C.E.I.:

2Cronache 32-36

32,1 Dopo questi fatti e queste prove di fedeltà, ci fu l'invasione di Sennàcherib re d'Assiria. Penetrato in Giuda, assediò le città fortificate per forzarne le mura. 2 Ezechia vide l'avanzata di Sennàcherib, che si dirigeva verso Gerusalemme per assediarla. 3 Egli decise con i suoi ufficiali e con i suoi prodi di ostruire le acque sorgive, che erano fuori della città. Essi l'aiutarono. 4 Si radunò un popolo numeroso per ostruire tutte le sorgenti e il torrente che attraversava il centro del paese, dicendo: «Perché dovrebbero venire i re d'Assiria e trovare acqua in abbondanza?». 5 Ezechia si rafforzò; ricostruì tutta la parte diroccata delle mura, vi innalzò torri, costruì un secondo muro, fortificò il Millo della città di Davide e preparò armi in abbondanza e scudi. 6 Designò capi militari sopra il popolo; li radunò presso di sé nella piazza della porta della città e così parlò al loro cuore: 7 «Siate forti e coraggiosi! Non temete e non abbattetevi davanti al re d'Assiria e davanti a tutta la moltitudine che l'accompagna, perché con noi c'è uno più grande di chi è con lui. 8 Con lui c'è un braccio di carne, con noi c'è il Signore nostro Dio per aiutarci e per combattere le nostre battaglie». Il popolo rimase rassicurato dalle parole di Ezechia, re di Giuda.
9 In seguito Sennàcherib, re d'Assiria, mandò i suoi ministri a Gerusalemme, mentre egli con tutte le forze assaliva Lachis, per dire a Ezechia re di Giuda e a tutti quelli di Giuda che erano in Gerusalemme: 10 «Dice Sennàcherib re d'Assiria: Di chi avete fiducia voi per restare in Gerusalemme assediata? 11 Ezechia non vi inganna forse per farvi morire di fame e di sete quando asserisce: Il Signore nostro Dio ci libererà dalle mani del re di Assiria? 12 Egli non è forse lo stesso Ezechia che ha eliminato le sue alture e i suoi altari dicendo a Giuda e a Gerusalemme: Vi prostrerete davanti a un solo altare e su di esso soltanto offrirete incenso? 13 Non sapete che cosa abbiamo fatto io e i miei padri a tutti i popoli di tutti i paesi? Forse gli dèi dei popoli di quei paesi hanno potuto liberare i loro paesi dalla mia mano? 14 Quale, fra tutti gli dèi dei popoli di quei paesi che i miei padri avevano votato allo sterminio, ha potuto liberare il suo popolo dalla mia mano? Potrà il vostro Dio liberarvi dalla mia mano? 15 Ora, non vi inganni Ezechia e non vi seduca in questa maniera! Non credetegli, perché nessun dio di qualsiasi popolo o regno ha potuto liberare il suo popolo dalla mia mano e dalle mani dei miei padri. Nemmeno i vostri dèi vi libereranno dalla mia mano!».
16 Parlarono ancora i suoi ministri contro il Signore Dio e contro Ezechia suo servo. 17 Sennàcherib aveva scritto anche lettere insultando il Signore Dio di Israele e sparlando di lui in questi termini: «Come gli dèi dei popoli di quei paesi non hanno potuto liberare i loro popoli dalla mia mano, così il Dio di Ezechia non libererà dalla mia mano il suo popolo».
18 Gli inviati gridarono a gran voce in ebraico al popolo di Gerusalemme che stava sulle mura, per spaventarlo e atterrirlo al fine di occuparne la città. 19 Essi parlarono del Dio di Gerusalemme come di uno degli dèi degli altri popoli della terra, opera di mani d'uomo.
20 Allora il re Ezechia e il profeta Isaia figlio di Amoz, pregarono a questo fine e gridarono al Cielo. 21 Il Signore mandò un angelo, che sterminò tutti i guerrieri valorosi, ogni capo e ogni ufficiale, nel campo del re d'Assiria. Questi se ne tornò, con la vergogna sul volto, nel suo paese. Entrò nel tempio del suo dio, dove alcuni suoi figli, nati dalle sue viscere, l'uccisero di spada. 22 Così il Signore liberò Ezechia e gli abitanti di Gerusalemme dalla mano di Sennàcherib re d'Assiria e dalla mano di tutti gli altri e concesse loro la pace alle frontiere. 23 Allora molti portarono offerte al Signore in Gerusalemme e oggetti preziosi a Ezechia re di Giuda, che, dopo simili cose, aumentò in prestigio agli occhi di tutti i popoli.
24 In quei giorni Ezechia si ammalò di malattia mortale. Egli pregò il Signore, che l'esaudì e operò un prodigio per lui. 25 Ma la riconoscenza di Ezechia non fu proporzionata al beneficio, perché il suo cuore si era insuperbito; per questo su di lui, su Giuda e su Gerusalemme si riversò l'ira divina. 26 Tuttavia Ezechia si umiliò della superbia del suo cuore e a lui si associarono gli abitanti di Gerusalemme; per questo l'ira del Signore non si abbattè su di essi finché Ezechia restò in vita.
27 Ezechia ebbe ricchezze e gloria in abbondanza. Egli si costruì depositi per l'argento, l'oro, le pietre preziose, gli aromi, gli scudi e per qualsiasi cosa pregevole, 28 magazzini per i prodotti del grano, del mosto e dell'olio, stalle per ogni genere di bestiame, ovili per le pecore. 29 Si edificò città; ebbe molto bestiame minuto e grosso, perché Dio gli aveva concesso beni molto grandi.
30 Ezechia chiuse l'apertura superiore delle acque del Ghicon, convogliandole in basso attraverso il lato occidentale nella città di Davide. Ezechia riuscì in ogni sua impresa. 31 Ma quando i capi di Babilonia gli inviarono messaggeri per informarsi sul prodigio avvenuto nel paese, Dio l'abbandonò per metterlo alla prova e conoscerne completamente il cuore.
32 Le altre gesta di Ezechia e le sue opere di pietà ecco sono descritte nella visione del profeta Isaia, figlio di Amoz, e nel libro dei re di Giuda e di Israele. 33 Ezechia si addormentò con i suoi padri e lo seppellirono nella salita dei sepolcri dei figli di Davide. Alla sua morte gli resero omaggio tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme. Al suo posto divenne re suo figlio Manàsse.

33,1 Quando Manàsse divenne re, aveva dodici anni; regnò cinquantacinque anni in Gerusalemme. 2 Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo gli abomini dei popoli che il Signore aveva scacciato di fronte agli Israeliti. 3 Ricostruì le alture demolite da suo padre Ezechia, eresse altari ai Baal, piantò pali sacri, si prostrò davanti a tutta la milizia del cielo e la servì. 4 Costruì altari nel tempio, del quale il Signore aveva detto: «In Gerusalemme sarà il mio nome per sempre». 5 Eresse altari a tutta la milizia del cielo nei due cortili del tempio. 6 Fece passare i suoi figli per il fuoco nella Valle di Ben-Hinnòn. Praticò la magia, gli incantesimi e la stregoneria; istituì negromanti e indovini. Compì in molte maniere ciò che è male agli occhi del Signore provocando il suo sdegno. 7 E collocò la statua dell'idolo che aveva fatto, nel tempio, di cui Dio aveva detto a Davide e al figlio Salomone: «In questo tempio e in Gerusalemme, che mi sono scelta fra tutte le tribù di Israele, porrò il mio nome per sempre. 8 Non lascerò più che il piede degli Israeliti si allontani dal paese che io ho concesso ai loro padri, purché procurino di eseguire quanto ho comandato loro nell'intera legge, ossia negli statuti e nei decreti dati loro per mezzo di Mosè». 9 Manàsse fece traviare Giuda e gli abitanti di Gerusalemme spingendoli ad agire peggio delle popolazioni che il Signore aveva sterminate di fronte agli Israeliti.
10 Il Signore parlò a Manàsse e al suo popolo, ma non gli badarono.
11 Allora il Signore mandò contro di loro i capi dell'esercito del re assiro; essi presero Manàsse con uncini, lo legarono con catene di bronzo e lo condussero in Babilonia.
12 Ridotto in tale miseria, egli placò il volto del Signore suo Dio e si umiliò molto di fronte al Dio dei suoi padri. 13 Egli lo pregò e Dio si lasciò commuovere, esaudì la sua supplica e lo fece tornare in Gerusalemme nel suo regno; così Manàsse riconobbe che solo il Signore è Dio.
14 In seguito, egli costruì il muro esteriore della città di Davide, a occidente del Ghicon, nella valle fino alla porta dei Pesci, che circondava l'Ofel; Manàsse lo tirò su a notevole altezza. In tutte le fortezze di Giuda egli pose capi militari. 15 Rimosse gli dèi stranieri e l'idolo dal tempio insieme con tutti gli altari che egli aveva costruito sul monte del tempio e in Gerusalemme e gettò tutto fuori della città. 16 Restaurò l'altare del Signore e vi offrì sacrifici di comunione e di lode e comandò a Giuda di servire il Signore, Dio di Israele. 17 Tuttavia il popolo continuava a sacrificare sulle alture, anche se lo faceva per il Signore.
18 Le altre gesta di Manàsse, la sua preghiera a Dio e le parole che i veggenti gli comunicarono a nome del Signore Dio di Israele, ecco sono descritte nelle gesta dei re di Israele. 19 La sua preghiera e come fu esaudito, tutta la sua colpa e la sua infedeltà, le località ove costruì alture, eresse pali sacri e statue prima della sua umiliazione, ecco sono descritte negli atti di Cozai. 20 Manàsse si addormentò con i suoi padri e lo seppellirono nel suo palazzo. Al suo posto divenne re suo figlio Amòn.
21 Quando Amòn divenne re, aveva ventidue anni; regnò due anni in Gerusalemme. 22 Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, come l'aveva fatto Manàsse suo padre. Amòn offrì sacrifici a tutti gli idoli eretti da Manàsse suo padre e li servì. 23 Non si umiliò davanti al Signore, come si era umiliato Manàsse suo padre; anzi Amòn aumentò le sue colpe. 24 I suoi ministri ordirono una congiura contro di lui e l'uccisero nella reggia, 25 ma il popolo del paese uccise quanti avevano congiurato contro Amòn. Lo stesso popolo del paese proclamò re, al posto di lui, suo figlio Giosia.

34,1 Quando Giosia divenne re, aveva otto anni; regnò trentun anni in Gerusalemme. 2 Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore e seguì le strade di Davide suo antenato, senza fuorviare in nulla.
3 Nell'anno ottavo del suo regno, era ancora un ragazzo, cominciò a ricercare il Dio di Davide suo padre. Nell'anno decimosecondo cominciò a purificare Giuda e Gerusalemme, eliminando le alture, i pali sacri e gli idoli scolpiti o fusi. 4 Sotto i suoi occhi furono demoliti gli altari di Baal; infranse gli altari per l'incenso, che vi erano sopra; distrusse i pali sacri e gli idoli scolpiti o fusi, riducendoli in polvere che sparse sui sepolcri di coloro che avevano sacrificato a tali cose. 5 Le ossa dei sacerdoti le bruciò sui loro altari; così purificò Giuda e Gerusalemme. 6 Lo stesso fece nella città di Manàsse, di Efraim e di Simeone fino a Nèftali, nei loro villaggi devastati. 7 Demolì gli altari; fece a pezzi i pali sacri e gli idoli in modo da ridurli in polvere; demolì tutti gli altari per l'incenso in tutto il paese di Israele; poi fece ritorno a Gerusalemme.
8 Nell'anno decimottavo del suo regno, dopo aver purificato il paese e il tempio, affidò a Safàn figlio di Asalia, a Maaseia governatore della città, e a Ioach figlio di Ioacaz, archivista, il restauro del tempio del Signore suo Dio. 9 Costoro si presentarono al sommo sacerdote Chelkia e gli consegnarono il denaro depositato nel tempio; l'avevano raccolto i leviti custodi della soglia da Manàsse, da Efraim e da tutto il resto di Israele, da tutto Giuda, da Beniamino e dagli abitanti di Gerusalemme. 10 Lo misero in mano ai direttori dei lavori che sovraintendevano al tempio ed essi l'utilizzarono per gli operai che lavoravano nel tempio per restaurarlo e rafforzarlo. 11 Lo diedero ai falegnami e ai muratori per l'acquisto di pietre da taglio e di legname per l'armatura e la travatura dei locali lasciati rovinare dai re di Giuda.
12 Quegli uomini lavoravano con fedeltà; erano stati loro preposti per la direzione Iacat e Abdia, leviti dei figli di Merari, Zaccaria e Mesullàm, Keatiti. Leviti esperti di strumenti musicali 13 sorvegliavano i portatori e dirigevano quanti compivano lavori di qualsiasi genere; altri leviti erano scribi, ispettori e portieri.
14 Mentre si prelevava il denaro depositato nel tempio, il sacerdote Chelkia trovò il libro della legge del Signore, data per mezzo di Mosè. 15 Chelkia prese la parola e disse allo scriba Safàn: «Ho trovato nel tempio il libro della legge». Chelkia diede il libro a Safàn. 16 Safàn portò il libro dal re; egli inoltre riferì al re: «Quanto è stato ordinato, i tuoi servitori lo eseguiscono. 17 Hanno versato il denaro trovato nel tempio e l'hanno consegnato ai sorveglianti e ai direttori dei lavori». 18 Poi lo scriba Safàn annunziò al re: «Il sacerdote Chelkia mi ha dato un libro». Safàn ne lesse una parte alla presenza del re. 19 Udite le parole della legge, il re si strappò le vesti 20 e comandò a Chelkia, ad Achikam figlio di Safàn, ad Abdon figlio di Mica, allo scriba Safàn e ad Asaia ministro del re: 21 «Andate, consultate il Signore per me e per quanti sono rimasti in Israele e in Giuda riguardo alle parole di questo libro ora trovato; grande infatti è la collera del Signore, che si è accesa contro di noi, poiché i nostri padri non hanno ascoltato le parole del Signore facendo quanto sta scritto in questo libro».
22 Chelkia insieme con coloro che il re aveva designati si recò dalla profetessa Culda moglie di Sallùm, figlio di Tokat, figlio di Casra, il guardarobiere; essa abitava nel secondo quartiere di Gerusalemme. Le parlarono in tal senso 23 ed essa rispose loro: «Dice il Signore Dio di Israele: Riferite all'uomo che vi ha inviati da me: 24 Dice il Signore: Ecco, io farò piombare una sciagura su questo luogo e sui suoi abitanti, tutte le maledizioni scritte nel libro letto davanti al re di Giuda, 25 perché hanno abbandonato me e hanno bruciato incenso ad altri dèi provocandomi a sdegno con tutte le opere delle loro mani. La mia collera si accenderà contro questo luogo e non si potrà spegnere. 26 Al re di Giuda, che vi ha inviati a consultare il Signore, riferirete: Dice il Signore, Dio di Israele: A proposito delle parole che hai udito, 27 poiché il tuo cuore si è intenerito e ti sei umiliato davanti a Dio, udendo le mie parole contro questo luogo e contro i suoi abitanti; poiché ti sei umiliato davanti a me, ti sei strappate le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ho ascoltato. Oracolo del Signore! 28 Ecco, io ti riunirò con i tuoi padri e sarai deposto nel tuo sepolcro in pace. I tuoi occhi non vedranno tutta la sciagura che io farò piombare su questo luogo e sui suoi abitanti». Quelli riferirono il messaggio al re.
29 Allora il re inviò dei messi e radunò tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. 30 Il re, insieme con tutti gli uomini di Giuda, con gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i leviti e tutto il popolo, dal più grande al più piccolo, salì al tempio. Egli fece leggere ai loro orecchi tutte le parole del libro dell'alleanza, trovato nel tempio. 31 Il re, stando in piedi presso la colonna, concluse un'alleanza davanti al Signore, impegnandosi a seguire il Signore, a osservarne i comandi, le leggi e i decreti con tutto il cuore e con tutta l'anima, eseguendo le parole dell'alleanza scritte in quel libro. 32 Fece impegnare quanti si trovavano in Gerusalemme e in Beniamino. Gli abitanti di Gerusalemme agirono secondo l'alleanza di Dio, del Dio dei loro padri. 33 Giosia rimosse tutti gli abomini da tutti i territori appartenenti agli Israeliti; costrinse quanti si trovavano in Israele a servire il Signore loro Dio. Finché egli visse non desistettero dal seguire il Signore, Dio dei loro padri.

35,1 Giosia celebrò in Gerusalemme la pasqua per il Signore. Gli agnelli pasquali furono immolati il quattordici del primo mese. 2 Il re ristabilì i sacerdoti nei loro uffici e li incoraggiò al servizio del tempio. 3 Egli disse ai leviti che ammaestravano tutto Israele e che si erano consacrati al Signore: «Collocate l'arca santa nel tempio costruito da Salomone figlio di Davide, re di Israele; essa non costituirà più un peso per le vostre spalle. Ora servite il Signore vostro Dio e il suo popolo Israele. 4 Disponetevi, secondo i vostri casati, secondo le vostre classi, in base alla prescrizione di Davide, re di Israele, e alla prescrizione di Salomone suo figlio. 5 State nel santuario a disposizione dei casati dei vostri fratelli, dei figli del popolo; per i leviti ci sarà una parte nei singoli casati. 6 Immolate gli agnelli pasquali, purificatevi e mettetevi a disposizione dei vostri fratelli, secondo la parola del Signore comunicata per mezzo di Mosè».
7 Giosia diede ai figli del popolo, a quanti erano lì presenti, del bestiame minuto, cioè tremila agnelli e capretti come vittime pasquali, e in più tremila buoi. Tutto questo bestiame era di proprietà del re. 8 I suoi ufficiali fecero offerte spontanee per il popolo, per i sacerdoti e per i leviti. Chelkia, Zaccaria, Iechièl, preposti al tempio, diedero ai sacerdoti, per i sacrifici pasquali, duemilaseicento agnelli e capretti, oltre trecento buoi. 9 Conania, Semaia e Netaneèl suoi fratelli, Casabia, Iechièl e Iozabàd capi dei leviti, diedero ai leviti, per i sacrifici pasquali, cinquemila agnelli e capretti, oltre cinquecento buoi. 10 Così tutto fu pronto per il servizio; i sacerdoti si misero al loro posto, così anche i leviti secondo le loro classi, secondo il comando del re. 11 Immolarono gli agnelli pasquali: i sacerdoti spargevano il sangue, mentre i leviti scuoiavano. 12 Misero da parte l'olocausto da distribuire ai figli del popolo, secondo le divisioni dei vari casati, perché lo presentassero al Signore, come sta scritto nel libro di Mosè. Lo stesso fecero per i buoi. 13 Secondo l'usanza arrostirono l'agnello pasquale sul fuoco; le parti consacrate le cossero in pentole, in caldaie e tegami e le distribuirono sollecitamente a tutto il popolo. 14 Dopo, prepararono la pasqua per se stessi e per i sacerdoti, poiché i sacerdoti, figli di Aronne, furono occupati fino a notte nell'offrire gli olocausti e le parti grasse; per questo i leviti prepararono per se stessi e per i sacerdoti figli di Aronne. 15 I cantori, figli di Asaf, occupavano il loro posto, secondo le prescrizioni di Davide, di Asaf, di Eman e di Idutun veggente del re; i portieri erano alle varie porte. Costoro non dovettero allontanarsi dal loro posto, perché i leviti loro fratelli prepararono tutto per loro.
16 Così in quel giorno fu disposto tutto il servizio del Signore per celebrare la pasqua e per offrire gli olocausti sull'altare del Signore, secondo l'ordine del re Giosia. 17 Gli Israeliti presenti celebrarono allora la pasqua e la festa degli azzimi per sette giorni. 18 Dal tempo del profeta Samuele non era stata celebrata una pasqua simile in Israele; nessuno dei re di Israele aveva celebrato una pasqua come questa celebrata da Giosia, insieme con i sacerdoti, i leviti, tutti quelli di Giuda, i convenuti da Israele e gli abitanti di Gerusalemme.
19 Questa pasqua fu celebrata nel decimottavo anno del regno di Giosia.
20 Dopo tutto ciò, dopo che Giosia aveva riorganizzato il tempio, Necao re d'Egitto andò a combattere in Carchemis sull'Eufrate. Giosia marciò contro di lui. 21 Quegli mandò messaggeri a dirgli: «Che c'è fra me e te, o re di Giuda? Io non vengo contro di te, ma contro un'altra casa sono in guerra e Dio mi ha imposto di affrettarmi. Pertanto non opporti a Dio che è con me affinché egli non ti distrugga». 22 Ma Giosia non si ritirò. Deciso ad affrontarlo, non ascoltò le parole di Necao, che venivano dalla bocca di Dio, e attaccò battaglia nella valle di Meghiddo.
23 Gli arcieri tirarono sul re Giosia. Il re diede l'ordine ai suoi ufficiali: «Portatemi via, perché sono ferito gravemente». 24 I suoi ufficiali lo tolsero dal suo carro, lo misero in un altro carro e lo riportarono in Gerusalemme, ove morì. Fu sepolto nei sepolcri dei suoi padri. Tutti quelli di Giuda e di Gerusalemme fecero lutto per Giosia. 25 Geremia compose un lamento su Giosia; tutti i cantori e le cantanti lo ripetono ancora nei lamenti su Giosia; è diventata una tradizione in Israele. Esso è inserito fra i lamenti.
26 Le altre gesta di Giosia, le sue opere di pietà secondo le prescrizioni della legge del Signore, 27 le sue gesta, le prime come le ultime, ecco sono descritte nel libro dei re di Israele e di Giuda.

36,1 Il popolo del paese prese Ioacaz figlio di Giosia e lo proclamò re, al posto del padre, in Gerusalemme. 2 Quando Ioacaz divenne re, aveva ventitré anni; regnò tre mesi in Gerusalemme. 3 Lo spodestò in Gerusalemme il re d'Egitto, che impose al paese un'indennità di cento talenti d'argento e di un talento d'oro. 4 Il re d'Egitto nominò re su Giuda e Gerusalemme il fratello Eliakìm, cambiandogli il nome in Ioiakìm. Quanto al fratello di Ioacaz, Necao lo prese e lo deportò in Egitto.
5 Quando Ioiakìm divenne re, aveva venticinque anni; regnò undici anni in Gerusalemme. Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore suo Dio. 6 Contro di lui marciò Nabucodònosor re di Babilonia, che lo legò con catene di bronzo per deportarlo in Babilonia. 7 Nabucodònosor portò in Babilonia parte degli oggetti del tempio, che depose in Babilonia nella sua reggia.
8 Le altre gesta di Ioiakìm, gli abomini da lui commessi e le colpe che risultarono sul suo conto, ecco sono descritti nel libro dei re di Israele e di Giuda. Al suo posto divenne re suo figlio Ioiachìn.
9 Quando Ioiachìn divenne re, aveva diciotto anni; regnò tre mesi e dieci giorni in Gerusalemme. Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore. 10 All'inizio del nuovo anno il re Nabucodònosor mandò a imprigionarlo per deportarlo in Babilonia con gli oggetti più preziosi del tempio. Egli nominò re su Giuda e Gerusalemme il fratello di suo padre Sedecìa.
11 Quando Sedecìa divenne re, aveva ventun anni; regnò undici anni in Gerusalemme. 12 Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore suo Dio. Non si umiliò davanti al profeta Geremia che gli parlava a nome del Signore. 13 Si ribellò anche al re Nabucodònosor, che gli aveva fatto giurare fedeltà in nome di Dio. Egli si ostinò e decise fermamente in cuor suo di non far ritorno al Signore Dio di Israele.
14 Anche tutti i capi di Giuda, i sacerdoti e il popolo moltiplicarono le loro infedeltà, imitando in tutto gli abomini degli altri popoli, e contaminarono il tempio, che il Signore si era consacrato in Gerusalemme.
15 Il Signore Dio dei loro padri mandò premurosamente e incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli, perché amava il suo popolo e la sua dimora. 16 Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti al punto che l'ira del Signore contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio.
17 Allora il Signore fece marciare contro di loro il re dei Caldei, che uccise di spada i loro uomini migliori nel santuario, senza pietà per i giovani, per le fanciulle, per gli anziani e per le persone canute. Il Signore mise tutti nelle sue mani. 18 Quegli portò in Babilonia tutti gli oggetti del tempio, grandi e piccoli, i tesori del tempio e i tesori del re e dei suoi ufficiali. 19 Quindi incendiarono il tempio, demolirono le mura di Gerusalemme e diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e distrussero tutte le sue case più eleganti.
20 Il re deportò in Babilonia gli scampati alla spada, che divennero schiavi suoi e dei suoi figli fino all'avvento del regno persiano, 21 attuandosi così la parola del Signore, predetta per bocca di Geremia: «Finché il paese non abbia scontato i suoi sabati, esso riposerà per tutto il tempo nella desolazione fino al compiersi di settanta anni».
22 Nell'anno primo di Ciro, re di Persia, a compimento della parola del Signore predetta per bocca di Geremia, il Signore suscitò lo spirito di Ciro re di Persia, che fece proclamare per tutto il regno, a voce e per iscritto: 23 «Dice Ciro re di Persia: Il Signore, Dio dei cieli, mi ha consegnato tutti i regni della terra. Egli mi ha comandato di costruirgli un tempio in Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque di voi appartiene al suo popolo, il suo Dio sia con lui e parta!».

Nuova Riveduta:

2Cronache 32-36

Invasione di Sennacherib, re d'Assiria, e distruzione del suo esercito
(2R 18:13-16; Is 36:1)(Is 10:5, ecc.; 22:1-14) Sl 118:6-9
32,1 Dopo queste cose e questi atti di fedeltà di Ezechia, Sennacherib, re d'Assiria, venne in Giuda, e cinse d'assedio le città fortificate, con l'intenzione d'impadronirsene. 2 Quando Ezechia vide che Sennacherib era giunto e si proponeva di attaccare Gerusalemme, 3 deliberò con i suoi capi e con i suoi uomini valorosi di turare le sorgenti d'acqua che erano fuori della città; ed essi gli prestarono aiuto. 4 Si radunò dunque un gran numero di gente e turarono tutte le sorgenti e il torrente che scorreva attraverso il paese. «Perché», dicevano essi, «i re d'Assiria, venendo, dovrebbero trovare abbondanza d'acqua?» 5 Ezechia prese coraggio; e ricostruì tutte le mura dov'erano diroccate, rialzò le torri, costruì l'altro muro di fuori, fortificò Millo nella città di Davide, e fece fare una gran quantità d'armi e di scudi. 6 Diede dei capi militari al popolo, li riunì presso di sé sulla piazza della porta della città, e parlò al loro cuore, dicendo: 7 «Siate forti e coraggiosi! Non temete e non vi sgomentate a causa del re d'Assiria e della moltitudine che l'accompagna; perché con noi è Uno più grande di ciò che è con lui. 8 Con lui è un braccio di carne; con noi è il SIGNORE nostro Dio, per aiutarci e combattere le nostre battaglie». E il popolo fu rassicurato dalle parole di Ezechia, re di Giuda.

=(2R 18:17, ecc.; Is 36:2, ecc.) Sl 42:10-11
9 Dopo questo, Sennacherib, re d'Assiria, mentre stava di fronte a Lachis con tutte le sue forze, mandò i suoi servitori a Gerusalemme per dire a Ezechia, re di Giuda, e a tutti quelli di Giuda che si trovavano a Gerusalemme: 10 «Così parla Sennacherib, re degli Assiri: "In chi confidate voi per rimanervene così assediati in Gerusalemme? 11 Ezechia v'inganna per ridurvi a morir di fame e di sete, quando dice: 'Il SIGNORE, nostro Dio, ci libererà dalle mani del re d'Assiria!' 12 Non è lo stesso Ezechia che ha distrutto gli alti luoghi e gli altari del SIGNORE, e che ha detto a Giuda e a Gerusalemme: 'Voi adorerete davanti a un unico altare e su quello offrirete profumi'? 13 Non sapete voi quello che io e i miei padri abbiamo fatto a tutti i popoli degli altri paesi? Gli dèi delle nazioni di quei paesi hanno forse potuto liberare i loro paesi dalla mia mano? 14 Qual è fra tutti gli dèi di queste nazioni che i miei padri hanno sterminate, quello che abbia potuto liberare il suo popolo dalla mia mano? Potrebbe il vostro Dio liberarvi dalla mia mano? 15 Ora Ezechia non v'inganni e non vi svii in questa maniera; non gli prestate fede! Poiché nessun dio d'alcuna nazione o d'alcun regno ha potuto liberare il suo popolo dalla mia mano o dalla mano dei miei padri; quanto meno potrà il Dio vostro liberare voi dalla mia mano!"»
16 I servi di Sennacherib parlarono ancora contro il SIGNORE Dio e contro il suo servo Ezechia. 17 Sennacherib scrisse pure delle lettere, insultando il SIGNORE, Dio d'Israele, e parlando contro di lui, in questi termini: «Come gli dèi delle nazioni degli altri paesi non hanno potuto liberare i loro popoli dalla mia mano, così neanche il Dio d'Ezechia potrà liberare dalla mia mano il suo popolo». 18 I servitori di Sennacherib gridarono ad alta voce, in lingua giudaica, rivolgendosi al popolo di Gerusalemme che stava sulle mura, per spaventarlo e atterrirlo, e potersi così impadronire della città. 19 E parlarono del Dio di Gerusalemme come degli dèi dei popoli della terra, che sono opera di mano d'uomo.

(2R 19; Is 37) Sl 18:50; 76:1, ecc.
20 Allora il re Ezechia e il profeta Isaia, figlio di Amots, pregarono a questo proposito, e alzarono fino al cielo il loro grido.
21 Il SIGNORE mandò un angelo che sterminò nell'accampamento del re d'Assiria tutti gli uomini forti e valorosi, i prìncipi e i capi. Il re se ne tornò svergognato al suo paese. Come fu entrato nella casa del suo dio, i suoi propri figli lo uccisero là con la spada. 22 Così il SIGNORE salvò Ezechia e gli abitanti di Gerusalemme dalla mano di Sennacherib, re d'Assiria, e dalla mano di tutti gli altri, e rese sicure le loro frontiere. 23 Molti portarono a Gerusalemme offerte al SIGNORE, e oggetti preziosi a Ezechia, re di Giuda, il quale, da allora, acquistò prestigio agli occhi di tutte le nazioni.

Malattia e guarigione di Ezechia
(2R 20; Is 38; 39)
24 In quel tempo Ezechia fu colpito da una malattia che doveva condurlo alla morte; egli pregò il SIGNORE, e il SIGNORE gli parlò, e gli concesse un segno. 25 Ma Ezechia non fu riconoscente del beneficio ricevuto; poiché il suo cuore s'inorgoglì, e l'ira del SIGNORE si volse contro di lui, contro Giuda e contro Gerusalemme. 26 Tuttavia Ezechia si umiliò dell'essersi inorgoglito in cuor suo, tanto egli quanto gli abitanti di Gerusalemme; perciò l'ira del SIGNORE non si riversò sopra di loro durante la vita di Ezechia.
27 Ezechia ebbe immense ricchezze e grandissima gloria; e si costruì: depositi per riporvi argento, oro, pietre preziose, aromi, scudi, ogni sorta d'oggetti di valore; 28 magazzini per il grano, il vino, l'olio; stalle per ogni sorta di bestiame, e ovili per le pecore. 29 Si costruì delle città, ed ebbe greggi e mandrie in abbondanza, perché Dio gli aveva dato beni in gran quantità. 30 Ezechia fu colui che turò la sorgente superiore delle acque di Ghion e le convogliò giù direttamente attraverso il lato occidentale della città di Davide. Ezechia riuscì felicemente in tutte le sue imprese. 31 Tuttavia quando i capi di Babilonia gli inviarono dei messaggeri per informarsi del prodigio che era avvenuto nel paese, Dio lo abbandonò, per metterlo alla prova e conoscere tutto quello che egli aveva in cuore.
32 Le rimanenti azioni di Ezechia e le sue opere pie si trovano scritte nella visione del profeta Isaia, figlio di Amots, inserita nel libro dei re di Giuda e d'Israele.
33 Ezechia si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto sulla salita delle tombe dei figli di Davide; alla sua morte, tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme gli resero onore. Manasse, suo figlio, regnò al suo posto.

Idolatria di Manasse, re di Giuda
=2R 21:1-18 (Sl 107:10-16; 119:67, 71; Is 55:7)
33,1 Manasse aveva dodici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantacinque anni a Gerusalemme.
2 Egli fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE seguendo le abominazioni delle nazioni che il SIGNORE aveva scacciate davanti ai figli d'Israele. 3 Ricostruì gli alti luoghi che Ezechia suo padre aveva demoliti, eresse altari ai Baali, fece degli idoli di Astarte, e adorò tutto l'esercito del cielo e lo servì. 4 Costruì pure altari ad altri dèi nella casa del SIGNORE, riguardo alla quale il SIGNORE aveva detto: «In Gerusalemme sarà per sempre il mio nome!» 5 Costruì altari a tutto l'esercito del cielo nei due cortili della casa del SIGNORE. 6 Fece passare i suoi figli per il fuoco nella valle di Ben-Innom; si diede alla magia, agli incantesimi, alla stregoneria, e istituì degli evocatori di spiriti e degli indovini; si abbandonò completamente a fare ciò che è male agli occhi del SIGNORE, provocando la sua ira. 7 Mise l'immagine scolpita dell'idolo, che aveva fatto, nella casa di Dio, riguardo alla quale Dio aveva detto a Davide e a suo figlio Salomone: «In questa casa e a Gerusalemme, che io ho scelta fra tutte le tribù d'Israele, porrò il mio nome per sempre. 8 E farò in modo che Israele non muova più il piede dal paese che ho assegnato ai vostri padri, purché essi abbiano cura di mettere in pratica tutto quello che ho loro comandato, cioè tutta la legge, i precetti e le prescrizioni, dati per mezzo di Mosè». 9 Ma Manasse indusse Giuda e gli abitanti di Gerusalemme a sviarsi, e a far peggio delle nazioni che il SIGNORE aveva distrutte davanti ai figli d'Israele. 10 Il SIGNORE parlò a Manasse e al suo popolo, ma essi non ne tennero conto.
11 Allora il SIGNORE fece venire contro di loro i capi dell'esercito del re d'Assiria, che catturarono Manasse con uncini; e, legatolo con una doppia catena di bronzo, lo portarono a Babilonia. 12 E quando egli fu angosciato, implorò il SIGNORE, suo Dio, e si umiliò profondamente davanti al Dio dei suoi padri. 13 A lui rivolse le sue preghiere, e Dio si arrese ad esse, esaudì le sue suppliche, e lo ricondusse a Gerusalemme nel suo regno. Allora Manasse riconobbe che il SIGNORE è Dio.
14 Dopo questo, Manasse costruì fuori della città di Davide, a occidente, verso Ghion nella valle, un muro che si prolungava fino alla porta dei Pesci; lo fece girare attorno a Ofel, e lo tirò su a grande altezza; e pose dei capi militari in tutte le città fortificate di Giuda.
15 Tolse dalla casa del SIGNORE gli dèi stranieri e l'idolo, abbatté tutti gli altari che aveva costruiti sul monte della casa del SIGNORE e a Gerusalemme, e gettò tutto fuori dalla città. 16 Poi ristabilì l'altare del SIGNORE e vi offrì sopra dei sacrifici di riconoscenza e di ringraziamento, e ordinò a Giuda che servisse il SIGNORE, Dio d'Israele. 17 Tuttavia il popolo continuava a offrire sacrifici sugli alti luoghi; però, soltanto al SIGNORE, al suo Dio.
18 Il rimanente delle azioni di Manasse, la preghiera che rivolse al suo Dio, e le parole che i veggenti gli rivolsero nel nome del SIGNORE, Dio d'Israele, sono scritte nella storia dei re d'Israele. 19 E la sua preghiera, e come Dio si arrese ad essa, tutti i suoi peccati e tutte le sue infedeltà, le località dove costruì gli alti luoghi e pose degli idoli di Astarte e delle immagini scolpite, prima che si fosse umiliato, sono cose scritte nel libro di Ozai.
20 Poi Manasse si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto in casa sua. E Amon, suo figlio, regnò al suo posto.

Amon, re di Giuda
=2R 21:19-26; Gr 7:26
21 Amon aveva ventidue anni quando cominciò a regnare, e regnò due anni a Gerusalemme.
22 Egli fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE, come aveva fatto Manasse suo padre: offriva sacrifici a tutte le immagini scolpite fatte da Manasse suo padre, e le serviva. 23 Egli non si umiliò davanti al SIGNORE, come si era umiliato Manasse suo padre; anzi Amon si rese sempre più colpevole. 24 E i suoi servitori tramarono una congiura contro di lui, e lo uccisero in casa sua. 25 Ma il popolo del paese mise a morte tutti quelli che avevano congiurato contro il re Amon, e fece re, al posto di lui, Giosia suo figlio.

Giosia, re di Giuda; distruzione dell'idolatria e restauro del tempio
2R 22:1-7 (Gr 1:1; So 1:1) Is 32:8
34,1 Giosia aveva otto anni quando cominciò a regnare, e regnò trentun anni a Gerusalemme.
2 Egli fece ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE, e camminò per le vie di Davide suo padre senza scostarsene né a destra né a sinistra.
3 L'ottavo anno del suo regno, mentre era ancora ragazzo, cominciò a cercare il Dio di Davide suo padre; e il dodicesimo anno cominciò a purificare Giuda e Gerusalemme dagli alti luoghi, dagli idoli di Astarte, dalle immagini scolpite e dalle immagini fuse. 4 In sua presenza furono demoliti gli altari dei Baali e abbattute le colonne solari che c'erano sopra; e frantumò gli idoli di Astarte, le immagini scolpite e le statue; e le ridusse in polvere, che sparse sulle tombe di quelli che avevano offerto loro dei sacrifici; 5 bruciò le ossa dei sacerdoti sui loro altari, e così purificò Giuda e Gerusalemme. 6 Lo stesso fece nelle città di Manasse, di Efraim, di Simeone, e fino a Neftali: dappertutto, in mezzo alle loro rovine, 7 demolì gli altari, frantumò e ridusse in polvere gli idoli di Astarte e le immagini scolpite, abbatté tutte le colonne solari in tutto il paese d'Israele, e tornò a Gerusalemme.
8 Il diciottesimo anno del suo regno, dopo aver purificato il paese e la casa del SIGNORE, mandò Safan, figlio di Asalia, Maaseia, governatore della città, e Ioa, figlio di Ioacaz, l'archivista, per restaurare la casa del SIGNORE, suo Dio. 9 Quelli si recarono dal sommo sacerdote Chilchia, e fu loro consegnato il denaro che era stato portato nel tempio di Dio, e che i Leviti, custodi della soglia, avevano raccolto in Manasse, in Efraim, in tutto il rimanente d'Israele, in tutto Giuda e Beniamino, e fra gli abitanti di Gerusalemme. 10 Essi lo rimisero nelle mani dei direttori preposti ai lavori della casa del SIGNORE, e i direttori lo diedero a quelli che lavoravano nella casa del SIGNORE per ripararla e restaurarla. 11 Lo diedero ai falegnami e ai costruttori, per comprare delle pietre da tagliare, e del legname per l'armatura e la travatura delle case che i re di Giuda avevano distrutte. 12 Quegli uomini facevano il loro lavoro con fedeltà; ad essi erano preposti Iaat e Obadia, Leviti dei figli di Merari, e Zaccaria e Mesullam dei figli di Cheat, per la direzione, e tutti quelli dei Leviti che erano abili a suonare strumenti musicali. 13 Questi sorvegliavano pure i portatori di pesi e dirigevano tutti gli operai occupati nei diversi lavori; fra i Leviti addetti a quei lavori ce n'erano di quelli che erano segretari, commissari, portinai.

Il libro della legge trovato nel tempio
=2R 22:8-20
14 Mentre si prelevava il denaro che era stato portato nella casa del SIGNORE, il sacerdote Chilchia trovò il libro della Legge del SIGNORE, data per mezzo di Mosè. 15 Chilchia parlò a Safan, il segretario, e gli disse: «Ho trovato nella casa del SIGNORE il libro della Legge». E Chilchia diede il libro a Safan. 16 Safan portò il libro al re, e gli fece al tempo stesso la sua relazione, dicendo: «I tuoi servi hanno fatto tutto quello che è stato loro ordinato. 17 Hanno versato il denaro che si è trovato nella casa del SIGNORE, e l'hanno consegnato a quelli che sono responsabili dei lavori e degli operai». 18 Safan, il segretario, disse ancora al re: «Il sacerdote Chilchia m'ha dato un libro». E Safan lo lesse in presenza del re.
19 Quando il re udì le parole della legge, si stracciò le vesti. 20 Poi il re diede quest'ordine a Chilchia, ad Aicam, figlio di Safan, ad Abdon, figlio di Mica, a Safan il segretario e ad Asaia, servitore del re: 21 «Andate a consultare il SIGNORE per me e per ciò che rimane d'Israele e di Giuda, riguardo alle parole di questo libro che si è trovato; poiché grande è l'ira del SIGNORE che si è riversata su di noi, perché i nostri padri non hanno osservato la parola del SIGNORE, e non hanno messo in pratica tutto quello che è scritto in questo libro».
22 Chilchia e quelli che il re aveva designati andarono dalla profetessa Culda, moglie di Sallum, figlio di Tocat, figlio di Casra, il custode del vestiario. Lei abitava a Gerusalemme, nel secondo quartiere; e quelli le parlarono nel senso indicato dal re. 23 Lei disse loro: «Così dice il SIGNORE, Dio d'Israele: Dite all'uomo che vi ha mandati da me: 24 "Così dice il SIGNORE: Ecco, io farò venire delle sciagure su questo luogo e sopra i suoi abitanti, farò venire tutte le maledizioni che sono scritte nel libro, che è stato letto in presenza del re di Giuda. 25 Poiché essi mi hanno abbandonato e hanno offerto incenso ad altri dèi provocando la mia ira con tutte le opere delle loro mani; perciò la mia ira si è accesa contro questo luogo, e non si spegnerà". 26 Al re di Giuda che vi ha mandati a consultare il SIGNORE, direte questo: "Così dice il SIGNORE, Dio d'Israele, riguardo alle parole che tu hai udite: 27 Poiché il tuo cuore è stato toccato, poiché ti sei umiliato davanti a Dio, udendo le sue parole contro questo luogo e contro i suoi abitanti, poiché ti sei umiliato davanti a me e ti sei stracciate le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ti ho ascoltato, dice il SIGNORE. 28 Ecco, io ti riunirò con i tuoi padri, e te ne andrai in pace nella tua tomba; e i tuoi occhi non vedranno tutte le sciagure che io farò piombare su questo luogo e sopra i suoi abitanti"».
E quelli riferirono al re la risposta.

2R 23:1-20; 2Cr 15:9-15
29 Allora il re mandò a chiamare presso di sé tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. 30 Il re salì alla casa del SIGNORE con tutti gli uomini di Giuda, tutti gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti e i Leviti, e tutto il popolo, grandi e piccoli, e lesse in loro presenza tutte le parole del libro del patto, che era stato trovato nella casa del SIGNORE. 31 Il re, stando in piedi sul palco, fece un patto davanti al SIGNORE, impegnandosi a seguire il SIGNORE, a osservare i suoi comandamenti, i suoi precetti e le sue leggi con tutto il cuore e con tutta l'anima, per mettere in pratica le parole del patto scritte in questo libro. 32 E fece aderire al patto tutti quelli che si trovavano a Gerusalemme e in Beniamino; e gli abitanti di Gerusalemme si conformarono al patto di Dio, Dio dei loro padri.
33 Giosia fece sparire tutte le abominazioni da tutti i paesi che appartenevano ai figli d'Israele, e impose a tutti quelli che si trovavano in Israele, di servire il SIGNORE, loro Dio. Durante tutto il tempo della vita di Giosia essi non cessarono di seguire il SIGNORE, Dio dei loro padri.

Celebrazione solenne della Pasqua sotto Giosia
2R 23:21-25 (2Cr 30; Ed 6:19-22)
35,1 Giosia celebrò la Pasqua in onore del SIGNORE a Gerusalemme; e l'agnello pasquale fu sacrificato il quattordicesimo giorno del primo mese. 2 Egli stabilì i sacerdoti nei loro compiti, e li incoraggiò a compiere il servizio nella casa del SIGNORE. 3 Disse ai Leviti che insegnavano a tutto Israele ed erano consacrati al SIGNORE: «Collocate pure l'arca santa nella casa che Salomone, figlio di Davide, re d'Israele, ha costruita; voi non dovete più portarla sulle spalle; ora servite il SIGNORE, vostro Dio, e il suo popolo Israele; 4 tenetevi pronti secondo le vostre case patriarcali, secondo le vostre classi, conformemente a quello che hanno disposto per iscritto Davide, re d'Israele, e Salomone suo figlio; 5 statevene nel santuario secondo i rami delle case patriarcali dei vostri fratelli, figli del popolo, e secondo la classificazione della casa paterna dei Leviti. 6 Sacrificate la Pasqua, santificatevi, e preparatela per i vostri fratelli, conformandovi alla parola del SIGNORE trasmessa per mezzo di Mosè».
7 Giosia diede alla gente del popolo, a tutti quelli che si trovavano là, del bestiame minuto: agnelli e capretti, in numero di trentamila: tutti per la Pasqua; e tremila buoi; tutto questo fu prelevato da quanto apparteneva al re. 8 I suoi prìncipi fecero anch'essi un dono spontaneo al popolo, ai sacerdoti e ai Leviti. Chilchia, Zaccaria e Ieiel, conduttori della casa di Dio, diedero ai sacerdoti per i sacrifici della Pasqua, duemilaseicento capi di bestiame minuto e trecento buoi. 9 Conania, Semaia e Netaneel suoi fratelli, e Casabia, Ieiel e Iozabad, capi dei Leviti, diedero ai Leviti, per i sacrifici della Pasqua, cinquemila capi di bestiame minuto e cinquecento buoi.
10 Così, dopo aver predisposto il servizio, i sacerdoti si misero al loro posto; e così pure i Leviti, secondo le loro classi, conformemente all'ordine del re. 11 Poi fu sacrificata la Pasqua; i sacerdoti sparsero il sangue ricevuto dalle mani dei Leviti, e questi scorticarono le vittime. 12 I Leviti misero da parte quello che doveva essere bruciato, per darlo ai figli del popolo, secondo i rami delle case paterne, perché l'offrissero al SIGNORE, secondo quanto è scritto nel libro di Mosè. E lo stesso fecero per i buoi. 13 Poi arrostirono le vittime pasquali sul fuoco, secondo quanto è prescritto; ma le altre vivande consacrate le cossero in pignatte, in caldaie e in pentole, e si affrettarono a portarle a tutti i figli del popolo. 14 Poi prepararono la Pasqua per se stessi e per i sacerdoti, perché i sacerdoti, figli d'Aaronne, furono occupati fino alla notte a mettere sull'altare ciò che doveva essere bruciato, e il grasso; perciò i Leviti fecero i preparativi per se stessi e per i sacerdoti, figli di Aaronne. 15 I cantori, figli di Asaf, erano al loro posto, conformemente all'ordine di Davide, di Asaf, di Eman e di Iedutun, il veggente del re; i portinai stavano a ciascuna porta; essi non ebbero bisogno d'allontanarsi dal loro servizio, perché i Leviti, loro fratelli, preparavano la Pasqua per loro.
16 Così, in quel giorno, tutto il servizio del SIGNORE fu predisposto per far la Pasqua e per offrire olocausti sull'altare del SIGNORE, conformemente all'ordine del re Giosia. 17 I figli d'Israele che si trovavano là, celebrarono allora la Pasqua e la festa degli Azzimi per sette giorni. 18 Nessuna Pasqua, come quella, era stata celebrata in Israele dai giorni del profeta Samuele; né alcuno dei re d'Israele aveva celebrato una Pasqua pari a quella celebrata da Giosia, dai sacerdoti e dai Leviti, da tutto Giuda e Israele che si trovavano là, e dagli abitanti di Gerusalemme. 19 Questa Pasqua fu celebrata il diciottesimo anno del regno di Giosia.

Giosia ferito mortalmente dagli Egiziani
2R 23:26-30; Gr 22:10, 15-16; Ap 3:10
20 Dopo tutto questo, quando Giosia ebbe restaurato il tempio, Neco, re d'Egitto, salì per combattere a Carchemis, sull'Eufrate; e Giosia marciò contro di lui. 21 Ma Neco gli inviò dei messaggeri per dirgli: «Che c'è fra me e te, o re di Giuda? Io non salgo oggi contro di te, ma contro una casa con la quale sono in guerra; e Dio mi ha comandato di far presto; bada dunque di non opporti a Dio, il quale è con me, affinché egli non ti distrugga». 22 Ma Giosia non volle tornare indietro; anzi, si travestì per assalirlo, e non diede ascolto alle parole di Neco, che venivano dalla bocca di Dio. E venne a dar battaglia nella valle di Meghiddo. 23 Gli arcieri tirarono al re Giosia; e il re disse ai suoi servitori: «Portatemi via di qui, perché sono ferito gravemente». 24 I suoi servitori lo tolsero dal carro e lo misero sopra un secondo carro che era pure suo, e lo condussero a Gerusalemme. E morì, e fu sepolto nella tomba dei suoi padri. Tutto Giuda e Gerusalemme piansero Giosia. 25 Geremia compose un lamento su Giosia; e tutti i cantori e tutte le cantanti hanno parlato di Giosia nei loro lamenti fino a oggi, tanto da diventarne un'usanza in Israele. Essi si trovano scritti tra i Lamenti.
26 Il rimanente delle azioni di Giosia, le sue opere pie secondo i precetti della legge del SIGNORE, 27 le sue azioni prime e ultime, sono cose scritte nel libro dei re d'Israele e di Giuda.

Ioacaz, Ioiachim, Ioiachin, re di Giuda
2R 23:30-37; 24:1-7
36,1 Allora il popolo del paese prese Ioacaz, figlio di Giosia, e lo fece re a Gerusalemme, al posto di suo padre.
2 Ioacaz aveva ventitré anni quando cominciò a regnare, e regnò tre mesi a Gerusalemme.
3 Il re d'Egitto lo depose a Gerusalemme, e gravò il paese di un tributo di cento talenti d'argento e di un talento d'oro. 4 Il re d'Egitto fece re sopra Giuda e sopra Gerusalemme Eliachim, fratello di Ioacaz, e gli cambiò il nome in Ioiachim. Neco prese Ioacaz, fratello di lui, e lo condusse in Egitto.
5 Ioiachim aveva venticinque anni quando cominciò a regnare; regnò undici anni a Gerusalemme, e fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE, il suo Dio.
6 Nabucodonosor, re di Babilonia, salì contro di lui, e lo legò con doppie catene di bronzo per condurlo a Babilonia. 7 Nabucodonosor portò pure a Babilonia parte degli utensili della casa del SIGNORE, e li mise nel suo palazzo a Babilonia.
8 Il rimanente delle azioni di Ioiachim, le abominazioni che commise e tutto quello di cui si rese colpevole, sono cose scritte nel libro dei re d'Israele e di Giuda. E Ioiachin, suo figlio, regnò al suo posto.

2R 24:8-17; Gr 22:24-30
9 Ioiachin aveva otto anni quando cominciò a regnare; regnò tre mesi e dieci giorni a Gerusalemme, e fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE.
10 L'anno seguente il re Nabucodonosor mandò a prenderlo, lo fece condurre a Babilonia con gli utensili preziosi della casa del SIGNORE, e fece re di Giuda e di Gerusalemme Sedechia, fratello di Ioiachin.

Sedechia re di Giuda; distruzione di Gerusalemme; deportazione a Babilonia
(2R 24:18-20; 25; Gr 39; 52)(Sl 74; 79; La 1-5) Ro 11:1
11 Sedechia aveva ventun anni quando cominciò a regnare, e regnò a Gerusalemme undici anni.
12 Egli fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE, suo Dio, e non si umiliò davanti al profeta Geremia, che gli parlava da parte del SIGNORE.
13 Egli si ribellò pure a Nabucodonosor, che lo aveva fatto giurare nel nome di Dio; e irrigidì il collo e il suo cuore rifiutando di convertirsi al SIGNORE, Dio d'Israele. 14 Tutti i capi dei sacerdoti e il popolo moltiplicarono anch'essi le loro infedeltà, seguendo tutte le abominazioni delle nazioni; contaminarono la casa del SIGNORE, che egli aveva santificata a Gerusalemme. 15 Il SIGNORE, Dio dei loro padri, mandò loro a più riprese degli ammonimenti, per mezzo dei suoi messaggeri perché voleva risparmiare il suo popolo e la sua casa; 16 ma quelli si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti, finché l'ira del SIGNORE contro il suo popolo arrivò al punto che non ci fu più rimedio.
17 Allora egli fece salire contro di essi il re dei Caldei, che uccise di spada i loro giovani nella casa del loro santuario, e non risparmiò giovane, né fanciulla, né anziano, né vecchio. Il SIGNORE gli diede nelle mani ogni cosa. 18 Nabucodonosor portò a Babilonia tutti gli utensili della casa di Dio, grandi e piccoli, i tesori della casa del SIGNORE, e i tesori del re e dei suoi capi. 19 I Caldei incendiarono la casa di Dio, demolirono le mura di Gerusalemme, diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e ne distrussero tutti gli oggetti preziosi. 20 Nabucodonosor deportò a Babilonia quanti erano scampati alla spada; ed essi furono assoggettati a lui e ai suoi figli, fino all'avvento del regno di Persia 21 (affinché si adempisse la parola del SIGNORE pronunciata per bocca di Geremia), fino a che il paese avesse goduto dei suoi sabati; difatti esso dovette riposare per tutto il tempo della sua desolazione, finché furono compiuti i settant'anni.

Editto di Ciro
=Ed 1:1-3 (Gr 29:10-14; Is 44:26-28)
22 Nel primo anno di Ciro, re di Persia, affinché si adempisse la parola del SIGNORE pronunciata per bocca di Geremia, il SIGNORE destò lo spirito di Ciro, re di Persia, il quale a voce e per iscritto, fece pubblicare per tutto il suo regno questo editto: 23 «Così dice Ciro, re di Persia: "Il SIGNORE, Dio dei cieli, mi ha dato tutti i regni della terra, ed egli mi ha comandato di costruirgli una casa a Gerusalemme, che si trova in Giuda. Chiunque fra voi è del suo popolo, sia il SIGNORE, il suo Dio, con lui, e parta!"»

Nuova Diodati:

2Cronache 32-36

Invasione di Sennacherib, re di Assiria, e distruzione del suo esercito
32,1 Dopo queste cose e questi atti di fedeltà di Ezechia, Sennacherib, re di Assiria, venne, entrò in Giuda e cinse d'assedio le città fortificate, con l'intenzione d'impadronirsene. 2 Quando Ezechia vide che Sennacherib era giunto con il proposito di attaccare Gerusalemme, 3 decise con i suoi capi e con i suoi uomini valorosi di chiudere le acque delle sorgenti che erano fuori della città; ed essi gli prestarono aiuto. 4 Così si radunò un gran numero di gente e chiusero tutte le sorgenti e il torrente che scorreva attraverso il paese, dicendo: «Perché il re di Assiria dovrebbe venire e trovare acqua in abbondanza?». 5 Ezechia allora prese coraggio, ricostruì tutte le mura diroccate, vi eresse torri e al di fuori costruì un muro esterno; fortificò pure Millo nella città di Davide e fece fare un gran numero di lance e scudi. 6 Stabilì dei capi militari sopra il popolo, li riunì presso di sé nella piazza della città e parlò al loro cuore, dicendo: 7 «Siate forti e coraggiosi! Non temete e non sgomentatevi davanti al re di Assiria e davanti alla moltitudine che è insieme a lui, perché con noi c'è uno più grande che con lui. 8 Con lui vi è un braccio di carne, ma con noi vi è l'Eterno, il nostro DIO, per soccorrerci e per combattere le nostre battaglie». Il popolo fu rassicurato dalle parole di Ezechia, re di Giuda. 9 Dopo questo Sennacherib, re di Assiria, mentre si trovava di fronte a Lakish con tutte le sue forze, mandò i suoi servi a Gerusalemme per dire a Ezechia, re di Giuda, e a tutti quei di Giuda che si trovavano a Gerusalemme: 10 «Così parla Sennacherib, re degli Assiri: In che cosa confidate per rimanere assediati in Gerusalemme? 11 Non sta Ezechia ingannandovi per farvi morire di fame e di sete, dicendo: "L'Eterno, il nostro DIO, ci libererà dalle mani del re di Assiria"? 12 Non ha forse lo stesso Ezechia rimosso i suoi alti luoghi e i suoi altari, dicendo a Giuda e a Gerusalemme: "Voi adorerete davanti a un solo altare e su di esso offrirete incenso"? 13 Non sapete ciò che io e i miei padri abbiamo fatto a tutti i popoli degli altri paesi? Gli dèi delle nazioni di quei paesi sono stati in qualche modo capaci di liberare i loro paesi dalla mia mano? 14 Tra tutti gli dèi di queste nazioni che i miei padri hanno votato allo sterminio, chi mai ha potuto liberare il suo popolo dalla mia mano? Come potrà quindi il vostro DIO liberarvi dalla mia mano? 15 Ora perciò non lasciate che Ezechia vi inganni e vi seduca in questo modo; non prestategli fede! Poiché nessun dio di alcuna nazione o regno ha potuto liberare il suo popolo dalla mia mano o dalla mano dei miei padri, tanto meno il vostro DIO potrà liberarvi dalla mia mano!». 16 I suoi servi parlarono ancora contro l'Eterno DIO e contro il suo servo Ezechia. 17 Sennacherib scrisse pure lettere, per insultare l'Eterno, il DIO d'Israele, e per parlare contro di lui, dicendo: «Come gli dèi delle nazioni degli altri paesi non hanno liberato i loro popoli dalla mia mano, così neppure il DIO di Ezechia libererà il suo popolo dalla mia mano». 18 Essi gridarono ad alta voce in lingua giudaica rivolgendosi al popolo di Gerusalemme che stava sulle mura, per spaventarlo e atterrirlo, e così impadronirsi della città. 19 Essi parlarono contro il DIO di Gerusalemme come contro gli dèi dei popoli della terra, che sono opera di mano d'uomo. 20 Ma il re Ezechia e il profeta Isaia, figlio di Amots, pregarono a questo proposito e gridarono al cielo. 21 Allora l'Eterno mandò un angelo che sterminò tutti gli uomini forti e valorosi, i principi e i capi nell'accampamento del re di Assiria. Questi tornò al suo paese coperto di vergogna; entrò quindi nel tempio del suo dio, dove i suoi stessi figli lo uccisero di spada. 22 Così l'Eterno salvò Ezechia e gli abitanti di Gerusalemme dalla mano di Sennacherib, re di Assiria, e dalla mano di tutti gli altri e li protesse tutt'intorno. 23 Molti portarono offerte all'Eterno a Gerusalemme e oggetti preziosi a Ezechia, re di Giuda, che da allora fu magnificato agli occhi di tutte le nazioni.

Orgoglio e ravvedimento di Ezechia. Sue grandi ricchezze; sua morte
24 In quei giorni Ezechia si ammalò mortalmente. Egli pregò l'Eterno, che gli parlò e gli diede un segno. 25 Ma Ezechia non corrispose al beneficio a lui fatto, perché il suo cuore si era inorgoglito; perciò su di lui, su Giuda e su Gerusalemme si riversò l'ira dell'Eterno. 26 Poi Ezechia si umiliò dell'orgoglio del suo cuore, lui e gli abitanti di Gerusalemme; perciò l'ira dell'Eterno non venne sopra di loro durante la vita di Ezechia. 27 Ezechia ebbe immense ricchezze e onore. Egli si fece depositi per argento, oro, pietre preziose, aromi, scudi, e per ogni genere di oggetti preziosi, 28 magazzini per i prodotti di grano, vino e olio, stalle per ogni genere di bestiame e ovili per le pecore. 29 Inoltre si costruì città ed ebbe un gran numero di greggi e mandrie, perché DIO gli aveva dato grandissime ricchezze. 30 Fu Ezechia stesso a chiudere la sorgente superiore delle acque di Ghihon e a incanalarle in basso al lato occidentale della città di Davide. Ezechia riuscì in tutte le sue imprese. 31 Ma quando i capi di Babilonia gli inviarono messaggeri per informarsi del prodigio che era avvenuto nel paese, DIO lo abbandonò per metterlo alla prova e conoscere tutto ciò che era nel suo cuore. 32 Il resto delle gesta di Ezechia e le sue opere di bene sono scritte nella visione del profeta Isaia, figlio di Amots, e nel libro dei re di Giuda e d'Israele. 33 Poi Ezechia si addormentò con i suoi padri e fu sepolto sulla salita dei sepolcri dei figli di Davide; alla sua morte tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme gli resero onore. Al suo posto regnò suo figlio Manasse.

Manasse, re di Giuda; sua idolatria
33,1 Manasse aveva dodici anni quando iniziò a regnare, e regnò cinquantacinque anni a Gerusalemme. 2 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, seguendo le abominazioni delle nazioni che l'Eterno aveva scacciato davanti ai figli d'Israele. 3 Egli riedificò gli alti luoghi che Ezechia, suo padre, aveva demolito, eresse altari ai Baal, fece gli Ascerim e si prostrò davanti a tutto l'esercito del cielo e lo servì. 4 Eresse pure altari nella casa dell'Eterno, della quale l'Eterno aveva detto: «Il mio nome rimarrà in Gerusalemme per sempre». 5 Costruì altari a tutto l'esercito del cielo nei due cortili della casa dell'Eterno. 6 Fece anche passare i suoi figli attraverso il fuoco nella valle del figlio di Hinnom; praticò la magia, la divinazione e la stregoneria, e consultò i medium e i maghi. Si diede interamente a fare ciò che è male agli occhi dell'Eterno, provocandolo ad ira. 7 Mise addirittura un'immagine scolpita, l'idolo che aveva fatto, nella casa di DIO, della quale DIO aveva detto a Davide e a Salomone suo figlio: «In questa casa e a Gerusalemme, che ho scelta fra tutte le tribù d'Israele, porrò il mio nome per sempre; 8 e non farò più errare il piede d'Israele lontano dal paese che ho assegnato ai vostri padri, purché essi abbiano cura di mettere in pratica tutto ciò che ho loro comandato, secondo tutta la legge, gli statuti e i decreti dati per mezzo di Mosè». 9 Ma Manasse fece sviare Giuda e gli abitanti di Gerusalemme inducendoli a fare peggio delle nazioni che l'Eterno aveva distrutto davanti ai figli d'Israele. 10 L'Eterno parlò a Manasse e al suo popolo, ma essi non prestarono attenzione. 11 Allora l'Eterno fece venire contro di loro i capi dell'esercito del re di Assiria, che presero Manasse con uncini al naso, lo legarono con catene di bronzo e lo condussero a Babilonia. 12 Quando si trovò nell'avversità, egli implorò l'Eterno, il suo DIO, e si umiliò profondamente davanti al DIO dei suoi padri. 13 Quindi lo pregò e lo supplicò e DIO ascoltò la sua supplica e lo ricondusse a Gerusalemme nel suo regno. Allora Manasse riconobbe che l'Eterno è DIO. 14 Dopo questo, Manasse costruì un muro fuori della città di Davide, a ovest di Ghihon nella valle, fino alla porta dei pesci, che girava attorno a Ofel, e lo fece molto alto. Poi in tutte le città fortificate di Giuda pose capi militari. 15 Inoltre rimosse dalla casa dell'Eterno gli dèi stranieri e l'idolo, insieme a tutti gli altari che aveva costruito sul monte della casa dell'Eterno e a Gerusalemme, e li gettò fuori della città. 16 Poi restaurò l'altare dell'Eterno e su di esso offrì sacrifici di ringraziamento e di lode, e comandò a Giuda di servire l'Eterno, il DIO d'Israele. 17 Tuttavia il popolo continuava a offrire sacrifici sugli alti luoghi, ma solamente all'Eterno, il suo DIO. 18 Il resto delle gesta di Manasse, la preghiera che rivolse al suo DIO e le parole dei veggenti che gli parlarono in nome dell'Eterno, il DIO d'Israele, sono scritte nel libro dei re d'Israele. 19 Invece la sua preghiera e come DIO gli diede ascolto, tutti i suoi peccati e tutte le sue infedeltà, i luoghi dove costruì gli alti luoghi e vi eresse gli Ascerim e le immagini scolpite, prima di essere umiliato, ecco, sono scritti nel libro di Hozai. 20 Poi Manasse si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in casa sua. Al suo posto regnò suo figlio Amon.

Amon, re di Giuda
21 Amon aveva ventidue anni quando iniziò a regnare, e regnò due anni a Gerusalemme. 22 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, come aveva fatto Manasse, suo padre; Amon infatti offriva sacrifici a tutte le immagini scolpite fatte da Manasse, suo padre, e le serviva. 23 Egli non si umiliò davanti all'Eterno, come si era umiliato Manasse, suo padre; anzi Amon peccò sempre di più. 24 Poi i suoi servi ordirono una congiura contro di lui e lo uccisero in casa sua. 25 Ma il popolo del paese mise a morte tutti quelli che avevano congiurato contro il re Amon; quindi il popolo del paese fece re al suo posto Giosia, suo figlio.

Giosia, re di Giuda. Le sue prime riforme e la restaurazione del tempio
34,1 Giosia aveva otto anni quando iniziò a regnare, e regnò trentun anni a Gerusalemme. 2 Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno e camminò nelle vie di Davide, suo padre, senza deviare né a destra né a sinistra. 3 Nell'ottavo anno del suo regno, quando era ancora un ragazzo, cominciò a cercare il DIO di Davide, suo padre, e nel dodicesimo anno cominciò a purificare Giuda e Gerusalemme dagli alti luoghi, dagli Ascerim, dalle immagini scolpite e dalle immagini di metallo fuso. 4 Davanti a lui furono demoliti gli altari dei Baal; inoltre abbattè gli altari d'incenso che vi erano sopra, e frantumò gli Ascerim, le immagini scolpite e le immagini di metallo fuso e le ridusse in polvere, che sparse sui sepolcri di coloro che avevano offerto loro sacrifici. 5 Poi bruciò le ossa dei sacerdoti sui loro altari, e così purificò Giuda e Gerusalemme. 6 Lo stesso fece nelle città di Manasse, di Efraim e di Simeone fino a Neftali, con le loro scuri, tutt'intorno. 7 Così egli demolì gli altari e gli Ascerim, ridusse in polvere le immagini scolpite e abbattè tutti gli altari d'incenso in tutto il paese d'Israele, poi tornò a Gerusalemme. 8 Nell'anno diciottesimo del suo regno, dopo aver purificato il paese e il tempio mandò Shafan figlio di Atsaliah, Maaseiah governatore della città e Joah figlio di Joahaz, l'archivista, per restaurare la casa dell'Eterno, il suo DIO. 9 Essi si recarono dal sommo sacerdote Hilkiah e consegnarono il denaro che era stato portato nella casa di DIO, che i Leviti portinai avevano raccolto da Manasse, da Efraim, da tutto il resto d'Israele, da tutto Giuda e Beniamino e dagli abitanti di Gerusalemme. 10 Quindi lo consegnarono nelle mani dei lavoratori incaricati della sorveglianza della casa dell'Eterno, i quali lo diedero agli operai che lavoravano nella casa dell'Eterno per riparare e restaurare il tempio. 11 Lo consegnarono ai falegnami e ai costruttori per acquistare pietre squadrate e legname per le armature e le travature delle case che i re di Giuda avevano distrutto. 12 Quegli uomini facevano il lavoro con fedeltà. I sorveglianti loro preposti erano Jahath e Obadiah, Leviti dei figli di Merari, e Zaccaria e Meshullam dei figli di Kehath, e tutti quelli dei Leviti che erano esperti in strumenti musicali. 13 Questi sorvegliavano pure i portatori di pesi e dirigevano tutti quelli che eseguivano lavori di qualsiasi genere; inoltre alcuni Leviti erano scribi, ispettori e portinai.

Il ritrovamento del libro della legge
14 Mentre si prelevava il denaro che era stato portato nella casa dell'Eterno, il sacerdote Hilkiah trovò il libro della Legge dell'Eterno, data per mezzo di Mosè. 15 Hilkiah prese allora la parola e disse al segretario Shafan: «Ho trovato nella casa dell'Eterno il libro della legge». Quindi Hilkiah diede il libro a Shafan. 16 Shafan portò il libro al re, a cui per di più riferì e disse: «I tuoi servi stanno facendo tutto ciò che è stato loro ordinato. 17 Essi hanno raccolto il denaro trovato nella casa dell'Eterno e l'hanno consegnato nelle mani dei sorveglianti e degli operai». 18 Shafan, il segretario, disse ancora al re: «Il sacerdote Hilkiah mi ha dato un libro». Quindi Shafan lo lesse in presenza del re. 19 Or avvenne che, quando il re udì le parole della legge, si stracciò le vesti. 20 Poi il re diede quest'ordine a Hilkiah, ad Ahikam figlio di Shafan, ad Abdon figlio di Mikah, a Shafan il segretario e ad Asaiah servo del re, dicendo: 21 «Andate a consultare l'Eterno per me e per quelli che sono rimasti in Israele e in Giuda, circa le parole del libro, che è stato trovato; grande infatti è l'ira dell'Eterno che si è riversata su di noi, perché i nostri padri non hanno osservato la parola dell'Eterno, agendo interamente secondo quanto è scritto in questo libro». 22 Così Hilkiah e quelli che il re aveva designato andarono dalla profetessa Huldah, moglie di Shallum, figlio di Tokhath, figlio di Hasrah, il guardarobiere; (essa abitava a Gerusalemme nel secondo quartiere), e le parlarono in merito a ciò. 23 Ella rispose loro: «Così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Riferite a colui che vi ha mandati da me: 24 Così dice l'Eterno: "Ecco, io farò venire una sciagura su questo luogo e sui suoi abitanti, tutte le maledizioni che sono scritte nel libro, che hanno letto davanti al re di Giuda. 25 Poiché mi hanno abbandonato e hanno offerto incenso ad altri dèi per provocarmi ad ira con tutte le opere delle loro mani, la mia ira si riverserà su questo luogo e non si estinguerà". 26 Invece al re di Giuda che vi ha mandati a consultare l'Eterno, riferite questo: Così dice l'Eterno, il DIO d'Israele, circa le parole che hai udito: 27 "Poiché il tuo cuore si è intenerito, poiché ti sei umiliato davanti a DIO, udendo le sue parole contro questo luogo e contro i suoi abitanti, ti sei umiliato davanti a me, ti sei stracciato le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ti ho ascoltato", dice l'Eterno. 28 "Ecco, io ti riunirò ai tuoi padri, e sarai deposto in pace nel tuo sepolcro; i tuoi occhi non vedranno tutto il male che io farò venire su questo luogo e sui suoi abitanti"». Quelli riferirono il messaggio al re. 29 Allora il re mandò a far radunare presso di sé tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. 30 Il re salì quindi alla casa dell'Eterno con tutti gli uomini di Giuda, tutti gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i Leviti e tutto il popolo, dal più piccolo al più grande, e lesse alla loro presenza tutte le parole del libro del patto, che era stato trovato nella casa dell'Eterno. 31 Poi il re, stando in piedi sul palco, fece un patto davanti all'Eterno, impegnandosi a seguire l'Eterno e a osservare i suoi comandamenti, i suoi precetti e i suoi statuti con tutto il cuore e con tutta l'anima, per mettere in pratica le parole del patto scritte in quel libro. 32 E vi fece aderire tutti quelli che si trovavano a Gerusalemme e in Beniamino; gli abitanti di Gerusalemme agirono in conformità al patto di DIO, il DIO dei loro padri. 33 Così Giosia fece sparire tutte le abominazioni da tutti i paesi che appartenevano ai figli d'Israele e costrinse tutti quelli che si trovavano in Israele a servire l'Eterno, il loro DIO. Durante tutta la sua vita essi non smisero di seguire l'Eterno, il DIO dei loro padri.

Celebrazione solenne della Pasqua sotto Giosia
35,1 Giosia celebrò in Gerusalemme la Pasqua in onore dell'Eterno; si immolò la Pasqua il quattordicesimo giorno del primo mese. 2 Egli stabilì i sacerdoti nelle loro mansioni e li incoraggiò nel servizio della casa dell'Eterno. 3 Disse quindi ai Leviti che ammaestravano tutto Israele e che si erano consacrati all'Eterno: «Collocate l'arca santa nel tempio costruito da Salomone, figlio di Davide, re d'Israele; essa non sarà più un peso per le vostre spalle. Ora servite l'Eterno, il vostro DIO, e il suo popolo d'Israele. 4 Disponetevi secondo le vostre case paterne, secondo le vostre classi, in base alle istruzioni scritte di Davide, re d'Israele, e di Salomone, suo figlio; 5 state nel santuario secondo le divisioni delle case paterne dei vostri fratelli, figli del popolo, e la parte della casa paterna dei Leviti. 6 Immolate la Pasqua, santificatevi e mettetevi a disposizione dei vostri fratelli, seguendo la parola dell'Eterno trasmessa per mezzo di Mosè». 7 Poi Giosia diede alla gente del popolo, a tutti quelli che erano presenti, del bestiame minuto, agnelli e capretti in numero di trentamila, tutti per la Pasqua, e anche tremila buoi; questo proveniva dai beni del re. 8 Anche i suoi principi fecero un dono spontaneo al popolo, ai sacerdoti e ai Leviti. Hilkiah, Zaccaria e Jehiel, conduttori della casa di DIO, diedero ai sacerdoti per i sacrifici della Pasqua, duemilaseicento agnelli e capretti e trecento buoi. 9 Inoltre Konaniah, assieme ai suoi fratelli Scemaiah e Nethaneel, e Hashabiah, Jeiel e Jozabad, capi dei Leviti, diedero ai Leviti per i sacrifici della Pasqua cinquemila agnelli e capretti e cinquecento buoi. 10 Come il servizio fu pronto, i sacerdoti si misero al loro posto, e i Leviti secondo le loro classi, in base al comando del re. 11 Quindi immolarono la Pasqua; i sacerdoti spruzzavano il sangue con le loro mani, mentre i Leviti scuoiavano gli animali. 12 Così misero da parte gli olocausti per distribuirli ai figli del popolo, secondo le divisioni delle case paterne, perché li offrissero all'Eterno, come sta scritto nel libro di Mosè. Lo stesso fecero per i buoi. 13 Poi arrostirono gli agnelli della Pasqua sul fuoco secondo le norme prescritte; ma le altre offerte consacrate le cossero in pentole, in caldaie e in tegami e le distribuirono immediatamente a tutti i figli del popolo. 14 Poi prepararono porzioni per se stessi e per i sacerdoti, perché i sacerdoti, figli di Aaronne, furono occupati fino a notte nell'offrire gli olocausti e le parti grasse; così i Leviti prepararono porzioni per se stessi e per i sacerdoti, figli di Aaronne. 15 I cantori, figli di Asaf, erano al loro posto, secondo il comando di Davide, di Asaf, di Heman e di Jeduthun, il veggente del re. Ad ogni porta c'erano i portinai; essi non ebbero bisogno di allontanarsi dal loro servizio, perché i Leviti, loro fratelli, preparavano porzioni per loro. 16 Così in quel giorno tutto il servizio dell'Eterno fu preparato per celebrare la Pasqua e per offrire olocausti sull'altare dell'Eterno, secondo l'ordine del re Giosia. 17 I figli d'Israele, che erano presenti, celebrarono allora la Pasqua e la festa degli azzimi per sette giorni. 18 In Israele non era stata celebrata una Pasqua come quella dai giorni del profeta Samuele. Nessuno dei re d'Israele aveva mai celebrato una Pasqua, come quella celebrata da Giosia, con la partecipazione dei sacerdoti, dei Leviti e di tutto Giuda e Israele, presenti assieme agli abitanti di Gerusalemme. 19 Questa Pasqua fu celebrata nel diciottesimo anno del regno di Giosia.

Giosia muore dopo essere stato ferito in battaglia
20 Dopo tutto questo, quando Giosia ebbe rimesso in ordine il tempio, Neko, re d'Egitto, salì per combattere a Karkemish sull'Eufrate; e Giosia gli mosse contro. 21 Ma Neko gli mandò messaggeri a dirgli: «Che c'è fra me e te, o re di Giuda? Questa volta io non sono venuto contro di te, ma contro una casa con cui mi trovo in guerra; DIO mi ha comandato di affrettarmi; smettila quindi di opporti a DIO che è con me, affinché egli non ti distrugga». 22 Ma Giosia non volle ritirarsi da lui; ma per combattere contro di lui si travestì, e non diede ascolto alle parole di Neko, che venivano dalla bocca di DIO. Così venne a dare battaglia nella valle di Meghiddo. 23 Ma gli arcieri tirarono al re Giosia; allora il re disse ai suoi servi: «Portatemi via, perché sono gravemente ferito». 24 I suoi servi perciò lo tolsero dal suo carro, lo misero su un secondo carro che aveva e lo portarono a Gerusalemme. Così egli morì e fu sepolto nei sepolcri dei suoi padri. Tutto Giuda e Gerusalemme fecero lutto per Giosia. 25 Geremia compose un lamento su Giosia; tutti i cantori e le cantanti nei loro lamenti hanno parlato di Giosia fino al giorno d'oggi; e questi sono divenuti un'usanza in Israele; ed ecco, essi sono scritti nei Lamenti. 26 Il resto delle gesta di Giosia, le sue opere di bene secondo ciò che è scritto nella legge dell'Eterno, 27 le sue azioni, dalle prime alle ultime, sono scritte nel libro dei re d'Israele e di Giuda.

Jehoahaz, Jehoiakim e Jehoiakin, re di Giuda
36,1 Allora il popolo del paese prese Jehoahaz, figlio di Giosia, e lo fece re a Gerusalemme al posto di suo padre. 2 Jehoahaz aveva ventitre anni quando iniziò a regnare, e regnò tre mesi a Gerusalemme. 3 Il re d'Egitto lo depose a Gerusalemme e impose al paese una multa di cento talenti d'argento e di un talento d'oro. 4 Quindi il re d'Egitto fece re su Giuda e Gerusalemme suo fratello Eliakim, a cui cambiò il nome in Jehoiakim. Neko prese invece suo fratello Jehoahaz e lo condusse in Egitto. 5 Jehoiakim aveva venticinque anni quando iniziò a regnare, e regnò undici anni a Gerusalemme. Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, il suo DIO. 6 Nebukadnetsar, re di Babilonia, salì contro di lui e lo legò con catene di bronzo per condurlo a Babilonia. 7 Nebukadnetsar portò pure a Babilonia parte degli oggetti della casa dell'Eterno e li mise nel suo palazzo a Babilonia. 8 Il resto delle gesta di Jehoiakim, le abominazioni che commise e tutto ciò che fu trovato contro di lui, ecco, sono scritte nel libro dei re d'Israele e di Giuda. Al suo posto regnò suo figlio Jehoiakin. 9 Jehoiakin aveva otto anni quando iniziò a regnare e regnò tre mesi e dieci giorni a Gerusalemme. Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno. 10 All'inizio del nuovo anno il re Nebukadnetsar mandò a prenderlo e lo fece condurre a Babilonia con gli oggetti preziosi della casa dell'Eterno. Quindi fece re su Giuda e Gerusalemme Sedekia, fratello di Jehoiakin.

Sedekia, ultimo re di Giuda. Nebukadnetsar prede e distrugge Gerusalemme e ne deporta gli abitanti a Babilonia
11 Sedekia aveva ventun anni quando iniziò a regnare, e regnò a Gerusalemme undici anni. 12 Anch'egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, il suo DIO, e non si umiliò davanti al profeta Geremia, che parlava da parte dell'Eterno. 13 Si ribellò pure contro il re Nebukadnetsar, che lo aveva fatto giurare in nome di DIO; ma egli irrigidì la sua cervice e indurì il suo cuore rifiutandosi di fare ritorno all'Eterno, il DIO d'Israele. 14 Anche tutti i capi dei sacerdoti e il popolo peccarono sempre di più seguendo tutte le abominazioni delle nazioni e contaminarono la casa dell'Eterno, che egli aveva santificato a Gerusalemme. 15 L'Eterno, il DIO dei loro padri, mandò loro, fin dall'inizio e con insistenza, avvertimenti per mezzo dei suoi messaggeri, perché voleva risparmiare il suo popolo e la sua dimora. 16 Ma essi si beffarono dei messaggeri di DIO, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti, finché l'ira dell'Eterno contro il suo popolo raggiunse un punto in cui non c'era più rimedio. 17 Allora egli fece salire contro di loro il re dei Caldei, che uccise di spada i loro giovani nella casa del loro santuario, senza avere pietà per il giovane, la vergine, l'anziano o la persona canuta. L'Eterno li diede tutti nelle sue mani. 18 Nebukadnetsar portò a Babilonia tutti gli oggetti della casa di DIO, grandi e piccoli, i tesori della casa dell'Eterno e i tesori del re e dei suoi capi. 19 Poi incendiarono la casa di DIO, demolirono le mura di Gerusalemme, diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e ne distrussero tutti gli oggetti di valore. 20 Inoltre Nebukadnetsar, deportò a Babilonia quelli che erano scampati alla spada; essi divennero servitori suoi e dei suoi figli, fino all'avvento del regno di Persia, 21 affinché si adempisse la parola dell'Eterno pronunciata per bocca di Geremia, finché il paese avesse osservato i suoi sabati. Infatti esso osservò il sabato per tutto il tempo della sua desolazione finché furono compiuti i settant'anni.

Editto di Ciro
22 Nel primo anno di Ciro, re di Persia, affinché si adempisse la parola dell'Eterno pronunciata per la bocca di Geremia, l'Eterno destò lo spirito di Ciro, re di Persia, perché facesse un editto per tutto il suo regno e lo mettesse per scritto, dicendo: 23 «Così dice Ciro, re di Persia: L'Eterno, il DIO dei cieli, mi ha dato tutti i regni della terra. Egli mi ha comandato di costruirgli una casa in Gerusalemme, che è in Giuda. Chi di voi appartiene al suo popolo? L'Eterno, il suo DIO, sia con lui e parta!».

Riveduta 2020:

2Cronache 32-36

Invasione di Sennacherib, re d'Assiria, e distruzione del suo esercito
32,1 Dopo queste cose e questi atti di fedeltà di Ezechia, Sennacherib, re d'Assiria, venne, entrò in Giuda e cinse di assedio le città fortificate, con l'intenzione di impadronirsene. 2 Quando Ezechia vide che Sennacherib era giunto e si proponeva di attaccare Gerusalemme, 3 deliberò con i suoi capi e con i suoi uomini valorosi di otturare le sorgenti d'acqua che erano fuori della città; ed essi gli prestarono aiuto. 4 Si radunò dunque un gran numero di gente e otturarono tutte le sorgenti e il torrente che scorreva attraverso il paese. “Perché”, dicevano essi, “i re d'Assiria, venendo, dovrebbero trovare abbondanza di acqua?”. 5 Ezechia prese coraggio, ricostruì tutte le mura che erano diroccate, rialzò le torri, costruì l'altro muro di fuori, fortificò Millo nella città di Davide, e fece fare una grande quantità di armi e di scudi. 6 Diede dei capi militari al popolo, li riunì presso di sé sulla piazza della porta della città, e parlò al loro cuore, dicendo: 7 “Siate forti e coraggiosi! Non temete e non vi spaventate a causa del re d'Assiria e della moltitudine che lo accompagna; poiché con noi c'è Uno più grande di ciò che è con lui. 8 Con lui c'è un braccio di carne; con noi c'è l'Eterno, il nostro Dio, per aiutarci e combattere le nostre battaglie”. E il popolo fu rassicurato dalle parole di Ezechia, re di Giuda. 9 Dopo questo, Sennacherib, re d'Assiria, mentre stava di fronte a Lachis con tutte le sue forze, mandò i suoi servi a Gerusalemme per dire a Ezechia, re di Giuda, e a tutti quelli di Giuda che si trovavano a Gerusalemme: 10 “Così parla Sennacherib, re degli Assiri: 'In chi confidate voi per rimanervene così assediati in Gerusalemme? 11 Ezechia vi inganna per ridurvi a morire di fame e di sete, quando dice: L'Eterno, il nostro Dio, ci libererà dalle mani del re di Assiria. 12 Non è lo stesso Ezechia che ha soppresso gli alti luoghi e gli altari dell'Eterno, e che ha detto a Giuda e a Gerusalemme: Voi adorerete davanti a un unico altare e su quello offrirete profumi? 13 Non sapete voi quello che io e i miei padri abbiamo fatto a tutti i popoli degli altri paesi? Gli dèi delle nazioni di quei paesi hanno potuto liberare i loro paesi dalla mia mano? 14 Qual è fra tutti gli dèi di queste nazioni che i miei padri hanno sterminato, quello che abbia potuto liberare il suo popolo dalla mia mano? E potrebbe il vostro Dio liberare voi dalla mia mano? 15 Ora dunque Ezechia non vi inganni e non vi seduca in questa maniera; non prestategli fede! Poiché nessun dio di nessuna nazione o di nessun regno ha potuto liberare il suo popolo dalla mia mano o dalla mano dei miei padri; quantomeno il vostro Dio potrà liberare voi dalla mia mano!'”. 16 I servi di Sennacherib parlarono ancora contro l'Eterno Iddio e contro il suo servo Ezechia. 17 Sennacherib scrisse anche delle lettere, insultando l'Eterno, l'Iddio d'Israele, e parlando contro di lui, in questi termini: “Come gli dèi delle nazioni degli altri paesi non hanno potuto liberare i loro popoli dalla mia mano, così neanche l'Iddio di Ezechia potrà liberare dalla mia mano il suo popolo”. 18 I servi di Sennacherib gridarono ad alta voce, in lingua giudaica, rivolgendosi al popolo di Gerusalemme che stava sulle mura, per spaventarlo e atterrirlo, e potersi così impadronire della città. 19 E parlarono dell'Iddio di Gerusalemme come degli dèi dei popoli della terra, che sono opera di mano di uomo. 20 Allora il re Ezechia e il profeta Isaia, figlio di Amots, pregarono a questo proposito e alzarono fino al cielo il loro grido. 21 L'Eterno mandò un angelo che sterminò nell'accampamento del re d'Assiria tutti gli uomini forti e valorosi, i prìncipi e i capi. E il re se ne tornò svergognato al suo paese. Appena fu entrato nella casa del suo dio, i suoi propri figli lo uccisero là con la spada. 22 Così l'Eterno salvò Ezechia e gli abitanti di Gerusalemme dalla mano di Sennacherib, re d'Assiria, e dalla mano di tutti gli altri, e li protesse da ogni lato. 23 E molti portarono a Gerusalemme delle offerte all'Eterno, e degli oggetti preziosi a Ezechia, re di Giuda, il quale, da allora, acquistò grande considerazione agli occhi di tutte le nazioni.

Malattia e guarigione di Ezechia. Sua morte
24 In quel tempo Ezechia si ammalò di una malattia mortale; egli pregò l'Eterno, e l'Eterno gli parlò, e gli concesse un segno. 25 Ma Ezechia non fu riconoscente del beneficio che aveva ricevuto; poiché il suo cuore si inorgoglì, e l'ira dell'Eterno si volse contro di lui, contro Giuda e contro Gerusalemme. 26 Tuttavia Ezechia si umiliò dell'orgoglio del suo cuore, tanto lui, quanto gli abitanti di Gerusalemme; perciò l'ira dell'Eterno non si riversò sopra di loro durante la vita di Ezechia. 27 Ezechia ebbe immense ricchezze e grandissima gloria: e si fece dei depositi per riporvi argento, oro, pietre preziose, aromi, scudi, ogni sorta di oggetti di valore; 28 dei magazzini per i prodotti di grano, vino, olio; delle stalle per ogni sorta di bestiame, e degli ovili per le pecore. 29 Si costruì delle città ed ebbe greggi e mandrie in abbondanza, perché Dio gli aveva dato dei beni in grande quantità. 30 Ezechia fu colui che chiuse la sorgente superiore delle acque di Ghion, e le convogliò giù direttamente, dal lato occidentale della città di Davide. Ezechia riuscì felicemente in tutte le sue imprese. 31 Tuttavia, quando i capi di Babilonia gli inviarono dei messaggeri per informarsi del prodigio che era avvenuto nel paese, Iddio lo abbandonò, per metterlo alla prova e per conoscere tutto quello che egli aveva nel cuore. 32 Le rimanenti azioni di Ezechia e le sue opere pie si trovano scritte nella visione del profeta Isaia, figlio di Amots, inserita nel libro dei re di Giuda e d'Israele. 33 Ezechia si addormentò con i suoi padri e fu sepolto sulla salita dei sepolcri dei figli di Davide e, alla sua morte, tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme gli resero onore. Manasse, suo figlio, regnò al suo posto.

Idolatria di Manasse, re di Giuda
33,1 Manasse aveva dodici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantacinque anni a Gerusalemme. 2 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, seguendo le abominazioni delle nazioni che l'Eterno aveva scacciato davanti ai figli d'Israele. 3 Ricostruì gli alti luoghi che Ezechia suo padre aveva demolito, eresse altari ai Baali, fece degli idoli di Astarte, e adorò tutto l'esercito del cielo e lo servì. 4 Eresse pure degli altari ad altri dèi nella casa dell'Eterno, riguardo alla quale l'Eterno aveva detto: “In Gerusalemme sarà per sempre il mio nome!”. 5 Costruì altari a tutto l'esercito del cielo nei due cortili della casa dell'Eterno. 6 Fece passare i suoi figli per il fuoco nella valle di Ben-Innom; si diede alla magia, agli incantesimi, alla stregoneria, e istituì gli evocatori di spiriti e quelli che predicevano il futuro; si abbandonò interamente a fare ciò che è male agli occhi dell'Eterno, provocandolo a ira. 7 Mise l'immagine scolpita dell'idolo che aveva fatto, nella casa di Dio, riguardo alla quale Dio aveva detto a Davide e a Salomone suo figlio: “In questa casa, e a Gerusalemme, che io ho scelto fra tutte le tribù d'Israele, metterò il mio nome per sempre; 8 e farò in modo che Israele non muova più il piede dal paese che io ho assegnato ai vostri padri, purché essi abbiano cura di mettere in pratica tutto quello che ho comandato loro, cioè tutta la legge, i precetti e le prescrizioni, dati per mezzo di Mosè”. 9 Ma Manasse indusse Giuda e gli abitanti di Gerusalemme a sviarsi, e a fare peggio delle nazioni che l'Eterno aveva distrutto davanti ai figli d'Israele. 10 L'Eterno parlò a Manasse e al suo popolo, ma essi non ne tennero conto. 11 Allora l'Eterno fece venire contro di loro i capi dell'esercito del re d'Assiria, che presero Manasse con uncini, lo legarono con catene di bronzo e lo condussero a Babilonia. 12 E quando fu angosciato, egli implorò l'Eterno, il suo Dio, e si umiliò profondamente davanti all'Iddio dei suoi padri. 13 A lui rivolse le sue preghiere, e Dio si arrese a esse, esaudì le sue suppliche, e lo ricondusse a Gerusalemme nel suo regno. Allora Manasse riconobbe che l'Eterno è Dio. 14 Dopo questo, Manasse costruì, fuori della città di Davide, a occidente, verso Ghion nella valle, un muro che si prolungava fino alla porta dei Pesci; lo fece girare intorno a Ofel, e lo tirò su a grande altezza; e pose dei capi militari in tutte le città fortificate di Giuda; 15 tolse dalla casa dell'Eterno gli dèi stranieri e l'idolo, abbatté tutti gli altari che aveva costruito sul monte della casa dell'Eterno e a Gerusalemme, e gettò tutto fuori dalla città. 16 Poi ristabilì l'altare dell'Eterno e vi offrì sopra dei sacrifici di ringraziamento e di lode, e ordinò a Giuda che servisse l'Eterno, l'Iddio d'Israele. 17 Tuttavia il popolo continuava a offrire sacrifici sugli alti luoghi; però, soltanto all'Eterno, al suo Dio. 18 Il resto delle azioni di Manasse, la preghiera che rivolse al suo Dio, e le parole che i veggenti gli rivolsero nel nome dell'Eterno, dell'Iddio d'Israele, sono cose scritte nella storia dei re d'Israele. 19 La sua preghiera, e come Dio si arrese a essa, tutti i suoi peccati e tutte le sue infedeltà, i luoghi dove costruì degli alti luoghi e pose degli idoli di Astarte e delle immagini scolpite, prima che si fosse umiliato, sono cose scritte nel libro di Ozai. 20 Poi Manasse si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in casa sua. E Amon, suo figlio, regnò al suo posto.

Amon, re di Giuda
21 Amon aveva ventidue anni quando cominciò a regnare, e regnò due anni a Gerusalemme. 22 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, come aveva fatto Manasse suo padre; offriva sacrifici a tutte le immagini scolpite fatte da Manasse suo padre, e le serviva. 23 Egli non si umiliò davanti all'Eterno, come si era umiliato Manasse suo padre; anzi Amon si rese sempre più colpevole. 24 E i suoi servi ordirono una congiura contro di lui e lo uccisero in casa sua. 25 Ma il popolo del paese mise a morte tutti quelli che avevano congiurato contro il re Amon, e fece re, al suo posto, Giosia suo figlio.

Giosia, re di Giuda. Il libro della legge trovato nel tempio
34,1 Giosia aveva otto anni quando cominciò a regnare, e regnò trentun anni a Gerusalemme. 2 Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno e camminò per le vie di Davide suo padre, senza deviare né a destra né a sinistra. 3 L'ottavo anno del suo regno, mentre era ancora ragazzo, cominciò a cercare l'Iddio di Davide suo padre; e il dodicesimo anno cominciò a purificare Giuda e Gerusalemme dagli alti luoghi, dagli idoli di Astarte, dalle immagini scolpite e dalle immagini fuse. 4 In sua presenza furono demoliti gli altari dei Baali e abbattute le colonne solari che c'erano sopra; e frantumò gli idoli di Astarte, le immagini scolpite e le statue; e le ridusse in polvere, che sparse sui sepolcri di quelli che avevano offerto loro dei sacrifici; 5 e bruciò le ossa dei sacerdoti sui loro altari, e così purificò Giuda e Gerusalemme. 6 Lo stesso fece nelle città di Manasse, di Efraim, di Simeone, fino a Neftali: dappertutto, in mezzo alle loro rovine, 7 demolì gli altari, frantumò e ridusse in polvere gli idoli di Astarte e le immagini scolpite, abbatté tutte le colonne solari in tutto il paese d'Israele, e tornò a Gerusalemme. 8 Il diciottesimo anno del suo regno, dopo aver purificato il paese e la casa dell'Eterno, mandò Safan, figlio di Asalia, Maaseia, governatore della città, e Ioa, figlio di Ioacaz, l'archivista, per restaurare la casa dell'Eterno, del suo Dio. 9 Quelli si recarono dal sommo sacerdote Chilchia, e fu loro consegnato il denaro che era stato portato nella casa di Dio, e che i Leviti custodi dell'ingresso avevano raccolto in Manasse, in Efraim, in tutto il rimanente d'Israele, in tutto Giuda e Beniamino, e fra gli abitanti di Gerusalemme. 10 Ed essi lo rimisero nelle mani dei direttori preposti ai lavori della casa dell'Eterno, e i direttori lo diedero a quelli che lavoravano nella casa dell'Eterno per ripararla e restaurarla. 11 Lo diedero ai falegnami e ai costruttori, per comprare delle pietre da tagliare, e del legno per l'armatura e la travatura delle case che i re di Giuda avevano distrutto. 12 E quegli uomini facevano il loro lavoro con fedeltà; e a essi erano preposti Iaat e Obadia, Leviti tra i figli di Merari, e Zaccaria e Mesullam tra i figli di Cheat, per la direzione, e tutti quelli tra i Leviti che erano abili a suonare strumenti musicali. 13 Questi sorvegliavano pure i portatori di pesi, e dirigevano tutti gli operai occupati nei diversi lavori; e fra i Leviti addetti a quei lavori ce n'erano di quelli che erano segretari, commissari, portinai. 14 Mentre si prelevava il denaro che era stato portato nella casa dell'Eterno, il sacerdote Chilchia trovò il libro della Legge dell'Eterno, data per mezzo di Mosè. 15 Chilchia parlò a Safan, il segretario, e gli disse: “Ho trovato nella casa dell'Eterno il libro della legge”. E Chilchia diede il libro a Safan. 16 Safan portò il libro al re, e gli fece al tempo stesso la sua relazione, dicendo: “I tuoi servi hanno fatto tutto quello che è stato loro ordinato. 17 Hanno versato il denaro che si è trovato nella casa dell'Eterno, e lo hanno consegnato a quelli che sono preposti ai lavori e agli operai”. 18 Safan, il segretario, disse ancora al re: “Il sacerdote Chilchia mi ha dato un libro”. E Safan lo lesse alla presenza del re. 19 Quando il re ebbe udito le parole della legge, si stracciò le vesti. 20 Poi il re diede quest'ordine a Chilchia, ad Aicam, figlio di Safan, ad Abdon, figlio di Mica, a Safan il segretario, e ad Asaia, servo del re: 21 “Andate a consultare l'Eterno per me e per ciò che rimane d'Israele e di Giuda, riguardo alle parole di questo libro che si è trovato; poiché l'ira dell'Eterno che si è riversata su di noi è grande, perché i nostri padri non hanno osservato la parola dell'Eterno, e non hanno messo in pratica tutto quello che è scritto in questo libro”. 22 Chilchia e quelli che il re aveva designato andarono dalla profetessa Culda, moglie di Sallum, figlio di Tocat, figlio di Casra, il guardarobiere. Lei dimorava a Gerusalemme, nel secondo quartiere; e quelli le parlarono nel senso indicato dal re. 23 Lei disse loro: “Così dice l'Eterno, l'Iddio d'Israele: 'Dite all'uomo che vi ha mandati da me: 24 Così dice l'Eterno: Ecco, io farò venire delle sciagure su questo luogo e sopra i suoi abitanti, farò venire tutte le maledizioni che sono scritte nel libro, che è stato letto in presenza del re di Giuda. 25 Poiché essi mi hanno abbandonato e hanno offerto profumi ad altri dèi per provocarmi a ira con tutte le opere delle loro mani, la mia ira si è riversata su questo luogo e non si estinguerà. 26 Quanto al re di Giuda che vi ha mandati a consultare l'Eterno, gli direte questo: Così dice l'Eterno, l'Iddio d'Israele, riguardo alle parole che tu hai udite: 27 Poiché il tuo cuore è stato toccato, poiché ti sei umiliato davanti a Dio, udendo le sue parole contro questo luogo e contro i suoi abitanti, poiché ti sei umiliato davanti a me e ti sei stracciato le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ti ho ascoltato, dice l'Eterno. 28 Ecco, io ti riunirò con i tuoi padri, e sarai raccolto in pace nel tuo sepolcro; e i tuoi occhi non vedranno tutte le sciagure che io farò venire su questo luogo e sopra i suoi abitanti'”. E quelli riferirono al re la risposta. 29 Allora il re mandò a chiamare presso di sé tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. 30 Il re salì alla casa dell'Eterno con tutti gli uomini di Giuda, tutti gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti e i Leviti, e tutto il popolo, grandi e piccoli, e lesse in loro presenza tutte le parole del libro del patto, che era stato trovato nella casa dell'Eterno. 31 Il re, stando in piedi sul palco, fece un patto davanti all'Eterno, impegnandosi a seguire l'Eterno, a osservare i suoi comandamenti, i suoi precetti e le sue leggi con tutto il cuore e con tutta l'anima, per mettere in pratica le parole del patto scritte in quel libro. 32 E fece aderire al patto tutti quelli che si trovavano a Gerusalemme e in Beniamino; e gli abitanti di Gerusalemme si conformarono al patto di Dio, dell'Iddio dei loro padri. 33 Giosia fece sparire tutte le abominazioni da tutti i paesi che appartenevano ai figli d'Israele, e impose a tutti quelli che si trovavano in Israele, di servire l'Eterno, il loro Dio. Durante tutto il tempo della vita di Giosia essi non cessarono di seguire l'Eterno, l'Iddio dei loro padri.

Celebrazione solenne della Pasqua sotto Giosia
35,1 Giosia celebrò la Pasqua in onore dell'Eterno a Gerusalemme; e il quattordicesimo giorno del mese fu immolato l'agnello pasquale. 2 Egli stabilì i sacerdoti nei loro uffici, e li incoraggiò a compiere il servizio nella casa dell'Eterno. 3 E disse ai Leviti che ammaestravano tutto Israele ed erano consacrati all'Eterno: “Collocate pure l'arca santa nella casa che Salomone, figlio di Davide, re d'Israele, ha costruito; voi non dovete più portarla sulle spalle; ora servite l'Eterno, il vostro Dio, e il suo popolo Israele; 4 e tenetevi pronti secondo le vostre case patriarcali, secondo le vostre classi, conformemente a quello che hanno disposto per iscritto Davide, re d'Israele e Salomone suo figlio; 5 e statevene nel santuario secondo i rami delle case patriarcali dei vostri fratelli, figli del popolo, e secondo la classificazione della casa paterna dei Leviti. 6 Immolate la Pasqua, santificatevi, e preparatela per i vostri fratelli, conformandovi alla parola dell'Eterno trasmessa per mezzo di Mosè”. 7 Giosia diede alla gente del popolo, a tutti quelli che si trovavano là, del bestiame minuto: agnelli e capretti, in numero di trentamila: tutti per la Pasqua; e tremila buoi; questo proveniva dai beni particolari del re. 8 E anche i suoi prìncipi fecero un dono spontaneo al popolo, ai sacerdoti e ai Leviti. Chilchia, Zaccaria e Ieiel, conduttori della casa di Dio, diedero ai sacerdoti per i sacrifici della Pasqua, duemilaseicento capi di bestiame minuto e trecento buoi. 9 Conania, Semaia e Netaneel suoi fratelli, e Casabia, Ieiel e Iozabad, capi dei Leviti, diedero ai Leviti, per i sacrifici della Pasqua, cinquemila capi di bestiame minuto e cinquecento buoi. 10 Così, dopo aver preparato il servizio, i sacerdoti si misero al loro posto; e così pure i Leviti, secondo le loro classi, conformemente all'ordine del re. 11 Poi fu immolata la Pasqua; i sacerdoti sparsero il sangue ricevuto dalle mani dei Leviti, e questi scuoiarono le vittime. 12 E i Leviti misero da parte quello che doveva essere bruciato, per darlo ai figli del popolo, secondo i rami delle case paterne, perché l'offrissero all'Eterno, secondo quanto è scritto nel libro di Mosè. E lo stesso fecero per i buoi. 13 Poi arrostirono le vittime pasquali sul fuoco, secondo quanto è prescritto; ma le altre vivande consacrate le cossero in pentole, in caldaie e in tegami, e si affrettarono a portarle a tutti i figli del popolo. 14 Poi prepararono la Pasqua per sé stessi e per i sacerdoti, perché i sacerdoti, figli di Aaronne, furono occupati fino alla notte a mettere sull'altare ciò che doveva essere bruciato, e i grassi; perciò i Leviti fecero preparativi per sé stessi e per i sacerdoti, figli di Aaronne. 15 I cantori, figli di Asaf, erano al loro posto, conformemente all'ordine di Davide, di Asaf, di Eman e di Iedutun, il veggente del re; e i portinai stavano a ciascuna porta; essi non ebbero bisogno di allontanarsi dal loro servizio, perché i Leviti, loro fratelli, preparavano la Pasqua per loro. 16 Così, in quel giorno, tutto il servizio dell'Eterno fu preparato per fare la Pasqua e per offrire olocausti sull'altare dell'Eterno, conformemente all'ordine del re Giosia. 17 I figli d'Israele che si trovavano là, celebrarono allora la Pasqua e la festa degli azzimi per sette giorni. 18 Nessuna Pasqua, come quella, era stata celebrata in Israele dai giorni del profeta Samuele; nessuno dei re d'Israele aveva celebrato una Pasqua pari a quella celebrata da Giosia, dai sacerdoti e dai Leviti, da tutto Giuda e Israele che si trovavano là, e dagli abitanti di Gerusalemme. 19 Questa Pasqua fu celebrata il diciottesimo anno del regno di Giosia.

Morte di Giosia
20 Dopo tutto questo, quando Giosia ebbe restaurato il tempio, Neco, re d'Egitto, salì per combattere a Carchemis, sull'Eufrate; e Giosia gli marciò contro. 21 Ma Neco gli inviò dei messaggeri per dirgli: “Che c'è fra me e te, o re di Giuda? Io non salgo oggi contro di te, ma contro una casa con la quale sono in guerra; e Dio mi ha comandato di fare presto; bada dunque di non opporti a Dio, il quale è con me, affinché egli non ti distrugga”. 22 Ma Giosia non volle tornare indietro; anzi, si travestì per assalirlo e non diede ascolto alle parole di Neco, che venivano dalla bocca di Dio. E venne a dare battaglia nella valle di Meghiddo. 23 Gli arcieri tirarono al re Giosia; e il re disse ai suoi servi: “Portatemi via di qui, perché sono ferito gravemente”. 24 I suoi servi lo tolsero dal carro e lo misero sopra un secondo carro che era pure suo, e lo condussero a Gerusalemme. E morì, e fu sepolto nel sepolcreto dei suoi padri. Tutto Giuda e Gerusalemme piansero Giosia. 25 Geremia compose un lamento su Giosia; e tutti i cantori e tutte le cantanti hanno parlato di Giosia nei loro lamenti fino a oggi, e ne hanno stabilito un'usanza in Israele. Essi si trovano scritti tra i lamenti. 26 Il resto delle azioni di Giosia, le sue opere pie secondo i precetti della legge dell'Eterno, 27 le sue azioni prime e ultime, sono cose scritte nel libro dei re d'Israele e di Giuda.

Ioacaz, Ioiachim, Ioiachin, re di Giuda
36,1 Allora il popolo del paese prese Ioacaz, figlio di Giosia, e lo fece re a Gerusalemme, al posto di suo padre. 2 Ioacaz aveva ventitré anni quando cominciò a regnare e regnò tre mesi a Gerusalemme. 3 Il re d'Egitto lo depose a Gerusalemme, e gravò il paese di un tributo di cento talenti d'argento e di un talento d'oro. 4 E il re d'Egitto fece re su Giuda e su Gerusalemme Eliachim, fratello di Ioacaz, e gli cambiò il nome in quello di Ioiachim. Neco prese Ioacaz, suo fratello, e lo condusse in Egitto. 5 Ioiachim aveva venticinque anni quando cominciò a regnare; regnò undici anni a Gerusalemme, e fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, il suo Dio. 6 Nabucodonosor, re di Babilonia, salì contro di lui, e lo legò con catene di bronzo per condurlo a Babilonia. 7 Nabucodonosor portò a Babilonia anche parte degli utensili della casa dell'Eterno e li mise nel suo palazzo a Babilonia. 8 Il resto delle azioni di Ioiachim, le abominazioni che commise e tutto quello di cui si rese colpevole, sono cose scritte nel libro dei re d'Israele e di Giuda. E Ioiachin, suo figlio, regnò al suo posto. 9 Ioiachin aveva otto anni quando cominciò a regnare; regnò tre mesi e dieci giorni a Gerusalemme, e fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno. 10 L'anno seguente il re Nabucodonosor mandò a prenderlo, lo fece condurre a Babilonia con gli utensili preziosi della casa dell'Eterno, e fece re di Giuda e di Gerusalemme Sedechia, fratello di Ioiachin.

Sedechia, ultimo re di Giuda. Presa e distruzione di Gerusalemme. Gli abitanti del regno di Giuda deportati a Babilonia
11 Sedechia aveva ventun anni quando cominciò a regnare, e regnò a Gerusalemme undici anni. 12 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, del suo Dio, e non si umiliò davanti al profeta Geremia, che gli parlava da parte dell'Eterno. 13 Egli si ribellò pure a Nabucodonosor, che lo aveva fatto giurare nel nome di Dio; e indurì il suo collo e il suo cuore rifiutando di convertirsi all'Eterno, all'Iddio d'Israele. 14 Anche tutti i capi dei sacerdoti e il popolo moltiplicarono le loro infedeltà, seguendo tutte le abominazioni delle nazioni; e contaminarono la casa dell'Eterno, che egli aveva santificato a Gerusalemme. 15 L'Eterno, l'Iddio dei loro padri, mandò loro a più riprese degli ammonimenti, per mezzo dei suoi messaggeri, poiché voleva risparmiare il suo popolo e la sua propria casa: 16 ma quelli si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e derisero i suoi profeti, finché l'ira dell'Eterno contro il suo popolo arrivò al punto che non ci fu più rimedio. 17 Allora egli fece salire contro di loro il re dei Caldei, che uccise con la spada i loro giovani nella casa del loro santuario, e non risparmiò né giovane, né fanciulla, né anziano, né vecchio. L'Eterno gli diede nelle mani ogni cosa. 18 Nabucodonosor portò a Babilonia tutti gli utensili della casa di Dio, grandi e piccoli, i tesori della casa dell'Eterno, e i tesori del re e dei suoi capi. 19 I Caldei incendiarono la casa di Dio, demolirono le mura di Gerusalemme, diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi, e ne distrussero tutti gli oggetti preziosi. 20 E Nabucodonosor deportò a Babilonia quelli che erano scampati dalla spada; ed essi furono assoggettati a lui e ai suoi figli, fino all'avvento del regno di Persia 21 (affinché si adempisse la parola dell'Eterno pronunciata per bocca di Geremia), fino a che il paese avesse goduto dei suoi sabati; infatti esso dovette riposare per tutto il tempo della sua desolazione, finché furono compiuti i settant'anni.

Editto di Ciro
22 Nel primo anno di Ciro, re di Persia, affinché si adempisse la parola dell'Eterno pronunciata per bocca di Geremia, l'Eterno destò lo spirito di Ciro, re di Persia, il quale, a voce e per iscritto, fece pubblicare per tutto il suo regno questo editto: 23 “Così dice Ciro, re di Persia: 'L'Eterno, l'Iddio dei cieli, mi ha dato tutti i regni della terra, ed egli mi ha comandato di costruirgli una casa in Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque tra voi è del suo popolo, l'Eterno, il suo Dio, sia con lui, e parta!'”.

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