C.E.I.:

2Re 19,1-37

1 Quando udì, il re Ezechia si lacerò le vesti, si coprì di sacco e andò nel tempio. 2 Quindi mandò Eliakìm, il maggiordomo, Sebna lo scriba e gli anziani dei sacerdoti coperti di sacco dal profeta Isaia figlio di Amoz, 3 perché gli dicessero: «Dice Ezechia: Giorno di angoscia, di castigo e di vergogna è questo, poiché i bambini giungono al punto di venire alla luce, ma manca alla partoriente la forza di partorire. 4 Forse il Signore tuo Dio ha udito le parole del gran coppiere, che il re d'Assiria suo signore ha inviato a insultare il Dio vivente e lo castigherà per le parole che il Signore tuo Dio ha udito. Innalza ora una preghiera per quelli che ancora sopravvivono».
5 Così i ministri del re Ezechia andarono da Isaia. 6 Disse loro Isaia: «Riferite al vostro padrone: Dice il Signore: Non temere le cose che hai udite e con le quali i servitori del re d'Assiria mi hanno ingiuriato. 7 Ecco io manderò in lui uno spirito tale che egli, appena avrà udito una notizia, ritornerà nel suo paese e nel suo paese io lo farò perire di spada».
8 Il gran coppiere ritornò e trovò il re d'Assiria che assaliva Libna, poiché aveva saputo che si era allontanato da Lachis. 9 Appena Sennàcherib seppe che Tiraca re di Etiopia era uscito per muovergli guerra, inviò di nuovo messaggeri a Ezechia per dirgli:
10 «Direte a Ezechia, re di Giuda: Non ti inganni il Dio in cui confidi, dicendoti: Gerusalemme non sarà consegnata nelle mani del re d'Assiria. 11 Ecco, tu sai ciò che hanno fatto i re di Assiria in tutti i paesi che votarono allo sterminio. Soltanto tu ti salveresti? 12 Gli dèi delle nazioni che i miei padri distrussero hanno forse salvato quelli di Gozan, di Carran, di Rezef e le genti di Eden in Telassàr? 13 Dove sono il re di Amat e il re di Arpad e il re della città di Sefarvàim, di Ena e di Ivva?».
14 Ezechia prese la lettera dalle mani dei messaggeri e la lesse, poi salì al tempio e, svolgendo lo scritto davanti al Signore, 15 pregò: «Signore Dio di Israele, che siedi sui cherubini, tu solo sei Dio per tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra. 16 Porgi, Signore, l'orecchio e ascolta; apri, Signore, gli occhi e vedi; ascolta tutte le parole che Sennàcherib ha fatto dire per insultare il Dio vivente. 17 È vero, o Signore, che i re d'Assiria hanno devastato tutte le nazioni e i loro territori; 18 hanno gettato i loro dèi nel fuoco; quelli però, non erano dèi, ma solo opera delle mani d'uomo, legno e pietra; perciò li hanno distrutti. 19 Ora, Signore nostro Dio, liberaci dalla sua mano, perché sappiano tutti i regni della terra che tu sei il Signore, il solo Dio».
20 Allora Isaia figlio di Amoz mandò a dire a Ezechia: «Dice il Signore, Dio di Israele: Ho udito quanto hai chiesto nella tua preghiera riguardo a Sennàcherib re d'Assiria. 21 Questa è la parola che il Signore ha pronunziato contro di lui:
Ti disprezza, ti deride
la vergine figlia di Sion.
Dietro a te scuote il capo
la figlia di Gerusalemme.
22 Chi hai insultato e schernito?
Contro chi hai alzato la voce
e hai elevato, superbo, i tuoi occhi?
Contro il Santo di Israele!
23 Per mezzo dei tuoi messaggeri hai insultato il
Signore
e hai detto: Con i miei carri numerosi
sono salito in cima ai monti,
sugli estremi gioghi del Libano:
ne ho tagliato i cedri più alti,
i suoi cipressi più belli;
sono penetrato nel suo angolo più remoto,
nella sua foresta lussureggiante.
24 Io ho scavato e bevuto
acque straniere;
ho fatto inaridire con la pianta dei miei piedi
tutti i torrenti d'Egitto.
25 Non hai forse udito? Da tempo
ho preparato questo;
da giorni remoti io l'ho progettato;
ora lo eseguisco.
Era deciso che tu riducessi un cumulo di rovine
le città fortificate;
26 i loro abitanti impotenti
erano spaventati e confusi,
erano come l'erba dei campi,
come una giovane pianta verde,
come l'erba dei tetti,
bruciata dal vento d'oriente.
27 Ti sieda, esca
o rientri, io ti conosco.
28 Siccome infuri contro di me e la tua arroganza
è salita ai miei orecchi,
ti porrò il mio anello alle narici
e il mio morso alle labbra;
ti farò tornare per la strada,
per la quale sei venuto.
29 Questo ti serva come segno:
si mangi quest'anno il frutto dei semi caduti,
nell'anno prossimo ciò che nasce da sé,
nel terzo anno semineranno e mieteranno,
pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto.
30 Il resto della casa di Giuda che scamperà
continuerà a mettere radici di sotto
e a dar frutto in alto.
31 Poiché da Gerusalemme uscirà il resto,
dal monte Sion il residuo.
Lo zelo del Signore farà ciò.
32 Perciò dice il Signore contro il re d'Assiria:
Non entrerà in questa città
e non vi lancerà una freccia,
non l'affronterà con scudi
e non vi costruirà terrapieno.
33 Ritornerà per la strada per cui è venuto;
non entrerà in questa città.
Oracolo del Signore.
34 Proteggerò questa città per salvarla,
per amore di me e di Davide mio servo».
35 Ora in quella notte l'angelo del Signore scese e percosse nell'accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini. Quando i superstiti si alzarono al mattino, ecco, quelli erano tutti morti.
36 Sennàcherib re d'Assiria levò le tende, fece ritorno e rimase a Ninive. 37 Mentre pregava nel tempio di Nisroch suo dio, Adram-Mèlech e Sarèzer suoi figli l'uccisero di spada, mettendosi quindi al sicuro nel paese di Ararat. Al suo posto divenne re suo figlio Assarhàddon.

Nuova Riveduta:

2Re 19,1-37

Gerusalemme salvata; l'esercito di Sennacherib distrutto
(2Cr 32:20-23; Is 10:8, ecc. 37)(Sl 75; 76; 94) 2Cr 20:20; Sl 124
1 Quando il re Ezechia ebbe udito questo, si stracciò le vesti, si coprì di un sacco, ed entrò nella casa del SIGNORE. 2 Mandò Eliachim, sovrintendente del palazzo, Sebna, il segretario, e i sacerdoti più anziani, coperti di sacchi, dal profeta Isaia, figlio di Amots. 3 Essi gli dissero: «Così parla Ezechia: "Oggi è giorno d'angoscia, di castigo e di disonore; poiché i figli stanno per uscire dal grembo materno, però manca la forza per partorirli. 4 Forse il SIGNORE, il tuo Dio, ha udito tutte le parole di Rabsaché, che il re d'Assiria, suo signore, ha mandato per insultare il Dio vivente; e forse, il SIGNORE, tuo Dio, lo punirà per le parole che ha udite. Rivolgigli dunque una preghiera in favore del resto del popolo che rimane ancora"».
5 I servi del re Ezechia andarono dunque da Isaia. 6 E Isaia disse loro: «Così direte al vostro signore: "Così dice il SIGNORE: Non temere per le parole che hai udite, con le quali i servi del re d'Assiria mi hanno insultato. 7 Ecco, io metterò in lui uno spirito tale che, all'udire una certa notizia, egli tornerà nel suo paese; e io lo farò morire di spada nel suo paese"».
8 Rabsaché tornò dal re d'Assiria, e lo trovò che assediava Libna; poiché aveva saputo che il suo signore era partito da Lachis. 9 Il re ricevette questa notizia concernente Tiraca, re d'Etiopia: «Egli si è mosso per farti guerra». Perciò inviò di nuovo dei messaggeri a Ezechia, con questo messaggio: 10 «Dite così a Ezechia, re di Giuda: "Il tuo Dio, nel quale confidi, non t'inganni dicendo: 'Gerusalemme non sarà data nelle mani del re d'Assiria'. 11 Ecco, tu hai udito quello che i re d'Assiria hanno fatto a tutti i paesi, come li hanno distrutti; e riusciresti a scampare? 12 Gli dèi delle nazioni che i miei padri distrussero, gli dèi di Gozan, di Caran, di Resef, dei figli di Eden che erano a Telassar, riuscirono forse a liberarle? 13 Dove sono il re di Camat, il re di Arpad, e il re della città di Sefarvaim, di Ena e d'Ivva?"»
14 Ezechia prese la lettera dalle mani dei messaggeri e la lesse; poi salì alla casa del SIGNORE, e la spiegò davanti al SIGNORE. 15 Ezechia pregò davanti al SIGNORE dicendo: «SIGNORE, Dio d'Israele, che siedi sopra i cherubini, tu solo sei il Dio di tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra. 16 SIGNORE, porgi l'orecchio, e ascolta! SIGNORE, apri gli occhi, e guarda! Ascolta le parole che Sennacherib ha mandate per insultare il Dio vivente! 17 È vero, SIGNORE; i re d'Assiria hanno devastato le nazioni e i loro paesi, 18 e hanno dato alle fiamme i loro dèi; perché quelli non erano dèi; erano opera di mano d'uomo: legno e pietra; li hanno distrutti. 19 Ma ora, SIGNORE nostro Dio, salvaci, te ne supplico, dalla sua mano, affinché tutti i regni della terra riconoscano che tu solo, SIGNORE, sei Dio!»
20 Allora Isaia, figlio di Amots, mandò a dire a Ezechia: «Così dice il SIGNORE, Dio d'Israele: Ho udito la preghiera che mi hai rivolta riguardo a Sennacherib, re d'Assiria. 21 Questa è la parola che il SIGNORE ha pronunciata contro di lui:
"La vergine figlia di Sion
ti disprezza, si fa beffe di te;
la figlia di Gerusalemme
scrolla il capo dietro a te.
22 Chi hai insultato e oltraggiato?
Contro chi hai alzato la voce
e levati in alto gli occhi?
Contro il Santo d'Israele!
23 Per bocca dei tuoi messaggeri tu hai insultato il Signore,
e hai detto:
'Con la moltitudine dei miei carri
io sono salito in cima alle montagne,
sui fianchi del Libano;
io abbatterò i suoi cedri più alti
e i suoi cipressi più belli;
arriverò al suo più remoto nascondiglio,
alla sua magnifica foresta.
24 Io, io ho scavato e ho bevuto delle acque straniere;
con la pianta dei miei piedi prosciugherò
tutti i fiumi d'Egitto'.
25 Non l'hai udito? Da lungo tempo ho preparato questo;
dai tempi antichi ne ho ideato il progetto;
e ora ho fatto in modo che si compia:
che tu riduca città forti in monti di rovine.
26 I loro abitanti, privi di forza, sono spaventati e confusi;
sono come l'erba dei campi, come la tenera verdura,
come l'erbetta di tetti,
come grano riarso prima che metta la spiga.
27 Ma, io so quando ti siedi,
quando esci, quando entri
e quando t'infuri contro di me.
28 Poiché ti sei infuriato contro di me,
e perché la tua insolenza è salita alle mie orecchie,
io ti metterò il mio anello al naso, il mio morso in bocca,
e ti farò tornare per la via da cui sei venuto".
29 E questo, Ezechia, ti servirà di segno: quest'anno si mangerà il frutto del grano caduto; il secondo anno, quello che crescerà da sé; ma il terzo anno seminerete e mieterete; pianterete vigne e ne mangerete il frutto. 30 E il rimanente della casa di Giuda che sarà scampato, metterà ancora radici in basso e porterà frutto in alto. 31 Poiché da Gerusalemme uscirà un residuo, e usciranno degli scampati dal monte Sion. Lo zelo ardente del SIGNORE degli eserciti farà questo.
32 Perciò così parla il SIGNORE riguardo al re d'Assiria:
Egli non entrerà in questa città,
e non vi lancerà freccia;
non l'assalirà con scudi,
e non alzerà trincee contro di essa.
33 Egli se ne tornerà per la via da cui è venuto,
e non entrerà in questa città, dice il SIGNORE.
34 Io proteggerò questa città per salvarla,
per amor di me stesso e per amor di Davide, mio servo».
35 Quella stessa notte l'angelo del SIGNORE uscì e colpì nell'accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini; e quando la gente si alzò la mattina, erano tutti cadaveri.
36 Allora Sennacherib re d'Assiria tolse l'accampamento, partì e se ne tornò a Ninive, dove rimase. 37 Mentre egli stava adorando nella casa del suo dio Nisroc, i suoi figli Adrammelec e Sareser lo uccisero a colpi di spada, e si rifugiarono nel paese di Ararat. Suo figlio Esaraddon gli succedette nel regno.

Nuova Diodati:

2Re 19,1-37

Isaia incoraggia Ezechia
1 Quando il re Ezechia udì queste cose, si stracciò le vesti, si coprì di sacco ed entrò nella casa dell'Eterno. 2 Quindi mandò Eliakim, prefetto del palazzo, Scebna il segretario e gli anziani dei sacerdoti, coperti di sacco, dal profeta Isaia, figlio di Amots. 3 Essi gli dissero: «Così dice Ezechia: "Questo giorno è un giorno di angoscia, di castigo e di vergogna, perché i figli stanno per nascere, ma non c'è forza per partorirli. 4 Forse l'Eterno, il tuo DIO, ha udito tutte le parole di Rabshakeh, che il re di Assiria, suo signore, ha mandato a insultare il DIO vivente, e lo castigherà a motivo delle parole che l'Eterno, il tuo DIO, ha udito. Innalza dunque una preghiera per il residuo che ancora rimane"». 5 Così i servi del re Ezechia si recarono da Isaia. 6 E Isaia disse loro: «Questo direte al vostro signore: Così dice l'Eterno: "Non aver paura a motivo delle parole che hai udito, con le quali i servi del re di Assiria mi hanno insultato. 7 Ecco, io manderò su di lui uno spirito e, appena avrà udito una certa notizia, ritornerà al suo paese; e nel suo paese io lo farò cadere di spada"». 8 Così Rabshakeh ritornò e trovò il re di Assiria che assediava Libnah, perché aveva saputo che egli era partito da Lakish. 9 Or egli ricevette notizie di Tirhakah, re d'Etiopia, che dicevano: «Ecco, si è mosso per combattere contro di te». Allora egli mandò di nuovo messaggeri a Ezechia, dicendo: 10 «Parlerete così a Ezechia, re di Giuda, dicendo: "Non lasciare che il tuo DIO, nel quale confidi, t'inganni dicendo: Gerusalemme non sarà data nelle mani del re di Assiria. 11 Ecco, tu hai udito ciò che i re di Assiria hanno fatto a tutti i paesi, votandoli alla distruzione. Scamperesti tu soltanto? 12 Hanno forse gli dèi delle nazioni liberato quelli che i miei padri hanno distrutto: Gozan, Haran, Retsef e i figli di Eden che erano a Telassar? 13 Dov'è il re di Hamath, il re di Arpad e il re della città di Sefarvaim, di Hena e d'Ivvah?"».

Preghiera di Ezechia
14 Ezechia prese la lettera dalle mani dei messaggeri e la lesse; poi salì alla casa dell'Eterno e la distese davanti all'Eterno. 15 Poi Ezechia pregò davanti all'Eterno, dicendo: «O Eterno, DIO d'Israele, che siedi sopra i cherubini, tu sei DIO, tu solo, di tutti i regni della terra. Tu hai fatto i cieli e la terra. 16 Porgi il tuo orecchio, o Eterno, e ascolta; apri i tuoi occhi, o Eterno, e guarda! Ascolta le parole di Sennacherib, che ha mandato quest'uomo per insultare il DIO vivente! 17 È vero, o Eterno, che i re di Assiria hanno devastato le nazioni e i loro paesi, 18 e hanno gettato nel fuoco i loro dèi, perché quelli non erano dèi, ma opera delle mani d'uomo, legno e pietra; per questo li hanno distrutti. 19 Ma ora, o Eterno, DIO nostro, salvaci, ti prego, dalle sue mani, affinché tutti i regni della terra sappiano che tu solo, o Eterno, sei DIO».

La risposta del Signore tramite Isaia
20 Allora Isaia, figlio di Amots, mandò a dire a Ezechia: «Così parla l'Eterno, il DIO d'Israele: "Ho udito la preghiera che tu mi hai rivolto riguardo a Sennacherib, re di Assiria. 21 Questa è la parola che l'Eterno ha pronunciato contro di lui: La vergine figlia di Sion ti disprezza e si fa beffe di te; la figlia di Gerusalemme scuote il capo dietro a te. 22 Chi hai insultato e oltraggiato? Contro chi hai alzato la voce e arrogantemente levato i tuoi occhi? Contro il Santo d'Israele! 23 Per mezzo dei tuoi messaggeri hai insultato il Signore e hai detto: "Con la moltitudine dei miei carri sono salito in cima ai monti, nei recessi del Libano. Abbatterò i suoi cedri più alti e i suoi cipressi più belli; giungerò al suo rifugio più remoto nella parte più lussureggiante della foresta. 24 Io ho scavato e ho bevuto acque straniere; con la pianta dei miei piedi ho disseccato tutti i fiumi d'Egitto". 25 Non hai forse udito che da lungo tempo ho preparato questo e dai tempi antichi ne ho formato il disegno? E ora ho fatto accadere questo: che tu riducessi in cumuli di rovine città fortificate. 26 Perciò i loro abitanti, privi di forza, erano spaventati e confusi; erano come l'erba dei campi, come l'erbetta verde, come l'erba sui tetti, che è bruciata prima che cresca. 27 Ma io conosco il tuo sederti, il tuo uscire e il tuo entrare e anche il tuo infuriarti contro di me. 28 Poiché questo tuo infuriarti contro di me e la tua arroganza sono giunti alle mie orecchie, ti metterò il mio anello alle narici, il mio morso in bocca, e ti farò ritornare per la strada per la quale sei venuto". 29 Questo sarà il segno per te: Quest'anno mangerete ciò che cresce spontaneamente, il secondo anno ciò che nasce dallo stesso; ma il terzo anno seminerete e mieterete, pianterete vigne e ne mangerete il frutto. 30 Il residuo della casa di Giuda che scamperà, continuerà a mettere radici in basso e a fare frutto in alto. 31 Poiché da Gerusalemme uscirà un residuo e dal monte Sion quelli che sono scampati. Lo zelo dell'Eterno degli eserciti farà questo. 32 Perciò così dice l'Eterno riguardo al re di Assiria: "Egli non entrerà in questa città né vi lancerà freccia, non le verrà davanti con scudi né costruirà contro di essa alcun terrapieno. 33 Egli ritornerà per la stessa strada da cui è venuto, e non entrerà in questa città, dice l'Eterno. 34 Io proteggerò questa città per salvarla, per amore di me stesso e per amore di Davide mio servo"». 35 Quella notte avvenne che l'angelo dell'Eterno uscì e uccise nell'accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini; quando la gente si alzò al mattino, ecco, erano tutti cadaveri. 36 Allora Sennacherib re di Assiria levò le tende, partì e fece ritorno a casa e rimase a Ninive. 37 E avvenne che, mentre egli stava adorando nella casa del suo dio Nisrok, i suoi figli Adrammelek e Sharetser lo uccisero a colpi di spada; poi si rifugiarono nel paese di Ararat. Al suo posto regnò suo figlio Esarhaddon.

Riveduta 2020:

2Re 19,1-37

Preghiera di Ezechia. Il messaggio d'Isaia. Gerusalemme salvata e l'esercito di Sennacherib distrutto
1 Quando il re Ezechia udì queste cose, si stracciò le vesti, si coprì di un sacco ed entrò nella casa dell'Eterno. 2 Mandò Eliachim, prefetto del palazzo, Scebna il segretario e i più anziani tra i sacerdoti, coperti di sacchi, dal profeta Isaia, figlio di Amots. 3 Essi gli dissero: “Così parla Ezechia: 'Questo è giorno di angoscia, di castigo, di vergogna; poiché i figli stanno per uscire dal grembo materno, ma manca la forza per partorirli. 4 Forse l'Eterno, il tuo Dio, ha udito tutte le parole di Rabsaché, che il re d'Assiria, suo signore, ha mandato a oltraggiare l'Iddio vivente; e, forse, l'Eterno, il tuo Dio, punirà le parole che ha udito. Rivolgigli dunque una preghiera in favore del resto del popolo che rimane ancora!'”. 5 I servi del re Ezechia si recarono dunque da Isaia. 6 E Isaia disse loro: “Ecco ciò che direte al vostro signore: 'Così dice l'Eterno: Non ti spaventare per le parole che hai udito, con le quali i servi del re d'Assiria mi hanno insultato. 7 Ecco, io metterò in lui uno spirito tale che, all'udire una certa notizia, egli tornerà al suo paese; e io lo farò morire di spada nel suo paese'”. 8 Rabsaché tornò dal re d'Assiria, e lo trovò che assediava Libna; poiché egli aveva saputo che il suo signore era partito da Lachis. 9 Sennacherib ricevette notizie di Tiraca, re di Etiopia, che dicevano: “Ecco, egli si è mosso per darti battaglia”; perciò inviò di nuovo dei messaggeri a Ezechia, dicendo loro: 10 “Direte così a Ezechia, re di Giuda: 'Il tuo Dio, nel quale confidi, non ti inganni dicendo: Gerusalemme non sarà data nelle mani del re d'Assiria. 11 Ecco, tu hai udito quello che i re d'Assiria hanno fatto a tutti i paesi, e come li hanno distrutti; e tu ti salveresti? 12 Gli dèi delle nazioni che i miei padri distrussero, gli dèi di Gozan, di Caran, di Resef, dei figli di Eden che erano a Telassar, riuscirono forse a liberarle? 13 Dov'è il re di Camat, il re di Arpad, e il re della città di Sefarvaim, di Ena e di Ivva?'”. 14 Ezechia ricevette la lettera dalle mani dei messaggeri e la lesse; poi salì alla casa dell'Eterno e la spiegò davanti all'Eterno; 15 e davanti all'Eterno pregò in questo modo: “O Eterno, Dio d'Israele, che siedi sopra i cherubini, tu, tu solo sei l'Iddio di tutti i regni della terra; tu hai fatto i cieli e la terra. 16 O Eterno, porgi il tuo orecchio, e ascolta! o Eterno, apri i tuoi occhi, e guarda! Ascolta le parole di Sennacherib, che ha mandato quest'uomo per insultare l'Iddio vivente! 17 È vero, o Eterno: i re d'Assiria hanno devastato le nazioni e i loro paesi, 18 e hanno gettato nel fuoco i loro dèi; perché quelli non erano dèi; erano opera delle mani degli uomini; erano legno e pietra ed essi li hanno distrutti. 19 Ma ora, o Eterno, o Dio nostro, salvaci, ti supplico, dalle sue mani, affinché tutti i regni della terra riconoscano che tu solo, o Eterno, sei Dio!”. 20 Allora Isaia, figlio di Amots, mandò a dire a Ezechia: “Così parla l'Eterno, l'Iddio d'Israele: 'Ho udito la preghiera che mi hai rivolto riguardo a Sennacherib, re d'Assiria. 21 Questa è la parola che l'Eterno ha pronunciato contro di lui: La vergine figlia di Sion ti disprezza, si fa beffe di te; la figlia di Gerusalemme scuote il capo dietro a te. 22 Chi hai insultato e oltraggiato? Contro chi hai alzato la voce e elevato gli occhi in alto? contro il Santo d'Israele! 23 Tu hai insultato il Signore per bocca dei tuoi messaggeri, e hai detto: - Con la moltitudine dei miei carri io sono salito in cima alle montagne, sono penetrato nei nascondigli del Libano; io abbatterò i suoi cedri più alti, i suoi cipressi più belli e arriverò al suo rifugio più lontano, alla sua magnifica foresta. 24 Io ho scavato e ho bevuto acque straniere; con la pianta dei miei piedi prosciugherò tutti i fiumi d'Egitto. - 25 Non hai udito? Da lungo tempo ho preparato questo: dai tempi antichi ne ho formato il disegno; e ora ho fatto in modo che si compia: che tu riduca città forti in monti di rovine. 26 I loro abitanti, privi di forza, sono spaventati e confusi; sono come l'erba dei campi, come la tenera verdura dei prati, come l'erbetta che nasce sui tetti, come grano secco prima che formi la spiga. 27 Ma io so quando ti siedi, quando esci, quando entri e quando ti infuri contro di me. 28 Poiché ti sei infuriato contro di me e la tua arroganza è giunta alle mie orecchie, io ti metterò il mio anello nelle narici, il mio morso in bocca, e ti ricondurrò indietro per la via dalla quale sei venuto'. 29 E questo, o Ezechia, ti servirà di segno: Quest'anno si mangerà il frutto del grano caduto; il secondo anno, quello che crescerà da sé; ma il terzo anno, seminerete e mieterete; pianterete vigne e ne mangerete il frutto. 30 E il rimanente della casa di Giuda e scamperà, continuerà a mettere radici in basso e a portare frutto in alto; 31 poiché da Gerusalemme uscirà un residuo, e dal monte Sion usciranno quelli che sono scampati. Questo farà lo zelo ardente dell'Eterno degli eserciti! 32 Perciò così parla l'Eterno riguardo al re d'Assiria: 'Egli non entrerà in questa città, e non vi lancerà freccia; non la assalirà con scudi, e non alzerà trincee contro di essa. 33 Egli se ne tornerà per la via da dove è venuto, e non entrerà in questa città', dice l'Eterno. 34 'Io proteggerò questa città per salvarla, per amore di me stesso e per amore di Davide, mio servo'”. 35 Quella stessa notte avvenne che l'angelo dell'Eterno uscì e colpì nell'accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini; e quando la gente si alzò la mattina, erano tutti cadaveri. 36 Allora Sennacherib re d'Assiria tolse l'accampamento, partì e se ne tornò a Ninive, dove rimase; 37 e, mentre egli stava adorando nella casa del suo dio Nisroc, i suoi figli Adrammelec e Sareser lo uccisero a colpi di spada, e si rifugiarono nel paese di Ararat. Esaraddon, suo figlio, regnò al suo posto.

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