C.E.I.:2Re 22:3-133 Nell'anno diciotto del suo regno, Giosia mandò Safàn figlio di Asalia, figlio di Mesullàm, scriba, nel tempio dicendogli: 4 «Va' da Chelkia sommo sacerdote; egli raccolga il denaro portato nel tempio, che i custodi della soglia hanno raccolto dal popolo. 5 Lo consegni agli esecutori dei lavori, addetti al tempio; costoro lo diano a quanti compiono le riparazioni del tempio, 6 ossia ai falegnami, ai costruttori e ai muratori e l'usino per acquistare legname e pietre da taglio occorrenti per il restauro del tempio. 7 Non c'è bisogno di controllare il denaro consegnato nelle mani di costoro, perché la loro condotta ispira fiducia». | Nuova Riveduta:2Re 22:3-133 Il diciottesimo anno del re Giosia, il re mandò nella casa del SIGNORE Safan, il segretario, figlio di Asalia, figlio di Mesullam, e gli disse: 4 «Va' da Chilchia, il sommo sacerdote, e digli che metta assieme il denaro che è stato portato nella casa del SIGNORE, e che i custodi della porta d'ingresso hanno raccolto dalle mani del popolo; 5 che lo si consegni ai funzionari preposti ai lavori della casa del SIGNORE; e che questi lo diano agli operai addetti alle riparazioni della casa del SIGNORE: 6 ai falegnami, ai costruttori e ai muratori, perché se ne servano per comprare del legname e delle pietre da tagliare, per le riparazioni della casa. 7 Ma non si farà render conto a quelli che riceveranno il denaro, perché agiscono con fedeltà». Il libro della legge trovato nel tempio | Nuova Diodati:2Re 22:3-133 Nell'anno diciottesimo del re Giosia, avvenne che il re mandò nella casa dell'Eterno Shafan, il segretario, figlio di Atsaliah, figlio di Meshullam, dicendo: 4 «Sali dal sommo sacerdote Hilkiah e digli che metta assieme il denaro che è stato portato nella casa dell'Eterno e che i portinai hanno raccolto dal popolo. 5 Lo si consegni nelle mani di coloro che fanno il lavoro, a cui è affidata la sorveglianza della casa dell'Eterno; e questi lo consegnino agli operai che sono nella casa dell'Eterno per riparare i guasti del tempio: 6 ai falegnami, ai costruttori e ai muratori, e per comprare legname e pietre squadrate, necessarie per riparare il tempio. 7 Ma non si chieda loro alcun conto del denaro consegnato nelle loro mani, perché agiscono con fedeltà». Il ritrovamento del libro della legge | Riveduta 2020:2Re 22:3-133 Il diciottesimo anno del re Giosia, il re mandò nella casa dell'Eterno Safan, il segretario, figlio di Asalia, figlio di Mesullam, e gli disse: 4 “Sali da Chilchia, il sommo sacerdote, e digli che metta assieme il denaro che è stato portato nella casa dell'Eterno, e che i custodi dell'ingresso hanno raccolto dalle mani del popolo. 5 Lo si consegni ai direttori preposti ai lavori della casa dell'Eterno; e questi lo diano agli operai addetti alle riparazioni della casa dell'Eterno: 6 ai falegnami, ai costruttori e ai muratori, e se ne servano per comprare della legna e delle pietre da tagliare, per le riparazioni della casa. 7 Ma non si farà rendere conto a quelli nelle cui mani sarà messo il denaro, perché agiscono con fedeltà”. 8 Allora il sommo sacerdote Chilchia disse a Safan, il segretario: “Ho trovato nella casa dell'Eterno il libro della legge”. E Chilchia diede il libro a Safan, che lo lesse. 9 E Safan, il segretario, andò a riferire la cosa al re, e gli disse: “I tuoi servi hanno versato il denaro che si è trovato nella casa e lo hanno consegnato a quelli che sono preposti ai lavori della casa dell'Eterno”. 10 Safan, il segretario, disse ancora al re: “Il sacerdote Chilchia mi ha dato un libro”. E Safan lo lesse alla presenza del re. 11 Quando il re udì le parole del libro della legge, si stracciò le vesti. 12 Poi ordinò al sacerdote Chilchia, ad Aicam, figlio di Safan, ad Acbor, figlio di Micaia, a Safan, il segretario, e ad Asaia, servo del re: 13 “Andate a consultare l'Eterno per me, per il popolo e per tutto Giuda, riguardo alle parole di questo libro che si è trovato; poiché l'ira dell'Eterno che si è accesa contro di noi è grande, perché i nostri padri non hanno ubbidito alle parole di questo libro, e non hanno messo in pratica tutto quello che in esso è prescritto per noi”. |
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