C.E.I.:

2Corinzi 1,1-9,7

1,1 Paolo, apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, e il fratello Timòteo, alla chiesa di Dio che è in Corinto e a tutti i santi dell'intera Acaia: 2 grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo.
3 Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, 4 il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio. 5 Infatti, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione. 6 Quando siamo tribolati, è per la vostra consolazione e salvezza; quando siamo confortati, è per la vostra consolazione, la quale si dimostra nel sopportare con forza le medesime sofferenze che anche noi sopportiamo. 7 La nostra speranza nei vostri riguardi è ben salda, convinti che come siete partecipi delle sofferenze così lo siete anche della consolazione.
8 Non vogliamo infatti che ignoriate, fratelli, come la tribolazione che ci è capitata in Asia ci ha colpiti oltre misura, al di là delle nostre forze, sì da dubitare anche della vita. 9 Abbiamo addirittura ricevuto su di noi la sentenza di morte per imparare a non riporre fiducia in noi stessi, ma nel Dio che risuscita i morti. 10 Da quella morte però egli ci ha liberato e ci libererà, per la speranza che abbiamo riposto in lui, che ci libererà ancora, 11 grazie alla vostra cooperazione nella preghiera per noi, affinché per il favore divino ottenutoci da molte persone, siano rese grazie per noi da parte di molti.
12 Questo infatti è il nostro vanto: la testimonianza della coscienza di esserci comportati nel mondo, e particolarmente verso di voi, con la santità e sincerità che vengono da Dio. 13 Non vi scriviamo in maniera diversa da quello che potete leggere o comprendere; spero che comprenderete sino alla fine, 14 come ci avete già compresi in parte, che noi siamo il vostro vanto, come voi sarete il nostro, nel giorno del Signore nostro Gesù.
15 Con questa convinzione avevo deciso in un primo tempo di venire da voi, perché riceveste una seconda grazia, 16 e da voi passare in Macedonia, per ritornare nuovamente dalla Macedonia in mezzo a voi ed avere da voi il commiato per la Giudea. 17 Forse in questo progetto mi sono comportato con leggerezza? O quello che decido lo decido secondo la carne, in maniera da dire allo stesso tempo «sì,sì» e «no,no»? 18 Dio è testimone che la nostra parola verso di voi non è «sì» e «no». 19 Il Figlio di Dio, Gesù Cristo che abbiamo predicato tra voi, io, Silvano e Timoteo, non fu «sì» e «no», ma in lui c'è stato il «sì». 20 E in realtà tutte le promesse di Dio in lui sono divenute «sì». Per questo sempre attraverso lui sale a Dio il nostro «amen» per la sua gloria. 21 È Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo, e ci ha conferito l'unzione, 22 ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito Santo nei nostri cuori.
23 Io chiamo Dio a testimone sulla mia vita, che solo per risparmiarvi non sono più venuto a Corinto. 24 Noi non intendiamo far da padroni sulla vostra fede; siamo invece i collaboratori della vostra gioia, perché nella fede voi siete già saldi.

2,1 Ritenni pertanto opportuno non venire di nuovo fra voi con tristezza. 2 Perché se io rattristo voi, chi mi rallegrerà se non colui che è stato da me rattristato? 3 Perciò vi ho scritto in quei termini che voi sapete, per non dovere poi essere rattristato alla mia venuta da quelli che dovrebbero rendermi lieto, persuaso come sono riguardo a voi tutti che la mia gioia è quella di tutti voi. 4 Vi ho scritto in un momento di grande afflizione e col cuore angosciato, tra molte lacrime, però non per rattristarvi, ma per farvi conoscere l'affetto immenso che ho per voi.
5 Se qualcuno mi ha rattristato, non ha rattristato me soltanto, ma in parte almeno, senza voler esagerare, tutti voi. 6 Per quel tale però è già sufficiente il castigo che gli è venuto dai più, 7 cosicché voi dovreste piuttosto usargli benevolenza e confortarlo, perché egli non soccomba sotto un dolore troppo forte. 8 Vi esorto quindi a far prevalere nei suoi riguardi la carità; 9 e anche per questo vi ho scritto, per vedere alla prova se siete effettivamente obbedienti in tutto. 10 A chi voi perdonate, perdono anch'io; perché quello che io ho perdonato, se pure ebbi qualcosa da perdonare, l'ho fatto per voi, davanti a Cristo, 11 per non cadere in balìa di satana, di cui non ignoriamo le macchinazioni.
12 Giunto pertanto a Troade per annunziare il vangelo di Cristo, sebbene la porta mi fosse aperta nel Signore, 13 non ebbi pace nello spirito perché non vi trovai Tito, mio fratello; perciò, congedatomi da loro, partii per la Macedonia.
14 Siano rese grazie a Dio, il quale ci fa partecipare al suo trionfo in Cristo e diffonde per mezzo nostro il profumo della sua conoscenza nel mondo intero! 15 Noi siamo infatti dinanzi a Dio il profumo di Cristo fra quelli che si salvano e fra quelli che si perdono; 16 per gli uni odore di morte per la morte e per gli altri odore di vita per la vita.
E chi è mai all'altezza di questi compiti? 17 Noi non siamo infatti come quei molti che mercanteggiano la parola di Dio, ma con sincerità e come mossi da Dio, sotto il suo sguardo, noi parliamo in Cristo.

3,1 Cominciamo forse di nuovo a raccomandare noi stessi? O forse abbiamo bisogno, come altri, di lettere di raccomandazione per voi o da parte vostra? 2 La nostra lettera siete voi, lettera scritta nei nostri cuori, conosciuta e letta da tutti gli uomini. 3 È noto infatti che voi siete una lettera di Cristo composta da noi, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma sulle tavole di carne dei vostri cuori.
4 Questa è la fiducia che abbiamo per mezzo di Cristo, davanti a Dio. 5 Non però che da noi stessi siamo capaci di pensare qualcosa come proveniente da noi, ma la nostra capacità viene da Dio, 6 che ci ha resi ministri adatti di una Nuova Alleanza, non della lettera ma dello Spirito; perché la lettera uccide, lo Spirito dà vita.
7 Se il ministero della morte, inciso in lettere su pietre, fu circonfuso di gloria, al punto che i figli d'Israele non potevano fissare il volto di Mosè a causa dello splendore pure effimero del suo volto, 8 quanto più sarà glorioso il ministero dello Spirito? 9 Se già il ministero della condanna fu glorioso, molto di più abbonda di gloria il ministero della giustizia. 10 Anzi sotto quest'aspetto, quello che era glorioso non lo è più a confronto della sovraeminente gloria della Nuova Alleanza. 11 Se dunque ciò che era effimero fu glorioso, molto più lo sarà ciò che è duraturo. 12 Forti di tale speranza, ci comportiamo con molta franchezza 13 e non facciamo come Mosè che poneva un velo sul suo volto, perché i figli di Israele non vedessero la fine di ciò che era solo effimero. 14 Ma le loro menti furono accecate; infatti fino ad oggi quel medesimo velo rimane, non rimosso, alla lettura dell'Antico Testamento, perché è in Cristo che esso viene eliminato. 15 Fino ad oggi, quando si legge Mosè, un velo è steso sul loro cuore; 16 ma quando ci sarà la conversione al Signore, quel velo sarà tolto. 17 Il Signore è lo Spirito e dove c'è lo Spirito del Signore c'è libertà. 18 E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione dello Spirito del Signore.

4,1 Perciò, investiti di questo ministero per la misericordia che ci è stata usata, non ci perdiamo d'animo; 2 al contrario, rifiutando le dissimulazioni vergognose, senza comportarci con astuzia né falsificando la parola di Dio, ma annunziando apertamente la verità, ci presentiamo davanti a ogni coscienza, al cospetto di Dio.
3 E se il nostro vangelo rimane velato, lo è per coloro che si perdono, 4 ai quali il dio di questo mondo ha accecato la mente incredula, perché non vedano lo splendore del glorioso vangelo di Cristo che è immagine di Dio. 5 Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore; quanto a noi, siamo i vostri servitori per amore di Gesù. 6 E Dio che disse: Rifulga la luce dalle tenebre, rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo.
7 Però noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi. 8 Siamo infatti tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; 9 perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, 10 portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. 11 Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale. 12 Di modo che in noi opera la morte, ma in voi la vita.
13 Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: Ho creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo e perciò parliamo, 14 convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. 15 Tutto infatti è per voi, perché la grazia, ancora più abbondante ad opera di un maggior numero, moltiplichi l'inno di lode alla gloria di Dio. 16 Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno. 17 Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria, 18 perché noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili. Le cose visibili sono d'un momento, quelle invisibili sono eterne.

5,1 Sappiamo infatti che quando verrà disfatto questo corpo, nostra abitazione sulla terra, riceveremo un'abitazione da Dio, una dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei cieli. 2 Perciò sospiriamo in questo nostro stato, desiderosi di rivestirci del nostro corpo celeste: 3 a condizione però di esser trovati già vestiti, non nudi. 4 In realtà quanti siamo in questo corpo, sospiriamo come sotto un peso, non volendo venire spogliati ma sopravvestiti, perché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita. 5 È Dio che ci ha fatti per questo e ci ha dato la caparra dello Spirito.
6 Così, dunque, siamo sempre pieni di fiducia e sapendo che finché abitiamo nel corpo siamo in esilio lontano dal Signore, 7 camminiamo nella fede e non ancora in visione. 8 Siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo ed abitare presso il Signore. 9 Perciò ci sforziamo, sia dimorando nel corpo sia esulando da esso, di essere a lui graditi. 10 Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute finché era nel corpo, sia in bene che in male.
11 Consapevoli dunque del timore del Signore, noi cerchiamo di convincere gli uomini; per quanto invece riguarda Dio, gli siamo ben noti. E spero di esserlo anche davanti alle vostre coscienze. 12 Non ricominciamo a raccomandarci a voi, ma è solo per darvi occasione di vanto a nostro riguardo, perché abbiate di che rispondere a coloro il cui vanto è esteriore e non nel cuore. 13 Se infatti siamo stati fuori di senno, era per Dio; se siamo assennati, è per voi.
14 Poiché l'amore del Cristo ci spinge, al pensiero che uno è morto per tutti e quindi tutti sono morti. 15 Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro. 16 Cosicché ormai noi non conosciamo più nessuno secondo la carne; e anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora non lo conosciamo più così. 17 Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove.
18 Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. 19 È stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. 20 Noi fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. 21 Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio.

6,1 E poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. 2 Egli dice infatti:
Al momento favorevole ti ho esaudito
e nel giorno della salvezza ti ho soccorso
.
Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
3 Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno, perché non venga biasimato il nostro ministero; 4 ma in ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio, con molta fermezza nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce, 5 nelle percosse, nelle prigioni, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; 6 con purezza, sapienza, pazienza, benevolenza, spirito di santità, amore sincero; 7 con parole di verità, con la potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; 8 nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella buona fama. Siamo ritenuti impostori, eppure siamo veritieri; 9 sconosciuti, eppure siamo notissimi; moribondi, ed ecco viviamo; puniti, ma non messi a morte; 10 afflitti, ma sempre lieti; poveri, ma facciamo ricchi molti; gente che non ha nulla e invece possediamo tutto!
11 La nostra bocca vi ha parlato francamente, Corinzi, e il nostro cuore si è tutto aperto per voi. 12 Non siete davvero allo stretto in noi; è nei vostri cuori invece che siete allo stretto. 13 Io parlo come a figli: rendeteci il contraccambio, aprite anche voi il vostro cuore!
14 Non lasciatevi legare al giogo estraneo degli infedeli. Quale rapporto infatti ci può essere tra la giustizia e l'iniquità, o quale unione tra la luce e le tenebre? 15 Quale intesa tra Cristo e Beliar, o quale collaborazione tra un fedele e un infedele? 16 Quale accordo tra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come Dio stesso ha detto:
Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò
e sarò il loro Dio,
ed essi saranno il mio popolo.
17 Perciò uscite di mezzo a loro
e riparatevi, dice il Signore,
non toccate nulla d'impuro.
E io vi accoglierò,
18 e sarò per voi come un padre,
e voi mi sarete come figli e figlie,
dice il Signore onnipotente
.

7,1 In possesso dunque di queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello spirito, portando a compimento la nostra santificazione, nel timore di Dio.
2 Fateci posto nei vostri cuori! A nessuno abbiamo fatto ingiustizia, nessuno abbiamo danneggiato, nessuno abbiamo sfruttato. 3 Non dico questo per condannare qualcuno; infatti vi ho già detto sopra che siete nel nostro cuore, per morire insieme e insieme vivere. 4 Sono molto franco con voi e ho molto da vantarmi di voi. Sono pieno di consolazione, pervaso di gioia in ogni nostra tribolazione.
5 Infatti, da quando siamo giunti in Macedonia, la nostra carne non ha avuto sollievo alcuno, ma da ogni parte siamo tribolati: battaglie all'esterno, timori al di dentro.
6 Ma Dio che consola gli afflitti ci ha consolati con la venuta di Tito, 7 e non solo con la sua venuta, ma con la consolazione che ha ricevuto da voi. Egli ci ha annunziato infatti il vostro desiderio, il vostro dolore, il vostro affetto per me; cosicché la mia gioia si è ancora accresciuta.
8 Se anche vi ho rattristati con la mia lettera, non me ne dispiace. E se me ne è dispiaciuto - vedo infatti che quella lettera, anche se per breve tempo soltanto, vi ha rattristati - 9 ora ne godo; non per la vostra tristezza, ma perché questa tristezza vi ha portato a pentirvi. Infatti vi siete rattristati secondo Dio e così non avete ricevuto alcun danno da parte nostra; 10 perché la tristezza secondo Dio produce un pentimento irrevocabile che porta alla salvezza, mentre la tristezza del mondo produce la morte. 11 Ecco, infatti, quanta sollecitudine ha prodotto in voi proprio questo rattristarvi secondo Dio; anzi quante scuse, quanta indignazione, quale timore, quale desiderio, quale affetto, quale punizione! Vi siete dimostrati innocenti sotto ogni riguardo in questa faccenda. 12 Così se anche vi ho scritto, non fu tanto a motivo dell'offensore o a motivo dell'offeso, ma perché apparisse chiara la vostra sollecitudine per noi davanti a Dio. 13 Ecco quello che ci ha consolati.
A questa nostra consolazione si è aggiunta una gioia ben più grande per la letizia di Tito, poiché il suo spirito è stato rinfrancato da tutti voi. 14 Cosicché se in qualche cosa mi ero vantato di voi con lui, non ho dovuto vergognarmene, ma come abbiamo detto a voi ogni cosa secondo verità, così anche il nostro vanto con Tito si è dimostrato vero. 15 E il suo affetto per voi è cresciuto, ricordando come tutti gli avete obbedito e come lo avete accolto con timore e trepidazione. 16 Mi rallegro perché posso contare totalmente su di voi.

8,1 Vogliamo poi farvi nota, fratelli, la grazia di Dio concessa alle Chiese della Macedonia: 2 nonostante la lunga prova della tribolazione, la loro grande gioia e la loro estrema povertà si sono tramutate nella ricchezza della loro generosità. 3 Posso testimoniare infatti che hanno dato secondo i loro mezzi e anche al di là dei loro mezzi, spontaneamente, 4 domandandoci con insistenza la grazia di prendere parte a questo servizio a favore dei santi. 5 Superando anzi le nostre stesse speranze, si sono offerti prima di tutto al Signore e poi a noi, secondo la volontà di Dio; 6 cosicché abbiamo pregato Tito di portare a compimento fra voi quest'opera generosa, dato che lui stesso l'aveva incominciata.
7 E come vi segnalate in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella scienza, in ogni zelo e nella carità che vi abbiamo insegnato, così distinguetevi anche in quest'opera generosa. 8 Non dico questo per farvene un comando, ma solo per mettere alla prova la sincerità del vostro amore con la premura verso gli altri. 9 Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà. 10 E a questo riguardo vi do un consiglio: si tratta di cosa vantaggiosa per voi, che fin dall'anno passato siete stati i primi, non solo a intraprenderla ma a desiderarla. 11 Ora dunque realizzatela, perché come vi fu la prontezza del volere, così anche vi sia il compimento, secondo i vostri mezzi. 12 Se infatti c'è la buona volontà, essa riesce gradita secondo quello che uno possiede e non secondo quello che non possiede. 13 Qui non si tratta infatti di mettere in ristrettezza voi per sollevare gli altri, ma di fare uguaglianza. 14 Per il momento la vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza, perché anche la loro abbondanza supplisca alla vostra indigenza, e vi sia uguaglianza, come sta scritto:
15 Colui che raccolse molto non abbondò,
e colui che raccolse poco non ebbe di meno
.
16 Siano pertanto rese grazie a Dio che infonde la medesima sollecitudine per voi nel cuore di Tito! 17 Egli infatti ha accolto il mio invito e ancor più pieno di zelo è partito spontaneamente per venire da voi. 18 Con lui abbiamo inviato pure il fratello che ha lode in tutte le Chiese a motivo del vangelo; 19 egli è stato designato dalle Chiese come nostro compagno in quest'opera di carità, alla quale ci dedichiamo per la gloria del Signore, e per dimostrare anche l'impulso del nostro cuore. 20 Con ciò intendiamo evitare che qualcuno possa biasimarci per questa abbondanza che viene da noi amministrata. 21 Ci preoccupiamo infatti di comportarci bene non soltanto davanti al Signore, ma anche davanti agli uomini. 22 Con loro abbiamo inviato anche il nostro fratello, di cui abbiamo più volte sperimentato lo zelo in molte circostanze; egli è ora più zelante che mai per la grande fiducia che ha in voi.
23 Quanto a Tito, egli è mio compagno e collaboratore presso di voi; quanto ai nostri fratelli, essi sono delegati delle Chiese e gloria di Cristo. 24 Date dunque a loro la prova del vostro affetto e della legittimità del nostro vanto per voi davanti a tutte le Chiese.

9,1 Riguardo poi a questo servizio in favore dei santi, è superfluo che ve ne scriva. 2 Conosco infatti bene la vostra buona volontà, e ne faccio vanto con i Macèdoni dicendo che l'Acaia è pronta fin dallo scorso anno e già molti sono stati stimolati dal vostro zelo. 3 I fratelli poi li ho mandati perché il nostro vanto per voi su questo punto non abbia a dimostrarsi vano, ma siate realmente pronti, come vi dicevo, perché 4 non avvenga che, venendo con me alcuni Macèdoni, vi trovino impreparati e noi dobbiamo arrossire, per non dire anche voi, di questa nostra fiducia. 5 Ho quindi ritenuto necessario invitare i fratelli a recarsi da voi prima di me, per organizzare la vostra offerta già promessa, perché essa sia pronta come una vera offerta e non come una spilorceria.
6 Tenete a mente che chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà. 7 Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia.

Nuova Riveduta:

2Corinzi 1,1-9,7

(Sl 69:10; At 9:16)
Indirizzo e saluti
Ga 1:1-5; Cl 1:1-2
1,1 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Timoteo, alla chiesa di Dio che è in Corinto, con tutti i santi che sono in tutta l'Acaia: 2 grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.

Sofferenza e conforto di Paolo
(2Co 4:8-18; 2Ti 2:8-12; Fl 1:27-30) At 19:23, ecc.
3 Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, 4 il quale ci consola in ogni nostra afflizione affinché, mediante la consolazione con la quale siamo noi stessi da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione; 5 perché, come abbondano in noi le sofferenze di Cristo, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione. 6 Perciò se siamo afflitti, è per la vostra consolazione e salvezza; se siamo consolati, è per la vostra consolazione, la quale opera efficacemente nel farvi capaci di sopportare le stesse sofferenze che anche noi sopportiamo. 7 La nostra speranza nei vostri riguardi è salda, sapendo che, come siete partecipi delle sofferenze, siete anche partecipi della consolazione.
8 Fratelli, non vogliamo che ignoriate, riguardo all'afflizione che ci colse in Asia, che siamo stati grandemente oppressi, oltre le nostre forze, tanto da farci disperare perfino della vita. 9 Anzi, avevamo già noi stessi pronunciato la nostra sentenza di morte, affinché non mettessimo la nostra fiducia in noi stessi, ma in Dio, che risuscita i morti. 10 Egli ci ha liberati e ci libererà da un così gran pericolo di morte, e abbiamo la speranza che ci libererà ancora. 11 Cooperate anche voi con la preghiera, affinché per il favore divino che noi otterremo per mezzo della preghiera di molte persone siano rese grazie da molti per noi.

Sincerità di Paolo
1Te 2:3-12 (1Co 4:18-21; 16:5-7)
12 Questo, infatti, è il nostro vanto: la testimonianza della nostra coscienza di esserci comportati nel mondo, e specialmente verso di voi, con la semplicità e la sincerità di Dio, non con sapienza carnale ma con la grazia di Dio. 13 Poiché non vi scriviamo altro se non quello che potete leggere e comprendere; e spero che sino alla fine capirete, 14 come in parte avete già capito, che noi siamo il vostro vanto, come anche voi sarete il nostro nel giorno del nostro Signore Gesù.
15 Con questa fiducia, per procurarvi un duplice beneficio, volevo venire prima da voi 16 e, passando da voi, volevo andare in Macedonia; poi dalla Macedonia ritornare in mezzo a voi e voi mi avreste fatto proseguire per la Giudea. 17 Prendendo dunque questa decisione ho forse agito con leggerezza? Oppure le mie decisioni sono dettate dalla carne, in modo che in me ci sia allo stesso tempo il «sì, sì» e il «no, no»? 18 Or come è vero che Dio è fedele, la parola che vi abbiamo rivolta non è «sì» e «no». 19 Perché il Figlio di Dio, Cristo Gesù, che è stato da noi predicato fra voi, cioè da me, da Silvano e da Timoteo, non è stato «sì» e «no»; ma è sempre stato «sì» in lui. 20 Infatti tutte le promesse di Dio hanno il loro «sì» in lui; perciò pure per mezzo di lui noi pronunciamo l'Amen alla gloria di Dio. 21 Ora colui che con voi ci fortifica in Cristo e che ci ha unti, è Dio; 22 egli ci ha pure segnati con il proprio sigillo e ha messo la caparra dello Spirito nei nostri cuori.

Tristezza e gioia di Paolo
(2Co 12:19-21; 13:1-2, 10)
23 Ora io chiamo Dio come testimone sulla mia vita che è per risparmiarvi che non sono più venuto a Corinto. 24 Noi non signoreggiamo sulla vostra fede, ma siamo collaboratori della vostra gioia, perché nella fede già state saldi.

2,1 Avevo infatti deciso in me stesso di non venire a rattristarvi una seconda volta. 2 Perché, se io vi rattristo, chi mi rallegrerà se non colui che sarà stato da me rattristato? 3 Vi ho scritto a quel modo affinché, al mio arrivo, io non abbia tristezza da coloro dai quali dovrei avere gioia; avendo fiducia, riguardo a voi tutti, che la mia gioia è la gioia di tutti voi. 4 Poiché vi ho scritto in grande afflizione e in angoscia di cuore con molte lacrime, non già per rattristarvi, ma per farvi conoscere l'amore grandissimo che ho per voi.

Perdono per il colpevole
2Co 7:5-16; Lu 17:3
5 Ora se qualcuno è stato causa di tristezza, egli ha rattristato non tanto me quanto, in qualche misura, per non esagerare, tutti voi. 6 Basta a quel tale la punizione inflittagli dalla maggioranza; 7 quindi ora, al contrario, dovreste piuttosto perdonarlo e confortarlo, perché non abbia a rimanere oppresso da troppa tristezza. 8 Perciò vi esorto a confermargli il vostro amore; 9 poiché anche per questo vi ho scritto: per mettervi alla prova e vedere se siete ubbidienti in ogni cosa. 10 A chi voi perdonate qualcosa, perdono anch'io; perché anch'io quello che ho perdonato, se ho perdonato qualcosa, l'ho fatto per amor vostro, davanti a Cristo, 11 affinché non siamo raggirati da Satana; infatti non ignoriamo le sue macchinazioni.
12 Giunto a Troas per il vangelo di Cristo, una porta mi fu aperta dal Signore, 13 ma non ero tranquillo nel mio spirito perché non vi trovai Tito, mio fratello; così, congedatomi da loro, partii per la Macedonia.

Vittoria in Cristo
Ro 15:17-19 (1Co 1:17-24; 2Co 4:1-7)
14 Ma grazie siano rese a Dio, che sempre ci fa trionfare in Cristo e che per mezzo nostro spande dappertutto il profumo della sua conoscenza. 15 Noi siamo infatti davanti a Dio il profumo di Cristo fra quelli che sono sulla via della salvezza e fra quelli che sono sulla via della perdizione; 16 per questi, un odore di morte, che conduce a morte; per quelli, un odore di vita, che conduce a vita. E chi è sufficiente a queste cose? 17 Noi non siamo infatti come quei molti che falsificano la parola di Dio; ma parliamo mossi da sincerità, da parte di Dio, in presenza di Dio, in Cristo.

Ministero del nuovo patto
1Co 9:1-3; 2Co 4:6-7; 5:18-21
3,1 Cominciamo forse di nuovo a raccomandare noi stessi? O abbiamo bisogno, come alcuni, di lettere di raccomandazione presso di voi o da voi? 2 La nostra lettera siete voi, scritta nei nostri cuori, conosciuta e letta da tutti gli uomini; 3 è noto che voi siete una lettera di Cristo, scritta mediante il nostro servizio, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente; non su tavole di pietra, ma su tavole che sono cuori di carne.
4 Una simile fiducia noi l'abbiamo per mezzo di Cristo presso Dio. 5 Non già che siamo da noi stessi capaci di pensare qualcosa come se venisse da noi; ma la nostra capacità viene da Dio.
6 Egli ci ha anche resi idonei a essere ministri di un nuovo patto, non di lettera ma di Spirito; perché la lettera uccide, ma lo Spirito vivifica.

(Es 34:28-35; Gv 1:17-18, 14) Ga 3:8-29; Eb 7:18-28; 8:6-13; 12:18-29
7 Ora se il ministero della morte, scolpito in lettere su pietre, fu glorioso, al punto che i figli d'Israele non potevano fissare lo sguardo sul volto di Mosè a motivo della gloria, che pur svaniva, del volto di lui, 8 quanto più sarà glorioso il ministero dello Spirito? 9 Se infatti il ministero della condanna fu glorioso, molto più abbonda in gloria il ministero della giustizia. 10 Anzi, quello che nel primo fu reso glorioso, non fu reso veramente glorioso, quando lo si confronti con la gloria tanto superiore del secondo; 11 infatti, se ciò che era transitorio fu circondato di gloria, molto più grande è la gloria di ciò che è duraturo.
12 Avendo dunque una tale speranza, ci comportiamo con molta franchezza 13 e non facciamo come Mosè, che si metteva un velo sul volto perché i figli d'Israele non fissassero lo sguardo sulla fine di ciò che era transitorio. 14 Ma le loro menti furono rese ottuse; infatti, sino al giorno d'oggi, quando leggono l'antico patto, lo stesso velo rimane senza essere rimosso, perché è in Cristo che esso è abolito. 15 Ma fino a oggi, quando si legge Mosè, un velo rimane steso sul loro cuore; 16 però, quando si saranno convertiti al Signore, il velo sarà rimosso. 17 Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c'è lo Spirito del Signore c'è libertà. 18 E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito.

1Te 2:1-7; 2Co 2:14-17
4,1 Perciò, avendo noi tale ministero in virtù della misericordia che ci è stata fatta, non ci perdiamo d'animo; 2 al contrario, abbiamo rifiutato gli intrighi vergognosi e non ci comportiamo con astuzia né falsifichiamo la parola di Dio, ma rendendo pubblica la verità, raccomandiamo noi stessi alla coscienza di ogni uomo davanti a Dio. 3 Se il nostro vangelo è ancora velato, è velato per quelli che sono sulla via della perdizione, 4 per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l'immagine di Dio. 5 Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù quale Signore, e quanto a noi ci dichiariamo vostri servi per amore di Gesù; 6 perché il Dio che disse: «Splenda la luce fra le tenebre» è quello che risplendé nei nostri cuori per far brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio, che rifulge nel volto di Gesù Cristo.

Il tesoro nei vasi di terra
(2Co 6:3-10; 1:5-11) 2Ti 2:8-11; 1Co 2:1-5
7 Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché questa grande potenza sia attribuita a Dio e non a noi. 8 Noi siamo tribolati in ogni maniera, ma non ridotti all'estremo; perplessi, ma non disperati; 9 perseguitati, ma non abbandonati; atterrati, ma non uccisi; 10 portiamo sempre nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo; 11 infatti, noi che viviamo siamo sempre esposti alla morte per amor di Gesù, affinché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale.
12 Di modo che la morte opera in noi, ma la vita in voi. 13 Siccome abbiamo lo stesso spirito di fede, secondo ciò che è scritto: «Ho creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo, perciò parliamo, 14 sapendo che colui che risuscitò il Signore Gesù risusciterà anche noi con Gesù, e ci farà comparire con voi alla sua presenza. 15 Tutto ciò infatti avviene per voi, affinché la grazia che abbonda per mezzo di un numero maggiore di persone moltiplichi il ringraziamento alla gloria di Dio.

Sofferenze momentanee e gloria futura
(Ro 8:17-18; 1P 1:6-9)(Ro 8:23-25; Fl 1:23) 1Gv 3:2-3; Eb 12:28-29; At 24:15-16
16 Perciò non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno. 17 Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, 18 mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.

5,1 Sappiamo infatti che se questa tenda, che è la nostra dimora terrena, viene disfatta, abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d'uomo, eterna, nei cieli. 2 Perciò in questa tenda gemiamo, desiderando intensamente di essere rivestiti della nostra abitazione celeste, 3 se pure saremo trovati vestiti e non nudi. 4 Poiché noi che siamo in questa tenda gemiamo, oppressi; e perciò desideriamo non già di essere spogliati, ma di essere rivestiti, affinché ciò che è mortale sia assorbito dalla vita. 5 Ora colui che ci ha formati per questo è Dio, il quale ci ha dato la caparra dello Spirito.
6 Siamo dunque sempre pieni di fiducia e sappiamo che, mentre abitiamo nel corpo, siamo assenti dal Signore 7 (poiché camminiamo per fede e non per visione); 8 ma siamo pieni di fiducia e preferiamo partire dal corpo e abitare con il Signore. 9 Per questo ci sforziamo di essergli graditi, sia che abitiamo nel corpo sia che ne partiamo. 10 Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione di ciò che ha fatto quando era nel corpo, sia in bene sia in male.

Il ministero della riconciliazione
At 17:30-31 (Ro 5:8; 6:2-13; 1Co 6:19-20; Ef 4:20-24) Lu 24:47; 2Co 6:1-2
11 Consapevoli dunque del timore che si deve avere del Signore, cerchiamo di convincere gli uomini; e Dio ci conosce a fondo, e spero che nelle vostre coscienze anche voi ci conosciate. 12 Non ci raccomandiamo di nuovo a voi, ma vi diamo l'occasione di essere fieri di noi, affinché abbiate di che rispondere a quelli che si vantano di ciò che è apparenza e non di ciò che è nel cuore. 13 Perché se siamo fuori di senno è per Dio, e se siamo di buon senno è per voi; 14 infatti l'amore di Cristo ci costringe, perché siamo giunti a questa conclusione: che uno solo morì per tutti, quindi tutti morirono; 15 e che egli morì per tutti, affinché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro. 16 Quindi, da ora in poi, noi non conosciamo più nessuno da un punto di vista umano; e se anche abbiamo conosciuto Cristo da un punto di vista umano, ora però non lo conosciamo più così. 17 Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove. 18 E tutto questo viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé per mezzo di Cristo e ci ha affidato il ministero della riconciliazione. 19 Infatti Dio era in Cristo nel riconciliare con sé il mondo, non imputando agli uomini le loro colpe, e ha messo in noi la parola della riconciliazione. 20 Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; vi supplichiamo nel nome di Cristo: siate riconciliati con Dio. 21 Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui.

Fedeltà e dedizione di Paolo al suo servizio
2Co 5:18-21 (1Te 2:1-13; 2Ti 3:10-11; 2Co 11:23-30; At 20:18-35)
6,1 Come collaboratori di Dio, vi esortiamo a non ricevere la grazia di Dio invano; 2 poiché egli dice:
«Ti ho esaudito nel tempo favorevole
e ti ho soccorso nel giorno della salvezza
».
Eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza! 3 Noi non diamo nessun motivo di scandalo affinché il nostro servizio non sia biasimato; 4 ma in ogni cosa raccomandiamo noi stessi come servitori di Dio, con grande costanza nelle afflizioni, nelle necessità, nelle angustie, 5 nelle percosse, nelle prigionie, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; 6 con purezza, con conoscenza, con pazienza, con bontà, con lo Spirito Santo, con amore sincero; 7 con un parlare veritiero, con la potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; 8 nella gloria e nell'umiliazione, nella buona e nella cattiva fama; considerati come impostori, eppure veritieri; 9 come sconosciuti, eppure ben conosciuti; come moribondi, eppure eccoci viventi; come puniti, eppure non messi a morte; 10 come afflitti, eppure sempre allegri; come poveri, eppure arricchendo molti; come non avendo nulla, eppure possedendo ogni cosa!

Fl 1:8; 1Te 5:12-13
11 La nostra bocca vi ha parlato apertamente, Corinzi; il nostro cuore si è allargato. 12 Voi non siete allo stretto in noi, ma è il vostro cuore che si è ristretto. 13 Ora, per renderci il contraccambio (parlo come a figli), allargate il cuore anche voi!

Necessità di una scelta
1Co 10:14-22; Ef 5:5-13; Ap 18:4; 1P 2:9-12
14 Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; infatti che rapporto c'è tra la giustizia e l'iniquità? O quale comunione tra la luce e le tenebre? 15 E quale accordo fra Cristo e Beliar? O quale relazione c'è tra il fedele e l'infedele? 16 E che armonia c'è fra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come disse Dio:
«Abiterò e camminerò in mezzo a loro, sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.
17 Perciò uscite di mezzo a loro
e separatevene, dice il Signore,
e non toccate nulla d'impuro;
e io vi accoglierò.
18 E sarò per voi come un padre
e voi sarete come figli e figlie
»,
dice il Signore onnipotente.

7,1 Poiché abbiamo queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio.

La tristezza secondo Dio
2Co 6:11-13; 2:1-13; 1Te 3:5-10; Pr 25:25; Eb 13:17
2 Fateci posto nei vostri cuori! Noi non abbiamo fatto torto a nessuno, non abbiamo rovinato nessuno, non abbiamo sfruttato nessuno. 3 Non lo dico per condannarvi, perché ho già detto prima che voi siete nei nostri cuori per la morte e per la vita. 4 Grande è la franchezza che uso con voi e molto ho da vantarmi di voi; sono pieno di consolazione, sovrabbondo di gioia in ogni nostra tribolazione. 5 Da quando siamo giunti in Macedonia, infatti, la nostra carne non ha avuto nessun sollievo, anzi, siamo stati tribolati in ogni maniera; combattimenti di fuori, timori di dentro. 6 Ma Dio, che consola gli afflitti, ci consolò con l'arrivo di Tito; 7 e non soltanto con il suo arrivo, ma anche con la consolazione da lui ricevuta in mezzo a voi. Egli ci ha raccontato il vostro vivo desiderio di vedermi, il vostro pianto, la vostra premura per me; così mi sono più che mai rallegrato.
8 Anche se vi ho rattristati con la mia lettera, non me ne rincresce; e se pure ne ho provato rincrescimento (poiché vedo che quella lettera, quantunque per breve tempo, vi ha rattristati), 9 ora mi rallegro, non perché siete stati rattristati, ma perché questa tristezza vi ha portati al ravvedimento; poiché siete stati rattristati secondo Dio, in modo che non aveste a ricevere alcun danno da noi. 10 Perché la tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che porta alla salvezza, del quale non c'è mai da pentirsi; ma la tristezza del mondo produce la morte. 11 Infatti, ecco quanta premura ha prodotto in voi questa vostra tristezza secondo Dio, anzi, quante scuse, quanto sdegno, quanto timore, quanto desiderio, quanto zelo, quale punizione! In ogni maniera avete dimostrato di essere puri in questo affare.
12 Se dunque vi ho scritto, non fu a motivo dell'offensore né dell'offeso, ma perché la premura che avete per noi si manifestasse in mezzo a voi davanti a Dio. 13 Perciò siamo stati consolati; e oltre a questa nostra consolazione ci siamo più che mai rallegrati per la gioia di Tito, perché il suo spirito è stato rinfrancato da voi tutti. 14 Anche se mi ero un po' vantato di voi con lui, non ne sono stato deluso; ma come tutto ciò che vi abbiamo detto era verità, così anche il nostro vanto con Tito è risultato verità. 15 Ed egli vi ama più che mai intensamente, perché ricorda l'ubbidienza di voi tutti e come l'avete accolto con timore e tremore. 16 Mi rallegro perché in ogni cosa posso aver fiducia in voi.

Istruzioni per la colletta
Mr 12:41-44 (2Co 9; Ro 15:25-27) At 11:27-29; 2Te 2:16-17
8,1 Ora, fratelli, vogliamo farvi conoscere la grazia che Dio ha concessa alle chiese di Macedonia, 2 perché nelle molte tribolazioni con cui sono state provate, la loro gioia incontenibile e la loro estrema povertà hanno sovrabbondato nelle ricchezze della loro generosità. 3 Infatti io ne rendo testimonianza; hanno dato volentieri secondo i loro mezzi, anzi, oltre i loro mezzi, 4 chiedendoci con molta insistenza il favore di partecipare alla sovvenzione destinata ai santi. 5 E non soltanto hanno contribuito come noi speravamo, ma prima hanno dato se stessi al Signore e poi a noi, per la volontà di Dio.
6 Così noi abbiamo esortato Tito a completare, anche tra voi, quest'opera di grazia, come l'ha iniziata. 7 Ma siccome abbondate in ogni cosa, in fede, in parola, in conoscenza, in ogni zelo e nell'amore che avete per noi, vedete di abbondare anche in quest'opera di grazia. 8 Non lo dico per darvi un ordine, ma per mettere alla prova, con l'esempio dell'altrui premura, anche la sincerità del vostro amore. 9 Infatti voi conoscete la grazia del nostro Signore Gesù Cristo il quale, essendo ricco, si è fatto povero per voi, affinché, mediante la sua povertà, voi poteste diventare ricchi. 10 Io do, a questo proposito, un consiglio utile a voi che, dall'anno scorso, avete cominciato per primi non solo ad agire ma anche ad avere il desiderio di fare: 11 fate ora in modo di portare a termine il vostro agire; come foste pronti nel volere, siate tali anche nel realizzarlo secondo le vostre possibilità. 12 La buona volontà, quando c'è, è gradita in ragione di quello che uno possiede e non di quello che non ha. 13 Infatti non si tratta di mettere voi nel bisogno per dare sollievo agli altri, ma di seguire un principio di uguaglianza; 14 nelle attuali circostanze la vostra abbondanza serve a supplire al loro bisogno, perché la loro abbondanza supplisca altresì al vostro bisogno, affinché ci sia uguaglianza, secondo quel che è scritto: 15 «Chi aveva raccolto molto non ne ebbe di troppo, e chi aveva raccolto poco non ne ebbe troppo poco».

1Co 16:1-4; 2Co 9:1-5; 1Co 14:40
16 Ringraziato sia Dio, che ha messo in cuore a Tito lo stesso zelo per voi; 17 infatti Tito non solo ha accettato la nostra esortazione, ma mosso da zelo anche maggiore si è spontaneamente messo in cammino per venire da voi. 18 Insieme a lui abbiamo mandato il fratello il cui servizio nel vangelo è apprezzato in tutte le chiese; 19 non solo, ma egli è anche stato scelto dalle chiese come nostro compagno di viaggio in quest'opera di grazia, da noi amministrata per la gloria del Signore stesso e per dimostrare la prontezza dell'animo nostro. 20 Evitiamo così che qualcuno possa biasimarci per quest'abbondante colletta che noi amministriamo; 21 perché ci preoccupiamo di agire onestamente non solo davanti al Signore, ma anche di fronte agli uomini. 22 E con loro abbiamo mandato quel nostro fratello del quale spesso e in molte circostanze abbiamo sperimentato lo zelo; egli è ora più zelante che mai per la grande fiducia che ha in voi. 23 Quanto a Tito, egli è mio compagno e collaboratore in mezzo a voi; quanto ai nostri fratelli, essi sono gli inviati delle chiese e gloria di Cristo. 24 Date loro dunque, in presenza delle chiese, la prova del vostro amore e mostrate loro che abbiamo ragione di essere fieri di voi.

2Co 8 (Pr 19:17; Eb 13:16; 1Ti 6:17-19; Fl 4:15-19; 1Gv 3:16-18)
9,1 Quanto alla sovvenzione destinata ai santi, è superfluo che io ve ne scriva, 2 perché conosco la prontezza dell'animo vostro, per la quale mi vanto di voi presso i Macedoni, dicendo che l'Acaia è pronta fin dall'anno scorso; e il vostro zelo ne ha stimolati moltissimi. 3 Ma ho mandato i fratelli affinché il nostro vantarci di voi non abbia ad essere smentito a questo riguardo; e affinché, come dicevo, siate pronti; 4 non vorrei che, venendo con me dei Macedoni e non vedendovi pronti, noi (per non dire voi) abbiamo a vergognarci di questa nostra fiducia. 5 Perciò ho ritenuto necessario esortare i fratelli a venire da voi prima di me per preparare in anticipo la vostra offerta già promessa, affinché essa sia pronta come offerta di generosità e non d'avarizia.
6 Ora dico questo: chi semina scarsamente mieterà altresì scarsamente; e chi semina abbondantemente mieterà altresì abbondantemente. 7 Dia ciascuno come ha deliberato in cuor suo; non di mala voglia né per forza, perché Dio ama un donatore gioioso.

Nuova Diodati:

2Corinzi 1,1-9,7

Indirizzo e saluti
1,1 Paolo, apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, e il fratello Timoteo, alla chiesa di Dio che è in Corinto, insieme a tutti i santi che sono in tutta l'Acaia: 2 grazia e pace a voi da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.

Rendimento di grazie per le consolazioni avute da Dio
3 Benedetto sia Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre delle misericordie e il Dio di ogni consolazione, 4 il quale ci consola in ogni nostra afflizione affinché, per mezzo della consolazione con cui noi stessi siamo da Dio consolati, possiamo consolare coloro che si trovano in qualsiasi afflizione. 5 Poiché, come abbondano in noi le sofferenze di Cristo, così per mezzo di Cristo abbonda pure la nostra consolazione. 6 Ora se siamo afflitti, ciò è per la vostra consolazione e salvezza; se siamo consolati, ciò è per la vostra consolazione e salvezza, che operano efficacemente nel sostenere le medesime sofferenze che patiamo anche noi. 7 La nostra speranza a vostro riguardo è salda, sapendo che, come siete partecipi delle sofferenze, così sarete anche partecipi della consolazione. 8 Perché non vogliamo, fratelli, che ignoriate la nostra afflizione che ci capitò in Asia, come siamo stati eccessivamente gravati al di là delle nostre forze, tanto da giungere a disperare della vita stessa. 9 Anzi avevamo già in noi stessi la sentenza di morte, affinché non ci confidassimo in noi stessi, ma in Dio che risuscita i morti, 10 il quale ci ha liberati e ci libera da un sì grande pericolo di morte, e nel quale speriamo che ci libererà ancora nell'avvenire, 11 mentre voi stessi vi unite a noi per aiutarci in preghiera, affinché siano rese grazie per noi da parte di molti, per il beneficio che ci sarà accordato tramite la preghiera di molte persone.

Motivi del ritardo della visita di Paolo a Corinto
12 Il nostro vanto infatti è questo: la testimonianza della nostra coscienza, che nel mondo e specialmente davanti a voi, ci siamo comportati con la semplicità e sincerità di Dio, non con sapienza carnale, ma con la grazia di Dio. 13 Perché non vi scriviamo altre cose, se non quelle che potete leggere o comprendere; e io spero che le comprenderete fino in fondo; 14 come in parte ci avete già compreso, che noi siamo il vostro vanto, così anche voi sarete il nostro nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo. 15 E con questa fiducia io volevo venire prima da voi affinché poteste avere un secondo beneficio, 16 e, passando da voi, andare in Macedonia, e poi di nuovo dalla Macedonia venire da voi e da voi essere accompagnato in Giudea. 17 Facendo dunque questa decisione, ho io agito con leggerezza? O le cose che io decido, le decido io secondo la carne, di modo che vi sia in me allo stesso tempo il sì, sì, e il no, no? 18 Ora, come è vero che Dio è fedele, la nostra parola verso di voi non è stata sì e no. 19 Perché il Figlio di Dio, Gesù Cristo, che è stato fra voi predicato da noi, cioè da me, da Silvano e da Timoteo, non è stato «sì» e «no», ma è stato «sì» in lui. 20 Poiché tutte le promesse di Dio hanno in lui il «sì» e l'«Amen», alla gloria di Dio per mezzo di noi. 21 Or colui che ci conferma assieme a voi in Cristo e ci ha unti è Dio, 22 il quale ci ha anche sigillati e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori. 23 Or io chiamo Dio come testimone sulla mia stessa vita che, per risparmiarvi, non sono ancora venuto a Corinto. 24 Non già che dominiamo sulla vostra fede, ma siamo collaboratori della vostra gioia, perché voi state saldi per fede.

2,1 Or io avevo determinato in me stesso di non venire di nuovo da voi con tristezza. 2 Perché se io vi rattristo, chi mi rallegrerà, se non colui stesso che sarà stato da me rattristato? 3 E vi ho scritto in quel modo affinché, alla mia venuta, non avessi tristezza da coloro che dovrebbero rallegrarmi, avendo fiducia in voi tutti che la mia gioia è quella di voi tutti. 4 Vi ho scritto infatti con molte lacrime e con grande afflizione e angoscia di cuore, non perché foste rattristati, ma perché conosciate il grandissimo amore che ho per voi. 5 E se qualcuno ha causato tristezza, non ha rattristato me, ma in parte, per non esagerare, voi tutti. 6 Basta a quel tale la punizione inflittagli dalla maggioranza, 7 ma ora, al contrario, dovreste piuttosto perdonarlo e consolarlo, perché talora quell'uomo non sia sommerso dalla troppa tristezza. 8 Vi prego perciò di confermargli il vostro amore, 9 perché vi ho anche scritto per questo, per sapere alla prova se siete ubbidienti in ogni cosa. 10 Or a chi voi perdonate qualche cosa, perdono anch'io, perché anch'io se ho perdonato qualcosa a chi ho perdonato, l'ho fatto per amor vostro davanti a Cristo, 11 affinché non siamo sopraffatti da Satana, perché noi non ignoriamo le sue macchinazioni. 12 Ora, quando giunsi a Troas per l'evangelo di Cristo e mi fu aperta una porta nel Signore, 13 non ebbi alcuna requie nel mio spirito, per non avervi trovato Tito, mio fratello: perciò congedandomi da loro, me ne andai in Macedonia.

Carattere e frutti del ministero di Paolo
14 Or sia ringraziato Dio, il quale ci fa sempre trionfare in Cristo e attraverso noi manifesta in ogni luogo il profumo della sua conoscenza. 15 Perché noi siamo per Dio il buon odore di Cristo fra quelli che sono salvati, e fra quelli che periscono; 16 per questi un odore di morte a morte, ma per quelli un odore di vita a vita. E chi è sufficiente a queste cose? 17 Noi non falsifichiamo infatti la parola di Dio come molti altri, ma parliamo in sincerità come da parte di Dio, davanti a Dio in Cristo.

3,1 Cominciamo di nuovo a raccomandare noi stessi? O abbiamo noi bisogno, come alcuni, di lettere di raccomandazione per voi o di raccomandazione da parte vostra? 2 Voi siete la nostra lettera, scritta nei nostri cuori, conosciuta e letta da tutti gli uomini, 3 essendo manifesto che voi siete una lettera di Cristo, che è il risultato del nostro ministero scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, e non su tavole di pietra, ma sulle tavole di un cuore di carne. 4 Or questa fiducia noi l'abbiamo per mezzo di Cristo presso Dio; 5 non già che da noi stessi siamo capaci di pensare alcuna cosa come proveniente da noi stessi, ma la nostra capacità viene da Dio, 6 il quale ci ha anche resi ministri idonei del nuovo patto, non della lettera, ma dello Spirito, poiché la lettera uccide, ma lo Spirito dà vita. 7 Or se il ministero della morte, che era scolpito in lettere su pietre, fu glorioso, tanto che i figli d'Israele non potevano fissare lo sguardo sul volto di Mosè, per la gloria del suo volto che però doveva essere annullata, 8 quanto più glorioso sarà il ministero dello Spirito? 9 Se infatti il ministero della condanna fu circondato di gloria, molto più abbonderà in gloria il ministero della giustizia. 10 Per cui, sotto questo aspetto anche ciò che fu reso glorioso non fu veramente glorioso, se messo a confronto con la più eccellente gloria. 11 Perché, se ciò che doveva essere annullato fu circondato di gloria, sarà molto più glorioso ciò che è duraturo. 12 Avendo dunque questa speranza, usiamo una grande franchezza nel parlare, 13 e non facciamo come Mosè, che si metteva un velo sul proprio volto, affinché i figli d'Israele non fissassero il loro sguardo sulla fine di ciò che doveva essere annullato. 14 Ma le loro menti sono diventate ottuse; infatti, nella lettura dell'antico patto lo stesso velo rimane senza essere rimosso, perché il velo viene annullato in Cristo. 15 Anzi fino ad oggi, quando si legge Mosè un velo rimane sul loro cuore. 16 Ma quando Israele si sarà convertito al Signore, il velo sarà rimosso. 17 Or il Signore è lo Spirito, e dov'è lo Spirito del Signore, vi è libertà. 18 E noi tutti, contemplando a faccia scoperta come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella stessa immagine di gloria in gloria, come per lo Spirito del Signore.

Gesù Cristo unico soggetto della predicazione
4,1 Perciò, avendo questo ministero per la misericordia che ci è stata fatta, non ci perdiamo d'animo. 2 Anzi abbiamo rinunziato ai sotterfugi della vergogna, non camminando con astuzia, né falsificando la parola di Dio, ma mediante la manifestazione della verità, raccomandando noi stessi alla coscienza di ogni uomo davanti a Dio. 3 Ma se il nostro evangelo è ancora velato, esso lo è per quelli che periscono, 4 nei quali il dio di questo secolo ha accecato le menti di quelli che non credono, affinché non risplenda loro la luce dell'evangelo della gloria di Cristo, che è l'immagine di Dio. 5 Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù, il Signore, e siamo vostri servi per amore di Gesù, 6 perché il Dio che disse: «Splenda la luce fra le tenebre», è lo stesso che ha fatto brillare il suo splendore nei nostri cuori per illuminarci nella conoscenza della gloria di Dio, che rifulge sul volto di Gesù Cristo. 7 Or noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché l'eccellenza di questa potenza sia di Dio e non da noi. 8 Noi siamo afflitti in ogni maniera, ma non ridotti agli estremi; perplessi, ma non disperati; 9 perseguitati, ma non abbandonati; abbattuti, ma non distrutti, 10 portando del continuo nel nostro corpo il morire del Signore Gesù, affinché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. 11 Noi che viviamo, infatti siamo del continuo esposti alla morte per Gesù, affinché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale. 12 Cosicché in noi opera la morte, ma in voi la vita. 13 Ma pure, avendo noi lo stesso spirito di fede, come sta scritto: «Io ho creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo e perciò parliamo, 14 sapendo che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi per mezzo di Gesù e ci farà comparire con voi. 15 Tutte queste cose infatti sono per voi, affinché la grazia, raggiungendo un numero sempre maggiore di persone, produca ringraziamento per abbondare alla gloria di Dio.

Morte, vita e giudizio
16 Perciò noi non ci perdiamo d'animo; ma, anche se il nostro uomo esteriore va in rovina, pure quello interiore si rinnova di giorno in giorno. 17 Infatti la nostra leggera afflizione, che è solo per un momento, produce per noi uno smisurato, eccellente peso eterno di gloria; 18 mentre abbiamo lo sguardo fisso non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono, poiché le cose che si vedono sono solo per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.

5,1 Sappiamo infatti che se questa tenda, che è la nostra abitazione terrena, viene disfatta, noi abbiamo da parte di Dio un edificio, un'abitazione non fatta da mano d'uomo eterna nei cieli. 2 Poiché in questa tenda noi gemiamo, desiderando di essere rivestiti della nostra abitazione celeste, 3 se pure saremo trovati vestiti e non nudi. 4 Noi infatti che siamo in questa tenda gemiamo, essendo aggravati, e perciò non desideriamo già di essere spogliati ma rivestiti, affinché ciò che è mortale sia assorbito dalla vita. 5 Or colui che ci ha formati proprio per questo è Dio, il quale ci ha anche dato la caparra dello Spirito. 6 Noi dunque abbiamo sempre fiducia e sappiamo che mentre dimoriamo nel corpo, siamo lontani dal Signore. 7 Camminiamo infatti per fede, e non per visione. 8 Ma siamo fiduciosi e abbiamo molto più caro di partire dal corpo e andare ad abitare con il Signore. 9 Perciò ci studiamo di essergli graditi, sia che abitiamo nel corpo, sia che partiamo da esso. 10 Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione delle cose fatte nel corpo in base a ciò che ha fatto, sia in bene che in male.

Il ministero della riconciliazione
11 Conoscendo dunque il timore del Signore, persuadiamo gli uomini, e siamo conosciuti da Dio; or io spero di essere conosciuto anche dalle vostre coscienze. 12 Perché non ci raccomandiamo di nuovo a voi, ma vi diamo l'opportunità di essere orgogliosi di noi, affinché possiate rispondere a coloro che si gloriano nell'apparenza e non nel cuore. 13 Infatti se siamo fuori di senno, lo siamo per Dio, e se siamo di buon senno, lo siamo per voi. 14 Poiché l'amore di Cristo ci costringe, essendo giunti alla conclusione che, se uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti; 15 e che egli è morto per tutti, affinché quelli che vivono, non vivano più d'ora in avanti per sé stessi, ma per colui che è morto ed è risuscitato per loro. 16 Perciò d'ora in avanti noi non conosciamo nessuno secondo la carne; e anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora però non lo conosciamo più così. 17 Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, tutte le cose sono diventate nuove. 18 Ora tutte le cose sono da Dio, che ci ha riconciliati a sé per mezzo di Gesù Cristo e ha dato a noi il ministero della riconciliazione, 19 poiché Dio ha riconciliato il mondo con sé in Cristo, non imputando agli uomini i loro falli, ed ha posto in noi la parola della riconciliazione. 20 Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; e noi vi esortiamo per amore di Cristo: Siate riconciliati con Dio. 21 Poiché egli ha fatto essere peccato per noi colui che non ha conosciuto peccato, affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in lui.

Abnegazione di Paolo nel suo ministero
6,1 Ora, essendo suoi collaboratori, vi esortiamo a non ricevere invano la grazia di Dio, 2 perché egli dice: «Io ti ho esaudito nel tempo accettevole e ti ho soccorso nel giorno della salvezza». Ecco ora il tempo accettevole, ecco ora il giorno della salvezza. 3 Noi non diamo alcun motivo di scandalo in nessuna cosa, affinché non sia vituperato il ministero; 4 ma in ogni cosa raccomandiamo noi stessi come ministri di Dio nelle molte sofferenze, nelle afflizioni, nelle necessità, nelle distrette, 5 nelle battiture, nelle prigionie, nelle sedizioni, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni, 6 con purità, con conoscenza, con pazienza, con benignità, con lo Spirito Santo, con amore non finto, 7 con la parola di verità, con la potenza di Dio, con le armi della giustizia a destra ed a sinistra, 8 nella gloria e nel disonore, nella buona e nella cattiva fama; 9 come seduttori, eppure veraci; come sconosciuti, eppure riconosciuti; come morenti, eppure ecco viviamo; come castigati, ma pure non messi a morte; 10 come contristati, eppure sempre allegri; come poveri eppure arricchendo molti; come non avendo nulla, eppure possedendo tutto.

Urgenti esortazioni a santità
11 La nostra bocca vi ha parlato apertamente, o Corinzi, il nostro cuore si è allargato. 12 Voi non state allo stretto in noi, ma è nei vostri cuori che siete allo stretto. 13 Ora in contraccambio, parlo come a figli, allargate il cuore. 14 Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo diverso, perché quale relazione c'è tra la giustizia e l'iniquità? E quale comunione c'è tra la luce e le tenebre? 15 E quale armonia c'è fra Cristo e Belial? O che parte ha il fedele con l'infedele? 16 E quale accordo c'è tra il tempio di Dio e gli idoli? Poiché voi siete il tempio del Dio vivente, come Dio disse: «Io abiterò in mezzo a loro, e camminerò fra loro; e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo». 17 Perciò «uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d'immondo, ed io vi accoglierò, 18 e sarò come un padre per voi, e voi sarete per me come figli e figlie, dice il Signore Onnipotente».

7,1 Avendo dunque queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio.

Gioia di Paolo per la venuta di Tito, e i buoni effetti della sua prima epistola
2 Accoglieteci; noi non abbiamo fatto torto ad alcuno, non abbiamo corrotto alcuno, non abbiamo frodato alcuno. 3 Io non lo dico a vostra condanna, perché vi ho già detto prima che voi siete nei nostri cuori, per morire insieme e vivere insieme. 4 Io uso una grande franchezza con voi e ho molto di che gloriarmi di voi; sono ripieno di consolazione e sovrabbondo di gioia in mezzo a tutta la nostra afflizione. 5 Da quando infatti siamo arrivati in Macedonia, la nostra carne non ha avuto requie alcuna, ma siamo stati afflitti in ogni maniera: combattimenti di fuori, paure di dentro. 6 Ma Dio, che consola gli afflitti, ci ha consolati con la venuta di Tito, 7 e non solo con la sua venuta, ma anche con la consolazione da lui ricevuta tra di voi; egli ci ha riferito della vostra grande affezione, del vostro pianto e del vostro zelo per me, per cui mi sono ancor più rallegrato, 8 perché, anche se vi ho contristato con quell'epistola, ora non me ne dispiace anche se mi è dispiaciuto, poiché vedo che quell'epistola, quantunque per breve tempo, vi ha rattristati. 9 Ora mi rallegro, non perché siete stati rattristati, ma perché siete stati rattristati a ravvedimento, poiché siete stati rattristati secondo Dio, affinché in nessuna cosa aveste a ricevere alcun danno da parte nostra. 10 La tristezza secondo Dio infatti produce ravvedimento a salvezza, che non ha rimpianto; ma la tristezza del mondo produce la morte. 11 Infatti, ecco quanta premura ha prodotto in voi l'essere stati rattristati secondo Dio, anzi quale scuse, quale sdegno, quale timore, quale grande affezione, quale zelo, quale soddisfazione! In ogni maniera voi avete dimostrato che siete puri in quest'affare. 12 Anche se vi ho scritto, non l'ho fatto né per colui che ha fatto l'offesa né per colui che l'ha ricevuta, ma affinché la nostra premura per voi fosse manifestata in mezzo a voi davanti a Dio. 13 Perciò noi siamo stati consolati a motivo della vostra consolazione e ci siamo tanto più rallegrati per la gioia di Tito, perché il suo spirito è stato ricreato da voi tutti. 14 Per questo se in qualche cosa mi sono gloriato di voi con lui, non sono stato confuso ma, come vi abbiamo detto tutte le cose in verità, così anche ciò di cui ci eravamo gloriati con Tito è risultato verità. 15 Ed egli ha un grande affetto per voi, ricordandosi dell'ubbidienza di voi tutti e del come l'avete ricevuto con timore e tremore. 16 Io mi rallegro dunque che in ogni cosa mi posso confidare in voi.

La colletta per i cristiani poveri della Giudea
8,1 Ora, fratelli, vi facciamo conoscere la grazia di Dio, che è stata data alle chiese della Macedonia, 2 e cioè, che in mezzo a molte prove di afflizione, l'abbondanza della loro gioia e la loro estrema povertà hanno abbondato nelle ricchezze della loro liberalità. 3 Poiché io rendo testimonianza che essi hanno dato volentieri, secondo le loro possibilità e anche al di là dei loro mezzi, 4 pregandoci con molta insistenza di accettare il dono e di partecipare a questa sovvenzione per i santi. 5 E non solo hanno fatto come speravamo, ma si sono dati prima al Signore e poi a noi per la volontà di Dio. 6 Così abbiamo esortato Tito che, come ha iniziato quest'opera di grazia fra di voi, così la porti a compimento. 7 Ma come abbondate in ogni cosa, nella fede, nella parola e nella conoscenza, in ogni premura e nel vostro amore verso di noi, cercate di abbondare anche in quest'opera di grazia. 8 Non lo dico per darvi un comando, ma per la sollecitudine degli altri e per mettere alla prova la schiettezza del vostro amore. 9 Voi conoscete infatti la grazia del Signor nostro Gesù Cristo il quale, essendo ricco, si è fatto povero per voi, affinché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà. 10 A questo riguardo vi do un consiglio, perché questo è utile a voi, che fin dall'anno scorso non solo cominciaste a fare, ma anche a volere. 11 Ora compite anche il fare affinché, come vi è stata la prontezza del volere, così vi sia pure il compimento secondo le vostre possibilità. 12 Se infatti c'è la prontezza d'animo, uno è accettevole secondo quello che ha e non secondo ciò che non ha. 13 Però non si vuole mettere sotto pressione voi per dar sollievo agli altri, 14 ma solo seguire un criterio di uguaglianza; che al presente la vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza, affinché anche la loro abbondanza sia impiegata a supplire alla vostra indigenza, perché vi sia uguaglianza, 15 secondo quel che sta scritto: «Chi ne aveva raccolto molto, non ne ebbe di più, e chi poco, non ne ebbe di meno». 16 Ora ringraziato sia Dio, che ha messo nel cuore di Tito la stessa sollecitudine per voi, 17 poiché non solo egli accettò l'esortazione, ma si mise in cammino per venire da voi, spontaneamente e con grande diligenza. 18 Con lui abbiamo mandato il fratello, la cui lode nella predicazione dell'evangelo si è sparsa in tutte le chiese, 19 e non solo questo, ma è anche stato scelto dalle chiese per essere nostro compagno di viaggio con questo dono che noi amministriamo alla gloria del Signore stesso, come dimostrazione della prontezza del vostro animo, 20 evitando questo: che nessuno ci biasimi in questo generoso dono che è da noi amministrato, 21 avendo cura di agire bene non solo davanti al Signore, ma anche davanti agli uomini. 22 Or noi abbiamo mandato con loro il nostro fratello, che abbiamo provato spesse volte in molte cose e trovato essere zelante, ma ora è ancora più zelante per la grande fiducia che ha in voi. 23 Quanto a Tito, egli è mio collaboratore e compagno d'opera in mezzo a voi; quanto ai fratelli, essi sono apostoli delle chiese, gloria di Cristo. 24 Date dunque loro la prova del vostro amore e della ragione per cui ci gloriamo di voi anche davanti alle chiese.

9,1 Riguardo poi alla sovvenzione a favore dei santi, mi è superfluo scrivervi, 2 poiché conosco la prontezza dell'animo vostro, per la quale mi glorio di voi presso i Macedoni, dicendo che l'Acaia è pronta fin dall'anno scorso; e lo zelo da parte vostra ne ha stimolati molti. 3 Or ho mandato questi fratelli, perché il nostro vanto per voi non risulti vano a questo riguardo affinché, come dicevo, siate pronti, 4 perché, se dovessero venire con me dei Macedoni e vi trovassero impreparati, noi (per non dire voi) saremmo svergognati in questa nostra ferma fiducia e vanto. 5 Perciò ho ritenuto necessario esortare i fratelli di venire da voi prima del tempo, per far preparare in anticipo la vostra offerta precedentemente promessa, perché essa sia pronta come dono di generosità e non di avarizia. 6 Or questo dico: Chi semina scarsamente mieterà altresì scarsamente; e chi semina generosamente mieterà altresì abbondantemente. 7 Ciascuno faccia come ha deliberato nel suo cuore, non di malavoglia né per forza, perché Dio ama un donatore allegro.

Riveduta 2020:

2Corinzi 1,1-9,7

Indirizzo e saluti
1,1 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per la volontà di Dio, e il fratello Timoteo, alla chiesa di Dio che è in Corinto, con tutti i santi che sono in tutta l'Acaia, 2 grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.

Sofferenze e conforto di Paolo
3 Benedetto sia Dio, il Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre delle misericordie e Dio di ogni consolazione, 4 il quale ci consola in ogni nostra afflizione, affinché, mediante la consolazione con la quale siamo noi stessi da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione. 5 Perché, come abbondano in noi le sofferenze di Cristo, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione. 6 Perciò, se siamo afflitti, è per la vostra consolazione e salvezza e, se siamo consolati, è per la vostra consolazione, la quale opera efficacemente nel rendervi capaci di sopportare le stesse sofferenze che anche noi patiamo. 7 E la nostra speranza nei vostri riguardi è ferma, sapendo che come siete partecipi delle sofferenze siete anche partecipi della consolazione.
8 Poiché, fratelli, non vogliamo che ignoriate, circa l'afflizione che ci colse in Asia, che siamo stati oltremodo aggravati, al di là delle nostre forze, tanto che stavamo in gran dubbio anche della vita. 9 Anzi avevamo già noi stessi pronunciata la nostra sentenza di morte, affinché non confidassimo in noi stessi, ma in Dio che risuscita i morti, 10 il quale ci ha liberati e ci libererà da un così gran pericolo di morte e nel quale abbiamo la speranza che ci libererà ancora, 11 aiutandoci anche voi con la preghiera, affinché per il favore ottenuto per mezzo di tante persone, siano rese grazie per noi da molti.

La testimonianza della coscienza
12 Questo, infatti, è il nostro vanto: la testimonianza della nostra coscienza, che ci siamo condotti nel mondo, e più che mai verso voi, con santità e sincerità di Dio, non con sapienza carnale, ma con la grazia di Dio. 13 Poiché non vi scriviamo altro se non quello che leggete e comprendete; 14 e spero che sino alla fine comprenderete, come in parte avete già compreso, che noi siamo il vostro vanto, come anche voi sarete il nostro nel giorno del nostro Signore Gesù.

Le ragioni per cui Paolo cambia i suoi programmi di viaggio
15 Con questa fiducia, per procurarvi un duplice beneficio, io volevo venire prima da voi 16 e, passando da voi, volevo andare in Macedonia, poi dalla Macedonia venire di nuovo a voi e voi mi avreste fatto proseguire per la Giudea. 17 Prendendo dunque questa decisione ho agito con leggerezza? Ovvero, le cose che decido, le decido secondo la carne, così che un momento io dica “Sì, sì” e l'altro “No, no?” 18 Ora, com'è vero che Dio è fedele, la parola che vi abbiamo rivolta non è “sì” e “no”. 19 Perché il Figlio di Dio, Cristo Gesù, che è stato da noi predicato fra voi, cioè da me, da Silvano e da Timoteo, non è stato “sì” e “no”, ma è “sì” in lui. 20 Poiché quante sono le promesse di Dio, tutte hanno in lui il loro “sì”, perciò pure per mezzo di lui si pronuncia l'Amen alla gloria di Dio, in grazia del nostro ministerio. 21 Ora colui che con voi ci rende fermi in Cristo e che ci ha unti è Dio, 22 il quale ci ha pure segnati con il proprio sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori.
23 Ora io chiamo Dio a testimone sull'anima mia che è per risparmiarvi che io non sono più venuto a Corinto. 24 Non signoreggiamo sulla vostra fede, ma siamo collaboratori della vostra gioia, poiché nella fede voi state saldi.

2,1 Avevo infatti deciso in me stesso di non venire a rattristarvi una seconda volta. 2 Perché, se io vi rattristo, chi sarà dunque colui che mi rallegrerà, se non colui che sarà stato da me rattristato? 3 E vi ho scritto a quel modo affinché, al mio arrivo, io non abbia tristezza da coloro dai quali dovrei avere gioia, avendo di voi tutti fiducia che la mia gioia è la gioia di tutti voi. 4 Poiché in grande afflizione e in angoscia di cuore vi scrissi con molte lacrime, non già per rattristarvi, ma per farvi conoscere l'amore grandissimo che nutro per voi.

Perdono per il peccatore
5 Ora, se qualcuno ha causato tristezza, egli non ha rattristato me, ma, in parte, per non esagerare, voi tutti. 6 Basta a quel tale la punizione inflittagli dalla maggioranza 7 e quindi ora, al contrario, dovreste piuttosto perdonarlo e confortarlo, perché non abbia a essere sopraffatto da troppa tristezza. 8 Perciò vi prego di confermargli il vostro amore, 9 poiché anche per questo vi ho scritto: per mettervi alla prova e vedere se siete ubbidienti in ogni cosa. 10 A chi voi perdonate qualcosa, perdono anch'io, poiché anch'io quello che ho perdonato, se ho perdonato qualcosa, l'ho fatto per amor vostro, davanti a Cristo, 11 affinché non siamo raggirati da Satana, poiché non ignoriamo le sue macchinazioni.
12 Giunto a Troas per l'evangelo di Cristo ed essendomi aperta una porta nel Signore, 13 non ebbi pace nel mio spirito perché non vi trovai Tito, mio fratello; così, congedatomi da loro, partii per la Macedonia.

Trionfanti in Cristo
14 Ma grazie siano rese a Dio che sempre ci fa trionfare in Cristo e che per mezzo nostro spande dappertutto il profumo della sua conoscenza. 15 Poiché noi siamo dinanzi a Dio il profumo di Cristo fra quelli che sono sulla via della salvezza e fra quelli che sono sulla via della perdizione; 16 a questi, un odore di morte che conduce a morte; a quelli, un odore di vita che conduce a vita. E chi è sufficiente a queste cose? 17 Poiché noi non siamo come quei molti che falsificano la parola di Dio, ma parliamo mossi da sincerità, da parte di Dio, in presenza di Dio, in Cristo.

Ministerio del nuovo patto superiore a quello della Legge
3,1 Cominciamo di nuovo a raccomandare noi stessi? O abbiamo bisogno, come alcuni, di lettere di raccomandazione presso di voi o da voi? 2 Siete voi la nostra lettera, scritta nei nostri cuori, conosciuta e letta da tutti gli uomini, 3 essendo manifesto che voi siete una lettera di Cristo, scritta mediante il nostro ministerio, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma su tavole che sono cuori di carne. 4 Una simile fiducia noi l'abbiamo per mezzo di Cristo presso Dio. 5 Non già che siamo da noi stessi capaci di pensare alcun che, come se venisse da noi, ma la nostra capacità viene da Dio, 6 che ci ha anche resi capaci di essere ministri di un nuovo patto, non di lettera, ma di Spirito, perché la lettera uccide, ma lo Spirito vivifica. 7 Ora, se il ministerio della morte, scolpito in lettere su pietre, fu circondato di gloria, al punto che i figli d'Israele non potevano fissare lo sguardo nel volto di Mosè a motivo della gloria, che pur svaniva, del volto di lui, 8 quanto più sarà glorioso il ministerio dello Spirito? 9 Se, infatti, il ministerio della condanna fu con gloria, molto più abbonda in gloria il ministerio della giustizia. 10 Anzi, quello che nel primo fu reso glorioso, non fu reso veramente glorioso, quando lo si confronti con la gloria tanto superiore del secondo, 11 perché, se ciò che doveva sparire fu circondato di gloria, molto più glorioso sarà ciò che deve durare.
12 Avendo dunque una tale speranza, noi usiamo grande franchezza 13 e non facciamo come Mosè, che si metteva un velo sulla faccia, perché i figli d'Israele non fissassero lo sguardo sulla fine di ciò che doveva sparire. 14 Ma le loro menti furono rese ottuse; infatti, sino al giorno d'oggi, quando fanno la lettura dell'antico patto, lo stesso velo rimane, senza essere rimosso, perché è in Cristo che esso è tolto via. 15 Ma fino a oggi, quando si legge Mosè, un velo rimane steso sul loro cuore; 16 quando però si saranno convertiti al Signore, il velo sarà rimosso. 17 Ora, il Signore è lo Spirito e dov'è lo Spirito del Signore, lì c'è libertà. 18 E noi tutti, contemplando a viso scoperto, come in uno specchio, la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo il Signore, che è lo Spirito.

La luce dell'evangelo della gloria di Cristo
4,1 Perciò, avendo questo ministerio in virtù della misericordia che ci è stata fatta, noi non veniamo meno nell'animo, 2 ma abbiamo rifiutato le cose nascoste e vergognose, non procedendo con astuzia né falsificando la parola di Dio, ma mediante la manifestazione della verità raccomandiamo noi stessi alla coscienza di ogni uomo davanti a Dio. 3 E, se il nostro vangelo è ancora velato, è velato per quelli che sono sulla via della perdizione, 4 per gli increduli, dei quali il dio di questo mondo ha accecato le menti, affinché la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l'immagine di Dio, non risplenda loro. 5 Poiché noi non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù quale Signore e quanto a noi ci dichiariamo vostri servitori per amore di Gesù, 6 perché il Dio che disse: “Splenda la luce fra le tenebre” è quello che risplendé nei nostri cuori, affinché noi facessimo brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo.

Il tesoro nei vasi di terra
7 Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché l'eccellenza di questa potenza sia di Dio e non da noi. 8 Noi siamo tribolati in ogni maniera, ma non ridotti all'estremo; perplessi, ma non disperati; 9 perseguitati, ma non abbandonati; atterrati, ma non uccisi; 10 portiamo sempre nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo, 11 poiché noi che viviamo, siamo sempre esposti alla morte per amor di Gesù, affinché anche la vita di Gesù sia manifestata nella nostra carne mortale.
12 Di modo che la morte opera in noi, ma la vita in voi. 13 Siccome abbiamo lo stesso spirito di fede, che è in quella parola della Scrittura: “Ho creduto, perciò ho parlato”, anche noi crediamo e perciò parliamo, 14 sapendo che colui che risuscitò il Signore Gesù risusciterà anche noi con Gesù e ci farà comparire con voi alla sua presenza. 15 Poiché tutte queste cose avvengono per voi, affinché la grazia abbondi e faccia sì che sovrabbondi per mezzo di un gran numero di persone il ringraziamento alla gloria di Dio.

Sofferenze temporanee e gloria futura
16 Perciò noi non veniamo meno nell'animo ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno. 17 Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, 18 mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono, poiché le cose che si vedono sono solo per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.

5,1 Noi sappiamo infatti che, se questa tenda che è la nostra dimora terrena viene disfatta, noi abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d'uomo, eterna nei cieli. 2 Poiché in questa tenda noi gemiamo, bramando di essere rivestiti della nostra abitazione che è celeste, 3 se pure saremo trovati vestiti e non nudi. 4 Poiché noi che stiamo in questa tenda gemiamo, aggravati, e perciò desideriamo non già di essere spogliati, ma di essere rivestiti, affinché ciò che è mortale sia assorbito dalla vita. 5 Ora colui che ci ha formati per questo è Dio, il quale ci ha dato la caparra dello Spirito.
6 Noi siamo dunque sempre pieni di fiducia e sappiamo che, mentre abitiamo nel corpo, siamo assenti dal Signore, 7 poiché camminiamo per fede e non per visione, 8 ma siamo pieni di fiducia e preferiamo piuttosto partire dal corpo e abitare con il Signore. 9 Per questo ci sforziamo di essergli graditi, sia che abitiamo nel corpo, sia che ne partiamo. 10 Poiché dobbiamo tutti comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione delle cose fatte quando era nel corpo, secondo ciò che ha compiuto, sia in bene sia in male.

Il ministerio della riconciliazione
11 Sapendo dunque il timore che si deve avere del Signore, noi persuadiamo gli uomini; e Dio ci conosce a fondo e spero che nelle vostre coscienze anche voi ci conosciate. 12 Non ci raccomandiamo di nuovo a voi, ma vi diamo l'occasione di gloriarvi di noi, affinché abbiate di che rispondere a quelli che si gloriano di ciò che è apparenza e non di ciò che è nel cuore. 13 Perché, se siamo fuori di senno, lo siamo per Dio e, se siamo di buon senno, lo siamo per voi; 14 infatti l'amore di Cristo ci costringe, perché siamo giunti a questa conclusione: che uno solo morì per tutti, quindi tutti morirono, 15 e che egli morì per tutti, affinché quelli che vivono non vivano più per loro stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro. 16 Quindi, da ora in poi, noi non conosciamo più alcuno secondo la carne e, se anche abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora però non lo conosciamo più così. 17 Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove. 18 E tutto questo viene da Dio che ci ha riconciliati con sé per mezzo di Cristo e ha dato a noi il ministerio della riconciliazione; 19 infatti Dio riconciliava con sé il mondo in Cristo non imputando agli uomini le loro colpe e ha posto in noi la parola della riconciliazione. 20 Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; vi supplichiamo nel nome di Cristo: siate riconciliati con Dio. 21 Colui che non ha conosciuto peccato, egli l'ha fatto essere peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui.

6,1 Come collaboratori di Dio, vi esortiamo a non ricevere la grazia di Dio invano, 2 poiché egli dice:
Ti ho esaudito nel tempo favorevole, e ti ho soccorso nel giorno della salvezza”.
Eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza!

Integrità e fedeltà di Paolo nel ministerio
3 Noi non diamo motivo di scandalo in cosa alcuna, affinché il ministerio non sia biasimato, 4 ma in ogni cosa ci raccomandiamo come ministri di Dio per una grande costanza, per afflizioni, necessità, angustie, 5 percosse, prigionie, sommosse, fatiche, veglie, digiuni, 6 per purezza, conoscenza, longanimità, benignità, per lo Spirito Santo, per amore non finto, 7 per la parola di verità, per la potenza di Dio, per le armi di giustizia a destra e a sinistra, 8 in mezzo alla gloria e all'umiliazione, nella buona e nella cattiva fama; considerati come impostori, eppure sinceri; 9 sconosciuti, eppur ben conosciuti; moribondi, eppur eccoci viventi; castigati, eppur non messi a morte; 10 contristati, eppur sempre allegri; poveri, eppure arricchendo molti; non avendo nulla, eppure possedendo ogni cosa!

L'apostolo esorta alla santificazione
11 La nostra bocca vi ha parlato apertamente, o Corinzi; il nostro cuore si è allargato. 12 Voi non siete allo stretto in noi, ma è il vostro cuore che si è ristretto. 13 Ora, per renderci il contraccambio (parlo come a figli), allargate il cuore anche voi! 14 Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; infatti che rapporto c'è tra la giustizia e l'iniquità? O quale comunione fra la luce e le tenebre? 15 E quale armonia fra Cristo e Beliar? O quale relazione c'è tra il fedele e l'infedele? 16 E quale accordo fra il tempio di Dio e gli idoli? Poiché noi siamo il tempio del Dio vivente, come disse Dio:
Io abiterò in mezzo a loro e camminerò fra loro; e sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo”. 17 “Perciò uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d'impuro; e io vi accoglierò”, 18 e “Vi sarò per Padre e voi mi sarete come figli e figlie, dice il Signore onnipotente”.

7,1 Poiché dunque abbiamo queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio.

Gioia nell'afflizione
2 Fateci posto nei vostri cuori! Noi non abbiamo fatto torto a nessuno, non abbiamo rovinato nessuno, non abbiamo sfruttato nessuno. 3 Non lo dico per condannarvi, perché ho già detto prima che voi siete nei nostri cuori per la morte e per la vita. 4 Grande è la franchezza che uso con voi; molto ho da vantarmi di voi; sono ripieno di consolazione e trabocco di gioia in tutta la nostra afflizione. 5 Poiché, anche dopo che fummo giunti in Macedonia, la nostra carne non ha avuto requie alcuna, ma siamo stati afflitti in ogni maniera; combattimenti di fuori, timori di dentro. 6 Ma Dio, che consola gli abbattuti, ci consolò con la venuta di Tito 7 e non soltanto con la venuta di lui, ma anche con la consolazione da lui provata a vostro riguardo. Egli ci ha raccontato il vostro vivo desiderio di vedermi, il vostro pianto, il vostro zelo per me; così mi sono più che mai rallegrato. 8 Anche se vi ho rattristato con la mia lettera, non me ne rincresce e, se ne ho provato dispiacere - poiché vedo che quella lettera, anche se soltanto per breve tempo, vi ha rattristati - 9 ora mi rallegro, non perché siete stati rattristati, ma perché siete stati rattristati a ravvedimento, poiché siete stati rattristati secondo Dio, in modo che non aveste a ricevere alcun danno da noi. 10 Poiché la tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che porta alla salvezza e del quale non c'è mai da pentirsi, ma la tristezza del mondo produce la morte. 11 Infatti, ecco quanta premura ha prodotto in voi questo essere stati rattristati secondo Dio; anzi, quanta giustificazione, quanto sdegno, quanto timore, quanto desiderio, quanto zelo, qual punizione! In ogni maniera avete dimostrato di essere puri in questo affare.
12 Sebbene dunque io vi abbia scritto, non è a motivo di chi ha fatto l'ingiuria né a motivo di chi l'ha patita, ma perché la premura che avete per noi fosse manifestata presso di voi davanti a Dio. 13 Perciò siamo stati consolati e oltre a questa nostra consolazione ci siamo più che mai rallegrati per la gioia di Tito, perché il suo spirito è stato ricreato da voi tutti. 14 Anche se in qualcosa mi sono vantato di voi con lui, non ne sono stato svergognato, ma come tutto ciò che vi abbiamo detto era verità, così anche il nostro vanto di voi con Tito è risultato verità. 15 E il suo affetto per voi è più che mai abbondante, perché ricorda l'ubbidienza di voi tutti e come l'avete ricevuto con timore e tremore. 16 Io mi rallegro che in ogni cosa posso avere fiducia in voi.

La colletta per i cristiani poveri della Giudea
8,1 Ora, fratelli, vogliamo farvi sapere della grazia di Dio concessa alle chiese di Macedonia. 2 In mezzo alle molte afflizioni con le quali esse sono provate, l'abbondanza della loro gioia e la loro estrema povertà hanno abbondato nelle ricchezze della loro generosità. 3 Poiché, io ne rendo testimonianza, secondo le loro possibilità, anzi al di là delle loro possibilità, hanno dato volenterosi, 4 chiedendoci con molta insistenza la grazia di contribuire a questa sovvenzione destinata ai santi. 5 E l'hanno fatto non solo come avevamo sperato, ma prima si sono dati loro stessi al Signore e poi a noi, per la volontà di Dio.
6 Così, noi abbiamo esortato Tito che, come l'ha già cominciata, così porti a compimento fra voi anche quest'opera di grazia. 7 Ma, siccome abbondate in ogni cosa, in fede, in parola, in conoscenza, in ogni zelo e nell'amore che avete per noi, vedete di abbondare anche in quest'opera di grazia. 8 Non lo dico per darvi un ordine, ma per mettere alla prova, con l'esempio dell'altrui premura, anche la sincerità del vostro amore. 9 Perché voi conoscete la grazia del nostro Signore Gesù Cristo il quale, essendo ricco, si è fatto povero per amor vostro, affinché, mediante la sua povertà, voi poteste diventare ricchi. 10 E a tal proposito vi do un consiglio a vostro vantaggio, a voi i quali fin dall'anno passato avete per primi cominciato non soltanto a fare ma anche a volere: 11 portate ora a compimento anche il fare; come ci fu la prontezza del volere, così ci sia anche il compiere secondo i vostri mezzi. 12 Poiché, se c'è la prontezza d'animo, essa è gradita in ragione di quello che uno ha e non di quello che non ha. 13 Poiché questo non si fa per recare sollievo ad altri e aggravio a voi, ma per principio di uguaglianza; 14 nelle attuali circostanze, la vostra abbondanza serve a supplire al loro bisogno, perché la loro abbondanza supplisca altresì al vostro bisogno, affinché ci sia uguaglianza, secondo quel che è scritto: 15 “Chi aveva raccolto molto non ne ebbe in eccesso, e chi aveva raccolto poco, non ne ebbe mancanza”.
16 Ringraziato sia Dio che ha messo in cuore a Tito lo stesso zelo per voi, 17 poiché non soltanto egli ha accettato la nostra esortazione, ma mosso da zelo anche maggiore si è spontaneamente messo in cammino per venire da voi. 18 Con lui abbiamo mandato questo fratello, la cui lode nella predicazione dell'evangelo è sparsa per tutte le chiese; 19 non solo, ma egli è stato anche scelto dalle chiese a viaggiare con noi per quest'opera di grazia, da noi amministrata per la gloria del Signore stesso e per dimostrare la prontezza dell'animo nostro. 20 Evitiamo così che qualcuno abbia a biasimarci circa quest'abbondante colletta che è da noi amministrata, 21 perché ci preoccupiamo di agire onestamente non soltanto davanti al Signore, ma anche di fronte agli uomini. 22 E con loro abbiamo mandato quel nostro fratello del quale spesse volte e in molte cose abbiamo sperimentato lo zelo e che ora è più zelante che mai per la gran fiducia che ha in voi. 23 Quanto a Tito, egli è mio compagno e collaboratore in mezzo a voi; quanto ai nostri fratelli, essi sono gli inviati delle chiese e gloria di Cristo. 24 Date loro dunque, in presenza delle chiese, la prova del vostro amore e mostrate loro che abbiamo ragione di gloriarci di voi.

9,1 Quanto alla sovvenzione destinata ai santi, è superfluo che io ve ne scriva, 2 perché conosco la prontezza dell'animo vostro, per la quale mi vanto di voi presso i Macedoni, dicendo che l'Acaia è pronta fin dall'anno passato, e il vostro zelo ne ha stimolati moltissimi. 3 Ma ho mandato i fratelli affinché il nostro vantarci di voi non risulti vano a questo riguardo; affinché, come dicevo, siate pronti, 4 perché, se venissero con me dei Macedoni e vi trovassero impreparati, noi (per non dire voi) saremmo svergognati per questa nostra fiducia. 5 Perciò ho reputato necessario esortare i fratelli a venire da voi prima di me e preparare la vostra offerta già promessa, affinché sia pronta come atto di generosità e non di avarizia.
6 Ora dico questo: chi semina scarsamente mieterà altresì scarsamente e chi semina liberalmente mieterà altresì liberalmente. 7 Dia ciascuno come ha deliberato in cuor suo, non di mala voglia né per forza, perché Dio ama un donatore allegro.

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