C.E.I.:

1Re 11-71

11,5 Salomone seguì Astàrte, dea di quelli di Sidòne, e Milcom, obbrobrio degli Ammoniti. 6 Salomone commise quanto è male agli occhi del Signore e non fu fedele al Signore come lo era stato Davide suo padre.
7 Salomone costruì un'altura in onore di Camos, obbrobrio dei Moabiti, sul monte che è di fronte a Gerusalemme, e anche in onore di Milcom, obbrobrio degli Ammoniti. 8 Allo stesso modo fece per tutte le sue donne straniere, che offrivano incenso e sacrifici ai loro dèi.
9 Il Signore, perciò, si sdegnò con Salomone, perché aveva distolto il cuore dal Signore Dio d'Israele, che gli era apparso due volte 10 e gli aveva comandato di non seguire altri dèi, ma Salomone non osservò quanto gli aveva comandato il Signore. 11 Allora disse a Salomone: «Poiché ti sei comportato così e non hai osservato la mia alleanza né i decreti che ti avevo impartiti, ti strapperò via il regno e lo consegnerò a un tuo suddito. 12 Tuttavia non farò ciò durante la tua vita per amore di Davide tuo padre; lo strapperò dalla mano di tuo figlio. 13 Ma non tutto il regno gli strapperò; una tribù la darò a tuo figlio per amore di Davide mio servo e per amore di Gerusalemme, città da me eletta».
14 Il Signore suscitò contro Salomone un avversario, l'idumeo Hadàd che era della stirpe regale di Edom. 15 Dopo la disfatta inflitta da Davide a Edom, quando Ioab capo dell'esercito era andato a seppellire i cadaveri e aveva ucciso tutti i maschi di Edom - 16 Ioab e tutto Israele vi si erano fermati sei mesi per sterminare tutti i maschi di Edom - 17 Hadàd con alcuni Idumei a servizio del padre fuggì in Egitto. Allora Hadàd era giovinetto. 18 Essi partirono da Madian e andarono in Paran; presero con sé uomini di Paran e andarono in Egitto dal faraone, che ospitò Hadàd, gli assicurò il mantenimento, parlò con lui e gli assegnò terreni. 19 Hadàd trovò grazia agli occhi del faraone, che gli diede in moglie una sua cognata, la sorella della regina Tafni. 20 La sorella di Tafni gli partorì il figlio Ghenubàt, che Tafni allevò nel palazzo del faraone. Ghenubàt visse nella casa del faraone tra i figli del faraone. 21 Quando Hadàd seppe in Egitto che Davide si era addormentato con i suoi padri e che era morto Ioab capo dell'esercito, disse al faraone: «Lasciami partire; voglio andare nel mio paese». 22 Il faraone gli rispose: «Ti manca forse qualcosa nella mia casa perché tu cerchi di andare nel tuo paese?». Quegli soggiunse: «No! ma, ti prego, lasciami andare». Ecco il male fatto da Hadàd: fu nemico di Israele e regnò su Edom.
23 Dio suscitò contro Salomone un altro avversario, Razòn figlio di Eliada, che era fuggito da Hadad-Ezer re di Zoba, suo signore. 24 Egli adunò gente contro di lui e divenne capo di una banda, quando Davide aveva massacrato gli Aramei. Quindi egli prese Damasco, vi si stabilì e ne divenne re. 25 Fu avversario di Israele per tutta la vita di Salomone.
26 Anche Geroboamo, figlio dell'efraimita Nebàt, di Zereda - sua madre, una vedova, si chiamava Zerua -, mentre era al servizio di Salomone, insorse contro il re. 27 La causa della sua ribellione al re fu la seguente: Salomone costruiva il Millo e chiudeva la breccia apertasi nella città di Davide suo padre; 28 Geroboamo era un uomo di riguardo; Salomone, visto come il giovane lavorava, lo nominò sorvegliante di tutti gli operai della casa di Giuseppe. 29 In quel tempo Geroboamo, uscito da Gerusalemme, incontrò per strada il profeta Achia di Silo, che indossava un mantello nuovo; erano loro due soli, in campagna. 30 Achia afferrò il mantello nuovo che indossava e lo lacerò in dodici pezzi. 31 Quindi disse a Geroboamo: «Prendine dieci pezzi, poiché dice il Signore, Dio di Israele: Ecco lacererò il regno dalla mano di Salomone e ne darò a te dieci tribù. 32 A lui rimarrà una tribù a causa di Davide mio servo e a causa di Gerusalemme, città da me scelta fra tutte le tribù di Israele. 33 Ciò avverrà perché egli mi ha abbandonato, si è prostrato davanti ad Astàrte dea di quelli di Sidòne, a Camos dio dei Moabiti, e a Milcom dio degli Ammoniti, e non ha seguito le mie vie compiendo ciò che è retto ai miei occhi, osservando i miei comandi e i miei decreti, come aveva fatto Davide suo padre. 34 Non gli toglierò il regno di mano, perché l'ho stabilito capo per tutti i giorni della sua vita a causa di Davide, mio servo da me scelto, il quale ha osservato i miei comandi e i miei decreti. 35 Toglierò il regno dalla mano di suo figlio e ne consegnerò a te dieci tribù. 36 A suo figlio lascerò una tribù perché a causa di Davide mio servo ci sia sempre una lampada dinanzi a me in Gerusalemme, città che mi sono scelta per porvi il mio nome. 37 Io prenderò te e tu regnerai su quanto vorrai; sarai re di Israele. 38 Se ascolterai quanto ti comanderò, se seguirai le mie vie e farai quanto è giusto ai miei occhi osservando i miei decreti e i miei comandi, come ha fatto Davide mio servo, io sarò con te e ti edificherò una casa stabile come l'ho edificata per Davide. Ti consegnerò Israele; 39 umilierò la discendenza di Davide per questo motivo, ma non per sempre».
40 Salomone cercò di uccidere Geroboamo, il quale però trovò rifugio in Egitto presso Sisach, re di quella regione. Geroboamo rimase in Egitto fino alla morte di Salomone.
41 Le altre gesta di Salomone, le sue azioni e la sua sapienza, sono descritte nel libro della gesta di Salomone. 42 Il tempo in cui Salomone aveva regnato in Gerusalemme su tutto Israele fu di quaranta anni. 43 Salomone si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide suo padre; gli succedette nel regno il figlio Roboamo.

12,1 Roboamo andò in Sichem, perché tutto Israele era convenuto in Sichem per proclamarlo re. 2 Quando lo seppe, Geroboamo figlio di Nebàt, che era ancora in Egitto ove si era rifugiato per paura del re Salomone, tornò dall'Egitto. 3 Lo mandarono a chiamare e Geroboamo venne con tutta l'assemblea di Israele e dissero a Roboamo: 4 «Tuo padre ci ha imposto un pesante giogo; ora tu alleggerisci la dura schiavitù di tuo padre e il giogo pesante che quegli ci ha imposto e noi ti serviremo». 5 Rispose loro: «Ritiratevi per tre giorni; poi tornerete da me». Il popolo se ne andò. 6 Il re Roboamo si consigliò con gli anziani, che erano stati al servizio di Salomone suo padre durante la sua vita, domandando: «Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo?». 7 Gli dissero: «Se oggi ti mostrerai arrendevole verso questo popolo, se darai loro soddisfazione, se dirai loro parole gentili, essi saranno tuoi servi per sempre». 8 Ma egli trascurò il consiglio che gli anziani gli avevano dato e si consultò con giovani che erano cresciuti con lui ed erano al suo servizio. 9 Domandò loro: «Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo che mi ha chiesto di alleggerire il giogo imposto loro da mio padre?». 10 I giovani che erano cresciuti con lui gli dissero: «Così risponderai a questo popolo, che ti ha chiesto: Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo, tu alleggeriscilo! così dirai loro: Il mio mignolo è più grosso dei fianchi di mio padre. 11 Ora, se mio padre vi caricò di un giogo pesante, io renderò ancora più grave il vostro giogo; mio padre vi castigò con fruste, io vi castigherò con flagelli».
12 Quando Geroboamo e tutto il popolo si presentarono a Roboamo il terzo giorno, come il re aveva ordinato affermando: «Ritornate da me il terzo giorno», 13 il re rispose duramente al popolo respingendo il consiglio degli anziani; 14 egli disse loro secondo il consiglio dei giovani: «Mio padre vi ha imposto un giogo pesante; io renderò ancora più grave il vostro giogo. Mio padre vi ha castigati con fruste, io vi castigherò con flagelli». 15 Il re non ascoltò il popolo; ciò accadde per disposizione del Signore, perché si attuasse la parola che il Signore aveva rivolta a Geroboamo, figlio di Nebàt, per mezzo di Achia di Silo. 16 Quando compresero che il re non dava loro ascolto, tutti gli Israeliti risposero al re:
«Che parte abbiamo con Davide?
Non abbiamo eredità con il figlio di Iesse!
Alle tue tende, Israele!
Ora pensa alla tua casa, Davide!».
Israele andò alle sue tende. 17 Sugli Israeliti che abitavano nelle città di Giuda regnò Roboamo.
18 Il re Roboamo mandò Adoniram, che era sovrintendente ai lavori forzati, ma tutti gli Israeliti lo lapidarono ed egli morì. Allora il re Roboamo salì in fretta sul carro per fuggire in Gerusalemme. 19 Israele si ribellò alla casa di Davide fino ad oggi.
20 Quando tutto Israele seppe che era tornato Geroboamo, lo mandarono a chiamare perché partecipasse all'assemblea; lo proclamarono re di tutto Israele. Nessuno seguì la casa di Davide, se non la tribù di Giuda.
21 Roboamo, giunto in Gerusalemme, convocò tutta la casa di Giuda e la tribù di Beniamino, centottantamila guerrieri scelti, per combattere contro Israele e per restituire il regno a Roboamo, figlio di Salomone. 22 Ma il Signore disse a Semeia, uomo di Dio: 23 «Riferisci a Roboamo figlio di Salomone, re di Giuda, a tutta la casa di Giuda e di Beniamino e al resto del popolo: 24 Dice il Signore: Non marciate per combattere contro i vostri fratelli israeliti; ognuno ritorni a casa, perché questa situazione è stata voluta da me». Ascoltarono la parola del Signore e tornarono indietro come aveva ordinato loro il Signore.
25 Geroboamo fortificò Sichem sulle montagne di Efraim e vi pose la residenza. Uscito di lì, fortificò Penuèl.
26 Geroboamo pensò: «In questa situazione il regno potrebbe tornare alla casa di Davide. 27 Se questo popolo verrà a Gerusalemme per compiervi sacrifici nel tempio, il cuore di questo popolo si rivolgerà verso il suo signore, verso Roboamo re di Giuda; mi uccideranno e ritorneranno da Roboamo, re di Giuda». 28 Consigliatosi, il re preparò due vitelli d'oro e disse al popolo: «Siete andati troppo a Gerusalemme! Ecco, Israele, il tuo dio, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto». 29 Ne collocò uno a Betel e l'altro lo pose in Dan. 30 Questo fatto portò al peccato; il popolo, infatti, andava sino a Dan per prostrarsi davanti a uno di quelli.
31 Egli edificò templi sulle alture e costituì sacerdoti, presi qua e là dal popolo, i quali non erano discendenti di Levi. 32 Geroboamo istituì una festa nell'ottavo mese, il quindici del mese, simile alla festa che si celebrava in Giuda. Egli stesso salì sull'altare; così fece a Betel per sacrificare ai vitelli che aveva eretti; a Betel stabilì sacerdoti dei templi da lui eretti sulle alture. 33 Il quindici dell'ottavo mese salì sull'altare che aveva eretto a Betel; istituì una festa per gli Israeliti e salì sull'altare per offrire incenso.

13,1 Un uomo di Dio, per comando del Signore, si portò da Giuda a Betel, mentre Geroboamo stava sull'altare per offrire incenso. 2 Per comando del Signore, quegli gridò verso l'altare: «Altare, altare, così dice il Signore: Ecco nascerà un figlio nella casa di Davide, chiamato Giosia, il quale immolerà su di te i sacerdoti delle alture che hanno offerto incenso su di te, e brucerà su di te ossa umane». 3 E ne diede una prova, dicendo: «Questa è la prova che il Signore parla: ecco l'altare si spaccherà e si spanderà la cenere che vi è sopra». 4 Appena sentì il messaggio che l'uomo di Dio aveva proferito contro l'altare di Betel, il re Geroboamo tese la mano dall'altare dicendo: «Afferratelo!». Ma la sua mano, tesa contro di quello, gli si paralizzò e non la potè ritirare a sé. 5 L'altare si spaccò e si sparse la cenere dell'altare secondo il segno dato dall'uomo di Dio per comando del Signore. 6 Presa la parola, il re disse all'uomo di Dio: «Placa il volto del Signore tuo Dio e prega per me perché mi sia resa la mia mano». L'uomo di Dio placò il volto del Signore e la mano del re tornò come era prima. 7 All'uomo di Dio il re disse: «Vieni a casa con me per rinfrancarti; ti darò un regalo». 8 L'uomo di Dio rispose al re: «Anche se mi dessi metà della tua casa, non verrei con te e non mangerei né berrei nulla in questo luogo, 9 perché mi è stato ordinato per comando del Signore: Non mangiare e non bere nulla e non tornare per la strada percorsa nell'andata». 10 Se ne andò per un'altra strada e non tornò per quella che aveva percorsa venendo a Betel.
11 Ora viveva a Betel un vecchio profeta, al quale i figli andarono a riferire quanto aveva fatto quel giorno l'uomo di Dio a Betel; essi riferirono al loro padre anche le parole che quegli aveva dette al re. 12 Il vecchio profeta domandò loro: «Quale via ha preso?». I suoi figli gli indicarono la via presa dall'uomo di Dio, che era venuto da Giuda. 13 Ed egli disse ai suoi figli: «Sellatemi l'asino!». Gli sellarono l'asino ed egli vi montò sopra 14 per inseguire l'uomo di Dio che trovò seduto sotto una quercia. Gli domandò: «Sei tu l'uomo di Dio, venuto da Giuda?». Rispose: «Sono io». 15 L'altro gli disse: «Vieni a casa con me per mangiare qualcosa». 16 Egli rispose: «Non posso venire con te né mangiare o bere nulla in questo luogo, 17 perché ho ricevuto questo comando per ordine del Signore: Non mangiare e non bere là nulla e non ritornare per la strada percorsa nell'andata». 18 Quegli disse: «Anch'io sono profeta come te; ora un angelo mi ha detto per ordine di Dio: Fallo tornare con te nella tua casa, perché mangi e beva qualcosa». Egli mentiva a costui, 19 che ritornò con lui, mangiò e bevve nella sua casa.
20 Mentre essi stavano seduti a tavola, il Signore parlò al profeta che aveva fatto tornare indietro l'altro 21 ed egli gridò all'uomo di Dio che era venuto da Giuda: «Così dice il Signore: Poiché ti sei ribellato all'ordine del Signore, non hai ascoltato il comando che ti ha dato il Signore tuo Dio, 22 sei tornato indietro, hai mangiato e bevuto in questo luogo, sebbene ti fosse stato prescritto di non mangiarvi o bervi nulla, il tuo cadavere non entrerà nel sepolcro dei tuoi padri». 23 Dopo che ebbero mangiato e bevuto, l'altro sellò l'asino per il profeta che aveva fatto ritornare 24 e quegli partì. Un leone lo trovò per strada e l'uccise; il suo cadavere rimase steso sulla strada, mentre l'asino se ne stava là vicino e anche il leone stava vicino al cadavere. 25 Ora alcuni passanti videro il cadavere steso sulla strada e il leone che se ne stava vicino al cadavere. Essi andarono e divulgarono il fatto nella città ove dimorava il vecchio profeta. 26 Avendolo saputo, il profeta che l'aveva fatto ritornare dalla strada disse: «Quello è un uomo di Dio, che si è ribellato all'ordine del Signore; per questo il Signore l'ha consegnato al leone, che l'ha abbattuto e ucciso secondo la parola comunicatagli dal Signore». 27 Egli aggiunse ai figli: «Sellatemi l'asino». Quando l'asino fu sellato, 28 egli andò e trovò il cadavere di lui steso sulla strada con l'asino e il leone accanto. Il leone non aveva mangiato il cadavere né sbranato l'asino. 29 Il profeta prese il cadavere dell'uomo di Dio, lo sistemò sull'asino e se lo portò nella città dove abitava, per piangerlo e seppellirlo. 30 Depose il cadavere nel proprio sepolcro e fece il lamento su di lui: «Ohimé, fratello mio!». 31 Dopo averlo sepolto, disse ai figli: «Alla mia morte mi seppellirete nel sepolcro in cui è stato sepolto l'uomo di Dio; porrete le mie ossa vicino alle sue, 32 poiché certo si avvererà la parola che egli gridò, per ordine del Signore, contro l'altare di Betel e contro tutti i santuari delle alture che sono nelle città di Samaria».
33 Dopo questo fatto, Geroboamo non si convertì dalla sua condotta perversa. Egli continuò a prendere qua e là dal popolo i sacerdoti delle alture e a chiunque lo desiderasse dava l'investitura e quegli diveniva sacerdote delle alture. 34 Tale condotta costituì, per la casa di Geroboamo, il peccato che ne provocò la distruzione e lo sterminio dalla terra.

14,1 In quel tempo si ammalò Abia, figlio di Geroboamo. 2 Geroboamo disse alla moglie: «Alzati, cambia vestito perché non si sappia che tu sei la moglie di Geroboamo e va' a Silo. Là c'è il profeta Achia, colui che mi disse che avrei regnato su questo popolo. 3 Prendi con te dieci pani, focacce e un vaso di miele; va' da lui. Egli ti rivelerà che cosa avverrà del ragazzo». 4 La moglie di Geroboamo fece così. Si alzò, andò in Silo ed entrò nella casa di Achia, il quale non poteva vedere, perché i suoi occhi erano offuscati per la vecchiaia.
5 Il Signore aveva detto ad Achia: «Ecco, la moglie di Geroboamo viene per chiederti un oracolo sul figlio, che è malato; tu le dirai questo e questo. Arriva travestita». 6 Appena Achia sentì il rumore dei piedi di lei che arrivava alla porta, disse: «Entra, moglie di Geroboamo. Perché ti sei travestita così? Io ho per te cattive notizie. 7 Su, riferisci a Geroboamo: Dice il Signore, Dio di Israele: Io ti ho innalzato dalla turba del popolo costituendoti capo del popolo di Israele, 8 ho strappato il regno dalla casa di Davide e l'ho consegnato a te. Ma tu non ti sei comportato come il mio servo Davide, che osservò i miei comandi e mi seguì con tutto il cuore, facendo solo quanto è giusto davanti ai miei occhi, 9 anzi hai agito peggio di tutti i tuoi predecessori e sei andato a fabbricarti altri dèi e immagini fuse per provocarmi, mentre hai gettato me dietro alle tue spalle. 10 Per questo, ecco, manderò la sventura sulla casa di Geroboamo, distruggerò nella casa di Geroboamo ogni maschio, schiavo o libero in Israele, e spazzerò la casa di Geroboamo come si spazza lo sterco fino alla sua totale scomparsa. 11 I cani divoreranno quanti della casa di Geroboamo moriranno in città; quelli morti in campagna li divoreranno gli uccelli dell'aria, perché il Signore ha parlato. 12 Ma tu alzati, torna a casa; quando i tuoi piedi raggiungeranno la città, il bambino morirà. 13 Ne faranno il lamento tutti gli Israeliti e lo seppelliranno, perché soltanto costui della famiglia di Geroboamo entrerà in un sepolcro, perché in lui solo si è trovato qualcosa di buono da parte del Signore Dio di Israele nella famiglia di Geroboamo. 14 Il Signore stabilirà su Israele un suo re, che distruggerà la famiglia di Geroboamo. 15 Inoltre il Signore percuoterà Israele, il cui agitarsi sarà simile all'agitarsi di una canna sull'acqua. Eliminerà Israele da questo ottimo paese da lui dato ai loro padri e li disperderà oltre il fiume perché si sono eretti i loro pali sacri, provocando così il Signore. 16 Il Signore abbandonerà Israele a causa dei peccati di Geroboamo, commessi da lui e fatti commettere a Israele».
17 La moglie di Geroboamo si alzò e se ne andò a Tirza. Proprio mentre essa entrava nella soglia di casa, il giovinetto morì. 18 Lo seppellirono e tutto Israele ne fece il lamento, secondo la parola del Signore comunicata per mezzo del suo servo, il profeta Achia.
19 Le altre gesta di Geroboamo, le sue guerre e il suo regno, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 20 La durata del regno di Geroboamo fu di ventidue anni; egli si addormentò con i suoi padri e gli succedette nel regno Nadàb suo figlio.
21 Roboamo, figlio di Salomone, regnò in Giuda. Aveva quarantun anni quando divenne re; regnò diciassette anni in Gerusalemme, città scelta dal Signore fra tutte le tribù di Israele per collocarvi il suo nome. Sua madre, ammonita, si chiamava Naama. 22 Giuda fece ciò che è male agli occhi del Signore; essi provocarono il Signore a gelosia più di quanto non l'avessero fatto tutti i loro padri, con i loro peccati. 23 Anch'essi si costruirono alture, stele e pali sacri su ogni alto colle e sotto ogni albero verde. 24 Inoltre nel paese c'erano prostituti sacri, i quali rinnovarono tutti gli abomini dei popoli che il Signore aveva scacciati davanti agli Israeliti.
25 Nell'anno quinto del re Roboamo, il re di Egitto, Sisach, assalì Gerusalemme. 26 Costui depredò i tesori del tempio e vuotò la reggia dei suoi tesori. Prese anche gli scudi d'oro fatti da Salomone. 27 Roboamo li sostituì con scudi di bronzo, che affidò agli ufficiali delle guardie addette alle porte della reggia. 28 Ogni volta che il re andava nel tempio, le guardie li prendevano, poi li riportavano nella sala delle guardie.
29 Le altre gesta di Roboamo, tutte le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 30 Ci fu guerra continua fra Roboamo e Geroboamo. 31 Roboamo si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Abiam.

15,1 Nell'anno diciottesimo del re Geroboamo, figlio di Nebàt, divenne re su Giuda Abiam. 2 Egli regnò tre anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maaca, figlia di Assalonne. 3 Egli imitò tutti i peccati che suo padre aveva commessi prima di lui; il suo cuore non fu sottomesso al Signore suo Dio, come lo era stato il cuore di Davide suo antenato. 4 Ma, per amore di Davide, il Signore suo Dio gli concesse una lampada in Gerusalemme, innalzandone il figlio dopo di lui e rendendo stabile Gerusalemme, 5 perché Davide aveva fatto ciò che è giusto agli occhi del Signore e non aveva traviato dai comandi che il Signore gli aveva impartiti, durante tutta la sua vita, se si eccettua il caso di Uria l'Hittita.
6 Le altre gesta di Abiam, tutte le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 7 Ci fu guerra fra Abiam e Geroboamo. 8 Abiam si addormentò con i suoi padri; lo seppellirono nella città di Davide e al suo posto divenne re suo figlio Asa.
9 Nell'anno ventesimo di Geroboamo, re di Israele, divenne re su Giuda Asa. 10 Costui regnò quarantun anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maaca, figlia di Assalonne. 11 Asa, come Davide suo antenato, fece ciò che è giusto agli occhi del Signore. 12 Eliminò i prostituti sacri dal paese e allontanò tutti gli idoli eretti da suo padre. 13 Anche sua madre Maaca egli privò della dignità di regina madre, perché essa aveva eretto un obbrobrio in onore di Asera; Asa abbattè l'obbrobrio e lo bruciò nella valle del torrente Cedron. 14 Ma non scomparvero le alture, anche se il cuore di Asa si mantenne integro nei riguardi del Signore per tutta la sua vita. 15 Fece portare nel tempio le offerte consacrate da suo padre e quelle consacrate da lui stesso, consistenti in argento, oro e vasi.
16 Ci fu guerra fra Asa e Baasa, re di Israele, per tutta la loro vita. 17 Baasa, re di Israele, assalì Giuda; egli fortificò Rama per impedire le comunicazioni con Asa re di Giuda. 18 Asa prese tutto l'argento e l'oro depositato nei tesori del tempio e nei tesori della reggia, li consegnò ai suoi ministri, che li portarono per ordine del re Asa a Ben-Hadàd, figlio di Tab-Rimmòn, figlio di Chezion, re d'Aram, che risiedeva in Damasco, con la proposta: 19 «Ci sia un'alleanza fra me e te, come ci fu fra mio padre e tuo padre. Ecco ti mando un dono d'argento e d'oro. Su, rompi la tua alleanza con Baasa, re di Israele, sì che egli si ritiri da me». 20 Ben-Hadàd ascoltò il re Asa; mandò contro le città di Israele i capi delle sue forze armate, occupò Iion, Dan, Abel-Bet-Maaca e l'intera regione di Genèsaret, compreso tutto il territorio di Nèftali. 21 Quando lo seppe, Baasa smise di fortificare Rama e tornò in Tirza. 22 Allora il re Asa convocò tutti quelli di Giuda, senza esclusione alcuna; costoro presero da Rama le pietre e il legname che Baasa aveva usato per le costruzioni. Con tale materiale il re Asa fortificò Gheba di Beniamino e Mizpà.
23 Le altre gesta di Asa, tutte le sue prodezze e tutte le sue azioni, le città che egli edificò, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. Egli nella sua vecchiaia ebbe la podàgra. 24 Asa si addormentò con i suoi padri; fu sepolto nella città di Davide suo antenato e al suo posto divenne re suo figlio Giòsafat.
25 Nadàb, figlio di Geroboamo, divenne re d'Israele nell'anno secondo di Asa, re di Giuda, e regnò su Israele tre anni. 26 Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, imitando la condotta di suo padre e il peccato che questi aveva fatto commettere a Israele. 27 Contro di lui congiurò Baasa figlio di Achia, della casa di Issacar, e lo assassinò in Ghibbeton che apparteneva ai Filistei, mentre Nadàb e tutto Israele assediavano Ghibbeton. 28 Baasa lo uccise nell'anno terzo di Asa re di Giuda, e divenne re al suo posto. 29 Appena divenuto re, egli distrusse tutta la famiglia di Geroboamo: non lasciò vivo nessuno di quella stirpe, ma la distrusse tutta, secondo la parola del Signore pronunziata per mezzo del suo servo Achia di Silo, 30 a causa dei peccati di Geroboamo, commessi da lui e fatti commettere a Israele, e a causa dello sdegno a cui aveva provocato il Signore Dio di Israele.
31 Le altre gesta di Nadàb e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 32 Ci fu guerra fra Asa e Baasa, re di Israele, per tutta la loro vita.
33 Nell'anno terzo di Asa, re di Giuda, Baasa, figlio di Achia, divenne re d'Israele in Tirza. Regnò ventiquattro anni. 34 Fece ciò che è male agli occhi del Signore, imitando la condotta di Geroboamo e il peccato che questi aveva fatto commettere a Israele.

16,1 La parola del Signore fu rivolta a Ieu figlio di Canàni contro Baasa: 2 «Io ti ho innalzato dalla polvere e ti ho costituito capo del popolo di Israele, ma tu hai imitato la condotta di Geroboamo e hai fatto peccare Israele mio popolo fino a provocarmi con i loro peccati. 3 Ecco, io spazzerò Baasa e la sua casa e renderò la tua casa come la casa di Geroboamo figlio di Nebàt. 4 I cani divoreranno quanti della casa di Baasa moriranno in città; quelli morti in campagna li divoreranno gli uccelli dell'aria».
5 Le altre gesta di Baasa, le sue azioni e le sue prodezze, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 6 Baasa si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Tirza e al suo posto regnò suo figlio Ela.
7 Attraverso il profeta Ieu figlio di Canàni la parola del Signore fu rivolta a Baasa e alla sua casa. Dio condannò Baasa per tutto il male che aveva commesso agli occhi del Signore, irritandolo con le sue opere, tanto che la sua casa era diventata come quella di Geroboamo, e perché egli aveva sterminato quella famiglia.
8 Nell'anno ventiseiesimo di Asa re di Giuda, su Israele in Tirza divenne re Ela figlio di Baasa; regnò due anni. 9 Contro di lui congiurò un suo ufficiale, Zimri, capo di una metà dei carri. Mentre quegli, in Tirza, beveva e si ubriacava nella casa di Arza, maggiordomo in Tirza, 10 arrivò Zimri, lo sconfisse, l'uccise nell'anno ventisettesimo di Asa, re di Giuda, e regnò al suo posto. 11 Quando divenne re, appena seduto sul suo trono, distrusse tutta la famiglia di Baasa; non lasciò sopravvivere alcun maschio fra i suoi parenti e amici. 12 Zimri distrusse tutta la famiglia di Baasa secondo la parola che il Signore aveva rivolta contro Baasa per mezzo del profeta Ieu, 13 a causa di tutti i peccati di Baasa e dei peccati di Ela suo figlio, di quelli commessi da loro e di quelli fatti commettere a Israele, irritando con le loro vanità il Signore Dio di Israele.
14 Le altre gesta di Ela e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
15 Nell'anno ventisettesimo di Asa re di Giuda, Zimri divenne re per sette giorni in Tirza, mentre il popolo era accampato contro Ghibbeton, che apparteneva ai Filistei. 16 Quando il popolo accampato colà venne a sapere che Zimri si era ribellato e aveva ucciso il re, tutto Israele in quello stesso giorno, nell'accampamento, proclamò re di Israele Omri, capo dell'esercito. 17 Omri e tutto Israele, abbandonata Ghibbeton, andarono a Tirza. 18 Quando vide che era stata presa la città, Zimri entrò nella fortezza della reggia, incendiò il palazzo e così morì bruciato. 19 Ciò avvenne a causa del peccato che egli aveva commesso compiendo ciò che è male agli occhi del Signore, imitando la condotta di Geroboamo e il peccato con cui aveva fatto peccare Israele.
20 Le altre gesta di Zimri e la congiura da lui organizzata sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
21 Allora il popolo di Israele si divise in due parti. Una metà parteggiava per Tibni, figlio di Ghinat, con il proposito di proclamarlo re; l'altra metà parteggiava per Omri. 22 Il partito di Omri prevalse su quello di Tibni figlio di Ghinat. Tibni morì e Omri divenne re.
23 Nell'anno trentunesimo di Asa re di Giuda, divenne re di Israele Omri. Regnò dodici anni, di cui sei in Tirza. 24 Poi acquistò il monte Someron da Semer per due talenti d'argento. Costruì sul monte e chiamò la città che ivi edificò Samaria dal nome di Semer, proprietario del monte. 25 Omri fece ciò che è male agli occhi del Signore, peggio di tutti i suoi predecessori. 26 Imitò in tutto la condotta di Geroboamo, figlio di Nebàt, e i peccati che quegli aveva fatto commettere a Israele, provocando con le loro vanità a sdegno il Signore, Dio di Israele.
27 Le altre gesta di Omri, tutte le sue azioni e le sue prodezze, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 28 Omri si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Samaria. Al suo posto divenne re suo figlio Acab.
29 Acab figlio di Omri divenne re su Israele nell'anno trentottesimo di Asa re di Giuda. Acab figlio di Omri regnò su Israele in Samaria ventidue anni. 30 Acab figlio di Omri fece ciò che è male agli occhi del Signore, peggio di tutti i suoi predecessori. 31 Non gli bastò imitare il peccato di Geroboamo figlio di Nebàt; ma prese anche in moglie Gezabele figlia di Et-Bàal, re di quelli di Sidone, e si mise a servire Baal e a prostrarsi davanti a lui. 32 Eresse un altare a Baal nel tempio di Baal, che egli aveva costruito in Samaria. 33 Acab eresse anche un palo sacro e compì ancora altre cose irritando il Signore Dio di Israele, più di tutti i re di Israele suoi predecessori.
34 Nei suoi giorni Chiel di Betel ricostruì Gerico; gettò le fondamenta sopra Abiram suo primogenito e ne innalzò le porte sopra Segub suo ultimogenito, secondo la parola pronunziata dal Signore per mezzo di Giosuè, figlio di Nun.

17,1 Elia, il Tisbita, uno degli abitanti di Gàlaad, disse ad Acab: «Per la vita del Signore, Dio di Israele, alla cui presenza io sto, in questi anni non ci sarà né rugiada né pioggia, se non quando lo dirò io».
2 A lui fu rivolta questa parola del Signore: 3 «Vattene di qui, dirigiti verso oriente; nasconditi presso il torrente Cherit, che è a oriente del Giordano. 4 Ivi berrai al torrente e i corvi per mio comando ti porteranno il tuo cibo». 5 Egli eseguì l'ordine del Signore; andò a stabilirsi sul torrente Cherit, che è a oriente del Giordano. 6 I corvi gli portavano pane al mattino e carne alla sera; egli beveva al torrente.
7 Dopo alcuni giorni il torrente si seccò, perché non pioveva sulla regione. 8 Il Signore parlò a lui e disse:
9 «Alzati, va' in Zarepta di Sidòne e ivi stabilisciti. Ecco io ho dato ordine a una vedova di là per il tuo cibo». 10 Egli si alzò e andò a Zarepta. Entrato nella porta della città, ecco una vedova raccoglieva la legna. La chiamò e le disse: «Prendimi un po' d'acqua in un vaso perché io possa bere». 11 Mentre quella andava a prenderla, le gridò: «Prendimi anche un pezzo di pane». 12 Quella rispose: «Per la vita del Signore tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po' di olio nell'orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a cuocerla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo». 13 Elia le disse: «Non temere; su, fa' come hai detto, ma prepara prima una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, 14 poiché dice il Signore: La farina della giara non si esaurirà e l'orcio dell'olio non si svuoterà finché il Signore non farà piovere sulla terra». 15 Quella andò e fece come aveva detto Elia. Mangiarono essa, lui e il figlio di lei per diversi giorni. 16 La farina della giara non venne meno e l'orcio dell'olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunziata per mezzo di Elia.
17 In seguito il figlio della padrona di casa si ammalò. La sua malattia era molto grave, tanto che rimase senza respiro. 18 Essa allora disse a Elia: «Che c'è fra me e te, o uomo di Dio? Sei venuto da me per rinnovare il ricordo della mia iniquità e per uccidermi il figlio?». 19 Elia le disse: «Dammi tuo figlio». Glielo prese dal seno, lo portò al piano di sopra, dove abitava, e lo stese sul letto. 20 Quindi invocò il Signore: «Signore mio Dio, forse farai del male a questa vedova che mi ospita, tanto da farle morire il figlio?». 21 Si distese tre volte sul bambino e invocò il Signore: «Signore Dio mio, l'anima del fanciullo torni nel suo corpo». 22 Il Signore ascoltò il grido di Elia; l'anima del bambino tornò nel suo corpo e quegli riprese a vivere. 23 Elia prese il bambino, lo portò al piano terreno e lo consegnò alla madre. Elia disse: «Guarda! Tuo figlio vive». 24 La donna disse a Elia: «Ora so che tu sei uomo di Dio e che la vera parola del Signore è sulla tua bocca».

18,1 Dopo molto tempo, il Signore disse a Elia, nell'anno terzo: «Su, mostrati ad Acab; io concederò la pioggia alla terra». 2 Elia andò a farsi vedere da Acab.
In Samaria c'era una grande carestia. 3 Acab convocò Abdia maggiordomo. Abdia temeva molto Dio; 4 quando Gezabele uccideva i profeti del Signore, Abdia prese cento profeti e ne nascose cinquanta alla volta in una caverna e procurò loro pane e acqua. 5 Acab disse ad Abdia: «Va' nel paese verso tutte le sorgenti e tutti i torrenti della regione; forse troveremo erba per tenere in vita cavalli e muli e non dovremo uccidere una parte del bestiame». 6 Si divisero la regione da percorrere; Acab andò per una strada e Abdia per un'altra.
7 Mentre Abdia era in cammino, ecco farglisi incontro Elia. Quegli lo riconobbe e si prostrò con la faccia a terra dicendo: «Non sei tu il mio signore Elia?». 8 Gli rispose: «Lo sono; su, di' al tuo padrone: C'è qui Elia». 9 Quegli disse: «Che male ho fatto perché tu consegni il tuo servo ad Acab perché egli mi uccida? 10 Per la vita del Signore tuo Dio, non esiste un popolo o un regno in cui il mio padrone non abbia mandato a cercarti. Se gli rispondevano: Non c'è! egli faceva giurare il popolo o il regno di non averti trovato. 11 Ora tu dici: Su, di' al tuo signore: C'è qui Elia! 12 Appena sarò partito da te, lo spirito del Signore ti porterà in un luogo a me ignoto. Se io vado a riferirlo ad Acab egli, non trovandoti, mi ucciderà; ora il tuo servo teme il Signore fin dalla sua giovinezza. 13 Non ti hanno forse riferito, mio signore, ciò che ho fatto quando Gezabele sterminava tutti i profeti del Signore, come io nascosi cento profeti, cinquanta alla volta, in una caverna e procurai loro pane e acqua? 14 E ora tu comandi: Su, di' al tuo signore: C'è qui Elia? Egli mi ucciderà». 15 Elia rispose: «Per la vita del Signore degli eserciti, alla cui presenza io sto, oggi stesso io mi mostrerò a lui».
16 Abdia andò incontro ad Acab e gli riferì la cosa. Acab si diresse verso Elia. 17 Appena lo vide, Acab disse a Elia: «Sei tu la rovina di Israele!». 18 Quegli rispose: «Io non rovino Israele, ma piuttosto tu insieme con la tua famiglia, perché avete abbandonato i comandi del Signore e tu hai seguito Baal. 19 Su, con un ordine raduna tutto Israele presso di me sul monte Carmelo insieme con i quattrocentocinquanta profeti di Baal e con i quattrocento profeti di Asera, che mangiano alla tavola di Gezabele».
20 Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti sul monte Carmelo. 21 Elia si accostò a tutto il popolo e disse: «Fino a quando zoppicherete con i due piedi? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui!». Il popolo non gli rispose nulla. 22 Elia aggiunse al popolo: «Sono rimasto solo, come profeta del Signore, mentre i profeti di Baal sono quattrocentocinquanta. 23 Dateci due giovenchi; essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo pongano sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Io preparerò l'altro giovenco e lo porrò sulla legna senza appiccarvi il fuoco. 24 Voi invocherete il nome del vostro dio e io invocherò quello del Signore. La divinità che risponderà concedendo il fuoco è Dio!». Tutto il popolo rispose: «La proposta è buona!».
25 Elia disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi il giovenco e cominciate voi perché siete più numerosi. Invocate il nome del vostro Dio, ma senza appiccare il fuoco». 26 Quelli presero il giovenco, lo prepararono e invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, gridando: «Baal, rispondici!». Ma non si sentiva un alito, né una risposta. Quelli continuavano a saltare intorno all'altare che avevano eretto. 27 Essendo già mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate con voce più alta, perché egli è un dio! Forse è soprappensiero oppure indaffarato o in viaggio; caso mai fosse addormentato, si sveglierà». 28 Gridarono a voce più forte e si fecero incisioni, secondo il loro costume, con spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue. 29 Passato il mezzogiorno, quelli ancora agivano da invasati ed era venuto il momento in cui si sogliono offrire i sacrifici, ma non si sentiva alcuna voce né una risposta né un segno di attenzione.
30 Elia disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi!». Tutti si avvicinarono. Si sistemò di nuovo l'altare del Signore che era stato demolito. 31 Elia prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei discendenti di Giacobbe, al quale il Signore aveva detto: «Israele sarà il tuo nome». 32 Con le pietre eresse un altare al Signore; scavò intorno un canaletto, capace di contenere due misure di seme. 33 Dispose la legna, squartò il giovenco e lo pose sulla legna. 34 Quindi disse: «Riempite quattro brocche d'acqua e versatele sull'olocausto e sulla legna!». Ed essi lo fecero. Egli disse: «Fatelo di nuovo!». Ed essi ripeterono il gesto. Disse ancora: «Per la terza volta!». Lo fecero per la terza volta. 35 L'acqua scorreva intorno all'altare; anche il canaletto si riempì d'acqua. 36 Al momento dell'offerta si avvicinò il profeta Elia e disse: «Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, oggi si sappia che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose per tuo comando. 37 Rispondimi, Signore, rispondimi e questo popolo sappia che tu sei il Signore Dio e che converti il loro cuore!». 38 Cadde il fuoco del Signore e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando l'acqua del canaletto. 39 A tal vista, tutti si prostrarono a terra ed esclamarono: «Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!». 40 Elia disse loro: «Afferrate i profeti di Baal; non ne scappi uno!». Li afferrarono. Elia li fece scendere nel torrente Kison, ove li scannò.
41 Elia disse ad Acab: «Su, mangia e bevi, perché sento un rumore di pioggia torrenziale». 42 Acab andò a mangiare e a bere. Elia si recò alla cima del Carmelo; gettatosi a terra, pose la faccia tra le proprie ginocchia. 43 Quindi disse al suo ragazzo: «Vieni qui, guarda verso il mare». Quegli andò, guardò e disse. «Non c'è nulla!». Elia disse: «Tornaci ancora per sette volte». 44 La settima volta riferì: «Ecco, una nuvoletta, come una mano d'uomo, sale dal mare». Elia gli disse: «Va' a dire ad Acab: Attacca i cavalli al carro e scendi perché non ti sorprenda la pioggia!». 45 Subito il cielo si oscurò per le nubi e per il vento; la pioggia cadde a dirotto. Acab montò sul carro e se ne andò a Izrèel. 46 La mano del Signore fu sopra Elia che, cintosi i fianchi, corse davanti ad Acab finché giunse a Izrèel.

19,1 Acab riferì a Gezabele ciò che Elia aveva fatto e che aveva ucciso di spada tutti i profeti. 2 Gezabele inviò un messaggero a Elia per dirgli: «Gli dèi mi facciano questo e anche di peggio, se domani a quest'ora non avrò reso te come uno di quelli». 3 Elia, impaurito, si alzò e se ne andò per salvarsi. Giunse a Bersabea di Giuda. Là fece sostare il suo ragazzo. 4 Egli si inoltrò nel deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto un ginepro. Desideroso di morire, disse: «Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri». 5 Si coricò e si addormentò sotto il ginepro. Allora, ecco un angelo lo toccò e gli disse: «Alzati e mangia!». 6 Egli guardò e vide vicino alla sua testa una focaccia cotta su pietre roventi e un orcio d'acqua. Mangiò e bevve, quindi tornò a coricarsi. 7 Venne di nuovo l'angelo del Signore, lo toccò e gli disse: «Su mangia, perché è troppo lungo per te il cammino». 8 Si alzò, mangiò e bevve. Con la forza datagli da quel cibo, camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l'Oreb.
9 Ivi entrò in una caverna per passarvi la notte, quand'ecco il Signore gli disse: «Che fai qui, Elia?». 10 Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi tentano di togliermi la vita». 11 Gli fu detto: «Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore». Ecco, il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. 12 Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero. 13 Come l'udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all'ingresso della caverna. Ed ecco, sentì una voce che gli diceva: «Che fai qui, Elia?». 14 Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi tentano di togliermi la vita».
15 Il Signore gli disse: «Su, ritorna sui tuoi passi verso il deserto di Damasco; giunto là, ungerai Hazaèl come re di Aram. 16 Poi ungerai Ieu, figlio di Nimsi, come re di Israele e ungerai Eliseo figlio di Safàt, di Abel-Mecola, come profeta al tuo posto. 17 Se uno scamperà dalla spada di Hazaèl, lo ucciderà Ieu; se uno scamperà dalla spada di Ieu, lo ucciderà Eliseo. 18 Io poi mi sono risparmiato in Israele settemila persone, quanti non hanno piegato le ginocchia a Baal e quanti non l'hanno baciato con la bocca».
19 Partito di lì, Elia incontrò Eliseo figlio di Safàt. Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il decimosecondo. Elia, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello. 20 Quegli lasciò i buoi e corse dietro a Elia, dicendogli: «Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò». Elia disse: «Va' e torna, perché sai bene che cosa ho fatto di te». 21 Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con gli attrezzi per arare ne fece cuocere la carne e la diede alla gente, perché la mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elia, entrando al suo servizio.

20,1 Ben-Hadàd, re di Aram, radunò tutto il suo esercito; con lui c'erano trentadue re con cavalli e carri. Egli marciò contro Samaria per cingerla d'assedio ed espugnarla. 2 Inviò messaggeri in città ad Acab, re di Israele, 3 per dirgli: «Dice Ben-Hadàd: Il tuo argento e il tuo oro appartiene a me e le tue donne e i tuoi figli minori sono per me». 4 Il re di Israele rispose: «Sia come dici tu, signore re; io e quanto ho siamo tuoi». 5 Ma i messaggeri tornarono di nuovo e dissero: «Dice Ben-Hadàd, il quale ci manda a te: Mi consegnerai il tuo argento, il tuo oro, le tue donne e i tuoi figli. 6 Domani, dunque, a quest'ora, manderò i miei servi che perquisiranno la tua casa e le case dei tuoi servi; essi prenderanno e asporteranno quanto sarà prezioso ai loro occhi». 7 Il re di Israele convocò tutti gli anziani della regione, ai quali disse: «Sappiate e vedete come costui ci voglia far del male. Difatti mi ha mandato a chiedere anche le mie donne e i miei figli, dopo che io non gli avevo rifiutato il mio argento e il mio oro». 8 Tutti gli anziani e tutto il popolo dissero: «Non ascoltarlo e non consentire!». 9 Egli disse ai messaggeri di Ben-Hadàd: «Dite al re vostro signore: Quanto hai imposto prima al tuo servo lo farò, ma la nuova richiesta non posso soddisfarla». I messaggeri andarono a riferire la risposta. 10 Ben-Hadàd allora gli mandò a dire: «Gli dèi mi facciano questo e anche di peggio, se la polvere di Samaria basterà per riempire il pugno di coloro che mi seguono». 11 Il re di Israele rispose: «Riferitegli: Chi cinge le armi non si vanti come chi le depone». 12 Nell'udire questa risposta - egli stava insieme con i re a bere sotto le tende - disse ai suoi ufficiali: «Circondate la città!». Ed essi la circondarono.
13 Ed ecco un profeta si avvicinò ad Acab, re di Israele, per dirgli: «Così dice il Signore: Vedi tutta questa moltitudine immensa? Ebbene oggi la metto in tuo potere; saprai che io sono il Signore». 14 Acab disse: «Per mezzo di chi?». Quegli rispose: «Così dice il Signore: Per mezzo dei giovani dei capi delle province». Domandò: «Chi attaccherà la battaglia?». Rispose: «Tu!». 15 Acab ispezionò i giovani dei capi delle province; erano duecentotrentadue. Dopo di loro ispezionò tutto il popolo, tutti gli Israeliti: erano settemila. 16 A mezzogiorno fecero una sortita. Ben-Hadàd stava bevendo sotto le tende insieme con i trentadue re suoi alleati. 17 Per primi uscirono i giovani dei capi delle province. Fu mandato ad avvertire Ben-Hadàd: «Alcuni uomini sono usciti da Samaria!». 18 Quegli disse: «Se sono usciti con intenzioni pacifiche, catturateli vivi; se sono usciti per combattere, catturateli ugualmente vivi». 19 Usciti dunque quelli dalla città, cioè i giovani dei capi delle province e l'esercito che li seguiva, 20 ognuno di loro uccise chi gli si fece davanti. Gli Aramei fuggirono, inseguiti da Israele. Ben-Hadàd, re di Aram, scampò a cavallo insieme con alcuni cavalieri. 21 Uscì quindi il re di Israele, che si impadronì dei cavalli e dei carri e inflisse ad Aram una grande sconfitta.
22 Allora il profeta si avvicinò al re di Israele e gli disse: «Su, sii forte; sappi e vedi quanto dovrai fare, perché l'anno prossimo il re di Aram muoverà contro di te».
23 Ma i servi del re di Aram dissero a lui: «Il loro Dio è un Dio dei monti; per questo ci sono stati superiori; forse se li attaccassimo in pianura, saremmo superiori a loro. 24 Eseguisci questo progetto: ritira i re, ognuno dal suo luogo, e sostituiscili con governatori. 25 Tu prepara un esercito come quello che hai perduto: cavalli come quei cavalli e carri come quei carri; quindi li attaccheremo in pianura e senza dubbio li batteremo». Egli ascoltò la loro proposta e agì in tal modo.
26 L'anno dopo, Ben-Hadàd ispezionò gli Aramei, quindi andò ad Afek per attaccare gli Israeliti. 27 Gli Israeliti, organizzati e approvvigionati, mossero loro incontro, accampandosi di fronte; sembravano due greggi di capre, mentre gli Aramei inondavano il paese.
28 Un uomo di Dio si avvicinò al re d'Israele e gli disse: «Così dice il Signore: Poiché gli Aramei hanno affermato: Il Signore è Dio dei monti e non Dio delle valli, io metterò in tuo potere tutta questa moltitudine immensa; così saprai che io sono il Signore». 29 Per sette giorni stettero accampati gli uni di fronte agli altri. Al settimo giorno si attaccò battaglia. Gli Israeliti in un giorno uccisero centomila fanti aramei. 30 I superstiti fuggirono in Afek, nella città, le cui mura caddero sui ventisettemila superstiti.
Ben-Hadàd fuggì; entrato in una casa, per nascondersi passava da una stanza all'altra. 31 I suoi ministri gli dissero: «Ecco, abbiamo sentito che i re di Israele sono re clementi. Indossiamo sacchi ai fianchi e mettiamoci corde sulla testa e usciamo incontro al re di Israele. Forse ti lascerà in vita». 32 Si legarono sacchi ai fianchi e corde sulla testa, quindi si presentarono al re di Israele e dissero: «Il tuo servo Ben-Hadàd dice: Su, lasciami in vita!». Quegli domandò: «È ancora vivo? Egli è mio fratello!». 33 Gli uomini vi scorsero un buon auspicio, si affrettarono a cercarne una conferma da lui. Dissero: «Ben-Hadàd è tuo fratello!». Quegli soggiunse: «Andate a prenderlo». Ben-Hadàd si recò da lui, che lo fece salire sul carro. 34 Ben-Hadàd gli disse: «Restituirò le città che mio padre ha prese a tuo padre; tu potrai disporre di mercati in Damasco come mio padre ne aveva in Samaria». Ed egli: «Io a questo patto ti lascerò andare». E concluse con lui l'alleanza e lo lasciò andare.
35 Allora uno dei figli dei profeti disse al compagno per ordine del Signore: «Picchiami!». L'uomo si rifiutò di picchiarlo. 36 Quegli disse: «Poiché non hai obbedito alla voce del Signore, appena ti sarai separato da me, un leone ti ucciderà». Mentre si allontanava, incontrò un leone che l'uccise. 37 Quegli, incontrato un altro uomo, gli disse: «Picchiami!». E quegli lo percosse a sangue. 38 Il profeta andò ad attendere il re sulla strada, dopo essersi reso irriconoscibile con una benda agli occhi. 39 Quando passò il re, gli gridò: «Il tuo servo era nel cuore della battaglia, quando un uomo si staccò e mi portò un individuo dicendomi: Fa' la guardia a quest'uomo! Se ti scappa, la tua vita pagherà per la sua oppure dovrai sborsare un talento d'argento. 40 Mentre il tuo servo era occupato qua e là, quegli scomparve». Il re di Israele disse a lui: «La tua condanna è giusta; l'hai proferita tu stesso!». 41 Ma quegli immediatamente si tolse la benda dagli occhi e il re di Israele riconobbe che era uno dei profeti. 42 Costui gli disse: «Così dice il Signore: Perché hai lasciato andare libero quell'uomo da me votato allo sterminio, la tua vita pagherà per la sua, il tuo popolo per il suo popolo». 43 Il re di Israele se ne andò a casa amareggiato e irritato ed entrò in Samaria.

21,1 In seguito avvenne il seguente episodio. Nabot di Izreèl possedeva una vigna vicino al palazzo di Acab re di Samaria. 2 Acab disse a Nabot: «Cedimi la tua vigna; siccome è vicina alla mia casa, ne farei un orto. In cambio ti darò una vigna migliore oppure, se preferisci, te la pagherò in denaro al prezzo che vale». 3 Nabot rispose ad Acab: «Mi guardi il Signore dal cederti l'eredità dei miei padri».
4 Acab se ne andò a casa amareggiato e sdegnato per le parole dettegli da Nabot di Izreèl, che aveva affermato: «Non ti cederò l'eredità dei miei padri». Si coricò sul letto, si girò verso la parete e non volle mangiare. 5 Entrò da lui la moglie Gezabele e gli domandò: «Perché mai il tuo spirito è tanto amareggiato e perché non vuoi mangiare?». 6 Le rispose: «Perché ho detto a Nabot di Izreèl: Cedimi la tua vigna per denaro o, se preferisci, te la cambierò con un'altra vigna ed egli mi ha risposto: Non cederò la mia vigna!». 7 Allora sua moglie Gezabele gli disse: «Tu ora eserciti il regno su Israele? Alzati, mangia e il tuo cuore gioisca. Te la darò io la vigna di Nabot di Izreèl!».
8 Essa scrisse lettere con il nome di Acab, le sigillò con il suo sigillo, quindi le spedì agli anziani e ai capi, che abitavano nella città di Nabot. 9 Nelle lettere scrisse: «Bandite un digiuno e fate sedere Nabot in prima fila tra il popolo. 10 Di fronte a lui fate sedere due uomini iniqui, i quali l'accusino: Hai maledetto Dio e il re! Quindi conducetelo fuori e lapidatelo ed egli muoia». 11 Gli uomini della città di Nabot, gli anziani e i capi che abitavano nella sua città, fecero come aveva ordinato loro Gezabele, ossia come era scritto nelle lettere che aveva loro spedite. 12 Bandirono il digiuno e fecero sedere Nabot in prima fila tra il popolo. 13 Vennero due uomini iniqui, che si sedettero di fronte a lui. Costoro accusarono Nabot davanti al popolo affermando: «Nabot ha maledetto Dio e il re». Lo condussero fuori della città e lo uccisero lapidandolo. 14 Quindi mandarono a dire a Gezabele: «Nabot è stato lapidato ed è morto». 15 Appena sentì che Nabot era stato lapidato e che era morto, disse ad Acab: «Su, impadronisciti della vigna di Nabot di Izreèl, il quale ha rifiutato di vendertela, perché Nabot non vive più, è morto». 16 Quando sentì che Nabot era morto, Acab si mosse per scendere nella vigna di Nabot di Izreèl a prenderla in possesso.
17 Allora il Signore disse a Elia il Tisbita: 18 «Su, recati da Acab, re di Israele, che abita in Samaria; ecco è nella vigna di Nabot, ove è sceso a prenderla in possesso. 19 Gli riferirai: Così dice il Signore: Hai assassinato e ora usurpi! Per questo dice il Signore: Nel punto ove lambirono il sangue di Nabot, i cani lambiranno anche il tuo sangue». 20 Acab disse a Elia: «Mi hai dunque colto in fallo, o mio nemico!». Quegli soggiunse: «Sì, perché ti sei venduto per fare ciò che è male agli occhi del Signore. 21 Ecco ti farò piombare addosso una sciagura; ti spazzerò via. Sterminerò, nella casa di Acab, ogni maschio, schiavo o libero in Israele. 22 Renderò la tua casa come la casa di Geroboamo, figlio di Nebàt, e come la casa di Baasa, figlio di Achia, perché tu mi hai irritato e hai fatto peccare Israele. 23 Riguardo poi a Gezabele il Signore dice: I cani divoreranno Gezabele nel campo di Izreèl. 24 Quanti della famiglia di Acab moriranno in città li divoreranno i cani; quanti moriranno in campagna li divoreranno gli uccelli dell'aria».
25 In realtà nessuno si è mai venduto a fare il male agli occhi del Signore come Acab, istigato dalla propria moglie Gezabele. 26 Commise molti abomini, seguendo gli idoli, come avevano fatto gli Amorrei, che il Signore aveva distrutto davanti ai figli d'Israele.
27 Quando sentì tali parole, Acab si strappò le vesti, indossò un sacco sulla carne e digiunò; si coricava con il sacco e camminava a testa bassa. 28 Il Signore disse a Elia, il Tisbita: 29 «Hai visto come Acab si è umiliato davanti a me? Poiché si è umiliato davanti a me, non farò piombare la sciagura durante la sua vita, ma la farò scendere sulla sua casa durante la vita del figlio».

22,1 Trascorsero tre anni senza guerra fra Aram e Israele. 2 Nel terzo anno Giòsafat re di Giuda fece visita al re di Israele. 3 Ora il re di Israele aveva detto ai suoi ufficiali: «Non sapete che Ramot di Gàlaad è nostra? Eppure noi ce ne stiamo inerti, senza riprenderla dalle mani di Aram». 4 Disse a Giòsafat: «Verresti con me a combattere per Ramot di Gàlaad?». Giòsafat rispose al re di Israele: «Conta su di me come su te stesso, sul mio popolo come sul tuo, sui miei cavalli come sui tuoi».
5 Giòsafat disse al re di Israele: «Consulta oggi stesso la parola del Signore». 6 Il re di Israele radunò i profeti, in numero di circa quattrocento, e domandò loro: «Devo muovere contro Ramot di Gàlaad oppure devo rinunziarvi?». Risposero: «Attaccala; il Signore la metterà nelle mani del re». 7 Giòsafat disse: «Non c'è più nessun altro profeta del Signore da consultare?». 8 Il re di Israele rispose a Giòsafat: «Ci sarebbe ancora un uomo, attraverso il quale si potrebbe consultare il Signore, ma io lo detesto perché non mi predice altro che male, mai qualcosa di buono. Si tratta di Michea, figlio di Imla». Giòsafat disse: «Il re non parli così!». 9 Il re di Israele, chiamato un eunuco, gli ordinò: «Convoca subito Michea, figlio di Imla».
10 Il re di Israele e Giòsafat re di Giuda sedevano ognuno sul suo trono, vestiti dei loro mantelli, nell'aia di fronte alla porta di Samaria; tutti i profeti predicevano davanti a loro. 11 Sedecìa, figlio di Chenaana, che si era fatte corna di ferro, affermava: «Dice il Signore: Con queste cozzerai contro gli Aramei fino al loro sterminio». 12 Tutti i profeti predicevano allo stesso modo: «Assali Ramot di Gàlaad, riuscirai. Il Signore la metterà nelle mani del re».
13 Il messaggero, che era andato a chiamare Michea, gli disse: «Ecco, le parole dei profeti sono concordi nel predire il successo del re; ora la tua parola sia identica alla loro; preannunzia il successo». 14 Michea rispose: «Per la vita del Signore, comunicherò quanto il Signore mi dirà». 15 Si presentò al re che gli domandò: «Michea, dobbiamo muovere contro Ramot di Gàlaad oppure dobbiamo rinunziarvi?». Gli rispose: «Attaccala, riuscirai; il Signore la metterà nelle mani del re». 16 Il re gli disse: «Quante volte ti devo scongiurare di non dirmi se non la verità nel nome del Signore?». 17 Quegli disse:
«Vedo tutti gli Israeliti
vagare sui monti
come pecore senza pastore.
Il Signore dice: Non hanno padroni; ognuno torni a casa in pace».
18 Il re di Israele disse a Giòsafat: «Non te l'avevo forse detto che non mi avrebbe profetizzato nulla di buono, ma solo il male?». 19 Michea disse: «Per questo, ascolta la parola del Signore. Io ho visto il Signore seduto sul trono; tutto l'esercito del cielo gli stava intorno, a destra e a sinistra. 20 Il Signore ha domandato: Chi ingannerà Acab perché muova contro Ramot di Gàlaad e vi perisca? Chi ha risposto in un modo e chi in un altro. 21 Si è fatto avanti uno spirito che - postosi davanti al Signore - ha detto: Lo ingannerò io. Il Signore gli ha domandato: Come? 22 Ha risposto: Andrò e diventerò spirito di menzogna sulla bocca di tutti i suoi profeti. Quegli ha detto: Lo ingannerai senz'altro; ci riuscirai; va' e fa' così. 23 Ecco, dunque, il Signore ha messo uno spirito di menzogna sulla bocca di tutti questi tuoi profeti; ma il Signore a tuo riguardo preannunzia una sciagura».
24 Allora Sedecìa, figlio di Chenaana, si avvicinò e percosse Michea sulla guancia dicendo: «Per quale via lo spirito del Signore è passato quando è uscito da me per parlare a te?». 25 Michea rispose: «Ecco, lo vedrai quando passerai di stanza in stanza per nasconderti». 26 Il re di Israele disse: «Prendi Michea e conducilo da Amon governatore della città e da Ioas figlio del re. 27 Dirai loro: Il re ordina: Mettetelo in prigione e mantenetelo con il minimo indispensabile di pane e di acqua finché tornerò sano e salvo». 28 Michea disse: «Se tornerai in pace, il Signore non ha parlato per mio mezzo».
29 Il re di Israele marciò, insieme con Giòsafat re di Giuda, contro Ramot di Gàlaad. 30 Il re di Israele disse a Giòsafat: «Io per combattere mi travestirò: tu resta con i tuoi abiti». Il re di Israele si travestì ed entrò in battaglia. 31 Il re di Aram aveva ordinato ai capi dei suoi carri - erano trentadue -: «Non combattete contro nessuno, piccolo o grande, se non contro il re di Israele». 32 Appena videro Giòsafat, i capi dei carri dissero: «Certo, questi è il re di Israele». Si volsero contro di lui per investirlo. Giòsafat lanciò un grido 33 e allora i capi dei carri si accorsero che egli non era il re di Israele e si allontanarono da lui.
34 Ma un uomo tese a caso l'arco e colpì il re di Israele fra le maglie dell'armatura e la corazza. Il re disse al suo cocchiere: «Gira, portami fuori della mischia, perché sono ferito». 35 La battaglia infuriò per tutto quel giorno; il re se ne stava sul suo carro di fronte agli Aramei. Alla sera morì; il sangue della sua ferita era colato sul fondo del carro. 36 Al tramonto un grido si diffuse per l'accampamento: «Ognuno alla sua città e ognuno alla sua tenda! 37 Il re è morto!». Lo portarono in Samaria e là lo seppellirono. 38 Il carro fu lavato nella piscina di Samaria dove si lavavano le prostitute e i cani leccarono il suo sangue, secondo la parola pronunziata dal Signore.
39 Le altre gesta di Acab, tutte le sue azioni, la costruzione della casa d'avorio e delle città da lui erette, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 40 Acab si addormentò con i suoi padri. Al suo posto divenne re suo figlio Acazia.
41 Giòsafat figlio di Asa divenne re su Giuda l'anno quarto di Acab, re di Israele. 42 Quando divenne re, Giòsafat aveva trentacinque anni; regnò venticinque anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Azuba figlia di Silchi. 43 Imitò in tutto la condotta di Asa suo padre, senza deviazioni, facendo ciò che è giusto agli occhi del Signore. 44 Ma non scomparvero le alture; il popolo ancora sacrificava e offriva incenso sulle alture. 45 Giòsafat fu in pace con il re di Israele.
46 Le altre gesta di Giòsafat, le prodezze compiute da lui e le sue guerre sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 47 Egli spazzò via dalla regione il resto dei prostituti sacri, che esistevano al tempo di suo padre Asa.
48 Allora non c'era re in Edom; lo sostituiva un governatore. 49 Giòsafat costruì navi di Tarsis per andare a cercare l'oro in Ofir; ma non ci andò, perché le navi si sfasciarono in Ezion-Gheber. 50 Allora Acazia, figlio di Acab, disse a Giòsafat: «I miei servi si uniscano ai tuoi per costituire gli equipaggi delle navi». Ma Giòsafat non accettò.
51 Giòsafat si addormentò con i suoi padri, con i quali fu sepolto nella città di Davide suo antenato e al suo posto divenne re suo figlio Ioram.
52 Acazia, figlio di Acab, divenne re d'Israele in Samaria nell'anno diciassette di Giòsafat, re di Giuda; regnò due anni su Israele. 53 Fece ciò che è male agli occhi del Signore; imitò la condotta di suo padre, quella di sua madre e quella di Geroboamo, figlio di Nebàt, che aveva fatto peccare Israele. 54 Venerò Baal e si prostrò davanti a lui irritando il Signore, Dio di Israele, proprio come aveva fatto suo padre.

Nuova Riveduta:

1Re 11-71

11,5 Salomone seguì Astarte, divinità dei Sidoni, e Milcom, l'abominevole divinità degli Ammoniti. 6 Così Salomone fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE e non seguì pienamente il SIGNORE, come aveva fatto Davide suo padre. 7 Fu allora che Salomone costruì, sul monte che sta di fronte a Gerusalemme, un alto luogo per Chemos, l'abominevole divinità di Moab, e per Moloc, l'abominevole divinità dei figli di Ammon. 8 Fece così per tutte le sue donne straniere, le quali offrivano profumi e sacrifici ai loro dèi.
9 Il SIGNORE s'indignò contro Salomone, perché il cuore di lui si era allontanato dal SIGNORE, Dio d'Israele, che gli era apparso due volte, 10 e gli aveva ordinato, a questo proposito, di non andare dietro ad altri dèi; ma egli non osservò l'ordine datogli dal SIGNORE. 11 Il SIGNORE disse a Salomone: «Poiché tu hai agito a questo modo, e non hai osservato il mio patto e le leggi che ti avevo date, io ti toglierò il regno, e lo darò al tuo servo. 12 Nondimeno, per amore di Davide tuo padre, io non farò questo durante la tua vita, ma strapperò il regno dalle mani di tuo figlio. 13 Però, non gli strapperò tutto il regno, ma lascerò una tribù a tuo figlio, per amor di Davide mio servo e per amor di Gerusalemme che io ho scelto».

I nemici di Salomone
2S 8:13-14; Sl 89:30-32
14 Il SIGNORE suscitò un nemico a Salomone: Adad, l'Idumeo, che era della stirpe reale di Edom. 15 Quando Davide sconfisse Edom, Ioab, capo dell'esercito, salì per seppellire i morti, e uccise tutti i maschi che erano in Edom. 16 Ioab rimase in Edom sei mesi, con tutto Israele, finché vi ebbe sterminato tutti i maschi. 17 In quel tempo Adad fuggì con alcuni Idumei, servitori di suo padre, per andare in Egitto. Adad era allora un ragazzo. 18 Quelli dunque partirono da Madian, andarono a Paran, presero con sé degli uomini di Paran e giunsero in Egitto dal faraone, re d'Egitto, il quale diede a Adad una casa, provvide al suo mantenimento, e gli assegnò dei terreni. 19 Adad trovò grazia agli occhi del faraone, che gli diede in moglie la sorella della propria moglie, la sorella della regina Tacpenes. 20 La sorella di Tacpenes gli partorì un figlio, Ghenubat, che Tacpenes divezzò nella casa del faraone; e Ghenubat rimase in casa del faraone tra i figli del faraone. 21 Quando Adad ebbe sentito in Egitto che Davide si era addormentato con i suoi padri e che Ioab, capo dell'esercito, era morto, disse al faraone: «Permettimi di andare al mio paese». 22 Il faraone gli rispose: «Che ti manca da me perché tu cerchi di andartene al tuo paese?» E quegli replicò: «Nulla; tuttavia, ti prego, lasciami partire».
23 Dio suscitò un altro nemico a Salomone: Rezon, figlio d'Eliada, che era fuggito dal suo signore Adadezer, re di Soba. 24 Egli aveva radunato gente intorno a sé ed era diventato capo di una banda, quando Davide massacrò i Siri. Egli e i suoi andarono a Damasco, vi si stabilirono e regnarono a Damasco. 25 Fu nemico d'Israele per tutto il tempo di Salomone; e questo, oltre al male già fatto da Adad. Detestò Israele e regnò sulla Siria.

1R 12:1-24
26 Anche Geroboamo, servo di Salomone, si ribellò contro il re. Egli era figlio di Nebat, Efrateo di Sereda, e aveva per madre una vedova che si chiamava Serua. 27 La causa per cui si ribellò contro il re fu questa. Salomone costruiva Millo e chiudeva la breccia della città di Davide suo padre. 28 Geroboamo era un uomo forte e valoroso; e Salomone, veduto come questo giovane lavorava, gli diede la sorveglianza di tutta la gente della casa di Giuseppe, reclutata per i lavori. 29 In quel tempo Geroboamo, uscito da Gerusalemme, incontrò per strada il profeta Aiia, di Silo, che indossava un mantello nuovo; ed erano loro due soli nella campagna. 30 Aiia prese il mantello nuovo che aveva addosso, lo strappò in dodici pezzi, 31 e disse a Geroboamo: «Prendine per te dieci pezzi, perché il SIGNORE, Dio d'Israele, dice così: "Ecco, io strappo questo regno dalle mani di Salomone, e te ne darò dieci tribù; 32 a Salomone resterà una tribù per amor di Davide mio servo, e per amor di Gerusalemme, della città che ho scelta fra tutte le tribù d'Israele. 33 Ciò, perché i figli d'Israele mi hanno abbandonato, si sono prostrati davanti ad Astarte, divinità dei Sidoni, davanti a Chemos, dio di Moab, e davanti a Milcom, dio degli Ammoniti, e non hanno camminato nelle mie vie per fare ciò che è giusto agli occhi miei e per osservare le mie leggi e i miei precetti, come fece Davide, padre di Salomone. 34 Tuttavia non toglierò dalle mani di lui tutto il regno, ma lo manterrò principe tutto il tempo della sua vita, per amor di Davide, mio servo, che io scelsi, e che osservò i miei comandamenti e le mie leggi. 35 Toglierò il regno dalle mani di suo figlio, e te ne darò dieci tribù; 36 e a suo figlio lascerò una tribù, affinché Davide, mio servo, abbia sempre una lampada davanti a me in Gerusalemme, nella città che ho scelta per mettervi il mio nome. 37 Io prenderò dunque te, e tu regnerai su tutto quello che vorrai e sarai re sopra Israele. 38 Se tu ubbidirai a tutto quello che ti comanderò, e camminerai nelle mie vie, e farai ciò ch'è giusto agli occhi miei, osservando le mie leggi e i miei comandamenti, come fece Davide mio servo, io sarò con te, ti edificherò una casa stabile, come ne edificai una a Davide, e ti darò Israele. 39 Così umilierò la discendenza di Davide, ma non per sempre"». 40 Per questo Salomone cercò di far morire Geroboamo; ma questi partì e si rifugiò in Egitto presso Sisac, re d'Egitto, e rimase in Egitto fino alla morte di Salomone.

Morte di Salomone
2Cr 9:29-31; Ec 8:8
41 Il rimanente delle gesta di Salomone, tutto quello che fece, e la sua saggezza risulta scritto nel libro delle gesta di Salomone.
42 Salomone regnò a Gerusalemme, su tutto Israele, quarant'anni. 43 Poi Salomone si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide suo padre; e Roboamo, suo figlio, regnò al suo posto.

Divisione del regno; i re di Giuda fino a Giosafat; i re d'Israele fino ad Acazia
12:1-22:54 (2Cr 10-20)(Os 4:15-17; 6:10-11)
Roboamo re di Giuda; Geroboamo re d'Israele
2Cr 10; 11:1-12; Pr 3:7; Os 13:11
12,1 Roboamo andò a Sichem, perché tutto Israele era venuto a Sichem per farlo re.
2 Quando Geroboamo, figlio di Nebat, lo seppe, si trovava ancora in Egitto, dov'era fuggito per scampare dal re Salomone; egli abitava in Egitto, 3 e lo mandarono a chiamare. Allora Geroboamo e tutta l'assemblea d'Israele vennero a parlare a Roboamo, e gli dissero: 4 «Tuo padre ha reso duro il nostro giogo; ora rendi tu più lieve la dura servitù e il giogo pesante che tuo padre ci ha imposti, e noi ti serviremo». 5 Egli rispose loro: «Andatevene, e tornate da me fra tre giorni». E il popolo se ne andò.
6 Il re Roboamo si consigliò con i vecchi che erano stati al servizio del re Salomone suo padre mentre era vivo, e disse: «Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo?» 7 E quelli gli parlarono così: «Se oggi tu ti fai servo di questo popolo, se gli cedi, se gli rispondi e gli parli con bontà, ti sarà servo per sempre». 8 Ma Roboamo trascurò il consiglio datogli dai vecchi, e si consigliò con i giovani che erano cresciuti con lui ed erano al suo servizio, 9 e disse loro: «Come consigliate di rispondere a questo popolo che mi ha parlato dicendo: Allevia il giogo che tuo padre ci ha imposto?» 10 I giovani che erano cresciuti con lui, gli risposero: «Ecco quel che dirai a questo popolo che si è rivolto a te dicendo: Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo, e tu rendilo più leggero! Gli risponderai così: Il mio dito mignolo è più grosso del corpo di mio padre; 11 mio padre vi ha caricati di un giogo pesante, ma io lo renderò più pesante ancora; mio padre vi ha castigati con la frusta, e io vi castigherò con i flagelli a punte».
12 Tre giorni dopo, Geroboamo e tutto il popolo vennero da Roboamo, come aveva ordinato il re dicendo: «Tornate da me fra tre giorni». 13 Il re rispose duramente al popolo, abbandonando il consiglio che i vecchi gli avevano dato; 14 e parlò loro secondo il consiglio dei giovani, e disse: «Mio padre ha reso pesante il vostro giogo, ma io lo renderò più pesante ancora; mio padre vi ha castigati con la frusta, e io vi castigherò con i flagelli a punte». 15 Così il re non diede ascolto al popolo; perché tutto ciò era diretto dal SIGNORE, affinché si adempisse la parola che il SIGNORE aveva pronunciata per mezzo di Aiia di Silo a Geroboamo, figlio di Nebat.
16 Quando tutto Israele vide che il re non gli dava ascolto, rispose al re, dicendo: «Che abbiamo da fare con Davide? Noi non abbiamo nulla in comune con il figlio d'Isai! Alle tue tende, o Israele! Provvedi ora tu alla tua casa, o Davide!» E Israele se ne andò alle sue tende. 17 Ma sui figli d'Israele che abitavano nelle città di Giuda, regnò Roboamo. 18 Il re Roboamo mandò loro Adoram, responsabile dei lavori forzati; ma tutto Israele lo lapidò, ed egli morì. E il re Roboamo salì in fretta sopra un carro per fuggire a Gerusalemme. 19 Così Israele si ribellò alla casa di Davide, ed è rimasto ribelle fino a oggi.
20 Quando tutto Israele udì che Geroboamo era tornato, lo mandò a chiamare perché venisse alla comunità, e lo fece re su tutto Israele. Nessuno seguì la casa di Davide, tranne la sola tribù di Giuda.
21 Quando Roboamo giunse a Gerusalemme, radunò tutta la casa di Giuda e la tribù di Beniamino, centottantamila uomini, guerrieri scelti, per combattere contro la casa d'Israele e restituire il regno a Roboamo, figlio di Salomone. 22 Ma la parola di Dio fu rivolta a Semaia, uomo di Dio, in questi termini: 23 «Parla a Roboamo, figlio di Salomone, re di Giuda, a tutta la casa di Giuda e di Beniamino e al resto del popolo, e di' loro: 24 "Così parla il SIGNORE: 'Non salite a combattere contro i vostri fratelli, i figli d'Israele! Ognuno se ne torni a casa sua; perché questo è avvenuto per mia volontà'"».
Quelli ubbidirono alla parola del SIGNORE e se ne tornarono, secondo la parola del SIGNORE.

Idolatria di Geroboamo: i vitelli d'oro
Es 32:1-8 (2R 17:21-22; 2Cr 11:13-17)
25 Geroboamo costruì Sichem nella regione montuosa di Efraim, e vi si stabilì; poi uscì di là e costruì Penuel.
26 Geroboamo disse in cuor suo: «Ora il regno potrebbe benissimo tornare alla casa di Davide. 27 Se questo popolo sale a Gerusalemme per offrire sacrifici nella casa del SIGNORE, il suo cuore si volgerà verso il suo signore, verso Roboamo re di Giuda, mi uccideranno, e torneranno a Roboamo re di Giuda». 28 Il re, quindi, dopo essersi consigliato, fece due vitelli d'oro e disse al popolo: «Siete ormai saliti abbastanza a Gerusalemme! O Israele, ecco i tuoi dèi, che ti hanno fatto uscire dal paese d'Egitto!» 29 E ne mise uno a Betel, e l'altro a Dan. 30 Questo diventò un'occasione di peccato; perché il popolo andava fino a Dan per presentarsi davanti a uno di quei vitelli. 31 Egli fece anche dei santuari di alti luoghi, e creò dei sacerdoti, presi qua e là dal popolo, che non erano dei figli di Levi. 32 Geroboamo istituì pure una solennità nell'ottavo mese, nel quindicesimo giorno del mese, simile alla solennità che si celebrava in Giuda, e offrì dei sacrifici sull'altare. Così fece a Betel perché si offrissero sacrifici ai vitelli che egli aveva fatti; e a Betel stabilì i sacerdoti degli alti luoghi che aveva eretti. 33 Il quindicesimo giorno dell'ottavo mese, che aveva scelto di testa sua, Geroboamo salì all'altare che aveva costruito a Betel, celebrò una solennità per i figli d'Israele, e salì all'altare per bruciare incenso.

Profezia contro l'altare pagano di Geroboamo
2R 23:15-20; Sl 105:14-15
13,1 Ed ecco, un uomo di Dio giunse da Giuda a Betel per ordine del SIGNORE, mentre Geroboamo stava presso l'altare per bruciare incenso; 2 e per ordine del SIGNORE si mise a gridare contro l'altare e a dire: «Altare, altare! così dice il SIGNORE: "Ecco, nascerà alla casa di Davide un figlio, di nome Giosia, il quale sacrificherà su di te i sacerdoti degli alti luoghi che su di te bruciano incenso, e si arderanno su di te ossa umane"». 3 E quello stesso giorno diede un segno miracoloso dicendo: «Questo è il segno che il SIGNORE ha parlato: ecco, l'altare si spaccherà, e la cenere che vi è sopra si disperderà».
4 Quando il re Geroboamo udì la parola che l'uomo di Dio aveva gridata contro l'altare di Betel, stese la mano dall'alto dell'altare, e disse: «Pigliatelo!» Ma la mano che Geroboamo aveva stesa contro di lui rimase paralizzata, e non poté più tirarla indietro; 5 l'altare si spaccò; e la cenere che vi era sopra si disperse, secondo il segno che l'uomo di Dio aveva dato per ordine del SIGNORE.
6 Allora il re si rivolse all'uomo di Dio, e gli disse: «Ti prego, implora la grazia del SIGNORE, del tuo Dio, e prega per me affinché mi sia resa la mano». E l'uomo di Dio implorò la grazia del SIGNORE, e il re riebbe la sua mano, che tornò com'era prima. 7 Il re disse all'uomo di Dio: «Vieni con me a casa; ti ristorerai, e io ti farò un regalo». 8 Ma l'uomo di Dio rispose al re: «Anche se tu mi dessi la metà della tua casa, io non entrerò da te, e non mangerò pane né berrò acqua in questo luogo; 9 poiché questo è l'ordine che mi è stato dato dal SIGNORE: "Tu non vi mangerai pane né berrai acqua, e non tornerai per la strada che avrai fatta all'andata"». 10 Così egli se ne andò per un'altra strada, e non tornò per quella che aveva fatta, venendo a Betel.

Disubbidienza e punizione del profeta
1R 20:35-36; Ga 1:6-8
11 C'era un vecchio profeta che abitava a Betel; e uno dei suoi figli venne a raccontargli tutte le cose che l'uomo di Dio aveva fatte in quel giorno a Betel, e le parole che aveva dette al re. Quando il padre udì il suo racconto, 12 disse ai suoi figli: «Per quale via se n'è andato?» Poiché i suoi figli avevano visto la via per la quale se n'era andato l'uomo di Dio venuto da Giuda. 13 Egli disse ai suoi figli: «Sellatemi l'asino». Quelli gli sellarono l'asino; ed egli vi montò su, 14 seguì l'uomo di Dio, e lo trovò seduto sotto il terebinto, e gli disse: «Sei tu l'uomo di Dio venuto da Giuda?» Egli rispose: «Sono io». 15 Allora il vecchio profeta gli disse: «Vieni con me a casa mia a mangiare». 16 Ma egli rispose: «Io non posso tornare indietro con te, né entrare in casa tua; e non mangerò pane né berrò acqua con te in questo luogo; 17 poiché mi è stato detto, per ordine del SIGNORE: "In quel luogo tu non mangerai pane, né berrai acqua, e non tornerai per la strada che avrai fatta all'andata"». 18 L'altro gli disse: «Anch'io sono profeta come te; e un angelo mi ha parlato per ordine del SIGNORE, dicendo: "Riportalo con te in casa tua, perché mangi del pane e beva dell'acqua"». Egli mentiva.
19 Così l'uomo di Dio tornò indietro con l'altro, e mangiò del pane e bevve dell'acqua in casa di lui. 20 Mentre sedevano a tavola, la parola del SIGNORE fu rivolta al profeta che aveva fatto tornare indietro l'altro; 21 ed egli gridò all'uomo di Dio che era venuto da Giuda: «Così parla il SIGNORE: "Poiché tu ti sei ribellato all'ordine del SIGNORE, e non hai osservato il comandamento che il SIGNORE, tuo Dio, t'aveva dato, 22 e sei tornato indietro, e hai mangiato del pane e bevuto dell'acqua nel luogo del quale egli t'aveva detto: Non vi mangiare del pane e non vi bere dell'acqua, il tuo cadavere non entrerà nella tomba dei tuoi padri"». 23 Quando l'uomo di Dio ebbe mangiato e bevuto, il vecchio profeta, che l'aveva fatto tornare indietro, gli sellò l'asino.
24 L'uomo di Dio se ne andò, e un leone lo incontrò per strada, e l'uccise. Il suo cadavere rimase steso sulla strada; l'asino se ne stava presso di lui, e il leone pure presso il cadavere. 25 Allora passarono degli uomini che videro il cadavere steso sulla strada e il leone che stava vicino al cadavere, e vennero a riferire ciò nella città dove abitava il vecchio profeta. 26 Il profeta che aveva fatto tornare indietro l'uomo di Dio, udito ciò, disse: «È l'uomo di Dio, che è stato ribelle all'ordine del SIGNORE; perciò il SIGNORE l'ha dato in balìa di un leone, che l'ha sbranato e ucciso, secondo la parola che il SIGNORE gli aveva detta». 27 Poi si rivolse ai suoi figli, e disse loro: «Sellatemi l'asino». E quelli glielo sellarono. 28 Egli andò, trovò il cadavere steso sulla strada, e l'asino e il leone che stavano presso il cadavere; il leone non aveva divorato il cadavere né sbranato l'asino. 29 Il profeta prese il cadavere dell'uomo di Dio, lo pose sull'asino, e lo portò indietro; e il vecchio profeta rientrò in città per piangerlo, e per dargli sepoltura. 30 Depose il cadavere nella propria tomba; ed egli e i suoi figli lo piansero, dicendo: «Ahi, fratello mio!» 31 E quando l'ebbe seppellito, il vecchio profeta disse ai suoi figli: «Quando sarò morto, seppellitemi nella tomba dov'è sepolto l'uomo di Dio; ponete le mie ossa accanto alle sue. 32 Poiché la parola da lui gridata per ordine del SIGNORE, contro l'altare di Betel e contro tutti i santuari degli alti luoghi che sono nelle città di Samaria, si verificherà certamente».

1R 14:7-10; 15:25-30; Pr 1:24, ecc.
33 Dopo questo fatto, Geroboamo non abbandonò la sua via malvagia; istituì anzi nuovi sacerdoti degli alti luoghi, prendendoli qua e là dal popolo; chiunque voleva, era da lui consacrato e diventava sacerdote degli alti luoghi. 34 Quella fu, per la casa di Geroboamo, un'occasione di peccato, che attirò su di lei la distruzione e lo sterminio dalla faccia della terra.

Aiia predice la rovina della casa di Geroboamo
(1R 11:28-39; 12:26-33) 1R 15:25-30; Gs 23:15; Sl 78:57-59
14,1 In quel tempo, Abiia, figlio di Geroboamo, si ammalò. 2 Geroboamo disse a sua moglie: «Àlzati, ti prego, e travestiti, affinché non si sappia che tu sei moglie di Geroboamo, e va' a Silo. Là c'è il profeta Aiia, il quale predisse che sarei stato re di questo popolo. 3 Prendi con te dieci pani, delle focacce, un vaso di miele, e va' da lui; egli ti dirà quello che avverrà di questo ragazzo». 4 La moglie di Geroboamo fece così; partì, andò a Silo, e giunse a casa di Aiia. Aiia non poteva vedere, poiché gli si era indebolita la vista per la vecchiaia.
5 Il SIGNORE aveva detto ad Aiia: «La moglie di Geroboamo sta per venire a consultarti riguardo a suo figlio, che è ammalato. Tu parlale così e così. Quando entrerà, fingerà di essere un'altra».
6 Quando Aiia udì il rumore dei passi di lei che entrava per la porta, disse: «Entra pure, moglie di Geroboamo; perché fingi d'essere un'altra? Io sono incaricato di dirti delle cose dure. 7 Va' e di' a Geroboamo: "Così parla il SIGNORE, Dio d'Israele: 'Io ti ho innalzato in mezzo al popolo, ti ho fatto principe del mio popolo Israele. 8 Ho strappato il regno dalle mani della casa di Davide e l'ho dato a te. Ma tu non sei stato come il mio servo Davide il quale osservò i miei comandamenti e mi seguì con tutto il suo cuore, facendo soltanto ciò che è giusto ai miei occhi. 9 Tu hai fatto peggio di tutti quelli che ti hanno preceduto, e sei andato a farti degli altri dèi e delle immagini fuse per provocarmi a ira e hai gettato me dietro alle tue spalle. 10 Per questo io faccio piombare la sventura sulla casa di Geroboamo, e sterminerò la casa di Geroboamo fino all'ultimo uomo, tanto chi è schiavo come chi è libero in Israele, e spazzerò la casa di Geroboamo, come si spazza lo sterco finché sia tutto sparito. 11 Quelli di Geroboamo che moriranno in città, saranno divorati dai cani; e quelli che moriranno nei campi, saranno divorati dagli uccelli del cielo; poiché il SIGNORE ha parlato. 12 Quanto a te, àlzati, va' a casa tua; non appena avrai messo piede in città, il bambino morrà. 13 Tutto Israele lo piangerà e gli darà sepoltura. Egli è infatti il solo della casa di Geroboamo che sarà messo in una tomba, perché è il solo nella casa di Geroboamo in cui si sia trovato qualcosa di buono, rispetto al SIGNORE, Dio d'Israele. 14 Il SIGNORE stabilirà sopra Israele un re, che in quel giorno sterminerà la casa di Geroboamo. E che dico? Non è forse quello che già succede? 15 Il SIGNORE colpirà Israele, che sarà come una canna agitata nell'acqua; sradicherà Israele da questa buona terra che aveva data ai loro padri e li disperderà oltre il fiume, perché si sono fatti degl'idoli di Astarte provocando l'ira del SIGNORE. 16 Egli abbandonerà Israele a causa dei peccati che Geroboamo ha commesso e fatto commettere a Israele'"».
17 La moglie di Geroboamo si alzò, partì, e giunse a Tirsa; e come metteva il piede sulla soglia di casa, il ragazzo morì. 18 Lo seppellirono, e tutto Israele lo pianse, secondo la parola che il SIGNORE aveva pronunciata per bocca del profeta Aiia suo servo.

2Cr 13:2-20; Ec 8:13
19 Il resto delle azioni di Geroboamo, le sue guerre e il modo come regnò, sono scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele.
20 La durata del regno di Geroboamo fu di ventidue anni; poi si addormentò con i suoi padri, e Nadab, suo figlio, regnò al suo posto.

Apostasia e giudizio sul regno di Giuda sotto Roboamo
2Cr 12; Gr 2:19
21 Roboamo, figlio di Salomone, regnò in Giuda. Aveva quarantun anni quando cominciò a regnare, e regnò diciassette anni a Gerusalemme, nella città che il SIGNORE si era scelta fra tutte le tribù d'Israele per mettervi il suo nome. Sua madre si chiamava Naama, l'Ammonita.
22 Gli abitanti di Giuda fecero ciò che è male agli occhi del SIGNORE, e con i peccati che commisero provocarono la gelosia del SIGNORE più di quanto avessero fatto i loro padri. 23 Costruirono anch'essi degli alti luoghi con statue e idoli d'Astarte su tutte le alte colline e sotto ogni albero verdeggiante. 24 C'erano anche nel paese degli uomini che si prostituivano. Essi praticarono tutti gli atti abominevoli delle nazioni che il SIGNORE aveva cacciate davanti ai figli d'Israele.
25 Il quinto anno del regno di Roboamo, Sisac, re d'Egitto, salì contro Gerusalemme, 26 e portò via i tesori della casa del SIGNORE e i tesori del palazzo del re; portò via ogni cosa; prese pure tutti gli scudi d'oro che Salomone aveva fatti; 27 al loro posto Roboamo fece fare degli scudi di bronzo, e li affidò ai capitani della guardia che custodiva la porta del palazzo del re. 28 Ogni volta che il re entrava nella casa del SIGNORE, quelli che erano di guardia li portavano; poi li riportavano nella sala della guardia.
29 Il resto delle azioni di Roboamo e quanto egli fece, è scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
30 Ci fu guerra continua tra Roboamo e Geroboamo.
31 Poi Roboamo si addormentò con i suoi padri e con essi fu sepolto nella città di Davide. Sua madre si chiamava Naama, l'Ammonita. E Abiiam, suo figlio, regnò al suo posto.

Abiiam, re di Giuda
2Cr 13; Sl 103:17
15,1 Il diciottesimo anno del regno di Geroboamo, figlio di Nebat, Abiiam cominciò a regnare sopra Giuda. 2 Regnò tre anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maaca, figlia di Abisalom.
3 Egli si abbandonò a tutti i peccati che suo padre aveva commessi prima di lui, e il suo cuore non fu tutto quanto per il SIGNORE, suo Dio, com'era stato il cuore di Davide suo padre. 4 Tuttavia per amor di Davide, il SIGNORE, suo Dio, gli lasciò una lampada a Gerusalemme, stabilendo dopo di lui suo figlio, e lasciando sussistere Gerusalemme; 5 perché Davide aveva fatto ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE, e non si era scostato in nulla dai suoi comandamenti per tutto il tempo della sua vita, salvo nel fatto di Uria, l'Ittita.
6 Tra Roboamo e Geroboamo vi fu guerra, finché Roboamo visse.
7 Il resto delle azioni di Abiiam e tutto quello che egli fece, è scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. Vi fu guerra fra Abiiam e Geroboamo.
8 E Abiiam si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide; e Asa, suo figlio, regnò al suo posto.

Asa, re di Giuda
2Cr 14; 15; Sl 119:5, 9-11
9 Il ventesimo anno del regno di Geroboamo, re d'Israele, Asa cominciò a regnare sopra Giuda. 10 Regnò quarantun anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maaca, figlia d'Abisalom.
11 Asa fece ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE, come aveva fatto Davide suo padre: 12 eliminò dal paese quelli che si prostituivano, fece sparire tutti gl'idoli che i suoi padri avevano fatti, 13 e destituì pure dalla dignità di regina sua madre Maaca, perché lei aveva innalzato un'immagine ad Astarte; Asa abbatté l'immagine e la bruciò presso il torrente Chidron. 14 Tuttavia gli alti luoghi non furono eliminati, sebbene il cuore d'Asa fosse interamente per il SIGNORE, durante tutta la sua vita. 15 Egli fece portare nella casa del SIGNORE le cose che suo padre aveva consacrate, e quelle che aveva consacrate egli stesso: argento, oro, vasi.

2Cr 16; Gr 17:5
16 Ci fu guerra tra Asa e Baasa, re d'Israele, tutto il tempo della loro vita. 17 Baasa, re d'Israele, salì contro Giuda e costruì Rama, perché nessuno andasse e venisse dalla parte di Asa, re di Giuda. 18 Allora Asa prese tutto l'argento e l'oro che era rimasto nei tesori della casa del SIGNORE, prese i tesori del palazzo del re, e li affidò ai suoi servitori, che mandò presso Ben-Adad, figlio di Tabrimmon, figlio di Chesion, re di Siria, che abitava a Damasco, per dirgli: 19 «Ci sia alleanza fra me e te, come ci fu tra mio padre e tuo padre. Ecco, io ti mando in dono dell'argento e dell'oro; va', rompi la tua alleanza con Baasa, re d'Israele, affinché egli si ritiri da me». 20 Ben-Adad diede ascolto al re Asa; mandò i capi del suo esercito contro le città d'Israele, ed espugnò Iion, Dan, Abel-Bet-Maaca, tutta la regione di Chinnerot con tutto il paese di Neftali. 21 Quando Baasa udì questo, cessò di costruire Rama, e rimase a Tirsa. 22 Allora il re Asa convocò tutti quelli di Giuda, senza escludere nessuno; e quelli portarono via le pietre e il legname di cui Baasa si era servito per la costruzione di Rama; e con essi il re Asa costruì Gheba di Beniamino e Mispa.
23 Il resto di tutte le azioni di Asa, tutte le sue prodezze, tutto ciò che egli fece e le città che costruì, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. Ma, nella sua vecchiaia, egli soffrì di male ai piedi.
24 Asa si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto con essi nella città di Davide, suo padre; e Giosafat, suo figlio, regnò al suo posto.

Nadab, re d'Israele
1R 14:7-16; Nu 23:19; Ec 8:11-13
25 Nadab, figlio di Geroboamo, cominciò a regnare sopra Israele il secondo anno di Asa re di Giuda, e regnò sopra Israele due anni.
26 Egli fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE, e seguì la via di suo padre e imitò il peccato che aveva fatto commettere a Israele. 27 Baasa, figlio di Aiia, della casa d'Issacar, cospirò contro di lui, e lo uccise a Ghibbeton, che apparteneva ai Filistei, mentre Nadab e tutto Israele assediavano Ghibbeton. 28 Baasa l'uccise il terzo anno di Asa, re di Giuda, e regnò al suo posto. 29 Appena fu re, Baasa sterminò tutta la casa di Geroboamo; non risparmiò nessuno di quella casa, ma la distrusse interamente, secondo la parola che il SIGNORE aveva pronunciata, per bocca del suo servo Aiia di Silo, 30 a causa dei peccati che Geroboamo aveva commessi e fatto commettere a Israele, quando aveva provocato l'ira del Dio d'Israele. 31 Il resto delle azioni di Nadab e tutto quello che fece, sono scritti nel libro delle Cronache dei re d'Israele.

Baasa, re d'Israele
1R 14:7-11, 14; 21:20-24 (2R 17:13-14; Gr 11:7-8)
32 Ci fu guerra tra Asa e Baasa, re d'Israele, tutto il tempo della loro vita.
33 Il terzo anno di Asa, re di Giuda, Baasa, figlio di Aiia, cominciò a regnare su tutto Israele. Stava a Tirsa, e regnò ventiquattro anni.
34 Fece quel che è male agli occhi del SIGNORE; seguì la via di Geroboamo e imitò il peccato che questi aveva fatto commettere a Israele.

16,1 La parola del SIGNORE fu rivolta a Ieu, figlio di Canani, contro Baasa, in questi termini: 2 «Io ti ho innalzato dalla polvere e ti ho fatto principe del mio popolo Israele, ma tu hai seguito la via di Geroboamo e hai spinto il mio popolo Israele a peccare, provocando il mio sdegno con i suoi peccati; 3 perciò io spazzerò via Baasa e la sua casa, e farò della casa tua quel che ho fatto della casa di Geroboamo, figlio di Nebat. 4 Quelli di Baasa che moriranno in città, saranno divorati dai cani; e quelli che moriranno nei campi, saranno divorati dagli uccelli del cielo».
5 Le rimanenti azioni di Baasa, le sue gesta, e le sue prodezze, risultano scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele.
6 E Baasa si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto a Tirsa; ed Ela, suo figlio, regnò al suo posto.
7 La parola del SIGNORE, per mezzo del profeta Ieu, figlio di Canani, fu diretta contro Baasa e contro la casa di lui, per tutto il male che Baasa aveva fatto sotto gli occhi del SIGNORE, provocandolo a ira, con l'opera delle sue mani, perché aveva imitato la casa di Geroboamo e aveva sterminato quella casa.

Ela, re d'Israele
1R 15:25-30; Es 20:5; Sl 109:14 (Sl 119:89; Is 40:8)
8 Il ventiseiesimo anno di Asa, re di Giuda, Ela, figlio di Baasa, cominciò a regnare sopra Israele. Stava a Tirsa, e regnò due anni.
9 Zimri, suo servitore, che comandava la metà dei suoi carri, congiurò contro di lui. Ela stava a Tirsa, bevendo e ubriacandosi in casa di Arsa, sovrintendente del palazzo di Tirsa. 10 Zimri entrò, lo colpì e l'uccise, il ventisettesimo anno di Asa, re di Giuda, e regnò al suo posto. 11 Quando fu re, appena fu sul trono, distrusse tutta la casa di Baasa; non gli lasciò neppure un uomo, né parenti, né amici.
12 Così Zimri sterminò tutta la casa di Baasa, secondo la parola che il SIGNORE aveva pronunciata contro Baasa per bocca del profeta Ieu, 13 a causa di tutti i peccati che Baasa ed Ela, suo figlio, avevano commessi e fatto commettere a Israele, provocando l'ira del SIGNORE, Dio d'Israele, con i loro idoli.
14 Il resto delle azioni di Ela e tutto quello che fece, risulta scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele.

Zimri, re d'Israele
2R 15:8-15 (Gr 17:11; Gb 8:13-19) Gb 34:23-25
15 Il ventisettesimo anno di Asa, re di Giuda, Zimri regnò per sette giorni a Tirsa. Il popolo era accampato contro Ghibbeton, città dei Filistei.
16 Il popolo accampato in quel luogo, sentì dire: «Zimri ha fatto una congiura e ha perfino ucciso il re!» E quello stesso giorno, nell'accampamento, tutto Israele fece re d'Israele Omri, capo dell'esercito. 17 Ed Omri con tutto Israele salì da Ghibbeton e assediò Tirsa. 18 Zimri, vedendo che la città era presa, si ritirò nella torre del palazzo del re, diede fuoco al palazzo del re e morì. 19 Così morì a causa dei peccati che aveva commessi, facendo ciò che è male agli occhi del SIGNORE, seguendo la via di Geroboamo e abbandonandosi al peccato che questi aveva commesso, spingendo Israele a peccare.
20 Il resto delle azioni di Zimri, la congiura che egli tramò, sono scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele.
21 Allora il popolo d'Israele si divise in due parti; metà del popolo seguiva Tibni, figlio di Ghinat, per farlo re; l'altra metà seguiva Omri. 22 Ma il popolo che seguiva Omri prevalse su quello che seguiva Tibni, figlio di Ghinat. Tibni morì, e regnò Omri.

Omri, re d'Israele; Samaria, capitale del regno
Mi 6:16; 2Ti 3:13
23 Il trentunesimo anno di Asa, re di Giuda, Omri cominciò a regnare sopra Israele, e regnò dodici anni. Regnò sei anni a Tirsa. 24 Poi comprò da Semer il monte di Samaria per due talenti d'argento; costruì su quel monte una città; e alla città che costruì diede il nome di Samaria dal nome di Semer, padrone del monte.
25 Omri fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE, e fece peggio di tutti i suoi predecessori; 26 seguì in tutto la via di Geroboamo, figlio di Nebat, e si abbandonò ai peccati che Geroboamo aveva fatto commettere a Israele, provocando lo sdegno del SIGNORE, Dio d'Israele, con i suoi idoli.
27 Il resto delle azioni compiute da Omri e le prodezze da lui fatte stanno scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele.
28 Omri si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto a Samaria; e Acab, suo figlio, regnò al suo posto.

Acab, re d'Israele; matrimonio con Izebel
1R 18:1-18; 21; Ap 2:20-23
29 Acab, figlio di Omri, cominciò a regnare sopra Israele l'anno trentottesimo di Asa, re di Giuda; e regnò a Samaria, sopra Israele, per ventidue anni.
30 Acab, figlio di Omri, fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE più di tutti quelli che l'avevano preceduto. 31 Come se fosse stato per lui poca cosa abbandonarsi ai peccati di Geroboamo, figlio di Nebat, prese in moglie Izebel, figlia di Etbaal, re dei Sidoni, andò ad adorare Baal, a prostrarsi davanti a lui, 32 e innalzò un altare a Baal, nel tempio di Baal, che costruì a Samaria. 33 Acab fece anche l'idolo d'Astarte. Acab fece più di quello che avevano fatto tutti i precedenti re d'Israele per provocare lo sdegno del SIGNORE, Dio d'Israele.
34 Al tempo di lui, Chiel, di Betel, ricostruì Gerico; ne gettò le fondamenta su Abiram, suo primogenito, e ne rizzò le porte su Segub, il più giovane dei suoi figli, secondo la parola che il SIGNORE aveva pronunciata per bocca di Giosuè, figlio di Nun.

Il profeta Elia al torrente di Cherit
(Gm 5:16-17; Ap 11:6)(Sl 37:18-19; De 8:3; Fl 4:19)(Is 45:5-8; Gr 10:5-16)
17,1 Elia, il Tisbita, uno di quelli che si erano stabiliti in Galaad, disse ad Acab: «Com'è vero che vive il SIGNORE, Dio d'Israele, che io servo, non ci sarà né rugiada né pioggia in questi anni, se non alla mia parola».
2 La parola del SIGNORE gli fu rivolta in questi termini: 3 «Parti di qua, va' verso oriente, e nasconditi presso il torrente Cherit, che è di fronte al Giordano. 4 Tu berrai al torrente, e io ho comandato ai corvi che là ti diano da mangiare». 5 Egli dunque partì, e fece secondo la parola del SIGNORE; andò e si stabilì presso il torrente Cherit, che è di fronte al Giordano. 6 E i corvi gli portavano del pane e della carne la mattina, e del pane e della carne la sera; e beveva al torrente. 7 Ma di lì a qualche tempo il torrente rimase asciutto, perché non pioveva sul paese.

Elia a Sarepta
(Lu 4:25-26; Mt 10:40-42) 2R 4:1-7, 42-44; 2Co 9:8-10
8 Allora la parola del SIGNORE gli fu rivolta in questi termini: 9 «Àlzati, va' ad abitare a Sarepta dei Sidoni; io ho ordinato a una vedova di laggiù che ti dia da mangiare». 10 Egli dunque si alzò, e andò a Sarepta; e, quando giunse alla porta della città, c'era una donna vedova, che raccoglieva legna. Egli la chiamò, e le disse: «Ti prego, vammi a cercare un po' d'acqua in un vaso, affinché io beva». 11 E mentre lei andava a prenderla, egli le gridò dietro: «Portami, ti prego, anche un pezzo di pane». 12 Lei rispose: «Com'è vero che vive il SIGNORE, il tuo Dio, del pane non ne ho; ho solo un pugno di farina in un vaso, e un po' d'olio in un vasetto; ed ecco, sto raccogliendo due rami secchi per andare a cuocerla per me e per mio figlio; la mangeremo, e poi moriremo». 13 Elia le disse: «Non temere; va' e fa' come hai detto; ma fanne prima una piccola focaccia per me, e portamela; poi ne farai per te e per tuo figlio. 14 Infatti così dice il SIGNORE, Dio d'Israele: "La farina nel vaso non si esaurirà e l'olio nel vasetto non calerà, fino al giorno che il SIGNORE manderà la pioggia sulla terra"». 15 Quella andò e fece come Elia le aveva detto; lei, la sua famiglia ed Elia ebbero di che mangiare per molto tempo. 16 La farina nel vaso non si esaurì, e l'olio nel vasetto non calò, secondo la parola che il SIGNORE aveva pronunciata per bocca d'Elia.

Elia risuscita il figlio della vedova di Sarepta
2R 4:8-37; At 9:36-42; Eb 6:10
17 Dopo queste cose, il figlio di quella donna, che era la padrona di casa, si ammalò; e la sua malattia fu così grave, che egli cessò di respirare. 18 Allora la donna disse a Elia: «Che ho da fare con te, o uomo di Dio? Sei forse venuto da me per rinnovare il ricordo delle mie iniquità e far morire mio figlio?» 19 Egli le rispose: «Dammi tuo figlio». Lo prese dalle braccia di lei; lo portò su nella camera di sopra, dove egli alloggiava, e lo coricò sul suo letto. 20 Poi invocò il SIGNORE, e disse: «SIGNORE mio Dio, colpisci di sventura anche questa vedova, della quale io sono ospite, facendole morire il figlio?» 21 Si distese quindi tre volte sul bambino e invocò il SIGNORE, e disse: «SIGNORE, mio Dio, torni, ti prego, l'anima di questo bambino in lui!» 22 Il SIGNORE esaudì la voce d'Elia: l'anima del bambino tornò in lui, ed egli visse. 23 Elia prese il bambino dalla camera di sopra e lo portò al pian terreno della casa, e lo restituì a sua madre, dicendole: «Guarda! tuo figlio è vivo». 24 Allora la donna disse a Elia: «Ora riconosco che tu sei un uomo di Dio, e che la parola del SIGNORE, che è nella tua bocca, è verità».

Elia e Abdia
(Gr 38:7-13; 39:15-18) Sl 112:1, 5-9
18,1 Molto tempo dopo, nel corso del terzo anno, la parola del SIGNORE fu rivolta a Elia, in questi termini: «Va', presèntati ad Acab, e io manderò la pioggia sul paese». 2 Elia andò a presentarsi ad Acab.
La carestia era grave in Samaria. 3 E Acab mandò a chiamare Abdia, che era il sovrintendente del palazzo. Abdia era molto timorato del SIGNORE; 4 e quando Izebel sterminava i profeti del SIGNORE, Abdia aveva preso cento profeti, li aveva nascosti cinquanta in una spelonca e cinquanta in un'altra, e li aveva nutriti con pane e acqua. 5 Acab disse ad Abdia: «Va' per il paese, verso tutte le sorgenti e tutti i ruscelli; forse troveremo dell'erba e potremo conservare in vita i cavalli e i muli, e non avremo bisogno di uccidere parte del bestiame». 6 Si spartirono dunque il paese da percorrere; Acab andò da una parte e Abdia dall'altra.
7 Mentre Abdia era in viaggio, gli venne incontro Elia; e Abdia, avendolo riconosciuto, si prostrò con la faccia a terra, e disse: «Sei tu il mio signore Elia?» 8 Quegli rispose: «Sono io; va' a dire al tuo signore: "Ecco qua Elia"». 9 Ma Abdia replicò: «Che peccato ho mai commesso, ché tu dia il tuo servo nelle mani di Acab perché egli mi uccida? 10 Com'è vero che il SIGNORE, il tuo Dio, vive, non c'è nazione né regno dove il mio signore non abbia mandato a cercarti; e quando gli si diceva: "Egli non è qui", faceva giurare il regno e la nazione, che davvero non ti avevano trovato. 11 E ora tu dici: "Va' a dire al tuo signore: 'Ecco qua Elia!'". 12 Succederà che quando io ti avrò lasciato, lo Spirito del SIGNORE ti trasporterà non so dove; io andrò a fare l'ambasciata ad Acab, ed egli, non trovandoti, mi ucciderà. Eppure il tuo servo teme il SIGNORE fin dalla sua giovinezza! 13 Non ti hanno riferito quello che io feci quando Izebel uccideva i profeti del SIGNORE? Come io nascosi cento uomini di quei profeti del SIGNORE, cinquanta in una spelonca e cinquanta in un'altra, e li sostentai con pane e acqua? 14 E ora tu dici: "Va' a dire al tuo signore: 'Ecco qua Elia!'". Ma egli m'ucciderà!» 15 Elia rispose: «Com'è vero che vive il SIGNORE degli eserciti di cui sono servo, oggi mi presenterò ad Acab».
16 Abdia dunque andò a trovare Acab, e gli fece l'ambasciata; e Acab andò incontro a Elia. 17 Appena Acab vide Elia, gli disse: «Sei tu colui che mette scompiglio in Israele?» 18 Elia rispose: «Non sono io che metto scompiglio in Israele, ma tu e la casa di tuo padre, perché avete abbandonato i comandamenti del SIGNORE, e tu sei andato dietro ai Baali. 19 Adesso, fa' radunare tutto Israele presso di me sul monte Carmelo, insieme ai quattrocentocinquanta profeti di Baal e ai quattrocento profeti di Astarte che mangiano alla mensa di Izebel».

Elia sul monte Carmelo
2Cr 28:19 (Mt 6:24; Gs 24:15; Gr 10:1-16; 2Cr 7:1-3) Sl 97:7; De 13
20 Acab mandò a chiamare tutti i figli d'Israele, e radunò quei profeti sul monte Carmelo. 21 Allora Elia si avvicinò a tutto il popolo, e disse: «Fino a quando zoppicherete dai due lati? Se il SIGNORE è Dio, seguitelo; se invece lo è Baal, seguite lui». Il popolo non gli rispose nulla. 22 Allora Elia disse al popolo: «Sono rimasto io solo dei profeti del SIGNORE, mentre i profeti di Baal sono in quattrocentocinquanta. 23 Dateci dunque due tori; quelli ne scelgano uno per loro, lo facciano a pezzi e lo mettano sulla legna, senz'appiccarvi il fuoco; io pure preparerò l'altro toro, lo metterò sulla legna, e non vi appiccherò il fuoco. 24 Quindi invocate voi il nome del vostro dio, e io invocherò il nome del SIGNORE; il dio che risponderà mediante il fuoco, lui è Dio». Tutto il popolo rispose dicendo: «Ben detto!»
25 Allora Elia disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi uno dei tori; preparatelo per primi, poiché siete i più numerosi; e invocate il nome del vostro dio, ma non appiccate il fuoco. 26 Quelli presero il loro toro, e lo prepararono; poi invocarono il nome di Baal dalla mattina fino a mezzogiorno, dicendo: «Baal, rispondici!» Ma non si udì né voce né risposta; e saltavano intorno all'altare che avevano fatto. 27 A mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate forte; poich'egli è dio, ma sta meditando, oppure è indaffarato, o è in viaggio; può anche darsi che si è addormentato, e si risveglierà». 28 E quelli si misero a gridare più forte, e a farsi delle incisioni addosso, secondo il loro costume, con spade e lance, finché grondavano di sangue. 29 E passato che fu il mezzogiorno, quelli profetizzarono fino all'ora in cui si offriva l'offerta. Ma non si udì voce o risposta, e nessuno diede loro retta.
30 Allora Elia disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi a me!» Tutto il popolo si avvicinò a lui; ed Elia riparò l'altare del SIGNORE che era stato demolito. 31 Prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei figli di Giacobbe, al quale il SIGNORE aveva detto: «Il tuo nome sarà Israele». 32 Con quelle pietre costruì un altare al nome del SIGNORE, e fece intorno all'altare un fosso, della capacità di due misure di grano. 33 Poi vi sistemò la legna, fece a pezzi il toro e lo pose sopra la legna. 34 E disse: «Riempite quattro vasi d'acqua, e versatela sull'olocausto e sulla legna». Poi disse: «Fatelo una seconda volta». E quelli lo fecero una seconda volta. E disse ancora: «Fatelo per la terza volta». E quelli lo fecero per la terza volta. 35 L'acqua correva attorno all'altare, ed egli riempì d'acqua anche il fosso.
36 All'ora in cui si offriva l'offerta, il profeta Elia si avvicinò e disse: «SIGNORE, Dio di Abraamo, d'Isacco e d'Israele, fa' che oggi si conosca che tu sei Dio in Israele, che io sono tuo servo, e che ho fatto tutte queste cose per ordine tuo. 37 Rispondimi, SIGNORE, rispondimi, affinché questo popolo riconosca che tu, o SIGNORE, sei Dio, e che tu sei colui che converte il loro cuore!»
38 Allora cadde il fuoco del SIGNORE, e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e la polvere, e prosciugò l'acqua che era nel fosso. 39 Tutto il popolo, veduto ciò, si gettò con la faccia a terra, e disse: «Il SIGNORE è Dio! Il SIGNORE è Dio!»
40 Elia disse loro: «Prendete i profeti di Baal; neppure uno ne scampi!» Quelli li presero, ed Elia li fece scendere al torrente Chison, e laggiù li sgozzò.

Gm 5:16-18
41 Poi Elia disse ad Acab: «Risali, mangia e bevi, poiché già si ode un rumore di grande pioggia». 42 Acab risalì per mangiare e bere; ma Elia salì in vetta al Carmelo; e, gettatosi a terra, si mise la faccia tra le ginocchia, 43 e disse al suo servo: «Ora va' su, e guarda dalla parte del mare!» Quegli andò su, guardò, e disse: «Non c'è nulla». Elia gli disse: «Ritornaci sette volte!» 44 E la settima volta, il servo disse: «Ecco una nuvoletta grossa come la palma della mano, che sale dal mare». Allora Elia ordinò: «Sali e di' ad Acab: "Attacca i cavalli al carro e scendi, perché la pioggia non ti fermi"». 45 In un momento il cielo si oscurò di nuvole, il vento si scatenò, e cadde una gran pioggia. Acab montò sul suo carro, e se ne andò a Izreel. 46 La mano del SIGNORE fu sopra Elia, il quale si cinse i fianchi, e corse davanti ad Acab fino all'ingresso di Izreel.

Fuga di Elia nel deserto e a Oreb
(Sl 37:32-40; 91:9-12; Mt 4:11) Ge 21:14-19
19,1 Acab raccontò a Izebel tutto quello che Elia aveva fatto, e come aveva ucciso con la spada tutti i profeti. 2 Allora Izebel mandò un messaggero a Elia per dirgli: «Gli dèi mi trattino con tutto il loro rigore, se domani a quest'ora non farò della vita tua quel che tu hai fatto della vita di ognuno di quelli».
3 Elia, vedendo questo, si alzò, e se ne andò per salvarsi la vita; giunse a Beer-Sceba, che appartiene a Giuda, e vi lasciò il suo servo; 4 ma egli s'inoltrò nel deserto una giornata di cammino, andò a mettersi seduto sotto una ginestra, ed espresse il desiderio di morire, dicendo: «Basta! Prendi la mia anima, o SIGNORE, poiché io non valgo più dei miei padri!» 5 Poi si coricò, e si addormentò sotto la ginestra. Allora un angelo lo toccò, e gli disse: «Àlzati e mangia». 6 Egli guardò, e vide vicino alla sua testa una focaccia cotta su pietre calde, e una brocca d'acqua. Egli mangiò e bevve, poi si coricò di nuovo. 7 L'angelo del SIGNORE tornò una seconda volta, lo toccò, e disse: «Àlzati e mangia, perché il cammino è troppo lungo per te». 8 Egli si alzò, mangiò e bevve; e per la forza che quel cibo gli aveva dato, camminò quaranta giorni e quaranta notti fino a Oreb, il monte di Dio.

Es 3:1, ecc.; Ro 11:1-5; Is 49:4-5; Mt 14:31
9 Lassù entrò in una spelonca, e vi passò la notte. E gli fu rivolta la parola del SIGNORE, in questi termini: «Che fai qui, Elia?» 10 Egli rispose: «Io sono stato mosso da una grande gelosia per il SIGNORE, per il Dio degli eserciti, perché i figli d'Israele hanno abbandonato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari, e hanno ucciso con la spada i tuoi profeti; sono rimasto io solo, e cercano di togliermi la vita». 11 Dio gli disse: «Va' fuori e fermati sul monte, davanti al SIGNORE». E il SIGNORE passò. Un vento forte, impetuoso, schiantava i monti e spezzava le rocce davanti al SIGNORE, ma il SIGNORE non era nel vento. E, dopo il vento, un terremoto; ma il SIGNORE non era nel terremoto. 12 E, dopo il terremoto, un fuoco; ma il SIGNORE non era nel fuoco. E, dopo il fuoco, un mormorio di vento leggero. 13 Quando Elia lo udì, si coprì la faccia con il mantello, andò fuori, e si fermò all'ingresso della spelonca; e una voce giunse fino a lui, e disse: «Che fai qui, Elia?» 14 Egli rispose: «Io sono stato mosso da una grande gelosia per il SIGNORE, per il Dio degli eserciti, perché i figli d'Israele hanno abbandonato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari, e hanno ucciso con la spada i tuoi profeti; sono rimasto io solo, e cercano di togliermi la vita». 15 Il SIGNORE gli disse: «Va', rifa' la strada del deserto, fino a Damasco; e quando vi sarai giunto, ungerai Azael come re di Siria; 16 ungerai pure Ieu, figlio di Nimsci, come re d'Israele, e ungerai Eliseo, figlio di Safat da Abel-Meola, come profeta, al tuo posto. 17 Chi scamperà dalla spada di Azael, sarà ucciso da Ieu; e chi scamperà dalla spada di Ieu, sarà ucciso da Eliseo. 18 Ma io lascerò in Israele un residuo di settemila uomini, tutti quelli il cui ginocchio non s'è piegato davanti a Baal, e la cui bocca non l'ha baciato».

Vocazione di Eliseo
Mt 4:18-22; 9:9
19 Elia partì di là e trovò Eliseo, figlio di Safat, il quale arava con dodici paia di buoi davanti a sé; ed egli stesso guidava il dodicesimo paio. Elia si avvicinò a lui, e gli gettò addosso il suo mantello. 20 Eliseo, lasciati i buoi, corse dietro a Elia, e disse: «Ti prego, lascia che io vada a dare un bacio a mio padre e a mia madre, e poi ti seguirò». Elia gli rispose: «Va' e torna; ma pensa a quel che ti ho fatto!» 21 Dopo essersi allontanato da Elia, Eliseo tornò a prendere un paio di buoi, e li offrì in sacrificio; con la legna dei gioghi dei buoi fece cuocere la carne e la diede alla gente, che la mangiò. Poi si alzò, seguì Elia, e si mise al suo servizio.

Assedio e liberazione di Samaria
1S 11:1-11; Gc 7; Sl 75:4-5; 124:1, ecc.
20,1 Ben-Adad, re di Siria, radunò tutto il suo esercito; aveva con sé trentadue re, cavalli e carri; poi salì, cinse d'assedio Samaria, e l'attaccò. 2 Inviò dei messaggeri nella città, per dire ad Acab, re d'Israele: 3 «Così dice Ben-Adad: "Il tuo argento e il tuo oro sono miei; così pure le tue mogli e i tuoi figli più belli sono cosa mia"». 4 Il re d'Israele rispose: «Come dici tu, o re mio signore, io ti appartengo con tutto ciò che è mio». 5 I messaggeri tornarono di nuovo e dissero: «Così parla Ben-Adad: "Io ti avevo mandato a dire che tu mi dessi il tuo argento e il tuo oro, le tue mogli, e i tuoi figli; 6 invece, domani, a quest'ora, manderò da te i miei servitori, i quali rovisteranno la casa tua e le case dei tuoi servi, s'impadroniranno di tutto quello che hai di più caro, e lo porteranno via"».
7 Allora il re d'Israele chiamò tutti gli anziani del paese, e disse: «Guardate, vi prego, e vedete come quest'uomo cerca la nostra rovina; poiché mi ha mandato a chiedere le mie mogli, i miei figli, il mio argento e il mio oro, e io non gli ho rifiutato nulla». 8 Tutti gli anziani e tutto il popolo gli dissero: «Non lo ascoltare e non dargli retta!» 9 Acab dunque rispose ai messaggeri di Ben-Adad: «Dite al re, mio signore: "Tutto quello che facesti dire al tuo servo, la prima volta, io lo farò; ma questo non posso farlo"». I messaggeri se ne andarono e portarono la risposta a Ben-Adad.
10 Ben-Adad mandò a dire ad Acab: «Gli dèi mi trattino con tutto il loro rigore, se la polvere di Samaria basterà per riempire il pugno di tutta la gente che mi segue!» 11 Il re d'Israele rispose: «Ditegli così: "Chi cinge le armi non si vanti come chi le depone"».
12 Quando Ben-Adad ricevette quella risposta stava bevendo con i re sotto le tende; e disse ai suoi servitori: «Disponetevi in ordine!» E quelli si disposero ad attaccare la città.
13 Allora un profeta si avvicinò ad Acab, re d'Israele, e disse: «Così dice il SIGNORE: "Vedi questa gran moltitudine? Ecco, oggi la darò in tuo potere, e tu saprai che io sono il SIGNORE"». 14 Acab disse: «Per mezzo di chi?» E quegli rispose: «Così dice il SIGNORE: "Per mezzo dei servitori dei capi delle province"». Acab riprese: «Chi comincerà la battaglia?» L'altro rispose: «Tu». 15 Allora Acab passò in rivista i servitori dei capi delle province, ed erano duecentotrentadue. Dopo questi passò in rivista tutto il popolo, tutti i figli d'Israele, ed erano settemila.
16 Essi fecero una sortita verso il mezzogiorno, mentre Ben-Adad stava bevendo e ubriacandosi sotto le tende con i trentadue re, venuti in suo aiuto. 17 I servitori dei capi delle province andarono fuori per primi. Ben-Adad mandò a vedere, e gli fu riferito: «Da Samaria è uscita gente!» 18 Il re disse: «Se sono usciti per la pace, prendeteli vivi; se sono usciti per la guerra, prendeteli vivi ugualmente». 19 Quando quei servitori dei capi delle province e l'esercito che li seguiva furono usciti dalla città, 20 ciascuno di loro uccise il suo uomo. I Siri si diedero alla fuga, gli Israeliti li inseguirono, e Ben-Adad, re di Siria, fuggì a cavallo con alcuni cavalieri. 21 Il re d'Israele uscì, mise in fuga cavalli e carri, e fece una grande strage fra i Siri.

Nuova vittoria di Israele sui Siri
2R 13:14-19, 25; Sl 46:8-11
22 Allora il profeta si avvicinò al re d'Israele e gli disse: «Va', rinfòrzati; considera bene quel che dovrai fare; perché di qui a un anno il re di Siria marcerà contro di te».
23 I servitori del re di Siria gli dissero: «Gli dèi d'Israele sono dèi di montagna; per questo ci hanno vinti; ma diamo la battaglia in pianura, e li vinceremo di certo. 24 E tu, fa' questo: togli ognuno di quei re dal suo posto e sostituiscili con dei capitani; 25 formati quindi un esercito pari a quello che hai perduto, con altrettanti cavalli e altrettanti carri; poi daremo battaglia a costoro in pianura, e li vinceremo di certo». Egli accettò il loro consiglio, e fece così.
26 L'anno seguente Ben-Adad passò in rivista i Siri, e marciò verso Afec per combattere contro Israele. 27 Anche i figli d'Israele furono passati in rivista e forniti di viveri; quindi mossero contro i Siri, e si accamparono di fronte a loro: parevano due minuscole greggi di capre di fronte ai Siri che inondavano il paese.
28 Allora l'uomo di Dio si avvicinò al re d'Israele, e gli disse: «Così dice il SIGNORE: Poiché i Siri hanno detto: "Il SIGNORE è Dio dei monti e non è Dio delle valli", io ti darò nelle mani tutta questa gran moltitudine; e voi conoscerete che io sono il SIGNORE».
29 Essi rimasero accampati gli uni di fronte agli altri per sette giorni; il settimo giorno scoppiò la battaglia, e i figli d'Israele uccisero, in un giorno, centomila fanti dei Siri. 30 Il rimanente si rifugiò nella città di Afec, dove le mura caddero sui ventisettemila uomini che erano rimasti.

Acab risparmia il re di Siria
1S 15; Gr 48:10; 1R 22:30-38; 2Co 6:14
Ben-Adad fuggì e, giunto nella città, cercava rifugio di camera in camera. 31 I suoi servitori gli dissero: «Abbiamo sentito dire che i re della casa d'Israele sono dei re clementi; lascia dunque che ci mettiamo dei sacchi sui fianchi e delle corde al collo e usciamo incontro al re d'Israele; forse egli ti salverà la vita». 32 Così essi si misero dei sacchi intorno ai fianchi e delle corde al collo, andarono dal re d'Israele, e dissero: «Il tuo servo Ben-Adad dice: "Ti prego, lasciami in vita!"» Acab rispose: «È ancora vivo? Egli è mio fratello». 33 Quegli uomini ne trassero buoni auspici, e per accertarsi se quello era proprio il suo sentimento, gli dissero: «Ben-Adad è dunque tuo fratello!» Egli rispose: «Andate, e conducetelo qua». Ben-Adad si recò da Acab, il quale lo invitò a salire sul suo carro. 34 Ben-Adad gli disse: «Io ti restituirò le città che mio padre tolse a tuo padre; e tu ti stabilirai dei mercati a Damasco, come mio padre se ne era stabiliti a Samaria». «E io», riprese Acab, «con questo patto ti lascerò andare»; così Acab stabilì un patto con lui, e lo lasciò andare.

Acab ripreso per il suo atto
35 Allora uno dei figli dei profeti disse, per ordine del SIGNORE, al suo compagno: «Ti prego, percuotimi!» Ma quello non volle percuoterlo. 36 Allora il primo gli disse: «Poiché tu non hai ubbidito alla voce del SIGNORE, appena ti sarai allontanato da me, un leone ti ucciderà». Infatti, appena si fu allontanato, un leone lo incontrò e lo uccise. 37 Poi quel profeta trovò un altro uomo, e gli disse: «Ti prego, percuotimi!» E quello lo percosse e lo ferì.
38 Allora il profeta andò ad aspettare il re sulla strada, e si camuffò con una benda sugli occhi. 39 Quando il re passò, il profeta si mise a gridare e disse al re: «Il tuo servo si trovava in piena battaglia; quand'ecco uno si avvicina, mi conduce un uomo e mi dice: "Custodisci quest'uomo; se mai venisse a mancare, la tua vita pagherà per la sua, oppure pagherai un talento d'argento". 40 Mentre il tuo servo era occupato qua e là, quell'uomo sparì». Il re d'Israele gli disse: «Quella è la tua condanna; l'hai pronunciata tu stesso». 41 Subito quello si tolse la benda dagli occhi e il re d'Israele lo riconobbe per uno dei profeti. 42 Allora il profeta disse al re: «Così dice il SIGNORE: "Poiché ti sei lasciato sfuggire di mano l'uomo che io avevo votato allo sterminio, la tua vita pagherà per la sua, e il tuo popolo per il suo popolo"». 43 E il re d'Israele se ne tornò a casa sua triste e irritato, e si recò a Samaria.

La vigna di Nabot; condotta scellerata di Acab e di Izebel
Mi 2:1-3; Ec 3:16-17
21,1 Nabot d'Izreel aveva una vigna a Izreel presso il palazzo di Acab, re di Samaria. 2 Acab parlò a Nabot, e gli disse: «Dammi la tua vigna, di cui voglio farmi un orto, perché è contigua alla mia casa; e al suo posto ti darò una vigna migliore; o, se preferisci, te ne pagherò il valore in denaro». 3 Ma Nabot rispose ad Acab: «Mi guardi il SIGNORE dal darti l'eredità dei miei padri!» 4 E Acab se ne tornò a casa sua triste e irritato per quella parola dettagli da Nabot d'Izreel: «Io non ti darò l'eredità dei miei padri!» Si gettò sul suo letto, voltò la faccia verso il muro, e non prese cibo.
5 Allora Izebel, sua moglie, andò da lui e gli disse: «Perché hai lo spirito così abbattuto, e non mangi?» 6 Acab le rispose: «Perché ho parlato a Nabot d'Izreel e gli ho detto: "Dammi la tua vigna per il denaro che vale; o, se preferisci, ti darò un'altra vigna invece di quella"; ed egli m'ha risposto: "Io non ti darò la mia vigna!"» 7 Izebel, sua moglie, gli disse: «Sei tu, sì o no, che eserciti la sovranità sopra Israele? Àlzati, mangia, e sta' di buon animo; la vigna di Nabot d'Izreel te la farò avere io». 8 Scrisse delle lettere a nome di Acab, le sigillò con il sigillo di lui, e le mandò agli anziani e ai notabili che abitavano nella città di Nabot. 9 In quelle lettere scrisse così: «Bandite un digiuno, e fate sedere Nabot in prima fila davanti al popolo; 10 mettetegli di fronte due malfattori, i quali depongano contro di lui, dicendo: Tu hai maledetto Dio e il re; poi portatelo fuori dalla città, lapidatelo, e così muoia».
11 La gente della città di Nabot, gli anziani e i notabili che abitavano nella città, fecero come Izebel aveva loro ordinato, scrivendo le lettere che aveva loro mandate. 12 Bandirono il digiuno, e fecero sedere Nabot davanti al popolo. 13 Poi vennero i due malfattori. Si misero di fronte a lui, e deposero così contro di lui, davanti al popolo: «Nabot ha maledetto Dio e il re». Allora lo condussero fuori dalla città, lo lapidarono, ed egli morì. 14 Poi mandarono a dire a Izebel: «Nabot è stato lapidato ed è morto». 15 Quando Izebel udì che Nabot era stato lapidato ed era morto, disse ad Acab: «Àlzati, prendi possesso della vigna di Nabot d'Izreel, che egli rifiutò di darti per denaro; poiché Nabot non vive più, è morto». 16 Quando Acab udì che Nabot era morto, si alzò per scendere alla vigna di Nabot d'Izreel, e prenderne possesso.

Severa condanna di Acab e Izebel; pentimento di Acab
(Sl 7:11-16; Is 3:11)(1R 22:30-38; 2R 9:6-37; 10:1-11)
17 Allora la parola del SIGNORE fu rivolta a Elia, il Tisbita, in questi termini: 18 «Àlzati, va' incontro ad Acab, re d'Israele, che sta a Samaria; egli è nella vigna di Nabot, dov'è sceso per prenderne possesso. 19 E gli parlerai in questo modo: "Così dice il SIGNORE: Dopo aver commesso un omicidio, vieni a prendere possesso?" E gli dirai: "Così dice il SIGNORE: 'Nello stesso luogo dove i cani hanno leccato il sangue di Nabot, i cani leccheranno anche il tuo'"». 20 Acab disse a Elia: «Mi hai trovato, nemico mio?» Elia rispose: «Sì ti ho trovato, perché ti sei venduto a fare ciò che è male agli occhi del SIGNORE. 21 Ecco, io ti farò cadere addosso una sciagura, ti spazzerò via, e sterminerò ogni uomo della tua casa, schiavo o libero che sia, in Israele; 22 e ridurrò la tua casa come la casa di Geroboamo, figlio di Nebat, e come la casa di Baasa, figlio di Aiia, perché tu hai provocato la mia ira e hai fatto peccare Israele. 23 Anche riguardo a Izebel il SIGNORE parla e dice: "I cani divoreranno Izebel sotto le mura d'Izreel. 24 Quelli di Acab che moriranno in città saranno divorati dai cani, e quelli che moriranno nei campi saranno divorati dagli uccelli del cielo"».
25 In verità non c'è mai stato nessuno che, come Acab, si sia venduto a fare ciò che è male agli occhi del SIGNORE, perché era istigato da sua moglie Izebel. 26 Si comportò in modo tanto abominevole, andando dietro agli idoli, come avevano fatto gli Amorei che il SIGNORE aveva cacciati davanti ai figli d'Israele.

Gr 23:29; Sl 78:34-38; Gn 3:4-10; Is 66:2
27 Quando Acab udì queste parole, si stracciò le vesti, si coprì con un sacco, e digiunò; dormiva avvolto nel sacco, e camminava a passo lento. 28 E la parola del SIGNORE fu rivolta a Elia, il Tisbita, in questi termini: 29 «Hai visto come Acab si è umiliato davanti a me? Poiché egli si è umiliato davanti a me, io non farò venire la sciagura mentre egli è ancora vivo; ma manderò la sciagura sulla sua casa, durante la vita di suo figlio».

Acab e Giosafat in guerra contro i Siri
2Cr 18:1-27; Gr 23:16-17, 25-32; 2Ti 4:3; 2Te 2:11
22,1 Passarono tre anni senza guerra tra la Siria e Israele. 2 Nel terzo anno Giosafat, re di Giuda, scese a trovare il re d'Israele. 3 Il re d'Israele aveva detto ai suoi servitori: «Voi sapete che Ramot di Galaad è nostra, e noi ce ne stiamo tranquilli senza toglierla di mano al re di Siria». 4 E disse a Giosafat: «Vuoi venire con me alla guerra contro Ramot di Galaad?» Giosafat rispose al re d'Israele: «Conta su di me come su te stesso, sulla mia gente come sulla tua, sui miei cavalli come sui tuoi».
5 Poi Giosafat disse al re d'Israele: «Ti prego, consulta oggi la parola del SIGNORE». 6 Allora il re d'Israele radunò i profeti, in numero di circa quattrocento, e disse loro: «Debbo andare a far guerra a Ramot di Galaad, o no?» Quelli risposero: «Va', e il Signore la darà nelle mani del re». 7 Ma Giosafat disse: «Non c'è qui nessun altro profeta del SIGNORE da poter consultare?» 8 Il re d'Israele rispose a Giosafat: «C'è ancora un uomo per mezzo del quale si potrebbe consultare il SIGNORE; ma io l'odio perché non mi predice mai nulla di buono, ma soltanto del male: è Micaia, figlio d'Imla». E Giosafat disse: «Non dica così il re!» 9 Allora il re d'Israele chiamò un eunuco, e gli disse: «Fa' subito venire Micaia, figlio d'Imla».

Consultazione di Micaia
10 Il re d'Israele e Giosafat, re di Giuda, sedevano ciascuno sul suo trono, vestiti dei loro abiti regali, nell'aia che è all'ingresso della porta di Samaria; e tutti i profeti profetizzavano davanti a loro. 11 Sedechia, figlio di Chenaana, si era fatto delle corna di ferro, e disse: «Così dice il SIGNORE: "Con queste corna colpirai i Siri finché tu li abbia completamente distrutti"». 12 Tutti i profeti profetizzavano nello stesso modo, dicendo: «Va' contro Ramot di Galaad, e vincerai; il SIGNORE la darà nelle mani del re».
13 Il messaggero che era andato a chiamare Micaia gli parlò così: «Ecco tutti i profeti, unanimi, predicono del bene al re; ti prego, le tue parole siano concordi con le loro, e predici del bene!» 14 Ma Micaia rispose: «Com'è vero che il SIGNORE vive, io dirò quel che il SIGNORE mi dirà».
15 Quando giunse davanti al re, il re gli disse: «Micaia, dobbiamo andare a far guerra a Ramot di Galaad, o no?» Egli rispose: «Va' pure, tu vincerai; il SIGNORE la darà nelle mani del re». 16 Il re gli disse: «Quante volte dovrò scongiurarti di non dirmi altro che la verità nel nome del SIGNORE?» 17 Micaia rispose: «Ho visto tutto Israele disperso su per i monti, come pecore che non hanno pastore; e il SIGNORE ha detto: "Questa gente non ha padrone; ciascuno ritorni in pace a casa sua"».
18 Il re d'Israele disse a Giosafat: «Non te l'avevo detto che costui non mi avrebbe predetto nulla di buono, ma soltanto del male?»
19 Micaia replicò: «Perciò ascolta la parola del SIGNORE. Io ho visto il SIGNORE seduto sul suo trono, e tutto l'esercito del cielo che gli stava a destra e a sinistra. 20 Il SIGNORE disse: "Chi ingannerà Acab affinché vada contro Ramot di Galaad e vi perisca?" Ci fu chi rispose in un modo e chi in un altro. 21 Allora si fece avanti uno spirito, il quale si presentò davanti al SIGNORE, e disse: "Lo ingannerò io". 22 Il SIGNORE gli disse: "E come?" Quello rispose: "Io uscirò e sarò spirito di menzogna in bocca a tutti i suoi profeti". Il SIGNORE gli disse: "Sì, riuscirai a ingannarlo; esci e fa' così". 23 E ora ecco, il SIGNORE ha messo uno spirito di menzogna in bocca a tutti questi tuoi profeti; ma il SIGNORE ha pronunciato del male contro di te».
24 Allora Sedechia, figlio di Chenaana, si accostò, diede uno schiaffo a Micaia, e disse: «Per dove è passato lo Spirito del SIGNORE, quando è uscito da me per parlare a te?» 25 Micaia rispose: «Lo vedrai il giorno che andrai di camera in camera per nasconderti!» 26 Il re d'Israele disse: «Prendi Micaia, portalo da Ammon, governatore della città, e da Ioas, figlio del re e di' loro: 27 Così dice il re: "Rinchiudete costui in prigione, mettetelo a pane e acqua finché io torni sano e salvo"». 28 Micaia disse: «Se tu torni sano e salvo, non sarà il SIGNORE che avrà parlato per bocca mia». E aggiunse: «Udite questo, popoli tutti!»

Sconfitta e morte di Acab
2Cr 18:28, ecc. (1R 20:34, 42; 21:19)
29 Il re d'Israele e Giosafat, re di Giuda, marciarono dunque contro Ramot di Galaad. 30 Il re d'Israele disse a Giosafat: «Io mi travestirò per andare in battaglia; ma tu mettiti i tuoi abiti regali». E il re d'Israele si travestì e andò in battaglia.
31 Il re di Siria aveva dato quest'ordine ai trentadue capitani dei suoi carri: «Non combattete contro nessuno, piccolo o grande, ma soltanto contro il re d'Israele». 32 Quando i capitani dei carri scorsero Giosafat dissero: «Certo, quello è il re d'Israele», e si diressero contro di lui per attaccarlo; ma Giosafat mandò un grido. 33 Allora i capitani si accorsero che egli non era il re d'Israele, e cessarono di assalirlo. 34 Ma un uomo scoccò a caso la freccia del suo arco, e ferì il re d'Israele tra la corazza e le falde; perciò il re disse al suo cocchiere: «Svolta, portami fuori dal campo, perché sono ferito». 35 Ma la battaglia fu così accanita quel giorno, che il re fu trattenuto sul suo carro di fronte ai Siri, e morì verso sera; il sangue della sua ferita era colato nel fondo del carro. 36 Mentre il sole tramontava, un grido corse per tutto il campo: «Ognuno alla sua città! Ognuno al suo paese!»
37 Così il re morì, fu portato a Samaria, e in Samaria fu sepolto. 38 Quando si lavò il carro presso lo stagno di Samaria - in quell'acqua si lavavano le prostitute - i cani leccarono il sangue di Acab, secondo la parola che il SIGNORE aveva pronunciata.
39 Il resto delle azioni di Acab, tutto quello che fece, la casa d'avorio che costruì e tutte le città che edificò, tutto questo sta scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele.
40 Così Acab si addormentò con i suoi padri, e Acazia, suo figlio, regnò al suo posto.

Giosafat, re di Giuda
(2Cr 17; 19; 20) Pr 13:1
41 Giosafat, figlio di Asa, cominciò a regnare sopra Giuda il quarto anno di Acab, re d'Israele. 42 Giosafat aveva trentacinque anni quando cominciò a regnare, e regnò venticinque anni a Gerusalemme. Il nome di sua madre era Azuba, figlia di Sili.
43 Egli imitò in ogni cosa la condotta di Asa suo padre, e non se ne allontanò; fece quel che è giusto agli occhi del SIGNORE. 44 Tuttavia gli alti luoghi non scomparvero; il popolo offriva ancora sacrifici e profumi sugli alti luoghi. 45 Giosafat visse in pace con il re d'Israele.
46 Il resto delle azioni di Giosafat, le prodezze che fece e le sue guerre sono scritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
47 Egli fece sparire dal paese gli ultimi uomini che si prostituivano, e che erano rimasti dal tempo di Asa suo padre. 48 A quel tempo non c'era re a Edom; un prefetto fungeva da re. 49 Giosafat costruì delle navi di Tarsis per andare a Ofir in cerca d'oro; ma poi non andò, perché le navi naufragarono a Esion-Gheber. 50 Allora Acazia, figlio d'Acab, disse a Giosafat: «Lascia che i miei servitori vadano con i tuoi servitori sulle navi!» Ma Giosafat non volle.
51 Giosafat si addormentò con i suoi padri, e con essi fu sepolto nella città di Davide, suo padre; e Ieoram, suo figlio, regnò al suo posto.

Acazia, re d'Israele
2R 1
52 Acazia, figlio di Acab, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria il diciassettesimo anno di Giosafat, re di Giuda, e regnò due anni sopra Israele.
53 Egli fece ciò ch'è male agli occhi del SIGNORE, e imitò la condotta di suo padre, di sua madre, e di Geroboamo, figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele. 54 Adorò Baal, si prostrò dinanzi a lui, e provocò lo sdegno del SIGNORE, Dio d'Israele, esattamente come aveva fatto suo padre.

Nuova Diodati:

1Re 11-71

11,5 Salomone seguì quindi Ashtoreth, la dea dei Sidoni, e Milkom, l'abominazione degli Ammoniti. 6 Così Salomone fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e non seguì pienamente l'Eterno, come aveva fatto Davide suo padre. 7 Allora Salomone costruì sul monte di fronte a Gerusalemme un alto luogo per Kemosh, l'abominazione di Moab, e per Molek, l'abominazione dei figli di Ammon. 8 Così fece per tutte le sue mogli straniere, che bruciavano incenso e offrivano sacrifici ai loro dèi. 9 L'Eterno perciò si adirò con Salomone, perché il suo cuore si era allontanato dall'Eterno, il DIO d'Israele, che gli era apparso due volte, 10 e in merito a questo gli aveva comandato di non seguire altri dèi; ma egli non osservò quanto l'Eterno gli aveva comandato. 11 Perciò l'Eterno disse a Salomone: «Poiché tu hai fatto questo e non hai osservato il mio patto e gli statuti che ti avevo ordinato, ti strapperò il regno e lo darò al tuo servo. 12 Tuttavia, per amore di Davide tuo padre, non lo farò durante la tua vita, ma lo strapperò dalle mani di tuo figlio. 13 Però non strapperò tutto il regno ma lascerò a tuo figlio una tribù, per amor di Davide mio servo e per amore di Gerusalemme che ho scelto».

Dio suscita dei nemici a Salomone. Sua morte
14 L'Eterno suscitò contro Salomone un nemico, Hadad, l'Idumeo, che era un discendente del re di Edom. 15 Quando Davide era stato a combattere in Edom, e Joab capo dell'esercito era salito per seppellire i morti, dopo aver ucciso tutti i maschi che erano in Edom 16 (Joab infatti con tutto Israele era rimasto là per sei mesi finché ebbe sterminato tutti i maschi in Edom), 17 avvenne che Hadad riuscì a fuggire con alcuni Idumei al servizio di suo padre, per andare in Egitto. Hadad era allora un ragazzo. 18 Essi partirono da Madian e andarono a Paran; presero quindi con sé degli uomini di Paran e giunsero in Egitto dal Faraone, re d'Egitto, il quale diede a Hadad una casa, gli assicurò il sostentamento e gli diede anche terreni. 19 Hadad entrò talmente nelle grazie del Faraone, che questi gli diede in moglie la sorella di sua moglie, la sorella della regina Tahpenes. 20 La sorella di Tahpenes gli partorì il figlio Ghenubath, che Tahpenes allevò nella casa del Faraone; e Ghenubath rimase in casa del Faraone tra i figli del Faraone. 21 Quando Hadad in Egitto venne a sapere che Davide si era addormentato con i suoi padri e che Joab capo dell'esercito era morto, Hadad disse al Faraone: «Lasciami partire, perché possa andare al mio paese». 22 Il Faraone gli rispose: «Che cosa ti manca presso di me perché cerchi di andartene al tuo paese?». Quegli soggiunse: «Nulla, tuttavia lasciami andare». 23 DIO suscitò contro Salomone un altro nemico, Rezon, figlio di Eliadah, che era fuggito dal suo signore Hadadezer, re di Tsobah. 24 Egli radunò alcuni uomini attorno a sé e divenne capo di una banda di razziatori, quando Davide aveva massacrato quei di Tsobah. Essi poi andarono a Damasco, vi si stabilirono e regnarono in Damasco. 25 Rezon fu nemico d'Israele per tutto il tempo di Salomone, (oltre il male già fatto da Hadad). Nutrì avversione per Israele e regnò sulla Siria. 26 Anche Geroboamo, servo di Salomone, si ribellò contro il re. Egli era figlio di Nebat, Efrateo di Tsereda, e aveva per madre una vedova di nome Tseruah. 27 La ragione per cui si ribellò contro il re fu questa: Salomone, costruendo Millo, aveva chiuso la breccia della città di Davide suo padre. 28 Geroboamo era un uomo forte e valoroso; e Salomone, veduto come questo giovane lavorava, gli affidò la sorveglianza di tutti quelli addetti ai lavori della casa di Giuseppe. 29 In quel tempo, mentre Geroboamo usciva da Gerusalemme, il profeta Ahijah di Sciloh, che indossava un nuovo mantello, lo incontrò per strada; ed erano solo loro due in campagna. 30 Ahijah prese il mantello nuovo che indossava e lo stracciò in dodici pezzi; 31 quindi disse a Geroboamo: «Prendine per te dieci pezzi, perché così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: "Ecco, io strapperò il regno dalle mani di Salomone e darò dieci tribù a te, 32 (ma a lui rimarrà una tribù per amore di Davide mio servo e per amor di Gerusalemme, della città che ho scelto fra tutte le tribù d'Israele), 33 perché essi mi hanno abbandonato e si sono prostrati davanti a Ashtoreth, la dea dei Sidoni, davanti a Kemosh, il dio di Moab e davanti a Milkom, il dio dei figli di Ammon, e non hanno camminato nelle mie vie per fare ciò che è giusto ai miei occhi e per osservare i miei statuti e i miei decreti, come fece suo padre Davide. 34 Tuttavia non toglierò dalle sue mani tutto il regno, perché l'ho stabilito principe per tutto il tempo della sua vita, per amor di Davide mio servo, che io ho scelto e che ha osservato i miei comandamenti e i miei statuti. 35 Ma toglierò il regno dalle mani di suo figlio, e ne darò dieci tribù a te; 36 a suo figlio lascerò una tribù, affinché Davide mio servo abbia sempre una lampada davanti a me in Gerusalemme, la città che ho scelto per mettervi il mio nome. 37 Così prenderò te e tu regnerai sopra tutto ciò che il tuo cuore desidera, e sarai re sopra Israele. 38 Se ascolti attentamente tutto quello che ti comando e cammini nelle mie vie, e fai ciò che è giusto ai miei occhi, osservando i miei statuti e i miei comandamenti, come fece Davide mio servo, io sarò con te e ti edificherò una casa stabile, come la edificai a Davide, e ti darò Israele; 39 per questo umilierò la discendenza di Davide, ma non per sempre"». 40 Perciò Salomone cercò di far morire Geroboamo; ma Geroboamo si levò e fuggì in Egitto presso Scishak, re d'Egitto, e rimase in Egitto fino alla morte di Salomone. 41 Il resto delle gesta di Salomone, tutto ciò che fece e la sua sapienza non sono forse scritte nel libro delle gesta di Salomone? 42 Il tempo in cui Salomone regnò in Gerusalemme su tutto Israele fu di quarant'anni. 43 Poi Salomone si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide suo padre; al suo posto regnò suo figlio Roboamo.

Stolto comportamento di Roboamo di fronte a Israele
12,1 Roboamo andò a Sichem, perché tutto Israele era venuto a Sichem per farlo re. 2 Quando Geroboamo, figlio di Nebat, venne a saperlo (egli era in Egitto, dove era fuggito lontano dalla presenza del re Salomone) e Geroboamo viveva in Egitto. 3 Allora lo mandarono a chiamare. Così Geroboamo e tutta l'assemblea d'Israele vennero a parlare a Roboamo e gli dissero: 4 «Tuo padre ha reso il nostro giogo pesante; ora tu alleggerisci la dura servitù di tuo padre e il giogo pesante che egli ci ha imposto e noi ti serviremo». 5 Egli rispose loro: «Andatevene e tornate da me fra tre giorni». E il popolo se ne andò. 6 Allora il re Roboamo si consigliò con gli anziani che erano stati al servizio di suo padre Salomone, quando era in vita, e disse: «Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo?». 7 Quelli gli risposero, dicendo: «Se oggi ti farai servo di questo popolo e li servirai, se ti mostrerai condiscendente verso di loro e dirai loro buone parole, essi saranno tuoi servi per sempre». 8 Ma Roboamo rifiutò il consiglio che gli anziani gli avevano dato e si consigliò con i giovani che erano cresciuti con lui ed erano al suo servizio, 9 e disse loro: «Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo che mi ha parlato, dicendo: "Alleggerisci il giogo impostoci da tuo padre"?». 10 Allora i giovani che erano cresciuti con lui gli risposero, dicendo: «Così risponderai a questo popolo che si è rivolto a te dicendo: "Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo; ora tu alleggeriscilo". Così dirai loro: "Il mio dito mignolo è più grosso dei fianchi di mio padre; 11 perciò, se mio padre vi ha caricati di un giogo pesante, io lo renderò ancora più pesante; se mio padre vi ha castigati con fruste, io vi castigherò con flagelli"». 12 Tre giorni dopo Geroboamo e tutto il popolo vennero da Roboamo, come aveva ordinato il re, dicendo: «Tornate da me fra tre giorni». 13 Il re rispose al popolo duramente, rifiutando così il consiglio che gli anziani gli avevano dato; 14 parlò invece al popolo secondo il consiglio dei giovani, dicendo: «Mio padre ha reso pesante il vostro giogo, ma io lo renderò più pesante ancora; mio padre vi ha castigati con fruste, ma io vi castigherò con flagelli». 15 Così il re non diede ascolto al popolo, perché l'andamento delle cose dipendeva dall'Eterno, affinché si adempisse la parola che l'Eterno aveva rivolto a Geroboamo, figlio di Nebat, per mezzo di Ahijah di Sciloh.

La divisione del regno. Geroboamo diviene re d'Israele
16 Quando tutto Israele vide che il re non gli dava ascolto, rispose al re, dicendo: «Che parte abbiamo noi con Davide? Non abbiamo alcuna eredità col figlio di Isai! Alle tue tende, o Israele! Ora provvedi alla tua casa o Davide!». Così Israele andò alle sue tende. 17 Ma sui figli d'Israele che abitavano nelle città di Giuda regnò Roboamo. 18 Il re Roboamo mandò Adoram, incaricato dei tributi, ma tutto Israele lo lapidò con pietre, ed egli morì. Allora il re Roboamo si affrettò a salire su un carro per fuggire a Gerusalemme. 19 Così Israele è stato ribelle alla casa di Davide fino al giorno d'oggi. 20 Quando tutto Israele udì che Geroboamo era tornato, lo mandò a chiamare perché venisse all'assemblea e lo fece re su tutto Israele. Nessuno seguì la casa di Davide, ad eccezione della sola tribù di Giuda. 21 Roboamo, giunto a Gerusalemme, convocò tutta la casa di Giuda e la tribù di Beniamino, centottantamila guerrieri scelti, per combattere contro la casa d'Israele e così restituire il regno a Roboamo, figlio di Salomone. 22 Ma la parola di DIO fu rivolta a Scemaiah, uomo di DIO, dicendo: 23 «Parla a Roboamo, figlio di Salomone, re di Giuda, a tutta la casa di Giuda e di Beniamino e al resto del popolo, e di' loro: 24 Così parla l'Eterno: "Non salite a combattere contro i vostri fratelli, i figli d'Israele! Ognuno torni a casa sua, perché questa cosa viene da me"». Essi ubbidirono alla parola dell'Eterno e se ne tornarono indietro, secondo la parola dell'Eterno.

Geroboamo introduce l'idolatria a Bethel e a Dan
25 Poi Geroboamo edificò Sichem nella regione montuosa di Efraim e vi si stabilì; quindi uscì di là e edificò Penuel. 26 Geroboamo disse in cuor suo: «Ora il regno tornerà probabilmente alla casa di Davide. 27 Se questo popolo sale a Gerusalemme per offrire sacrifici nella casa dell'Eterno, il cuore di questo popolo si volgerà nuovamente verso il suo signore, verso Roboamo re di Giuda; così mi uccideranno e torneranno a Roboamo, re di Giuda». 28 Dopo essersi consigliato, il re fece due vitelli d'oro e disse al popolo: «È troppo per voi salire fino a Gerusalemme! O Israele, ecco i tuoi dèi che ti hanno fatto uscire dal paese d'Egitto!». 29 Ne collocò quindi uno a Bethel, e l'altro a Dan. 30 Questo fu causa di peccato, perché il popolo andava fino a Dan per prostrarsi davanti a un vitello. 31 Egli costruì anche templi sugli alti luoghi e fece sacerdoti presi da ogni ceto di persone, che non erano figli di Levi. 32 Geroboamo istituì una festa nell'ottavo mese, il quindicesimo giorno del mese, simile alla festa che si celebrava in Giuda e offrì sacrifici sull'altare. Così fece a Bethel per sacrificare ai vitelli da lui fatti; e a Bethel stabilì i sacerdoti degli alti luoghi che aveva eretti.

Geroboamo ripreso dall'uomo di Dio di Giuda
33 Il quindicesimo giorno dell'ottavo mese, mese scelto da lui stesso, Geroboamo salì all'altare che aveva costruito a Bethel; istituì una festa per i figli d'Israele e salì all'altare per bruciare incenso.

13,1 Ed ecco, un uomo di DIO giunse da Giuda a Bethel per ordine dell'Eterno, mentre Geroboamo stava presso l'altare per bruciare incenso. 2 Per ordine dell'Eterno gridò contro l'altare e disse: «Altare, altare, così dice l'Eterno: "Ecco nascerà alla casa di Davide un figlio, di nome Giosia, il quale immolerà su di te i sacerdoti degli alti luoghi che bruciano incenso su di te, e si arderanno su di te ossa umane"». 3 Nello stesso giorno diede un segno miracoloso, dicendo: «Questo è il segno che l'Eterno ha parlato: ecco, l'altare si spaccherà e la cenere che vi è sopra si spanderà». 4 Quando il re Geroboamo udì la parola che l'uomo di DIO aveva pronunciato contro l'altare a Bethel, stese la mano dall'altare e disse: «Prendetelo!». Ma la mano che Geroboamo aveva steso contro di lui si seccò e non potè più ritirarla a sé. 5 Inoltre l'altare si spaccò e la sua cenere si sparse, secondo il segno che l'uomo di DIO aveva dato per ordine dell'Eterno. 6 Allora il re si rivolse all'uomo di DIO e gli disse: «Deh, supplica l'Eterno, il tuo DIO, e prega per me affinché mi sia resa la mano». L'uomo di Dio supplicò l'Eterno e il re riebbe la sua mano, che tornò come era prima. 7 Allora il re disse all'uomo di DIO: «Vieni a casa con me e ristorati; ti farò anche un regalo». 8 Ma l'uomo di DIO rispose al re: «Anche se mi dovessi dare metà della tua casa, io non verrei con te e non mangerei pane né berrei acqua in questo luogo, 9 perché così mi è stato comandato da parte dell'Eterno: "Tu non mangerai pane né berrai acqua e non tornerai per la strada percorsa nell'andata"». 10 Egli dunque se ne andò per un'altra strada e non tornò per la strada percorsa venendo a Bethel.

Disubbidienza e punizione dell'uomo di Dio
11 Ora a Bethel abitava un vecchio profeta; e i suoi figli andarono a riferirgli tutto ciò che l'uomo di DIO aveva fatto in quel giorno a Bethel e riferirono al padre anche le parole che egli aveva detto al re. 12 Il padre domandò loro: «Per quale strada se n'è andato?». I suoi figli infatti avevano visto la strada per la quale se n'era andato l'uomo di DIO venuto da Giuda. 13 Allora egli disse ai suoi figli: «Sellatemi l'asino». Gli sellarono l'asino ed egli vi montò sopra; 14 rincorse quindi l'uomo di DIO e lo trovò seduto sotto una quercia, e gli disse: «Sei tu l'uomo di DIO venuto da Giuda?». Quegli rispose: «Sono io». 15 Allora il vecchio profeta gli disse: «Vieni con me a casa a mangiare qualcosa». 16 Ma egli rispose: «Non posso tornare indietro né venire con te, né posso mangiare pane né bere acqua con te in questo luogo, 17 poiché mi è stato detto da parte dell'Eterno: "Tu là non mangerai pane né berrai acqua, e non tornerai per la strada percorsa nell'andata"». 18 L'altro gli disse: «Anch'io sono profeta come te; e un angelo mi ha parlato da parte dell'Eterno, dicendo: "Riconducilo con te a casa tua, perché mangi pane e beva acqua"». Ma costui mentiva. 19 Così l'uomo di DIO tornò indietro con lui e mangiò pane in casa sua e bevve acqua. 20 Mentre sedevano a mensa, la parola dell'Eterno fu rivolta al profeta che lo aveva fatto tornare indietro; 21 ed egli gridò all'uomo di DIO venuto da Giuda, dicendo: «Così parla l'Eterno: "Poiché hai disubbidito all'ordine dell'Eterno e non hai osservato il comando che l'Eterno, il tuo DIO, ti aveva dato, 22 ma sei tornato indietro e hai mangiato pane e bevuto acqua nel luogo del quale l'Eterno ti aveva detto: "Non mangiare pane e non bere acqua", il tuo cadavere non entrerà nel sepolcro dei tuoi padri». 23 Quando ebbe mangiato e bevuto, il profeta che l'aveva fatto tornare indietro gli sellò l'asino. 24 Così se ne andò, ma un leone lo incontrò per strada e l'uccise. Il suo cadavere fu gettato sulla strada, mentre l'asino gli rimaneva accanto e il leone stesso rimase vicino al cadavere. 25 Ora alcuni uomini passarono di là e videro il cadavere gettato sulla strada e il leone che stava vicino al cadavere; essi andarono a riferire la cosa nella città dove abitava il vecchio profeta. 26 Come l'udì il profeta che l'aveva fatto tornare indietro, disse: «È l'uomo di DIO, che ha disubbidito all'ordine dell'Eterno; per questo l'Eterno lo ha dato in balìa di un leone, che lo ha sbranato e ucciso, secondo la parola che l'Eterno gli aveva detto». 27 Poi si rivolse ai suoi figli e disse loro: «Sellatemi l'asino». Essi glielo sellarono. 28 Così egli andò e trovò il cadavere gettato sulla strada, mentre l'asino e il leone stavano presso il cadavere; il leone non aveva divorato il cadavere né sbranato l'asino. 29 Il profeta prese il cadavere dell'uomo di DIO, lo caricò sull'asino e lo riportò indietro; così il vecchio profeta rientrò in città per piangerlo e per seppellirlo. 30 Depose quindi il cadavere nel proprio sepolcro; e lo piansero, dicendo: «Ahi, fratello mio!». 31 Dopo averlo sepolto, il vecchio profeta disse ai suoi figli: «Alla mia morte seppellitemi nel sepolcro dov'è sepolto l'uomo di DIO; mettete le mie ossa accanto alle sue. 32 Poiché certamente si avvererà la parola da lui pronunciata per ordine dell'Eterno contro l'altare di Bethel e contro tutti i santuari degli alti luoghi che sono nelle città di Samaria». 33 Dopo questo fatto, Geroboamo non si tirò indietro dalla sua strada malvagia, ma fece ancora sacerdoti per gli alti luoghi, prendendoli da ogni ceto di persone; chiunque voleva era da lui consacrato, e diveniva sacerdote degli alti luoghi. 34 Questo fu il peccato della casa di Geroboamo, che causò la sua distruzione e il suo sterminio dalla faccia della terra.

Profezia di Ahijah contro la casa di Geroboamo
14,1 In quel tempo Abijah, figlio di Geroboamo, si ammalò. 2 Geroboamo disse a sua moglie: «Lèvati, ti prego, e travestiti, perché non si sappia che tu sei la moglie di Geroboamo, e va' a Sciloh. Là c'è il profeta Ahijah, che mi ha predetto che sarei stato re su questo popolo. 3 Prendi con te dieci pani, alcune focacce e un vaso di miele e va' da lui; egli ti dirà ciò che avverrà del fanciullo». 4 La moglie di Geroboamo fece così; si levò, andò a Sciloh e giunse a casa di Ahijah. Ahijah non poteva vedere, perché i suoi occhi si erano offuscati a motivo della vecchiaia. 5 Ora l'Eterno aveva detto ad Ahijah: «Ecco, la moglie di Geroboamo sta venendo per consultarti riguardo a suo figlio che è ammalato. Tu le dirai così e così. Quando entrerà, fingerà di essere un'altra donna». 6 Appena Ahijah udì il rumore dei suoi passi che entrava per la porta, disse: «Entra pure, moglie di Geroboamo. Perché fingi di essere un'altra persona? Io devo darti cattive notizie. 7 Va' e di' a Geroboamo: "Così parla l'Eterno il DIO d'Israele: Io ti ho innalzato di mezzo al popolo e ti ho fatto principe sul mio popolo Israele, 8 ho strappato il regno dalle mani della casa di Davide e l'ho dato a te, ma tu non sei stato come il mio servo Davide che osservò i miei comandamenti e mi seguì con tutto il suo cuore, facendo solamente ciò che era giusto ai miei occhi; 9 hai fatto peggio di tutti quelli che furono prima di te, perché sei arrivato a farti altri dèi e immagini fuse per provocarmi ad ira, e hai gettato me dietro alle tue spalle. 10 Per questo, ecco, io manderò la sventura sulla casa di Geroboamo e sterminerò dalla casa di Geroboamo ogni maschio in Israele, sia schiavo che libero, e spazzerò via interamente la casa di Geroboamo, come si spazza lo sterco finché sia tutto sparito. 11 Quelli della casa di Geroboamo che moriranno in città saranno divorati dai cani; e quelli che moriranno per i campi saranno divorati dagli uccelli del cielo; poiché l'Eterno ha parlato. 12 Perciò alzati e va' a casa tua; non appena metterai piede in città, il bambino morrà. 13 Tutto Israele lo piangerà e gli darà sepoltura. Egli sarà l'unico della casa di Geroboamo ad essere sepolto, perché è il solo nella casa di Geroboamo in cui è stato trovato qualcosa di buono e che piace all'Eterno, il DIO d'Israele. 14 L'Eterno stabilirà sopra Israele un suo re, che in quel giorno sterminerà la casa di Geroboamo. E che dico? Questo succede già ora. 15 L'Eterno percuoterà Israele come una canna agitata nell'acqua, sradicherà Israele da questa buona terra che aveva dato ai loro padri e li disperderà oltre il Fiume, perché hanno fatto i loro Ascerim, provocando ad ira l'Eterno. 16 Egli abbandonerà Israele a causa dei peccati di Geroboamo, perché ha peccato lui e ha fatto peccare Israele"». 17 Poi la moglie di Geroboamo si levò e partì, e giunse a Tirtsah; come arrivò sulla soglia di casa, il fanciullo morì. 18 Lo seppellirono e tutto Israele lo pianse, secondo la parola che l'Eterno aveva detto per mezzo del profeta Ahijah, suo servo. 19 Il resto delle gesta di Geroboamo, come egli combattè e come regnò, sono scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele. 20 La durata del regno di Geroboamo fu di ventidue anni; poi si addormentò con i suoi padri, e al suo posto regnò suo figlio Nadab.

Idolatria di Giuda sotto Roboamo e conseguente invasione del re d'Egitto
21 Roboamo, figlio di Salomone, regnò in Giuda. Egli aveva quarantun anni quando divenne re e regnò diciassette anni a Gerusalemme, nella città che l'Eterno aveva scelto fra tutte le tribù d'Israele per mettervi il suo nome. Sua madre si chiamava Naamah, l'Ammonita. 22 Quei di Giuda fecero ciò che è male agli occhi dell'Eterno; e con i peccati che commisero provocarono l'Eterno a gelosia più di quanto avessero fatto i loro padri. 23 Anch'essi si costruirono alti luoghi, steli e Ascerim su tutte le alte colline e sotto ogni albero verdeggiante. 24 Inoltre c'erano nel paese uomini che si davano alla prostituzione sacra. Essi praticavano tutte le abominazioni delle nazioni che l'Eterno aveva scacciato davanti ai figli d'Israele. 25 Nell'anno quinto del re Roboamo, Scishak, re d'Egitto, salì contro Gerusalemme, 26 e portò via i tesori della casa dell'Eterno e i tesori del palazzo reale; portò via ogni cosa, compresi gli scudi d'oro che Salomone aveva fatto. 27 Al loro posto il re Roboamo fece fare degli scudi di bronzo e li affidò ai capitani delle guardie che custodivano l'entrata del palazzo reale. 28 Ogni volta che il re entrava nella casa dell'Eterno, le guardie li riportavano nella sala delle guardie. 29 Il resto delle azioni di Roboamo e tutto ciò che egli fece non sono forse scritti nel libro delle Cronache dei re di Giuda? 30 Vi fu guerra continua fra Roboamo e Geroboamo. 31 Poi Roboamo si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con essi nella città di Davide. Sua madre si chiamava Naamah, l'Ammonita. Al suo posto regnò suo figlio Abijam.

Abijam, re di Giuda
15,1 Nell'anno diciottesimo del regno di Geroboamo, figlio di Nebat, Abijam iniziò a regnare su Giuda. 2 Egli regnò tre anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maakah, figlia di Abishalom. 3 Egli si abbandonò a tutti i peccati che suo padre aveva commesso prima di lui, e il suo cuore non fu interamente consacrato all'Eterno, il suo DIO, come il cuore di Davide suo padre. 4 Tuttavia per amore di Davide, l'Eterno, il suo DIO, gli lasciò una lampada in Gerusalemme, innalzando suo figlio dopo di lui e rendendo stabile Gerusalemme, 5 perché Davide aveva fatto ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno e non si era allontanato in nulla da ciò che il Signore gli aveva comandato per tutto il tempo della sua vita, eccetto nel caso di Uriah, lo Hitteo. 6 Fra Roboamo e Geroboamo vi fu guerra finché Roboamo visse. 7 Il resto delle gesta di Abijam e tutto ciò che egli fece non sono forse scritti nel libro delle Cronache dei re di Giuda? Vi fu guerra fra Abijam e Geroboamo. 8 Poi Abijam si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Al suo posto regnò suo figlio Asa.

Asa, re di Giuda
9 Nell'anno ventesimo del regno di Geroboamo, re d'Israele, Asa iniziò a regnare su Giuda. 10 Egli regnò quarantun anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maakah, figlia di Abishalom. 11 Asa fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, come Davide suo padre. 12 Eliminò dal paese quelli che si davano alla prostituzione sacra e fece sparire tutti gl'idoli che i suoi padri avevano fatto. 13 Destituì pure dalla dignità di regina sua madre Maakah, perch'essa aveva fatto fare un idolo orribile di Ascerah; Asa abbattè quell'orribile idolo e lo bruciò presso il torrente Kidron. 14 Gli alti luoghi però non furono eliminati; tuttavia il cuore di Asa rimase interamente consacrato all'Eterno per tutta la sua vita. 15 Egli fece portare nella casa dell'Eterno le cose che suo padre aveva consacrato e le cose che lui stesso aveva consacrato: argento, oro e vasi. 16 Ci fu guerra fra Asa e Baasha, re d'Israele, tutto il tempo della loro vita. 17 Baasha, re d'Israele, salì contro Giuda e costruì Ramah, per impedire che alcuno andasse o venisse da Asa, re di Giuda. 18 Allora Asa prese tutto l'argento e l'oro ch'era rimasto nei tesori della casa dell'Eterno e i tesori del palazzo reale e li consegnò ai suoi servi; il re Asa li mandò poi da Ben-Hadad, figlio di Tabrimmon, figlio di Hezion, re di Siria, che abitava a Damasco, per dirgli: 19 «Ci sia un'alleanza fra me e te come vi fu fra mio padre e tuo padre. Ecco, io ti mando un dono di argento e d'oro; va' a rompere la tua alleanza con Baasha, re d'Israele; affinché egli si ritiri da me». 20 Ben-Hadad diede ascolto al re Asa e mandò i capi del suo esercito contro le città d'Israele, ed espugnò Ijon, Dan, Abel-Beth-Maakah e tutta la regione di Kinneroth con tutto il paese di Neftali. 21 Appena Baasha lo venne a sapere, smise di costruire Ramah e rimase a Tirtsah. 22 Allora il re Asa convocò tutti quelli di Giuda, nessuno escluso; essi portarono via da Ramah le pietre e il legname che Baasha aveva usato per costruire, e con essi il re Asa edificò Gheba di Beniamino e Mitspah. 23 Il resto di tutte le gesta di Asa, tutte le sue prodezze, tutto ciò che egli fece e le città che costruì non sono forse scritti nel libro delle Cronache dei re di Giuda? Ma nella sua vecchiaia egli soffrì di male ai piedi. 24 Quindi si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con i suoi padri nella città di Davide suo padre. Al suo posto regnò suo figlio Giosafat.

Nadab, re d'Israele
25 Nadab, figlio di Geroboamo, iniziò a regnare su Israele il secondo anno di Asa, re di Giuda, e regnò su Israele due anni. 26 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e camminò nella via di suo padre e il peccato nel quale aveva fatto cadere Israele. 27 Poi Baasha, figlio di Ahijah, della casa d'Issacar, congiurò contro di lui e lo uccise a Ghibbethon che apparteneva ai Filistei, mentre Nadab e tutto Israele assediavano Ghibbethon. 28 Baasha lo uccise l'anno terzo di Asa, re di Giuda, e regnò al suo posto. 29 Appena divenuto re, egli sterminò tutta la casa di Geroboamo; non lasciò a Geroboamo anima viva, ma la distrusse interamente, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunziato per mezzo del suo servo Ahijah lo Scilonita, 30 a motivo dei peccati di Geroboamo, commessi da lui e fatti commettere a Israele, provocando ad ira l'Eterno, il DIO d'Israele. 31 Il resto delle gesta di Nadab e tutto ciò che egli fece non sono forse scritti nel libro delle Cronache dei re d'Israele? 32 Ci fu guerra fra Asa e Baasha, re d'Israele, tutto il tempo della loro vita.

Baasha, re d'Israele
33 L'anno terzo di Asa, re di Giuda, Baasha, figlio di Ahijah, iniziò a regnare su tutto Israele a Tirtsah; e regnò ventiquattro anni. 34 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e camminò nella via di Geroboamo e nel suo peccato, col quale aveva fatto peccare Israele.

16,1 Poi la parola dell'Eterno fu rivolta a Jehu, figlio di Hanani, contro Baasha, dicendo: 2 «Io ti ho innalzato dalla polvere e ti ho fatto principe del mio popolo Israele, ma tu hai seguito le vie di Geroboamo e hai fatto peccare il mio popolo Israele, provocandomi ad ira con i suoi peccati; 3 perciò io spazzerò via Baasha e la sua casa e farò della tua casa ciò che ho fatto della casa di Geroboamo, figlio di Nebat. 4 Quelli di Baasha che moriranno in città saranno divorati dai cani; e quelli che moriranno per i campi saranno divorati dagli uccelli del cielo». 5 Il resto delle gesta di Baasha e le sue prodezze non sono forse scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele? 6 Quindi Baasha si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Tirtsah. Al suo posto regnò suo figlio Elah. 7 Inoltre la parola dell'Eterno fu indirizzata per mezzo del profeta Jehu, figlio di Hanani, contro Baasha e contro la sua casa per tutto il male che Baasha aveva fatto agli occhi dell'Eterno, provocandolo ad ira con l'opera delle sue mani, divenendo come la casa di Geroboamo, e anche perché egli l'aveva distrutta.

Elah, re d'Israele
8 Nell'anno ventiseiesimo di Asa, re di Giuda, Elah, figlio di Baasha, cominciò a regnare su Israele a Tirtsah, e regnò due anni. 9 Zimri, suo servo, comandante della metà dei suoi carri, congiurò contro di lui. Mentre egli si trovava a Tirtsah, intento a bere e ad ubriacarsi in casa di Artsa, prefetto del palazzo di Tirtsah, 10 Zimri entrò, lo colpì e l'uccise, l'anno ventisettesimo di Asa, re di Giuda, e regnò al suo posto. 11 Quando iniziò a regnare, non appena si sedette sul trono, distrusse tutta la casa di Baasha; non lasciò in vita neppure un maschio tra i suoi parenti prossimi e amici. 12 Così Zimri sterminò tutta la casa di Baasha, secondo la parola dell'Eterno indirizzata contro Baasha per mezzo del profeta Jehu, 13 a motivo di tutti i peccati di Baasha e dei peccati di Elah suo figlio, che essi avevano commesso e che avevano fatto commettere a Israele, provocando ad ira l'Eterno, il DIO d'Israele, con i loro idoli. 14 Il resto delle gesta di Elah e tutto ciò che egli fece non sono forse scritti nel libro delle Cronache dei re d'Israele?

Zimri, re d'Israele
15 Nell'anno ventisettesimo di Asa, re di Giuda, Zimri regnò per sette giorni in Tirtsah. Il popolo era accampato contro Ghibbethon, che apparteneva ai Filistei. 16 Così il popolo accampato sentì dire: «Zimri ha fatto una congiura e ha pure ucciso il re!». Quello stesso giorno nell'accampamento tutto Israele fece re d'Israele Omri, capo dell'esercito. 17 Poi Omri con tutto Israele salì da Ghibbethon e assediò Tirtsah. 18 Quando Zimri vide che la città era presa, si ritirò nella fortezza del palazzo reale, diede fuoco al palazzo reale sopra di lui e così morì, 19 a motivo dei peccati che aveva commesso, facendo ciò che è male agli occhi dell'Eterno, seguendo la via di Geroboamo e compiendo il peccato che questi aveva commesso, inducendo Israele a peccare. 20 Il resto delle gesta di Zimri e la congiura da lui ordita non sono forse scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele? 21 Allora il popolo d'Israele si divise in due parti; metà del popolo seguiva Tibni, figlio di Ghinath, per farlo re; l'altra metà seguiva Omri. 22 Ma il popolo che seguiva Omri prevalse sul popolo che seguiva Tibni, figlio di Ghinath. Tibni morì e regnò Omri.

Omri, re d'Israele
23 Nell'anno trentunesimo di Asa, re di Giuda, Omri iniziò a regnare su Israele e regnò dodici anni. Per sei anni regnò in Tirtsah, 24 poi comprò da Scemer il monte di Samaria per due talenti d'argento; costruì sul monte una città e chiamò la città che vi costruì Samaria dal nome di Scemer, padrone del monte. 25 Omri fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e si comportò peggio di tutti i suoi predecessori; 26 camminò in tutto la via di Geroboamo, figlio di Nebat, e nel suo peccato, col quale aveva fatto peccare Israele, provocando ad ira l'Eterno, il DIO d'Israele, con i suoi idoli. 27 Il resto delle gesta compiute da Omri e le prodezze da lui fatte non sono forse scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele? 28 Poi Omri si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Samaria. Al suo posto regnò suo figlio Achab.

Achab, re d'Israele
29 Achab, figlio di Omri, iniziò a regnare su Israele l'anno trentottesimo di Asa, re di Giuda; e Achab, figlio di Omri, regnò in Samaria su Israele per ventidue anni. 30 Achab, figlio di Omri, fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno più di tutti quelli che lo avevano preceduto. 31 Inoltre, come se fosse stata per lui un'inezia il seguire i peccati di Geroboamo figlio di Nebat, prese in moglie Jezebel, figlia di Ethbaal, re dei Sidoni, e andò a servire Baal e a prostrarsi davanti a lui. 32 Eresse poi un'altare a Baal nel tempio di Baal, che aveva costruito in Samaria. 33 Achab fece anche un'Ascerah. Achab provocò ad ira l'Eterno, il DIO d'Israele, più di tutti i re d'Israele che l'avevano preceduto. 34 Nei suoi giorni, Hiel di Bethel ricostruì Gerico; ne gettò le fondamenta su Abiram, suo primogenito, e ne rizzò le porte su Segub, il più giovane dei suoi figli, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunciato per mezzo di Giosuè, figlio di Nun.

Durante la siccità Dio provvede il cibo miracolosamente
17,1 Elia, il Tishbita, uno degli abitanti di Galaad, disse ad Achab: «Com'è vero che vive l'Eterno, il DIO d'Israele, alla cui presenza io sto, non ci sarà né rugiada né pioggia in questi anni, se non alla mia parola». 2 Poi la parola dell'Eterno gli fu indirizzata, dicendo: 3 «Vattene da qui, volgiti verso oriente e nasconditi presso il torrente Kerith, che si trova a est del Giordano. 4 Tu berrai al torrente e io ho comandato ai corvi che ti diano da mangiare là». 5 Così egli partì e fece secondo la parola dell'Eterno: andò e si stabilì presso il torrente Kerith, che si trova a est del Giordano. 6 I corvi gli portavano pane e carne al mattino e pane e carne alla sera, e beveva al torrente. 7 Dopo un po' di tempo il torrente si seccò, perché non veniva pioggia sul paese. 8 Allora la parola dell'Eterno gli fu indirizzata, dicendo: 9 «Lèvati e va' a stabilirti a Sarepta dei Sidoni, perché là ho ordinato a una vedova di provvederti da mangiare». 10 Egli dunque si levò e andò a Sarepta; come giunse alla porta della città, ecco lì una vedova che raccoglieva legna. Egli la chiamò e le disse: «Va' a prendermi un po' di acqua in un vaso, perché possa bere». 11 Mentre essa andava a prenderla, la chiamò e disse: «Portami anche un pezzo di pane». 12 Ella rispose: «Com'è vero che vive l'Eterno, il tuo DIO, pane non ne ho, ma solo una manciata di farina in un vaso e un po' di olio in un orcio; ed ora sto raccogliendo due pezzi di legna, per andare a prepararla per me e per mio figlio; la mangeremo e poi moriremo». 13 Elia le disse: «Non temere; va' e fa' come hai detto, ma fanne prima una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne farai per te e per tuo figlio. 14 Poiché così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: "Il vaso della farina non si esaurirà e l'orcio dell'olio non diminuirà, fino al giorno che l'Eterno manderà la pioggia sulla terra"». 15 Così ella andò e fece secondo la parola di Elia; e mangiarono lei, Elia e la sua famiglia per parecchio tempo. 16 Il vaso della farina non si esaurì e l'orcio dell'olio non calò, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunciato per mezzo di Elia.

Risurrezione del figlio della vedova di Sarepta
17 In seguito a queste cose, il figlio della donna, che era la padrona di casa, si ammalò; la sua malattia fu così grave, che non gli rimase più soffio di vita. 18 Ella allora disse ad Elia: «Che ho io da far con te o uomo di DIO? Sei forse venuto da me per farmi ricordare il mio peccato e per uccidermi il figlio?». 19 Egli le rispose: «Dammi tuo figlio». Così lo prese dal suo seno, lo portò nella stanza di sopra e lo coricò sul suo letto. 20 Poi invocò l'Eterno e disse: «O Eterno, DIO mio, hai forse colpito di sventura anche questa vedova, che mi ospita, facendole morire il figlio?». 21 Si distese quindi tre volte sul fanciullo e invocò l'Eterno, dicendo: «O Eterno, DIO mio, ti prego, fa' che l'anima di questo fanciullo ritorni in lui». 22 L'Eterno esaudì la voce di Elia: l'anima del fanciullo ritornò in lui ed egli riprese vita. 23 Allora Elia prese il fanciullo, lo portò giù dalla stanza di sopra in casa e lo diede a sua madre dicendole: «Guarda, tuo figlio è vivo!». 24 Allora la donna disse ad Elia: «Ora riconosco che tu sei un uomo di DIO e che la parola dell'Eterno sulla tua bocca è verità».

Sfida di Elia ad Achab
18,1 Molto tempo dopo, durante il terzo anno, la parola dell'Eterno fu indirizzata ad Elia, dicendo: «Va' presentati ad Achab e io manderò la pioggia sul paese». 2 Elia andò a presentarsi ad Achab. Ora in Samaria c'era una grande carestia. 3 Achab mandò a chiamare Abdia che era il suo maggiordomo. (Abdia temeva grandemente l'Eterno; 4 così, quando Jezebel sterminava i profeti dell'Eterno, Abdia prese cento profeti e li nascose cinquanta in una caverna, e provvide loro pane e acqua). 5 Achab disse ad Abdia: «Va' attraverso il paese verso tutte le sorgenti e tutti i corsi d'acqua; forse troveremo erba sufficiente per poter conservare in vita i cavalli e i muli e non dovremo uccidere nessuno dei nostri animali». 6 Così si divisero il paese da percorrere; Achab se ne andò da solo da una parte e Abdia da solo da un'altra parte. 7 Mentre Abdia era in viaggio, ecco venirgli incontro Elia; Abdia lo riconobbe e si prostrò con la faccia a terra, dicendo: «Sei tu il mio signore Elia?». 8 Gli rispose: «Sono io; va' a dire al tuo signore: C'è qui Elia». 9 Ma Abdia rispose: «Che peccato ho fatto perché tu consegni il tuo servo nelle mani di Achab per farmi morire? 10 Com'è vero che l'Eterno, il tuo DIO, vive, non c'è nazione e regno in cui il mio signore non abbia mandato a cercarti; e quando dicevano: "Non è qui", faceva giurare il regno e la nazione che non avevano potuto trovarti. 11 E ora tu dici: "Va' a dire al tuo signore: C'è qui Elia!". 12 Ma avverrà che, appena mi sarò allontanato da te, lo Spirito dell'Eterno ti trasporterà in un luogo a me sconosciuto; così io andrò a riferirlo ad Achab, ed egli, non trovandoti, mi ucciderà. Eppure il tuo servo teme l'Eterno fin dalla sua giovinezza! 13 Non hanno riferito al mio signore ciò che io feci quando Jezebel uccideva i profeti dell'Eterno? Come io nascosi cento di quei profeti dell'Eterno, cinquanta in una caverna e cinquanta in un'altra e provvidi loro pane e acqua? 14 E ora tu dici: "Va' a dire al tuo signore: C'è qui Elia!". Ma egli mi ucciderà». 15 Allora Elia rispose: «Com'è vero che vive l'Eterno degli eserciti alla cui presenza io sto, oggi mi presenterò ad Achab». 16 Abdia dunque andò a trovare Achab e gli riferì la cosa; e Achab andò incontro ad Elia. 17 Non appena Achab vide Elia, gli disse: «Sei proprio tu che metti sossopra Israele?». 18 Elia rispose: «Non sono io che metto sossopra Israele, ma tu e la casa di tuo padre, perché avete abbandonato i comandamenti dell'Eterno e tu sei andato dietro ai Baal. 19 Perciò ora manda a chiamare tutto Israele presso di me sul monte Karmel, insieme ai quattrocentocinquanta profeti di Baal e ai quattrocento profeti di Ascerah che mangiano alla mensa di Jezebel».

Elia e i profeti di Baal sul monte Karmel
20 Così Achab mandò a chiamare tutti i figli d'Israele e radunò i profeti sul monte Karmel. 21 Allora Elia si avvicinò a tutto il popolo e disse: «Fino a quando tentennerete fra due opinioni? Se l'Eterno è DIO, seguitelo; ma se invece lo è Baal, seguite lui». Il popolo non rispose parola. 22 Allora Elia disse al popolo: «Sono rimasto io solo dei profeti dell'Eterno, mentre i profeti di Baal sono in quattrocentocinquanta. 23 Ci siano dunque dati due torelli; essi scelgano un torello per loro, lo facciano a pezzi e lo mettano sulla legna senza appiccarvi il fuoco; io preparerò l'altro torello e lo metterò sulla legna senza appiccarvi il fuoco. 24 Voi invocherete quindi il nome del vostro dio e io invocherò il nome dell'Eterno; il dio che risponderà mediante il fuoco è DIO». Tutto il popolo rispose e disse: «Ben detto!». 25 Allora Elia disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi un torello e preparatelo per primi, perché siete i più numerosi; poi invocate il vostro dio, ma senza appiccare il fuoco». 26 Così essi presero il torello che fu dato loro e lo prepararono; poi invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, dicendo: «O Baal, rispondici!». Ma non si udì alcuna voce e nessuno rispose; intanto essi saltavano intorno all'altare che avevano fatto. 27 A mezzogiorno Elia incominciò a beffarsi di loro e a dire: «Gridate più forte perché egli è dio; forse sta meditando o è indaffarato o è in viaggio, o magari si è addormentato e dev'essere svegliato». 28 Così essi si misero a gridare più forte e a farsi incisioni con spade e lance secondo le loro usanze finché grondavano sangue. 29 Passato mezzogiorno, essi profetizzarono fino al tempo di offrire l'oblazione; ma non si udì alcuna voce, nessuno rispose e nessuno diede loro retta. 30 Allora Elia disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi a me!». Così tutto il popolo si avvicinò a lui, ed egli restaurò l'altare dell'Eterno che era stato demolito. 31 Poi Elia prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei figli di Giacobbe, al quale l'Eterno aveva detto: «Il tuo nome sarà Israele». 32 Con le pietre edificò un altare al nome dell'Eterno e fece intorno all'altare un fosso della capacità di due misure di grano. 33 Poi vi sistemò la legna, fece a pezzi il torello e lo pose sopra la legna. E disse: «Riempite quattro brocche d'acqua e versatela sull'olocausto e sulla legna». 34 Di nuovo disse: «Fatelo una seconda volta». Ed essi lo fecero una seconda volta. Egli disse ancora: «Fatelo per la terza volta». Ed essi lo fecero per la terza volta. 35 L'acqua scorreva attorno all'altare ed egli riempì d'acqua anche il fosso. 36 All'ora in cui si offriva l'oblazione, il profeta Elia si avvicinò e disse: «O Eterno, DIO di Abrahamo, d'Isacco e d'Israele, fa' che oggi si sappia che tu sei DIO in Israele, che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose per tuo comando. 37 Rispondimi, o Eterno, rispondimi, affinché questo popolo riconosca che tu, o Eterno, sei DIO, e che hai fatto ritornare i loro cuori a te». 38 Allora cadde il fuoco dell'Eterno e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e la polvere, e prosciugò l'acqua che era nel fosso. 39 A tale vista, tutto il popolo si gettò con la faccia a terra e disse: «L'Eterno è DIO! L'Eterno è DIO!». 40 Quindi Elia disse loro: «Prendete i profeti di Baal; non lasciatene scappare neppure uno!». Così essi li presero ed Elia li fece scendere al torrente Kishon, dove li scannò. 41 Poi Elia disse ad Achab: «Risali, mangia e bevi, perché si ode già il rumore di grande pioggia». 42 Così Achab risalì per mangiare e bere; ma Elia salì in vetta al Karmel, si piegò fino a terra e si mise la faccia tra le ginocchia, 43 e disse al suo servo: «Ora sali e guarda dalla parte del mare!». Egli salì, guardò e disse: «Non c'è niente». Elia gli disse: «Ritorna a vedere, per sette volte». 44 La settima volta, il servo disse: «C'è una nuvoletta grossa come la palma di una mano, che sale dal mare». Allora Elia disse: «Sali e di' ad Achab: "Attacca i cavalli al carro e scendi prima che la pioggia ti sorprenda"». 45 In breve tempo il cielo si oscurò a motivo delle nuvole e del vento e cadde una grande pioggia. Così Achab salì sul carro e andò a Jezreel. 46 La mano dell'Eterno fu sopra Elia, che si cinse i lombi e corse davanti ad Achab fino all'ingresso di Jezreel.

Elia fugge lontano da Jezebel
19,1 Achab riferì a Jezebel tutto ciò che Elia aveva fatto e come aveva ucciso con la spada tutti i profeti. 2 Allora Jezebel inviò un messaggero a Elia per dirgli: «Gli dèi mi facciano così e anche peggio, se domani a quest'ora non avrò fatto di te come uno di loro». 3 Quando sentì questo, Elia si levò e se ne andò per mettersi in salvo. Giunse a Beer-Sceba, che appartiene a Giuda, e vi lasciò il suo servo. 4 Egli invece si inoltrò nel deserto una giornata di cammino, andò a sedersi sotto una ginestra e chiese di poter morire, dicendo: «Ora basta, o Eterno! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri». 5 Poi si coricò e si addormentò sotto la ginestra; ma ecco un angelo lo toccò e gli disse: «Alzati e mangia». 6 Egli guardò e vide vicino al suo capo una focaccia cotta su delle pietre calde e una brocca d'acqua. Egli mangiò e bevve, poi tornò a coricarsi. 7 L'angelo dell'Eterno tornò una seconda volta, lo toccò e disse: «Alzati e mangia, poiché il cammino è troppo lungo per te». 8 Egli si alzò, mangiò e bevve; poi, nella forza datagli da quel cibo, camminò quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l'Horeb.

Elia al monte Horeb
9 Là entrò in una caverna e vi passò la notte. Ed ecco, la parola dell'Eterno gli fu rivolta e gli disse: «Che fai qui, Elia?». 10 Egli rispose: «Sono stato mosso da una grande gelosia per l'Eterno, il DIO degli eserciti, perché i figli d'Israele hanno abbandonato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari e hanno ucciso con la spada i tuoi profeti. Sono rimasto io solo ed essi cercano di togliermi la vita». 11 DIO gli disse: «Esci e fermati sul monte davanti all'Eterno». Ed ecco, passava l'Eterno. Un vento forte e impetuoso squarciava i monti e spezzava le rocce davanti all'Eterno, ma l'Eterno non era nel vento. Dopo il vento un terremoto, ma l'Eterno non era nel terremoto. 12 Dopo il terremoto un fuoco, ma l'Eterno non era nel fuoco. Dopo il fuoco una voce, come un dolce sussurro. 13 Come udì questo, Elia si coperse la faccia col mantello, uscì e si fermò all'ingresso della caverna; ed ecco una voce che gli diceva: «Che fai qui, Elia?». 14 Egli rispose: «Sono stato mosso da una grande gelosia per l'Eterno, per il DIO degli eserciti, perché i figli d'Israele hanno abbandonato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari e hanno ucciso con la spada i tuoi profeti. Sono rimasto io solo ed essi cercano di togliermi la vita» 15 L'Eterno gli disse: «Va', rifa' la strada del ritorno fino al deserto di Damasco; giunto là, ungerai Hazael come re di Siria. 16 Ungerai pure Jehu, figlio di Nimsci, come re d'Israele; ungerai quindi Eliseo, figlio di Shafat di Abel-Meholah, come profeta al tuo posto. 17 Così chiunque scamperà dalla spada di Hazael, sarà ucciso da Jehu; e chiunque scamperà dalla spada di Jehu, sarà ucciso da Eliseo. 18 Ma ho lasciato in Israele un residuo di settemila uomini, tutti che non hanno piegato le loro ginocchia davanti a Baal e che non l'hanno baciato con la loro bocca».

Vocazione di Eliseo
19 Elia partì di là e trovò Eliseo, figlio di Shafat, mentre arava con dodici paia di buoi davanti a sé ed egli stesso si trovava con il dodicesimo paio. Elia gli passò vicino e gli gettò addosso il suo mantello. 20 Allora Eliseo lasciò i buoi e corse dietro a Elia, e disse: «Ti prego, lasciami andare a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò». Elia gli rispose: «Va' e torna, perché che ti ho fatto?». 21 Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li offrì in sacrificio; con gli attrezzi dei buoi ne fece cuocere la carne e la diede alla gente, che la mangiò. Poi si levò, seguì Elia e si mise al suo servizio.

Ben-Hadad attacca Samaria
20,1 Ben-Hadad, re di Siria, radunò tutto il suo esercito; con lui c'erano trentadue re con cavalli e carri; poi salì, cinse d'assedio Samaria e l'attaccò. 2 Inviò quindi messaggeri in città ad Achab, re d'Israele, per dirgli: 3 «Così dice Ben-Hadad: "Il tuo argento ed il tuo oro sono miei, anche le tue mogli e i tuoi migliori figli sono miei"». 4 Il re d'Israele rispose: «È come tu dici, o re, mio signore; io e tutto ciò che ho siamo tuoi». 5 I messaggeri tornarono di nuovo e dissero: «Così parla Ben-Hadad: "Io ti ho mandato a dire che mi devi dare il tuo argento e il tuo oro, le tue mogli e i tuoi figli; 6 ma domani, a quest'ora, manderò da te i miei servi, che frugheranno la tua casa e le case dei tuoi servi; essi metteranno le mani su tutto ciò che hai di più caro e lo porteranno via"». 7 Allora il re d'Israele chiamò tutti gli anziani del paese e disse: «Guardate, vi prego, e vedete come quest'uomo cerca la nostra rovina, perché mi ha mandato a chiedere le mie mogli e i miei figli, il mio argento e il mio oro, e io non gli ho rifiutato nulla». 8 Tutti gli anziani e tutto il popolo gli dissero: «Non dargli ascolto e non acconsentire». 9 Achab rispose quindi ai messaggeri di Ben-Hadad: «Dite al re, mio signore: "Tutto ciò che hai richiesto al tuo servo la prima volta lo farò, ma questo non lo posso fare"». Così i messaggeri andarono a riferire la risposta a Ben-Hadad. 10 Allora Ben-Hadad mandò a dire ad Achab: «Gli dèi mi facciano così e anche peggio, se la polvere di Samaria basterà a riempire il pugno di tutta la gente che mi segue!». 11 Il re d'Israele rispose: «Ditegli: "Chi indossa l'armatura non si glori come chi la depone"». 12 Quando Ben-Hadad ricevette questa risposta, egli si trovava assieme ai re a bere sotto le tende, e disse ai suoi servi: «Preparatevi ad attaccare!». Così essi si prepararono ad attaccare la città.

Prima vittoria di Achab su Ben-Hadad
13 Ma ecco un profeta si avvicinò ad Achab, re d'Israele, e disse: «Così dice l'Eterno: "Vedi tutta questa grande moltitudine? Ecco, oggi stesso io la darò nelle tue mani e tu saprai che io sono l'Eterno"». 14 Achab disse: «Per mezzo di chi?». Quegli rispose: «Così dice l'Eterno: "Per mezzo dei giovani al servizio dei capi delle province"». Achab riprese: «Chi comincerà la battaglia?». Il profeta rispose: «Tu». 15 Allora Achab passò in rassegna i giovani che erano al servizio dei capi delle province, ed erano duecentotrentadue. Dopo di loro passò in rassegna tutto il popolo, tutti i figli d'Israele, ed erano settemila. 16 A mezzogiorno fecero una sortita, mentre Ben-Hadad stava a bere e ad ubriacarsi sotto le tende assieme ai trentadue re, venuti in suo aiuto. 17 I giovani al servizio dei capi delle province uscirono per primi. Ben-Hadad mandò a vedere, e gli fu riferito, dicendo: «Da Samaria sono usciti alcuni uomini». 18 Il re disse: «Se sono usciti con intenzioni pacifiche, catturateli vivi; se sono usciti per combattere, catturateli ugualmente vivi». 19 Così i giovani al servizio dei capi delle province uscirono dalla città assieme all'esercito che li seguiva, 20 e ciascuno di loro uccise il suo uomo. Così i Siri si diedero alla fuga e gl'Israeliti li inseguirono, e Ben-Hadad, re di Siria, fuggì a cavallo con alcuni cavalieri. 21 Il re d'Israele uscì anch'egli, mise in rotta cavalli e carri ed inflisse ai Siri una grande sconfitta. 22 Allora il profeta si avvicinò al re d'Israele e gli disse: «Va', rafforzati e considera bene quel che devi fare, perché fra un anno il re di Siria salirà contro di te».

Seconda vittoria di Achab su Ben-Hadad
23 I servi del re di Siria gli dissero: «Il loro DIO è un DIO delle montagne: per questo sono stati più forti di noi; ma se diamo loro battaglia in pianura, saremo certamente noi i più forti. 24 Perciò fa' così: rimuovi tutti i re dalla loro posizione di comando e metti al posto loro dei capitani. 25 Metti insieme un esercito pari a quello che hai perso, con altrettanti cavalli e altrettanti carri; poi daremo loro battaglia in pianura e noi saremo certamente più forti di loro». Egli accettò il loro consiglio e fece così. 26 L'anno seguente Ben-Hadad passò in rassegna i Siri e salì verso Afek per combattere con Israele. 27 Anche i figli d'Israele furono chiamati a raccolta e provvisti di viveri; mossero quindi contro i Siri e si accamparono di fronte a loro; sembravano due piccoli greggi di capre, mentre i Siri inondavano il paese. 28 Allora un uomo di DIO si avvicinò al re d'Israele e gli disse: «Così dice l'Eterno: "Poiché i Siri hanno detto: L'Eterno è DIO delle montagne e non è DIO delle valli, io darò nelle tue mani tutta questa grande moltitudine; e voi conoscerete che io sono l'Eterno"». 29 Per sette giorni stettero accampati gli uni di fronte agli altri, ma al settimo giorno si attaccò battaglia, e i figli d'Israele uccisero in un sol giorno centomila fanti siriani. 30 I superstiti fuggirono nella città di Afek, dove le mura caddero su ventisettemila superstiti. Anche Ben-Hadad fuggì e andò nella città a nascondersi in una stanza interna. 31 I suoi servi gli dissero: «Ecco, abbiamo sentito dire che i re della casa d'Israele sono re clementi; mettiamoci quindi dei sacchi attorno ai fianchi e delle corde al collo e usciamo incontro al re d'Israele; forse egli ti lascerà in vita». 32 Così essi si misero dei sacchi intorno ai fianchi e delle corde al collo, andarono dal re d'Israele e dissero: «Il tuo servo Ben-Hadad dice: "Ti prego, lasciami in vita"». Achab rispose: «È ancora vivo? Egli è mio fratello». 33 Quegli uomini presero questo come segno di buon auspicio e si affrettarono a chiederne la conferma, dicendo: «Ben-Hadad è dunque tuo fratello!». Egli rispose: «Andate a prenderlo». Così Ben-Hadad si recò da Achab, che lo fece salire sul suo carro. 34 Allora Ben-Hadad gli disse: «Io restituirò le città che mio padre tolse a tuo padre; e tu potrai stabilire mercati in Damasco, come mio padre aveva fatto in Samaria». Achab disse: «A questo patto ti lascerò andare»; così Achab fece un patto con lui e lo lasciò andare.

Achab ripreso da un profeta
35 Allora uno dei figli dei profeti disse al suo compagno per ordine dell'Eterno: «Colpiscimi!». Ma questi si rifiutò di colpirlo. 36 Allora il primo gli disse: «Poiché non hai ubbidito alla voce dell'Eterno, ecco che appena ti sarai allontanato da me, un leone ti ucciderà». Così, non appena si fu allontanato da lui, un leone lo incontrò e lo uccise. 37 Poi il profeta trovò un altro uomo e gli disse: «Colpiscimi!». Questi lo percosse e lo ferì. 38 Allora il profeta andò ad aspettare il re sulla strada, camuffandosi con una benda sugli occhi. 39 Come il re passava, gli gridò e disse: «Il tuo servo era entrato in mezzo alla battaglia, quand'ecco uno si trasse in disparte e mi condusse un uomo, dicendomi: "Custodisci quest'uomo; se mai venisse a mancare, la tua vita pagherà per la sua, oppure pagherai un talento d'argento". 40 Mentre il tuo servo era occupato qua e là, quel tale scomparve». Il re d'Israele gli disse: «Ecco la tua sentenza; l'hai pronunciata tu stesso». 41 Egli allora si tolse in fretta la benda dagli occhi e il re d'Israele si rese conto che era uno dei profeti. 42 Il profeta quindi disse al re: «Così dice l'Eterno: "Poiché ti sei lasciato sfuggir di mano l'uomo che io avevo votato allo sterminio, la tua vita pagherà per la sua e il tuo popolo per il suo popolo». 43 Così il re d'Israele tornò a casa sua triste e adirato e si recò a Samaria.

La vigna di Naboth. Condotta scellerata di Achab e di Jezebel sua moglie
21,1 Dopo queste cose avvenne che Naboth di Jezreel aveva in Jezreel una vigna vicina al palazzo di Achab, re di Samaria. 2 Così Achab parlò a Naboth e gli disse: «Dammi la tua vigna per farne un orto, perché si trova vicina alla mia casa. In cambio ti darò una vigna migliore o, se preferisci, ti darò l'equivalente in denaro». 3 Ma Naboth rispose ad Achab: «Mi guardi l'Eterno dal cederti l'eredità dei miei padri!». 4 Perciò Achab tornò a casa sua triste e adirato per la risposta che Naboth di Jezreel gli aveva dato: «Non ti cederò l'eredità dei miei padri!». Si gettò sul suo letto, volse la faccia da un lato e non volle prendere cibo. 5 Allora Jezebel, sua moglie, venne da lui e gli disse: «Perché hai lo spirito così contristato e non mangi?». 6 Egli le rispose: «Perché ho parlato a Naboth di Jezreel e gli ho detto: "Cedimi la tua vigna per denaro o, se preferisci, ti darò un'altra vigna in cambio". Ma egli mi ha risposto: "Non ti cederò la mia vigna!"».

Complotto di Jezebel e uccisione di Naboth
7 Allora sua moglie Jezebel gli disse: «Non sei tu che regni ora sopra Israele? Alzati, prendi cibo e il tuo cuore si rallegri; la vigna di Naboth di Jezreel te la farò avere io». 8 Così ella scrisse alcune lettere a nome di Achab, le sigillò col suo sigillo e le mandò agli anziani ed ai notabili che abitavano nella stessa città con Naboth. 9 Nelle lettere scrisse così: «Bandite un digiuno e fate sedere Naboth in prima fila davanti al popolo; 10 ponetegli di fronte due scellerati che depongano contro di lui, dicendo: "Tu hai bestemmiato DIO e il re"; poi conducetelo fuori, lapidatelo e così muoia». 11 La gente della città di Naboth, gli anziani e i notabili che abitavano nella sua città fecero come Jezebel aveva mandato loro a dire, come era scritto nelle lettere che ella aveva loro inviato. 12 Bandirono il digiuno e fecero sedere Naboth davanti al popolo. 13 Poi vennero due scellerati che si sedettero di fronte a lui; e questi scellerati deposero contro Naboth davanti al popolo, dicendo: «Naboth ha maledetto DIO e il re». Quindi lo condussero fuori della città e lo lapidarono con pietre; così egli morì. 14 Poi mandarono a dire a Jezebel: «Naboth è stato lapidato ed è morto». 15 Quando Jezebel venne a sapere che Naboth era stato lapidato ed era morto, disse ad Achab: «Lèvati e prendi possesso della vigna di Naboth di Jezreel, che egli rifiutò di darti per denaro, perché Naboth non vive più ma è morto». 16 Come Achab udì che Naboth era morto, si levò e scese a prendere possesso della vigna di Naboth di Jezreel.

Profezia di Elia contro Achab
17 Allora la parola dell'Eterno fu rivolta ad Elia, il Tishbita, in questi termini, dicendo: 18 «Lèvati e scendi incontro ad Achab, re d'Israele, che sta in Samaria; ecco, egli è nella vigna di Naboth, dove è sceso a prenderne possesso. 19 Gli parlerai in questo modo: Così dice l'Eterno: "Prima hai ucciso un uomo e poi ne hai usurpato la proprietà". Quindi gli dirai: Così dice l'Eterno: "Nel medesimo luogo dove i cani hanno leccato il sangue di Naboth, i cani leccheranno anche il tuo stesso sangue"». 20 Achab disse ad Elia: «Mi hai dunque trovato, o mio nemico?». Elia rispose: «Sì, ti ho trovato, perché ti sei venduto per fare ciò che è male agli occhi dell'Eterno. 21 Ecco, io farò venire su di te la sventura, spazzerò via i tuoi discendenti e sterminerò della casa di Achab ogni maschio, schiavo o libero in Israele. 22 Renderò la tua casa come la casa di Geroboamo, figlio di Nebat, e come la casa di Baasha, figlio d'Ahijah, perché tu mi hai provocato ad ira e hai fatto peccare Israele. 23 Anche riguardo a Jezebel l'Eterno parla e dice: "I cani divoreranno Jezebel sotto le mura di Jezreel". 24 Quelli di Achab che moriranno in città saranno divorati dai cani, quelli invece che moriranno nei campi saranno divorati dagli uccelli del cielo». 25 In verità non ci fu mai alcuno che si vendette a fare ciò che è male agli occhi dell'Eterno come Achab, perché era sospinto da sua moglie Jezebel. 26 Egli si comportò in modo abominevole, andando dietro agli idoli, come avevano fatto gli Amorei che l'Eterno aveva scacciato davanti ai figli d'Israele. 27 Quando Achab udì queste parole, si stracciò le vesti, si coperse il corpo con un sacco e digiunò; si coricava avvolto nel sacco e camminava dimesso. 28 Allora la parola dell'Eterno fu rivolta ad Elia, il Tishbita, dicendo: 29 «Hai visto come Achab si è umiliato davanti a me? Poiché si è umiliato davanti a me, io non farò venire la sciagura mentre egli è in vita; ma manderò la sciagura sulla sua casa, durante la vita di suo figlio».

Terza campagna di Achab contro i Siri: i falsi profeti predicono vittoria
22,1 Trascorsero tre anni senza guerra tra la Siria e Israele. 2 Ma il terzo anno Giosafat, re di Giuda, scese a trovare il re d'Israele. 3 Ora il re d'Israele aveva detto ai suoi servi: «Non sapete voi che Ramoth di Galaad è nostra e noi ce ne stiamo tranquilli, senza riprenderla dalle mani del re di Siria?». 4 Disse quindi a Giosafat: «Verresti a combattere con me a Ramoth di Galaad?». Giosafat rispose al re d'Israele: «Conta su di me come su te stesso, sulla mia gente come sulla tua gente, sui miei cavalli come sui tuoi cavalli». 5 Giosafat disse ancora al re d'Israele: «Ti prego, consulta oggi stesso la parola dell'Eterno». 6 Allora il re d'Israele convocò i profeti, in numero di circa quattrocento, e disse loro: «Devo andare a combattere contro Ramoth di Galaad, oppure devo rinunciarvi?». Quelli risposero: «Va' pure, perché il Signore la darà nelle mani del re». 7 Ma Giosafat disse: «Non c'è qui un altro profeta dell'Eterno, che possiamo consultare?». 8 Il re d'Israele rispose a Giosafat: «C'è ancora un uomo, Mikaiah, figlio di Imlah, per mezzo del quale si potrebbe consultare l'Eterno; io però lo odio perché non profetizza mai nulla di buono nei miei confronti ma soltanto del male». Giosafat rispose: «Il re non parli così!». 9 Allora il re d'Israele chiamò un eunuco e gli disse: «Fa' venire subito Mikaiah, figlio di Imlah». 10 Or il re d'Israele e Giosafat, re di Giuda, sedevano ciascuno sul suo trono, vestiti dei loro abiti reali, nell'aia che si trova all'ingresso della porta di Samaria; e tutti i profeti profetizzavano davanti a loro. 11 Sedekia, figlio di Kenaanah, che si era fatto delle corna di ferro, disse: «Così dice l'Eterno: "Con queste corna trafiggerai i Siri fino a distruggerli completamente"». 12 Tutti i profeti profetizzavano allo stesso modo, dicendo: «Sali contro Ramoth di Galaad e riuscirai, perché l'Eterno la darà nelle mani del re».

Mikaiah predice sconfitta
13 Il messaggero che era andato a chiamare Mikaiah gli parlò così e disse: «Ecco, le parole dei profeti sono concordi nel dichiarare cose buone al re; ti prego, sia la tua parola come la parola di ognuno di loro, e dichiara anche tu cose buone». 14 Ma Mikaiah rispose: «Com'è vero che l'Eterno vive, io dirò ciò che l'Eterno mi dirà». 15 Come giunse davanti al re, il re gli disse: «Mikaiah, dobbiamo andare a combattere contro Ramoth di Galaad, oppure dobbiamo rinunciarvi?». Egli rispose: «Va' pure, tu riuscirai, perché l'Eterno la darà nelle mani del re». 16 Allora il re gli disse: «Quante volte ti devo scongiurare di non dirmi se non la verità nel nome dell'Eterno?». 17 Mikaiah rispose: «Ho visto tutto Israele disperso sui monti, come pecore che non hanno pastore; e l'Eterno ha detto: "Essi non hanno più padrone; se ne torni ciascuno in pace a casa sua"». 18 Il re d'Israele disse a Giosafat: «Non ti avevo io detto che nei miei confronti costui non avrebbe profetizzato nulla di buono, ma solo del male?». 19 Allora Mikaiah disse: «Perciò ascolta la parola dell'Eterno. Io ho visto l'Eterno assiso sul suo trono, mentre tutto l'esercito del cielo gli stava intorno a destra e a sinistra. 20 L'Eterno disse: "Chi sedurrà Achab perché salga e perisca a Ramoth di Galaad?". Ora chi rispose in un modo e chi in un altro. 21 Allora si fece avanti uno spirito, che si presentò davanti all'Eterno e disse: "Lo sedurrò io". 22 L'Eterno gli disse: "In che modo?". Egli rispose: "Uscirò e sarò spirito di menzogna in bocca a tutti i suoi profeti". L'Eterno gli disse: "Riuscirai certamente a sedurlo; esci e fa' così". 23 Perciò ecco, l'Eterno ha posto uno spirito di menzogna in bocca a tutti questi tuoi profeti; ma l'Eterno pronuncia sciagura contro di te». 24 Allora Sedekia, figlio di Kenaanah, si avvicinò e diede uno schiaffo a Mikaiah, e disse: «Per dove è passato lo Spirito dell'Eterno quando è uscito da me per parlare a te?». 25 Mikaiah rispose: «Lo vedrai il giorno in cui andrai in una stanza interna a nasconderti». 26 Allora il re d'Israele disse: «Prendi Mikaiah e conducilo da Amon, governatore della città, e da Joas, figlio del re e di' loro: 27 Così dice il re: "Mettete costui in prigione e nutritelo con pane e acqua di afflizione, finché ritornerò sano e salvo"». 28 Allora Mikaiah disse: «Se tu dovessi mai ritornare sano e salvo, significa che l'Eterno non ha parlato per mio mezzo». E aggiunse: «Ascoltate, o voi popoli tutti!».

Sconfitta d'Israele e morte di Achab
29 Il re d'Israele e Giosafat, re di Giuda, salirono dunque contro Ramoth di Galaad. 30 Il re d'Israele disse a Giosafat: «Io mi travestirò e poi andrò a combattere; ma tu indossa i tuoi abiti reali». Così il re d'Israele si travestì e andò a combattere. 31 Ora il re di Siria aveva dato quest'ordine ai trentadue capitani dei suoi carri, dicendo: «Non combattete contro nessuno, piccolo o grande, ma solamente contro il re d'Israele». 32 Così, quando i capitani dei carri videro Giosafat, dissero: «Costui è certamente il re d'Israele». E si volsero contro di lui per attaccarlo; ma Giosafat lanciò un grido. 33 Quando i capitani dei carri si resero conto che non era il re d'Israele, smisero di inseguirlo. 34 Ma un uomo tirò a caso una freccia col suo arco e colpì il re d'Israele tra le maglie della corazza; per cui il re disse al suo cocchiere: «Gira e portami fuori dalla mischia, perché sono ferito». 35 Ma la battaglia fu così aspra quel giorno, che il re fu costretto a rimanere sul suo carro di fronte ai Siri, e morì verso sera; il sangue della ferita era colato nel fondo del carro. 36 Come il sole tramontava, un grido corse attraverso le file dell'esercito: «Ognuno alla sua città, ognuno al suo paese!». 37 Così il re morì e fu portato a Samaria; quindi seppellirono il re in Samaria. 38 Lavarono poi il carro e le armi a una piscina in Samaria e i cani leccarono il suo sangue, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunciato. 39 Il resto delle gesta di Achab, tutto ciò che fece, la casa d'avorio che costruì e tutte le città che edificò, non sono forse scritti nel libro delle Cronache dei re d'Israele? 40 Così Achab si addormentò con i suoi padri. Al suo posto regnò suo figlio Achaziah.

Giosafat, re di Giuda; Achaziah, re d'Israele
41 Giosafat, figlio di Asa, iniziò a regnare su Giuda l'anno quarto di Achab, re d'Israele. 42 Giosafat aveva trentacinque anni quando iniziò a regnare, e regnò venticinque anni a Gerusalemme. Il nome di sua madre era Azubah, figlia di Scilhi. 43 Ed egli camminò in tutto le vie di Asa suo padre e non se ne allontanò, facendo ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno. Tuttavia gli alti luoghi non furono rimossi; così il popolo offriva ancora sacrifici e bruciava incenso sugli alti luoghi. 44 E Giosafat visse in pace con il re d'Israele. 45 Il resto delle gesta di Giosafat, le prodezze che fece e le sue guerre non sono forse scritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda? 46 Egli eliminò dal paese il resto di quelli che si davano alla prostituzione sacra, che erano rimasti al tempo di Asa suo padre. 47 A quel tempo non c'era alcun re in Edom, ma solo un rappresentante del re. 48 Giosafat fece costruire navi di Tarshish per andare a Ofir in cerca d'oro; ma non riuscirono mai a salpare, perché le navi andarono distrutte a Etsion-Gheber. 49 Allora Achaziah, figlio di Achab, disse a Giosafat: «Lascia che i miei servi vadano sulle navi con i tuoi servi». Ma Giosafat non volle. 50 Giosafat si addormentò con i suoi padri e con essi fu sepolto nella città di Davide, suo padre. Al suo posto regnò suo figlio Jehoram. 51 Achaziah, figlio di Achab, iniziò a regnare su Israele a Samaria l'anno diciassettesimo di Giosafat, re di Giuda, e regnò due anni su Israele. 52 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e camminò nella via di suo padre, nella via di sua madre e nella via di Geroboamo figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele. 53 Servì a Baal e si prostrò davanti a lui, provocando ad ira l'Eterno, il DIO d'Israele, proprio come aveva fatto suo padre.

Riveduta 2020:

1Re 11-71

11,5 Salomone seguì Astarte, divinità dei Sidoni, e Milcom, l'abominevole divinità degli Ammoniti. 6 Così Salomone fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e non seguì pienamente l'Eterno, come aveva fatto Davide suo padre. 7 Fu allora che Salomone costruì, sul monte che sta di fronte a Gerusalemme, un alto luogo per Chemos, l'abominevole divinità di Moab, e per Moloc, l'abominevole divinità dei figli di Ammon. 8 Fece così per tutte le sue donne straniere, le quali offrivano profumi e sacrifici ai loro dèi. 9 L'Eterno si indignò contro Salomone, perché il suo cuore si era allontanato dall'Eterno, dall'Iddio d'Israele, che gli era apparso due volte, 10 e gli aveva ordinato, a questo proposito, di non andare dietro ad altri dèi; ma egli non osservò l'ordine dato dall'Eterno. 11 Allora l'Eterno disse a Salomone: “Poiché tu hai agito in questo modo, e non hai osservato il mio patto e le leggi che ti avevo dato, io ti strapperò via il regno, e lo darò al tuo servo. 12 Tuttavia, per amore di Davide tuo padre, io non lo farò durante la tua vita, ma lo strapperò dalle mani di tuo figlio. 13 Però, non gli strapperò tutto il regno, ma lascerò a tuo figlio una tribù, per amore di Davide mio servo e per amore di Gerusalemme che io ho scelto”.

I nemici di Salomone. Sua morte
14 L'Eterno suscitò un nemico a Salomone: Cadad, l'Idumeo, che era della stirpe reale di Edom. 15 Quando Davide sconfisse Edom, Ioab, capo dell'esercito, salì per seppellire i morti, e uccise tutti i maschi che erano in Edom. 16 Ioab rimase in Edom sei mesi, con tutto Israele, finché ebbe sterminato tutti i maschi. 17 Questo Cadad fuggì con alcuni idumei, servi di suo padre, per andare in Egitto. Cadad era allora un ragazzo. 18 Quelli dunque partirono da Madian, andarono a Paran, presero con sé degli uomini di Paran, e giunsero in Egitto dal Faraone, re d'Egitto, il quale diede a Cadad una casa, provvide al suo mantenimento, e gli assegnò dei terreni. 19 Cadad entrò talmente nelle grazie del Faraone, che questi gli diede per moglie la sorella della propria moglie, la sorella della regina Tacpenes. 20 E la sorella di Tacpenes gli partorì un figlio, Ghenubat, che Tacpenes svezzò in casa del Faraone; e Ghenubat rimase in casa del Faraone tra i figli del Faraone. 21 Ora quando Cadad sentì in Egitto che Davide si era addormentato con i suoi padri e che Ioab, capo dell'esercito, era morto, disse al Faraone: “Permetti che io me ne vada al mio paese”. 22 Faraone gli rispose: “Che ti manca da me perché tu cerchi di andartene al tuo paese?”. Egli replicò: “Nulla; tuttavia, ti prego, lasciami partire”. 23 Iddio suscitò un altro nemico a Salomone: Rezon, figlio di Eliada, che era fuggito dal suo signore Adadezer, re di Soba. 24 Egli aveva radunato gente intorno a sé ed era diventato capo di una banda, quando Davide massacrò i Siri. Lui e i suoi andarono a Damasco, vi si stabilirono, e regnarono in Damasco. 25 Rezon fu nemico d'Israele per tutto il tempo di Salomone; e questo, oltre il male già fatto da Cadad. Fu avversario d'Israele e regnò sulla Siria. 26 Anche Geroboamo, servo di Salomone, si ribellò contro il re. Lui era figlio di Nebat, Efrateo di Sereda, e aveva per madre una vedova che si chiamava Serua. 27 La causa per cui si ribellò contro il re fu questa. Salomone costruiva Millo e chiudeva la breccia della città di Davide suo padre. 28 Geroboamo era un uomo forte e valoroso e Salomone, visto come lavorava questo giovane, gli affidò la sorveglianza di tutta la gente della casa di Giuseppe, preposta ai lavori. 29 In quel tempo avvenne che Geroboamo, essendo uscito di Gerusalemme, si imbatté per strada nel profeta Aiia di Silo, che portava un mantello nuovo; ed erano loro due soli nella campagna. 30 Aiia prese il mantello nuovo che aveva addosso, lo strappò in dodici pezzi, 31 e disse a Geroboamo: “Prendine per te dieci pezzi, perché l'Eterno, l'Iddio d'Israele, dice così: 'Ecco, io strappo questo regno dalle mani di Salomone, e te ne darò dieci tribù, 32 ma gli resterà una tribù per amore di Davide mio servo, e per amore di Gerusalemme, della città che ho scelto fra tutte le tribù d'Israele. 33 Questo perché i figli d'Israele mi hanno abbandonato, si sono prostrati davanti ad Astarte, divinità dei Sidoni, davanti a Chemos, dio di Moab e davanti a Milcom, dio dei figli di Ammon, e non hanno camminato nelle mie vie per fare ciò che è giusto ai miei occhi e per osservare le mie leggi e i miei precetti, come fece Davide, padre di Salomone. 34 Tuttavia non toglierò dalle sue mani tutto il regno, ma lo manterrò principe tutto il tempo della sua vita, per amore di Davide, mio servo, che io scelsi, e che osservò i miei comandamenti e le mie leggi; 35 ma toglierò il regno dalle mani di suo figlio, e te ne darò dieci tribù; 36 e a suo figlio lascerò una tribù affinché Davide, mio servo, abbia sempre una lampada davanti a me in Gerusalemme, nella città che ho scelta per mettervi il mio nome. 37 Io prenderò dunque te, e tu regnerai su tutto quello che la tua anima desidererà e sarai re sopra Israele. 38 Se tu ubbidirai a tutto quello che ti comanderò, e camminerai nelle mie vie, e farai ciò che è giusto ai miei occhi, osservando le mie leggi e i miei comandamenti, come fece Davide mio servo, io sarò con te, ti edificherò una casa stabile, come ne edificai una a Davide, e ti darò Israele; 39 così umilierò la discendenza di Davide, ma non per sempre'”. 40 Perciò Salomone cercò di fare morire Geroboamo; ma questi si alzò e fuggì in Egitto presso Sisac, re d'Egitto, e rimase in Egitto fino alla morte di Salomone. 41 Il rimanente delle gesta di Salomone, tutto quello che fece, e la sua sapienza sta scritto nel libro delle gesta di Salomone. 42 Salomone regnò a Gerusalemme, su tutto Israele, quarant'anni. 43 Poi Salomone si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide suo padre; e Roboamo suo figlio gli succedette nel regno.

LO SCISMA DELLE DIECI TRIBÙ
I RE DI GIUDA E I RE D'ISRAELE
(capitoli da 12 a 22)
Divisione del regno. Roboamo re di Giuda, Geroboamo re d'Israele
12,1 Roboamo andò a Sichem, perché tutto Israele era venuto a Sichem per farlo re. 2 Quando lo seppe Geroboamo, figlio di Nebat, si trovava ancora in Egitto, dove era fuggito per scampare dal re Salomone; abitava in Egitto, 3 e là lo mandarono a chiamare. Allora Geroboamo e tutta la comunità d'Israele vennero a parlare a Roboamo, e gli dissero: 4 “Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo; ora tu rendi più lieve la dura servitù e il giogo pesante che tuo padre ci ha imposto e noi ti serviremo”. 5 Ed egli rispose loro: “Andatevene, e tornate da me fra tre giorni”. E il popolo se ne andò. 6 Il re Roboamo si consigliò con gli anziani che erano stati al servizio del re Salomone suo padre mentre era vivo, e disse: “Che mi consigliate voi di rispondere a questo popolo?”. 7 E quelli gli parlarono così: “Se oggi tu ti fai servo di questo popolo, se tu gli cedi, se gli rispondi e gli parli con bontà, sarà tuo servo per sempre”. 8 Ma Roboamo abbandonò il consiglio dato dagli anziani e si consigliò con i giovani che erano cresciuti con lui ed erano al suo servizio, 9 e disse loro: “Come consigliate voi che rispondiamo a questo popolo che mi ha parlato dicendo: 'Alleggerisci il giogo che tuo padre ci ha imposto'?”. 10 I giovani che erano cresciuti con lui, gli parlarono così: “Ecco ciò che dirai a questo popolo che si è rivolto a te dicendo: 'Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo, e tu rendilo più leggero!'. Gli risponderai così: 'Il mio dito mignolo è più grosso del corpo di mio padre; 11 mio padre vi ha caricati di un giogo pesante, io lo renderò ancora più pesante; mio padre vi ha castigati con la frusta, io vi castigherò con i flagelli a punte'”. 12 Tre giorni dopo, Geroboamo e tutto il popolo vennero da Roboamo, come aveva ordinato il re dicendo: “Tornate da me fra tre giorni”. 13 E il re rispose duramente, abbandonando il consiglio che gli anziani gli avevano dato; 14 e parlò al popolo secondo il consiglio dei giovani, dicendo: “Mio padre ha reso pesante il vostro giogo, ma io lo renderò più pesante ancora; mio padre vi ha castigati con la frusta, e io vi castigherò con i flagelli a punte”. 15 Così il re non diede ascolto al popolo; perché questa cosa era diretta dall'Eterno, affinché si adempisse la parola detta da lui per mezzo di Aiia di Silo a Geroboamo, figlio di Nebat. 16 Quando tutto il popolo d'Israele vide che il re non gli dava ascolto, rispose al re, dicendo: “Che parte abbiamo noi con Davide? Noi non abbiamo nulla in comune con il figlio d'Isai! Alle tue tende, o Israele! Provvedi ora tu alla tua casa, o Davide!”. E Israele se ne andò alle sue tende. 17 Ma sui figli d'Israele che abitavano nelle città di Giuda, regnò Roboamo. 18 Il re Roboamo mandò loro Adoram, preposto ai lavori forzati; ma tutto Israele lo lapidò, ed egli morì. Allora il re Roboamo salì in fretta sopra un carro per fuggire a Gerusalemme. 19 Così Israele si ribellò alla casa di Davide, ed è rimasto ribelle fino a oggi. 20 Quando tutto Israele ebbe udito che Geroboamo era tornato, lo mandò a chiamare perché venisse all'assemblea, e lo stabilirono re su tutto Israele. Nessuno seguì la casa di Davide, tranne la sola tribù di Giuda. 21 E Roboamo, giunto a Gerusalemme, radunò tutta la casa di Giuda e la tribù di Beniamino, centottantamila uomini, guerrieri scelti, per combattere contro la casa d'Israele e restituire il regno a Roboamo, figlio di Salomone. 22 Ma la parola di Dio fu rivolta così a Semaia, uomo di Dio: 23 “Parla a Roboamo, figlio di Salomone, re di Giuda, a tutta la casa di Giuda e di Beniamino e al resto del popolo, e di' loro: 24 'Così parla l'Eterno: Non salite a combattere contro i vostri fratelli, i figli d'Israele! Ognuno se ne torni a casa sua; perché questo è avvenuto per mia volontà'”. Quelli ubbidirono alla parola dell'Eterno e se ne tornarono indietro secondo la parola dell'Eterno.

Geroboamo stabilisce l'idolatria
25 Geroboamo costruì Sichem nella regione montuosa di Efraim, e vi si stabilì; poi uscì di là e costruì Penuel. 26 Geroboamo disse in cuor suo: “Ora il regno potrebbe benissimo tornare alla casa di Davide. 27 Se questo popolo sale a Gerusalemme per offrire dei sacrifici nella casa dell'Eterno, il suo cuore si volgerà verso il suo signore, verso Roboamo re di Giuda, mi uccideranno e torneranno a Roboamo re di Giuda”. 28 Il re, quindi, dopo essersi consigliato, fece due vitelli d'oro e disse al popolo: “Siete ormai saliti abbastanza a Gerusalemme! O Israele, ecco i tuoi dèi che ti hanno fatto uscire dal paese d'Egitto!”. 29 E ne mise uno a Betel e l'altro a Dan. 30 Questo diventò un'occasione di peccato, perché il popolo andava fino a Dan per presentarsi davanti a uno di quei vitelli. 31 Egli fece anche dei templi di alti luoghi, e creò dei sacerdoti presi qua e là fra il popolo, che non erano dei figli di Levi. 32 Geroboamo istituì pure una festa nell'ottavo mese, nel quindicesimo giorno del mese, simile alla festa che si celebrava in Giuda, e offrì dei sacrifici sull'altare. Così fece a Betel perché si offrissero sacrifici ai vitelli che egli aveva fatto; e a Betel stabilì i sacerdoti degli alti luoghi che aveva eretto.

Geroboamo ripreso da un profeta a Betel
33 Il quindicesimo giorno dell'ottavo mese, mese che aveva scelto di testa sua, Geroboamo salì all'altare che aveva costruito a Betel, fece una festa per i figli d'Israele, e salì all'altare per offrire profumi.

13,1 Ed ecco che un uomo di Dio giunse da Giuda a Betel per ordine dell'Eterno, mentre Geroboamo stava presso l'altare per bruciare l'incenso; 2 e per ordine dell'Eterno si mise a gridare contro l'altare e a dire: “Altare, altare! così dice l'Eterno: 'Ecco, alla casa di Davide nascerà un figlio, di nome Giosia, il quale sacrificherà su di te i sacerdoti degli alti luoghi che su di te bruciano incenso, e si bruceranno su di te ossa umane'”. 3 E quello stesso giorno diede un segno miracoloso dicendo: “Questo è il segno che l'Eterno ha parlato: ecco, l'altare si spaccherà, e la cenere che c'è sopra si spanderà”. 4 Quando il re Geroboamo udì la parola che l'uomo di Dio aveva gridato contro l'altare di Betel, stese la mano dall'alto dell'altare, e disse: “Prendetelo!”. Ma la mano che Geroboamo aveva steso contro di lui si seccò, e non poté più ritirarla a sé. 5 L'altare si spaccò e la cenere che c'era sopra si disperse, secondo il segno che l'uomo di Dio aveva dato per ordine dell'Eterno. 6 Allora il re si rivolse all'uomo di Dio, e gli disse: “Ti prego, implora la grazia dell'Eterno, del tuo Dio, e prega per me affinché mi sia restituita la mano”. E l'uomo di Dio implorò la grazia dell'Eterno, e il re riebbe la sua mano, che tornò com'era prima. 7 E il re disse all'uomo di Dio: “Vieni con me a casa; ti ristorerai, e io ti farò un regalo”. 8 Ma l'uomo di Dio rispose al re: “Anche se tu mi dessi la metà della tua casa, io non entrerò da te, e non mangerò pane né berrò acqua in questo luogo; 9 poiché questo è l'ordine che mi è stato dato dall'Eterno: 'Tu non mangerai pane né berrai acqua, e non tornerai per la strada che avrai fatto all'andata'”. 10 Così egli se ne andò per un'altra strada, e non tornò per quella che aveva fatto, venendo a Betel.

Disubbidienza e punizione del profeta
11 C'era un vecchio profeta che abitava a Betel; e uno dei suoi figli andò a raccontargli tutte le cose che l'uomo di Dio aveva fatto in quel giorno a Betel, e le parole che aveva detto al re. Il padre, quando udì il racconto, 12 disse ai suoi figli: “Per quale via se n'è andato?”. Poiché i suoi figli avevano visto la via per la quale se n'era andato l'uomo di Dio venuto da Giuda. 13 Egli disse ai suoi figli: “Sellatemi l'asino”. Quelli gli sellarono l'asino; ed egli vi montò su, 14 andò dietro all'uomo di Dio, e lo trovò seduto sotto un terebinto, e gli disse: “Sei tu l'uomo di Dio venuto da Giuda?”. Egli rispose: “Sono io”. 15 Allora il vecchio profeta gli disse: “Vieni con me a casa mia e prendi un po' di cibo”. 16 Ma egli rispose: “Io non posso tornare indietro con te, né entrare da te; e non mangerò pane né berrò acqua con te in questo luogo; 17 poiché mi è stato detto, per ordine dell'Eterno: 'Tu non mangerai là pane, né berrai acqua, e non tornerai per la strada che avrai fatto all'andata'”. 18 L'altro gli disse: “Anch'io sono profeta come lo sei tu; e un angelo mi ha parlato per ordine dell'Eterno, dicendo: 'Riportalo con te in casa tua, affinché mangi del pane e beva dell'acqua'”. Costui gli mentiva. 19 Così, l'uomo di Dio tornò indietro con l'altro, e mangiò del pane e bevve dell'acqua in casa sua. 20 Mentre sedevano a mensa, la parola dell'Eterno fu rivolta al profeta che aveva fatto tornare indietro l'altro; 21 ed egli gridò all'uomo di Dio che era venuto da Giuda: “Così parla l'Eterno: 'Poiché tu ti sei ribellato all'ordine dell'Eterno, e non hai osservato il comandamento che l'Eterno, il tuo Dio, ti aveva dato, 22 sei tornato indietro e hai mangiato del pane e bevuto dell'acqua nel luogo del quale egli ti aveva detto: Non mangiare del pane e non bere dell'acqua, il tuo cadavere non entrerà nel sepolcro dei tuoi padri'”. 23 Quando l'uomo di Dio ebbe mangiato e bevuto, il vecchio profeta, che lo aveva fatto tornare indietro, gli sellò l'asino. 24 L'uomo di Dio se ne andò, e un leone lo incontrò per strada, e lo uccise. Il suo cadavere restò disteso sulla strada; l'asino se ne stava vicino a lui e il leone pure vicino al cadavere. 25 Quando ecco passarono degli uomini che videro il cadavere disteso sulla strada e il leone che stava vicino al cadavere, e vennero a riferire la cosa nella città dove abitava il vecchio profeta. 26 E quando il profeta che aveva fatto tornare indietro l'uomo di Dio ebbe udito ciò, disse: “È l'uomo di Dio, che è stato ribelle all'ordine dell'Eterno; perciò l'Eterno lo ha dato in balìa di un leone, che lo ha sbranato e ucciso, secondo la parola che l'Eterno gli aveva detto”. 27 Poi si rivolse ai suoi figli, e disse loro: “Sellatemi l'asino”. E quelli glielo sellarono. 28 Ed egli andò, trovò il cadavere disteso sulla strada, e l'asino e il leone che stavano vicino al cadavere; il leone non aveva divorato il cadavere né sbranato l'asino. 29 Il profeta prese il cadavere dell'uomo di Dio, lo pose sull'asino, e lo portò indietro; il vecchio profeta rientrò in città per piangerlo e per dargli sepoltura. 30 Depose il cadavere nel proprio sepolcro; ed egli e i suoi figli lo piansero, dicendo: 31 “Ahi fratello mio!”. E quando lo ebbe seppellito, il vecchio profeta disse ai suoi figli: “Quando sarò morto, seppellitemi nel sepolcro dove è sepolto l'uomo di Dio; ponete le mie ossa accanto alle sue. 32 Poiché la parola da lui gridata per ordine dell'Eterno contro l'altare di Betel e contro tutte le case degli alti luoghi che sono nelle città di Samaria, si verificherà certamente”. 33 Dopo questo fatto, Geroboamo non si tirò indietro dalla sua cattiva strada; anzi creò di nuovo dei sacerdoti degli alti luoghi, prendendoli qua e là fra il popolo; chiunque voleva, era da lui consacrato e diventava sacerdote degli alti luoghi. 34 Quella fu, per la casa di Geroboamo, un'occasione di peccato, che attirò su di lei la distruzione e lo sterminio dalla faccia della terra.

Aiia predice la rovina della casa di Geroboamo
14,1 In quel tempo, Abiia, figlio di Geroboamo, si ammalò. 2 Geroboamo disse a sua moglie: “Alzati, ti prego, e travestiti, affinché non si riconosca che tu sei la moglie di Geroboamo, e va' a Silo. Là c'è il profeta Aiia, il quale predisse di me che sarei stato re di questo popolo. 3 Prendi con te dieci pani, delle focacce, un vaso di miele, e va' da lui; egli ti dirà quello che avverrà di questo ragazzo”. 4 La moglie di Geroboamo fece così; si alzò, andò a Silo, e giunse a casa di Aiia. Aiia non poteva vedere, poiché gli si era offuscata la vista per la vecchiaia. 5 Ora l'Eterno aveva detto ad Aiia: “Ecco, la moglie di Geroboamo sta per venire a consultarti riguardo a suo figlio, che è ammalato. Tu parlale così e così. Quando entrerà, fingerà di essere un'altra”. 6 Quando dunque Aiia udì il rumore dei passi di lei che entrava per la porta, disse: “Entra pure, moglie di Geroboamo, perché fingi di essere un'altra? Io sono incaricato di dirti delle cose dure. 7 Va' e di' a Geroboamo: 'Così parla l'Eterno, l'Iddio d'Israele: Io ti ho innalzato in mezzo al popolo, ti ho fatto principe del mio popolo Israele, 8 e ho strappato il regno dalle mani della casa di Davide e l'ho dato a te, ma tu non sei stato come il mio servo Davide il quale osservò i miei comandamenti e mi seguì con tutto il suo cuore, facendo soltanto ciò che è giusto ai miei occhi, 9 e hai fatto peggio di tutti quelli che ti hanno preceduto, e sei andato a farti degli altri dèi e delle immagini fuse per provocarmi a ira e hai gettato me dietro alle tue spalle; 10 per questo ecco che io faccio scendere la rovina sulla casa di Geroboamo, e sterminerò dalla casa di Geroboamo fino all'ultimo uomo, tanto chi è schiavo quanto chi è libero in Israele, e spazzerò la casa di Geroboamo come si spazza lo sterco finché sia tutto sparito. 11 Quelli della casa di Geroboamo che moriranno in città, saranno divorati dai cani, quelli che moriranno per i campi, li divoreranno gli uccelli del cielo; poiché l'Eterno ha parlato. 12 Quanto a te, alzati, vattene a casa tua; non appena avrai messo piede in città, il bambino morirà. 13 Tutto Israele lo piangerà e gli darà sepoltura. Egli è il solo della casa di Geroboamo che sarà messo in un sepolcro, perché è il solo nella casa di Geroboamo in cui si sia trovato qualcosa di buono, rispetto all'Eterno, all'Iddio d'Israele. 14 L'Eterno stabilirà sopra Israele un re, che in quel giorno sterminerà la casa di Geroboamo. E che dico? Non è forse quello che già succede? 15 L'Eterno colpirà Israele, che sarà come una canna agitata nell'acqua; sradicherà Israele da questa buona terra che aveva dato ai loro padri e li disperderà oltre il fiume, perché si sono fatti degli idoli di Astarte provocando l'ira dell'Eterno. 16 E abbandonerà Israele a causa dei peccati che Geroboamo ha commesso e ha fatto commettere a Israele'”. 17 La moglie di Geroboamo si alzò, partì, e giunse a Tirsa; appena mise il piede sulla soglia di casa, il ragazzo morì; 18 lo seppellirono e tutto Israele lo pianse, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunciato per bocca del profeta Aiia, suo servo. 19 Il resto delle azioni di Geroboamo, le sue guerre e il modo in cui regnò, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele. 20 E la durata del regno di Geroboamo fu di ventidue anni; poi si addormentò con i suoi padri, e Nadab, suo figlio, regnò al suo posto.

Il regno di Giuda sotto Roboamo. Invasione di Sisac re d'Egitto. Morte di Roboamo
21 Roboamo, figlio di Salomone, regnò in Giuda. Aveva quarantun anni quando cominciò a regnare, e regnò diciassette anni in Gerusalemme, nella città che l'Eterno si era scelto fra tutte le tribù d'Israele per mettervi il suo nome. Sua madre si chiamava Naama, l'Ammonita. 22 Gli abitanti di Giuda fecero ciò che è male agli occhi dell'Eterno; e con i peccati che commisero provocarono la gelosia dell'Eterno più di quanto avessero fatto i loro padri. 23 Anche loro si eressero degli alti luoghi con delle statue e degli idoli di Astarte su tutte le alte colline e sotto ogni albero verdeggiante. 24 Nel paese c'erano anche degli uomini che si prostituivano. Essi praticarono tutti gli atti abominevoli delle nazioni che l'Eterno aveva scacciato davanti ai figli d'Israele. 25 Il quinto anno del regno di Roboamo, Sisac, re d'Egitto, salì contro Gerusalemme, 26 e portò via i tesori della casa dell'Eterno e i tesori della casa del re; portò via ogni cosa; prese pure tutti gli scudi d'oro che Salomone aveva fatto; 27 al posto dei quali Roboamo fece fare degli scudi di bronzo, e li affidò ai capitani della guardia che custodiva la porta della casa del re. 28 Ogni volta che il re entrava nella casa dell'Eterno, quelli che erano di guardia li portavano; poi li riportavano nella sala della guardia. 29 Il resto delle azioni di Roboamo e tutto quello che egli fece, sta scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 30 Ci fu guerra continua fra Roboamo e Geroboamo. 31 Roboamo si addormentò con i suoi padri e con essi fu sepolto nella città di Davide. Sua madre si chiamava Naama, l'Ammonita. E Abiiam, suo figlio, regnò al suo posto.

Abiiam, re di Giuda
15,1 Il diciottesimo anno del regno di Geroboamo, figlio di Nebat, Abiiam cominciò a regnare sopra Giuda. 2 Regnò tre anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maaca, figlia di Abisalom. 3 Egli si abbandonò a tutti i peccati che suo padre aveva commesso prima di lui, e il suo cuore non fu tutto quanto per l'Eterno, il suo Dio, come era stato il cuore di Davide suo padre. 4 Tuttavia, per amore di Davide, l'Eterno, il suo Dio, gli lasciò una lampada a Gerusalemme, stabilendo suo figlio dopo di lui, e lasciando sussistere Gerusalemme; 5 perché Davide aveva fatto ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno e non si era allontanato in nulla dai suoi comandamenti per tutto il tempo della sua vita, salvo nel fatto di Uria, l'Ittita. 6 Tra Roboamo e Geroboamo vi fu guerra, finché Roboamo visse. 7 Il resto delle azioni di Abiiam e tutto quello che egli fece, sta scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. Vi fu guerra fra Abiiam e Geroboamo. 8 Abiiam si addormentò con i suoi padri, fu sepolto nella città di Davide, e Asa, suo figlio, regnò al suo posto.

Asa, re di Giuda
9 Il ventesimo anno del regno di Geroboamo, re d'Israele, Asa cominciò a regnare sopra Giuda. 10 Regnò quarantun anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maaca, figlia di Abisalom. 11 Asa fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, come aveva fatto Davide suo padre, 12 tolse via dal paese quelli che si prostituivano, fece sparire tutti gli idoli che i suoi padri avevano fatto, 13 e destituì pure dalla dignità di regina sua madre Maaca, perché lei aveva eretto un'immagine ad Astarte; Asa abbatté l'immagine e la bruciò presso il torrente Chidron. 14 Tuttavia gli alti luoghi non furono eliminati, nonostante il cuore di Asa fosse tutto quanto per l'Eterno, durante tutta la sua vita. 15 Egli fece portare nella casa dell'Eterno le cose che suo padre aveva consacrato, e quelle che aveva consacrato egli stesso: argento, oro, vasi. 16 E vi fu guerra fra Asa e Baasa, re d'Israele, tutto il tempo della loro vita. 17 Baasa, re d'Israele, salì contro Giuda e costruì Rama, per impedire che alcuno andasse e venisse dalla parte di Asa, re di Giuda. 18 Allora Asa prese tutto l'argento e l'oro che era rimasto nei tesori della casa dell'Eterno, prese i tesori della casa del re, e mise tutto in mano dei suoi servi, che mandò a Ben-Adad, figlio di Tabrimmon, figlio di Chesion, re di Siria, che abitava a Damasco, per dirgli: 19 “Ci sia alleanza fra me e te, come ci fu fra mio padre e tuo padre. Ecco, io ti mando in dono dell'argento e dell'oro; va', rompi la tua alleanza con Baasa, re d'Israele, affinché egli si ritiri da me”. 20 Ben-Adad diede ascolto al re Asa; mandò i capi del suo esercito contro le città d'Israele ed espugnò Iion, Dan, Abel-Bet-Maaca, tutta la regione di Chinnerot con tutto il paese di Neftali. 21 Quando Baasa ebbe udito questo, cessò di costruire Rama, e rimase a Tirsa. 22 Allora il re Asa convocò tutti quelli di Giuda, senza escludere nessuno; e quelli portarono via le pietre e il legno di cui Baasa si era servito per la costruzione di Rama; e con essi il re Asa costruì Gheba di Beniamino, e Mispa. 23 Il resto di tutte le azioni di Asa, tutte le sue prodezze, tutto quello che egli fece e le città che costruì, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. Ma, nella sua vecchiaia, egli soffrì di male ai piedi. 24 Asa si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto con loro nella città di Davide, suo padre; e Giosafat, suo figlio, regnò al suo posto.

Nadab, re d'Israele
25 Nadab, figlio di Geroboamo, cominciò a regnare sopra Israele il secondo anno di Asa, re di Giuda; e regnò sopra Israele due anni. 26 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, e seguì le orme di suo padre e il peccato nel quale aveva indotto Israele. 27 Baasa, figlio di Aiia, della casa di Issacar, cospirò contro di lui e lo uccise a Ghibbeton, che apparteneva ai Filistei, mentre Nadab e tutto Israele assediavano Ghibbeton. 28 Baasa lo uccise il terzo anno di Asa, re di Giuda, e regnò al suo posto. 29 Appena fu re, sterminò tutta la casa di Geroboamo; non risparmiò anima viva di quella casa, ma la distrusse interamente, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunciato, per bocca del suo servo Aiia di Silo, 30 a causa dei peccati che Geroboamo aveva commesso e fatti commettere a Israele, quando aveva provocato a ira l'Iddio d'Israele. 31 Il resto delle azioni di Nadab e tutto quello che fece, non sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele? 32 E vi fu guerra fra Asa e Baasa, re d'Israele, tutto il tempo della loro vita.

Baasa, re d'Israele
33 Il terzo anno di Asa, re di Giuda, Baasa, figlio di Aiia, cominciò a regnare su tutto Israele. Stava a Tirsa, e regnò ventiquattro anni. 34 Fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno; e seguì le vie di Geroboamo e il peccato che questi aveva fatto commettere a Israele.

16,1 La parola dell'Eterno fu rivolta a Ieu, figlio di Canani, contro Baasa, in questi termini: 2 “Io ti ho innalzato dalla polvere e ti ho fatto principe del mio popolo Israele, ma tu hai seguito le vie di Geroboamo e hai indotto il mio popolo Israele a peccare, in modo da provocarmi a sdegno con i suoi peccati; 3 perciò io spazzerò via Baasa e la sua casa, farò della casa tua quello che ho fatto della casa di Geroboamo, figlio di Nebat. 4 Quelli della famiglia di Baasa che moriranno in città saranno divorati dai cani, quelli che moriranno per i campi li mangeranno gli uccelli del cielo”. 5 Le azioni rimanenti di Baasa, le sue gesta e le sue prodezze, si trovano scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele. 6 Baasa si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto a Tirsa; ed Ela, suo figlio, regnò al suo posto. 7 La parola che l'Eterno aveva pronunciato per bocca del profeta Ieu, figlio di Canani, fu diretta contro Baasa e contro la sua casa, non soltanto a causa di tutto il male che Baasa aveva fatto sotto gli occhi dell'Eterno, provocandolo a ira con l'opera delle sue mani così da imitare la casa di Geroboamo, ma anche perché aveva sterminato quella casa.

Ela, re d'Israele
8 Il ventiseiesimo anno di Asa, re di Giuda, Ela, figlio di Baasa, cominciò a regnare sopra Israele. Stava a Tirsa, e regnò due anni. 9 Zimri, suo servo, comandante della metà dei suoi carri, congiurò contro di lui. Ela stava a Tirsa, bevendo e ubriacandosi in casa di Arsa, prefetto del palazzo di Tirsa, 10 quando Zimri entrò, lo colpì e lo uccise, il ventisettesimo anno di Asa, re di Giuda, e regnò al suo posto. 11 E quando fu re, appena si sedette sul trono, distrusse tutta la casa di Baasa; non gli lasciò neppure un bimbo: né parenti, né amici. 12 Così Zimri sterminò tutta la casa di Baasa, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunciato contro Baasa per bocca del profeta Ieu, 13 a causa di tutti i peccati che Baasa ed Ela, suo figlio, avevano commesso e fatto commettere a Israele, provocando a ira l'Eterno, l'Iddio d'Israele, con i loro idoli. 14 Il resto delle azioni di Ela e tutto quello che egli fece, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele.

Zimri, re d'Israele
15 Il ventisettesimo anno di Asa, re di Giuda, Zimri regnò per sette giorni a Tirsa. Il popolo era accampato contro Ghibbeton, città dei Filistei. 16 E il popolo, accampato in quel luogo, sentì dire: “Zimri ha fatto una congiura e ha perfino ucciso il re!”. Quello stesso giorno, nell'accampamento, tutto Israele proclamò re d'Israele Omri, capo dell'esercito. 17 E Omri con tutto Israele salì da Ghibbeton e assediò Tirsa. 18 Zimri, vedendo che la città era presa, si ritirò nella torre della casa del re, appiccò il fuoco al palazzo reale restando sotto le rovine, e così morì, 19 a causa dei peccati che aveva commesso, facendo ciò che è male agli occhi dell'Eterno, seguendo la via di Geroboamo e abbandonandosi al peccato che questi aveva commesso, inducendo a peccare Israele. 20 Il resto delle azioni di Zimri, la congiura che egli organizzò, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele. 21 Allora il popolo d'Israele si divise in due parti: metà del popolo seguiva Tibni, figlio di Ghinat, per farlo re; l'altra metà seguiva Omri. 22 Ma il popolo che seguiva Omri vinse contro quello che seguiva Tibni, figlio di Ghinat. Tibni morì, e regnò Omri.

Omri, re d'Israele
23 Il trentunesimo anno di Asa, re di Giuda, Omri cominciò a regnare sopra Israele, e regnò dodici anni. Regnò sei anni a Tirsa, 24 poi comprò da Semer il monte di Samaria per due talenti d'argento; costruì una città su quel monte, e alla città che costruì diede il nome di Samaria dal nome di Semer, padrone del monte. 25 Omri fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, e fece peggio di tutti i suoi predecessori; 26 seguì in tutto la via di Geroboamo, figlio di Nebat, e si abbandonò ai peccati che Geroboamo aveva fatto commettere a Israele, provocando lo sdegno dell'Eterno, l'Iddio d'Israele, con i suoi idoli. 27 Il resto delle azioni compiute da Omri e le prodezze da lui fatte, sta tutto scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele. 28 Omri si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto a Samaria e Acab, suo figlio, regnò al suo posto.

Acab, re d'Israele
29 Acab, figlio di Omri, cominciò a regnare sopra Israele il trentottesimo anno di Asa, re di Giuda; e regnò a Samaria, sopra Israele, per ventidue anni. 30 Acab, figlio di Omri, fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno più di tutti quelli che lo avevano preceduto. 31 E, come se fosse stata per lui poca cosa l'abbandonarsi ai peccati di Geroboamo figlio di Nebat, prese per moglie Izebel, figlia di Etbaal, re dei Sidoni, andò a servire Baal, a prostrarsi davanti a lui, 32 ed eresse un altare a Baal, nel tempio di Baal, che costruì a Samaria. 33 Acab fece anche l'idolo di Astarte. Per provocare a sdegno l'Eterno, l'Iddio d'Israele, Acab fece più di quello che avevano fatto tutti i re d'Israele che lo avevano preceduto. 34 Al suo tempo, Chiel di Betel, ricostruì Gerico; ne gettò le fondamenta su Abiram, suo primogenito, e ne rizzò le porte su Segub, il più giovane dei suoi figli, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunciato per bocca di Giosuè, figlio di Nun.

Il profeta Elia davanti ad Acab, al torrente Cherit e a Sarepta
17,1 Elia, il Tisbita, uno di quelli che si erano stabiliti in Galaad, disse ad Acab: “Com'è vero che vive l'Eterno, l'Iddio d'Israele, di cui io sono servo, non ci sarà né rugiada né pioggia in questi anni, se non alla mia parola”. 2 La parola dell'Eterno gli fu rivolta in questi termini: 3 “Parti di qua, dirigiti verso oriente, e nasconditi presso il torrente Cherit, che è di fronte al Giordano. 4 Tu berrai al torrente, e io ho comandato ai corvi che là ti diano da mangiare”. 5 Egli dunque partì e fece secondo la parola dell'Eterno: andò e si stabilì presso il torrente Cherit, che è di fronte al Giordano. 6 E i corvi gli portavano del pane e della carne la mattina, e del pane e della carne la sera; e beveva al torrente. 7 Ma di lì a qualche tempo il torrente rimase asciutto, perché non cadeva pioggia sul paese. 8 Allora la parola dell'Eterno gli fu rivolta in questi termini: 9 “Alzati, va a Sarepta dei Sidoni, e abita là; io ho ordinato a una vedova di là che ti dia da mangiare”. 10 Egli dunque si alzò e andò a Sarepta; e, quando giunse alla porta della città, ecco una donna vedova che raccoglieva della legna. Egli la chiamò, e le disse: “Ti prego, vammi a cercare un po' di acqua in un vaso, perché io beva”. 11 E mentre lei andava a prenderla, egli le gridò dietro: “Portami, ti prego, anche un pezzo di pane”. 12 Lei rispose: “Com'è vero che vive l'Eterno, il tuo Dio, del pane non ne ho, ma ho soltanto una manciata di farina in un vaso e un po' d'olio in un orciolo; ed ecco, sto raccogliendo due pezzi di legno per andare a cuocerla per me e per mio figlio; la mangeremo, e poi moriremo”. 13 Elia le disse: “Non temere; va' e fa' come hai detto; ma fanne prima una piccola focaccia per me, e portamela; poi ne farai per te e per tuo figlio. 14 Poiché così dice l'Eterno, l'Iddio d'Israele: 'Il vaso della farina non si esaurirà e l'orciolo dell'olio non diminuirà, fino al giorno che l'Eterno manderà la pioggia sulla terra'”. 15 Lei andò e fece come le aveva detto Elia e lei, la sua famiglia ed Elia ebbero da mangiare per molto tempo. 16 Il vaso della farina non si esaurì e l'orciolo dell'olio non diminuì, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunciato per bocca di Elia. 17 Dopo queste cose avvenne che il figlio di quella donna, che era la padrona di casa, si ammalò; e la sua malattia fu così grave, che non gli rimase più soffio di vita. 18 Allora la donna disse a Elia: “Che c'è fra me e te, o uomo di Dio? Sei venuto da me per rinnovare la memoria delle mie colpe e far morire mio figlio?”. 19 Egli le rispose: “Dammi tuo figlio”. Lo prese dalle sue braccia, lo portò nella camera di sopra dove lui alloggiava, e lo adagiò sul suo letto. 20 Poi invocò l'Eterno, e disse: “O Eterno, Iddio mio, colpisci di sventura anche questa vedova, della quale io sono ospite, facendole morire il figlio?”. 21 Si distese quindi tre volte sul ragazzo e invocò l'Eterno, dicendo: “O Eterno, Iddio mio, ti prego, torni l'anima di questo ragazzo in lui!”. 22 L'Eterno esaudì la voce di Elia: l'anima del ragazzo tornò in lui, ed egli tornò in vita. 23 Elia prese il fanciullo, lo portò giù dalla camera al piano terra della casa, e lo restituì a sua madre, dicendole: “Guarda! tuo figlio è vivo”. 24 Allora la donna disse a Elia: “Ora riconosco che tu sei un uomo di Dio, e che la parola dell'Eterno che è nella tua bocca è verità”.

Elia e i profeti di Baal
18,1 Molto tempo dopo, nel corso del terzo anno, la parola dell'Eterno fu rivolta a Elia in questi termini: “Va', presentati ad Acab, e io manderò la pioggia sul paese”. 2 Allora Elia andò a presentarsi ad Acab. La carestia era grave in Samaria. 3 E Acab mandò a chiamare Abdia, che era il sovrintendente del palazzo. Abdia era molto timorato dell'Eterno; 4 e quando Izebel sterminava i profeti dell'Eterno, Abdia aveva preso cento profeti, li aveva nascosti cinquanta in una spelonca e cinquanta in un'altra, e li aveva nutriti con del pane e dell'acqua. 5 Acab disse ad Abdia: “Va' per il paese, verso tutte le sorgenti e tutti i ruscelli; forse troveremo dell'erba e potremo conservare in vita i cavalli e i muli, e non avremo bisogno di uccidere parte del bestiame”. 6 Si divisero dunque il paese da percorrere; Acab andò da solo da una parte e Abdia da solo dall'altra. 7 Mentre Abdia era in viaggio, ecco che gli venne incontro Elia; e Abdia, avendolo riconosciuto, si prostrò con la faccia a terra, e disse: “Sei tu il mio signore Elia?”. 8 Egli rispose: “Sono io; va' a dire al tuo signore: 'Ecco qua Elia'”. 9 Ma Abdia replicò: “Che peccato ho mai commesso, che tu dia il tuo servo nelle mani di Acab, perché egli mi faccia morire? 10 Com'è vero che l'Eterno, il tuo Dio, vive, non c'è nazione né regno dove il mio signore non abbia mandato a cercarti; e quando gli si diceva: 'Egli non è qui', faceva giurare il regno e la nazione, che non ti avevano davvero trovato. 11 E ora tu dici: 'Va' a dire al tuo signore: Ecco qua Elia!'. 12 Succederà che, quando io sarò partito da te, lo Spirito dell'Eterno ti trasporterà non so dove; io andrò a riferirlo ad Acab e lui, non trovandoti, mi ucciderà. Eppure, il tuo servo teme l'Eterno fin dalla sua giovinezza! 13 Non hanno riferito al mio signore ciò che io feci quando Izebel uccideva i profeti dell'Eterno? Come nascosi cento uomini di quei profeti dell'Eterno, cinquanta in una spelonca e cinquanta in un'altra, e li nutrii con del pane e dell'acqua? 14 E ora tu dici: 'Va' a dire al tuo signore: Ecco qua Elia!'. Ma egli mi ucciderà!”. 15 Ed Elia rispose: “Com'è vero che vive l'Eterno degli eserciti di cui sono servo, oggi mi presenterò ad Acab”. 16 Abdia dunque andò a trovare Acab e gli diede il messaggio; e Acab andò incontro a Elia. 17 Appena Acab vide Elia, gli disse: “Sei tu colui che mette sottosopra Israele?”. 18 Elia rispose: “Non sono io che metto sottosopra Israele, ma tu e la casa di tuo padre, perché avete abbandonato i comandamenti dell'Eterno, e tu sei andato dietro ai Baali. 19 Adesso fa' radunare tutto Israele presso di me sul monte Carmelo, insieme ai quattrocentocinquanta profeti di Baal e ai quattrocento profeti di Astarte che mangiano alla mensa di Izebel”. 20 Acab mandò a chiamare tutti i figli d'Israele, e radunò quei profeti sul monte Carmelo. 21 Allora Elia si avvicinò a tutto il popolo, e disse: “Fino a quando zoppicherete dai due lati? Se l'Eterno è Dio, seguitelo; se poi lo è Baal, seguite lui”. Il popolo non gli rispose parola. 22 Allora Elia disse al popolo: “Sono rimasto solo io dei profeti dell'Eterno, mentre i profeti di Baal sono in quattrocentocinquanta. 23 Ci siano dati dunque due giovenchi; quelli ne scelgano uno per loro, lo facciano a pezzi e lo mettano sulla legna, senza appiccare il fuoco; anch'io preparerò l'altro giovenco, lo metterò sulla legna, e non appiccherò il fuoco. 24 Quindi invocate voi il nome del vostro dio, e io invocherò il nome dell'Eterno; il dio che risponderà mediante il fuoco, egli è Dio”. Tutto il popolo rispose e disse: “Ben detto!”. 25 Allora Elia disse ai profeti di Baal: “Sceglietevi uno dei giovenchi; preparatelo per primi, poiché siete i più numerosi; e invocate il vostro dio, ma non appiccate il fuoco”. 26 E quelli presero il giovenco che fu dato loro, e lo prepararono; poi invocarono il nome di Baal dalla mattina fino a mezzogiorno, dicendo: “O Baal, rispondici!”. Ma non si udì né voce né risposta; e saltavano intorno all'altare che avevano fatto. 27 A mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro e a dire: “Gridate forte; poiché egli è dio, ma sta meditando, è indaffarato o è in viaggio; può anche darsi che dorma e si risveglierà”. 28 E quelli si misero a gridare ad alta voce, e a farsi delle incisioni addosso, secondo il loro costume, con delle spade e delle lance, finché grondavano sangue. 29 E, passato mezzogiorno, quelli profetizzarono fino all'ora in cui si offriva l'oblazione, senza che si udisse voce o risposta o ci fosse chi desse loro retta. 30 Allora Elia disse a tutto il popolo: “Avvicinatevi a me!”. E tutto il popolo si avvicinò a lui; Elia restaurò l'altare dell'Eterno che era stato demolito. 31 Poi prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei figli di Giacobbe, al quale l'Eterno aveva detto: “Il tuo nome sarà Israele”. 32 Con quelle pietre costruì un altare al nome dell'Eterno, e fece intorno all'altare un fosso, della capacità di due misure di grano. 33 Poi vi sistemò la legna, fece a pezzi il giovenco, e lo pose sopra la legna. 34 E disse: “Riempite quattro vasi d'acqua, e versatela sull'olocausto e sulla legna”. Di nuovo disse: “Fatelo una seconda volta”. E quelli lo fecero una seconda volta. E disse ancora: “Fatelo per la terza volta”. E quelli lo fecero per la terza volta. 35 L'acqua scorreva intorno all'altare, ed egli riempì d'acqua anche il fosso. 36 Nell'ora in cui si offriva l'oblazione, il profeta Elia si avvicinò e disse: “O Eterno, Dio di Abraamo, di Isacco e d'Israele, fa' che oggi si conosca che tu sei Dio in Israele, che io sono tuo servo, e che ho fatto tutte queste cose per ordine tuo. 37 Rispondimi, o Eterno, rispondimi, affinché questo popolo riconosca che tu, o Eterno, sei Dio, e che tu sei colui che converte il loro cuore!”. 38 Allora cadde il fuoco dell'Eterno, e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e la polvere, e prosciugò l'acqua che era nel fosso. 39 Tutto il popolo, visto ciò, si gettò con la faccia a terra, e disse: “L'Eterno è Dio! L'Eterno è Dio!”. 40 Ed Elia disse loro: “Prendete i profeti di Baal; neppure uno ne scampi!”. Quelli li presero, ed Elia li fece scendere al torrente Chison, e là li sgozzò. 41 Poi Elia disse ad Acab: “Risali, mangia e bevi, poiché già si ode rumore di grande pioggia”. 42 Acab risalì per mangiare e bere; ma Elia salì in vetta al Carmelo; si gettò a terra, si mise la faccia tra le ginocchia, 43 e disse al suo servo: “Ora va' su, e guarda dalla parte del mare!”. Egli andò su, guardò, e disse: “Non c'è nulla”. Elia gli disse: “Ritornaci sette volte!”. 44 E la settima volta, il servo disse: “Ecco una nuvoletta grossa come la palma della mano, che sale dal mare”. Ed Elia: “Sali e di' ad Acab: 'Attacca i cavalli al carro e scendi, che la pioggia non ti fermi'”. 45 E in un momento il cielo si oscurò di nubi, il vento si scatenò, e cadde una grande pioggia. Acab montò sul suo carro, e se ne andò a Izreel. 46 E la mano dell'Eterno fu sopra Elia, il quale si cinse i fianchi e corse davanti ad Acab fino all'ingresso di Izreel.

Elia nel deserto
19,1 Acab raccontò a Izebel tutto quello che Elia aveva fatto, e come aveva ucciso con la spada tutti i profeti. 2 Allora Izebel inviò un messaggero a Elia per dirgli: “Gli dèi mi trattino con tutto il loro rigore, se domani a quest'ora non farò della tua vita quello che tu hai fatto della vita di ognuno di quelli”. 3 Elia, vedendo questo, si alzò, e se ne andò per salvarsi la vita; giunse a Beer-Sceba, che appartiene a Giuda, e lì lasciò il suo servo; 4 ma egli si inoltrò nel deserto una giornata di cammino, andò a sedersi sotto una ginestra, ed espresse il desiderio di morire, dicendo: “Basta! Prendi ora, o Eterno, l'anima mia, poiché io non valgo più dei miei padri!”. 5 Poi si coricò e si addormentò sotto la ginestra; quando ecco che un angelo lo toccò, e gli disse: “Alzati e mangia”. 6 Egli guardò, e vide vicino al suo capo una focaccia cotta su delle pietre calde, e una brocca d'acqua. Egli mangiò e bevve, poi si coricò di nuovo. 7 L'angelo dell'Eterno tornò la seconda volta, lo toccò, e disse: “Alzati e mangia, poiché il cammino è troppo lungo per te”. 8 Egli si alzò, mangiò e bevve; e per la forza che quel cibo gli diede, camminò quaranta giorni e quaranta notti fino a Oreb, il monte di Dio. 9 Là entrò in una caverna, e vi passò la notte. Ed ecco, gli fu rivolta la parola dell'Eterno, in questi termini: “Che fai tu qui, Elia?”. 10 Egli rispose: “Io sono stato mosso da una grande gelosia per l'Eterno, per l'Iddio degli eserciti, perché i figli d'Israele hanno abbandonato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari, e hanno ucciso con la spada i tuoi profeti; sono rimasto solo io, e cercano di togliermi la vita”. 11 Iddio gli disse: “Esci fuori e fermati sul monte, davanti all'Eterno”. Ed ecco passava l'Eterno. Un vento forte, impetuoso, spaccava i monti e spezzava le rocce davanti all'Eterno, ma l'Eterno non era nel vento. E, dopo il vento, un terremoto; ma l'Eterno non era nel terremoto. 12 E, dopo il terremoto, un fuoco; ma l'Eterno non era nel fuoco. E, dopo il fuoco, un suono dolce e sommesso. 13 Come Elia l'ebbe udito, si coprì il volto con il mantello, uscì fuori, e si fermò all'ingresso della caverna; ed ecco che una voce giunse fino a lui, e disse: “Che fai tu qui, Elia?”: 14 Egli rispose: “Io sono stato mosso da una gran gelosia per l'Eterno, per l'Iddio degli eserciti, perché i figli d'Israele hanno abbandonato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari, e hanno ucciso con la spada i tuoi profeti; sono rimasto solo io, e cercano di togliermi la vita”. 15 L'Eterno gli disse: “Va', rifa' la strada del deserto, fino a Damasco; e quando sarai giunto là, ungerai Azael come re di Siria; 16 ungerai pure Ieu, figlio di Nimsi, come re d'Israele, e ungerai Eliseo, figlio di Safat da Abel-Meola, come profeta, al posto tuo. 17 Chi sarà sopravvissuto alla spada di Azael, sarà ucciso da Ieu; e chi sarà sopravvissuto alla spada di Ieu, sarà ucciso da Eliseo. 18 Ma io lascerò in Israele un residuo di settemila uomini, tutti quelli il cui ginocchio non si è piegato davanti a Baal, e la cui bocca non lo ha baciato”.

Vocazione di Eliseo
19 Elia partì di là e trovò Eliseo, figlio di Safat, il quale arava, avendo dodici paia di buoi davanti a sé; ed egli stesso guidava il dodicesimo paio. Elia, avvicinatosi a lui, gli gettò addosso il suo mantello. 20 Eliseo, lasciati i buoi, corse dietro a Elia, e disse: “Ti prego, lascia che io vada a dare un bacio a mio padre e a mia madre, e poi ti seguirò”. Elia gli rispose: “Va' e torna; ma pensa a ciò che ti ho fatto!”. 21 Dopo essersi allontanato da Elia, Eliseo tornò a prendere un paio di buoi, e li offrì in sacrificio; con la legna degli attrezzi dei buoi ne cosse la carne e la diede alla gente, che la mangiò. Poi si alzò, seguì Elia, e si mise al suo servizio.

Vittorie di Acab sopra Ben-Adad, re di Siria. Prima vittoria
20,1 Ben-Adad, re di Siria, radunò tutto il suo esercito; aveva con sé trentadue re, cavalli e carri; poi salì, cinse d'assedio Samaria, e la attaccò. 2 Inviò dei messaggeri nella città, che dicessero ad Acab, re d'Israele: 3 “Così dice Ben-Adad: 'Il tuo argento e il tuo oro sono miei; così pure le tue mogli e i tuoi figli più belli sono cosa mia'”. 4 Il re d'Israele rispose: “Come dici tu, o re mio signore, io sono tuo con tutte le cose mie”. 5 I messaggeri tornarono di nuovo e dissero: “Così parla Ben-Adad: 'Io ti avevo mandato a dire che tu mi dessi il tuo argento e il tuo oro, le tue mogli e i tuoi figli; 6 invece, domani, a quest'ora, manderò da te i miei servi, i quali rovisteranno la tua casa e le case dei tuoi servi, e metteranno le mani su tutto quello che hai di più caro, e lo porteranno via'”. 7 Allora il re d'Israele chiamò tutti gli anziani del paese, e disse: “Guardate, vi prego, e vedete come quest'uomo cerca la nostra rovina; poiché mi ha mandato a chiedere le mie mogli, i miei figli, il mio argento e il mio oro, e io non gli ho rifiutato nulla”. 8 Tutti gli anziani e tutto il popolo gli dissero: “Non lo ascoltare e non acconsentire!”. 9 Acab dunque rispose ai messaggeri di Ben-Adad: “Dite al re, mio signore: 'Tutto quello che facesti dire al tuo servo, la prima volta, io lo farò; ma questo non lo posso fare'”. I messaggeri se ne andarono e portarono la risposta a Ben-Adad. 10 Ben-Adad mandò a dire ad Acab: “Gli dèi mi trattino con tutto il loro rigore, se la polvere di Samaria basterà a riempire il pugno di tutta la gente che mi segue!”. 11 Il re d'Israele rispose: “Ditegli così: 'Chi cinge le armi non si glori come chi le depone'”. 12 Quando Ben-Adad ricevette quella risposta stava bevendo con i re sotto le tende; e disse ai suoi servi: “Disponetevi in ordine!” e quelli si disposero ad attaccare la città. 13 Quando ecco un profeta si avvicinò ad Acab, re d'Israele, e disse: “Così dice l'Eterno: 'Vedi tu questa grande moltitudine? Ecco, oggi io la darò in tuo potere, e tu saprai che io sono l'Eterno'”. 14 Acab disse: “Per mezzo di chi?”. Egli rispose: “Così dice l'Eterno: 'Per mezzo dei servi dei capi delle province'”. Acab riprese: “Chi comincerà la battaglia?”. L'altro rispose: “Tu”. 15 Allora Acab fece la rassegna dei servi dei capi delle province, ed erano duecentotrentadue; e dopo questi fece la rassegna di tutto il popolo, di tutti i figli d'Israele, ed erano settemila. 16 Essi fecero una sortita sul mezzogiorno, mentre Ben-Adad stava bevendo e ubriacandosi sotto le tende con i trentadue re, venuti in suo aiuto. 17 I servi dei capi delle province uscirono fuori per primi. Ben-Adad mandò a vedere, e gli fu riferito: “È uscita gente da Samaria”. 18 Il re disse: “Se sono usciti per la pace, prendeteli vivi; se sono usciti per la guerra, prendeteli vivi ugualmente!”. 19 E quando quei servi dei capi delle province e l'esercito che li seguiva furono usciti dalla città, 20 ciascuno di loro uccise il suo uomo. I Siri si diedero alla fuga, gli Israeliti li inseguirono, e Ben-Adad, re di Siria fuggì a cavallo con alcuni cavalieri. 21 Anche il re d'Israele uscì, mise in fuga cavalli e carri, e fece una grande strage fra i Siri. 22 Allora il profeta si avvicinò al re d'Israele, e gli disse: “Va', rinforzati; considera bene quello che dovrai fare; perché di qui a un anno, il re di Siria marcerà contro di te”.

Seconda vittoria di Acab sopra Ben-Adad
23 I servi del re di Siria gli dissero: “Gli dèi d'Israele sono dèi di montagna; per questo ci hanno vinti; ma diamo la battaglia in pianura, e li vinceremo di certo. 24 E tu fa' questo: togli ognuno di quei re dal suo luogo, e al posto loro sostituiscili con dei capitani; 25 formati quindi un esercito pari a quello che hai perso, con altrettanti cavalli e altrettanti carri; poi daremo battaglia a costoro in pianura e li vinceremo di certo”. Egli accettò il loro consiglio, e fece così. 26 L'anno seguente Ben-Adad fece la rassegna dei Siri, e salì verso Afec per combattere contro Israele. 27 Anche i figli d'Israele furono passati in rassegna e forniti di viveri; quindi mossero contro i Siri, e si accamparono di fronte a loro: sembravano due minuscole greggi di capre di fronte ai Siri che inondavano il paese. 28 Allora l'uomo di Dio si avvicinò al re d'Israele, e gli disse: “Così dice l'Eterno: 'Poiché i Siri hanno detto: L'Eterno è Dio dei monti e non è Dio delle valli, io ti darò nelle mani tutta questa grande moltitudine; e voi conoscerete che io sono l'Eterno'”. 29 E rimasero accampati gli uni di fronte agli altri per sette giorni; il settimo giorno si attaccò battaglia, e i figli d'Israele uccisero dei Siri, in un giorno, centomila fanti. 30 I superstiti si rifugiarono nella città di Afec, dove le mura caddero sui ventisettemila uomini che erano rimasti. Anche Ben-Adad fuggì e, giunto nella città, cercava rifugio di camera in camera. 31 I suoi servi gli dissero: “Ecco, abbiamo sentito dire che i re della casa d'Israele sono dei re clementi; lascia dunque che ci mettiamo dei sacchi sui fianchi, delle corde al collo e usciamo incontro al re d'Israele; forse egli ti salverà la vita”. 32 Così essi si misero dei sacchi intorno ai fianchi e delle corde al collo, andarono dal re d'Israele, e dissero: “Il tuo servo Ben-Adad dice: 'Ti prego, lasciami la vita!'”. Acab rispose: “È ancora vivo? lui è mio fratello”. 33 Quegli uomini presero questo come un buon presagio, e subito vollero accertarsi se quello era proprio il suo sentimento, e gli dissero: “Ben-Adad è dunque tuo fratello!”. Egli rispose: “Andate, e conducetelo qua”. Ben-Adad si recò da Acab, il quale lo fece salire sul suo carro. 34 E Ben-Adad gli disse: “Io ti restituirò le città che mio padre tolse a tuo padre; e tu ti stabilirai dei mercati in Damasco, come mio padre se ne era stabiliti in Samaria”. “E io”, riprese Acab, “con questo patto ti lascerò andare”; così Acab stabilì il patto con lui, e lo lasciò andare.

Acab ripreso per il suo atto
35 Allora uno dei figli dei profeti disse per ordine dell'Eterno al suo compagno: “Ti prego, colpiscimi!”. Ma egli non volle colpirlo. 36 Allora il primo gli disse: “Poiché tu non hai ubbidito alla voce dell'Eterno, ecco, appena sarai partito da me, un leone ti ucciderà”. E, appena quello fu partito da lui, un leone lo incontrò e lo uccise. 37 Poi quel profeta trovò un altro uomo, e gli disse: “Ti prego, colpiscimi!”. Ed egli lo colpì e lo ferì. 38 Allora il profeta andò ad aspettare il re sulla strada, e cambiò il suo aspetto mettendosi una benda sugli occhi. 39 E quando il re passava, si mise a gridare e disse al re: “Il tuo servo si trovava in piena battaglia; quando ecco uno si avvicina, mi porta un uomo e mi dice: 'Custodisci quest'uomo; se mai venisse a mancare, la tua vita pagherà per la sua, oppure pagherai un talento d'argento'. 40 Mentre il tuo servo era occupato qua e là quell'uomo sparì”. Il re d'Israele gli disse: “Quella è la tua sentenza; l'hai pronunciata tu stesso”. 41 Allora egli si tolse immediatamente la benda dagli occhi e il re d'Israele riconobbe che era uno dei profeti. 42 E il profeta disse al re: “Così dice l'Eterno: 'Poiché ti sei lasciato sfuggire di mano l'uomo che io avevo votato allo sterminio, la tua vita pagherà per la sua, e il tuo popolo per il suo popolo'”. 43 E il re d'Israele se ne tornò a casa sua triste e irritato, e si recò a Samaria.

La vigna di Nabot. Condotta scellerata di Acab e di sua moglie Izebel
21,1 Dopo queste cose avvenne che Nabot d'Izreel aveva a Izreel una vigna vicina al palazzo di Acab, re di Samaria. 2 Acab parlò a Nabot, e gli disse: “Dammi la tua vigna, di cui voglio farmi un orto, perché è contigua alla mia casa; e al suo posto ti darò una vigna migliore; o, se più ti conviene, te ne pagherò il valore in denaro”. 3 Ma Nabot rispose ad Acab: “Mi guardi l'Eterno dal darti l'eredità dei miei padri!”. 4 Acab se ne tornò a casa sua triste e irritato per le parole dette da Nabot d'Izreel: “Io non ti darò l'eredità dei miei padri!”. Si gettò sul suo letto, voltò la faccia verso il muro, e non prese cibo. 5 Allora Izebel, sua moglie, andò da lui e gli disse: “Perché hai lo spirito così rattristato, e non mangi?”. 6 Lui le rispose: “Perché ho parlato a Nabot d'Izreel e gli ho detto: 'Dammi la tua vigna per il denaro che vale; o, se preferisci, ti darò un'altra vigna invece di quella'; ed egli mi ha risposto: 'Io non ti darò la mia vigna!'”. 7 Izebel, sua moglie, gli disse: “Sei tu, sì o no, che eserciti la sovranità sopra Israele? alzati, prendi cibo, e sta' di buon animo; la vigna di Nabot d'Izreel te la farò avere io”. 8 Scrisse delle lettere a nome di Acab, le sigillò con il suo sigillo, e le mandò agli anziani e ai notabili della città di Nabot che abitavano insieme a lui. 9 In quelle lettere scrisse così: “Bandite un digiuno, e fate sedere Nabot in prima fila davanti al popolo; 10 e mettetegli di fronte due malfattori, i quali depongano contro di lui, dicendo: 'Tu hai maledetto Iddio e il re'; poi conducetelo fuori dalla città, lapidatelo, e così muoia”. 11 La gente della città di Nabot, gli anziani e i notabili che abitavano nella città, fecero come Izebel aveva ordinato loro, secondo quanto era scritto nelle lettere che lei aveva mandato loro. 12 Bandirono il digiuno, e fecero sedere Nabot davanti al popolo; 13 i due malfattori vennero a mettersi di fronte a lui; e questi malfattori deposero così contro di lui, davanti al popolo: “Nabot ha maledetto Iddio e il re”. Allora lo condussero fuori dalla città, lo lapidarono, ed egli morì. 14 Poi mandarono a dire a Izebel: “Nabot è stato lapidato ed è morto”. 15 Quando Izebel ebbe udito che Nabot era stato lapidato ed era morto, disse ad Acab: “Alzati, prendi possesso della vigna di Nabot d'Izreel, che egli rifiutò di darti per denaro; perché Nabot non vive più, è morto”. 16 Quando Acab ebbe udito che Nabot era morto, si alzò per scendere alla vigna di Nabot d'Izreel, e prenderne possesso. 17 Allora la parola dell'Eterno fu rivolta a Elia, il Tisbita, in questi termini: 18 “Alzati, scendi incontro ad Acab, re d'Israele, che sta in Samaria; ecco, egli è nella vigna di Nabot, dove è sceso per prenderne possesso. 19 E gli parlerai in questo modo: 'Così dice l'Eterno: Dopo aver commesso un omicidio, vieni a prendere possesso!'. E gli dirai: 'Così dice l'Eterno: Nello stesso luogo dove i cani hanno leccato il sangue di Nabot, i cani leccheranno pure il tuo sangue'”. 20 Acab disse a Elia: “Mi hai trovato, nemico mio?”. Elia rispose: “Sì ti ho trovato, perché ti sei venduto a fare ciò che è male agli occhi dell'Eterno. 21 Ecco, io ti farò venire addosso la sciagura, ti spazzerò via, e sterminerò della casa di Acab ogni maschio, schiavo o libero che sia, in Israele; 22 e ridurrò la tua casa come la casa di Geroboamo, figlio di Nebat, e come la casa di Baasa, figlio di Aiia, perché tu mi hai provocato a ira e hai fatto peccare Israele. 23 Anche riguardo a Izebel l'Eterno parla e dice: 'I cani divoreranno Izebel sotto le mura d'Izreel. 24 Quelli di Acab che moriranno in città saranno divorati dai cani, e quelli che moriranno nei campi saranno mangiati dagli uccelli del cielo'”. 25 In verità non c'è mai stato nessuno che, come Acab, si sia venduto a fare ciò che è male agli occhi dell'Eterno, perché era istigato da sua moglie Izebel. 26 E si comportò in modo abominevole, andando dietro agli idoli, come avevano fatto gli Amorei che l'Eterno aveva scacciato davanti ai figli d'Israele. - 27 Quando Acab ebbe udito queste parole, si stracciò le vesti, si coprì il corpo con un sacco, e digiunò; dormiva avvolto nel sacco, e camminava a passo lento. 28 E la parola dell'Eterno fu rivolta a Elia, il Tisbita, in questi termini: 29 “Hai visto come Acab si è umiliato davanti a me? Poiché egli si è umiliato davanti a me, io non farò venire la sciagura mentre egli sarà vivo; ma manderò la sciagura sulla sua casa, durante la vita di suo figlio”.

Acab e Giosafat in guerra contro i Siri. Ravvicinamento di Acab e Giosafat
22,1 Passarono tre anni senza guerra tra la Siria e Israele. 2 Ma il terzo anno Giosafat, re di Giuda, scese a trovare il re d'Israele. 3 Ora il re d'Israele aveva detto ai suoi servi: “Non sapete voi che Ramot di Galaad è nostra, e noi ce ne stiamo tranquilli senza toglierla dalle mani del re di Siria?”. 4 E disse a Giosafat: “Vuoi venire con me alla guerra contro Ramot di Galaad?”. Giosafat rispose al re d'Israele: “Conta su di me come su te stesso, sulla mia gente come sulla tua, sui miei cavalli come sui tuoi”. 5 E Giosafat disse al re d'Israele: “Ti prego, consulta oggi la parola dell'Eterno”. 6 Allora il re d'Israele radunò i profeti, in numero di circa quattrocento, e disse loro: “Devo andare a fare guerra a Ramot di Galaad, o no?”. Quelli risposero: “Va', e il Signore la darà nelle mani del re”. 7 Ma Giosafat disse: “Non c'è qui nessun altro profeta dell'Eterno da poter consultare?”. 8 Il re d'Israele rispose a Giosafat: “C'è ancora un uomo per mezzo del quale si potrebbe consultare l'Eterno; ma io lo odio perché non mi predice mai nulla di buono, ma soltanto del male: è Micaia, figlio di Imla”. E Giosafat disse: “Non dica così il re!”. 9 E allora il re d'Israele chiamò un eunuco, e gli disse: “Fa' venire presto Micaia, figlio di Imla”.

Consultazione di Micaia
10 Il re d'Israele e Giosafat, re di Giuda, sedevano ciascuno sul suo trono, vestiti dei loro abiti reali, nell'aia che è all'ingresso della porta di Samaria; e tutti i profeti profetizzavano davanti a loro. 11 Sedechia, figlio di Chenaana, si era fatto delle corna di ferro, e disse: “Così dice l'Eterno: 'Con queste corna colpirai i Siri finché tu non li abbia completamente distrutti'”. 12 E tutti i profeti profetizzavano nello stesso modo, dicendo: “Sali contro Ramot di Galaad, e vincerai; l'Eterno la darà nelle mani del re”. 13 Ora il messaggero che era andato a chiamare Micaia, gli parlò così: “Ecco, i profeti tutti, concordi, predicono del bene al re; ti prego, sia il tuo parlare come il parlare di ognuno di loro, e predici del bene!”. 14 Ma Micaia rispose: “Com'è vero che l'Eterno vive, io dirò quello che mi dirà l'Eterno”. 15 E, quando fu giunto davanti al re, il re gli disse: “Micaia, dobbiamo andare a far guerra a Ramot di Galaad, o no?”. Egli rispose: “Va' pure, tu vincerai; l'Eterno la darà nelle mani del re”. 16 E il re gli disse: “Quante volte dovrò scongiurarti di non dirmi altro che la verità nel nome dell'Eterno?”. 17 Micaia rispose: “Ho visto tutto Israele disperso su per i monti, come pecore che non hanno pastore; e l'Eterno ha detto: 'Questa gente non ha padrone; se ne torni ciascuno in pace a casa sua'”. 18 E il re d'Israele disse a Giosafat: “Non te l'ho detto che costui non mi avrebbe predetto nulla di buono, ma soltanto del male?”. 19 Micaia replicò: “Perciò ascolta la parola dell'Eterno. Io ho visto l'Eterno che sedeva sul suo trono, e tutto l'esercito del cielo che gli stava intorno a destra e a sinistra. 20 L'Eterno disse: 'Chi sedurrà Acab affinché salga a Ramot di Galaad e vi muoia?'. Chi rispose in un modo e chi in un altro. 21 Allora si fece avanti uno spirito, il quale si presentò davanti all'Eterno, e disse: 'Lo sedurrò io'. 22 L'Eterno gli disse: 'E come?'. Egli rispose: 'Io uscirò, e sarò spirito di menzogna in bocca a tutti i suoi profeti'. L'Eterno gli disse: 'Sì, riuscirai a sedurlo; esci, e fa' così'. 23 E ora ecco che l'Eterno ha posto uno spirito di menzogna in bocca a tutti questi tuoi profeti; ma l'Eterno ha pronunciato del male contro di te”. 24 Allora Sedechia, figlio di Chenaana, si avvicinò, diede uno schiaffo a Micaia, e disse: “Per dove è passato lo Spirito dell'Eterno quando è uscito da me per parlare a te?”. 25 Micaia rispose: “Lo vedrai il giorno che andrai di camera in camera per nasconderti!”. 26 Il re d'Israele disse a uno dei suoi servi: “Prendi Micaia, portalo da Ammon, governatore della città, e da Ioas, figlio del re, e di' loro: 27 'Così dice il re: Mettete costui in prigione, nutritelo di pane e acqua di afflizione, finché io ritorni sano e salvo'”. 28 Allora Micaia disse: “Se tu ritorni sano e salvo, non sarà l'Eterno che avrà parlato per bocca mia”. E aggiunse: “Udite questo, o voi popoli tutti!”.

Esito della battaglia. Morte di Acab
29 Il re d'Israele e Giosafat, re di Giuda, marciarono dunque contro Ramot di Galaad. 30 E il re d'Israele disse a Giosafat: “Io mi travestirò per andare in battaglia; ma tu indossa i tuoi abiti reali”. E il re d'Israele si travestì e andò in battaglia. 31 Ora il re di Siria aveva dato quest'ordine ai trentadue capitani dei suoi carri: “Non combattete contro nessuno, piccolo o grande, ma soltanto contro il re d'Israele”. 32 Quando i capitani dei carri scorsero Giosafat dissero: “Certo, quello è il re d'Israele”, e si volsero contro di lui per attaccarlo; ma Giosafat lanciò un grido. 33 Allora i capitani si accorsero che non era lui il re d'Israele, e smisero di assalirlo. 34 Ora qualcuno tirò a caso la freccia del suo arco, e ferì il re d'Israele tra la corazza e le falde; allora il re disse al suo cocchiere: “Svolta, portami fuori dal campo, perché sono ferito”. 35 Ma la battaglia fu così cruenta quel giorno, che il re fu trattenuto sul suo carro di fronte ai Siri, e morì verso sera; il sangue della sua ferita era colato nel fondo del carro. 36 E mentre il sole tramontava, un grido corse per tutto l'accampamento: “Ognuno alla sua città! Ognuno al suo paese!”. 37 Così il re morì, fu portato a Samaria, e in Samaria fu sepolto. 38 Quando si lavò il carro presso lo stagno di Samaria - in quell'acqua si lavavano le prostitute - i cani leccarono il sangue di Acab, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunciato. 39 Il resto delle azioni di Acab, tutto quello che fece, la casa d'avorio che costruì e tutte le città che costruì, tutto questo sta scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele. 40 Così Acab si addormentò con i suoi padri, e Acazia, suo figlio, regnò al suo posto.

Giosafat, re di Giuda; Acazia, re d'Israele
41 Giosafat, figlio di Asa, cominciò a regnare sopra Giuda, il quarto anno di Acab, re d'Israele. 42 Giosafat aveva trentacinque anni quando cominciò a regnare, e regnò venticinque anni a Gerusalemme. Il nome di sua madre era Azuba, figlia di Sili. 43 Egli camminò in tutto per le vie di Asa suo padre, e non se ne allontanò, facendo ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno. 44 Tuttavia gli alti luoghi non scomparvero; il popolo offriva ancora sacrifici e profumi sugli alti luoghi. 45 Giosafat visse in pace con il re d'Israele. 46 Il resto delle azioni di Giosafat, le prodezze che fece e le sue guerre sono scritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 47 Egli fece sparire dal paese il resto degli uomini che si prostituivano, che erano rimasti dal tempo di Asa suo padre. 48 A quel tempo non c'era re a Edom, e un governatore fungeva da re. 49 Giosafat costruì delle navi di Tarsis per andare a Ofir in cerca d'oro; ma poi non andò, perché le navi naufragarono a Esion-Gheber. 50 Allora Acazia, figlio d'Acab, disse a Giosafat: “Lascia che i miei servi vadano con i tuoi servi sulle navi!”. Ma Giosafat non volle. 51 E Giosafat si addormentò con i suoi padri, e con essi fu sepolto nella città di Davide, suo padre; e Ieoram, suo figlio, regnò al suo posto. 52 Acazia, figlio di Acab, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria il diciassettesimo anno di Giosafat, re di Giuda, e regnò due anni sopra Israele. 53 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, e camminò per la via di suo padre, per la via di sua madre e per la via di Geroboamo, figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele. 54 E servì Baal, si prostrò davanti a lui, e provocò a sdegno l'Eterno, l'Iddio d'Israele, esattamente come aveva fatto suo padre.

Dimensione testo:


Nuovo brano:

Brano da visualizzare: 

Bibbia(Da https://www.laparola.net/)