C.E.I.:

2Re 18-19

18,1 Nell'anno terzo di Osea figlio di Ela, re di Israele, divenne re Ezechia figlio di Acaz, re di Giuda. 2 Quando egli divenne re, aveva venticinque anni; regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abi, figlia di Zaccaria. 3 Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, secondo quanto aveva fatto Davide suo antenato. 4 Egli eliminò le alture e frantumò le stele, abbattè il palo sacro e fece a pezzi il serpente di bronzo, eretto da Mosè; difatti fino a quel tempo gli Israeliti gli bruciavano incenso e lo chiamavano Necustan. 5 Egli confidò nel Signore, Dio di Israele. Fra tutti i re di Giuda nessuno fu simile a lui, né fra i suoi successori né fra i suoi predecessori. 6 Attaccato al Signore, non se ne allontanò; osservò i decreti che il Signore aveva dati a Mosè. 7 Il Signore fu con Ezechia e questi riuscì in tutte le iniziative. Egli si ribellò al re d'Assiria e non gli fu sottomesso. 8 Sconfisse i Filistei fino a Gaza e ai suoi confini, dal più piccolo villaggio fino alle fortezze.
9 Nell'anno quarto del re Ezechia, cioè l'anno settimo di Osea figlio di Ela, re di Israele, Salmanassar re di Assiria marciò contro Samaria e la assediò. 10 Dopo tre anni la prese; nell'anno sesto di Ezechia, cioè l'anno nono di Osea re di Israele, Samaria fu presa. 11 Il re d'Assiria deportò gli Israeliti in Assiria, destinandoli a Chelach, al Cabor, fiume del Gozan, e alle città della Media. 12 Ciò accadde perché quelli non avevano ascoltato la voce del Signore loro Dio e ne avevano trasgredito l'alleanza e non avevano ascoltato né messo in pratica quanto aveva loro comandato Mosè, servo di Dio.
13 Nell'anno quattordici del re Ezechia, Sennàcherib re di Assiria assalì e prese tutte le fortezze di Giuda. 14 Ezechia, re di Giuda, mandò a dire al re d'Assiria in Lachis: «Ho peccato; allontànati da me e io sopporterò quanto mi imporrai». Il re di Assiria impose a Ezechia re di Giuda trecento talenti d'argento e trenta talenti d'oro. 15 Ezechia consegnò tutto il denaro che si trovava nel tempio e nei tesori della reggia. 16 In quel tempo Ezechia staccò dalle porte del tempio del Signore e dagli stipiti l'oro, di cui egli stesso re di Giuda li aveva rivestiti, e lo diede al re d'Assiria.
17 Il re d'Assiria mandò il tartan, il capo delle guardie e il gran coppiere da Lachis a Gerusalemme, al re Ezechia, con un grande esercito. Costoro salirono e giunsero a Gerusalemme; si fermarono al canale della piscina superiore, sulla strada del campo del lavandaio.
18 Essi chiesero del re e incontro a loro vennero Eliakìm figlio di Chelkia, il maggiordomo, Sebna lo scriba e Ioach figlio di Asaf, l'archivista. 19 Il gran coppiere disse loro: «Riferite a Ezechia: Dice il gran re, il re d'Assiria: Che fiducia è quella su cui ti appoggi? 20 Pensi forse che la semplice parola possa sostituire il consiglio e la forza nella guerra? Ora, in chi confidi ribellandoti a me? 21 Ecco, tu confidi su questo sostegno di canna spezzata, che è l'Egitto, che penetra nella mano, forandola, a chi vi si appoggia; tale è il faraone re di Egitto per chiunque confida in lui. 22 Se mi dite: Noi confidiamo nel Signore nostro Dio, non è forse quello stesso del quale Ezechia distrusse le alture e gli altari, ordinando alla gente di Giuda e di Gerusalemme: Vi prostrerete soltanto davanti a questo altare in Gerusalemme? 23 Ora vieni al mio signore, re d'Assiria; io ti darò duemila cavalli, se potrai procurarti cavalieri per essi. 24 Come potresti fare retrocedere uno solo dei più piccoli servi del mio signore? Eppure tu confidi nell'Egitto per i carri e i cavalieri. 25 Ora, non è forse secondo il volere del Signore che io sono venuto contro questo paese per distruggerlo? Il Signore mi ha detto: Va' contro questo paese e distruggilo».
26 Eliakìm figlio di Chelkia, Sebna e Ioach risposero al gran coppiere: «Parla, ti prego, ai tuoi servi in aramaico, perché noi lo comprendiamo; non parlare in ebraico, mentre il popolo che è sulle mura ascolta». 27 Il gran coppiere replicò: «Forse io sono stato inviato al tuo signore e a te dal mio signore per pronunziare tali parole e non piuttosto agli uomini che stanno sulle mura, i quali saranno ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la loro urina con voi?». 28 Il gran coppiere allora si alzò e gridò a gran voce in ebraico: «Udite la parola del gran re, del re d'Assiria: 29 Dice il re: Non vi inganni Ezechia, poiché non potrà liberarvi dalla mia mano. 30 Ezechia non vi induca a confidare nel Signore, dicendo: Certo, il Signore ci libererà, questa città non sarà messa nelle mani del re d'Assiria. 31 Non ascoltate Ezechia, poiché dice il re d'Assiria: Fate la pace con me e arrendetevi; allora ognuno potrà mangiare i frutti della sua vigna e dei suoi fichi, ognuno potrà bere l'acqua della sua cisterna, 32 finché io non venga per condurvi in un paese come il vostro, in un paese che produce frumento e mosto, in un paese ricco di pane e di vigne, in un paese di ulivi e di miele; voi vivrete e non morirete. Non ascoltate Ezechia che vi inganna, dicendovi: Il Signore ci libererà! 33 Forse gli dèi delle nazioni hanno liberato ognuno il proprio paese dalla mano del re d'Assiria? 34 Dove sono gli dèi di Amat e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvàim, di Ena e di Ivva? Hanno essi forse liberato Samaria dalla mia mano? 35 Quali mai, fra tutti gli dèi di quelle nazioni, hanno liberato il loro paese dalla mia mano? Potrà forse il Signore liberare Gerusalemme dalla mia mano?».
36 Quelli tacquero e non gli risposero neppure una parola, perché l'ordine del re era: «Non rispondete loro».
37 Eliakìm figlio di Chelkia, il maggiordomo, Sebna lo scriba e Ioach figlio di Asaf, l'archivista, si presentarono a Ezechia con le vesti stracciate e gli riferirono le parole del gran coppiere.

19,1 Quando udì, il re Ezechia si lacerò le vesti, si coprì di sacco e andò nel tempio. 2 Quindi mandò Eliakìm, il maggiordomo, Sebna lo scriba e gli anziani dei sacerdoti coperti di sacco dal profeta Isaia figlio di Amoz, 3 perché gli dicessero: «Dice Ezechia: Giorno di angoscia, di castigo e di vergogna è questo, poiché i bambini giungono al punto di venire alla luce, ma manca alla partoriente la forza di partorire. 4 Forse il Signore tuo Dio ha udito le parole del gran coppiere, che il re d'Assiria suo signore ha inviato a insultare il Dio vivente e lo castigherà per le parole che il Signore tuo Dio ha udito. Innalza ora una preghiera per quelli che ancora sopravvivono».
5 Così i ministri del re Ezechia andarono da Isaia. 6 Disse loro Isaia: «Riferite al vostro padrone: Dice il Signore: Non temere le cose che hai udite e con le quali i servitori del re d'Assiria mi hanno ingiuriato. 7 Ecco io manderò in lui uno spirito tale che egli, appena avrà udito una notizia, ritornerà nel suo paese e nel suo paese io lo farò perire di spada».
8 Il gran coppiere ritornò e trovò il re d'Assiria che assaliva Libna, poiché aveva saputo che si era allontanato da Lachis. 9 Appena Sennàcherib seppe che Tiraca re di Etiopia era uscito per muovergli guerra, inviò di nuovo messaggeri a Ezechia per dirgli:
10 «Direte a Ezechia, re di Giuda: Non ti inganni il Dio in cui confidi, dicendoti: Gerusalemme non sarà consegnata nelle mani del re d'Assiria. 11 Ecco, tu sai ciò che hanno fatto i re di Assiria in tutti i paesi che votarono allo sterminio. Soltanto tu ti salveresti? 12 Gli dèi delle nazioni che i miei padri distrussero hanno forse salvato quelli di Gozan, di Carran, di Rezef e le genti di Eden in Telassàr? 13 Dove sono il re di Amat e il re di Arpad e il re della città di Sefarvàim, di Ena e di Ivva?».
14 Ezechia prese la lettera dalle mani dei messaggeri e la lesse, poi salì al tempio e, svolgendo lo scritto davanti al Signore, 15 pregò: «Signore Dio di Israele, che siedi sui cherubini, tu solo sei Dio per tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra. 16 Porgi, Signore, l'orecchio e ascolta; apri, Signore, gli occhi e vedi; ascolta tutte le parole che Sennàcherib ha fatto dire per insultare il Dio vivente. 17 È vero, o Signore, che i re d'Assiria hanno devastato tutte le nazioni e i loro territori; 18 hanno gettato i loro dèi nel fuoco; quelli però, non erano dèi, ma solo opera delle mani d'uomo, legno e pietra; perciò li hanno distrutti. 19 Ora, Signore nostro Dio, liberaci dalla sua mano, perché sappiano tutti i regni della terra che tu sei il Signore, il solo Dio».
20 Allora Isaia figlio di Amoz mandò a dire a Ezechia: «Dice il Signore, Dio di Israele: Ho udito quanto hai chiesto nella tua preghiera riguardo a Sennàcherib re d'Assiria. 21 Questa è la parola che il Signore ha pronunziato contro di lui:
Ti disprezza, ti deride
la vergine figlia di Sion.
Dietro a te scuote il capo
la figlia di Gerusalemme.
22 Chi hai insultato e schernito?
Contro chi hai alzato la voce
e hai elevato, superbo, i tuoi occhi?
Contro il Santo di Israele!
23 Per mezzo dei tuoi messaggeri hai insultato il
Signore
e hai detto: Con i miei carri numerosi
sono salito in cima ai monti,
sugli estremi gioghi del Libano:
ne ho tagliato i cedri più alti,
i suoi cipressi più belli;
sono penetrato nel suo angolo più remoto,
nella sua foresta lussureggiante.
24 Io ho scavato e bevuto
acque straniere;
ho fatto inaridire con la pianta dei miei piedi
tutti i torrenti d'Egitto.
25 Non hai forse udito? Da tempo
ho preparato questo;
da giorni remoti io l'ho progettato;
ora lo eseguisco.
Era deciso che tu riducessi un cumulo di rovine
le città fortificate;
26 i loro abitanti impotenti
erano spaventati e confusi,
erano come l'erba dei campi,
come una giovane pianta verde,
come l'erba dei tetti,
bruciata dal vento d'oriente.
27 Ti sieda, esca
o rientri, io ti conosco.
28 Siccome infuri contro di me e la tua arroganza
è salita ai miei orecchi,
ti porrò il mio anello alle narici
e il mio morso alle labbra;
ti farò tornare per la strada,
per la quale sei venuto.
29 Questo ti serva come segno:
si mangi quest'anno il frutto dei semi caduti,
nell'anno prossimo ciò che nasce da sé,
nel terzo anno semineranno e mieteranno,
pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto.
30 Il resto della casa di Giuda che scamperà
continuerà a mettere radici di sotto
e a dar frutto in alto.
31 Poiché da Gerusalemme uscirà il resto,
dal monte Sion il residuo.
Lo zelo del Signore farà ciò.
32 Perciò dice il Signore contro il re d'Assiria:
Non entrerà in questa città
e non vi lancerà una freccia,
non l'affronterà con scudi
e non vi costruirà terrapieno.
33 Ritornerà per la strada per cui è venuto;
non entrerà in questa città.
Oracolo del Signore.
34 Proteggerò questa città per salvarla,
per amore di me e di Davide mio servo».
35 Ora in quella notte l'angelo del Signore scese e percosse nell'accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini. Quando i superstiti si alzarono al mattino, ecco, quelli erano tutti morti.
36 Sennàcherib re d'Assiria levò le tende, fece ritorno e rimase a Ninive. 37 Mentre pregava nel tempio di Nisroch suo dio, Adram-Mèlech e Sarèzer suoi figli l'uccisero di spada, mettendosi quindi al sicuro nel paese di Ararat. Al suo posto divenne re suo figlio Assarhàddon.

Nuova Riveduta:

2Re 18-19

Gli ultimi re di Giuda, da Ezechia fino alla deportazione in Babilonia
18:1-25:30 (2Cr 29-36)(Gr 3:8-10; Am 2:4-5; So 3:1-4)
Ezechia, re di Giuda
2R 16:20; 2Cr 29-31; Sl 119:1-3
18,1 Il terzo anno di Osea, figlio d'Ela, re d'Israele, cominciò a regnare Ezechia, figlio di Acaz, re di Giuda. 2 Aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abi, figlia di Zaccaria.
3 Egli fece ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE, proprio come aveva fatto Davide suo padre. 4 Soppresse gli alti luoghi, frantumò le statue, abbatté l'idolo d'Astarte, e fece a pezzi il serpente di bronzo che Mosè aveva fatto; perché fino a quel tempo i figli d'Israele gli avevano offerto incenso; lo chiamò Neustan. 5 Egli mise la sua fiducia nel SIGNORE, Dio d'Israele; e fra tutti i re di Giuda che vennero dopo di lui o che lo precedettero, non ve ne fu nessuno simile a lui. 6 Si tenne unito al SIGNORE, non cessò di seguirlo, e osservò i comandamenti che il SIGNORE aveva dati a Mosè. 7 Il SIGNORE fu con Ezechia, che riusciva in tutte le sue imprese. Si ribellò al re d'Assiria, e non gli fu più sottomesso; 8 sconfisse i Filistei fino a Gaza, e ne devastò il territorio, dalle torri dei guardiani alle città fortificate.

2R 17:1-23
9 Il quarto anno del re Ezechia, che era il settimo anno di Osea, figlio d'Ela re d'Israele, Salmaneser, re d'Assiria, marciò contro Samaria e l'assediò. 10 Dopo tre anni, la conquistò; il sesto anno di Ezechia, che era il nono anno di Osea, re d'Israele, Samaria fu presa. 11 Il re d'Assiria trasportò gli Israeliti in Assiria, e li collocò in Ala e sull'Abor, fiume di Gozan, e nelle città dei Medi. 12 Infatti non avevano ubbidito alla voce del SIGNORE, loro Dio, e avevano trasgredito il suo patto, cioè tutto quello che Mosè, servo del SIGNORE, aveva comandato; essi non l'avevano ascoltato, né messo in pratica.

Invasione degli Assiri
2Cr 32:1-8 (Is 7:17-25; 10:5-7, 28-32; Mi 1:8, ecc.)
13 Il quattordicesimo anno del re Ezechia, Sennacherib, re d'Assiria, marciò contro tutte le città fortificate di Giuda, e le conquistò. 14 Ezechia, re di Giuda, mandò a dire al re d'Assiria a Lachis: «Ho sbagliato; ritìrati, e io mi sottometterò a tutto quello che m'imporrai». Il re d'Assiria impose a Ezechia, re di Giuda, trecento talenti d'argento e trenta talenti d'oro. 15 Ezechia diede tutto l'argento che si trovava nella casa del SIGNORE, e nei tesori del palazzo del re. 16 Fu allora che Ezechia, re di Giuda, staccò dalle porte del tempio del SIGNORE e dagli stipiti le lame d'oro di cui egli stesso li aveva ricoperti, e le diede al re d'Assiria.

(Is 36; 2Cr 32:9-19) Sl 22:7-11; Mt 27:43
17 Il re d'Assiria, da Lachis, mandò a Ezechia, a Gerusalemme, il generale in capo, il capo delle guardie e il gran coppiere con un grande esercito. Essi salirono e giunsero a Gerusalemme. Quando arrivarono, si fermarono presso l'acquedotto dello stagno superiore, che è sulla strada del campo del lavandaio. 18 Chiamarono il re; ed Eliachim, figlio di Chilchia, sovrintendente del palazzo, andò da loro con Sebna, il segretario, e con Ioa, figlio di Asaf, l'archivista.
19 Rabsaché disse loro: «Andate a dire a Ezechia: "Così parla il gran re, il re d'Assiria: Che fiducia è questa che tu hai? 20 Tu dici che, per fare la guerra, consiglio e forza sono soltanto parole; ma in chi metti la tua fiducia per osare di ribellarti a me? 21 Ora ecco, tu confidi nell'Egitto, in quel sostegno di canna rotta, che penetra nella mano di chi vi si appoggia e gliela fora; così è il faraone, re d'Egitto, per tutti quelli che confidano in lui. 22 Forse mi direte: Noi confidiamo nel SIGNORE, nel nostro Dio. Ma non è forse quello stesso di cui Ezechia ha soppresso gli alti luoghi e gli altari, dicendo a Giuda e a Gerusalemme: Voi adorerete davanti a questo altare a Gerusalemme? 23 Ora, fa' una scommessa con il mio signore, il re d'Assiria: Io ti darò duemila cavalli, se tu puoi fornire altrettanti cavalieri da cavalcarli. 24 Come potresti tu far voltare le spalle a un solo ufficiale, uno dei minimi servitori del mio signore? Ma tu confidi nell'Egitto, per avere carri e cavalieri. 25 Adesso sono forse salito senza il volere del SIGNORE contro questo luogo per distruggerlo? Il SIGNORE mi ha detto: Sali contro questo paese e distruggilo"».
26 Allora Eliachim, figlio di Chilchia, Sebna e Ioa dissero a Rabsaché: «Ti prego, parla ai tuoi servi in aramaico, perché noi lo capiamo; non parlarci in lingua giudaica poiché il popolo che sta sulle mura ascolta». 27 Ma Rabsaché rispose loro: «Il mio signore mi ha forse mandato a dir queste parole al tuo signore e a te solamente? Non mi ha forse mandato a dirle a questi uomini che stanno sulle mura e che presto saranno ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la loro urina con voi?»
28 Allora Rabsaché, stando in piedi, gridò ad alta voce, e disse in lingua giudaica: «Udite la parola del gran re, del re d'Assiria! 29 Così parla il re: Non v'inganni Ezechia; poiché egli non potrà liberarvi dalle mie mani; 30 né vi faccia Ezechia riporre la vostra fiducia nel SIGNORE, dicendo: "Il SIGNORE ci libererà di certo, questa città non sarà data nelle mani del re d'Assiria". 31 Non date retta a Ezechia, perché così dice il re d'Assiria: Fate la pace con me e arrendetevi a me, e ognuno di voi mangerà il frutto della sua vite e del suo fico, e berrà l'acqua della sua cisterna, 32 finché io venga e vi conduca in un paese simile al vostro: paese ricco di grano e di vino, paese di pane e di vigne, d'ulivi e di miele; e voi vivrete, e non morrete. Non date dunque ascolto a Ezechia, quando cerca d'ingannarvi dicendo: "Il SIGNORE ci libererà". 33 Qualcuno degli dèi delle nazioni ha forse liberato il suo paese dalle mani del re d'Assiria? 34 Dove sono gli dèi di Camat e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvaim, di Ena e d'Ivva? Hanno forse liberato Samaria dalla mia mano? 35 Fra tutti gli dèi di quei paesi quali sono quelli che hanno liberato il loro paese dalla mia mano? Il SIGNORE potrà forse liberare Gerusalemme dalla mia mano?»
36 Il popolo tacque, e non gli rispose nulla; poiché il re aveva dato quest'ordine: «Non gli rispondete!» 37 Allora Eliachim, figlio di Chilchia, sovrintendente del palazzo, Sebna, il segretario, e Ioa, figlio di Asaf, l'archivista, andarono da Ezechia con le vesti stracciate, e gli riferirono le parole di Rabsaché.

Gerusalemme salvata; l'esercito di Sennacherib distrutto
(2Cr 32:20-23; Is 10:8, ecc. 37)(Sl 75; 76; 94) 2Cr 20:20; Sl 124
19,1 Quando il re Ezechia ebbe udito questo, si stracciò le vesti, si coprì di un sacco, ed entrò nella casa del SIGNORE. 2 Mandò Eliachim, sovrintendente del palazzo, Sebna, il segretario, e i sacerdoti più anziani, coperti di sacchi, dal profeta Isaia, figlio di Amots. 3 Essi gli dissero: «Così parla Ezechia: "Oggi è giorno d'angoscia, di castigo e di disonore; poiché i figli stanno per uscire dal grembo materno, però manca la forza per partorirli. 4 Forse il SIGNORE, il tuo Dio, ha udito tutte le parole di Rabsaché, che il re d'Assiria, suo signore, ha mandato per insultare il Dio vivente; e forse, il SIGNORE, tuo Dio, lo punirà per le parole che ha udite. Rivolgigli dunque una preghiera in favore del resto del popolo che rimane ancora"».
5 I servi del re Ezechia andarono dunque da Isaia. 6 E Isaia disse loro: «Così direte al vostro signore: "Così dice il SIGNORE: Non temere per le parole che hai udite, con le quali i servi del re d'Assiria mi hanno insultato. 7 Ecco, io metterò in lui uno spirito tale che, all'udire una certa notizia, egli tornerà nel suo paese; e io lo farò morire di spada nel suo paese"».
8 Rabsaché tornò dal re d'Assiria, e lo trovò che assediava Libna; poiché aveva saputo che il suo signore era partito da Lachis. 9 Il re ricevette questa notizia concernente Tiraca, re d'Etiopia: «Egli si è mosso per farti guerra». Perciò inviò di nuovo dei messaggeri a Ezechia, con questo messaggio: 10 «Dite così a Ezechia, re di Giuda: "Il tuo Dio, nel quale confidi, non t'inganni dicendo: 'Gerusalemme non sarà data nelle mani del re d'Assiria'. 11 Ecco, tu hai udito quello che i re d'Assiria hanno fatto a tutti i paesi, come li hanno distrutti; e riusciresti a scampare? 12 Gli dèi delle nazioni che i miei padri distrussero, gli dèi di Gozan, di Caran, di Resef, dei figli di Eden che erano a Telassar, riuscirono forse a liberarle? 13 Dove sono il re di Camat, il re di Arpad, e il re della città di Sefarvaim, di Ena e d'Ivva?"»
14 Ezechia prese la lettera dalle mani dei messaggeri e la lesse; poi salì alla casa del SIGNORE, e la spiegò davanti al SIGNORE. 15 Ezechia pregò davanti al SIGNORE dicendo: «SIGNORE, Dio d'Israele, che siedi sopra i cherubini, tu solo sei il Dio di tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra. 16 SIGNORE, porgi l'orecchio, e ascolta! SIGNORE, apri gli occhi, e guarda! Ascolta le parole che Sennacherib ha mandate per insultare il Dio vivente! 17 È vero, SIGNORE; i re d'Assiria hanno devastato le nazioni e i loro paesi, 18 e hanno dato alle fiamme i loro dèi; perché quelli non erano dèi; erano opera di mano d'uomo: legno e pietra; li hanno distrutti. 19 Ma ora, SIGNORE nostro Dio, salvaci, te ne supplico, dalla sua mano, affinché tutti i regni della terra riconoscano che tu solo, SIGNORE, sei Dio!»
20 Allora Isaia, figlio di Amots, mandò a dire a Ezechia: «Così dice il SIGNORE, Dio d'Israele: Ho udito la preghiera che mi hai rivolta riguardo a Sennacherib, re d'Assiria. 21 Questa è la parola che il SIGNORE ha pronunciata contro di lui:
"La vergine figlia di Sion
ti disprezza, si fa beffe di te;
la figlia di Gerusalemme
scrolla il capo dietro a te.
22 Chi hai insultato e oltraggiato?
Contro chi hai alzato la voce
e levati in alto gli occhi?
Contro il Santo d'Israele!
23 Per bocca dei tuoi messaggeri tu hai insultato il Signore,
e hai detto:
'Con la moltitudine dei miei carri
io sono salito in cima alle montagne,
sui fianchi del Libano;
io abbatterò i suoi cedri più alti
e i suoi cipressi più belli;
arriverò al suo più remoto nascondiglio,
alla sua magnifica foresta.
24 Io, io ho scavato e ho bevuto delle acque straniere;
con la pianta dei miei piedi prosciugherò
tutti i fiumi d'Egitto'.
25 Non l'hai udito? Da lungo tempo ho preparato questo;
dai tempi antichi ne ho ideato il progetto;
e ora ho fatto in modo che si compia:
che tu riduca città forti in monti di rovine.
26 I loro abitanti, privi di forza, sono spaventati e confusi;
sono come l'erba dei campi, come la tenera verdura,
come l'erbetta di tetti,
come grano riarso prima che metta la spiga.
27 Ma, io so quando ti siedi,
quando esci, quando entri
e quando t'infuri contro di me.
28 Poiché ti sei infuriato contro di me,
e perché la tua insolenza è salita alle mie orecchie,
io ti metterò il mio anello al naso, il mio morso in bocca,
e ti farò tornare per la via da cui sei venuto".
29 E questo, Ezechia, ti servirà di segno: quest'anno si mangerà il frutto del grano caduto; il secondo anno, quello che crescerà da sé; ma il terzo anno seminerete e mieterete; pianterete vigne e ne mangerete il frutto. 30 E il rimanente della casa di Giuda che sarà scampato, metterà ancora radici in basso e porterà frutto in alto. 31 Poiché da Gerusalemme uscirà un residuo, e usciranno degli scampati dal monte Sion. Lo zelo ardente del SIGNORE degli eserciti farà questo.
32 Perciò così parla il SIGNORE riguardo al re d'Assiria:
Egli non entrerà in questa città,
e non vi lancerà freccia;
non l'assalirà con scudi,
e non alzerà trincee contro di essa.
33 Egli se ne tornerà per la via da cui è venuto,
e non entrerà in questa città, dice il SIGNORE.
34 Io proteggerò questa città per salvarla,
per amor di me stesso e per amor di Davide, mio servo».
35 Quella stessa notte l'angelo del SIGNORE uscì e colpì nell'accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini; e quando la gente si alzò la mattina, erano tutti cadaveri.
36 Allora Sennacherib re d'Assiria tolse l'accampamento, partì e se ne tornò a Ninive, dove rimase. 37 Mentre egli stava adorando nella casa del suo dio Nisroc, i suoi figli Adrammelec e Sareser lo uccisero a colpi di spada, e si rifugiarono nel paese di Ararat. Suo figlio Esaraddon gli succedette nel regno.

Nuova Diodati:

2Re 18-19

Ezechia, re di Giuda. Sua vittoria sui Filistei
18,1 Nel terzo anno di Hosea, figlio di Elah, re d'Israele, iniziò a regnare Ezechia, figlio di Achaz, re di Giuda. 2 Aveva venticinque anni quando iniziò a regnare, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abi, figlia di Zaccaria. 3 Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, secondo tutto ciò che aveva fatto Davide suo padre. 4 Rimosse gli alti luoghi, frantumò le colonne sacre, abbattè l'Ascerah e fece a pezzi il serpente di bronzo che Mosè aveva fatto, perché fino a quel tempo i figli d'Israele gli avevano offerto incenso e lo chiamò Nehushtan. 5 Egli ripose la sua fiducia nell'Eterno, il DIO d'Israele; e dopo di lui, fra tutti i re di Giuda, non ci fu alcuno come lui, né alcuno tra quelli che erano stati prima di lui. 6 Rimase attaccato all'Eterno, non cessò di seguirlo e osservò i comandamenti che l'Eterno aveva prescritto a Mosè. 7 Così l'Eterno fu con lui, ed egli riusciva in tutte le sue imprese. Si ribellò al re di Assiria e non gli fu più soggetto; 8 sconfisse i Filistei fino a Gaza e dove giungeva il loro territorio, dalla torre di guardia alla città fortificata. 9 Il quarto anno del re Ezechia, che era il settimo anno di Hosea, figlio di Elah re d'Israele, Shalmaneser, re di Assiria, salì contro Samaria e la cinse d'assedio. 10 Dopo tre anni, la espugnò; il sesto anno di Ezechia, che era il nono anno di Hosea, re d'Israele, Samaria fu espugnata. 11 Il re di Assiria deportò quindi gl'Israeliti in Assiria e li stabilì in Halah, e sull'Habor, fiume di Gozan, e nelle città dei Medi, 12 perché non avevano ubbidito alla voce dell'Eterno, il loro DIO, e avevano trasgredito il suo patto; tutto ciò che Mosè, servo dell'Eterno, aveva comandato essi non l'avevano né ascoltato né messo in pratica.

Prima invasione degli Assiri
13 Il quattordicesimo anno del re Ezechia, Sennacherib, re di Assiria, salì contro tutte le città fortificate di Giuda e le prese. 14 Allora Ezechia, re di Giuda, mandò a dire al re di Assiria a Lakish: «Ho peccato; ritirati da me, e io accetterò tutto ciò che m'imporrai». Il re di Assiria impose ad Ezechia, re di Giuda, trecento talenti d'argento e trenta talenti d'oro. 15 Così Ezechia diede tutto l'argento che si trovava nella casa dell'Eterno e nei tesori del palazzo del re. 16 In quel tempo Ezechia staccò dalle porte del tempio dell'Eterno e dagli stipiti l'oro di cui Ezechia, re di Giuda li aveva rivestiti e lo diede al re di Assiria.

Seconda invasione degli Assiri
17 Allora il re di Assiria mandò ad Ezechia, da Lakish a Gerusalemme, Tartan, Rabsaris e Rabshakeh con un grande esercito. Essi salirono e giunsero a Gerusalemme. Quando giunsero a Gerusalemme, andarono a fermarsi presso l'acquedotto dello stagno superiore, che è sulla strada del campo del lavandaio. 18 Quando chiamarono il re, uscirono loro incontro Eliakim, figlio di Hilkiah, il prefetto del palazzo, Scebna, il segretario e Joah figlio di Asaf, l'archivista. 19 Allora Rabshakeh disse loro: «Andate a dire a Ezechia: Così dice il gran re, il re di Assiria: Che fiducia è quella a cui ti affidi? 20 Pensi forse che consiglio e forza per far guerra siano soltanto parole vane? In chi confidi per esserti ribellato a me? 21 Ora ecco, tu confidi sul sostegno di questa canna rotta, che è l'Egitto, che penetra nella mano di chi vi si appoggia e la fora. Tale è appunto il Faraone, re d'Egitto, per tutti quelli che confidano in lui. 22 Forse mi direte: "Noi confidiamo nell'Eterno, il nostro DIO". Ma non è forse quello stesso di cui Ezechia ha rimosso gli alti luoghi e gli altari, dicendo a Giuda e a Gerusalemme: "Voi adorerete soltanto davanti a questo altare a Gerusalemme"? 23 Ora dunque fa' una scommessa con il mio signore, il re di Assiria! Io ti darò duemila cavalli, se tu sei in grado di procurare i cavalieri che li montino. 24 Come potresti far retrocedere un sol capitano tra i più piccoli servi del mio signore? Eppure tu confidi nell'Egitto per avere carri e cavalieri. 25 Ora, sono io forse salito senza l'Eterno contro questo luogo per distruggerlo? L'Eterno mi ha detto: "Sali contro questo paese e distruggilo"». 26 Allora Eliakim, figlio di Hilkiah, Scebna e Joah dissero a Rabshakeh: «Ti prego, parla ai tuoi servi in aramaico perché noi lo comprendiamo; ma non parlarci in ebraico, perché il popolo che è sulle mura ascolta». 27 Ma Rabshakeh rispose loro: «Il mio signore mi ha forse mandato a dire queste cose al tuo signore e a te, e non piuttosto agli uomini seduti sulle mura, condannati a mangiare i loro escrementi e a bere la loro urina con voi?». 28 Rabshakeh allora si alzò e gridò a gran voce in ebraico, dicendo: «Udite la parola del gran re, il re di Assiria! 29 Così dice il re: "Non v'inganni Ezechia, perché egli non potrà liberarvi dalle mie mani; 30 né v'induca Ezechia a confidare nell'Eterno, dicendo: Certamente l'Eterno ci libererà e questa città non sarà data nelle mani del re di Assiria". 31 Non date ascolto ad Ezechia, poiché così dice il re di Assiria: "Fate pace con me e arrendetevi a me, e ciascuno di voi mangerà i frutti della sua vigna e del suo fico e berrà l'acqua della sua cisterna, 32 finché io non venga per condurvi in un paese simile al vostro, paese di grano e di vino, paese di pane e di vigne, paese di ulivi, di olio e di miele; e voi vivrete e non morirete". Non date dunque ascolto ad Ezechia che cerca d'ingannarvi, dicendo: "L'Eterno ci libererà.". 33 Ha qualcuno degli dèi delle genti liberato il proprio paese dalle mani del re di Assiria? 34 Dove sono gli dèi di Hamath e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvaim, di Hena e d'Ivvah? Hanno essi forse liberato Samaria dalle mie mani? 35 Chi fra tutti gli dèi di quei paesi ha liberato il proprio paese dalle mie mani, perché l'Eterno possa liberare Gerusalemme dalle mie mani?». 36 Ma il popolo tacque e non gli rispose neppure una parola, perché l'ordine del re era: «Non rispondetegli». 37 Allora Eliakim figlio di Hilkiah, prefetto del palazzo, Scebna il segretario, e Joah figlio di Asaf, l'archivista, andarono da Ezechia con le vesti stracciate e gli riferirono le parole di Rabshakeh.

Isaia incoraggia Ezechia
19,1 Quando il re Ezechia udì queste cose, si stracciò le vesti, si coprì di sacco ed entrò nella casa dell'Eterno. 2 Quindi mandò Eliakim, prefetto del palazzo, Scebna il segretario e gli anziani dei sacerdoti, coperti di sacco, dal profeta Isaia, figlio di Amots. 3 Essi gli dissero: «Così dice Ezechia: "Questo giorno è un giorno di angoscia, di castigo e di vergogna, perché i figli stanno per nascere, ma non c'è forza per partorirli. 4 Forse l'Eterno, il tuo DIO, ha udito tutte le parole di Rabshakeh, che il re di Assiria, suo signore, ha mandato a insultare il DIO vivente, e lo castigherà a motivo delle parole che l'Eterno, il tuo DIO, ha udito. Innalza dunque una preghiera per il residuo che ancora rimane"». 5 Così i servi del re Ezechia si recarono da Isaia. 6 E Isaia disse loro: «Questo direte al vostro signore: Così dice l'Eterno: "Non aver paura a motivo delle parole che hai udito, con le quali i servi del re di Assiria mi hanno insultato. 7 Ecco, io manderò su di lui uno spirito e, appena avrà udito una certa notizia, ritornerà al suo paese; e nel suo paese io lo farò cadere di spada"». 8 Così Rabshakeh ritornò e trovò il re di Assiria che assediava Libnah, perché aveva saputo che egli era partito da Lakish. 9 Or egli ricevette notizie di Tirhakah, re d'Etiopia, che dicevano: «Ecco, si è mosso per combattere contro di te». Allora egli mandò di nuovo messaggeri a Ezechia, dicendo: 10 «Parlerete così a Ezechia, re di Giuda, dicendo: "Non lasciare che il tuo DIO, nel quale confidi, t'inganni dicendo: Gerusalemme non sarà data nelle mani del re di Assiria. 11 Ecco, tu hai udito ciò che i re di Assiria hanno fatto a tutti i paesi, votandoli alla distruzione. Scamperesti tu soltanto? 12 Hanno forse gli dèi delle nazioni liberato quelli che i miei padri hanno distrutto: Gozan, Haran, Retsef e i figli di Eden che erano a Telassar? 13 Dov'è il re di Hamath, il re di Arpad e il re della città di Sefarvaim, di Hena e d'Ivvah?"».

Preghiera di Ezechia
14 Ezechia prese la lettera dalle mani dei messaggeri e la lesse; poi salì alla casa dell'Eterno e la distese davanti all'Eterno. 15 Poi Ezechia pregò davanti all'Eterno, dicendo: «O Eterno, DIO d'Israele, che siedi sopra i cherubini, tu sei DIO, tu solo, di tutti i regni della terra. Tu hai fatto i cieli e la terra. 16 Porgi il tuo orecchio, o Eterno, e ascolta; apri i tuoi occhi, o Eterno, e guarda! Ascolta le parole di Sennacherib, che ha mandato quest'uomo per insultare il DIO vivente! 17 È vero, o Eterno, che i re di Assiria hanno devastato le nazioni e i loro paesi, 18 e hanno gettato nel fuoco i loro dèi, perché quelli non erano dèi, ma opera delle mani d'uomo, legno e pietra; per questo li hanno distrutti. 19 Ma ora, o Eterno, DIO nostro, salvaci, ti prego, dalle sue mani, affinché tutti i regni della terra sappiano che tu solo, o Eterno, sei DIO».

La risposta del Signore tramite Isaia
20 Allora Isaia, figlio di Amots, mandò a dire a Ezechia: «Così parla l'Eterno, il DIO d'Israele: "Ho udito la preghiera che tu mi hai rivolto riguardo a Sennacherib, re di Assiria. 21 Questa è la parola che l'Eterno ha pronunciato contro di lui: La vergine figlia di Sion ti disprezza e si fa beffe di te; la figlia di Gerusalemme scuote il capo dietro a te. 22 Chi hai insultato e oltraggiato? Contro chi hai alzato la voce e arrogantemente levato i tuoi occhi? Contro il Santo d'Israele! 23 Per mezzo dei tuoi messaggeri hai insultato il Signore e hai detto: "Con la moltitudine dei miei carri sono salito in cima ai monti, nei recessi del Libano. Abbatterò i suoi cedri più alti e i suoi cipressi più belli; giungerò al suo rifugio più remoto nella parte più lussureggiante della foresta. 24 Io ho scavato e ho bevuto acque straniere; con la pianta dei miei piedi ho disseccato tutti i fiumi d'Egitto". 25 Non hai forse udito che da lungo tempo ho preparato questo e dai tempi antichi ne ho formato il disegno? E ora ho fatto accadere questo: che tu riducessi in cumuli di rovine città fortificate. 26 Perciò i loro abitanti, privi di forza, erano spaventati e confusi; erano come l'erba dei campi, come l'erbetta verde, come l'erba sui tetti, che è bruciata prima che cresca. 27 Ma io conosco il tuo sederti, il tuo uscire e il tuo entrare e anche il tuo infuriarti contro di me. 28 Poiché questo tuo infuriarti contro di me e la tua arroganza sono giunti alle mie orecchie, ti metterò il mio anello alle narici, il mio morso in bocca, e ti farò ritornare per la strada per la quale sei venuto". 29 Questo sarà il segno per te: Quest'anno mangerete ciò che cresce spontaneamente, il secondo anno ciò che nasce dallo stesso; ma il terzo anno seminerete e mieterete, pianterete vigne e ne mangerete il frutto. 30 Il residuo della casa di Giuda che scamperà, continuerà a mettere radici in basso e a fare frutto in alto. 31 Poiché da Gerusalemme uscirà un residuo e dal monte Sion quelli che sono scampati. Lo zelo dell'Eterno degli eserciti farà questo. 32 Perciò così dice l'Eterno riguardo al re di Assiria: "Egli non entrerà in questa città né vi lancerà freccia, non le verrà davanti con scudi né costruirà contro di essa alcun terrapieno. 33 Egli ritornerà per la stessa strada da cui è venuto, e non entrerà in questa città, dice l'Eterno. 34 Io proteggerò questa città per salvarla, per amore di me stesso e per amore di Davide mio servo"». 35 Quella notte avvenne che l'angelo dell'Eterno uscì e uccise nell'accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini; quando la gente si alzò al mattino, ecco, erano tutti cadaveri. 36 Allora Sennacherib re di Assiria levò le tende, partì e fece ritorno a casa e rimase a Ninive. 37 E avvenne che, mentre egli stava adorando nella casa del suo dio Nisrok, i suoi figli Adrammelek e Sharetser lo uccisero a colpi di spada; poi si rifugiarono nel paese di Ararat. Al suo posto regnò suo figlio Esarhaddon.

Riveduta 2020:

2Re 18-19

Gli ultimi re di Giuda.
Ezechia, re di Giuda
18,1 Il terzo anno di Osea, figlio di Ela, re d'Israele, cominciò a regnare Ezechia, figlio di Acaz, re di Giuda. 2 Aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abi, figlia di Zaccaria. 3 Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, interamente come aveva fatto Davide suo padre. 4 Soppresse gli alti luoghi, frantumò le statue, abbatté l'idolo di Astarte, e fece a pezzi il serpente di bronzo che Mosè aveva fatto; perché fino a quel tempo i figli d'Israele gli avevano offerto incenso; egli lo chiamò Neustan. 5 Egli ripose la sua fiducia nell'Eterno, nell'Iddio d'Israele; e fra tutti i re di Giuda che vennero dopo di lui o che lo precedettero non ce ne fu nessuno simile a lui. 6 Si tenne unito all'Eterno, non smise di seguirlo, e osservò i comandamenti che l'Eterno aveva dato a Mosè. 7 L'Eterno fu con Ezechia, che riusciva in tutte le sue imprese. Si ribellò al re d'Assiria, e non gli fu più sottomesso; 8 sconfisse i Filistei fino a Gaza, e ne devastò il territorio, dalle torri dei guardiani alle città fortificate. 9 Il quarto anno del re Ezechia, che era il settimo anno di Osea, figlio di Ela re d'Israele, Salmaneser, re d'Assiria, marciò contro Samaria e la assediò. 10 Dopo tre anni, la conquistò; il sesto anno di Ezechia, che era il nono anno di Osea, re d'Israele, Samaria fu presa. 11 Il re d'Assiria deportò gli Israeliti in Assiria, e li collocò ad Ala, e presso l'Abor, fiume di Gozan, e nelle città dei Medi, 12 perché non avevano ubbidito alla voce dell'Eterno, del loro Dio, e avevano trasgredito il suo patto, cioè tutto quello che Mosè, servo dell'Eterno, aveva comandato; essi non lo avevano né ascoltato, né messo in pratica.

Invasione degli Assiri
13 Il quattordicesimo anno del re Ezechia, Sennacherib, re d'Assiria, marciò contro tutte le città fortificate di Giuda, e le conquistò. 14 Allora Ezechia, re di Giuda, mandò a dire al re d'Assiria a Lachis: “Ho peccato; ritirati da me, e io mi sottometterò a tutto quello che mi imporrai”. Il re d'Assiria impose a Ezechia, re di Giuda, trecento talenti d'argento e trenta talenti d'oro. 15 Ezechia diede tutto l'argento che si trovava nella casa dell'Eterno e nei tesori della casa del re. 16 Fu allora che Ezechia, re di Giuda, staccò dalle porte del tempio dell'Eterno e dagli stipiti le lame d'oro di cui egli stesso li aveva ricoperti, e le diede al re d'Assiria. 17 Il re d'Assiria mandò da Ezechia da Lachis a Gerusalemme, Tartan, Rabsaris e Rabsaché con un grande esercito. Essi salirono e giunsero a Gerusalemme. E, quando furono giunti, si fermarono presso l'acquedotto dello stagno superiore, che è sulla strada del campo del lavandaio. 18 Chiamarono il re; ed Eliachim, figlio di Chilchia, prefetto del palazzo, si recò da loro con Scebna, il segretario, e l'archivista Ioa, figlio di Asaf. 19 Rabsaché disse loro: “Andate a dire a Ezechia: 'Così parla il grande re, il re d'Assiria: Che fiducia è questa che hai? 20 Tu dici che consiglio e forza per fare la guerra non sono che parole vane; ma in chi riponi la tua fiducia per osare ribellarti a me? 21 Ecco, tu confidi nell'Egitto, in quel sostegno di canna rotta, che penetra nella mano di chi vi si appoggia e gliela fora; così è Faraone, re d'Egitto, per tutti quelli che confidano in lui. 22 Forse mi direte: - Noi confidiamo nell'Eterno, nel nostro Dio - . Ma non è forse quello stesso di cui Ezechia ha soppresso gli alti luoghi e gli altari, dicendo a Giuda e a Gerusalemme: - Voi adorerete soltanto davanti a questo altare, a Gerusalemme - ? 23 Ora, dunque, fa' una scommessa con il mio signore, il re d'Assiria! Io ti darò duemila cavalli, se tu puoi fornire altrettanti cavalieri da cavalcarli. 24 E come potresti tu far voltare le spalle a un solo capitano tra i minimi servi del mio signore? E confidi nell'Egitto, a causa dei suoi carri e dei suoi cavalieri! 25 E adesso sono forse salito senza il volere dell'Eterno contro questo luogo per distruggerlo? L'Eterno mi ha detto: Sali contro questo paese e distruggilo'”. 26 Allora Eliachim, figlio di Chilchia, Scebna e Ioa dissero a Rabsaché: “Ti prego, parla ai tuoi servi in aramaico, perché noi lo comprendiamo; non parlarci in lingua giudaica, poiché il popolo che sta sulle mura ascolta”. 27 Ma Rabsaché rispose loro: “Il mio signore mi ha forse mandato a dire queste cose al tuo signore e a te? Non mi ha forse mandato a dirle a quegli uomini che stanno seduti sulle mura e che saranno quanto prima ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la loro urina con voi?”. 28 Allora Rabsaché, stando in piedi, gridò ad alta voce, e disse in lingua giudaica: “Udite la parola del grande re, del re d'Assiria! 29 Così parla il re: 'Non vi inganni Ezechia; poiché egli non potrà liberarvi dalle mie mani; 30 né vi induca Ezechia a confidare nell'Eterno, dicendo: L'Eterno ci libererà certamente, e questa città non sarà data nelle mani del re d'Assiria'. 31 Non date ascolto a Ezechia, perché così dice il re d'Assiria: 'Fate pace con me e arrendetevi a me, e ognuno di voi mangerà il frutto della sua vigna e del suo fico, e berrà l'acqua della sua cisterna, 32 finché io non venga e vi conduca in un paese simile al vostro: paese di grano e di vino, paese di pane e di vigne, paese di ulivi e di miele; e voi vivrete, non morirete'. Non date dunque ascolto a Ezechia, quando cerca di ingannarvi dicendo: 'L'Eterno ci libererà'. 33 Qualcuno degli dèi delle nazioni ha liberato il proprio paese dalle mani del re d'Assiria? 34 Dove sono gli dèi di Camat e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvaim, di Ena e di Ivva? Hanno liberato Samaria dalla mia mano? 35 Fra tutti gli dèi di quei paesi, quali sono quelli che hanno liberato il loro paese dalla mia mano? L'Eterno potrebbe forse liberare Gerusalemme dalla mia mano?”. 36 Il popolo tacque, e non gli rispose nulla; poiché il re aveva dato questo ordine: “Non gli rispondete!”. 37 Allora Eliachim, figlio di Chilchia, prefetto del palazzo, Scebna il segretario, e Ioa, figlio di Asaf, l'archivista, andarono da Ezechia con le vesti stracciate, e gli riferirono le parole di Rabsaché.

Preghiera di Ezechia. Il messaggio d'Isaia. Gerusalemme salvata e l'esercito di Sennacherib distrutto
19,1 Quando il re Ezechia udì queste cose, si stracciò le vesti, si coprì di un sacco ed entrò nella casa dell'Eterno. 2 Mandò Eliachim, prefetto del palazzo, Scebna il segretario e i più anziani tra i sacerdoti, coperti di sacchi, dal profeta Isaia, figlio di Amots. 3 Essi gli dissero: “Così parla Ezechia: 'Questo è giorno di angoscia, di castigo, di vergogna; poiché i figli stanno per uscire dal grembo materno, ma manca la forza per partorirli. 4 Forse l'Eterno, il tuo Dio, ha udito tutte le parole di Rabsaché, che il re d'Assiria, suo signore, ha mandato a oltraggiare l'Iddio vivente; e, forse, l'Eterno, il tuo Dio, punirà le parole che ha udito. Rivolgigli dunque una preghiera in favore del resto del popolo che rimane ancora!'”. 5 I servi del re Ezechia si recarono dunque da Isaia. 6 E Isaia disse loro: “Ecco ciò che direte al vostro signore: 'Così dice l'Eterno: Non ti spaventare per le parole che hai udito, con le quali i servi del re d'Assiria mi hanno insultato. 7 Ecco, io metterò in lui uno spirito tale che, all'udire una certa notizia, egli tornerà al suo paese; e io lo farò morire di spada nel suo paese'”. 8 Rabsaché tornò dal re d'Assiria, e lo trovò che assediava Libna; poiché egli aveva saputo che il suo signore era partito da Lachis. 9 Sennacherib ricevette notizie di Tiraca, re di Etiopia, che dicevano: “Ecco, egli si è mosso per darti battaglia”; perciò inviò di nuovo dei messaggeri a Ezechia, dicendo loro: 10 “Direte così a Ezechia, re di Giuda: 'Il tuo Dio, nel quale confidi, non ti inganni dicendo: Gerusalemme non sarà data nelle mani del re d'Assiria. 11 Ecco, tu hai udito quello che i re d'Assiria hanno fatto a tutti i paesi, e come li hanno distrutti; e tu ti salveresti? 12 Gli dèi delle nazioni che i miei padri distrussero, gli dèi di Gozan, di Caran, di Resef, dei figli di Eden che erano a Telassar, riuscirono forse a liberarle? 13 Dov'è il re di Camat, il re di Arpad, e il re della città di Sefarvaim, di Ena e di Ivva?'”. 14 Ezechia ricevette la lettera dalle mani dei messaggeri e la lesse; poi salì alla casa dell'Eterno e la spiegò davanti all'Eterno; 15 e davanti all'Eterno pregò in questo modo: “O Eterno, Dio d'Israele, che siedi sopra i cherubini, tu, tu solo sei l'Iddio di tutti i regni della terra; tu hai fatto i cieli e la terra. 16 O Eterno, porgi il tuo orecchio, e ascolta! o Eterno, apri i tuoi occhi, e guarda! Ascolta le parole di Sennacherib, che ha mandato quest'uomo per insultare l'Iddio vivente! 17 È vero, o Eterno: i re d'Assiria hanno devastato le nazioni e i loro paesi, 18 e hanno gettato nel fuoco i loro dèi; perché quelli non erano dèi; erano opera delle mani degli uomini; erano legno e pietra ed essi li hanno distrutti. 19 Ma ora, o Eterno, o Dio nostro, salvaci, ti supplico, dalle sue mani, affinché tutti i regni della terra riconoscano che tu solo, o Eterno, sei Dio!”. 20 Allora Isaia, figlio di Amots, mandò a dire a Ezechia: “Così parla l'Eterno, l'Iddio d'Israele: 'Ho udito la preghiera che mi hai rivolto riguardo a Sennacherib, re d'Assiria. 21 Questa è la parola che l'Eterno ha pronunciato contro di lui: La vergine figlia di Sion ti disprezza, si fa beffe di te; la figlia di Gerusalemme scuote il capo dietro a te. 22 Chi hai insultato e oltraggiato? Contro chi hai alzato la voce e elevato gli occhi in alto? contro il Santo d'Israele! 23 Tu hai insultato il Signore per bocca dei tuoi messaggeri, e hai detto: - Con la moltitudine dei miei carri io sono salito in cima alle montagne, sono penetrato nei nascondigli del Libano; io abbatterò i suoi cedri più alti, i suoi cipressi più belli e arriverò al suo rifugio più lontano, alla sua magnifica foresta. 24 Io ho scavato e ho bevuto acque straniere; con la pianta dei miei piedi prosciugherò tutti i fiumi d'Egitto. - 25 Non hai udito? Da lungo tempo ho preparato questo: dai tempi antichi ne ho formato il disegno; e ora ho fatto in modo che si compia: che tu riduca città forti in monti di rovine. 26 I loro abitanti, privi di forza, sono spaventati e confusi; sono come l'erba dei campi, come la tenera verdura dei prati, come l'erbetta che nasce sui tetti, come grano secco prima che formi la spiga. 27 Ma io so quando ti siedi, quando esci, quando entri e quando ti infuri contro di me. 28 Poiché ti sei infuriato contro di me e la tua arroganza è giunta alle mie orecchie, io ti metterò il mio anello nelle narici, il mio morso in bocca, e ti ricondurrò indietro per la via dalla quale sei venuto'. 29 E questo, o Ezechia, ti servirà di segno: Quest'anno si mangerà il frutto del grano caduto; il secondo anno, quello che crescerà da sé; ma il terzo anno, seminerete e mieterete; pianterete vigne e ne mangerete il frutto. 30 E il rimanente della casa di Giuda e scamperà, continuerà a mettere radici in basso e a portare frutto in alto; 31 poiché da Gerusalemme uscirà un residuo, e dal monte Sion usciranno quelli che sono scampati. Questo farà lo zelo ardente dell'Eterno degli eserciti! 32 Perciò così parla l'Eterno riguardo al re d'Assiria: 'Egli non entrerà in questa città, e non vi lancerà freccia; non la assalirà con scudi, e non alzerà trincee contro di essa. 33 Egli se ne tornerà per la via da dove è venuto, e non entrerà in questa città', dice l'Eterno. 34 'Io proteggerò questa città per salvarla, per amore di me stesso e per amore di Davide, mio servo'”. 35 Quella stessa notte avvenne che l'angelo dell'Eterno uscì e colpì nell'accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini; e quando la gente si alzò la mattina, erano tutti cadaveri. 36 Allora Sennacherib re d'Assiria tolse l'accampamento, partì e se ne tornò a Ninive, dove rimase; 37 e, mentre egli stava adorando nella casa del suo dio Nisroc, i suoi figli Adrammelec e Sareser lo uccisero a colpi di spada, e si rifugiarono nel paese di Ararat. Esaraddon, suo figlio, regnò al suo posto.

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