonferenza di trenta cubiti. 24 Intorno, sotto l'orlo, c'erano cucurbite, dieci per ogni cubito; le cucurbite erano disposte in due file ed erano state colate insieme con il bacino. 25 Questo poggiava su dodici buoi; tre guardavano verso settentrione, tre verso occidente, tre verso meridione e tre verso oriente. Il bacino poggiava su di essi e le loro parti posteriori erano rivolte verso l'interno. 26 Il suo spessore era di un palmo; il suo orlo fatto come l'orlo di un calice era a forma di giglio. Conteneva duemila bat.
27 Fece dieci basi di bronzo, ciascuna lunga quattro cubiti, larga quattro e alta tre cubiti. 28 Ecco come erano fatte le basi: si componevano di doghe e di traverse incrociate con le doghe. 29 Sulle doghe che erano fra le traverse c'erano leoni, buoi e cherubini; le stesse figure erano sulle traverse. Sopra e sotto i leoni e i buoi c'erano ghirlande a forma di festoni. 30 Ciascuna base aveva quattro ruote di bronzo con gli assi di bronzo; i suoi quattro piedi avevano sporgenze, sotto il bacino; le sporgenze erano di metallo fuso e situate al di là di ogni ghirlanda. 31 L'estremità della base, dalla parte della sporgenza e sopra, era di un cubito; tale estremità era rotonda, fatta in forma di sostegno, alta un cubito e mezzo; anche su tale estremità c'erano sculture. Le traverse erano di forma quadrata, non rotonda. 32 Le quattro ruote erano sotto le traverse; gli assi delle ruote erano fissati alla base; l'altezza di ogni ruota era di un cubito e mezzo. 33 Le ruote erano lavorate come le ruote di un carro; i loro assi, i loro quarti, i loro raggi e i loro mozzi erano tutti di metallo fuso. 34 Quattro sporgenze erano sui quattro angoli di ciascuna base; la sporgenza e la base erano di un sol pezzo. 35 Alla cima della base c'era un sostegno rotondo, alto mezzo cubito; alla cima della base c'erano i manici; le traverse e la base erano di un sol pezzo. 36 Sulle sue pareti scolpì cherubini, leoni e palme, secondo gli spazi liberi, e ghirlande intorno. 37 Fuse le dieci basi in un medesimo stampo, identiche nella misura e nella forma.
38 Fuse poi anche dieci bacini di bronzo; ognuno conteneva quaranta bat ed era di quattro cubiti; un bacino per ogni base, per le dieci basi. 39 Pose cinque delle basi sul lato destro del tempio e cinque su quello sinistro. Pose la vasca sul lato destro del tempio, a sud-est.
40 Chiram preparò inoltre caldaie, palette e vassoi. E terminò tutte le commissioni del re Salomone per il tempio del Signore, 41 cioè le due colonne, i globi dei capitelli che erano sopra le colonne, i due reticolati per coprire i due globi dei capitelli che erano sopra le colonne, 42 le quattrocento melagrane sui due reticolati, due file di melagrane per ciascun reticolato, 43 le dieci basi e i dieci bacini sulle basi, 44 il bacino e i dodici buoi sotto il bacino, 45 le caldaie, le palette, i vassoi e tutti quei vasi che Chiram aveva fatti al re Salomone per il tempio del Signore; tutto era di bronzo rifinito. 46 Il re li fece fondere nella valle del Giordano, in suolo argilloso, fra Succot e Zartan. 47 Salomone installò tutti gli arredi in quantità molto grande: non si poteva calcolare il peso del bronzo.
48 Salomone fece anche tutti gli arredi del tempio del Signore, l'altare d'oro, le tavole d'oro su cui si ponevano i pani dell'offerta, 49 i cinque candelabri a destra e i cinque a sinistra di fronte alla cella d'oro purissimo, i fiori, le lampade, gli smoccolatoi d'oro, 50 le coppe, i coltelli, gli aspersori, i mortai e i bracieri d'oro purissimo, i cardini per le porte del tempio interno, cioè per il Santo dei santi, e i battenti d'oro per la navata. 51 Fu così terminato tutto il lavoro che il re Salomone aveva fatto per il tempio. Salomone presentò le offerte fatte da Davide suo padre, cioè l'argento, l'oro e i vari oggetti; le depositò nei tesori del tempio.

8,1 A questo punto Salomone convocò in assemblea a Gerusalemme gli anziani di Israele, tutti i capitribù, i principi dei casati degli Israeliti, per trasportare l'arca dell'alleanza del Signore dalla città di Davide, cioè da Sion. 2 Tutto Israele si radunò presso il re Salomone per la festa, nel mese di Etanim, cioè il settimo mese. 3 Presenti tutti gli anziani di Israele, l'arca del Signore fu sollevata e i sacerdoti e i leviti la trasportarono 4 con la tenda del convegno e con tutti gli arredi sacri che erano nella tenda. 5 Il re Salomone e tutta la comunità di Israele, convenuta presso di lui, immolavano davanti all'arca pecore e buoi che non si contavano né si calcolavano. 6 I sacerdoti introdussero l'arca dell'alleanza del Signore al suo posto nella cella del tempio, cioè nel Santo dei santi, sotto le ali dei cherubini. 7 Difatti i cherubini stendevano le ali sopra l'arca; essi coprivano l'arca e le sue stanghe dall'alto. 8 Le stanghe erano più lunghe, per questo le loro punte si vedevano dal Santo di fronte alla cella, ma non si vedevano di fuori; tali cose ci sono fino ad oggi. 9 Nell'arca non c'era nulla se non le due tavole di pietra, che vi aveva deposte Mosè sull'Oreb, cioè le tavole dell'alleanza conclusa dal Signore con gli Israeliti quando uscirono dal paese d'Egitto.
10 Appena i sacerdoti furono usciti dal santuario, la nuvola riempì il tempio 11 e i sacerdoti non poterono rimanervi per compiere il servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore riempiva il tempio. 12 Allora Salomone disse:
«Il Signore ha deciso di abitare sulla nube.
13 Io ti ho costruito una casa potente,
un luogo per la tua dimora perenne».
14 Il re si voltò e benedisse tutta l'assemblea di Israele, mentre tutti i presenti stavano in piedi. 15 Salomone disse: «Benedetto il Signore, Dio di Israele, che ha adempiuto con potenza quanto aveva promesso con la sua bocca a Davide mio padre: 16 Da quando ho fatto uscire Israele mio popolo dall'Egitto, io non mi sono scelto una città fra tutte le tribù di Israele perché mi si costruisse una casa, ove abitasse il mio nome; ora mi sono scelto Gerusalemme perché vi dimori il mio nome e mi sono scelto Davide perché sia capo del popolo di Israele. 17 Davide mio padre aveva deciso di costruire un tempio al nome del Signore, Dio di Israele, 18 ma il Signore gli disse: Tu hai pensato di edificare un tempio al mio nome; hai fatto bene a formulare tale progetto. 19 Non tu costruirai il tempio, ma il figlio che uscirà dai tuoi fianchi, lui costruirà un tempio al mio nome. 20 Il Signore ha attuato la parola che aveva pronunziata; io ho preso il posto di Davide mio padre, mi sono seduto sul trono di Israele, come aveva preannunziato il Signore, e ho costruito il tempio al nome del Signore, Dio di Israele. 21 In esso ho fissato un posto per l'arca, dove c'è l'alleanza che il Signore aveva conclusa con i nostri padri quando li fece uscire dal paese di Egitto».
22 Poi Salomone si pose davanti all'altare del Signore, di fronte a tutta l'assemblea di Israele, e, stese le mani verso il cielo, 23 disse: «Signore, Dio di Israele, non c'è un Dio come te, né lassù nei cieli né quaggiù sulla terra! Tu mantieni l'alleanza e la misericordia con i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il cuore. 24 Tu hai mantenuto nei riguardi del tuo servo Davide mio padre quanto gli avevi promesso; quanto avevi detto con la bocca l'hai adempiuto con potenza, come appare oggi. 25 Ora, Signore Dio di Israele, mantieni al tuo servo Davide mio padre quanto gli hai promesso: Non ti mancherà un discendente che stia davanti a me e sieda sul trono di Israele, purché i tuoi figli veglino sulla loro condotta camminando davanti a me come vi hai camminato tu. 26 Ora, Signore Dio di Israele, si adempia la parola che tu hai rivolta a Davide mio padre.
27 Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che io ho costruita! 28 Volgiti alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, Signore mio Dio; ascolta il grido e la preghiera che il tuo servo oggi innalza davanti a te! 29 Siano aperti i tuoi occhi notte e giorno verso questa casa, verso il luogo di cui hai detto: Lì sarà il mio nome! Ascolta la preghiera che il tuo servo innalza in questo luogo.
30 Ascolta la supplica del tuo servo e di Israele tuo popolo, quando pregheranno in questo luogo. Ascoltali dal luogo della tua dimora, dal cielo; ascolta e perdona.
31 Se uno pecca contro il suo fratello e, perché gli è imposto un giuramento di imprecazione, viene a giurare davanti al tuo altare in questo tempio, 32 tu ascoltalo dal cielo, intervieni e fa' giustizia con i tuoi servi; condanna l'empio, facendogli ricadere sul capo la sua condotta, e dichiara giusto l'innocente rendendogli quanto merita la sua innocenza.
33 Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto di fronte al nemico perché ha peccato contro di te, se si rivolge a te, se loda il tuo nome, se ti prega e ti supplica in questo tempio, 34 tu ascolta dal cielo, perdona il peccato di Israele tuo popolo e fallo tornare nel paese che hai dato ai suoi padri.
35 Quando si chiuderà il cielo e non ci sarà pioggia perché hanno peccato contro di te, se ti pregano in questo luogo, se lodano il tuo nome e si convertono dal loro peccato perché tu li hai umiliati, 36 tu ascolta dal cielo e perdona il peccato dei tuoi servi e di Israele tuo popolo, ai quali indicherai la strada buona su cui camminare, e concedi la pioggia alla terra che hai dato in eredità al tuo popolo.
37 Quando nella regione ci sarà carestia o peste, carbonchio o ruggine, invasione di locuste o di bruchi; quando il nemico assedierà il tuo popolo in qualcuna delle sue porte o quando scoppierà un'epidemia o un flagello qualsiasi; 38 se uno qualunque oppure tutto Israele tuo popolo, dopo avere provato il rimorso nel cuore, ti prega o supplica con le mani tese verso questo tempio, 39 tu ascoltalo dal cielo, luogo della tua dimora, perdona, intervieni e rendi a ognuno secondo la sua condotta, tu che conosci il suo cuore - tu solo conosci il cuore di tutti i figli degli uomini - 40 perché ti temano durante tutti i giorni della loro vita nel paese che hai dato ai nostri padri.
41 Anche lo straniero, che non appartiene a Israele tuo popolo, se viene da un paese lontano a causa del tuo nome 42 perché si sarà sentito parlare del tuo grande nome, della tua mano potente e del tuo braccio teso, se egli viene a pregare in questo tempio, 43 tu ascoltalo dal cielo, luogo della tua dimora, e soddisfa tutte le richieste dello straniero, perché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome, ti temano come Israele tuo popolo e sappiano che al tuo nome è stato dedicato questo tempio che io ho costruito.
44 Quando il tuo popolo uscirà in guerra contro il suo nemico, seguendo le vie in cui l'avrai indirizzato, se ti pregheranno rivolti verso la città che ti sei scelta e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome, 45 ascolta dal cielo la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro giustizia.
46 Quando peccheranno contro di te, poiché non c'è nessuno che non pecchi, e tu, adirato contro di loro, li consegnerai a un nemico e i loro conquistatori li deporteranno in un paese ostile, lontano o vicino, 47 se nel paese in cui saranno deportati rientreranno in se stessi e faranno ritorno a te supplicandoti nel paese della loro prigionia, dicendo: Abbiamo peccato, abbiamo agito da malvagi e da empi, 48 se torneranno a te con tutto il cuore e con tutta l'anima nel paese dei nemici che li avranno deportati, e ti supplicheranno rivolti verso il paese che tu hai dato ai loro padri, verso la città che ti sei scelta e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome, 49 tu ascolta dal cielo, luogo della tua dimora, la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro giustizia. 50 Perdona al tuo popolo, che ha peccato contro di te, tutte le ribellioni di cui si è reso colpevole verso di te, fa' che i suoi deportatori gli usino misericordia, 51 perché si tratta del tuo popolo e della tua eredità, di coloro che hai fatto uscire dall'Egitto, da una fornace per fondere il ferro.
52 Siano attenti i tuoi occhi alla preghiera del tuo servo e del tuo popolo Israele e ascoltali in quanto ti chiedono, 53 perché tu li hai separati da tutti i popoli del paese come tua proprietà secondo quanto avevi dichiarato per mezzo di Mosè tuo servo, mentre facevi uscire, o Signore, i nostri padri dall'Egitto».
54 Quando Salomone ebbe finito di rivolgere al Signore questa preghiera e questa supplica, si alzò davanti all'altare del Signore, dove era inginocchiato con le palme tese verso il cielo, 55 si mise in piedi e benedisse tutta l'assemblea di Israele, a voce alta: 56 «Benedetto il Signore, che ha concesso tranquillità a Israele suo popolo, secondo la sua parola. Non è venuta meno neppure una delle parole buone che aveva pronunziate per mezzo di Mosè suo servo. 57 Il Signore nostro Dio sia con noi come è stato con i nostri padri; non ci abbandoni e non ci respinga, 58 ma volga piuttosto i nostri cuori verso di lui, perché seguiamo tutte le sue vie e osserviamo i comandi, gli statuti e i decreti che ha imposti ai nostri padri. 59 Queste parole, usate da me per supplicare il Signore, siano presenti davanti al Signore nostro Dio, giorno e notte, perché renda giustizia al suo servo e a Israele suo popolo secondo le necessità di ogni giorno. 60 Allora tutti i popoli della terra sapranno che il Signore è Dio e che non ce n'è altri. 61 Il vostro cuore sarà tutto dedito al Signore nostro Dio, perché cammini secondo i suoi decreti e osservi i suoi comandi, come avviene oggi».
62 Il re e tutto Israele offrirono un sacrificio davanti al Signore. 63 Salomone immolò al Signore, in sacrificio di comunione, ventiduemila buoi e centoventimila pecore; così il re e tutti gli Israeliti dedicarono il tempio al Signore. 64 In quel giorno il re consacrò il centro del cortile di fronte al tempio del Signore; infatti ivi offrì l'olocausto, l'oblazione e il grasso dei sacrifici di comunione, perché l'altare di bronzo, che era davanti al Signore, era troppo piccolo per contenere l'olocausto, l'oblazione e il grasso dei sacrifici di comunione.
65 In quell'occasione Salomone celebrò la festa davanti al Signore nostro Dio per sette giorni: tutto Israele, dall'ingresso di Amat al torrente d'Egitto, un'assemblea molto grande, era con lui. 66 Nel giorno ottavo congedò il popolo. I convenuti, salutato il re, tornarono alle loro case, contenti e con la gioia nel cuore per tutto il bene concesso dal Signore a Davide suo servo e a Israele suo popolo.

9,1 Quando Salomone ebbe terminato di costruire il tempio del Signore, la reggia e quanto aveva voluto attuare, 2 il Signore apparve per la seconda volta a Salomone, come gli era apparso in Gàbaon. 3 Il Signore gli disse: «Ho ascoltato la preghiera e la supplica che mi hai rivolto; ho santificato questa casa, che tu hai costruita perché io vi ponga il mio nome per sempre; i miei occhi e il mio cuore saranno rivolti verso di essa per sempre.
4 Se tu camminerai davanti a me, come vi camminò tuo padre, con cuore integro e con rettitudine, se adempirai quanto ti ho comandato e se osserverai i miei statuti e i miei decreti, 5 io stabilirò il trono del tuo regno su Israele per sempre, come ho promesso a Davide tuo padre: Non ti mancherà mai un uomo sul trono di Israele. 6 Ma se voi e i vostri figli vi allontanerete da me, se non osserverete i comandi e i decreti che io vi ho dati, se andrete a servire altri dèi e a prostrarvi davanti ad essi, 7 eliminerò Israele dal paese che ho dato loro, rigetterò da me il tempio che ho consacrato al mio nome; Israele diventerà la favola e lo zimbello di tutti i popoli. 8 Riguardo a questo tempio, già così eccelso, chiunque vi passerà vicino si stupirà e fischierà, domandandosi: Perché il Signore ha agito così con questo paese e con questo tempio? 9 Si risponderà: Perché hanno abbandonato il Signore loro Dio che aveva fatto uscire i loro padri dal paese d'Egitto, si sono legati a dèi stranieri, prostrandosi davanti ad essi e servendoli; per questo il Signore ha fatto piombare su di loro tutta questa sciagura».
10 Venti anni dopo che Salomone aveva costruito i due edifici, il tempio del Signore e la reggia, 11 poiché Chiram, re di Tiro, aveva fornito a Salomone legname di cedro e legname di abete e oro a piacere, Salomone diede a Chiram venti villaggi nella regione della Galilea. 12 Chiram partì da Tiro per vedere i villaggi che Salomone gli aveva dati, ma non gli piacquero. 13 Perciò disse: «Sono questi i villaggi che tu mi hai dati, fratello mio?». Li chiamò paese di Kabul, nome ancora in uso. 14 Chiram mandò al re centoventi talenti d'oro.
15 Questa è l'occasione del lavoro forzato che reclutò il re Salomone per costruire il tempio, la reggia, il Millo, le mura di Gerusalemme, Cazor, Meghiddo, Ghezer. 16 Il faraone, re d'Egitto, con una spedizione aveva preso Ghezer, l'aveva data alle fiamme, aveva ucciso i Cananei che abitavano nella città e poi l'aveva assegnata in dote alla figlia, moglie di Salomone. 17 Salomone riedificò Ghezer, Bet-Coròn inferiore, 18 Baalat, Tamàr nel deserto del paese 19 e tutte le città di rifornimento che gli appartenevano, le città per i suoi carri, quelle per i suoi cavalli e quanto Salomone aveva voluto costruire in Gerusalemme, nel Libano e in tutto il territorio del suo dominio. 20 Quanti rimanevano degli Amorrei, degli Hittiti, dei Perizziti, degli Evei e dei Gebusei, che non appartenevano agli Israeliti, 21 e cioè i discendenti rimasti dopo di loro nel paese, coloro che gli Israeliti non erano riusciti a sterminare, Salomone li costrinse ai lavori forzati, e tale è ancora la loro condizione. 22 Ma degli Israeliti, Salomone non assoggettò nessuno alla schiavitù: costoro divennero suoi guerrieri, suoi ministri, suoi ufficiali, suoi scudieri, capi dei suoi carri e dei suoi cavalieri. 23 I capi dei prefetti, che dirigevano i lavori per Salomone, erano cinquecentocinquanta; essi sovrintendevano alla massa impiegata nei lavori.
24 Dopo che la figlia del faraone si trasferì dalla città di Davide alla casa che Salomone le aveva costruita, questi costruì il Millo.
25 Tre volte all'anno Salomone offriva olocausti e sacrifici di comunione sull'altare che aveva costruito per il Signore e bruciava incenso su quello che era davanti al Signore. Così terminò il tempio.
26 Salomone costruì anche una flotta in Ezion-Gheber, cioè in Elat, sulla riva del Mare Rosso nella regione di Edom. 27 Chiram inviò sulle navi i suoi servi, marinai che conoscevano il mare, insieme con i servi di Salomone. 28 Andarono in Ofir, ove presero oro - quattrocentoventi talenti - e lo portarono al re Salomone.

10,1 La regina di Saba, sentita la fama di Salomone, venne per metterlo alla prova con enigmi. 2 Venne in Gerusalemme con ricchezze molto grandi, con cammelli carichi di aromi, d'oro in grande quantità e di pietre preziose. Si presentò a Salomone e gli disse quanto aveva pensato. 3 Salomone rispose a tutte le sue domande, nessuna ve ne fu che non avesse risposta o che restasse insolubile per Salomone. 4 La regina di Saba, quando ebbe ammirato tutta la saggezza di Salomone, il palazzo che egli aveva costruito, 5 i cibi della sua tavola, gli alloggi dei suoi dignitari, l'attività dei suoi ministri, le loro divise, i suoi coppieri e gli olocausti che egli offriva nel tempio del Signore, rimase senza fiato. 6 Allora disse al re: «Era vero, dunque, quanto avevo sentito nel mio paese sul tuo conto e sulla tua saggezza! 7 Io non avevo voluto credere a quanto si diceva, finché non sono giunta qui e i miei occhi non hanno visto; ebbene non me n'era stata riferita neppure una metà! Quanto alla saggezza e alla prosperità, superi la fama che io ne ho udita. 8 Beati i tuoi uomini, beati questi tuoi ministri che stanno sempre davanti a te e ascoltano la tua saggezza! 9 Sia benedetto il Signore tuo Dio, che si è compiaciuto di te sì da collocarti sul trono di Israele. Nel suo amore eterno per Israele il Signore ti ha stabilito re perché tu eserciti il diritto e la giustizia». 10 Essa diede al re centoventi talenti d'oro, aromi in gran quantità e pietre preziose. Non arrivarono mai tanti aromi quanti ne portò la regina di Saba a Salomone. 11 Inoltre, la flotta di Chiram, che caricava oro in Ofir, portò da Ofir legname di sandalo in gran quantità e pietre preziose. 12 Con il legname di sandalo il re fece ringhiere per il tempio e per la reggia, cetre e arpe per i cantori. Mai più arrivò, né mai più si vide fino ad oggi, tanto legno di sandalo.
13 Il re Salomone diede alla regina di Saba quanto essa desiderava e aveva domandato, oltre quanto le aveva dato con mano regale. Quindi essa tornò nel suo paese con i suoi servi.
14 La quantità d'oro che affluiva nelle casse di Salomone ogni anno era di seicentosessantasei talenti, 15 senza contare quanto ne proveniva dai trafficanti e dai commercianti, da tutti i re dell'Arabia e dai governatori del paese.
16 Il re Salomone fece duecento scudi grandi d'oro battuto, per ciascuno dei quali adoperò seicento sicli d'oro, 17 e trecento scudi piccoli d'oro battuto, per ciascuno dei quali adoperò tre mine d'oro, e il re li collocò nel palazzo della Foresta del Libano.
18 Inoltre, il re fece un grande trono d'avorio che rivestì d'oro puro. 19 Il trono aveva sei gradini; sullo schienale c'erano teste di vitello; il sedile aveva due bracci laterali, ai cui fianchi si ergevano due leoni. 20 Dodici leoni si ergevano di qua e di là, sui sei gradini; non ne esistevano di simili in nessun regno.
21 Tutti i vasi per le bevande del re Salomone erano d'oro; tutti gli arredi del palazzo della Foresta del Libano erano d'oro fino; al tempo di Salomone l'argento non si stimava nulla. 22 Difatti il re aveva in mare la flotta di Tarsis, oltre la flotta di Chiram; ogni tre anni la flotta di Tarsis portava carichi d'oro e d'argento, d'avorio, di scimmie e di babbuini.
23 Il re Salomone superò, dunque, per ricchezza e saggezza, tutti i re della terra. 24 In ogni parte della terra si desiderava di avvicinare Salomone per ascoltare la saggezza che Dio aveva messo nel suo cuore. 25 Ognuno gli portava, ogni anno, offerte d'argento e oggetti d'oro, vesti, armi, aromi, cavalli e muli.
26 Salomone radunò carri e cavalli; aveva millequattrocento carri e dodicimila cavalli, distribuiti nelle città per i carri e presso il re in Gerusalemme. 27 Fece sì che in Gerusalemme l'argento abbondasse come le pietre e rese il legname di cedro tanto comune quanto i sicomòri che crescono nella Sefela. 28 I cavalli di Salomone provenivano da Muzri e da Kue; i mercanti del re li compravano in Kue. 29 Un carro, importato da Muzri, costava seicento sicli d'argento, un cavallo centocinquanta. In tal modo tutti i re degli Hittiti e i re di Aram vendevano i loro cavalli.

11,1 Ma il re Salomone amò donne straniere, moabite, ammonite, idumee, di Sidòne e hittite, 2 appartenenti a popoli, di cui aveva detto il Signore agli Israeliti: «Non andate da loro ed essi non vengano da voi: perché certo faranno deviare i vostri cuori dietro i loro dèi». Salomone si legò a loro per amore. 3 Aveva settecento principesse per mogli e trecento concubine; le sue donne gli pervertirono il cuore. 4 Quando Salomone fu vecchio, le sue donne l'attirarono verso dèi stranieri e il suo cuore non restò più tutto con il Signore suo Dio come il cuore di Davide suo padre. 5 Salomone seguì Astàrte, dea di quelli di Sidòne, e Milcom, obbrobrio degli Ammoniti. 6 Salomone commise quanto è male agli occhi del Signore e non fu fedele al Signore come lo era stato Davide suo padre.
7 Salomone costruì un'altura in onore di Camos, obbrobrio dei Moabiti, sul monte che è di fronte a Gerusalemme, e anche in onore di Milcom, obbrobrio degli Ammoniti. 8 Allo stesso modo fece per tutte le sue donne straniere, che offrivano incenso e sacrifici ai loro dèi.
9 Il Signore, perciò, si sdegnò con Salomone, perché aveva distolto il cuore dal Signore Dio d'Israele, che gli era apparso due volte 10 e gli aveva comandato di non seguire altri dèi, ma Salomone non osservò quanto gli aveva comandato il Signore. 11 Allora disse a Salomone: «Poiché ti sei comportato così e non hai osservato la mia alleanza né i decreti che ti avevo impartiti, ti strapperò via il regno e lo consegnerò a un tuo suddito. 12 Tuttavia non farò ciò durante la tua vita per amore di Davide tuo padre; lo strapperò dalla mano di tuo figlio. 13 Ma non tutto il regno gli strapperò; una tribù la darò a tuo figlio per amore di Davide mio servo e per amore di Gerusalemme, città da me eletta».
14 Il Signore suscitò contro Salomone un avversario, l'idumeo Hadàd che era della stirpe regale di Edom. 15 Dopo la disfatta inflitta da Davide a Edom, quando Ioab capo dell'esercito era andato a seppellire i cadaveri e aveva ucciso tutti i maschi di Edom - 16 Ioab e tutto Israele vi si erano fermati sei mesi per sterminare tutti i maschi di Edom - 17 Hadàd con alcuni Idumei a servizio del padre fuggì in Egitto. Allora Hadàd era giovinetto. 18 Essi partirono da Madian e andarono in Paran; presero con sé uomini di Paran e andarono in Egitto dal faraone, che ospitò Hadàd, gli assicurò il mantenimento, parlò con lui e gli assegnò terreni. 19 Hadàd trovò grazia agli occhi del faraone, che gli diede in moglie una sua cognata, la sorella della regina Tafni. 20 La sorella di Tafni gli partorì il figlio Ghenubàt, che Tafni allevò nel palazzo del faraone. Ghenubàt visse nella casa del faraone tra i figli del faraone. 21 Quando Hadàd seppe in Egitto che Davide si era addormentato con i suoi padri e che era morto Ioab capo dell'esercito, disse al faraone: «Lasciami partire; voglio andare nel mio paese». 22 Il faraone gli rispose: «Ti manca forse qualcosa nella mia casa perché tu cerchi di andare nel tuo paese?». Quegli soggiunse: «No! ma, ti prego, lasciami andare». Ecco il male fatto da Hadàd: fu nemico di Israele e regnò su Edom.
23 Dio suscitò contro Salomone un altro avversario, Razòn figlio di Eliada, che era fuggito da Hadad-Ezer re di Zoba, suo signore. 24 Egli adunò gente contro di lui e divenne capo di una banda, quando Davide aveva massacrato gli Aramei. Quindi egli prese Damasco, vi si stabilì e ne divenne re. 25 Fu avversario di Israele per tutta la vita di Salomone.
26 Anche Geroboamo, figlio dell'efraimita Nebàt, di Zereda - sua madre, una vedova, si chiamava Zerua -, mentre era al servizio di Salomone, insorse contro il re. 27 La causa della sua ribellione al re fu la seguente: Salomone costruiva il Millo e chiudeva la breccia apertasi nella città di Davide suo padre; 28 Geroboamo era un uomo di riguardo; Salomone, visto come il giovane lavorava, lo nominò sorvegliante di tutti gli operai della casa di Giuseppe. 29 In quel tempo Geroboamo, uscito da Gerusalemme, incontrò per strada il profeta Achia di Silo, che indossava un mantello nuovo; erano loro due soli, in campagna. 30 Achia afferrò il mantello nuovo che indossava e lo lacerò in dodici pezzi. 31 Quindi disse a Geroboamo: «Prendine dieci pezzi, poiché dice il Signore, Dio di Israele: Ecco lacererò il regno dalla mano di Salomone e ne darò a te dieci tribù. 32 A lui rimarrà una tribù a causa di Davide mio servo e a causa di Gerusalemme, città da me scelta fra tutte le tribù di Israele. 33 Ciò avverrà perché egli mi ha abbandonato, si è prostrato davanti ad Astàrte dea di quelli di Sidòne, a Camos dio dei Moabiti, e a Milcom dio degli Ammoniti, e non ha seguito le mie vie compiendo ciò che è retto ai miei occhi, osservando i miei comandi e i miei decreti, come aveva fatto Davide suo padre. 34 Non gli toglierò il regno di mano, perché l'ho stabilito capo per tutti i giorni della sua vita a causa di Davide, mio servo da me scelto, il quale ha osservato i miei comandi e i miei decreti. 35 Toglierò il regno dalla mano di suo figlio e ne consegnerò a te dieci tribù. 36 A suo figlio lascerò una tribù perché a causa di Davide mio servo ci sia sempre una lampada dinanzi a me in Gerusalemme, città che mi sono scelta per porvi il mio nome. 37 Io prenderò te e tu regnerai su quanto vorrai; sarai re di Israele. 38 Se ascolterai quanto ti comanderò, se seguirai le mie vie e farai quanto è giusto ai miei occhi osservando i miei decreti e i miei comandi, come ha fatto Davide mio servo, io sarò con te e ti edificherò una casa stabile come l'ho edificata per Davide. Ti consegnerò Israele; 39 umilierò la discendenza di Davide per questo motivo, ma non per sempre».
40 Salomone cercò di uccidere Geroboamo, il quale però trovò rifugio in Egitto presso Sisach, re di quella regione. Geroboamo rimase in Egitto fino alla morte di Salomone.
41 Le altre gesta di Salomone, le sue azioni e la sua sapienza, sono descritte nel libro della gesta di Salomone. 42 Il tempo in cui Salomone aveva regnato in Gerusalemme su tutto Israele fu di quaranta anni. 43 Salomone si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide suo padre; gli succedette nel regno il figlio Roboamo.

12,1 Roboamo andò in Sichem, perché tutto Israele era convenuto in Sichem per proclamarlo re. 2 Quando lo seppe, Geroboamo figlio di Nebàt, che era ancora in Egitto ove si era rifugiato per paura del re Salomone, tornò dall'Egitto. 3 Lo mandarono a chiamare e Geroboamo venne con tutta l'assemblea di Israele e dissero a Roboamo: 4 «Tuo padre ci ha imposto un pesante giogo; ora tu alleggerisci la dura schiavitù di tuo padre e il giogo pesante che quegli ci ha imposto e noi ti serviremo». 5 Rispose loro: «Ritiratevi per tre giorni; poi tornerete da me». Il popolo se ne andò. 6 Il re Roboamo si consigliò con gli anziani, che erano stati al servizio di Salomone suo padre durante la sua vita, domandando: «Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo?». 7 Gli dissero: «Se oggi ti mostrerai arrendevole verso questo popolo, se darai loro soddisfazione, se dirai loro parole gentili, essi saranno tuoi servi per sempre». 8 Ma egli trascurò il consiglio che gli anziani gli avevano dato e si consultò con giovani che erano cresciuti con lui ed erano al suo servizio. 9 Domandò loro: «Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo che mi ha chiesto di alleggerire il giogo imposto loro da mio padre?». 10 I giovani che erano cresciuti con lui gli dissero: «Così risponderai a questo popolo, che ti ha chiesto: Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo, tu alleggeriscilo! così dirai loro: Il mio mignolo è più grosso dei fianchi di mio padre. 11 Ora, se mio padre vi caricò di un giogo pesante, io renderò ancora più grave il vostro giogo; mio padre vi castigò con fruste, io vi castigherò con flagelli».
12 Quando Geroboamo e tutto il popolo si presentarono a Roboamo il terzo giorno, come il re aveva ordinato affermando: «Ritornate da me il terzo giorno», 13 il re rispose duramente al popolo respingendo il consiglio degli anziani; 14 egli disse loro secondo il consiglio dei giovani: «Mio padre vi ha imposto un giogo pesante; io renderò ancora più grave il vostro giogo. Mio padre vi ha castigati con fruste, io vi castigherò con flagelli». 15 Il re non ascoltò il popolo; ciò accadde per disposizione del Signore, perché si attuasse la parola che il Signore aveva rivolta a Geroboamo, figlio di Nebàt, per mezzo di Achia di Silo. 16 Quando compresero che il re non dava loro ascolto, tutti gli Israeliti risposero al re:
«Che parte abbiamo con Davide?
Non abbiamo eredità con il figlio di Iesse!
Alle tue tende, Israele!
Ora pensa alla tua casa, Davide!».
Israele andò alle sue tende. 17 Sugli Israeliti che abitavano nelle città di Giuda regnò Roboamo.
18 Il re Roboamo mandò Adoniram, che era sovrintendente ai lavori forzati, ma tutti gli Israeliti lo lapidarono ed egli morì. Allora il re Roboamo salì in fretta sul carro per fuggire in Gerusalemme. 19 Israele si ribellò alla casa di Davide fino ad oggi.
20 Quando tutto Israele seppe che era tornato Geroboamo, lo mandarono a chiamare perché partecipasse all'assemblea; lo proclamarono re di tutto Israele. Nessuno seguì la casa di Davide, se non la tribù di Giuda.
21 Roboamo, giunto in Gerusalemme, convocò tutta la casa di Giuda e la tribù di Beniamino, centottantamila guerrieri scelti, per combattere contro Israele e per restituire il regno a Roboamo, figlio di Salomone. 22 Ma il Signore disse a Semeia, uomo di Dio: 23 «Riferisci a Roboamo figlio di Salomone, re di Giuda, a tutta la casa di Giuda e di Beniamino e al resto del popolo: 24 Dice il Signore: Non marciate per combattere contro i vostri fratelli israeliti; ognuno ritorni a casa, perché questa situazione è stata voluta da me». Ascoltarono la parola del Signore e tornarono indietro come aveva ordinato loro il Signore.
25 Geroboamo fortificò Sichem sulle montagne di Efraim e vi pose la residenza. Uscito di lì, fortificò Penuèl.
26 Geroboamo pensò: «In questa situazione il regno potrebbe tornare alla casa di Davide. 27 Se questo popolo verrà a Gerusalemme per compiervi sacrifici nel tempio, il cuore di questo popolo si rivolgerà verso il suo signore, verso Roboamo re di Giuda; mi uccideranno e ritorneranno da Roboamo, re di Giuda». 28 Consigliatosi, il re preparò due vitelli d'oro e disse al popolo: «Siete andati troppo a Gerusalemme! Ecco, Israele, il tuo dio, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto». 29 Ne collocò uno a Betel e l'altro lo pose in Dan. 30 Questo fatto portò al peccato; il popolo, infatti, andava sino a Dan per prostrarsi davanti a uno di quelli.
31 Egli edificò templi sulle alture e costituì sacerdoti, presi qua e là dal popolo, i quali non erano discendenti di Levi. 32 Geroboamo istituì una festa nell'ottavo mese, il quindici del mese, simile alla festa che si celebrava in Giuda. Egli stesso salì sull'altare; così fece a Betel per sacrificare ai vitelli che aveva eretti; a Betel stabilì sacerdoti dei templi da lui eretti sulle alture. 33 Il quindici dell'ottavo mese salì sull'altare che aveva eretto a Betel; istituì una festa per gli Israeliti e salì sull'altare per offrire incenso.

13,1 Un uomo di Dio, per comando del Signore, si portò da Giuda a Betel, mentre Geroboamo stava sull'altare per offrire incenso. 2 Per comando del Signore, quegli gridò verso l'altare: «Altare, altare, così dice il Signore: Ecco nascerà un figlio nella casa di Davide, chiamato Giosia, il quale immolerà su di te i sacerdoti delle alture che hanno offerto incenso su di te, e brucerà su di te ossa umane». 3 E ne diede una prova, dicendo: «Questa è la prova che il Signore parla: ecco l'altare si spaccherà e si spanderà la cenere che vi è sopra». 4 Appena sentì il messaggio che l'uomo di Dio aveva proferito contro l'altare di Betel, il re Geroboamo tese la mano dall'altare dicendo: «Afferratelo!». Ma la sua mano, tesa contro di quello, gli si paralizzò e non la potè ritirare a sé. 5 L'altare si spaccò e si sparse la cenere dell'altare secondo il segno dato dall'uomo di Dio per comando del Signore. 6 Presa la parola, il re disse all'uomo di Dio: «Placa il volto del Signore tuo Dio e prega per me perché mi sia resa la mia mano». L'uomo di Dio placò il volto del Signore e la mano del re tornò come era prima. 7 All'uomo di Dio il re disse: «Vieni a casa con me per rinfrancarti; ti darò un regalo». 8 L'uomo di Dio rispose al re: «Anche se mi dessi metà della tua casa, non verrei con te e non mangerei né berrei nulla in questo luogo, 9 perché mi è stato ordinato per comando del Signore: Non mangiare e non bere nulla e non tornare per la strada percorsa nell'andata». 10 Se ne andò per un'altra strada e non tornò per quella che aveva percorsa venendo a Betel.
11 Ora viveva a Betel un vecchio profeta, al quale i figli andarono a riferire quanto aveva fatto quel giorno l'uomo di Dio a Betel; essi riferirono al loro padre anche le parole che quegli aveva dette al re. 12 Il vecchio profeta domandò loro: «Quale via ha preso?». I suoi figli gli indicarono la via presa dall'uomo di Dio, che era venuto da Giuda. 13 Ed egli disse ai suoi figli: «Sellatemi l'asino!». Gli sellarono l'asino ed egli vi montò sopra 14 per inseguire l'uomo di Dio che trovò seduto sotto una quercia. Gli domandò: «Sei tu l'uomo di Dio, venuto da Giuda?». Rispose: «Sono io». 15 L'altro gli disse: «Vieni a casa con me per mangiare qualcosa». 16 Egli rispose: «Non posso venire con te né mangiare o bere nulla in questo luogo, 17 perché ho ricevuto questo comando per ordine del Signore: Non mangiare e non bere là nulla e non ritornare per la strada percorsa nell'andata». 18 Quegli disse: «Anch'io sono profeta come te; ora un angelo mi ha detto per ordine di Dio: Fallo tornare con te nella tua casa, perché mangi e beva qualcosa». Egli mentiva a costui, 19 che ritornò con lui, mangiò e bevve nella sua casa.
20 Mentre essi stavano seduti a tavola, il Signore parlò al profeta che aveva fatto tornare indietro l'altro 21 ed egli gridò all'uomo di Dio che era venuto da Giuda: «Così dice il Signore: Poiché ti sei ribellato all'ordine del Signore, non hai ascoltato il comando che ti ha dato il Signore tuo Dio, 22 sei tornato indietro, hai mangiato e bevuto in questo luogo, sebbene ti fosse stato prescritto di non mangiarvi o bervi nulla, il tuo cadavere non entrerà nel sepolcro dei tuoi padri». 23 Dopo che ebbero mangiato e bevuto, l'altro sellò l'asino per il profeta che aveva fatto ritornare 24 e quegli partì. Un leone lo trovò per strada e l'uccise; il suo cadavere rimase steso sulla strada, mentre l'asino se ne stava là vicino e anche il leone stava vicino al cadavere. 25 Ora alcuni passanti videro il cadavere steso sulla strada e il leone che se ne stava vicino al cadavere. Essi andarono e divulgarono il fatto nella città ove dimorava il vecchio profeta. 26 Avendolo saputo, il profeta che l'aveva fatto ritornare dalla strada disse: «Quello è un uomo di Dio, che si è ribellato all'ordine del Signore; per questo il Signore l'ha consegnato al leone, che l'ha abbattuto e ucciso secondo la parola comunicatagli dal Signore». 27 Egli aggiunse ai figli: «Sellatemi l'asino». Quando l'asino fu sellato, 28 egli andò e trovò il cadavere di lui steso sulla strada con l'asino e il leone accanto. Il leone non aveva mangiato il cadavere né sbranato l'asino. 29 Il profeta prese il cadavere dell'uomo di Dio, lo sistemò sull'asino e se lo portò nella città dove abitava, per piangerlo e seppellirlo. 30 Depose il cadavere nel proprio sepolcro e fece il lamento su di lui: «Ohimé, fratello mio!». 31 Dopo averlo sepolto, disse ai figli: «Alla mia morte mi seppellirete nel sepolcro in cui è stato sepolto l'uomo di Dio; porrete le mie ossa vicino alle sue, 32 poiché certo si avvererà la parola che egli gridò, per ordine del Signore, contro l'altare di Betel e contro tutti i santuari delle alture che sono nelle città di Samaria».
33 Dopo questo fatto, Geroboamo non si convertì dalla sua condotta perversa. Egli continuò a prendere qua e là dal popolo i sacerdoti delle alture e a chiunque lo desiderasse dava l'investitura e quegli diveniva sacerdote delle alture. 34 Tale condotta costituì, per la casa di Geroboamo, il peccato che ne provocò la distruzione e lo sterminio dalla terra.

14,1 In quel tempo si ammalò Abia, figlio di Geroboamo. 2 Geroboamo disse alla moglie: «Alzati, cambia vestito perché non si sappia che tu sei la moglie di Geroboamo e va' a Silo. Là c'è il profeta Achia, colui che mi disse che avrei regnato su questo popolo. 3 Prendi con te dieci pani, focacce e un vaso di miele; va' da lui. Egli ti rivelerà che cosa avverrà del ragazzo». 4 La moglie di Geroboamo fece così. Si alzò, andò in Silo ed entrò nella casa di Achia, il quale non poteva vedere, perché i suoi occhi erano offuscati per la vecchiaia.
5 Il Signore aveva detto ad Achia: «Ecco, la moglie di Geroboamo viene per chiederti un oracolo sul figlio, che è malato; tu le dirai questo e questo. Arriva travestita». 6 Appena Achia sentì il rumore dei piedi di lei che arrivava alla porta, disse: «Entra, moglie di Geroboamo. Perché ti sei travestita così? Io ho per te cattive notizie. 7 Su, riferisci a Geroboamo: Dice il Signore, Dio di Israele: Io ti ho innalzato dalla turba del popolo costituendoti capo del popolo di Israele, 8 ho strappato il regno dalla casa di Davide e l'ho consegnato a te. Ma tu non ti sei comportato come il mio servo Davide, che osservò i miei comandi e mi seguì con tutto il cuore, facendo solo quanto è giusto davanti ai miei occhi, 9 anzi hai agito peggio di tutti i tuoi predecessori e sei andato a fabbricarti altri dèi e immagini fuse per provocarmi, mentre hai gettato me dietro alle tue spalle. 10 Per questo, ecco, manderò la sventura sulla casa di Geroboamo, distruggerò nella casa di Geroboamo ogni maschio, schiavo o libero in Israele, e spazzerò la casa di Geroboamo come si spazza lo sterco fino alla sua totale scomparsa. 11 I cani divoreranno quanti della casa di Geroboamo moriranno in città; quelli morti in campagna li divoreranno gli uccelli dell'aria, perché il Signore ha parlato. 12 Ma tu alzati, torna a casa; quando i tuoi piedi raggiungeranno la città, il bambino morirà. 13 Ne faranno il lamento tutti gli Israeliti e lo seppelliranno, perché soltanto costui della famiglia di Geroboamo entrerà in un sepolcro, perché in lui solo si è trovato qualcosa di buono da parte del Signore Dio di Israele nella famiglia di Geroboamo. 14 Il Signore stabilirà su Israele un suo re, che distruggerà la famiglia di Geroboamo. 15 Inoltre il Signore percuoterà Israele, il cui agitarsi sarà simile all'agitarsi di una canna sull'acqua. Eliminerà Israele da questo ottimo paese da lui dato ai loro padri e li disperderà oltre il fiume perché si sono eretti i loro pali sacri, provocando così il Signore. 16 Il Signore abbandonerà Israele a causa dei peccati di Geroboamo, commessi da lui e fatti commettere a Israele».
17 La moglie di Geroboamo si alzò e se ne andò a Tirza. Proprio mentre essa entrava nella soglia di casa, il giovinetto morì. 18 Lo seppellirono e tutto Israele ne fece il lamento, secondo la parola del Signore comunicata per mezzo del suo servo, il profeta Achia.
19 Le altre gesta di Geroboamo, le sue guerre e il suo regno, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 20 La durata del regno di Geroboamo fu di ventidue anni; egli si addormentò con i suoi padri e gli succedette nel regno Nadàb suo figlio.
21 Roboamo, figlio di Salomone, regnò in Giuda. Aveva quarantun anni quando divenne re; regnò diciassette anni in Gerusalemme, città scelta dal Signore fra tutte le tribù di Israele per collocarvi il suo nome. Sua madre, ammonita, si chiamava Naama. 22 Giuda fece ciò che è male agli occhi del Signore; essi provocarono il Signore a gelosia più di quanto non l'avessero fatto tutti i loro padri, con i loro peccati. 23 Anch'essi si costruirono alture, stele e pali sacri su ogni alto colle e sotto ogni albero verde. 24 Inoltre nel paese c'erano prostituti sacri, i quali rinnovarono tutti gli abomini dei popoli che il Signore aveva scacciati davanti agli Israeliti.
25 Nell'anno quinto del re Roboamo, il re di Egitto, Sisach, assalì Gerusalemme. 26 Costui depredò i tesori del tempio e vuotò la reggia dei suoi tesori. Prese anche gli scudi d'oro fatti da Salomone. 27 Roboamo li sostituì con scudi di bronzo, che affidò agli ufficiali delle guardie addette alle porte della reggia. 28 Ogni volta che il re andava nel tempio, le guardie li prendevano, poi li riportavano nella sala delle guardie.
29 Le altre gesta di Roboamo, tutte le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 30 Ci fu guerra continua fra Roboamo e Geroboamo. 31 Roboamo si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Abiam.

15,1 Nell'anno diciottesimo del re Geroboamo, figlio di Nebàt, divenne re su Giuda Abiam. 2 Egli regnò tre anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maaca, figlia di Assalonne. 3 Egli imitò tutti i peccati che suo padre aveva commessi prima di lui; il suo cuore non fu sottomesso al Signore suo Dio, come lo era stato il cuore di Davide suo antenato. 4 Ma, per amore di Davide, il Signore suo Dio gli concesse una lampada in Gerusalemme, innalzandone il figlio dopo di lui e rendendo stabile Gerusalemme, 5 perché Davide aveva fatto ciò che è giusto agli occhi del Signore e non aveva traviato dai comandi che il Signore gli aveva impartiti, durante tutta la sua vita, se si eccettua il caso di Uria l'Hittita.
6 Le altre gesta di Abiam, tutte le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 7 Ci fu guerra fra Abiam e Geroboamo. 8 Abiam si addormentò con i suoi padri; lo seppellirono nella città di Davide e al suo posto divenne re suo figlio Asa.
9 Nell'anno ventesimo di Geroboamo, re di Israele, divenne re su Giuda Asa. 10 Costui regnò quarantun anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maaca, figlia di Assalonne. 11 Asa, come Davide suo antenato, fece ciò che è giusto agli occhi del Signore. 12 Eliminò i prostituti sacri dal paese e allontanò tutti gli idoli eretti da suo padre. 13 Anche sua madre Maaca egli privò della dignità di regina madre, perché essa aveva eretto un obbrobrio in onore di Asera; Asa abbattè l'obbrobrio e lo bruciò nella valle del torrente Cedron. 14 Ma non scomparvero le alture, anche se il cuore di Asa si mantenne integro nei riguardi del Signore per tutta la sua vita. 15 Fece portare nel tempio le offerte consacrate da suo padre e quelle consacrate da lui stesso, consistenti in argento, oro e vasi.
16 Ci fu guerra fra Asa e Baasa, re di Israele, per tutta la loro vita. 17 Baasa, re di Israele, assalì Giuda; egli fortificò Rama per impedire le comunicazioni con Asa re di Giuda. 18 Asa prese tutto l'argento e l'oro depositato nei tesori del tempio e nei tesori della reggia, li consegnò ai suoi ministri, che li portarono per ordine del re Asa a Ben-Hadàd, figlio di Tab-Rimmòn, figlio di Chezion, re d'Aram, che risiedeva in Damasco, con la proposta: 19 «Ci sia un'alleanza fra me e te, come ci fu fra mio padre e tuo padre. Ecco ti mando un dono d'argento e d'oro. Su, rompi la tua alleanza con Baasa, re di Israele, sì che egli si ritiri da me». 20 Ben-Hadàd ascoltò il re Asa; mandò contro le città di Israele i capi delle sue forze armate, occupò Iion, Dan, Abel-Bet-Maaca e l'intera regione di Genèsaret, compreso tutto il territorio di Nèftali. 21 Quando lo seppe, Baasa smise di fortificare Rama e tornò in Tirza. 22 Allora il re Asa convocò tutti quelli di Giuda, senza esclusione alcuna; costoro presero da Rama le pietre e il legname che Baasa aveva usato per le costruzioni. Con tale materiale il re Asa fortificò Gheba di Beniamino e Mizpà.
23 Le altre gesta di Asa, tutte le sue prodezze e tutte le sue azioni, le città che egli edificò, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. Egli nella sua vecchiaia ebbe la podàgra. 24 Asa si addormentò con i suoi padri; fu sepolto nella città di Davide suo antenato e al suo posto divenne re suo figlio Giòsafat.
25 Nadàb, figlio di Geroboamo, divenne re d'Israele nell'anno secondo di Asa, re di Giuda, e regnò su Israele tre anni. 26 Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, imitando la condotta di suo padre e il peccato che questi aveva fatto commettere a Israele. 27 Contro di lui congiurò Baasa figlio di Achia, della casa di Issacar, e lo assassinò in Ghibbeton che apparteneva ai Filistei, mentre Nadàb e tutto Israele assediavano Ghibbeton. 28 Baasa lo uccise nell'anno terzo di Asa re di Giuda, e divenne re al suo posto. 29 Appena divenuto re, egli distrusse tutta la famiglia di Geroboamo: non lasciò vivo nessuno di quella stirpe, ma la distrusse tutta, secondo la parola del Signore pronunziata per mezzo del suo servo Achia di Silo, 30 a causa dei peccati di Geroboamo, commessi da lui e fatti commettere a Israele, e a causa dello sdegno a cui aveva provocato il Signore Dio di Israele.
31 Le altre gesta di Nadàb e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 32 Ci fu guerra fra Asa e Baasa, re di Israele, per tutta la loro vita.
33 Nell'anno terzo di Asa, re di Giuda, Baasa, figlio di Achia, divenne re d'Israele in Tirza. Regnò ventiquattro anni. 34 Fece ciò che è male agli occhi del Signore, imitando la condotta di Geroboamo e il peccato che questi aveva fatto commettere a Israele.

16,1 La parola del Signore fu rivolta a Ieu figlio di Canàni contro Baasa: 2 «Io ti ho innalzato dalla polvere e ti ho costituito capo del popolo di Israele, ma tu hai imitato la condotta di Geroboamo e hai fatto peccare Israele mio popolo fino a provocarmi con i loro peccati. 3 Ecco, io spazzerò Baasa e la sua casa e renderò la tua casa come la casa di Geroboamo figlio di Nebàt. 4 I cani divoreranno quanti della casa di Baasa moriranno in città; quelli morti in campagna li divoreranno gli uccelli dell'aria».
5 Le altre gesta di Baasa, le sue azioni e le sue prodezze, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 6 Baasa si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Tirza e al suo posto regnò suo figlio Ela.
7 Attraverso il profeta Ieu figlio di Canàni la parola del Signore fu rivolta a Baasa e alla sua casa. Dio condannò Baasa per tutto il male che aveva commesso agli occhi del Signore, irritandolo con le sue opere, tanto che la sua casa era diventata come quella di Geroboamo, e perché egli aveva sterminato quella famiglia.
8 Nell'anno ventiseiesimo di Asa re di Giuda, su Israele in Tirza divenne re Ela figlio di Baasa; regnò due anni. 9 Contro di lui congiurò un suo ufficiale, Zimri, capo di una metà dei carri. Mentre quegli, in Tirza, beveva e si ubriacava nella casa di Arza, maggiordomo in Tirza, 10 arrivò Zimri, lo sconfisse, l'uccise nell'anno ventisettesimo di Asa, re di Giuda, e regnò al suo posto. 11 Quando divenne re, appena seduto sul suo trono, distrusse tutta la famiglia di Baasa; non lasciò sopravvivere alcun maschio fra i suoi parenti e amici. 12 Zimri distrusse tutta la famiglia di Baasa secondo la parola che il Signore aveva rivolta contro Baasa per mezzo del profeta Ieu, 13 a causa di tutti i peccati di Baasa e dei peccati di Ela suo figlio, di quelli commessi da loro e di quelli fatti commettere a Israele, irritando con le loro vanità il Signore Dio di Israele.
14 Le altre gesta di Ela e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
15 Nell'anno ventisettesimo di Asa re di Giuda, Zimri divenne re per sette giorni in Tirza, mentre il popolo era accampato contro Ghibbeton, che apparteneva ai Filistei. 16 Quando il popolo accampato colà venne a sapere che Zimri si era ribellato e aveva ucciso il re, tutto Israele in quello stesso giorno, nell'accampamento, proclamò re di Israele Omri, capo dell'esercito. 17 Omri e tutto Israele, abbandonata Ghibbeton, andarono a Tirza. 18 Quando vide che era stata presa la città, Zimri entrò nella fortezza della reggia, incendiò il palazzo e così morì bruciato. 19 Ciò avvenne a causa del peccato che egli aveva commesso compiendo ciò che è male agli occhi del Signore, imitando la condotta di Geroboamo e il peccato con cui aveva fatto peccare Israele.
20 Le altre gesta di Zimri e la congiura da lui organizzata sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
21 Allora il popolo di Israele si divise in due parti. Una metà parteggiava per Tibni, figlio di Ghinat, con il proposito di proclamarlo re; l'altra metà parteggiava per Omri. 22 Il partito di Omri prevalse su quello di Tibni figlio di Ghinat. Tibni morì e Omri divenne re.
23 Nell'anno trentunesimo di Asa re di Giuda, divenne re di Israele Omri. Regnò dodici anni, di cui sei in Tirza. 24 Poi acquistò il monte Someron da Semer per due talenti d'argento. Costruì sul monte e chiamò la città che ivi edificò Samaria dal nome di Semer, proprietario del monte. 25 Omri fece ciò che è male agli occhi del Signore, peggio di tutti i suoi predecessori. 26 Imitò in tutto la condotta di Geroboamo, figlio di Nebàt, e i peccati che quegli aveva fatto commettere a Israele, provocando con le loro vanità a sdegno il Signore, Dio di Israele.
27 Le altre gesta di Omri, tutte le sue azioni e le sue prodezze, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 28 Omri si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Samaria. Al suo posto divenne re suo figlio Acab.
29 Acab figlio di Omri divenne re su Israele nell'anno trentottesimo di Asa re di Giuda. Acab figlio di Omri regnò su Israele in Samaria ventidue anni. 30 Acab figlio di Omri fece ciò che è male agli occhi del Signore, peggio di tutti i suoi predecessori. 31 Non gli bastò imitare il peccato di Geroboamo figlio di Nebàt; ma prese anche in moglie Gezabele figlia di Et-Bàal, re di quelli di Sidone, e si mise a servire Baal e a prostrarsi davanti a lui. 32 Eresse un altare a Baal nel tempio di Baal, che egli aveva costruito in Samaria. 33 Acab eresse anche un palo sacro e compì ancora altre cose irritando il Signore Dio di Israele, più di tutti i re di Israele suoi predecessori.
34 Nei suoi giorni Chiel di Betel ricostruì Gerico; gettò le fondamenta sopra Abiram suo primogenito e ne innalzò le porte sopra Segub suo ultimogenito, secondo la parola pronunziata dal Signore per mezzo di Giosuè, figlio di Nun.

17,1 Elia, il Tisbita, uno degli abitanti di Gàlaad, disse ad Acab: «Per la vita del Signore, Dio di Israele, alla cui presenza io sto, in questi anni non ci sarà né rugiada né pioggia, se non quando lo dirò io».
2 A lui fu rivolta questa parola del Signore: 3 «Vattene di qui, dirigiti verso oriente; nasconditi presso il torrente Cherit, che è a oriente del Giordano. 4 Ivi berrai al torrente e i corvi per mio comando ti porteranno il tuo cibo». 5 Egli eseguì l'ordine del Signore; andò a stabilirsi sul torrente Cherit, che è a oriente del Giordano. 6 I corvi gli portavano pane al mattino e carne alla sera; egli beveva al torrente.
7 Dopo alcuni giorni il torrente si seccò, perché non pioveva sulla regione. 8 Il Signore parlò a lui e disse:
9 «Alzati, va' in Zarepta di Sidòne e ivi stabilisciti. Ecco io ho dato ordine a una vedova di là per il tuo cibo». 10 Egli si alzò e andò a Zarepta. Entrato nella porta della città, ecco una vedova raccoglieva la legna. La chiamò e le disse: «Prendimi un po' d'acqua in un vaso perché io possa bere». 11 Mentre quella andava a prenderla, le gridò: «Prendimi anche un pezzo di pane». 12 Quella rispose: «Per la vita del Signore tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po' di olio nell'orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a cuocerla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo». 13 Elia le disse: «Non temere; su, fa' come hai detto, ma prepara prima una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, 14 poiché dice il Signore: La farina della giara non si esaurirà e l'orcio dell'olio non si svuoterà finché il Signore non farà piovere sulla terra». 15 Quella andò e fece come aveva detto Elia. Mangiarono essa, lui e il figlio di lei per diversi giorni. 16 La farina della giara non venne meno e l'orcio dell'olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunziata per mezzo di Elia.
17 In seguito il figlio della padrona di casa si ammalò. La sua malattia era molto grave, tanto che rimase senza respiro. 18 Essa allora disse a Elia: «Che c'è fra me e te, o uomo di Dio? Sei venuto da me per rinnovare il ricordo della mia iniquità e per uccidermi il figlio?». 19 Elia le disse: «Dammi tuo figlio». Glielo prese dal seno, lo portò al piano di sopra, dove abitava, e lo stese sul letto. 20 Quindi invocò il Signore: «Signore mio Dio, forse farai del male a questa vedova che mi ospita, tanto da farle morire il figlio?». 21 Si distese tre volte sul bambino e invocò il Signore: «Signore Dio mio, l'anima del fanciullo torni nel suo corpo». 22 Il Signore ascoltò il grido di Elia; l'anima del bambino tornò nel suo corpo e quegli riprese a vivere. 23 Elia prese il bambino, lo portò al piano terreno e lo consegnò alla madre. Elia disse: «Guarda! Tuo figlio vive». 24 La donna disse a Elia: «Ora so che tu sei uomo di Dio e che la vera parola del Signore è sulla tua bocca».

18,1 Dopo molto tempo, il Signore disse a Elia, nell'anno terzo: «Su, mostrati ad Acab; io concederò la pioggia alla terra». 2 Elia andò a farsi vedere da Acab.
In Samaria c'era una grande carestia. 3 Acab convocò Abdia maggiordomo. Abdia temeva molto Dio; 4 quando Gezabele uccideva i profeti del Signore, Abdia prese cento profeti e ne nascose cinquanta alla volta in una caverna e procurò loro pane e acqua. 5 Acab disse ad Abdia: «Va' nel paese verso tutte le sorgenti e tutti i torrenti della regione; forse troveremo erba per tenere in vita cavalli e muli e non dovremo uccidere una parte del bestiame». 6 Si divisero la regione da percorrere; Acab andò per una strada e Abdia per un'altra.
7 Mentre Abdia era in cammino, ecco farglisi incontro Elia. Quegli lo riconobbe e si prostrò con la faccia a terra dicendo: «Non sei tu il mio signore Elia?». 8 Gli rispose: «Lo sono; su, di' al tuo padrone: C'è qui Elia». 9 Quegli disse: «Che male ho fatto perché tu consegni il tuo servo ad Acab perché egli mi uccida? 10 Per la vita del Signore tuo Dio, non esiste un popolo o un regno in cui il mio padrone non abbia mandato a cercarti. Se gli rispondevano: Non c'è! egli faceva giurare il popolo o il regno di non averti trovato. 11 Ora tu dici: Su, di' al tuo signore: C'è qui Elia! 12 Appena sarò partito da te, lo spirito del Signore ti porterà in un luogo a me ignoto. Se io vado a riferirlo ad Acab egli, non trovandoti, mi ucciderà; ora il tuo servo teme il Signore fin dalla sua giovinezza. 13 Non ti hanno forse riferito, mio signore, ciò che ho fatto quando Gezabele sterminava tutti i profeti del Signore, come io nascosi cento profeti, cinquanta alla volta, in una caverna e procurai loro pane e acqua? 14 E ora tu comandi: Su, di' al tuo signore: C'è qui Elia? Egli mi ucciderà». 15 Elia rispose: «Per la vita del Signore degli eserciti, alla cui presenza io sto, oggi stesso io mi mostrerò a lui».
16 Abdia andò incontro ad Acab e gli riferì la cosa. Acab si diresse verso Elia. 17 Appena lo vide, Acab disse a Elia: «Sei tu la rovina di Israele!». 18 Quegli rispose: «Io non rovino Israele, ma piuttosto tu insieme con la tua famiglia, perché avete abbandonato i comandi del Signore e tu hai seguito Baal. 19 Su, con un ordine raduna tutto Israele presso di me sul monte Carmelo insieme con i quattrocentocinquanta profeti di Baal e con i quattrocento profeti di Asera, che mangiano alla tavola di Gezabele».
20 Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti sul monte Carmelo. 21 Elia si accostò a tutto il popolo e disse: «Fino a quando zoppicherete con i due piedi? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui!». Il popolo non gli rispose nulla. 22 Elia aggiunse al popolo: «Sono rimasto solo, come profeta del Signore, mentre i profeti di Baal sono quattrocentocinquanta. 23 Dateci due giovenchi; essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo pongano sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Io preparerò l'altro giovenco e lo porrò sulla legna senza appiccarvi il fuoco. 24 Voi invocherete il nome del vostro dio e io invocherò quello del Signore. La divinità che risponderà concedendo il fuoco è Dio!». Tutto il popolo rispose: «La proposta è buona!».
25 Elia disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi il giovenco e cominciate voi perché siete più numerosi. Invocate il nome del vostro Dio, ma senza appiccare il fuoco». 26 Quelli presero il giovenco, lo prepararono e invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, gridando: «Baal, rispondici!». Ma non si sentiva un alito, né una risposta. Quelli continuavano a saltare intorno all'altare che avevano eretto. 27 Essendo già mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate con voce più alta, perché egli è un dio! Forse è soprappensiero oppure indaffarato o in viaggio; caso mai fosse addormentato, si sveglierà». 28 Gridarono a voce più forte e si fecero incisioni, secondo il loro costume, con spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue. 29 Passato il mezzogiorno, quelli ancora agivano da invasati ed era venuto il momento in cui si sogliono offrire i sacrifici, ma non si sentiva alcuna voce né una risposta né un segno di attenzione.
30 Elia disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi!». Tutti si avvicinarono. Si sistemò di nuovo l'altare del Signore che era stato demolito. 31 Elia prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei discendenti di Giacobbe, al quale il Signore aveva detto: «Israele sarà il tuo nome». 32 Con le pietre eresse un altare al Signore; scavò intorno un canaletto, capace di contenere due misure di seme. 33 Dispose la legna, squartò il giovenco e lo pose sulla legna. 34 Quindi disse: «Riempite quattro brocche d'acqua e versatele sull'olocausto e sulla legna!». Ed essi lo fecero. Egli disse: «Fatelo di nuovo!». Ed essi ripeterono il gesto. Disse ancora: «Per la terza volta!». Lo fecero per la terza volta. 35 L'acqua scorreva intorno all'altare; anche il canaletto si riempì d'acqua. 36 Al momento dell'offerta si avvicinò il profeta Elia e disse: «Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, oggi si sappia che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose per tuo comando. 37 Rispondimi, Signore, rispondimi e questo popolo sappia che tu sei il Signore Dio e che converti il loro cuore!». 38 Cadde il fuoco del Signore e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando l'acqua del canaletto. 39 A tal vista, tutti si prostrarono a terra ed esclamarono: «Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!». 40 Elia disse loro: «Afferrate i profeti di Baal; non ne scappi uno!». Li afferrarono. Elia li fece scendere nel torrente Kison, ove li scannò.
41 Elia disse ad Acab: «Su, mangia e bevi, perché sento un rumore di pioggia torrenziale». 42 Acab andò a mangiare e a bere. Elia si recò alla cima del Carmelo; gettatosi a terra, pose la faccia tra le proprie ginocchia. 43 Quindi disse al suo ragazzo: «Vieni qui, guarda verso il mare». Quegli andò, guardò e disse. «Non c'è nulla!». Elia disse: «Tornaci ancora per sette volte». 44 La settima volta riferì: «Ecco, una nuvoletta, come una mano d'uomo, sale dal mare». Elia gli disse: «Va' a dire ad Acab: Attacca i cavalli al carro e scendi perché non ti sorprenda la pioggia!». 45 Subito il cielo si oscurò per le nubi e per il vento; la pioggia cadde a dirotto. Acab montò sul carro e se ne andò a Izrèel. 46 La mano del Signore fu sopra Elia che, cintosi i fianchi, corse davanti ad Acab finché giunse a Izrèel.

19,1 Acab riferì a Gezabele ciò che Elia aveva fatto e che aveva ucciso di spada tutti i profeti. 2 Gezabele inviò un messaggero a Elia per dirgli: «Gli dèi mi facciano questo e anche di peggio, se domani a quest'ora non avrò reso te come uno di quelli». 3 Elia, impaurito, si alzò e se ne andò per salvarsi. Giunse a Bersabea di Giuda. Là fece sostare il suo ragazzo. 4 Egli si inoltrò nel deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto un ginepro. Desideroso di morire, disse: «Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri». 5 Si coricò e si addormentò sotto il ginepro. Allora, ecco un angelo lo toccò e gli disse: «Alzati e mangia!». 6 Egli guardò e vide vicino alla sua testa una focaccia cotta su pietre roventi e un orcio d'acqua. Mangiò e bevve, quindi tornò a coricarsi. 7 Venne di nuovo l'angelo del Signore, lo toccò e gli disse: «Su mangia, perché è troppo lungo per te il cammino». 8 Si alzò, mangiò e bevve. Con la forza datagli da quel cibo, camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l'Oreb.
9 Ivi entrò in una caverna per passarvi la notte, quand'ecco il Signore gli disse: «Che fai qui, Elia?». 10 Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi tentano di togliermi la vita». 11 Gli fu detto: «Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore». Ecco, il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. 12 Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero. 13 Come l'udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all'ingresso della caverna. Ed ecco, sentì una voce che gli diceva: «Che fai qui, Elia?». 14 Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi tentano di togliermi la vita».
15 Il Signore gli disse: «Su, ritorna sui tuoi passi verso il deserto di Damasco; giunto là, ungerai Hazaèl come re di Aram. 16 Poi ungerai Ieu, figlio di Nimsi, come re di Israele e ungerai Eliseo figlio di Safàt, di Abel-Mecola, come profeta al tuo posto. 17 Se uno scamperà dalla spada di Hazaèl, lo ucciderà Ieu; se uno scamperà dalla spada di Ieu, lo ucciderà Eliseo. 18 Io poi mi sono risparmiato in Israele settemila persone, quanti non hanno piegato le ginocchia a Baal e quanti non l'hanno baciato con la bocca».
19 Partito di lì, Elia incontrò Eliseo figlio di Safàt. Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il decimosecondo. Elia, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello. 20 Quegli lasciò i buoi e corse dietro a Elia, dicendogli: «Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò». Elia disse: «Va' e torna, perché sai bene che cosa ho fatto di te». 21 Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con gli attrezzi per arare ne fece cuocere la carne e la diede alla gente, perché la mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elia, entrando al suo servizio.

20,1 Ben-Hadàd, re di Aram, radunò tutto il suo esercito; con lui c'erano trentadue re con cavalli e carri. Egli marciò contro Samaria per cingerla d'assedio ed espugnarla. 2 Inviò messaggeri in città ad Acab, re di Israele, 3 per dirgli: «Dice Ben-Hadàd: Il tuo argento e il tuo oro appartiene a me e le tue donne e i tuoi figli minori sono per me». 4 Il re di Israele rispose: «Sia come dici tu, signore re; io e quanto ho siamo tuoi». 5 Ma i messaggeri tornarono di nuovo e dissero: «Dice Ben-Hadàd, il quale ci manda a te: Mi consegnerai il tuo argento, il tuo oro, le tue donne e i tuoi figli. 6 Domani, dunque, a quest'ora, manderò i miei servi che perquisiranno la tua casa e le case dei tuoi servi; essi prenderanno e asporteranno quanto sarà prezioso ai loro occhi». 7 Il re di Israele convocò tutti gli anziani della regione, ai quali disse: «Sappiate e vedete come costui ci voglia far del male. Difatti mi ha mandato a chiedere anche le mie donne e i miei figli, dopo che io non gli avevo rifiutato il mio argento e il mio oro». 8 Tutti gli anziani e tutto il popolo dissero: «Non ascoltarlo e non consentire!». 9 Egli disse ai messaggeri di Ben-Hadàd: «Dite al re vostro signore: Quanto hai imposto prima al tuo servo lo farò, ma la nuova richiesta non posso soddisfarla». I messaggeri andarono a riferire la risposta. 10 Ben-Hadàd allora gli mandò a dire: «Gli dèi mi facciano questo e anche di peggio, se la polvere di Samaria basterà per riempire il pugno di coloro che mi seguono». 11 Il re di Israele rispose: «Riferitegli: Chi cinge le armi non si vanti come chi le depone». 12 Nell'udire questa risposta - egli stava insieme con i re a bere sotto le tende - disse ai suoi ufficiali: «Circondate la città!». Ed essi la circondarono.
13 Ed ecco un profeta si avvicinò ad Acab, re di Israele, per dirgli: «Così dice il Signore: Vedi tutta questa moltitudine immensa? Ebbene oggi la metto in tuo potere; saprai che io sono il Signore». 14 Acab disse: «Per mezzo di chi?». Quegli rispose: «Così dice il Signore: Per mezzo dei giovani dei capi delle province». Domandò: «Chi attaccherà la battaglia?». Rispose: «Tu!». 15 Acab ispezionò i giovani dei capi delle province; erano duecentotrentadue. Dopo di loro ispezionò tutto il popolo, tutti gli Israeliti: erano settemila. 16 A mezzogiorno fecero una sortita. Ben-Hadàd stava bevendo sotto le tende insieme con i trentadue re suoi alleati. 17 Per primi uscirono i giovani dei capi delle province. Fu mandato ad avvertire Ben-Hadàd: «Alcuni uomini sono usciti da Samaria!». 18 Quegli disse: «Se sono usciti con intenzioni pacifiche, catturateli vivi; se sono usciti per combattere, catturateli ugualmente vivi». 19 Usciti dunque quelli dalla città, cioè i giovani dei capi delle province e l'esercito che li seguiva, 20 ognuno di loro uccise chi gli si fece davanti. Gli Aramei fuggirono, inseguiti da Israele. Ben-Hadàd, re di Aram, scampò a cavallo insieme con alcuni cavalieri. 21 Uscì quindi il re di Israele, che si impadronì dei cavalli e dei carri e inflisse ad Aram una grande sconfitta.
22 Allora il profeta si avvicinò al re di Israele e gli disse: «Su, sii forte; sappi e vedi quanto dovrai fare, perché l'anno prossimo il re di Aram muoverà contro di te».
23 Ma i servi del re di Aram dissero a lui: «Il loro Dio è un Dio dei monti; per questo ci sono stati superiori; forse se li attaccassimo in pianura, saremmo superiori a loro. 24 Eseguisci questo progetto: ritira i re, ognuno dal suo luogo, e sostituiscili con governatori. 25 Tu prepara un esercito come quello che hai perduto: cavalli come quei cavalli e carri come quei carri; quindi li attaccheremo in pianura e senza dubbio li batteremo». Egli ascoltò la loro proposta e agì in tal modo.
26 L'anno dopo, Ben-Hadàd ispezionò gli Aramei, quindi andò ad Afek per attaccare gli Israeliti. 27 Gli Israeliti, organizzati e approvvigionati, mossero loro incontro, accampandosi di fronte; sembravano due greggi di capre, mentre gli Aramei inondavano il paese.
28 Un uomo di Dio si avvicinò al re d'Israele e gli disse: «Così dice il Signore: Poiché gli Aramei hanno affermato: Il Signore è Dio dei monti e non Dio delle valli, io metterò in tuo potere tutta questa moltitudine immensa; così saprai che io sono il Signore». 29 Per sette giorni stettero accampati gli uni di fronte agli altri. Al settimo giorno si attaccò battaglia. Gli Israeliti in un giorno uccisero centomila fanti aramei. 30 I superstiti fuggirono in Afek, nella città, le cui mura caddero sui ventisettemila superstiti.
Ben-Hadàd fuggì; entrato in una casa, per nascondersi passava da una stanza all'altra. 31 I suoi ministri gli dissero: «Ecco, abbiamo sentito che i re di Israele sono re clementi. Indossiamo sacchi ai fianchi e mettiamoci corde sulla testa e usciamo incontro al re di Israele. Forse ti lascerà in vita». 32 Si legarono sacchi ai fianchi e corde sulla testa, quindi si presentarono al re di Israele e dissero: «Il tuo servo Ben-Hadàd dice: Su, lasciami in vita!». Quegli domandò: «È ancora vivo? Egli è mio fratello!». 33 Gli uomini vi scorsero un buon auspicio, si affrettarono a cercarne una conferma da lui. Dissero: «Ben-Hadàd è tuo fratello!». Quegli soggiunse: «Andate a prenderlo». Ben-Hadàd si recò da lui, che lo fece salire sul carro. 34 Ben-Hadàd gli disse: «Restituirò le città che mio padre ha prese a tuo padre; tu potrai disporre di mercati in Damasco come mio padre ne aveva in Samaria». Ed egli: «Io a questo patto ti lascerò andare». E concluse con lui l'alleanza e lo lasciò andare.
35 Allora uno dei figli dei profeti disse al compagno per ordine del Signore: «Picchiami!». L'uomo si rifiutò di picchiarlo. 36 Quegli disse: «Poiché non hai obbedito alla voce del Signore, appena ti sarai separato da me, un leone ti ucciderà». Mentre si allontanava, incontrò un leone che l'uccise. 37 Quegli, incontrato un altro uomo, gli disse: «Picchiami!». E quegli lo percosse a sangue. 38 Il profeta andò ad attendere il re sulla strada, dopo essersi reso irriconoscibile con una benda agli occhi. 39 Quando passò il re, gli gridò: «Il tuo servo era nel cuore della battaglia, quando un uomo si staccò e mi portò un individuo dicendomi: Fa' la guardia a quest'uomo! Se ti scappa, la tua vita pagherà per la sua oppure dovrai sborsare un talento d'argento. 40 Mentre il tuo servo era occupato qua e là, quegli scomparve». Il re di Israele disse a lui: «La tua condanna è giusta; l'hai proferita tu stesso!». 41 Ma quegli immediatamente si tolse la benda dagli occhi e il re di Israele riconobbe che era uno dei profeti. 42 Costui gli disse: «Così dice il Signore: Perché hai lasciato andare libero quell'uomo da me votato allo sterminio, la tua vita pagherà per la sua, il tuo popolo per il suo popolo». 43 Il re di Israele se ne andò a casa amareggiato e irritato ed entrò in Samaria.

21,1 In seguito avvenne il seguente episodio. Nabot di Izreèl possedeva una vigna vicino al palazzo di Acab re di Samaria. 2 Acab disse a Nabot: «Cedimi la tua vigna; siccome è vicina alla mia casa, ne farei un orto. In cambio ti darò una vigna migliore oppure, se preferisci, te la pagherò in denaro al prezzo che vale». 3 Nabot rispose ad Acab: «Mi guardi il Signore dal cederti l'eredità dei miei padri».
4 Acab se ne andò a casa amareggiato e sdegnato per le parole dettegli da Nabot di Izreèl, che aveva affermato: «Non ti cederò l'eredità dei miei padri». Si coricò sul letto, si girò verso la parete e non volle mangiare. 5 Entrò da lui la moglie Gezabele e gli domandò: «Perché mai il tuo spirito è tanto amareggiato e perché non vuoi mangiare?». 6 Le rispose: «Perché ho detto a Nabot di Izreèl: Cedimi la tua vigna per denaro o, se preferisci, te la cambierò con un'altra vigna ed egli mi ha risposto: Non cederò la mia vigna!». 7 Allora sua moglie Gezabele gli disse: «Tu ora eserciti il regno su Israele? Alzati, mangia e il tuo cuore gioisca. Te la darò io la vigna di Nabot di Izreèl!».
8 Essa scrisse lettere con il nome di Acab, le sigillò con il suo sigillo, quindi le spedì agli anziani e ai capi, che abitavano nella città di Nabot. 9 Nelle lettere scrisse: «Bandite un digiuno e fate sedere Nabot in prima fila tra il popolo. 10 Di fronte a lui fate sedere due uomini iniqui, i quali l'accusino: Hai maledetto Dio e il re! Quindi conducetelo fuori e lapidatelo ed egli muoia». 11 Gli uomini della città di Nabot, gli anziani e i capi che abitavano nella sua città, fecero come aveva ordinato loro Gezabele, ossia come era scritto nelle lettere che aveva loro spedite. 12 Bandirono il digiuno e fecero sedere Nabot in prima fila tra il popolo. 13 Vennero due uomini iniqui, che si sedettero di fronte a lui. Costoro accusarono Nabot davanti al popolo affermando: «Nabot ha maledetto Dio e il re». Lo condussero fuori della città e lo uccisero lapidandolo. 14 Quindi mandarono a dire a Gezabele: «Nabot è stato lapidato ed è morto». 15 Appena sentì che Nabot era stato lapidato e che era morto, disse ad Acab: «Su, impadronisciti della vigna di Nabot di Izreèl, il quale ha rifiutato di vendertela, perché Nabot non vive più, è morto». 16 Quando sentì che Nabot era morto, Acab si mosse per scendere nella vigna di Nabot di Izreèl a prenderla in possesso.
17 Allora il Signore disse a Elia il Tisbita: 18 «Su, recati da Acab, re di Israele, che abita in Samaria; ecco è nella vigna di Nabot, ove è sceso a prenderla in possesso. 19 Gli riferirai: Così dice il Signore: Hai assassinato e ora usurpi! Per questo dice il Signore: Nel punto ove lambirono il sangue di Nabot, i cani lambiranno anche il tuo sangue». 20 Acab disse a Elia: «Mi hai dunque colto in fallo, o mio nemico!». Quegli soggiunse: «Sì, perché ti sei venduto per fare ciò che è male agli occhi del Signore. 21 Ecco ti farò piombare addosso una sciagura; ti spazzerò via. Sterminerò, nella casa di Acab, ogni maschio, schiavo o libero in Israele. 22 Renderò la tua casa come la casa di Geroboamo, figlio di Nebàt, e come la casa di Baasa, figlio di Achia, perché tu mi hai irritato e hai fatto peccare Israele. 23 Riguardo poi a Gezabele il Signore dice: I cani divoreranno Gezabele nel campo di Izreèl. 24 Quanti della famiglia di Acab moriranno in città li divoreranno i cani; quanti moriranno in campagna li divoreranno gli uccelli dell'aria».
25 In realtà nessuno si è mai venduto a fare il male agli occhi del Signore come Acab, istigato dalla propria moglie Gezabele. 26 Commise molti abomini, seguendo gli idoli, come avevano fatto gli Amorrei, che il Signore aveva distrutto davanti ai figli d'Israele.
27 Quando sentì tali parole, Acab si strappò le vesti, indossò un sacco sulla carne e digiunò; si coricava con il sacco e camminava a testa bassa. 28 Il Signore disse a Elia, il Tisbita: 29 «Hai visto come Acab si è umiliato davanti a me? Poiché si è umiliato davanti a me, non farò piombare la sciagura durante la sua vita, ma la farò scendere sulla sua casa durante la vita del figlio».

22,1 Trascorsero tre anni senza guerra fra Aram e Israele. 2 Nel terzo anno Giòsafat re di Giuda fece visita al re di Israele. 3 Ora il re di Israele aveva detto ai suoi ufficiali: «Non sapete che Ramot di Gàlaad è nostra? Eppure noi ce ne stiamo inerti, senza riprenderla dalle mani di Aram». 4 Disse a Giòsafat: «Verresti con me a combattere per Ramot di Gàlaad?». Giòsafat rispose al re di Israele: «Conta su di me come su te stesso, sul mio popolo come sul tuo, sui miei cavalli come sui tuoi».
5 Giòsafat disse al re di Israele: «Consulta oggi stesso la parola del Signore». 6 Il re di Israele radunò i profeti, in numero di circa quattrocento, e domandò loro: «Devo muovere contro Ramot di Gàlaad oppure devo rinunziarvi?». Risposero: «Attaccala; il Signore la metterà nelle mani del re». 7 Giòsafat disse: «Non c'è più nessun altro profeta del Signore da consultare?». 8 Il re di Israele rispose a Giòsafat: «Ci sarebbe ancora un uomo, attraverso il quale si potrebbe consultare il Signore, ma io lo detesto perché non mi predice altro che male, mai qualcosa di buono. Si tratta di Michea, figlio di Imla». Giòsafat disse: «Il re non parli così!». 9 Il re di Israele, chiamato un eunuco, gli ordinò: «Convoca subito Michea, figlio di Imla».
10 Il re di Israele e Giòsafat re di Giuda sedevano ognuno sul suo trono, vestiti dei loro mantelli, nell'aia di fronte alla porta di Samaria; tutti i profeti predicevano davanti a loro. 11 Sedecìa, figlio di Chenaana, che si era fatte corna di ferro, affermava: «Dice il Signore: Con queste cozzerai contro gli Aramei fino al loro sterminio». 12 Tutti i profeti predicevano allo stesso modo: «Assali Ramot di Gàlaad, riuscirai. Il Signore la metterà nelle mani del re».
13 Il messaggero, che era andato a chiamare Michea, gli disse: «Ecco, le parole dei profeti sono concordi nel predire il successo del re; ora la tua parola sia identica alla loro; preannunzia il successo». 14 Michea rispose: «Per la vita del Signore, comunicherò quanto il Signore mi dirà». 15 Si presentò al re che gli domandò: «Michea, dobbiamo muovere contro Ramot di Gàlaad oppure dobbiamo rinunziarvi?». Gli rispose: «Attaccala, riuscirai; il Signore la metterà nelle mani del re». 16 Il re gli disse: «Quante volte ti devo scongiurare di non dirmi se non la verità nel nome del Signore?». 17 Quegli disse:
«Vedo tutti gli Israeliti
vagare sui monti
come pecore senza pastore.
Il Signore dice: Non hanno padroni; ognuno torni a casa in pace».
18 Il re di Israele disse a Giòsafat: «Non te l'avevo forse detto che non mi avrebbe profetizzato nulla di buono, ma solo il male?». 19 Michea disse: «Per questo, ascolta la parola del Signore. Io ho visto il Signore seduto sul trono; tutto l'esercito del cielo gli stava intorno, a destra e a sinistra. 20 Il Signore ha domandato: Chi ingannerà Acab perché muova contro Ramot di Gàlaad e vi perisca? Chi ha risposto in un modo e chi in un altro. 21 Si è fatto avanti uno spirito che - postosi davanti al Signore - ha detto: Lo ingannerò io. Il Signore gli ha domandato: Come? 22 Ha risposto: Andrò e diventerò spirito di menzogna sulla bocca di tutti i suoi profeti. Quegli ha detto: Lo ingannerai senz'altro; ci riuscirai; va' e fa' così. 23 Ecco, dunque, il Signore ha messo uno spirito di menzogna sulla bocca di tutti questi tuoi profeti; ma il Signore a tuo riguardo preannunzia una sciagura».
24 Allora Sedecìa, figlio di Chenaana, si avvicinò e percosse Michea sulla guancia dicendo: «Per quale via lo spirito del Signore è passato quando è uscito da me per parlare a te?». 25 Michea rispose: «Ecco, lo vedrai quando passerai di stanza in stanza per nasconderti». 26 Il re di Israele disse: «Prendi Michea e conducilo da Amon governatore della città e da Ioas figlio del re. 27 Dirai loro: Il re ordina: Mettetelo in prigione e mantenetelo con il minimo indispensabile di pane e di acqua finché tornerò sano e salvo». 28 Michea disse: «Se tornerai in pace, il Signore non ha parlato per mio mezzo».
29 Il re di Israele marciò, insieme con Giòsafat re di Giuda, contro Ramot di Gàlaad. 30 Il re di Israele disse a Giòsafat: «Io per combattere mi travestirò: tu resta con i tuoi abiti». Il re di Israele si travestì ed entrò in battaglia. 31 Il re di Aram aveva ordinato ai capi dei suoi carri - erano trentadue -: «Non combattete contro nessuno, piccolo o grande, se non contro il re di Israele». 32 Appena videro Giòsafat, i capi dei carri dissero: «Certo, questi è il re di Israele». Si volsero contro di lui per investirlo. Giòsafat lanciò un grido 33 e allora i capi dei carri si accorsero che egli non era il re di Israele e si allontanarono da lui.
34 Ma un uomo tese a caso l'arco e colpì il re di Israele fra le maglie dell'armatura e la corazza. Il re disse al suo cocchiere: «Gira, portami fuori della mischia, perché sono ferito». 35 La battaglia infuriò per tutto quel giorno; il re se ne stava sul suo carro di fronte agli Aramei. Alla sera morì; il sangue della sua ferita era colato sul fondo del carro. 36 Al tramonto un grido si diffuse per l'accampamento: «Ognuno alla sua città e ognuno alla sua tenda! 37 Il re è morto!». Lo portarono in Samaria e là lo seppellirono. 38 Il carro fu lavato nella piscina di Samaria dove si lavavano le prostitute e i cani leccarono il suo sangue, secondo la parola pronunziata dal Signore.
39 Le altre gesta di Acab, tutte le sue azioni, la costruzione della casa d'avorio e delle città da lui erette, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 40 Acab si addormentò con i suoi padri. Al suo posto divenne re suo figlio Acazia.
41 Giòsafat figlio di Asa divenne re su Giuda l'anno quarto di Acab, re di Israele. 42 Quando divenne re, Giòsafat aveva trentacinque anni; regnò venticinque anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Azuba figlia di Silchi. 43 Imitò in tutto la condotta di Asa suo padre, senza deviazioni, facendo ciò che è giusto agli occhi del Signore. 44 Ma non scomparvero le alture; il popolo ancora sacrificava e offriva incenso sulle alture. 45 Giòsafat fu in pace con il re di Israele.
46 Le altre gesta di Giòsafat, le prodezze compiute da lui e le sue guerre sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 47 Egli spazzò via dalla regione il resto dei prostituti sacri, che esistevano al tempo di suo padre Asa.
48 Allora non c'era re in Edom; lo sostituiva un governatore. 49 Giòsafat costruì navi di Tarsis per andare a cercare l'oro in Ofir; ma non ci andò, perché le navi si sfasciarono in Ezion-Gheber. 50 Allora Acazia, figlio di Acab, disse a Giòsafat: «I miei servi si uniscano ai tuoi per costituire gli equipaggi delle navi». Ma Giòsafat non accettò.
51 Giòsafat si addormentò con i suoi padri, con i quali fu sepolto nella città di Davide suo antenato e al suo posto divenne re suo figlio Ioram.
52 Acazia, figlio di Acab, divenne re d'Israele in Samaria nell'anno diciassette di Giòsafat, re di Giuda; regnò due anni su Israele. 53 Fece ciò che è male agli occhi del Signore; imitò la condotta di suo padre, quella di sua madre e quella di Geroboamo, figlio di Nebàt, che aveva fatto peccare Israele. 54 Venerò Baal e si prostrò davanti a lui irritando il Signore, Dio di Israele, proprio come aveva fatto suo padre.

1Re 11

1 Ma il re Salomone amò donne straniere, moabite, ammonite, idumee, di Sidòne e hittite, 2 appartenenti a popoli, di cui aveva detto il Signore agli Israeliti: «Non andate da loro ed essi non vengano da voi: perché certo faranno deviare i vostri cuori dietro i loro dèi». Salomone si legò a loro per amore. 3 Aveva settecento principesse per mogli e trecento concubine; le sue donne gli pervertirono il cuore. 4 Quando Salomone fu vecchio, le sue donne l'attirarono verso dèi stranieri e il suo cuore non restò più tutto con il Signore suo Dio come il cuore di Davide suo padre. 5 Salomone seguì Astàrte, dea di quelli di Sidòne, e Milcom, obbrobrio degli Ammoniti. 6 Salomone commise quanto è male agli occhi del Signore e non fu fedele al Signore come lo era stato Davide suo padre.
7 Salomone costruì un'altura in onore di Camos, obbrobrio dei Moabiti, sul monte che è di fronte a Gerusalemme, e anche in onore di Milcom, obbrobrio degli Ammoniti. 8 Allo stesso modo fece per tutte le sue donne straniere, che offrivano incenso e sacrifici ai loro dèi.
9 Il Signore, perciò, si sdegnò con Salomone, perché aveva distolto il cuore dal Signore Dio d'Israele, che gli era apparso due volte 10 e gli aveva comandato di non seguire altri dèi, ma Salomone non osservò quanto gli aveva comandato il Signore. 11 Allora disse a Salomone: «Poiché ti sei comportato così e non hai osservato la mia alleanza né i decreti che ti avevo impartiti, ti strapperò via il regno e lo consegnerò a un tuo suddito. 12 Tuttavia non farò ciò durante la tua vita per amore di Davide tuo padre; lo strapperò dalla mano di tuo figlio. 13 Ma non tutto il regno gli strapperò; una tribù la darò a tuo figlio per amore di Davide mio servo e per amore di Gerusalemme, città da me eletta».
14 Il Signore suscitò contro Salomone un avversario, l'idumeo Hadàd che era della stirpe regale di Edom. 15 Dopo la disfatta inflitta da Davide a Edom, quando Ioab capo dell'esercito era andato a seppellire i cadaveri e aveva ucciso tutti i maschi di Edom - 16 Ioab e tutto Israele vi si erano fermati sei mesi per sterminare tutti i maschi di Edom - 17 Hadàd con alcuni Idumei a servizio del padre fuggì in Egitto. Allora Hadàd era giovinetto. 18 Essi partirono da Madian e andarono in Paran; presero con sé uomini di Paran e andarono in Egitto dal faraone, che ospitò Hadàd, gli assicurò il mantenimento, parlò con lui e gli assegnò terreni. 19 Hadàd trovò grazia agli occhi del faraone, che gli diede in moglie una sua cognata, la sorella della regina Tafni. 20 La sorella di Tafni gli partorì il figlio Ghenubàt, che Tafni allevò nel palazzo del faraone. Ghenubàt visse nella casa del faraone tra i figli del faraone. 21 Quando Hadàd seppe in Egitto che Davide si era addormentato con i suoi padri e che era morto Ioab capo dell'esercito, disse al faraone: «Lasciami partire; voglio andare nel mio paese». 22 Il faraone gli rispose: «Ti manca forse qualcosa nella mia casa perché tu cerchi di andare nel tuo paese?». Quegli soggiunse: «No! ma, ti prego, lasciami andare». Ecco il male fatto da Hadàd: fu nemico di Israele e regnò su Edom.
23 Dio suscitò contro Salomone un altro avversario, Razòn figlio di Eliada, che era fuggito da Hadad-Ezer re di Zoba, suo signore. 24 Egli adunò gente contro di lui e divenne capo di una banda, quando Davide aveva massacrato gli Aramei. Quindi egli prese Damasco, vi si stabilì e ne divenne re. 25 Fu avversario di Israele per tutta la vita di Salomone.
26 Anche Geroboamo, figlio dell'efraimita Nebàt, di Zereda - sua madre, una vedova, si chiamava Zerua -, mentre era al servizio di Salomone, insorse contro il re. 27 La causa della sua ribellione al re fu la seguente: Salomone costruiva il Millo e chiudeva la breccia apertasi nella città di Davide suo padre; 28 Geroboamo era un uomo di riguardo; Salomone, visto come il giovane lavorava, lo nominò sorvegliante di tutti gli operai della casa di Giuseppe. 29 In quel tempo Geroboamo, uscito da Gerusalemme, incontrò per strada il profeta Achia di Silo, che indossava un mantello nuovo; erano loro due soli, in campagna. 30 Achia afferrò il mantello nuovo che indossava e lo lacerò in dodici pezzi. 31 Quindi disse a Geroboamo: «Prendine dieci pezzi, poiché dice il Signore, Dio di Israele: Ecco lacererò il regno dalla mano di Salomone e ne darò a te dieci tribù. 32 A lui rimarrà una tribù a causa di Davide mio servo e a causa di Gerusalemme, città da me scelta fra tutte le tribù di Israele. 33 Ciò avverrà perché egli mi ha abbandonato, si è prostrato davanti ad Astàrte dea di quelli di Sidòne, a Camos dio dei Moabiti, e a Milcom dio degli Ammoniti, e non ha seguito le mie vie compiendo ciò che è retto ai miei occhi, osservando i miei comandi e i miei decreti, come aveva fatto Davide suo padre. 34 Non gli toglierò il regno di mano, perché l'ho stabilito capo per tutti i giorni della sua vita a causa di Davide, mio servo da me scelto, il quale ha osservato i miei comandi e i miei decreti. 35 Toglierò il regno dalla mano di suo figlio e ne consegnerò a te dieci tribù. 36 A suo figlio lascerò una tribù perché a causa di Davide mio servo ci sia sempre una lampada dinanzi a me in Gerusalemme, città che mi sono scelta per porvi il mio nome. 37 Io prenderò te e tu regnerai su quanto vorrai; sarai re di Israele. 38 Se ascolterai quanto ti comanderò, se seguirai le mie vie e farai quanto è giusto ai miei occhi osservando i miei decreti e i miei comandi, come ha fatto Davide mio servo, io sarò con te e ti edificherò una casa stabile come l'ho edificata per Davide. Ti consegnerò Israele; 39 umilierò la discendenza di Davide per questo motivo, ma non per sempre».
40 Salomone cercò di uccidere Geroboamo, il quale però trovò rifugio in Egitto presso Sisach, re di quella regione. Geroboamo rimase in Egitto fino alla morte di Salomone.
41 Le altre gesta di Salomone, le sue azioni e la sua sapienza, sono descritte nel libro della gesta di Salomone. 42 Il tempo in cui Salomone aveva regnato in Gerusalemme su tutto Israele fu di quaranta anni. 43 Salomone si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide suo padre; gli succedette nel regno il figlio Roboamo.

1Re 7

1 Salomone costruì anche la propria reggia e la portò a compimento in tredici anni. 2 Costruì il palazzo detto Foresta del Libano, lungo cento cubiti, largo cinquanta e alto trenta su tre ordini di colonne di cedro e con capitelli di cedro sulle colonne. 3 Un soffitto di cedro si stendeva sopra le stanze che poggiavano sulle colonne; queste erano quarantacinque, quindici per fila. 4 Vi erano tre serie di finestre, che si corrispondevano faccia a faccia tre volte. 5 Le porte e i loro stipiti erano a forma quadrangolare; le finestre erano le une di fronte alle altre per tre volte.
6 Costruì il vestibolo delle colonne, lungo cinquanta cubiti e largo trenta. Sul davanti c'era un vestibolo e altre colonne e davanti ad esse una tettoia. 7 Fece anche il vestibolo del trono, ove rendeva giustizia, cioè il vestibolo della giustizia; era di cedro dal pavimento alle travi.
8 La reggia, dove abitava, fu costruita con il medesimo disegno, in un secondo cortile, all'interno rispetto al vestibolo; nello stile di tale vestibolo fece anche una casa per la figlia del faraone, che Salomone aveva sposata.
9 Tutte queste costruzioni erano di pietre pregiate, squadrate secondo misura, segate con la sega sul lato interno ed esterno, dalle fondamenta ai cornicioni e al di fuori fino al cortile maggiore. 10 Le fondamenta erano di pietre pregiate, pietre grandi dieci o otto cubiti. 11 Al di sopra erano pietre pregiate, squadrate a misura, e legno di cedro. 12 Il cortile maggiore comprendeva tre ordini di pietre squadrate e un ordine di tavole di cedro; era simile al cortile interno del tempio e al vestibolo del tempio.
13 Salomone fece venire da Tiro Chiram, 14 figlio di una vedova della tribù di Nèftali; suo padre era di Tiro e lavorava il bronzo. Era dotato di grande capacità tecnica, di intelligenza e di talento, esperto in ogni genere di lavoro in bronzo. Egli si recò dal re ed eseguì le sue commissioni.
15 Fuse due colonne di bronzo, ognuna alta diciotto cubiti e dodici di circonferenza. 16 Fece due capitelli, fusi in bronzo, da collocarsi sulla cima delle colonne; l'uno e l'altro erano alti cinque cubiti.
17 Fece due reticolati per coprire i capitelli che erano sopra le colonne, un reticolato per un capitello e un reticolato per l'altro capitello. 18 Fece melagrane su due file intorno al reticolato per coprire i capitelli sopra le colonne; allo stesso modo fece per il secondo capitello. 19 I capitelli sopra le colonne erano a forma di giglio. 20 C'erano capitelli sopra le colonne, applicati alla sporgenza che era al di là del reticolato; essi contenevano duecento melagrane in fila intorno a ogni capitello. 21 Eresse le colonne nel vestibolo del tempio. Eresse la colonna di destra, che chiamò Iachin ed eresse la colonna di sinistra, che chiamò Boaz. 22 Così fu terminato il lavoro delle colonne.
23 Fece un bacino di metallo fuso di dieci cubiti da un orlo all'altro, rotondo; la sua altezza era di cinque cubiti e la sua circonferenza di trenta cubiti. 24 Intorno, sotto l'orlo, c'erano cucurbite, dieci per ogni cubito; le cucurbite erano disposte in due file ed erano state colate insieme con il bacino. 25 Questo poggiava su dodici buoi; tre guardavano verso settentrione, tre verso occidente, tre verso meridione e tre verso oriente. Il bacino poggiava su di essi e le loro parti posteriori erano rivolte verso l'interno. 26 Il suo spessore era di un palmo; il suo orlo fatto come l'orlo di un calice era a forma di giglio. Conteneva duemila bat.
27 Fece dieci basi di bronzo, ciascuna lunga quattro cubiti, larga quattro e alta tre cubiti. 28 Ecco come erano fatte le basi: si componevano di doghe e di traverse incrociate con le doghe. 29 Sulle doghe che erano fra le traverse c'erano leoni, buoi e cherubini; le stesse figure erano sulle traverse. Sopra e sotto i leoni e i buoi c'erano ghirlande a forma di festoni. 30 Ciascuna base aveva quattro ruote di bronzo con gli assi di bronzo; i suoi quattro piedi avevano sporgenze, sotto il bacino; le sporgenze erano di metallo fuso e situate al di là di ogni ghirlanda. 31 L'estremità della base, dalla parte della sporgenza e sopra, era di un cubito; tale estremità era rotonda, fatta in forma di sostegno, alta un cubito e mezzo; anche su tale estremità c'erano sculture. Le traverse erano di forma quadrata, non rotonda. 32 Le quattro ruote erano sotto le traverse; gli assi delle ruote erano fissati alla base; l'altezza di ogni ruota era di un cubito e mezzo. 33 Le ruote erano lavorate come le ruote di un carro; i loro assi, i loro quarti, i loro raggi e i loro mozzi erano tutti di metallo fuso. 34 Quattro sporgenze erano sui quattro angoli di ciascuna base; la sporgenza e la base erano di un sol pezzo. 35 Alla cima della base c'era un sostegno rotondo, alto mezzo cubito; alla cima della base c'erano i manici; le traverse e la base erano di un sol pezzo. 36 Sulle sue pareti scolpì cherubini, leoni e palme, secondo gli spazi liberi, e ghirlande intorno. 37 Fuse le dieci basi in un medesimo stampo, identiche nella misura e nella forma.
38 Fuse poi anche dieci bacini di bronzo; ognuno conteneva quaranta bat ed era di quattro cubiti; un bacino per ogni base, per le dieci basi. 39 Pose cinque delle basi sul lato destro del tempio e cinque su quello sinistro. Pose la vasca sul lato destro del tempio, a sud-est.
40 Chiram preparò inoltre caldaie, palette e vassoi. E terminò tutte le commissioni del re Salomone per il tempio del Signore, 41 cioè le due colonne, i globi dei capitelli che erano sopra le colonne, i due reticolati per coprire i due globi dei capitelli che erano sopra le colonne, 42 le quattrocento melagrane sui due reticolati, due file di melagrane per ciascun reticolato, 43 le dieci basi e i dieci bacini sulle basi, 44 il bacino e i dodici buoi sotto il bacino, 45 le caldaie, le palette, i vassoi e tutti quei vasi che Chiram aveva fatti al re Salomone per il tempio del Signore; tutto era di bronzo rifinito. 46 Il re li fece fondere nella valle del Giordano, in suolo argilloso, fra Succot e Zartan. 47 Salomone installò tutti gli arredi in quantità molto grande: non si poteva calcolare il peso del bronzo.
48 Salomone fece anche tutti gli arredi del tempio del Signore, l'altare d'oro, le tavole d'oro su cui si ponevano i pani dell'offerta, 49 i cinque candelabri a destra e i cinque a sinistra di fronte alla cella d'oro purissimo, i fiori, le lampade, gli smoccolatoi d'oro, 50 le coppe, i coltelli, gli aspersori, i mortai e i bracieri d'oro purissimo, i cardini per le porte del tempio interno, cioè per il Santo dei santi, e i battenti d'oro per la navata. 51 Fu così terminato tutto il lavoro che il re Salomone aveva fatto per il tempio. Salomone presentò le offerte fatte da Davide suo padre, cioè l'argento, l'oro e i vari oggetti; le depositò nei tesori del tempio.

Nuova Riveduta:

1Re

(De 32:15-18; Os 10:1; 4:15)
Regno di Salomone
1:1-11:43 (2Cr 1-9)(2S 7:12-15; Sl 89)
Vecchiaia di Davide
(Ec 12:3-7; 4:11) Sl 45:10-11
1,1 Il re Davide era vecchio, avanti negli anni; e, per quanto lo coprissero con indumenti, non poteva riscaldarsi. 2 Perciò i suoi servitori gli dissero: «Si cerchi per il nostro signore una ragazza vergine, che stia al servizio del re, ne abbia cura, e dorma fra le sue braccia, e così il re nostro signore si riscalderà». 3 Cercarono dunque per tutto il paese d'Israele una bella ragazza; trovarono Abisag, la Sunamita, e la condussero dal re. 4 La ragazza era bellissima, si prendeva cura del re, e lo serviva; ma il re non ebbe rapporti con lei.

Adonia aspira al regno
2S 15:1-12; Ro 12:3
5 Adonia, figlio di Agghit, mosso dall'ambizione, diceva: «Sarò io il re!» E si procurò carri, cavalieri, e cinquanta uomini che correvano davanti a lui. 6 Suo padre non gli aveva mai fatto un rimprovero in vita sua, dicendogli: «Perché fai così?» Adonia era inoltre di bellissimo aspetto, ed era nato subito dopo Absalom. 7 Egli prese accordi con Ioab, figlio di Seruia, e con il sacerdote Abiatar; essi si misero dalla sua parte e lo favorirono. 8 Ma il sacerdote Sadoc, Benaia, figlio di Ieoiada, il profeta Natan, Simei, Rei e gli uomini valorosi di Davide non erano dalla parte di Adonia. 9 Adonia sacrificò pecore, buoi e vitelli grassi vicino al masso di Zoelet, che è accanto alla fontana di Roghel, e invitò tutti i suoi fratelli, figli del re, e tutti gli uomini di Giuda che erano al servizio del re; 10 ma non invitò il profeta Natan, né Benaia, né gli uomini valorosi, né Salomone suo fratello.

Salomone re d'Israele
(1Cr 17:11-15; 22:6-13) Pr 16:10, 12; 2Co 1:17-20
11 Allora Natan parlò a Bat-Sceba, madre di Salomone, e le disse: «Non hai udito che Adonia, figlio di Agghit, è diventato re senza che Davide nostro signore ne sappia nulla? 12 Vieni dunque, e permetti che io ti dia un consiglio, affinché tu salvi la tua vita e quella di tuo figlio Salomone. 13 Va', entra dal re Davide e digli: "O re, mio signore, non giurasti alla tua serva, dicendo: 'Salomone, tuo figlio, regnerà dopo di me, sedendo sul mio trono'? Perché dunque regna Adonia?" 14 Ecco, mentre tu starai ancora parlando al re, io entrerò dopo di te, e confermerò le tue parole».
15 Bat-Sceba entrò dunque nella camera del re. Il re era molto vecchio e Abisag, la Sunamita, lo serviva. 16 Bat-Sceba s'inchinò e si prostrò davanti al re. Il re disse: «Che vuoi?» 17 Lei gli rispose: «Mio signore, alla tua serva tu giurasti per il SIGNORE, il tuo Dio, dicendo: "Salomone, tuo figlio, regnerà dopo di me, sedendo sul mio trono". 18 Ora, invece, ecco che Adonia è diventato re senza che tu, o re mio signore, ne sappia nulla. 19 Ha sacrificato buoi, vitelli grassi e pecore in gran numero, e ha invitato tutti i figli del re, il sacerdote Abiatar e Ioab, il capo dell'esercito, ma non ha invitato il tuo servo Salomone. 20 Ora gli occhi di tutto Israele sono rivolti verso di te, o re mio signore, perché tu gli dichiari chi debba sedere sul trono del re mio signore, dopo di lui. 21 Altrimenti, quando il re mio signore si sarà addormentato con i suoi padri, io e mio figlio Salomone saremo trattati come colpevoli».
22 Lei parlava ancora con il re, quando arrivò il profeta Natan. 23 Andarono a dire al re: «Ecco il profeta Natan». Questi venne in presenza del re, e gli si prostrò davanti con la faccia a terra. 24 Natan disse: «O re, mio signore, sei tu che hai detto: "Adonia regnerà dopo di me, sedendo sul mio trono?" 25 Infatti oggi egli è sceso, ha sacrificato buoi, vitelli grassi e pecore in gran numero, e ha invitato tutti i figli del re, i capi dell'esercito e il sacerdote Abiatar; ed ecco che mangiano e bevono davanti a lui, e dicono: "Viva il re Adonia!" 26 Ma egli non ha invitato me, tuo servo, né il sacerdote Sadoc, né Benaia figlio di Ieoiada, né Salomone tuo servitore. 27 Tutto questo è proprio stato fatto dal re mio signore, senza dichiarare al tuo servo chi sia colui che deve sedere sul trono del re mio signore dopo di lui?»
28 Il re Davide rispose: «Chiamatemi Bat-Sceba». Lei entrò alla presenza del re e rimase in piedi davanti a lui. 29 Il re fece questo giuramento: «Com'è vero che vive il SIGNORE, il quale mi ha liberato da ogni angoscia, 30 io farò oggi quel che ti giurai per il SIGNORE, per il Dio d'Israele, quando dissi: "Salomone tuo figlio regnerà dopo di me sedendo sul mio trono al mio posto"». 31 Bat-Sceba s'inchinò con la faccia a terra, si prostrò davanti al re, e disse: «Possa il re Davide, mio signore, vivere per sempre!»

(1Cr 23:1; 29:22-25) 2Cr 23:9-11 (Pr 20:8; Ec 8:4)
32 Poi il re Davide disse: «Chiamatemi il sacerdote Sadoc, il profeta Natan e Benaia, figlio di Ieoiada». Essi vennero alla sua presenza e il re disse loro: 33 «Prendete con voi i servitori del vostro signore, fate salire Salomone mio figlio sulla mia mula, e conducetelo a Ghion. 34 In quel luogo il sacerdote Sadoc e il profeta Natan lo ungeranno re d'Israele. Poi suonate la tromba e gridate: "Viva il re Salomone!" 35 Voi risalirete al suo seguito, ed egli verrà, si metterà seduto sul mio trono, e regnerà al mio posto. Io nomino lui come principe d'Israele e di Giuda». 36 Benaia, figlio di Ieoiada, rispose al re: «Amen! Così voglia il SIGNORE, il Dio del re mio signore! 37 Come il SIGNORE è stato con il re mio signore, così sia con Salomone, e renda il suo trono più grande del trono del re Davide, mio signore!»
38 Allora il sacerdote Sadoc, il profeta Natan, Benaia figlio di Ieoiada, i Cheretei e i Peletei scesero, fecero salire Salomone sulla mula del re Davide, e lo condussero a Ghion. 39 Il sacerdote Sadoc prese il corno dell'olio dal tabernacolo e unse Salomone. Suonarono la tromba, e tutto il popolo gridò: «Viva il re Salomone!» 40 Tutto il popolo risalì al suo seguito suonando flauti e abbandonandosi a una gran gioia, e la terra rimbombava delle loro grida.

1R 2:13, ecc. (Pr 21:6; Gr 17:11) Gb 5:12
41 Adonia e tutti i suoi convitati, mentre finivano di mangiare, udirono questo rumore; quando Ioab udì il suono della tromba, disse: «Che vuol dire questo chiasso nella città?» 42 Mentre egli parlava ancora, ecco giungere Gionatan, figlio del sacerdote Abiatar. Adonia gli disse: «Entra, poiché tu sei un valoroso, e devi portare buone notizie». 43 Gionatan rispose ad Adonia: «Tutt'altro! Il re Davide, nostro signore, ha costituito re Salomone. 44 Egli ha mandato con lui il sacerdote Sadoc, il profeta Natan, Benaia figlio di Ieoiada, i Cheretei e i Peletei, i quali l'hanno fatto montare sulla mula del re. 45 Il sacerdote Sadoc e il profeta Natan l'hanno unto re a Ghion, e di là sono risaliti abbandonandosi alla gioia, e la città è tutta in subbuglio. Questo è il frastuono che avete udito. 46 E c'è di più: Salomone si è seduto sul trono reale. 47 E i servitori del re sono venuti a benedire il re Davide, nostro signore, dicendo: "Renda Dio il nome di Salomone più glorioso del tuo, e renda il suo trono più grande del tuo!" E il re si è prostrato sul suo letto, 48 poi ha detto: "Benedetto sia il SIGNORE, Dio d'Israele, che mi ha dato oggi uno che sieda sul mio trono, e mi ha permesso di vederlo con i miei occhi!"»
49 Allora tutti gli invitati di Adonia furono presi da spavento, si alzarono, e se ne andarono ciascuno per la sua strada. 50 Adonia, che aveva paura di Salomone, si alzò e andò ad aggrapparsi ai corni dell'altare. 51 Vennero a dire a Salomone: «Adonia ha paura del re Salomone, e si è aggrappato ai corni dell'altare, dicendo: "Il re Salomone mi giuri oggi che non farà morire di spada il suo servo"». 52 Salomone rispose: «Se dimostra di essere una persona perbene, non cadrà in terra neppure uno dei suoi capelli; ma, se sarà trovato colpevole, morirà». 53 Allora il re Salomone mandò gente a farlo scendere dall'altare. Ed egli venne a prostrarsi davanti al re Salomone; e Salomone gli disse: «Vattene a casa tua».

Ultime raccomandazioni di Davide a Salomone
(De 31:7-8; 1Cr 22:6-13) 2S 23:1-7; 1Cr 29:26-30 (Sl 15:4; 101:4, 6, 8)
2,1 Si avvicinava per Davide il giorno della morte, ed egli diede questi ordini a Salomone suo figlio:
2 «Io m'incammino per la via di tutti gli abitanti della terra; fortìficati e compòrtati da uomo! 3 Osserva quello che il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha comandato d'osservare, camminando nelle sue vie e mettendo in pratica le sue leggi, i suoi comandamenti, i suoi precetti, i suoi insegnamenti, come sta scritto nella legge di Mosè, perché tu riesca in tutto ciò che farai e dovunque tu ti volga, 4 e affinché il SIGNORE adempia la parola da lui pronunciata a mio riguardo quando disse: "Se i tuoi figli veglieranno sulla loro condotta camminando davanti a me con fedeltà, con tutto il cuore e con tutta l'anima loro, non ti mancherà mai qualcuno che sieda sul trono d'Israele".
5 Sai anche tu quel che mi ha fatto Ioab, figlio di Seruia, quel che ha fatto ai due capi degli eserciti d'Israele, ad Abner figlio di Ner e ad Amasa figlio di Ieter, che egli uccise, spargendo in tempo di pace sangue di guerra, e macchiando di sangue la cintura che portava ai fianchi e i calzari che portava ai piedi. 6 Agisci dunque secondo la tua saggezza, e non lasciare la sua canizie scendere in pace nel soggiorno dei morti.
7 Ma tratta con bontà i figli di Barzillai il Galaadita; siano tra quelli che mangiano alla tua mensa; poiché anch'essi mi trattarono così quando vennero da me, mentre fuggivo davanti ad Absalom tuo fratello.
8 Tu hai vicino a te Simei, figlio di Ghera, il Beniaminita, di Baurim, il quale proferì contro di me una maledizione atroce il giorno che andavo a Maanaim. Ma egli scese a incontrarmi verso il Giordano, e io gli giurai per il SIGNORE che non lo avrei fatto morire di spada. 9 Ma ora non lasciarlo impunito; perché sei saggio e sai quel che tu debba fargli. Farai scendere nel soggiorno dei morti la sua canizie tinta di sangue».
10 Davide si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide. 11 Il tempo che Davide regnò sopra Israele fu di quarant'anni: regnò sette anni a Ebron e trentatré anni a Gerusalemme. 12 Salomone sedette sul trono di Davide suo padre, e il suo regno fu saldamente stabilito.

Provvedimenti del re Salomone
1R 1:1-10, 41-53; Sl 21:8, ecc.
13 Adonia, figlio di Agghit, andò da Bat-Sceba, madre di Salomone. Questa gli disse: «Vieni con intenzioni pacifiche?» Egli rispose: «Sì, pacifiche». 14 Poi aggiunse: «Devo parlarti». Quella rispose: «Di' pure». 15 Ed egli disse: «Tu sai che il regno mi apparteneva e che tutto Israele mi considerava come suo futuro re; ma il regno è stato trasferito e fatto passare a mio fratello, perché glielo ha dato il SIGNORE. 16 Ti domando dunque una cosa; non negarmela». Lei rispose: «Di' pure». 17 Egli disse: «Ti prego, di' al re Salomone, il quale nulla ti negherà, che mi dia Abisag la Sunamita per moglie». 18 Bat-Sceba rispose: «Sta bene, parlerò al re in tuo favore».
19 Bat-Sceba dunque andò dal re Salomone per parlargli in favore di Adonia. Il re si alzò per andarle incontro, le si inchinò, poi si risedette sul trono, e fece mettere un altro trono per sua madre, la quale si sedette alla sua destra. 20 Lei gli disse: «Ho una piccola cosa da chiederti; non negarmela». Il re rispose: «Chiedimela pure, madre mia; io non te la negherò». 21 Lei disse: «Abisag la Sunamita sia data in moglie a tuo fratello Adonia». 22 Il re Salomone, rispondendo a sua madre, disse: «E perché chiedi Abisag la Sunamita per Adonia? Chiedi piuttosto il regno per lui, poiché egli è mio fratello maggiore; chiedilo per lui, per il sacerdote Abiatar e per Ioab, figlio di Seruia!»
23 Allora il re Salomone giurò per il SIGNORE, dicendo: «Dio mi tratti con tutto il suo rigore, se Adonia non ha pronunciato questa parola a costo della sua vita! 24 E ora, com'è vero che vive il SIGNORE, il quale mi ha stabilito, mi ha concesso il trono di Davide mio padre, e mi ha fondato una casa come aveva promesso, oggi Adonia sarà messo a morte!» 25 Il re Salomone mandò Benaia, figlio di Ieoiada, il quale colpì Adonia e quello morì.

Pr 24:21-22; 1S 2:30-36; Mt 19:30; 24:13
26 Poi il re disse al sacerdote Abiatar: «Vattene ad Anatot, nelle tue terre, perché tu meriti la morte; ma io non ti farò morire oggi, perché portasti davanti a Davide mio padre l'arca del Signore, nostro DIO, e partecipasti a tutte le sofferenze di mio padre». 27 Così Salomone destituì Abiatar dalle funzioni di sacerdote del SIGNORE, adempiendo in tal modo la parola che il SIGNORE aveva pronunciata contro la casa di Eli a Silo.

(2S 3:23-39; 20:8-10; Es 21:14)
28 Questa notizia giunse a Ioab, il quale aveva seguito il partito di Adonia, benché non avesse seguito quello di Absalom. Egli si rifugiò nel tabernacolo del SIGNORE e si aggrappò ai corni dell'altare. 29 Fu riferito al re Salomone: «Ioab si è rifugiato nel tabernacolo del SIGNORE, e sta accanto all'altare». Allora Salomone mandò Benaia, figlio di Ieoiada, dicendogli: «Va', colpiscilo!» 30 Benaia entrò nel tabernacolo del SIGNORE e disse a Ioab: «Così dice il re: "Vieni fuori!"» Quegli rispose: «No! voglio morire qui!» E Benaia riferì la cosa al re, dicendo: «Così ha parlato Ioab e così mi ha risposto». 31 Il re gli disse: «Fa' com'egli ha detto; colpiscilo e seppelliscilo; così toglierai da me e dalla casa di mio padre il sangue che Ioab sparse senza motivo. 32 Il SIGNORE farà ricadere sul suo capo il suo sangue, perché colpì due uomini più giusti e migliori di lui, e li uccise con la spada, senza che Davide mio padre ne sapesse nulla: Abner, figlio di Ner, capitano dell'esercito d'Israele, e Amasa, figlio di Ieter, capitano dell'esercito di Giuda. 33 Il loro sangue ricadrà sul capo di Ioab e sul capo della sua discendenza per sempre, ma vi sarà pace per sempre da parte del SIGNORE per Davide, per la sua discendenza, per la sua casa e per il suo trono». 34 Allora Benaia, figlio di Ieoiada, salì, lo colpì e lo uccise; e Ioab fu sepolto in casa sua nel deserto. 35 Al suo posto il re fece capo dell'esercito Benaia, figlio di Ieoiada, e mise il sacerdote Sadoc al posto di Abiatar.

2S 16:5-13; Sl 109:17-20; Nu 32:23
36 Poi il re mandò a chiamare Simei e gli disse: «Costruisciti una casa in Gerusalemme per abitarvi, e non ne uscire per andare qua o là; 37 perché il giorno che ne uscirai e oltrepasserai il torrente Chidron, sappi per certo che morirai; il tuo sangue ricadrà sul tuo capo». 38 Simei rispose al re: «Sta bene; il tuo servo farà come il re, mio signore, ha detto». E Simei abitò a Gerusalemme per molto tempo.
39 Tre anni dopo, due servi di Simei fuggirono presso Achis, figlio di Maaca, re di Gat. La cosa fu riferita a Simei, e gli fu detto: «Ecco, i tuoi servi sono a Gat». 40 Simei si alzò, sellò il suo asino e andò a Gat, da Achis, in cerca dei suoi servi; andò, e condusse via da Gat i suoi servi. 41 Fu riferito a Salomone che Simei era andato da Gerusalemme a Gat, ed era tornato. 42 Il re mandò a chiamare Simei e gli disse: «Non ti avevo fatto giurare per il SIGNORE, e non t'avevo solennemente avvertito, dicendoti: "Sappi per certo che il giorno che uscirai per andare qua o là, morirai"? E tu non mi rispondesti: "Ho udito la tua parola: sta bene"? 43 Perché dunque non hai mantenuto il giuramento fatto al SIGNORE e non hai osservato l'ordine che ti avevo dato?» 44 Il re disse inoltre a Simei: «Tu sai tutto il male che facesti a Davide mio padre; il tuo cuore ne è consapevole; ora il SIGNORE fa ricadere sul tuo capo la tua malvagità; 45 ma il re Salomone sarà benedetto e il trono di Davide sarà reso stabile per sempre davanti al SIGNORE». 46 E il re ordinò a Benaia, figlio di Ieoiada, di andare a ucciderlo. E quello morì.
Così il regno rimase saldo nelle mani di Salomone.

Matrimonio di Salomone; la sua preghiera per ricevere saggezza
(2Cr 1:1-13; 1R 4:29-34) Sl 119:125 (Gm 1:5; Mt 6:33) 1Co 14:12
3,1 Salomone s'imparentò con il faraone, re d'Egitto. Sposò la figlia del faraone e la condusse nella città di Davide, finché egli avesse finito di costruire il suo palazzo, la casa del SIGNORE e le mura di cinta di Gerusalemme. 2 Intanto il popolo continuava a offrire sacrifici sugli alti luoghi, perché fino a quei giorni non era stata costruita una casa al nome del SIGNORE. 3 Salomone amava il SIGNORE e seguiva i precetti di Davide suo padre; soltanto offriva sacrifici e profumi sugli alti luoghi.
4 Il re si recò a Gabaon per offrirvi sacrifici, perché quello era il principale fra gli alti luoghi; e su quell'altare Salomone offrì mille olocausti. 5 A Gabaon, il SIGNORE apparve di notte, in sogno, a Salomone. Dio gli disse: «Chiedi ciò che vuoi che io ti conceda». 6 Salomone rispose: «Tu hai trattato con gran benevolenza il tuo servo Davide, mio padre, perché egli agiva davanti a te con fedeltà, con giustizia, con rettitudine di cuore a tuo riguardo; tu gli hai conservato questa grande benevolenza e gli hai dato un figlio che siede sul trono di lui, come oggi avviene. 7 Ora, o SIGNORE, mio Dio, tu hai fatto regnare me, tuo servo, al posto di Davide mio padre, e io sono giovane, e non so come comportarmi. 8 Io, tuo servo, sono in mezzo al popolo che tu hai scelto, popolo numeroso, che non può essere contato né calcolato, tanto è grande. 9 Dà dunque al tuo servo un cuore intelligente perché io possa amministrare la giustizia per il tuo popolo e discernere il bene dal male; perché chi mai potrebbe amministrare la giustizia per questo tuo popolo che è così numeroso?»
10 Piacque al SIGNORE che Salomone gli avesse fatto una tale richiesta. 11 E Dio gli disse: «Poiché tu hai domandato questo, e non hai chiesto per te lunga vita, né ricchezze, né la morte dei tuoi nemici, ma hai chiesto intelligenza per poter discernere ciò che è giusto, 12 ecco, io faccio come tu hai detto; e ti do un cuore saggio e intelligente: nessuno è stato simile a te nel passato, e nessuno sarà simile a te in futuro. 13 Oltre a questo io ti do quello che non mi hai domandato: ricchezze e gloria; tanto che non vi sarà durante tutta la tua vita nessun re che possa esserti paragonato. 14 Se cammini nelle mie vie, osservando le mie leggi e i miei comandamenti, come fece Davide tuo padre, io prolungherò i tuoi giorni».
15 Salomone si svegliò, e capì che era un sogno; tornò a Gerusalemme, si presentò davanti all'arca del patto del SIGNORE e offrì olocausti, sacrifici di riconoscenza e fece un convito a tutti i suoi servitori.

Il giudizio di Salomone
Sl 72:1-4; Pr 25:2; 16:10 (Lu 12:2; Ro 2:16)
16 Allora due prostitute vennero a presentarsi davanti al re. 17 Una delle due disse: «Permetti, mio signore! Io e questa donna abitavamo nella medesima casa, e io partorii mentre lei stava in casa. 18 Il terzo giorno dopo il mio parto, partorì anche questa donna. Noi stavamo insieme, e non c'erano estranei; non c'eravamo che noi due in casa. 19 Poi, durante la notte, il figlio di questa donna morì, perché lei gli si era coricata sopra. 20 Lei, alzatasi nel cuore della notte, prese mio figlio dal mio fianco, mentre la tua serva dormiva, e lo adagiò sul suo seno, e sul mio seno mise il figlio suo morto. 21 Quando mi sono alzata al mattino per allattare mio figlio, egli era morto; ma, guardandolo meglio a giorno chiaro, mi accorsi che non era il figlio che io avevo partorito». 22 L'altra donna disse: «No, il figlio vivo è il mio, e il morto è il tuo». Ma la prima replicò: «No, invece, il morto è il figlio tuo, e il vivo è il mio». Così litigavano in presenza del re.
23 Allora il re disse: «Una dice: Questo che è vivo è mio figlio, e quello che è morto è il tuo; e l'altra dice: No, invece, il morto è il figlio tuo, e il vivo è il mio». 24 Il re ordinò: «Portatemi una spada!» E portarono una spada davanti al re. 25 Il re disse: «Dividete il bambino vivo in due parti, e datene la metà all'una, e la metà all'altra». 26 Allora la donna, a cui apparteneva il bambino vivo, sentendosi commuovere le viscere per suo figlio, disse al re: «Mio signore, date a lei il bambino vivo, e non uccidetelo, no!» Ma l'altra diceva: «Non sia mio né tuo; si divida!» 27 Allora il re rispose: «Date a quella il bambino vivo, e non uccidetelo; lei è sua madre!»
28 Tutto Israele udì parlare del giudizio che il re aveva pronunciato, ed ebbero rispetto per il re perché vedevano che la sapienza di Dio era in lui per amministrare la giustizia.

Principali funzionari di Salomone
(2S 8:15-18; 20:23-26) 1Co 12:4-11
4,1 Il re Salomone regnava su tutto Israele.
2 Questi erano i suoi principali funzionari: Azaria, figlio del sacerdote Sadoc, 3 Elioref e Aia, figli di Scisa, erano segretari; Giosafat, figlio di Ailud, era cancelliere; 4 Benaia, figlio di Ieoiada, era capo dell'esercito; Sadoc e Abiatar erano sacerdoti; 5 Azaria, figlio di Natan, era capo dei prefetti; Zabud, figlio di Natan, era sacerdote, amico del re; 6 Aisar era sovrintendente del palazzo e Adoniram, figlio di Abda, era addetto ai lavori forzati.

1Cr 27:25-31 (1Co 12:7; 14:33)
7 Salomone aveva dodici prefetti su tutto Israele, i quali provvedevano al mantenimento del re e della sua casa; ciascuno di essi doveva provvedervi per un mese all'anno. 8 Questi erano i loro nomi: Ben-Ur, nella regione montuosa di Efraim.
9 Ben-Decher, a Macas, a Saalbim, a Bet-Semes, a Elon di Bet-Anan.
10 Ben-Esed, ad Arubbot, aveva Soco e tutto il paese di Chefer.
11 Ben-Abinadab, in tutta la regione di Dor; Tafat, figlia di Salomone, era sua moglie.
12 Baana, figlio di Ailud, aveva Taanac, Meghiddo e tutto Bet-Sean, che è presso Sartan, sotto Izreel, da Bet-Sean ad Abel-Meola, e fin oltre Iocmeam.
13 Ben-Gheber, a Ramot di Galaad; egli aveva i Borghi di Iair, figlio di Manasse, che sono in Galaad; aveva anche la regione di Argob che è in Basan, sessanta grandi città circondate di mura e munite di sbarre di bronzo.
14 Ainadab, figlio d'Iddo, a Maanaim.
15 Aimaas, in Neftali; anche questi aveva preso in moglie Basmat, figlia di Salomone.
16 Baana, figlio di Cusai, in Ascer e Alot.
17 Giosafat, figlio di Parna, in Issacar.
18 Simei, figlio di Ela, in Beniamino.
19 Gheber, figlio di Uri, nel paese di Galaad, il paese di Sicon, re degli Amorei, e di Og, re di Basan. C'era un solo prefetto per tutta questa regione.

Estensione e potenza del regno di Salomone
(Ge 22:17; 15:18) Sl 72
20 Gli abitanti di Giuda e Israele erano numerosissimi, come la sabbia che è sulla riva del mare. Essi mangiavano e bevevano allegramente.
21 Salomone dominava su tutti i regni di qua dal fiume, sino al paese dei Filistei e sino ai confini dell'Egitto. Essi gli portavano tributi, e gli furono soggetti tutto il tempo che egli visse.
22 La fornitura giornaliera di viveri per Salomone consisteva in trenta cori di fior di farina e sessanta cori di farina ordinaria; 23 in dieci buoi ingrassati, venti buoi di pastura e cento montoni, senza contare i cervi, le gazzelle, i daini e il pollame di allevamento.
24 Egli dominava su tutto il paese di qua dal fiume, da Tifsa fino a Gaza, su tutti i re di qua dal fiume, ed era in pace con tutti i confinanti all'intorno. 25 Gli abitanti di Giuda e Israele, da Dan fino a Beer-Sceba, vissero al sicuro, ognuno all'ombra della sua vite e del suo fico, tutto il tempo che regnò Salomone. 26 Salomone aveva inoltre quarantamila greppie da cavalli per i suoi carri, e dodicimila cavalieri.
27 Quei prefetti, un mese all'anno per uno, provvedevano al mantenimento del re Salomone e di tutti quelli che venivano invitati alla sua mensa; e non lasciavano mancare nulla. 28 Facevano anche portare l'orzo e la paglia per i cavalli da tiro e da corsa nel luogo dove si trovava il re, ciascuno secondo gli ordini che aveva ricevuti.

Saggezza e fama di Salomone
(1R 3:5-14; 10:1-9, 23-24)
29 Dio diede a Salomone sapienza, una grandissima intelligenza e una mente vasta com'è la sabbia che sta sulla riva del mare. 30 La saggezza di Salomone superò la saggezza di tutti gli orientali e tutta la saggezza degli Egiziani. 31 Era più saggio di ogni altro uomo; più di Etan l'Ezraita, più di Eman, di Calcol e di Darda, figli di Maol; e la sua fama si sparse per tutte le nazioni circostanti. 32 Pronunciò tremila massime e i suoi inni furono millecinque. 33 Parlò degli alberi, dal cedro del Libano all'issopo che spunta dalla muraglia; parlò pure degli animali, degli uccelli, dei rettili, dei pesci. 34 Da tutti i popoli veniva gente per udire la saggezza di Salomone, da parte di tutti i re della terra che avevano sentito parlare della sua saggezza.

Preparativi per la costruzione del tempio
2Cr 2; Ed 3:7; Ag 1:8
5,1 Chiram, re di Tiro, avendo udito che Salomone era stato unto re al posto di suo padre, gli mandò i suoi servitori; perché Chiram era stato sempre amico di Davide.
2 Salomone mandò a dire a Chiram: 3 «Tu sai che Davide, mio padre, non poté costruire una casa al nome del SIGNORE, del suo Dio, a causa delle guerre nelle quali fu impegnato da tutte le parti, finché il SIGNORE non gli mise i suoi nemici sotto i piedi. 4 Ma ora il SIGNORE, il mio Dio, mi ha dato pace dappertutto; non ho più avversari, e non sono sotto il peso di nessuna calamità. 5 Ho quindi l'intenzione di costruire una casa al nome del SIGNORE mio Dio, secondo la promessa che il SIGNORE fece a Davide mio padre, quando gli disse: "Tuo figlio, che metterò sul tuo trono al posto tuo, sarà lui che costruirà una casa al mio nome". 6 Perciò dà ordine che mi si taglino dei cedri del Libano. I miei servitori saranno insieme con i tuoi servitori. Pagherò il salario per i tuoi servitori secondo tutto quello che domanderai; perché tu sai che non c'è nessuno tra noi che sappia tagliare il legname come quelli di Sidone».
7 Quando Chiram udì le parole di Salomone, provò una gran gioia e disse: «Benedetto sia oggi il SIGNORE, che ha dato a Davide un figlio saggio per regnare sopra questo grande popolo». 8 Chiram mandò a dire a Salomone: «Ho udito il tuo messaggio per me. Farò tutto quello che desideri riguardo al legname di cedro e al legname di cipresso. 9 I miei servitori li porteranno dal Libano al mare, e io li spedirò per mare legati come zattere fino al luogo che tu m'indicherai; e là li farò sciogliere e tu li prenderai; e tu mi farai il piacere di fornire la mia casa dei viveri necessari».
10 Così Chiram diede a Salomone del legname di cedro e del legname di cipresso, quanto ne volle. 11 E Salomone diede a Chiram ventimila cori di grano per il mantenimento della sua casa, e venti cori d'olio vergine; Salomone dava tutto questo a Chiram, anno dopo anno.
12 Il SIGNORE diede sapienza a Salomone, come gli aveva promesso; e ci fu pace tra Chiram e Salomone, e fecero alleanza tra di loro.
13 Il re Salomone reclutò operai in tutto Israele, e furono ingaggiati trentamila uomini. 14 Li mandava in Libano, diecimila al mese, alternativamente; un mese stavano in Libano, e due mesi a casa; e Adoniram era preposto a questi lavori. 15 Salomone aveva inoltre settantamila uomini che trasportavano i materiali pesanti e ottantamila scalpellini sui monti, 16 senza contare i capi dei prefetti, che erano tremilatrecento, preposti da Salomone alla sorveglianza di quanti erano addetti ai lavori. 17 Il re diede ordine di estrarre delle pietre grandi, delle pietre scelte, per fare le fondamenta della casa con pietre squadrate. 18 Gli operai di Salomone e gli operai di Chiram e i Ghiblei tagliarono e prepararono il legname e le pietre per la costruzione.

Costruzione del tempio
1Cr 28:10-12, 20; 2Cr 3; At 7:47
6,1 Il quattrocentottantesimo anno dopo l'uscita dei figli d'Israele dal paese d'Egitto, nel quarto anno del suo regno sopra Israele, nel mese di Ziv, che è il secondo mese, Salomone cominciò a costruire la casa per il SIGNORE.
2 La casa che il re Salomone costruì per il SIGNORE aveva sessanta cubiti di lunghezza, venti di larghezza, trenta di altezza. 3 Il portico sul davanti del luogo santo della casa si estendeva per venti cubiti rispondenti alla larghezza della casa ed era profondo dieci cubiti sul davanti della casa. 4 Il re fece alla casa delle finestre a reticolato fisso. 5 Egli costruì, a ridosso del muro della casa, tutto intorno, dei piani che circondavano i muri della casa, cioè del luogo santo e del luogo santissimo; e fece delle camere laterali, tutto intorno. 6 Il piano inferiore era largo cinque cubiti; quello di mezzo sei cubiti, e il terzo sette cubiti; perché egli aveva fatto delle sporgenze intorno ai muri esterni della casa, affinché le travi non fossero incastrate nei muri della casa. 7 Per la costruzione della casa si servirono di pietre già preparate nella cava; così nella casa, durante la sua costruzione, non si udì mai rumore di martello, d'ascia o d'altro strumento di ferro. 8 L'ingresso del piano di mezzo si trovava sul lato destro della casa; per una scala a chiocciola si saliva al piano di mezzo, e dal piano di mezzo al terzo. 9 Dopo aver finito di costruire la casa, Salomone la coprì di travi e di assi di legno di cedro. 10 Fece i piani addossati a tutta la casa dando a ognuno cinque cubiti d'altezza, e li collegò alla casa con travi di cedro.
11 La parola del SIGNORE fu rivolta a Salomone, e gli disse: 12 «Quanto a questa casa che tu costruisci, se tu cammini secondo le mie leggi, se metti in pratica i miei precetti e osservi e segui tutti i miei comandamenti, io confermerò in tuo favore la promessa che feci a Davide tuo padre: 13 abiterò in mezzo ai figli d'Israele e non abbandonerò il mio popolo Israele».
14 Quando Salomone ebbe finito di costruire la casa, 15 ne rivestì le pareti interne di tavole di cedro, dal pavimento fino alla travatura del tetto; rivestì così di legno l'interno e coprì il pavimento della casa con tavole di cipresso. 16 Rivestì di tavole di cedro uno spazio di venti cubiti in fondo alla casa, dal pavimento al soffitto; e riservò quello spazio interno per farne un santuario, il luogo santissimo. 17 I quaranta cubiti sul davanti formavano la casa, vale a dire il tempio. 18 Il legno di cedro, nell'interno della casa, presentava delle sculture di frutti di colloquintide e di fiori sbocciati; tutto era di cedro, non si vedeva neppure una pietra. 19 Salomone stabilì il santuario nell'interno, in fondo alla casa, per collocarvi l'arca del patto del SIGNORE. 20 Il santuario aveva venti cubiti di lunghezza, venti cubiti di larghezza, e venti cubiti d'altezza. Salomone lo ricoprì d'oro finissimo; davanti al santuario fece un altare di legno di cedro e lo ricoprì d'oro. 21 Salomone ricoprì d'oro finissimo l'interno della casa, e fece passare un velo, sospeso da catenelle d'oro, davanti al santuario, che ricoprì d'oro. 22 Ricoprì d'oro tutta la casa, tutta quanta la casa, e ricoprì pure d'oro tutto l'altare che apparteneva al santuario.
23 Fece nel santuario due cherubini di legno d'olivo, dell'altezza di dieci cubiti ciascuno. 24 Le ali dei cherubini misuravano cinque cubiti ciascuna; tutto l'insieme faceva dieci cubiti, dalla punta di un'ala alla punta dell'altra. 25 Il secondo cherubino era anche di dieci cubiti; tutti e due i cherubini erano delle stesse dimensioni e della stessa forma. 26 L'altezza del primo cherubino era di dieci cubiti, e tale era l'altezza dell'altro. 27 Salomone pose i cherubini in mezzo alla casa, nell'interno. I cherubini avevano le ali spiegate, in modo che l'ala del primo toccava una delle pareti e l'ala del secondo toccava l'altra parete; le altre ali si toccavano l'una con l'altra con le punte, in mezzo alla casa. 28 Salomone ricoprì d'oro i cherubini.
29 Fece ornare tutte le pareti della casa, tutto intorno, tanto all'interno quanto all'esterno, di sculture di cherubini, di palme e di fiori sbocciati. 30 Ricoprì d'oro il pavimento della casa, nella parte interna e in quella esterna.
31 All'ingresso del santuario fece una porta a due battenti, di legno d'olivo; la sua inquadratura, con gli stipiti, occupava la quinta parte della parete. 32 I due battenti erano di legno d'olivo. Egli vi fece scolpire dei cherubini, delle palme e dei fiori sbocciati, e li ricoprì d'oro, stendendo l'oro sui cherubini e sulle palme.
33 Fece pure, per la porta del tempio, degli stipiti di legno d'olivo, che occupavano un quarto della larghezza del muro, 34 e due battenti di legno di cipresso; ciascun battente si componeva di due pezzi mobili. 35 Salomone vi fece scolpire dei cherubini, delle palme e dei fiori sbocciati e li ricoprì d'oro, stendendolo sulle sculture.
36 Costruì il muro di cinta del cortile interno con tre ordini di pietre squadrate e un ordine di travatura di cedro.
37 Il quarto anno, nel mese di Ziv, furon gettate le fondamenta della casa del SIGNORE; 38 e l'undicesimo anno, nel mese di Bul, che è l'ottavo mese, la casa fu terminata in tutte le sue parti, come era stata progettata. Salomone la costruì in sette anni.

Costruzione del palazzo di Salomone
2Cr 8:1, 11; 9:17-20; Ec 2:4
7,1 Poi Salomone costruì il suo palazzo, e lo terminò interamente in tredici anni.
2 Costruì la casa detta: «Foresta del Libano»; era di cento cubiti di lunghezza, di cinquanta di larghezza e di trenta d'altezza. Era basata su quattro ordini di colonne di cedro, sulle quali poggiava una travatura di cedro. 3 Un soffitto di cedro copriva le camere che poggiavano sulle quarantacinque colonne, quindici per fila. 4 C'erano tre file di camere, le cui finestre si trovavano le une di fronte alle altre lungo tutte e tre le file. 5 Tutte le porte con i loro stipiti e architravi erano quadrangolari. Le finestre delle tre file di camere si trovavano le une di fronte alle altre, in tutti e tre gli ordini.
6 Fece pure il portico a colonne, che aveva cinquanta cubiti di lunghezza e trenta di larghezza, con un vestibolo davanti, delle colonne, e una scalinata sul davanti. 7 Poi fece il portico del trono dove amministrava la giustizia, che fu chiamato: «Portico del giudizio»; lo ricoprì di legno di cedro dal pavimento al soffitto.
8 La sua casa, dove abitava, fu costruita nello stesso modo, in un altro cortile, dietro il portico. Fece una casa dello stesso stile di questo portico per la figlia del faraone, che egli aveva sposata.
9 Tutte queste costruzioni erano di pietre scelte, tagliate a misura, segate, internamente ed esternamente, dalle fondamenta ai cornicioni, e al di fuori sino al cortile maggiore. 10 Anche le fondamenta erano di pietre scelte, grandi: pietre di dieci cubiti, e pietre di otto cubiti. 11 Sopra di esse c'erano delle pietre scelte, tagliate a misura e del legname di cedro. 12 Il gran cortile aveva tutto intorno tre ordini di pietre lavorate e un ordine di travi di cedro, come il cortile interno della casa del SIGNORE e come il portico della casa.

Le due colonne di bronzo
2Cr 2:12-14; 3:15-17
13 Il re Salomone fece venire da Tiro Chiram, 14 figlio di una vedova della tribù di Neftali; suo padre era di Tiro. Egli lavorava il bronzo, era pieno di saggezza, d'intelletto e di abilità per eseguire qualunque lavoro in bronzo. Egli si recò dal re Salomone ed eseguì tutti i lavori da lui ordinati.
15 Fece le due colonne di bronzo. La prima aveva diciotto cubiti d'altezza, e una corda di dodici cubiti misurava la circonferenza della seconda. 16 Fuse due capitelli di bronzo, per metterli in cima alle colonne; l'uno aveva cinque cubiti d'altezza, e l'altro cinque cubiti d'altezza. 17 Fece un reticolato, un lavoro d'intreccio, dei festoni a forma di catenelle, per i capitelli che erano in cima alle colonne: sette per il primo capitello e sette per il secondo. 18 Fece due ordini di melagrane attorno all'uno di quei reticolati, per coprire il capitello che era in cima a una delle colonne; e lo stesso fece per l'altro capitello. 19 I capitelli, che erano in cima alle colonne nel portico, erano fatti a forma di giglio, ed erano di quattro cubiti. 20 I capitelli posti sulle due colonne erano circondati da duecento melagrane, in alto, vicino alla sporgenza che era al di là del reticolato; c'erano duecento melagrane disposte attorno al primo, e duecento intorno al secondo capitello. 21 Egli rizzò le colonne nel portico del tempio; rizzò la colonna a destra, e la chiamò Iachim; poi rizzò la colonna a sinistra, e la chiamò Boaz. 22 In cima alle colonne c'era un lavoro fatto a forma di giglio. Così fu compiuto il lavoro delle colonne.

Il mare di bronzo
2Cr 4:1-6; Es 30:17-21
23 Poi fece il «Mare» di metallo fuso, che aveva dieci cubiti da un orlo all'altro; era di forma perfettamente rotonda, aveva cinque cubiti d'altezza, e una corda di trenta cubiti ne misurava la circonferenza. 24 Sotto l'orlo lo circondavano dei frutti di colloquintide, dieci per cubito, facendo tutto il giro del mare; i frutti di colloquintide, disposti in due ordini, erano stati fusi insieme con il mare. 25 Questo poggiava su dodici buoi, dei quali tre guardavano a settentrione, tre a occidente, tre a meridione, e tre a oriente; il mare stava su di essi, e le parti posteriori dei buoi erano volte verso il centro. 26 Esso aveva lo spessore di un palmo; il suo orlo, fatto come l'orlo di una coppa, aveva la forma di un fior di giglio; il mare conteneva duemila bati.

Le basi di bronzo
27 Fece pure le dieci basi di bronzo; ciascuna aveva quattro cubiti di lunghezza, quattro cubiti di larghezza e tre cubiti d'altezza. 28 Il lavoro delle basi consisteva in questo. Erano formate di riquadri, tenuti assieme per mezzo di sostegni. 29 Sopra i riquadri, fra i sostegni, c'erano dei leoni, dei buoi e dei cherubini; lo stesso, sui sostegni superiori; ma sui sostegni inferiori, sotto i leoni e i buoi, c'erano delle ghirlande a festoni. 30 Ogni base aveva quattro ruote di bronzo con gli assi di bronzo; ai quattro angoli c'erano delle mensole, sotto il bacino; queste mensole erano di metallo fuso; di fronte a ciascuna stavano delle ghirlande. 31 Al coronamento della base, nell'interno, c'era un'apertura in cui si adattava il bacino; essa aveva un cubito d'altezza, era rotonda, della forma di una base di colonna, e aveva un cubito e mezzo di diametro; anche lì c'erano delle sculture; i riquadri erano quadrati e non circolari. 32 Le quattro ruote erano sotto i riquadri, gli assi delle ruote erano fissati alla base, e l'altezza d'ogni ruota era di un cubito e mezzo. 33 Le ruote erano fatte come quelle di un carro. I loro assi, i loro quarti, i loro raggi, i loro mòzzi erano di metallo fuso. 34 Ai quattro angoli d'ogni base c'erano quattro mensole d'un medesimo pezzo con la base. 35 La parte superiore della base terminava con un cerchio di mezzo cubito d'altezza, e aveva i suoi sostegni e i suoi riquadri tutti d'un pezzo con la base. 36 Sulla parte liscia dei sostegni e sui riquadri Chiram scolpì dei cherubini, dei leoni e delle palme, secondo gli spazi liberi, e delle ghirlande tutto intorno. 37 Così fece le dieci basi; la fusione, la misura e la forma erano le stesse per tutte.
38 Poi fece le dieci conche di bronzo, ciascuna delle quali conteneva quaranta bati ed era di quattro cubiti; ogni conca posava sopra una delle dieci basi. 39 Egli collocò le basi così: cinque al lato destro della casa e cinque al lato sinistro. Mise il mare al lato destro della casa, verso sud-est.
40 Chiram fece pure i vasi per le ceneri, le palette e le bacinelle.

(2Cr 4:7-22; 5:1) Es 37:10, ecc.
41 Così Chiram compì tutta l'opera richiesta dal re Salomone per la casa del SIGNORE: le due colonne, le volute dei capitelli in cima alle colonne, i due reticolati per coprire le due volute dei capitelli in cima alle colonne, 42 le quattrocento melagrane per i due reticolati, a due ordini di melagrane per ogni reticolato, che coprivano le due volute dei capitelli in cima alle colonne, 43 le dieci basi, le dieci conche sulle basi, 44 il mare, che era unico, e i dodici buoi sotto il mare; 45 i vasi per le ceneri, le palette e le bacinelle. Tutti questi utensili, che Chiram fece a Salomone per la casa del SIGNORE, erano di bronzo lucido. 46 Il re li fece fondere nella pianura del Giordano, in un suolo argilloso, tra Succot e Sartan. 47 Salomone lasciò tutti questi utensili senza verificare il peso del bronzo, perché erano in grandissima quantità.
48 Salomone fece fabbricare tutti gli arredi della casa del SIGNORE: l'altare d'oro, la tavola d'oro sulla quale si mettevano i pani della presentazione; 49 i candelabri d'oro puro, cinque a destra e cinque a sinistra, davanti al santuario, con i fiori, le lampade e gli smoccolatoi, d'oro; 50 le coppe, i coltelli, le bacinelle, i cucchiai e i bracieri, d'oro fino; e i cardini d'oro per la porta interna della casa all'ingresso del luogo santissimo, e per la porta della casa all'ingresso del tempio.
51 Così fu compiuta tutta l'opera che il re Salomone fece eseguire per la casa del SIGNORE. Poi Salomone fece portare l'argento, l'oro e gli utensili che Davide suo padre aveva consacrati, e li mise nei tesori della casa del SIGNORE.

Consacrazione del tempio; preghiera di Salomone
2Cr 5; Sl 68:24; Ap 11:19
8,1 Allora Salomone radunò presso di sé a Gerusalemme gli anziani d'Israele e tutti i capi delle tribù, i prìncipi delle famiglie dei figli d'Israele, per portare su l'arca del patto del SIGNORE dalla città di Davide, cioè da Sion.
2 Tutti gli uomini d'Israele si radunarono presso il re Salomone nel mese di Etanim, che è il settimo mese, durante la festa.
3 Quando arrivarono gli anziani d'Israele, i sacerdoti presero l'arca, 4 e portarono su l'arca del SIGNORE, la tenda di convegno, e tutti gli utensili sacri che erano nella tenda. I sacerdoti e i Leviti eseguirono il trasporto. 5 Il re Salomone e tutta l'assemblea d'Israele convocata presso di lui si radunarono davanti all'arca, e sacrificarono pecore e buoi in tal quantità da non potersi contare né calcolare. 6 I sacerdoti portarono l'arca del patto del SIGNORE al luogo destinato per essa, nel santuario della casa, nel luogo santissimo, sotto le ali dei cherubini; 7 i cherubini infatti avevano le ali spiegate sopra il sito dell'arca e coprivano dall'alto l'arca e le sue stanghe. 8 Le stanghe avevano una tale lunghezza che le loro estremità si vedevano dal luogo santo, davanti al santuario, ma non si vedevano dal di fuori. Esse sono rimaste là fino ad oggi. 9 Nell'arca non c'era altro se non le due tavole di pietra che Mosè vi aveva deposte sul monte Oreb, quando il SIGNORE fece alleanza con i figli d'Israele, dopo che questi furono usciti dal paese d'Egitto.
10 Mentre i sacerdoti uscivano dal luogo santo, la nuvola riempì la casa del SIGNORE, 11 e i sacerdoti non poterono rimanervi per farvi il loro servizio, a causa della nuvola; perché la gloria del SIGNORE riempiva la casa del SIGNORE.

Discorso e preghiera di Salomone
2Cr 6:1-11; Sl 115:1
12 Allora Salomone disse: «Il SIGNORE ha dichiarato che abiterebbe nell'oscurità! 13 Ho costruito per te un tempio maestoso, un luogo dove tu abiterai per sempre!»
14 Poi il re si voltò e benedisse tutta l'assemblea d'Israele; e tutta l'assemblea d'Israele stava in piedi. 15 Egli disse: «Benedetto sia il SIGNORE, Dio d'Israele, il quale di sua propria bocca parlò a Davide mio padre, e con la sua potenza ha adempiuto quanto aveva dichiarato dicendo: 16 "Dal giorno che feci uscire il mio popolo d'Israele dall'Egitto, io non scelsi alcuna città, fra tutte le tribù d'Israele, per costruirvi una casa, dove il mio nome dimorasse; ma scelsi Davide per regnare sul mio popolo Israele". 17 Davide, mio padre, ebbe in cuore di costruire una casa al nome del SIGNORE, Dio d'Israele; 18 ma il SIGNORE disse a Davide mio padre: "Tu hai avuto in cuore di costruire una casa al mio nome, e hai fatto bene ad avere questo pensiero; 19 però, non sarai tu a costruire la casa; ma il figlio che uscirà dai tuoi lombi, sarà lui a costruire la casa al mio nome". 20 Il SIGNORE ha adempiuto la parola che aveva pronunciata; e io ho preso il posto di Davide mio padre, e mi sono seduto sul trono d'Israele, come il SIGNORE aveva annunciato, e ho costruito la casa al nome del SIGNORE, Dio d'Israele. 21 E là ho assegnato un posto all'arca, nella quale è il patto del SIGNORE: il patto che egli stabilì con i nostri padri, quando li fece uscire dal paese d'Egitto».

2Cr 6:12-42; At 7:47-50 (Ne 1:5-9; Le 26:40-45)(Is 56:6-7; Gr 3:17)
22 Poi Salomone si pose davanti all'altare del SIGNORE, in presenza di tutta l'assemblea d'Israele, stese le mani verso il cielo, 23 e disse:
«O SIGNORE, Dio d'Israele! Non c'è nessun dio che sia simile a te, né lassù in cielo, né quaggiù in terra! Tu mantieni il patto e la misericordia verso i tuoi servi che camminano in tua presenza con tutto il cuore. 24 Tu hai mantenuto la promessa che facesti al tuo servo Davide, mio padre; e ciò che dichiarasti con la tua bocca, la tua mano oggi adempie. 25 Ora, SIGNORE, Dio d'Israele, mantieni al tuo servo Davide, mio padre, la promessa che gli facesti, dicendo: "Non ti mancherà mai qualcuno che sieda davanti a me sul trono d'Israele, purché i tuoi figli veglino sulla loro condotta e camminino in mia presenza, come tu hai camminato". 26 Ora, o Dio d'Israele, si avveri la parola che dicesti al tuo servo Davide, mio padre!
27 Ma è proprio vero che Dio abiterà sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non ti possono contenere; quanto meno questa casa che io ho costruita! 28 Tuttavia, o SIGNORE, Dio mio, abbi riguardo alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, ascolta il grido e la preghiera che oggi il tuo servo ti rivolge. 29 Siano i tuoi occhi aperti notte e giorno su questa casa, sul luogo di cui dicesti: "Qui sarà il mio nome!" Ascolta la preghiera che il tuo servo farà rivolto a questo luogo! 30 Ascolta la supplica del tuo servo e del tuo popolo Israele quando pregheranno rivolti a questo luogo; ascoltali dal luogo della tua dimora nei cieli; ascolta e perdona!
31 Se uno pecca contro il suo prossimo, e si esige da lui il giuramento per costringerlo a giurare, se egli viene a giurare davanti al tuo altare in questa casa, 32 tu ascolta dal cielo, agisci e giudica i tuoi servi; condanna il colpevole, facendo ricadere sul suo capo i suoi atti, e dichiara giusto l'innocente, trattandolo secondo la sua giustizia.
33 Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto dal nemico per aver peccato contro di te, se torna a te, se dà gloria al tuo nome e ti rivolge preghiere e suppliche in questa casa, 34 tu esaudiscilo dal cielo, perdona al tuo popolo Israele il suo peccato, e riconducilo nel paese che dèsti ai suoi padri.
35 Quando il cielo sarà chiuso e non ci sarà più pioggia a causa dei loro peccati contro di te, se essi pregano rivolti a questo luogo, se danno gloria al tuo nome e si convertono dai loro peccati perché li hai afflitti, 36 tu esaudiscili dal cielo, perdona il loro peccato ai tuoi servi e al tuo popolo Israele, ai quali mostrerai la buona strada per cui debbono camminare; e manda la pioggia sulla terra che hai data come eredità al tuo popolo.
37 Quando il paese sarà invaso dalla carestia o dalla peste, dalla ruggine o dal carbone, dalle locuste o dai bruchi, quando il nemico assedierà il tuo popolo nel suo paese, nelle sue città, quando scoppierà qualsiasi flagello o epidemia, 38 ogni preghiera, ogni supplica che ti sarà rivolta da qualsiasi individuo o da tutto il tuo popolo d'Israele, che riconoscerà la piaga del proprio cuore e stenderà le mani verso questa casa, 39 tu esaudiscila dal cielo, dal luogo della tua dimora, e perdona; agisci e rendi a ciascuno secondo le sue vie, tu, che conosci il cuore di ognuno; perché tu solo conosci il cuore di tutti i figli degli uomini; 40 e fa' che essi ti temano tutto il tempo che vivranno nel paese che tu dèsti ai nostri padri.
41 Anche lo straniero, che non è del tuo popolo Israele, quando verrà da un paese lontano a causa del tuo nome, 42 perché si udrà parlare del tuo gran nome, della tua mano potente e del tuo braccio disteso, quando verrà a pregarti in questa casa, 43 tu esaudiscilo dal cielo, dal luogo della tua dimora, e concedi a questo straniero tutto quello che ti domanderà, affinché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome per temerti, come fa il tuo popolo Israele, e sappiano che il tuo nome è invocato su questa casa che io ho costruita!
44 Quando il tuo popolo partirà per far guerra al suo nemico, seguendo la via per la quale tu l'avrai mandato, se pregherà il SIGNORE, rivolto alla città che tu hai scelta e alla casa che io ho costruita al tuo nome, 45 esaudisci dal cielo le sue preghiere e le sue suppliche, e rendigli giustizia.
46 Quando peccheranno contro di te, poiché non c'è uomo che non pecchi, e ti sarai sdegnato contro di loro e li avrai abbandonati in balìa del nemico che li deporterà in un paese ostile, lontano o vicino, 47 se, nel paese dove saranno schiavi, rientrano in se stessi, se tornano a te e ti rivolgono suppliche, nel paese di quelli che li hanno deportati, e dicono: "Abbiamo peccato, abbiamo agito da empi, siamo stati malvagi"; 48 se tornano a te con tutto il cuore e con tutta l'anima nel paese dei loro nemici, che li hanno deportati, e ti pregano rivolti al loro paese, il paese che tu desti ai loro padri, alla città che tu hai scelta e alla casa che io ho costruita al tuo nome, 49 esaudisci dal cielo, dal luogo della tua dimora, le loro preghiere e le loro suppliche, e rendi loro giustizia. 50 Perdona al tuo popolo, che ha peccato contro di te, tutte le trasgressioni di cui si è reso colpevole verso di te, e muovi a pietà per essi quelli che li hanno deportati, affinché abbiano misericordia di loro; 51 poiché essi sono il tuo popolo, la tua eredità, che tu hai fatto uscire dall'Egitto, da una fornace per il ferro!
52 Siano i tuoi occhi aperti alle suppliche del tuo servo e alle suppliche del tuo popolo Israele, per esaudirli in tutto quello che ti chiederanno; 53 perché tu li hai separati da tutti gli altri popoli della terra per farne la tua eredità; come dichiarasti per mezzo del tuo servo Mosè, quando facesti uscire dall'Egitto i nostri padri, o Signore, DIO!»
54 Quando Salomone ebbe finito di rivolgere al SIGNORE tutta questa preghiera e questa supplica, si alzò davanti all'altare del SIGNORE dove stava inginocchiato tenendo le mani stese verso il cielo. 55 Alzatosi in piedi, benedisse tutta l'assemblea d'Israele ad alta voce, dicendo: 56 «Benedetto sia il SIGNORE che ha dato riposo al suo popolo Israele, secondo tutte le promesse che aveva fatte; non una delle buone promesse da lui fatte per mezzo del suo servo Mosè è rimasta inadempiuta. 57 Il SIGNORE, il nostro Dio, sia con noi, come fu con i nostri padri; non ci lasci e non ci abbandoni, 58 ma ci faccia volgere i nostri cuori verso di lui, affinché camminiamo in tutte le sue vie e osserviamo i suoi comandamenti, le sue leggi e i suoi precetti, che egli prescrisse ai nostri padri! 59 E le parole di questa mia supplica al SIGNORE siano giorno e notte presenti al SIGNORE, nostro Dio, perché egli renda giustizia al suo servo e al suo popolo Israele, giorno per giorno, secondo il bisogno, 60 affinché tutti i popoli della terra riconoscano che il SIGNORE è Dio e non ce n'è alcun altro. 61 Il vostro cuore sia dunque dedito interamente al SIGNORE, al nostro Dio, per seguire le sue leggi e osservare i suoi comandamenti, come fate oggi!»

2Cr 7:4-10; Sl 33:12; Ne 8:10
62 Poi il re e tutto Israele con lui offrirono dei sacrifici davanti al SIGNORE. 63 Salomone immolò, come sacrificio di riconoscenza al SIGNORE, ventiduemila buoi e centoventimila pecore. Così il re e tutti i figli d'Israele dedicarono la casa al SIGNORE. 64 In quel giorno il re consacrò la parte di mezzo del cortile, che è davanti alla casa del SIGNORE; poiché offrì in quel luogo gli olocausti, le offerte e i grassi dei sacrifici di riconoscenza, poiché l'altare di bronzo, che è davanti al SIGNORE, era troppo piccolo per contenere gli olocausti, le offerte e i grassi dei sacrifici di riconoscenza.
65 In quel tempo Salomone celebrò la festa, e tutto Israele con lui. Ci fu una grande assemblea di gente venuta da tutto il paese: dai dintorni di Camat fino al torrente d'Egitto, raccolta davanti al SIGNORE, al nostro Dio, per sette giorni e poi per altri sette, in tutto quattordici giorni. 66 L'ottavo giorno il re fece partire il popolo. Quelli benedissero il re e se ne andarono alle loro tende allegri e con il cuore contento per tutto il bene che il SIGNORE aveva fatto a Davide, suo servo, e a Israele, suo popolo.

Seconda apparizione del Signore a Salomone
2Cr 7:11-22 (Ge 17:1-8; De 29:22-28)(Mt 24:2)(1R 3:5)
9,1 Quando Salomone ebbe finito di costruire la casa del SIGNORE, il palazzo del re e tutto quello che ebbe desiderio di fare, 2 il SIGNORE gli apparve per la seconda volta, come gli era apparso a Gabaon, 3 e gli disse: «Io ho esaudito la tua preghiera e la supplica che hai fatta davanti a me; ho santificato questa casa che tu hai costruita per mettervi il mio nome per sempre. I miei occhi e il mio cuore saranno lì per sempre. 4 Quanto a te, se tu cammini in mia presenza come camminò Davide, tuo padre, con integrità di cuore e con rettitudine, facendo tutto quello che ti ho comandato, e se osservi le mie leggi e i miei precetti, 5 io stabilirò il trono del tuo regno in Israele per sempre, come promisi a Davide tuo padre, dicendo: "Non ti mancherà mai qualcuno che sieda sul trono d'Israele". 6 Ma se voi o i vostri figli vi allontanate da me, se non osservate i miei comandamenti e le leggi che vi ho posti davanti e andate invece a servire altri dèi e a prostrarvi davanti a loro, 7 io sterminerò Israele dal paese che gli ho dato, rigetterò dalla mia presenza la casa che ho consacrata al mio nome. Israele sarà la favola e lo zimbello di tutti i popoli. 8 Per quanto concerne questa casa, una volta così eccelsa, chiunque le passerà vicino rimarrà stupefatto e si metterà a fischiare; e si dirà: "Perché il SIGNORE ha trattato così questo paese e questa casa?" Si risponderà: 9 "Perché hanno abbandonato il SIGNORE, loro Dio, il quale fece uscire i loro padri dal paese d'Egitto; si sono attaccati ad altri dèi, si sono prostrati davanti a loro e li hanno serviti; ecco perché il SIGNORE ha fatto venire tutti questi mali su di loro"».

Città costruite da Salomone. Flotta mandata a Ofir
2Cr 8; Ec 2:2-10
10 Passati i vent'anni nei quali Salomone costruì le due case, la casa del SIGNORE e il palazzo del re, 11 il re Salomone diede a Chiram venti città nel paese di Galilea. Infatti Chiram, re di Tiro, aveva fornito a Salomone legname di cedro e di cipresso, e oro a volontà. 12 Chiram uscì da Tiro per vedere le città dategli da Salomone; ma non gli piacquero; 13 e disse: «Che città sono queste che tu mi hai date, fratello mio?» E le chiamò «Terra di Cabul»; nome che è rimasto loro fino a oggi. 14 Chiram aveva mandato al re centoventi talenti d'oro.
15 Ora ecco quel che concerne gli operai reclutati e comandati dal re Salomone per costruire la casa del SIGNORE e il proprio palazzo, Millo e le mura di Gerusalemme, Asor, Meghiddo e Ghezer. 16 Il faraone, re d'Egitto, era salito a impadronirsi di Ghezer, l'aveva data alle fiamme, e aveva ucciso i Cananei che abitavano la città; poi l'aveva data per dote a sua figlia, moglie di Salomone. 17 E Salomone ricostruì Ghezer, Bet-Oron inferiore, 18 Baalat e Tadmor nella parte deserta del paese, 19 tutte le città che gli servivano da magazzino, le città per i suoi carri, le città per i suoi cavalieri, insomma tutto quello che gli piacque di costruire a Gerusalemme, nel Libano e in tutto il paese del suo dominio. 20 Tutta la popolazione che era rimasta degli Amorei, degli Ittiti, dei Ferezei, degli Ivvei e dei Gebusei, che non facevano parte dei figli d'Israele, 21 vale a dire i loro discendenti che erano rimasti dopo di loro nel paese e che gli Israeliti non avevano potuto votare allo sterminio, Salomone li impiegò per lavori da servi; e tali sono rimasti fino a oggi. 22 Ma i figli d'Israele Salomone non li impiegò come schiavi; essi furono la sua gente di guerra, i suoi ministri, i suoi prìncipi, i suoi capitani, i comandanti dei suoi carri e dei suoi cavalieri. 23 I capi dei prefetti, preposti ai lavori di Salomone, erano cinquecentocinquanta, e avevano l'incarico di sorvegliare la gente che eseguiva i lavori.
24 Appena la figlia del faraone salì dalla città di Davide alla casa che Salomone le aveva fatto costruire, questi si mise a costruire Millo.
25 Tre volte l'anno Salomone offriva olocausti e sacrifici di riconoscenza sull'altare che egli aveva costruito al SIGNORE, e offriva profumi su quello che era posto davanti al SIGNORE. Egli aveva completato la casa.
26 Il re Salomone costruì anche una flotta a Esion-Gheber, presso Elat, sulla costa del mar Rosso, nel paese di Edom. 27 Chiram imbarcò su questa flotta, con la gente di Salomone, la sua gente: marinai che conoscevano il mare. 28 Essi andarono a Ofir, vi presero dell'oro, quattrocentoventi talenti, e li portarono al re Salomone.

La regina di Seba viene a visitare Salomone a Gerusalemme
2Cr 9:1-12; Lu 11:31; Pr 13:20
10,1 La regina di Seba udì la fama che circondava Salomone a motivo del nome del SIGNORE, e venne a metterlo alla prova con degli enigmi. 2 Lei giunse a Gerusalemme con un numerosissimo sèguito, con cammelli carichi di aromi, d'oro in gran quantità, e di pietre preziose. Andò da Salomone e gli disse tutto quello che aveva nel suo cuore. 3 Salomone rispose a tutte le domande della regina, e non ci fu nulla che fosse oscuro per il re e che egli non sapesse spiegare.
4 La regina di Seba vide tutta la saggezza di Salomone e la casa che egli aveva costruita, 5 i cibi della sua mensa, gli alloggi dei suoi servitori, l'organizzazione dei suoi ufficiali e le loro uniformi, i suoi coppieri e gli olocausti che egli offriva nella casa del SIGNORE. Rimase senza fiato. 6 E disse al re: «Quello che avevo sentito dire nel mio paese della tua situazione e della tua saggezza era dunque vero. 7 Ma non ci ho creduto finché non sono venuta io stessa e non ho visto con i miei occhi. Ebbene, non me n'era stata riferita neppure la metà! La tua saggezza e la tua prosperità sorpassano la fama che me n'era giunta! 8 Beata la tua gente, beati questi tuoi servitori che stanno sempre davanti a te, e ascoltano la tua saggezza! 9 Sia benedetto il SIGNORE, il tuo Dio, il quale ti ha gradito, mettendoti sul trono d'Israele! Il SIGNORE ti ha fatto re, per amministrare il diritto e la giustizia, perché egli nutre per Israele un amore eterno».
10 Poi lei diede al re centoventi talenti d'oro, una grandissima quantità di aromi e delle pietre preziose. Non furono mai più portati tanti aromi quanti ne diede la regina di Seba al re Salomone.
11 La flotta di Chiram, che portava oro da Ofir, portava anche da Ofir del legno di sandalo in grandissima quantità, e delle pietre preziose, 12 e di questo legno di sandalo il re fece delle ringhiere per la casa del SIGNORE e per il palazzo reale, delle arpe e delle cetre per i cantori. Di questo legno di sandalo non ne fu più portato, e non se n'è più visto fino a oggi.
13 Tutto quello che la regina di Seba desiderò e chiese, il re Salomone glielo diede, oltre a quello che egli le donò con la sua munificenza sovrana. Poi lei si rimise in cammino, e con i suoi servitori tornò al suo paese.

Ricchezze e potenza di Salomone
2Cr 9:13-29; 1:11-17 (Mt 6:29)(Sl 62:11; Ec 5:12)
14 Il peso dell'oro che giungeva ogni anno a Salomone era di seicentosessantasei talenti, 15 oltre a quello che egli percepiva dai mercanti, dal traffico dei negozianti, da tutti i re d'Arabia e dai governatori del paese.
16 Il re Salomone fece fare duecento grandi scudi d'oro battuto, per ognuno dei quali impiegò seicento sicli d'oro, 17 e trecento scudi d'oro battuto più piccoli, per ognuno dei quali impiegò tre mine d'oro; e il re li mise nella casa detta «Foresta del Libano». 18 Il re fece pure un gran trono d'avorio, che rivestì d'oro finissimo. 19 Questo trono aveva sei gradini; la sommità del trono era rotonda dalla parte di dietro; il seggio aveva due bracci, uno di qua e uno di là; presso i due bracci stavano due leoni, 20 e dodici leoni erano sui sei gradini, da una parte e dall'altra. Niente di simile era ancora stato fatto in nessun altro regno. 21 Tutte le coppe del re Salomone erano d'oro, e tutto il vasellame della casa, detta «Foresta del Libano», era d'oro puro. Nulla era d'argento; dell'argento non si faceva alcun conto al tempo di Salomone. 22 Infatti il re aveva in mare una flotta di Tarsis insieme con la flotta di Chiram; e la flotta di Tarsis, una volta ogni tre anni, veniva a portare oro, argento, avorio, scimmie e pavoni.
23 Così il re Salomone fu il più grande di tutti i re della terra per ricchezze e per saggezza. 24 E tutto il mondo cercava di veder Salomone per udire la saggezza che Dio gli aveva messa in cuore. 25 Ognuno gli portava il suo dono: vasi d'argento, vasi d'oro, vesti, armi, aromi, cavalli e muli; e questo avveniva ogni anno. 26 Salomone radunò carri e cavalieri, ed ebbe millequattrocento carri e dodicimila cavalieri, che distribuì nelle città dove teneva i suoi carri, e in Gerusalemme presso di sé. 27 Durante il suo regno l'argento a Gerusalemme diventò comune come le pietre, e i cedri tanto abbondanti quanto i sicomori della pianura. 28 I cavalli che Salomone aveva, gli venivano portati dall'Egitto; le carovane di mercanti del re li andavano a prendere a branchi, per un prezzo convenuto. 29 Un equipaggio, uscito dall'Egitto e giunto a destinazione, veniva a costare seicento sicli d'argento; un cavallo, centocinquanta. Allo stesso modo, per mezzo di quei mercanti, se ne facevano venire per tutti i re degli Ittiti e per i re della Siria.

Salomone trascinato all'idolatria
(De 17:17; 7:3-4; Ne 13:23-27) Mt 13:22 (Ap 2:4; 3:17) 1Co 10:12
11,1 Il re Salomone, oltre alla figlia del faraone, amò molte donne straniere: delle Moabite, delle Ammonite, delle Idumee, delle Sidonie, delle Ittite, 2 donne appartenenti ai popoli dei quali il SIGNORE aveva detto ai figli d'Israele: «Non andate da loro e non vengano essi da voi, poiché essi certo pervertirebbero il vostro cuore per farvi seguire i loro dèi». A tali donne si unì Salomone nei suoi amori. 3 Ed ebbe settecento principesse per mogli e trecento concubine; e le sue mogli gli pervertirono il cuore. 4 Al tempo della vecchiaia di Salomone, le sue mogli gli fecero volgere il cuore verso altri dèi; e il suo cuore non appartenne interamente al SIGNORE suo Dio, come il cuore di Davide suo padre. 5 Salomone seguì Astarte, divinità dei Sidoni, e Milcom, l'abominevole divinità degli Ammoniti. 6 Così Salomone fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE e non seguì pienamente il SIGNORE, come aveva fatto Davide suo padre. 7 Fu allora che Salomone costruì, sul monte che sta di fronte a Gerusalemme, un alto luogo per Chemos, l'abominevole divinità di Moab, e per Moloc, l'abominevole divinità dei figli di Ammon. 8 Fece così per tutte le sue donne straniere, le quali offrivano profumi e sacrifici ai loro dèi.
9 Il SIGNORE s'indignò contro Salomone, perché il cuore di lui si era allontanato dal SIGNORE, Dio d'Israele, che gli era apparso due volte, 10 e gli aveva ordinato, a questo proposito, di non andare dietro ad altri dèi; ma egli non osservò l'ordine datogli dal SIGNORE. 11 Il SIGNORE disse a Salomone: «Poiché tu hai agito a questo modo, e non hai osservato il mio patto e le leggi che ti avevo date, io ti toglierò il regno, e lo darò al tuo servo. 12 Nondimeno, per amore di Davide tuo padre, io non farò questo durante la tua vita, ma strapperò il regno dalle mani di tuo figlio. 13 Però, non gli strapperò tutto il regno, ma lascerò una tribù a tuo figlio, per amor di Davide mio servo e per amor di Gerusalemme che io ho scelto».

I nemici di Salomone
2S 8:13-14; Sl 89:30-32
14 Il SIGNORE suscitò un nemico a Salomone: Adad, l'Idumeo, che era della stirpe reale di Edom. 15 Quando Davide sconfisse Edom, Ioab, capo dell'esercito, salì per seppellire i morti, e uccise tutti i maschi che erano in Edom. 16 Ioab rimase in Edom sei mesi, con tutto Israele, finché vi ebbe sterminato tutti i maschi. 17 In quel tempo Adad fuggì con alcuni Idumei, servitori di suo padre, per andare in Egitto. Adad era allora un ragazzo. 18 Quelli dunque partirono da Madian, andarono a Paran, presero con sé degli uomini di Paran e giunsero in Egitto dal faraone, re d'Egitto, il quale diede a Adad una casa, provvide al suo mantenimento, e gli assegnò dei terreni. 19 Adad trovò grazia agli occhi del faraone, che gli diede in moglie la sorella della propria moglie, la sorella della regina Tacpenes. 20 La sorella di Tacpenes gli partorì un figlio, Ghenubat, che Tacpenes divezzò nella casa del faraone; e Ghenubat rimase in casa del faraone tra i figli del faraone. 21 Quando Adad ebbe sentito in Egitto che Davide si era addormentato con i suoi padri e che Ioab, capo dell'esercito, era morto, disse al faraone: «Permettimi di andare al mio paese». 22 Il faraone gli rispose: «Che ti manca da me perché tu cerchi di andartene al tuo paese?» E quegli replicò: «Nulla; tuttavia, ti prego, lasciami partire».
23 Dio suscitò un altro nemico a Salomone: Rezon, figlio d'Eliada, che era fuggito dal suo signore Adadezer, re di Soba. 24 Egli aveva radunato gente intorno a sé ed era diventato capo di una banda, quando Davide massacrò i Siri. Egli e i suoi andarono a Damasco, vi si stabilirono e regnarono a Damasco. 25 Fu nemico d'Israele per tutto il tempo di Salomone; e questo, oltre al male già fatto da Adad. Detestò Israele e regnò sulla Siria.

1R 12:1-24
26 Anche Geroboamo, servo di Salomone, si ribellò contro il re. Egli era figlio di Nebat, Efrateo di Sereda, e aveva per madre una vedova che si chiamava Serua. 27 La causa per cui si ribellò contro il re fu questa. Salomone costruiva Millo e chiudeva la breccia della città di Davide suo padre. 28 Geroboamo era un uomo forte e valoroso; e Salomone, veduto come questo giovane lavorava, gli diede la sorveglianza di tutta la gente della casa di Giuseppe, reclutata per i lavori. 29 In quel tempo Geroboamo, uscito da Gerusalemme, incontrò per strada il profeta Aiia, di Silo, che indossava un mantello nuovo; ed erano loro due soli nella campagna. 30 Aiia prese il mantello nuovo che aveva addosso, lo strappò in dodici pezzi, 31 e disse a Geroboamo: «Prendine per te dieci pezzi, perché il SIGNORE, Dio d'Israele, dice così: "Ecco, io strappo questo regno dalle mani di Salomone, e te ne darò dieci tribù; 32 a Salomone resterà una tribù per amor di Davide mio servo, e per amor di Gerusalemme, della città che ho scelta fra tutte le tribù d'Israele. 33 Ciò, perché i figli d'Israele mi hanno abbandonato, si sono prostrati davanti ad Astarte, divinità dei Sidoni, davanti a Chemos, dio di Moab, e davanti a Milcom, dio degli Ammoniti, e non hanno camminato nelle mie vie per fare ciò che è giusto agli occhi miei e per osservare le mie leggi e i miei precetti, come fece Davide, padre di Salomone. 34 Tuttavia non toglierò dalle mani di lui tutto il regno, ma lo manterrò principe tutto il tempo della sua vita, per amor di Davide, mio servo, che io scelsi, e che osservò i miei comandamenti e le mie leggi. 35 Toglierò il regno dalle mani di suo figlio, e te ne darò dieci tribù; 36 e a suo figlio lascerò una tribù, affinché Davide, mio servo, abbia sempre una lampada davanti a me in Gerusalemme, nella città che ho scelta per mettervi il mio nome. 37 Io prenderò dunque te, e tu regnerai su tutto quello che vorrai e sarai re sopra Israele. 38 Se tu ubbidirai a tutto quello che ti comanderò, e camminerai nelle mie vie, e farai ciò ch'è giusto agli occhi miei, osservando le mie leggi e i miei comandamenti, come fece Davide mio servo, io sarò con te, ti edificherò una casa stabile, come ne edificai una a Davide, e ti darò Israele. 39 Così umilierò la discendenza di Davide, ma non per sempre"». 40 Per questo Salomone cercò di far morire Geroboamo; ma questi partì e si rifugiò in Egitto presso Sisac, re d'Egitto, e rimase in Egitto fino alla morte di Salomone.

Morte di Salomone
2Cr 9:29-31; Ec 8:8
41 Il rimanente delle gesta di Salomone, tutto quello che fece, e la sua saggezza risulta scritto nel libro delle gesta di Salomone.
42 Salomone regnò a Gerusalemme, su tutto Israele, quarant'anni. 43 Poi Salomone si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide suo padre; e Roboamo, suo figlio, regnò al suo posto.

Divisione del regno; i re di Giuda fino a Giosafat; i re d'Israele fino ad Acazia
12:1-22:54 (2Cr 10-20)(Os 4:15-17; 6:10-11)
Roboamo re di Giuda; Geroboamo re d'Israele
2Cr 10; 11:1-12; Pr 3:7; Os 13:11
12,1 Roboamo andò a Sichem, perché tutto Israele era venuto a Sichem per farlo re.
2 Quando Geroboamo, figlio di Nebat, lo seppe, si trovava ancora in Egitto, dov'era fuggito per scampare dal re Salomone; egli abitava in Egitto, 3 e lo mandarono a chiamare. Allora Geroboamo e tutta l'assemblea d'Israele vennero a parlare a Roboamo, e gli dissero: 4 «Tuo padre ha reso duro il nostro giogo; ora rendi tu più lieve la dura servitù e il giogo pesante che tuo padre ci ha imposti, e noi ti serviremo». 5 Egli rispose loro: «Andatevene, e tornate da me fra tre giorni». E il popolo se ne andò.
6 Il re Roboamo si consigliò con i vecchi che erano stati al servizio del re Salomone suo padre mentre era vivo, e disse: «Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo?» 7 E quelli gli parlarono così: «Se oggi tu ti fai servo di questo popolo, se gli cedi, se gli rispondi e gli parli con bontà, ti sarà servo per sempre». 8 Ma Roboamo trascurò il consiglio datogli dai vecchi, e si consigliò con i giovani che erano cresciuti con lui ed erano al suo servizio, 9 e disse loro: «Come consigliate di rispondere a questo popolo che mi ha parlato dicendo: Allevia il giogo che tuo padre ci ha imposto?» 10 I giovani che erano cresciuti con lui, gli risposero: «Ecco quel che dirai a questo popolo che si è rivolto a te dicendo: Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo, e tu rendilo più leggero! Gli risponderai così: Il mio dito mignolo è più grosso del corpo di mio padre; 11 mio padre vi ha caricati di un giogo pesante, ma io lo renderò più pesante ancora; mio padre vi ha castigati con la frusta, e io vi castigherò con i flagelli a punte».
12 Tre giorni dopo, Geroboamo e tutto il popolo vennero da Roboamo, come aveva ordinato il re dicendo: «Tornate da me fra tre giorni». 13 Il re rispose duramente al popolo, abbandonando il consiglio che i vecchi gli avevano dato; 14 e parlò loro secondo il consiglio dei giovani, e disse: «Mio padre ha reso pesante il vostro giogo, ma io lo renderò più pesante ancora; mio padre vi ha castigati con la frusta, e io vi castigherò con i flagelli a punte». 15 Così il re non diede ascolto al popolo; perché tutto ciò era diretto dal SIGNORE, affinché si adempisse la parola che il SIGNORE aveva pronunciata per mezzo di Aiia di Silo a Geroboamo, figlio di Nebat.
16 Quando tutto Israele vide che il re non gli dava ascolto, rispose al re, dicendo: «Che abbiamo da fare con Davide? Noi non abbiamo nulla in comune con il figlio d'Isai! Alle tue tende, o Israele! Provvedi ora tu alla tua casa, o Davide!» E Israele se ne andò alle sue tende. 17 Ma sui figli d'Israele che abitavano nelle città di Giuda, regnò Roboamo. 18 Il re Roboamo mandò loro Adoram, responsabile dei lavori forzati; ma tutto Israele lo lapidò, ed egli morì. E il re Roboamo salì in fretta sopra un carro per fuggire a Gerusalemme. 19 Così Israele si ribellò alla casa di Davide, ed è rimasto ribelle fino a oggi.
20 Quando tutto Israele udì che Geroboamo era tornato, lo mandò a chiamare perché venisse alla comunità, e lo fece re su tutto Israele. Nessuno seguì la casa di Davide, tranne la sola tribù di Giuda.
21 Quando Roboamo giunse a Gerusalemme, radunò tutta la casa di Giuda e la tribù di Beniamino, centottantamila uomini, guerrieri scelti, per combattere contro la casa d'Israele e restituire il regno a Roboamo, figlio di Salomone. 22 Ma la parola di Dio fu rivolta a Semaia, uomo di Dio, in questi termini: 23 «Parla a Roboamo, figlio di Salomone, re di Giuda, a tutta la casa di Giuda e di Beniamino e al resto del popolo, e di' loro: 24 "Così parla il SIGNORE: 'Non salite a combattere contro i vostri fratelli, i figli d'Israele! Ognuno se ne torni a casa sua; perché questo è avvenuto per mia volontà'"».
Quelli ubbidirono alla parola del SIGNORE e se ne tornarono, secondo la parola del SIGNORE.

Idolatria di Geroboamo: i vitelli d'oro
Es 32:1-8 (2R 17:21-22; 2Cr 11:13-17)
25 Geroboamo costruì Sichem nella regione montuosa di Efraim, e vi si stabilì; poi uscì di là e costruì Penuel.
26 Geroboamo disse in cuor suo: «Ora il regno potrebbe benissimo tornare alla casa di Davide. 27 Se questo popolo sale a Gerusalemme per offrire sacrifici nella casa del SIGNORE, il suo cuore si volgerà verso il suo signore, verso Roboamo re di Giuda, mi uccideranno, e torneranno a Roboamo re di Giuda». 28 Il re, quindi, dopo essersi consigliato, fece due vitelli d'oro e disse al popolo: «Siete ormai saliti abbastanza a Gerusalemme! O Israele, ecco i tuoi dèi, che ti hanno fatto uscire dal paese d'Egitto!» 29 E ne mise uno a Betel, e l'altro a Dan. 30 Questo diventò un'occasione di peccato; perché il popolo andava fino a Dan per presentarsi davanti a uno di quei vitelli. 31 Egli fece anche dei santuari di alti luoghi, e creò dei sacerdoti, presi qua e là dal popolo, che non erano dei figli di Levi. 32 Geroboamo istituì pure una solennità nell'ottavo mese, nel quindicesimo giorno del mese, simile alla solennità che si celebrava in Giuda, e offrì dei sacrifici sull'altare. Così fece a Betel perché si offrissero sacrifici ai vitelli che egli aveva fatti; e a Betel stabilì i sacerdoti degli alti luoghi che aveva eretti. 33 Il quindicesimo giorno dell'ottavo mese, che aveva scelto di testa sua, Geroboamo salì all'altare che aveva costruito a Betel, celebrò una solennità per i figli d'Israele, e salì all'altare per bruciare incenso.

Profezia contro l'altare pagano di Geroboamo
2R 23:15-20; Sl 105:14-15
13,1 Ed ecco, un uomo di Dio giunse da Giuda a Betel per ordine del SIGNORE, mentre Geroboamo stava presso l'altare per bruciare incenso; 2 e per ordine del SIGNORE si mise a gridare contro l'altare e a dire: «Altare, altare! così dice il SIGNORE: "Ecco, nascerà alla casa di Davide un figlio, di nome Giosia, il quale sacrificherà su di te i sacerdoti degli alti luoghi che su di te bruciano incenso, e si arderanno su di te ossa umane"». 3 E quello stesso giorno diede un segno miracoloso dicendo: «Questo è il segno che il SIGNORE ha parlato: ecco, l'altare si spaccherà, e la cenere che vi è sopra si disperderà».
4 Quando il re Geroboamo udì la parola che l'uomo di Dio aveva gridata contro l'altare di Betel, stese la mano dall'alto dell'altare, e disse: «Pigliatelo!» Ma la mano che Geroboamo aveva stesa contro di lui rimase paralizzata, e non poté più tirarla indietro; 5 l'altare si spaccò; e la cenere che vi era sopra si disperse, secondo il segno che l'uomo di Dio aveva dato per ordine del SIGNORE.
6 Allora il re si rivolse all'uomo di Dio, e gli disse: «Ti prego, implora la grazia del SIGNORE, del tuo Dio, e prega per me affinché mi sia resa la mano». E l'uomo di Dio implorò la grazia del SIGNORE, e il re riebbe la sua mano, che tornò com'era prima. 7 Il re disse all'uomo di Dio: «Vieni con me a casa; ti ristorerai, e io ti farò un regalo». 8 Ma l'uomo di Dio rispose al re: «Anche se tu mi dessi la metà della tua casa, io non entrerò da te, e non mangerò pane né berrò acqua in questo luogo; 9 poiché questo è l'ordine che mi è stato dato dal SIGNORE: "Tu non vi mangerai pane né berrai acqua, e non tornerai per la strada che avrai fatta all'andata"». 10 Così egli se ne andò per un'altra strada, e non tornò per quella che aveva fatta, venendo a Betel.

Disubbidienza e punizione del profeta
1R 20:35-36; Ga 1:6-8
11 C'era un vecchio profeta che abitava a Betel; e uno dei suoi figli venne a raccontargli tutte le cose che l'uomo di Dio aveva fatte in quel giorno a Betel, e le parole che aveva dette al re. Quando il padre udì il suo racconto, 12 disse ai suoi figli: «Per quale via se n'è andato?» Poiché i suoi figli avevano visto la via per la quale se n'era andato l'uomo di Dio venuto da Giuda. 13 Egli disse ai suoi figli: «Sellatemi l'asino». Quelli gli sellarono l'asino; ed egli vi montò su, 14 seguì l'uomo di Dio, e lo trovò seduto sotto il terebinto, e gli disse: «Sei tu l'uomo di Dio venuto da Giuda?» Egli rispose: «Sono io». 15 Allora il vecchio profeta gli disse: «Vieni con me a casa mia a mangiare». 16 Ma egli rispose: «Io non posso tornare indietro con te, né entrare in casa tua; e non mangerò pane né berrò acqua con te in questo luogo; 17 poiché mi è stato detto, per ordine del SIGNORE: "In quel luogo tu non mangerai pane, né berrai acqua, e non tornerai per la strada che avrai fatta all'andata"». 18 L'altro gli disse: «Anch'io sono profeta come te; e un angelo mi ha parlato per ordine del SIGNORE, dicendo: "Riportalo con te in casa tua, perché mangi del pane e beva dell'acqua"». Egli mentiva.
19 Così l'uomo di Dio tornò indietro con l'altro, e mangiò del pane e bevve dell'acqua in casa di lui. 20 Mentre sedevano a tavola, la parola del SIGNORE fu rivolta al profeta che aveva fatto tornare indietro l'altro; 21 ed egli gridò all'uomo di Dio che era venuto da Giuda: «Così parla il SIGNORE: "Poiché tu ti sei ribellato all'ordine del SIGNORE, e non hai osservato il comandamento che il SIGNORE, tuo Dio, t'aveva dato, 22 e sei tornato indietro, e hai mangiato del pane e bevuto dell'acqua nel luogo del quale egli t'aveva detto: Non vi mangiare del pane e non vi bere dell'acqua, il tuo cadavere non entrerà nella tomba dei tuoi padri"». 23 Quando l'uomo di Dio ebbe mangiato e bevuto, il vecchio profeta, che l'aveva fatto tornare indietro, gli sellò l'asino.
24 L'uomo di Dio se ne andò, e un leone lo incontrò per strada, e l'uccise. Il suo cadavere rimase steso sulla strada; l'asino se ne stava presso di lui, e il leone pure presso il cadavere. 25 Allora passarono degli uomini che videro il cadavere steso sulla strada e il leone che stava vicino al cadavere, e vennero a riferire ciò nella città dove abitava il vecchio profeta. 26 Il profeta che aveva fatto tornare indietro l'uomo di Dio, udito ciò, disse: «È l'uomo di Dio, che è stato ribelle all'ordine del SIGNORE; perciò il SIGNORE l'ha dato in balìa di un leone, che l'ha sbranato e ucciso, secondo la parola che il SIGNORE gli aveva detta». 27 Poi si rivolse ai suoi figli, e disse loro: «Sellatemi l'asino». E quelli glielo sellarono. 28 Egli andò, trovò il cadavere steso sulla strada, e l'asino e il leone che stavano presso il cadavere; il leone non aveva divorato il cadavere né sbranato l'asino. 29 Il profeta prese il cadavere dell'uomo di Dio, lo pose sull'asino, e lo portò indietro; e il vecchio profeta rientrò in città per piangerlo, e per dargli sepoltura. 30 Depose il cadavere nella propria tomba; ed egli e i suoi figli lo piansero, dicendo: «Ahi, fratello mio!» 31 E quando l'ebbe seppellito, il vecchio profeta disse ai suoi figli: «Quando sarò morto, seppellitemi nella tomba dov'è sepolto l'uomo di Dio; ponete le mie ossa accanto alle sue. 32 Poiché la parola da lui gridata per ordine del SIGNORE, contro l'altare di Betel e contro tutti i santuari degli alti luoghi che sono nelle città di Samaria, si verificherà certamente».

1R 14:7-10; 15:25-30; Pr 1:24, ecc.
33 Dopo questo fatto, Geroboamo non abbandonò la sua via malvagia; istituì anzi nuovi sacerdoti degli alti luoghi, prendendoli qua e là dal popolo; chiunque voleva, era da lui consacrato e diventava sacerdote degli alti luoghi. 34 Quella fu, per la casa di Geroboamo, un'occasione di peccato, che attirò su di lei la distruzione e lo sterminio dalla faccia della terra.

Aiia predice la rovina della casa di Geroboamo
(1R 11:28-39; 12:26-33) 1R 15:25-30; Gs 23:15; Sl 78:57-59
14,1 In quel tempo, Abiia, figlio di Geroboamo, si ammalò. 2 Geroboamo disse a sua moglie: «Àlzati, ti prego, e travestiti, affinché non si sappia che tu sei moglie di Geroboamo, e va' a Silo. Là c'è il profeta Aiia, il quale predisse che sarei stato re di questo popolo. 3 Prendi con te dieci pani, delle focacce, un vaso di miele, e va' da lui; egli ti dirà quello che avverrà di questo ragazzo». 4 La moglie di Geroboamo fece così; partì, andò a Silo, e giunse a casa di Aiia. Aiia non poteva vedere, poiché gli si era indebolita la vista per la vecchiaia.
5 Il SIGNORE aveva detto ad Aiia: «La moglie di Geroboamo sta per venire a consultarti riguardo a suo figlio, che è ammalato. Tu parlale così e così. Quando entrerà, fingerà di essere un'altra».
6 Quando Aiia udì il rumore dei passi di lei che entrava per la porta, disse: «Entra pure, moglie di Geroboamo; perché fingi d'essere un'altra? Io sono incaricato di dirti delle cose dure. 7 Va' e di' a Geroboamo: "Così parla il SIGNORE, Dio d'Israele: 'Io ti ho innalzato in mezzo al popolo, ti ho fatto principe del mio popolo Israele. 8 Ho strappato il regno dalle mani della casa di Davide e l'ho dato a te. Ma tu non sei stato come il mio servo Davide il quale osservò i miei comandamenti e mi seguì con tutto il suo cuore, facendo soltanto ciò che è giusto ai miei occhi. 9 Tu hai fatto peggio di tutti quelli che ti hanno preceduto, e sei andato a farti degli altri dèi e delle immagini fuse per provocarmi a ira e hai gettato me dietro alle tue spalle. 10 Per questo io faccio piombare la sventura sulla casa di Geroboamo, e sterminerò la casa di Geroboamo fino all'ultimo uomo, tanto chi è schiavo come chi è libero in Israele, e spazzerò la casa di Geroboamo, come si spazza lo sterco finché sia tutto sparito. 11 Quelli di Geroboamo che moriranno in città, saranno divorati dai cani; e quelli che moriranno nei campi, saranno divorati dagli uccelli del cielo; poiché il SIGNORE ha parlato. 12 Quanto a te, àlzati, va' a casa tua; non appena avrai messo piede in città, il bambino morrà. 13 Tutto Israele lo piangerà e gli darà sepoltura. Egli è infatti il solo della casa di Geroboamo che sarà messo in una tomba, perché è il solo nella casa di Geroboamo in cui si sia trovato qualcosa di buono, rispetto al SIGNORE, Dio d'Israele. 14 Il SIGNORE stabilirà sopra Israele un re, che in quel giorno sterminerà la casa di Geroboamo. E che dico? Non è forse quello che già succede? 15 Il SIGNORE colpirà Israele, che sarà come una canna agitata nell'acqua; sradicherà Israele da questa buona terra che aveva data ai loro padri e li disperderà oltre il fiume, perché si sono fatti degl'idoli di Astarte provocando l'ira del SIGNORE. 16 Egli abbandonerà Israele a causa dei peccati che Geroboamo ha commesso e fatto commettere a Israele'"».
17 La moglie di Geroboamo si alzò, partì, e giunse a Tirsa; e come metteva il piede sulla soglia di casa, il ragazzo morì. 18 Lo seppellirono, e tutto Israele lo pianse, secondo la parola che il SIGNORE aveva pronunciata per bocca del profeta Aiia suo servo.

2Cr 13:2-20; Ec 8:13
19 Il resto delle azioni di Geroboamo, le sue guerre e il modo come regnò, sono scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele.
20 La durata del regno di Geroboamo fu di ventidue anni; poi si addormentò con i suoi padri, e Nadab, suo figlio, regnò al suo posto.

Apostasia e giudizio sul regno di Giuda sotto Roboamo
2Cr 12; Gr 2:19
21 Roboamo, figlio di Salomone, regnò in Giuda. Aveva quarantun anni quando cominciò a regnare, e regnò diciassette anni a Gerusalemme, nella città che il SIGNORE si era scelta fra tutte le tribù d'Israele per mettervi il suo nome. Sua madre si chiamava Naama, l'Ammonita.
22 Gli abitanti di Giuda fecero ciò che è male agli occhi del SIGNORE, e con i peccati che commisero provocarono la gelosia del SIGNORE più di quanto avessero fatto i loro padri. 23 Costruirono anch'essi degli alti luoghi con statue e idoli d'Astarte su tutte le alte colline e sotto ogni albero verdeggiante. 24 C'erano anche nel paese degli uomini che si prostituivano. Essi praticarono tutti gli atti abominevoli delle nazioni che il SIGNORE aveva cacciate davanti ai figli d'Israele.
25 Il quinto anno del regno di Roboamo, Sisac, re d'Egitto, salì contro Gerusalemme, 26 e portò via i tesori della casa del SIGNORE e i tesori del palazzo del re; portò via ogni cosa; prese pure tutti gli scudi d'oro che Salomone aveva fatti; 27 al loro posto Roboamo fece fare degli scudi di bronzo, e li affidò ai capitani della guardia che custodiva la porta del palazzo del re. 28 Ogni volta che il re entrava nella casa del SIGNORE, quelli che erano di guardia li portavano; poi li riportavano nella sala della guardia.
29 Il resto delle azioni di Roboamo e quanto egli fece, è scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
30 Ci fu guerra continua tra Roboamo e Geroboamo.
31 Poi Roboamo si addormentò con i suoi padri e con essi fu sepolto nella città di Davide. Sua madre si chiamava Naama, l'Ammonita. E Abiiam, suo figlio, regnò al suo posto.

Abiiam, re di Giuda
2Cr 13; Sl 103:17
15,1 Il diciottesimo anno del regno di Geroboamo, figlio di Nebat, Abiiam cominciò a regnare sopra Giuda. 2 Regnò tre anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maaca, figlia di Abisalom.
3 Egli si abbandonò a tutti i peccati che suo padre aveva commessi prima di lui, e il suo cuore non fu tutto quanto per il SIGNORE, suo Dio, com'era stato il cuore di Davide suo padre. 4 Tuttavia per amor di Davide, il SIGNORE, suo Dio, gli lasciò una lampada a Gerusalemme, stabilendo dopo di lui suo figlio, e lasciando sussistere Gerusalemme; 5 perché Davide aveva fatto ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE, e non si era scostato in nulla dai suoi comandamenti per tutto il tempo della sua vita, salvo nel fatto di Uria, l'Ittita.
6 Tra Roboamo e Geroboamo vi fu guerra, finché Roboamo visse.
7 Il resto delle azioni di Abiiam e tutto quello che egli fece, è scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. Vi fu guerra fra Abiiam e Geroboamo.
8 E Abiiam si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide; e Asa, suo figlio, regnò al suo posto.

Asa, re di Giuda
2Cr 14; 15; Sl 119:5, 9-11
9 Il ventesimo anno del regno di Geroboamo, re d'Israele, Asa cominciò a regnare sopra Giuda. 10 Regnò quarantun anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maaca, figlia d'Abisalom.
11 Asa fece ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE, come aveva fatto Davide suo padre: 12 eliminò dal paese quelli che si prostituivano, fece sparire tutti gl'idoli che i suoi padri avevano fatti, 13 e destituì pure dalla dignità di regina sua madre Maaca, perché lei aveva innalzato un'immagine ad Astarte; Asa abbatté l'immagine e la bruciò presso il torrente Chidron. 14 Tuttavia gli alti luoghi non furono eliminati, sebbene il cuore d'Asa fosse interamente per il SIGNORE, durante tutta la sua vita. 15 Egli fece portare nella casa del SIGNORE le cose che suo padre aveva consacrate, e quelle che aveva consacrate egli stesso: argento, oro, vasi.

2Cr 16; Gr 17:5
16 Ci fu guerra tra Asa e Baasa, re d'Israele, tutto il tempo della loro vita. 17 Baasa, re d'Israele, salì contro Giuda e costruì Rama, perché nessuno andasse e venisse dalla parte di Asa, re di Giuda. 18 Allora Asa prese tutto l'argento e l'oro che era rimasto nei tesori della casa del SIGNORE, prese i tesori del palazzo del re, e li affidò ai suoi servitori, che mandò presso Ben-Adad, figlio di Tabrimmon, figlio di Chesion, re di Siria, che abitava a Damasco, per dirgli: 19 «Ci sia alleanza fra me e te, come ci fu tra mio padre e tuo padre. Ecco, io ti mando in dono dell'argento e dell'oro; va', rompi la tua alleanza con Baasa, re d'Israele, affinché egli si ritiri da me». 20 Ben-Adad diede ascolto al re Asa; mandò i capi del suo esercito contro le città d'Israele, ed espugnò Iion, Dan, Abel-Bet-Maaca, tutta la regione di Chinnerot con tutto il paese di Neftali. 21 Quando Baasa udì questo, cessò di costruire Rama, e rimase a Tirsa. 22 Allora il re Asa convocò tutti quelli di Giuda, senza escludere nessuno; e quelli portarono via le pietre e il legname di cui Baasa si era servito per la costruzione di Rama; e con essi il re Asa costruì Gheba di Beniamino e Mispa.
23 Il resto di tutte le azioni di Asa, tutte le sue prodezze, tutto ciò che egli fece e le città che costruì, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. Ma, nella sua vecchiaia, egli soffrì di male ai piedi.
24 Asa si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto con essi nella città di Davide, suo padre; e Giosafat, suo figlio, regnò al suo posto.

Nadab, re d'Israele
1R 14:7-16; Nu 23:19; Ec 8:11-13
25 Nadab, figlio di Geroboamo, cominciò a regnare sopra Israele il secondo anno di Asa re di Giuda, e regnò sopra Israele due anni.
26 Egli fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE, e seguì la via di suo padre e imitò il peccato che aveva fatto commettere a Israele. 27 Baasa, figlio di Aiia, della casa d'Issacar, cospirò contro di lui, e lo uccise a Ghibbeton, che apparteneva ai Filistei, mentre Nadab e tutto Israele assediavano Ghibbeton. 28 Baasa l'uccise il terzo anno di Asa, re di Giuda, e regnò al suo posto. 29 Appena fu re, Baasa sterminò tutta la casa di Geroboamo; non risparmiò nessuno di quella casa, ma la distrusse interamente, secondo la parola che il SIGNORE aveva pronunciata, per bocca del suo servo Aiia di Silo, 30 a causa dei peccati che Geroboamo aveva commessi e fatto commettere a Israele, quando aveva provocato l'ira del Dio d'Israele. 31 Il resto delle azioni di Nadab e tutto quello che fece, sono scritti nel libro delle Cronache dei re d'Israele.

Baasa, re d'Israele
1R 14:7-11, 14; 21:20-24 (2R 17:13-14; Gr 11:7-8)
32 Ci fu guerra tra Asa e Baasa, re d'Israele, tutto il tempo della loro vita.
33 Il terzo anno di Asa, re di Giuda, Baasa, figlio di Aiia, cominciò a regnare su tutto Israele. Stava a Tirsa, e regnò ventiquattro anni.
34 Fece quel che è male agli occhi del SIGNORE; seguì la via di Geroboamo e imitò il peccato che questi aveva fatto commettere a Israele.

16,1 La parola del SIGNORE fu rivolta a Ieu, figlio di Canani, contro Baasa, in questi termini: 2 «Io ti ho innalzato dalla polvere e ti ho fatto principe del mio popolo Israele, ma tu hai seguito la via di Geroboamo e hai spinto il mio popolo Israele a peccare, provocando il mio sdegno con i suoi peccati; 3 perciò io spazzerò via Baasa e la sua casa, e farò della casa tua quel che ho fatto della casa di Geroboamo, figlio di Nebat. 4 Quelli di Baasa che moriranno in città, saranno divorati dai cani; e quelli che moriranno nei campi, saranno divorati dagli uccelli del cielo».
5 Le rimanenti azioni di Baasa, le sue gesta, e le sue prodezze, risultano scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele.
6 E Baasa si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto a Tirsa; ed Ela, suo figlio, regnò al suo posto.
7 La parola del SIGNORE, per mezzo del profeta Ieu, figlio di Canani, fu diretta contro Baasa e contro la casa di lui, per tutto il male che Baasa aveva fatto sotto gli occhi del SIGNORE, provocandolo a ira, con l'opera delle sue mani, perché aveva imitato la casa di Geroboamo e aveva sterminato quella casa.

Ela, re d'Israele
1R 15:25-30; Es 20:5; Sl 109:14 (Sl 119:89; Is 40:8)
8 Il ventiseiesimo anno di Asa, re di Giuda, Ela, figlio di Baasa, cominciò a regnare sopra Israele. Stava a Tirsa, e regnò due anni.
9 Zimri, suo servitore, che comandava la metà dei suoi carri, congiurò contro di lui. Ela stava a Tirsa, bevendo e ubriacandosi in casa di Arsa, sovrintendente del palazzo di Tirsa. 10 Zimri entrò, lo colpì e l'uccise, il ventisettesimo anno di Asa, re di Giuda, e regnò al suo posto. 11 Quando fu re, appena fu sul trono, distrusse tutta la casa di Baasa; non gli lasciò neppure un uomo, né parenti, né amici.
12 Così Zimri sterminò tutta la casa di Baasa, secondo la parola che il SIGNORE aveva pronunciata contro Baasa per bocca del profeta Ieu, 13 a causa di tutti i peccati che Baasa ed Ela, suo figlio, avevano commessi e fatto commettere a Israele, provocando l'ira del SIGNORE, Dio d'Israele, con i loro idoli.
14 Il resto delle azioni di Ela e tutto quello che fece, risulta scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele.

Zimri, re d'Israele
2R 15:8-15 (Gr 17:11; Gb 8:13-19) Gb 34:23-25
15 Il ventisettesimo anno di Asa, re di Giuda, Zimri regnò per sette giorni a Tirsa. Il popolo era accampato contro Ghibbeton, città dei Filistei.
16 Il popolo accampato in quel luogo, sentì dire: «Zimri ha fatto una congiura e ha perfino ucciso il re!» E quello stesso giorno, nell'accampamento, tutto Israele fece re d'Israele Omri, capo dell'esercito. 17 Ed Omri con tutto Israele salì da Ghibbeton e assediò Tirsa. 18 Zimri, vedendo che la città era presa, si ritirò nella torre del palazzo del re, diede fuoco al palazzo del re e morì. 19 Così morì a causa dei peccati che aveva commessi, facendo ciò che è male agli occhi del SIGNORE, seguendo la via di Geroboamo e abbandonandosi al peccato che questi aveva commesso, spingendo Israele a peccare.
20 Il resto delle azioni di Zimri, la congiura che egli tramò, sono scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele.
21 Allora il popolo d'Israele si divise in due parti; metà del popolo seguiva Tibni, figlio di Ghinat, per farlo re; l'altra metà seguiva Omri. 22 Ma il popolo che seguiva Omri prevalse su quello che seguiva Tibni, figlio di Ghinat. Tibni morì, e regnò Omri.

Omri, re d'Israele; Samaria, capitale del regno
Mi 6:16; 2Ti 3:13
23 Il trentunesimo anno di Asa, re di Giuda, Omri cominciò a regnare sopra Israele, e regnò dodici anni. Regnò sei anni a Tirsa. 24 Poi comprò da Semer il monte di Samaria per due talenti d'argento; costruì su quel monte una città; e alla città che costruì diede il nome di Samaria dal nome di Semer, padrone del monte.
25 Omri fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE, e fece peggio di tutti i suoi predecessori; 26 seguì in tutto la via di Geroboamo, figlio di Nebat, e si abbandonò ai peccati che Geroboamo aveva fatto commettere a Israele, provocando lo sdegno del SIGNORE, Dio d'Israele, con i suoi idoli.
27 Il resto delle azioni compiute da Omri e le prodezze da lui fatte stanno scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele.
28 Omri si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto a Samaria; e Acab, suo figlio, regnò al suo posto.

Acab, re d'Israele; matrimonio con Izebel
1R 18:1-18; 21; Ap 2:20-23
29 Acab, figlio di Omri, cominciò a regnare sopra Israele l'anno trentottesimo di Asa, re di Giuda; e regnò a Samaria, sopra Israele, per ventidue anni.
30 Acab, figlio di Omri, fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE più di tutti quelli che l'avevano preceduto. 31 Come se fosse stato per lui poca cosa abbandonarsi ai peccati di Geroboamo, figlio di Nebat, prese in moglie Izebel, figlia di Etbaal, re dei Sidoni, andò ad adorare Baal, a prostrarsi davanti a lui, 32 e innalzò un altare a Baal, nel tempio di Baal, che costruì a Samaria. 33 Acab fece anche l'idolo d'Astarte. Acab fece più di quello che avevano fatto tutti i precedenti re d'Israele per provocare lo sdegno del SIGNORE, Dio d'Israele.
34 Al tempo di lui, Chiel, di Betel, ricostruì Gerico; ne gettò le fondamenta su Abiram, suo primogenito, e ne rizzò le porte su Segub, il più giovane dei suoi figli, secondo la parola che il SIGNORE aveva pronunciata per bocca di Giosuè, figlio di Nun.

Il profeta Elia al torrente di Cherit
(Gm 5:16-17; Ap 11:6)(Sl 37:18-19; De 8:3; Fl 4:19)(Is 45:5-8; Gr 10:5-16)
17,1 Elia, il Tisbita, uno di quelli che si erano stabiliti in Galaad, disse ad Acab: «Com'è vero che vive il SIGNORE, Dio d'Israele, che io servo, non ci sarà né rugiada né pioggia in questi anni, se non alla mia parola».
2 La parola del SIGNORE gli fu rivolta in questi termini: 3 «Parti di qua, va' verso oriente, e nasconditi presso il torrente Cherit, che è di fronte al Giordano. 4 Tu berrai al torrente, e io ho comandato ai corvi che là ti diano da mangiare». 5 Egli dunque partì, e fece secondo la parola del SIGNORE; andò e si stabilì presso il torrente Cherit, che è di fronte al Giordano. 6 E i corvi gli portavano del pane e della carne la mattina, e del pane e della carne la sera; e beveva al torrente. 7 Ma di lì a qualche tempo il torrente rimase asciutto, perché non pioveva sul paese.

Elia a Sarepta
(Lu 4:25-26; Mt 10:40-42) 2R 4:1-7, 42-44; 2Co 9:8-10
8 Allora la parola del SIGNORE gli fu rivolta in questi termini: 9 «Àlzati, va' ad abitare a Sarepta dei Sidoni; io ho ordinato a una vedova di laggiù che ti dia da mangiare». 10 Egli dunque si alzò, e andò a Sarepta; e, quando giunse alla porta della città, c'era una donna vedova, che raccoglieva legna. Egli la chiamò, e le disse: «Ti prego, vammi a cercare un po' d'acqua in un vaso, affinché io beva». 11 E mentre lei andava a prenderla, egli le gridò dietro: «Portami, ti prego, anche un pezzo di pane». 12 Lei rispose: «Com'è vero che vive il SIGNORE, il tuo Dio, del pane non ne ho; ho solo un pugno di farina in un vaso, e un po' d'olio in un vasetto; ed ecco, sto raccogliendo due rami secchi per andare a cuocerla per me e per mio figlio; la mangeremo, e poi moriremo». 13 Elia le disse: «Non temere; va' e fa' come hai detto; ma fanne prima una piccola focaccia per me, e portamela; poi ne farai per te e per tuo figlio. 14 Infatti così dice il SIGNORE, Dio d'Israele: "La farina nel vaso non si esaurirà e l'olio nel vasetto non calerà, fino al giorno che il SIGNORE manderà la pioggia sulla terra"». 15 Quella andò e fece come Elia le aveva detto; lei, la sua famiglia ed Elia ebbero di che mangiare per molto tempo. 16 La farina nel vaso non si esaurì, e l'olio nel vasetto non calò, secondo la parola che il SIGNORE aveva pronunciata per bocca d'Elia.

Elia risuscita il figlio della vedova di Sarepta
2R 4:8-37; At 9:36-42; Eb 6:10
17 Dopo queste cose, il figlio di quella donna, che era la padrona di casa, si ammalò; e la sua malattia fu così grave, che egli cessò di respirare. 18 Allora la donna disse a Elia: «Che ho da fare con te, o uomo di Dio? Sei forse venuto da me per rinnovare il ricordo delle mie iniquità e far morire mio figlio?» 19 Egli le rispose: «Dammi tuo figlio». Lo prese dalle braccia di lei; lo portò su nella camera di sopra, dove egli alloggiava, e lo coricò sul suo letto. 20 Poi invocò il SIGNORE, e disse: «SIGNORE mio Dio, colpisci di sventura anche questa vedova, della quale io sono ospite, facendole morire il figlio?» 21 Si distese quindi tre volte sul bambino e invocò il SIGNORE, e disse: «SIGNORE, mio Dio, torni, ti prego, l'anima di questo bambino in lui!» 22 Il SIGNORE esaudì la voce d'Elia: l'anima del bambino tornò in lui, ed egli visse. 23 Elia prese il bambino dalla camera di sopra e lo portò al pian terreno della casa, e lo restituì a sua madre, dicendole: «Guarda! tuo figlio è vivo». 24 Allora la donna disse a Elia: «Ora riconosco che tu sei un uomo di Dio, e che la parola del SIGNORE, che è nella tua bocca, è verità».

Elia e Abdia
(Gr 38:7-13; 39:15-18) Sl 112:1, 5-9
18,1 Molto tempo dopo, nel corso del terzo anno, la parola del SIGNORE fu rivolta a Elia, in questi termini: «Va', presèntati ad Acab, e io manderò la pioggia sul paese». 2 Elia andò a presentarsi ad Acab.
La carestia era grave in Samaria. 3 E Acab mandò a chiamare Abdia, che era il sovrintendente del palazzo. Abdia era molto timorato del SIGNORE; 4 e quando Izebel sterminava i profeti del SIGNORE, Abdia aveva preso cento profeti, li aveva nascosti cinquanta in una spelonca e cinquanta in un'altra, e li aveva nutriti con pane e acqua. 5 Acab disse ad Abdia: «Va' per il paese, verso tutte le sorgenti e tutti i ruscelli; forse troveremo dell'erba e potremo conservare in vita i cavalli e i muli, e non avremo bisogno di uccidere parte del bestiame». 6 Si spartirono dunque il paese da percorrere; Acab andò da una parte e Abdia dall'altra.
7 Mentre Abdia era in viaggio, gli venne incontro Elia; e Abdia, avendolo riconosciuto, si prostrò con la faccia a terra, e disse: «Sei tu il mio signore Elia?» 8 Quegli rispose: «Sono io; va' a dire al tuo signore: "Ecco qua Elia"». 9 Ma Abdia replicò: «Che peccato ho mai commesso, ché tu dia il tuo servo nelle mani di Acab perché egli mi uccida? 10 Com'è vero che il SIGNORE, il tuo Dio, vive, non c'è nazione né regno dove il mio signore non abbia mandato a cercarti; e quando gli si diceva: "Egli non è qui", faceva giurare il regno e la nazione, che davvero non ti avevano trovato. 11 E ora tu dici: "Va' a dire al tuo signore: 'Ecco qua Elia!'". 12 Succederà che quando io ti avrò lasciato, lo Spirito del SIGNORE ti trasporterà non so dove; io andrò a fare l'ambasciata ad Acab, ed egli, non trovandoti, mi ucciderà. Eppure il tuo servo teme il SIGNORE fin dalla sua giovinezza! 13 Non ti hanno riferito quello che io feci quando Izebel uccideva i profeti del SIGNORE? Come io nascosi cento uomini di quei profeti del SIGNORE, cinquanta in una spelonca e cinquanta in un'altra, e li sostentai con pane e acqua? 14 E ora tu dici: "Va' a dire al tuo signore: 'Ecco qua Elia!'". Ma egli m'ucciderà!» 15 Elia rispose: «Com'è vero che vive il SIGNORE degli eserciti di cui sono servo, oggi mi presenterò ad Acab».
16 Abdia dunque andò a trovare Acab, e gli fece l'ambasciata; e Acab andò incontro a Elia. 17 Appena Acab vide Elia, gli disse: «Sei tu colui che mette scompiglio in Israele?» 18 Elia rispose: «Non sono io che metto scompiglio in Israele, ma tu e la casa di tuo padre, perché avete abbandonato i comandamenti del SIGNORE, e tu sei andato dietro ai Baali. 19 Adesso, fa' radunare tutto Israele presso di me sul monte Carmelo, insieme ai quattrocentocinquanta profeti di Baal e ai quattrocento profeti di Astarte che mangiano alla mensa di Izebel».

Elia sul monte Carmelo
2Cr 28:19 (Mt 6:24; Gs 24:15; Gr 10:1-16; 2Cr 7:1-3) Sl 97:7; De 13
20 Acab mandò a chiamare tutti i figli d'Israele, e radunò quei profeti sul monte Carmelo. 21 Allora Elia si avvicinò a tutto il popolo, e disse: «Fino a quando zoppicherete dai due lati? Se il SIGNORE è Dio, seguitelo; se invece lo è Baal, seguite lui». Il popolo non gli rispose nulla. 22 Allora Elia disse al popolo: «Sono rimasto io solo dei profeti del SIGNORE, mentre i profeti di Baal sono in quattrocentocinquanta. 23 Dateci dunque due tori; quelli ne scelgano uno per loro, lo facciano a pezzi e lo mettano sulla legna, senz'appiccarvi il fuoco; io pure preparerò l'altro toro, lo metterò sulla legna, e non vi appiccherò il fuoco. 24 Quindi invocate voi il nome del vostro dio, e io invocherò il nome del SIGNORE; il dio che risponderà mediante il fuoco, lui è Dio». Tutto il popolo rispose dicendo: «Ben detto!»
25 Allora Elia disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi uno dei tori; preparatelo per primi, poiché siete i più numerosi; e invocate il nome del vostro dio, ma non appiccate il fuoco. 26 Quelli presero il loro toro, e lo prepararono; poi invocarono il nome di Baal dalla mattina fino a mezzogiorno, dicendo: «Baal, rispondici!» Ma non si udì né voce né risposta; e saltavano intorno all'altare che avevano fatto. 27 A mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate forte; poich'egli è dio, ma sta meditando, oppure è indaffarato, o è in viaggio; può anche darsi che si è addormentato, e si risveglierà». 28 E quelli si misero a gridare più forte, e a farsi delle incisioni addosso, secondo il loro costume, con spade e lance, finché grondavano di sangue. 29 E passato che fu il mezzogiorno, quelli profetizzarono fino all'ora in cui si offriva l'offerta. Ma non si udì voce o risposta, e nessuno diede loro retta.
30 Allora Elia disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi a me!» Tutto il popolo si avvicinò a lui; ed Elia riparò l'altare del SIGNORE che era stato demolito. 31 Prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei figli di Giacobbe, al quale il SIGNORE aveva detto: «Il tuo nome sarà Israele». 32 Con quelle pietre costruì un altare al nome del SIGNORE, e fece intorno all'altare un fosso, della capacità di due misure di grano. 33 Poi vi sistemò la legna, fece a pezzi il toro e lo pose sopra la legna. 34 E disse: «Riempite quattro vasi d'acqua, e versatela sull'olocausto e sulla legna». Poi disse: «Fatelo una seconda volta». E quelli lo fecero una seconda volta. E disse ancora: «Fatelo per la terza volta». E quelli lo fecero per la terza volta. 35 L'acqua correva attorno all'altare, ed egli riempì d'acqua anche il fosso.
36 All'ora in cui si offriva l'offerta, il profeta Elia si avvicinò e disse: «SIGNORE, Dio di Abraamo, d'Isacco e d'Israele, fa' che oggi si conosca che tu sei Dio in Israele, che io sono tuo servo, e che ho fatto tutte queste cose per ordine tuo. 37 Rispondimi, SIGNORE, rispondimi, affinché questo popolo riconosca che tu, o SIGNORE, sei Dio, e che tu sei colui che converte il loro cuore!»
38 Allora cadde il fuoco del SIGNORE, e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e la polvere, e prosciugò l'acqua che era nel fosso. 39 Tutto il popolo, veduto ciò, si gettò con la faccia a terra, e disse: «Il SIGNORE è Dio! Il SIGNORE è Dio!»
40 Elia disse loro: «Prendete i profeti di Baal; neppure uno ne scampi!» Quelli li presero, ed Elia li fece scendere al torrente Chison, e laggiù li sgozzò.

Gm 5:16-18
41 Poi Elia disse ad Acab: «Risali, mangia e bevi, poiché già si ode un rumore di grande pioggia». 42 Acab risalì per mangiare e bere; ma Elia salì in vetta al Carmelo; e, gettatosi a terra, si mise la faccia tra le ginocchia, 43 e disse al suo servo: «Ora va' su, e guarda dalla parte del mare!» Quegli andò su, guardò, e disse: «Non c'è nulla». Elia gli disse: «Ritornaci sette volte!» 44 E la settima volta, il servo disse: «Ecco una nuvoletta grossa come la palma della mano, che sale dal mare». Allora Elia ordinò: «Sali e di' ad Acab: "Attacca i cavalli al carro e scendi, perché la pioggia non ti fermi"». 45 In un momento il cielo si oscurò di nuvole, il vento si scatenò, e cadde una gran pioggia. Acab montò sul suo carro, e se ne andò a Izreel. 46 La mano del SIGNORE fu sopra Elia, il quale si cinse i fianchi, e corse davanti ad Acab fino all'ingresso di Izreel.

Fuga di Elia nel deserto e a Oreb
(Sl 37:32-40; 91:9-12; Mt 4:11) Ge 21:14-19
19,1 Acab raccontò a Izebel tutto quello che Elia aveva fatto, e come aveva ucciso con la spada tutti i profeti. 2 Allora Izebel mandò un messaggero a Elia per dirgli: «Gli dèi mi trattino con tutto il loro rigore, se domani a quest'ora non farò della vita tua quel che tu hai fatto della vita di ognuno di quelli».
3 Elia, vedendo questo, si alzò, e se ne andò per salvarsi la vita; giunse a Beer-Sceba, che appartiene a Giuda, e vi lasciò il suo servo; 4 ma egli s'inoltrò nel deserto una giornata di cammino, andò a mettersi seduto sotto una ginestra, ed espresse il desiderio di morire, dicendo: «Basta! Prendi la mia anima, o SIGNORE, poiché io non valgo più dei miei padri!» 5 Poi si coricò, e si addormentò sotto la ginestra. Allora un angelo lo toccò, e gli disse: «Àlzati e mangia». 6 Egli guardò, e vide vicino alla sua testa una focaccia cotta su pietre calde, e una brocca d'acqua. Egli mangiò e bevve, poi si coricò di nuovo. 7 L'angelo del SIGNORE tornò una seconda volta, lo toccò, e disse: «Àlzati e mangia, perché il cammino è troppo lungo per te». 8 Egli si alzò, mangiò e bevve; e per la forza che quel cibo gli aveva dato, camminò quaranta giorni e quaranta notti fino a Oreb, il monte di Dio.

Es 3:1, ecc.; Ro 11:1-5; Is 49:4-5; Mt 14:31
9 Lassù entrò in una spelonca, e vi passò la notte. E gli fu rivolta la parola del SIGNORE, in questi termini: «Che fai qui, Elia?» 10 Egli rispose: «Io sono stato mosso da una grande gelosia per il SIGNORE, per il Dio degli eserciti, perché i figli d'Israele hanno abbandonato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari, e hanno ucciso con la spada i tuoi profeti; sono rimasto io solo, e cercano di togliermi la vita». 11 Dio gli disse: «Va' fuori e fermati sul monte, davanti al SIGNORE». E il SIGNORE passò. Un vento forte, impetuoso, schiantava i monti e spezzava le rocce davanti al SIGNORE, ma il SIGNORE non era nel vento. E, dopo il vento, un terremoto; ma il SIGNORE non era nel terremoto. 12 E, dopo il terremoto, un fuoco; ma il SIGNORE non era nel fuoco. E, dopo il fuoco, un mormorio di vento leggero. 13 Quando Elia lo udì, si coprì la faccia con il mantello, andò fuori, e si fermò all'ingresso della spelonca; e una voce giunse fino a lui, e disse: «Che fai qui, Elia?» 14 Egli rispose: «Io sono stato mosso da una grande gelosia per il SIGNORE, per il Dio degli eserciti, perché i figli d'Israele hanno abbandonato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari, e hanno ucciso con la spada i tuoi profeti; sono rimasto io solo, e cercano di togliermi la vita». 15 Il SIGNORE gli disse: «Va', rifa' la strada del deserto, fino a Damasco; e quando vi sarai giunto, ungerai Azael come re di Siria; 16 ungerai pure Ieu, figlio di Nimsci, come re d'Israele, e ungerai Eliseo, figlio di Safat da Abel-Meola, come profeta, al tuo posto. 17 Chi scamperà dalla spada di Azael, sarà ucciso da Ieu; e chi scamperà dalla spada di Ieu, sarà ucciso da Eliseo. 18 Ma io lascerò in Israele un residuo di settemila uomini, tutti quelli il cui ginocchio non s'è piegato davanti a Baal, e la cui bocca non l'ha baciato».

Vocazione di Eliseo
Mt 4:18-22; 9:9
19 Elia partì di là e trovò Eliseo, figlio di Safat, il quale arava con dodici paia di buoi davanti a sé; ed egli stesso guidava il dodicesimo paio. Elia si avvicinò a lui, e gli gettò addosso il suo mantello. 20 Eliseo, lasciati i buoi, corse dietro a Elia, e disse: «Ti prego, lascia che io vada a dare un bacio a mio padre e a mia madre, e poi ti seguirò». Elia gli rispose: «Va' e torna; ma pensa a quel che ti ho fatto!» 21 Dopo essersi allontanato da Elia, Eliseo tornò a prendere un paio di buoi, e li offrì in sacrificio; con la legna dei gioghi dei buoi fece cuocere la carne e la diede alla gente, che la mangiò. Poi si alzò, seguì Elia, e si mise al suo servizio.

Assedio e liberazione di Samaria
1S 11:1-11; Gc 7; Sl 75:4-5; 124:1, ecc.
20,1 Ben-Adad, re di Siria, radunò tutto il suo esercito; aveva con sé trentadue re, cavalli e carri; poi salì, cinse d'assedio Samaria, e l'attaccò. 2 Inviò dei messaggeri nella città, per dire ad Acab, re d'Israele: 3 «Così dice Ben-Adad: "Il tuo argento e il tuo oro sono miei; così pure le tue mogli e i tuoi figli più belli sono cosa mia"». 4 Il re d'Israele rispose: «Come dici tu, o re mio signore, io ti appartengo con tutto ciò che è mio». 5 I messaggeri tornarono di nuovo e dissero: «Così parla Ben-Adad: "Io ti avevo mandato a dire che tu mi dessi il tuo argento e il tuo oro, le tue mogli, e i tuoi figli; 6 invece, domani, a quest'ora, manderò da te i miei servitori, i quali rovisteranno la casa tua e le case dei tuoi servi, s'impadroniranno di tutto quello che hai di più caro, e lo porteranno via"».
7 Allora il re d'Israele chiamò tutti gli anziani del paese, e disse: «Guardate, vi prego, e vedete come quest'uomo cerca la nostra rovina; poiché mi ha mandato a chiedere le mie mogli, i miei figli, il mio argento e il mio oro, e io non gli ho rifiutato nulla». 8 Tutti gli anziani e tutto il popolo gli dissero: «Non lo ascoltare e non dargli retta!» 9 Acab dunque rispose ai messaggeri di Ben-Adad: «Dite al re, mio signore: "Tutto quello che facesti dire al tuo servo, la prima volta, io lo farò; ma questo non posso farlo"». I messaggeri se ne andarono e portarono la risposta a Ben-Adad.
10 Ben-Adad mandò a dire ad Acab: «Gli dèi mi trattino con tutto il loro rigore, se la polvere di Samaria basterà per riempire il pugno di tutta la gente che mi segue!» 11 Il re d'Israele rispose: «Ditegli così: "Chi cinge le armi non si vanti come chi le depone"».
12 Quando Ben-Adad ricevette quella risposta stava bevendo con i re sotto le tende; e disse ai suoi servitori: «Disponetevi in ordine!» E quelli si disposero ad attaccare la città.
13 Allora un profeta si avvicinò ad Acab, re d'Israele, e disse: «Così dice il SIGNORE: "Vedi questa gran moltitudine? Ecco, oggi la darò in tuo potere, e tu saprai che io sono il SIGNORE"». 14 Acab disse: «Per mezzo di chi?» E quegli rispose: «Così dice il SIGNORE: "Per mezzo dei servitori dei capi delle province"». Acab riprese: «Chi comincerà la battaglia?» L'altro rispose: «Tu». 15 Allora Acab passò in rivista i servitori dei capi delle province, ed erano duecentotrentadue. Dopo questi passò in rivista tutto il popolo, tutti i figli d'Israele, ed erano settemila.
16 Essi fecero una sortita verso il mezzogiorno, mentre Ben-Adad stava bevendo e ubriacandosi sotto le tende con i trentadue re, venuti in suo aiuto. 17 I servitori dei capi delle province andarono fuori per primi. Ben-Adad mandò a vedere, e gli fu riferito: «Da Samaria è uscita gente!» 18 Il re disse: «Se sono usciti per la pace, prendeteli vivi; se sono usciti per la guerra, prendeteli vivi ugualmente». 19 Quando quei servitori dei capi delle province e l'esercito che li seguiva furono usciti dalla città, 20 ciascuno di loro uccise il suo uomo. I Siri si diedero alla fuga, gli Israeliti li inseguirono, e Ben-Adad, re di Siria, fuggì a cavallo con alcuni cavalieri. 21 Il re d'Israele uscì, mise in fuga cavalli e carri, e fece una grande strage fra i Siri.

Nuova vittoria di Israele sui Siri
2R 13:14-19, 25; Sl 46:8-11
22 Allora il profeta si avvicinò al re d'Israele e gli disse: «Va', rinfòrzati; considera bene quel che dovrai fare; perché di qui a un anno il re di Siria marcerà contro di te».
23 I servitori del re di Siria gli dissero: «Gli dèi d'Israele sono dèi di montagna; per questo ci hanno vinti; ma diamo la battaglia in pianura, e li vinceremo di certo. 24 E tu, fa' questo: togli ognuno di quei re dal suo posto e sostituiscili con dei capitani; 25 formati quindi un esercito pari a quello che hai perduto, con altrettanti cavalli e altrettanti carri; poi daremo battaglia a costoro in pianura, e li vinceremo di certo». Egli accettò il loro consiglio, e fece così.
26 L'anno seguente Ben-Adad passò in rivista i Siri, e marciò verso Afec per combattere contro Israele. 27 Anche i figli d'Israele furono passati in rivista e forniti di viveri; quindi mossero contro i Siri, e si accamparono di fronte a loro: parevano due minuscole greggi di capre di fronte ai Siri che inondavano il paese.
28 Allora l'uomo di Dio si avvicinò al re d'Israele, e gli disse: «Così dice il SIGNORE: Poiché i Siri hanno detto: "Il SIGNORE è Dio dei monti e non è Dio delle valli", io ti darò nelle mani tutta questa gran moltitudine; e voi conoscerete che io sono il SIGNORE».
29 Essi rimasero accampati gli uni di fronte agli altri per sette giorni; il settimo giorno scoppiò la battaglia, e i figli d'Israele uccisero, in un giorno, centomila fanti dei Siri. 30 Il rimanente si rifugiò nella città di Afec, dove le mura caddero sui ventisettemila uomini che erano rimasti.

Acab risparmia il re di Siria
1S 15; Gr 48:10; 1R 22:30-38; 2Co 6:14
Ben-Adad fuggì e, giunto nella città, cercava rifugio di camera in camera. 31 I suoi servitori gli dissero: «Abbiamo sentito dire che i re della casa d'Israele sono dei re clementi; lascia dunque che ci mettiamo dei sacchi sui fianchi e delle corde al collo e usciamo incontro al re d'Israele; forse egli ti salverà la vita». 32 Così essi si misero dei sacchi intorno ai fianchi e delle corde al collo, andarono dal re d'Israele, e dissero: «Il tuo servo Ben-Adad dice: "Ti prego, lasciami in vita!"» Acab rispose: «È ancora vivo? Egli è mio fratello». 33 Quegli uomini ne trassero buoni auspici, e per accertarsi se quello era proprio il suo sentimento, gli dissero: «Ben-Adad è dunque tuo fratello!» Egli rispose: «Andate, e conducetelo qua». Ben-Adad si recò da Acab, il quale lo invitò a salire sul suo carro. 34 Ben-Adad gli disse: «Io ti restituirò le città che mio padre tolse a tuo padre; e tu ti stabilirai dei mercati a Damasco, come mio padre se ne era stabiliti a Samaria». «E io», riprese Acab, «con questo patto ti lascerò andare»; così Acab stabilì un patto con lui, e lo lasciò andare.

Acab ripreso per il suo atto
35 Allora uno dei figli dei profeti disse, per ordine del SIGNORE, al suo compagno: «Ti prego, percuotimi!» Ma quello non volle percuoterlo. 36 Allora il primo gli disse: «Poiché tu non hai ubbidito alla voce del SIGNORE, appena ti sarai allontanato da me, un leone ti ucciderà». Infatti, appena si fu allontanato, un leone lo incontrò e lo uccise. 37 Poi quel profeta trovò un altro uomo, e gli disse: «Ti prego, percuotimi!» E quello lo percosse e lo ferì.
38 Allora il profeta andò ad aspettare il re sulla strada, e si camuffò con una benda sugli occhi. 39 Quando il re passò, il profeta si mise a gridare e disse al re: «Il tuo servo si trovava in piena battaglia; quand'ecco uno si avvicina, mi conduce un uomo e mi dice: "Custodisci quest'uomo; se mai venisse a mancare, la tua vita pagherà per la sua, oppure pagherai un talento d'argento". 40 Mentre il tuo servo era occupato qua e là, quell'uomo sparì». Il re d'Israele gli disse: «Quella è la tua condanna; l'hai pronunciata tu stesso». 41 Subito quello si tolse la benda dagli occhi e il re d'Israele lo riconobbe per uno dei profeti. 42 Allora il profeta disse al re: «Così dice il SIGNORE: "Poiché ti sei lasciato sfuggire di mano l'uomo che io avevo votato allo sterminio, la tua vita pagherà per la sua, e il tuo popolo per il suo popolo"». 43 E il re d'Israele se ne tornò a casa sua triste e irritato, e si recò a Samaria.

La vigna di Nabot; condotta scellerata di Acab e di Izebel
Mi 2:1-3; Ec 3:16-17
21,1 Nabot d'Izreel aveva una vigna a Izreel presso il palazzo di Acab, re di Samaria. 2 Acab parlò a Nabot, e gli disse: «Dammi la tua vigna, di cui voglio farmi un orto, perché è contigua alla mia casa; e al suo posto ti darò una vigna migliore; o, se preferisci, te ne pagherò il valore in denaro». 3 Ma Nabot rispose ad Acab: «Mi guardi il SIGNORE dal darti l'eredità dei miei padri!» 4 E Acab se ne tornò a casa sua triste e irritato per quella parola dettagli da Nabot d'Izreel: «Io non ti darò l'eredità dei miei padri!» Si gettò sul suo letto, voltò la faccia verso il muro, e non prese cibo.
5 Allora Izebel, sua moglie, andò da lui e gli disse: «Perché hai lo spirito così abbattuto, e non mangi?» 6 Acab le rispose: «Perché ho parlato a Nabot d'Izreel e gli ho detto: "Dammi la tua vigna per il denaro che vale; o, se preferisci, ti darò un'altra vigna invece di quella"; ed egli m'ha risposto: "Io non ti darò la mia vigna!"» 7 Izebel, sua moglie, gli disse: «Sei tu, sì o no, che eserciti la sovranità sopra Israele? Àlzati, mangia, e sta' di buon animo; la vigna di Nabot d'Izreel te la farò avere io». 8 Scrisse delle lettere a nome di Acab, le sigillò con il sigillo di lui, e le mandò agli anziani e ai notabili che abitavano nella città di Nabot. 9 In quelle lettere scrisse così: «Bandite un digiuno, e fate sedere Nabot in prima fila davanti al popolo; 10 mettetegli di fronte due malfattori, i quali depongano contro di lui, dicendo: Tu hai maledetto Dio e il re; poi portatelo fuori dalla città, lapidatelo, e così muoia».
11 La gente della città di Nabot, gli anziani e i notabili che abitavano nella città, fecero come Izebel aveva loro ordinato, scrivendo le lettere che aveva loro mandate. 12 Bandirono il digiuno, e fecero sedere Nabot davanti al popolo. 13 Poi vennero i due malfattori. Si misero di fronte a lui, e deposero così contro di lui, davanti al popolo: «Nabot ha maledetto Dio e il re». Allora lo condussero fuori dalla città, lo lapidarono, ed egli morì. 14 Poi mandarono a dire a Izebel: «Nabot è stato lapidato ed è morto». 15 Quando Izebel udì che Nabot era stato lapidato ed era morto, disse ad Acab: «Àlzati, prendi possesso della vigna di Nabot d'Izreel, che egli rifiutò di darti per denaro; poiché Nabot non vive più, è morto». 16 Quando Acab udì che Nabot era morto, si alzò per scendere alla vigna di Nabot d'Izreel, e prenderne possesso.

Severa condanna di Acab e Izebel; pentimento di Acab
(Sl 7:11-16; Is 3:11)(1R 22:30-38; 2R 9:6-37; 10:1-11)
17 Allora la parola del SIGNORE fu rivolta a Elia, il Tisbita, in questi termini: 18 «Àlzati, va' incontro ad Acab, re d'Israele, che sta a Samaria; egli è nella vigna di Nabot, dov'è sceso per prenderne possesso. 19 E gli parlerai in questo modo: "Così dice il SIGNORE: Dopo aver commesso un omicidio, vieni a prendere possesso?" E gli dirai: "Così dice il SIGNORE: 'Nello stesso luogo dove i cani hanno leccato il sangue di Nabot, i cani leccheranno anche il tuo'"». 20 Acab disse a Elia: «Mi hai trovato, nemico mio?» Elia rispose: «Sì ti ho trovato, perché ti sei venduto a fare ciò che è male agli occhi del SIGNORE. 21 Ecco, io ti farò cadere addosso una sciagura, ti spazzerò via, e sterminerò ogni uomo della tua casa, schiavo o libero che sia, in Israele; 22 e ridurrò la tua casa come la casa di Geroboamo, figlio di Nebat, e come la casa di Baasa, figlio di Aiia, perché tu hai provocato la mia ira e hai fatto peccare Israele. 23 Anche riguardo a Izebel il SIGNORE parla e dice: "I cani divoreranno Izebel sotto le mura d'Izreel. 24 Quelli di Acab che moriranno in città saranno divorati dai cani, e quelli che moriranno nei campi saranno divorati dagli uccelli del cielo"».
25 In verità non c'è mai stato nessuno che, come Acab, si sia venduto a fare ciò che è male agli occhi del SIGNORE, perché era istigato da sua moglie Izebel. 26 Si comportò in modo tanto abominevole, andando dietro agli idoli, come avevano fatto gli Amorei che il SIGNORE aveva cacciati davanti ai figli d'Israele.

Gr 23:29; Sl 78:34-38; Gn 3:4-10; Is 66:2
27 Quando Acab udì queste parole, si stracciò le vesti, si coprì con un sacco, e digiunò; dormiva avvolto nel sacco, e camminava a passo lento. 28 E la parola del SIGNORE fu rivolta a Elia, il Tisbita, in questi termini: 29 «Hai visto come Acab si è umiliato davanti a me? Poiché egli si è umiliato davanti a me, io non farò venire la sciagura mentre egli è ancora vivo; ma manderò la sciagura sulla sua casa, durante la vita di suo figlio».

Acab e Giosafat in guerra contro i Siri
2Cr 18:1-27; Gr 23:16-17, 25-32; 2Ti 4:3; 2Te 2:11
22,1 Passarono tre anni senza guerra tra la Siria e Israele. 2 Nel terzo anno Giosafat, re di Giuda, scese a trovare il re d'Israele. 3 Il re d'Israele aveva detto ai suoi servitori: «Voi sapete che Ramot di Galaad è nostra, e noi ce ne stiamo tranquilli senza toglierla di mano al re di Siria». 4 E disse a Giosafat: «Vuoi venire con me alla guerra contro Ramot di Galaad?» Giosafat rispose al re d'Israele: «Conta su di me come su te stesso, sulla mia gente come sulla tua, sui miei cavalli come sui tuoi».
5 Poi Giosafat disse al re d'Israele: «Ti prego, consulta oggi la parola del SIGNORE». 6 Allora il re d'Israele radunò i profeti, in numero di circa quattrocento, e disse loro: «Debbo andare a far guerra a Ramot di Galaad, o no?» Quelli risposero: «Va', e il Signore la darà nelle mani del re». 7 Ma Giosafat disse: «Non c'è qui nessun altro profeta del SIGNORE da poter consultare?» 8 Il re d'Israele rispose a Giosafat: «C'è ancora un uomo per mezzo del quale si potrebbe consultare il SIGNORE; ma io l'odio perché non mi predice mai nulla di buono, ma soltanto del male: è Micaia, figlio d'Imla». E Giosafat disse: «Non dica così il re!» 9 Allora il re d'Israele chiamò un eunuco, e gli disse: «Fa' subito venire Micaia, figlio d'Imla».

Consultazione di Micaia
10 Il re d'Israele e Giosafat, re di Giuda, sedevano ciascuno sul suo trono, vestiti dei loro abiti regali, nell'aia che è all'ingresso della porta di Samaria; e tutti i profeti profetizzavano davanti a loro. 11 Sedechia, figlio di Chenaana, si era fatto delle corna di ferro, e disse: «Così dice il SIGNORE: "Con queste corna colpirai i Siri finché tu li abbia completamente distrutti"». 12 Tutti i profeti profetizzavano nello stesso modo, dicendo: «Va' contro Ramot di Galaad, e vincerai; il SIGNORE la darà nelle mani del re».
13 Il messaggero che era andato a chiamare Micaia gli parlò così: «Ecco tutti i profeti, unanimi, predicono del bene al re; ti prego, le tue parole siano concordi con le loro, e predici del bene!» 14 Ma Micaia rispose: «Com'è vero che il SIGNORE vive, io dirò quel che il SIGNORE mi dirà».
15 Quando giunse davanti al re, il re gli disse: «Micaia, dobbiamo andare a far guerra a Ramot di Galaad, o no?» Egli rispose: «Va' pure, tu vincerai; il SIGNORE la darà nelle mani del re». 16 Il re gli disse: «Quante volte dovrò scongiurarti di non dirmi altro che la verità nel nome del SIGNORE?» 17 Micaia rispose: «Ho visto tutto Israele disperso su per i monti, come pecore che non hanno pastore; e il SIGNORE ha detto: "Questa gente non ha padrone; ciascuno ritorni in pace a casa sua"».
18 Il re d'Israele disse a Giosafat: «Non te l'avevo detto che costui non mi avrebbe predetto nulla di buono, ma soltanto del male?»
19 Micaia replicò: «Perciò ascolta la parola del SIGNORE. Io ho visto il SIGNORE seduto sul suo trono, e tutto l'esercito del cielo che gli stava a destra e a sinistra. 20 Il SIGNORE disse: "Chi ingannerà Acab affinché vada contro Ramot di Galaad e vi perisca?" Ci fu chi rispose in un modo e chi in un altro. 21 Allora si fece avanti uno spirito, il quale si presentò davanti al SIGNORE, e disse: "Lo ingannerò io". 22 Il SIGNORE gli disse: "E come?" Quello rispose: "Io uscirò e sarò spirito di menzogna in bocca a tutti i suoi profeti". Il SIGNORE gli disse: "Sì, riuscirai a ingannarlo; esci e fa' così". 23 E ora ecco, il SIGNORE ha messo uno spirito di menzogna in bocca a tutti questi tuoi profeti; ma il SIGNORE ha pronunciato del male contro di te».
24 Allora Sedechia, figlio di Chenaana, si accostò, diede uno schiaffo a Micaia, e disse: «Per dove è passato lo Spirito del SIGNORE, quando è uscito da me per parlare a te?» 25 Micaia rispose: «Lo vedrai il giorno che andrai di camera in camera per nasconderti!» 26 Il re d'Israele disse: «Prendi Micaia, portalo da Ammon, governatore della città, e da Ioas, figlio del re e di' loro: 27 Così dice il re: "Rinchiudete costui in prigione, mettetelo a pane e acqua finché io torni sano e salvo"». 28 Micaia disse: «Se tu torni sano e salvo, non sarà il SIGNORE che avrà parlato per bocca mia». E aggiunse: «Udite questo, popoli tutti!»

Sconfitta e morte di Acab
2Cr 18:28, ecc. (1R 20:34, 42; 21:19)
29 Il re d'Israele e Giosafat, re di Giuda, marciarono dunque contro Ramot di Galaad. 30 Il re d'Israele disse a Giosafat: «Io mi travestirò per andare in battaglia; ma tu mettiti i tuoi abiti regali». E il re d'Israele si travestì e andò in battaglia.
31 Il re di Siria aveva dato quest'ordine ai trentadue capitani dei suoi carri: «Non combattete contro nessuno, piccolo o grande, ma soltanto contro il re d'Israele». 32 Quando i capitani dei carri scorsero Giosafat dissero: «Certo, quello è il re d'Israele», e si diressero contro di lui per attaccarlo; ma Giosafat mandò un grido. 33 Allora i capitani si accorsero che egli non era il re d'Israele, e cessarono di assalirlo. 34 Ma un uomo scoccò a caso la freccia del suo arco, e ferì il re d'Israele tra la corazza e le falde; perciò il re disse al suo cocchiere: «Svolta, portami fuori dal campo, perché sono ferito». 35 Ma la battaglia fu così accanita quel giorno, che il re fu trattenuto sul suo carro di fronte ai Siri, e morì verso sera; il sangue della sua ferita era colato nel fondo del carro. 36 Mentre il sole tramontava, un grido corse per tutto il campo: «Ognuno alla sua città! Ognuno al suo paese!»
37 Così il re morì, fu portato a Samaria, e in Samaria fu sepolto. 38 Quando si lavò il carro presso lo stagno di Samaria - in quell'acqua si lavavano le prostitute - i cani leccarono il sangue di Acab, secondo la parola che il SIGNORE aveva pronunciata.
39 Il resto delle azioni di Acab, tutto quello che fece, la casa d'avorio che costruì e tutte le città che edificò, tutto questo sta scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele.
40 Così Acab si addormentò con i suoi padri, e Acazia, suo figlio, regnò al suo posto.

Giosafat, re di Giuda
(2Cr 17; 19; 20) Pr 13:1
41 Giosafat, figlio di Asa, cominciò a regnare sopra Giuda il quarto anno di Acab, re d'Israele. 42 Giosafat aveva trentacinque anni quando cominciò a regnare, e regnò venticinque anni a Gerusalemme. Il nome di sua madre era Azuba, figlia di Sili.
43 Egli imitò in ogni cosa la condotta di Asa suo padre, e non se ne allontanò; fece quel che è giusto agli occhi del SIGNORE. 44 Tuttavia gli alti luoghi non scomparvero; il popolo offriva ancora sacrifici e profumi sugli alti luoghi. 45 Giosafat visse in pace con il re d'Israele.
46 Il resto delle azioni di Giosafat, le prodezze che fece e le sue guerre sono scritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
47 Egli fece sparire dal paese gli ultimi uomini che si prostituivano, e che erano rimasti dal tempo di Asa suo padre. 48 A quel tempo non c'era re a Edom; un prefetto fungeva da re. 49 Giosafat costruì delle navi di Tarsis per andare a Ofir in cerca d'oro; ma poi non andò, perché le navi naufragarono a Esion-Gheber. 50 Allora Acazia, figlio d'Acab, disse a Giosafat: «Lascia che i miei servitori vadano con i tuoi servitori sulle navi!» Ma Giosafat non volle.
51 Giosafat si addormentò con i suoi padri, e con essi fu sepolto nella città di Davide, suo padre; e Ieoram, suo figlio, regnò al suo posto.

Acazia, re d'Israele
2R 1
52 Acazia, figlio di Acab, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria il diciassettesimo anno di Giosafat, re di Giuda, e regnò due anni sopra Israele.
53 Egli fece ciò ch'è male agli occhi del SIGNORE, e imitò la condotta di suo padre, di sua madre, e di Geroboamo, figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele. 54 Adorò Baal, si prostrò dinanzi a lui, e provocò lo sdegno del SIGNORE, Dio d'Israele, esattamente come aveva fatto suo padre.

1Re 11

Salomone trascinato all'idolatria
(De 17:17; 7:3-4; Ne 13:23-27) Mt 13:22 (Ap 2:4; 3:17) 1Co 10:12
1 Il re Salomone, oltre alla figlia del faraone, amò molte donne straniere: delle Moabite, delle Ammonite, delle Idumee, delle Sidonie, delle Ittite, 2 donne appartenenti ai popoli dei quali il SIGNORE aveva detto ai figli d'Israele: «Non andate da loro e non vengano essi da voi, poiché essi certo pervertirebbero il vostro cuore per farvi seguire i loro dèi». A tali donne si unì Salomone nei suoi amori. 3 Ed ebbe settecento principesse per mogli e trecento concubine; e le sue mogli gli pervertirono il cuore. 4 Al tempo della vecchiaia di Salomone, le sue mogli gli fecero volgere il cuore verso altri dèi; e il suo cuore non appartenne interamente al SIGNORE suo Dio, come il cuore di Davide suo padre. 5 Salomone seguì Astarte, divinità dei Sidoni, e Milcom, l'abominevole divinità degli Ammoniti. 6 Così Salomone fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE e non seguì pienamente il SIGNORE, come aveva fatto Davide suo padre. 7 Fu allora che Salomone costruì, sul monte che sta di fronte a Gerusalemme, un alto luogo per Chemos, l'abominevole divinità di Moab, e per Moloc, l'abominevole divinità dei figli di Ammon. 8 Fece così per tutte le sue donne straniere, le quali offrivano profumi e sacrifici ai loro dèi.
9 Il SIGNORE s'indignò contro Salomone, perché il cuore di lui si era allontanato dal SIGNORE, Dio d'Israele, che gli era apparso due volte, 10 e gli aveva ordinato, a questo proposito, di non andare dietro ad altri dèi; ma egli non osservò l'ordine datogli dal SIGNORE. 11 Il SIGNORE disse a Salomone: «Poiché tu hai agito a questo modo, e non hai osservato il mio patto e le leggi che ti avevo date, io ti toglierò il regno, e lo darò al tuo servo. 12 Nondimeno, per amore di Davide tuo padre, io non farò questo durante la tua vita, ma strapperò il regno dalle mani di tuo figlio. 13 Però, non gli strapperò tutto il regno, ma lascerò una tribù a tuo figlio, per amor di Davide mio servo e per amor di Gerusalemme che io ho scelto».

I nemici di Salomone
2S 8:13-14; Sl 89:30-32
14 Il SIGNORE suscitò un nemico a Salomone: Adad, l'Idumeo, che era della stirpe reale di Edom. 15 Quando Davide sconfisse Edom, Ioab, capo dell'esercito, salì per seppellire i morti, e uccise tutti i maschi che erano in Edom. 16 Ioab rimase in Edom sei mesi, con tutto Israele, finché vi ebbe sterminato tutti i maschi. 17 In quel tempo Adad fuggì con alcuni Idumei, servitori di suo padre, per andare in Egitto. Adad era allora un ragazzo. 18 Quelli dunque partirono da Madian, andarono a Paran, presero con sé degli uomini di Paran e giunsero in Egitto dal faraone, re d'Egitto, il quale diede a Adad una casa, provvide al suo mantenimento, e gli assegnò dei terreni. 19 Adad trovò grazia agli occhi del faraone, che gli diede in moglie la sorella della propria moglie, la sorella della regina Tacpenes. 20 La sorella di Tacpenes gli partorì un figlio, Ghenubat, che Tacpenes divezzò nella casa del faraone; e Ghenubat rimase in casa del faraone tra i figli del faraone. 21 Quando Adad ebbe sentito in Egitto che Davide si era addormentato con i suoi padri e che Ioab, capo dell'esercito, era morto, disse al faraone: «Permettimi di andare al mio paese». 22 Il faraone gli rispose: «Che ti manca da me perché tu cerchi di andartene al tuo paese?» E quegli replicò: «Nulla; tuttavia, ti prego, lasciami partire».
23 Dio suscitò un altro nemico a Salomone: Rezon, figlio d'Eliada, che era fuggito dal suo signore Adadezer, re di Soba. 24 Egli aveva radunato gente intorno a sé ed era diventato capo di una banda, quando Davide massacrò i Siri. Egli e i suoi andarono a Damasco, vi si stabilirono e regnarono a Damasco. 25 Fu nemico d'Israele per tutto il tempo di Salomone; e questo, oltre al male già fatto da Adad. Detestò Israele e regnò sulla Siria.

1R 12:1-24
26 Anche Geroboamo, servo di Salomone, si ribellò contro il re. Egli era figlio di Nebat, Efrateo di Sereda, e aveva per madre una vedova che si chiamava Serua. 27 La causa per cui si ribellò contro il re fu questa. Salomone costruiva Millo e chiudeva la breccia della città di Davide suo padre. 28 Geroboamo era un uomo forte e valoroso; e Salomone, veduto come questo giovane lavorava, gli diede la sorveglianza di tutta la gente della casa di Giuseppe, reclutata per i lavori. 29 In quel tempo Geroboamo, uscito da Gerusalemme, incontrò per strada il profeta Aiia, di Silo, che indossava un mantello nuovo; ed erano loro due soli nella campagna. 30 Aiia prese il mantello nuovo che aveva addosso, lo strappò in dodici pezzi, 31 e disse a Geroboamo: «Prendine per te dieci pezzi, perché il SIGNORE, Dio d'Israele, dice così: "Ecco, io strappo questo regno dalle mani di Salomone, e te ne darò dieci tribù; 32 a Salomone resterà una tribù per amor di Davide mio servo, e per amor di Gerusalemme, della città che ho scelta fra tutte le tribù d'Israele. 33 Ciò, perché i figli d'Israele mi hanno abbandonato, si sono prostrati davanti ad Astarte, divinità dei Sidoni, davanti a Chemos, dio di Moab, e davanti a Milcom, dio degli Ammoniti, e non hanno camminato nelle mie vie per fare ciò che è giusto agli occhi miei e per osservare le mie leggi e i miei precetti, come fece Davide, padre di Salomone. 34 Tuttavia non toglierò dalle mani di lui tutto il regno, ma lo manterrò principe tutto il tempo della sua vita, per amor di Davide, mio servo, che io scelsi, e che osservò i miei comandamenti e le mie leggi. 35 Toglierò il regno dalle mani di suo figlio, e te ne darò dieci tribù; 36 e a suo figlio lascerò una tribù, affinché Davide, mio servo, abbia sempre una lampada davanti a me in Gerusalemme, nella città che ho scelta per mettervi il mio nome. 37 Io prenderò dunque te, e tu regnerai su tutto quello che vorrai e sarai re sopra Israele. 38 Se tu ubbidirai a tutto quello che ti comanderò, e camminerai nelle mie vie, e farai ciò ch'è giusto agli occhi miei, osservando le mie leggi e i miei comandamenti, come fece Davide mio servo, io sarò con te, ti edificherò una casa stabile, come ne edificai una a Davide, e ti darò Israele. 39 Così umilierò la discendenza di Davide, ma non per sempre"». 40 Per questo Salomone cercò di far morire Geroboamo; ma questi partì e si rifugiò in Egitto presso Sisac, re d'Egitto, e rimase in Egitto fino alla morte di Salomone.

Morte di Salomone
2Cr 9:29-31; Ec 8:8
41 Il rimanente delle gesta di Salomone, tutto quello che fece, e la sua saggezza risulta scritto nel libro delle gesta di Salomone.
42 Salomone regnò a Gerusalemme, su tutto Israele, quarant'anni. 43 Poi Salomone si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide suo padre; e Roboamo, suo figlio, regnò al suo posto.

1Re 7

Costruzione del palazzo di Salomone
2Cr 8:1, 11; 9:17-20; Ec 2:4
1 Poi Salomone costruì il suo palazzo, e lo terminò interamente in tredici anni.
2 Costruì la casa detta: «Foresta del Libano»; era di cento cubiti di lunghezza, di cinquanta di larghezza e di trenta d'altezza. Era basata su quattro ordini di colonne di cedro, sulle quali poggiava una travatura di cedro. 3 Un soffitto di cedro copriva le camere che poggiavano sulle quarantacinque colonne, quindici per fila. 4 C'erano tre file di camere, le cui finestre si trovavano le une di fronte alle altre lungo tutte e tre le file. 5 Tutte le porte con i loro stipiti e architravi erano quadrangolari. Le finestre delle tre file di camere si trovavano le une di fronte alle altre, in tutti e tre gli ordini.
6 Fece pure il portico a colonne, che aveva cinquanta cubiti di lunghezza e trenta di larghezza, con un vestibolo davanti, delle colonne, e una scalinata sul davanti. 7 Poi fece il portico del trono dove amministrava la giustizia, che fu chiamato: «Portico del giudizio»; lo ricoprì di legno di cedro dal pavimento al soffitto.
8 La sua casa, dove abitava, fu costruita nello stesso modo, in un altro cortile, dietro il portico. Fece una casa dello stesso stile di questo portico per la figlia del faraone, che egli aveva sposata.
9 Tutte queste costruzioni erano di pietre scelte, tagliate a misura, segate, internamente ed esternamente, dalle fondamenta ai cornicioni, e al di fuori sino al cortile maggiore. 10 Anche le fondamenta erano di pietre scelte, grandi: pietre di dieci cubiti, e pietre di otto cubiti. 11 Sopra di esse c'erano delle pietre scelte, tagliate a misura e del legname di cedro. 12 Il gran cortile aveva tutto intorno tre ordini di pietre lavorate e un ordine di travi di cedro, come il cortile interno della casa del SIGNORE e come il portico della casa.

Le due colonne di bronzo
2Cr 2:12-14; 3:15-17
13 Il re Salomone fece venire da Tiro Chiram, 14 figlio di una vedova della tribù di Neftali; suo padre era di Tiro. Egli lavorava il bronzo, era pieno di saggezza, d'intelletto e di abilità per eseguire qualunque lavoro in bronzo. Egli si recò dal re Salomone ed eseguì tutti i lavori da lui ordinati.
15 Fece le due colonne di bronzo. La prima aveva diciotto cubiti d'altezza, e una corda di dodici cubiti misurava la circonferenza della seconda. 16 Fuse due capitelli di bronzo, per metterli in cima alle colonne; l'uno aveva cinque cubiti d'altezza, e l'altro cinque cubiti d'altezza. 17 Fece un reticolato, un lavoro d'intreccio, dei festoni a forma di catenelle, per i capitelli che erano in cima alle colonne: sette per il primo capitello e sette per il secondo. 18 Fece due ordini di melagrane attorno all'uno di quei reticolati, per coprire il capitello che era in cima a una delle colonne; e lo stesso fece per l'altro capitello. 19 I capitelli, che erano in cima alle colonne nel portico, erano fatti a forma di giglio, ed erano di quattro cubiti. 20 I capitelli posti sulle due colonne erano circondati da duecento melagrane, in alto, vicino alla sporgenza che era al di là del reticolato; c'erano duecento melagrane disposte attorno al primo, e duecento intorno al secondo capitello. 21 Egli rizzò le colonne nel portico del tempio; rizzò la colonna a destra, e la chiamò Iachim; poi rizzò la colonna a sinistra, e la chiamò Boaz. 22 In cima alle colonne c'era un lavoro fatto a forma di giglio. Così fu compiuto il lavoro delle colonne.

Il mare di bronzo
2Cr 4:1-6; Es 30:17-21
23 Poi fece il «Mare» di metallo fuso, che aveva dieci cubiti da un orlo all'altro; era di forma perfettamente rotonda, aveva cinque cubiti d'altezza, e una corda di trenta cubiti ne misurava la circonferenza. 24 Sotto l'orlo lo circondavano dei frutti di colloquintide, dieci per cubito, facendo tutto il giro del mare; i frutti di colloquintide, disposti in due ordini, erano stati fusi insieme con il mare. 25 Questo poggiava su dodici buoi, dei quali tre guardavano a settentrione, tre a occidente, tre a meridione, e tre a oriente; il mare stava su di essi, e le parti posteriori dei buoi erano volte verso il centro. 26 Esso aveva lo spessore di un palmo; il suo orlo, fatto come l'orlo di una coppa, aveva la forma di un fior di giglio; il mare conteneva duemila bati.

Le basi di bronzo
27 Fece pure le dieci basi di bronzo; ciascuna aveva quattro cubiti di lunghezza, quattro cubiti di larghezza e tre cubiti d'altezza. 28 Il lavoro delle basi consisteva in questo. Erano formate di riquadri, tenuti assieme per mezzo di sostegni. 29 Sopra i riquadri, fra i sostegni, c'erano dei leoni, dei buoi e dei cherubini; lo stesso, sui sostegni superiori; ma sui sostegni inferiori, sotto i leoni e i buoi, c'erano delle ghirlande a festoni. 30 Ogni base aveva quattro ruote di bronzo con gli assi di bronzo; ai quattro angoli c'erano delle mensole, sotto il bacino; queste mensole erano di metallo fuso; di fronte a ciascuna stavano delle ghirlande. 31 Al coronamento della base, nell'interno, c'era un'apertura in cui si adattava il bacino; essa aveva un cubito d'altezza, era rotonda, della forma di una base di colonna, e aveva un cubito e mezzo di diametro; anche lì c'erano delle sculture; i riquadri erano quadrati e non circolari. 32 Le quattro ruote erano sotto i riquadri, gli assi delle ruote erano fissati alla base, e l'altezza d'ogni ruota era di un cubito e mezzo. 33 Le ruote erano fatte come quelle di un carro. I loro assi, i loro quarti, i loro raggi, i loro mòzzi erano di metallo fuso. 34 Ai quattro angoli d'ogni base c'erano quattro mensole d'un medesimo pezzo con la base. 35 La parte superiore della base terminava con un cerchio di mezzo cubito d'altezza, e aveva i suoi sostegni e i suoi riquadri tutti d'un pezzo con la base. 36 Sulla parte liscia dei sostegni e sui riquadri Chiram scolpì dei cherubini, dei leoni e delle palme, secondo gli spazi liberi, e delle ghirlande tutto intorno. 37 Così fece le dieci basi; la fusione, la misura e la forma erano le stesse per tutte.
38 Poi fece le dieci conche di bronzo, ciascuna delle quali conteneva quaranta bati ed era di quattro cubiti; ogni conca posava sopra una delle dieci basi. 39 Egli collocò le basi così: cinque al lato destro della casa e cinque al lato sinistro. Mise il mare al lato destro della casa, verso sud-est.
40 Chiram fece pure i vasi per le ceneri, le palette e le bacinelle.

(2Cr 4:7-22; 5:1) Es 37:10, ecc.
41 Così Chiram compì tutta l'opera richiesta dal re Salomone per la casa del SIGNORE: le due colonne, le volute dei capitelli in cima alle colonne, i due reticolati per coprire le due volute dei capitelli in cima alle colonne, 42 le quattrocento melagrane per i due reticolati, a due ordini di melagrane per ogni reticolato, che coprivano le due volute dei capitelli in cima alle colonne, 43 le dieci basi, le dieci conche sulle basi, 44 il mare, che era unico, e i dodici buoi sotto il mare; 45 i vasi per le ceneri, le palette e le bacinelle. Tutti questi utensili, che Chiram fece a Salomone per la casa del SIGNORE, erano di bronzo lucido. 46 Il re li fece fondere nella pianura del Giordano, in un suolo argilloso, tra Succot e Sartan. 47 Salomone lasciò tutti questi utensili senza verificare il peso del bronzo, perché erano in grandissima quantità.
48 Salomone fece fabbricare tutti gli arredi della casa del SIGNORE: l'altare d'oro, la tavola d'oro sulla quale si mettevano i pani della presentazione; 49 i candelabri d'oro puro, cinque a destra e cinque a sinistra, davanti al santuario, con i fiori, le lampade e gli smoccolatoi, d'oro; 50 le coppe, i coltelli, le bacinelle, i cucchiai e i bracieri, d'oro fino; e i cardini d'oro per la porta interna della casa all'ingresso del luogo santissimo, e per la porta della casa all'ingresso del tempio.
51 Così fu compiuta tutta l'opera che il re Salomone fece eseguire per la casa del SIGNORE. Poi Salomone fece portare l'argento, l'oro e gli utensili che Davide suo padre aveva consacrati, e li mise nei tesori della casa del SIGNORE.

Nuova Diodati:

1Re

Adonijah si costituisce re
1,1 Ora il re Davide era vecchio e avanzato negli anni e, sebbene lo ricoprissero di panni, non riusciva a riscaldarsi. 2 Perciò i suoi servi gli dissero: «Si cerchi per il re, nostro signore, una fanciulla vergine, che assista il re, ne abbia cura e dorma sul suo seno; così il re nostro signore potrà riscaldarsi». 3 Allora cercarono per tutto il territorio d'Israele una bella fanciulla e trovarono Abishag, la Shunamita, e la condussero dal re. 4 La fanciulla era bellissima, si prendeva cura del re e lo serviva; ma il re non la conobbe. 5 Or Adonijah, figlio di Haggith, insuperbitosi, diceva: «Sarò io il re!». E si procurò carri, cavalieri e cinquanta uomini che corressero davanti a lui. 6 (Suo padre non lo aveva mai rimproverato in vita sua, dicendogli: «Perché fai così?». Anche Adonijah era bellissimo, ed era nato dopo Absalom). 7 Egli si accordò con Joab, figlio di Tseruiah, e col sacerdote Abiathar, i quali seguirono Adonijah e lo spalleggiarono. 8 Ma il sacerdote Tsadok, Benaiah figlio di Jehoiada, il profeta Nathan, Scimei, Rei e gli uomini prodi di Davide non erano per Adonijah. 9 Adonijah immolò pecore, buoi e vitelli grassi vicino al masso di Zohelet che è vicino alla fontana di Roghel e invitò tutti i suoi fratelli, figli del re, e tutti gli uomini di Giuda al servizio del re. 10 Ma non invitò il profeta Nathan, né Benaiah, né gli uomini prodi, né Salomone suo fratello. 11 Allora Nathan parlò a Bath-Sceba, madre di Salomone, e le disse: «Non hai sentito che Adonijah, figlio di Hagghith, è diventato re, e Davide nostro signore non lo sa neppure? 12 Or dunque permetti che ti dia un consiglio, affinché salvi la tua vita e quella di tuo figlio Salomone. 13 Va', entra dal re Davide e digli: "O re, mio signore, non hai forse giurato alla tua serva dicendo: Tuo figlio Salomone, regnerà dopo di me e siederà sul mio trono? Perché dunque è divenuto re Adonijah?". 14 Poi, mentre tu starai ancora lì a parlare col re, io entrerò dopo di te e confermerò le tue parole». 15 Così Bath-Sceba entrò nella camera del re. (Il re era molto vecchio e Abishag, la Shunamita, serviva il re). 16 Bath-Sceba s'inchinò e si prostrò davanti al re. Il re disse: «Che cosa vuoi?». 17 Ella gli rispose: «O mio signore, tu hai giurato alla tua serva per l'Eterno, il tuo DIO, dicendo: "Tuo figlio Salomone regnerà dopo di me e siederà sul mio trono". 18 Ora invece Adonijah è divenuto re e tu, o re mio signore, non lo sai neppure. 19 Egli ha immolato un gran numero di buoi, vitelli grassi e pecore e ha invitato tutti i figli del re e il sacerdote Abiathar e Joab, il capo dell'esercito, ma non ha invitato il tuo servo Salomone. 20 Ora gli occhi di tutto Israele sono rivolti a te, o re mio signore, perché tu indichi loro chi dovrà sedere sul trono del re mio signore dopo di lui. 21 Altrimenti avverrà che, quando il re mio signore si addormenterà con i suoi padri, io e il mio figlio Salomone saremo trattati come colpevoli». 22 Mentre essa parlava ancora con il re, giunse il profeta Nathan. 23 Allora riferirono la cosa al re, dicendo: «Ecco il profeta Nathan!». Questi entrò alla presenza del re e si prostrò davanti al re con la faccia a terra. 24 Nathan disse: «O re, mio signore, hai forse detto: "Adonijah regnerà dopo di me e siederà sul mio trono"? 25 Oggi infatti egli è sceso ad immolare un gran numero di buoi, vitelli grassi e pecore e ha invitato tutti i figli del re, i capi dell'esercito e il sacerdote Abiathar; ed ecco, ora essi mangiano e bevono davanti a lui e dicono: "Viva il re Adonija". 26 Ma egli non ha invitato me, tuo servo, né il sacerdote Tsadok, né Benaiah figlio di Jehoiada, né Salomone tuo servo. 27 Questa cosa è proprio stata fatta dal re mio signore, senza far sapere al tuo servo chi dovrà sedere sul trono del re mio signore dopo di lui?».

Davide designa come re Salomone
28 Il re Davide, rispondendo, disse: «Chiamatemi Bath-Sceba». Ella entrò alla presenza del re e rimase in piedi davanti a lui. 29 Il re giurò e disse: «Com'è vero che vive l'Eterno che ha liberato la mia vita da ogni avversità, 30 io farò oggi esattamente ciò che ti ho giurato per l'Eterno, il DIO d'Israele, dicendo: "Tuo figlio Salomone regnerà dopo di me e siederà sul mio trono al mio posto"». 31 Bath-Sceba s'inchinò con la faccia a terra, si prostrò davanti al re e disse: «Possa il re Davide mio signore vivere in perpetuo!». 32 Poi il re Davide disse: «Chiamatemi il sacerdote Tsadok, il profeta Nathan e Benaiah, figlio di Jehoiada». Essi vennero alla presenza del re. 33 Il re disse loro: «Prendete con voi i servi del vostro signore, fate montare mio figlio Salomone sulla mia mula e fatelo scendere a Ghihon. 34 Lì il sacerdote Tsadok e il profeta Nathan lo ungano re d'Israele. Poi suonate la tromba e dite: "Viva il re Salomone!". 35 Risalirete quindi dietro di lui, ed egli verrà a sedersi sul mio trono e regnerà al mio posto, poiché ho costituito lui come principe su Israele e Giuda». 36 Benaiah, figlio di Jehoiada, rispose al re: «Amen! Così vuole anche l'Eterno, il DIO del re mio signore! 37 Come l'Eterno è stato col re mio signore, così sia con Salomone e renda il suo trono più grande del trono del re Davide, mio signore!». 38 Allora il sacerdote Tsadok, il profeta Nathan, Benaiah figlio di Jehoiada, i Kerethei e i Pelethei scesero, fecero montare Salomone sulla mula del re Davide e lo condussero a Ghihon. 39 Il sacerdote Tsadok prese il corno dell'olio dal tabernacolo e unse Salomone. Poi suonarono la tromba e tutto il popolo disse: «Viva il re Salomone!». 40 Poi tutto il popolo risalì dietro di lui, suonando i flauti e rallegrandosi di grande gioia tanto che la terra alle loro acclamazioni sembrava spaccarsi. 41 Adonijah e tutti i suoi convitati, come stavano finendo di mangiare, udirono il clamore; e quando Joab udì il suono della tromba, disse: «Cosa significa questo grande fragore proveniente dalla città?». 42 Mentre parlava ancora, ecco giungere Gionathan, figlio del sacerdote Abiathar. Adonijah gli disse: «Entra, poiché tu sei un uomo di valore e rechi certo buone notizie». 43 Gionathan, rispose a Adonijah e disse: «Tutt'altro! Il re Davide, nostro signore, ha fatto re Salomone. 44 Egli ha mandato con lui il sacerdote Tsadok, il profeta Nathan, Benaiah figlio di Jehoiada, i Kerethei e i Pelethei, che lo hanno fatto montare sulla mula del re. 45 Così il sacerdote Tsadok e il profeta Nathan lo hanno unto re a Ghihon, e di là sono risaliti tutti pieni di esultanza e la città è tutta in agitazione. Questo è il fragore che avete udito. 46 Inoltre Salomone si è posto a sedere sul trono del regno. 47 E i servi del re sono andati a congratularsi col re Davide nostro signore, dicendo: "Il tuo DIO renda il nome di Salomone più glorioso del tuo e renda il suo trono più grande del tuo!". Poi il re si è prostrato sul letto, 48 e ha pure detto: "Sia benedetto l'Eterno, il DIO d'Israele, che oggi ha fatto sedere uno sul mio trono, permettendo ai miei occhi di vederlo"». 49 Allora tutti i convitati di Adonijah furono presi da spavento, si alzarono e se ne andarono ciascuno per la sua strada. 50 Adonijah, avendo paura di Salomone, si levò e andò ad aggrapparsi ai corni dell'altare. 51 Fu quindi riferito a Salomone: «Ecco, Adonijah ha paura del re Salomone e si è afferrato ai corni dell'altare, dicendo: "Il re Salomone mi giuri oggi che non farà morire di spada il suo servo"». 52 Salomone rispose: «Se si mostra uomo retto, non cadrà in terra neppure uno dei suoi capelli, ma se in lui sarà trovata alcuna malvagità, morirà». 53 Così il re Salomone mandò gente a farlo scendere dall'altare. Egli venne quindi a prostrarsi davanti al re Salomone; e Salomone gli disse: «Vattene a casa tua».

Ultime esortazioni di Davide a Salomone e sua morte
2,1 Avvicinandosi per Davide il giorno della sua morte, egli ordinò a suo figlio Salomone, dicendo: 2 «Io sto per andare dove vanno tutti gli abitanti della terra; perciò sii forte e comportati da uomo! 3 Osserva gli ordini dell'Eterno, il tuo DIO, camminando nelle sue vie e mettendo in pratica i suoi statuti, i suoi comandamenti, i suoi decreti e i suoi precetti, come sta scritto nella legge di Mosè, affinché tu riesca in tutto ciò che farai e dovunque ti volga, 4 e affinché l'Eterno adempia la promessa che mi ha fatto quando disse: "Se i tuoi figli faranno attenzione alla loro condotta per camminare davanti a me in verità con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima, non ti mancherà mai qualcuno sul trono d'Israele". 5 Anche tu sai ciò che ha fatto a me Joab, figlio di Tseruiah, e ciò che ha fatto ai due capi degli eserciti d'Israele, ad Abner, figlio di Ner, e ad Amasa, figlio di Jether, che egli uccise; in tempo di pace ha versato sangue di guerra e ha macchiato di sangue di guerra la cintura che aveva ai fianchi e i sandali che portava ai piedi. 6 Agisci dunque secondo la tua sapienza e non permettere che la sua canizie scenda in pace nello Sceol. 7 Ma usa bontà con i figli di Barzillai il Galaadita e siano tra coloro che mangiano alla tua mensa, perché con uguale bontà essi vennero da me quando io fuggivo di fronte ad Absalom tuo fratello. 8 Ecco, presso di te c'è pure Scimei, figlio di Ghera, il Beniaminita, di Bahurim. Egli proferì un'orribile maledizione il giorno che andavo a Mahanaim, ma poi scese ad incontrarmi al Giordano e io gli giurai per l'Eterno: "Non ti farò morire di spada". 9 Ora perciò non lasciarlo impunito, perché sei un uomo saggio e sai ciò che devi fare. Fa' scendere la sua canizie nello Sceol tinta di sangue». 10 Così Davide si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. 11 Il tempo che Davide regnò sopra Israele fu di quarant'anni: regnò sette anni a Hebron e trentatrè anni a Gerusalemme. 12 Poi Salomone si assise sul trono di Davide suo padre e il suo regno fu saldamente stabilito.

Adonijah, Joab e Scimei messi a morte da Salomone. Abiathar destituito dal suo ufficio di sacerdote
13 Or Adonijah, figlio di Hagghith, venne da Bath-Sceba, madre di Salomone. Questa gli disse: «Vieni con intenzioni pacifiche?». Egli rispose: «Sì, pacifiche». 14 Poi aggiunse: «Ho qualcosa da dirti». Quella rispose: «Di' pure». 15 Così egli disse: «Tu sai che il regno mi apparteneva e che tutto Israele si aspettava che io regnassi. Ma il regno mi è stato tolto ed è passato a mio fratello, perché a lui lo ha dato l'Eterno. 16 Ora ho una richiesta da farti; non rifiutarmela». Ella rispose: «Di' pure». 17 Allora egli disse: «Ti prego, di' al re Salomone, il quale non ti rifiuterà nulla, che mi dia in moglie Abishag, la Shunamita». 18 Bath-Sceba rispose: «Bene! Parlerò al re in tuo favore». 19 Bath-Sceba si recò dunque dal re Salomone per parlargli in favore di Adonijah. Il re si alzò per andarle incontro, si inchinò davanti a lei, poi si pose a sedere sul suo trono e fece mettere un trono per la madre del re, ed ella si sedette alla sua destra. 20 Ella disse: «Ho una piccola richiesta da farti; non negarmela». Il re le rispose: «Fa' pure la richiesta, madre mia; io non te la negherò». 21 Allora ella disse: «Si dia Abishag la Shunamita in moglie a tuo fratello Adonijah». 22 Il re Salomone rispose a sua madre e disse: «Perché chiedi Abishag la Shunamita per Adonijah? Chiedi per lui anche il regno, perché è mio fratello maggiore; chiedilo per lui, per il sacerdote Abiathar e per Joab, figlio di Tseruiah!». 23 Allora il re Salomone giurò per l'Eterno, dicendo: «DIO mi faccia questo e anche peggio, se Adonijah non ha proferito questa parola a costo della sua vita! 24 Ora perciò, com'è vero che vive l'Eterno, che mi ha stabilito, mi ha fatto sedere sul trono di Davide mio padre e mi ha fondato una casa come aveva promesso, oggi Adonijah sarà messo a morte!». 25 Così il re Salomone mandò Benaiah, figlio di Jehoiada, che piombò addosso a Adonijah, e questi morì. 26 Poi il re disse al sacerdote Abiathar: «Vattene ad Anathoth nei tuoi campi, perché tu meriti la morte; ma non ti farò morire oggi, perché hai portato l'arca del Signore, l'Eterno, davanti a mio padre Davide, e perché hai partecipato a tutte le sofferenze di mio padre». 27 Così Salomone allontanò Abiathar dall'ufficio di sacerdote dell'Eterno, perché si adempisse la parola che l'Eterno aveva pronunziato riguardo alla casa di Eli a Sciloh. 28 Intanto la notizia giunse a Joab, perché Joab aveva seguito Adonijah, ma non aveva seguito Absalom. Perciò egli si rifugiò nel tabernacolo dell'Eterno e si afferrò ai corni dell'altare. 29 Fu quindi riferito al re Salomone: «Joab si è rifugiato nel tabernacolo dell'Eterno ed è vicino all'altare». Allora Salomone mandò Benaiah, figlio di Jehoiada, dicendogli: «Va', colpiscilo!». 30 Così Benaiah entrò nel tabernacolo dell'Eterno e disse a Joab: «Così dice il re: "Vieni fuori!"». Quegli rispose: «No, voglio morire qui!». Benaiah riferì la cosa al re, dicendo: «Così ha parlato Joab e così mi ha risposto». 31 Allora il re gli disse: «Fa' com'egli ha detto; colpiscilo e seppelliscilo; così allontanerai da me e dalla casa di mio padre il sangue che Joab versò senza motivo. 32 Così l'Eterno farà ricadere sul suo capo il sangue che ha versato, quando colpì due uomini più giusti e migliori di lui e li uccise con la spada, senza che mio padre Davide neppure lo sapesse: Abner, figlio di Ner, capitano dell'esercito d'Israele, e Amasa, figlio di Jether, capitano dell'esercito di Giuda. 33 Il loro sangue ricadrà sul capo di Joab e sul capo della sua discendenza per sempre, ma vi sarà pace per sempre da parte dell'Eterno per Davide, per la sua discendenza, per la sua casa e per il suo trono». 34 Allora Benaiah, figlio di Jehoiada, salì, lo colpì e lo mise a morte; e Joab fu sepolto in casa sua, nel deserto. 35 Al suo posto il re fece capo dell'esercito Benaiah, figlio di Jehoiada, e mise il sacerdote Tsadok al posto di Abiathar. 36 Poi il re mandò a chiamare Scimei e gli disse: «Costruisciti una casa in Gerusalemme e là abiterai, e non ne uscirai più per andare qua o là. 37 Il giorno infatti che uscirai e passerai il torrente Kidron, sappi per certo che morirai; il tuo sangue ricadrà sul tuo capo». 38 Scimei rispose al re: «Sta bene; il tuo servo farà come il re mio signore ha detto». Così Scimei dimorò in Gerusalemme per molto tempo. 39 Ma, dopo tre anni, avvenne che due servi di Scimei fuggirono presso Akish, figlio di Maakah, re di Gath. Perciò riferirono la cosa a Scimei e gli dissero: «Ecco i tuoi servi sono a Gath». 40 Allora Scimei si levò, sellò il suo asino e andò a Gath da Akish in cerca dei suoi servi; Scimei andò e ricondusse i suoi servi da Gath. 41 A Salomone fu riferito che Scimei era andato da Gerusalemme a Gath ed era tornato. 42 Il re allora mandò a chiamare Scimei e gli disse: «Non ti avevo fatto giurare per l'Eterno e non ti avevo solennemente avvertito, dicendoti: "Sappi per certo che il giorno in cui uscirai per andare qua o là, morirai"? E tu mi avevi risposto: "La parola che ho udita mi sta bene". 43 Perché dunque non hai osservato il giuramento dell'Eterno e il comando che ti avevo impartito?». 44 Il re disse inoltre a Scimei: «Tu conosci tutto il male che facesti a Davide mio padre e il tuo cuore ne è consapevole; perciò l'Eterno farà ricadere sul tuo capo la tua malvagità, 45 ma il re Salomone sarà benedetto e il trono di Davide sarà reso stabile davanti all'Eterno per sempre». 46 Quindi il re diede ordine a Benaiah, figlio di Jehoiada, che uscì e colpì Scimei; e questi morì. Così rimase saldo il regno nelle mani di Salomone.

Salomone domanda a Dio sapienza
3,1 Poi Salomone si imparentò con il Faraone, re di Egitto. Sposò la figlia del Faraone e la condusse nella città di Davide, finché non terminò di costruire la sua casa, la casa dell'Eterno e le mura di cinta di Gerusalemme. 2 Il popolo però offriva sacrifici sugli alti luoghi, perché fino a quei giorni non era ancora stato costruito un tempio al nome dell'Eterno. 3 Salomone amava l'Eterno e seguiva gli statuti di Davide suo padre; tuttavia offriva sacrifici e bruciava incenso sugli alti luoghi. 4 Il re andò a Gabaon per offrirvi sacrifici, perché quello era l'alto luogo più importante; e su quell'altare Salomone offerse mille olocausti. 5 A Gabaon, l'Eterno apparve in sogno di notte a Salomone. DIO gli disse: «Chiedi ciò che vuoi che io ti dia». 6 Salomone rispose: «Tu hai usato grande benevolenza col tuo servo Davide, mio padre, perché egli camminava davanti a te con fedeltà, con giustizia e con rettitudine di cuore verso di te; tu hai continuato a usare con lui questa grande benevolenza e gli hai dato un figlio che sedesse sul suo trono, come oggi avviene. 7 Ora, o Eterno, mio DIO, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide mio padre, ma io non sono che un fanciullo e non so come comportarmi. 8 Inoltre il tuo servo è in mezzo al popolo che tu hai scelto, un popolo grande, troppo numeroso per essere contato e calcolato. 9 Concedi dunque al tuo servo un cuore intelligente, perché possa amministrare la giustizia per il tuo popolo e discernere il bene dal male. Chi infatti potrebbe amministrare la giustizia per questo tuo popolo così numeroso?». 10 Piacque al Signore che Salomone avesse fatto questa richiesta. 11 DIO allora gli disse: «Poiché hai domandato questo e non hai chiesto per te né lunga vita, né ricchezze, né la morte dei tuoi nemici, ma hai chiesto intelligenza per comprendere ciò che è giusto, 12 ecco, io faccio come tu hai chiesto: ti do un cuore saggio e intelligente, cosicché non c'è stato nessuno come te prima di te e non sorgerà nessuno come te dopo di te. 13 Ti do pure ciò che non hai domandato: ricchezze e gloria, cosicché fra i re non vi sarà nessuno come te, per tutti i giorni della tua vita. 14 Se poi cammini nelle mie vie osservando i miei statuti e i miei comandamenti, come fece Davide tuo padre, io prolungherò i tuoi giorni». 15 Salomone si svegliò, ed ecco era un sogno. Egli tornò allora a Gerusalemme, si presentò davanti all'arca del patto del Signore e offerse olocausti e sacrifici di ringraziamento, e fece un banchetto per tutti i suoi servi.

Dimostrazione della sapienza di Salomone
16 Poi vennero dal re due prostitute e si presentarono davanti a lui. 17 Una delle due donne disse: «O mio signore, questa donna ed io abitiamo nella stessa casa; io partorii quando essa era in casa. 18 Tre giorni dopo che io avevo partorito, partorì anche questa donna; e non c'era alcun altro in casa all'infuori di noi due. 19 Il figlio di questa donna morì durante la notte, perché ella gli si era coricata sopra. 20 Ella allora si alzò nel cuore della notte, prese mio figlio dal mio fianco, mentre la tua serva dormiva, e se lo pose in seno, e sul mio seno pose il suo figlio morto. 21 Quando al mattino mi alzai per allattare mio figlio, trovai che era morto; quando però lo esaminai attentamente al mattino, vidi che non era il figlio che io avevo partorito». 22 Allora l'altra donna disse: «Non è vero; mio figlio è quello vivo, e il tuo è quello morto». Ma la prima insistette: «Non è vero; tuo figlio è quello morto e il mio quello vivo». Così bisticciavano davanti al re. 23 Allora il re disse: «Una dice: "Quello vivo è mio figlio e quello morto è il tuo". E l'altra dice: "Non è vero, quello morto è tuo figlio e quello vivo è il mio"». 24 Il re allora comandò: «Portatemi una spada!». Così portarono una spada davanti al re. 25 Il re quindi ordinò: «Dividete il bambino vivo in due parti e datene metà all'una e metà all'altra». 26 Allora la donna del bambino vivo, che amava teneramente suo figlio, disse al re: «Deh! Signor mio, date a lei il bambino vivo, ma non uccidetelo!» L'altra invece diceva: «Non sia né mio né tuo ma dividetelo!». 27 Allora il re, rispondendo disse: «Date alla prima il bambino vivo e non uccidetelo, perché è lei la madre del bambino». 28 Tutto Israele seppe della sentenza pronunciata dal re e temette il re perché vedevano che la sapienza di DIO era in lui per amministrare la giustizia.

Funzionari e prefetti di Salomone
4,1 Il re Salomone regnava su tutto Israele. 2 Questi erano i suoi alti funzionari: Azariah, figlio del sacerdote Tsadok, 3 Elihoref ed Ahijah, figli di Scisha, erano segretari; Giosafat, figlio di Ahilud, era cancelliere; 4 Benaiah, figlio di Jehoiada, era capo dell'esercito; Tsadok e Abiathar erano sacerdoti; 5 Azariah, figlio di Nathan, era capo dei prefetti, Zabud, figlio di Nathan, era sacerdote e consigliere personale del re. 6 Ahishar era maggiordomo e Adoniram, figlio di Abda, era preposto ai tributi. 7 Salomone aveva dodici prefetti su tutto Israele, i quali provvedevano al mantenimento del re e della sua casa; ciascuno aveva l'incarico di provvedere per un mese all'anno. 8 Questi sono i loro nomi: Ben-Hur, nella regione montuosa di Efraim; 9 Ben-Deker, a Makats, a Shaalbim, a Beth-Scemesh e a Elon di Beth-Hanan; 10 Ben-Hesed, ad Arubboth; a lui appartenevano Sokoh e tutto il paese di Hefer; 11 Ben-Abinadab, in tutta la regione di Dor; Tafath, figlia di Salomone, era sua moglie; 12 Baana, figlio di Ahilud, aveva Taanak, Meghiddo e tutto Beth-Scean, che è vicino a Tsarethan, sotto Jizreel, da Beth-Scean ad Abel-Meholah, fino al di là di Jokneam; 13 Ben-Gheber, a Ramoth di Galaad; egli aveva i villaggi di Jair, figlio di Manasse, in Galaad, e anche la regione di Argob in Bashan, sessanta grandi città con mura e sbarre di bronzo; 14 Ahinadab, figlio di Iddo, a Mahanaim; 15 Ahimaats, in Neftali; anch'egli aveva preso in moglie Basmath, una figlia di Salomone; 16 Banah, figlio di Hushai, in Ascer e in Aloth; 17 Giosafat, figlio di Parnah, in Issacar; 18 Scimei, figlio di Elah, in Beniamino; 19 Gheber, figlio di Uri, nel paese di Galaad, nel paese di Sihon, re degli Amorei, e di Og, re di Bashan; egli era l'unico prefetto che c'era nel paese.

Potere, ricchezza e sapienza di Salomone
20 Giuda e Israele erano numerosi come la sabbia che è sul lido del mare. Essi mangiavano e bevevano allegramente. 21 Così Salomone dominava su tutti i regni dal Fiume fino al paese dei Filistei e ai confini dell'Egitto. Essi gli portavano tributi e lo servirono tutti i giorni della sua vita. 22 La provvista di viveri di Salomone per ogni giorno consisteva in trenta cori di fior di farina e sessanta cori di farina ordinaria, 23 dieci buoi ingrassati, venti buoi da pascolo e cento ovini senza contare i cervi, le gazzelle, i caprioli e il pollame ingrassato. 24 Egli dominava su tutto il paese di qua dal Fiume, da Tifsah fino a Gaza, su tutti i re di qua dal Fiume, ed era in pace con tutti i confinanti all'intorno. 25 Giuda ed Israele, da Dan fino a Beer-Sceba, vissero al sicuro, ognuno sotto la sua vite e il suo fico, tutto il tempo che regnò Salomone. 26 Salomone aveva pure quarantamila scuderie di cavalli per i suoi carri, e dodicimila cavalieri. 27 Questi prefetti ciascuno nel suo mese, provvedevano al mantenimento del re Salomone e di tutti quelli che erano ammessi alla sua mensa; e non lasciavano mancare nulla. 28 Facevano anche portare l'orzo e la paglia per i cavalli e per i muli nel posto dove occorreva, ciascuno secondo gli ordini ricevuti. 29 DIO concesse a Salomone sapienza, una grandissima intelligenza e una mente vasta come la sabbia che è sulla riva del mare. 30 E la sapienza di Salomone superò la sapienza di tutti i figli d'Oriente e tutta la sapienza degli Egiziani. 31 Egli fu più sapiente di ogni altro uomo: più di Ethan l'Ezrahita, più di Heman, di Kakol e di Darda, figli di Mahol; e la sua fama si diffuse per tutte le nazioni circonvicine. 32 Pronunziò tremila proverbi e i suoi cantici furono mille e cinque. 33 Parlò degli alberi, dal cedro del Libano all'issopo che spunta dal muro; parlò pure degli animali, degli uccelli, dei rettili e dei pesci. 34 Da tutti i popoli veniva gente per udire la sapienza di Salomone, mandati da tutti i re della terra che avevano sentito parlare della sua sapienza.

Alleanza di Salomone con Hiram, re di Tiro. Preparativi per la costruzione del tempio
5,1 Quando Hiram, re di Tiro, seppe che Salomone era stato unto re al posto di suo padre, gli mandò i suoi servi, perché Hiram era sempre stato amico di Davide. 2 Allora Salomone mandò a dire a Hiram: 3 «Tu sai che mio padre Davide non ha potuto edificare un tempio al nome dell'Eterno, il suo DIO, a motivo delle guerre mosse contro di lui da tutte le parti, finché l'Eterno non pose i suoi nemici sotto la pianta dei suoi piedi. 4 Ma ora l'Eterno, il mio DIO, mi ha dato riposo tutt'intorno; e non ho più né avversari né alcuna calamità. 5 Perciò ora intendo costruire un tempio al nome dell'Eterno, il mio DIO, secondo quanto l'Eterno promise a mio padre Davide, quando gli disse: "Tuo figlio, che io metterò sul tuo trono al tuo posto, sarà lui che edificherà un tempio al mio nome". 6 Ordina dunque che si taglino per me cedri del Libano. I miei servi lavoreranno con i tuoi servi, e per il salario dei tuoi servi io ti darò tutto ciò che chiederai. Tu sai infatti che tra di noi non c'è nessuno che sappia tagliare alberi come quei di Sidone». 7 Quando Hiram udì le parole di Salomone, si rallegrò grandemente e disse: «Benedetto sia oggi l'Eterno, che ha dato a Davide un figlio saggio per regnare sopra questo grande popolo». 8 Quindi Hiram mandò a dire a Salomone: «Ho considerato attentamente il messaggio che mi hai fatto pervenire. Io farò tutto ciò che desideri riguardo al legname di cedro e al legname di cipresso. 9 I miei servi li porteranno dal Libano al mare e li farò trasportare per mare su zattere fino al luogo che tu mi indicherai; li farò quindi scaricare là e tu li porterai via. In compenso, tu verrai incontro al mio desiderio, fornendo di viveri la mia casa». 10 Così Hiram fornì a Salomone tutto il legname di cedro e il legname di cipresso che volle. 11 Salomone invece fornì a Hiram ventimila cori di grano per il mantenimento della sua casa e venti cori d'olio vergine. Salomone dava tutto questo a Hiram, anno per anno. 12 L'Eterno diede sapienza a Salomone, come gli aveva promesso; vi fu pace tra Hiram e Salomone, e i due fecero un'alleanza.

Reclutamento di gente per i lavori del tempio
13 Il re Salomone reclutò gente per lavori forzati da tutto Israele, e quelli addetti ai lavori forzati erano trentamila uomini. 14 Li mandava a turno in Libano diecimila al mese; passavano un mese in Libano e due mesi a casa; il sovrintendente dei lavori forzati era Adoniram. 15 Salomone aveva inoltre settantamila uomini che trasportavano carichi e ottantamila tagliapietre sui monti, 16 senza contare i tremilatrecento capi preposti da Salomone alle varie attività e a sorvegliare le persone addette ai lavori. 17 Il re comandò di estrarre pietre grosse, pietre di valore e pietre squadrate per fare le fondamenta del tempio. 18 Così gli operai di Salomone e gli operai di Hiram e i Ghiblei estrassero le pietre, e prepararono il legname e le pietre per la costruzione del tempio.

Costruzione del tempio
6,1 Nell'anno quattrocentottanta dopo l'uscita dei figli d'Israele dal paese d'Egitto, nel quarto anno del suo regno sopra Israele, nel mese di Ziv, che è il secondo mese, Salomone cominciò a costruire la casa dell'Eterno. 2 Il tempio che il re Salomone costruì per l'Eterno, aveva sessanta cubiti di lunghezza, venti di larghezza e trenta di altezza. 3 Il portico davanti al tempio aveva venti cubiti di lunghezza, eguagliando così la larghezza stessa del tempio, e la sua larghezza si estendeva dieci cubiti dalla facciata del tempio. 4 Al tempio fece finestre con inferriate. 5 A ridosso del muro del tempio egli costruì delle camere che correvano tutt'intorno al muro del tempio, tanto del luogo santo che del luogo santissimo; così fece delle camere laterali tutt'intorno. 6 Le camere del primo piano erano larghe cinque cubiti, la larghezza di quelle di mezzo di sei cubiti e la larghezza di quelle del terzo piano di sette cubiti; egli infatti aveva fatto delle sporgenze tutt'intorno ai muri del tempio, perché le travi di sostegno non fossero incastrate nei muri del tempio. 7 Per la costruzione del tempio si usarono pietre già squadrate alla cava; così durante la costruzione del tempio non si udì rumore di martello, di ascia o di altro strumento di ferro. 8 L'ingresso al primo piano si trovava sul lato destro del tempio; quindi per una scala a chiocciola si saliva al piano di mezzo, e dal piano di mezzo al terzo. 9 Dopo aver finito di costruire il tempio, Salomone lo coperse di travi e di assi di cedro. 10 Costruì i piani laterali con le camere tutt'intorno al tempio, ciascuno alto cinque cubiti, e li collegò al tempio con travi di cedro. 11 Or la parola dell'Eterno fu rivolta a Salomone, dicendo: 12 «Per questo tempio che mi stai edificando, se tu cammini secondo i miei statuti, se metti in pratica i miei decreti e osservi tutti i miei comandamenti camminando in essi, io confermerò a tuo favore la promessa che feci a Davide tuo padre: 13 abiterò in mezzo ai figli d'Israele e non abbandonerò il mio popolo Israele». 14 Così Salomone costruì il tempio e lo terminò. 15 Costruì quindi le pareti interne del tempio con tavole di cedro; e dal pavimento del tempio fino al soffitto le rivestì all'interno con legno; poi coperse il pavimento del tempio di tavole di cipresso. 16 Allestì pure con tavole di cedro uno spazio di venti cubiti in fondo al tempio, dal pavimento al soffitto; e riserbò quello spazio interno come santuario, come il luogo santissimo. 17 La casa, cioè il tempio, davanti al luogo santissimo era lungo quaranta cubiti. 18 L'interno del tempio, era di cedro scolpito a coloquintidi e a fiori sbocciati; tutto era di cedro e non si vedeva una pietra. 19 Salomone allestì il luogo santissimo all'interno del tempio, per collocarvi l'arca del patto dell'Eterno. 20 Il luogo santissimo aveva venti cubiti di lunghezza, venti cubiti di larghezza e venti cubiti di altezza. Salomone lo ricoprì di oro finissimo; e ricoprì l'altare di cedro. 21 Così Salomone ricoprì l'interno del tempio d'oro finissimo, stese delle catenelle d'oro davanti al luogo santissimo e lo ricoprì d'oro. 22 Ricoprì d'oro tutto il tempio, finché tutto il tempio fu terminato e ricoprì pure d'oro tutto l'altare che apparteneva al luogo santissimo. 23 All'interno del luogo santissimo fece due cherubini di legno d'ulivo, alti dieci cubiti. 24 L'ala di un cherubino misurava cinque cubiti, e l'altra misurava pure cinque cubiti; c'erano quindi dieci cubiti dalla punta di un'ala alla punta dell'altra. 25 Anche l'altro cherubino era di dieci cubiti; entrambi i cherubini avevano le stesse dimensioni e la stessa forma. 26 L'altezza di un cherubino era di dieci cubiti, e così anche quella dell'altro cherubino. 27 Salomone pose i cherubini in mezzo al luogo santissimo. I cherubini avevano le ali spiegate; l'ala del primo toccava una parete e l'ala del secondo toccava l'altra parete; le loro ali interne invece si toccavano in mezzo alla casa. 28 Quindi ricoprì i cherubini d'oro. 29 Fece anche scolpire su tutte le pareti del tempio, tutt'intorno, figure di rilievo di cherubini, palme e fiori sbocciati, tanto all'interno che all'esterno. 30 Poi ricoprì d'oro il pavimento del tempio, tanto all'interno che all'esterno. 31 Per l'ingresso del luogo santissimo fece una porta a due battenti di legno di ulivo; l'architrave e gli stipiti occupavano la quinta parte della parete. 32 I due battenti erano di legno di ulivo. Su di essi fece scolpire figure di cherubini, di palme e di fiori sbocciati e li ricoprì d'oro, stendendo l'oro sui cherubini e sulle palme. 33 Per la porta del tempio fece pure degli stipiti di legno di ulivo, che occupavano il quarto della larghezza del muro, 34 e due battenti di legno di cipresso; ciascun battente constava di due pezzi pieghevoli. 35 Su di essi fece scolpire cherubini, palme e fiori sbocciati e li ricoprì d'oro, che distese esattamente sulle sculture. 36 Quindi costruì il cortile interno con tre ordini di pietre squadrate e un ordine di travi di cedro. 37 Il quarto anno, nel mese di Ziv, si gettarono le fondamenta della casa dell'Eterno; 38 l'undicesimo anno, nel mese di Bul, che è l'ottavo mese, il tempio fu terminato in tutte le sue parti, in base a tutti i disegni dati. Così Salomone impiegò sette anni a costruirlo.

Costruzione dei palazzi di Salomone
7,1 Ma a Salomone occorsero tredici anni a costruire la sua propria casa; così egli portò a termine tutta la sua casa. 2 Egli costruì la casa della "Foresta del Libano", lunga cento cubiti, larga cinquanta e alta trenta su quattro ordini di colonne di cedro, sulle quali poggiavano travi di cedro. 3 Un soffitto di cedro copriva le camere che poggiavano sulle colonne, e che erano in numero di quarantacinque, quindici per fila. 4 Vi erano tre file di finestre, contrapposte le une alle altre su tre piani diversi. 5 Tutte le porte con i loro stipiti ed architravi erano quadrangolari, e le finestre erano opposte le une alle altre su tre piani diversi. 6 Fece pure il portico di colonne, lungo cinquanta cubiti e largo trenta; sul davanti c'era un vestibolo, sostenuto da colonne e coperto da un tetto. 7 Poi fece il portico del trono dove amministrava la giustizia, chiamato "Portico del giudizio"; e lo ricoprì di cedro dal pavimento al soffitto. 8 La casa invece dove egli abitava, costruita alla stessa maniera, aveva un altro cortile all'interno del portico. Salomone fece pure una casa con un portico simile a questo per la figlia del Faraone, che aveva preso in moglie. 9 Tutte queste costruzioni erano di pietre scelte, squadrate a misura, tagliate con la sega di dentro e di fuori dalle fondamenta ai cornicioni, e al di fuori fino al cortile maggiore. 10 Anche le fondamenta erano di pietre scelte, di pietre grosse, alcune di dieci cubiti e altre di otto cubiti. 11 Al di sopra c'erano pietre scelte, squadrate a misura e del legname di cedro. 12 Il grande cortile aveva tutt'intorno tre ordini di pietre squadrate e un ordine di travi di cedro, come il cortile interno della casa dell'Eterno e come il portico del tempio.

Costruzione degli arredi del tempio
13 Il re Salomone fece venire da Tiro Hiram, 14 figlio d'una vedova della tribù di Neftali; suo padre era di Tiro e lavorava il bronzo; era pieno di sapienza, di intelligenza e di abilità per eseguire qualsiasi lavoro in bronzo. Egli si recò dal re Salomone ed eseguì tutti i lavori a lui assegnati. 15 Fuse due colonne di bronzo. Ciascuna era alta diciotto cubiti e ciascuna aveva una circonferenza di dodici cubiti. 16 Fece anche due capitelli di bronzo fuso da mettere in cima alle colonne, un capitello aveva l'altezza di cinque cubiti e cinque cubiti era pure l'altezza del secondo capitello. 17 Fece quindi un reticolo con ghirlande a forma di catene per i capitelli che erano in cima alle colonne, sette per un capitello e sette per l'altro capitello. 18 Così fece le colonne e due file di melagrane tutt'intorno al reticolo, per coprire i capitelli che erano in cima alle colonne; fece la stessa cosa per entrambi i capitelli. 19 I capitelli che erano in cima alle colonne nel portico erano a forma di giglio, ed erano di quattro cubiti. 20 Inoltre sui capitelli in cima ad entrambe le colonne, al di sopra della parte convessa vicina al reticolo, c'erano duecento melagrane poste in fila tutt'intorno. 21 Poi installò le colonne nel portico del tempio; installò la colonna sulla destra e la chiamò Jakin, quindi installò la colonna di sinistra e la chiamò Boaz. 22 In cima alle colonne c'era un lavoro a forma di giglio. Così fu terminato il lavoro delle colonne. 23 Poi fece il mare di metallo fuso, di forma circolare, che da un orlo all'altro misurava dieci cubiti; la sua altezza era di cinque cubiti e la sua circonferenza di trenta cubiti. 24 Sotto l'orlo e tutt'intorno al mare vi erano delle coloquintidi ornamentali, dieci ogni cubito; le coloquintidi ornamentali erano disposte su due file ed erano state fuse. 25 Il mare poggiava su dodici buoi, di cui tre guardavano a nord, tre a ovest, tre a sud e tre a est; il mare era posto su di essi, e le loro parti posteriori erano rivolte all'interno. 26 Esso aveva lo spessore di un palmo; il suo orlo era fatto come l'orlo di un calice, come il fiore di un giglio; esso conteneva duemila bati. 27 Fece pure dieci carrelli di bronzo, ciascuno lungo quattro cubiti, largo quattro cubiti e alto tre cubiti. 28 I carrelli erano così costruiti: essi avevano dei pannelli laterali, e i pannelli erano racchiusi da cornici. 29 Sui pannelli, che erano fra le cornici, erano raffigurati leoni, buoi e cherubini. Sulle cornici era poggiato un piedistallo, mentre al di sopra e al di sotto dei leoni e dei buoi c'erano ghirlande a forma di festoni. 30 Ogni carrello aveva quattro ruote di bronzo con gli assi pure di bronzo; i suoi quattro piedi avevano delle spallette sotto la conca, e le spallette erano state fuse, con delle ghirlande a lato di ciascuna. 31 La sua apertura, all'interno della corona e nella parte alta, era rotonda; essa era profonda un cubito dalla forma di un piedistallo e aveva il diametro di un cubito e mezzo; anche attorno all'apertura c'erano delle sculture, ma i pannelli erano quadrati e non rotondi. 32 Le quattro ruote erano sotto i pannelli e gli assi delle ruote erano fissati alla base. L'altezza di ogni ruota era di un cubito e mezzo. 33 La lavorazione delle ruote era come quella di un carro. I loro assi, i loro cerchi, i loro raggi e i loro mozzi erano tutti di bronzo fuso. 34 Ai quattro angoli di ogni carrello c'erano quattro spallette, che erano un tutt'uno col carrello stesso. 35 In cima al carrello c'era un sostegno rotondo e alto mezzo cubito; e in cima al carrello, le sue cornici e i suoi pannelli erano un tutt'uno con esso. 36 Sulla superficie delle sue cornici e dei suoi pannelli, Hiram scolpì cherubini, leoni e palme, secondo gli spazi liberi, e ghirlande tutt'intorno. 37 In questo modo egli fece i dieci carrelli, che ebbero tutti la stessa fusione, la stessa dimensione e la stessa forma. 38 Poi fece dieci conche di bronzo, ciascuna delle quali conteneva quaranta bati ed era di quattro cubiti; e ogni conca posava su uno dei dieci carrelli. 39 Egli collocò i carrelli, cinque sul lato destro del tempio e cinque sul lato sinistro del tempio, e pose il mare sul lato destro del tempio, verso sud-est 40 Hiram fece le conche, le palette e le coppe. Così Hiram terminò ogni lavoro che doveva fare per il re Salomone nella casa dell'Eterno: 41 le due colonne, i due capitelli a vaso in cima alle colonne, i due reticoli per coprire i due capitelli a vaso in cima alle colonne, 42 le quattrocento melagrane per i due reticoli (due file di melagrane per ogni reticolo per coprire i due capitelli a vaso in cima alle colonne), 43 i dieci carrelli, le dieci conche sui carrelli, 44 il mare, uno solo, e i dodici buoi sotto il mare, 45 i vasi, le palette, le conche. Tutti questi utensili, che Salomone fece fare a Hiram per la casa dell'Eterno, erano di bronzo levigato. 46 Il re li fece fondere nella pianura del Giordano in un suolo argilloso, fra Suk-koth e Tsarethan. 47 Salomone non si curò di pesare tutti questi utensili, perché erano moltissimi; il peso del bronzo non fu accertato. 48 Salomone fece fabbricare tutti gli arredi della casa dell'Eterno: l'altare d'oro, la tavola d'oro su cui si mettevano i pani della presentazione; 49 i candelabri d'oro puro, cinque a destra e cinque a sinistra davanti al luogo santissimo, con i fiori, le lampade e gli smoccolatoi d'oro; 50 le coppe, i coltelli, le conche, i cucchiai e i bracieri d'oro fino; e i cardini d'oro per le porte della casa interna (cioè del luogo santissimo) e per le porte all'ingresso del tempio stesso. 51 Così fu terminato tutto il lavoro che il re Salomone aveva fatto fare per la casa dell'Eterno. Poi Salomone fece portare l'argento, l'oro e gli utensili che Davide suo padre aveva consacrato, e li mise nei tesori della casa dell'Eterno.

L'arca portata nel tempio
8,1 Allora Salomone radunò alla sua presenza a Gerusalemme gli anziani d'Israele e tutti i capi delle tribù, i principi delle famiglie dei figli d'Israele, per portare su l'arca del patto dell'Eterno dalla città di Davide, cioè da Sion. 2 Tutti gli uomini d'Israele si radunarono presso il re Salomone per la festa nel mese di Ethanim, che è il settimo mese. 3 Così tutti gli anziani d'Israele vennero e i sacerdoti presero l'arca; 4 e portarono su l'arca dell'Eterno, la tenda di convegno e tutti gli utensili sacri che erano nella tenda. I sacerdoti e i Leviti trasportarono queste cose. 5 Il re Salomone e tutta l'assemblea d'Israele, radunata attorno a lui, si raccolsero con lui davanti all'arca e immolarono una tale quantità di pecore e buoi che non si potevano né contare né calcolare. 6 Poi i sacerdoti portarono l'arca del patto dell'Eterno al suo posto, nel santuario del tempio, nel luogo santissimo, sotto le ali dei cherubini. 7 I cherubini infatti stendevano le loro ali sopra il luogo dell'arca e coprivano dall'alto l'arca e le sue stanghe. 8 Le stanghe erano così lunghe che le loro estremità si vedevano dal luogo santo, davanti al santuario, ma non si vedevano dal di fuori. Esse sono rimaste là fino al giorno d'oggi. 9 Nell'arca non c'era nient'altro che le due tavole di pietra che Mosè vi aveva deposto al monte Horeb, quando l'Eterno fece un patto con i figli d'Israele, dopo che questi erano usciti dal paese d'Egitto. 10 Or avvenne che, mentre i sacerdoti uscivano dal luogo santo, la nuvola riempì la casa dell'Eterno, 11 e i sacerdoti non poterono rimanere a servire a motivo della nuvola, perché la gloria dell'Eterno riempiva la casa dell'Eterno. 12 Allora Salomone disse: «L'Eterno ha dichiarato che abiterebbe nella densa nuvola. 13 Io ho costruito per te una casa sontuosa, un luogo nel quale tu dimorerai per sempre». 14 Poi il re si voltò e benedisse tutta l'assemblea d'Israele, mentre tutta l'assemblea d'Israele stava in piedi. 15 E disse: «Benedetto sia l'Eterno, il DIO d'Israele, che ha promesso con la sua propria bocca a mio padre Davide, e l'ha adempiuto con la sua potenza, dicendo: 16 "Dal giorno in cui feci uscire il mio popolo Israele dall'Egitto, io non ho scelto alcuna città fra tutte le tribù d'Israele, per edificare una casa, dove il mio nome dimorasse, ma ho scelto Davide perché regnasse sul mio popolo d'Israele". 17 Or Davide mio padre aveva in cuore di costruire una casa al nome dell'Eterno, il DIO d'Israele; 18 ma l'Eterno disse a Davide mio padre: "Tu avevi in cuore di costruire una casa al mio nome, e hai fatto bene ad avere questo in cuore; 19 ma non sarai tu che costruirai il tempio, sarà invece il figlio che uscirà dai tuoi lombi; sarà lui che costruirà il tempio al mio nome". 20 Così l'Eterno ha adempiuto la parola che aveva pronunciato; e io ho preso il posto di Davide mio padre e mi sono seduto sul trono d'Israele, come l'Eterno aveva detto, e ho costruito il tempio al nome dell'Eterno, il DIO d'Israele. 21 Là ho preparato un posto per l'arca, in cui si trova il patto dell'Eterno, che egli fece con i nostri padri, quando li fece uscire dal paese d'Egitto».

La preghiera di dedicazione del tempio da parte di Salomone
22 Poi Salomone si pose davanti all'altare dell'Eterno di fronte a tutta l'assemblea d'Israele, stese le mani verso il cielo 23 e disse: «O Eterno, DIO d'Israele, non c'è alcun DIO simile a te né lassù nel cielo né quaggiù in terra! Tu mantieni il patto e usi misericordia con i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il loro cuore. 24 Tu hai mantenuto nei confronti del tuo servo Davide, mio padre, ciò che gli avevi promesso; sì, oggi hai compiuto con la tua mano ciò che avevi promesso con la tua bocca. 25 Ora dunque, o Eterno, DIO d'Israele, mantieni al tuo servo Davide mio padre ciò che gli hai promesso, dicendo: "A te non mancherà mai alcuno che sieda davanti a me sul trono d'Israele, purché i tuoi figli veglino sulla loro condotta e camminino davanti a me come hai camminato tu". 26 Ora dunque ti prego, o DIO d'Israele, si adempia la parola che hai detto al tuo servo Davide mio padre! 27 Ma è proprio vero che DIO abita sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti; tanto meno questo tempio che io ho costruito! 28 Nondimeno, o Eterno, DIO mio, presta attenzione alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, ascoltando il grido e la preghiera che il tuo servo innalza oggi davanti a te. 29 I tuoi occhi siano rivolti notte e giorno verso questo tempio, verso il luogo di cui hai detto: "Lì sarà il mio nome", per ascoltare la preghiera che il tuo servo farà rivolto a questo luogo! 30 Ascolta la supplica del tuo servo e del tuo popolo Israele quando pregheranno rivolti a questo luogo. Ascolta dal luogo della dimora nei cieli; ascolta e perdona. 31 Se uno pecca contro il suo prossimo e, perché costretto a giurare, viene a giurare davanti al tuo altare in questo tempio, 32 tu ascolta dal cielo, intervieni e giudica i tuoi servi; condanna il colpevole, facendo ricadere sul suo capo la sua condotta e dichiara giusto l'innocente col rendergli secondo la sua giustizia. 33 Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto davanti al nemico perché ha peccato contro di te, se torna a te e loda il tuo nome, se ti prega e ti supplica in questo tempio, 34 tu ascolta dal cielo e perdona il peccato del tuo popolo Israele, e fallo tornare nel paese che hai dato ai suoi padri. 35 Quando il cielo sarà chiuso e non vi sarà pioggia perché hanno peccato contro di te, se essi pregano rivolti a questo luogo, se lodano il tuo nome e si convertono dal loro peccato perché li hai afflitti, 36 tu ascolta dal cielo, perdona il peccato dei tuoi servi e del tuo popolo Israele, insegnando loro la buona strada per la quale devono camminare, e manda la pioggia sulla terra che hai dato in eredità al tuo popolo. 37 Quando nel paese vi sarà carestia o peste, ruggine o carbonchio, invasione di locuste o di bruchi, quando il nemico assedierà il tuo popolo nel paese delle sue città, quando scoppierà una calamità o un'epidemia qualsiasi, 38 ogni preghiera, ogni supplica che ti sarà rivolta da qualsiasi individuo o dall'intero tuo popolo Israele, quando ciascuno ha riconosciuto la piaga del proprio cuore e ha steso le mani verso questo tempio, 39 tu ascolta dal cielo, il luogo della tua dimora, e perdona, intervieni e rendi a ciascuno secondo la sua condotta, tu che conosci il cuore di ognuno; (tu solo infatti conosci il cuore di tutti i figli degli uomini), 40 affinché essi ti temano per tutto il tempo che vivranno nel paese che hai dato ai nostri padri. 41 Anche lo straniero, che non appartiene al tuo popolo Israele, quando verrà da un paese lontano a motivo del tuo nome, 42 (perché si sentirà parlare del tuo grande nome, della tua mano potente e del tuo braccio disteso) quando verrà a pregarti rivolto a questo tempio, 43 tu ascolta dal cielo, il luogo della tua dimora, e concedi allo straniero tutto ciò che ti domanda, affinché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome per temerti, come fa il tuo popolo Israele e sappiano che il tuo nome è invocato su questo tempio che io ho costruito. 44 Quando il tuo popolo uscirà in guerra contro il suo nemico, seguendo la via per cui l'hai mandato, se pregano l'Eterno rivolti verso la città da te scelta e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome, 45 ascolta dal cielo la loro preghiera e la loro supplica e sostieni la loro causa. 46 Quando peccheranno contro di te (perché non c'è alcun uomo che non pecchi) e tu, adirato contro di loro, li abbandonerai in balìa del nemico e saranno deportati nel paese del nemico, lontano o vicino, 47 se nel paese in cui sono stati deportati rientrano in sé, se tornano a te e ti supplicano nel paese di quelli che li hanno portati in prigionia e dicono: "Abbiamo peccato, abbiamo agito iniquamente, abbiamo fatto del male", 48 se tornano a te con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima nel paese dei loro nemici che li hanno deportati e ti pregano rivolti al loro paese che tu hai dato ai loro padri, alla città che tu hai scelto e al tempio che io ho costruito al tuo nome, 49 tu ascolta dal cielo, il luogo della tua dimora, la loro preghiera e la loro supplica e sostieni la loro causa, 50 e perdona al tuo popolo che ha peccato contro di te tutte le trasgressioni che ha commesso contro di te e fa' che trovino compassione presso coloro che li hanno deportati, affinché questi usino misericordia con loro, 51 (perché essi sono il tuo popolo e la tua eredità, coloro che hai fatto uscire dall'Egitto, da una fornace di ferro). 52 Siano aperti i tuoi occhi alla supplica del tuo servo e alla supplica del tuo popolo Israele, per esaudirli in tutto ciò che ti chiedono, 53 perché tu li hai appartati da tutti i popoli della terra per essere la tua eredità, secondo quanto hai dichiarato per mezzo del tuo servo Mosè, quando facesti uscire dall'Egitto i nostri padri, o Signore, o Eterno!». 54 Quando Salomone ebbe terminato di rivolgere all'Eterno tutta questa preghiera e supplica, si alzò davanti all'altare dell'Eterno dove era inginocchiato con le mani tese verso il cielo. 55 Poi si alzò e benedisse tutta l'assemblea d'Israele ad alta voce, dicendo: 56 «Benedetto sia l'Eterno, che ha dato riposo al suo popolo Israele, secondo tutto ciò che ha promesso; non una sola parola è venuta meno di tutte le belle promesse da lui fatte per mezzo del suo servo Mosè. 57 L'Eterno, il nostro DIO, sia con noi come è stato con i nostri padri; non ci lasci e non ci abbandoni, 58 ma volga i nostri cuori verso di lui, affinché camminiamo in tutte le sue vie e osserviamo i suoi comandamenti, i suoi statuti e i suoi decreti che ha prescritto ai nostri padri. 59 Possano queste mie parole, che ho rivolto in supplicazione all'Eterno, rimanere vicine all'Eterno, il nostro DIO, giorno e notte, perché sostenga la causa del suo servo e la causa del suo popolo, secondo il bisogno di ogni giorno, 60 affinché tutti i popoli della terra riconoscano che l'Eterno è DIO e non ve n'è alcun altro. 61 Sia dunque il vostro cuore dato interamente all'Eterno, il nostro DIO, per seguire i suoi statuti e osservare i suoi comandamenti, come fate oggi!».

I sacrifici offerti in occasione della dedicazione
62 Poi il re e tutto Israele con lui offrirono sacrifici davanti all'Eterno. 63 Salomone immolò come sacrificio di ringraziamento, che egli offrì all'Eterno, ventiduemila buoi e centoventimila pecore. Così il re e tutti i figli d'Israele dedicarono la casa dell'Eterno. 64 In quel giorno il re consacrò la parte centrale del cortile, che è davanti alla casa dell'Eterno; là infatti egli offrì gli olocausti, le oblazioni di cibo e il grasso dei sacrifici di ringraziamento, perché l'altare di bronzo, che è davanti all'Eterno, era troppo piccolo per contenere gli olocausti, le oblazioni di cibo e il grasso dei sacrifici di ringraziamento. 65 In quel tempo Salomone celebrò una festa davanti all'Eterno, il nostro DIO, e tutto Israele con lui. A lui si unì una grande assemblea di gente, venuta dai dintorni di Hamath fino al torrente d'Egitto, per sette giorni e per altri sette giorni, in tutto quattordici giorni. 66 L'ottavo giorno congedò il popolo, e quelli convenuti benedirono il re e tornarono alle loro tende allegri e col cuore contento per tutto il bene che l'Eterno aveva fatto al suo servo Davide e a Israele, suo popolo.

Seconda apparizione dell'Eterno a Salomone: promesse ed avvertimenti
9,1 Dopo che Salomone ebbe terminato di costruire la casa dell'Eterno, il palazzo reale e tutto ciò che Salomone desiderava e intendeva fare, 2 l'Eterno apparve una seconda volta a Salomone come gli era apparso a Gabaon, 3 e l'Eterno gli disse: «Io ho esaudito la tua preghiera e la supplica che hai fatto davanti a me; ho santificato questo tempio che tu hai edificato per mettervi il mio nome per sempre; là saranno per sempre i miei occhi e il mio cuore. 4 Quanto a te, se camminerai davanti a me come ha camminato Davide tuo padre, con integrità di cuore e con rettitudine, facendo tutto ciò che ti ho comandato, e se osserverai i miei statuti e i miei decreti, 5 io renderò stabile il trono del tuo regno su Israele per sempre come ho promesso a Davide tuo padre, dicendo: "Non ti mancherà mai qualcuno che sieda sul trono d'Israele". 6 Ma se voi o i vostri figli vi ritrarrete da me e non osserverete i miei comandamenti e i miei statuti che ho posto davanti a voi e andrete a servire altri dèi e a prostrarvi davanti a loro, 7 io sterminerò Israele dalla faccia del paese che gli ho dato e rigetterò dalla mia presenza il tempio che ho consacrato al mio nome; così Israele diventerà la favola e lo zimbello di tutti i popoli. 8 E questo tempio, sebbene così imponente, sarà desolato; chiunque poi gli passerà vicino rimarrà stupito e fischierà, e dirà: "Perché l'Eterno ha trattato così questo paese e questo tempio?". 9 Allora gli risponderanno: "Perché hanno abbandonato l'Eterno, il loro DIO, che ha fatto uscire i loro padri dal paese d'Egitto e hanno aderito ad altri dèi, si sono prostrati davanti a loro e li hanno serviti; per questo l'Eterno ha fatto venire su di loro tutta questa calamità"».

Altri lavori di Salomone
10 Venti anni dopo che Salomone aveva costruito i due edifici, la casa dell'Eterno e il palazzo reale, 11 (Hiram, re di Tiro, aveva fornito a Salomone tutto il legno di cedro e di cipresso e l'oro che desiderava) il re Salomone diede a Hiram venti città nel paese di Galilea. 12 Hiram venne da Tiro per vedere le città che Salomone gli aveva dato, ma non gli piacquero; 13 e disse: «Che città sono queste che mi hai dato, fratello mio?». E le chiamò "paese di Kabul", nome in uso fino al giorno d'oggi. 14 Poi Hiram mandò al re centoventi talenti d'oro. 15 Questo è il resoconto del lavoro forzato che il re Salomone reclutò per costruire la casa dell'Eterno, la sua propria casa, Millo, le mura di Gerusalemme, Hatsor, Meghiddo e Ghezer. 16 (Il Faraone, re d'Egitto, era salito e aveva espugnato Ghezer, l'aveva data alle fiamme ed aveva ucciso i Cananei che abitavano in città; poi l'aveva data in dote a sua figlia, moglie di Salomone). 17 Quindi Salomone ricostruì Ghezer, Beth-Horon inferiore, 18 Baalath e Tadmor nella parte deserta del paese, 19 tutte le città di rifornimento appartenenti a Salomone, le città per i suoi carri, le città per la sua cavalleria, tutto ciò che piacque a Salomone costruire in Gerusalemme, nel Libano e in tutto il paese del suo dominio. 20 Tutta la gente rimasta degli Amorei, degli Hittei, dei Perezei, degli Hivvei e dei Gebusei, che non erano dei figli d'Israele, 21 cioè i loro discendenti che erano rimasti dopo di loro nel paese e che gli Israeliti non erano riusciti a votare allo sterminio, Salomone li reclutò per il lavoro forzato fino al giorno d'oggi. 22 Ma dei figli d'Israele, Salomone non impiegò alcuno per i lavori forzati; essi erano invece i suoi uomini di guerra, i suoi servi, i suoi ministri, i suoi principi, i suoi capitani, i comandanti dei suoi carri e i suoi cavalieri. 23 I capi dei funzionari che dirigevano i lavori di Salomone erano cinquecentocinquanta; essi sorvegliavano la gente che eseguiva i lavori. 24 Dopo che la figlia del Faraone si trasferì dalla città di Davide alla casa che Salomone le aveva fatto costruire, questi si mise a costruire Millo. 25 Tre volte all'anno Salomone offriva olocausti e sacrifici di ringraziamento sull'altare che egli aveva costruito all'Eterno e bruciava incenso sull'altare che era davanti all'Eterno. Così terminò il tempio. 26 Il re Salomone costruì anche una flotta ad Etsion-Gheber, presso Elath, sulla riva del Mar Rosso, nel paese di Edom. 27 Hiram mandò sulle navi della flotta i suoi servi, marinai che conoscevano il mare, a lavorare con i servi di Salomone. 28 Essi andarono ad Ofir, dove presero quattrocentoventi talenti d'oro e li portarono a Salomone.

La regina di Sceba fa visita a Salomone
10,1 Quando la regina di Sceba sentì parlare della sapienza di Salomone a motivo del nome dell'Eterno, venne a metterlo alla prova con difficili domande. 2 Essa giunse a Gerusalemme con un grandissimo seguito, con cammelli carichi di aromi e con una grande quantità d'oro e di pietre preziose; andò quindi da Salomone e parlò con lui di tutto ciò che aveva in cuore. 3 Salomone rispose a tutte le sue domande, e non ci fu cosa alcuna che fosse nascosta al re e che egli non sapesse spiegare. 4 Quando la regina di Sceba vide tutta la sapienza di Salomone, la casa che egli aveva costruito, 5 i cibi della sua mensa, gli alloggi dei suoi servi, il servizio dei suoi camerieri e le loro vesti, i suoi coppieri e gli olocausti che egli offriva nella casa dell'Eterno, rimase senza fiato. 6 Disse quindi al re: «Era dunque vero ciò che avevo sentito nel mio paese circa le tue parole e la tua sapienza. 7 Ma non ho creduto a queste cose finché non sono venuta io stessa e non ho visto con i miei occhi; ebbene, non mi era stato riferito neppure la metà. La tua sapienza e la tua prosperità sorpassano la fama di cui avevo sentito parlare. 8 Beata la tua gente, beati questi tuoi servi che stanno sempre davanti a te e ascoltano la tua sapienza! 9 Sia benedetto l'Eterno, il tuo DIO, che si è compiaciuto di te, mettendoti sul trono d'Israele! A motivo del suo eterno amore per Israele, l'Eterno ti ha stabilito re per esercitare giudizio e giustizia». 10 Poi ella donò al re centoventi talenti d'oro e una grande quantità di aromi e di pietre preziose. Non furono più portati tanti aromi quanti ne diede la regina di Sceba al re Salomone. 11 (La flotta di Hiram che portava oro da Ofir, portò da Ofir una grande quantità di legno di sandalo e di pietre preziose; 12 con il legno di sandalo il re fece sostegni per la casa dell'Eterno e per il palazzo reale e anche cetre e arpe per i cantori. Di questo legno di sandalo non ne fu più portato e non se n'è più visto fino al giorno d'oggi). 13 Il re Salomone diede alla regina di Sceba tutte le cose desiderate che ella chiese, oltre a ciò che Salomone le diede con la sua munificenza regale. Poi ella riprese il cammino e tornò nel suo paese assieme ai suoi servi.

La ricchezza, lo splendore e la sapienza di Salomone
14 Ora il peso dell'oro che Salomone riceveva ogni anno era di seicentosessantasei talenti d'oro, 15 oltre quello che proveniva dai mercanti, dal traffico dei commercianti, da tutti i re d'Arabia e dai governatori del paese. 16 Il re Salomone fece fare duecento grandi scudi d'oro battuto, per ognuno dei quali adoperò seicento sicli d'oro, 17 e trecento scudi d'oro battuto, per ognuno dei quali adoperò tre mine d'oro; il re li collocò nel palazzo della "Foresta del Libano". 18 Il re fece pure un gran trono d'avorio che rivestì d'oro finissimo. 19 Il trono aveva sei gradini e la sommità del trono era rotonda nella parte posteriore; c'erano due bracci ai lati del seggio e presso i due bracci stavano due leoni. 20 Dodici leoni stavano su entrambe le estremità dei sei gradini. Nulla di simile era stato fatto in alcun altro regno. 21 Tutte le coppe per le bevande del re Salomone erano d'oro, e tutte le coppe del palazzo della "Foresta del Libano" erano d'oro puro. Nessuna era d'argento, perché questo al tempo di Salomone non aveva alcun conto. 22 Il re infatti aveva in mare una flotta di Tarshish insieme con la flotta di Hiram; una volta ogni tre anni la flotta di Tarshish veniva a portare oro, argento, avorio, scimmie e pavoni. 23 Così il re Salomone superò in ricchezze e sapienza tutti i re della terra. 24 E tutto il mondo cercava la presenza di Salomone per ascoltare la sapienza che DIO aveva messo nel suo cuore. 25 E ognuno portava il suo dono: vasi d'argento, vasi d'oro, vesti, armi, aromi, cavalli e muli, una certa quantità ogni anno. 26 Salomone radunò carri e cavalieri; egli ebbe millequattrocento carri e dodicimila cavalieri, che distribuì nelle città per i carri e in Gerusalemme vicino a sé. 27 Inoltre il re rese in Gerusalemme l'argento comune come le pietre e i cedri abbondanti come i sicomori della pianura. 28 I cavalli di Salomone erano importati dall'Egitto e da Kue; i mercanti del re li andavano a prendere a Kue, per un prezzo convenuto. 29 Un carro era importato dall'Egitto per seicento sicli d'argento, e un cavallo per centocinquanta. Così, per mezzo di questi mercanti, li esportavano a tutti i re degli Hittei e ai re della Siria.

Salomone sposa donne straniere e cade nell'idolatria
11,1 Ma il re Salomone, oltre la figlia del Faraone, amò molte donne straniere, moabite, ammonite, idumee, sidonie e hittee, 2 appartenenti ai popoli di cui l'Eterno aveva detto ai figli d'Israele: «Voi non vi unirete in matrimonio con loro, né essi con voi, perché essi faranno certamente volgere il vostro cuore verso i loro dèi». Ma Salomone si unì a tali donne per amore. 3 Egli ebbe settecento principesse per mogli e trecento concubine; e le sue mogli gli pervertirono il cuore. 4 Così, quando Salomone fu vecchio, le sue mogli fecero volgere il suo cuore verso altri dèi; e il suo cuore non appartenne interamente all'Eterno, il suo DIO, come il cuore di Davide suo padre. 5 Salomone seguì quindi Ashtoreth, la dea dei Sidoni, e Milkom, l'abominazione degli Ammoniti. 6 Così Salomone fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e non seguì pienamente l'Eterno, come aveva fatto Davide suo padre. 7 Allora Salomone costruì sul monte di fronte a Gerusalemme un alto luogo per Kemosh, l'abominazione di Moab, e per Molek, l'abominazione dei figli di Ammon. 8 Così fece per tutte le sue mogli straniere, che bruciavano incenso e offrivano sacrifici ai loro dèi. 9 L'Eterno perciò si adirò con Salomone, perché il suo cuore si era allontanato dall'Eterno, il DIO d'Israele, che gli era apparso due volte, 10 e in merito a questo gli aveva comandato di non seguire altri dèi; ma egli non osservò quanto l'Eterno gli aveva comandato. 11 Perciò l'Eterno disse a Salomone: «Poiché tu hai fatto questo e non hai osservato il mio patto e gli statuti che ti avevo ordinato, ti strapperò il regno e lo darò al tuo servo. 12 Tuttavia, per amore di Davide tuo padre, non lo farò durante la tua vita, ma lo strapperò dalle mani di tuo figlio. 13 Però non strapperò tutto il regno ma lascerò a tuo figlio una tribù, per amor di Davide mio servo e per amore di Gerusalemme che ho scelto».

Dio suscita dei nemici a Salomone. Sua morte
14 L'Eterno suscitò contro Salomone un nemico, Hadad, l'Idumeo, che era un discendente del re di Edom. 15 Quando Davide era stato a combattere in Edom, e Joab capo dell'esercito era salito per seppellire i morti, dopo aver ucciso tutti i maschi che erano in Edom 16 (Joab infatti con tutto Israele era rimasto là per sei mesi finché ebbe sterminato tutti i maschi in Edom), 17 avvenne che Hadad riuscì a fuggire con alcuni Idumei al servizio di suo padre, per andare in Egitto. Hadad era allora un ragazzo. 18 Essi partirono da Madian e andarono a Paran; presero quindi con sé degli uomini di Paran e giunsero in Egitto dal Faraone, re d'Egitto, il quale diede a Hadad una casa, gli assicurò il sostentamento e gli diede anche terreni. 19 Hadad entrò talmente nelle grazie del Faraone, che questi gli diede in moglie la sorella di sua moglie, la sorella della regina Tahpenes. 20 La sorella di Tahpenes gli partorì il figlio Ghenubath, che Tahpenes allevò nella casa del Faraone; e Ghenubath rimase in casa del Faraone tra i figli del Faraone. 21 Quando Hadad in Egitto venne a sapere che Davide si era addormentato con i suoi padri e che Joab capo dell'esercito era morto, Hadad disse al Faraone: «Lasciami partire, perché possa andare al mio paese». 22 Il Faraone gli rispose: «Che cosa ti manca presso di me perché cerchi di andartene al tuo paese?». Quegli soggiunse: «Nulla, tuttavia lasciami andare». 23 DIO suscitò contro Salomone un altro nemico, Rezon, figlio di Eliadah, che era fuggito dal suo signore Hadadezer, re di Tsobah. 24 Egli radunò alcuni uomini attorno a sé e divenne capo di una banda di razziatori, quando Davide aveva massacrato quei di Tsobah. Essi poi andarono a Damasco, vi si stabilirono e regnarono in Damasco. 25 Rezon fu nemico d'Israele per tutto il tempo di Salomone, (oltre il male già fatto da Hadad). Nutrì avversione per Israele e regnò sulla Siria. 26 Anche Geroboamo, servo di Salomone, si ribellò contro il re. Egli era figlio di Nebat, Efrateo di Tsereda, e aveva per madre una vedova di nome Tseruah. 27 La ragione per cui si ribellò contro il re fu questa: Salomone, costruendo Millo, aveva chiuso la breccia della città di Davide suo padre. 28 Geroboamo era un uomo forte e valoroso; e Salomone, veduto come questo giovane lavorava, gli affidò la sorveglianza di tutti quelli addetti ai lavori della casa di Giuseppe. 29 In quel tempo, mentre Geroboamo usciva da Gerusalemme, il profeta Ahijah di Sciloh, che indossava un nuovo mantello, lo incontrò per strada; ed erano solo loro due in campagna. 30 Ahijah prese il mantello nuovo che indossava e lo stracciò in dodici pezzi; 31 quindi disse a Geroboamo: «Prendine per te dieci pezzi, perché così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: "Ecco, io strapperò il regno dalle mani di Salomone e darò dieci tribù a te, 32 (ma a lui rimarrà una tribù per amore di Davide mio servo e per amor di Gerusalemme, della città che ho scelto fra tutte le tribù d'Israele), 33 perché essi mi hanno abbandonato e si sono prostrati davanti a Ashtoreth, la dea dei Sidoni, davanti a Kemosh, il dio di Moab e davanti a Milkom, il dio dei figli di Ammon, e non hanno camminato nelle mie vie per fare ciò che è giusto ai miei occhi e per osservare i miei statuti e i miei decreti, come fece suo padre Davide. 34 Tuttavia non toglierò dalle sue mani tutto il regno, perché l'ho stabilito principe per tutto il tempo della sua vita, per amor di Davide mio servo, che io ho scelto e che ha osservato i miei comandamenti e i miei statuti. 35 Ma toglierò il regno dalle mani di suo figlio, e ne darò dieci tribù a te; 36 a suo figlio lascerò una tribù, affinché Davide mio servo abbia sempre una lampada davanti a me in Gerusalemme, la città che ho scelto per mettervi il mio nome. 37 Così prenderò te e tu regnerai sopra tutto ciò che il tuo cuore desidera, e sarai re sopra Israele. 38 Se ascolti attentamente tutto quello che ti comando e cammini nelle mie vie, e fai ciò che è giusto ai miei occhi, osservando i miei statuti e i miei comandamenti, come fece Davide mio servo, io sarò con te e ti edificherò una casa stabile, come la edificai a Davide, e ti darò Israele; 39 per questo umilierò la discendenza di Davide, ma non per sempre"». 40 Perciò Salomone cercò di far morire Geroboamo; ma Geroboamo si levò e fuggì in Egitto presso Scishak, re d'Egitto, e rimase in Egitto fino alla morte di Salomone. 41 Il resto delle gesta di Salomone, tutto ciò che fece e la sua sapienza non sono forse scritte nel libro delle gesta di Salomone? 42 Il tempo in cui Salomone regnò in Gerusalemme su tutto Israele fu di quarant'anni. 43 Poi Salomone si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide suo padre; al suo posto regnò suo figlio Roboamo.

Stolto comportamento di Roboamo di fronte a Israele
12,1 Roboamo andò a Sichem, perché tutto Israele era venuto a Sichem per farlo re. 2 Quando Geroboamo, figlio di Nebat, venne a saperlo (egli era in Egitto, dove era fuggito lontano dalla presenza del re Salomone) e Geroboamo viveva in Egitto. 3 Allora lo mandarono a chiamare. Così Geroboamo e tutta l'assemblea d'Israele vennero a parlare a Roboamo e gli dissero: 4 «Tuo padre ha reso il nostro giogo pesante; ora tu alleggerisci la dura servitù di tuo padre e il giogo pesante che egli ci ha imposto e noi ti serviremo». 5 Egli rispose loro: «Andatevene e tornate da me fra tre giorni». E il popolo se ne andò. 6 Allora il re Roboamo si consigliò con gli anziani che erano stati al servizio di suo padre Salomone, quando era in vita, e disse: «Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo?». 7 Quelli gli risposero, dicendo: «Se oggi ti farai servo di questo popolo e li servirai, se ti mostrerai condiscendente verso di loro e dirai loro buone parole, essi saranno tuoi servi per sempre». 8 Ma Roboamo rifiutò il consiglio che gli anziani gli avevano dato e si consigliò con i giovani che erano cresciuti con lui ed erano al suo servizio, 9 e disse loro: «Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo che mi ha parlato, dicendo: "Alleggerisci il giogo impostoci da tuo padre"?». 10 Allora i giovani che erano cresciuti con lui gli risposero, dicendo: «Così risponderai a questo popolo che si è rivolto a te dicendo: "Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo; ora tu alleggeriscilo". Così dirai loro: "Il mio dito mignolo è più grosso dei fianchi di mio padre; 11 perciò, se mio padre vi ha caricati di un giogo pesante, io lo renderò ancora più pesante; se mio padre vi ha castigati con fruste, io vi castigherò con flagelli"». 12 Tre giorni dopo Geroboamo e tutto il popolo vennero da Roboamo, come aveva ordinato il re, dicendo: «Tornate da me fra tre giorni». 13 Il re rispose al popolo duramente, rifiutando così il consiglio che gli anziani gli avevano dato; 14 parlò invece al popolo secondo il consiglio dei giovani, dicendo: «Mio padre ha reso pesante il vostro giogo, ma io lo renderò più pesante ancora; mio padre vi ha castigati con fruste, ma io vi castigherò con flagelli». 15 Così il re non diede ascolto al popolo, perché l'andamento delle cose dipendeva dall'Eterno, affinché si adempisse la parola che l'Eterno aveva rivolto a Geroboamo, figlio di Nebat, per mezzo di Ahijah di Sciloh.

La divisione del regno. Geroboamo diviene re d'Israele
16 Quando tutto Israele vide che il re non gli dava ascolto, rispose al re, dicendo: «Che parte abbiamo noi con Davide? Non abbiamo alcuna eredità col figlio di Isai! Alle tue tende, o Israele! Ora provvedi alla tua casa o Davide!». Così Israele andò alle sue tende. 17 Ma sui figli d'Israele che abitavano nelle città di Giuda regnò Roboamo. 18 Il re Roboamo mandò Adoram, incaricato dei tributi, ma tutto Israele lo lapidò con pietre, ed egli morì. Allora il re Roboamo si affrettò a salire su un carro per fuggire a Gerusalemme. 19 Così Israele è stato ribelle alla casa di Davide fino al giorno d'oggi. 20 Quando tutto Israele udì che Geroboamo era tornato, lo mandò a chiamare perché venisse all'assemblea e lo fece re su tutto Israele. Nessuno seguì la casa di Davide, ad eccezione della sola tribù di Giuda. 21 Roboamo, giunto a Gerusalemme, convocò tutta la casa di Giuda e la tribù di Beniamino, centottantamila guerrieri scelti, per combattere contro la casa d'Israele e così restituire il regno a Roboamo, figlio di Salomone. 22 Ma la parola di DIO fu rivolta a Scemaiah, uomo di DIO, dicendo: 23 «Parla a Roboamo, figlio di Salomone, re di Giuda, a tutta la casa di Giuda e di Beniamino e al resto del popolo, e di' loro: 24 Così parla l'Eterno: "Non salite a combattere contro i vostri fratelli, i figli d'Israele! Ognuno torni a casa sua, perché questa cosa viene da me"». Essi ubbidirono alla parola dell'Eterno e se ne tornarono indietro, secondo la parola dell'Eterno.

Geroboamo introduce l'idolatria a Bethel e a Dan
25 Poi Geroboamo edificò Sichem nella regione montuosa di Efraim e vi si stabilì; quindi uscì di là e edificò Penuel. 26 Geroboamo disse in cuor suo: «Ora il regno tornerà probabilmente alla casa di Davide. 27 Se questo popolo sale a Gerusalemme per offrire sacrifici nella casa dell'Eterno, il cuore di questo popolo si volgerà nuovamente verso il suo signore, verso Roboamo re di Giuda; così mi uccideranno e torneranno a Roboamo, re di Giuda». 28 Dopo essersi consigliato, il re fece due vitelli d'oro e disse al popolo: «È troppo per voi salire fino a Gerusalemme! O Israele, ecco i tuoi dèi che ti hanno fatto uscire dal paese d'Egitto!». 29 Ne collocò quindi uno a Bethel, e l'altro a Dan. 30 Questo fu causa di peccato, perché il popolo andava fino a Dan per prostrarsi davanti a un vitello. 31 Egli costruì anche templi sugli alti luoghi e fece sacerdoti presi da ogni ceto di persone, che non erano figli di Levi. 32 Geroboamo istituì una festa nell'ottavo mese, il quindicesimo giorno del mese, simile alla festa che si celebrava in Giuda e offrì sacrifici sull'altare. Così fece a Bethel per sacrificare ai vitelli da lui fatti; e a Bethel stabilì i sacerdoti degli alti luoghi che aveva eretti.

Geroboamo ripreso dall'uomo di Dio di Giuda
33 Il quindicesimo giorno dell'ottavo mese, mese scelto da lui stesso, Geroboamo salì all'altare che aveva costruito a Bethel; istituì una festa per i figli d'Israele e salì all'altare per bruciare incenso.

13,1 Ed ecco, un uomo di DIO giunse da Giuda a Bethel per ordine dell'Eterno, mentre Geroboamo stava presso l'altare per bruciare incenso. 2 Per ordine dell'Eterno gridò contro l'altare e disse: «Altare, altare, così dice l'Eterno: "Ecco nascerà alla casa di Davide un figlio, di nome Giosia, il quale immolerà su di te i sacerdoti degli alti luoghi che bruciano incenso su di te, e si arderanno su di te ossa umane"». 3 Nello stesso giorno diede un segno miracoloso, dicendo: «Questo è il segno che l'Eterno ha parlato: ecco, l'altare si spaccherà e la cenere che vi è sopra si spanderà». 4 Quando il re Geroboamo udì la parola che l'uomo di DIO aveva pronunciato contro l'altare a Bethel, stese la mano dall'altare e disse: «Prendetelo!». Ma la mano che Geroboamo aveva steso contro di lui si seccò e non potè più ritirarla a sé. 5 Inoltre l'altare si spaccò e la sua cenere si sparse, secondo il segno che l'uomo di DIO aveva dato per ordine dell'Eterno. 6 Allora il re si rivolse all'uomo di DIO e gli disse: «Deh, supplica l'Eterno, il tuo DIO, e prega per me affinché mi sia resa la mano». L'uomo di Dio supplicò l'Eterno e il re riebbe la sua mano, che tornò come era prima. 7 Allora il re disse all'uomo di DIO: «Vieni a casa con me e ristorati; ti farò anche un regalo». 8 Ma l'uomo di DIO rispose al re: «Anche se mi dovessi dare metà della tua casa, io non verrei con te e non mangerei pane né berrei acqua in questo luogo, 9 perché così mi è stato comandato da parte dell'Eterno: "Tu non mangerai pane né berrai acqua e non tornerai per la strada percorsa nell'andata"». 10 Egli dunque se ne andò per un'altra strada e non tornò per la strada percorsa venendo a Bethel.

Disubbidienza e punizione dell'uomo di Dio
11 Ora a Bethel abitava un vecchio profeta; e i suoi figli andarono a riferirgli tutto ciò che l'uomo di DIO aveva fatto in quel giorno a Bethel e riferirono al padre anche le parole che egli aveva detto al re. 12 Il padre domandò loro: «Per quale strada se n'è andato?». I suoi figli infatti avevano visto la strada per la quale se n'era andato l'uomo di DIO venuto da Giuda. 13 Allora egli disse ai suoi figli: «Sellatemi l'asino». Gli sellarono l'asino ed egli vi montò sopra; 14 rincorse quindi l'uomo di DIO e lo trovò seduto sotto una quercia, e gli disse: «Sei tu l'uomo di DIO venuto da Giuda?». Quegli rispose: «Sono io». 15 Allora il vecchio profeta gli disse: «Vieni con me a casa a mangiare qualcosa». 16 Ma egli rispose: «Non posso tornare indietro né venire con te, né posso mangiare pane né bere acqua con te in questo luogo, 17 poiché mi è stato detto da parte dell'Eterno: "Tu là non mangerai pane né berrai acqua, e non tornerai per la strada percorsa nell'andata"». 18 L'altro gli disse: «Anch'io sono profeta come te; e un angelo mi ha parlato da parte dell'Eterno, dicendo: "Riconducilo con te a casa tua, perché mangi pane e beva acqua"». Ma costui mentiva. 19 Così l'uomo di DIO tornò indietro con lui e mangiò pane in casa sua e bevve acqua. 20 Mentre sedevano a mensa, la parola dell'Eterno fu rivolta al profeta che lo aveva fatto tornare indietro; 21 ed egli gridò all'uomo di DIO venuto da Giuda, dicendo: «Così parla l'Eterno: "Poiché hai disubbidito all'ordine dell'Eterno e non hai osservato il comando che l'Eterno, il tuo DIO, ti aveva dato, 22 ma sei tornato indietro e hai mangiato pane e bevuto acqua nel luogo del quale l'Eterno ti aveva detto: "Non mangiare pane e non bere acqua", il tuo cadavere non entrerà nel sepolcro dei tuoi padri». 23 Quando ebbe mangiato e bevuto, il profeta che l'aveva fatto tornare indietro gli sellò l'asino. 24 Così se ne andò, ma un leone lo incontrò per strada e l'uccise. Il suo cadavere fu gettato sulla strada, mentre l'asino gli rimaneva accanto e il leone stesso rimase vicino al cadavere. 25 Ora alcuni uomini passarono di là e videro il cadavere gettato sulla strada e il leone che stava vicino al cadavere; essi andarono a riferire la cosa nella città dove abitava il vecchio profeta. 26 Come l'udì il profeta che l'aveva fatto tornare indietro, disse: «È l'uomo di DIO, che ha disubbidito all'ordine dell'Eterno; per questo l'Eterno lo ha dato in balìa di un leone, che lo ha sbranato e ucciso, secondo la parola che l'Eterno gli aveva detto». 27 Poi si rivolse ai suoi figli e disse loro: «Sellatemi l'asino». Essi glielo sellarono. 28 Così egli andò e trovò il cadavere gettato sulla strada, mentre l'asino e il leone stavano presso il cadavere; il leone non aveva divorato il cadavere né sbranato l'asino. 29 Il profeta prese il cadavere dell'uomo di DIO, lo caricò sull'asino e lo riportò indietro; così il vecchio profeta rientrò in città per piangerlo e per seppellirlo. 30 Depose quindi il cadavere nel proprio sepolcro; e lo piansero, dicendo: «Ahi, fratello mio!». 31 Dopo averlo sepolto, il vecchio profeta disse ai suoi figli: «Alla mia morte seppellitemi nel sepolcro dov'è sepolto l'uomo di DIO; mettete le mie ossa accanto alle sue. 32 Poiché certamente si avvererà la parola da lui pronunciata per ordine dell'Eterno contro l'altare di Bethel e contro tutti i santuari degli alti luoghi che sono nelle città di Samaria». 33 Dopo questo fatto, Geroboamo non si tirò indietro dalla sua strada malvagia, ma fece ancora sacerdoti per gli alti luoghi, prendendoli da ogni ceto di persone; chiunque voleva era da lui consacrato, e diveniva sacerdote degli alti luoghi. 34 Questo fu il peccato della casa di Geroboamo, che causò la sua distruzione e il suo sterminio dalla faccia della terra.

Profezia di Ahijah contro la casa di Geroboamo
14,1 In quel tempo Abijah, figlio di Geroboamo, si ammalò. 2 Geroboamo disse a sua moglie: «Lèvati, ti prego, e travestiti, perché non si sappia che tu sei la moglie di Geroboamo, e va' a Sciloh. Là c'è il profeta Ahijah, che mi ha predetto che sarei stato re su questo popolo. 3 Prendi con te dieci pani, alcune focacce e un vaso di miele e va' da lui; egli ti dirà ciò che avverrà del fanciullo». 4 La moglie di Geroboamo fece così; si levò, andò a Sciloh e giunse a casa di Ahijah. Ahijah non poteva vedere, perché i suoi occhi si erano offuscati a motivo della vecchiaia. 5 Ora l'Eterno aveva detto ad Ahijah: «Ecco, la moglie di Geroboamo sta venendo per consultarti riguardo a suo figlio che è ammalato. Tu le dirai così e così. Quando entrerà, fingerà di essere un'altra donna». 6 Appena Ahijah udì il rumore dei suoi passi che entrava per la porta, disse: «Entra pure, moglie di Geroboamo. Perché fingi di essere un'altra persona? Io devo darti cattive notizie. 7 Va' e di' a Geroboamo: "Così parla l'Eterno il DIO d'Israele: Io ti ho innalzato di mezzo al popolo e ti ho fatto principe sul mio popolo Israele, 8 ho strappato il regno dalle mani della casa di Davide e l'ho dato a te, ma tu non sei stato come il mio servo Davide che osservò i miei comandamenti e mi seguì con tutto il suo cuore, facendo solamente ciò che era giusto ai miei occhi; 9 hai fatto peggio di tutti quelli che furono prima di te, perché sei arrivato a farti altri dèi e immagini fuse per provocarmi ad ira, e hai gettato me dietro alle tue spalle. 10 Per questo, ecco, io manderò la sventura sulla casa di Geroboamo e sterminerò dalla casa di Geroboamo ogni maschio in Israele, sia schiavo che libero, e spazzerò via interamente la casa di Geroboamo, come si spazza lo sterco finché sia tutto sparito. 11 Quelli della casa di Geroboamo che moriranno in città saranno divorati dai cani; e quelli che moriranno per i campi saranno divorati dagli uccelli del cielo; poiché l'Eterno ha parlato. 12 Perciò alzati e va' a casa tua; non appena metterai piede in città, il bambino morrà. 13 Tutto Israele lo piangerà e gli darà sepoltura. Egli sarà l'unico della casa di Geroboamo ad essere sepolto, perché è il solo nella casa di Geroboamo in cui è stato trovato qualcosa di buono e che piace all'Eterno, il DIO d'Israele. 14 L'Eterno stabilirà sopra Israele un suo re, che in quel giorno sterminerà la casa di Geroboamo. E che dico? Questo succede già ora. 15 L'Eterno percuoterà Israele come una canna agitata nell'acqua, sradicherà Israele da questa buona terra che aveva dato ai loro padri e li disperderà oltre il Fiume, perché hanno fatto i loro Ascerim, provocando ad ira l'Eterno. 16 Egli abbandonerà Israele a causa dei peccati di Geroboamo, perché ha peccato lui e ha fatto peccare Israele"». 17 Poi la moglie di Geroboamo si levò e partì, e giunse a Tirtsah; come arrivò sulla soglia di casa, il fanciullo morì. 18 Lo seppellirono e tutto Israele lo pianse, secondo la parola che l'Eterno aveva detto per mezzo del profeta Ahijah, suo servo. 19 Il resto delle gesta di Geroboamo, come egli combattè e come regnò, sono scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele. 20 La durata del regno di Geroboamo fu di ventidue anni; poi si addormentò con i suoi padri, e al suo posto regnò suo figlio Nadab.

Idolatria di Giuda sotto Roboamo e conseguente invasione del re d'Egitto
21 Roboamo, figlio di Salomone, regnò in Giuda. Egli aveva quarantun anni quando divenne re e regnò diciassette anni a Gerusalemme, nella città che l'Eterno aveva scelto fra tutte le tribù d'Israele per mettervi il suo nome. Sua madre si chiamava Naamah, l'Ammonita. 22 Quei di Giuda fecero ciò che è male agli occhi dell'Eterno; e con i peccati che commisero provocarono l'Eterno a gelosia più di quanto avessero fatto i loro padri. 23 Anch'essi si costruirono alti luoghi, steli e Ascerim su tutte le alte colline e sotto ogni albero verdeggiante. 24 Inoltre c'erano nel paese uomini che si davano alla prostituzione sacra. Essi praticavano tutte le abominazioni delle nazioni che l'Eterno aveva scacciato davanti ai figli d'Israele. 25 Nell'anno quinto del re Roboamo, Scishak, re d'Egitto, salì contro Gerusalemme, 26 e portò via i tesori della casa dell'Eterno e i tesori del palazzo reale; portò via ogni cosa, compresi gli scudi d'oro che Salomone aveva fatto. 27 Al loro posto il re Roboamo fece fare degli scudi di bronzo e li affidò ai capitani delle guardie che custodivano l'entrata del palazzo reale. 28 Ogni volta che il re entrava nella casa dell'Eterno, le guardie li riportavano nella sala delle guardie. 29 Il resto delle azioni di Roboamo e tutto ciò che egli fece non sono forse scritti nel libro delle Cronache dei re di Giuda? 30 Vi fu guerra continua fra Roboamo e Geroboamo. 31 Poi Roboamo si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con essi nella città di Davide. Sua madre si chiamava Naamah, l'Ammonita. Al suo posto regnò suo figlio Abijam.

Abijam, re di Giuda
15,1 Nell'anno diciottesimo del regno di Geroboamo, figlio di Nebat, Abijam iniziò a regnare su Giuda. 2 Egli regnò tre anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maakah, figlia di Abishalom. 3 Egli si abbandonò a tutti i peccati che suo padre aveva commesso prima di lui, e il suo cuore non fu interamente consacrato all'Eterno, il suo DIO, come il cuore di Davide suo padre. 4 Tuttavia per amore di Davide, l'Eterno, il suo DIO, gli lasciò una lampada in Gerusalemme, innalzando suo figlio dopo di lui e rendendo stabile Gerusalemme, 5 perché Davide aveva fatto ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno e non si era allontanato in nulla da ciò che il Signore gli aveva comandato per tutto il tempo della sua vita, eccetto nel caso di Uriah, lo Hitteo. 6 Fra Roboamo e Geroboamo vi fu guerra finché Roboamo visse. 7 Il resto delle gesta di Abijam e tutto ciò che egli fece non sono forse scritti nel libro delle Cronache dei re di Giuda? Vi fu guerra fra Abijam e Geroboamo. 8 Poi Abijam si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Al suo posto regnò suo figlio Asa.

Asa, re di Giuda
9 Nell'anno ventesimo del regno di Geroboamo, re d'Israele, Asa iniziò a regnare su Giuda. 10 Egli regnò quarantun anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maakah, figlia di Abishalom. 11 Asa fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, come Davide suo padre. 12 Eliminò dal paese quelli che si davano alla prostituzione sacra e fece sparire tutti gl'idoli che i suoi padri avevano fatto. 13 Destituì pure dalla dignità di regina sua madre Maakah, perch'essa aveva fatto fare un idolo orribile di Ascerah; Asa abbattè quell'orribile idolo e lo bruciò presso il torrente Kidron. 14 Gli alti luoghi però non furono eliminati; tuttavia il cuore di Asa rimase interamente consacrato all'Eterno per tutta la sua vita. 15 Egli fece portare nella casa dell'Eterno le cose che suo padre aveva consacrato e le cose che lui stesso aveva consacrato: argento, oro e vasi. 16 Ci fu guerra fra Asa e Baasha, re d'Israele, tutto il tempo della loro vita. 17 Baasha, re d'Israele, salì contro Giuda e costruì Ramah, per impedire che alcuno andasse o venisse da Asa, re di Giuda. 18 Allora Asa prese tutto l'argento e l'oro ch'era rimasto nei tesori della casa dell'Eterno e i tesori del palazzo reale e li consegnò ai suoi servi; il re Asa li mandò poi da Ben-Hadad, figlio di Tabrimmon, figlio di Hezion, re di Siria, che abitava a Damasco, per dirgli: 19 «Ci sia un'alleanza fra me e te come vi fu fra mio padre e tuo padre. Ecco, io ti mando un dono di argento e d'oro; va' a rompere la tua alleanza con Baasha, re d'Israele; affinché egli si ritiri da me». 20 Ben-Hadad diede ascolto al re Asa e mandò i capi del suo esercito contro le città d'Israele, ed espugnò Ijon, Dan, Abel-Beth-Maakah e tutta la regione di Kinneroth con tutto il paese di Neftali. 21 Appena Baasha lo venne a sapere, smise di costruire Ramah e rimase a Tirtsah. 22 Allora il re Asa convocò tutti quelli di Giuda, nessuno escluso; essi portarono via da Ramah le pietre e il legname che Baasha aveva usato per costruire, e con essi il re Asa edificò Gheba di Beniamino e Mitspah. 23 Il resto di tutte le gesta di Asa, tutte le sue prodezze, tutto ciò che egli fece e le città che costruì non sono forse scritti nel libro delle Cronache dei re di Giuda? Ma nella sua vecchiaia egli soffrì di male ai piedi. 24 Quindi si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con i suoi padri nella città di Davide suo padre. Al suo posto regnò suo figlio Giosafat.

Nadab, re d'Israele
25 Nadab, figlio di Geroboamo, iniziò a regnare su Israele il secondo anno di Asa, re di Giuda, e regnò su Israele due anni. 26 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e camminò nella via di suo padre e il peccato nel quale aveva fatto cadere Israele. 27 Poi Baasha, figlio di Ahijah, della casa d'Issacar, congiurò contro di lui e lo uccise a Ghibbethon che apparteneva ai Filistei, mentre Nadab e tutto Israele assediavano Ghibbethon. 28 Baasha lo uccise l'anno terzo di Asa, re di Giuda, e regnò al suo posto. 29 Appena divenuto re, egli sterminò tutta la casa di Geroboamo; non lasciò a Geroboamo anima viva, ma la distrusse interamente, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunziato per mezzo del suo servo Ahijah lo Scilonita, 30 a motivo dei peccati di Geroboamo, commessi da lui e fatti commettere a Israele, provocando ad ira l'Eterno, il DIO d'Israele. 31 Il resto delle gesta di Nadab e tutto ciò che egli fece non sono forse scritti nel libro delle Cronache dei re d'Israele? 32 Ci fu guerra fra Asa e Baasha, re d'Israele, tutto il tempo della loro vita.

Baasha, re d'Israele
33 L'anno terzo di Asa, re di Giuda, Baasha, figlio di Ahijah, iniziò a regnare su tutto Israele a Tirtsah; e regnò ventiquattro anni. 34 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e camminò nella via di Geroboamo e nel suo peccato, col quale aveva fatto peccare Israele.

16,1 Poi la parola dell'Eterno fu rivolta a Jehu, figlio di Hanani, contro Baasha, dicendo: 2 «Io ti ho innalzato dalla polvere e ti ho fatto principe del mio popolo Israele, ma tu hai seguito le vie di Geroboamo e hai fatto peccare il mio popolo Israele, provocandomi ad ira con i suoi peccati; 3 perciò io spazzerò via Baasha e la sua casa e farò della tua casa ciò che ho fatto della casa di Geroboamo, figlio di Nebat. 4 Quelli di Baasha che moriranno in città saranno divorati dai cani; e quelli che moriranno per i campi saranno divorati dagli uccelli del cielo». 5 Il resto delle gesta di Baasha e le sue prodezze non sono forse scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele? 6 Quindi Baasha si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Tirtsah. Al suo posto regnò suo figlio Elah. 7 Inoltre la parola dell'Eterno fu indirizzata per mezzo del profeta Jehu, figlio di Hanani, contro Baasha e contro la sua casa per tutto il male che Baasha aveva fatto agli occhi dell'Eterno, provocandolo ad ira con l'opera delle sue mani, divenendo come la casa di Geroboamo, e anche perché egli l'aveva distrutta.

Elah, re d'Israele
8 Nell'anno ventiseiesimo di Asa, re di Giuda, Elah, figlio di Baasha, cominciò a regnare su Israele a Tirtsah, e regnò due anni. 9 Zimri, suo servo, comandante della metà dei suoi carri, congiurò contro di lui. Mentre egli si trovava a Tirtsah, intento a bere e ad ubriacarsi in casa di Artsa, prefetto del palazzo di Tirtsah, 10 Zimri entrò, lo colpì e l'uccise, l'anno ventisettesimo di Asa, re di Giuda, e regnò al suo posto. 11 Quando iniziò a regnare, non appena si sedette sul trono, distrusse tutta la casa di Baasha; non lasciò in vita neppure un maschio tra i suoi parenti prossimi e amici. 12 Così Zimri sterminò tutta la casa di Baasha, secondo la parola dell'Eterno indirizzata contro Baasha per mezzo del profeta Jehu, 13 a motivo di tutti i peccati di Baasha e dei peccati di Elah suo figlio, che essi avevano commesso e che avevano fatto commettere a Israele, provocando ad ira l'Eterno, il DIO d'Israele, con i loro idoli. 14 Il resto delle gesta di Elah e tutto ciò che egli fece non sono forse scritti nel libro delle Cronache dei re d'Israele?

Zimri, re d'Israele
15 Nell'anno ventisettesimo di Asa, re di Giuda, Zimri regnò per sette giorni in Tirtsah. Il popolo era accampato contro Ghibbethon, che apparteneva ai Filistei. 16 Così il popolo accampato sentì dire: «Zimri ha fatto una congiura e ha pure ucciso il re!». Quello stesso giorno nell'accampamento tutto Israele fece re d'Israele Omri, capo dell'esercito. 17 Poi Omri con tutto Israele salì da Ghibbethon e assediò Tirtsah. 18 Quando Zimri vide che la città era presa, si ritirò nella fortezza del palazzo reale, diede fuoco al palazzo reale sopra di lui e così morì, 19 a motivo dei peccati che aveva commesso, facendo ciò che è male agli occhi dell'Eterno, seguendo la via di Geroboamo e compiendo il peccato che questi aveva commesso, inducendo Israele a peccare. 20 Il resto delle gesta di Zimri e la congiura da lui ordita non sono forse scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele? 21 Allora il popolo d'Israele si divise in due parti; metà del popolo seguiva Tibni, figlio di Ghinath, per farlo re; l'altra metà seguiva Omri. 22 Ma il popolo che seguiva Omri prevalse sul popolo che seguiva Tibni, figlio di Ghinath. Tibni morì e regnò Omri.

Omri, re d'Israele
23 Nell'anno trentunesimo di Asa, re di Giuda, Omri iniziò a regnare su Israele e regnò dodici anni. Per sei anni regnò in Tirtsah, 24 poi comprò da Scemer il monte di Samaria per due talenti d'argento; costruì sul monte una città e chiamò la città che vi costruì Samaria dal nome di Scemer, padrone del monte. 25 Omri fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e si comportò peggio di tutti i suoi predecessori; 26 camminò in tutto la via di Geroboamo, figlio di Nebat, e nel suo peccato, col quale aveva fatto peccare Israele, provocando ad ira l'Eterno, il DIO d'Israele, con i suoi idoli. 27 Il resto delle gesta compiute da Omri e le prodezze da lui fatte non sono forse scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele? 28 Poi Omri si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Samaria. Al suo posto regnò suo figlio Achab.

Achab, re d'Israele
29 Achab, figlio di Omri, iniziò a regnare su Israele l'anno trentottesimo di Asa, re di Giuda; e Achab, figlio di Omri, regnò in Samaria su Israele per ventidue anni. 30 Achab, figlio di Omri, fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno più di tutti quelli che lo avevano preceduto. 31 Inoltre, come se fosse stata per lui un'inezia il seguire i peccati di Geroboamo figlio di Nebat, prese in moglie Jezebel, figlia di Ethbaal, re dei Sidoni, e andò a servire Baal e a prostrarsi davanti a lui. 32 Eresse poi un'altare a Baal nel tempio di Baal, che aveva costruito in Samaria. 33 Achab fece anche un'Ascerah. Achab provocò ad ira l'Eterno, il DIO d'Israele, più di tutti i re d'Israele che l'avevano preceduto. 34 Nei suoi giorni, Hiel di Bethel ricostruì Gerico; ne gettò le fondamenta su Abiram, suo primogenito, e ne rizzò le porte su Segub, il più giovane dei suoi figli, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunciato per mezzo di Giosuè, figlio di Nun.

Durante la siccità Dio provvede il cibo miracolosamente
17,1 Elia, il Tishbita, uno degli abitanti di Galaad, disse ad Achab: «Com'è vero che vive l'Eterno, il DIO d'Israele, alla cui presenza io sto, non ci sarà né rugiada né pioggia in questi anni, se non alla mia parola». 2 Poi la parola dell'Eterno gli fu indirizzata, dicendo: 3 «Vattene da qui, volgiti verso oriente e nasconditi presso il torrente Kerith, che si trova a est del Giordano. 4 Tu berrai al torrente e io ho comandato ai corvi che ti diano da mangiare là». 5 Così egli partì e fece secondo la parola dell'Eterno: andò e si stabilì presso il torrente Kerith, che si trova a est del Giordano. 6 I corvi gli portavano pane e carne al mattino e pane e carne alla sera, e beveva al torrente. 7 Dopo un po' di tempo il torrente si seccò, perché non veniva pioggia sul paese. 8 Allora la parola dell'Eterno gli fu indirizzata, dicendo: 9 «Lèvati e va' a stabilirti a Sarepta dei Sidoni, perché là ho ordinato a una vedova di provvederti da mangiare». 10 Egli dunque si levò e andò a Sarepta; come giunse alla porta della città, ecco lì una vedova che raccoglieva legna. Egli la chiamò e le disse: «Va' a prendermi un po' di acqua in un vaso, perché possa bere». 11 Mentre essa andava a prenderla, la chiamò e disse: «Portami anche un pezzo di pane». 12 Ella rispose: «Com'è vero che vive l'Eterno, il tuo DIO, pane non ne ho, ma solo una manciata di farina in un vaso e un po' di olio in un orcio; ed ora sto raccogliendo due pezzi di legna, per andare a prepararla per me e per mio figlio; la mangeremo e poi moriremo». 13 Elia le disse: «Non temere; va' e fa' come hai detto, ma fanne prima una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne farai per te e per tuo figlio. 14 Poiché così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: "Il vaso della farina non si esaurirà e l'orcio dell'olio non diminuirà, fino al giorno che l'Eterno manderà la pioggia sulla terra"». 15 Così ella andò e fece secondo la parola di Elia; e mangiarono lei, Elia e la sua famiglia per parecchio tempo. 16 Il vaso della farina non si esaurì e l'orcio dell'olio non calò, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunciato per mezzo di Elia.

Risurrezione del figlio della vedova di Sarepta
17 In seguito a queste cose, il figlio della donna, che era la padrona di casa, si ammalò; la sua malattia fu così grave, che non gli rimase più soffio di vita. 18 Ella allora disse ad Elia: «Che ho io da far con te o uomo di DIO? Sei forse venuto da me per farmi ricordare il mio peccato e per uccidermi il figlio?». 19 Egli le rispose: «Dammi tuo figlio». Così lo prese dal suo seno, lo portò nella stanza di sopra e lo coricò sul suo letto. 20 Poi invocò l'Eterno e disse: «O Eterno, DIO mio, hai forse colpito di sventura anche questa vedova, che mi ospita, facendole morire il figlio?». 21 Si distese quindi tre volte sul fanciullo e invocò l'Eterno, dicendo: «O Eterno, DIO mio, ti prego, fa' che l'anima di questo fanciullo ritorni in lui». 22 L'Eterno esaudì la voce di Elia: l'anima del fanciullo ritornò in lui ed egli riprese vita. 23 Allora Elia prese il fanciullo, lo portò giù dalla stanza di sopra in casa e lo diede a sua madre dicendole: «Guarda, tuo figlio è vivo!». 24 Allora la donna disse ad Elia: «Ora riconosco che tu sei un uomo di DIO e che la parola dell'Eterno sulla tua bocca è verità».

Sfida di Elia ad Achab
18,1 Molto tempo dopo, durante il terzo anno, la parola dell'Eterno fu indirizzata ad Elia, dicendo: «Va' presentati ad Achab e io manderò la pioggia sul paese». 2 Elia andò a presentarsi ad Achab. Ora in Samaria c'era una grande carestia. 3 Achab mandò a chiamare Abdia che era il suo maggiordomo. (Abdia temeva grandemente l'Eterno; 4 così, quando Jezebel sterminava i profeti dell'Eterno, Abdia prese cento profeti e li nascose cinquanta in una caverna, e provvide loro pane e acqua). 5 Achab disse ad Abdia: «Va' attraverso il paese verso tutte le sorgenti e tutti i corsi d'acqua; forse troveremo erba sufficiente per poter conservare in vita i cavalli e i muli e non dovremo uccidere nessuno dei nostri animali». 6 Così si divisero il paese da percorrere; Achab se ne andò da solo da una parte e Abdia da solo da un'altra parte. 7 Mentre Abdia era in viaggio, ecco venirgli incontro Elia; Abdia lo riconobbe e si prostrò con la faccia a terra, dicendo: «Sei tu il mio signore Elia?». 8 Gli rispose: «Sono io; va' a dire al tuo signore: C'è qui Elia». 9 Ma Abdia rispose: «Che peccato ho fatto perché tu consegni il tuo servo nelle mani di Achab per farmi morire? 10 Com'è vero che l'Eterno, il tuo DIO, vive, non c'è nazione e regno in cui il mio signore non abbia mandato a cercarti; e quando dicevano: "Non è qui", faceva giurare il regno e la nazione che non avevano potuto trovarti. 11 E ora tu dici: "Va' a dire al tuo signore: C'è qui Elia!". 12 Ma avverrà che, appena mi sarò allontanato da te, lo Spirito dell'Eterno ti trasporterà in un luogo a me sconosciuto; così io andrò a riferirlo ad Achab, ed egli, non trovandoti, mi ucciderà. Eppure il tuo servo teme l'Eterno fin dalla sua giovinezza! 13 Non hanno riferito al mio signore ciò che io feci quando Jezebel uccideva i profeti dell'Eterno? Come io nascosi cento di quei profeti dell'Eterno, cinquanta in una caverna e cinquanta in un'altra e provvidi loro pane e acqua? 14 E ora tu dici: "Va' a dire al tuo signore: C'è qui Elia!". Ma egli mi ucciderà». 15 Allora Elia rispose: «Com'è vero che vive l'Eterno degli eserciti alla cui presenza io sto, oggi mi presenterò ad Achab». 16 Abdia dunque andò a trovare Achab e gli riferì la cosa; e Achab andò incontro ad Elia. 17 Non appena Achab vide Elia, gli disse: «Sei proprio tu che metti sossopra Israele?». 18 Elia rispose: «Non sono io che metto sossopra Israele, ma tu e la casa di tuo padre, perché avete abbandonato i comandamenti dell'Eterno e tu sei andato dietro ai Baal. 19 Perciò ora manda a chiamare tutto Israele presso di me sul monte Karmel, insieme ai quattrocentocinquanta profeti di Baal e ai quattrocento profeti di Ascerah che mangiano alla mensa di Jezebel».

Elia e i profeti di Baal sul monte Karmel
20 Così Achab mandò a chiamare tutti i figli d'Israele e radunò i profeti sul monte Karmel. 21 Allora Elia si avvicinò a tutto il popolo e disse: «Fino a quando tentennerete fra due opinioni? Se l'Eterno è DIO, seguitelo; ma se invece lo è Baal, seguite lui». Il popolo non rispose parola. 22 Allora Elia disse al popolo: «Sono rimasto io solo dei profeti dell'Eterno, mentre i profeti di Baal sono in quattrocentocinquanta. 23 Ci siano dunque dati due torelli; essi scelgano un torello per loro, lo facciano a pezzi e lo mettano sulla legna senza appiccarvi il fuoco; io preparerò l'altro torello e lo metterò sulla legna senza appiccarvi il fuoco. 24 Voi invocherete quindi il nome del vostro dio e io invocherò il nome dell'Eterno; il dio che risponderà mediante il fuoco è DIO». Tutto il popolo rispose e disse: «Ben detto!». 25 Allora Elia disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi un torello e preparatelo per primi, perché siete i più numerosi; poi invocate il vostro dio, ma senza appiccare il fuoco». 26 Così essi presero il torello che fu dato loro e lo prepararono; poi invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, dicendo: «O Baal, rispondici!». Ma non si udì alcuna voce e nessuno rispose; intanto essi saltavano intorno all'altare che avevano fatto. 27 A mezzogiorno Elia incominciò a beffarsi di loro e a dire: «Gridate più forte perché egli è dio; forse sta meditando o è indaffarato o è in viaggio, o magari si è addormentato e dev'essere svegliato». 28 Così essi si misero a gridare più forte e a farsi incisioni con spade e lance secondo le loro usanze finché grondavano sangue. 29 Passato mezzogiorno, essi profetizzarono fino al tempo di offrire l'oblazione; ma non si udì alcuna voce, nessuno rispose e nessuno diede loro retta. 30 Allora Elia disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi a me!». Così tutto il popolo si avvicinò a lui, ed egli restaurò l'altare dell'Eterno che era stato demolito. 31 Poi Elia prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei figli di Giacobbe, al quale l'Eterno aveva detto: «Il tuo nome sarà Israele». 32 Con le pietre edificò un altare al nome dell'Eterno e fece intorno all'altare un fosso della capacità di due misure di grano. 33 Poi vi sistemò la legna, fece a pezzi il torello e lo pose sopra la legna. E disse: «Riempite quattro brocche d'acqua e versatela sull'olocausto e sulla legna». 34 Di nuovo disse: «Fatelo una seconda volta». Ed essi lo fecero una seconda volta. Egli disse ancora: «Fatelo per la terza volta». Ed essi lo fecero per la terza volta. 35 L'acqua scorreva attorno all'altare ed egli riempì d'acqua anche il fosso. 36 All'ora in cui si offriva l'oblazione, il profeta Elia si avvicinò e disse: «O Eterno, DIO di Abrahamo, d'Isacco e d'Israele, fa' che oggi si sappia che tu sei DIO in Israele, che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose per tuo comando. 37 Rispondimi, o Eterno, rispondimi, affinché questo popolo riconosca che tu, o Eterno, sei DIO, e che hai fatto ritornare i loro cuori a te». 38 Allora cadde il fuoco dell'Eterno e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e la polvere, e prosciugò l'acqua che era nel fosso. 39 A tale vista, tutto il popolo si gettò con la faccia a terra e disse: «L'Eterno è DIO! L'Eterno è DIO!». 40 Quindi Elia disse loro: «Prendete i profeti di Baal; non lasciatene scappare neppure uno!». Così essi li presero ed Elia li fece scendere al torrente Kishon, dove li scannò. 41 Poi Elia disse ad Achab: «Risali, mangia e bevi, perché si ode già il rumore di grande pioggia». 42 Così Achab risalì per mangiare e bere; ma Elia salì in vetta al Karmel, si piegò fino a terra e si mise la faccia tra le ginocchia, 43 e disse al suo servo: «Ora sali e guarda dalla parte del mare!». Egli salì, guardò e disse: «Non c'è niente». Elia gli disse: «Ritorna a vedere, per sette volte». 44 La settima volta, il servo disse: «C'è una nuvoletta grossa come la palma di una mano, che sale dal mare». Allora Elia disse: «Sali e di' ad Achab: "Attacca i cavalli al carro e scendi prima che la pioggia ti sorprenda"». 45 In breve tempo il cielo si oscurò a motivo delle nuvole e del vento e cadde una grande pioggia. Così Achab salì sul carro e andò a Jezreel. 46 La mano dell'Eterno fu sopra Elia, che si cinse i lombi e corse davanti ad Achab fino all'ingresso di Jezreel.

Elia fugge lontano da Jezebel
19,1 Achab riferì a Jezebel tutto ciò che Elia aveva fatto e come aveva ucciso con la spada tutti i profeti. 2 Allora Jezebel inviò un messaggero a Elia per dirgli: «Gli dèi mi facciano così e anche peggio, se domani a quest'ora non avrò fatto di te come uno di loro». 3 Quando sentì questo, Elia si levò e se ne andò per mettersi in salvo. Giunse a Beer-Sceba, che appartiene a Giuda, e vi lasciò il suo servo. 4 Egli invece si inoltrò nel deserto una giornata di cammino, andò a sedersi sotto una ginestra e chiese di poter morire, dicendo: «Ora basta, o Eterno! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri». 5 Poi si coricò e si addormentò sotto la ginestra; ma ecco un angelo lo toccò e gli disse: «Alzati e mangia». 6 Egli guardò e vide vicino al suo capo una focaccia cotta su delle pietre calde e una brocca d'acqua. Egli mangiò e bevve, poi tornò a coricarsi. 7 L'angelo dell'Eterno tornò una seconda volta, lo toccò e disse: «Alzati e mangia, poiché il cammino è troppo lungo per te». 8 Egli si alzò, mangiò e bevve; poi, nella forza datagli da quel cibo, camminò quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l'Horeb.

Elia al monte Horeb
9 Là entrò in una caverna e vi passò la notte. Ed ecco, la parola dell'Eterno gli fu rivolta e gli disse: «Che fai qui, Elia?». 10 Egli rispose: «Sono stato mosso da una grande gelosia per l'Eterno, il DIO degli eserciti, perché i figli d'Israele hanno abbandonato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari e hanno ucciso con la spada i tuoi profeti. Sono rimasto io solo ed essi cercano di togliermi la vita». 11 DIO gli disse: «Esci e fermati sul monte davanti all'Eterno». Ed ecco, passava l'Eterno. Un vento forte e impetuoso squarciava i monti e spezzava le rocce davanti all'Eterno, ma l'Eterno non era nel vento. Dopo il vento un terremoto, ma l'Eterno non era nel terremoto. 12 Dopo il terremoto un fuoco, ma l'Eterno non era nel fuoco. Dopo il fuoco una voce, come un dolce sussurro. 13 Come udì questo, Elia si coperse la faccia col mantello, uscì e si fermò all'ingresso della caverna; ed ecco una voce che gli diceva: «Che fai qui, Elia?». 14 Egli rispose: «Sono stato mosso da una grande gelosia per l'Eterno, per il DIO degli eserciti, perché i figli d'Israele hanno abbandonato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari e hanno ucciso con la spada i tuoi profeti. Sono rimasto io solo ed essi cercano di togliermi la vita» 15 L'Eterno gli disse: «Va', rifa' la strada del ritorno fino al deserto di Damasco; giunto là, ungerai Hazael come re di Siria. 16 Ungerai pure Jehu, figlio di Nimsci, come re d'Israele; ungerai quindi Eliseo, figlio di Shafat di Abel-Meholah, come profeta al tuo posto. 17 Così chiunque scamperà dalla spada di Hazael, sarà ucciso da Jehu; e chiunque scamperà dalla spada di Jehu, sarà ucciso da Eliseo. 18 Ma ho lasciato in Israele un residuo di settemila uomini, tutti che non hanno piegato le loro ginocchia davanti a Baal e che non l'hanno baciato con la loro bocca».

Vocazione di Eliseo
19 Elia partì di là e trovò Eliseo, figlio di Shafat, mentre arava con dodici paia di buoi davanti a sé ed egli stesso si trovava con il dodicesimo paio. Elia gli passò vicino e gli gettò addosso il suo mantello. 20 Allora Eliseo lasciò i buoi e corse dietro a Elia, e disse: «Ti prego, lasciami andare a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò». Elia gli rispose: «Va' e torna, perché che ti ho fatto?». 21 Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li offrì in sacrificio; con gli attrezzi dei buoi ne fece cuocere la carne e la diede alla gente, che la mangiò. Poi si levò, seguì Elia e si mise al suo servizio.

Ben-Hadad attacca Samaria
20,1 Ben-Hadad, re di Siria, radunò tutto il suo esercito; con lui c'erano trentadue re con cavalli e carri; poi salì, cinse d'assedio Samaria e l'attaccò. 2 Inviò quindi messaggeri in città ad Achab, re d'Israele, per dirgli: 3 «Così dice Ben-Hadad: "Il tuo argento ed il tuo oro sono miei, anche le tue mogli e i tuoi migliori figli sono miei"». 4 Il re d'Israele rispose: «È come tu dici, o re, mio signore; io e tutto ciò che ho siamo tuoi». 5 I messaggeri tornarono di nuovo e dissero: «Così parla Ben-Hadad: "Io ti ho mandato a dire che mi devi dare il tuo argento e il tuo oro, le tue mogli e i tuoi figli; 6 ma domani, a quest'ora, manderò da te i miei servi, che frugheranno la tua casa e le case dei tuoi servi; essi metteranno le mani su tutto ciò che hai di più caro e lo porteranno via"». 7 Allora il re d'Israele chiamò tutti gli anziani del paese e disse: «Guardate, vi prego, e vedete come quest'uomo cerca la nostra rovina, perché mi ha mandato a chiedere le mie mogli e i miei figli, il mio argento e il mio oro, e io non gli ho rifiutato nulla». 8 Tutti gli anziani e tutto il popolo gli dissero: «Non dargli ascolto e non acconsentire». 9 Achab rispose quindi ai messaggeri di Ben-Hadad: «Dite al re, mio signore: "Tutto ciò che hai richiesto al tuo servo la prima volta lo farò, ma questo non lo posso fare"». Così i messaggeri andarono a riferire la risposta a Ben-Hadad. 10 Allora Ben-Hadad mandò a dire ad Achab: «Gli dèi mi facciano così e anche peggio, se la polvere di Samaria basterà a riempire il pugno di tutta la gente che mi segue!». 11 Il re d'Israele rispose: «Ditegli: "Chi indossa l'armatura non si glori come chi la depone"». 12 Quando Ben-Hadad ricevette questa risposta, egli si trovava assieme ai re a bere sotto le tende, e disse ai suoi servi: «Preparatevi ad attaccare!». Così essi si prepararono ad attaccare la città.

Prima vittoria di Achab su Ben-Hadad
13 Ma ecco un profeta si avvicinò ad Achab, re d'Israele, e disse: «Così dice l'Eterno: "Vedi tutta questa grande moltitudine? Ecco, oggi stesso io la darò nelle tue mani e tu saprai che io sono l'Eterno"». 14 Achab disse: «Per mezzo di chi?». Quegli rispose: «Così dice l'Eterno: "Per mezzo dei giovani al servizio dei capi delle province"». Achab riprese: «Chi comincerà la battaglia?». Il profeta rispose: «Tu». 15 Allora Achab passò in rassegna i giovani che erano al servizio dei capi delle province, ed erano duecentotrentadue. Dopo di loro passò in rassegna tutto il popolo, tutti i figli d'Israele, ed erano settemila. 16 A mezzogiorno fecero una sortita, mentre Ben-Hadad stava a bere e ad ubriacarsi sotto le tende assieme ai trentadue re, venuti in suo aiuto. 17 I giovani al servizio dei capi delle province uscirono per primi. Ben-Hadad mandò a vedere, e gli fu riferito, dicendo: «Da Samaria sono usciti alcuni uomini». 18 Il re disse: «Se sono usciti con intenzioni pacifiche, catturateli vivi; se sono usciti per combattere, catturateli ugualmente vivi». 19 Così i giovani al servizio dei capi delle province uscirono dalla città assieme all'esercito che li seguiva, 20 e ciascuno di loro uccise il suo uomo. Così i Siri si diedero alla fuga e gl'Israeliti li inseguirono, e Ben-Hadad, re di Siria, fuggì a cavallo con alcuni cavalieri. 21 Il re d'Israele uscì anch'egli, mise in rotta cavalli e carri ed inflisse ai Siri una grande sconfitta. 22 Allora il profeta si avvicinò al re d'Israele e gli disse: «Va', rafforzati e considera bene quel che devi fare, perché fra un anno il re di Siria salirà contro di te».

Seconda vittoria di Achab su Ben-Hadad
23 I servi del re di Siria gli dissero: «Il loro DIO è un DIO delle montagne: per questo sono stati più forti di noi; ma se diamo loro battaglia in pianura, saremo certamente noi i più forti. 24 Perciò fa' così: rimuovi tutti i re dalla loro posizione di comando e metti al posto loro dei capitani. 25 Metti insieme un esercito pari a quello che hai perso, con altrettanti cavalli e altrettanti carri; poi daremo loro battaglia in pianura e noi saremo certamente più forti di loro». Egli accettò il loro consiglio e fece così. 26 L'anno seguente Ben-Hadad passò in rassegna i Siri e salì verso Afek per combattere con Israele. 27 Anche i figli d'Israele furono chiamati a raccolta e provvisti di viveri; mossero quindi contro i Siri e si accamparono di fronte a loro; sembravano due piccoli greggi di capre, mentre i Siri inondavano il paese. 28 Allora un uomo di DIO si avvicinò al re d'Israele e gli disse: «Così dice l'Eterno: "Poiché i Siri hanno detto: L'Eterno è DIO delle montagne e non è DIO delle valli, io darò nelle tue mani tutta questa grande moltitudine; e voi conoscerete che io sono l'Eterno"». 29 Per sette giorni stettero accampati gli uni di fronte agli altri, ma al settimo giorno si attaccò battaglia, e i figli d'Israele uccisero in un sol giorno centomila fanti siriani. 30 I superstiti fuggirono nella città di Afek, dove le mura caddero su ventisettemila superstiti. Anche Ben-Hadad fuggì e andò nella città a nascondersi in una stanza interna. 31 I suoi servi gli dissero: «Ecco, abbiamo sentito dire che i re della casa d'Israele sono re clementi; mettiamoci quindi dei sacchi attorno ai fianchi e delle corde al collo e usciamo incontro al re d'Israele; forse egli ti lascerà in vita». 32 Così essi si misero dei sacchi intorno ai fianchi e delle corde al collo, andarono dal re d'Israele e dissero: «Il tuo servo Ben-Hadad dice: "Ti prego, lasciami in vita"». Achab rispose: «È ancora vivo? Egli è mio fratello». 33 Quegli uomini presero questo come segno di buon auspicio e si affrettarono a chiederne la conferma, dicendo: «Ben-Hadad è dunque tuo fratello!». Egli rispose: «Andate a prenderlo». Così Ben-Hadad si recò da Achab, che lo fece salire sul suo carro. 34 Allora Ben-Hadad gli disse: «Io restituirò le città che mio padre tolse a tuo padre; e tu potrai stabilire mercati in Damasco, come mio padre aveva fatto in Samaria». Achab disse: «A questo patto ti lascerò andare»; così Achab fece un patto con lui e lo lasciò andare.

Achab ripreso da un profeta
35 Allora uno dei figli dei profeti disse al suo compagno per ordine dell'Eterno: «Colpiscimi!». Ma questi si rifiutò di colpirlo. 36 Allora il primo gli disse: «Poiché non hai ubbidito alla voce dell'Eterno, ecco che appena ti sarai allontanato da me, un leone ti ucciderà». Così, non appena si fu allontanato da lui, un leone lo incontrò e lo uccise. 37 Poi il profeta trovò un altro uomo e gli disse: «Colpiscimi!». Questi lo percosse e lo ferì. 38 Allora il profeta andò ad aspettare il re sulla strada, camuffandosi con una benda sugli occhi. 39 Come il re passava, gli gridò e disse: «Il tuo servo era entrato in mezzo alla battaglia, quand'ecco uno si trasse in disparte e mi condusse un uomo, dicendomi: "Custodisci quest'uomo; se mai venisse a mancare, la tua vita pagherà per la sua, oppure pagherai un talento d'argento". 40 Mentre il tuo servo era occupato qua e là, quel tale scomparve». Il re d'Israele gli disse: «Ecco la tua sentenza; l'hai pronunciata tu stesso». 41 Egli allora si tolse in fretta la benda dagli occhi e il re d'Israele si rese conto che era uno dei profeti. 42 Il profeta quindi disse al re: «Così dice l'Eterno: "Poiché ti sei lasciato sfuggir di mano l'uomo che io avevo votato allo sterminio, la tua vita pagherà per la sua e il tuo popolo per il suo popolo». 43 Così il re d'Israele tornò a casa sua triste e adirato e si recò a Samaria.

La vigna di Naboth. Condotta scellerata di Achab e di Jezebel sua moglie
21,1 Dopo queste cose avvenne che Naboth di Jezreel aveva in Jezreel una vigna vicina al palazzo di Achab, re di Samaria. 2 Così Achab parlò a Naboth e gli disse: «Dammi la tua vigna per farne un orto, perché si trova vicina alla mia casa. In cambio ti darò una vigna migliore o, se preferisci, ti darò l'equivalente in denaro». 3 Ma Naboth rispose ad Achab: «Mi guardi l'Eterno dal cederti l'eredità dei miei padri!». 4 Perciò Achab tornò a casa sua triste e adirato per la risposta che Naboth di Jezreel gli aveva dato: «Non ti cederò l'eredità dei miei padri!». Si gettò sul suo letto, volse la faccia da un lato e non volle prendere cibo. 5 Allora Jezebel, sua moglie, venne da lui e gli disse: «Perché hai lo spirito così contristato e non mangi?». 6 Egli le rispose: «Perché ho parlato a Naboth di Jezreel e gli ho detto: "Cedimi la tua vigna per denaro o, se preferisci, ti darò un'altra vigna in cambio". Ma egli mi ha risposto: "Non ti cederò la mia vigna!"».

Complotto di Jezebel e uccisione di Naboth
7 Allora sua moglie Jezebel gli disse: «Non sei tu che regni ora sopra Israele? Alzati, prendi cibo e il tuo cuore si rallegri; la vigna di Naboth di Jezreel te la farò avere io». 8 Così ella scrisse alcune lettere a nome di Achab, le sigillò col suo sigillo e le mandò agli anziani ed ai notabili che abitavano nella stessa città con Naboth. 9 Nelle lettere scrisse così: «Bandite un digiuno e fate sedere Naboth in prima fila davanti al popolo; 10 ponetegli di fronte due scellerati che depongano contro di lui, dicendo: "Tu hai bestemmiato DIO e il re"; poi conducetelo fuori, lapidatelo e così muoia». 11 La gente della città di Naboth, gli anziani e i notabili che abitavano nella sua città fecero come Jezebel aveva mandato loro a dire, come era scritto nelle lettere che ella aveva loro inviato. 12 Bandirono il digiuno e fecero sedere Naboth davanti al popolo. 13 Poi vennero due scellerati che si sedettero di fronte a lui; e questi scellerati deposero contro Naboth davanti al popolo, dicendo: «Naboth ha maledetto DIO e il re». Quindi lo condussero fuori della città e lo lapidarono con pietre; così egli morì. 14 Poi mandarono a dire a Jezebel: «Naboth è stato lapidato ed è morto». 15 Quando Jezebel venne a sapere che Naboth era stato lapidato ed era morto, disse ad Achab: «Lèvati e prendi possesso della vigna di Naboth di Jezreel, che egli rifiutò di darti per denaro, perché Naboth non vive più ma è morto». 16 Come Achab udì che Naboth era morto, si levò e scese a prendere possesso della vigna di Naboth di Jezreel.

Profezia di Elia contro Achab
17 Allora la parola dell'Eterno fu rivolta ad Elia, il Tishbita, in questi termini, dicendo: 18 «Lèvati e scendi incontro ad Achab, re d'Israele, che sta in Samaria; ecco, egli è nella vigna di Naboth, dove è sceso a prenderne possesso. 19 Gli parlerai in questo modo: Così dice l'Eterno: "Prima hai ucciso un uomo e poi ne hai usurpato la proprietà". Quindi gli dirai: Così dice l'Eterno: "Nel medesimo luogo dove i cani hanno leccato il sangue di Naboth, i cani leccheranno anche il tuo stesso sangue"». 20 Achab disse ad Elia: «Mi hai dunque trovato, o mio nemico?». Elia rispose: «Sì, ti ho trovato, perché ti sei venduto per fare ciò che è male agli occhi dell'Eterno. 21 Ecco, io farò venire su di te la sventura, spazzerò via i tuoi discendenti e sterminerò della casa di Achab ogni maschio, schiavo o libero in Israele. 22 Renderò la tua casa come la casa di Geroboamo, figlio di Nebat, e come la casa di Baasha, figlio d'Ahijah, perché tu mi hai provocato ad ira e hai fatto peccare Israele. 23 Anche riguardo a Jezebel l'Eterno parla e dice: "I cani divoreranno Jezebel sotto le mura di Jezreel". 24 Quelli di Achab che moriranno in città saranno divorati dai cani, quelli invece che moriranno nei campi saranno divorati dagli uccelli del cielo». 25 In verità non ci fu mai alcuno che si vendette a fare ciò che è male agli occhi dell'Eterno come Achab, perché era sospinto da sua moglie Jezebel. 26 Egli si comportò in modo abominevole, andando dietro agli idoli, come avevano fatto gli Amorei che l'Eterno aveva scacciato davanti ai figli d'Israele. 27 Quando Achab udì queste parole, si stracciò le vesti, si coperse il corpo con un sacco e digiunò; si coricava avvolto nel sacco e camminava dimesso. 28 Allora la parola dell'Eterno fu rivolta ad Elia, il Tishbita, dicendo: 29 «Hai visto come Achab si è umiliato davanti a me? Poiché si è umiliato davanti a me, io non farò venire la sciagura mentre egli è in vita; ma manderò la sciagura sulla sua casa, durante la vita di suo figlio».

Terza campagna di Achab contro i Siri: i falsi profeti predicono vittoria
22,1 Trascorsero tre anni senza guerra tra la Siria e Israele. 2 Ma il terzo anno Giosafat, re di Giuda, scese a trovare il re d'Israele. 3 Ora il re d'Israele aveva detto ai suoi servi: «Non sapete voi che Ramoth di Galaad è nostra e noi ce ne stiamo tranquilli, senza riprenderla dalle mani del re di Siria?». 4 Disse quindi a Giosafat: «Verresti a combattere con me a Ramoth di Galaad?». Giosafat rispose al re d'Israele: «Conta su di me come su te stesso, sulla mia gente come sulla tua gente, sui miei cavalli come sui tuoi cavalli». 5 Giosafat disse ancora al re d'Israele: «Ti prego, consulta oggi stesso la parola dell'Eterno». 6 Allora il re d'Israele convocò i profeti, in numero di circa quattrocento, e disse loro: «Devo andare a combattere contro Ramoth di Galaad, oppure devo rinunciarvi?». Quelli risposero: «Va' pure, perché il Signore la darà nelle mani del re». 7 Ma Giosafat disse: «Non c'è qui un altro profeta dell'Eterno, che possiamo consultare?». 8 Il re d'Israele rispose a Giosafat: «C'è ancora un uomo, Mikaiah, figlio di Imlah, per mezzo del quale si potrebbe consultare l'Eterno; io però lo odio perché non profetizza mai nulla di buono nei miei confronti ma soltanto del male». Giosafat rispose: «Il re non parli così!». 9 Allora il re d'Israele chiamò un eunuco e gli disse: «Fa' venire subito Mikaiah, figlio di Imlah». 10 Or il re d'Israele e Giosafat, re di Giuda, sedevano ciascuno sul suo trono, vestiti dei loro abiti reali, nell'aia che si trova all'ingresso della porta di Samaria; e tutti i profeti profetizzavano davanti a loro. 11 Sedekia, figlio di Kenaanah, che si era fatto delle corna di ferro, disse: «Così dice l'Eterno: "Con queste corna trafiggerai i Siri fino a distruggerli completamente"». 12 Tutti i profeti profetizzavano allo stesso modo, dicendo: «Sali contro Ramoth di Galaad e riuscirai, perché l'Eterno la darà nelle mani del re».

Mikaiah predice sconfitta
13 Il messaggero che era andato a chiamare Mikaiah gli parlò così e disse: «Ecco, le parole dei profeti sono concordi nel dichiarare cose buone al re; ti prego, sia la tua parola come la parola di ognuno di loro, e dichiara anche tu cose buone». 14 Ma Mikaiah rispose: «Com'è vero che l'Eterno vive, io dirò ciò che l'Eterno mi dirà». 15 Come giunse davanti al re, il re gli disse: «Mikaiah, dobbiamo andare a combattere contro Ramoth di Galaad, oppure dobbiamo rinunciarvi?». Egli rispose: «Va' pure, tu riuscirai, perché l'Eterno la darà nelle mani del re». 16 Allora il re gli disse: «Quante volte ti devo scongiurare di non dirmi se non la verità nel nome dell'Eterno?». 17 Mikaiah rispose: «Ho visto tutto Israele disperso sui monti, come pecore che non hanno pastore; e l'Eterno ha detto: "Essi non hanno più padrone; se ne torni ciascuno in pace a casa sua"». 18 Il re d'Israele disse a Giosafat: «Non ti avevo io detto che nei miei confronti costui non avrebbe profetizzato nulla di buono, ma solo del male?». 19 Allora Mikaiah disse: «Perciò ascolta la parola dell'Eterno. Io ho visto l'Eterno assiso sul suo trono, mentre tutto l'esercito del cielo gli stava intorno a destra e a sinistra. 20 L'Eterno disse: "Chi sedurrà Achab perché salga e perisca a Ramoth di Galaad?". Ora chi rispose in un modo e chi in un altro. 21 Allora si fece avanti uno spirito, che si presentò davanti all'Eterno e disse: "Lo sedurrò io". 22 L'Eterno gli disse: "In che modo?". Egli rispose: "Uscirò e sarò spirito di menzogna in bocca a tutti i suoi profeti". L'Eterno gli disse: "Riuscirai certamente a sedurlo; esci e fa' così". 23 Perciò ecco, l'Eterno ha posto uno spirito di menzogna in bocca a tutti questi tuoi profeti; ma l'Eterno pronuncia sciagura contro di te». 24 Allora Sedekia, figlio di Kenaanah, si avvicinò e diede uno schiaffo a Mikaiah, e disse: «Per dove è passato lo Spirito dell'Eterno quando è uscito da me per parlare a te?». 25 Mikaiah rispose: «Lo vedrai il giorno in cui andrai in una stanza interna a nasconderti». 26 Allora il re d'Israele disse: «Prendi Mikaiah e conducilo da Amon, governatore della città, e da Joas, figlio del re e di' loro: 27 Così dice il re: "Mettete costui in prigione e nutritelo con pane e acqua di afflizione, finché ritornerò sano e salvo"». 28 Allora Mikaiah disse: «Se tu dovessi mai ritornare sano e salvo, significa che l'Eterno non ha parlato per mio mezzo». E aggiunse: «Ascoltate, o voi popoli tutti!».

Sconfitta d'Israele e morte di Achab
29 Il re d'Israele e Giosafat, re di Giuda, salirono dunque contro Ramoth di Galaad. 30 Il re d'Israele disse a Giosafat: «Io mi travestirò e poi andrò a combattere; ma tu indossa i tuoi abiti reali». Così il re d'Israele si travestì e andò a combattere. 31 Ora il re di Siria aveva dato quest'ordine ai trentadue capitani dei suoi carri, dicendo: «Non combattete contro nessuno, piccolo o grande, ma solamente contro il re d'Israele». 32 Così, quando i capitani dei carri videro Giosafat, dissero: «Costui è certamente il re d'Israele». E si volsero contro di lui per attaccarlo; ma Giosafat lanciò un grido. 33 Quando i capitani dei carri si resero conto che non era il re d'Israele, smisero di inseguirlo. 34 Ma un uomo tirò a caso una freccia col suo arco e colpì il re d'Israele tra le maglie della corazza; per cui il re disse al suo cocchiere: «Gira e portami fuori dalla mischia, perché sono ferito». 35 Ma la battaglia fu così aspra quel giorno, che il re fu costretto a rimanere sul suo carro di fronte ai Siri, e morì verso sera; il sangue della ferita era colato nel fondo del carro. 36 Come il sole tramontava, un grido corse attraverso le file dell'esercito: «Ognuno alla sua città, ognuno al suo paese!». 37 Così il re morì e fu portato a Samaria; quindi seppellirono il re in Samaria. 38 Lavarono poi il carro e le armi a una piscina in Samaria e i cani leccarono il suo sangue, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunciato. 39 Il resto delle gesta di Achab, tutto ciò che fece, la casa d'avorio che costruì e tutte le città che edificò, non sono forse scritti nel libro delle Cronache dei re d'Israele? 40 Così Achab si addormentò con i suoi padri. Al suo posto regnò suo figlio Achaziah.

Giosafat, re di Giuda; Achaziah, re d'Israele
41 Giosafat, figlio di Asa, iniziò a regnare su Giuda l'anno quarto di Achab, re d'Israele. 42 Giosafat aveva trentacinque anni quando iniziò a regnare, e regnò venticinque anni a Gerusalemme. Il nome di sua madre era Azubah, figlia di Scilhi. 43 Ed egli camminò in tutto le vie di Asa suo padre e non se ne allontanò, facendo ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno. Tuttavia gli alti luoghi non furono rimossi; così il popolo offriva ancora sacrifici e bruciava incenso sugli alti luoghi. 44 E Giosafat visse in pace con il re d'Israele. 45 Il resto delle gesta di Giosafat, le prodezze che fece e le sue guerre non sono forse scritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda? 46 Egli eliminò dal paese il resto di quelli che si davano alla prostituzione sacra, che erano rimasti al tempo di Asa suo padre. 47 A quel tempo non c'era alcun re in Edom, ma solo un rappresentante del re. 48 Giosafat fece costruire navi di Tarshish per andare a Ofir in cerca d'oro; ma non riuscirono mai a salpare, perché le navi andarono distrutte a Etsion-Gheber. 49 Allora Achaziah, figlio di Achab, disse a Giosafat: «Lascia che i miei servi vadano sulle navi con i tuoi servi». Ma Giosafat non volle. 50 Giosafat si addormentò con i suoi padri e con essi fu sepolto nella città di Davide, suo padre. Al suo posto regnò suo figlio Jehoram. 51 Achaziah, figlio di Achab, iniziò a regnare su Israele a Samaria l'anno diciassettesimo di Giosafat, re di Giuda, e regnò due anni su Israele. 52 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e camminò nella via di suo padre, nella via di sua madre e nella via di Geroboamo figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele. 53 Servì a Baal e si prostrò davanti a lui, provocando ad ira l'Eterno, il DIO d'Israele, proprio come aveva fatto suo padre.

1Re 11

Salomone sposa donne straniere e cade nell'idolatria
1 Ma il re Salomone, oltre la figlia del Faraone, amò molte donne straniere, moabite, ammonite, idumee, sidonie e hittee, 2 appartenenti ai popoli di cui l'Eterno aveva detto ai figli d'Israele: «Voi non vi unirete in matrimonio con loro, né essi con voi, perché essi faranno certamente volgere il vostro cuore verso i loro dèi». Ma Salomone si unì a tali donne per amore. 3 Egli ebbe settecento principesse per mogli e trecento concubine; e le sue mogli gli pervertirono il cuore. 4 Così, quando Salomone fu vecchio, le sue mogli fecero volgere il suo cuore verso altri dèi; e il suo cuore non appartenne interamente all'Eterno, il suo DIO, come il cuore di Davide suo padre. 5 Salomone seguì quindi Ashtoreth, la dea dei Sidoni, e Milkom, l'abominazione degli Ammoniti. 6 Così Salomone fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e non seguì pienamente l'Eterno, come aveva fatto Davide suo padre. 7 Allora Salomone costruì sul monte di fronte a Gerusalemme un alto luogo per Kemosh, l'abominazione di Moab, e per Molek, l'abominazione dei figli di Ammon. 8 Così fece per tutte le sue mogli straniere, che bruciavano incenso e offrivano sacrifici ai loro dèi. 9 L'Eterno perciò si adirò con Salomone, perché il suo cuore si era allontanato dall'Eterno, il DIO d'Israele, che gli era apparso due volte, 10 e in merito a questo gli aveva comandato di non seguire altri dèi; ma egli non osservò quanto l'Eterno gli aveva comandato. 11 Perciò l'Eterno disse a Salomone: «Poiché tu hai fatto questo e non hai osservato il mio patto e gli statuti che ti avevo ordinato, ti strapperò il regno e lo darò al tuo servo. 12 Tuttavia, per amore di Davide tuo padre, non lo farò durante la tua vita, ma lo strapperò dalle mani di tuo figlio. 13 Però non strapperò tutto il regno ma lascerò a tuo figlio una tribù, per amor di Davide mio servo e per amore di Gerusalemme che ho scelto».

Dio suscita dei nemici a Salomone. Sua morte
14 L'Eterno suscitò contro Salomone un nemico, Hadad, l'Idumeo, che era un discendente del re di Edom. 15 Quando Davide era stato a combattere in Edom, e Joab capo dell'esercito era salito per seppellire i morti, dopo aver ucciso tutti i maschi che erano in Edom 16 (Joab infatti con tutto Israele era rimasto là per sei mesi finché ebbe sterminato tutti i maschi in Edom), 17 avvenne che Hadad riuscì a fuggire con alcuni Idumei al servizio di suo padre, per andare in Egitto. Hadad era allora un ragazzo. 18 Essi partirono da Madian e andarono a Paran; presero quindi con sé degli uomini di Paran e giunsero in Egitto dal Faraone, re d'Egitto, il quale diede a Hadad una casa, gli assicurò il sostentamento e gli diede anche terreni. 19 Hadad entrò talmente nelle grazie del Faraone, che questi gli diede in moglie la sorella di sua moglie, la sorella della regina Tahpenes. 20 La sorella di Tahpenes gli partorì il figlio Ghenubath, che Tahpenes allevò nella casa del Faraone; e Ghenubath rimase in casa del Faraone tra i figli del Faraone. 21 Quando Hadad in Egitto venne a sapere che Davide si era addormentato con i suoi padri e che Joab capo dell'esercito era morto, Hadad disse al Faraone: «Lasciami partire, perché possa andare al mio paese». 22 Il Faraone gli rispose: «Che cosa ti manca presso di me perché cerchi di andartene al tuo paese?». Quegli soggiunse: «Nulla, tuttavia lasciami andare». 23 DIO suscitò contro Salomone un altro nemico, Rezon, figlio di Eliadah, che era fuggito dal suo signore Hadadezer, re di Tsobah. 24 Egli radunò alcuni uomini attorno a sé e divenne capo di una banda di razziatori, quando Davide aveva massacrato quei di Tsobah. Essi poi andarono a Damasco, vi si stabilirono e regnarono in Damasco. 25 Rezon fu nemico d'Israele per tutto il tempo di Salomone, (oltre il male già fatto da Hadad). Nutrì avversione per Israele e regnò sulla Siria. 26 Anche Geroboamo, servo di Salomone, si ribellò contro il re. Egli era figlio di Nebat, Efrateo di Tsereda, e aveva per madre una vedova di nome Tseruah. 27 La ragione per cui si ribellò contro il re fu questa: Salomone, costruendo Millo, aveva chiuso la breccia della città di Davide suo padre. 28 Geroboamo era un uomo forte e valoroso; e Salomone, veduto come questo giovane lavorava, gli affidò la sorveglianza di tutti quelli addetti ai lavori della casa di Giuseppe. 29 In quel tempo, mentre Geroboamo usciva da Gerusalemme, il profeta Ahijah di Sciloh, che indossava un nuovo mantello, lo incontrò per strada; ed erano solo loro due in campagna. 30 Ahijah prese il mantello nuovo che indossava e lo stracciò in dodici pezzi; 31 quindi disse a Geroboamo: «Prendine per te dieci pezzi, perché così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: "Ecco, io strapperò il regno dalle mani di Salomone e darò dieci tribù a te, 32 (ma a lui rimarrà una tribù per amore di Davide mio servo e per amor di Gerusalemme, della città che ho scelto fra tutte le tribù d'Israele), 33 perché essi mi hanno abbandonato e si sono prostrati davanti a Ashtoreth, la dea dei Sidoni, davanti a Kemosh, il dio di Moab e davanti a Milkom, il dio dei figli di Ammon, e non hanno camminato nelle mie vie per fare ciò che è giusto ai miei occhi e per osservare i miei statuti e i miei decreti, come fece suo padre Davide. 34 Tuttavia non toglierò dalle sue mani tutto il regno, perché l'ho stabilito principe per tutto il tempo della sua vita, per amor di Davide mio servo, che io ho scelto e che ha osservato i miei comandamenti e i miei statuti. 35 Ma toglierò il regno dalle mani di suo figlio, e ne darò dieci tribù a te; 36 a suo figlio lascerò una tribù, affinché Davide mio servo abbia sempre una lampada davanti a me in Gerusalemme, la città che ho scelto per mettervi il mio nome. 37 Così prenderò te e tu regnerai sopra tutto ciò che il tuo cuore desidera, e sarai re sopra Israele. 38 Se ascolti attentamente tutto quello che ti comando e cammini nelle mie vie, e fai ciò che è giusto ai miei occhi, osservando i miei statuti e i miei comandamenti, come fece Davide mio servo, io sarò con te e ti edificherò una casa stabile, come la edificai a Davide, e ti darò Israele; 39 per questo umilierò la discendenza di Davide, ma non per sempre"». 40 Perciò Salomone cercò di far morire Geroboamo; ma Geroboamo si levò e fuggì in Egitto presso Scishak, re d'Egitto, e rimase in Egitto fino alla morte di Salomone. 41 Il resto delle gesta di Salomone, tutto ciò che fece e la sua sapienza non sono forse scritte nel libro delle gesta di Salomone? 42 Il tempo in cui Salomone regnò in Gerusalemme su tutto Israele fu di quarant'anni. 43 Poi Salomone si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide suo padre; al suo posto regnò suo figlio Roboamo.

1Re 7

Costruzione dei palazzi di Salomone
1 Ma a Salomone occorsero tredici anni a costruire la sua propria casa; così egli portò a termine tutta la sua casa. 2 Egli costruì la casa della "Foresta del Libano", lunga cento cubiti, larga cinquanta e alta trenta su quattro ordini di colonne di cedro, sulle quali poggiavano travi di cedro. 3 Un soffitto di cedro copriva le camere che poggiavano sulle colonne, e che erano in numero di quarantacinque, quindici per fila. 4 Vi erano tre file di finestre, contrapposte le une alle altre su tre piani diversi. 5 Tutte le porte con i loro stipiti ed architravi erano quadrangolari, e le finestre erano opposte le une alle altre su tre piani diversi. 6 Fece pure il portico di colonne, lungo cinquanta cubiti e largo trenta; sul davanti c'era un vestibolo, sostenuto da colonne e coperto da un tetto. 7 Poi fece il portico del trono dove amministrava la giustizia, chiamato "Portico del giudizio"; e lo ricoprì di cedro dal pavimento al soffitto. 8 La casa invece dove egli abitava, costruita alla stessa maniera, aveva un altro cortile all'interno del portico. Salomone fece pure una casa con un portico simile a questo per la figlia del Faraone, che aveva preso in moglie. 9 Tutte queste costruzioni erano di pietre scelte, squadrate a misura, tagliate con la sega di dentro e di fuori dalle fondamenta ai cornicioni, e al di fuori fino al cortile maggiore. 10 Anche le fondamenta erano di pietre scelte, di pietre grosse, alcune di dieci cubiti e altre di otto cubiti. 11 Al di sopra c'erano pietre scelte, squadrate a misura e del legname di cedro. 12 Il grande cortile aveva tutt'intorno tre ordini di pietre squadrate e un ordine di travi di cedro, come il cortile interno della casa dell'Eterno e come il portico del tempio.

Costruzione degli arredi del tempio
13 Il re Salomone fece venire da Tiro Hiram, 14 figlio d'una vedova della tribù di Neftali; suo padre era di Tiro e lavorava il bronzo; era pieno di sapienza, di intelligenza e di abilità per eseguire qualsiasi lavoro in bronzo. Egli si recò dal re Salomone ed eseguì tutti i lavori a lui assegnati. 15 Fuse due colonne di bronzo. Ciascuna era alta diciotto cubiti e ciascuna aveva una circonferenza di dodici cubiti. 16 Fece anche due capitelli di bronzo fuso da mettere in cima alle colonne, un capitello aveva l'altezza di cinque cubiti e cinque cubiti era pure l'altezza del secondo capitello. 17 Fece quindi un reticolo con ghirlande a forma di catene per i capitelli che erano in cima alle colonne, sette per un capitello e sette per l'altro capitello. 18 Così fece le colonne e due file di melagrane tutt'intorno al reticolo, per coprire i capitelli che erano in cima alle colonne; fece la stessa cosa per entrambi i capitelli. 19 I capitelli che erano in cima alle colonne nel portico erano a forma di giglio, ed erano di quattro cubiti. 20 Inoltre sui capitelli in cima ad entrambe le colonne, al di sopra della parte convessa vicina al reticolo, c'erano duecento melagrane poste in fila tutt'intorno. 21 Poi installò le colonne nel portico del tempio; installò la colonna sulla destra e la chiamò Jakin, quindi installò la colonna di sinistra e la chiamò Boaz. 22 In cima alle colonne c'era un lavoro a forma di giglio. Così fu terminato il lavoro delle colonne. 23 Poi fece il mare di metallo fuso, di forma circolare, che da un orlo all'altro misurava dieci cubiti; la sua altezza era di cinque cubiti e la sua circonferenza di trenta cubiti. 24 Sotto l'orlo e tutt'intorno al mare vi erano delle coloquintidi ornamentali, dieci ogni cubito; le coloquintidi ornamentali erano disposte su due file ed erano state fuse. 25 Il mare poggiava su dodici buoi, di cui tre guardavano a nord, tre a ovest, tre a sud e tre a est; il mare era posto su di essi, e le loro parti posteriori erano rivolte all'interno. 26 Esso aveva lo spessore di un palmo; il suo orlo era fatto come l'orlo di un calice, come il fiore di un giglio; esso conteneva duemila bati. 27 Fece pure dieci carrelli di bronzo, ciascuno lungo quattro cubiti, largo quattro cubiti e alto tre cubiti. 28 I carrelli erano così costruiti: essi avevano dei pannelli laterali, e i pannelli erano racchiusi da cornici. 29 Sui pannelli, che erano fra le cornici, erano raffigurati leoni, buoi e cherubini. Sulle cornici era poggiato un piedistallo, mentre al di sopra e al di sotto dei leoni e dei buoi c'erano ghirlande a forma di festoni. 30 Ogni carrello aveva quattro ruote di bronzo con gli assi pure di bronzo; i suoi quattro piedi avevano delle spallette sotto la conca, e le spallette erano state fuse, con delle ghirlande a lato di ciascuna. 31 La sua apertura, all'interno della corona e nella parte alta, era rotonda; essa era profonda un cubito dalla forma di un piedistallo e aveva il diametro di un cubito e mezzo; anche attorno all'apertura c'erano delle sculture, ma i pannelli erano quadrati e non rotondi. 32 Le quattro ruote erano sotto i pannelli e gli assi delle ruote erano fissati alla base. L'altezza di ogni ruota era di un cubito e mezzo. 33 La lavorazione delle ruote era come quella di un carro. I loro assi, i loro cerchi, i loro raggi e i loro mozzi erano tutti di bronzo fuso. 34 Ai quattro angoli di ogni carrello c'erano quattro spallette, che erano un tutt'uno col carrello stesso. 35 In cima al carrello c'era un sostegno rotondo e alto mezzo cubito; e in cima al carrello, le sue cornici e i suoi pannelli erano un tutt'uno con esso. 36 Sulla superficie delle sue cornici e dei suoi pannelli, Hiram scolpì cherubini, leoni e palme, secondo gli spazi liberi, e ghirlande tutt'intorno. 37 In questo modo egli fece i dieci carrelli, che ebbero tutti la stessa fusione, la stessa dimensione e la stessa forma. 38 Poi fece dieci conche di bronzo, ciascuna delle quali conteneva quaranta bati ed era di quattro cubiti; e ogni conca posava su uno dei dieci carrelli. 39 Egli collocò i carrelli, cinque sul lato destro del tempio e cinque sul lato sinistro del tempio, e pose il mare sul lato destro del tempio, verso sud-est 40 Hiram fece le conche, le palette e le coppe. Così Hiram terminò ogni lavoro che doveva fare per il re Salomone nella casa dell'Eterno: 41 le due colonne, i due capitelli a vaso in cima alle colonne, i due reticoli per coprire i due capitelli a vaso in cima alle colonne, 42 le quattrocento melagrane per i due reticoli (due file di melagrane per ogni reticolo per coprire i due capitelli a vaso in cima alle colonne), 43 i dieci carrelli, le dieci conche sui carrelli, 44 il mare, uno solo, e i dodici buoi sotto il mare, 45 i vasi, le palette, le conche. Tutti questi utensili, che Salomone fece fare a Hiram per la casa dell'Eterno, erano di bronzo levigato. 46 Il re li fece fondere nella pianura del Giordano in un suolo argilloso, fra Suk-koth e Tsarethan. 47 Salomone non si curò di pesare tutti questi utensili, perché erano moltissimi; il peso del bronzo non fu accertato. 48 Salomone fece fabbricare tutti gli arredi della casa dell'Eterno: l'altare d'oro, la tavola d'oro su cui si mettevano i pani della presentazione; 49 i candelabri d'oro puro, cinque a destra e cinque a sinistra davanti al luogo santissimo, con i fiori, le lampade e gli smoccolatoi d'oro; 50 le coppe, i coltelli, le conche, i cucchiai e i bracieri d'oro fino; e i cardini d'oro per le porte della casa interna (cioè del luogo santissimo) e per le porte all'ingresso del tempio stesso. 51 Così fu terminato tutto il lavoro che il re Salomone aveva fatto fare per la casa dell'Eterno. Poi Salomone fece portare l'argento, l'oro e gli utensili che Davide suo padre aveva consacrato, e li mise nei tesori della casa dell'Eterno.

Riveduta 2020:

1Re

REGNO DI SALOMONE
(capitoli da 1 a 11)
Vecchiaia di Davide. Adonia, uno dei suoi figli, aspira al regno. Salomone scelto da Davide per succedergli al trono
1,1 Il re Davide era vecchio e avanzato negli anni; e, per quanto lo coprissero di indumenti, non poteva riscaldarsi. 2 Perciò i suoi servi gli dissero: “Si cerchi per il re nostro signore una ragazza vergine, che stia al servizio del re, ne abbia cura, e dorma fra le sue braccia, così il re nostro signore potrà riscaldarsi”. 3 Cercarono dunque per tutto il paese d'Israele una bella ragazza; trovarono Abisag, la Sunamita, e la condussero dal re. 4 La ragazza era bellissima, si prendeva cura del re, e lo serviva; ma il re non si unì a lei. 5 Adonia, figlio di Agghit, mosso dall'ambizione, diceva: “Sarò io il re!”. E si procurò dei carri, dei cavalieri, e cinquanta uomini che corressero davanti a lui. 6 Suo padre non gli aveva mai fatto un rimprovero in vita sua, dicendogli: “Perché fai così?”. Anche Adonia era bellissimo di aspetto, ed era nato subito dopo Absalom. 7 Egli si accordò con Ioab, figlio di Seruia, e con il sacerdote Abiatar, i quali si misero dalla sua parte e lo favorirono. 8 Ma il sacerdote Sadoc, Benaia figlio di Ieoiada, il profeta Natan, Simei, Rei e gli uomini prodi di Davide non erano schierati per Adonia. 9 Adonia sacrificò pecore, buoi e vitelli grassi vicino al masso di Zoelet che è accanto alla fontana di Roghel, e invitò tutti i suoi fratelli, figli del re, e tutti gli uomini di Giuda che erano al servizio del re; 10 ma non invitò il profeta Natan, né Benaia, né gli uomini valorosi, né Salomone suo fratello. 11 Allora Natan parlò a Bat-Sceba, madre di Salomone, e le disse: “Non hai udito che Adonia, figlio di Agghit, è diventato re senza che Davide nostro signore ne sappia nulla? 12 Vieni dunque, e permetti che io ti dia un consiglio, affinché tu salvi la tua vita e quella di tuo figlio Salomone. 13 Va', entra dal re Davide, e digli: 'O re, mio signore, non giurasti alla tua serva, dicendo: Salomone, tuo figlio, regnerà dopo di me e siederà sul mio trono? Perché dunque regna Adonia?'. 14 Ed ecco che mentre tu starai ancora là parlando con il re, io entrerò dopo di te, e confermerò le tue parole”. 15 Bat-Sceba entrò dunque nella camera del re. - Il re era molto vecchio e Abisag, la Sunamita, lo serviva. - 16 Bat-Sceba si inchinò e si prostrò davanti al re. E il re disse: “Che cosa vuoi?”. 17 Lei gli rispose: “Signore mio, tu giurasti alla tua serva, per l'Eterno che è il tuo Dio, dicendo: 'Salomone, tuo figlio, regnerà dopo di me e siederà sul mio trono'; 18 ora invece, ecco che Adonia è diventato re senza che tu, o re mio signore, ne sappia nulla. 19 Ha sacrificato buoi, vitelli grassi e pecore in gran numero, e ha invitato tutti i figli del re e il sacerdote Abiatar e Ioab, il capo dell'esercito, ma non ha invitato il tuo servo Salomone. 20 Ora gli occhi di tutto Israele sono rivolti verso di te, o re mio signore, perché tu gli dichiari chi debba sedere sul trono del re mio signore, dopo di lui. 21 Altrimenti avverrà che, quando il re mio signore si sarà addormentato con i suoi padri, io e mio figlio Salomone saremo trattati come colpevoli”. 22 Mentre lei parlava ancora con il re, ecco arrivare il profeta Natan. 23 La cosa fu riferita al re, dicendo: “Ecco il profeta Natan!”. E questi venne in presenza del re e gli si prostrò davanti con la faccia a terra. 24 Natan disse: “O re, mio signore, sei tu che hai detto: 'Adonia regnerà dopo di me e siederà sul mio trono'? 25 Infatti oggi egli è sceso, ha sacrificato buoi, vitelli grassi e pecore in gran numero, e ha invitato tutti i figli del re, i capi dell'esercito e il sacerdote Abiatar; ed ecco che mangiano e bevono davanti a lui, e dicono: 'Viva il re Adonia!'. 26 Ma egli non ha invitato me, tuo servo, né il sacerdote Sadoc, né Benaia figlio di Ieoiada, né Salomone tuo servo. 27 Tutto questo è stato fatto proprio dal re mio signore, senza che tu abbia dichiarato al tuo servo chi sia colui che deve sedere sul trono del re mio signore dopo di lui?”. 28 Il re Davide, rispondendo, disse: “Chiamatemi Bat-Sceba”. Lei entrò alla presenza del re e rimase in piedi davanti a lui. 29 Il re giurò e disse: “Com'è vero che vive l'Eterno che mi ha liberato da ogni avversità, 30 oggi io farò quello che ti giurai per l'Eterno, per l'Iddio d'Israele, dicendo: 'Salomone tuo figlio regnerà dopo di me e siederà sul mio trono al posto mio'”. 31 Bat-Sceba si inchinò con la faccia a terra, si prostrò davanti al re, e disse: “Possa il re Davide mio signore vivere per sempre!”. 32 Poi il re Davide disse: “Chiamatemi il sacerdote Sadoc, il profeta Natan e Benaia, figlio di Ieoiada”. Essi vennero in presenza del re, e il re disse loro: 33 “Prendete con voi i servi del vostro signore, fate montare mio figlio Salomone sulla mia mula, e conducetelo a Ghion. 34 Là il sacerdote Sadoc e il profeta Natan lo ungano re d'Israele. Poi suonate la tromba e dite: 'Viva il re Salomone!'. 35 Voi risalirete al suo seguito, ed egli verrà, si metterà a sedere sul mio trono, e regnerà al mio posto. Io costituisco lui come principe d'Israele e di Giuda”. 36 Benaia, figlio di Ieoiada, rispose al re: “Amen! Così voglia l'Eterno, l'Iddio del re mio signore! 37 Come l'Eterno è stato con il re mio signore, così sia con Salomone, e innalzi il suo trono al di sopra del trono del re Davide, mio signore!”. 38 Allora il sacerdote Sadoc, il profeta Natan, Benaia figlio di Ieoiada, i Cheretei e i Peletei scesero, fecero montare Salomone sulla mula del re Davide, e lo condussero a Ghion. 39 Il sacerdote Sadoc prese il corno dell'olio dal tabernacolo e unse Salomone. Suonarono la tromba, e tutto il popolo disse: “Viva il re Salomone!”. 40 E tutto il popolo risalì al suo seguito suonando flauti e abbandonandosi a una grande gioia, tanto che la terra rimbombava delle loro grida. 41 Adonia e tutti i suoi convitati, mentre stavano per finire di mangiare, udirono questo rumore; e quando Ioab udì il suono della tromba, disse: “Che vuol dire questo frastuono della città in tumulto?”. 42 E mentre parlava ancora, ecco giungere Gionatan, figlio del sacerdote Abiatar. Adonia gli disse: “Entra, poiché tu sei un uomo di valore, e devi portare buone notizie”. 43 Gionatan, rispondendo ad Adonia, disse: “Tutt'altro! Il re Davide, nostro signore, ha costituito re Salomone. 44 Egli ha mandato con lui il sacerdote Sadoc, il profeta Natan, Benaia figlio di Ieoiada, i Cheretei e i Peletei, i quali lo hanno fatto montare sulla mula del re. 45 Il sacerdote Sadoc e il profeta Natan lo hanno unto re a Ghion, e di là sono risaliti abbandonandosi alla gioia, e la città è tutta in subbuglio. Questo è il frastuono che avete udito. 46 E c'è di più: Salomone si è posto a sedere sul trono reale. 47 E i servi del re sono venuti a benedire il re Davide signore nostro, dicendo: 'Iddio renda il nome di Salomone più glorioso del tuo, e innalzi il suo trono al di sopra del tuo!'. E il re si è prostrato sul suo letto, poi il re ha detto così: 48 'Sia benedetto l'Eterno, l'Iddio d'Israele, che oggi mi ha dato uno che sieda sul mio trono, e mi ha permesso di vederlo con i miei occhi!'”. 49 Allora tutti i convitati di Adonia furono presi da spavento, si alzarono, e se ne andarono ciascuno per la sua strada. 50 Adonia, avendo paura di Salomone, si alzò e andò a impugnare i corni dell'altare. 51 E vennero a dire a Salomone: “Ecco, Adonia ha paura del re Salomone, e ha impugnato i corni dell'altare, dicendo: 'Il re Salomone mi giuri oggi che non farà morire di spada il suo servo'”. 52 Salomone rispose: “Se egli si dimostra un uomo leale, non cadrà a terra neppure uno dei suoi capelli; ma, se sarà trovato colpevole, morirà”. 53 Il re Salomone mandò gente a farlo scendere dall'altare. Ed egli venne a prostrarsi davanti al re Salomone; e Salomone gli disse: “Vattene a casa tua”.

Ultime raccomandazioni di Davide
2,1 Si avvicinava per Davide il giorno della morte, ed egli diede i suoi ordini a Salomone suo figlio, dicendo: 2 “Io me ne vado per la via di tutti gli abitanti della terra; fortificati e comportati da uomo! 3 Osserva quello che l'Eterno, il tuo Dio, ti ha comandato di osservare, camminando nelle sue vie e mettendo in pratica le sue leggi, i suoi comandamenti, i suoi precetti, i suoi insegnamenti, come è scritto nella legge di Mosè, affinché tu riesca in tutto ciò che farai e dovunque tu ti diriga, 4 e affinché l'Eterno adempia la parola da lui pronunciata a mio riguardo quando disse: 'Se i tuoi figli veglieranno sulla loro condotta camminando nel mio cospetto con fedeltà, con tutto il loro cuore e con tutta l'anima loro, non ti mancherà mai qualcuno che sieda sul trono d'Israele'. 5 Sai anche tu ciò che mi ha fatto Ioab, figlio di Seruia, quello che ha fatto ai due capi degli eserciti d'Israele, ad Abner figlio di Ner, e ad Amasa, figlio di Ieter, che egli uccise, spargendo sangue di guerra in tempo di pace, e macchiando di sangue la cintura che portava ai fianchi e i calzari che portava ai piedi. 6 Agisci dunque secondo la tua saggezza, e non lasciare la sua vecchiaia scendere in pace nel soggiorno dei morti. 7 Ma tratta con bontà i figli di Barzillai il Galaadita e siano fra quelli che mangiano alla tua mensa; poiché anche loro mi trattarono così quando vennero da me, quando io fuggivo davanti ad Absalom tuo fratello. 8 Ed ecco, tu hai vicino a te Simei figlio di Ghera, il Beniaminita, di Baurim, il quale proferì contro di me una maledizione atroce il giorno che andavo a Maanaim. Ma egli scese a incontrarmi verso il Giordano, e io gli giurai per l'Eterno che non lo avrei fatto morire di spada. - 9 Ma ora non lasciarlo impunito; poiché sei saggio e sai ciò che devi fargli. Farai scendere la sua vecchiaia tinta di sangue nel soggiorno dei morti”. 10 Davide si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide. 11 Il tempo che Davide regnò sopra Israele fu di quarant'anni: regnò sette anni a Ebron e trentatré anni a Gerusalemme. 12 E Salomone sedette sul trono di Davide suo padre, e il suo regno fu saldamente stabilito.

Adonia, Ioab e Simei messi a morte da Salomone. Il sacerdote Abiatar destituito dalle sue funzioni e allontanato da Gerusalemme
13 Adonia figlio di Agghit, andò da Bat-Sceba, madre di Salomone. Lei gli disse: “Vieni con intenzioni pacifiche?”. Egli rispose: “Sì, pacifiche”. 14 Poi aggiunse: “Ho da dirti una cosa”. Lei rispose: “Di' pure”. 15 Ed egli disse: “Tu sai che il regno mi apparteneva e che tutto Israele mi considerava come suo futuro re; ma il regno è stato trasferito e fatto passare a mio fratello, perché glielo ha dato l'Eterno. 16 Ora dunque io ti domando una cosa; non me la rifiutare”. Lei rispose: “Di' pure”. 17 Ed egli disse: “Ti prego, di' al re Salomone, il quale non ti negherà nulla, che mi dia Abisag la Sunamita per moglie”. 18 Bat-Sceba rispose: “Sta bene, parlerò al re in tuo favore”. 19 Bat-Sceba dunque si recò dal re Salomone per parlargli in favore di Adonia. Il re si alzò per andarle incontro, le si inchinò, poi si mise a sedere sul suo trono, e fece mettere un altro trono per sua madre, la quale si sedette alla sua destra. 20 Lei gli disse: “Ho una piccola cosa da chiederti; non me la negare”. Il re rispose: “Chiedila pure, madre mia; io non te la negherò”. 21 E lei: “Si dia per moglie Abisag la Sunamita a tuo fratello Adonia”. 22 Il re Salomone, rispondendo a sua madre, disse: “E perché chiedi Abisag la Sunamita per Adonia? Chiedi piuttosto il regno per lui, poiché egli è mio fratello maggiore; chiedilo per lui, per il sacerdote Abiatar e per Ioab, figlio di Seruia!”. 23 Allora il re Salomone giurò per l'Eterno, dicendo: “Iddio mi tratti con tutto il suo rigore, se Adonia non ha pronunciato questa parola a costo della sua vita! 24 E ora, com'è vero che vive l'Eterno, che mi ha stabilito, mi ha fatto sedere sul trono di Davide mio padre, e mi ha fondato una casa come aveva promesso, oggi Adonia sarà messo a morte!”. 25 E il re Salomone mandò Benaia, figlio di Ieoiada, il quale si scagliò contro Adonia ed egli morì. 26 Poi il re disse al sacerdote Abiatar: “Vattene ad Anatot, nelle tue terre, poiché tu meriti la morte; ma io non ti farò morire oggi, perché hai portato davanti a Davide mio padre l'arca del Signore, dell'Eterno, e perché hai partecipato a tutte le sofferenze di mio padre”. 27 Così Salomone depose Abiatar dalle funzioni di sacerdote dell'Eterno, adempiendo così la parola che l'Eterno aveva pronunciato contro la casa di Eli a Silo. 28 La notizia giunse a Ioab, il quale aveva seguito il partito di Adonia, benché non avesse seguito quello di Absalom. Egli si rifugiò nel tabernacolo dell'Eterno e impugnò i corni dell'altare. 29 E fu detto al re Salomone: “Ioab si è rifugiato nel tabernacolo dell'Eterno e sta vicino all'altare”. Allora Salomone mandò Benaia, figlio di Ieoiada, dicendogli: “Va', scagliati contro di lui!”. 30 Benaia entrò nel tabernacolo dell'Eterno e disse a Ioab: “Così dice il re: 'Vieni fuori!'”. Egli rispose: “No! voglio morire qui!”. E Benaia riferì la cosa al re, dicendo: “Così ha parlato Ioab e così mi ha risposto”. 31 E il re gli disse: “Fa' come ha detto; scagliati contro di lui e seppelliscilo; così allontanerai da me e dalla casa di mio padre il sangue che Ioab sparse senza motivo. 32 L'Eterno farà ricadere sul suo capo il sangue che lui sparse, quando si avventò contro due uomini più giusti e migliori di lui, e li uccise con la spada, senza che Davide mio padre ne sapesse nulla: Abner, figlio di Ner, capitano dell'esercito d'Israele, e Amasa, figlio di Ieter, capitano dell'esercito di Giuda. 33 Il loro sangue ricadrà sul capo di Ioab e sul capo della sua discendenza per sempre, ma ci sarà pace per sempre, da parte dell'Eterno, per Davide, per la sua discendenza, per la sua casa e per il suo trono”. 34 Allora Benaia, figlio di Ieoiada, salì, si scagliò contro di lui e lo uccise; e Ioab fu sepolto in casa sua nel deserto. 35 Al suo posto il re costituì capo dell'esercito Benaia, figlio di Ieoiada, e mise il sacerdote Sadoc al posto di Abiatar. 36 Poi il re mandò a chiamare Simei e gli disse: “Costruisciti una casa in Gerusalemme per abitarla, e non ne uscire per andare qua o là; 37 poiché il giorno che ne uscirai e attraverserai il torrente Chidron, sappi per certo che morirai; il tuo sangue ricadrà sul tuo capo”. 38 Simei rispose al re: “Va bene; il tuo servo farà come il re mio signore ha detto”. E Simei abitò a Gerusalemme per molto tempo. 39 Dopo tre anni avvenne che due servi di Simei fuggirono presso Achis, figlio di Maaca, re di Gat. La cosa fu riferita a Simei, e gli fu detto: “Ecco i tuoi servi sono a Gat”. 40 E Simei si alzò, sellò il suo asino, e andò a Gat, da Achis, in cerca dei suoi servi; andò, e ricondusse via da Gat i suoi servi. 41 E fu riferito a Salomone che Simei era andato da Gerusalemme a Gat, ed era tornato. 42 Il re mandò a chiamare Simei, e gli disse: “Non ti avevo fatto giurare per l'Eterno, e non ti avevo solennemente avvertito, dicendoti: 'Sappi per certo che il giorno che uscirai per andare qua o là, morirai?'. E non mi avevi risposto: 'La parola che ho udito mi sta bene?'. 43 Perché dunque non hai mantenuto il giuramento fatto all'Eterno e non hai osservato l'ordine che ti avevo dato?”. 44 Il re disse inoltre a Simei: “Tu sai tutto il male che hai fatto a Davide mio padre; il tuo cuore ne è consapevole; ora l'Eterno fa ricadere sul tuo capo la tua malvagità; 45 ma il re Salomone sarà benedetto e il trono di Davide sarà reso stabile per sempre davanti all'Eterno”. 46 E il re diede i suoi ordini a Benaia, figlio di Ieoiada, il quale uscì, si scagliò contro Simei, e l'uccise. Così il regno rimase saldo nelle mani di Salomone.

Matrimonio di Salomone con la figlia del re d'Egitto. Il sogno e il giudizio di Salomone
3,1 Salomone si imparentò con il Faraone, re d'Egitto. Sposò la figlia del Faraone e la condusse nella città di Davide, finché non terminò di costruire la sua casa, la casa dell'Eterno e le mura di cinta di Gerusalemme. 2 Intanto il popolo offriva sacrifici sugli alti luoghi, perché fino a quei giorni non era stata costruita una casa al nome dell'Eterno. 3 Salomone amava l'Eterno e seguiva i precetti di Davide suo padre; soltanto offriva sacrifici e profumi sugli alti luoghi. 4 Il re si recò a Gabaon per offrirvi sacrifici, perché quello era il principale fra gli alti luoghi; e su quell'altare Salomone offrì mille olocausti. 5 A Gabaon, l'Eterno apparve di notte, in sogno, a Salomone. E Dio gli disse: “Chiedi quello che vuoi che io ti dia”. 6 Salomone rispose: “Tu hai trattato con grande benevolenza il tuo servo Davide, mio padre, perché egli camminava davanti a te con fedeltà, con giustizia, con rettitudine di cuore a tuo riguardo; tu gli hai conservato questa grande benevolenza e gli hai dato un figlio che siede sul suo trono, come oggi avviene. 7 Ora, o Eterno, o mio Dio, tu hai fatto regnare me, tuo servo, al posto di Davide mio padre, e io non sono che un ragazzo, e non so come comportarmi; 8 e il tuo servo è in mezzo al popolo che tu hai scelto, popolo numeroso, che non può essere contato né calcolato, tanto è grande. 9 Concedi dunque al tuo servo un cuore intelligente perché possa amministrare la giustizia per il tuo popolo e discernere il bene dal male; poiché chi mai potrebbe amministrare la giustizia per questo tuo popolo che è così numeroso?”. 10 Al Signore piacque che Salomone gli avesse fatto una tale richiesta. 11 E Dio gli disse: “Poiché tu hai domandato questo, e non hai chiesto per te lunga vita, né ricchezze, né la morte dei tuoi nemici, ma hai chiesto intelligenza per poter discernere ciò che è giusto, 12 ecco, io faccio come tu hai detto; e ti do un cuore saggio e intelligente: nessuno è stato simile a te in passato, e nessuno sarà simile a te in futuro. 13 E oltre a questo io ti do quello che non hai domandato: ricchezze e gloria; tanto che non vi sarà durante tutta la tua vita nessuno fra i re che possa essere paragonato a te. 14 Se cammini nelle mie vie osservando le mie leggi e i miei comandamenti, come fece Davide tuo padre, io prolungherò i tuoi giorni”. 15 Salomone si svegliò, ed ecco era un sogno; tornò a Gerusalemme, si presentò davanti all'arca del patto del Signore e offrì olocausti, sacrifici di ringraziamento e fece un convito a tutti i suoi servi. 16 Allora due prostitute vennero a presentarsi davanti al re. 17 Una delle due disse: “Permetti, mio signore! Io e questa donna abitavamo nella stessa casa, e io partorii nella camera dove stava anche lei. 18 E tre giorni dopo che ebbi partorito io, anche questa donna partorì; noi stavamo insieme, e non c'era da noi nessun estraneo; non c'eravamo che noi due in casa. 19 Ora, la notte scorsa, il bimbo di questa donna morì, perché lei gli si era coricata addosso. 20 Lei si alzò nel cuore della notte, mentre la tua serva dormiva, prese mio figlio dal mio fianco e lo pose sul suo seno, e sul mio seno pose suo figlio morto. 21 Quando mi alzai la mattina per allattare mio figlio, ecco che era morto; ma, guardandolo meglio alla luce del giorno, mi accorsi che non era il figlio che avevo partorito io”. 22 L'altra donna disse: “No, il vivo è il mio e il morto è il tuo”. Ma la prima replicò: “No, invece, il morto è il figlio tuo, e il vivo è il mio”. Così litigavano in presenza del re. 23 Allora il re disse: “Una dice: 'Questo che è vivo è il figlio mio e quello che è morto è il tuo'; e l'altra dice: 'No, invece, il morto è il figlio tuo e il vivo è il mio'”. 24 Il re aggiunse: “Portatemi una spada!”. E portarono una spada davanti al re. 25 E il re disse: “Dividete il bambino vivo in due parti, e datene una metà all'una, e una metà all'altra”. 26 Allora la donna a cui apparteneva il bambino vivo, commossa nelle sue viscere per suo figlio, disse al re: “Mio signore, date a lei il bambino vivo, e non lo uccidete, no!”. Ma l'altra diceva: “Non sia né mio né tuo, si divida!”. 27 Allora il re, rispondendo, disse: “Date a quella il bambino vivo, e non lo uccidete; la madre del bimbo è lei!”. 28 E tutto Israele udì parlare del giudizio che il re aveva pronunciato, e temettero il re perché vedevano che la sapienza di Dio era in lui per amministrare la giustizia.

Principali ufficiali di Salomone. Gloria del suo regno
4,1 Il re Salomone regnava su tutto Israele. E questi erano i suoi principali ufficiali: 2 Azaria, figlio del sacerdote Sadoc, 3 Elioref e Aiia, figli di Scisa, erano segretari; Giosafat, figlio di Ailud, era cancelliere; 4 Benaia, figlio di Natan, era capo dell'esercito; Sadoc e Abiatar erano sacerdoti; 5 Azaria, figlio di Natan, era capo dei prefetti; Zabud, figlio di Natan, era consigliere intimo del re. 6 Aisar era maggiordomo, e Adoniram, figlio di Abda, era preposto ai tributi. 7 Salomone aveva dodici prefetti su tutto Israele, i quali provvedevano al mantenimento del re e della sua casa; ciascuno di essi doveva provvedere per un mese all'anno. 8 Questi erano i loro nomi: Ben-Ur, nella regione montuosa di Efraim; 9 Ben-Decher, a Macas, a Saalbim, a Bet-Semes, a Elon di Bet-Canan; 10 Ben-Esed, ad Arubbot; aveva Soco e tutto il paese di Chefer; 11 Ben-Abinadab, in tutta la regione di Dor; Tafat, figlia di Salomone era sua moglie; 12 Baana, figlio di Ailud, aveva Taanac, Meghiddo e tutto Bet-Sean, che è vicino a Sartan, sotto Izreel, da Bet-Sean ad Abel-Meola, e fino al di là di Iocmeam; 13 Ben-Gheber, a Ramot di Galaad; egli aveva i villaggi di Iair, figlio di Manasse, che sono in Galaad; aveva anche la regione di Argob che è in Basan, sessanta grandi città murate e munite di sbarre di bronzo; 14 Ainadab, figlio di Iddo, a Maanaim; 15 Aimaas, in Neftali; anche questi aveva preso per moglie Basmat, figlia di Salomone; 16 Baana, figlio di Cusai, in Ascer e ad Alot; 17 Giosafat, figlio di Parna, in Issacar; 18 Simei, figlio di Ela, in Beniamino; 19 Gheber, figlio di Uri, nel paese di Galaad, il paese di Sicon, re degli Amorei, e di Og, re di Basan. C'era un solo prefetto per tutta questa regione. 20 Giuda e Israele erano numerosissimi, come la sabbia che è sulla riva del mare. Essi mangiavano e bevevano allegramente. 21 Salomone dominava su tutti i regni di qua dal fiume, sino al paese dei Filistei e sino ai confini dell'Egitto. Essi gli portavano tributi, e gli furono soggetti tutto il tempo che egli visse. 22 La provvista dei viveri di Salomone, per ogni giorno, consisteva in trenta cori di fior di farina e sessanta cori di farina ordinaria; 23 in dieci buoi ingrassati, venti buoi di pastura e cento montoni, senza contare i cervi, le gazzelle, i daini e il pollame di allevamento. 24 Egli dominava su tutto il paese di qua dal fiume, da Tifsa fino a Gaza, su tutti i re di qua dal fiume, ed era in pace con tutti i confinanti intorno. 25 Giuda e Israele, da Dan fino a Beer-Sceba, vissero al sicuro ognuno all'ombra della sua vite e del suo fico, tutto il tempo che regnò Salomone. 26 Salomone aveva anche quarantamila scuderie da cavalli per i suoi carri, e dodicimila cavalieri. 27 Quei prefetti, un mese all'anno per uno, provvedevano al mantenimento del re Salomone e di tutti quelli che erano ammessi alla sua mensa; e non lasciavano mancare nulla. 28 Facevano anche portare l'orzo e la paglia per i cavalli da tiro e da corsa nel luogo dove si trovava il re, ciascuno secondo gli ordini che aveva ricevuto. 29 Dio diede a Salomone sapienza, una grandissima intelligenza e una mente vasta come la sabbia che sta sulla riva del mare. 30 La sapienza di Salomone superò la sapienza di tutti gli Orientali e tutta la sapienza degli Egiziani. 31 Era più saggio di ogni altro uomo, più di Etan l'Ezraita, più di Eman, di Calcol e di Darda, figli di Maol; e la sua fama si sparse per tutte le nazioni circostanti. 32 Pronunciò tremila massime e i suoi inni furono mille e cinque. 33 Parlò degli alberi, dal cedro del Libano all'issopo che spunta dalla muraglia; parlò pure degli animali, degli uccelli, dei rettili, dei pesci. 34 Da tutti i popoli veniva gente per udire la sapienza di Salomone, da parte di tutti i re della terra che avevano sentito parlare della sua sapienza.

Alleanza di Salomone con Chiram, re di Tiro. Preparativi per la costruzione del tempio
5,1 Chiram, re di Tiro, avendo udito che Salomone era stato unto re al posto di suo padre, gli mandò i suoi servi; perché Chiram era stato sempre amico di Davide. 2 Salomone mandò a dire a Chiram: 3 “Tu sai che Davide, mio padre, non poté costruire una casa al nome dell'Eterno, del suo Dio, a causa delle guerre nelle quali fu impegnato da tutte le parti, finché l'Eterno non pose i suoi nemici sotto la pianta dei piedi. 4 Ma ora l'Eterno, il mio Dio, mi ha dato pace da ogni lato; io non ho più avversari e non pesa su di me nessuna calamità. 5 Ho quindi l'intenzione di costruire una casa al nome dell'Eterno, del mio Dio, secondo la promessa che l'Eterno fece a Davide mio padre, quando gli disse: 'Tuo figlio che io metterò sul tuo trono al posto tuo, sarà colui che costruirà una casa al mio nome'. 6 Ora dunque dà ordine che si taglino per me dei cedri del Libano. I miei servi saranno insieme con i tuoi servi, e io ti pagherò per il salario dei tuoi servi tutto quello che domanderai; poiché tu sai che non c'è nessuno fra noi che sappia tagliare il legno come quelli di Sidone”. 7 Quando Chiram udì le parole di Salomone, provò una grande gioia e disse: “Sia benedetto oggi l'Eterno, che ha dato a Davide un figlio saggio per regnare sopra questo grande popolo”. 8 Chiram mandò a dire a Salomone: “Ho udito quello che mi hai fatto dire. Io farò tutto quello che desideri riguardo al legno di cedro e al legno di cipresso. 9 I miei servi li porteranno dal Libano al mare, e io li spedirò per mare su zattere sino al luogo che tu mi indicherai; quindi li farò sciogliere e tu li prenderai; e tu, dal canto tuo, farai ciò che desidero io, fornendo di viveri la mia casa”. 10 Così Chiram diede a Salomone del legno di cedro e del legno di cipresso, quanto egli ne volle. 11 E Salomone diede a Chiram ventimila cori di grano per il mantenimento della sua casa, e venti cori d'olio vergine; Salomone dava tutto questo a Chiram, anno per anno. 12 L'Eterno diede sapienza a Salomone, come gli aveva promesso; e ci fu pace tra Chiram e Salomone, e fecero alleanza tra di loro. 13 Il re Salomone reclutò operai in tutto Israele, e furono ingaggiati trentamila uomini. 14 Li mandava al Libano, diecimila al mese, alternativamente; un mese stavano sul Libano, e due mesi a casa; e Adoniram era preposto a questi lavori. 15 Salomone aveva inoltre settantamila uomini che portavano i pesi e ottantamila scalpellini sui monti, 16 senza contare i capi, in numero di tremilatrecento, preposti da Salomone ai lavori e incaricati di dirigere gli operai. 17 Il re comandò che si scavassero delle pietre grandi, delle pietre di pregio, per fare le fondamenta della casa con pietre da taglio. 18 Gli operai di Salomone e gli operai di Chiram e i Ghiblei tagliarono e prepararono il legno e le pietre per la costruzione della casa.

Costruzione del tempio
6,1 Il quattrocentottantesimo anno dopo l'uscita dei figli d'Israele dal paese d'Egitto, nel quarto anno del suo regno sopra Israele, nel mese di Ziv, che è il secondo mese, Salomone cominciò a costruire la casa consacrata all'Eterno. 2 La casa che il re Salomone costruì per l'Eterno aveva sessanta cubiti di lunghezza, venti di larghezza, trenta di altezza. 3 Il portico davanti al luogo santo della casa aveva venti cubiti di lunghezza rispondenti alla larghezza della casa e dieci cubiti di larghezza sulla facciata della casa. 4 Il re fece alla casa delle finestre a reticolato fisso. 5 Egli costruì, a ridosso del muro della casa, tutto intorno, dei piani che circondavano i muri della casa: del luogo santo e del luogo santissimo; e fece delle camere laterali, tutto intorno. 6 Il piano inferiore era largo cinque cubiti; quello di mezzo sei cubiti, e il terzo sette cubiti; perché egli aveva fatto delle sporgenze intorno ai muri esterni della casa, affinché le travi non fossero incastrate nei muri della casa. 7 Per la costruzione della casa si servirono di pietre già preparate nella cava; in modo che nella casa, durante la sua costruzione, non si udì mai rumore di martello, di ascia o di altro strumento di ferro. 8 L'ingresso del piano di mezzo si trovava al lato destro della casa; e per una scala a chiocciola si saliva al piano di mezzo, e dal piano di mezzo al terzo. 9 Dopo aver finito di costruire la casa, Salomone la coprì di travi e di assi di legno di cedro. 10 Fece i piani addossati a tutta la casa dando a ognuno cinque cubiti di altezza, e li collegò alla casa con delle travi di cedro. 11 La parola dell'Eterno fu rivolta a Salomone dicendo: 12 “Quanto a questa casa che tu costruisci, se tu cammini secondo le mie leggi, se metti in pratica i miei precetti e osservi e segui tutti i miei comandamenti, io confermerò in tuo favore la promessa che feci a Davide tuo padre: 13 abiterò in mezzo ai figli d'Israele e non abbandonerò il mio popolo Israele”. 14 Quando Salomone ebbe finito di costruire la casa, 15 ne rivestì le pareti interne di tavole di cedro, dal pavimento sino alla travatura del tetto; rivestì così di legno l'interno e coprì il pavimento della casa di tavole di cipresso. 16 Rivestì di tavole di cedro uno spazio di venti cubiti in fondo alla casa, dal pavimento al soffitto; e riservò quello spazio interno per farne un santuario, il luogo santissimo. 17 I quaranta cubiti sul davanti formavano la casa, vale a dire il tempio. 18 Il legno di cedro, nell'interno della casa, presentava delle sculture di coloquintide e di fiori sbocciati; tutto era di cedro, non si vedeva pietra. 19 Salomone stabilì il santuario nell'interno, in fondo alla casa, per collocarvi l'arca del patto dell'Eterno. 20 Il santuario aveva venti cubiti di lunghezza, venti cubiti di larghezza, e venti cubiti di altezza. Salomone lo ricoprì d'oro finissimo; e davanti al santuario fece un altare di legno di cedro e lo ricoprì d'oro. 21 Salomone ricoprì d'oro finissimo l'interno della casa, e fece passare un velo per mezzo di catenelle d'oro davanti al santuario, che ricoprì d'oro. 22 Ricoprì d'oro tutta la casa, tutta quanta la casa, e ricoprì d'oro anche tutto l'altare che apparteneva al santuario. 23 Fece nel santuario due cherubini di legno di ulivo, dell'altezza di dieci cubiti ciascuno. 24 Un'ala di un cherubino misurava cinque cubiti; e anche l'altra cinque cubiti; il che faceva dieci cubiti, dalla punta di un'ala alla punta dell'altra. 25 Il secondo cherubino era anche di dieci cubiti; entrambi i cherubini erano delle stesse dimensioni e della stessa forma. 26 L'altezza di un cherubino era di dieci cubiti, e tale era l'altezza dell'altro. 27 Salomone pose i cherubini in mezzo alla casa, nell'interno. I cherubini avevano le ali spiegate, in modo che l'ala del primo toccava una delle pareti, e l'ala del secondo toccava l'altra parete; le altre ali si toccavano l'una con l'altra con le punte, in mezzo alla casa. 28 Salomone ricoprì d'oro i cherubini. 29 Fece ornare tutte le pareti della casa, tutto intorno, tanto all'interno quanto all'esterno, di sculture di cherubini, di palme e di fiori sbocciati. 30 E, tanto nella parte interiore quanto nell'esteriore, ricoprì d'oro il pavimento della casa. 31 All'ingresso del santuario fece una porta a due battenti, di legno di ulivo; la sua inquadratura, con gli stipiti, occupava la quinta parte della parete. 32 I due battenti erano di legno di ulivo. Egli vi fece scolpire dei cherubini, delle palme e dei fiori sbocciati, e li ricoprì d'oro, stendendo l'oro sui cherubini e sulle palme. 33 Fece pure, per la porta del tempio, degli stipiti di legno di ulivo, che occupavano il quarto della larghezza del muro, 34 e due battenti di legno di cipresso; ciascun battente si componeva di due pezzi mobili. 35 Salomone vi fece scolpire dei cherubini, delle palme e dei fiori sbocciati e li ricoprì d'oro, che distese esattamente sulle sculture. 36 Costruì il muro di cinta del cortile interno con tre ordini di pietre squadrate e un ordine di travatura di cedro. 37 Il quarto anno, nel mese di Ziv, furono gettate le fondamenta della casa dell'Eterno; 38 e l'undicesimo anno, nel mese di Bul, che è l'ottavo mese, la casa fu terminata in tutte le sue parti, in base al disegno dato. Salomone impiegò sette anni per costruirla.

Costruzione dei palazzi di Salomone
7,1 Poi Salomone costruì la sua casa, e la completò interamente in tredici anni. 2 Costruì prima di tutto la casa detta “Foresta del Libano”, di cento cubiti di lunghezza, di cinquanta di larghezza e di trenta di altezza. Era basata su quattro ordini di colonne di cedro, sulle quali poggiava una travatura di cedro. 3 Un soffitto di cedro copriva le camere che poggiavano sulle colonne, e che erano in numero di quarantacinque, quindici per fila. 4 Vi erano tre ordini di camere, le cui finestre si trovavano le une di fronte alle altre lungo tutti e tre gli ordini. 5 Tutte le porte con i loro stipiti e architravi erano quadrangolari, e le finestre dei tre ordini di camere si trovavano le une di fronte alle altre, in tutti e tre gli ordini. 6 Fece pure il portico di colonne, che aveva cinquanta cubiti di lunghezza e trenta di larghezza, con un vestibolo davanti, delle colonne, e una scalinata in fronte. 7 Poi fece il portico del trono dove amministrava la giustizia, e che fu chiamato “Portico del giudizio”; lo ricoprì di legno di cedro dal pavimento al soffitto. 8 La casa dove lui abitava fu costruita nello stesso modo, in un altro cortile, dietro il portico. Fece una casa dello stesso stile di questo portico per la figlia del Faraone, che egli aveva sposata. 9 Tutte queste costruzioni erano di pietre scelte, tagliate a misura, segate con la sega, internamente ed esternamente, dalle fondamenta ai cornicioni, e al di fuori sino al cortile maggiore. 10 Anche le fondamenta erano di pietre scelte, grandi, di pietre di dieci cubiti, e di pietre di otto cubiti. 11 Al di sopra vi erano delle pietre scelte, tagliate a misura, e del legno di cedro. 12 Il gran cortile aveva tutto intorno tre ordini di pietre lavorate e un ordine di travi di cedro, come il cortile interiore della casa dell'Eterno e come il portico della casa.

Descrizione dell'interno del tempio
13 Il re Salomone fece venire da Tiro Chiram, 14 figlio di una vedova della tribù di Neftali; suo padre era di Tiro. Egli lavorava il bronzo; era pieno di sapienza, di intelletto e di ingegno per eseguire qualunque lavoro in bronzo. Egli si recò dal re Salomone ed eseguì tutti i lavori da lui ordinati. 15 Fece le due colonne di bronzo. La prima aveva diciotto cubiti di altezza, e una corda di dodici cubiti misurava la circonferenza della seconda. 16 Fuse due capitelli di bronzo, per metterli in cima alle colonne; uno aveva cinque cubiti di altezza e l'altro cinque cubiti di altezza. 17 Fece un reticolato, un lavoro di intreccio, dei festoni a forma di catenelle, per i capitelli che erano in cima alle colonne: sette per il primo capitello e sette per il secondo. 18 Fece due ordini di melagrane intorno a uno di quei reticolati, per coprire il capitello che era in cima all'una delle colonne; lo stesso fece per l'altro capitello. 19 I capitelli che erano in cima alle colonne nel portico erano fatti a forma di giglio, ed erano di quattro cubiti. 20 I capitelli posti sulle due colonne erano circondati da duecento melagrane, in alto, vicino alla sporgenza che era al di là del reticolato; vi erano duecento melagrane disposte attorno al primo, e duecento intorno al secondo capitello. 21 Egli eresse le colonne nel portico del tempio; eresse la colonna a destra e la chiamò Iachin; poi eresse la colonna a sinistra e la chiamò Boaz. 22 In cima alle colonne c'era un lavoro fatto a forma di giglio. Così fu compiuto il lavoro delle colonne. 23 Poi fece il mare di metallo fuso, che aveva dieci cubiti da un orlo all'altro; era di forma perfettamente rotonda, aveva cinque cubiti di altezza, e una corda di trenta cubiti ne misurava la circonferenza. 24 Sotto all'orlo lo circondavano delle coloquintidi, dieci per cubito, facendo tutto il giro del mare; le coloquintidi, disposte in due ordini, erano state fuse insieme con il mare. 25 Questo poggiava su dodici buoi, dei quali tre guardavano a settentrione, tre a occidente, tre a meridione e tre a oriente; il mare stava su di essi, e le parti posteriori dei buoi erano rivolte verso l'interno. 26 Esso aveva lo spessore di un palmo; il suo orlo, fatto come l'orlo di una coppa, aveva la forma di un fiore di giglio; il mare conteneva duemila bati. 27 Fece anche le dieci basi di bronzo; ciascuna aveva quattro cubiti di lunghezza, quattro cubiti di larghezza e tre cubiti di altezza. 28 Il lavoro delle basi consisteva in questo. Erano formate di riquadri, tenuti insieme per mezzo di sostegni. 29 Sopra i riquadri, fra i sostegni, vi erano dei leoni, dei buoi e dei cherubini; lo stesso sui sostegni superiori; ma sui sostegni inferiori, sotto i leoni e i buoi, vi erano delle ghirlande a festoni. 30 Ogni base aveva quattro ruote di bronzo con le sale di bronzo; e ai quattro angoli vi erano delle mensole, sotto il bacino; queste mensole erano di metallo fuso, di fronte a ciascuna stavano delle ghirlande. 31 Al coronamento della base, nell'interno, c'era un'apertura in cui si adattava il bacino; essa aveva un cubito di altezza, era rotonda, della forma di una base di colonna, e aveva un cubito e mezzo di diametro; anche lì vi erano delle sculture; i riquadri erano quadrati e non circolari. 32 Le quattro ruote erano sotto i riquadri, le sale delle ruote erano fissate alla base, e l'altezza di ogni ruota era di un cubito e mezzo. 33 Le ruote erano fatte come quelle di un carro. I loro assi, i loro quarti, i loro razzi, i loro mozzi erano di metallo fuso. 34 Ai quattro angoli di ogni base vi erano quattro mensole di un medesimo pezzo con la base. 35 La parte superiore della base terminava con un cerchio di mezzo cubito di altezza, aveva i suoi sostegni e i suoi riquadri tutti di un pezzo con la base. 36 Sulla parte liscia dei sostegni e sui riquadri, Chiram scolpì dei cherubini, dei leoni e delle palme, secondo gli spazi liberi, e delle ghirlande tutte intorno. 37 Così fece le dieci basi; la fusione, la misura e la forma erano le stesse per tutte. 38 Poi fece le dieci conche di bronzo, ciascuna delle quali conteneva quaranta bati ed era di quattro cubiti; ogni conca posava sopra una delle dieci basi. 39 Egli collocò le basi così: cinque al lato destro della casa e cinque al lato sinistro; e pose il mare al lato destro della casa, verso sud-est. 40 Chiram fece anche i vasi per le ceneri, le palette e le bacinelle. 41 Così Chiram completò tutta l'opera che il re Salomone gli fece fare per la casa dell'Eterno: le due colonne, le due volute dei capitelli in cima alle colonne, i due reticolati per coprire le due volute dei capitelli in cima alle colonne, 42 le quattrocento melagrane per i due reticolati, a due ordini di melagrane per ogni reticolato che coprivano le due volute dei capitelli in cima alle colonne, 43 le dieci basi, le dieci conche sulle basi, 44 il mare, che era unico, e i dodici buoi sotto il mare; 45 i vasi per le ceneri, le palette e le bacinelle. Tutti questi utensili che Salomone fece fare a Chiram per la casa dell'Eterno erano di bronzo lucidato. 46 Il re li fece fondere nella pianura del Giordano, in un suolo argilloso, fra Succot e Sartan. 47 Salomone lasciò tutti questi utensili senza rilevare il peso del bronzo, perché erano in grandissima quantità. 48 Salomone fece fabbricare tutti gli arredi della casa dell'Eterno: l'altare d'oro, la tavola d'oro sulla quale si mettevano i pani della presentazione; 49 i candelabri d'oro puro, cinque a destra e cinque a sinistra, davanti al santuario, con i fiori, le lampade e gli smoccolatoi, d'oro; 50 le coppe, i coltelli, le bacinelle, i cucchiai e i bracieri, d'oro fino; e i cardini d'oro per la porta interna della casa all'ingresso del luogo santissimo, e per la porta della casa all'ingresso del tempio. 51 Così fu compiuta tutta l'opera che il re Salomone fece eseguire per la casa dell'Eterno. Poi Salomone fece portare l'argento, l'oro e gli utensili che Davide suo padre aveva consacrato, e li mise nei tesori della casa dell'Eterno.

Consacrazione del tempio
8,1 Allora Salomone radunò presso di sé a Gerusalemme gli anziani d'Israele e tutti i capi delle tribù, i prìncipi delle famiglie dei figli d'Israele, per portare su l'arca del patto dell'Eterno, dalla città di Davide, cioè da Sion. 2 Tutti gli uomini d'Israele si radunarono presso il re Salomone nel mese di Etanim, che è il settimo mese, durante la festa. 3 Quando furono arrivati gli anziani d'Israele, i sacerdoti presero l'arca, 4 e portarono su l'arca dell'Eterno, la tenda di convegno, e tutti gli utensili sacri che erano nella tenda. I sacerdoti e i Leviti eseguirono il trasporto. 5 Il re Salomone e tutta la comunità d'Israele convocata presso di lui si raccolsero davanti all'arca, e sacrificarono pecore e buoi in quantità tale da non potersi contare né calcolare. 6 I sacerdoti portarono l'arca del patto dell'Eterno al luogo per essa destinato, nel santuario della casa, nel luogo santissimo, sotto le ali dei cherubini; 7 poiché i cherubini avevano le ali spiegate sopra il sito dell'arca e coprivano dall'alto l'arca e le sue stanghe. 8 Le stanghe avevano una tale lunghezza che le loro estremità si vedevano dal luogo santo, davanti al santuario, ma non si vedevano da fuori. Esse sono rimaste là fino al giorno d'oggi. 9 Nell'arca non c'era altro se non le due tavole di pietra che Mosè vi aveva deposto sull'Oreb, quando l'Eterno fece alleanza con i figli d'Israele, dopo che questi furono usciti dal paese d'Egitto. 10 Mentre i sacerdoti uscivano dal luogo santo, la nuvola riempì la casa dell'Eterno, 11 e i sacerdoti non poterono rimanervi per compiere il loro servizio, a causa della nuvola; poiché la gloria dell'Eterno riempiva la casa dell'Eterno.

Discorso e preghiera di Salomone
12 Allora Salomone disse: “L'Eterno ha dichiarato che abiterebbe nell'oscurità! 13 Io ho costruito per te una casa maestosa, un luogo dove tu abiterai per sempre!”. 14 Poi il re si voltò e benedisse tutta l'assemblea d'Israele; e tutta l'assemblea d'Israele stava in piedi. 15 E disse: “Benedetto sia l'Eterno, l'Iddio d'Israele, il quale di sua propria bocca parlò a Davide mio padre, e con la sua potenza ha adempiuto ciò che aveva dichiarato dicendo: 16 'Dal giorno che feci uscire il mio popolo Israele dall'Egitto, io non scelsi nessuna città, fra tutte le tribù d'Israele, per costruirvi una casa, dove abitasse il mio nome; ma scelsi Davide per regnare sul mio popolo Israele'. 17 Ora Davide, mio padre, ebbe in cuore di costruire una casa al nome dell'Eterno, dell'Iddio d'Israele; 18 ma l'Eterno disse a Davide mio padre: 'Tu hai avuto in cuore di costruire una casa al mio nome, hai fatto bene ad avere questo in cuore; 19 però, non sarai tu che costruirai la casa; ma tuo figlio che uscirà dai tuoi lombi, sarà colui che costruirà la casa al mio nome'. 20 E l'Eterno ha adempiuto la parola che aveva pronunciato; e io sono sorto al posto di Davide mio padre, e mi sono seduto sul trono d'Israele, come l'Eterno aveva annunciato, e ho costruito la casa al nome dell'Eterno, dell'Iddio d'Israele. 21 Là ho assegnato un posto all'arca, nella quale è il patto dell'Eterno: il patto che egli stabilì con i nostri padri, quando li fece uscire dal paese d'Egitto”. 22 Poi Salomone si pose davanti all'altare dell'Eterno, in presenza di tutta la comunità d'Israele, stese le mani verso il cielo, e disse: 23 “O Eterno, Dio d'Israele! Non c'è dio che sia simile a te né lassù in cielo, né quaggiù in terra! Tu mantieni il patto e la misericordia verso i tuoi servi che camminano in tua presenza con tutto il loro cuore. 24 Tu hai mantenuto la promessa da te fatta al tuo servo Davide, mio padre; e ciò che hai dichiarato con la tua propria bocca, la tua mano oggi lo adempie. 25 Ora dunque, o Eterno, Dio d'Israele, mantieni al tuo servo Davide, mio padre, la promessa che gli facesti, dicendo: 'Non ti mancherà mai qualcuno che sieda nel mio cospetto sul trono d'Israele, purché i tuoi figli veglino sulla loro condotta e camminino in mia presenza, come hai camminato tu'. 26 Ora dunque, o Dio d'Israele, si avveri la parola che dicesti al tuo servo Davide mio padre! 27 Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non ti possono contenere; quanto meno questa casa che io ho costruito! 28 Tuttavia, o Eterno, Dio mio, abbi riguardo alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, ascoltando il grido e la preghiera che il tuo servo ti rivolge oggi. 29 Siano i tuoi occhi aperti notte e giorno su questa casa, sul luogo di cui dicesti: 'Là sarà il mio nome!'. Ascolta la preghiera che il tuo servo farà rivolto a questo luogo! 30 Ascolta la supplica del tuo servo e del tuo popolo Israele quando pregheranno rivolti a questo luogo; ascoltali dal luogo della tua dimora nei cieli; ascolta e perdona! 31 Se uno pecca contro il suo prossimo, e si esige da lui il giuramento per costringerlo a giurare, se egli viene a giurare davanti al tuo altare in questa casa, 32 tu ascoltalo dal cielo, agisci e giudica i tuoi servi; condanna il colpevole, facendo ricadere sul suo capo le sue azioni, e dichiara giusto l'innocente, trattandolo secondo la sua giustizia. 33 Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto dal nemico per aver peccato contro di te, se torna a te, se dà gloria al tuo nome e ti rivolge preghiere e suppliche in questa casa, 34 tu esaudiscilo dal cielo, perdona al tuo popolo Israele il suo peccato, e riconducilo nel paese che desti ai suoi padri. 35 Quando il cielo sarà chiuso e non vi sarà più pioggia a causa dei loro peccati contro di te, se essi pregano rivolti a questo luogo, se danno gloria al tuo nome e si convertono dai loro peccati perché li hai afflitti, 36 tu esaudiscili dal cielo, perdona il loro peccato ai tuoi servi e al tuo popolo Israele, ai quali mostrerai la buona strada per la quale devono camminare; e manda la pioggia sulla terra, che hai dato come eredità al tuo popolo. 37 Quando il paese sarà invaso dalla carestia o dalla peste, dalla ruggine o dal carbone, dalle cavallette o dai bruchi, quando il nemico assedierà il tuo popolo, nel suo paese, nelle sue città, quando scoppierà qualsiasi flagello o epidemia, 38 ogni preghiera, ogni supplica che ti sarà rivolta da un individuo o dall'intero tuo popolo Israele, quando ognuno avrà riconosciuto la piaga del proprio cuore e stenderà le sue mani verso questa casa, 39 tu esaudiscila dal cielo, dal luogo della tua dimora, e perdona; agisci e rendi a ciascuno secondo le sue vie, tu, che conosci il cuore di ognuno; poiché tu solo conosci il cuore di tutti i figli degli uomini; 40 e fa' in modo che essi ti temano tutto il tempo che vivranno nel paese che tu desti ai padri nostri. 41 Anche lo straniero, che non è del tuo popolo Israele, quando verrà da un paese lontano a causa del tuo nome, 42 perché si udrà parlare del tuo grande nome, della tua mano potente e del tuo braccio steso, quando verrà a pregarti in questa casa, 43 tu esaudiscilo dal cielo, dal luogo della tua dimora, e concedi a questo straniero tutto quello che ti domanderà, affinché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome per temerti, come fa il tuo popolo Israele, e sappiano che il tuo nome è invocato su questa casa che io ho costruito! 44 Quando il tuo popolo partirà per fare guerra al suo nemico seguendo la via per la quale tu lo avrai mandato, se innalzerà preghiere all'Eterno rivolto alla città che tu hai scelto e alla casa che io ho costruito al tuo nome, 45 esaudisci dal cielo le sue preghiere e le sue suppliche, e rendigli giustizia. 46 Quando peccheranno contro di te, poiché non c'è uomo che non pecchi, e ti sarai indignato contro di loro e li avrai abbandonati in balìa del nemico che li deporterà in un paese ostile, lontano o vicino, 47 se, nel paese dove saranno schiavi, rientrano in sé stessi, se tornano a te e ti rivolgono suppliche nel paese di coloro che li hanno deportati e dicono: 'Abbiamo peccato, abbiamo agito ingiustamente, siamo stati malvagi', 48 se tornano a te con tutto il loro cuore e con tutta l'anima loro nel paese dei loro nemici che li hanno deportati, e ti pregano rivolti al loro paese, il paese che tu desti ai loro padri, alla città che tu hai scelto e alla casa che io ho costruito al tuo nome, 49 esaudisci dal cielo, dal luogo della tua dimora, le loro preghiere e le loro suppliche, e rendigli giustizia; 50 perdona al tuo popolo che ha peccato contro di te, tutte le trasgressioni di cui si è reso colpevole verso di te, e muovi a pietà coloro che li hanno deportati, affinché abbiano compassione di loro; 51 poiché essi sono il tuo popolo, la tua eredità, e tu li hai fatti uscire dall'Egitto, da una fornace per il ferro! 52 Siano aperti i tuoi occhi alle suppliche del tuo servo e alle suppliche del tuo popolo Israele, per esaudirli in tutto ciò che ti chiederanno; 53 poiché tu li hai separati da tutti i popoli della terra per farne la tua eredità; come hai dichiarato per mezzo del tuo servo Mosè, quando hai fatto uscire i nostri padri dall'Egitto, o Signore, o Eterno!”. 54 Ora quando Salomone ebbe finito di rivolgere all'Eterno tutta questa preghiera e questa supplica, si alzò davanti all'altare dell'Eterno dove stava inginocchiato tenendo le mani tese verso il cielo. 55 Alzatosi in piedi, benedisse tutta la comunità d'Israele ad alta voce, dicendo: 56 “Sia benedetto l'Eterno, che ha dato riposo al suo popolo Israele, secondo tutte le promesse che aveva fatto; neanche una delle buone promesse fatte da lui per mezzo del suo servo Mosè è rimasta inadempiuta. 57 L'Eterno, il nostro Dio, sia con noi, come fu con i nostri padri; non ci lasci e non ci abbandoni, 58 ma inclini i nostri cuori verso di lui, affinché camminiamo in tutte le sue vie e osserviamo i suoi comandamenti, le sue leggi e i suoi precetti, che egli prescrisse ai nostri padri! 59 E le parole di questa mia supplica all'Eterno siano giorno e notte presenti all'Eterno, al nostro Dio, affinché egli renda giustizia al suo servo e al suo popolo Israele, secondo il bisogno giorno per giorno, 60 affinché tutti i popoli della terra riconoscano che l'Eterno è Dio e non ce n'è nessun altro. 61 Il vostro cuore sia dunque dato interamente all'Eterno, al nostro Dio, per seguire le sue leggi e osservare i suoi comandamenti come fate oggi”. 62 Poi il re e tutto Israele con lui offrirono dei sacrifici davanti all'Eterno. 63 Salomone sacrificò, come sacrificio di ringraziamento offerto all'Eterno, ventiduemila buoi e centoventimila pecore. Così il re e tutti i figli d'Israele dedicarono la casa dell'Eterno. 64 In quel giorno il re consacrò la parte di mezzo del cortile, che è davanti alla casa dell'Eterno; poiché offrì là gli olocausti, le oblazioni e i grassi dei sacrifici di ringraziamento, perché l'altare di bronzo, che è davanti all'Eterno, era troppo piccolo per contenere gli olocausti, le oblazioni e i grassi dei sacrifici di ringraziamento. 65 E in quel tempo Salomone celebrò la festa, e tutto Israele con lui. Ci fu una grande assemblea di gente, venuta da tutto il paese: dai dintorni di Camat fino al torrente d'Egitto, raccolta davanti all'Eterno, al nostro Dio, per sette giorni e poi per altri sette, in tutto quattordici giorni. 66 L'ottavo giorno congedò il popolo; e quelli benedirono il re e se ne andarono alle loro tende allegri e con il cuore contento per tutto il bene che l'Eterno aveva fatto a Davide, suo servo, e a Israele, suo popolo.

Seconda apparizione dell'Eterno a Salomone
9,1 Dopo che Salomone ebbe finito di costruire la casa dell'Eterno, la casa del re e tutto quello che ebbe piacere e volontà di fare, 2 l'Eterno gli apparve per la seconda volta, come gli era apparso a Gabaon, 3 e gli disse: “Io ho esaudito la tua preghiera e la supplica che hai fatto davanti a me; ho santificato questa casa che tu hai costruito per mettervi il mio nome per sempre; i miei occhi e il mio cuore saranno per sempre là. 4 Quanto a te, se tu cammini davanti a me come camminò Davide, tuo padre, con integrità di cuore e con rettitudine, facendo tutto quello che ti ho comandato, e se osservi le mie leggi e i miei precetti, 5 io stabilirò il trono del tuo regno in Israele per sempre, come promisi a Davide tuo padre, dicendo: 'Non ti mancherà mai qualcuno che sieda sul trono d'Israele'. 6 Ma se voi o i vostri figli vi distoglierete dal seguirmi, se non osserverete i miei comandamenti e le mie leggi che io vi ho posto davanti e andrete invece a servire altri dèi e a prostrarvi davanti a loro, 7 io sterminerò Israele dalla faccia del paese che gli ho dato, rigetterò dalla mia presenza la casa che ho consacrato al mio nome, e Israele sarà la favola e lo zimbello di tutti i popoli. 8 E questa casa, per quanto sia così eccelsa, sarà desolata; e chiunque le passerà vicino rimarrà stupefatto e si metterà a fischiare; e si dirà: 'Perché l'Eterno ha trattato in questo modo questo paese e questa casa?', allora si risponderà: 9 'Perché hanno abbandonato l'Eterno, il loro Dio, il quale fece uscire i loro padri dal paese d'Egitto, si sono legati ad altri dèi, si sono prostrati davanti a loro e li hanno serviti; ecco perché l'Eterno ha fatto venire tutti questi mali su di loro'”.

Città costruite da Salomone. Flotta mandata a Ofir
10 Passati i vent'anni nei quali Salomone costruì le due case, la casa dell'Eterno e la casa del re, 11 siccome Chiram, re di Tiro, aveva fornito a Salomone legno di cedro e di cipresso, e oro a suo piacimento, il re Salomone diede a Chiram venti città nel paese di Galilea. 12 Chiram uscì da Tiro per vedere le città che gli aveva dato Salomone, ma non gli piacquero; 13 e disse: “Che città sono queste che tu mi hai dato, fratello mio?”. E le chiamò “terra di Cabul” nome che è rimasto loro fino al giorno d'oggi. 14 Chiram aveva mandato al re centoventi talenti d'oro. 15 Ora ecco quello che concerne gli operai reclutati e comandati dal re Salomone per costruire la casa dell'Eterno e la sua propria casa, Millo e le mura di Gerusalemme, Asor, Meghiddo e Ghezer. 16 Faraone, re d'Egitto, era salito a impadronirsi di Ghezer, l'aveva data alle fiamme, e aveva ucciso i Cananei che abitavano la città; poi l'aveva data per dote a sua figlia, moglie di Salomone. 17 Salomone ricostruì Ghezer, Bet-Oron inferiore, 18 Baalat e Tadmor nella parte deserta del paese, 19 tutte le città di rifornimento che gli appartenevano, le città per i suoi carri, le città per i suoi cavalieri, insomma tutto quello che gli piacque di costruire a Gerusalemme, al Libano e in tutto il paese del suo dominio. 20 Di tutta la popolazione che era rimasta degli Amorei, degli Ittiti, dei Ferezei, degli Ivvei e dei Gebusei, che non erano dei figli d'Israele, 21 vale a dire dei loro discendenti che erano rimasti dopo di loro nel paese e che gli Israeliti non avevano potuto votare allo sterminio, Salomone li reclutò per i lavori forzati; e tali sono rimasti fino al giorno d'oggi. 22 Ma dei figli d'Israele Salomone non impiegò nessuno come servo; essi furono la sua gente di guerra, i suoi ministri, i suoi prìncipi, i suoi capitani, i comandanti dei suoi carri e dei suoi cavalieri. 23 I capi, preposti da Salomone alla direzione dei suoi lavori, erano in numero di cinquecentocinquanta, incaricati di sorvegliare la gente che eseguiva i lavori. 24 Appena la figlia del Faraone salì dalla città di Davide alla casa che Salomone le aveva fatto costruire, questi si mise a costruire Millo. 25 Tre volte l'anno Salomone offriva olocausti e sacrifici di ringraziamento sull'altare che egli aveva eretto all'Eterno, e offriva profumi su quello che era posto davanti all'Eterno. Così egli terminò definitivamente la casa. 26 Il re Salomone costruì anche una flotta a Esion-Gheber, presso Elot, sul lido del Mar Rosso, nel paese di Edom. 27 Chiram mandò su questa flotta, con la gente di Salomone, la sua propria gente: marinai, che conoscevano il mare. 28 Essi andarono a Ofir, vi presero dell'oro, quattrocentoventi talenti, e li portarono al re Salomone.

La regina di Seba fa visita a Salomone a Gerusalemme
10,1 La regina di Seba avendo udito la fama che circondava Salomone a causa del nome dell'Eterno, venne a metterlo alla prova con degli enigmi. 2 Essa giunse a Gerusalemme con un numerosissimo seguito, con cammelli carichi di aromi, d'oro in gran quantità, e di pietre preziose. Si recò da Salomone e gli disse tutto quello che aveva in cuore. 3 Salomone rispose a tutte le questioni da lei proposte, e non ci fu cosa che fosse oscura per il re e che egli non sapesse spiegare. 4 Quando la regina di Seba vide tutta la sapienza di Salomone, la casa che egli aveva costruito, 5 le vivande della sua mensa, gli alloggi dei suoi servi, l'ordine del servizio dei suoi ufficiali, le loro vesti, i suoi coppieri e gli olocausti che egli offriva nella casa dell'Eterno, rimase senza fiato. 6 E disse al re: “Quello che avevo sentito dire nel mio paese sul tuo conto e sulla tua sapienza era dunque vero. 7 Ma non ci ho creduto finché non sono venuta io stessa e non ho visto con i miei occhi; e ora, ecco, non me ne era stata riferita neppure la metà! La tua sapienza e la tua prosperità sorpassano la fama che me ne era giunta! 8 Beata la tua gente, beati questi tuoi servi che stanno sempre davanti a te, e ascoltano la tua sapienza. 9 Sia benedetto l'Eterno, il tuo Dio, il quale ti ha gradito, mettendoti sul trono d'Israele! L'Eterno ti ha stabilito re, per esercitare il diritto e la giustizia, perché egli nutre per Israele un amore eterno”. 10 Poi lei donò al re centoventi talenti d'oro, grandissima quantità di aromi e delle pietre preziose. Non furono mai più portati tanti aromi quanti ne diede la regina di Seba al re Salomone. 11 La flotta di Chiram che portava oro da Ofir, portava da Ofir anche del legno di sandalo in grandissima quantità, e delle pietre preziose, 12 e di questo legno di sandalo il re fece delle ringhiere per la casa dell'Eterno e per la casa reale, delle cetre e delle arpe per i cantori. Di questo legno di sandalo non ne fu più portato, e non se n'è più visto fino a oggi. 13 Il re Salomone diede alla regina di Seba tutto quello che lei desiderò e chiese, oltre a quello che egli le donò con la sua magnificenza sovrana. Poi lei si rimise in cammino, e con i suoi servi se ne tornò al suo paese.

Ricchezze di Salomone
14 Ora il peso dell'oro che giungeva ogni anno a Salomone era di seicentosessantasei talenti, 15 oltre quello che egli percepiva dai mercanti, dal traffico dei negozianti, da tutti i re d'Arabia e dai governatori del paese. 16 Il re Salomone fece fare duecento grandi scudi d'oro battuto, per ognuno dei quali impiegò seicento sicli d'oro, 17 e trecento scudi d'oro battuto più piccoli, per ognuno dei quali impiegò tre mine d'oro; e il re li mise nella casa della “Foresta del Libano”. 18 Il re fece pure un grande trono d'avorio, che rivestì d'oro finissimo. 19 Questo trono aveva sei gradini; la sommità del trono era rotonda dalla parte di dietro; il seggio aveva due bracci, uno di qua e uno di là; presso i due bracci stavano due leoni, 20 e dodici leoni stavano sui sei gradini, da una parte e dall'altra. Niente di simile era ancora stato fatto in nessun altro regno. 21 Tutte le coppe del re Salomone erano d'oro e tutto il vasellame della casa della “Foresta del Libano” era d'oro puro. Nulla era d'argento; dell'argento non si faceva nessun conto al tempo di Salomone. 22 Infatti il re aveva in mare una flotta di Tarsis insieme alla flotta di Chiram; e la flotta di Tarsis, una volta ogni tre anni, veniva a portare oro, argento, avorio, scimmie e pavoni. 23 Così il re Salomone fu il più grande di tutti i re della terra per ricchezze e per sapienza. 24 E tutto il mondo cercava di vedere Salomone per udire la sapienza che Dio gli aveva messo in cuore. 25 Ognuno gli portava il suo dono: vasi d'argento, vasi d'oro, vesti, armi, aromi, cavalli e muli; e questo avveniva ogni anno. 26 Salomone radunò carri e cavalieri, ed ebbe millequattrocento carri e dodicimila cavalieri, che distribuì nelle città dove teneva i suoi carri, e in Gerusalemme presso di sé. 27 Il re fece in modo che in Gerusalemme l'argento fosse comune come le pietre, e i cedri tanto abbondanti quanto i sicomori della pianura. 28 I cavalli che Salomone aveva gli venivano portati dall'Egitto; le carovane di mercanti del re li andavano a prendere a mandrie per un prezzo convenuto. 29 Un equipaggio, uscito dall'Egitto e giunto a destinazione, veniva a costare seicento sicli d'argento; un cavallo, centocinquanta. Nello stesso modo, per mezzo di quei mercanti, se ne facevano venire per tutti i re degli Ittiti e per i re della Siria.

Salomone trascinato all'idolatria. Sdegno di Dio contro di lui
11,1 Il re Salomone, oltre la figlia del Faraone, amò molte donne straniere: delle Moabite, delle Ammonite, delle Idumee, delle Sidonie, delle Ittite, 2 donne appartenenti ai popoli dei quali l'Eterno aveva detto ai figli d'Israele: “Non andate da loro e non vengano loro da voi; poiché certo pervertirebbero il vostro cuore per farvi seguire i loro dèi”. A tali donne si unì Salomone nei suoi amori. 3 Ebbe settecento principesse per mogli e trecento concubine; e le sue mogli gli pervertirono il cuore; 4 perciò, al tempo della vecchiaia di Salomone, le sue mogli fecero volgere il suo cuore verso altri dèi; e il suo cuore non appartenne tutto quanto all'Eterno, al suo Dio, come aveva fatto il cuore di Davide suo padre. 5 Salomone seguì Astarte, divinità dei Sidoni, e Milcom, l'abominevole divinità degli Ammoniti. 6 Così Salomone fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e non seguì pienamente l'Eterno, come aveva fatto Davide suo padre. 7 Fu allora che Salomone costruì, sul monte che sta di fronte a Gerusalemme, un alto luogo per Chemos, l'abominevole divinità di Moab, e per Moloc, l'abominevole divinità dei figli di Ammon. 8 Fece così per tutte le sue donne straniere, le quali offrivano profumi e sacrifici ai loro dèi. 9 L'Eterno si indignò contro Salomone, perché il suo cuore si era allontanato dall'Eterno, dall'Iddio d'Israele, che gli era apparso due volte, 10 e gli aveva ordinato, a questo proposito, di non andare dietro ad altri dèi; ma egli non osservò l'ordine dato dall'Eterno. 11 Allora l'Eterno disse a Salomone: “Poiché tu hai agito in questo modo, e non hai osservato il mio patto e le leggi che ti avevo dato, io ti strapperò via il regno, e lo darò al tuo servo. 12 Tuttavia, per amore di Davide tuo padre, io non lo farò durante la tua vita, ma lo strapperò dalle mani di tuo figlio. 13 Però, non gli strapperò tutto il regno, ma lascerò a tuo figlio una tribù, per amore di Davide mio servo e per amore di Gerusalemme che io ho scelto”.

I nemici di Salomone. Sua morte
14 L'Eterno suscitò un nemico a Salomone: Cadad, l'Idumeo, che era della stirpe reale di Edom. 15 Quando Davide sconfisse Edom, Ioab, capo dell'esercito, salì per seppellire i morti, e uccise tutti i maschi che erano in Edom. 16 Ioab rimase in Edom sei mesi, con tutto Israele, finché ebbe sterminato tutti i maschi. 17 Questo Cadad fuggì con alcuni idumei, servi di suo padre, per andare in Egitto. Cadad era allora un ragazzo. 18 Quelli dunque partirono da Madian, andarono a Paran, presero con sé degli uomini di Paran, e giunsero in Egitto dal Faraone, re d'Egitto, il quale diede a Cadad una casa, provvide al suo mantenimento, e gli assegnò dei terreni. 19 Cadad entrò talmente nelle grazie del Faraone, che questi gli diede per moglie la sorella della propria moglie, la sorella della regina Tacpenes. 20 E la sorella di Tacpenes gli partorì un figlio, Ghenubat, che Tacpenes svezzò in casa del Faraone; e Ghenubat rimase in casa del Faraone tra i figli del Faraone. 21 Ora quando Cadad sentì in Egitto che Davide si era addormentato con i suoi padri e che Ioab, capo dell'esercito, era morto, disse al Faraone: “Permetti che io me ne vada al mio paese”. 22 Faraone gli rispose: “Che ti manca da me perché tu cerchi di andartene al tuo paese?”. Egli replicò: “Nulla; tuttavia, ti prego, lasciami partire”. 23 Iddio suscitò un altro nemico a Salomone: Rezon, figlio di Eliada, che era fuggito dal suo signore Adadezer, re di Soba. 24 Egli aveva radunato gente intorno a sé ed era diventato capo di una banda, quando Davide massacrò i Siri. Lui e i suoi andarono a Damasco, vi si stabilirono, e regnarono in Damasco. 25 Rezon fu nemico d'Israele per tutto il tempo di Salomone; e questo, oltre il male già fatto da Cadad. Fu avversario d'Israele e regnò sulla Siria. 26 Anche Geroboamo, servo di Salomone, si ribellò contro il re. Lui era figlio di Nebat, Efrateo di Sereda, e aveva per madre una vedova che si chiamava Serua. 27 La causa per cui si ribellò contro il re fu questa. Salomone costruiva Millo e chiudeva la breccia della città di Davide suo padre. 28 Geroboamo era un uomo forte e valoroso e Salomone, visto come lavorava questo giovane, gli affidò la sorveglianza di tutta la gente della casa di Giuseppe, preposta ai lavori. 29 In quel tempo avvenne che Geroboamo, essendo uscito di Gerusalemme, si imbatté per strada nel profeta Aiia di Silo, che portava un mantello nuovo; ed erano loro due soli nella campagna. 30 Aiia prese il mantello nuovo che aveva addosso, lo strappò in dodici pezzi, 31 e disse a Geroboamo: “Prendine per te dieci pezzi, perché l'Eterno, l'Iddio d'Israele, dice così: 'Ecco, io strappo questo regno dalle mani di Salomone, e te ne darò dieci tribù, 32 ma gli resterà una tribù per amore di Davide mio servo, e per amore di Gerusalemme, della città che ho scelto fra tutte le tribù d'Israele. 33 Questo perché i figli d'Israele mi hanno abbandonato, si sono prostrati davanti ad Astarte, divinità dei Sidoni, davanti a Chemos, dio di Moab e davanti a Milcom, dio dei figli di Ammon, e non hanno camminato nelle mie vie per fare ciò che è giusto ai miei occhi e per osservare le mie leggi e i miei precetti, come fece Davide, padre di Salomone. 34 Tuttavia non toglierò dalle sue mani tutto il regno, ma lo manterrò principe tutto il tempo della sua vita, per amore di Davide, mio servo, che io scelsi, e che osservò i miei comandamenti e le mie leggi; 35 ma toglierò il regno dalle mani di suo figlio, e te ne darò dieci tribù; 36 e a suo figlio lascerò una tribù affinché Davide, mio servo, abbia sempre una lampada davanti a me in Gerusalemme, nella città che ho scelta per mettervi il mio nome. 37 Io prenderò dunque te, e tu regnerai su tutto quello che la tua anima desidererà e sarai re sopra Israele. 38 Se tu ubbidirai a tutto quello che ti comanderò, e camminerai nelle mie vie, e farai ciò che è giusto ai miei occhi, osservando le mie leggi e i miei comandamenti, come fece Davide mio servo, io sarò con te, ti edificherò una casa stabile, come ne edificai una a Davide, e ti darò Israele; 39 così umilierò la discendenza di Davide, ma non per sempre'”. 40 Perciò Salomone cercò di fare morire Geroboamo; ma questi si alzò e fuggì in Egitto presso Sisac, re d'Egitto, e rimase in Egitto fino alla morte di Salomone. 41 Il rimanente delle gesta di Salomone, tutto quello che fece, e la sua sapienza sta scritto nel libro delle gesta di Salomone. 42 Salomone regnò a Gerusalemme, su tutto Israele, quarant'anni. 43 Poi Salomone si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide suo padre; e Roboamo suo figlio gli succedette nel regno.

LO SCISMA DELLE DIECI TRIBÙ
I RE DI GIUDA E I RE D'ISRAELE
(capitoli da 12 a 22)
Divisione del regno. Roboamo re di Giuda, Geroboamo re d'Israele
12,1 Roboamo andò a Sichem, perché tutto Israele era venuto a Sichem per farlo re. 2 Quando lo seppe Geroboamo, figlio di Nebat, si trovava ancora in Egitto, dove era fuggito per scampare dal re Salomone; abitava in Egitto, 3 e là lo mandarono a chiamare. Allora Geroboamo e tutta la comunità d'Israele vennero a parlare a Roboamo, e gli dissero: 4 “Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo; ora tu rendi più lieve la dura servitù e il giogo pesante che tuo padre ci ha imposto e noi ti serviremo”. 5 Ed egli rispose loro: “Andatevene, e tornate da me fra tre giorni”. E il popolo se ne andò. 6 Il re Roboamo si consigliò con gli anziani che erano stati al servizio del re Salomone suo padre mentre era vivo, e disse: “Che mi consigliate voi di rispondere a questo popolo?”. 7 E quelli gli parlarono così: “Se oggi tu ti fai servo di questo popolo, se tu gli cedi, se gli rispondi e gli parli con bontà, sarà tuo servo per sempre”. 8 Ma Roboamo abbandonò il consiglio dato dagli anziani e si consigliò con i giovani che erano cresciuti con lui ed erano al suo servizio, 9 e disse loro: “Come consigliate voi che rispondiamo a questo popolo che mi ha parlato dicendo: 'Alleggerisci il giogo che tuo padre ci ha imposto'?”. 10 I giovani che erano cresciuti con lui, gli parlarono così: “Ecco ciò che dirai a questo popolo che si è rivolto a te dicendo: 'Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo, e tu rendilo più leggero!'. Gli risponderai così: 'Il mio dito mignolo è più grosso del corpo di mio padre; 11 mio padre vi ha caricati di un giogo pesante, io lo renderò ancora più pesante; mio padre vi ha castigati con la frusta, io vi castigherò con i flagelli a punte'”. 12 Tre giorni dopo, Geroboamo e tutto il popolo vennero da Roboamo, come aveva ordinato il re dicendo: “Tornate da me fra tre giorni”. 13 E il re rispose duramente, abbandonando il consiglio che gli anziani gli avevano dato; 14 e parlò al popolo secondo il consiglio dei giovani, dicendo: “Mio padre ha reso pesante il vostro giogo, ma io lo renderò più pesante ancora; mio padre vi ha castigati con la frusta, e io vi castigherò con i flagelli a punte”. 15 Così il re non diede ascolto al popolo; perché questa cosa era diretta dall'Eterno, affinché si adempisse la parola detta da lui per mezzo di Aiia di Silo a Geroboamo, figlio di Nebat. 16 Quando tutto il popolo d'Israele vide che il re non gli dava ascolto, rispose al re, dicendo: “Che parte abbiamo noi con Davide? Noi non abbiamo nulla in comune con il figlio d'Isai! Alle tue tende, o Israele! Provvedi ora tu alla tua casa, o Davide!”. E Israele se ne andò alle sue tende. 17 Ma sui figli d'Israele che abitavano nelle città di Giuda, regnò Roboamo. 18 Il re Roboamo mandò loro Adoram, preposto ai lavori forzati; ma tutto Israele lo lapidò, ed egli morì. Allora il re Roboamo salì in fretta sopra un carro per fuggire a Gerusalemme. 19 Così Israele si ribellò alla casa di Davide, ed è rimasto ribelle fino a oggi. 20 Quando tutto Israele ebbe udito che Geroboamo era tornato, lo mandò a chiamare perché venisse all'assemblea, e lo stabilirono re su tutto Israele. Nessuno seguì la casa di Davide, tranne la sola tribù di Giuda. 21 E Roboamo, giunto a Gerusalemme, radunò tutta la casa di Giuda e la tribù di Beniamino, centottantamila uomini, guerrieri scelti, per combattere contro la casa d'Israele e restituire il regno a Roboamo, figlio di Salomone. 22 Ma la parola di Dio fu rivolta così a Semaia, uomo di Dio: 23 “Parla a Roboamo, figlio di Salomone, re di Giuda, a tutta la casa di Giuda e di Beniamino e al resto del popolo, e di' loro: 24 'Così parla l'Eterno: Non salite a combattere contro i vostri fratelli, i figli d'Israele! Ognuno se ne torni a casa sua; perché questo è avvenuto per mia volontà'”. Quelli ubbidirono alla parola dell'Eterno e se ne tornarono indietro secondo la parola dell'Eterno.

Geroboamo stabilisce l'idolatria
25 Geroboamo costruì Sichem nella regione montuosa di Efraim, e vi si stabilì; poi uscì di là e costruì Penuel. 26 Geroboamo disse in cuor suo: “Ora il regno potrebbe benissimo tornare alla casa di Davide. 27 Se questo popolo sale a Gerusalemme per offrire dei sacrifici nella casa dell'Eterno, il suo cuore si volgerà verso il suo signore, verso Roboamo re di Giuda, mi uccideranno e torneranno a Roboamo re di Giuda”. 28 Il re, quindi, dopo essersi consigliato, fece due vitelli d'oro e disse al popolo: “Siete ormai saliti abbastanza a Gerusalemme! O Israele, ecco i tuoi dèi che ti hanno fatto uscire dal paese d'Egitto!”. 29 E ne mise uno a Betel e l'altro a Dan. 30 Questo diventò un'occasione di peccato, perché il popolo andava fino a Dan per presentarsi davanti a uno di quei vitelli. 31 Egli fece anche dei templi di alti luoghi, e creò dei sacerdoti presi qua e là fra il popolo, che non erano dei figli di Levi. 32 Geroboamo istituì pure una festa nell'ottavo mese, nel quindicesimo giorno del mese, simile alla festa che si celebrava in Giuda, e offrì dei sacrifici sull'altare. Così fece a Betel perché si offrissero sacrifici ai vitelli che egli aveva fatto; e a Betel stabilì i sacerdoti degli alti luoghi che aveva eretto.

Geroboamo ripreso da un profeta a Betel
33 Il quindicesimo giorno dell'ottavo mese, mese che aveva scelto di testa sua, Geroboamo salì all'altare che aveva costruito a Betel, fece una festa per i figli d'Israele, e salì all'altare per offrire profumi.

13,1 Ed ecco che un uomo di Dio giunse da Giuda a Betel per ordine dell'Eterno, mentre Geroboamo stava presso l'altare per bruciare l'incenso; 2 e per ordine dell'Eterno si mise a gridare contro l'altare e a dire: “Altare, altare! così dice l'Eterno: 'Ecco, alla casa di Davide nascerà un figlio, di nome Giosia, il quale sacrificherà su di te i sacerdoti degli alti luoghi che su di te bruciano incenso, e si bruceranno su di te ossa umane'”. 3 E quello stesso giorno diede un segno miracoloso dicendo: “Questo è il segno che l'Eterno ha parlato: ecco, l'altare si spaccherà, e la cenere che c'è sopra si spanderà”. 4 Quando il re Geroboamo udì la parola che l'uomo di Dio aveva gridato contro l'altare di Betel, stese la mano dall'alto dell'altare, e disse: “Prendetelo!”. Ma la mano che Geroboamo aveva steso contro di lui si seccò, e non poté più ritirarla a sé. 5 L'altare si spaccò e la cenere che c'era sopra si disperse, secondo il segno che l'uomo di Dio aveva dato per ordine dell'Eterno. 6 Allora il re si rivolse all'uomo di Dio, e gli disse: “Ti prego, implora la grazia dell'Eterno, del tuo Dio, e prega per me affinché mi sia restituita la mano”. E l'uomo di Dio implorò la grazia dell'Eterno, e il re riebbe la sua mano, che tornò com'era prima. 7 E il re disse all'uomo di Dio: “Vieni con me a casa; ti ristorerai, e io ti farò un regalo”. 8 Ma l'uomo di Dio rispose al re: “Anche se tu mi dessi la metà della tua casa, io non entrerò da te, e non mangerò pane né berrò acqua in questo luogo; 9 poiché questo è l'ordine che mi è stato dato dall'Eterno: 'Tu non mangerai pane né berrai acqua, e non tornerai per la strada che avrai fatto all'andata'”. 10 Così egli se ne andò per un'altra strada, e non tornò per quella che aveva fatto, venendo a Betel.

Disubbidienza e punizione del profeta
11 C'era un vecchio profeta che abitava a Betel; e uno dei suoi figli andò a raccontargli tutte le cose che l'uomo di Dio aveva fatto in quel giorno a Betel, e le parole che aveva detto al re. Il padre, quando udì il racconto, 12 disse ai suoi figli: “Per quale via se n'è andato?”. Poiché i suoi figli avevano visto la via per la quale se n'era andato l'uomo di Dio venuto da Giuda. 13 Egli disse ai suoi figli: “Sellatemi l'asino”. Quelli gli sellarono l'asino; ed egli vi montò su, 14 andò dietro all'uomo di Dio, e lo trovò seduto sotto un terebinto, e gli disse: “Sei tu l'uomo di Dio venuto da Giuda?”. Egli rispose: “Sono io”. 15 Allora il vecchio profeta gli disse: “Vieni con me a casa mia e prendi un po' di cibo”. 16 Ma egli rispose: “Io non posso tornare indietro con te, né entrare da te; e non mangerò pane né berrò acqua con te in questo luogo; 17 poiché mi è stato detto, per ordine dell'Eterno: 'Tu non mangerai là pane, né berrai acqua, e non tornerai per la strada che avrai fatto all'andata'”. 18 L'altro gli disse: “Anch'io sono profeta come lo sei tu; e un angelo mi ha parlato per ordine dell'Eterno, dicendo: 'Riportalo con te in casa tua, affinché mangi del pane e beva dell'acqua'”. Costui gli mentiva. 19 Così, l'uomo di Dio tornò indietro con l'altro, e mangiò del pane e bevve dell'acqua in casa sua. 20 Mentre sedevano a mensa, la parola dell'Eterno fu rivolta al profeta che aveva fatto tornare indietro l'altro; 21 ed egli gridò all'uomo di Dio che era venuto da Giuda: “Così parla l'Eterno: 'Poiché tu ti sei ribellato all'ordine dell'Eterno, e non hai osservato il comandamento che l'Eterno, il tuo Dio, ti aveva dato, 22 sei tornato indietro e hai mangiato del pane e bevuto dell'acqua nel luogo del quale egli ti aveva detto: Non mangiare del pane e non bere dell'acqua, il tuo cadavere non entrerà nel sepolcro dei tuoi padri'”. 23 Quando l'uomo di Dio ebbe mangiato e bevuto, il vecchio profeta, che lo aveva fatto tornare indietro, gli sellò l'asino. 24 L'uomo di Dio se ne andò, e un leone lo incontrò per strada, e lo uccise. Il suo cadavere restò disteso sulla strada; l'asino se ne stava vicino a lui e il leone pure vicino al cadavere. 25 Quando ecco passarono degli uomini che videro il cadavere disteso sulla strada e il leone che stava vicino al cadavere, e vennero a riferire la cosa nella città dove abitava il vecchio profeta. 26 E quando il profeta che aveva fatto tornare indietro l'uomo di Dio ebbe udito ciò, disse: “È l'uomo di Dio, che è stato ribelle all'ordine dell'Eterno; perciò l'Eterno lo ha dato in balìa di un leone, che lo ha sbranato e ucciso, secondo la parola che l'Eterno gli aveva detto”. 27 Poi si rivolse ai suoi figli, e disse loro: “Sellatemi l'asino”. E quelli glielo sellarono. 28 Ed egli andò, trovò il cadavere disteso sulla strada, e l'asino e il leone che stavano vicino al cadavere; il leone non aveva divorato il cadavere né sbranato l'asino. 29 Il profeta prese il cadavere dell'uomo di Dio, lo pose sull'asino, e lo portò indietro; il vecchio profeta rientrò in città per piangerlo e per dargli sepoltura. 30 Depose il cadavere nel proprio sepolcro; ed egli e i suoi figli lo piansero, dicendo: 31 “Ahi fratello mio!”. E quando lo ebbe seppellito, il vecchio profeta disse ai suoi figli: “Quando sarò morto, seppellitemi nel sepolcro dove è sepolto l'uomo di Dio; ponete le mie ossa accanto alle sue. 32 Poiché la parola da lui gridata per ordine dell'Eterno contro l'altare di Betel e contro tutte le case degli alti luoghi che sono nelle città di Samaria, si verificherà certamente”. 33 Dopo questo fatto, Geroboamo non si tirò indietro dalla sua cattiva strada; anzi creò di nuovo dei sacerdoti degli alti luoghi, prendendoli qua e là fra il popolo; chiunque voleva, era da lui consacrato e diventava sacerdote degli alti luoghi. 34 Quella fu, per la casa di Geroboamo, un'occasione di peccato, che attirò su di lei la distruzione e lo sterminio dalla faccia della terra.

Aiia predice la rovina della casa di Geroboamo
14,1 In quel tempo, Abiia, figlio di Geroboamo, si ammalò. 2 Geroboamo disse a sua moglie: “Alzati, ti prego, e travestiti, affinché non si riconosca che tu sei la moglie di Geroboamo, e va' a Silo. Là c'è il profeta Aiia, il quale predisse di me che sarei stato re di questo popolo. 3 Prendi con te dieci pani, delle focacce, un vaso di miele, e va' da lui; egli ti dirà quello che avverrà di questo ragazzo”. 4 La moglie di Geroboamo fece così; si alzò, andò a Silo, e giunse a casa di Aiia. Aiia non poteva vedere, poiché gli si era offuscata la vista per la vecchiaia. 5 Ora l'Eterno aveva detto ad Aiia: “Ecco, la moglie di Geroboamo sta per venire a consultarti riguardo a suo figlio, che è ammalato. Tu parlale così e così. Quando entrerà, fingerà di essere un'altra”. 6 Quando dunque Aiia udì il rumore dei passi di lei che entrava per la porta, disse: “Entra pure, moglie di Geroboamo, perché fingi di essere un'altra? Io sono incaricato di dirti delle cose dure. 7 Va' e di' a Geroboamo: 'Così parla l'Eterno, l'Iddio d'Israele: Io ti ho innalzato in mezzo al popolo, ti ho fatto principe del mio popolo Israele, 8 e ho strappato il regno dalle mani della casa di Davide e l'ho dato a te, ma tu non sei stato come il mio servo Davide il quale osservò i miei comandamenti e mi seguì con tutto il suo cuore, facendo soltanto ciò che è giusto ai miei occhi, 9 e hai fatto peggio di tutti quelli che ti hanno preceduto, e sei andato a farti degli altri dèi e delle immagini fuse per provocarmi a ira e hai gettato me dietro alle tue spalle; 10 per questo ecco che io faccio scendere la rovina sulla casa di Geroboamo, e sterminerò dalla casa di Geroboamo fino all'ultimo uomo, tanto chi è schiavo quanto chi è libero in Israele, e spazzerò la casa di Geroboamo come si spazza lo sterco finché sia tutto sparito. 11 Quelli della casa di Geroboamo che moriranno in città, saranno divorati dai cani, quelli che moriranno per i campi, li divoreranno gli uccelli del cielo; poiché l'Eterno ha parlato. 12 Quanto a te, alzati, vattene a casa tua; non appena avrai messo piede in città, il bambino morirà. 13 Tutto Israele lo piangerà e gli darà sepoltura. Egli è il solo della casa di Geroboamo che sarà messo in un sepolcro, perché è il solo nella casa di Geroboamo in cui si sia trovato qualcosa di buono, rispetto all'Eterno, all'Iddio d'Israele. 14 L'Eterno stabilirà sopra Israele un re, che in quel giorno sterminerà la casa di Geroboamo. E che dico? Non è forse quello che già succede? 15 L'Eterno colpirà Israele, che sarà come una canna agitata nell'acqua; sradicherà Israele da questa buona terra che aveva dato ai loro padri e li disperderà oltre il fiume, perché si sono fatti degli idoli di Astarte provocando l'ira dell'Eterno. 16 E abbandonerà Israele a causa dei peccati che Geroboamo ha commesso e ha fatto commettere a Israele'”. 17 La moglie di Geroboamo si alzò, partì, e giunse a Tirsa; appena mise il piede sulla soglia di casa, il ragazzo morì; 18 lo seppellirono e tutto Israele lo pianse, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunciato per bocca del profeta Aiia, suo servo. 19 Il resto delle azioni di Geroboamo, le sue guerre e il modo in cui regnò, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele. 20 E la durata del regno di Geroboamo fu di ventidue anni; poi si addormentò con i suoi padri, e Nadab, suo figlio, regnò al suo posto.

Il regno di Giuda sotto Roboamo. Invasione di Sisac re d'Egitto. Morte di Roboamo
21 Roboamo, figlio di Salomone, regnò in Giuda. Aveva quarantun anni quando cominciò a regnare, e regnò diciassette anni in Gerusalemme, nella città che l'Eterno si era scelto fra tutte le tribù d'Israele per mettervi il suo nome. Sua madre si chiamava Naama, l'Ammonita. 22 Gli abitanti di Giuda fecero ciò che è male agli occhi dell'Eterno; e con i peccati che commisero provocarono la gelosia dell'Eterno più di quanto avessero fatto i loro padri. 23 Anche loro si eressero degli alti luoghi con delle statue e degli idoli di Astarte su tutte le alte colline e sotto ogni albero verdeggiante. 24 Nel paese c'erano anche degli uomini che si prostituivano. Essi praticarono tutti gli atti abominevoli delle nazioni che l'Eterno aveva scacciato davanti ai figli d'Israele. 25 Il quinto anno del regno di Roboamo, Sisac, re d'Egitto, salì contro Gerusalemme, 26 e portò via i tesori della casa dell'Eterno e i tesori della casa del re; portò via ogni cosa; prese pure tutti gli scudi d'oro che Salomone aveva fatto; 27 al posto dei quali Roboamo fece fare degli scudi di bronzo, e li affidò ai capitani della guardia che custodiva la porta della casa del re. 28 Ogni volta che il re entrava nella casa dell'Eterno, quelli che erano di guardia li portavano; poi li riportavano nella sala della guardia. 29 Il resto delle azioni di Roboamo e tutto quello che egli fece, sta scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 30 Ci fu guerra continua fra Roboamo e Geroboamo. 31 Roboamo si addormentò con i suoi padri e con essi fu sepolto nella città di Davide. Sua madre si chiamava Naama, l'Ammonita. E Abiiam, suo figlio, regnò al suo posto.

Abiiam, re di Giuda
15,1 Il diciottesimo anno del regno di Geroboamo, figlio di Nebat, Abiiam cominciò a regnare sopra Giuda. 2 Regnò tre anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maaca, figlia di Abisalom. 3 Egli si abbandonò a tutti i peccati che suo padre aveva commesso prima di lui, e il suo cuore non fu tutto quanto per l'Eterno, il suo Dio, come era stato il cuore di Davide suo padre. 4 Tuttavia, per amore di Davide, l'Eterno, il suo Dio, gli lasciò una lampada a Gerusalemme, stabilendo suo figlio dopo di lui, e lasciando sussistere Gerusalemme; 5 perché Davide aveva fatto ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno e non si era allontanato in nulla dai suoi comandamenti per tutto il tempo della sua vita, salvo nel fatto di Uria, l'Ittita. 6 Tra Roboamo e Geroboamo vi fu guerra, finché Roboamo visse. 7 Il resto delle azioni di Abiiam e tutto quello che egli fece, sta scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. Vi fu guerra fra Abiiam e Geroboamo. 8 Abiiam si addormentò con i suoi padri, fu sepolto nella città di Davide, e Asa, suo figlio, regnò al suo posto.

Asa, re di Giuda
9 Il ventesimo anno del regno di Geroboamo, re d'Israele, Asa cominciò a regnare sopra Giuda. 10 Regnò quarantun anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maaca, figlia di Abisalom. 11 Asa fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, come aveva fatto Davide suo padre, 12 tolse via dal paese quelli che si prostituivano, fece sparire tutti gli idoli che i suoi padri avevano fatto, 13 e destituì pure dalla dignità di regina sua madre Maaca, perché lei aveva eretto un'immagine ad Astarte; Asa abbatté l'immagine e la bruciò presso il torrente Chidron. 14 Tuttavia gli alti luoghi non furono eliminati, nonostante il cuore di Asa fosse tutto quanto per l'Eterno, durante tutta la sua vita. 15 Egli fece portare nella casa dell'Eterno le cose che suo padre aveva consacrato, e quelle che aveva consacrato egli stesso: argento, oro, vasi. 16 E vi fu guerra fra Asa e Baasa, re d'Israele, tutto il tempo della loro vita. 17 Baasa, re d'Israele, salì contro Giuda e costruì Rama, per impedire che alcuno andasse e venisse dalla parte di Asa, re di Giuda. 18 Allora Asa prese tutto l'argento e l'oro che era rimasto nei tesori della casa dell'Eterno, prese i tesori della casa del re, e mise tutto in mano dei suoi servi, che mandò a Ben-Adad, figlio di Tabrimmon, figlio di Chesion, re di Siria, che abitava a Damasco, per dirgli: 19 “Ci sia alleanza fra me e te, come ci fu fra mio padre e tuo padre. Ecco, io ti mando in dono dell'argento e dell'oro; va', rompi la tua alleanza con Baasa, re d'Israele, affinché egli si ritiri da me”. 20 Ben-Adad diede ascolto al re Asa; mandò i capi del suo esercito contro le città d'Israele ed espugnò Iion, Dan, Abel-Bet-Maaca, tutta la regione di Chinnerot con tutto il paese di Neftali. 21 Quando Baasa ebbe udito questo, cessò di costruire Rama, e rimase a Tirsa. 22 Allora il re Asa convocò tutti quelli di Giuda, senza escludere nessuno; e quelli portarono via le pietre e il legno di cui Baasa si era servito per la costruzione di Rama; e con essi il re Asa costruì Gheba di Beniamino, e Mispa. 23 Il resto di tutte le azioni di Asa, tutte le sue prodezze, tutto quello che egli fece e le città che costruì, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. Ma, nella sua vecchiaia, egli soffrì di male ai piedi. 24 Asa si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto con loro nella città di Davide, suo padre; e Giosafat, suo figlio, regnò al suo posto.

Nadab, re d'Israele
25 Nadab, figlio di Geroboamo, cominciò a regnare sopra Israele il secondo anno di Asa, re di Giuda; e regnò sopra Israele due anni. 26 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, e seguì le orme di suo padre e il peccato nel quale aveva indotto Israele. 27 Baasa, figlio di Aiia, della casa di Issacar, cospirò contro di lui e lo uccise a Ghibbeton, che apparteneva ai Filistei, mentre Nadab e tutto Israele assediavano Ghibbeton. 28 Baasa lo uccise il terzo anno di Asa, re di Giuda, e regnò al suo posto. 29 Appena fu re, sterminò tutta la casa di Geroboamo; non risparmiò anima viva di quella casa, ma la distrusse interamente, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunciato, per bocca del suo servo Aiia di Silo, 30 a causa dei peccati che Geroboamo aveva commesso e fatti commettere a Israele, quando aveva provocato a ira l'Iddio d'Israele. 31 Il resto delle azioni di Nadab e tutto quello che fece, non sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele? 32 E vi fu guerra fra Asa e Baasa, re d'Israele, tutto il tempo della loro vita.

Baasa, re d'Israele
33 Il terzo anno di Asa, re di Giuda, Baasa, figlio di Aiia, cominciò a regnare su tutto Israele. Stava a Tirsa, e regnò ventiquattro anni. 34 Fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno; e seguì le vie di Geroboamo e il peccato che questi aveva fatto commettere a Israele.

16,1 La parola dell'Eterno fu rivolta a Ieu, figlio di Canani, contro Baasa, in questi termini: 2 “Io ti ho innalzato dalla polvere e ti ho fatto principe del mio popolo Israele, ma tu hai seguito le vie di Geroboamo e hai indotto il mio popolo Israele a peccare, in modo da provocarmi a sdegno con i suoi peccati; 3 perciò io spazzerò via Baasa e la sua casa, farò della casa tua quello che ho fatto della casa di Geroboamo, figlio di Nebat. 4 Quelli della famiglia di Baasa che moriranno in città saranno divorati dai cani, quelli che moriranno per i campi li mangeranno gli uccelli del cielo”. 5 Le azioni rimanenti di Baasa, le sue gesta e le sue prodezze, si trovano scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele. 6 Baasa si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto a Tirsa; ed Ela, suo figlio, regnò al suo posto. 7 La parola che l'Eterno aveva pronunciato per bocca del profeta Ieu, figlio di Canani, fu diretta contro Baasa e contro la sua casa, non soltanto a causa di tutto il male che Baasa aveva fatto sotto gli occhi dell'Eterno, provocandolo a ira con l'opera delle sue mani così da imitare la casa di Geroboamo, ma anche perché aveva sterminato quella casa.

Ela, re d'Israele
8 Il ventiseiesimo anno di Asa, re di Giuda, Ela, figlio di Baasa, cominciò a regnare sopra Israele. Stava a Tirsa, e regnò due anni. 9 Zimri, suo servo, comandante della metà dei suoi carri, congiurò contro di lui. Ela stava a Tirsa, bevendo e ubriacandosi in casa di Arsa, prefetto del palazzo di Tirsa, 10 quando Zimri entrò, lo colpì e lo uccise, il ventisettesimo anno di Asa, re di Giuda, e regnò al suo posto. 11 E quando fu re, appena si sedette sul trono, distrusse tutta la casa di Baasa; non gli lasciò neppure un bimbo: né parenti, né amici. 12 Così Zimri sterminò tutta la casa di Baasa, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunciato contro Baasa per bocca del profeta Ieu, 13 a causa di tutti i peccati che Baasa ed Ela, suo figlio, avevano commesso e fatto commettere a Israele, provocando a ira l'Eterno, l'Iddio d'Israele, con i loro idoli. 14 Il resto delle azioni di Ela e tutto quello che egli fece, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele.

Zimri, re d'Israele
15 Il ventisettesimo anno di Asa, re di Giuda, Zimri regnò per sette giorni a Tirsa. Il popolo era accampato contro Ghibbeton, città dei Filistei. 16 E il popolo, accampato in quel luogo, sentì dire: “Zimri ha fatto una congiura e ha perfino ucciso il re!”. Quello stesso giorno, nell'accampamento, tutto Israele proclamò re d'Israele Omri, capo dell'esercito. 17 E Omri con tutto Israele salì da Ghibbeton e assediò Tirsa. 18 Zimri, vedendo che la città era presa, si ritirò nella torre della casa del re, appiccò il fuoco al palazzo reale restando sotto le rovine, e così morì, 19 a causa dei peccati che aveva commesso, facendo ciò che è male agli occhi dell'Eterno, seguendo la via di Geroboamo e abbandonandosi al peccato che questi aveva commesso, inducendo a peccare Israele. 20 Il resto delle azioni di Zimri, la congiura che egli organizzò, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele. 21 Allora il popolo d'Israele si divise in due parti: metà del popolo seguiva Tibni, figlio di Ghinat, per farlo re; l'altra metà seguiva Omri. 22 Ma il popolo che seguiva Omri vinse contro quello che seguiva Tibni, figlio di Ghinat. Tibni morì, e regnò Omri.

Omri, re d'Israele
23 Il trentunesimo anno di Asa, re di Giuda, Omri cominciò a regnare sopra Israele, e regnò dodici anni. Regnò sei anni a Tirsa, 24 poi comprò da Semer il monte di Samaria per due talenti d'argento; costruì una città su quel monte, e alla città che costruì diede il nome di Samaria dal nome di Semer, padrone del monte. 25 Omri fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, e fece peggio di tutti i suoi predecessori; 26 seguì in tutto la via di Geroboamo, figlio di Nebat, e si abbandonò ai peccati che Geroboamo aveva fatto commettere a Israele, provocando lo sdegno dell'Eterno, l'Iddio d'Israele, con i suoi idoli. 27 Il resto delle azioni compiute da Omri e le prodezze da lui fatte, sta tutto scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele. 28 Omri si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto a Samaria e Acab, suo figlio, regnò al suo posto.

Acab, re d'Israele
29 Acab, figlio di Omri, cominciò a regnare sopra Israele il trentottesimo anno di Asa, re di Giuda; e regnò a Samaria, sopra Israele, per ventidue anni. 30 Acab, figlio di Omri, fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno più di tutti quelli che lo avevano preceduto. 31 E, come se fosse stata per lui poca cosa l'abbandonarsi ai peccati di Geroboamo figlio di Nebat, prese per moglie Izebel, figlia di Etbaal, re dei Sidoni, andò a servire Baal, a prostrarsi davanti a lui, 32 ed eresse un altare a Baal, nel tempio di Baal, che costruì a Samaria. 33 Acab fece anche l'idolo di Astarte. Per provocare a sdegno l'Eterno, l'Iddio d'Israele, Acab fece più di quello che avevano fatto tutti i re d'Israele che lo avevano preceduto. 34 Al suo tempo, Chiel di Betel, ricostruì Gerico; ne gettò le fondamenta su Abiram, suo primogenito, e ne rizzò le porte su Segub, il più giovane dei suoi figli, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunciato per bocca di Giosuè, figlio di Nun.

Il profeta Elia davanti ad Acab, al torrente Cherit e a Sarepta
17,1 Elia, il Tisbita, uno di quelli che si erano stabiliti in Galaad, disse ad Acab: “Com'è vero che vive l'Eterno, l'Iddio d'Israele, di cui io sono servo, non ci sarà né rugiada né pioggia in questi anni, se non alla mia parola”. 2 La parola dell'Eterno gli fu rivolta in questi termini: 3 “Parti di qua, dirigiti verso oriente, e nasconditi presso il torrente Cherit, che è di fronte al Giordano. 4 Tu berrai al torrente, e io ho comandato ai corvi che là ti diano da mangiare”. 5 Egli dunque partì e fece secondo la parola dell'Eterno: andò e si stabilì presso il torrente Cherit, che è di fronte al Giordano. 6 E i corvi gli portavano del pane e della carne la mattina, e del pane e della carne la sera; e beveva al torrente. 7 Ma di lì a qualche tempo il torrente rimase asciutto, perché non cadeva pioggia sul paese. 8 Allora la parola dell'Eterno gli fu rivolta in questi termini: 9 “Alzati, va a Sarepta dei Sidoni, e abita là; io ho ordinato a una vedova di là che ti dia da mangiare”. 10 Egli dunque si alzò e andò a Sarepta; e, quando giunse alla porta della città, ecco una donna vedova che raccoglieva della legna. Egli la chiamò, e le disse: “Ti prego, vammi a cercare un po' di acqua in un vaso, perché io beva”. 11 E mentre lei andava a prenderla, egli le gridò dietro: “Portami, ti prego, anche un pezzo di pane”. 12 Lei rispose: “Com'è vero che vive l'Eterno, il tuo Dio, del pane non ne ho, ma ho soltanto una manciata di farina in un vaso e un po' d'olio in un orciolo; ed ecco, sto raccogliendo due pezzi di legno per andare a cuocerla per me e per mio figlio; la mangeremo, e poi moriremo”. 13 Elia le disse: “Non temere; va' e fa' come hai detto; ma fanne prima una piccola focaccia per me, e portamela; poi ne farai per te e per tuo figlio. 14 Poiché così dice l'Eterno, l'Iddio d'Israele: 'Il vaso della farina non si esaurirà e l'orciolo dell'olio non diminuirà, fino al giorno che l'Eterno manderà la pioggia sulla terra'”. 15 Lei andò e fece come le aveva detto Elia e lei, la sua famiglia ed Elia ebbero da mangiare per molto tempo. 16 Il vaso della farina non si esaurì e l'orciolo dell'olio non diminuì, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunciato per bocca di Elia. 17 Dopo queste cose avvenne che il figlio di quella donna, che era la padrona di casa, si ammalò; e la sua malattia fu così grave, che non gli rimase più soffio di vita. 18 Allora la donna disse a Elia: “Che c'è fra me e te, o uomo di Dio? Sei venuto da me per rinnovare la memoria delle mie colpe e far morire mio figlio?”. 19 Egli le rispose: “Dammi tuo figlio”. Lo prese dalle sue braccia, lo portò nella camera di sopra dove lui alloggiava, e lo adagiò sul suo letto. 20 Poi invocò l'Eterno, e disse: “O Eterno, Iddio mio, colpisci di sventura anche questa vedova, della quale io sono ospite, facendole morire il figlio?”. 21 Si distese quindi tre volte sul ragazzo e invocò l'Eterno, dicendo: “O Eterno, Iddio mio, ti prego, torni l'anima di questo ragazzo in lui!”. 22 L'Eterno esaudì la voce di Elia: l'anima del ragazzo tornò in lui, ed egli tornò in vita. 23 Elia prese il fanciullo, lo portò giù dalla camera al piano terra della casa, e lo restituì a sua madre, dicendole: “Guarda! tuo figlio è vivo”. 24 Allora la donna disse a Elia: “Ora riconosco che tu sei un uomo di Dio, e che la parola dell'Eterno che è nella tua bocca è verità”.

Elia e i profeti di Baal
18,1 Molto tempo dopo, nel corso del terzo anno, la parola dell'Eterno fu rivolta a Elia in questi termini: “Va', presentati ad Acab, e io manderò la pioggia sul paese”. 2 Allora Elia andò a presentarsi ad Acab. La carestia era grave in Samaria. 3 E Acab mandò a chiamare Abdia, che era il sovrintendente del palazzo. Abdia era molto timorato dell'Eterno; 4 e quando Izebel sterminava i profeti dell'Eterno, Abdia aveva preso cento profeti, li aveva nascosti cinquanta in una spelonca e cinquanta in un'altra, e li aveva nutriti con del pane e dell'acqua. 5 Acab disse ad Abdia: “Va' per il paese, verso tutte le sorgenti e tutti i ruscelli; forse troveremo dell'erba e potremo conservare in vita i cavalli e i muli, e non avremo bisogno di uccidere parte del bestiame”. 6 Si divisero dunque il paese da percorrere; Acab andò da solo da una parte e Abdia da solo dall'altra. 7 Mentre Abdia era in viaggio, ecco che gli venne incontro Elia; e Abdia, avendolo riconosciuto, si prostrò con la faccia a terra, e disse: “Sei tu il mio signore Elia?”. 8 Egli rispose: “Sono io; va' a dire al tuo signore: 'Ecco qua Elia'”. 9 Ma Abdia replicò: “Che peccato ho mai commesso, che tu dia il tuo servo nelle mani di Acab, perché egli mi faccia morire? 10 Com'è vero che l'Eterno, il tuo Dio, vive, non c'è nazione né regno dove il mio signore non abbia mandato a cercarti; e quando gli si diceva: 'Egli non è qui', faceva giurare il regno e la nazione, che non ti avevano davvero trovato. 11 E ora tu dici: 'Va' a dire al tuo signore: Ecco qua Elia!'. 12 Succederà che, quando io sarò partito da te, lo Spirito dell'Eterno ti trasporterà non so dove; io andrò a riferirlo ad Acab e lui, non trovandoti, mi ucciderà. Eppure, il tuo servo teme l'Eterno fin dalla sua giovinezza! 13 Non hanno riferito al mio signore ciò che io feci quando Izebel uccideva i profeti dell'Eterno? Come nascosi cento uomini di quei profeti dell'Eterno, cinquanta in una spelonca e cinquanta in un'altra, e li nutrii con del pane e dell'acqua? 14 E ora tu dici: 'Va' a dire al tuo signore: Ecco qua Elia!'. Ma egli mi ucciderà!”. 15 Ed Elia rispose: “Com'è vero che vive l'Eterno degli eserciti di cui sono servo, oggi mi presenterò ad Acab”. 16 Abdia dunque andò a trovare Acab e gli diede il messaggio; e Acab andò incontro a Elia. 17 Appena Acab vide Elia, gli disse: “Sei tu colui che mette sottosopra Israele?”. 18 Elia rispose: “Non sono io che metto sottosopra Israele, ma tu e la casa di tuo padre, perché avete abbandonato i comandamenti dell'Eterno, e tu sei andato dietro ai Baali. 19 Adesso fa' radunare tutto Israele presso di me sul monte Carmelo, insieme ai quattrocentocinquanta profeti di Baal e ai quattrocento profeti di Astarte che mangiano alla mensa di Izebel”. 20 Acab mandò a chiamare tutti i figli d'Israele, e radunò quei profeti sul monte Carmelo. 21 Allora Elia si avvicinò a tutto il popolo, e disse: “Fino a quando zoppicherete dai due lati? Se l'Eterno è Dio, seguitelo; se poi lo è Baal, seguite lui”. Il popolo non gli rispose parola. 22 Allora Elia disse al popolo: “Sono rimasto solo io dei profeti dell'Eterno, mentre i profeti di Baal sono in quattrocentocinquanta. 23 Ci siano dati dunque due giovenchi; quelli ne scelgano uno per loro, lo facciano a pezzi e lo mettano sulla legna, senza appiccare il fuoco; anch'io preparerò l'altro giovenco, lo metterò sulla legna, e non appiccherò il fuoco. 24 Quindi invocate voi il nome del vostro dio, e io invocherò il nome dell'Eterno; il dio che risponderà mediante il fuoco, egli è Dio”. Tutto il popolo rispose e disse: “Ben detto!”. 25 Allora Elia disse ai profeti di Baal: “Sceglietevi uno dei giovenchi; preparatelo per primi, poiché siete i più numerosi; e invocate il vostro dio, ma non appiccate il fuoco”. 26 E quelli presero il giovenco che fu dato loro, e lo prepararono; poi invocarono il nome di Baal dalla mattina fino a mezzogiorno, dicendo: “O Baal, rispondici!”. Ma non si udì né voce né risposta; e saltavano intorno all'altare che avevano fatto. 27 A mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro e a dire: “Gridate forte; poiché egli è dio, ma sta meditando, è indaffarato o è in viaggio; può anche darsi che dorma e si risveglierà”. 28 E quelli si misero a gridare ad alta voce, e a farsi delle incisioni addosso, secondo il loro costume, con delle spade e delle lance, finché grondavano sangue. 29 E, passato mezzogiorno, quelli profetizzarono fino all'ora in cui si offriva l'oblazione, senza che si udisse voce o risposta o ci fosse chi desse loro retta. 30 Allora Elia disse a tutto il popolo: “Avvicinatevi a me!”. E tutto il popolo si avvicinò a lui; Elia restaurò l'altare dell'Eterno che era stato demolito. 31 Poi prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei figli di Giacobbe, al quale l'Eterno aveva detto: “Il tuo nome sarà Israele”. 32 Con quelle pietre costruì un altare al nome dell'Eterno, e fece intorno all'altare un fosso, della capacità di due misure di grano. 33 Poi vi sistemò la legna, fece a pezzi il giovenco, e lo pose sopra la legna. 34 E disse: “Riempite quattro vasi d'acqua, e versatela sull'olocausto e sulla legna”. Di nuovo disse: “Fatelo una seconda volta”. E quelli lo fecero una seconda volta. E disse ancora: “Fatelo per la terza volta”. E quelli lo fecero per la terza volta. 35 L'acqua scorreva intorno all'altare, ed egli riempì d'acqua anche il fosso. 36 Nell'ora in cui si offriva l'oblazione, il profeta Elia si avvicinò e disse: “O Eterno, Dio di Abraamo, di Isacco e d'Israele, fa' che oggi si conosca che tu sei Dio in Israele, che io sono tuo servo, e che ho fatto tutte queste cose per ordine tuo. 37 Rispondimi, o Eterno, rispondimi, affinché questo popolo riconosca che tu, o Eterno, sei Dio, e che tu sei colui che converte il loro cuore!”. 38 Allora cadde il fuoco dell'Eterno, e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e la polvere, e prosciugò l'acqua che era nel fosso. 39 Tutto il popolo, visto ciò, si gettò con la faccia a terra, e disse: “L'Eterno è Dio! L'Eterno è Dio!”. 40 Ed Elia disse loro: “Prendete i profeti di Baal; neppure uno ne scampi!”. Quelli li presero, ed Elia li fece scendere al torrente Chison, e là li sgozzò. 41 Poi Elia disse ad Acab: “Risali, mangia e bevi, poiché già si ode rumore di grande pioggia”. 42 Acab risalì per mangiare e bere; ma Elia salì in vetta al Carmelo; si gettò a terra, si mise la faccia tra le ginocchia, 43 e disse al suo servo: “Ora va' su, e guarda dalla parte del mare!”. Egli andò su, guardò, e disse: “Non c'è nulla”. Elia gli disse: “Ritornaci sette volte!”. 44 E la settima volta, il servo disse: “Ecco una nuvoletta grossa come la palma della mano, che sale dal mare”. Ed Elia: “Sali e di' ad Acab: 'Attacca i cavalli al carro e scendi, che la pioggia non ti fermi'”. 45 E in un momento il cielo si oscurò di nubi, il vento si scatenò, e cadde una grande pioggia. Acab montò sul suo carro, e se ne andò a Izreel. 46 E la mano dell'Eterno fu sopra Elia, il quale si cinse i fianchi e corse davanti ad Acab fino all'ingresso di Izreel.

Elia nel deserto
19,1 Acab raccontò a Izebel tutto quello che Elia aveva fatto, e come aveva ucciso con la spada tutti i profeti. 2 Allora Izebel inviò un messaggero a Elia per dirgli: “Gli dèi mi trattino con tutto il loro rigore, se domani a quest'ora non farò della tua vita quello che tu hai fatto della vita di ognuno di quelli”. 3 Elia, vedendo questo, si alzò, e se ne andò per salvarsi la vita; giunse a Beer-Sceba, che appartiene a Giuda, e lì lasciò il suo servo; 4 ma egli si inoltrò nel deserto una giornata di cammino, andò a sedersi sotto una ginestra, ed espresse il desiderio di morire, dicendo: “Basta! Prendi ora, o Eterno, l'anima mia, poiché io non valgo più dei miei padri!”. 5 Poi si coricò e si addormentò sotto la ginestra; quando ecco che un angelo lo toccò, e gli disse: “Alzati e mangia”. 6 Egli guardò, e vide vicino al suo capo una focaccia cotta su delle pietre calde, e una brocca d'acqua. Egli mangiò e bevve, poi si coricò di nuovo. 7 L'angelo dell'Eterno tornò la seconda volta, lo toccò, e disse: “Alzati e mangia, poiché il cammino è troppo lungo per te”. 8 Egli si alzò, mangiò e bevve; e per la forza che quel cibo gli diede, camminò quaranta giorni e quaranta notti fino a Oreb, il monte di Dio. 9 Là entrò in una caverna, e vi passò la notte. Ed ecco, gli fu rivolta la parola dell'Eterno, in questi termini: “Che fai tu qui, Elia?”. 10 Egli rispose: “Io sono stato mosso da una grande gelosia per l'Eterno, per l'Iddio degli eserciti, perché i figli d'Israele hanno abbandonato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari, e hanno ucciso con la spada i tuoi profeti; sono rimasto solo io, e cercano di togliermi la vita”. 11 Iddio gli disse: “Esci fuori e fermati sul monte, davanti all'Eterno”. Ed ecco passava l'Eterno. Un vento forte, impetuoso, spaccava i monti e spezzava le rocce davanti all'Eterno, ma l'Eterno non era nel vento. E, dopo il vento, un terremoto; ma l'Eterno non era nel terremoto. 12 E, dopo il terremoto, un fuoco; ma l'Eterno non era nel fuoco. E, dopo il fuoco, un suono dolce e sommesso. 13 Come Elia l'ebbe udito, si coprì il volto con il mantello, uscì fuori, e si fermò all'ingresso della caverna; ed ecco che una voce giunse fino a lui, e disse: “Che fai tu qui, Elia?”: 14 Egli rispose: “Io sono stato mosso da una gran gelosia per l'Eterno, per l'Iddio degli eserciti, perché i figli d'Israele hanno abbandonato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari, e hanno ucciso con la spada i tuoi profeti; sono rimasto solo io, e cercano di togliermi la vita”. 15 L'Eterno gli disse: “Va', rifa' la strada del deserto, fino a Damasco; e quando sarai giunto là, ungerai Azael come re di Siria; 16 ungerai pure Ieu, figlio di Nimsi, come re d'Israele, e ungerai Eliseo, figlio di Safat da Abel-Meola, come profeta, al posto tuo. 17 Chi sarà sopravvissuto alla spada di Azael, sarà ucciso da Ieu; e chi sarà sopravvissuto alla spada di Ieu, sarà ucciso da Eliseo. 18 Ma io lascerò in Israele un residuo di settemila uomini, tutti quelli il cui ginocchio non si è piegato davanti a Baal, e la cui bocca non lo ha baciato”.

Vocazione di Eliseo
19 Elia partì di là e trovò Eliseo, figlio di Safat, il quale arava, avendo dodici paia di buoi davanti a sé; ed egli stesso guidava il dodicesimo paio. Elia, avvicinatosi a lui, gli gettò addosso il suo mantello. 20 Eliseo, lasciati i buoi, corse dietro a Elia, e disse: “Ti prego, lascia che io vada a dare un bacio a mio padre e a mia madre, e poi ti seguirò”. Elia gli rispose: “Va' e torna; ma pensa a ciò che ti ho fatto!”. 21 Dopo essersi allontanato da Elia, Eliseo tornò a prendere un paio di buoi, e li offrì in sacrificio; con la legna degli attrezzi dei buoi ne cosse la carne e la diede alla gente, che la mangiò. Poi si alzò, seguì Elia, e si mise al suo servizio.

Vittorie di Acab sopra Ben-Adad, re di Siria. Prima vittoria
20,1 Ben-Adad, re di Siria, radunò tutto il suo esercito; aveva con sé trentadue re, cavalli e carri; poi salì, cinse d'assedio Samaria, e la attaccò. 2 Inviò dei messaggeri nella città, che dicessero ad Acab, re d'Israele: 3 “Così dice Ben-Adad: 'Il tuo argento e il tuo oro sono miei; così pure le tue mogli e i tuoi figli più belli sono cosa mia'”. 4 Il re d'Israele rispose: “Come dici tu, o re mio signore, io sono tuo con tutte le cose mie”. 5 I messaggeri tornarono di nuovo e dissero: “Così parla Ben-Adad: 'Io ti avevo mandato a dire che tu mi dessi il tuo argento e il tuo oro, le tue mogli e i tuoi figli; 6 invece, domani, a quest'ora, manderò da te i miei servi, i quali rovisteranno la tua casa e le case dei tuoi servi, e metteranno le mani su tutto quello che hai di più caro, e lo porteranno via'”. 7 Allora il re d'Israele chiamò tutti gli anziani del paese, e disse: “Guardate, vi prego, e vedete come quest'uomo cerca la nostra rovina; poiché mi ha mandato a chiedere le mie mogli, i miei figli, il mio argento e il mio oro, e io non gli ho rifiutato nulla”. 8 Tutti gli anziani e tutto il popolo gli dissero: “Non lo ascoltare e non acconsentire!”. 9 Acab dunque rispose ai messaggeri di Ben-Adad: “Dite al re, mio signore: 'Tutto quello che facesti dire al tuo servo, la prima volta, io lo farò; ma questo non lo posso fare'”. I messaggeri se ne andarono e portarono la risposta a Ben-Adad. 10 Ben-Adad mandò a dire ad Acab: “Gli dèi mi trattino con tutto il loro rigore, se la polvere di Samaria basterà a riempire il pugno di tutta la gente che mi segue!”. 11 Il re d'Israele rispose: “Ditegli così: 'Chi cinge le armi non si glori come chi le depone'”. 12 Quando Ben-Adad ricevette quella risposta stava bevendo con i re sotto le tende; e disse ai suoi servi: “Disponetevi in ordine!” e quelli si disposero ad attaccare la città. 13 Quando ecco un profeta si avvicinò ad Acab, re d'Israele, e disse: “Così dice l'Eterno: 'Vedi tu questa grande moltitudine? Ecco, oggi io la darò in tuo potere, e tu saprai che io sono l'Eterno'”. 14 Acab disse: “Per mezzo di chi?”. Egli rispose: “Così dice l'Eterno: 'Per mezzo dei servi dei capi delle province'”. Acab riprese: “Chi comincerà la battaglia?”. L'altro rispose: “Tu”. 15 Allora Acab fece la rassegna dei servi dei capi delle province, ed erano duecentotrentadue; e dopo questi fece la rassegna di tutto il popolo, di tutti i figli d'Israele, ed erano settemila. 16 Essi fecero una sortita sul mezzogiorno, mentre Ben-Adad stava bevendo e ubriacandosi sotto le tende con i trentadue re, venuti in suo aiuto. 17 I servi dei capi delle province uscirono fuori per primi. Ben-Adad mandò a vedere, e gli fu riferito: “È uscita gente da Samaria”. 18 Il re disse: “Se sono usciti per la pace, prendeteli vivi; se sono usciti per la guerra, prendeteli vivi ugualmente!”. 19 E quando quei servi dei capi delle province e l'esercito che li seguiva furono usciti dalla città, 20 ciascuno di loro uccise il suo uomo. I Siri si diedero alla fuga, gli Israeliti li inseguirono, e Ben-Adad, re di Siria fuggì a cavallo con alcuni cavalieri. 21 Anche il re d'Israele uscì, mise in fuga cavalli e carri, e fece una grande strage fra i Siri. 22 Allora il profeta si avvicinò al re d'Israele, e gli disse: “Va', rinforzati; considera bene quello che dovrai fare; perché di qui a un anno, il re di Siria marcerà contro di te”.

Seconda vittoria di Acab sopra Ben-Adad
23 I servi del re di Siria gli dissero: “Gli dèi d'Israele sono dèi di montagna; per questo ci hanno vinti; ma diamo la battaglia in pianura, e li vinceremo di certo. 24 E tu fa' questo: togli ognuno di quei re dal suo luogo, e al posto loro sostituiscili con dei capitani; 25 formati quindi un esercito pari a quello che hai perso, con altrettanti cavalli e altrettanti carri; poi daremo battaglia a costoro in pianura e li vinceremo di certo”. Egli accettò il loro consiglio, e fece così. 26 L'anno seguente Ben-Adad fece la rassegna dei Siri, e salì verso Afec per combattere contro Israele. 27 Anche i figli d'Israele furono passati in rassegna e forniti di viveri; quindi mossero contro i Siri, e si accamparono di fronte a loro: sembravano due minuscole greggi di capre di fronte ai Siri che inondavano il paese. 28 Allora l'uomo di Dio si avvicinò al re d'Israele, e gli disse: “Così dice l'Eterno: 'Poiché i Siri hanno detto: L'Eterno è Dio dei monti e non è Dio delle valli, io ti darò nelle mani tutta questa grande moltitudine; e voi conoscerete che io sono l'Eterno'”. 29 E rimasero accampati gli uni di fronte agli altri per sette giorni; il settimo giorno si attaccò battaglia, e i figli d'Israele uccisero dei Siri, in un giorno, centomila fanti. 30 I superstiti si rifugiarono nella città di Afec, dove le mura caddero sui ventisettemila uomini che erano rimasti. Anche Ben-Adad fuggì e, giunto nella città, cercava rifugio di camera in camera. 31 I suoi servi gli dissero: “Ecco, abbiamo sentito dire che i re della casa d'Israele sono dei re clementi; lascia dunque che ci mettiamo dei sacchi sui fianchi, delle corde al collo e usciamo incontro al re d'Israele; forse egli ti salverà la vita”. 32 Così essi si misero dei sacchi intorno ai fianchi e delle corde al collo, andarono dal re d'Israele, e dissero: “Il tuo servo Ben-Adad dice: 'Ti prego, lasciami la vita!'”. Acab rispose: “È ancora vivo? lui è mio fratello”. 33 Quegli uomini presero questo come un buon presagio, e subito vollero accertarsi se quello era proprio il suo sentimento, e gli dissero: “Ben-Adad è dunque tuo fratello!”. Egli rispose: “Andate, e conducetelo qua”. Ben-Adad si recò da Acab, il quale lo fece salire sul suo carro. 34 E Ben-Adad gli disse: “Io ti restituirò le città che mio padre tolse a tuo padre; e tu ti stabilirai dei mercati in Damasco, come mio padre se ne era stabiliti in Samaria”. “E io”, riprese Acab, “con questo patto ti lascerò andare”; così Acab stabilì il patto con lui, e lo lasciò andare.

Acab ripreso per il suo atto
35 Allora uno dei figli dei profeti disse per ordine dell'Eterno al suo compagno: “Ti prego, colpiscimi!”. Ma egli non volle colpirlo. 36 Allora il primo gli disse: “Poiché tu non hai ubbidito alla voce dell'Eterno, ecco, appena sarai partito da me, un leone ti ucciderà”. E, appena quello fu partito da lui, un leone lo incontrò e lo uccise. 37 Poi quel profeta trovò un altro uomo, e gli disse: “Ti prego, colpiscimi!”. Ed egli lo colpì e lo ferì. 38 Allora il profeta andò ad aspettare il re sulla strada, e cambiò il suo aspetto mettendosi una benda sugli occhi. 39 E quando il re passava, si mise a gridare e disse al re: “Il tuo servo si trovava in piena battaglia; quando ecco uno si avvicina, mi porta un uomo e mi dice: 'Custodisci quest'uomo; se mai venisse a mancare, la tua vita pagherà per la sua, oppure pagherai un talento d'argento'. 40 Mentre il tuo servo era occupato qua e là quell'uomo sparì”. Il re d'Israele gli disse: “Quella è la tua sentenza; l'hai pronunciata tu stesso”. 41 Allora egli si tolse immediatamente la benda dagli occhi e il re d'Israele riconobbe che era uno dei profeti. 42 E il profeta disse al re: “Così dice l'Eterno: 'Poiché ti sei lasciato sfuggire di mano l'uomo che io avevo votato allo sterminio, la tua vita pagherà per la sua, e il tuo popolo per il suo popolo'”. 43 E il re d'Israele se ne tornò a casa sua triste e irritato, e si recò a Samaria.

La vigna di Nabot. Condotta scellerata di Acab e di sua moglie Izebel
21,1 Dopo queste cose avvenne che Nabot d'Izreel aveva a Izreel una vigna vicina al palazzo di Acab, re di Samaria. 2 Acab parlò a Nabot, e gli disse: “Dammi la tua vigna, di cui voglio farmi un orto, perché è contigua alla mia casa; e al suo posto ti darò una vigna migliore; o, se più ti conviene, te ne pagherò il valore in denaro”. 3 Ma Nabot rispose ad Acab: “Mi guardi l'Eterno dal darti l'eredità dei miei padri!”. 4 Acab se ne tornò a casa sua triste e irritato per le parole dette da Nabot d'Izreel: “Io non ti darò l'eredità dei miei padri!”. Si gettò sul suo letto, voltò la faccia verso il muro, e non prese cibo. 5 Allora Izebel, sua moglie, andò da lui e gli disse: “Perché hai lo spirito così rattristato, e non mangi?”. 6 Lui le rispose: “Perché ho parlato a Nabot d'Izreel e gli ho detto: 'Dammi la tua vigna per il denaro che vale; o, se preferisci, ti darò un'altra vigna invece di quella'; ed egli mi ha risposto: 'Io non ti darò la mia vigna!'”. 7 Izebel, sua moglie, gli disse: “Sei tu, sì o no, che eserciti la sovranità sopra Israele? alzati, prendi cibo, e sta' di buon animo; la vigna di Nabot d'Izreel te la farò avere io”. 8 Scrisse delle lettere a nome di Acab, le sigillò con il suo sigillo, e le mandò agli anziani e ai notabili della città di Nabot che abitavano insieme a lui. 9 In quelle lettere scrisse così: “Bandite un digiuno, e fate sedere Nabot in prima fila davanti al popolo; 10 e mettetegli di fronte due malfattori, i quali depongano contro di lui, dicendo: 'Tu hai maledetto Iddio e il re'; poi conducetelo fuori dalla città, lapidatelo, e così muoia”. 11 La gente della città di Nabot, gli anziani e i notabili che abitavano nella città, fecero come Izebel aveva ordinato loro, secondo quanto era scritto nelle lettere che lei aveva mandato loro. 12 Bandirono il digiuno, e fecero sedere Nabot davanti al popolo; 13 i due malfattori vennero a mettersi di fronte a lui; e questi malfattori deposero così contro di lui, davanti al popolo: “Nabot ha maledetto Iddio e il re”. Allora lo condussero fuori dalla città, lo lapidarono, ed egli morì. 14 Poi mandarono a dire a Izebel: “Nabot è stato lapidato ed è morto”. 15 Quando Izebel ebbe udito che Nabot era stato lapidato ed era morto, disse ad Acab: “Alzati, prendi possesso della vigna di Nabot d'Izreel, che egli rifiutò di darti per denaro; perché Nabot non vive più, è morto”. 16 Quando Acab ebbe udito che Nabot era morto, si alzò per scendere alla vigna di Nabot d'Izreel, e prenderne possesso. 17 Allora la parola dell'Eterno fu rivolta a Elia, il Tisbita, in questi termini: 18 “Alzati, scendi incontro ad Acab, re d'Israele, che sta in Samaria; ecco, egli è nella vigna di Nabot, dove è sceso per prenderne possesso. 19 E gli parlerai in questo modo: 'Così dice l'Eterno: Dopo aver commesso un omicidio, vieni a prendere possesso!'. E gli dirai: 'Così dice l'Eterno: Nello stesso luogo dove i cani hanno leccato il sangue di Nabot, i cani leccheranno pure il tuo sangue'”. 20 Acab disse a Elia: “Mi hai trovato, nemico mio?”. Elia rispose: “Sì ti ho trovato, perché ti sei venduto a fare ciò che è male agli occhi dell'Eterno. 21 Ecco, io ti farò venire addosso la sciagura, ti spazzerò via, e sterminerò della casa di Acab ogni maschio, schiavo o libero che sia, in Israele; 22 e ridurrò la tua casa come la casa di Geroboamo, figlio di Nebat, e come la casa di Baasa, figlio di Aiia, perché tu mi hai provocato a ira e hai fatto peccare Israele. 23 Anche riguardo a Izebel l'Eterno parla e dice: 'I cani divoreranno Izebel sotto le mura d'Izreel. 24 Quelli di Acab che moriranno in città saranno divorati dai cani, e quelli che moriranno nei campi saranno mangiati dagli uccelli del cielo'”. 25 In verità non c'è mai stato nessuno che, come Acab, si sia venduto a fare ciò che è male agli occhi dell'Eterno, perché era istigato da sua moglie Izebel. 26 E si comportò in modo abominevole, andando dietro agli idoli, come avevano fatto gli Amorei che l'Eterno aveva scacciato davanti ai figli d'Israele. - 27 Quando Acab ebbe udito queste parole, si stracciò le vesti, si coprì il corpo con un sacco, e digiunò; dormiva avvolto nel sacco, e camminava a passo lento. 28 E la parola dell'Eterno fu rivolta a Elia, il Tisbita, in questi termini: 29 “Hai visto come Acab si è umiliato davanti a me? Poiché egli si è umiliato davanti a me, io non farò venire la sciagura mentre egli sarà vivo; ma manderò la sciagura sulla sua casa, durante la vita di suo figlio”.

Acab e Giosafat in guerra contro i Siri. Ravvicinamento di Acab e Giosafat
22,1 Passarono tre anni senza guerra tra la Siria e Israele. 2 Ma il terzo anno Giosafat, re di Giuda, scese a trovare il re d'Israele. 3 Ora il re d'Israele aveva detto ai suoi servi: “Non sapete voi che Ramot di Galaad è nostra, e noi ce ne stiamo tranquilli senza toglierla dalle mani del re di Siria?”. 4 E disse a Giosafat: “Vuoi venire con me alla guerra contro Ramot di Galaad?”. Giosafat rispose al re d'Israele: “Conta su di me come su te stesso, sulla mia gente come sulla tua, sui miei cavalli come sui tuoi”. 5 E Giosafat disse al re d'Israele: “Ti prego, consulta oggi la parola dell'Eterno”. 6 Allora il re d'Israele radunò i profeti, in numero di circa quattrocento, e disse loro: “Devo andare a fare guerra a Ramot di Galaad, o no?”. Quelli risposero: “Va', e il Signore la darà nelle mani del re”. 7 Ma Giosafat disse: “Non c'è qui nessun altro profeta dell'Eterno da poter consultare?”. 8 Il re d'Israele rispose a Giosafat: “C'è ancora un uomo per mezzo del quale si potrebbe consultare l'Eterno; ma io lo odio perché non mi predice mai nulla di buono, ma soltanto del male: è Micaia, figlio di Imla”. E Giosafat disse: “Non dica così il re!”. 9 E allora il re d'Israele chiamò un eunuco, e gli disse: “Fa' venire presto Micaia, figlio di Imla”.

Consultazione di Micaia
10 Il re d'Israele e Giosafat, re di Giuda, sedevano ciascuno sul suo trono, vestiti dei loro abiti reali, nell'aia che è all'ingresso della porta di Samaria; e tutti i profeti profetizzavano davanti a loro. 11 Sedechia, figlio di Chenaana, si era fatto delle corna di ferro, e disse: “Così dice l'Eterno: 'Con queste corna colpirai i Siri finché tu non li abbia completamente distrutti'”. 12 E tutti i profeti profetizzavano nello stesso modo, dicendo: “Sali contro Ramot di Galaad, e vincerai; l'Eterno la darà nelle mani del re”. 13 Ora il messaggero che era andato a chiamare Micaia, gli parlò così: “Ecco, i profeti tutti, concordi, predicono del bene al re; ti prego, sia il tuo parlare come il parlare di ognuno di loro, e predici del bene!”. 14 Ma Micaia rispose: “Com'è vero che l'Eterno vive, io dirò quello che mi dirà l'Eterno”. 15 E, quando fu giunto davanti al re, il re gli disse: “Micaia, dobbiamo andare a far guerra a Ramot di Galaad, o no?”. Egli rispose: “Va' pure, tu vincerai; l'Eterno la darà nelle mani del re”. 16 E il re gli disse: “Quante volte dovrò scongiurarti di non dirmi altro che la verità nel nome dell'Eterno?”. 17 Micaia rispose: “Ho visto tutto Israele disperso su per i monti, come pecore che non hanno pastore; e l'Eterno ha detto: 'Questa gente non ha padrone; se ne torni ciascuno in pace a casa sua'”. 18 E il re d'Israele disse a Giosafat: “Non te l'ho detto che costui non mi avrebbe predetto nulla di buono, ma soltanto del male?”. 19 Micaia replicò: “Perciò ascolta la parola dell'Eterno. Io ho visto l'Eterno che sedeva sul suo trono, e tutto l'esercito del cielo che gli stava intorno a destra e a sinistra. 20 L'Eterno disse: 'Chi sedurrà Acab affinché salga a Ramot di Galaad e vi muoia?'. Chi rispose in un modo e chi in un altro. 21 Allora si fece avanti uno spirito, il quale si presentò davanti all'Eterno, e disse: 'Lo sedurrò io'. 22 L'Eterno gli disse: 'E come?'. Egli rispose: 'Io uscirò, e sarò spirito di menzogna in bocca a tutti i suoi profeti'. L'Eterno gli disse: 'Sì, riuscirai a sedurlo; esci, e fa' così'. 23 E ora ecco che l'Eterno ha posto uno spirito di menzogna in bocca a tutti questi tuoi profeti; ma l'Eterno ha pronunciato del male contro di te”. 24 Allora Sedechia, figlio di Chenaana, si avvicinò, diede uno schiaffo a Micaia, e disse: “Per dove è passato lo Spirito dell'Eterno quando è uscito da me per parlare a te?”. 25 Micaia rispose: “Lo vedrai il giorno che andrai di camera in camera per nasconderti!”. 26 Il re d'Israele disse a uno dei suoi servi: “Prendi Micaia, portalo da Ammon, governatore della città, e da Ioas, figlio del re, e di' loro: 27 'Così dice il re: Mettete costui in prigione, nutritelo di pane e acqua di afflizione, finché io ritorni sano e salvo'”. 28 Allora Micaia disse: “Se tu ritorni sano e salvo, non sarà l'Eterno che avrà parlato per bocca mia”. E aggiunse: “Udite questo, o voi popoli tutti!”.

Esito della battaglia. Morte di Acab
29 Il re d'Israele e Giosafat, re di Giuda, marciarono dunque contro Ramot di Galaad. 30 E il re d'Israele disse a Giosafat: “Io mi travestirò per andare in battaglia; ma tu indossa i tuoi abiti reali”. E il re d'Israele si travestì e andò in battaglia. 31 Ora il re di Siria aveva dato quest'ordine ai trentadue capitani dei suoi carri: “Non combattete contro nessuno, piccolo o grande, ma soltanto contro il re d'Israele”. 32 Quando i capitani dei carri scorsero Giosafat dissero: “Certo, quello è il re d'Israele”, e si volsero contro di lui per attaccarlo; ma Giosafat lanciò un grido. 33 Allora i capitani si accorsero che non era lui il re d'Israele, e smisero di assalirlo. 34 Ora qualcuno tirò a caso la freccia del suo arco, e ferì il re d'Israele tra la corazza e le falde; allora il re disse al suo cocchiere: “Svolta, portami fuori dal campo, perché sono ferito”. 35 Ma la battaglia fu così cruenta quel giorno, che il re fu trattenuto sul suo carro di fronte ai Siri, e morì verso sera; il sangue della sua ferita era colato nel fondo del carro. 36 E mentre il sole tramontava, un grido corse per tutto l'accampamento: “Ognuno alla sua città! Ognuno al suo paese!”. 37 Così il re morì, fu portato a Samaria, e in Samaria fu sepolto. 38 Quando si lavò il carro presso lo stagno di Samaria - in quell'acqua si lavavano le prostitute - i cani leccarono il sangue di Acab, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunciato. 39 Il resto delle azioni di Acab, tutto quello che fece, la casa d'avorio che costruì e tutte le città che costruì, tutto questo sta scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele. 40 Così Acab si addormentò con i suoi padri, e Acazia, suo figlio, regnò al suo posto.

Giosafat, re di Giuda; Acazia, re d'Israele
41 Giosafat, figlio di Asa, cominciò a regnare sopra Giuda, il quarto anno di Acab, re d'Israele. 42 Giosafat aveva trentacinque anni quando cominciò a regnare, e regnò venticinque anni a Gerusalemme. Il nome di sua madre era Azuba, figlia di Sili. 43 Egli camminò in tutto per le vie di Asa suo padre, e non se ne allontanò, facendo ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno. 44 Tuttavia gli alti luoghi non scomparvero; il popolo offriva ancora sacrifici e profumi sugli alti luoghi. 45 Giosafat visse in pace con il re d'Israele. 46 Il resto delle azioni di Giosafat, le prodezze che fece e le sue guerre sono scritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 47 Egli fece sparire dal paese il resto degli uomini che si prostituivano, che erano rimasti dal tempo di Asa suo padre. 48 A quel tempo non c'era re a Edom, e un governatore fungeva da re. 49 Giosafat costruì delle navi di Tarsis per andare a Ofir in cerca d'oro; ma poi non andò, perché le navi naufragarono a Esion-Gheber. 50 Allora Acazia, figlio d'Acab, disse a Giosafat: “Lascia che i miei servi vadano con i tuoi servi sulle navi!”. Ma Giosafat non volle. 51 E Giosafat si addormentò con i suoi padri, e con essi fu sepolto nella città di Davide, suo padre; e Ieoram, suo figlio, regnò al suo posto. 52 Acazia, figlio di Acab, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria il diciassettesimo anno di Giosafat, re di Giuda, e regnò due anni sopra Israele. 53 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, e camminò per la via di suo padre, per la via di sua madre e per la via di Geroboamo, figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele. 54 E servì Baal, si prostrò davanti a lui, e provocò a sdegno l'Eterno, l'Iddio d'Israele, esattamente come aveva fatto suo padre.

1Re 11

Salomone trascinato all'idolatria. Sdegno di Dio contro di lui
1 Il re Salomone, oltre la figlia del Faraone, amò molte donne straniere: delle Moabite, delle Ammonite, delle Idumee, delle Sidonie, delle Ittite, 2 donne appartenenti ai popoli dei quali l'Eterno aveva detto ai figli d'Israele: “Non andate da loro e non vengano loro da voi; poiché certo pervertirebbero il vostro cuore per farvi seguire i loro dèi”. A tali donne si unì Salomone nei suoi amori. 3 Ebbe settecento principesse per mogli e trecento concubine; e le sue mogli gli pervertirono il cuore; 4 perciò, al tempo della vecchiaia di Salomone, le sue mogli fecero volgere il suo cuore verso altri dèi; e il suo cuore non appartenne tutto quanto all'Eterno, al suo Dio, come aveva fatto il cuore di Davide suo padre. 5 Salomone seguì Astarte, divinità dei Sidoni, e Milcom, l'abominevole divinità degli Ammoniti. 6 Così Salomone fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e non seguì pienamente l'Eterno, come aveva fatto Davide suo padre. 7 Fu allora che Salomone costruì, sul monte che sta di fronte a Gerusalemme, un alto luogo per Chemos, l'abominevole divinità di Moab, e per Moloc, l'abominevole divinità dei figli di Ammon. 8 Fece così per tutte le sue donne straniere, le quali offrivano profumi e sacrifici ai loro dèi. 9 L'Eterno si indignò contro Salomone, perché il suo cuore si era allontanato dall'Eterno, dall'Iddio d'Israele, che gli era apparso due volte, 10 e gli aveva ordinato, a questo proposito, di non andare dietro ad altri dèi; ma egli non osservò l'ordine dato dall'Eterno. 11 Allora l'Eterno disse a Salomone: “Poiché tu hai agito in questo modo, e non hai osservato il mio patto e le leggi che ti avevo dato, io ti strapperò via il regno, e lo darò al tuo servo. 12 Tuttavia, per amore di Davide tuo padre, io non lo farò durante la tua vita, ma lo strapperò dalle mani di tuo figlio. 13 Però, non gli strapperò tutto il regno, ma lascerò a tuo figlio una tribù, per amore di Davide mio servo e per amore di Gerusalemme che io ho scelto”.

I nemici di Salomone. Sua morte
14 L'Eterno suscitò un nemico a Salomone: Cadad, l'Idumeo, che era della stirpe reale di Edom. 15 Quando Davide sconfisse Edom, Ioab, capo dell'esercito, salì per seppellire i morti, e uccise tutti i maschi che erano in Edom. 16 Ioab rimase in Edom sei mesi, con tutto Israele, finché ebbe sterminato tutti i maschi. 17 Questo Cadad fuggì con alcuni idumei, servi di suo padre, per andare in Egitto. Cadad era allora un ragazzo. 18 Quelli dunque partirono da Madian, andarono a Paran, presero con sé degli uomini di Paran, e giunsero in Egitto dal Faraone, re d'Egitto, il quale diede a Cadad una casa, provvide al suo mantenimento, e gli assegnò dei terreni. 19 Cadad entrò talmente nelle grazie del Faraone, che questi gli diede per moglie la sorella della propria moglie, la sorella della regina Tacpenes. 20 E la sorella di Tacpenes gli partorì un figlio, Ghenubat, che Tacpenes svezzò in casa del Faraone; e Ghenubat rimase in casa del Faraone tra i figli del Faraone. 21 Ora quando Cadad sentì in Egitto che Davide si era addormentato con i suoi padri e che Ioab, capo dell'esercito, era morto, disse al Faraone: “Permetti che io me ne vada al mio paese”. 22 Faraone gli rispose: “Che ti manca da me perché tu cerchi di andartene al tuo paese?”. Egli replicò: “Nulla; tuttavia, ti prego, lasciami partire”. 23 Iddio suscitò un altro nemico a Salomone: Rezon, figlio di Eliada, che era fuggito dal suo signore Adadezer, re di Soba. 24 Egli aveva radunato gente intorno a sé ed era diventato capo di una banda, quando Davide massacrò i Siri. Lui e i suoi andarono a Damasco, vi si stabilirono, e regnarono in Damasco. 25 Rezon fu nemico d'Israele per tutto il tempo di Salomone; e questo, oltre il male già fatto da Cadad. Fu avversario d'Israele e regnò sulla Siria. 26 Anche Geroboamo, servo di Salomone, si ribellò contro il re. Lui era figlio di Nebat, Efrateo di Sereda, e aveva per madre una vedova che si chiamava Serua. 27 La causa per cui si ribellò contro il re fu questa. Salomone costruiva Millo e chiudeva la breccia della città di Davide suo padre. 28 Geroboamo era un uomo forte e valoroso e Salomone, visto come lavorava questo giovane, gli affidò la sorveglianza di tutta la gente della casa di Giuseppe, preposta ai lavori. 29 In quel tempo avvenne che Geroboamo, essendo uscito di Gerusalemme, si imbatté per strada nel profeta Aiia di Silo, che portava un mantello nuovo; ed erano loro due soli nella campagna. 30 Aiia prese il mantello nuovo che aveva addosso, lo strappò in dodici pezzi, 31 e disse a Geroboamo: “Prendine per te dieci pezzi, perché l'Eterno, l'Iddio d'Israele, dice così: 'Ecco, io strappo questo regno dalle mani di Salomone, e te ne darò dieci tribù, 32 ma gli resterà una tribù per amore di Davide mio servo, e per amore di Gerusalemme, della città che ho scelto fra tutte le tribù d'Israele. 33 Questo perché i figli d'Israele mi hanno abbandonato, si sono prostrati davanti ad Astarte, divinità dei Sidoni, davanti a Chemos, dio di Moab e davanti a Milcom, dio dei figli di Ammon, e non hanno camminato nelle mie vie per fare ciò che è giusto ai miei occhi e per osservare le mie leggi e i miei precetti, come fece Davide, padre di Salomone. 34 Tuttavia non toglierò dalle sue mani tutto il regno, ma lo manterrò principe tutto il tempo della sua vita, per amore di Davide, mio servo, che io scelsi, e che osservò i miei comandamenti e le mie leggi; 35 ma toglierò il regno dalle mani di suo figlio, e te ne darò dieci tribù; 36 e a suo figlio lascerò una tribù affinché Davide, mio servo, abbia sempre una lampada davanti a me in Gerusalemme, nella città che ho scelta per mettervi il mio nome. 37 Io prenderò dunque te, e tu regnerai su tutto quello che la tua anima desidererà e sarai re sopra Israele. 38 Se tu ubbidirai a tutto quello che ti comanderò, e camminerai nelle mie vie, e farai ciò che è giusto ai miei occhi, osservando le mie leggi e i miei comandamenti, come fece Davide mio servo, io sarò con te, ti edificherò una casa stabile, come ne edificai una a Davide, e ti darò Israele; 39 così umilierò la discendenza di Davide, ma non per sempre'”. 40 Perciò Salomone cercò di fare morire Geroboamo; ma questi si alzò e fuggì in Egitto presso Sisac, re d'Egitto, e rimase in Egitto fino alla morte di Salomone. 41 Il rimanente delle gesta di Salomone, tutto quello che fece, e la sua sapienza sta scritto nel libro delle gesta di Salomone. 42 Salomone regnò a Gerusalemme, su tutto Israele, quarant'anni. 43 Poi Salomone si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide suo padre; e Roboamo suo figlio gli succedette nel regno.

1Re 7

Costruzione dei palazzi di Salomone
1 Poi Salomone costruì la sua casa, e la completò interamente in tredici anni. 2 Costruì prima di tutto la casa detta “Foresta del Libano”, di cento cubiti di lunghezza, di cinquanta di larghezza e di trenta di altezza. Era basata su quattro ordini di colonne di cedro, sulle quali poggiava una travatura di cedro. 3 Un soffitto di cedro copriva le camere che poggiavano sulle colonne, e che erano in numero di quarantacinque, quindici per fila. 4 Vi erano tre ordini di camere, le cui finestre si trovavano le une di fronte alle altre lungo tutti e tre gli ordini. 5 Tutte le porte con i loro stipiti e architravi erano quadrangolari, e le finestre dei tre ordini di camere si trovavano le une di fronte alle altre, in tutti e tre gli ordini. 6 Fece pure il portico di colonne, che aveva cinquanta cubiti di lunghezza e trenta di larghezza, con un vestibolo davanti, delle colonne, e una scalinata in fronte. 7 Poi fece il portico del trono dove amministrava la giustizia, e che fu chiamato “Portico del giudizio”; lo ricoprì di legno di cedro dal pavimento al soffitto. 8 La casa dove lui abitava fu costruita nello stesso modo, in un altro cortile, dietro il portico. Fece una casa dello stesso stile di questo portico per la figlia del Faraone, che egli aveva sposata. 9 Tutte queste costruzioni erano di pietre scelte, tagliate a misura, segate con la sega, internamente ed esternamente, dalle fondamenta ai cornicioni, e al di fuori sino al cortile maggiore. 10 Anche le fondamenta erano di pietre scelte, grandi, di pietre di dieci cubiti, e di pietre di otto cubiti. 11 Al di sopra vi erano delle pietre scelte, tagliate a misura, e del legno di cedro. 12 Il gran cortile aveva tutto intorno tre ordini di pietre lavorate e un ordine di travi di cedro, come il cortile interiore della casa dell'Eterno e come il portico della casa.

Descrizione dell'interno del tempio
13 Il re Salomone fece venire da Tiro Chiram, 14 figlio di una vedova della tribù di Neftali; suo padre era di Tiro. Egli lavorava il bronzo; era pieno di sapienza, di intelletto e di ingegno per eseguire qualunque lavoro in bronzo. Egli si recò dal re Salomone ed eseguì tutti i lavori da lui ordinati. 15 Fece le due colonne di bronzo. La prima aveva diciotto cubiti di altezza, e una corda di dodici cubiti misurava la circonferenza della seconda. 16 Fuse due capitelli di bronzo, per metterli in cima alle colonne; uno aveva cinque cubiti di altezza e l'altro cinque cubiti di altezza. 17 Fece un reticolato, un lavoro di intreccio, dei festoni a forma di catenelle, per i capitelli che erano in cima alle colonne: sette per il primo capitello e sette per il secondo. 18 Fece due ordini di melagrane intorno a uno di quei reticolati, per coprire il capitello che era in cima all'una delle colonne; lo stesso fece per l'altro capitello. 19 I capitelli che erano in cima alle colonne nel portico erano fatti a forma di giglio, ed erano di quattro cubiti. 20 I capitelli posti sulle due colonne erano circondati da duecento melagrane, in alto, vicino alla sporgenza che era al di là del reticolato; vi erano duecento melagrane disposte attorno al primo, e duecento intorno al secondo capitello. 21 Egli eresse le colonne nel portico del tempio; eresse la colonna a destra e la chiamò Iachin; poi eresse la colonna a sinistra e la chiamò Boaz. 22 In cima alle colonne c'era un lavoro fatto a forma di giglio. Così fu compiuto il lavoro delle colonne. 23 Poi fece il mare di metallo fuso, che aveva dieci cubiti da un orlo all'altro; era di forma perfettamente rotonda, aveva cinque cubiti di altezza, e una corda di trenta cubiti ne misurava la circonferenza. 24 Sotto all'orlo lo circondavano delle coloquintidi, dieci per cubito, facendo tutto il giro del mare; le coloquintidi, disposte in due ordini, erano state fuse insieme con il mare. 25 Questo poggiava su dodici buoi, dei quali tre guardavano a settentrione, tre a occidente, tre a meridione e tre a oriente; il mare stava su di essi, e le parti posteriori dei buoi erano rivolte verso l'interno. 26 Esso aveva lo spessore di un palmo; il suo orlo, fatto come l'orlo di una coppa, aveva la forma di un fiore di giglio; il mare conteneva duemila bati. 27 Fece anche le dieci basi di bronzo; ciascuna aveva quattro cubiti di lunghezza, quattro cubiti di larghezza e tre cubiti di altezza. 28 Il lavoro delle basi consisteva in questo. Erano formate di riquadri, tenuti insieme per mezzo di sostegni. 29 Sopra i riquadri, fra i sostegni, vi erano dei leoni, dei buoi e dei cherubini; lo stesso sui sostegni superiori; ma sui sostegni inferiori, sotto i leoni e i buoi, vi erano delle ghirlande a festoni. 30 Ogni base aveva quattro ruote di bronzo con le sale di bronzo; e ai quattro angoli vi erano delle mensole, sotto il bacino; queste mensole erano di metallo fuso, di fronte a ciascuna stavano delle ghirlande. 31 Al coronamento della base, nell'interno, c'era un'apertura in cui si adattava il bacino; essa aveva un cubito di altezza, era rotonda, della forma di una base di colonna, e aveva un cubito e mezzo di diametro; anche lì vi erano delle sculture; i riquadri erano quadrati e non circolari. 32 Le quattro ruote erano sotto i riquadri, le sale delle ruote erano fissate alla base, e l'altezza di ogni ruota era di un cubito e mezzo. 33 Le ruote erano fatte come quelle di un carro. I loro assi, i loro quarti, i loro razzi, i loro mozzi erano di metallo fuso. 34 Ai quattro angoli di ogni base vi erano quattro mensole di un medesimo pezzo con la base. 35 La parte superiore della base terminava con un cerchio di mezzo cubito di altezza, aveva i suoi sostegni e i suoi riquadri tutti di un pezzo con la base. 36 Sulla parte liscia dei sostegni e sui riquadri, Chiram scolpì dei cherubini, dei leoni e delle palme, secondo gli spazi liberi, e delle ghirlande tutte intorno. 37 Così fece le dieci basi; la fusione, la misura e la forma erano le stesse per tutte. 38 Poi fece le dieci conche di bronzo, ciascuna delle quali conteneva quaranta bati ed era di quattro cubiti; ogni conca posava sopra una delle dieci basi. 39 Egli collocò le basi così: cinque al lato destro della casa e cinque al lato sinistro; e pose il mare al lato destro della casa, verso sud-est. 40 Chiram fece anche i vasi per le ceneri, le palette e le bacinelle. 41 Così Chiram completò tutta l'opera che il re Salomone gli fece fare per la casa dell'Eterno: le due colonne, le due volute dei capitelli in cima alle colonne, i due reticolati per coprire le due volute dei capitelli in cima alle colonne, 42 le quattrocento melagrane per i due reticolati, a due ordini di melagrane per ogni reticolato che coprivano le due volute dei capitelli in cima alle colonne, 43 le dieci basi, le dieci conche sulle basi, 44 il mare, che era unico, e i dodici buoi sotto il mare; 45 i vasi per le ceneri, le palette e le bacinelle. Tutti questi utensili che Salomone fece fare a Chiram per la casa dell'Eterno erano di bronzo lucidato. 46 Il re li fece fondere nella pianura del Giordano, in un suolo argilloso, fra Succot e Sartan. 47 Salomone lasciò tutti questi utensili senza rilevare il peso del bronzo, perché erano in grandissima quantità. 48 Salomone fece fabbricare tutti gli arredi della casa dell'Eterno: l'altare d'oro, la tavola d'oro sulla quale si mettevano i pani della presentazione; 49 i candelabri d'oro puro, cinque a destra e cinque a sinistra, davanti al santuario, con i fiori, le lampade e gli smoccolatoi, d'oro; 50 le coppe, i coltelli, le bacinelle, i cucchiai e i bracieri, d'oro fino; e i cardini d'oro per la porta interna della casa all'ingresso del luogo santissimo, e per la porta della casa all'ingresso del tempio. 51 Così fu compiuta tutta l'opera che il re Salomone fece eseguire per la casa dell'Eterno. Poi Salomone fece portare l'argento, l'oro e gli utensili che Davide suo padre aveva consacrato, e li mise nei tesori della casa dell'Eterno.

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