C.E.I.:

2Re 23,12-27

12 Demolì gli altari sulla terrazza del piano di sopra di Acaz, eretti dai re di Giuda, e gli altari eretti da Manàsse nei due cortili del tempio, li frantumò e ne gettò la polvere nel torrente Cedron. 13 Il re profanò le alture che erano di fronte a Gerusalemme, a sud del monte della perdizione, erette da Salomone, re di Israele, in onore di Astàrte, obbrobrio di quelli di Sidòne, di Càmos, obbrobrio dei Moabiti, e di Milcom, abominio degli Ammoniti. 14 Fece a pezzi le stele e tagliò i pali sacri, riempiendone il posto con ossa umane.
15 Demolì anche l'altare di Betel e l'altura eretta da Geroboamo figlio di Nebàt, che aveva fatto commettere peccati a Israele; demolì quest'altare e l'altura; di quest'ultima frantumò le pietre, rendendole polvere; bruciò anche il palo sacro.
16 Volgendo Giosia lo sguardo intorno vide i sepolcri che erano sul monte; egli mandò a prendere le ossa dai sepolcri e le bruciò sull'altare profanandolo secondo le parole del Signore pronunziate dall'uomo di Dio quando Geroboamo durante la festa stava presso l'altare. Quindi si voltò; alzato lo sguardo verso il sepolcro dell'uomo di Dio che aveva preannunziato queste cose, 17 Giosia domandò: «Che è quel monumento che io vedo?». Gli uomini della città gli dissero: «È il sepolcro dell'uomo di Dio che, partito da Giuda, preannunziò quanto tu hai fatto contro l'altare di Betel». 18 Egli disse: «Lasciatelo in pace; nessuno rimuova le sue ossa». Le ossa di lui in tal modo furono risparmiate, insieme con le ossa del profeta venuto da Samaria.
19 Giosia eliminò anche tutti i templi delle alture, costruiti dai re di Israele nelle città della Samaria per provocare a sdegno il Signore. In essi ripetè quanto aveva fatto a Betel. 20 Immolò sugli altari tutti i sacerdoti delle alture locali e vi bruciò sopra ossa umane. Quindi ritornò in Gerusalemme.
21 Il re ordinò a tutto il popolo: «Celebrate la pasqua per il Signore vostro Dio, con il rito descritto nel libro di questa alleanza». 22 Difatti una pasqua simile non era mai stata celebrata dal tempo dei Giudici, che governarono Israele, ossia per tutto il periodo dei re di Israele e dei re di Giuda. 23 In realtà, tale pasqua fu celebrata per il Signore, in Gerusalemme, solo nell'anno diciotto di Giosia.
24 Giosia fece poi scomparire anche i negromanti, gli indovini, i terafim, gli idoli e tutti gli abomini, che erano nel paese di Giuda e in Gerusalemme, per mettere in pratica le parole della legge scritte nel libro trovato dal sacerdote Chelkia nel tempio. 25 Prima di lui non era esistito un re che come lui si fosse convertito al Signore con tutto il cuore e con tutta l'anima e con tutta la forza, secondo tutta la legge di Mosè; dopo di lui non ne sorse un altro simile.
26 Tuttavia il Signore non attenuò l'ardore della sua grande ira, che era divampata contro Giuda a causa di tutte le provocazioni di Manàsse. 27 Perciò il Signore disse: «Anche Giuda allontanerò dalla mia presenza, come ho allontanato Israele; respingerò questa città, Gerusalemme, che mi ero scelta, e il tempio di cui avevo detto: Ivi sarà il mio nome».

Nuova Riveduta:

2Re 23,12-27

12 Il re demolì gli altari che erano sulla terrazza della camera superiore di Acaz, fatti dai re di Giuda, e gli altari fatti da Manasse nei due cortili della casa del SIGNORE; e, dopo averli fatti a pezzi e tolti di là, ne gettò la polvere nel torrente Chidron. 13 Il re profanò gli alti luoghi che erano di fronte a Gerusalemme, a destra del monte della perdizione, e che Salomone re d'Israele aveva eretti in onore di Astarte, l'abominevole divinità dei Sidoni, di Chemos, l'abominevole divinità di Moab, e di Milcom, l'abominevole divinità degli Ammoniti. 14 Spezzò le statue, abbatté gli idoli d'Astarte, e riempì d'ossa umane quei luoghi. 15 Abbatté pure l'altare che stava a Betel, e l'alto luogo, costruito da Geroboamo, figlio di Nebat, il quale aveva fatto peccare Israele. Bruciò l'alto luogo e lo ridusse in polvere, e bruciò l'idolo d'Astarte.

1R 13:1-2, 29-32; Sl 69:9
16 Poi Giosia, voltatosi, vide le tombe che stavano là sul monte; mandò a prelevare le ossa di quelle tombe, e le bruciò sull'altare, profanandolo, secondo la parola del SIGNORE pronunciata dall'uomo di Dio, che aveva annunciato queste cose. 17 Poi disse: «Che monumento è quello che io vedo laggiù?» La gente della città rispose: «È la tomba dell'uomo di Dio, che venne da Giuda, e che proclamò contro l'altare di Betel queste cose che tu hai fatte». 18 Egli disse: «Lasciatelo stare; nessuno rimuova le sue ossa!» Così le sue ossa furono conservate con le ossa del profeta che era venuto da Samaria.
19 Giosia fece anche sparire tutti i templi d'alti luoghi che erano nella città di Samaria e che i re d'Israele avevano fatti per provocare lo sdegno del SIGNORE, e ne fece esattamente quel che aveva fatto a Betel. 20 Fece uccidere sugli altari tutti i sacerdoti degli alti luoghi che vi si trovavano, e su quegli altari bruciò ossa umane. Poi tornò a Gerusalemme.

Celebrazione della Pasqua
2Cr 35
21 Il re diede a tutto il popolo quest'ordine: «Celebrate la Pasqua in onore del SIGNORE vostro Dio, come sta scritto in questo libro del patto». 22 Infatti la Pasqua non era stata celebrata così dal tempo dei giudici che avevano governato Israele, e per tutto il tempo dei re d'Israele e dei re di Giuda; 23 ma nel diciottesimo anno del re Giosia quella Pasqua fu celebrata, in onore del SIGNORE, a Gerusalemme.
24 Giosia fece anche sparire gli evocatori di spiriti e gli indovini, gli idoli domestici, gli idoli e tutte le abominazioni che si vedevano nel paese di Giuda e a Gerusalemme, per mettere in pratica le parole della legge, scritte nel libro che il sacerdote Chilchia aveva trovato nella casa del SIGNORE. 25 Prima di Giosia non c'è stato re che come lui si sia convertito al SIGNORE con tutto il suo cuore, con tutta l'anima sua e con tutta la sua forza, seguendo in tutto la legge di Mosè; e, dopo di lui, non ne è sorto uno simile. 26 Tuttavia il SIGNORE non desistette dall'ira ardente che provava contro il regno di Giuda, a causa di tutte le offese con cui Manasse aveva provocato la sua ira. 27 Il SIGNORE disse: «Farò sparire anche il regno di Giuda dalla mia presenza come ho fatto con il regno d'Israele; e respingerò Gerusalemme, la città che mi ero scelta, e la casa della quale avevo detto: "Là sarà il mio nome"».

Nuova Diodati:

2Re 23,12-27

12 Il re demolì gli altari che erano sulla terrazza della camera superiore di Achaz e che i re di Giuda avevano fatto, e gli altari che Manasse aveva fatto nei due cortili della casa dell'Eterno, e li fece a pezzi e gettò la loro polvere nel torrente Kidron. 13 Il re profanò pure gli alti luoghi che erano di fronte a Gerusalemme, a sud del monte della corruzione, che Salomone re d'Israele aveva costruito per Ashtoreth, l'abominazione dei Sidoni, per Kemosh, l'abominazione di Moab e per Milkom, l'abominazione dei figli di Ammon. 14 Egli fece a pezzi anche le colonne sacre, abbattè gli Ascerim e riempì i loro posti di ossa umane. 15 Abbattè pure l'altare che era a Bethel e l'alto luogo fatto da Geroboamo, figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele: bruciò l'alto luogo e lo ridusse in polvere, e bruciò l'Ascerah. 16 Come Giosia si voltava, vide i sepolcri che erano là sul monte; allora egli mandò a prelevare le ossa dai sepolcri e le bruciò sull'altare, contaminandolo, secondo la parola dell'Eterno pronunciata dall'uomo di DIO, che aveva annunciato queste cose. 17 Poi disse: «Che monumento è quello che vedo?». La gente della città gli rispose: «È il sepolcro dell'uomo di DIO che venne da Giuda e che proclamò contro l'altare di Bethel queste cose che tu hai fatto». 18 Egli disse: «Lasciatelo stare; nessuno muova le sue ossa!». Così essi risparmiarono le sue ossa assieme alle ossa del profeta che era venuto da Samaria. 19 Giosia rimosse pure tutti i templi degli alti luoghi che erano nelle città di Samaria e che i re d'Israele avevano fatto per provocare ad ira l'Eterno. Egli fece ad essi esattamente ciò che aveva fatto a Bethel. 20 Immolò sugli altari tutti i sacerdoti degli alti luoghi che erano là e vi bruciò sopra ossa umane. Poi fece ritorno a Gerusalemme.

Celebrazione della Pasqua
21 Il re diede a tutto il popolo quest'ordine: «Fate la Pasqua in onore dell'Eterno, il vostro DIO, come sta scritto in questo libro del patto». 22 Per certo una simile Pasqua non era più stata celebrata dal tempo dei giudici che avevano governato Israele, e neppure in tutto il tempo dei re d'Israele e dei re di Giuda. 23 Ma nel diciottesimo anno del re Giosia questa Pasqua fu celebrata in onore dell'Eterno a Gerusalemme. 24 Giosia eliminò anche i medium e i maghi, le divinità familiari e gli idoli, e tutte le abominazioni che si vedevano nel paese di Giuda e a Gerusalemme, per mettere in pratica le parole della legge, scritte nel libro che il sacerdote Hilkiah aveva trovato nella casa dell'Eterno. 25 Prima di lui non ci fu alcun re che, come lui, sia ritornato all'Eterno con tutto il suo cuore, con tutta la sua anima e con tutta la sua forza, secondo tutta la legge di Mosè; neppure dopo di lui è sorto alcuno come lui. 26 Tuttavia l'Eterno non acquetò l'ardore della sua grande ira, di cui era acceso contro Giuda, a motivo di tutte le provocazioni con le quali Manasse l'aveva provocato. 27 Così l'Eterno disse: «Allontanerò anche Giuda dalla mia presenza, come ho allontanato Israele, e rigetterò questa città, Gerusalemme, che io avevo scelto, e il tempio del quale avevo detto: "Là sarà il mio nome"».

Riveduta 2020:

2Re 23,12-27

12 Il re demolì gli altari che erano sulla terrazza della camera superiore di Acaz, e che i re di Giuda avevano fatto, e gli altari che aveva fatto Manasse nei due cortili della casa dell'Eterno; e, dopo averli fatti a pezzi e tolti di là, ne gettò la polvere nel torrente Chidron. 13 E il re profanò gli alti luoghi che erano di fronte a Gerusalemme, a destra del monte della perdizione, e che Salomone re d'Israele aveva eretto in onore di Astarte, l'abominazione dei Sidoni, di Chemos, l'abominazione di Moab, e di Milcom, l'abominazione dei figli di Ammon. 14 Spezzò le statue, abbatté gli idoli di Astarte, e riempì quei luoghi di ossa umane. 15 Abbatté pure l'altare che era a Betel, e l'alto luogo fatto da Geroboamo, figlio di Nebat, il quale aveva fatto peccare Israele: bruciò l'alto luogo e lo ridusse in polvere, e bruciò l'idolo di Astarte. 16 Poi Giosia, voltandosi, vide i sepolcri che erano là sul monte, e mandò a prelevare le ossa da quei sepolcri e le bruciò sull'altare, profanandolo, secondo la parola dell'Eterno pronunciata dall'uomo di Dio, che aveva annunciato queste cose. 17 Poi disse: “Che monumento è quello che io vedo là?”. La gente della città gli rispose: “È il sepolcro dell'uomo di Dio che venne da Giuda, e che proclamò contro l'altare di Betel queste cose che tu hai fatto”. 18 Egli disse: “Lasciatelo stare; nessuno muova le sue ossa!”. Così le sue ossa furono conservate con le ossa del profeta che era venuto da Samaria. 19 Giosia fece anche sparire tutti i templi degli alti luoghi che erano nella città di Samaria e che i re d'Israele avevano fatto per provocare a ira l'Eterno, e fece a essi esattamente quello che aveva fatto a quelli di Betel. 20 Immolò sugli altari tutti i sacerdoti degli alti luoghi che erano là, e su quegli altari bruciò ossa umane. Poi tornò a Gerusalemme.

Celebrazione della Pasqua
21 Il re diede a tutto il popolo quest'ordine: “Celebrate la Pasqua in onore dell'Eterno, del vostro Dio, come è scritto in questo libro del patto”. 22 Infatti una Pasqua simile non era stata celebrata dal tempo dei giudici che avevano governato Israele, e per tutto il tempo dei re d'Israele e dei re di Giuda; 23 ma nel diciottesimo anno del re Giosia questa Pasqua fu celebrata, in onore dell'Eterno, a Gerusalemme. 24 Giosia fece sparire anche quelli che evocavano gli spiriti e quelli che predicevano il futuro, le divinità familiari, gli idoli e tutte le abominazioni che si vedevano nel paese di Giuda e a Gerusalemme, per mettere in pratica le parole della legge, scritte nel libro che il sacerdote Chilchia aveva trovato nella casa dell'Eterno. 25 Prima di Giosia non c'è stato re che come lui si sia convertito all'Eterno con tutto il suo cuore, con tutta la sua anima e con tutta la sua forza, seguendo in tutto la legge di Mosè; e, dopo di lui, non ne è sorto uno simile. 26 Tuttavia l'Eterno non attenuò l'ardore della grande ira di cui si era infiammato contro Giuda, a causa di tutte le offese con le quali Manasse lo aveva provocato a ira. 27 E l'Eterno disse: “Allontanerò anche Giuda dalla mia presenza come ho allontanato Israele; e rigetterò Gerusalemme, la città che io mi ero scelto, e la casa della quale avevo detto: 'Là sarà il mio nome'”.

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