C.E.I.:

2Cronache 19-31

19,1 Giòsafat, re di Giuda, tornò in pace a casa in Gerusalemme.
2 Il veggente Ieu, figlio di Canàni, gli andò incontro e disse a Giòsafat: «Si doveva forse recare aiuto a un empio? Potevi dunque amare coloro che odiano il Signore? Per questo lo sdegno del Signore è contro di te. 3 Tuttavia in te si sono trovate cose buone, perché hai bruciato i pali sacri nella regione e hai rivolto il tuo cuore alla ricerca di Dio».
4 Giòsafat, dopo un soggiorno in Gerusalemme, si recò di nuovo fra il suo popolo da Bersabea alle montagne di Efraim, riportandolo al Signore, Dio dei loro padri. 5 Egli stabilì giudici nella regione, in tutte le fortezze di Giuda, città per città. 6 Ai giudici egli raccomandò: «Guardate a quello che fate, perché non giudicate per gli uomini, ma per il Signore, il quale sarà con voi quando pronunzierete la sentenza. 7 Ora il timore del Signore sia con voi; nell'agire badate che nel Signore nostro Dio non c'è nessuna iniquità; egli non ha preferenze personali né accetta doni».
8 Anche in Gerusalemme Giòsafat costituì alcuni leviti, sacerdoti e capifamiglia di Israele, per dirimere le questioni degli abitanti di Gerusalemme. 9 Egli comandò loro: «Voi agirete nel timore del Signore, con fedeltà e con cuore integro. 10 Su ogni causa che vi verrà presentata da parte dei vostri fratelli che abitano nelle loro città - si tratti di omicidio o di una questione che riguarda la legge o un comando, gli statuti o i decreti - istruiteli in modo che non si rendano colpevoli davanti al Signore e il suo sdegno non si riversi su di voi e sui vostri fratelli. Agite così e non diventerete colpevoli. 11 Ecco Amaria sommo sacerdote vi guiderà in ogni questione religiosa, mentre Zebadia figlio di Ismaele, capo della casa di Giuda, vi guiderà in ogni questione che riguarda il re; in qualità di scribi sono a vostra disposizioni i leviti. Coraggio, mettetevi al lavoro. Il Signore sarà con il buono».

20,1 In seguito i Moabiti e gli Ammoniti, aiutati dai Meuniti, mossero guerra a Giòsafat. 2 Andarono ad annunziare a Giòsafat: «Una grande moltitudine è venuta contro di te da oltre il mare, da Edom. Ecco sono in Cazezon-Tamàr, cioè in Engàddi». 3 Nella paura Giòsafat si rivolse al Signore; per questo indisse un digiuno per tutto Giuda. 4 Quelli di Giuda si radunarono per implorare aiuto dal Signore; vennero da tutte le città di Giuda per implorare aiuto dal Signore.
5 Giòsafat stette in piedi in mezzo all'assemblea di Giuda e di Gerusalemme nel tempio, di fronte al nuovo cortile. 6 Egli disse: «Signore, Dio dei nostri padri, non sei forse tu il Dio che è in cielo? Tu domini su tutti i regni dei popoli. Nelle tue mani sono la forza e la potenza; nessuno può opporsi a te. 7 Non hai scacciato tu, nostro Dio, gli abitanti di questa regione di fronte al tuo popolo Israele e non hai consegnato il paese per sempre alla discendenza del tuo amico Abramo? 8 Gli Israeliti lo hanno abitato e vi hanno costruito un santuario al tuo nome dicendo: 9 Se ci piomberà addosso una sciagura, una spada punitrice, una peste o una carestia, noi ci presenteremo a te in questo tempio, poiché il tuo nome è in questo tempio, e grideremo a te dalla nostra sciagura e tu ci ascolterai e ci aiuterai. 10 Ora, ecco gli Ammoniti, i Moabiti e quelli delle montagne di Seir, nelle cui terre non hai permesso agli Israeliti di entrare, quando venivano dal paese d'Egitto, e perciò si sono tenuti lontani da quelli e non li hanno distrutti, 11 ecco, ora ci ricompensano venendoci a scacciare dalla eredità che tu hai acquistata per noi. 12 Dio nostro, non ci vorrai rendere giustizia nei loro riguardi, poiché noi non abbiamo la forza di opporci a una moltitudine così grande piombataci addosso? Non sappiamo che cosa fare; perciò i nostri occhi sono rivolti a te».
13 Tutti gli abitanti di Giuda stavano in piedi davanti al Signore, con i loro bambini, le loro mogli e i loro figli. 14 Allora lo spirito del Signore, in mezzo all'assemblea, fu su Iacazièl, figlio di Zaccaria, figlio di Benaià, figlio di Ieièl, figlio di Mattania, levita dei figli di Asaf. 15 Egli disse: «Porgete l'orecchio, voi tutti di Giuda, abitanti di Gerusalemme e tu, re Giòsafat. Vi dice il Signore: Non temete e non spaventatevi davanti a questa moltitudine immensa perché la guerra non è diretta contro di voi, ma contro Dio. 16 Domani, scendete contro di loro; ecco, saliranno per la salita di Ziz. Voi li sorprenderete al termine della valle di fronte al deserto di Ieruel. 17 Non toccherà a voi combattere in tale momento; fermatevi bene ordinati e vedrete la salvezza che il Signore opererà per voi, o Giuda e Gerusalemme. Non temete e non abbattetevi. Domani, uscite loro incontro; il Signore sarà con voi».
18 Giòsafat si inginocchiò con la faccia a terra; tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme si prostrarono davanti al Signore per adorarlo. 19 I leviti, dei figli dei Keatiti e dei figli dei Korachiti, si alzarono a lodare il Signore, Dio di Israele, a piena voce.
20 La mattina dopo si alzarono presto e partirono per il deserto di Tekòa. Mentre si muovevano, Giòsafat si fermò e disse: «Ascoltatemi, Giuda e abitanti di Gerusalemme! Credete nel Signore vostro Dio e sarete saldi; credete nei suoi profeti e riuscirete». 21 Quindi, consigliatosi con il popolo, mise i cantori del Signore, vestiti con paramenti sacri, davanti agli uomini in armi, perché lodassero il Signore dicendo:
Lodate il Signore,
perché la sua grazia dura sempre.
22 Appena cominciarono i loro canti di esultanza e di lode, il Signore tese un agguato contro gli Ammoniti, i Moabiti e quelli delle montagne di Seir, venuti contro Giuda e furono sconfitti. 23 Gli Ammoniti e i Moabiti insorsero contro gli abitanti delle montagne di Seir per votarli allo sterminio e distruggerli. Quando ebbero finito con gli abitanti delle montagne di Seir, contribuirono a distruggersi a vicenda.
24 Quando quelli di Giuda raggiunsero la collina da dove si vedeva il deserto, si voltarono verso la moltitudine, ed ecco non c'erano che cadaveri gettati per terra, senza alcun superstite. 25 Giòsafat e la sua gente andarono a raccogliere la loro preda. Vi trovarono in abbondanza bestiame, ricchezze, vesti e oggetti preziosi. Ne presero più di quanto ne potessero portare. Passarono tre giorni a raccogliere il bottino, perché esso era molto abbondante. 26 Il quarto giorno si radunarono nella valle di Beracà; poiché là benedissero il Signore, chiamarono quel luogo valle della Benedizione, nome ancora in uso. 27 Quindi tutto Giuda e tutti quelli di Gerusalemme, con Giòsafat alla testa, partirono per tornare in Gerusalemme, pieni di gioia perché il Signore li aveva riempiti di letizia a spese dei loro nemici. 28 Entrarono in Gerusalemme diretti al tempio, fra suoni di arpe, di cetre e di trombe. 29 Quando si seppe che il Signore aveva combattuto contro i nemici di Israele, il terrore di Dio si diffuse su tutti i regni dei vari paesi. 30 Il regno di Giòsafat fu tranquillo; Dio gli aveva concesso la pace su tutte le frontiere.
31 Giòsafat regnò su Giuda. Aveva trentacinque anni quando divenne re; regnò venticinque anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Azuba figlia di Silchi. 32 Seguì la strada di suo padre, senza allontanarsi, per fare ciò che è retto agli occhi del Signore. 33 Ma non scomparvero le alture; il popolo non aveva ancora rafforzato il cuore nella ricerca del Dio dei suoi padri.
34 Le altre gesta di Giòsafat, le prime come le ultime, ecco sono descritte negli atti di Ieu, figlio di Canàni, inseriti nel libro dei re di Israele.
35 In seguito Giòsafat, re di Giuda, si alleò con Acazia re di Israele che agiva con empietà. 36 Egli si associò a lui per costruire navi capaci di raggiungere Tarsis. Allestirono le navi in Ezion-Ghèber. 37 Ma Elièzer figlio di Dodava, di Maresa, predisse contro Giòsafat: «Perché ti sei alleato con Acazia, il Signore ha aperto una breccia nei tuoi lavori». Le navi si sfasciarono e non poterono salpare per Tarsis.

21,1 Giòsafat si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con loro nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Ioram.
2 I suoi fratelli, figli di Giòsafat, erano Azaria, Iechièl, Zaccaria, Azariau, Michele e Sefatia; tutti costoro erano figli di Giòsafat re di Israele. 3 Il padre aveva dato loro ricchi doni: argento, oro e oggetti preziosi insieme con fortezze in Giuda; il regno però l'aveva assegnato a Ioram, perché era il primogenito.
4 Ioram prese in possesso il regno di suo padre e quando si fu rafforzato, uccise di spada tutti i suoi fratelli e, con loro, anche alcuni ufficiali di Israele. 5 Quando divenne re, Ioram aveva trentadue anni; regnò in Gerusalemme otto anni. 6 Seguì la strada dei re di Israele, come aveva fatto la casa di Acab, perché sua moglie era figlia di Acab. Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, 7 ma il Signore non volle distruggere la casa di Davide a causa dell'alleanza che aveva conclusa con Davide e della promessa fattagli di lasciargli sempre una lampada, per lui e per i suoi figli.
8 Durante il suo regno Edom si ribellò a Giuda e si elesse un re. 9 Ioram con i suoi ufficiali e con tutti i carri passò la frontiera e, assalendoli di notte, sconfisse gli Idumei che l'avevano accerchiato, insieme con gli ufficiali dei suoi carri. 10 Ma Edom, ribellatosi a Giuda, ancora oggi è indipendente. In quel tempo anche Libna si ribellò al suo dominio, perché Ioram aveva abbandonato il Signore, Dio dei suoi padri. 11 Egli inoltre eresse alture nelle città di Giuda, spinse alla idolatria gli abitanti di Gerusalemme e fece traviare Giuda.
12 Gli giunse da parte del profeta Elia uno scritto che diceva: «Dice il Signore, Dio di Davide tuo padre: Perché non hai seguito la condotta di Giòsafat tuo padre, né la condotta di Asa re di Giuda, 13 ma hai seguito piuttosto la condotta dei re di Israele, hai spinto alla idolatria Giuda e gli abitanti di Gerusalemme, come ha fatto la casa di Acab, e inoltre hai ucciso i tuoi fratelli, cioè la famiglia di tuo padre, uomini migliori di te, 14 ecco, il Signore farà cadere un grave disastro sul tuo popolo, sui tuoi figli, sulle tue mogli e su tutti i tuoi beni. 15 Tu soffrirai gravi malattie, una malattia intestinale tale che per essa le tue viscere ti usciranno nel giro di due anni».
16 Il Signore risvegliò contro Ioram l'ostilità dei Filistei e degli Arabi che abitano al fianco degli Etiopi. 17 Costoro attaccarono Giuda, vi penetrarono e razziarono tutti i beni della reggia, asportando anche i figli e le mogli del re. Non gli rimase nessun figlio, se non Ioacaz il più piccolo. 18 Dopo tutto questo, il Signore lo colpì con una malattia intestinale inguaribile. 19 Andò avanti per più di un anno; verso la fine del secondo anno, gli uscirono le viscere per la gravità della malattia e così morì fra dolori atroci. E per lui il popolo non bruciò aromi, come si erano bruciati per i suoi padri.
20 Quando divenne re, egli aveva trentadue anni; regnò otto anni in Gerusalemme. Se ne andò senza lasciare rimpianti; lo seppellirono nella città di Davide, ma non nei sepolcri dei re.

22,1 Gli abitanti di Gerusalemme proclamarono re al suo posto Acazia, il minore dei figli, perché tutti quelli più anziani erano stati uccisi dalla banda che era penetrata con gli Arabi nell'accampamento. Così divenne re Acazia figlio di Ioram, re di Giuda. 2 Quando divenne re, Acazia aveva ventidue anni; regnò un anno in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Atalia ed era figlia di Omri. 3 Anch'egli imitò la condotta della casa di Acab, perché sua madre lo consigliava ad agire da empio. 4 Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come facevano quelli della famiglia di Acab, perché dopo la morte di suo padre costoro, per sua rovina, erano i suoi consiglieri. 5 Su consiglio di costoro entrò anche in guerra con Ioram figlio di Acab, re di Israele e contro Cazaèl re di Aram, in Ramot di Gàlaad. Gli Aramei ferirono Ioram, 6 che tornò a curarsi in Izreèl per le ferite ricevute in Ramot di Gàlaad mentre combatteva con Cazaèl re di Aram. Acazia figlio di Ioram, re di Giuda, scese per visitare Ioram figlio di Acab, in Izreèl perché costui era malato. 7 Fu volontà di Dio che Acazia, per sua rovina, andasse da Ioram. Difatti, quando giunse, uscì con Ioram incontro a Ieu figlio di Nimsi, che il Signore aveva consacrato perché distruggesse la casa di Acab. 8 Mentre faceva giustizia della casa di Acab, Ieu trovò i capi di Giuda e i nipoti di Acazia, suoi servi, e li uccise. 9 Egli fece ricercare Acazia e lo catturarono mentre era nascosto in Samaria; lo condussero da Ieu, che lo uccise. Ma lo seppellirono, perché dicevano: «È figlio di Giòsafat, che ha ricercato il Signore con tutto il cuore».
Nella casa di Acazia nessuno era in grado di regnare.
10 Atalia, madre di Acazia, visto che era morto il figlio, si propose di sterminare tutta la discendenza regale della casa di Giuda. 11 Ma Iosabeat figlia del re, prese Ioas figlio di Acazia, e lo nascose, togliendolo dal gruppo dei figli del re destinati alla morte. Essa lo introdusse insieme con la nutrice in una camera da letto e così Iosabeat, figlia del re Ioram e moglie del sacerdote Ioiadà - era anche sorella di Acazia - sottrasse Ioas ad Atalia, che perciò non lo mise a morte. 12 Egli rimase nascosto presso di lei nel tempio di Dio per sei anni; intanto Atalia regnava sul paese.

23,1 Nell'anno settimo Ioiadà, sentendosi sicuro, prese i capi di centurie, cioè Azaria, figlio di Ierocam, Ismaele figlio di Giovanni, Azaria figlio di Obed, Maaseia figlio di Adaia, ed Elisafàt figlio di Zicrì, e concluse un'alleanza con loro. 2 Percorsero Giuda e radunarono i leviti da tutte le città di Giuda e i capi dei casati di Israele; essi vennero in Gerusalemme. 3 Tutta l'assemblea concluse un'alleanza con il re nel tempio di Dio. Ioiadà disse loro: «Ecco il figlio del re. Deve regnare come ha promesso il Signore ai figli di Davide. 4 Questo è ciò che dovrete fare: un terzo fra quelli di voi che prendono servizio il sabato, sacerdoti e leviti, monterà la guardia alle porte; 5 un altro terzo starà nella reggia e un terzo alla porta di Iesod, mentre tutto il popolo starà nei cortili del tempio. 6 Nessuno entri nel tempio, se non i sacerdoti e i leviti di servizio; costoro vi entreranno, perché essi sono santificati; tutto il popolo osserverà l'ordine del Signore. 7 I leviti circonderanno il re, ognuno con l'arma in pugno; chiunque tenti di entrare nel tempio sia messo a morte. Essi staranno vicino al re seguendolo in ogni movimento».
8 I leviti e tutti quelli di Giuda fecero quanto aveva comandato il sacerdote Ioiadà. Ognuno prese i suoi uomini, quelli che entravano in servizio di sabato come quelli che smontavano di sabato, perché il sacerdote Ioiadà non aveva licenziato le classi uscenti. 9 Il sacerdote Ioiadà diede ai capi delle centurie lance, scudi grandi e piccoli, già appartenenti al re Davide e allora depositati nel tempio di Dio. 10 Mise tutto il popolo, ognuno con l'arma in pugno, nel lato meridionale e nel lato settentrionale del tempio, lungo l'altare e l'edificio, in modo da circondare il re. 11 Si fece uscire il figlio del re e gli si impose il diadema con le insegne. Lo si proclamò re; Ioiadà e i suoi figli lo unsero e poi gridarono: «Viva il re!».
12 Quando sentì le grida del popolo che acclamando correva verso il re, Atalia si presentò al popolo nel tempio. 13 Guardò ed ecco, il re stava sul suo seggio all'ingresso; gli ufficiali e i trombettieri circondavano il re; tutto il popolo del paese gioiva a suon di trombe; i cantori, con gli strumenti musicali, intonavano i canti di lode. Atalia si strappò le vesti e gridò: «Tradimento, tradimento!».
14 Il sacerdote Ioiadà ordinò ai capi delle centurie, che comandavano la truppa: «Fatela uscire attraverso le file! Chi la segue sia ucciso di spada». Infatti il sacerdote aveva detto: «Non uccidetela nel tempio». 15 Le aprirono un passaggio con le mani; essa raggiunse la reggia per l'ingresso della porta dei Cavalli e là essi l'uccisero.
16 Ioiadà concluse un'alleanza tra sé, il popolo tutto e il re, che il popolo fosse cioè il popolo del Signore. 17 Tutti andarono nel tempio di Baal e lo demolirono; fecero a pezzi i suoi altari e le sue statue e uccisero Mattan, sacerdote di Baal, davanti agli altari.
18 Ioiadà affidò la sorveglianza del tempio ai sacerdoti e ai leviti, che Davide aveva divisi in classi per il tempio, perché offrissero olocausti al Signore, come sta scritto nella legge di Mosè, fra gioia e canti, secondo le disposizioni di Davide. 19 Stabilì i portieri alle porte del tempio perché non vi entrasse alcun immondo per nessun motivo. 20 Prese i capi di centinaia, i notabili e quanti avevano autorità in mezzo al popolo del paese e fece scendere il re dal tempio. Attraverso la porta Superiore lo condussero nella reggia e lo fecero sedere sul trono regale. 21 Tutto il popolo fu in festa e la città restò tranquilla benché Atalia fosse stata uccisa a fil di spada.

24,1 Quando Ioas divenne re aveva sette anni; regnò quarant'anni in Gerusalemme. Sua madre, di Bersabea, si chiamava Sibia. 2 Ioas fece ciò che è retto agli occhi del Signore finché visse il sacerdote Ioiadà.
3 Ioiadà gli diede due mogli ed egli generò figli e figlie.
4 In seguito, Ioas decise di restaurare il tempio. 5 Radunò i sacerdoti e i leviti e disse loro: «Andate nelle città di Giuda e raccogliete ogni anno da tutti gli Israeliti denaro per restaurare il tempio del vostro Dio. Cercate di sollecitare il lavoro». Ma i leviti non mostrarono nessuna fretta. 6 Allora il re convocò Ioiadà loro capo e gli disse: «Perché non hai richiesto dai leviti che portassero da Giuda e da Gerusalemme la tassa prescritta da Mosè servo del Signore e fissata dall'assemblea di Israele per la tenda della testimonianza? 7 L'empia Atalia, infatti, e i suoi adepti hanno dilapidato il tempio di Dio; perfino tutte le cose consacrate del tempio hanno adoperato per i Baal».
8 Per ordine del re fecero una cassa, che posero davanti alla porta del tempio. 9 Quindi fecero un proclama in Giuda e in Gerusalemme perché si portasse al Signore la tassa imposta da Mosè servo di Dio a Israele nel deserto. 10 Tutti i capi e tutto il popolo si rallegrarono e portarono il denaro che misero nella cassa fino a riempirla. 11 Quando la cassa veniva portata per l'ispezione reale affidata ai leviti ed essi vedevano che c'era molto denaro, allora veniva lo scriba del re e l'ispettore nominato dal sommo sacerdote, vuotavano la cassa, quindi la prendevano e la ricollocavano al suo posto. Facevano così ogni giorno e così misero insieme molto denaro. 12 Il re e Ioiadà lo diedero ai dirigenti dei lavori addetti al tempio ed essi impegnarono scalpellini e falegnami per le riparazioni del tempio; anche lavoratori del ferro e del bronzo si misero al lavoro per riparare il tempio. 13 I dirigenti dei lavori si mostrarono molto attivi; per la loro opera le riparazioni progredirono; essi riportarono il tempio di Dio allo stato di una volta e lo consolidarono. 14 Quando ebbero finito, portarono davanti al re e a Ioiadà il resto del denaro e con esso fecero arredi per il tempio: vasi per il servizio liturgico e per gli olocausti, coppe e altri oggetti d'oro e d'argento.
Finché visse Ioiadà, si offrirono sempre olocausti nel tempio. 15 Ma Ioiadà, divenuto vecchio e sazio di anni, morì a centotrenta anni. 16 Lo seppellirono nella città di Davide con i re, perché aveva agito bene in Israele per il servizio del Signore e per il suo tempio.
17 Dopo la morte di Ioiadà, i capi di Giuda andarono a prostrarsi davanti al re, che allora diede loro ascolto. 18 Costoro trascurarono il tempio del Signore Dio dei loro padri, per venerare i pali sacri e gli idoli. Per questa loro colpa si scatenò l'ira di Dio su Giuda e su Gerusalemme. 19 Il Signore mandò loro profeti perché li facessero ritornare a lui. Essi comunicarono loro il proprio messaggio, ma non furono ascoltati. 20 Allora lo spirito di Dio investì Zaccaria, figlio del sacerdote Ioiadà, che si alzò in mezzo al popolo e disse: «Dice Dio: perché trasgredite i comandi del Signore? Per questo non avete successo; poiché avete abbandonato il Signore, anch'egli vi abbandona». 21 Ma congiurarono contro di lui e per ordine del re lo lapidarono nel cortile del tempio. 22 Il re Ioas non si ricordò del favore fattogli da Ioiadà padre di Zaccaria, ma ne uccise il figlio, che morendo disse: «Il Signore lo veda e ne chieda conto!».
23 All'inizio dell'anno successivo, marciò contro Ioas l'esercito degli Aramei. Essi vennero in Giuda e in Gerusalemme, sterminarono fra il popolo tutti i capi e inviarono l'intero bottino al re di Damasco. 24 L'esercito degli Aramei era venuto con pochi uomini, ma il Signore mise nelle loro mani un grande esercito, perché essi avevano abbandonato il Signore Dio dei loro padri. Gli Aramei fecero giustizia di Ioas. 25 Quando furono partiti, lasciandolo gravemente malato, i suoi ministri ordirono una congiura contro di lui per vendicare il figlio del sacerdote Ioiadà e lo uccisero nel suo letto. Così egli morì e lo seppellirono nella città di Davide, ma non nei sepolcri dei re.
26 Questi furono i congiurati contro di lui: Zabàd figlio di Simeat, l'Ammonita, e Iozabàd figlio di Simrit, il Moabita.
27 Quanto riguarda i suoi figli, la quantità dei tributi da lui riscossi, il restauro del tempio di Dio, ecco tali cose sono descritte nella memoria del libro dei re. Al suo posto divenne re suo figlio Amazia.

25,1 Quando divenne re, Amazia aveva venticinque anni; regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme, si chiamava Ioaddan. 2 Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore, ma non con cuore perfetto. 3 Quando il regno si fu rafforzato nelle sue mani, egli uccise gli ufficiali che avevano assassinato il re suo padre. 4 Ma non uccise i loro figli, perché sta scritto nel libro della legge di Mosè il comando del Signore: «I padri non moriranno per i figli, né i figli per i padri, ma ognuno morirà per il suo peccato».
5 Amazia riunì quelli di Giuda e li distribuì, secondo i casati, sotto capi di migliaia e sotto capi di centinaia, per tutto Giuda e Beniamino. Fece un censimento di tutti gli abitanti dai vent'anni in su e trovò che c'erano trecentomila uomini atti alla guerra, armati di lancia e di scudo. 6 Egli assoldò da Israele centomila uomini valorosi per cento talenti d'argento.
7 Gli si presentò un uomo di Dio che gli disse: «O re, non si unisca a te l'esercito di Israele, perché il Signore non è con Israele, né con alcuno dei figli di Efraim. 8 Ma se tu vuoi marciare con loro, fa' pure. Raffòrzati pure per la battaglia; Dio ti farà stramazzare davanti al nemico, poiché Dio ha la forza per aiutare e per abbattere». 9 Amazia rispose all'uomo di Dio: «Che ne sarà dei cento talenti che ho dato per la schiera di Israele?». L'uomo di Dio rispose: «Il Signore può darti molto più di questo». 10 Amazia congedò la schiera venuta a lui da Efraim perché se ne tornasse a casa; ma la loro ira divampò contro Giuda; tornarono a casa loro pieni di sdegno.
11 Amazia, fattosi animo, andò a capo del suo esercito nella Valle del sale, ove sconfisse diecimila figli di Seir. 12 Quelli di Giuda ne catturarono diecimila vivi e, condottili sulla cima della Roccia, li precipitarono giù; tutti si sfracellarono. 13 I componenti della schiera, che Amazia aveva congedato perché non andassero con lui, assalirono le città di Giuda, da Samaria a Bet-Coròn, uccidendo in esse tremila persone e facendo un immenso bottino.
14 Tornato dalla vittoria sugli Idumei, Amazia fece portare le divinità dei figli di Seir e le costituì suoi dèi e si prostrò davanti a loro e offrì loro incenso. 15 Perciò l'ira del Signore divampò contro Amazia; gli mandò un profeta che gli disse: «Perché ti sei rivolto a dèi che non sono stati capace di liberare il loro popolo dalla tua mano?». 16 Mentre costui lo apostrofava, il re lo interruppe: «Forse ti abbiamo costituito consigliere del re? Smettila! Perché vuoi farti uccidere?». Il profeta cessò, ma disse: «Vedo che Dio ha deciso di distruggerti, perché hai fatto una cosa simile e non hai dato retta al mio consiglio».
17 Consigliatosi, Amazia re di Giuda mandò a dire a Ioas figlio di Ioacaz, figlio di Ieu, re di Israele: «Su, misuriamoci in guerra!». 18 Ioas re di Israele fece rispondere ad Amazia re di Giuda: «Il cardo del Libano mandò a dire al cedro del Libano: Da' in moglie tua figlia a mio figlio. Ma una bestia selvatica del Libano passò e calpestò il cardo. 19 Tu ripeti: Ecco ho sconfitto Edom! E il tuo cuore si è inorgoglito esaltandosi. Ma stattene a casa! Perché provocare una calamità e precipitare tu e Giuda con te?».
20 Ma Amazia non diede ascolto. Era volontà di Dio che fossero consegnati nelle mani del nemico, perché si erano rivolti agli dèi di Edom. 21 Allora si mosse Ioas re di Israele; si sfidarono a battaglia, lui e Amazia re di Giuda, in Bet-Sèmes che appartiene a Giuda. 22 Giuda fu sconfitto di fronte a Israele e ognuno fuggì nella sua tenda. 23 Ioas re di Israele in Bet-Sèmes fece prigioniero Amazia re di Giuda, figlio di Ioas, figlio di Ioacaz. Condottolo in Gerusalemme, demolì una parte delle mura cittadine, dalla porta di Efraim fino alla porta dell'Angolo, per quattrocento cubiti. 24 Prese tutto l'oro, l'argento e tutti gli oggetti trovati nel tempio di Dio, che erano affidati a Obed-Edom, i tesori della reggia e alcuni ostaggi e poi tornò a Samaria.
25 Amazia figlio di Ioas, re di Giuda, visse ancora quindici anni dopo la morte di Ioas figlio di Ioacaz, re di Israele. 26 Le altre gesta di Amazia, le prime come le ultime, sono descritte nel libro dei re di Giuda e di Israele.
27 Dopo che Amazia si fu allontanato dal Signore, fu ordita una congiura contro di lui in Gerusalemme. Egli fuggì in Lachis, ma lo fecero inseguire fino a Lachis e là l'uccisero. 28 Lo caricarono su cavalli e lo seppellirono con i suoi padri nella città di Davide.

26,1 Tutto il popolo di Giuda prese Ozia che aveva sedici anni e lo proclamò re al posto del padre Amazia. 2 Egli ricostruì Elat e la ricondusse sotto il dominio di Giuda, dopo che il re si era addormentato con i suoi padri.
3 Ozia aveva sedici anni quando divenne re; regnò cinquantadue anni in Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme, si chiamava Iecolia. 4 Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore come aveva fatto Amazia suo padre. 5 Egli ricercò Dio finché visse Zaccaria, che l'aveva istruito nel timore di Dio, e finché egli ricercò il Signore, Dio lo fece prosperare.
6 Uscito in guerra contro i Filistei, smantellò le mura di Gat, di Iabne e di Asdòd; costruì piazzeforti nel territorio di Asdòd e in quello dei Filistei. 7 Dio lo aiutò contro i Filistei, contro gli Arabi abitanti in Gur-Baal e contro i Meuniti. 8 Gli Ammoniti pagavano un tributo a Ozia, la cui fama giunse sino alla frontiera egiziana, perché egli era divenuto molto potente.
9 Ozia costruì torri in Gerusalemme alla porta dell'Angolo e alla porta della Valle e sul Cantone e le fortificò. 10 Costruì anche torri nella steppa e scavò molte cisterne perché possedeva numeroso bestiame nella pianura e nell'altipiano; aveva campagnoli e vignaioli sui monti e sulle colline, perché egli amava l'agricoltura.
11 Ozia possedeva un esercito agguerrito e pronto per combattere, diviso in schiere, registrate sotto la sorveglianze dello scriba Ieiel e di Maaseia, commissario agli ordini di Anania, uno degli ufficiali del re. 12 Tutti i capi dei casati di quei prodi ammontavano a duemilaseicento. 13 Da loro dipendeva un esercito di trecentosettemilacinquecento guerrieri di grande valore, pronti per aiutare il re contro il nemico. 14 A loro, cioè a tutto l'esercito, Ozia fornì scudi e lance, elmi, corazze, archi e pietre per le fionde. 15 In Gerusalemme aveva fatto costruire macchine, inventate da un esperto, che collocò sulle torri e sugli angoli per scagliare frecce e grandi pietre. La fama di Ozia giunse in regioni lontane; divenne potente perché fu molto assistito.
16 Ma in seguito a tanta potenza si insuperbì il suo cuore fino a rovinarsi. Difatti si mostrò infedele al Signore suo Dio. Penetrò nel tempio per bruciare incenso sull'altare. 17 Dietro a lui entrò il sacerdote Azaria con ottanta sacerdoti del Signore, uomini virtuosi. 18 Questi si opposero al re Ozia, dicendogli: «Non tocca a te, Ozia, offrire l'incenso, ma ai sacerdoti figli di Aronne che sono stati consacrati per offrire l'incenso. Esci dal santuario, perché hai commesso un'infrazione alla legge. Non hai diritto alla gloria che viene dal Signore Dio». 19 Ozia, che teneva in mano il braciere per offrire l'incenso, si adirò. Mentre sfogava la sua collera contro i sacerdoti, gli spuntò la lebbra sulla fronte davanti ai sacerdoti nel tempio presso l'altare dell'incenso. 20 Azaria sommo sacerdote, e tutti i sacerdoti si voltarono verso di lui, che apparve con la lebbra sulla fronte. Lo fecero uscire in fretta di lì; anch'egli si precipitò per uscire, poiché il Signore l'aveva colpito. 21 Il re Ozia rimase lebbroso fino al giorno della morte. Egli abitò in una casa di isolamento, come lebbroso, escluso dal tempio. Suo figlio Iotam dirigeva la reggia e governava il popolo del paese.
22 Le altre gesta di Ozia, le prime come le ultime, le ha descritte il profeta Isaia, figlio di Amoz. 23 Ozia si addormentò con i suoi padri con i quali fu sepolto nel campo presso le tombe reali, perché si diceva: «È un lebbroso». Al suo posto divenne re suo figlio Iotam.

27,1 Quando Iotam divenne re, aveva venticinque anni; regnò sedici anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Ierusa figlia di Zadòk. 2 Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore come agì Ozia suo padre, ma non entrò nel tempio e il popolo continuava a pervertirsi. 3 Egli restaurò la porta Superiore del tempio; lavorò molto anche per le mura dell'Ofel. 4 Ricostruì città sulle montagne di Giuda; costruì castelli e torri nelle zone boscose. 5 Attaccò il re degli Ammoniti, vincendolo. Gli Ammoniti gli diedero in quell'anno - e anche nel secondo e terzo anno - cento talenti d'argento, diecimila kor di grano e altrettanti di orzo; questo gli consegnarono gli Ammoniti. 6 Iotam divenne potente, perché aveva sempre camminato davanti al Signore suo Dio.
7 Le altre gesta di Iotam, tutte le sue guerre e la sua condotta, ecco sono descritte nel libro dei re di Israele e di Giuda. 8 Quando divenne re, aveva venticinque anni; regnò sedici anni in Gerusalemme. 9 Iotam si addormentò con i suoi padri; lo seppellirono nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Acaz.

28,1 Quando Acaz divenne re, aveva vent'anni; regnò sedici anni in Gerusalemme. Non fece ciò che è retto agli occhi del Signore, come Davide suo antenato. 2 Seguì le strade dei re di Israele; fece perfino fondere statue per i Baal. 3 Egli bruciò incenso nella valle di Ben-Hinnòn; bruciò i suoi figli nel fuoco, imitando gli abomini delle popolazioni che il Signore aveva scacciate davanti agli Israeliti. 4 Sacrificava e bruciava incenso sulle alture, sui colli e sotto ogni albero verde.
5 Ma il Signore suo Dio lo mise nelle mani del re degli Aramei, i quali lo vinsero e gli presero un gran numero di prigionieri, che condussero in Damasco. Fu consegnato anche nelle mani del re di Israele, che gli aveva inflitto una grande sconfitta. 6 Pekach, figlio di Romelia, in un giorno uccise centomila uomini in Giuda, tutti uomini valorosi, perché avevano abbandonato il Signore Dio dei loro padri. 7 Zicri, un eroe di Efraim, uccise Maaseia figlio del re e Azrikam maggiordomo, ed Elkana luogotenente del re. 8 Gli Israeliti condussero in prigionia, bottino preso ai propri fratelli, duecentomila persone fra donne, figli e figlie; essi raccolsero anche una preda abbondante che portarono in Samaria.
9 C'era là un profeta del Signore, di nome Oded. Costui uscì incontro all'esercito che giungeva in Samaria e disse: «Ecco, a causa dello sdegno contro Giuda, il Signore, Dio dei vostri padri, li ha messi nelle vostre mani; ma voi li avete massacrati con un furore tale che è giunto fino al cielo. 10 Ora voi dite di soggiogare, come vostri schiavi e schiave, gli abitanti di Giuda e di Gerusalemme. Ma non siete anche voi colpevoli nei confronti del Signore vostro Dio? 11 Ora ascoltatemi e rimandate i prigionieri, che avete catturati in mezzo ai vostri fratelli, perché altrimenti l'ira ardente del Signore ricadrà su di voi».
12 Alcuni capi tra gli efraimiti, cioè Azaria figlio di Giovanni, Berechia figlio di Mesillemòt, Ezechia figlio di Sallùm, e Amasa figlio di Caldài si alzarono contro quanti tornavano dalla guerra, 13 dicendo loro: «Non portate qui i prigionieri, perché su di noi pesa già una colpa nei riguardi del Signore. Voi intendete aumentare il numero dei nostri peccati e delle nostre colpe, mentre la nostra colpa è già grande e su Israele incombe un'ira ardente».
14 I soldati allora rilasciarono i prigionieri e la preda davanti ai capi e a tutta l'assemblea. 15 Alcuni uomini, designati per nome, si misero a rifocillare i prigionieri; quanti erano nudi li rivestirono e li calzarono con capi di vestiario presi dal bottino; diedero loro da mangiare e da bere, li medicarono con unzioni; quindi, trasportando su asini gli inabili a marciare, li condussero in Gerico, città delle palme, presso i loro fratelli. Poi tornarono in Samaria.
16 In quel tempo il re Acaz mandò a chiedere aiuto al re di Assiria. 17 Gli Idumei erano venuti ancora una volta e avevano sconfitto Giuda e fatto prigionieri. 18 Anche i Filistei si erano sparsi per le città della Sefela e del Negheb di Giuda, occupando Bet-Sèmes, Aialon, Ghederot, Soco con le dipendenze, Timna con le dipendenze e Ghimzo con le dipendenze, vi si erano insediati. 19 Poiché il Signore aveva umiliato Giuda a causa di Acaz re di Giuda, che aveva fomentato l'immoralità in Giuda ed era stato infedele al Signore.
20 Anche Tiglat-Pilèzer, re d'Assiria, venne contro di lui e lo oppresse anziché aiutarlo. 21 Acaz spogliò il tempio, il palazzo del re e dei principi e consegnò tutto all'Assiria, ma non ne ricevette alcun aiuto.
22 Anche quando si trovava alle strette, questo re Acaz continuava a essere infedele al Signore. 23 Sacrificò agli dèi di Damasco, che lo avevano sconfitto, dicendo: «Poiché gli dèi dei re di Aram aiutano i loro fedeli, io sacrificherò loro ed essi mi aiuteranno». In realtà, essi provocarono la sua caduta e quella di tutto Israele. 24 Acaz radunò gli arredi del tempio e li fece a pezzi; chiuse le porte del tempio, mentre eresse altari in tutti i crocicchi di Gerusalemme. 25 In tutte le città di Giuda eresse alture per bruciare incenso ad altri dèi, provocando così lo sdegno del Signore Dio dei suoi padri.
26 Le altre gesta di lui e tutte le sue azioni, le prime come le ultime, ecco, sono descritte nel libro dei re di Giuda e di Israele. 27 Acaz si addormentò con i suoi padri e lo seppellirono in città, in Gerusalemme, ma non lo collocarono nei sepolcri dei re di Israele. Al suo posto divenne re suo figlio Ezechia.

29,1 Ezechia divenne re a venticinque anni; regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abia, figlia di Zaccaria. 2 Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore come aveva fatto Davide suo antenato.
3 Nel primo anno del suo regno, nel primo mese, aprì le porte del tempio e le restaurò. 4 Fece venire i sacerdoti e i leviti, ai quali, dopo averli radunati nella piazza d'oriente, 5 disse: «Ascoltatemi, leviti! Ora purificatevi e poi purificate il tempio del Signore Dio dei vostri padri, e portate fuori l'impurità dal santuario. 6 I nostri padri sono stati infedeli e hanno commesso ciò che è male agli occhi del Signore nostro Dio, che essi avevano abbandonato, distogliendo lo sguardo dalla dimora del Signore e voltandole le spalle. 7 Han chiuso perfino le porte del vestibolo, spento le lampade, non hanno offerto più incenso né olocausti nel santuario al Dio di Israele. 8 Perciò l'ira del Signore si è riversata su Giuda e su Gerusalemme ed egli ha reso gli abitanti oggetto di terrore, di stupore e di scherno, come potete constatare con i vostri occhi. 9 Ora ecco, i nostri padri sono caduti di spada; i nostri figli, le nostre figlie e le nostre mogli sono andati per questo in prigionia. 10 Ora io ho deciso di concludere un'alleanza con il Signore, Dio di Israele, perché si allontani da noi la sua ira ardente. 11 Figli miei, non siate negligenti perché il Signore ha scelto voi per stare alla sua presenza, per servirlo, per essere suoi ministri e per offrirgli incenso».
12 Si alzarono allora i leviti Macat figlio di Amasai, Gioele figlio di Azaria, dei Keatiti; dei figli di Merari: Kis figlio di Abdi, e Azaria figlio di Ieallelel; dei Ghersoniti: Ioach figlio di Zimma, ed Eden figlio di Ioach; 13 dei figli di Elizafan, Simri e Ieiel; dei figli di Asaf, Zaccaria e Mattania; 14 dei figli di Eman, Iechièl e Simei; dei figli di Idutun, Semaia e Uzziel. 15 Essi riunirono i fratelli e si purificarono; quindi entrarono, secondo il comando del re e le prescrizioni del Signore, per purificare il tempio. 16 I sacerdoti entrarono nell'interno del tempio per purificarlo; portarono fuori, nel cortile del tempio, ogni immondezza trovata nella navata. I leviti l'ammucchiarono per portarla fuori nel torrente Cedron. 17 Il primo mese cominciarono la purificazione; nel giorno ottavo del mese entrarono nel vestibolo del Signore, purificarono il tempio in otto giorni; finirono il sedici del primo mese.
18 Quindi entrarono negli appartamenti reali di Ezechia e gli dissero: «Abbiamo purificato il tempio, l'altare degli olocausti con tutti gli accessori e la tavola dei pani dell'offerta con tutti gli accessori. 19 Abbiamo rinnovato e consacrato tutti gli oggetti che il re Acaz con empietà aveva messo da parte durante il suo regno. Ecco stanno davanti all'altare del Signore». 20 Allora il re Ezechia, alzatosi subito, riunì i capi della città e salì al tempio. 21 Portarono sette giovenchi, sette arieti, sette agnelli e sette capri per offrirli in sacrificio espiatorio per la casa reale, per il santuario e per Giuda. Il re ordinò ai sacerdoti, figli di Aronne, di offrirli in olocausto sull'altare del Signore. 22 Scannarono i giovenchi, quindi i sacerdoti ne raccolsero il sangue e lo sparsero sull'altare. Scannarono gli arieti e ne sparsero il sangue sull'altare. Scannarono gli agnelli e ne sparsero il sangue sull'altare. 23 Quindi fecero avvicinare i capri per il sacrificio espiatorio, davanti al re e all'assemblea, che imposero loro le mani. 24 I sacerdoti li scannarono e ne sparsero il sangue - sacrificio per il peccato - sull'altare in espiazione per tutto Israele, perché il re aveva ordinato l'olocausto e il sacrificio espiatorio per tutto Israele.
25 Il re assegnò il loro posto ai leviti nel tempio con cembali, arpe e cetre, secondo le disposizioni di Davide, di Gad veggente del re, e del profeta Natan, poiché si trattava di un comando del Signore dato per mezzo dei suoi profeti. 26 Quando i leviti ebbero preso posto con gli strumenti musicali di Davide e i sacerdoti con le loro trombe, 27 Ezechia ordinò di offrire gli olocausti sull'altare. Quando iniziò l'olocausto, cominciarono anche i canti del Signore al suono delle trombe e con l'accompagnamento degli strumenti di Davide re di Israele. 28 Tutta l'assemblea si prostrò, mentre si cantavano inni e si suonavano le trombe; tutto questo durò fino alla fine dell'olocausto.
29 Terminato l'olocausto, il re e tutti i presenti si inginocchiarono e si prostrarono. 30 Il re Ezechia e i suoi capi ordinarono ai leviti di lodare il Signore con le parole di Davide e del veggente Asaf; lo lodarono fino all'entusiasmo, poi si inchinarono e adorarono.
31 Allora Ezechia presa la parola, disse: «Ora siete incaricati ufficialmente del servizio del Signore. Avvicinatevi e portate qui le vittime e i sacrifici di lode nel tempio». L'assemblea portò le vittime e i sacrifici di lode, mentre quelli dal cuore generoso offrirono olocausti. 32 Il numero degli olocausti offerti dall'assemblea fu: settanta buoi, cento arieti, duecento agnelli, tutti per l'olocausto in onore del Signore. 33 Si consacrarono anche seicento buoi e tremila pecore. 34 I sacerdoti erano troppo pochi e non bastavano a scuoiare tutti gli olocausti, perciò i loro fratelli i leviti li aiutarono finché non terminò il lavoro e finché i sacerdoti non si furono purificati; difatti i leviti erano stati più zelanti dei sacerdoti nel purificarsi. 35 Ci fu anche un abbondante olocausto del grasso dei sacrifici di comunione e delle libazioni connesse con l'olocausto. Così fu ristabilito il culto nel tempio. 36 Ezechia con tutto il popolo gioì perché Dio aveva ben disposto il popolo; tutto infatti si fece senza esitazioni.

30,1 Ezechia mandò messaggeri per tutto Israele e Giuda e scrisse anche lettere a Efraim e a Manàsse per convocare tutti nel tempio in Gerusalemme a celebrare la pasqua per il Signore Dio di Israele. 2 Il re, i suoi ufficiali e tutta l'assemblea di Gerusalemme decisero di celebrare la pasqua nel secondo mese, 3 perché non avevano potuto celebrarla nel tempo fissato per il fatto che i sacerdoti non si erano purificati in numero sufficiente e il popolo non si era radunato in Gerusalemme. 4 La proposta piacque al re e a tutta l'assemblea. 5 Stabilirono di proclamare con bando in tutto Israele, da Bersabea a Dan, che tutti venissero a celebrare in Gerusalemme la pasqua per il Signore Dio di Israele, perché molti non avevano osservato le norme prescritte. 6 Partirono i corrieri con lettere da parte del re e dei suoi ufficiali per recarsi in tutto Israele e Giuda. Secondo l'ordine del re dicevano: «Israeliti, fate ritorno al Signore Dio di Abramo, di Isacco e di Israele, ed egli ritornerà a quanti fra voi sono scampati dal pugno dei re d'Assiria. 7 Non siate come i vostri padri e i vostri fratelli, infedeli al Signore Dio dei loro padri, che perciò li ha abbandonati alla desolazione, come potete constatare. 8 Ora non siate di dura cervice come i vostri padri, date la mano al Signore, venite nel santuario che egli ha santificato per sempre. Servite il Signore vostro Dio e si allontanerà da voi la sua ira ardente. 9 Difatti, se fate ritorno al Signore, i vostri fratelli e i vostri figli troveranno compassione presso coloro che li hanno deportati; ritorneranno in questo paese, poiché il Signore vostro Dio è clemente e misericordioso e non distoglierà lo sguardo da voi, se voi farete ritorno a lui».
10 I corrieri passarono di città in città nel paese di Efraim e di Manàsse fino a Zàbulon, ma la gente li derideva e si faceva beffe di loro. 11 Solo alcuni di Aser, di Manàsse e di Zàbulon si umiliarono e vennero a Gerusalemme. 12 In Giuda invece si manifestò la mano di Dio e generò negli uomini un pentimento concorde per eseguire il comando del re e degli ufficiali secondo la parola del Signore. 13 Si riunì in Gerusalemme una grande folla per celebrare la festa degli azzimi nel secondo mese; fu un'assemblea molto numerosa. 14 Cominciarono a eliminare gli altari che si trovavano in Gerusalemme; eliminarono anche tutti gli altari dei profumi e li gettarono nel torrente Cedron.
15 Essi immolarono la pasqua il quattordici del secondo mese; i sacerdoti e i leviti, pieni di confusione, si purificarono e quindi presentarono gli olocausti nel tempio. 16 Occuparono il proprio posto, secondo le regole fissate per loro nella legge di Mosè, uomo di Dio. I sacerdoti facevano aspersioni con il sangue che ricevevano dai leviti 17 perché molti dell'assemblea non si erano purificati. I leviti si occupavano dell'uccisione degli agnelli pasquali per quanti non avevano la purità richiesta per consacrarli al Signore. 18 In realtà la maggioranza della gente, fra cui molti provenienti da Efraim, da Manàsse, da Issacar e da Zàbulon, non si era purificata; mangiarono la pasqua senza fare quanto è prescritto. Ezechia pregò per loro: «Il Signore che è buono perdoni 19 chiunque abbia il cuore disposto a ricercare Dio, ossia il Signore Dio dei suoi padri, anche senza la purificazione necessaria per il santuario». 20 Il Signore esaudì Ezechia e risparmiò il popolo.
21 Così gli Israeliti che si trovavano in Gerusalemme celebrarono la festa degli azzimi per sette giorni con grande gioia, mentre i sacerdoti e i leviti lodavano ogni giorno il Signore con gli strumenti che risuonavano in suo onore. 22 Ezechia parlò al cuore di tutti i leviti, che avevano dimostrato un profondo senso del Signore; per sette giorni parteciparono al banchetto solenne, offrirono sacrifici di comunione e lodarono il Signore, Dio dei loro padri.
23 Tutta l'assemblea decise di festeggiare altri sette giorni; così passarono ancora sette giorni di gioia. 24 Difatti il re Ezechia aveva donato alla moltitudine mille giovenchi e settemila pecore; anche i capi avevano donato alla moltitudine mille giovenchi e diecimila pecore. I sacerdoti si purificarono in gran numero. 25 Tutta l'assemblea di Giuda, i sacerdoti e i leviti, tutto il gruppo venuto da Israele, gli stranieri venuti dal paese di Israele e gli abitanti di Giuda furono in festa. 26 Ci fu una gioia straordinaria in Gerusalemme, perché dal tempo di Salomone figlio di Davide, re di Israele, non c'era mai stata una cosa simile in Gerusalemme.
27 I sacerdoti e i leviti si levarono a benedire il popolo; la loro voce fu ascoltata e la loro preghiera raggiunse la santa dimora di Dio nel cielo.

31,1 Quando tutto fu finito, gli Israeliti presenti andarono tutti nelle città di Giuda a infrangere le stele, a tagliare i pali sacri e a distruggere completamente le alture e gli altari in tutto Giuda, nel territorio di Beniamino, di Efraim e di Manàsse. Poi gli Israeliti tornarono nelle loro città, ognuno nella sua proprietà.
2 Ezechia ricostituì le classi dei sacerdoti e dei leviti secondo le loro funzioni, assegnando a ognuno, ai sacerdoti e ai leviti, il proprio servizio riguardo all'olocausto e ai sacrifici di comunione per celebrare e lodare con inni e per servire alle porte degli accampamenti del Signore. 3 Il re determinò quanto dei suoi beni dovesse essere destinato agli olocausti del mattino e della sera, agli olocausti dei sabati, dei noviluni e delle feste, come sta scritto nella legge del Signore. 4 Egli ordinò al popolo, agli abitanti di Gerusalemme, di consegnare ai sacerdoti e ai leviti la loro parte perché questi potessero attendere alla legge del Signore. 5 Appena si diffuse quest'ordine, gli Israeliti offrirono in abbondanza le primizie del grano, del mosto, dell'olio, del miele e di ogni altro prodotto agricolo e la decima abbondante di ogni cosa. 6 Anche gli Israeliti e i Giudei, che abitavano nelle città di Giuda, portarono la decima degli armenti e dei greggi; portarono la decima dei doni consacrati al Signore loro Dio, facendone grandi ammassi.
7 Nel terzo mese si cominciò a fare gli ammassi, che furono completati nel settimo mese. 8 Vennero Ezechia e i capi; visti gli ammassi, benedissero il Signore e il popolo di Israele. 9 Ezechia interrogò i sacerdoti e i leviti riguardo agli ammassi 10 e il sommo sacerdote Azaria della casa di Zadòk gli rispose: «Da quando si è cominciato a portare l'offerta nel tempio, noi abbiamo mangiato e ci siamo saziati, ma ne è rimasto in abbondanza, perché il Signore ha benedetto il suo popolo; ne è rimasta questa grande quantità». 11 Ezechia allora ordinò che si preparassero stanze nel tempio; le prepararono. 12 Vi depositarono scrupolosamente le offerte, le decime e le cose consacrate. A tali cose presiedeva il levita Conania, alle cui dipendenze era il fratello Simei. 13 Iechièl, Azaria, Nacat, Asaèl, Ierimòt, Iozabàd, Eliel, Ismachia, Macat e Benaià erano impiegati sotto la direzione di Conania e di suo fratello Simei per ordine del re Ezechia e di Azaria preposto al tempio. 14 Kore figlio di Imna, levita custode della porta d'oriente, si occupava delle offerte spontanee fatte a Dio; egli distribuiva quanto si prelevava per l'offerta al Signore e le cose santissime. 15 Da lui dipendevano Eden, Miniàmin, Giosuè, Semaia, Amaria e Secania nelle città sacerdotali come distributori fedeli tra i loro fratelli, grandi e piccoli, secondo le loro classi, 16 oltre ai maschi registrati dai tre anni in su; questi entravano ogni giorno nel tempio per il loro servizio, secondo le loro funzioni e secondo le loro classi.
17 La registrazione dei sacerdoti era fatta secondo i loro casati; quella dei leviti, dai vent'anni in su, secondo le loro funzioni e secondo le loro classi. 18 Erano registrati con tutti i bambini, le mogli, i figli e le figlie di tutta la comunità, poiché dovevano consacrarsi con fedeltà a ciò che è sacro. 19 Per i figli di Aronne, ossia per i sacerdoti residenti in campagna, nelle zone attorno alle loro città, in ogni città c'erano uomini designati nominalmente per distribuire la parte dovuta a ogni maschio fra i sacerdoti e a ogni registrato fra i leviti.
20 Ezechia fece lo stesso in tutto Giuda; egli fece ciò che è buono e retto davanti al Signore suo Dio. 21 Quanto aveva intrapreso per il servizio del tempio, per la legge e per i comandi, lo fece cercando il suo Dio con tutto il cuore; per questo ebbe successo.

Nuova Riveduta:

2Cronache 19-31

Rimprovero di Ieu a Giosafat
2Co 6:14-18; Sl 141:5; Ap 2:3-6
19,1 Giosafat, re di Giuda, tornò sano e salvo a casa sua a Gerusalemme.
2 Il veggente Ieu, figlio di Canani, andò incontro a Giosafat, e gli disse: «Dovevi tu dare aiuto a un empio e amare quelli che odiano il SIGNORE? Per questo fatto hai attirato su di te l'ira del SIGNORE. 3 Tuttavia si sono trovate in te delle buone cose, poiché hai fatto sparire dal paese gli idoli di Astarte, e hai applicato il tuo cuore alla ricerca di Dio».

Riforma dell'amministrazione della giustizia
De 16:18-20; 1:16-17; 17:8-11; Sl 82; Cl 4:17
4 Giosafat rimase a Gerusalemme; poi fece di nuovo un viaggio in mezzo al popolo, da Beer-Sceba alla regione montuosa di Efraim, riconducendoli al SIGNORE, Dio dei loro padri. 5 Stabilì dei giudici nel paese, in tutte le città fortificate di Giuda, città per città, e disse ai giudici: 6 «Badate bene a quello che fate; poiché voi amministrate la giustizia, non per servire un uomo ma per servire il SIGNORE, il quale sarà con voi negli affari della giustizia. 7 Ora, il timor del SIGNORE sia in voi; agite con prudenza, poiché presso il SIGNORE, nostro Dio, non c'è perversità, né favoritismi, né si prendono regali».
8 Giosafat, tornato che fu a Gerusalemme, stabilì anche qui dei Leviti, dei sacerdoti e dei capi delle case patriarcali d'Israele per amministrare la giustizia del SIGNORE in caso di controversie. 9 E diede loro i suoi ordini, dicendo: «Voi farete così, con timore del SIGNORE, con fedeltà e con cuore integro: 10 in qualunque causa che vi sia portata davanti dai vostri fratelli abitanti nelle loro città, sia che si tratti di omicidio o d'una legge o d'un comandamento o d'uno statuto o d'un precetto, avvisateli, affinché non si rendano colpevoli verso il SIGNORE, e l'ira sua non ricada su di voi e sui vostri fratelli. Così facendo, voi non vi renderete colpevoli. 11 Il sommo sacerdote Amaria vi sarà preposto per tutti gli affari che concernono il SIGNORE; e Zebadia, figlio d'Ismaele, capo della casa di Giuda, per tutti gli affari che concernono il re; e avete a vostra disposizione dei Leviti, come ufficiali. Fatevi coraggio, mettetevi all'opera, e il SIGNORE sia con chi è buono».

Vittoria di Giosafat sui Moabiti, Ammoniti ed Edomiti
1R 8:37-40; 2Cr 14:8, ecc.; Sl 46-48; 37:5; 56:3-4; 146:5
20,1 Dopo questi fatti, i figli di Moab e i figli di Ammon, e con loro dei Maoniti, marciarono contro Giosafat per fargli guerra. 2 Vennero dei messaggeri a informare Giosafat, dicendo: «Una gran moltitudine avanza contro di te dall'altra parte del mare, dalla Siria, ed è giunta ad Asason-Tamar, cioè En-Ghedi». 3 Giosafat ebbe paura, si dispose a cercare il SIGNORE, e bandì un digiuno per tutto Giuda. 4 Giuda si radunò per implorare aiuto dal SIGNORE, e da tutte quante le città di Giuda venivano gli abitanti a cercare il SIGNORE.
5 Giosafat, stando in piedi in mezzo all'assemblea di Giuda e di Gerusalemme, nella casa del SIGNORE, davanti al cortile nuovo, 6 disse: «SIGNORE, Dio dei nostri padri, non sei tu Dio dei cieli? Non sei tu che domini su tutti i regni delle nazioni? Non hai tu nelle tue mani la forza e la potenza, in modo che nessuno può resistere contro di te? 7 Non sei stato tu, Dio nostro, a scacciare gli abitanti di questo paese davanti al tuo popolo Israele, e lo desti per sempre alla discendenza di Abraamo, il quale ti amò? 8 E quelli lo hanno abitato e vi hanno costruito un santuario per il tuo nome, dicendo: 9 "Quando ci cadrà addosso qualche calamità, spada, giudizio, peste o carestia, noi ci presenteremo davanti a questa casa e davanti a te, poiché il tuo nome è in questa casa; a te grideremo nella nostra tribolazione, e tu ci udrai e ci salverai". 10 Ora ecco che i figli di Ammon e di Moab e quelli del monte Seir, nelle terre dei quali non permettesti a Israele di entrare quando veniva dal paese d'Egitto - ed egli li lasciò da parte e non li distrusse - 11 eccoli che ora ci ricompensano, venendo a scacciarci dall'eredità di cui ci hai dato il possesso. 12 Dio nostro, non vorrai giudicarli? Poiché noi siamo senza forza, di fronte a questa gran moltitudine che avanza contro di noi; e non sappiamo che fare, ma gli occhi nostri sono su di te!»
13 Tutto Giuda, perfino i loro bambini, le loro mogli, i loro figli, stavano in piedi davanti al SIGNORE. 14 Allora lo Spirito del SIGNORE investì in mezzo all'assemblea Iaaziel, figlio di Zaccaria, figlio di Benaia, figlio di Ieiel, figlio di Mattania, il Levita, tra i figli di Asaf. 15 Iaaziel disse: «Porgete orecchio, voi tutti di Giuda, e voi abitanti di Gerusalemme, e tu, o re Giosafat! Così vi dice il SIGNORE: "Non temete e non vi sgomentate a causa di questa gran moltitudine; poiché questa non è battaglia vostra, ma di Dio. 16 Domani, scendete contro di loro; eccoli che vengono su per la salita di Sis, e voi li troverete all'estremità della valle, di fronte al deserto di Ieruel. 17 Questa battaglia non sarete voi a combatterla: presentatevi, tenetevi fermi, e vedrete la liberazione che il SIGNORE vi darà. O Giuda, o Gerusalemme, non temete e non vi sgomentate; domani, uscite contro di loro, e il SIGNORE sarà con voi"».
18 Allora Giosafat chinò la faccia a terra, e tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme si prostrarono davanti al SIGNORE e l'adorarono. 19 I Leviti tra i figli dei Cheatiti e tra i figli dei Corachiti si alzarono per lodare a gran voce il SIGNORE, Dio d'Israele.
20 La mattina seguente si alzarono presto e si misero in marcia verso il deserto di Tecoa; mentre si mettevano in cammino, Giosafat, stando in piedi, disse: «Ascoltatemi, o Giuda, e voi abitanti di Gerusalemme! Credete nel SIGNORE, vostro Dio, e sarete al sicuro; credete ai suoi profeti, e trionferete!» 21 E dopo aver tenuto consiglio con il popolo, stabilì dei cantori che, vestiti dei paramenti sacri, cantassero le lodi del SIGNORE e, camminando alla testa dell'esercito, dicessero: «Celebrate il SIGNORE, perché la sua bontà dura in eterno!»
22 Appena cominciarono i canti di gioia e di lode, il SIGNORE tese un'imboscata contro i figli di Ammon e di Moab e contro quelli del monte Seir che erano venuti contro Giuda; e rimasero sconfitti. 23 I figli di Ammon e di Moab assalirono gli abitanti del monte Seir per votarli allo sterminio e distruggerli; e quando ebbero annientato gli abitanti di Seir, si diedero a distruggersi a vicenda.
24 Quando gli uomini di Giuda furono giunti sull'altura da cui si scorge il deserto, volsero lo sguardo verso la moltitudine, ed ecco i cadaveri che giacevano a terra; nessuno era scampato. 25 Allora Giosafat e la sua gente andarono a far bottino delle loro spoglie; e fra i cadaveri trovarono abbondanza di ricchezze, di vesti e di oggetti preziosi; ne presero più di quanto ne potessero portare; impiegarono tre giorni a portare via il bottino, tanto era abbondante.
26 Il quarto giorno si radunarono nella Valle di Benedizione, dove benedissero il SIGNORE; per questo, quel luogo è stato chiamato Valle di Benedizione fino a oggi. 27 Tutti gli uomini di Giuda e di Gerusalemme, con a capo Giosafat, partirono con gioia per tornare a Gerusalemme, perché il SIGNORE li aveva colmati di gioia liberandoli dai loro nemici. 28 Ed entrarono a Gerusalemme e nella casa del SIGNORE al suono dei saltèri, delle cetre e delle trombe.
29 Il terrore di Dio s'impadronì di tutti i regni degli altri paesi, quando udirono che il SIGNORE aveva combattuto contro i nemici d'Israele. 30 Il regno di Giosafat ebbe pace; il suo Dio gli diede pace lungo tutti i confini.

Regno di Giosafat
1R 22:41-51; Ef 5:6-7
31 Così Giosafat regnò sopra Giuda. Aveva trentacinque anni quando cominciò a regnare, e regnò venticinque anni a Gerusalemme; il nome di sua madre era Azuba, figlia di Sili.
32 Egli imitò in ogni cosa la condotta di Asa suo padre, e non se ne allontanò, facendo quel che è giusto agli occhi del SIGNORE. 33 Tuttavia gli alti luoghi non scomparvero, perché il popolo non aveva ancora il cuore fermamente unito al Dio dei suoi padri.
34 Le altre azioni di Giosafat, le prime e le ultime, si trovano scritte nella storia di Ieu, figlio di Canani, inserita nel libro dei re d'Israele.
35 Dopo questo, Giosafat, re di Giuda, si associò con il re d'Israele Acazia, che si comportava da empio; 36 e se lo associò, per costruire delle navi che andassero a Tarsis; e le costruirono a Esion-Gheber. 37 Allora Eliezer, figlio di Dodava da Maresa, profetizzò contro Giosafat, dicendo: «Perché ti sei associato con Acazia, il SIGNORE ha disperso le tue opere». E le navi furono sfasciate, e non poterono fare il viaggio di Tarsis.

Ieoram, re di Giuda; sua empietà e castigo
2R 8:16-24 (2Cr 28:1-8, 17-19; At 12:23)
21,1 Giosafat si addormentò con i suoi padri, e con essi fu sepolto nella città di Davide; e Ieoram, suo figlio, regnò al suo posto.
2 Ieoram aveva dei fratelli, figli di Giosafat: Azaria, Ieiel, Zaccaria, Azaria, Micael e Sefatia; tutti questi erano figli di Giosafat, re d'Israele; 3 e il padre loro aveva fatto a essi grandi doni d'argento, d'oro e di cose preziose, con delle città fortificate in Giuda, ma aveva lasciato il regno a Ieoram, perché era il primogenito. 4 Quando Ieoram ebbe preso possesso del regno di suo padre e vi si fu solidamente stabilito, fece morire di spada tutti i suoi fratelli, come pure alcuni dei capi d'Israele.
5 Ieoram aveva trentadue anni quando cominciò a regnare, e regnò otto anni a Gerusalemme.
6 Egli seguì l'esempio dei re d'Israele, come aveva fatto la casa di Acab; poiché aveva per moglie una figlia di Acab; e fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE. 7 Tuttavia il SIGNORE non volle distruggere la casa di Davide, a motivo del patto che aveva stabilito con Davide, e della promessa che aveva fatta di lasciare sempre una lampada a lui e ai suoi figli.
8 Ai suoi tempi, Edom si ribellò, sottraendosi al giogo di Giuda, e si diede un re. 9 Allora Ieoram partì con i suoi capi e con tutti i suoi carri; di notte si alzò, sconfisse gli Edomiti che avevano accerchiato lui e i capitani dei carri. 10 Così Edom si è ribellato sottraendosi al giogo di Giuda fino a oggi. In quel medesimo tempo, anche Libna si ribellò e si sottrasse al giogo di Giuda, perché Ieoram aveva abbandonato il SIGNORE, Dio dei suoi padri.
11 Ieoram fece anch'egli degli alti luoghi sui monti di Giuda, spinse gli abitanti di Gerusalemme alla prostituzione, e sviò Giuda. 12 E gli giunse uno scritto da parte del profeta Elia, che diceva: «Così dice il SIGNORE, Dio di Davide tuo padre: "Poiché tu non hai camminato per le vie di Giosafat, tuo padre, e per le vie di Asa, re di Giuda, 13 ma hai camminato per la via dei re d'Israele; poiché hai spinto alla prostituzione Giuda e gli abitanti di Gerusalemme, come la casa di Acab vi ha spinto Israele, e perché hai ucciso i tuoi fratelli, membri della famiglia di tuo padre, che erano migliori di te, 14 ecco, il SIGNORE colpirà con un gran flagello il tuo popolo, i tuoi figli, le tue mogli, e tutto quello che ti appartiene. 15 Tu avrai una grave malattia, una malattia intestinale, che si aggraverà di giorno in giorno, finché gli intestini ti vengano fuori per effetto del male"».
16 Il SIGNORE risvegliò contro Ieoram lo spirito dei Filistei e degli Arabi, che confinano con gli Etiopi; 17 essi salirono contro Giuda, l'invasero, portarono via tutte le ricchezze che si trovavano nella casa del re, e anche i suoi figli e le sue mogli, in modo che non gli rimase altro figlio se non Ioacaz, che era il più piccolo. 18 Dopo tutto questo il SIGNORE lo colpì con una malattia intestinale incurabile. 19 E, con l'andar del tempo, verso la fine del secondo anno, gli intestini gli vennero fuori, in seguito alla malattia; morì in mezzo ad atroci sofferenze; il suo popolo non bruciò profumi in suo onore, come aveva fatto per i suoi padri.
20 Aveva trentadue anni quando cominciò a regnare, e regnò otto anni a Gerusalemme. Se ne andò senza essere rimpianto, e fu sepolto nella città di Davide, ma non nelle tombe dei re.

Acazia, re di Giuda; sua idolatria e morte
2R 8:24-29; 9:1-29
22,1 Gli abitanti di Gerusalemme, al posto di Ieoram, proclamarono re Acazia, il più giovane dei suoi figli; poiché la truppa che era entrata con gli Arabi nell'accampamento, aveva ucciso tutti i più grandi d'età. Così regnò Acazia, figlio di Ieoram, re di Giuda. 2 Acazia aveva quarantadue anni quando cominciò a regnare, e regnò un anno a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Atalia, figlia di Omri.
3 Anch'egli seguì l'esempio della casa di Acab, perché sua madre, che era sua consigliera, lo spingeva ad agire empiamente. 4 Egli fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE, come quelli della casa di Acab, perché, dopo la morte di suo padre, questi furono suoi consiglieri, per sua rovina.
5 Fu pure dietro loro consiglio che egli andò con Ieoram, figlio di Acab, re d'Israele, a combattere contro Azael, re di Siria, a Ramot di Galaad. I Siri ferirono Ieoram; 6 e questi tornò a Izreel per farsi curare delle ferite che aveva ricevute dai Siri a Rama, quando combatteva contro Azael, re di Siria. E Acazia, figlio di Ieoram re di Giuda, scese a Izreel a veder Ieoram, figlio di Acab, perché questi era ammalato.
7 Fu volontà di Dio che Acazia, per sua rovina, si recò da Ieoram; perché, quando fu giunto, uscì con Ieoram incontro a Ieu, figlio di Nimsi, che il SIGNORE aveva unto per sterminare la casa di Acab. 8 Mentre Ieu faceva giustizia contro la casa di Acab, trovò i capi di Giuda e i figli dei fratelli di Acazia che erano al servizio di Acazia, e li uccise. 9 Poi fece cercare Acazia, che si era nascosto a Samaria; Acazia fu preso, portato da Ieu, messo a morte, e poi seppellito; perché si diceva: «È il figlio di Giosafat, che cercava il SIGNORE con tutto il suo cuore». E nella casa di Acazia non rimase più nessuno che fosse capace di regnare.

Atalia, regina di Giuda
=2R 11:1-3; Pr 28:28; Is 8:17
10 Quando Atalia, madre di Acazia, vide che suo figlio era morto, si mise a distruggere tutta la stirpe reale della casa di Giuda. 11 Ma Ieosabet, figlia del re, prese Ioas, figlio di Acazia, lo tolse dai figli del re che erano messi a morte, e lo mise con la sua balia in una camera da letto. Così Ieosabet, figlia del re Ieoram, moglie del sacerdote Ieoiada (era sorella di Acazia), lo nascose alle ricerche d'Atalia, che non lo mise a morte. 12 Ed egli rimase nascosto presso di loro nel tempio di Dio per sei anni; intanto, Atalia regnava sul paese.

Ioas, re di Giuda; determinante l'intervento di Ieoiada
=2R 11:4-20; 2P 2:9
23,1 Il settimo anno, Ieoiada, fattosi coraggio, fece un'alleanza con i capi di centurie, Azaria figlio di Ieroam, Ismaele figlio di Ioanan, Azaria figlio di Obed, Maaseia figlio di Adaia, ed Elisafat figlio di Zicri. 2 Essi percorsero Giuda, radunarono i Leviti di tutte le città di Giuda e i capi delle case patriarcali d'Israele, e vennero a Gerusalemme. 3 Tutta l'assemblea fece alleanza con il re nella casa di Dio. Ieoiada disse loro: «Ecco, il figlio del re regnerà, come il SIGNORE ha promesso relativamente ai figli di Davide. 4 Ecco quello che voi farete: un terzo di quelli tra voi che entrano in servizio il giorno del sabato, sacerdoti e Leviti, starà di guardia alle porte del tempio; 5 un altro terzo starà nella casa del re, e l'altro terzo alla porta di Iesod. Tutto il popolo starà nei cortili della casa del SIGNORE. 6 Ma nessuno entri nella casa del SIGNORE, tranne i sacerdoti e i Leviti di servizio; questi entreranno, perché sono consacrati; ma tutto il popolo si atterrà all'ordine del SIGNORE. 7 I Leviti circonderanno il re, da ogni lato, ognuno con le armi alla mano; e chiunque cercherà di penetrare nella casa di Dio, sia messo a morte; e voi starete con il re, quando entrerà e quando uscirà».
8 I Leviti e tutto Giuda eseguirono tutti gli ordini dati dal sacerdote Ieoiada; ognuno di essi prese i suoi uomini: quelli che entravano in servizio il giorno del sabato, e quelli che uscivano di servizio il giorno del sabato; poiché il sacerdote Ieoiada non aveva licenziato le mute uscenti. 9 Il sacerdote Ieoiada diede ai capi di centurie le lance, gli scudi grandi e i piccoli scudi che erano appartenuti a Davide e che stavano nella casa di Dio. 10 Dispose tutto il popolo attorno al re, ciascuno con l'arma in mano, dal lato destro al lato sinistro della casa, presso l'altare e presso la casa. 11 Allora condussero fuori il figlio del re, gli posero in testa il diadema, gli consegnarono la legge, e lo proclamarono re; Ieoiada e i suoi figli lo unsero, ed esclamarono: «Viva il re!»
12 Quando Atalia udì il rumore del popolo che accorreva e acclamava il re, andò verso il popolo nella casa del SIGNORE. 13 Guardò, e vide il re in piedi sul suo palco, all'ingresso; i capitani e i trombettieri erano accanto al re; tutto il popolo del paese era in festa al suono delle trombe; e i cantori, con i loro strumenti musicali, dirigevano i canti di lode. Allora Atalia si stracciò le vesti, e gridò: «Congiura! Congiura!» 14 Ma il sacerdote Ieoiada fece venir fuori i capi di centurie che comandavano l'esercito, e disse loro: «Fatela uscire dalle file; e chiunque la seguirà sia ucciso con la spada!» Infatti il sacerdote aveva detto: «Non sia uccisa nella casa del SIGNORE». 15 Così quelli le aprirono un varco con le mani, e lei giunse alla casa del re per la strada della porta dei cavalli; e là fu uccisa.
16 Ieoiada, tutto il popolo e il re, fecero un'alleanza per la quale Israele doveva essere il popolo del SIGNORE. 17 Tutto il popolo entrò nel tempio di Baal, e lo demolì: fece a pezzi tutti i suoi altari e le sue immagini, e uccise davanti agli altari Mattan, sacerdote di Baal. 18 Poi Ieoiada affidò la sorveglianza della casa del SIGNORE ai sacerdoti levitici, che Davide aveva ripartiti in classi preposte alla casa del SIGNORE per offrire olocausti al SIGNORE, com'è scritto nella legge di Mosè, con gioia e con canto di lodi, secondo le disposizioni di Davide. 19 Collocò i portinai alle porte della casa del SIGNORE, affinché nessuno vi entrasse che fosse impuro per qualsiasi ragione. 20 E prese i capi di centurie, gli uomini ragguardevoli, quelli che avevano autorità sul popolo e tutto il popolo del paese, e fece scendere il re dalla casa del SIGNORE. Entrarono nella casa del re per la porta superiore, e fecero sedere il re sul trono reale. 21 Tutto il popolo del paese era in festa e la città rimase tranquilla, quando Atalia fu uccisa con la spada.

Il restauro del tempio
=2R 12:1-16; Sl 69:9
24,1 Ioas aveva sette anni quando cominciò a regnare, e regnò quarant'anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Sibia da Beer-Sceba.
2 Ioas fece ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE per tutto il tempo che visse il sacerdote Ieoiada. 3 Ieoiada prese per lui due mogli, dalle quali egli ebbe dei figli e delle figlie.
4 Dopo queste cose venne in cuore a Ioas di restaurare la casa del SIGNORE. 5 Radunò i sacerdoti e i Leviti, e disse loro: «Andate per le città di Giuda, e raccogliete anno per anno in tutto Israele del denaro per restaurare la casa del vostro Dio; e guardate di sollecitare la cosa». Ma i Leviti non si affrettarono. 6 Allora il re chiamò Ieoiada loro capo e gli disse: «Perché non hai fatto in modo che i Leviti portassero da Giuda e da Gerusalemme la tassa che Mosè, servo del SIGNORE, e l'assemblea d'Israele stabilirono per la tenda della testimonianza?» 7 Infatti l'empia Atalia e i suoi figli avevano saccheggiato la casa di Dio e avevano perfino adoperato per i Baal tutte le cose consacrate della casa del SIGNORE.
8 Il re dunque comandò che si facesse una cassa e che la si mettesse fuori, alla porta della casa del SIGNORE. 9 Poi fu ordinato in Giuda e in Gerusalemme che si portasse al SIGNORE la tassa che Mosè, servo di Dio, aveva imposta a Israele nel deserto. 10 Tutti i capi e tutto il popolo se ne rallegrarono e portarono il denaro, e lo mettevano nella cassa finché tutti ebbero pagato. 11 Quando era il momento che i Leviti dovevano portare la cassa agli ispettori reali, perché vedevano che c'era molto denaro, il segretario del re e il commissario del sommo sacerdote venivano a vuotare la cassa; la prendevano, poi la riportavano al suo posto; facevano così ogni giorno, e raccolsero denaro in abbondanza. 12 Il re e Ieoiada lo davano a quanti erano incaricati di eseguire i lavori della casa del SIGNORE; e questi pagavano degli scalpellini e dei falegnami per restaurare la casa del SIGNORE, e anche dei lavoratori del ferro e del bronzo per restaurare la casa del SIGNORE. 13 Così gli incaricati dei lavori si misero all'opera, e per le loro mani furono compiute le riparazioni; essi rimisero la casa di Dio in buono stato, e la consolidarono. 14 Quando ebbero finito, portarono davanti al re e davanti a Ieoiada il rimanente del denaro, con il quale si fecero degli utensili per la casa del SIGNORE: degli utensili per il servizio e per gli olocausti, delle coppe, e altri utensili d'oro e d'argento. E durante tutta la vita di Ieoiada, si offrirono continuamente olocausti nella casa del SIGNORE.
15 Ma Ieoiada, fattosi vecchio e sazio di giorni, morì; quando morì, aveva centotrent'anni; 16 e fu sepolto nella città di Davide con i re, perché aveva fatto del bene in Israele, per il servizio di Dio e della sua casa.

Idolatria e ingratitudine di Ioas; suo castigo e morte
2R 12:17-21; Mt 23:35 (Ga 5:7; Ap 3:11)
17 Dopo la morte di Ieoiada, i capi di Giuda andarono dal re e si prostrarono davanti a lui; allora il re diede loro ascolto; 18 ed essi abbandonarono la casa del SIGNORE, Dio dei loro padri, e servirono gli idoli di Astarte e gli altri idoli; e questa loro colpa provocò l'ira del SIGNORE contro Giuda e contro Gerusalemme. 19 Il SIGNORE mandò loro dei profeti per ricondurli a sé e questi protestarono contro la loro condotta, ma essi non vollero ascoltarli. 20 Allora lo Spirito di Dio rivestì Zaccaria, figlio del sacerdote Ieoiada, il quale, stando in piedi in mezzo al popolo, disse: «Così dice Dio: "Perché trasgredite i comandamenti del SIGNORE? Voi non prospererete; poiché avete abbandonato il SIGNORE, anch'egli vi abbandonerà"». 21 Ma quelli fecero una congiura contro di lui e lo lapidarono per ordine del re, nel cortile della casa del SIGNORE. 22 Il re Ioas non si ricordò della benevolenza usata verso di lui da Ieoiada, padre di Zaccaria, e gli uccise il figlio; il quale, morendo, disse: «Il SIGNORE lo veda e ne chieda conto!»
23 Trascorso quell'anno, l'esercito dei Siri salì contro Ioas, e venne in Giuda e a Gerusalemme. Essi misero a morte fra il popolo tutti i capi, e inviarono tutto il bottino al re di Damasco. 24 Benché l'esercito dei Siri fosse venuto con un piccolo numero di uomini, tuttavia il SIGNORE diede loro nelle mani un esercito grandissimo, perché quelli avevano abbandonato il SIGNORE, Dio dei loro padri. Così i Siri fecero giustizia di Ioas. 25 Quando questi partirono da lui, lasciandolo in gravi sofferenze, i suoi servitori tramarono contro di lui una congiura perché egli aveva versato il sangue dei figli del sacerdote Ieoiada, e lo uccisero nel suo letto. Così morì, e fu sepolto nella città di Davide, ma non nelle tombe dei re. 26 Quelli che congiurarono contro di lui, furono Zabad, figlio di Simeat, un Ammonita, e Iozabad, figlio di Simrit, una Moabita.
27 Per quanto concerne i suoi figli, il gran numero di tributi impostigli e il restauro della casa di Dio, si trova scritto nelle memorie del libro dei re.
E Amasia, suo figlio, regnò al suo posto.

Amasia, re di Giuda; vittoria sugli Edomiti
2R 14:1-7; 2Co 6:14
25,1 Amasia aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Ieoaddan ed era di Gerusalemme.
2 Egli fece ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE, ma non di tutto cuore. 3 Quando il regno fu bene assicurato nelle sue mani, egli fece morire quei suoi servitori che avevano ucciso il re suo padre. 4 Ma non fece morire i loro figli, conformandosi a quanto è scritto nella legge, nel libro di Mosè, dove il SIGNORE ha dato questo comandamento: «Non si metteranno a morte i padri per colpa dei figli, né si metteranno a morte i figli per colpa dei padri; ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato».
5 Poi Amasia radunò quelli di Giuda, e li distribuì secondo le loro case patriarcali sotto i capi di migliaia e sotto i capi di centinaia, per tutto Giuda e Beniamino; ne fece il censimento dall'età di vent'anni in su, e trovò trecentomila uomini scelti, abili alla guerra e capaci di maneggiare la lancia e lo scudo. 6 Assoldò anche centomila uomini d'Israele, forti e valorosi, per cento talenti d'argento.
7 Ma un uomo di Dio venne da lui, e gli disse: «O re, l'esercito d'Israele non vada con te, poiché il SIGNORE non è con Israele, con tutti questi figli d'Efraim! 8 Ma, se vuoi andare, compòrtati pure valorosamente nella battaglia, ma Dio ti abbatterà davanti al nemico; perché Dio ha il potere di soccorrere e di abbattere». 9 Amasia disse all'uomo di Dio: «E che fare di quei cento talenti che ho dati all'esercito d'Israele?» L'uomo di Dio rispose: «Il SIGNORE è in grado di darti molto di più di questo». 10 Allora Amasia separò l'esercito che gli era venuto da Efraim, affinché se ne tornasse al suo paese; ma questa gente fu gravemente irritata contro Giuda, e se ne tornò a casa, accesa d'ira.
11 Amasia, preso coraggio, si mise alla testa del suo popolo, andò nella valle del Sale, e sconfisse diecimila uomini dei figli di Seir; 12 e i figli di Giuda ne catturarono vivi altri diecimila; li condussero in cima alla rupe, e li precipitarono giù dall'alto della rupe, in modo che tutti rimasero sfracellati.
13 Ma gli uomini dell'esercito che Amasia aveva licenziati, perché non andassero con lui alla guerra, piombarono sulle città di Giuda, da Samaria fino a Bet-Oron; ne uccisero tremila abitanti e portarono via molto bottino.

Idolatria di Amasia; sconfitta davanti a Israele
2Cr 28:23; =2R 14:8-20; Gr 2:19
14 Amasia, ritornato dalla sconfitta degli Idumei, si fece portare gli dèi dei figli di Seir, li stabilì come suoi dèi, si prostrò davanti a loro, e bruciò dei profumi in loro onore. 15 Perciò il SIGNORE si accese d'ira contro Amasia, e gli mandò un profeta per dirgli: «Perché hai cercato gli dèi di questo popolo, che non hanno liberato il popolo loro dalla tua mano?» 16 Mentre egli parlava al re, questi gli disse: «Ti abbiamo forse fatto consigliere del re? Smettila! Perché vorresti essere ucciso?» Allora il profeta se ne andò, dicendo: «Io so che Dio ha deciso di distruggerti, perché hai fatto questo, e non hai dato ascolto al mio consiglio».
17 Allora Amasia, re di Giuda, dopo aver preso consiglio, inviò dei messaggeri a Ioas, figlio di Ioacaz, figlio di Ieu, re d'Israele, per dirgli: «Vieni, mettiamoci faccia a faccia!» 18 Ioas, re d'Israele, fece dire ad Amasia, re di Giuda: «Lo spino del Libano mandò a dire al cedro del Libano: "Da' tua figlia in moglie a mio figlio". Ma le bestie selvatiche del Libano passarono, e calpestarono lo spino. 19 Tu hai detto: "Ecco, io ho sconfitto gli Idumei!" e il tuo cuore, reso orgoglioso, ti ha portato a gloriarti. Stattene a casa tua. Perché impegnarti in una disgraziata impresa che condurrebbe alla rovina te e Giuda con te?» 20 Ma Amasia non gli volle dar retta; perché la cosa era diretta da Dio affinché fossero dati in mano del nemico, perché avevano cercato gli dèi di Edom. 21 Allora Ioas, re d'Israele, salì, ed egli e Amasia, re di Giuda, si trovarono l'uno di fronte all'altro a Bet-Semes, che apparteneva a Giuda. 22 Giuda rimase sconfitto da Israele, e quelli di Giuda fuggirono, ognuno alla sua tenda. 23 Ioas, re d'Israele, fece prigioniero, a Bet-Semes, Amasia, re di Giuda, figlio di Ioas, figlio di Ioacaz; lo condusse a Gerusalemme, e fece una breccia di quattrocento cubiti nelle mura di Gerusalemme, dalla porta di Efraim alla porta dell'Angolo. 24 Prese tutto l'oro e l'argento e tutti i vasi che si trovavano nella casa di Dio in custodia di Obed-Edom, e i tesori della casa del re; prese pure degli ostaggi, e se ne tornò a Samaria.
25 Amasia, figlio di Ioas, re di Giuda, visse ancora quindici anni dopo la morte di Ioas, figlio di Ioacaz, re d'Israele.
26 Il rimanente delle azioni di Amasia, le prime e le ultime, si trova scritto nel libro dei re di Giuda e d'Israele.
27 Dopo che Amasia ebbe abbandonato il SIGNORE, fu ordita contro di lui una congiura a Gerusalemme, ed egli fuggì a Lachis; ma lo fecero inseguire fino a Lachis, e là fu messo a morte. 28 Da quel luogo fu trasportato sopra dei cavalli, e quindi sepolto con i suoi padri nella città di Giuda.

Uzzia re di Giuda; prosperità e potenza
2R 14:21-22; 15:1-4; Sl 1:1-3
26,1 Allora tutto il popolo di Giuda prese Uzzia, che aveva sedici anni, e lo fece re al posto di Amasia suo padre. 2 Egli ricostruì Elot e la riconquistò a Giuda, dopo che il re si fu addormentato con i suoi padri.
3 Uzzia aveva sedici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantadue anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Iecolia, ed era di Gerusalemme.
4 Egli fece ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE, interamente come aveva fatto Amasia suo padre. 5 Si diede con diligenza a cercare Dio mentre visse Zaccaria, che aveva l'intelligenza delle visioni di Dio; e finché cercò il SIGNORE, Dio lo fece prosperare.
6 Egli uscì e mosse guerra ai Filistei, abbatté le mura di Gat, le mura di Iabne e le mura di Asdod e costruì delle città nel territorio di Asdod, e in quello dei Filistei. 7 E Dio gli diede aiuto contro i Filistei, contro gli Arabi che abitavano a Gur-Baal, e contro i Maoniti. 8 Gli Ammoniti pagavano un tributo a Uzzia; e la sua fama si sparse sino ai confini dell'Egitto, perché era diventato potentissimo. 9 Uzzia costruì pure delle torri a Gerusalemme, sulla porta dell'Angolo, sulla porta della Valle e sulla Svolta, e le fortificò. 10 Costruì delle torri nel deserto e scavò molte cisterne perché possedeva una grande quantità di bestiame; ne scavò pure nella parte bassa del paese e nella pianura; aveva dei lavoranti e viticultori per i monti e nelle terre fruttifere, perché amava l'agricoltura. 11 Uzzia aveva inoltre un esercito di combattenti che andava alla guerra per schiere, composte secondo il numero del censimento fattone dal segretario Ieiel e dal commissario Maaseia, e messe sotto il comando di Anania, uno dei generali del re. 12 Il numero totale dei capi delle case patriarcali, degli uomini forti e valorosi, era di duemilaseicento. 13 Essi avevano al loro comando un esercito di trecentosettemilacinquecento combattenti, preparati a entrare in guerra con gran valore, per sostenere il re contro il nemico. 14 Uzzia fornì a tutto l'esercito scudi, lance, elmi, corazze, archi e fionde da scagliare sassi. 15 Fece fare, a Gerusalemme, delle macchine inventate da esperti per collocarle sulle torri e sugli angoli, per scagliare saette e grosse pietre. La sua fama raggiunse paesi lontani, perché egli fu meravigliosamente soccorso, finché divenne potente.

Peccato e castigo di Uzzia
2R 15:5-7 (Nu 12; 2R 5:20-27) Da 4:37; 1Ti 5:20-21
16 Ma quando fu divenuto potente, il suo cuore, insuperbitosi, si pervertì, ed egli commise un'infedeltà contro il SIGNORE, il suo Dio, entrando nel tempio del SIGNORE per bruciare dell'incenso sull'altare dei profumi. 17 Ma il sacerdote Azaria entrò dopo di lui con ottanta sacerdoti del SIGNORE, uomini coraggiosi, 18 i quali si opposero al re Uzzia, e gli dissero: «Non spetta a te, Uzzia, di offrire incenso al SIGNORE, ma ai sacerdoti, figli d'Aaronne, che sono consacrati per offrire i profumi! Esci dal santuario, poiché tu hai commesso un'infedeltà! E questo non ti tornerà a gloria davanti a Dio, al SIGNORE». 19 Allora Uzzia, che teneva in mano un turibolo per offrire l'incenso, si adirò. E mentre si adirava contro i sacerdoti, la lebbra gli scoppiò sulla fronte, in presenza dei sacerdoti, nella casa del SIGNORE, presso l'altare dei profumi. 20 Il sommo sacerdote Azaria e tutti gli altri sacerdoti lo guardarono, ed ecco che aveva la lebbra sulla fronte; e lo fecero uscire in fretta, ed egli stesso si affrettò ad andarsene fuori, perché il SIGNORE lo aveva colpito. 21 Il re Uzzia fu lebbroso fino al giorno della sua morte e rimase nell'infermeria come lebbroso, perché era escluso dalla casa del SIGNORE; e Iotan, suo figlio, era a capo della casa reale e rendeva giustizia al popolo del paese.
22 Il rimanente delle azioni di Uzzia, le prime e le ultime, è stato scritto dal profeta Isaia, figlio di Amots.
23 Uzzia si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con i suoi padri nel campo delle tombe dei re, perché si diceva: «È lebbroso». E Iotam, suo figlio, regnò al suo posto.

Iotam re di Giuda
2R 15:32-38; Pr 21:29; 3Gv 12
27,1 Iotam aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Ierusa, figlia di Sadoc.
2 Egli fece ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE, interamente come aveva fatto Uzzia suo padre; soltanto non entrò nel tempio del SIGNORE, ma il popolo continuava a corrompersi.
3 Egli costruì la porta superiore della casa del SIGNORE, e fece molti lavori sulle mura di Ofel. 4 Costruì anche delle città nella regione montuosa di Giuda, e dei castelli e delle torri nelle foreste.
5 Egli mosse guerra al re dei figli di Ammon, e vinse gli Ammoniti. I figli di Ammon gli diedero quell'anno cento talenti d'argento, diecimila cori di grano e diecimila d'orzo; e altrettanto gli pagarono il secondo e il terzo anno. 6 Così Iotam divenne potente, perché camminò con costanza davanti al SIGNORE, suo Dio.
7 Il rimanente delle azioni di Iotam, tutte le sue guerre e le sue imprese si trovano scritte nel libro dei re d'Israele e di Giuda. 8 Aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme.
9 Iotam si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide. E Acaz, suo figlio, regnò al suo posto.

Acaz, re di Giuda; idolatria e disastri
2R 16:1-6 (Is 7:1-10:4) 2R 6:22-23; Mt 25:35-36
28,1 Acaz aveva vent'anni quando cominciò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme.
Egli non fece ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE, come aveva fatto Davide suo padre; 2 ma seguì la via dei re d'Israele, e fece perfino delle immagini di metallo fuso per i Baali, 3 bruciò dei profumi nella valle di Ben-Innom, e fece passare per il fuoco i suoi figli, seguendo le pratiche abominevoli delle nazioni che il SIGNORE aveva scacciate davanti ai figli d'Israele; 4 offriva sacrifici e incenso sugli alti luoghi, sulle colline, e sotto ogni albero verdeggiante.
5 Perciò il SIGNORE, il suo Dio, lo diede nelle mani del re di Siria; i Siri lo sconfissero e gli presero un gran numero di prigionieri che deportarono a Damasco. E fu anche dato in mano del re d'Israele, che gli inflisse una grande sconfitta. 6 Infatti Peca, figlio di Remalia, uccise in un giorno, in Giuda, centoventimila uomini, tutta gente valorosa, perché avevano abbandonato il SIGNORE, Dio dei loro padri. 7 Zicri, un prode di Efraim, uccise Maaseia, figlio del re, Azricam, maggiordomo del palazzo reale, ed Elcana, che teneva il secondo posto dopo il re. 8 I figli d'Israele condussero via dai loro fratelli duecentomila prigionieri, fra donne, figli e figlie; e ne ricavarono pure un grande bottino, che portarono a Samaria.
9 Là c'era un profeta del SIGNORE, di nome Oded. Egli uscì incontro all'esercito che tornava a Samaria, e disse loro: «Ecco, il SIGNORE, Dio dei vostri padri, nella sua ira contro Giuda, ve li ha dati nelle mani; e voi li avete uccisi con tal furore, che è giunto fino al cielo. 10 E ora, pretendete di sottomettere come schiavi e come schiave i figli e le figlie di Giuda e di Gerusalemme! Ma voi, voi stessi, non siete forse colpevoli verso il SIGNORE, vostro Dio? 11 Ascoltatemi dunque, e rimandate i prigionieri che avete fatti tra i vostri fratelli; perché l'ardente ira del SIGNORE vi sovrasta».
12 Allora alcuni tra i capi dei figli di Efraim, Azaria figlio di Iocanan, Berechia figlio di Mesillemot, Ezechia figlio di Sallum e Amasa figlio di Cadlai, si alzarono contro quelli che tornavano dalla guerra, 13 e dissero loro: «Voi non condurrete qua dentro i prigionieri; perché voi vi proponete una cosa che ci renderà colpevoli davanti al SIGNORE, accrescendo il numero dei nostri peccati e delle nostre colpe; poiché noi siamo già molto colpevoli, e l'ira del SIGNORE arde contro Israele».
14 Allora i soldati abbandonarono i prigionieri e il bottino in presenza dei capi e di tutta l'assemblea. 15 Gli uomini già citati per nome si alzarono e presero i prigionieri; del bottino si servirono per rivestire tutti quelli di loro che erano nudi; li rivestirono, li calzarono, diedero loro da mangiare e da bere, li unsero, condussero sopra degli asini tutti quelli che non si reggevano per la fatica, e li condussero a Gerico, la città delle palme, dai loro fratelli; poi se ne tornarono a Samaria.

2R 16:7-20; Is 1:2, ecc.
16 In quel tempo, il re Acaz mandò a chiedere soccorso ai re d'Assiria. 17 Gli Edomiti erano venuti di nuovo, avevano sconfitto Giuda e condotto via dei prigionieri. 18 I Filistei pure avevano invaso le città della pianura e della regione meridionale di Giuda, e avevano preso Bet-Semes, Aialon, Ghederot, Soco e i villaggi che ne dipendevano, Timna e i villaggi che ne dipendevano, Ghimzo e i villaggi che ne dipendevano, e vi si erano stabiliti. 19 Poiché il SIGNORE aveva umiliato Giuda a causa di Acaz, re d'Israele, perché aveva rotto ogni freno in Giuda, e aveva commesso ogni sorta d'infedeltà contro il SIGNORE, 20 Tiglat-Pileser, re d'Assiria, marciò contro di lui, lo ridusse alle strette, e non lo sostenne affatto. 21 Infatti Acaz aveva spogliato la casa del SIGNORE, il palazzo del re e dei capi, e aveva dato tutto al re d'Assiria; ma a nulla gli era giovato.
22 Nel tempo in cui si trovava alle strette, questo medesimo re Acaz continuò più che mai a commettere delle infedeltà contro il SIGNORE. 23 Offrì sacrifici agli dèi di Damasco, che l'avevano sconfitto e disse: «Poiché gli dèi dei re di Siria aiutano quelli, io offrirò loro dei sacrifici ed essi aiuteranno anche me». Ma furono invece la rovina sua e di tutto Israele. 24 Acaz radunò gli utensili della casa di Dio, fece a pezzi gli utensili della casa di Dio, chiuse le porte della casa del SIGNORE, si fece degli altari a ogni incrocio di Gerusalemme, 25 e stabilì degli alti luoghi in tutte le città di Giuda per offrire incenso ad altri dèi. Così provocò l'ira del SIGNORE, Dio dei suoi padri.
26 Il rimanente delle sue imprese e di tutte le sue azioni, le prime e le ultime, si trova scritto nel libro dei re di Giuda e d'Israele.
27 Acaz si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto in città, a Gerusalemme, perché non lo vollero mettere nelle tombe dei re d'Israele. Ed Ezechia, suo figlio, regnò al suo posto.

Ezechia re di Giuda; purificazione del tempio
2R 18:1-6; 2Cr 34:1-10; Is 52:1; Gv 2:17 (Is 36-39)
29,1 Ezechia aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abiia, figlia di Zaccaria.
2 Egli fece ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE, proprio come aveva fatto Davide suo padre.
3 Nel primo anno del suo regno, nel primo mese, riaprì le porte della casa del SIGNORE, e le restaurò. 4 Fece venire i sacerdoti e i Leviti, li radunò sulla piazza orientale, 5 e disse loro: «Ascoltatemi, o Leviti! Ora santificatevi, e santificate la casa del SIGNORE, Dio dei vostri padri, e portate fuori dal santuario ogni immondezza. 6 I nostri padri infatti sono stati infedeli e hanno fatto ciò che è male agli occhi del SIGNORE, nostro Dio, l'hanno abbandonato, hanno cessato di volger la faccia verso la casa del SIGNORE, e le hanno voltato le spalle. 7 Hanno chiuso le porte del portico, hanno spento le lampade, non hanno più bruciato profumi né offerto olocausti nel santuario del Dio d'Israele. 8 Perciò l'ira del SIGNORE ha colpito Giuda e Gerusalemme; egli li ha abbandonati alle oppressioni, alla desolazione e agli scherni, come vedete con i vostri occhi. 9 Ed ecco, per questo, i nostri padri sono periti di spada, e i nostri figli, le nostre figlie e le nostre mogli sono deportati. 10 Ora io ho in cuore di fare un patto con il SIGNORE, Dio d'Israele, affinché la sua ira ardente si allontani da noi. 11 Figli miei, non siate negligenti; perché il SIGNORE ha scelto voi affinché stiate davanti a lui per servirlo, per essere suoi ministri, e per offrirgli incenso».
12 Allora i Leviti si alzarono: Maat, figlio di Amasai, Ioel, figlio di Azaria dei figli di Cheat. Dei figli di Merari: Chis, figlio d'Abdi, e Azaria, figlio di Iealleleel. Dei Ghersoniti: Ioà, figlio di Zimma, e Eden, figlio di Ioa. 13 Dei figli di Elisafan: Simri e Ieiel. Dei figli di Asaf: Zaccaria e Mattania. 14 Dei figli di Eman: Ieiel e Simei. Dei figli di Iedutun: Semaia e Uzziel. 15 Essi riunirono i loro fratelli e, dopo essersi santificati, vennero a purificare la casa del SIGNORE, secondo l'ordine del re, conformemente alle parole del SIGNORE. 16 I sacerdoti entrarono nell'interno della casa del SIGNORE per purificarla, e portarono fuori, nel cortile della casa del SIGNORE tutte le immondezze che trovarono nel tempio del SIGNORE; i Leviti le presero per portarle fuori e gettarle nel torrente Chidron. 17 Cominciarono queste purificazioni il primo giorno del primo mese; l'ottavo giorno dello stesso mese vennero al portico del SIGNORE; impiegarono otto giorni per purificare la casa del SIGNORE; il sedicesimo giorno del primo mese avevano finito.
18 Allora andarono dal re Ezechia, nel suo palazzo, e gli dissero: «Abbiamo purificato tutta la casa del SIGNORE, l'altare degli olocausti con tutti i suoi utensili, la tavola dei pani di presentazione con tutti i suoi utensili. 19 Abbiamo pure rimesso in buono stato e purificato tutti gli utensili che il re Acaz aveva profanati durante il suo regno, quando si rese infedele; ed ecco, stanno davanti all'altare del SIGNORE».

Ezechia ristabilisce il culto nel tempio
Le 9; Ed 6:16-18; Ml 3:4
20 Allora Ezechia, alzatosi presto, riunì i capi della città, e salì alla casa del SIGNORE. 21 Essi condussero sette tori, sette montoni, sette agnelli e sette capri, come sacrificio per il peccato, in favore del regno, del santuario e di Giuda. E il re ordinò ai sacerdoti, figli d'Aaronne, d'offrirli sull'altare del SIGNORE. 22 I sacerdoti scannarono i buoi, ne raccolsero il sangue, e lo sparsero sull'altare; scannarono i montoni, e ne sparsero il sangue sull'altare; e scannarono gli agnelli, e ne sparsero il sangue sull'altare. 23 Poi condussero i capri del sacrificio per il peccato davanti al re e all'assemblea, e questi posarono su di loro le mani. 24 I sacerdoti li scannarono, e ne offrirono il sangue sull'altare come sacrificio per il peccato, per fare l'espiazione dei peccati di tutto Israele; poiché il re aveva ordinato che si offrisse l'olocausto e il sacrificio per il peccato, in favore di tutto Israele. 25 Il re stabilì i Leviti nella casa del SIGNORE, con cembali, con saltèri e con cetre, secondo l'ordine di Davide, di Gad, il veggente del re, e del profeta Natan; poiché tale era il comandamento dato dal SIGNORE per mezzo dei suoi profeti. 26 E i Leviti presero il loro posto con gli strumenti di Davide; e i sacerdoti, con le trombe. 27 Allora Ezechia ordinò che si offrisse l'olocausto sull'altare; e nel momento in cui si cominciò l'olocausto, cominciò pure il canto del SIGNORE e il suono delle trombe, con l'accompagnamento degli strumenti di Davide, re d'Israele. 28 Tutta l'assemblea s'inchinò, e i cantori cominciarono a cantare e le trombe a suonare; tutto questo continuò fino alla fine dell'olocausto. 29 Quando l'offerta dell'olocausto fu finita, il re e tutti quelli che erano con lui s'inchinarono e si prostrarono. 30 Poi il re Ezechia e i capi ordinarono ai Leviti di celebrare le lodi del SIGNORE con le parole di Davide e del veggente Asaf; e quelli le celebrarono con gioia, e s'inchinarono e si prostrarono.
31 Allora Ezechia disse: «Ora che vi siete consacrati al SIGNORE, avvicinatevi, e offrite vittime e sacrifici di ringraziamento nella casa del SIGNORE». E l'assemblea condusse vittime e offrì sacrifici di ringraziamento; e tutti quelli che avevano il cuore ben disposto, offrirono olocausti. 32 Il numero degli olocausti offerti dall'assemblea fu di settanta buoi, cento montoni, duecento agnelli: tutto per l'olocausto al SIGNORE. 33 Furono pure consacrati seicento buoi e tremila pecore. 34 Ma i sacerdoti erano troppo pochi, e non potevano scorticare tutti gli olocausti; perciò i loro fratelli, i Leviti, li aiutarono finché l'opera fu compiuta, e finché gli altri sacerdoti si furono santificati; perché i Leviti avevano messo più zelo dei sacerdoti nel santificarsi. 35 C'era pure abbondanza di olocausti, oltre ai grassi dei sacrifici di riconoscenza e alle libazioni degli olocausti. Così fu ristabilito il servizio della casa del SIGNORE.
36 Ezechia e tutto il popolo si rallegrarono che Dio avesse ben disposto il popolo, perché la cosa si era fatta senza titubanza.

Solenne celebrazione della Pasqua in Giuda
(Za 1:3-6; Is 55:6-7)(Nu 9:1-14; Es 12:1-28; 2Cr 35:1-19) 1Co 5:8
30,1 Poi Ezechia inviò dei messaggeri per tutto Israele e Giuda, e scrisse anche lettere a Efraim e a Manasse, perché venissero alla casa del SIGNORE, a Gerusalemme, a celebrare la Pasqua in onore del SIGNORE, Dio d'Israele. 2 Il re, i suoi capi e tutta l'assemblea, in un consiglio tenuto a Gerusalemme, avevano deciso di celebrare la Pasqua il secondo mese. 3 Infatti non potevano celebrarla al tempo dovuto, perché i sacerdoti non si erano santificati in numero sufficiente, e il popolo non si era radunato a Gerusalemme. 4 La cosa piacque al re e a tutta l'assemblea; 5 e stabilirono di proclamare un bando per tutto Israele, da Beer-Sceba fino a Dan, perché la gente venisse a Gerusalemme a celebrare la Pasqua in onore del SIGNORE, Dio d'Israele; infatti in passato essa non era stata celebrata in modo generale, secondo come è prescritto.
6 I corrieri dunque andarono con le lettere del re e dei suoi capi per tutto Israele e Giuda. E, conformemente all'ordine del re, dissero: «Figli d'Israele, tornate al SIGNORE, Dio di Abraamo, d'Isacco e d'Israele, affinché egli torni al residuo che di voi è scampato dalle mani dei re d'Assiria. 7 Non siate come i vostri padri e come i vostri fratelli, che sono stati infedeli al SIGNORE, Dio dei loro padri, al punto che egli li ha dati in preda alla desolazione, come voi vedete. 8 Ora non irrigidite il vostro collo, come i padri vostri; date la mano al SIGNORE, venite al suo santuario che egli ha santificato per sempre, e servite il SIGNORE, vostro Dio, affinché la sua ardente ira si ritiri da voi. 9 Infatti, se tornate al SIGNORE, i vostri fratelli e i vostri figli troveranno pietà presso quelli che li hanno fatti schiavi, e ritorneranno in questo paese; poiché il SIGNORE, vostro Dio, è clemente e misericordioso, e non volgerà la faccia lontano da voi, se tornate a lui». 10 Quei corrieri dunque passarono di città in città nel paese di Efraim e di Manasse, e fino a Zabulon; ma la gente si faceva beffe di loro e li derideva. 11 Tuttavia alcuni uomini di Ascer, di Manasse e di Zabulon si umiliarono, e vennero a Gerusalemme. 12 Anche in Giuda la mano di Dio operò in modo da dar loro un medesimo cuore per mettere a effetto l'ordine del re e dei capi, secondo la parola del SIGNORE.
13 Un gran popolo si riunì a Gerusalemme per celebrare la festa degli Azzimi, il secondo mese: fu un'assemblea immensa. 14 Si levarono e tolsero via gli altari sui quali si offrivano sacrifici a Gerusalemme, tolsero via tutti gli altari sui quali si offrivano incensi, e li gettarono nel torrente Chidron. 15 Poi sacrificarono l'agnello pasquale, il quattordicesimo giorno del secondo mese. I sacerdoti e i Leviti, i quali, presi da vergogna, si erano santificati, offrirono olocausti nella casa del SIGNORE; 16 e occuparono il posto assegnato loro dalla legge di Mosè, uomo di Dio. I sacerdoti facevano l'aspersione del sangue, che ricevevano dalle mani dei Leviti. 17 Siccome molti dell'assemblea non si erano santificati, i Leviti avevano l'incarico di sacrificare gli agnelli pasquali, consacrandoli al SIGNORE, per tutti quelli che non erano puri. 18 Infatti una gran parte del popolo, molti di Efraim, di Manasse, d'Issacar e di Zabulon non si erano purificati, e mangiarono la Pasqua, senza conformarsi a quanto è prescritto. Ma Ezechia pregò per loro, e disse: «Il SIGNORE, che è buono, perdoni 19 chiunque ha disposto il proprio cuore alla ricerca di Dio, il SIGNORE, Dio dei suoi padri, anche senza avere la purificazione richiesta dal santuario». 20 Il SIGNORE esaudì Ezechia, e perdonò il popolo. 21 Così i figli d'Israele che si trovarono a Gerusalemme celebrarono la festa degli Azzimi per sette giorni con grande gioia; e ogni giorno i Leviti e i sacerdoti celebravano il SIGNORE con gli strumenti consacrati ad accompagnare le sue lodi. 22 Ezechia parlò al cuore di tutti i Leviti che mostravano grande intelligenza nel servizio del SIGNORE; e si fecero i pasti della festa durante i sette giorni, offrendo sacrifici di riconoscenza e lodando il SIGNORE, Dio dei loro padri.
23 Tutta l'assemblea deliberò di celebrare la festa per altri sette giorni; e la celebrarono con gioia durante questi sette giorni. 24 Infatti Ezechia, re di Giuda, aveva donato all'assemblea mille tori e settemila pecore, e i capi pure avevano donato all'assemblea mille tori e diecimila pecore; e un gran numero di sacerdoti si erano santificati. 25 Tutta l'assemblea di Giuda, i sacerdoti, i Leviti, tutta l'assemblea di quelli venuti da Israele e gli stranieri giunti dal paese d'Israele o stabiliti in Giuda, furono in festa. 26 Così ci fu gran gioia a Gerusalemme; dal tempo di Salomone, figlio di Davide, re d'Israele, non c'era stato nulla di simile a Gerusalemme. 27 Poi i sacerdoti e i Leviti si levarono e benedissero il popolo, e la loro voce fu udita, e la loro preghiera giunse fino al cielo, fino alla santa dimora del SIGNORE.

Ezechia riordina il culto levitico
(Nu 18:8, ecc.; Ne 13:10-14; 10:35-39) 3Gv 5
31,1 Quando tutte queste cose furono compiute, tutti gli Israeliti che si trovavano lì partirono per le città di Giuda, frantumarono le statue, abbatterono gli idoli di Astarte, demolirono gli alti luoghi e gli altari in tutto Giuda e Beniamino, e in Efraim e in Manasse, in modo che nulla più ne rimase. Poi tutti i figli d'Israele se ne tornarono alle loro città, ciascuno nella sua proprietà.
2 Ezechia ristabilì le classi dei sacerdoti e dei Leviti nelle loro funzioni, ognuno secondo il genere del suo servizio: sacerdoti e Leviti, per gli olocausti e i sacrifici di riconoscenza, per il servizio, per la lode e per il canto, entro le porte del campo del SIGNORE. 3 Stabilì pure la parte che il re avrebbe prelevato dai suoi beni per gli olocausti, per gli olocausti del mattino e della sera, per gli olocausti dei sabati, dei noviluni e delle feste, come sta scritto nella legge del SIGNORE. 4 Ordinò al popolo, agli abitanti di Gerusalemme, di dare ai sacerdoti e ai Leviti la loro parte, affinché potessero darsi all'adempimento della legge del SIGNORE. 5 Non appena quest'ordine fu pubblicato, i figli d'Israele diedero in gran quantità le primizie del grano, del vino, dell'olio, del miele, e di tutti i prodotti dei campi; e portarono la decima di ogni cosa, in abbondanza. 6 I figli d'Israele e di Giuda che abitavano nelle città di Giuda portarono anch'essi la decima degli armenti e delle greggi, e la decima delle cose sante che erano consacrate al SIGNORE, al loro Dio, e delle quali si fecero tanti ammassi. 7 Cominciarono a far affluire tutto in quegli ammassi il terzo mese, e finirono il settimo mese. 8 Ezechia e i capi vennero a vedere quanto era stato ammassato, e benedissero il SIGNORE e il suo popolo Israele. 9 Poi Ezechia interrogò i sacerdoti e i Leviti, relativamente a quegli ammassi; 10 e il sommo sacerdote Azaria, della casa di Sadoc, gli rispose: «Da che si è cominciato a portare le offerte nella casa del SIGNORE, abbiamo mangiato, ci siamo saziati, ed è rimasta roba in abbondanza, perché il SIGNORE ha benedetto il suo popolo; ed ecco qui la gran quantità che è rimasta».
11 Allora Ezechia ordinò che si preparassero delle stanze nella casa del SIGNORE; e furono preparate. 12 E vi riposero fedelmente le offerte, la decima e le cose consacrate. Conania, il Levita, ne ebbe la sovrintendenza, e Simei, suo fratello, era suo aiutante. 13 Ieiel, Aazia, Naat, Asael, Ierimot, Iozabad, Eliel, Ismachia, Maat e Benaia erano impiegati sotto la direzione di Conania e di suo fratello Simei, per ordine del re Ezechia e di Azaria, capo della casa di Dio. 14 Il Levita Core, figlio di Imna, guardiano della porta orientale, era responsabile dei doni volontari fatti a Dio per distribuire le offerte fatte al SIGNORE e le cose santissime. 15 Sotto di lui stavano Eden, Miniamin, Iesua, Semaia, Amaria, Secania, nelle città dei sacerdoti, come uomini di fiducia, per fare la distribuzione ai loro fratelli, grandi e piccoli, secondo le loro classi: 16 ai maschi registrati nelle loro genealogie dall'età di tre anni in su; a tutti quelli che entravano giornalmente nella casa del SIGNORE per fare il loro servizio secondo le loro funzioni e secondo le loro classi; 17 ai sacerdoti registrati secondo le loro case patriarcali; ai Leviti dall'età di vent'anni in su, secondo le loro funzioni e secondo le loro classi; 18 a quelli di tutta l'assemblea che erano registrati con tutti i loro bambini, con le loro mogli, con i loro figli e con le loro figlie, perché si consacravano fedelmente al servizio del santuario. 19 Per i sacerdoti, figli d'Aaronne, che abitavano in campagna, nelle campagne delle loro città, c'erano in ogni città degli uomini designati per nome per distribuire le porzioni a tutti i maschi tra i sacerdoti, e a tutti i Leviti registrati nelle genealogie.
20 Ezechia fece così per tutto Giuda; fece ciò che è buono, retto e vero davanti al SIGNORE, suo Dio. 21 In tutto quello che intraprese per il servizio del tempio di Dio, per la legge e per i comandamenti, cercando il suo Dio, mise tutto il cuore nella sua opera, e prosperò.

Nuova Diodati:

2Cronache 19-31

Giosafat rimproverato per la sua alleanza con Achab
19,1 Giosafat, re di Giuda, tornò incolume a casa sua a Gerusalemme. 2 Ma il veggente Jehu, figlio di Hanani, gli andò incontro e disse al re Giosafat: «Dovevi tu dare aiuto a un empio e amare quelli che odiano l'Eterno? Per questo l'ira dell'Eterno è su di te. 3 Tuttavia si sono trovate in te buone cose perché hai rimosso dal paese gli Asceroth e hai applicato il tuo cuore per ricercare DIO».

Riforme di Giosafat nell'amministrazione della giustizia
4 Così Giosafat dimorò a Gerusalemme; poi si recò di nuovo fra il popolo, da Beer-Sceba alla regione montuosa di Efraim, e lo riportò all'Eterno, il DIO dei suoi padri. 5 Stabilì quindi dei giudici nel paese, in tutte le città fortificate di Giuda, città per città, 6 e disse ai giudici: «Badate a ciò che fate, perché non giudicate per l'uomo ma per l'Eterno, che sarà con voi quando amministrerete la giustizia. 7 Perciò ora il timore dell'Eterno sia su di voi. Fate attenzione a ciò che fate, perché nell'Eterno, il nostro DIO, non c'è alcuna ingiustizia, né parzialità, né accettazione di doni». 8 Anche in Gerusalemme Giosafat stabilì alcuni Leviti, sacerdoti e capi delle case paterne d'Israele per il giudizio dell'Eterno e per le varie contese; questi risiedevano a Gerusalemme. 9 Egli comandò loro dicendo: «Voi agirete nel timore dell'Eterno, con fedeltà e con cuore integro. 10 In ogni contesa che verrà portata davanti a voi da parte dei vostri fratelli che abitano nelle loro città, si tratti di sangue versato, oppure di offese contro la legge o un comandamento, contro statuti o decreti, avvertiteli perché non si rendano colpevoli davanti all'Eterno, e l'ira non cada su di voi e sui vostri fratelli. Fate così e non vi renderete colpevoli. 11 Ed ecco, il sommo sacerdote Amariah sarà preposto a voi in ogni questione che riguarda l'Eterno, mentre Zebadiah figlio di Ismaele, capo della casa di Giuda, lo sarà in ogni questione che riguarda il re; anche i Leviti saranno a vostra disposizione come magistrati. Siate forti e mettetevi all'opera, e l'Eterno sarà con l'uomo retto».

Vittoria di Giosafat sui Moabiti e sugli Ammoniti
20,1 Dopo queste cose avvenne che i figli di Moab, i figli di Ammon ed altri con loro assieme agli Ammoniti vennero per combattere contro Giosafat. 2 Così giunsero alcuni a informare Giosafat, dicendo: «Una grande moltitudine si è mossa contro di te da oltre il mare, dalla Siria; ecco, essi sono in Hatsatson-Thamar» (che è En-Ghedi). 3 Allora Giosafat ebbe paura e si dispose a cercare l'Eterno, e proclamò un digiuno per tutto Giuda. 4 Così quei di Giuda si radunarono per cercare aiuto dall'Eterno, e da tutte le città di Giuda venivano a cercare l'Eterno. 5 Quindi Giosafat si levò in piedi in mezzo all'assemblea di Giuda e di Gerusalemme nella casa dell'Eterno davanti al cortile nuovo 6 e disse: «O Eterno, Dio dei nostri padri, non sei tu il DIO che è nel cielo? Sì, tu domini su tutti i regni delle nazioni; nelle tue mani sono la forza e la potenza e non c'è nessuno che ti possa resistere. 7 Non sei stato tu, il nostro DIO, che ha scacciato gli abitanti di questo paese davanti al tuo popolo Israele e l'ha dato per sempre alla discendenza del tuo amico Abrahamo? 8 Essi vi hanno dimorato e vi hanno costruito un santuario per il tuo nome, dicendo: 9 "Se dovesse venire su di noi una calamità, la spada, il giudizio oppure la peste o la carestia, noi ci presenteremo davanti a questo tempio e davanti a te (poiché il tuo nome è in questo tempio), noi grideremo a te dalla nostra avversità, e tu ci ascolterai e ci verrai in aiuto". 10 Ed ora, ecco i figli di Ammon, di Moab e quelli del monte Seir, nel cui territorio non permettesti a Israele di entrare quando essi uscivano dal paese d'Egitto (essi perciò si tennero da loro lontani e non li distrussero), 11 or ecco, essi ci ricompensano, venendo a scacciarci dalla tua eredità che ci hai dato da possedere. 12 O DIO nostro, non eseguirai tu il giudizio su di loro? Poiché noi siamo senza forza davanti a questa grande moltitudine che viene contro di noi; non sappiamo cosa fare, ma i nostri occhi sono su di te». 13 Ora tutti gli uomini di Giuda, con i loro bambini, le loro mogli e i loro figli, stavano in piedi davanti all'Eterno. 14 Allora nel mezzo dell'assemblea lo Spirito dell'Eterno investì Jahaziel, figlio di Zaccaria, figlio di Benaiah, figlio di Jeiel, figlio di Mattaniah, un Levita dei figli di Asaf. 15 E questi disse: «Ascoltate, voi tutti di Giuda, voi abitanti di Gerusalemme e tu, o re Giosafat! Così vi dice l'Eterno: "Non temete, non sgomentatevi a motivo di questa grande moltitudine, perché la battaglia non è vostra, ma di DIO. 16 Domani scendete contro di loro; ecco, essi saliranno per la salita di Tsits, e voi li troverete all'estremità della valle di fronte al deserto di Jeruel. 17 Non sarete voi a combattere in questa battaglia; prendete posizione, state fermi e vedrete la liberazione dell'Eterno, che è con voi. O Giuda, o Gerusalemme, non temete e non sgomentatevi; domani uscite contro di loro, perché l'Eterno è con voi"». 18 Allora Giosafat chinò la faccia a terra, e tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme si prostrarono davanti all'Eterno e lo adorarono. 19 Poi i Leviti, dei figli dei Kehathiti e dei figli dei Korahiti, si levarono per lodare ad altissima voce l'Eterno, il DIO d'Israele. 20 La mattina seguente si alzarono presto e partirono per il deserto di Tekoa; mentre si mettevano in cammino, Giosafat, stando in piedi, disse: «Ascoltatemi, o Giuda e voi abitanti di Gerusalemme! Credete nell'Eterno, il vostro DIO e sarete saldi; credete nei suoi profeti e prospererete». 21 Quindi, dopo essersi consigliato con il popolo, stabilì quelli che dovevano cantare all'Eterno e dovevano lodarlo per lo splendore della sua santità, mentre camminavano davanti all'esercito e dicevano: «Celebrate l'Eterno, perché la sua benignità dura in eterno». 22 Quando essi cominciarono a cantare e a lodare, l'Eterno tese un'imboscata contro i figli di Ammon e di Moab e quelli del monte Seir che erano venuti contro Giuda, e rimasero sconfitti. 23 I figli di Ammon e di Moab insorsero contro gli abitanti del monte Seir per votarli allo sterminio e distruggerli, quand'ebbero annientati gli abitanti di Seir, si aiutarono a distruggersi a vicenda. 24 Così, quando quelli di Giuda giunsero sull'altura da cui si poteva osservare il deserto, si volsero verso la moltitudine, ed ecco, non c'erano che cadaveri distesi per terra; nessuno era scampato. 25 Allora Giosafat e la sua gente andarono a portar via le loro spoglie; tra di loro trovarono una grande quantità di ricchezze sui loro cadaveri e di oggetti preziosi; ne presero per sé più di quanto ne potessero portare; impiegarono tre giorni a portar via il bottino, tanto era copioso. 26 Il quarto giorno si radunarono nella Valle di Benedizione, dove benedissero l'Eterno; per questo quel luogo è stato chiamato Valle di Benedizione fino al giorno d'oggi. 27 Quindi tutti gli uomini di Giuda e di Gerusalemme, con Giosafat in testa, si misero in cammino con gioia per far ritorno a Gerusalemme, perché l'Eterno aveva loro dato motivo di rallegrarsi sui loro nemici. 28 Così entrarono in Gerusalemme con arpe, cetre e trombe, diretti alla casa dell'Eterno. 29 Il terrore di DIO cadde su tutti i regni degli altri paesi, quando vennero a sapere che l'Eterno aveva combattuto contro i nemici d'Israele. 30 Il regno di Giosafat fu tranquillo: il suo DIO gli concesse pace tutt'intorno.

La fine del regno di Giosafat
31 Così Giosafat regnò sopra Giuda. Aveva trentacinque anni quando iniziò a regnare, e regnò venticinque anni a Gerusalemme; il nome di sua madre era Azubah, figlia di Scilhi. 32 Egli camminò nella via di Asa suo padre e non se ne allontanò, facendo ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno. 33 Tuttavia gli alti luoghi non furono rimossi, perché il popolo non aveva ancora il cuore stabilmente rivolto al DIO dei suoi padri. 34 Il resto delle gesta di Giosafat, dalle prime alle ultime, sono scritte negli annuali di Jehu, figlio di Hanani, inseriti nel libro dei re d'Israele. 35 Dopo questo Giosafat, re di Giuda, si alleò con Achaziah, re d'Israele, che agiva empiamente; 36 egli si alleò con lui per costruire navi che andassero a Tarshish; allestirono le navi a Etsion-Gheber. 37 Allora Eliezer, figlio di Dodavah di Mareshah, profetizzò contro Giosafat, dicendo: «Poiché ti sei associato con Achaziah, l'Eterno ha distrutto le tue opere». Così le navi si sfasciarono e non poterono andare a Tarshish.

21,1 Quindi Giosafat si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con loro nella città di Davide. Al suo posto regnò suo figlio Jehoram.

Jehoram, re di Giuda. Ribellione di Edom e Libnah
2 Egli aveva fratelli, figli di Giosafat: Azariah, Jehiel, Zaccaria, Azariahu, Mikael e Scefatiah; tutti questi erano figli di Giosafat, re d'Israele. 3 Il loro padre fece ad essi grandi doni di argento, oro e oggetti preziosi, insieme a città fortificate in Giuda, ma diede il regno a Jehoram, perché era il primogenito. 4 Ma quando Jehoram ebbe preso possesso del regno di suo padre e si fu rafforzato, uccise di spada tutti i suoi fratelli e anche alcuni capi d'Israele. 5 Jehoram aveva trentadue anni quando iniziò a regnare, e regnò otto anni in Gerusalemme. 6 Egli camminò nella via dei re d'Israele come aveva fatto la casa di Achab, perché sua moglie era una figlia di Achab, e fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno. 7 Tuttavia l'Eterno non volle distruggere la casa di Davide, a motivo del patto che aveva stabilito con Davide e perché aveva promesso di dare a lui e ai suoi figli una lampada per sempre. 8 Durante i giorni del suo regno, Edom si ribellò al potere di Giuda e si diede un re. 9 Allora Jehoram partì con i suoi capi e con tutti i suoi carri; si levò quindi di notte e sconfisse gli Edomiti, che avevano accerchiato lui e i capi dei carri. 10 Così Edom è stato ribelle al potere di Giuda fino al giorno d'oggi. In quel tempo anche Libnah si ribellò al suo potere, perché Jehoram aveva abbandonato l'Eterno, il DIO dei suoi padri. 11 Anche Jehoram fece degli alti luoghi sui monti di Giuda, spinse gli abitanti di Gerusalemme alla prostituzione e sviò Giuda.

Avvertimento di Elia
12 Allora gli giunse uno scritto da parte del profeta Elia, che diceva: «Così dice l'Eterno, il DIO di Davide tuo padre: "Poiché non hai seguito le vie di Giosafat, tuo padre, e le vie di Asa, re di Giuda, 13 ma hai seguito le vie dei re d'Israele e hai spinto alla prostituzione Giuda e gli abitanti di Gerusalemme, come ha fatto la casa di Achab, e hai ucciso i tuoi fratelli, la famiglia stessa di tuo padre, che erano migliori di te, 14 ecco, l'Eterno colpirà con una grande calamità il tuo popolo, i tuoi figli, le tue mogli e tutto ciò che ti appartiene; 15 tu stesso sarai colpito da gravi malattie, una malattia intestinale tale, che per questa malattia le tue viscere usciranno un po' per giorno"».

Invasione dei Filistei e degli Arabi. Malattia e morte di Jehoram
16 Inoltre l'Eterno risvegliò contro Jehoram lo spirito dei Filistei e degli Arabi, che abitano a fianco degli Etiopi; 17 ed essi salirono contro Giuda, l'invasero e portarono via tutte le ricchezze che si trovavano nel palazzo reale compresi i suoi figli e le sue mogli; così non gli rimase più alcun figlio se non Jehoahaz, il più piccolo dei suoi figli. 18 Dopo tutto questo l'Eterno lo colpì agli intestini con una malattia incurabile. 19 Così, con l'andar del tempo, al termine del secondo anno, per la malattia le viscere gli uscirono fuori e morì in mezzo ad atroci sofferenze. Il suo popolo non bruciò profumi in suo onore, come aveva fatto per i suoi padri. 20 Egli aveva trentadue anni quando iniziò a regnare, e regnò otto anni in Gerusalemme. Se ne andò senza lasciare rimpianti; lo seppellirono nella città di Davide, ma non nei sepolcri dei re.

Achaziah, re di Giuda
22,1 Gli abitanti di Gerusalemme proclamarono suo figlio minore Achaziah re al suo posto, perché tutti i figli più anziani erano stati uccisi dalla banda che era penetrata nell'accampamento con gli Arabi. Così regnò Achaziah, figlio di Jehoram, re di Giuda. 2 Achaziah aveva quarantadue anni quando iniziò a regnare, e regnò un anno a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Athaliah, figlia di Omri. 3 Anch'egli camminò nelle vie della casa di Achab, perché sua madre lo consigliava ad agire empiamente. 4 Perciò egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, come facevano quelli della casa di Achab, perché dopo la morte di suo padre questi furono, per sua rovina, i suoi consiglieri. 5 Seguendo il loro consiglio, egli andò con Jehoram, figlio di Achab re d'Israele, a combattere contro Hazael, re di Siria, a Ramoth di Galaad; e i Siri ferirono Jehoram. 6 Così egli ritornò a Jezreel per farsi curare delle ferite che aveva ricevuto a Ramah, combattendo contro Hazael, re di Siria. Achaziah figlio di Jehoram, re di Giuda, scese a vedere Jehoram, figlio di Achab, in Jezreel, perché questi era malato. 7 La visita di Achaziah a Jehoram fu decretata da DIO per la sua rovina. Quando giunse, infatti, egli uscì con Jehoram contro Jehu, figlio di Nimsci, che l'Eterno aveva unto per sterminare la casa di Achab. 8 Or avvenne che, mentre Jehu faceva giustizia della casa di Achab, incontrò i capi di Giuda e i figli dei fratelli di Achaziah che erano al servizio di Achaziah e li uccise. 9 Fece pure ricercare Achaziah e lo catturarono (egli si era nascosto in Samaria); lo condussero quindi da Jehu che lo uccise. Poi lo seppellirono, perché dicevano: «È figlio di Giosafat, che cercava l'Eterno con tutto il suo cuore». Così nella casa di Achaziah non rimase più alcuno che fosse in grado di regnare.

Athaliah usurpa il trono di Giuda
10 Quando Athaliah, madre di Achaziah, vide che suo figlio era morto, si levò e distrusse tutta la discendenza reale della casa di Giuda. 11 Ma Jehoshabeath, figlia del re, prese Joas, figlio di Achaziah, lo trafugò di mezzo ai figli del re che erano uccisi e lo mise con la nutrice nella camera dei letti. Così Jehoshabeath, figlia del re Jehoram, moglie del sacerdote Jehoiada (era la sorella di Achaziah), lo nascose ad Athaliah, che non lo uccise. 12 Così rimase nascosto con loro nella casa di DIO per sei anni, mentre Athaliah regnava sul paese.

Jehoiada stabilisce sul trono di Giuda Joas
23,1 Il settimo anno Jehoiada, fattosi coraggio, prese i capi di centinaia, cioè Azariah figlio di Jeroham, Ismaele figlio di Jehohanam, Azariah figlio di Obed, Maaseiah figlio di Adaiah ed Elishafat figlio di Zikri, ed essi strinsero con lui un'alleanza. 2 Quindi essi percorsero Giuda, radunarono i Leviti da tutte le città di Giuda e i capi delle case paterne d'Israele e vennero a Gerusalemme. 3 Così tutta l'assemblea strinse un'alleanza con il re nella casa di DIO. Quindi Jehoiada disse loro: «Ecco, il figlio del re regnerà, come l'Eterno ha detto dei figli di Davide. 4 Questo è ciò che voi farete: un terzo di voi, sacerdoti e Leviti, che entrano in servizio il sabato, sarà addetto alle porte del tempio; 5 un altro terzo starà nel palazzo del re, e l'altro terzo alla porta della fondazione, mentre tutto il popolo starà nei cortili della casa dell'Eterno. 6 Ma nessuno entri nella casa dell'Eterno, tranne i sacerdoti e i Leviti di servizio; questi possono entrare, perché sono consacrati; ma tutto il popolo si atterrà all'ordine dell'Eterno. 7 I Leviti faranno cerchio attorno al re da tutti i lati, ciascuno con le sue armi in mano; chiunque entra nel tempio sarà messo a morte; voi invece starete col re, quando entrerà e quando uscirà». 8 I Leviti e tutto Giuda fecero esattamente come il sacerdote Jehoiada aveva comandato; ciascuno prese i suoi uomini, quelli che entravano in servizio di sabato, e quelli che uscivano di servizio il sabato, perché il sacerdote Jehoiada non aveva licenziato le classi uscenti. 9 Il sacerdote Jehoiada diede ai capi di centinaia le lance e gli scudi piccoli e grandi che erano appartenuti al re Davide e che si trovavano nella casa di DIO. 10 Dispose quindi tutto il popolo, ciascuno con la sua arma in mano, dal lato destro al lato sinistro del tempio; lungo l'altare e accanto al tempio, intorno al re. 11 Allora fecero uscire il figlio del re, gli posero in testa la corona, gli consegnarono la legge e lo proclamarono re; poi Jehoiada e i suoi figli lo unsero e gridarono: «Viva il re!». 12 Quando Athaliah udì il rumore del popolo che accorreva acclamando il re, andò verso il popolo nella casa dell'Eterno. 13 Guardò, ed ecco il re stava in piedi sul suo palco all'ingresso, i capitani e i trombettieri erano accanto al re, tutto il popolo del paese gioiva e suonava le trombe e i cantori con i loro strumenti musicali guidavano la lode. Allora Athaliah si stracciò le vesti e gridò: «Tradimento, tradimento!». 14 Ma il sacerdote Jehoiada fece uscire i capi di centinaia che comandavano l'esercito e disse loro: «Fatela uscire di mezzo alle file, e chiunque la segue sia ucciso di spada!». Il sacerdote infatti aveva detto: «Non permettete che sia uccisa nella casa dell'Eterno». 15 Così essi la afferrarono e, come ella giunse alla casa del re per la strada della porta dei cavalli, lì fu uccisa. 16 Poi Jehoiada fece un patto tra sé, tutto il popolo e il re, perché Israele fosse il popolo dell'Eterno. 17 Allora tutto il popolo andò al tempio di Baal e lo demolì: fece interamente a pezzi i suoi altari e le sue immagini e uccise davanti agli altari Mattan, sacerdote di Baal. 18 Poi Jehoiada affidò la sorveglianza della casa dell'Eterno ai sacerdoti levitici, che Davide aveva stabilito nella casa dell'Eterno per offrire olocausti all'Eterno, come è scritto nella legge di Mosè, con allegrezza e con canti, come aveva ordinato Davide. 19 Stabilì inoltre i portinai alle porte della casa dell'Eterno, affinché non vi entrasse nessuno che fosse in alcun modo impuro. 20 Prese quindi i capi di centinaia, i nobili, quelli che avevano autorità sul popolo e tutto il popolo del paese e fece scendere il re dalla casa dell'Eterno; passando quindi per la porta superiore, giunsero al palazzo reale e fecero sedere il re sul trono del re. 21 Così tutto il popolo del paese fu in festa e la città rimase tranquilla, quando Athaliah fu uccisa di spada.

Joas, re di Giuda. Restaurazione del tempio
24,1 Joas aveva sette anni quando iniziò a regnare, e regnò quarant'anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Tsibiah di Beer-Sceba. 2 Joas fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno durante tutto il tempo che visse il sacerdote Jehoiada. 3 Jehoiada prese per lui due mogli, ed egli generò figli e figlie. 4 Dopo questo venne in cuore a Joas di restaurare la casa dell'Eterno. 5 Perciò radunò i sacerdoti e i Leviti e disse loro: «Andate per le città di Giuda e raccogliete anno per anno da tutto Israele denaro per restaurare la casa del vostro DIO; cercate di fare la cosa in fretta». Ma i Leviti non mostrarono alcuna fretta. 6 Allora il re chiamò il sommo sacerdote Jehoiada e gli disse: «Perché non hai richiesto dai Leviti che portassero da Giuda e da Gerusalemme la tassa fissata da Mosè, servo dell'Eterno, e dall'assemblea d'Israele per la tenda della testimonianza?». 7 Infatti i figli di Athaliah, quella donna malvagia, avevano saccheggiato la casa di DIO e avevano persino usato tutte le cose consacrate della casa dell'Eterno per i Baal. 8 Per ordine del re fecero una cassa e la misero fuori, alla porta della casa dell'Eterno. 9 Poi fecero un proclama in Giuda e in Gerusalemme perché si portasse all'Eterno la tassa che Mosè, servo di DIO, aveva imposto a Israele nel deserto. 10 Tutti i capi e tutto il popolo si rallegrarono e portarono il denaro, gettandolo nella cassa fino a riempirla. 11 Quando la cassa veniva dai Leviti portata all'ispettore del re, perché vedevano che c'era molto denaro, il segretario del re e l'incaricato del sommo sacerdote venivano a vuotare la cassa; quindi la prendevano e la riportavano al suo posto. Facevano così ogni giorno; così raccolsero una grande quantità di denaro. 12 Poi il re e Jehoiada lo davano a quelli che facevano il lavoro di servizio della casa dell'Eterno; ed essi pagavano gli scalpellini e i falegnami per restaurare la casa dell'Eterno, e anche i lavoratori del ferro e del bronzo per riparare la casa dell'Eterno. 13 Così i lavoratori eseguirono accuratamente i lavori, e per mezzo di loro le riparazioni progredirono; essi riportarono la casa di DIO alle sue condizioni originali e la consolidarono. 14 Quando ebbero finito, portarono davanti al re e davanti a Jehoiada il denaro rimasto, e con esso fecero utensili per la casa dell'Eterno: utensili per il servizio e per gli olocausti, coppe e altri utensili d'oro e d'argento. Finché visse Jehoiada, si offrirono continuamente olocausti nella casa dell'Eterno.

Dopo la morte di Jehoiada, Giuda ritorna all'idolatria
15 Ma Jehoiada, divenuto vecchio e sazio di giorni, morì; aveva centotrent'anni quando morì; 16 e fu sepolto nella città di Davide insieme ai re, perché aveva fatto del bene in Israele, nei confronti di DIO e della sua casa. 17 Dopo la morte di Jehoiada, i capi di Giuda andarono a prostrarsi davanti al re; e il re diede loro ascolto. 18 Essi abbandonarono quindi la casa dell'Eterno, il DIO dei loro padri, e servirono gli Ascerim e gli idoli; a motivo di questo loro peccato, l'ira di Dio cadde su Giuda e su Gerusalemme.

Joas fa uccidere il sacerdote Zaccaria e poi muore assassinato
19 L'Eterno mandò loro profeti per farli ritornare a lui; questi testimoniarono contro di loro, ma essi non vollero ascoltare. 20 Allora lo Spirito di DIO investì Zaccaria, figlio del sacerdote Jehoiada, che si levò al di sopra del popolo e disse loro: «Così dice DIO: Perché trasgredite i comandamenti dell'Eterno e non prosperate? Poiché avete abbandonato l'Eterno, anch'egli vi abbandonerà». 21 Ma quelli fecero una congiura contro di lui e per ordine del re lo lapidarono nel cortile della casa dell'Eterno. 22 Così il re Joas non si ricordò della bontà che Jehoiada, padre di Zaccaria, aveva usato verso di lui e ne uccise il figlio, che morendo disse: «L'Eterno veda e ne chieda conto!». 23 Così avvenne che, all'inizio del nuovo anno, l'esercito dei Siri salì contro Joas. Essi vennero in Giuda e a Gerusalemme e sterminarono fra il popolo tutti i suoi capi, e ne inviarono l'intero bottino al re di Damasco. 24 Sebbene l'esercito dei Siri fosse venuto con pochi uomini, l'Eterno diede nelle loro mani un grandissimo esercito, perché avevano abbandonato l'Eterno, il DIO dei loro padri. Così essi fecero giustizia di Joas. 25 Quando i Siri si ritirarono da lui (perché lo avevano lasciato molto malato), i suoi servi ordirono una congiura contro di lui, a motivo dell'uccisione dei figli del sacerdote Jehoiada, e lo uccisero nel suo letto. Così egli morì, e lo seppellirono nella città di Davide, ma non nei sepolcri dei re. 26 Questi sono coloro che congiurarono contro di lui: Zabad figlio di Scimeath l'Ammonita, e Jehozabad figlio di Scimrith, la Moabita. Quanto riguarda i suoi figli, le molte profezie dette contro di lui e il restauro della casa di DIO, ecco, queste cose sono scritte negli annali del libro dei re. Al suo posto regnò suo figlio Amatsiah.

Amatsiah, re di Giuda sconfigge gli Edomiti
25,1 Amatsiah aveva venticinque anni quando iniziò a regnare, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jehoaddan, di Gerusalemme. 2 Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno ma non di tutto cuore. 3 Ora, quando ebbe consolidato il suo regno, egli uccise i suoi servi che avevano assassinato il re, suo padre. 4 Tuttavia non mise a morte i loro figli, ma fece come è scritto nella legge nel libro di Mosè, a cui l'Eterno comandò, dicendo: «I padri non saranno messi a morte per colpa dei figli, né i figli saranno messi a morte per colpa dei padri; ma ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato». 5 Inoltre Amatsiah radunò quelli di Giuda e costituì su di loro capi di migliaia e capi di centinaia, secondo le loro case paterne, per tutto Giuda e Beniamino; fece quindi il censimento di quelli dai vent'anni in su e trovò che erano trecentomila uomini scelti, atti alla guerra e capaci di maneggiare la lancia e lo scudo. 6 Assoldò pure centomila uomini d'Israele, forti e valorosi, per cento talenti d'argento. 7 Ma un uomo di DIO venne a lui e gli disse: «O re, l'esercito d'Israele non venga con te, perché l'Eterno non è con Israele, né con alcuno dei figli di Efraim! 8 Ma se vuoi andare, va' pure; anche se sarai valoroso in battaglia, DIO ti farà cadere davanti al nemico, perché DIO ha il potere di soccorrere e di far cadere». 9 Amatsiah allora disse all'uomo di DIO: «Ma che farò dei cento talenti che ho dato all'esercito d'Israele?». L'uomo di DIO rispose: «L'Eterno può darti molto più di questo». 10 Allora Amatsiah congedò l'esercito che era venuto a lui da Efraim, perché tornasse a casa sua; ma la loro ira si accese grandemente contro Giuda e tornarono a casa fortemente adirati. 11 Amatsiah quindi, fattosi animo, si mise alla testa del suo popolo, andò nella valle del Sale e uccise diecimila uomini di Seir. 12 I figli di Giuda ne catturarono vivi altri diecimila e, condottili in cima alla rupe, li precipitarono giù dall'alto della rupe; e tutti si sfracellarono. 13 Ma gli uomini dell'esercito, che Amatsiah aveva licenziato perché non andassero con lui a combattere, piombarono sulle città di Giuda, da Samaria fino a Beth-Horon, uccidendo tremila abitanti e portando via un grande bottino. 14 Dopo essere tornato dalla strage degli Edomiti, Amatsiah, si fece portare gli dèi dei figli di Seir, li stabilì come suoi dèi, si prostrò davanti a loro e offerse loro incenso. 15 Per questo l'ira dell'Eterno si accese contro Amatsiah e gli mandò un profeta per dirgli: «Perché hai cercato gli dèi di questo popolo, che non sono stati capaci di liberare il loro popolo dalla tua mano?». 16 Mentre stava ancora parlando a lui, il re gli disse: «Ti abbiamo forse fatto consigliere del re? Smettila! Perché vorresti essere ucciso?». Allora il profeta smise, ma disse: «Io so che DIO ha deciso di distruggerti, perché hai fatto questo e non hai dato ascolto al mio consiglio». 17 Allora Amatsiah, re di Giuda, dopo essersi consigliato, mandò a dire a Joas, figlio di Jehoahaz, figlio di Jehu, re d'Israele: «Vieni, affrontiamoci l'un l'altro in battaglia». 18 Ma Joas, re d'Israele, mandò a dire ad Amatsiah, re di Giuda: «La spina del Libano mandò a dire al cedro del Libano: "Da' tua figlia in moglie a mio figlio". Ma una bestia selvaggia del Libano passò e calpestò la spina. 19 Tu hai detto: "Ecco, ho sconfitto Edom", e il tuo cuore ti ha inorgoglito fino a farti vantare. Resta a casa tua. Perché vorresti provocare una sciagura, mandando in rovina te e Giuda con te?». 20 Amatsiah però non gli diede ascolto; la cosa infatti veniva da DIO affinché fossero dati in mano del nemico, perché avevano cercato gli dèi di Edom. 21 Così Joas, re d'Israele, salì contro Giuda; e lui e Amatsiah, re di Giuda, si affrontarono l'un l'altro a Beth-Scemesh che apparteneva a Giuda. 22 Giuda fu sconfitto da Israele, e ognuno fuggì alla propria tenda. 23 Joas, re d'Israele, a Beth-Scemesh catturò Amatsiah, re di Giuda, figlio di Joas, figlio di Jehoahaz; lo condusse a Gerusalemme e fece una breccia di quattrocento cubiti nelle mura di Gerusalemme, dalla porta di Efraim alla porta dell'Angolo. 24 Prese tutto l'oro e l'argento e tutti gli oggetti che si trovavano nella casa di DIO, affidati a Obed-Edom, i tesori del palazzo reale e alcuni ostaggi, e poi ritornò in Samaria. 25 Amatsiah, figlio di Joas, re di Giuda, visse ancora quindici anni dopo la morte di Joas, figlio di Jehoahaz, re d'Israele. 26 Il resto delle gesta di Amatsiah, dalle prime alle ultime, non si trova forse scritto nel libro dei re di Giuda e d'Israele? 27 Dopo che Amatsiah si era allontanato dall'Eterno, fu ordita contro di lui una congiura a Gerusalemme; egli fuggì a Lakish, ma lo fecero inseguire fino a Lakish e là lo uccisero. 28 Lo caricarono quindi su dei cavalli e lo seppellirono con i suoi padri nella città di Giuda.

Uzziah, re di Giuda. Sue vittorie e prosperità
26,1 Poi tutto il popolo di Giuda prese Uzziah, che aveva allora sedici anni, e lo fece re al posto di suo padre Amatsiah. 2 Egli costruì Elath e la riconquistò a Giuda, dopo che il re si fu addormentato con i suoi padri. 3 Uzziah aveva sedici anni quando iniziò a regnare, e regnò cinquantadue anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jekoliah, ed era di Gerusalemme. 4 Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, in tutto come aveva fatto Amatsiah suo padre. 5 Egli cercò DIO durante la vita di Zaccaria, che aveva intendimento delle visioni di DIO; finché cercò l'Eterno, DIO lo fece prosperare. 6 Egli uscì e fece guerra ai Filistei, abbattè le mura di Gath, le mura di Jabneh e le mura di Ashdod e costruì città nelle vicinanze di Ashdod e tra i Filistei. 7 DIO lo aiutò contro i Filistei, contro gli Arabi che abitavano a Gur-Baal e contro i Meuniti. 8 Gli Ammoniti pagavano un tributo a Uzziah; la sua fama si sparse fino ai confini dell'Egitto, perché era divenuto molto potente. 9 Uzziah costruì pure delle torri a Gerusalemme alla porta dell'Angolo, alla porta della Valle e sul Cantone delle mura e le fortificò. 10 Egli costruì torri anche nel deserto e scavò molti pozzi, perché aveva un gran numero di bestiame, tanto nella parte bassa del paese che nella pianura; aveva pure agricoltori e vignaiuoli sui monti e in Karmel perché amava la terra. 11 Uzziah aveva inoltre un esercito di combattenti che andava alla guerra per schiere, secondo il numero registrato dal segretario Jeiel e dal commissario Maaseiah agli ordini di Hananiah, uno dei capitani del re. 12 Il numero totale dei capi delle case paterne, degli uomini forti e valorosi, era di duemilaseicento. 13 Sotto il loro comando c'era un esercito di trecentosettemilacinquecento uomini capaci di combattere con grande valore, per aiutare il re contro il nemico. 14 Uzziah fornì a loro, cioè a tutto l'esercito, scudi, lance, elmi, corazze, archi, e fionde per scagliare sassi. 15 In Gerusalemme fece pure costruire alcune macchine da uomini esperti, che collocò sulle torri e sugli angoli, per scagliare frecce e grosse pietre. La sua fama giunse lontano, perché fu meravigliosamente aiutato finché divenne potente.

Uzziah profona il tempio ed è colpito da lebbra
16 Ma, divenuto potente, il suo cuore si inorgoglì fino a corrompersi e peccò contro l'Eterno, il suo DIO, entrando nel tempio dell'Eterno per bruciare incenso sull'altare dell'incenso. 17 Dopo di lui entrò il sacerdote Azariah con ottanta sacerdoti dell'Eterno, uomini coraggiosi. 18 Essi si opposero al re Uzziah e gli dissero: «Non tocca a te, o Uzziah, offrire incenso all'Eterno, ma ai sacerdoti, figli di Aaronne, che sono consacrati per offrire l'incenso. Esci dal santuario, perché hai peccato! Questo non ti procurerà alcun onore da parte dell'Eterno DIO». 19 Allora Uzziah, che aveva in mano un turibolo per offrire l'incenso, si adirò; ma mentre si adirava contro i sacerdoti, sulla sua fronte scoppiò la lebbra, davanti ai sacerdoti, nella casa dell'Eterno, presso l'altare dell'incenso. 20 Il sommo sacerdote Azariah e tutti gli altri sacerdoti si voltarono verso di lui, ed ecco, sulla sua fronte era lebbroso. Così lo fecero uscire in fretta ed egli stesso si affrettò ad uscire perché l'Eterno lo aveva colpito. 21 Il re Uzziah fu lebbroso fino al giorno della sua morte e visse in una casa isolata, perché era lebbroso, poiché era escluso dalla casa dell'Eterno; e suo figlio Jotham era sovrintendente del palazzo reale e rendeva giustizia al popolo del paese. 22 Il resto delle gesta di Uzziah, dalle prime alle ultime, sono state scritte dal profeta Isaia, figlio di Amots. 23 Così Uzziah si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con i suoi padri nel campo delle sepolture che apparteneva ai re, perché si diceva: «È lebbroso». Al suo posto regnò suo figlio Jotham.

Jotham, re di Giuda
27,1 Jotham aveva venticinque anni quando iniziò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jerushah, figlia di Tsadok. 2 Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, in tutto come aveva fatto suo padre Uzziah; (tuttavia non entrò nel tempio dell'Eterno), ma il popolo continuava a corrompersi. 3 Egli costruì la porta superiore della casa dell'Eterno e fece molti lavori sulle mura di Ofel. 4 Inoltre costruì delle città nella regione montuosa di Giuda e nelle foreste costruì fortezze e torri. 5 Fece pure guerra al re dei figli di Ammon e li vinse. I figli di Ammon gli diedero quell'anno cento talenti d'argento, diecimila cori di grano e diecimila d'orzo. La stessa quantità gli fu consegnata dai figli di Ammon il secondo e il terzo anno. 6 Così Jotham divenne potente, perché regolò il suo cammino davanti all'Eterno, il suo DIO. 7 Il resto delle gesta di Jotham, tutte le sue guerre e le sue imprese, ecco, sono scritte nel libro dei re d'Israele e di Giuda. 8 Egli aveva venticinque anni quando iniziò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme. 9 Poi Jotham si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Al suo posto regnò suo figlio Achaz.

Achaz re di Giuda. Invasione di Giuda da parte dei Siri e Israele, degli Edomiti e Filistei
28,1 Achaz aveva vent'anni quando iniziò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme. Egli non fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, come aveva fatto Davide suo padre; 2 ma camminò nelle vie dei re d'Israele e fece perfino immagini di metallo fuso per i Baal. 3 Egli bruciò incenso nella valle del Figlio di Hinnom e bruciò nel fuoco i suoi figli, seguendo le abominazioni delle nazioni che l'Eterno aveva scacciato davanti ai figli d'Israele; 4 inoltre faceva sacrifici e bruciava incenso sugli alti luoghi, sulle colline e sotto ogni albero verdeggiante. 5 Perciò l'Eterno, il suo DIO, lo diede nelle mani del re di Siria; essi lo sconfissero e gli presero un gran numero di prigionieri che condussero a Damasco. Fu pure dato nelle mani del re d'Israele, che gli inflisse una grande sconfitta. 6 Infatti Pekah, figlio di Remaliah, in un giorno uccise centoventimila uomini in Giuda, tutti uomini valorosi, perché avevano abbandonato l'Eterno, il DIO dei loro padri. 7 Zikri, un prode di Efraim, uccise Maaseiah, figlio del re, Azrikam prefetto del palazzo ed Elkanah che veniva al secondo posto, dopo il re. 8 I figli d'Israele condussero prigionieri, tra i loro fratelli, duecentomila donne, figli e figlie; tolsero pure loro un gran bottino, che portarono a Samaria. 9 Ma là c'era un profeta dell'Eterno, di nome Obed. Egli uscì incontro all'esercito che tornava a Samaria e disse loro: «Ecco, poiché l'Eterno, il DIO dei vostri padri, era adirato contro Giuda, li ha dati nelle vostre mani, ma voi li avete uccisi con furore, che è giunto fino al cielo. 10 E ora intendete soggiogare, come vostri schiavi e schiave, i figli e le figlie di Giuda e di Gerusalemme. Ma non siete in realtà voi stessi colpevoli davanti all'Eterno, il vostro DIO? 11 Ascoltatemi dunque e rimandate i prigionieri che avete catturato tra i vostri fratelli perché altrimenti l'ardente ira dell'Eterno cadrà su di voi». 12 Allora alcuni dei capi dei figli di Efraim, Azariah figlio di Johanan, Berekiah figlio di Mescillemoth, Ezechia figlio di Shallum e Amasa figlio di Hadlai si levarono contro quelli che tornavano dalla guerra, 13 e dissero loro: «Voi non porterete qui i prigionieri, perché su di noi pesa già una colpa contro l'Eterno; ciò che intendete fare accrescerà i nostri peccati e la nostra colpa, perché la nostra colpa è già grande e un'ira ardente incombe su Israele». 14 Allora i soldati abbandonarono i prigionieri e il bottino davanti ai capi e a tutta l'assemblea. 15 Quindi alcuni uomini designati per nome si levarono e presero i prigionieri, e con il vestiario del bottino rivestirono tutti quelli di loro che erano nudi; provvidero loro vesti e sandali, diedero loro da mangiare e da bere e li unsero; poi trasportarono tutti i deboli su degli asini e li condussero a Gerico, la città delle palme, presso i loro fratelli, quindi tornarono a Samaria. 16 In quel tempo il re Achaz andò a chiedere aiuto al re di Assiria. 17 Gli Edomiti erano venuti di nuovo, avevano sconfitto Giuda e avevano condotto dei prigionieri. 18 I Filistei avevano anche invaso le città della pianura e del Neghev di Giuda e avevano preso Beth-Scemesh, Ajalon, Ghederoth, Soko con i suoi villaggi, Timnah con i suoi villaggi, Ghimzo con i suoi villaggi, e vi si erano stabiliti. 19 L'Eterno infatti aveva umiliato Giuda a motivo di Achaz, re di Israele, perché aveva fomentato il decadimento morale in Giuda e aveva gravemente peccato contro l'Eterno. 20 Così Tilgath-Pilneser, re d'Assiria venne contro di lui e lo oppresse anziché aiutarlo, 21 anche se Achaz aveva preso una parte dei tesori dalla casa dell'Eterno, dal palazzo del re e dei capi, e aveva dato tutto al re di Assiria; ciò nonostante non gli era giovato nulla.

Idolatria e morte di Achaz
22 Anche quando era oppresso, questo re Achaz peccò ancor di più contro l'Eterno. 23 Offrì sacrifici agli dèi di Damasco, che lo avevano sconfitto, dicendo: «Poiché gli dèi dei re di Siria aiutano quelli, io offrirò loro sacrifici perché aiutino anche me». Ma furono proprio loro a provocare la sua rovina e quella di tutto Israele. 24 Achaz radunò gli utensili della casa di DIO, fece a pezzi gli utensili della casa di DIO, chiuse le porte della casa dell'Eterno, si fece degli altari in ogni angolo di Gerusalemme, 25 e in ogni città di Giuda stabilì alti luoghi per bruciare incenso ad altri dèi, provocando così ad ira l'Eterno, il DIO dei suoi padri. 26 Il resto delle sue gesta e di tutti i suoi modi di agire, dai primi agli ultimi, ecco, sono scritti nel libro dei re di Giuda e d'Israele. 27 Poi Achaz si addormentò con i suoi padri, e lo seppellirono in città, a Gerusalemme, ma non lo vollero mettere nei sepolcri dei re d'Israele. Al suo posto regnò suo figlio Ezechia.

Ezechia, re di Giuda, ordina la purificazione del tempio e ristabilisce il culto
29,1 Ezechia aveva venticinque anni quando iniziò a regnare, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abijah, figlia di Zaccaria. 2 Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, in tutto come aveva fatto Davide, suo padre. 3 Nel primo anno del suo regno, nel primo mese, egli aperse le porte della casa dell'Eterno e le restaurò. 4 Poi fece venire i sacerdoti e i Leviti e li radunò nella piazza orientale, 5 e disse loro: «Ascoltatemi, o Leviti! Ora santificatevi e santificate la casa dell'Eterno, il DIO dei vostri padri, e portate fuori dal santuario ogni cosa immonda. 6 Poiché i nostri padri hanno peccato e hanno fatto ciò che è male agli occhi dell'Eterno, il nostro DIO e l'hanno abbandonato, distogliendo le loro facce dalla dimora dell'Eterno e voltandogli le spalle. 7 Essi hanno persino chiuso le porte del portico, hanno spento le lampade e non hanno più bruciato incenso né offerto olocausti nel santuario al DIO d'Israele. 8 Perciò l'ira dell'Eterno si è riversata su Giuda e Gerusalemme, ed egli li ha abbandonati ai guai, alla desolazione e allo scherno, come potete vedere con i vostri occhi. 9 Ed ecco, a causa di questo, i nostri padri sono caduti di spada, e i nostri figli, le nostre figlie e le nostre mogli sono in cattività. 10 Ora io ho in cuore di fare un patto con l'Eterno, il DIO d'Israele, affinché l'ardore della sua ira si allontani da noi. 11 Figli miei, non siate ora negligenti, perché l'Eterno ha scelto voi per stare davanti a lui per servirlo, per essere suoi ministri e per offrirgli incenso». 12 Allora i Leviti si levarono: Mahath figlio di Amasai, Joel figlio di Azariah, dei figli di Kehath. Dei figli di Merari, Kish figlio di Abdi e Azariah figlio di Jehallelel. Dei Ghershoniti, Joah figlio di Zimmah e Eden figlio di Joah. 13 Dei figli di Elitsafan, Scimri e Jeiel. Dei figli di Asaf, Zaccaria e Mattaniah. 14 Dei figli di Heman, Jehiel e Scimei. Dei figli di Jeduthun, Scemaiah e Uzziel. 15 Essi radunarono i loro fratelli e si santificarono; quindi entrarono a purificare la casa dell'Eterno, secondo l'ordine del re, conformemente alle parole dell'Eterno. 16 Così i sacerdoti entrarono nell'interno della casa dell'Eterno per purificarla e portarono fuori, nel cortile della casa dell'Eterno, tutte le cose immonde che trovarono nel tempio dell'Eterno; i Leviti le presero per portarle fuori al torrente Kidron. 17 Cominciarono a santificarsi il primo giorno del primo mese; nel giorno ottavo del mese entrarono nel portico dell'Eterno; in otto giorni purificarono la casa dell'Eterno e terminarono il sedicesimo giorno del primo mese. 18 Quindi entrarono nel palazzo del re Ezechia e gli dissero: «Abbiamo purificato tutta la casa dell'Eterno, l'altare degli olocausti con tutti i suoi utensili e la tavola dei pani della presentazione con tutti i suoi utensili. 19 Inoltre abbiamo rimesso a posto e purificato tutti gli utensili che il re Achaz nel suo peccato aveva gettato via durante il suo regno; ed ecco, ora sono davanti all'altare dell'Eterno». 20 Allora il re Ezechia si alzò presto, radunò i capi della città e salì alla casa dell'Eterno. 21 Essi portarono sette torelli, sette montoni, sette agnelli e sette capri, come sacrificio per il peccato per il regno, per il santuario e per Giuda. Quindi il re ordinò ai sacerdoti, figli di Aaronne, di offrirli sull'altare dell'Eterno. 22 Così scannarono i tori, e i sacerdoti ne raccolsero il sangue e lo spruzzarono sull'altare; allo stesso modo scannarono i montoni e ne spruzzarono il sangue sull'altare; poi scannarono gli agnelli e ne spruzzarono il sangue sull'altare. 23 Quindi presentarono al re e all'assemblea i capri del sacrificio per il peccato, ed essi posarono su di loro le mani. 24 I sacerdoti li scannarono e ne offrirono il sangue sull'altare come sacrificio per il peccato, in espiazione per tutto Israele, perché il re aveva ordinato di offrire l'olocausto e il sacrificio per il peccato, per tutto Israele. 25 Il re stabilì inoltre i Leviti, nella casa dell'Eterno con cembali, con arpe e con cetre, secondo l'ordine di Davide, di Gad, il veggente del re, e del profeta Nathan, perché l'ordine era dato dall'Eterno per mezzo dei suoi profeti. 26 Così i Leviti presero posto con gli strumenti di Davide, e i sacerdoti con le trombe. 27 Allora Ezechia ordinò di offrire l'olocausto sull'altare; e nel momento in cui iniziò l'olocausto, ebbe pure inizio il canto dell'Eterno assieme alle trombe e l'accompagnamento degli strumenti di Davide, re d'Israele. 28 Allora tutta l'assemblea si prostrò, mentre i cantori cantavano e i trombettieri suonavano; tutto questo continuò fino alla fine dell'olocausto. 29 Terminato l'olocausto, il re e tutti quelli che erano con lui s'inchinarono e adorarono. 30 Poi il re Ezechia e i capi ordinarono ai Leviti di lodare l'Eterno con le parole di Davide e del veggente Asaf; essi lo lodarono con gioia, quindi s'inchinarono e adorarono. 31 Allora Ezechia prese la parola e disse: «Ora che vi siete consacrati all'Eterno, avvicinatevi e portate sacrifici e offerte di ringraziamento nella casa dell'Eterno». Così l'assemblea portò sacrifici e offerte di ringraziamento; e tutti quelli di cuore volenteroso portarono olocausti. 32 Il numero degli olocausti portati dall'assemblea fu di settanta tori, cento montoni e duecento agnelli; tutti questi erano in olocausto all'Eterno. 33 Gli animali consacrati furono seicento buoi e tremila pecore. 34 Ma i sacerdoti erano troppo pochi e non potevano scuoiare tutti gli olocausti; perciò i loro fratelli, i Leviti, li aiutarono finché il lavoro non fu terminato e finché gli altri sacerdoti non si furono santificati, perché i Leviti avevano maggior rettitudine di cuore nel santificarsi dei sacerdoti. 35 Ci fu anche un gran numero di olocausti assieme al grasso dei sacrifici di ringraziamento e alle libazioni degli olocausti. Così fu ristabilito il servizio della casa dell'Eterno. 36 Ezechia e tutto il popolo si rallegrarono che DIO avesse preparato il popolo; la cosa infatti era avvenuta in fretta.

Ezechia celebra solennemente la Pasqua
30,1 Poi Ezechia inviò messaggeri a tutto Israele e a Giuda e scrisse pure lettere a Efraim e a Manasse, perché venissero alla casa dell'Eterno a Gerusalemme per celebrare la Pasqua in onore dell'Eterno, il DIO d'Israele. 2 Il re, i suoi capi e tutta l'assemblea in Gerusalemme decisero di celebrare la Pasqua nel secondo mese; 3 infatti non avevano potuto celebrarla nel tempo stabilito, perché i sacerdoti non si erano santificati in numero sufficiente e il popolo non si era radunato in Gerusalemme. 4 La cosa piacque al re e a tutta l'assemblea. 5 Stabilirono così di proclamare un bando in tutto Israele, da Beer-Sceba fino a Dan, perché venissero a Gerusalemme a celebrare la Pasqua in onore dell'Eterno, il DIO d'Israele, poiché da molti anni non l'avevano celebrata nel modo prescritto. 6 I corrieri andarono dunque in tutto Israele e Giuda con le lettere da parte del re e dei suoi capi, proclamando secondo l'ordine del re: «Figli d'Israele, tornate all'Eterno, il DIO di Abrahamo, d'Isacco e d'Israele, affinché egli ritorni al residuo di voi che è scampato dalle mani dei re di Assiria. 7 Non siate come i vostri padri e come i vostri fratelli, che hanno peccato contro l'Eterno, il DIO dei loro padri, che perciò li ha abbandonati in preda alla desolazione, come voi vedete. 8 Ora non indurite la vostra cervice come i vostri padri, ma date la mano all'Eterno, venite al suo santuario che egli ha santificato per sempre e servite l'Eterno, il vostro DIO, affinché l'ardore della sua ira si allontani da voi. 9 Poiché, se tornate all'Eterno, i vostri fratelli e i vostri figli saranno trattati con compassione da quelli che li hanno deportati e ritorneranno in questo paese, perché l'Eterno, il vostro DIO, è clemente e misericordioso e non ritirerà la sua faccia da voi, se ritornerete a lui». 10 I corrieri passarono quindi di città in città nel paese di Efraim e Manasse fino a Zabulon; ma la gente li derideva e si faceva beffe di loro. 11 Tuttavia alcuni uomini di Ascer, di Manasse e di Zabulon si umiliarono e vennero a Gerusalemme. 12 Ma in Giuda la mano di DIO operò dando loro uno stesso cuore per eseguire l'ordine del re e dei capi, secondo la parola dell'Eterno. 13 Una grande folla si riunì a Gerusalemme per celebrare la festa degli Azzimi nel secondo mese; era un'assemblea enorme. 14 Si levarono ed eliminarono gli altari che erano in Gerusalemme; eliminarono pure tutti gli altari per l'incenso e li gettarono nel torrente Kidron. 15 Poi immolarono la Pasqua, il quattordicesimo giorno del secondo mese. I sacerdoti e i Leviti, pieni di vergogna, si santificarono e offrirono olocausti nella casa dell'Eterno. 16 Essi occuparono il proprio posto secondo le norme loro imposte dalla legge di Mosè, uomo di DIO. I sacerdoti spruzzavano il sangue, che ricevevano dalle mani dei Leviti. 17 Poiché molti nell'assemblea non si erano santificati, i Leviti avevano l'incarico di immolare gli agnelli della Pasqua per tutti quelli che non erano puri, per consacrarli all'Eterno. 18 Infatti una gran parte del popolo, molti di Efraim, di Manasse, di Issacar e di Zabulon non si erano purificati, e mangiarono ugualmente la Pasqua, facendo diversamente di come era scritto. Ma Ezechia pregò per loro, dicendo: «L'Eterno, che è buono, perdoni chiunque 19 ha disposto il proprio cuore a ricercare DIO, l'Eterno, il DIO dei suoi padri, anche senza la purificazione richiesta dal santuario». 20 E l'Eterno ascoltò Ezechia e guarì il popolo. 21 Così i figli d'Israele, che si trovavano a Gerusalemme, celebrarono la festa degli Azzimi per sette giorni con grande allegrezza, mentre i Leviti e i sacerdoti lodavano ogni giorno l'Eterno, cantando con strumenti sonori all'Eterno. 22 Ezechia parlò al cuore di tutti i Leviti che mostravano buon intendimento delle cose dell'Eterno. Così essi mangiarono per i sette giorni stabiliti dalla festa, offrendo sacrifici di ringraziamento e lodando l'Eterno, il DIO dei loro padri. 23 Quindi tutta l'assemblea decise di celebrare la festa per altri sette giorni; così la celebrarono per altri sette giorni con gioia. 24 Infatti Ezechia, re di Giuda, aveva donato all'assemblea mille torelli e settemila pecore; anche i capi avevano donato all'assemblea mille torelli e diecimila pecore; e un gran numero di sacerdoti si era santificato. 25 Tutta l'assemblea di Giuda fu in festa, assieme ai sacerdoti, ai Leviti, a tutta l'assemblea di quelli venuti da Israele e agli stranieri giunti dal paese d'Israele o che risiedevano in Giuda. 26 Così vi fu gran gioia in Gerusalemme. Dal tempo di Salomone figlio di Davide, re d'Israele, non c'era stato nulla di simile in Gerusalemme. 27 Poi i sacerdoti Leviti si levarono e benedissero il popolo; la loro voce fu udita e la loro preghiera giunse fino alla santa dimora dell'Eterno nel cielo.

Ezechia riordina il servizio dei sacerdoti e dei Leviti
31,1 Terminato tutto questo, tutti gli Israeliti presenti partirono per le città di Giuda, per fare a pezzi le colonne sacre, abbattere gli Ascerim e demolire gli alti luoghi e gli altari in tutto Giuda e Beniamino, come pure in Efraim e Manasse, fino alla completa distruzione. Poi tutti i figli d'Israele tornarono nelle loro città, ognuno nella sua proprietà. 2 Ezechia ricostruì le classi dei sacerdoti e dei Leviti in base alle loro classi, ognuno secondo il suo servizio, i sacerdoti e i Leviti per gli olocausti e i sacrifici di ringraziamento per servire, per ringraziare e per lodare alle porte degli accampamenti dell'Eterno. 3 Il re stabilì pure la parte dei suoi beni che sarebbe destinata per gli olocausti: gli olocausti del mattino e della sera, gli olocausti dei sabati, dei noviluni e delle feste solenni, come sta scritto nella legge dell'Eterno. 4 Inoltre ordinò al popolo, a quelli che abitavano in Gerusalemme, di dare ai sacerdoti e ai Leviti la parte loro dovuta affinché fossero resi fermi nella legge dell'Eterno. 5 Appena l'ordine fu diffuso, i figli d'Israele diedero in abbondanza le primizie del grano, del vino, dell'olio, del miele e di tutti i prodotti dei campi; e portarono una decima abbondante di ogni cosa. 6 I figli d'Israele e di Giuda che abitavano nelle città di Giuda portarono anch'essi la decima dei buoi e delle pecore, come pure la decima delle cose sante che erano consacrate all'Eterno, il loro DIO, e ne fecero tanti mucchi. 7 Incominciarono a fare i mucchi nel terzo mese e finirono nel settimo mese. 8 Quando Ezechia e i capi vennero a vedere i mucchi, benedissero l'Eterno e il suo popolo d'Israele. 9 Poi Ezechia interrogò i sacerdoti e i Leviti riguardo ai mucchi; 10 il sommo sacerdote Azariah, della casa di Tsadok, gli rispose: «Da quando si è cominciato a portare le offerte nella casa dell'Eterno, abbiamo mangiato a sazietà ed è rimasta roba in abbondanza, perché l'Eterno ha benedetto il suo popolo; e questa è la grande quantità rimasta». 11 Allora Ezechia ordinò loro di preparare delle stanze nella casa dell'Eterno. Essi le prepararono, 12 e vi portarono fedelmente le offerte, la decima e le cose consacrate. Il Levita Konaniah ne ebbe la sovrintendenza, e dopo di lui c'era suo fratello Scimei. 13 Jehiel, Ahaziah, Nahath, Asahel, Jerimoth, Jozabad, Eliel, Ismakiah, Mahath e Benaiah erano sorveglianti agli ordini di Konaniah e di suo fratello Scimei, per comando del re Ezechia e di Azariah, capo della casa di DIO. 14 Il Levita Kore, figlio di Imnah, guardiano della porta orientale, era preposto alle offerte volontarie fatte a DIO per distribuire le offerte elevate dell'Eterno e le cose santissime. 15 Ai suoi ordini c'erano Eden, Miniamin, Jeshua, Scemaiah, Amariah, Scekaniah nelle città dei sacerdoti, che dovevano compiere fedelmente la distribuzione ai loro fratelli, grandi e piccoli, secondo le loro classi; 16 ad eccezione dei maschi che erano registrati nelle loro genealogie dall'età di tre anni in su, essi distribuivano a tutti quelli che entravano nella casa dell'Eterno la loro porzione giornaliera per il loro servizio, secondo le loro funzioni e in base alle loro classi, 17 ai sacerdoti registrati nelle genealogie secondo le case paterne e ai Leviti dall'età di vent'anni in su, secondo le loro mansioni e secondo le loro classi, 18 e a tutti quelli che erano scritti nella genealogia, e cioè, i loro piccoli, le loro mogli, i loro figli e le loro figlie, come membri dell'intera assemblea; poiché nell'ufficio loro assegnato si consacrarono nella santità. 19 Anche per i sacerdoti, figli di Aaronne, che dimoravano in campagna, nelle zone attorno alle loro città, c'erano in ogni città uomini designati per nome per distribuire le porzioni a ogni maschio tra i sacerdoti, e a tutti i Leviti registrati nelle genealogie. 20 Ezechia fece così in tutto Giuda; fece ciò che è buono, retto e vero davanti all'Eterno, il suo DIO. 21 In ogni lavoro che intraprese per il servizio della casa di DIO, per la legge e per i comandamenti, per cercare il suo DIO, egli lo fece con tutto il suo cuore; per questo egli prosperò.

Riveduta 2020:

2Cronache 19-31

L'alleanza di Giosafat con Acab biasimata dal profeta Ieu. Riforme di Giosafat nell'amministrazione della giustizia
19,1 Giosafat, re di Giuda, tornò sano e salvo a casa sua a Gerusalemme. 2 Il veggente Ieu, figlio di Canani, andò incontro a Giosafat, e gli disse: “Dovevi tu dare aiuto a un empio e amare quelli che odiano l'Eterno? Per questo fatto hai attirato su di te l'ira dell'Eterno. 3 Tuttavia si sono trovate in te delle cose buone, perché hai fatto sparire dal paese gli idoli di Astarte e hai applicato il tuo cuore alla ricerca di Dio”. 4 Giosafat rimase a Gerusalemme; poi fece di nuovo un giro fra il popolo, da Beer-Sceba alla regione montuosa di Efraim, e lo ricondusse all'Eterno, all'Iddio dei suoi padri. 5 Stabilì dei giudici nel paese, in tutte le città fortificate di Giuda, città per città, e disse ai giudici: 6 “Badate bene a quello che fate; poiché voi amministrate la giustizia, non per servire un uomo ma per servire l'Eterno, il quale sarà con voi negli affari della giustizia. 7 Ora dunque il timore dell'Eterno sia in voi; agite con avvedutezza, poiché presso l'Eterno, nostro Dio, non c'è perversità, né favoritismi, né si prendono regali”. 8 Giosafat, tornato a Gerusalemme, stabilì anche là dei Leviti, dei sacerdoti e dei capi delle case patriarcali d'Israele per amministrare la giustizia nel nome dell'Eterno, e per giudicare nelle contese. 9 E diede loro i suoi ordini, dicendo: “Voi farete così, con timore dell'Eterno, con fedeltà e con cuore integro: 10 In qualunque causa che vi sia portata davanti dai vostri fratelli abitanti nelle loro città, sia che si tratti di un omicidio, di una legge, di un comandamento, di uno statuto o di un precetto, istruiteli, affinché non si rendano colpevoli verso l'Eterno, e la sua ira non piombi su di voi e sui vostri fratelli. Così facendo, voi non vi renderete colpevoli. 11 Il sommo sacerdote Amaria vi sarà preposto per tutti gli affari che riguardano l'Eterno; e Zebadia, figlio di Ismaele, capo della casa di Giuda, per tutti gli affari che riguardano il re; e avete a vostra disposizione dei Leviti, come magistrati. Fatevi coraggio, mettetevi all'opera, e l'Eterno sia con l'uomo onesto!”.

Vittoria di Giosafat sui Moabiti e sugli Ammoniti. Fine del suo regno
20,1 Dopo queste cose, i figli di Moab, e i figli di Ammon, e con loro dei Maoniti, marciarono contro Giosafat per fargli guerra. 2 Vennero dei messaggeri a informare Giosafat, dicendo: “Una grande moltitudine avanza contro di te dall'altra parte del mare, dalla Siria, ed è giunta ad Asason-Tamar”, che è En-Ghedi. 3 Giosafat ebbe paura, si dispose a cercare l'Eterno, e bandì un digiuno per tutto Giuda. 4 Giuda si radunò per implorare aiuto dall'Eterno, e venivano gli abitanti da tutte quante le città di Giuda per cercare l'Eterno. 5 Giosafat, stando in piedi in mezzo all'assemblea di Giuda e di Gerusalemme, nella casa dell'Eterno, davanti al cortile nuovo, disse: 6 “O Eterno, Dio dei nostri padri, non sei tu l'Iddio dei cieli? Non sei tu che domini su tutti i regni delle nazioni? Non hai tu nelle tue mani la forza e la potenza, in modo che nessuno ti può resistere? 7 O Dio nostro, non sei tu colui che scacciò gli abitanti di questo paese davanti al tuo popolo Israele, e lo desti per sempre alla discendenza di Abraamo, il quale ti amò? 8 E quelli lo hanno abitato e vi hanno costruito un santuario per il tuo nome, dicendo: 9 'Quando ci cadrà addosso qualche calamità, spada, giudizio, peste o carestia, noi ci presenteremo davanti a questa casa e davanti a te, poiché il tuo nome è in questa casa; e a te grideremo nella nostra tribolazione, e tu ci udrai e ci salverai'. 10 Ora ecco che i figli di Ammon e di Moab e quelli del monte Seir, nelle cui terre non permettesti a Israele di entrare quando veniva dal paese d'Egitto, ed egli li lasciò da parte e non li distrusse, 11 eccoli che ora ci ricompensano, venendo a scacciarci dalla eredità di cui ci hai dato il possesso. 12 Dio nostro, non giudicherai costoro? Poiché noi siamo senza forza di fronte a questa grande moltitudine che avanza contro di noi; non sappiamo cosa fare, ma i nostri occhi sono su di te!”. 13 E tutto Giuda, perfino i bambini, le mogli, i figli, stavano in piedi davanti all'Eterno. 14 Allora lo Spirito dell'Eterno investì in mezzo all'assemblea Iaaziel, figlio di Zaccaria, figlio di Benaia, figlio di Ieiel, figlio di Mattania, il Levita, tra i figli di Asaf. 15 Iaaziel disse: “Porgete orecchio, voi tutti di Giuda, e voi abitanti di Gerusalemme, e tu, o re Giosafat! Così vi dice l'Eterno: 'Non temete e non vi spaventate a causa di questa grande moltitudine; poiché questa battaglia non è vostra, ma di Dio. 16 Domani, scendete contro di loro; eccoli che vengono su per la salita di Sis, e voi li troverete all'estremità della valle, di fronte al deserto di Ieruel. 17 Questa battaglia non sarete voi a combatterla: presentatevi, tenetevi fermi, e vedrete la liberazione che l'Eterno vi darà. O Giuda, o Gerusalemme, non temete e non vi spaventate; domani, uscite contro di loro, e l'Eterno sarà con voi'”. 18 Allora Giosafat chinò la faccia a terra, e tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme si prostrarono davanti all'Eterno e lo adorarono. 19 I Leviti tra i figli dei Cheatiti e tra i figli dei Coraiti si alzarono per lodare ad altissima voce l'Eterno, l'Iddio d'Israele. 20 La mattina seguente si alzarono di buon'ora, e si misero in cammino verso il deserto di Tecoa; e mentre si mettevano in cammino, Giosafat, stando in piedi, disse: “Ascoltatemi, o Giuda, e voi abitanti di Gerusalemme! Credete nell'Eterno, il vostro Dio, e sarete al sicuro; credete ai suoi profeti, e trionferete!”. 21 E dopo aver tenuto consiglio con il popolo, stabilì dei cantori che, vestiti di paramenti sacri, cantassero le lodi dell'Eterno e, camminando alla testa dell'esercito, dicessero: “Celebrate l'Eterno, perché la sua benignità dura in eterno!”. 22 Appena cominciarono i canti di gioia e di lode, l'Eterno tese un'imboscata contro i figli di Ammon e di Moab e contro quelli del monte Seir che erano venuti contro Giuda; e rimasero sconfitti. 23 I figli di Ammon e di Moab assalirono gli abitanti del monte Seir per sterminarli e distruggerli; e quando ebbero annientati gli abitanti di Seir, si diedero a distruggersi a vicenda. 24 Quando quelli di Giuda furono giunti sull'altura da dove si scorge il deserto, rivolsero lo sguardo verso la moltitudine, ed ecco i cadaveri che giacevano a terra: nessuno era sopravvissuto. 25 Allora Giosafat e la sua gente andarono a fare bottino delle loro spoglie e, fra i cadaveri, trovarono abbondanza di ricchezze, di vesti e di oggetti preziosi; ne presero più di quanto ne potessero portare; impiegarono tre giorni a portare via il bottino, tanto era ricco. 26 Il quarto giorno si radunarono nella Valle di Benedizione, dove benedissero l'Eterno; per questo, quel luogo è stato chiamato Valle di Benedizione fino al giorno d'oggi. 27 Tutti gli uomini di Giuda e di Gerusalemme, con a capo Giosafat, partirono con gioia per tornare a Gerusalemme, perché l'Eterno li aveva colmati di gioia, liberandoli dai loro nemici. 28 Ed entrarono in Gerusalemme e nella casa dell'Eterno al suono dei saltèri, delle cetre e delle trombe. 29 Il terrore di Dio si impadronì di tutti i regni degli altri paesi, quando udirono che l'Eterno aveva combattuto contro i nemici d'Israele. 30 E il regno di Giosafat ebbe tranquillità; il suo Dio gli diede pace da ogni lato. 31 Così Giosafat regnò sopra Giuda. Aveva trentacinque anni quando cominciò a regnare, e regnò venticinque anni a Gerusalemme; e il nome di sua madre era Azuba, figlia di Sili. 32 Egli camminò per le vie di Asa suo padre, e non se ne allontanò, facendo ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno. 33 Tuttavia gli alti luoghi non scomparvero, perché il popolo non aveva ancora il cuore fermamente unito all'Iddio dei suoi padri. 34 Ora il resto delle azioni di Giosafat, le prime e le ultime, si trovano scritte nella storia di Ieu, figlio di Canani, inserita nel libro dei re d'Israele. 35 Dopo questo, Giosafat, re di Giuda, si alleò con il re d'Israele Acazia, che aveva una condotta empia; 36 e si alleò a lui per costruire delle navi che andassero a Tarsis; e le costruirono a Esion-Gheber. 37 Allora Eliezer, figlio di Dodava da Maresa, profetizzò contro Giosafat, dicendo: “Perché ti sei alleato con Acazia, l'Eterno ha disperso le tue opere”. E le navi furono sfasciate, e non poterono fare il viaggio verso Tarsis.

21,1 Giosafat si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto con essi nella città di Davide; e Ieoram, suo figlio, regnò al suo posto.

Ieoram, re di Giuda. Invasione dei Filistei e degli Arabi
2 Ieoram aveva dei fratelli, figli di Giosafat: Azaria, Ieiel, Zaccaria, Azaria, Micael e Sefatia; tutti questi erano figli di Giosafat, re d'Israele; 3 e loro padre gli aveva fatto grandi doni d'argento, d'oro e di cose preziose, con delle città fortificate in Giuda, ma aveva lasciato il regno a Ieoram, perché era il primogenito. 4 Quando Ieoram ebbe preso possesso del regno di suo padre e vi si fu saldamente stabilito, fece morire di spada tutti i suoi fratelli, come anche alcuni dei capi d'Israele. 5 Ieoram aveva trentadue anni quando cominciò a regnare, e regnò otto anni in Gerusalemme. 6 Egli camminò per la via dei re d'Israele come aveva fatto la casa di Acab, poiché aveva per moglie una figlia di Acab; e fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno. 7 Tuttavia l'Eterno non volle distruggere la casa di Davide, a causa del patto che aveva stabilito con Davide, e della promessa che aveva fatto di lasciare sempre una lampada a lui e ai suoi figli. 8 Ai suoi tempi, Edom si ribellò, sottraendosi al giogo di Giuda, e si diede un re. 9 Allora Ieoram partì con i suoi capi e con tutti i suoi carri; si alzò di notte, sconfisse gli Edomiti che lo avevano circondato e i capi dei carri. 10 Così Edom si è ribellato sottraendosi al giogo di Giuda fino al giorno d'oggi. In quel medesimo tempo, anche Libna si ribellò e si sottrasse al dominio di Giuda, perché Ieoram aveva abbandonato l'Eterno, l'Iddio dei suoi padri. 11 Anche Ieoram fece degli alti luoghi sui monti di Giuda, spinse gli abitanti di Gerusalemme alla prostituzione, e sviò Giuda. 12 E gli giunse uno scritto da parte del profeta Elia, che diceva: “Così dice l'Eterno, l'Iddio di Davide tuo padre: 'Poiché tu non hai camminato per le vie di Giosafat, tuo padre, e per le vie di Asa, re di Giuda, 13 ma hai camminato per la via dei re d'Israele; poiché hai spinto alla prostituzione Giuda e gli abitanti di Gerusalemme; come la casa di Acab vi ha spinto Israele, e poiché hai ucciso i tuoi fratelli, membri della famiglia di tuo padre, che erano migliori di te, 14 ecco, l'Eterno colpirà con una grande piaga il tuo popolo, i tuoi figli, le tue mogli e tutto quello che ti appartiene; 15 e tu avrai una grave malattia, una malattia intestinale, che peggiorerà di giorno in giorno, finché gli intestini non ti usciranno fuori per effetto del male'”. 16 E l'Eterno risvegliò contro Ieoram lo spirito dei Filistei e degli Arabi, che confinano con gli Etiopi; 17 ed essi marciarono contro Giuda, la invasero, e portarono via tutte le ricchezze che si trovavano nella casa del re, e anche i suoi figli e le sue mogli, al punto che non gli rimase altro figlio se non Ioacaz, che era il più piccolo. 18 Dopo tutto questo l'Eterno lo colpì con una malattia intestinale incurabile. 19 E, con il passare del tempo, verso la fine del secondo anno, gli intestini gli uscirono fuori, in seguito alla malattia; e morì, in mezzo ad atroci sofferenze; e il suo popolo non bruciò profumi in suo onore, come aveva fatto per i suoi padri. 20 Aveva trentadue anni quando cominciò a regnare, e regnò otto anni in Gerusalemme. Se ne andò senza essere rimpianto, e fu sepolto nella città di Davide, ma non nei sepolcri dei re.

Acazia, re di Giuda
22,1 Gli abitanti di Gerusalemme, al posto di Ieoram, proclamarono re Acazia, il più giovane dei suoi figli; poiché la truppa che era entrata con gli Arabi nell'accampamento, aveva ucciso tutti i più grandi di età. Così regnò Acazia, figlio di Ieoram, re di Giuda. 2 Acazia aveva quarantadue anni quando cominciò a regnare, e regnò un anno a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Atalia, figlia di Omri. 3 Anche lui camminò per le vie della casa di Acab, perché sua madre, che era sua consigliera, lo spingeva ad agire empiamente. 4 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, come quelli della casa di Acab, perché, dopo la morte di suo padre, questi furono suoi consiglieri, per la sua rovina. 5 E fu pure dietro loro consiglio che egli andò con Ieoram, figlio di Acab re d'Israele, a combattere contro Azael, re di Siria, a Ramot di Galaad, e i Siri ferirono Ioram; 6 e questi tornò a Izreel per farsi curare delle ferite che aveva ricevuto dai Siri a Rama, quando combatteva contro Azael, re di Siria. E Acazia, figlio di Ieoram re di Giuda, scese a Izreel per vedere Ieoram, figlio di Acab, perché questi era ammalato. 7 Fu volontà di Dio che Acazia, per la sua rovina, si recasse da Ieoram; perché quando fu giunto, uscì con Ieoram contro Ieu, figlio di Nimsi, che l'Eterno aveva unto per sterminare la casa di Acab; 8 e mentre Ieu faceva giustizia della casa di Acab, trovò i capi di Giuda e i figli dei fratelli di Acazia che erano al servizio di Acazia, e li uccise. 9 Poi fece cercare Acazia, che si era nascosto in Samaria; Acazia fu preso, portato da Ieu, messo a morte, e poi seppellito; perché si diceva: “È il figlio di Giosafat, che cercava l'Eterno con tutto il suo cuore”. E nella casa di Acazia non rimase più nessuno che fosse capace di regnare.

Atalia, regina di Giuda, detronizzata e messa a morte
10 Quando Atalia, madre di Acazia, vide che suo figlio era morto, insorse e distrusse tutta la stirpe reale della casa di Giuda. 11 Ma Ieosabet, figlia del re, prese Ioas, figlio di Acazia, lo trafugò in mezzo ai figli del re che erano messi a morte, e lo pose con la sua balia nella camera dei letti. Così Ieosabet, figlia del re Ieoram, moglie del sacerdote Ieoiada (era sorella di Acazia), lo nascose dalle ricerche di Atalia, che non lo mise a morte. 12 Ed egli rimase nascosto presso di loro nella casa di Dio per sei anni; intanto, Atalia regnava sul paese.

23,1 Il settimo anno, Ieoiada, si fece coraggio e fece lega con i capi di centinaia, Azaria figlio di Ieoram, Ismaele figlio di Iocanan, Azaria figlio di Obed, Maaseia figlio di Adaia, ed Elisafat, figlio di Zicri. 2 Essi percorsero Giuda, radunarono i Leviti di tutte le città di Giuda e i capi delle case patriarcali d'Israele, e vennero a Gerusalemme. 3 Tutta l'assemblea strinse alleanza con il re nella casa di Dio. E Ieoiada disse loro: “Ecco, il figlio del re regnerà, come l'Eterno ha promesso relativamente ai figli di Davide. 4 Ecco quello che voi farete: un terzo di quelli tra voi che entrano in servizio il giorno di sabato, sacerdoti e Leviti, starà di guardia alle porte del tempio; 5 un altro terzo starà nella casa del re e l'altro terzo alla porta di Iesod. Tutto il popolo starà nei cortili della casa dell'Eterno. 6 Ma nessuno entri nella casa dell'Eterno, tranne i sacerdoti e i Leviti di servizio; questi entreranno, perché sono consacrati; ma tutto il popolo si atterrà all'ordine dell'Eterno. 7 I Leviti circonderanno il re, da ogni lato, ognuno con le armi alla mano; e chiunque cercherà di penetrare nella casa di Dio, sia messo a morte; e voi starete con il re, quando entrerà e quando uscirà”. 8 I Leviti e tutto Giuda eseguirono tutti gli ordini dati dal sacerdote Ieoiada; ognuno di loro prese i suoi uomini: quelli che entravano in servizio il giorno di sabato, e quelli che smontavano di servizio il giorno di sabato; poiché il sacerdote Ieoiada non aveva licenziato le classi uscenti. 9 Il sacerdote Ieoiada diede ai capi di centinaia le lance, le targhe e gli scudi che erano appartenuti a Davide e si trovavano nella casa di Dio. 10 Dispose tutto il popolo attorno al re, ciascuno con l'arma in mano, dal lato destro al lato sinistro della casa, presso l'altare e presso la casa. 11 Allora condussero fuori il figlio del re, gli posero in testa il diadema, gli consegnarono la legge, e lo proclamarono re; Ieoiada e i suoi figli lo unsero, ed esclamarono: “Viva il re!”. 12 Ora quando Atalia udì il rumore del popolo che accorreva e acclamava il re, andò verso il popolo nella casa dell'Eterno; 13 guardò, ed ecco che il re stava in piedi sul suo palco, all'ingresso; i capitani e i trombettieri erano accanto al re; tutto il popolo del paese era in festa e suonava le trombe; e i cantori, con i loro strumenti musicali, dirigevano i canti di lode. Allora Atalia si stracciò le vesti, e gridò: “Congiura! congiura!”. 14 Ma il sacerdote Ieoiada fece venire fuori i capi di centinaia che comandavano l'esercito, e disse loro: “Fatela uscire tra le file; e chiunque la seguirà sia ucciso con la spada!”. Poiché il sacerdote aveva detto: “Non sia messa a morte nella casa dell'Eterno”. 15 Così quelli le fecero largo, e lei giunse alla casa del re per la strada della porta dei cavalli; e là fu uccisa. 16 Ieoiada stabilì tra sé, tutto il popolo e il re, il patto, per il quale Israele doveva essere il popolo dell'Eterno. 17 Tutto il popolo entrò nel tempio di Baal, e lo demolì; fece interamente in pezzi i suoi altari e le sue immagini, e uccise davanti agli altari Mattan, sacerdote di Baal. 18 Poi Ieoiada affidò la sorveglianza della casa dell'Eterno ai sacerdoti levitici, che Davide aveva suddiviso in classi preposte alla casa dell'Eterno per offrire olocausti all'Eterno, come è scritto nella legge di Mosè, con gioia e con canto di lodi, secondo le disposizioni di Davide. 19 Collocò i portinai alle porte della casa dell'Eterno, affinché non vi entrasse nessuno che fosse impuro per qualsiasi ragione. 20 E prese i capi di centinaia, gli uomini illustri, quelli che avevano autorità sul popolo e tutto il popolo del paese, e fece scendere il re dalla casa dell'Eterno. Entrarono nella casa del re per la porta superiore, e fecero sedere il re sul trono reale. 21 E tutto il popolo del paese fu in festa e la città rimase tranquilla, quando Atalia fu uccisa con la spada.

Ioas, re di Giuda. Restauro del tempio. Morto Ieoiada, Ioas si dà all'idolatria. Fa uccidere Zaccaria e muore assassinato
24,1 Ioas aveva sette anni quando cominciò a regnare, e regnò quarant'anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Sibia da Beer-Sceba. 2 Ioas fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno durante tutto il tempo che visse il sacerdote Ieoiada. 3 Ieoiada prese per lui due mogli, dalle quali ebbe dei figli e delle figlie. 4 Dopo queste cose venne in cuore a Ioas di restaurare la casa dell'Eterno. 5 Radunò i sacerdoti e i Leviti, e disse loro: “Andate per le città di Giuda, e raccogliete anno per anno in tutto Israele del denaro per restaurare la casa del vostro Dio; e guardate di sollecitare la cosa”. Ma i Leviti non si affrettarono. 6 Allora il re chiamò Ieoiada loro capo e gli disse: “Perché non hai ottenuto che i Leviti portassero da Giuda e da Gerusalemme la tassa che Mosè, servo dell'Eterno, e la comunità d'Israele stabilirono per la tenda della testimonianza?”. 7 Poiché i figli di quella scellerata donna di Atalia avevano saccheggiato la casa di Dio e avevano perfino utilizzato per i Baali tutte le cose consacrate della casa dell'Eterno. 8 Il re dunque comandò che si facesse una cassa e che la si mettesse fuori, alla porta della casa dell'Eterno. 9 Poi fu intimato in Giuda e in Gerusalemme che si portasse all'Eterno la tassa che Mosè, servo di Dio, aveva imposto a Israele nel deserto. 10 E tutti i capi e tutto il popolo se ne rallegrarono e portarono il denaro e lo gettarono nella cassa finché tutti ebbero pagato. 11 Quando era il momento che i Leviti dovevano portare la cassa agli ispettori reali, perché vedevano che c'era molto denaro, il segretario del re e il commissario del sommo sacerdote venivano a svuotare la cassa; la prendevano, poi la riportavano al suo posto; facevano così ogni giorno, e raccolsero denaro in abbondanza. 12 Il re e Ieoiada lo davano a quelli incaricati di eseguire i lavori della casa dell'Eterno; e questi pagavano degli scalpellini e dei falegnami per restaurare la casa dell'Eterno, e anche dei lavoratori di ferro e di bronzo per restaurare la casa dell'Eterno. 13 Così gli incaricati dei lavori si misero all'opera, e con le loro mani furono compiute le riparazioni; essi rimisero la casa di Dio in buono stato, e la consolidarono. 14 Quando ebbero finito, portarono davanti al re e davanti a Ieoiada il rimanente del denaro, con il quale si fecero degli utensili per la casa dell'Eterno: degli utensili per il servizio e per gli olocausti, delle coppe, e altri utensili d'oro e d'argento. E durante tutta la vita di Ieoiada, si offrirono sempre olocausti nella casa dell'Eterno. 15 Ma Ieoiada, vecchio e sazio di giorni, morì; quando morì, aveva centotrent'anni; 16 e fu sepolto nella città di Davide con i re, perché aveva fatto del bene in Israele, per il servizio di Dio e della sua casa. 17 Dopo la morte di Ieoiada, i capi di Giuda vennero dal re e si prostrarono davanti a lui; allora il re diede loro ascolto; 18 ed essi abbandonarono la casa dell'Eterno, dell'Iddio dei loro padri, servirono gli idoli di Astarte e gli altri idoli; e questa loro colpa provocò l'ira dell'Eterno su Giuda e su Gerusalemme. 19 L'Eterno mandò loro dei profeti per ricondurli a sé e questi protestarono contro la loro condotta, ma essi non vollero ascoltarli. 20 Allora lo Spirito di Dio rivestì Zaccaria, figlio del sacerdote Ieoiada, il quale, in piedi al di sopra del popolo, disse loro: “Così dice Iddio: 'Perché voi trasgredite i comandamenti dell'Eterno? Voi non prospererete; poiché avete abbandonato l'Eterno, anch'egli vi abbandonerà'”. 21 Ma quelli fecero una congiura contro di lui, e lo lapidarono per ordine del re, nel cortile della casa dell'Eterno. 22 Il re Ioas non si ricordò della benevolenza usata verso di lui da Ieoiada, padre di Zaccaria, e gli uccise il figlio; il quale, morendo, disse: “L'Eterno lo veda e ne chieda conto!”. 23 Trascorso l'anno, l'esercito dei Siri salì contro Ioas, e venne in Giuda e a Gerusalemme. Essi misero a morte tutti i capi fra il popolo, e mandarono tutto il bottino al re di Damasco. 24 Benché l'esercito dei Siri fosse venuto con un piccolo numero di uomini, l'Eterno diede loro nelle mani un esercito grandissimo, perché quelli avevano abbandonato l'Eterno, l'Iddio dei loro padri. Così i Siri fecero giustizia di Ioas. 25 E quando questi furono partiti da lui, lasciandolo in gravi sofferenze, i suoi servi ordirono contro di lui una congiura, perché egli aveva versato il sangue dei figli del sacerdote Ieoiada, e lo uccisero nel suo letto. Così morì, e fu sepolto nella città di Davide, ma non nei sepolcri dei re. 26 Quelli che congiurarono contro di lui furono Zabad, figlio di Simeat, un Ammonita, e Iozabad, figlio di Simrit, un Moabita. 27 Ora per quanto riguarda i suoi figli, il grande numero di tributi che gli furono imposti e il restauro della casa di Dio, si trova scritto nelle memorie del libro dei re. E Amasia, suo figlio, regnò al suo posto.

Amasia, re di Giuda. Vittoria sugli Edomiti. Guerra fatale con Ioas, re d'Israele. Morte di Amasia
25,1 Amasia aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Ieoaddan ed era di Gerusalemme. 2 Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, ma non con tutto il cuore. 3 Quando il regno fu consolidato nelle sue mani, egli fece morire quei suoi servi che avevano ucciso il re suo padre. 4 Ma non fece morire i loro figli, conformandosi a quello che è scritto nella legge, nel libro di Mosè, dove l'Eterno ha dato questo comandamento: “I padri non saranno messi a morte per colpa dei figli, né i figli saranno messi a morte per colpa dei padri; ma ciascuno sarà messo a morte per il proprio peccato”. 5 Poi Amasia radunò quelli di Giuda, e li distribuì secondo le loro case patriarcali sotto capi di migliaia e sotto capi di centinaia, per tutto Giuda e Beniamino; ne fece il censimento dall'età di vent'anni in su, e trovò trecentomila uomini scelti, adatti alla guerra e capaci di maneggiare la lancia e lo scudo. 6 Assoldò anche centomila uomini d'Israele, forti e valorosi, per cento talenti d'argento. 7 Ma un uomo di Dio venne a lui, e gli disse: “O re, l'esercito d'Israele non venga con te, poiché l'Eterno non è con Israele, con tutti questi figli di Efraim! 8 Ma, se vuoi andare, comportati pure valorosamente nella battaglia; ma Iddio ti abbatterà davanti al nemico; perché Dio ha il potere di soccorrere e di abbattere”. 9 Amasia disse all'uomo di Dio: “E che ne sarà di quei cento talenti che ho dato all'esercito d'Israele?”. L'uomo di Dio rispose: “L'Eterno è in grado di darti molto più di questo”. 10 Allora Amasia separò l'esercito che era venuto a lui da Efraim, affinché se ne tornasse al suo paese; ma questa gente fu molto irritata contro Giuda, e se ne tornò a casa, pieni d'ira. 11 Amasia, preso coraggio, si mise alla testa del suo popolo, andò nella valle del Sale, e sconfisse diecimila uomini dei figli di Seir. 12 I figli di Giuda ne catturarono vivi altri diecimila; li condussero in cima alla rupe e li precipitarono giù dall'alto della rupe, così che tutti rimasero sfracellati. 13 Ma gli uomini dell'esercito che Amasia aveva licenziato, perché non andassero con lui alla guerra, piombarono sulle città di Giuda, da Samaria fino a Bet-Oron, ne uccisero tremila abitanti e portarono via molto bottino. 14 Amasia, tornato dalla sconfitta degli Idumei, si fece portare gli dèi dei figli di Seir, li stabilì come suoi dèi, si prostrò davanti a loro, e bruciò dei profumi in loro onore. 15 Perciò l'Eterno si accese d'ira contro Amasia, e gli mandò un profeta per dirgli: “Perché hai cercato gli dèi di questo popolo, che non hanno liberato il loro popolo dalla tua mano?”. 16 E mentre egli parlava al re, questi gli disse: “Ti abbiamo forse fatto consigliere del re? Vattene! Perché vorresti essere ucciso?”. Allora il profeta se ne andò, dicendo: “Io so che Dio ha deciso di distruggerti, perché hai fatto questo e non hai dato ascolto al mio consiglio”. 17 Allora Amasia, re di Giuda, dopo essersi consigliato, inviò dei messaggeri a Ioas, figlio di Ioacaz, figlio di Ieu, re d'Israele, per dirgli: “Vieni, mettiamoci faccia a faccia!”. 18 Ioas, re d'Israele, fece dire ad Amasia, re di Giuda: “Lo spino del Libano mandò a dire al cedro del Libano: 'Da' tua figlia per moglie a mio figlio'. Ma le bestie selvagge del Libano passarono, e calpestarono lo spino. 19 Tu hai detto: 'Ecco, io ho sconfitto gli Idumei!', e il tuo cuore, inorgoglito, ti ha portato a gloriarti. Stattene a casa tua. Perché impegnarti in un'impresa disgraziata che porterebbe alla rovina te e Giuda con te?”. 20 Ma Amasia non volle dargli retta; perché la cosa era diretta da Dio affinché fossero dati in mano del nemico, perché avevano cercato gli dèi di Edom. 21 Allora Ioas, re d'Israele, salì, e lui e Amasia, re di Giuda, si trovarono a faccia a faccia a Bet-Semes, che apparteneva a Giuda. 22 Giuda fu sconfitto da Israele, e quelli di Giuda fuggirono, ognuno alla sua tenda. 23 Ioas, re d'Israele, fece prigioniero a Bet-Semes Amasia, re di Giuda, figlio di Ioas, figlio di Ioacaz; lo condusse a Gerusalemme, e fece una breccia di quattrocento cubiti nelle mura di Gerusalemme, dalla porta di Efraim alla porta dell'angolo. 24 Prese tutto l'oro e l'argento e tutti i vasi che si trovavano nella casa di Dio in custodia di Obed-Edom, e i tesori della casa del re; prese pure degli ostaggi, e se ne tornò a Samaria. 25 Amasia, figlio di Ioas, re di Giuda, visse ancora quindici anni, dopo la morte di Ioas, figlio di Ioacaz, re d'Israele. 26 Il resto delle azioni di Amasia, le prime e le ultime, si trova scritto nel libro dei re di Giuda e d'Israele. 27 Dopo che Amasia ebbe abbandonato l'Eterno, fu ordita contro di lui una congiura a Gerusalemme, ed egli fuggì a Lachis; ma lo fecero inseguire fino a Lachis, e là fu messo a morte. 28 Di là fu trasportato sopra cavalli, e quindi sepolto con i suoi padri nella città di Giuda.

Uzzia, re di Giuda. Sua prosperità. Atto di profanazione del tempio. Uzzia colpito di lebbra
26,1 Allora tutto il popolo di Giuda prese Uzzia, che allora aveva sedici anni, e lo fece re al posto di Amasia suo padre. 2 Egli ricostruì Elot e la riconquistò a Giuda, dopo che il re si fu addormentato con i suoi padri. 3 Uzzia aveva sedici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantadue anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Iecolia, ed era di Gerusalemme. 4 Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, interamente come aveva fatto Amasia suo padre. 5 Si diede con diligenza a cercare Iddio mentre visse Zaccaria, che aveva l'intelligenza delle visioni di Dio; e finché cercò l'Eterno, Iddio lo fece prosperare. 6 Egli uscì e mosse guerra ai Filistei, abbatté le mura di Gat, le mura di Iabne e le mura di Asdod, e costruì delle città nel territorio di Asdod e in quello dei Filistei. 7 E Dio gli diede aiuto contro i Filistei, contro gli Arabi che abitavano a Gur-Baal, e contro i Maoniti. 8 Gli Ammoniti pagavano un tributo a Uzzia; e la sua fama si sparse fino ai confini dell'Egitto, perché era diventato potentissimo. 9 Uzzia costruì anche delle torri a Gerusalemme sulla porta dell'Angolo, sulla porta della Valle e sulla Svolta, e le fortificò. 10 Costruì delle torri nel deserto e scavò molte cisterne perché aveva una grande quantità di bestiame; e ne scavò pure nella parte bassa del paese e nella pianura; e aveva dei lavoranti e dei vignaioli per i monti e nelle terre da frutto, perché amava l'agricoltura. 11 Uzzia aveva inoltre un esercito di combattenti che andava alla guerra per schiere, composte secondo il numero del censimento fatto dal segretario Ieiel e dal commissario Maaseia, e poste sotto il comando di Anania, uno dei generali del re. 12 Il numero totale dei capi delle case patriarcali, degli uomini forti e valorosi, era di duemilaseicento. 13 Essi avevano al loro comando un esercito di trecentosettemilacinquecento combattenti, adatti a entrare in guerra con gran valore, per sostenere il re contro il nemico. 14 Uzzia fornì a tutto l'esercito, scudi, lance, elmi, corazze, archi, e fionde per scagliare sassi. 15 E fece fare, a Gerusalemme, delle macchine inventate da ingegneri per collocarle sulle torri e sugli angoli, per scagliare frecce e grosse pietre. La sua fama arrivò lontano, perché fu meravigliosamente soccorso, finché divenne potente. 16 Ma quando divenne potente, il suo cuore, insuperbito, si pervertì, ed egli commise un'infedeltà contro l'Eterno, il suo Dio, entrando nel tempio dell'Eterno per bruciare dell'incenso sull'altare dei profumi. 17 Ma il sacerdote Azaria entrò dopo di lui con ottanta sacerdoti dell'Eterno, uomini coraggiosi, 18 i quali si opposero al re Uzzia, e gli dissero: “Non spetta a te, Uzzia, offrire dei profumi all'Eterno; ma ai sacerdoti, figli di Aaronne, che sono consacrati per offrire i profumi! Esci dal santuario, poiché tu hai commesso un'infedeltà! E questo non tornerà alla tua gloria davanti a Dio, all'Eterno”. 19 Allora Uzzia, che teneva in mano un turibolo per offrire il profumo, si adirò; e mentre si adirava contro i sacerdoti, la lebbra gli scoppiò sulla fronte, in presenza dei sacerdoti, nella casa dell'Eterno, presso l'altare dei profumi. 20 Il sommo sacerdote Azaria e tutti gli altri sacerdoti lo guardarono, ed ecco che aveva la lebbra sulla fronte; lo fecero uscire precipitosamente, ed egli stesso si affrettò ad andarsene fuori, perché l'Eterno lo aveva colpito. 21 Il re Uzzia fu lebbroso fino al giorno della sua morte e abitò in una casa a parte come lebbroso, perché era escluso dalla casa dell'Eterno; e Iotam, suo figlio, era a capo della casa reale e rendeva giustizia al popolo del paese. 22 Il resto delle azioni di Uzzia, le prime e le ultime, è stato scritto dal profeta Isaia, figlio di Amos. 23 Uzzia si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con i suoi padri nel campo delle sepolture destinato ai re, perché si diceva: “È lebbroso”. E Iotam, suo figlio, regnò al suo posto.

Iotam, re di Giuda
27,1 Iotam aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Ierusa, figlia di Sadoc. 2 Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, interamente come aveva fatto Uzzia suo padre; soltanto non entrò nel tempio dell'Eterno, e il popolo continuava a corrompersi. 3 Egli costruì la porta superiore della casa dell'Eterno, e fece molti lavori sulle mura di Ofel. 4 Costruì anche delle città nella regione montuosa di Giuda, dei castelli e delle torri nelle foreste. 5 Egli mosse guerra al re dei figli di Ammon, e vinse gli Ammoniti. I figli di Ammon gli diedero quell'anno cento talenti d'argento, diecimila cori di grano e diecimila di orzo; e altrettanto gli pagarono il secondo e il terzo anno. 6 Così Iotam divenne potente, perché camminò con costanza alla presenza dell'Eterno, del suo Dio. 7 Il resto delle azioni di Iotam, tutte le sue guerre e le sue imprese si trovano scritte nel libro dei re d'Israele e di Giuda. 8 Aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme. 9 Iotam si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide. E Acaz, suo figlio, regnò al suo posto.

Acaz, re di Giuda. Idolatria e disastri
28,1 Acaz aveva vent'anni quando cominciò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme. Egli non fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, come aveva fatto Davide suo padre, 2 ma seguì la via dei re d'Israele, e fece perfino delle immagini di metallo fuso per i Baali. 3 Bruciò dei profumi nella valle di Ben-Innom, e arse i suoi figli nel fuoco, seguendo le pratiche abominevoli delle nazioni che l'Eterno aveva scacciato davanti ai figli d'Israele, 4 e offriva sacrifici e profumi sugli alti luoghi, sulle colline, e sotto ogni albero verdeggiante. 5 Perciò l'Eterno, il suo Dio, lo diede nelle mani del re di Siria; e i Siri lo sconfissero e gli presero un gran numero di prigionieri che deportarono a Damasco. E fu anche dato in mano del re d'Israele, che gli inflisse una grande sconfitta. 6 Infatti Peca, figlio di Remalia, uccise in un giorno, in Giuda, centoventimila uomini, tutta gente valorosa, perché avevano abbandonato l'Eterno, l'Iddio dei loro padri. 7 Zicri, un prode di Efraim, uccise Maaseia, figlio del re, Azricam, maggiordomo del palazzo reale, ed Elcana, che occupava il secondo posto dopo il re. 8 E i figli d'Israele condussero via, tra i loro fratelli, duecentomila prigionieri, fra donne, figli e figlie; e ne ricavarono anche un grande bottino, che portarono a Samaria. 9 Là c'era un profeta dell'Eterno, di nome Oded. Egli uscì incontro all'esercito che tornava a Samaria, e disse loro: “Ecco, l'Eterno, l'Iddio dei vostri padri, nella sua ira contro Giuda, ve li ha dati nelle mani; e voi li avete uccisi con un furore tale, che è giunto fino al cielo. 10 E ora, pretendete di sottomettere come schiavi e come schiave i figli e le figlie di Giuda e di Gerusalemme! Ma voi, voi stessi, non siete forse colpevoli verso l'Eterno, il vostro Dio? 11 Ascoltatemi dunque, e rimandate i prigionieri che avete fatto tra i vostri fratelli; poiché l'ira ardente dell'Eterno vi sovrasta”. 12 Allora alcuni tra i capi dei figli di Efraim, Azaria figlio di Iocanan, Berechia figlio di Mesillemot, Ezechia figlio di Sallum e Amasa figlio di Cadlai, insorsero contro quelli che tornavano dalla guerra, 13 e dissero loro: “Voi non porterete qua dentro i prigionieri; perché vi proponete una cosa che ci renderà colpevoli davanti all'Eterno, accrescendo il numero dei nostri peccati e delle nostre colpe; poiché noi siamo già grandemente colpevoli, e l'ira dell'Eterno arde contro Israele”. 14 Allora i soldati abbandonarono i prigionieri e il bottino in presenza dei capi e di tutta l'assemblea. 15 Gli uomini già citati per nome si alzarono e presero i prigionieri; del bottino si servirono per rivestire tutti quelli di loro che erano nudi; li rivestirono, li calzarono, diedero loro da mangiare e da bere, li unsero, condussero sopra degli asini tutti quelli che crollavano dalla fatica e li condussero a Gerico, la città delle palme, dai loro fratelli; poi se ne tornarono a Samaria. 16 In quel tempo, il re Acaz mandò a chiedere soccorso ai re d'Assiria. 17 Gli Edomiti erano venuti di nuovo, avevano sconfitto Giuda e portato via dei prigionieri. 18 Anche i Filistei avevano invaso le città della pianura e del meridione di Giuda, e avevano preso Bet-Semes, Aialon, Ghederot, Soco e le città che ne dipendevano, Timna e le città che ne dipendevano, Ghimzo e le città che ne dipendevano, e vi si erano stabiliti. 19 Poiché l'Eterno aveva umiliato Giuda a causa di Acaz, re d'Israele, perché aveva rotto ogni freno in Giuda, e aveva commesso ogni sorta di infedeltà contro l'Eterno. 20 E Tiglat-Pileser, re d'Assiria, marciò contro di lui, lo ridusse alle strette e non lo sostenne affatto. 21 Poiché Acaz aveva spogliato la casa dell'Eterno, la casa del re e dei capi, e aveva dato tutto al re d'Assiria; ma non gli era giovato a nulla. 22 E nel tempo in cui si trovava alle strette, questo stesso re Acaz continuò più che mai a commettere delle infedeltà contro l'Eterno. 23 Offrì dei sacrifici agli dèi di Damasco, che lo avevano sconfitto, e disse: “Poiché gli dèi dei re di Siria aiutano quelli, io offrirò loro dei sacrifici e aiuteranno anche me”. Ma furono invece la rovina sua e di tutto Israele. 24 Acaz radunò gli utensili della casa di Dio, fece a pezzi gli utensili della casa di Dio, chiuse le porte della casa dell'Eterno, si fece degli altari in tutti gli angoli di Gerusalemme, 25 e stabilì degli alti luoghi in ognuna delle città di Giuda per offrire dei profumi ad altri dèi. Così provocò a ira l'Eterno, l'Iddio dei suoi padri. 26 Il resto delle sue azioni e di tutti i suoi comportamenti, i primi e gli ultimi, si trova scritto nel libro dei re di Giuda e d'Israele. 27 Acaz si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto in città, a Gerusalemme, perché non lo vollero mettere nei sepolcri dei re d'Israele. Ed Ezechia, suo figlio, regnò al suo posto.

Ezechia, re di Giuda, purifica il tempio e ristabilisce il culto
29,1 Ezechia aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abiia, figlia di Zaccaria. 2 Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, interamente come aveva fatto Davide suo padre. 3 Nel primo anno del suo regno, nel primo mese, riaprì le porte della casa dell'Eterno, e le restaurò. 4 Fece venire i sacerdoti e i Leviti, li radunò sulla piazza orientale, 5 e disse loro: “Ascoltatemi, o Leviti! Ora santificatevi, e santificate la casa dell'Eterno, dell'Iddio dei vostri padri, e portate fuori dal santuario ogni cosa impura. 6 Poiché i nostri padri sono stati infedeli e hanno fatto ciò che è male agli occhi dell'Eterno, del nostro Dio, lo hanno abbandonato, hanno cessato di rivolgere la faccia verso la casa dell'Eterno, e le hanno voltato le spalle. 7 Hanno chiuso le porte del portico, hanno spento le lampade, non hanno più bruciato profumi né offerto olocausti nel santuario all'Iddio d'Israele. 8 Perciò l'ira dell'Eterno ha colpito Giuda e Gerusalemme; ed egli li ha abbandonati alle oppressioni, alla desolazione e agli scherni, come vedete con i vostri occhi. 9 Ed ecco che, a causa di questo, i nostri padri sono morti di spada, e i nostri figli, le nostre figlie e le nostre mogli sono in prigionia. 10 Ora io ho in cuore di fare un patto con l'Eterno, l'Iddio d'Israele, affinché la sua ira ardente si allontani da noi. 11 Figli miei, non siate negligenti; poiché l'Eterno vi ha scelti affinché stiate davanti a lui per servirlo, per essere suoi ministri, e per offrirgli profumi”. 12 Allora i Leviti si alzarono: Maat, figlio di Amasai, Ioel, figlio di Azaria, dei figli di Cheat. Dei figli di Merari: Chis, figlio di Abdi, e Azaria, figlio di Iealleleel. Dei Ghersoniti: Ioà, figlio di Zimma, e Eden, figlio di Ioa. 13 Dei figli di Elisafan: Simri e Ieiel. Dei figli di Asaf: Zaccaria e Mattania. 14 Dei figli di Eman: Ieiel e Simei. Dei figli di Iedutun: Semaia e Uzziel. 15 Essi riunirono i loro fratelli e, dopo essersi santificati, vennero a purificare la casa dell'Eterno, secondo l'ordine del re, conformemente alle parole dell'Eterno. 16 I sacerdoti entrarono all'interno della casa dell'Eterno per purificarla e portarono fuori, nel cortile della casa dell'Eterno, tutte le cose impure che trovarono nel tempio dell'Eterno; e i Leviti le presero per portarle fuori e gettarle nel torrente Chidron. 17 Cominciarono queste purificazioni il primo giorno del primo mese; e l'ottavo giorno dello stesso mese vennero al portico dell'Eterno, impiegarono otto giorni a purificare la casa dell'Eterno; il sedicesimo giorno del primo mese avevano finito. 18 Allora andarono dal re Ezechia, nel suo palazzo, e gli dissero: “Noi abbiamo purificato tutta la casa dell'Eterno, l'altare degli olocausti con tutti i suoi utensili, la tavola dei pani della presentazione con tutti i suoi utensili; 19 abbiamo anche rimesso in buono stato e purificato tutti gli utensili che il re Acaz aveva profanato durante il suo regno, quando si rese infedele; ed ecco, stanno davanti all'altare dell'Eterno”. 20 Allora Ezechia, si alzò di buon'ora, radunò i capi della città, e salì alla casa dell'Eterno. 21 Essi portarono sette tori, sette montoni, sette agnelli e sette capri come sacrificio per il peccato, in favore del regno, del santuario e di Giuda. E il re ordinò ai sacerdoti, figli di Aaronne, di offrirli sull'altare dell'Eterno. 22 I sacerdoti sgozzarono i giovenchi, ne raccolsero il sangue e lo sparsero sull'altare; sgozzarono i montoni e ne sparsero il sangue sull'altare; e sgozzarono gli agnelli e ne sparsero il sangue sull'altare. 23 Poi portarono i capri del sacrificio per il peccato davanti al re e all'assemblea, e questi posarono su di essi le loro mani. 24 I sacerdoti li sgozzarono e ne offrirono il sangue sull'altare come sacrificio per il peccato, per fare l'espiazione dei peccati di tutto Israele; poiché il re aveva ordinato che si offrisse l'olocausto e il sacrificio per il peccato, in favore di tutto Israele. 25 Il re stabilì i Leviti nella casa dell'Eterno, con cembali, con saltèri e con cetre, secondo l'ordine di Davide, di Gad, il veggente del re, e del profeta Natan; poiché tale era il comandamento dato dall'Eterno per mezzo dei suoi profeti. 26 E i Leviti presero il loro posto con gli strumenti di Davide; e i sacerdoti, con le trombe. 27 Allora Ezechia ordinò che si offrisse l'olocausto sull'altare; e nel momento in cui si cominciò l'olocausto, iniziò anche il canto dell'Eterno e il suono delle trombe, con l'accompagnamento degli strumenti di Davide, re d'Israele. 28 Tutta l'assemblea si prostrò, e i cantori cominciarono a cantare e le trombe a suonare; e tutto questo continuò fino alla fine dell'olocausto. 29 E quando l'offerta dell'olocausto fu finita, il re e tutti quelli che erano con lui si inchinarono e si prostrarono. 30 Poi il re Ezechia e i capi ordinarono ai Leviti di celebrare le lodi dell'Eterno con le parole di Davide e del veggente Asaf; e quelli le celebrarono con gioia, e s'inchinarono e si prostrarono. 31 Allora Ezechia prese a dire: “Ora che vi siete consacrati all'Eterno, avvicinatevi, e offrite vittime e sacrifici di lode nella casa dell'Eterno”. E l'assemblea condusse vittime e offrì sacrifici di ringraziamento; e tutti quelli che avevano il cuore ben disposto, offrirono olocausti. 32 Il numero degli olocausti offerti dall'assemblea fu di settanta giovenchi, cento montoni, duecento agnelli: tutto per l'olocausto all'Eterno. 33 Furono consacrati anche seicento buoi e tremila pecore. 34 Ma i sacerdoti erano troppo pochi, e non potevano scuoiare tutti gli olocausti; perciò i loro fratelli, i Leviti, li aiutarono finché l'opera fu compiuta, e finché gli altri sacerdoti si furono santificati; perché i Leviti avevano messo più zelo a santificarsi, dei sacerdoti. 35 C'era anche abbondanza di olocausti, oltre ai grassi dei sacrifici di ringraziamento e alle libazioni degli olocausti. Così fu ristabilito il servizio della casa dell'Eterno. 36 Ezechia e tutto il popolo si rallegrarono che Dio avesse ben disposto il popolo, perché la cosa si era fatta senza esitazione.

Ezechia celebra solennemente la Pasqua
30,1 Poi Ezechia inviò dei messaggeri a tutto Israele e a Giuda, e scrisse anche lettere a Efraim e a Manasse, perché venissero alla casa dell'Eterno a Gerusalemme, a celebrare la Pasqua in onore dell'Eterno, dell'Iddio d'Israele. 2 Il re, i suoi capi e tutta la comunità, in un consiglio tenuto a Gerusalemme, avevano deciso di celebrare la Pasqua il secondo mese; 3 infatti non la potevano celebrare al tempo dovuto, perché i sacerdoti non si erano santificati in numero sufficiente, e il popolo non si era radunato in Gerusalemme. 4 La cosa piacque al re e a tutta l'assemblea; 5 e stabilirono di proclamare un bando per tutto Israele, da Beer-Sceba fino a Dan, perché la gente venisse a Gerusalemme a celebrare la Pasqua in onore dell'Eterno, dell'Iddio d'Israele; poiché nel passato essa non era stata celebrata in modo generale, secondo quanto è prescritto. 6 I corrieri dunque andarono con le lettere del re e dei suoi capi per tutto Israele e Giuda; e, conformemente all'ordine del re, dissero: “Figli d'Israele, tornate all'Eterno, all'Iddio di Abraamo, di Isacco e d'Israele, affinché egli torni al residuo che di voi è scampato dalle mani dei re d'Assiria. 7 E non siate come i vostri padri e come i vostri fratelli, che sono stati infedeli all'Eterno, all'Iddio dei loro padri, al punto che egli li ha dati in preda alla desolazione, come voi vedete. 8 Ora non indurite il vostro collo, come i vostri padri; date la mano all'Eterno, venite al suo santuario che egli ha santificato per sempre, e servite l'Eterno, il vostro Dio, affinché l'ardente sua ira si ritiri da voi. 9 Infatti, se tornate all'Eterno, i vostri fratelli e i vostri figli troveranno pietà presso coloro che li hanno resi schiavi, e ritorneranno in questo paese; poiché l'Eterno, il vostro Dio, è clemente e misericordioso, e non rivolgerà la faccia lontano da voi, se tornate a lui”. 10 Quei corrieri dunque passarono di città in città nel paese di Efraim e di Manasse, e fino a Zabulon; ma la gente si faceva beffe di loro e li derideva. 11 Tuttavia, alcuni uomini di Ascer, di Manasse e di Zabulon si umiliarono, e vennero a Gerusalemme. 12 Anche in Giuda la mano di Dio operò in modo da dare loro un medesimo cuore per mettere a effetto l'ordine del re e dei capi, secondo la parola dell'Eterno. 13 Un grande popolo si riunì a Gerusalemme per celebrare la festa degli azzimi, il secondo mese: fu un'adunanza immensa. 14 Si alzarono e tolsero via gli altari sui quali si offrivano sacrifici a Gerusalemme, tolsero via tutti gli altari sui quali si offrivano profumi, e li gettarono nel torrente Chidron. 15 Poi immolarono l'agnello pasquale, il quattordicesimo giorno del secondo mese. I sacerdoti e i Leviti, i quali, presi da vergogna, si erano santificati, offrirono olocausti nella casa dell'Eterno; 16 e occuparono il posto assegnato loro dalla legge di Mosè, uomo di Dio. I sacerdoti facevano l'aspersione del sangue che ricevevano dalle mani dei Leviti. 17 Siccome ve ne erano molti nell'assemblea che non si erano santificati, i Leviti avevano l'incarico di immolare gli agnelli pasquali, consacrandoli all'Eterno, per tutti quelli che non erano puri. 18 Infatti una grande parte del popolo, molti di Efraim, di Manasse, di Issacar e di Zabulon non si erano purificati, e mangiarono la Pasqua, senza conformarsi a quello che è scritto. Ma Ezechia pregò per loro, dicendo: 19 “L'Eterno, che è buono, perdoni chiunque ha disposto il proprio cuore alla ricerca di Dio, dell'Eterno, che è l'Iddio dei suoi padri, anche senza avere la purificazione richiesta dal santuario”. 20 L'Eterno esaudì Ezechia, e perdonò il popolo. 21 Così i figli d'Israele che si trovarono a Gerusalemme, celebrarono la festa degli azzimi per sette giorni con grande gioia; e ogni giorno i Leviti e i sacerdoti celebravano l'Eterno con gli strumenti consacrati per accompagnare le sue lodi. 22 Ezechia parlò al cuore di tutti i Leviti che mostravano grande intelligenza nel servizio dell'Eterno; e si fecero i pasti della festa durante i sette giorni, offrendo sacrifici di ringraziamento, e lodando l'Eterno, l'Iddio dei loro padri. 23 E tutta l'assemblea deliberò di celebrare la festa per altri sette giorni; e la celebrarono con gioia durante questi sette giorni; 24 poiché Ezechia, re di Giuda, aveva donato all'assemblea mille giovenchi e settemila pecore, e anche i capi avevano donato all'assemblea mille tori e diecimila pecore; e i sacerdoti in gran numero si erano santificati. 25 Tutta la comunità di Giuda, i sacerdoti, i Leviti, tutta l'adunanza di quelli venuti da Israele e gli stranieri giunti dal paese d'Israele o stabiliti in Giuda furono in festa. 26 Così vi fu grande gioia a Gerusalemme; dal tempo di Salomone, figlio di Davide, re d'Israele, non c'era stato nulla di simile a Gerusalemme. 27 Poi i sacerdoti Leviti si alzarono e benedissero il popolo, e la loro voce fu udita, e la loro preghiera giunse fino al cielo, fino alla santa dimora dell'Eterno.

Ezechia riordina il culto levitico
31,1 Quando tutte queste cose furono compiute, tutti gli Israeliti che si trovavano là partirono per le città di Giuda, frantumarono le statue, abbatterono gli idoli di Astarte, demolirono gli alti luoghi e gli altari in tutto Giuda e Beniamino, in Efraim e in Manasse, in modo che non ne rimase più nulla. Poi tutti i figli d'Israele se ne tornarono nelle loro città, ciascuno nella sua proprietà. 2 Ezechia ristabilì le classi dei sacerdoti e dei Leviti nelle loro funzioni, ognuno secondo il genere del suo servizio, sacerdoti e Leviti, per gli olocausti e i sacrifici di ringraziamento, per il servizio, per la lode e per il canto, entro le porte del campo dell'Eterno. 3 Stabilì pure la parte che il re avrebbe prelevato dai suoi beni per gli olocausti, per gli olocausti del mattino e della sera, per gli olocausti dei sabati, dei noviluni e delle feste, come sta scritto nella legge dell'Eterno; 4 e ordinò al popolo, agli abitanti di Gerusalemme, di dare ai sacerdoti e ai Leviti la loro parte, affinché potessero dedicarsi all'adempimento della legge dell'Eterno. 5 Non appena questo ordine fu pubblicato, i figli d'Israele diedero in grande quantità le primizie del grano, del vino, dell'olio, del miele e di tutti i prodotti dei campi; e portarono la decima di ogni cosa, in abbondanza. 6 Anche i figli d'Israele e di Giuda che abitavano nelle città di Giuda portarono la decima dei buoi e delle pecore, e la decima delle cose sante che erano consacrate all'Eterno, al loro Dio, e delle quali si fecero tanti ammassi. 7 Cominciarono ad ammassare tutto il terzo mese, e finirono il settimo mese. 8 Ezechia e i capi vennero a vedere quanto era stato accumulato, e benedissero l'Eterno e il suo popolo Israele. 9 Ezechia interrogò i sacerdoti e i Leviti, relativamente a quegli ammassi; 10 e il sommo sacerdote Azaria, della casa di Sadoc, gli rispose: “Da quando si è cominciato a portare le offerte nella casa dell'Eterno, noi abbiamo mangiato, ci siamo saziati, ed è rimasta roba in abbondanza, perché l'Eterno ha benedetto il suo popolo; ed ecco qui la grande quantità che è rimasta”. 11 Allora Ezechia ordinò che si preparassero delle stanze nella casa dell'Eterno; e furono preparate. 12 E vi riposero fedelmente le offerte, la decima e le cose consacrate; Conania, il Levita, ebbe la sovrintendenza, e Simei, suo fratello, veniva dopo di lui. 13 Ieiel, Aazia, Naat, Asael, Ierimot, Iozabad, Eliel, Ismachia, Maat e Benaia erano impiegati sotto la direzione di Conania e di suo fratello Simei, per ordine del re Ezechia e di Azaria, capo della casa di Dio. 14 Il Levita Core, figlio di Imna, guardiano della porta orientale, era preposto ai doni volontari fatti a Dio per distribuire le offerte fatte all'Eterno e le cose santissime. 15 Sotto di lui stavano Eden, Miniamin, Iesua, Semaia, Amaria, Secania, nelle città dei sacerdoti, come uomini di fiducia, per fare le distribuzioni ai loro fratelli grandi e piccoli, secondo le loro classi, 16 a eccezione dei maschi che erano registrati nelle loro genealogie dall'età di tre anni in su, cioè tutti quelli che entravano giornalmente nella casa dell'Eterno per fare il loro servizio secondo le loro funzioni e secondo le loro classi. 17 La registrazione dei sacerdoti si faceva secondo le loro case patriarcali, quella dei Leviti dall'età di vent'anni in su, secondo le loro funzioni e secondo le loro classi. 18 Erano registrati con tutti i loro bambini, con le loro mogli, con i loro figli e con le loro figlie; poiché nel loro incarico si consacravano con fedeltà a ciò che è sacro. 19 Per i sacerdoti, figli di Aaronne, che abitavano in campagna, nelle campagne delle loro città, c'erano in ogni città degli uomini designati per nome per distribuire le porzioni a tutti i maschi tra i sacerdoti, e a tutti i Leviti registrati nelle genealogie. 20 Ezechia fece così per tutto Giuda; fece ciò che è buono, retto e vero davanti all'Eterno, al suo Dio. 21 In tutto quello che prese a fare per il servizio della casa di Dio, per la legge e per i comandamenti, cercando il suo Dio, mise tutto il cuore nella sua opera, e prosperò.

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