C.E.I.:

1Samuele 20:18-42

18 Giònata disse a Davide: «Domani è la luna nuova e la tua assenza sarà notata perché si guarderà al tuo posto. 19 Aspetterai il terzo giorno, poi scenderai in fretta e ti recherai al luogo dove ti sei nascosto il giorno di quel fatto e resterai presso quella collinetta. 20 Io tirerò tre frecce da quella parte, come se tirassi al bersaglio per mio conto. 21 Poi manderò il ragazzo gridando: Va' a cercare le frecce! Se dirò al ragazzo: Guarda, le frecce sono più in qua da dove ti trovi, prendile!, allora vieni, perché tutto va bene per te; per la vita del Signore, non ci sarà niente di grave. 22 Se invece dirò al giovane: Guarda, le frecce sono più avanti di dove ti trovi!, allora va' perché il Signore ti fa partire. 23 Riguardo alle parole che abbiamo detto io e tu, ecco è testimonio il Signore tra me e te per sempre».
24 Davide dunque si nascose nel campo. Arrivò la luna nuova e il re sedette a tavola per mangiare. 25 Il re sedette come al solito sul sedile contro il muro; Giònata stette di fronte, Abner si sedette al fianco del re e il posto di Davide rimase vuoto. 26 Ma Saul non disse nulla quel giorno, perché pensava: «Gli sarà successo un inconveniente: non sarà mondo. Certo, non è mondo». 27 Ed ecco l'indomani, il secondo giorno della luna nuova, il posto di Davide era ancora vuoto. Saul disse allora a Giònata suo figlio: «Perché il figlio di Iesse non è venuto a tavola né ieri né oggi?». 28 Giònata rispose a Saul: «Davide mi ha chiesto con insistenza di lasciarlo andare a Betlemme. 29 Mi ha detto: Lasciami andare, perché abbiamo in città il sacrificio di famiglia e mio fratello me ne ha fatto un obbligo. Se dunque ho trovato grazia ai tuoi occhi, lasciami libero, perché possa vedere i miei fratelli. Per questo non è venuto alla tavola del re». 30 Saul si adirò molto con Giònata e gli gridò: «Figlio d'una donna perduta, non so io forse che tu prendi le parti del figlio di Iesse, a tua vergogna e a vergogna della nudità di tua madre? 31 Perché fino a quando vivrà il figlio di Iesse sulla terra, non avrai sicurezza né tu né il tuo regno. Manda dunque a prenderlo e conducilo qui da me, perché deve morire». 32 Rispose Giònata a Saul suo padre: «Perché deve morire? Che ha fatto?». 33 Saul afferrò la lancia contro di lui per colpirlo e Giònata capì che l'uccisione di Davide era cosa ormai decisa da parte di suo padre. 34 Giònata si alzò dalla tavola acceso d'ira e non volle prendere cibo in quel secondo giorno della luna nuova. Era rattristato per riguardo a Davide perché suo padre ne violava i diritti.
35 Il mattino dopo Giònata uscì in campagna, per dare le indicazioni a Davide. Era con lui un ragazzo ancora piccolo. 36 Egli disse al ragazzo: «Corri a cercare le frecce che io tirerò». Il ragazzo corse ed egli tirò la freccia più avanti di lui. 37 Il ragazzo corse fino al luogo dov'era la freccia che Giònata aveva tirata e Giònata gridò al ragazzo: «La freccia non è forse più avanti di te?». 38 Giònata gridò ancora al ragazzo: «Corri svelto e non fermarti!». Il ragazzo di Giònata raccolse le frecce e le portò al suo padrone. 39 Il ragazzo non aveva capito niente; soltanto Giònata e Davide sapevano la cosa. 40 Allora diede le armi al ragazzo che era con lui e gli disse: «Va' e riportale in città». 41 Partito il ragazzo, Davide si mosse da dietro la collinetta, cadde con la faccia a terra e si prostrò tre volte, poi si baciarono l'un l'altro e piansero l'uno insieme all'altro, finché per Davide si fece tardi. 42 Allora Giònata disse a Davide: «Va' in pace, ora che noi due abbiamo giurato nel nome del Signore: il Signore sia con me e con te, con la mia discendenza e con la tua discendenza per sempre».

Nuova Riveduta:

1Samuele 20:18-42

18 Poi Gionatan gli disse: «Domani è la luna nuova e la tua assenza sarà notata, perché il tuo posto sarà vuoto. 19 Dopodomani dunque tu scenderai giù fino al luogo dove ti nascondesti il giorno di quel fatto e rimarrai presso la pietra di Ezel. 20 Io tirerò tre frecce da quel lato, come se tirassi al bersaglio. 21 Poi subito manderò il ragazzo, dicendogli: "Va' a cercare le frecce". Se dico al ragazzo: "Guarda, le frecce sono di qua da te, prendile!" tu allora vieni, perché tutto va bene per te e non hai nulla da temere, come il SIGNORE vive! 22 Ma se dico al giovane: "Guarda, le frecce sono di là da te!" allora vattene, perché il SIGNORE ti manda via. 23 Quanto a quel che abbiamo convenuto tu e io, ecco, il SIGNORE ne è testimone per sempre».
24 Davide dunque si nascose nella campagna; e quando venne il novilunio, il re si mise a tavola per mangiare. 25 Il re, come al solito, si sedette sulla sedia che era vicina al muro; Gionatan si mise di fronte. Abner si sedette accanto a Saul, ma il posto di Davide rimase vuoto. 26 Tuttavia Saul non disse nulla quel giorno, perché pensava: «Gli è successo qualcosa per cui non è puro; certo egli non è puro». 27 Ma l'indomani, il secondo giorno della luna nuova, il posto di Davide era ancora vuoto; allora Saul disse a Gionatan, suo figlio: «Perché il figlio d'Isai non è venuto a mangiare né ieri né oggi?» 28 Gionatan rispose a Saul: «Davide mi ha chiesto con insistenza di lasciarlo andare a Betlemme; 29 e ha detto: "Ti prego, lasciami andare, perché abbiamo in città un sacrificio di famiglia e mio fratello mi ha raccomandato di andarvi; ora dunque, se ho trovato grazia agli occhi tuoi, ti prego, lasciami fare una corsa per andare a vedere i miei fratelli". Per questa ragione egli non è venuto alla mensa del re». 30 Allora l'ira di Saul si accese contro Gionatan, e gli disse: «Figlio perverso e ribelle, non so io forse che tu prendi le difese del figlio d'Isai, a tua vergogna e a vergogna di tua madre? 31 Poiché fintanto che il figlio d'Isai avrà vita sulla terra non vi sarà stabilità per te né per il tuo regno. Dunque mandalo a cercare e fallo venire da me, perché deve morire». 32 Gionatan rispose a Saul suo padre e gli disse: «Perché dovrebbe morire? Che ha fatto?» 33 Saul brandì la lancia contro di lui per colpirlo. Allora Gionatan riconobbe che suo padre aveva deciso di uccidere Davide. 34 Acceso d'ira, si alzò da tavola, e non mangiò nulla il secondo giorno della luna nuova, addolorato com'era per l'offesa che suo padre aveva fatta a Davide.
35 La mattina dopo, Gionatan andò nei campi, a incontrare Davide, e aveva con sé un ragazzo. 36 Disse al ragazzo: «Corri a cercare le frecce che tiro». Mentre il ragazzo correva, tirò una freccia che passò di là da lui. 37 Quando il ragazzo fu giunto al luogo dov'era la freccia che Gionatan aveva tirata, Gionatan gli gridò dietro: «La freccia non è forse di là da te?» 38 Gionatan gridò ancora dietro al ragazzo: «Via, fa' presto, non ti trattenere!» Il ragazzo raccolse le frecce e tornò dal suo padrone. 39 Or il ragazzo non sapeva nulla; Gionatan e Davide erano i soli a sapere di che si trattava. 40 Gionatan diede le sue armi al ragazzo e gli disse: «Va', portale in città». 41 E come il ragazzo se ne fu andato, Davide si alzò dal lato sud, si gettò con la faccia a terra e si prostrò tre volte; poi i due si baciarono e piansero insieme; Davide soprattutto pianse dirottamente. 42 Gionatan disse a Davide: «Va' in pace, ora che abbiamo fatto tutti e due questo giuramento nel nome del SIGNORE. Il SIGNORE sia testimone fra me e te, e fra la mia e la tua discendenza, per sempre».

Nuova Diodati:

1Samuele 20:18-42

18 Poi Gionathan gli disse: «Domani è la nuova luna e la tua assenza sarà notata, perché il tuo posto sarà vuoto. 19 Lascerai passare tre giorni, poi scenderai in fretta e ti recherai al luogo dove ti sei nascosto il giorno del fatto, e rimarrai presso la pietra di Ezel. 20 Io tirerò tre frecce a fianco di essa, come se tirassi al bersaglio. 21 Poi manderò un ragazzo, dicendo: "Va' a cercare le frecce". Se dico al ragazzo: "Guarda, le frecce sono di qua da te, prendile!", allora vieni perché, come l'Eterno vive, va bene per te e non c'è alcun pericolo. 22 Se invece dico al giovane: "Guarda, le frecce sono di là da te", allora vattene, perché l'Eterno ti fa partire. 23 Riguardo poi alle cose di cui io e tu abbiamo parlato, ecco, l'Eterno sia testimone fra me e te per sempre». 24 Così Davide si nascose nel campo; quando arrivò la luna nuova, il re si mise a sedere per prendere cibo. 25 Il re si pose a sedere sulla sua sedia, come le altre volte, sulla sedia vicina al muro; Gionathan si pose a sedere di fronte. Abner si sedette accanto a Saul, ma il posto di Davide rimase vuoto. 26 Tuttavia Saul non disse nulla quel giorno, perché pensava: «Gli è successo qualcosa; non sarà puro; certamente egli non è puro». 27 Ma il giorno dopo, il secondo giorno della luna nuova, il posto di Davide era ancora vuoto. Allora Saul disse a Gionathan, suo figlio: «Perché il figlio di Isai non è venuto a mangiare né ieri né oggi?». 28 Gionathan rispose a Saul: «Davide mi ha chiesto con insistenza di lasciarlo andare a Betlemme; 29 e ha detto: "Ti prego, lasciami andare, perché abbiamo in città un sacrificio di famiglia, e mio fratello mi ha imposto di andarvi; ora dunque, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, ti prego, lasciami fare una scappata per vedere i miei fratelli". Per questo non è venuto alla mensa del re». 30 Allora l'ira di Saul si accese contro Gionathan, e gli disse: «Figlio perverso e ribelle, non so io forse che tieni le parti del figlio di Isai, a tua vergogna e a vergogna della nudità di tua madre? 31 Poiché fino a quando il figlio di Isai vivrà sulla terra, non vi sarà stabilità né per te né per il tuo regno. Manda dunque a prenderlo e conducilo da me, perché deve morire». 32 Gionathan rispose a Saul suo padre e gli disse: «Perché dovrebbe morire? Che ha fatto?». 33 Allora Saul scagliò la lancia contro di lui per ucciderlo. Gionathan comprese quindi che l'uccisione di Davide era cosa decisa da parte di suo padre. 34 Così Gionathan si alzò da tavola acceso d'ira e non mangiò nulla nel secondo giorno della luna nuova, poiché era addolorato per Davide, perché suo padre l'aveva trattato in modo vergognoso. 35 Il mattino dopo, Gionathan uscì in campagna al luogo fissato con Davide, avendo con sé un ragazzo. 36 Egli disse al ragazzo: «Corri a cercare le frecce che tiro». Come il ragazzo correva, tirò una freccia che lo oltrepassò. 37 Quando il ragazzo giunse sul luogo dove si trovava la freccia che Gionathan aveva tirato, Gionathan gli gridò dietro: «La freccia non è forse oltre te?». 38 Poi Gionathan gridò ancora al ragazzo: «Fa' in fretta, sbrigati, non fermarti!». Così il ragazzo di Gionathan raccolse le frecce e tornò dal suo padrone. 39 Ma il ragazzo non sapeva nulla; solo Gionathan e Davide sapevano di che si trattasse. 40 Gionathan diede quindi le sue armi al suo ragazzo e gli disse: «Va', portale in città». 41 Appena il ragazzo se ne fu andato, Davide si alzò dal lato meridionale, si gettò con la faccia a terra e si prostrò tre volte; poi i due si baciarono l'un l'altro e piansero insieme; ma Davide pianse di più. 42 Poi Gionathan disse a Davide: «Va' in pace, ora che noi due abbiamo giurato nel nome dell'Eterno: l'Eterno sia testimone fra me e te e fra la mia discendenza e la tua discendenza per sempre». Quindi Davide si levò e se ne andò, e Gionathan tornò in città.

Riveduta 2020:

1Samuele 20:18-42

18 Poi Gionatan gli disse: “Domani è la nuova luna e la tua assenza sarà notata, perché il tuo posto sarà vuoto. 19 Dopodomani dunque tu scenderai giù fino al luogo dove ti nascondesti il giorno del fatto e rimarrai presso la pietra di Ezel. 20 Io tirerò tre frecce da quel lato, come se tirassi a segno. 21 Poi subito manderò il mio ragazzo, dicendogli: 'Va' a cercare le frecce'. Se dico al ragazzo: 'Guarda, le frecce sono di qua da te, prendile!', tu allora vieni, perché tutto va bene per te e non hai nulla da temere, come l'Eterno vive! 22 Ma se dico al ragazzo: 'Guarda, le frecce sono di là da te', allora vattene, perché l'Eterno vuole che tu parta. 23 Quanto a quello che abbiamo convenuto fra noi, fra me e te, ecco, l'Eterno ne è testimone per sempre”. 24 Davide dunque si nascose nella campagna; e quando venne il novilunio, il re si mise a sedere a mensa per il pasto. 25 Il re, come al solito, si mise a sedere sulla sua sedia che era vicina al muro; Gionatan si alzò per mettersi di fronte, Abner si sedette accanto a Saul, ma il posto di Davide rimase vuoto. 26 Tuttavia Saul non disse nulla quel giorno, perché pensava: “Gli è successo qualcosa ed egli non deve essere puro; per certo egli non è puro”. 27 Ma l'indomani, secondo giorno della luna nuova, il posto di Davide era ancora vuoto; e Saul disse a Gionatan, suo figlio: “Perché il figlio d'Isai non è venuto a mangiare né ieri né oggi?”. 28 Gionatan rispose a Saul: “Davide mi ha chiesto con insistenza di lasciarlo andare a Betlemme; 29 e ha detto: 'Ti prego, lasciami andare, perché abbiamo in città un sacrificio di famiglia e mio fratello mi ha raccomandato di andarci; ora dunque, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, ti prego, lasciami fare una scappata per vedere i miei fratelli'. Per questa ragione egli non è venuto alla mensa del re”. 30 Allora l'ira di Saul si accese contro Gionatan, e gli disse: “Figlio perverso e ribelle, non lo so io forse che prendi le parti del figlio d'Isai, a tua vergogna e a vergogna del seno di tua madre? 31 Poiché fino a quando il figlio d'Isai avrà vita sulla terra non ci sarà stabilità né per te né per il tuo regno. Mandalo dunque a cercare e fallo venire da me, perché deve morire”. 32 Gionatan rispose a Saul suo padre e gli disse: “Perché dovrebbe morire? Che ha fatto?”. 33 Saul impugnò la lancia contro di lui per colpirlo. Allora Gionatan riconobbe che suo padre aveva deciso di far morire Davide. 34 Acceso d'ira, si alzò dalla mensa, e non mangiò nulla il secondo giorno della luna nuova, addolorato com'era per l'offesa che suo padre aveva fatto a Davide. 35 La mattina dopo, Gionatan uscì fuori alla campagna, al luogo fissato con Davide, e aveva con sé un ragazzetto. 36 Disse al ragazzo: “Corri a cercare le frecce che tiro”. Mentre il ragazzo correva, tirò una freccia che passò di là da lui. 37 Quando il ragazzo fu giunto al luogo dove era la freccia che Gionatan aveva tirato, Gionatan gli gridò dietro: “La freccia non è di là da te?”. 38 Gionatan gridò ancora dietro al ragazzo: “Via, fa' presto, non ti trattenere!”. Il ragazzo di Gionatan raccolse le frecce e tornò dal suo padrone. 39 Ora il ragazzo non sapeva nulla; soltanto Gionatan e Davide sapevano di che si trattasse. 40 Gionatan diede le sue armi al suo ragazzo e gli disse: “Va', portale alla città”. 41 E quando il ragazzo se ne fu andato, Davide si alzò da dietro il mucchio di pietre, si gettò con la faccia a terra e si prostrò tre volte; poi i due si baciarono l'un l'altro e piansero insieme; Davide soprattutto pianse dirottamente. 42 Gionatan disse a Davide: “Va' in pace, ora che abbiamo fatto entrambi questo giuramento nel nome dell'Eterno. L'Eterno sia testimone fra me e te e fra la mia progenie e la tua progenie, per sempre”.

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