C.E.I.:

2Re 3-13

3,1 Ioram figlio di Acab divenne re d'Israele in Samaria l'anno diciotto di Giòsafat, re di Giuda. Ioram regnò dodici anni. 2 Fece ciò che è male agli occhi del Signore, ma non come suo padre e sua madre. Egli allontanò la stele di Baal, eretta dal padre. 3 Ma restò legato, senza allontanarsene, al peccato che Geroboamo, figlio di Nebàt, aveva fatto commettere a Israele.
4 Mesa re di Moab era un allevatore di pecore. Egli inviava al re di Israele centomila agnelli e la lana di centomila arieti. 5 Ma alla morte di Acab, Mesa si ribellò al re di Israele. 6 Allora il re Ioram uscì da Samaria e passò in rassegna tutto Israele. 7 Si mosse e mandò a dire a Giòsafat re di Giuda: «Il re di Moab si è ribellato contro di me; vuoi partecipare con me alla guerra contro Moab?». Quegli rispose: «Ci verrò; conta su di me come su di te, sul mio popolo come sul tuo, sui miei cavalli come sui tuoi». 8 «Per quale strada muoveremo?», domandò Giòsafat. L'altro rispose: «Per la strada del deserto di Edom». 9 Allora si misero in marcia il re di Israele, il re di Giuda e il re di Edom. Girarono per sette giorni. Non c'era acqua per l'esercito né per le bestie che lo seguivano. 10 Il re di Israele disse: «Ah, il Signore ha chiamato questi tre re per metterli nelle mani di Moab». 11 Giòsafat disse: «Non c'è qui un profeta del Signore, per mezzo del quale possiamo consultare il Signore?». Rispose uno dei ministri del re di Israele: «C'è qui Eliseo, figlio di Safat, che versava l'acqua sulle mani di Elia». 12 Giòsafat disse: «La parola del Signore è in lui». Scesero da costui il re di Israele, Giòsafat e il re di Edom.
13 Eliseo disse al re di Israele: «Che c'è fra me e te? Va' dai profeti di tuo padre e dai profeti di tua madre!». Il re di Israele gli disse: «No, perché il Signore ha chiamato noi tre re per metterci nelle mani di Moab». 14 Eliseo disse: «Per la vita del Signore degli eserciti, alla cui presenza io sto, se non fosse per il rispetto che provo verso Giòsafat re di Giuda, a te non avrei neppure badato, né ti avrei guardato. 15 Ora cercatemi un suonatore di cetra». Mentre il suonatore arpeggiava, cantando, la mano del Signore fu sopra Eliseo. 16 Egli annunziò: «Dice il Signore: Scavate molte fosse in questa valle, 17 perché dice il Signore: Voi non sentirete il vento né vedrete la pioggia, eppure questa valle si riempirà d'acqua; berrete voi, la vostra truppa e le vostre bestie da soma. 18 Ciò è poca cosa agli occhi del Signore; egli metterà anche Moab nelle vostre mani. 19 Voi distruggerete tutte le fortezze e tutte le città più importanti; abbatterete ogni albero e ostruirete tutte le sorgenti d'acqua; rovinerete ogni campo fertile riempiendolo di pietre». 20 Al mattino, nell'ora dell'offerta, ecco scorrere l'acqua dalla direzione di Edom; la zona ne fu inondata.
21 Tutti i Moabiti, saputo che erano venuti i re per fare loro guerra, arruolarono tutti gli uomini in età di maneggiare le armi e si schierarono sulla frontiera. 22 Alzatisi presto al mattino, quando il sole splendeva sulle acque, i Moabiti videro da lontano le acque rosse come sangue. 23 Esclamarono: «Questo è sangue! I re si sono azzuffati e l'uno ha ucciso l'altro. Ebbene, Moab, alla preda!». 24 Andarono dunque nell'accampamento di Israele. Ma gli Israeliti si alzarono e sconfissero i Moabiti, che fuggirono davanti a loro. I vincitori si inoltrarono nel paese, incalzando e uccidendo i Moabiti. 25 Ne demolirono le città; su tutti i campi fertili ognuno gettò una pietra e li riempirono; otturarono tutte le sorgenti d'acqua e tagliarono tutti gli alberi utili. Rimase soltanto Kir Careset; i frombolieri l'aggirarono e l'assalirono. 26 Il re di Moab, visto che la guerra era insostenibile per lui, prese con sé settecento uomini che maneggiavano la spada per aprirsi un passaggio verso il re di Edom, ma non ci riuscì. 27 Allora prese il figlio primogenito, che doveva regnare al suo posto, e l'offrì in olocausto sulle mura. Si scatenò una grande ira contro gli Israeliti, che si allontanarono da lui e tornarono nella loro regione.

4,1 Una donna, moglie di uno dei profeti, gridò a Eliseo: «Mio marito, tuo servo, è morto; tu sai che il tuo servo temeva il Signore. Ora è venuto il suo creditore per prendersi come schiavi i due miei figli». 2 Eliseo le disse: «Che posso fare io per te? Dimmi che cosa hai in casa». Quella rispose: «In casa la tua serva non ha altro che un orcio di olio». 3 Le disse: «Su, chiedi in prestito vasi da tutti i tuoi vicini, vasi vuoti, nel numero maggiore possibile. 4 Poi entra in casa e chiudi la porta dietro a te e ai tuoi figli; versa olio in tutti quei vasi; i pieni mettili da parte». 5 Si allontanò da lui e chiuse la porta dietro a sé e ai suoi figli; questi porgevano ed essa versava. 6 Quando i vasi furono pieni, disse a un figlio: «Porgimi ancora un vaso». Le rispose: «Non ce ne sono più». L'olio cessò. 7 Essa andò a riferire la cosa all'uomo di Dio, che le disse: «Va', vendi l'olio e accontenta i tuoi creditori; tu e i tuoi figli vivete con quanto ne resterà».
8 Un giorno Eliseo passava per Sunem, ove c'era una donna facoltosa, che l'invitò con insistenza a tavola. In seguito, tutte le volte che passava, si fermava a mangiare da lei. 9 Essa disse al marito: «Io so che è un uomo di Dio, un santo, colui che passa sempre da noi. 10 Prepariamogli una piccola camera al piano di sopra, in muratura, mettiamoci un letto, un tavolo, una sedia e una lampada, sì che, venendo da noi, vi si possa ritirare». 11 Recatosi egli un giorno là, si ritirò nella camera e vi si coricò. 12 Egli disse a Ghecazi suo servo: «Chiama questa Sunammita». La chiamò ed essa si presentò a lui. 13 Eliseo disse al suo servo: «Dille tu: Ecco hai avuto per noi tutta questa premura; che cosa possiamo fare per te? C'è forse bisogno di intervenire in tuo favore presso il re oppure presso il capo dell'esercito?». Essa rispose: «Io sto in mezzo al mio popolo». 14 Eliseo replicò: «Che cosa si può fare per lei?». Ghecazi disse: «Purtroppo essa non ha figli e suo marito è vecchio». 15 Eliseo disse: «Chiamala!». La chiamò; essa si fermò sulla porta. 16 Allora disse: «L'anno prossimo, in questa stessa stagione, tu terrai in braccio un figlio». Essa rispose: «No, mio signore, uomo di Dio, non mentire con la tua serva». 17 Ora la donna rimase incinta e partorì un figlio, proprio alla data indicata da Eliseo.
18 Il bambino crebbe e un giorno uscì per andare dal padre fra i mietitori. 19 Egli disse al padre: «La mia testa, la mia testa!». Il padre ordinò a un servo: «Portalo dalla mamma». 20 Questi lo prese e lo portò da sua madre. Il bambino stette sulle ginocchia di costei fino a mezzogiorno, poi morì. 21 Essa salì a stenderlo sul letto dell'uomo di Dio; chiuse la porta e uscì. 22 Chiamò il marito e gli disse: «Su, mandami uno dei servi e un'asina; voglio correre dall'uomo di Dio; tornerò subito». 23 Quegli domandò: «Perché vuoi andare oggi? Non è il novilunio né sabato». Ma essa rispose: «Addio». 24 Fece sellare l'asina e disse al proprio servo: «Conducimi, cammina, non fermarmi durante il tragitto, a meno che non te l'ordini io». 25 Si incamminò; giunse dall'uomo di Dio sul monte Carmelo. Quando l'uomo di Dio la vide da lontano, disse a Ghecazi suo servo: «Ecco la Sunammita! 26 Su, corrile incontro e domandale: Stai bene? Tuo marito sta bene? E tuo figlio sta bene?». Quella rispose: «Bene!». 27 Giunta presso l'uomo di Dio sul monte, gli afferrò le ginocchia. Ghecazi si avvicinò per tirarla indietro, ma l'uomo di Dio disse: «Lasciala stare, perché la sua anima è amareggiata e il Signore me ne ha nascosto il motivo; non me l'ha rivelato». 28 Essa disse: «Avevo forse domandato io un figlio al mio signore? Non ti dissi forse: Non mi ingannare?».
29 Eliseo disse a Ghecazi: «Cingi i tuoi fianchi, prendi il mio bastone e parti. Se incontrerai qualcuno, non salutarlo; se qualcuno ti saluta, non rispondergli. Metterai il mio bastone sulla faccia del ragazzo». 30 La madre del ragazzo disse: «Per la vita del Signore e per la tua vita, non ti lascerò». Allora quegli si alzò e la seguì. 31 Ghecazi li aveva preceduti; aveva posto il bastone sulla faccia del ragazzo, ma non c'era stato un gemito né altro segno di vita. Egli tornò verso Eliseo e gli riferì: «Il ragazzo non si è svegliato». 32 Eliseo entrò in casa. Il ragazzo era morto, steso sul letto. 33 Egli entrò, chiuse la porta dietro a loro due e pregò il Signore. 34 Quindi salì, si distese sul ragazzo; pose la bocca sulla bocca di lui, gli occhi sugli occhi di lui, le mani nelle mani di lui e si curvò su di lui. Il corpo del bambino riprese calore. 35 Quindi si alzò e girò qua e là per la casa; tornò a curvarsi su di lui; il ragazzo starnutì sette volte, poi aprì gli occhi. 36 Eliseo chiamò Ghecazi e gli disse: «Chiama questa Sunammita!». La chiamò e, quando essa gli giunse vicino, le disse: «Prendi tuo figlio!». 37 Quella entrò, cadde ai piedi di lui, gli si prostrò davanti, prese il figlio e uscì.
38 Eliseo tornò in Gàlgala. Nella regione imperversava la carestia. Mentre i figli dei profeti stavano seduti davanti a lui, egli disse al suo servo: «Metti la pentola grande e cuoci una minestra per i figli dei profeti». 39 Uno di essi andò in campagna per cogliere erbe selvatiche e trovò una specie di vite selvatica: da essa colse zucche agresti e se ne riempì il mantello. Ritornò e gettò i frutti a pezzi nella pentola della minestra, non sapendo cosa fossero. 40 Si versò da mangiare agli uomini, che appena assaggiata la minestra gridarono: «Nella pentola c'è la morte, uomo di Dio!». Non ne potevano mangiare. 41 Allora Eliseo ordinò: «Portatemi della farina». Versatala nella pentola, disse: «Danne da mangiare alla gente». Non c'era più nulla di cattivo nella pentola.
42 Da Baal-Salisa venne un individuo, che offrì primizie all'uomo di Dio, venti pani d'orzo e farro che aveva nella bisaccia. Eliseo disse: «Dallo da mangiare alla gente». 43 Ma colui che serviva disse: «Come posso mettere questo davanti a cento persone?». Quegli replicò: «Dallo da mangiare alla gente. Poiché così dice il Signore: Ne mangeranno e ne avanzerà anche». 44 Lo pose davanti a quelli, che mangiarono, e ne avanzò, secondo la parola del Signore.

5,1 Nàaman, capo dell'esercito del re di Aram, era un personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il Signore aveva concesso la vittoria agli Aramei. Ma questo uomo prode era lebbroso. 2 Ora bande aramee in una razzia avevano rapito dal paese di Israele una giovinetta, che era finita al servizio della moglie di Nàaman. 3 Essa disse alla padrona: «Se il mio signore si rivolgesse al profeta che è in Samaria, certo lo libererebbe dalla lebbra». 4 Nàaman andò a riferire al suo signore: «La giovane che proviene dal paese di Israele ha detto così e così». 5 Il re di Aram gli disse: «Vacci! Io invierò una lettera al re di Israele». Quegli partì, prendendo con sé dieci talenti d'argento, seimila sicli d'oro e dieci vestiti. 6 Portò la lettera al re di Israele, nella quale si diceva: «Ebbene, insieme con questa lettera ho mandato da te Nàaman, mio ministro, perché tu lo curi dalla lebbra». 7 Letta la lettera, il re di Israele si stracciò le vesti dicendo: «Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi mandi un lebbroso da guarire? Sì, ora potete constatare chiaramente che egli cerca pretesti contro di me».
8 Quando Eliseo, uomo di Dio, seppe che il re si era stracciate le vesti, mandò a dire al re: «Perché ti sei stracciate le vesti? Quell'uomo venga da me e saprà che c'è un profeta in Israele». 9 Nàaman arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa di Eliseo. 10 Eliseo gli mandò un messaggero per dirgli: «Va', bagnati sette volte nel Giordano: la tua carne tornerà sana e tu sarai guarito». 11 Nàaman si sdegnò e se ne andò protestando: «Ecco, io pensavo: Certo, verrà fuori, si fermerà, invocherà il nome del Signore suo Dio, toccando con la mano la parte malata e sparirà la lebbra. 12 Forse l'Abana e il Parpar, fiumi di Damasco, non sono migliori di tutte le acque di Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per essere guarito?». Si voltò e se ne partì adirato. 13 Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: «Se il profeta ti avesse ingiunto una cosa gravosa, non l'avresti forse eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: bagnati e sarai guarito». 14 Egli, allora, scese e si lavò nel Giordano sette volte, secondo la parola dell'uomo di Dio, e la sua carne ridivenne come la carne di un giovinetto; egli era guarito.
15 Tornò con tutto il seguito dall'uomo di Dio; entrò e si presentò a lui dicendo: «Ebbene, ora so che non c'è Dio su tutta la terra se non in Israele. Ora accetta un dono dal tuo servo». 16 Quegli disse: «Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo prenderò». Nàaman insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò. 17 Allora Nàaman disse: «Se è no, almeno sia permesso al tuo servo di caricare qui tanta terra quanta ne portano due muli, perché il tuo servo non intende compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dèi, ma solo al Signore. 18 Tuttavia il Signore perdoni il tuo servo se, quando il mio signore entra nel tempio di Rimmòn per prostrarsi, si appoggia al mio braccio e se anche io mi prostro nel tempio di Rimmòn, durante la sua adorazione nel tempio di Rimmòn; il Signore perdoni il tuo servo per questa azione». 19 Quegli disse: «Va' in pace». Partì da lui e fece un bel tratto di strada.
20 Ghecazi, servo dell'uomo di Dio Eliseo, disse fra sé: «Ecco, il mio signore è stato tanto generoso con questo Nàaman arameo da non prendere quanto egli aveva portato; per la vita del Signore, gli correrò dietro e prenderò qualche cosa da lui». 21 Ghecazi inseguì Nàaman. Questi, vedendolo correre verso di sé, scese dal carro per andargli incontro e gli domandò: «Tutto bene?». 22 Quegli rispose: «Tutto bene. Il mio signore mi ha mandato a dirti: Ecco, proprio ora, sono giunti da me due giovani dalle montagne di Efraim, da parte dei figli dei profeti. Dammi per essi un talento d'argento e due vestiti». 23 Nàaman disse: «È meglio che tu prenda due talenti» e insistette con lui. Legò due talenti d'argento in due sacchi insieme con due vestiti e li diede a due dei suoi giovani, che li portarono davanti a Ghecazi. 24 Giunto all'Ofel, questi prese dalle loro mani il tutto e lo depose in casa, quindi rimandò gli uomini, che se ne andarono. 25 Poi egli andò a presentarsi al suo padrone. Eliseo gli domandò: «Ghecazi, da dove vieni?». Rispose: «Il tuo servo non è andato in nessun luogo». 26 Quegli disse: «Non era forse presente il mio spirito quando quell'uomo si voltò dal suo carro per venirti incontro? Era forse il tempo di accettare denaro e di accettare abiti, oliveti, vigne, bestiame minuto e grosso, schiavi e schiave? 27 Ma la lebbra di Nàaman si attaccherà a te e alla tua discendenza per sempre». Egli si allontanò da Eliseo, bianco come la neve per la lebbra.

6,1 I figli dei profeti dissero a Eliseo: «Ecco, il luogo in cui ci raduniamo alla tua presenza è troppo stretto per noi. 2 Andiamo fino al Giordano; là prenderemo una trave per ciascuno e ci costruiremo una residenza». Quegli rispose: «Andate!». 3 Uno disse: «Degnati di venire anche tu con i tuoi servi». Egli rispose: «Ci verrò». 4 E andò con loro. Giunti al Giordano, tagliarono alcuni alberi. 5 Ora, mentre uno abbatteva un tronco, il ferro dell'ascia gli cadde in acqua. Egli gridò: «Oh, mio signore! Era stato preso in prestito!». 6 L'uomo di Dio domandò: «Dove è caduto?». Gli mostrò il posto. Eliseo, allora, tagliò un legno e lo gettò in quel punto e il ferro venne a galla. 7 Disse: «Prendilo!». Quegli stese la mano e lo prese.
8 Mentre il re di Aram era in guerra contro Israele, in un consiglio con i suoi ufficiali disse: «In quel tal posto sarà il mio accampamento». 9 L'uomo di Dio mandò a dire al re di Israele: «Guardati dal passare per quel punto, perché là stanno scendendo gli Aramei». 10 Il re di Israele mandò a esplorare il punto indicatogli dall'uomo di Dio. Questi l'avvertiva e il re si metteva in guardia; ciò accadde non una volta o due soltanto. 11 Molto turbato in cuor suo per questo fatto, il re di Aram convocò i suoi ufficiali e disse loro: «Non mi potreste indicare chi dei nostri è per il re di Israele?». 12 Uno degli ufficiali rispose: «No, re mio signore, perché Eliseo profeta di Israele riferisce al re di Israele quanto tu dici nella tua camera da letto». 13 Quegli disse: «Andate, informatevi dove sia costui; io manderò a prenderlo». Gli fu riferito: «Ecco, sta in Dotan». 14 Egli mandò là cavalli, carri e un bel numero di soldati; vi giunsero di notte e circondarono la città.
15 Il giorno dopo, l'uomo di Dio, alzatosi di buon mattino, uscì. Ecco, un esercito circondava la città con cavalli e carri. Il suo servo disse: «Ohimé, mio signore, come faremo?». 16 Quegli rispose: «Non temere, perché i nostri sono più numerosi dei loro». 17 Eliseo pregò così: «Signore, apri i suoi occhi; egli veda». Il Signore aprì gli occhi del servo, che vide. Ecco, il monte era pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno a Eliseo.
18 Poiché gli Aramei scendevano verso di lui, Eliseo pregò il Signore: «Oh, colpisci questa gente di cecità!». E il Signore li colpì di cecità secondo la parola di Eliseo. 19 Disse loro Eliseo: «Non è questa la strada e non è questa la città. Seguitemi e io vi condurrò dall'uomo che cercate». Egli li condusse in Samaria. 20 Quando giunsero in Samaria, Eliseo disse: «Signore, apri i loro occhi; essi vedano!». Il Signore aprì i loro occhi ed essi videro. Erano in mezzo a Samaria!
21 Il re di Israele quando li vide, disse a Eliseo: «Li devo uccidere, padre mio?». 22 Quegli rispose: «Non ucciderli. Forse uccidi uno che hai fatto prigioniero con la spada e con l'arco? Piuttosto metti davanti a loro pane e acqua; mangino e bevano, poi se ne vadano dal loro padrone». 23 Fu imbandito loro un gran banchetto. Dopo che ebbero mangiato e bevuto, li congedò ed essi se ne andarono dal loro padrone. Le bande aramee non penetrarono più nel paese di Israele.
24 Dopo tali cose Ben-Hadàd, re di Aram, radunò tutto il suo esercito e venne ad assediare Samaria. 25 Ci fu una carestia eccezionale in Samaria, mentre l'assedio si faceva più duro, tanto che una testa d'asino si vendeva ottanta sicli d'argento e un quarto di qab di tuberi cinque sicli. 26 Mentre il re di Israele passava sulle mura, una donna gli gridò contro: «Aiuto, mio signore re!». 27 Rispose: «Non ti aiuta neppure il Signore! Come potrei aiutarti io? Forse con il prodotto dell'aia o con quello del torchio?». 28 Il re aggiunse: «Che hai?». Quella rispose: «Questa donna mi ha detto: Dammi tuo figlio; mangiamocelo oggi. Mio figlio ce lo mangeremo domani. 29 Abbiamo cotto mio figlio e ce lo siamo mangiato. Il giorno dopo io le ho detto: Dammi tuo figlio; mangiamocelo, ma essa ha nascosto suo figlio». 30 Quando udì le parole della donna, il re si stracciò le vesti. Mentre egli passava sulle mura, lo vide il popolo; ecco, aveva un sacco di sotto, sulla carne. 31 Egli disse: «Dio mi faccia questo e anche di peggio, se oggi la testa di Eliseo, figlio di Safat, resterà sulle sue spalle».
32 Eliseo stava seduto in casa; con lui sedevano gli anziani. Il re si fece precedere da un uomo. Prima che arrivasse il messaggero, quegli disse agli anziani: «Avete visto? Quel figlio di assassino ordina che mi si tolga la vita. Fate attenzione! Quando arriva il messaggero, chiudete la porta; tenetelo fermo sulla porta. Forse dietro non si sente il rumore dei piedi del suo padrone?». 33 Stava ancora parlando con loro, quando il re scese da lui e gli disse: «Tu vedi quanto male ci viene dal Signore; che aspetterò più io dal Signore?».

7,1 Ma Eliseo disse: «Ascolta la parola del Signore: Dice il Signore: A quest'ora, domani, alla porta di Samaria una sea di farina costerà un siclo e anche due sea di orzo costeranno un siclo». 2 Ma lo scudiero, al cui braccio il re si appoggiava, rispose all'uomo di Dio: «Già, il Signore apre le finestre in cielo! Avverrà mai una cosa simile?». Quegli disse: «Ecco, tu lo vedrai con gli occhi, ma non ne mangerai».
3 Ora c'erano quattro lebbrosi davanti alla porta. Essi dicevano fra di loro: «Perché stiamo seduti qui ad attendere la morte? 4 Se risolviamo di andare in città, in città c'è la fame e vi moriremo. Se stiamo qui, moriremo ugualmente. Ora, su, andiamo all'accampamento degli Aramei; se ci lasceranno in vita, vivremo; se ci uccideranno, moriremo». 5 Si alzarono al crepuscolo per andare all'accampamento degli Aramei e giunsero fino al limite del loro campo. Ebbene, là non c'era nessuno. 6 Il Signore aveva fatto udire nell'accampamento degli Aramei rumore di carri, scalpitio di cavalli e chiasso di un grande esercito. Essi si erano detti l'un l'altro: «Ecco, il re di Israele ha assoldato contro di noi i re degli Hittiti e i re dell'Egitto per assalirci». 7 Alzatisi all'imbrunire, erano fuggiti, lasciando le loro tende, i loro cavalli e i loro asini e il campo come si trovava; erano fuggiti per mettersi in salvo. 8 Quei lebbrosi, giunti al limite del campo, entrarono in una tenda e, dopo aver mangiato e bevuto, portarono via argento, oro e vesti, che andarono a nascondere. Ritornati, entrarono in un'altra tenda; portarono via tutto e andarono a nasconderlo.
9 Si dissero: «Non è giusto quello che facciamo; oggi è giorno di buone notizie, mentre noi ce ne stiamo zitti. Se attendiamo fino all'alba di domani, potrebbe sopraggiungerci un castigo. Andiamo ora, entriamo in città e annunziamolo alla reggia». 10 Vi andarono; chiamarono le guardie della città e riferirono loro: «Siamo andati nel campo degli Aramei; ecco, non c'era nessuno né si sentiva voce umana. C'erano cavalli e asini legati e le tende intatte». 11 Le guardie allora gridarono e la notizia fu portata dentro la reggia.
12 Il re si alzò di notte e disse ai suoi ufficiali: «Vi dirò quello che hanno fatto con noi gli Aramei. Sapendo che siamo affamati, hanno abbandonato il campo per nascondersi in campagna, dicendo: Appena usciranno dalla città, li prenderemo vivi e poi entreremo in città». 13 Uno dei suoi ufficiali rispose: «Si prendano i cinque cavalli che sono rimasti in questa città, caso mai capiterà loro come alla moltitudine di Israele, e mandiamo a vedere». 14 Presero allora due carri con i cavalli; il re li mandò a seguire l'esercito degli Aramei, dicendo: «Andate e vedete». 15 Li seguirono fino al Giordano; ecco tutta la strada era piena di abiti e di oggetti che gli Aramei avevano gettato via nella fretta. I messaggeri tornarono e riferirono al re.
16 Allora uscirono tutti e saccheggiarono il campo degli Aramei. Una sea di farina si vendette per un siclo, così pure due sea di orzo si vendettero per un siclo, secondo la parola del Signore. 17 Il re aveva messo a guardia della porta lo scudiero, al cui braccio egli si appoggiava. Calpestato dalla folla presso la porta, quegli morì come aveva predetto l'uomo di Dio quando parlò al re che era sceso da lui. 18 Difatti, dopo che l'uomo di Dio aveva detto al re: «A quest'ora, domani, alla porta di Samaria due sea di orzo costeranno un siclo e anche una sea di farina costerà un siclo», 19 lo scudiero aveva risposto all'uomo di Dio: «Già, Dio apre le finestre in cielo! Avverrà mai una cosa simile?». E quegli aveva detto: «Ecco, tu lo vedrai con gli occhi, ma non ne mangerai». 20 A lui capitò proprio questo: lo calpestò la folla alla porta ed egli morì.

8,1 Eliseo aveva detto alla donna a cui aveva risuscitato il figlio: «Alzati e vattene con la tua famiglia; dimora fuori del tuo paese, dovunque troverai da star bene, perché il Signore ha chiamato la carestia, che verrà sul paese per sette anni». 2 La donna si era alzata e aveva fatto come aveva detto l'uomo di Dio. Se ne era andata con la sua famiglia nel paese dei Filistei, per sette anni. 3 Al termine dei sette anni, la donna tornò dal paese dei Filistei e andò dal re a reclamare la sua casa e il suo campo. 4 Il re stava parlando con Ghecazi, servo dell'uomo di Dio, e diceva: «Narrami tutte le meraviglie compiute da Eliseo». 5 Costui stava narrando al re come aveva risuscitato il morto, quand'ecco si presenta al re la donna a cui aveva risuscitato il figlio, per riavere la sua casa e il suo campo. Ghecazi disse: «Re, mio signore, questa è la donna e questo è il figlio risuscitato da Eliseo». 6 Il re interrogò la donna, che gli narrò il fatto. Il re l'affidò a un funzionario dicendo: «Restituiscile quanto le appartiene e la rendita intera del campo, dal giorno del suo abbandono del paese fino ad ora».
7 Eliseo andò a Damasco. A Ben-Hadàd, re di Aram, che era ammalato, fu riferito: «L'uomo di Dio è venuto fin qui». 8 Il re disse a Cazaèl: «Prendi un dono e va' incontro all'uomo di Dio e per suo mezzo interroga il Signore, per sapere se guarirò o no da questa malattia». 9 Cazaèl gli andò incontro prendendo con sé, in regalo, tutte le cose più squisite di Damasco, con cui caricò quaranta cammelli. Arrivato, si fermò davanti a lui e gli disse: «Tuo figlio, Ben-Hadàd, re di Aram, mi ha mandato da te con la domanda: Guarirò o no da questa malattia?». 10 Eliseo gli disse: «Va' a dirgli: Tu guarirai; ma il Signore mi ha mostrato che egli certamente morirà». 11 Poi, con sguardo fisso, si irrigidì a lungo; alla fine l'uomo di Dio si mise a piangere. 12 Cazaèl disse: «Signor mio, perché piangi?». Quegli rispose: «Perché so quanto male farai agli Israeliti: brucerai le loro fortezze, ucciderai di spada i loro giovani, sfracellerai i loro bambini, sventrerai le loro donne incinte». 13 Cazaèl disse: «Ma che sono io tuo servo? Un cane potrebbe attuare questa grande predizione?». Eliseo rispose: «Il Signore mi ha mostrato che tu diventerai re di Aram». 14 Quegli si separò da Eliseo e ritornò dal suo padrone, che gli domandò: «Che ti ha detto Eliseo?». Rispose: «Mi ha detto: Certo guarirai». 15 Il giorno dopo costui prese una coperta, l'immerse nell'acqua e poi la stese sulla faccia del re che morì. Al suo posto divenne re Cazaèl.
16 Nell'anno quinto di Ioram figlio di Acab, re di Israele, divenne re Ioram figlio di Giòsafat re di Giuda. 17 Quando divenne re aveva trentadue anni; regnò otto anni in Gerusalemme. 18 Camminò per la strada dei re di Israele, come aveva fatto la famiglia di Acab, perché sua moglie era figlia di Acab. Fece ciò che è male agli occhi del Signore. 19 Il Signore, però, non volle distruggere Giuda a causa di Davide suo servo, secondo la promessa fattagli di lasciargli sempre una lampada per lui e per i suoi figli. 20 Durante il suo regno Edom si ribellò al potere di Giuda e si elesse un re. 21 Allora Ioram passò a Zeira con tutti i suoi carri. Egli si mosse di notte e sconfisse gli Idumei che l'avevano accerchiato, insieme con gli ufficiali dei carri; così il popolo fuggì nelle tende. 22 Edom, ribellatosi al potere di Giuda, ancora oggi è indipendente. In quel tempo anche Libna si ribellò.
23 Le altre gesta di Ioram, tutte le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 24 Ioram si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con essi nella città di Davide, e al suo posto divenne re suo figlio Acazia.
25 Nell'anno decimosecondo di Ioram figlio di Acab, re di Israele, divenne re Acazia figlio di Ioram, re di Giuda. 26 Quando divenne re, Acazia aveva ventidue anni; regnò un anno in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Atalia, figlia di Omri re di Israele. 27 Imitò la condotta della casa di Acab; fece ciò che è male agli occhi del Signore, come aveva fatto la casa di Acab, perché era imparentato con la casa di Acab. 28 Egli con Ioram figlio di Acab andò in guerra contro Cazaèl re di Aram, in Ramot di Gàlaad; ma gli Aramei ferirono Ioram. 29 Allora il re Ioram andò a curarsi in Izrèel per le ferite ricevute dagli Aramei in Ramot, mentre combatteva contro Cazaèl re di Aram. Acazia figlio di Ioram, re di Giuda, scese a visitare Ioram figlio di Acab in Izreèl, perché costui era malato.

9,1 Il profeta Eliseo chiamò uno dei figli dei profeti e gli disse: «Cingiti i fianchi, prendi in mano questo vasetto d'olio e va' in Ramot di Gàlaad. 2 Appena giunto, cerca Ieu figlio di Giòsafat, figlio di Nimsi. Entrato in casa, lo farai alzare dal gruppo dei suoi compagni e lo condurrai in una camera interna. 3 Prenderai il vasetto dell'olio e lo verserai sulla sua testa, dicendo: Dice il Signore: Ti ungo re su Israele. Poi aprirai la porta e fuggirai senza indugio». 4 Il giovane andò a Ramot di Gàlaad. 5 Appena giunto, trovò i capi dell'esercito seduti insieme. Egli disse: «Ho un messaggio per te, o capo». Ieu disse: «Per chi fra tutti noi?». Ed egli rispose: «Per te, o capo». 6 Ieu si alzò ed entrò in una camera; quegli gli versò l'olio sulla testa dicendogli: «Dice il Signore, Dio di Israele: Ti ungo re sul popolo del Signore, su Israele. 7 Tu demolirai la casa di Acab tuo signore; io vendicherò il sangue dei miei servi i profeti e il sangue di tutti i servi del Signore sparso da Gezabele. 8 Tutta la casa di Acab perirà; io eliminerò nella famiglia di Acab ogni maschio, schiavo o libero in Israele. 9 Renderò la casa di Acab come la casa di Geroboamo figlio di Nebàt, e come la casa di Baasa figlio di Achia. 10 La stessa Gezabele sarà divorata dai cani nella campagna di Izreèl; nessuno la seppellirà». Quindi aprì la porta e fuggì.
11 Quando Ieu si presentò agli ufficiali del suo padrone, costoro gli domandarono: «Va tutto bene? Perché questo pazzo è venuto da te?». Egli disse loro: «Voi conoscete l'uomo e le sue chiacchiere». 12 Gli dissero: «Baie! Su, raccontacelo!». Egli disse: «Mi ha parlato così e così, affermando: Dice il Signore: Ti ungo re su Israele». 13 Tutti presero in fretta i propri vestiti e li stesero sotto di lui sugli stessi gradini, suonarono la tromba e gridarono: «Ieu è re».
14 Ieu figlio di Giòsafat, figlio di Nimsi, congiurò contro Ioram. (Ioram aveva difeso con tutto Israele Ramot di Gàlaad di fronte a Cazaèl, re di Aram, 15 poi Ioram era tornato a curarsi in Izreèl le ferite ricevute dagli Aramei nella guerra contro Cazaèl, re di Aram). Ieu disse: «Se tale è il vostro sentimento, nessuno esca o fugga dalla città per andare ad annunziarlo in Izreèl». 16 Ieu salì su un carro e partì per Izreèl, perché là giaceva malato Ioram e Acazia re di Giuda era sceso per visitarlo.
17 La sentinella che stava sulla torre di Izreèl vide la truppa di Ieu che avanzava e disse: «Vedo una truppa». Ioram disse: «Prendi un cavaliere e mandalo loro incontro per domandare: Tutto bene?». 18 Uno a cavallo andò loro incontro e disse: «Il re domanda: Tutto bene?». Ieu disse: «Che importa a te come vada? Passa dietro a me e seguimi». La sentinella riferì: «Il messaggero è arrivato da quelli, ma non torna indietro». 19 Il re mandò un altro cavaliere che, giunto da quelli, disse: «Il re domanda: Tutto bene?». Ma Ieu disse: «Che importa a te come vada? Passa dietro a me e seguimi». 20 La sentinella riferì: «È arrivato da quelli, ma non torna indietro. Il modo di guidare è quello di Ieu figlio di Nimsi; difatti guida all'impazzata».
21 Ioram disse: «Attacca i cavalli». Appena fu pronto il suo carro, Ioram re di Israele, e Acazia re di Giuda, partirono, ognuno sul proprio carro. Andarono incontro a Ieu, che raggiunsero nel campo di Nabòt di Izreèl.
22 Quando Ioram vide Ieu, gli domandò: «Tutto bene, Ieu?». Rispose: «Sì, tutto bene, finché durano le prostituzioni di Gezabele tua madre e le sue numerose magie». 23 Allora Ioram si volse indietro e fuggì, dicendo ad Acazia: «Siamo traditi, Acazia!». 24 Ieu, impugnato l'arco, colpì Ioram nel mezzo delle spalle. La freccia gli attraversò il cuore ed egli si accasciò sul carro. 25 Ieu disse a Bidkar suo scudiero: «Sollevalo, gettalo nel campo che appartenne a Nabòt di Izreèl; mi ricordo che una volta, mentre io e te eravamo sullo stesso carro al seguito di suo padre Acab, il Signore proferì su di lui questo oracolo: 26 Non ho forse visto ieri il sangue di Nabòt e il sangue dei suoi figli? Oracolo del Signore. Ti ripagherò in questo stesso campo. Oracolo del Signore. Sollevalo e gettalo nel campo secondo la parola del Signore».
27 Visto ciò, Acazia re di Giuda fuggì per la strada di Bet-Gan; Ieu l'inseguì e ordinò: «Colpite anche costui». Lo colpirono sul carro nella salita di Gur, nelle vicinanze di Ibleam. Egli fuggì a Meghìddo, ove morì. 28 I suoi ufficiali lo portarono a Gerusalemme su un carro e lo seppellirono nel suo sepolcro, vicino ai suoi padri, nella città di Davide.
29 Acazia era divenuto re di Giuda nell'anno undecimo di Ioram, figlio di Acab.
30 Ieu arrivò in Izreèl. Appena lo seppe, Gezabele si truccò gli occhi con stibio, si acconciò la capigliatura e si mise alla finestra. 31 Mentre Ieu entrava per la porta, gli domando: «Tutto bene, o Zimri, assassino del suo padrone?». 32 Ieu alzò lo sguardo alla finestra e disse: «Chi è con me? Chi?». Due o tre eunuchi si affacciarono a guardarlo. 33 Egli disse: «Gettatela giù». La gettarono giù. Il suo sangue schizzò sul muro e sui cavalli. Ieu passò sul suo corpo, 34 poi entrò, mangiò e bevve; alla fine ordinò: «Andate a vedere quella maledetta e seppellitela, perché era figlia di re». 35 Andati per seppellirla, non trovarono altro che il cranio, i piedi e le palme delle mani. 36 Tornati, riferirono il fatto a Ieu, che disse: «Si è avverata così la parola che il Signore aveva detta per mezzo del suo servo Elia il Tisbita: Nel campo di Izreèl i cani divoreranno la carne di Gezabele. 37 E il cadavere di Gezabele nella campagna sarà come letame, perché non si possa dire: Questa è Gezabele».

10,1 In Samaria c'erano settanta figli di Acab. Ieu scrisse lettere e le inviò in Samaria ai capi della città, agli anziani e ai tutori dei figli di Acab. In esse diceva: 2 «Ora, quando giungerà a voi questa lettera - voi, infatti, avete con voi i figli del vostro signore, i carri, i cavalli, le fortezze e le armi - 3 scegliete il figlio migliore e più capace del vostro signore e ponetelo sul trono del padre; combattete per la casa del vostro signore». 4 Quelli ebbero una grande paura e dissero: «Ecco, due re non hanno potuto resistergli; come potremmo resistergli noi?». 5 Il maggiordomo, il prefetto della città, gli anziani e i tutori mandarono a Ieu questo messaggio: «Noi siamo tuoi servi; noi faremo quanto ci ordinerai. Non nomineremo un re; fa' quanto ti piace».
6 Ieu scrisse loro quest'altra lettera: «Se siete dalla mia parte e se obbedite alla mia parola, prendete le teste dei figli del vostro signore e presentatevi a me domani a quest'ora in Izreèl». I figli del re erano settanta; vivevano con i grandi della città, che li allevavano. 7 Ricevuta la lettera, quelli presero i figli del re e li uccisero - erano settanta -; quindi posero le loro teste in panieri e le mandarono da lui in Izreèl. 8 Si presentò un messaggero che riferì a Ieu: «Hanno portato le teste dei figli del re». Egli disse: «Ponetele in due mucchi alla porta della città e ci restino fino a domani mattina». 9 Il mattino dopo uscì, si fermò e disse a tutto il popolo: «Voi siete innocenti; ecco io ho congiurato contro il mio signore e l'ho ucciso. Ma chi ha colpito tutti questi? 10 Constatate come neppure una parola che il Signore ha annunziato per mezzo del suo servo Elia, sia venuta meno; il Signore ha attuato quanto aveva predetto per mezzo di Elia, suo servo». 11 Ieu uccise poi tutti i superstiti della famiglia di Acab in Izreèl, tutti i suoi grandi, i suoi amici e i suoi sacerdoti, fino a non lasciarne neppure uno.
12 Quindi si alzò e partì per Samaria. Passando per Bet-Eked dei pastori, 13 Ieu trovò i fratelli di Acazia, re di Giuda. Egli domandò: «Voi, chi siete?». Risposero: «Siamo fratelli di Acazia; siamo scesi per salutare i figli del re e i figli della regina». 14 Egli ordinò: «Prendeteli vivi». Li presero vivi, li uccisero e li gettarono nel pozzo di Bet-Eked; erano quarantadue e non ne rimase neppure uno.
15 Partito di lì, si imbattè in Ionadàb, figlio di Recàb, che gli veniva incontro; Ieu lo salutò e gli disse: «Il tuo cuore è retto verso di me, come il mio nei tuoi riguardi?». Ionadàb rispose: «Sì». «Se sì, dammi la mano». Ionadàb gliela diede. Ieu allora lo fece salire sul carro vicino a sé 16 e gli disse: «Vieni con me e vedrai il mio zelo per il Signore». Lo portò con sé sul carro. 17 Entrò in Samaria, ove uccise tutti i superstiti della casa di Acab fino ad annientarla, secondo la parola che il Signore aveva comunicata a Elia.
18 Ieu radunò tutto il popolo e gli disse: «Acab ha servito Baal un poco; Ieu lo servirà molto. 19 Ora convocatemi tutti i profeti di Baal, tutti i suoi fedeli e tutti i suoi sacerdoti; non ne manchi neppure uno, perché intendo offrire un grande sacrificio a Baal. Chi mancherà non sarà lasciato in vita». Ieu agiva con astuzia, per distruggere tutti i fedeli di Baal. 20 Ieu disse: «Convocate una festa solenne per Baal». La convocarono. 21 Ieu inviò messaggeri per tutto Israele; si presentarono tutti i fedeli di Baal - nessuno si astenne dal viaggio - e si radunarono nel tempio di Baal, che ne risultò pieno da un'estremità all'altra. 22 Ieu disse al guardarobiere: «Tira fuori le vesti per tutti i fedeli di Baal». Ed egli le tirò fuori. 23 Ieu, accompagnato da Ionadàb figlio di Recàb, entrò nel tempio di Baal e disse ai fedeli di Baal: «Badate bene che non ci sia fra di voi nessuno dei fedeli del Signore, ma solo fedeli di Baal».
24 Mentre quelli si accingevano a compiere sacrifici e olocausti, Ieu fece uscire ottanta suoi uomini con la minaccia: «Se qualcuno farà fuggire uno degli uomini che io oggi metto nelle vostre mani, pagherà con la sua vita la vita di lui». 25 Quando ebbe finito di compiere l'olocausto, Ieu disse alle guardie e agli scudieri: «Entrate, uccideteli. Nessuno scappi». Le guardie e gli scudieri li passarono a fil di spada e li gettarono perfino nella cella del tempio di Baal. 26 Penetrati in essa, portarono fuori il palo sacro del tempio di Baal e lo bruciarono. 27 Fecero a pezzi la stele di Baal, demolirono il tempio di Baal e lo ridussero un immondezzaio fino ad oggi.
28 Ieu fece scomparire Baal da Israele. 29 Ma Ieu non si allontanò dai peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele e non abbandonò i vitelli d'oro che erano a Betel e in Dan.
30 Il Signore disse a Ieu: «Perché ti sei compiaciuto di fare ciò che è giusto ai miei occhi e hai compiuto per la casa di Acab quanto era nella mia intenzione, i tuoi figli - fino alla quarta generazione - siederanno sul trono di Israele». 31 Ma Ieu non si preoccupò di seguire la legge del Signore Dio di Israele con tutto il cuore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo aveva fatto commettere a Israele.
32 In quel tempo il Signore cominciò a ridurre il territorio di Israele; Cazaèl sconfisse gli Israeliti in tutti i loro confini: 33 dal Giordano, verso oriente, occupò tutta la regione di Gàlaad, dei Gaditi, dei Rubeniti e dei Manassiti, da Aroer, che è presso il torrente Arnon, a Gàlaad e a Basan.
34 Le altre gesta di Ieu, tutte le sue azioni e le sue prodezze, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 35 Ieu si addormentò con i suoi padri e lo seppellirono in Samaria. Al suo posto divenne re suo figlio Ioacaz. 36 La durata del regno di Ieu su Israele, in Samaria, fu di ventotto anni.

11,1 Atalia madre di Acazia, visto che era morto suo figlio, si propose di sterminare tutta la discendenza regale. 2 Ma Ioseba, figlia del re Ioram e sorella di Acazia, sottrasse Ioas figlio di Acazia dal gruppo dei figli del re destinati alla morte e lo portò con la nutrice nella camera dei letti; lo nascose così ad Atalia ed egli non fu messo a morte. 3 Rimase sei anni nascosto presso di lei nel tempio; intanto Atalia regnava sul paese.
4 Il settimo anno Ioiada convocò i capi di centinaia dei Carii e delle guardie e li fece venire nel tempio. Egli concluse con loro un'alleanza, facendoli giurare nel tempio; quindi mostrò loro il figlio del re. 5 Diede loro le seguenti disposizioni: «Questo farete: un terzo di quelli che fra di voi iniziano il servizio di sabato per fare la guardia alla reggia, 6 un altro terzo alla porta di Sur e un terzo alla porta dietro i cursori; voi farete invece la guardia alla casa di Massach, 7 gli altri due gruppi di voi, ossia quanti smontano il sabato, faranno la guardia al tempio. 8 Circonderete il re, ognuno con la sua arma in pugno e chi tenta di penetrare nello schieramento sia messo a morte. Accompagnerete il re ovunque egli vada». 9 I capi di centinaia fecero quanto aveva disposto il sacerdote Ioiada. Ognuno prese i suoi uomini, quelli che entravano in servizio e quelli che smontavano il sabato, e andarono dal sacerdote Ioiada. 10 Il sacerdote consegnò ai capi di centinaia lance e scudi del re Davide, che erano nel deposito del tempio. 11 Le guardie, ognuno con l'arma in pugno, si disposero dall'angolo meridionale del tempio fino all'angolo settentrionale, davanti all'altare e al tempio e intorno al re. 12 Allora Ioiada fece uscire il figlio del re, gli impose il diadema e le insegne; lo proclamò re e lo unse. Gli astanti batterono le mani ed esclamarono: «Viva il re!».
13 Atalia, sentito il clamore delle guardie e del popolo, si diresse verso la moltitudine nel tempio. 14 Guardò: ecco, il re stava presso la colonna secondo l'usanza; i capi e i trombettieri erano intorno al re, mentre tutto il popolo del paese esultava e suonava le trombe. Atalia si stracciò le vesti e gridò: «Tradimento, tradimento!».
15 Il sacerdote Ioiada ordinò ai capi dell'esercito: «Fatela uscire tra le file e chiunque la segua sia ucciso di spada». Il sacerdote infatti aveva stabilito che non venisse uccisa nel tempio del Signore. 16 Le misero le mani addosso ed essa raggiunse la reggia attraverso l'ingresso dei Cavalli e là fu uccisa.
17 Ioiada concluse un'alleanza fra il Signore, il re e il popolo, con cui questi si impegnò a essere il popolo del Signore; ci fu anche un'alleanza fra il re e il popolo. 18 Tutto il popolo del paese penetrò nel tempio di Baal e lo demolì, frantumandone gli altari e le immagini: uccisero dinanzi agli altari lo stesso Mattan, sacerdote di Baal.
Il sacerdote Ioiada mise guardie intorno al tempio. 19 Egli prese i capi di centinaia dei Carii e delle guardie e tutto il popolo del paese; costoro fecero scendere il re dal tempio e attraverso la porta delle Guardie lo condussero nella reggia, ove egli sedette sul trono regale. 20 Tutto il popolo del paese fu in festa; la città restò tranquilla. Atalia fu uccisa con la spada nella reggia.

12,1 Quando divenne re, Ioas aveva sette anni. 2 Divenne re nell'anno settimo di Ieu e regnò quarant'anni in Gerusalemme. Sua madre, di Bersabea, si chiamava Sibia. 3 Ioas fece ciò che è giusto agli occhi del Signore per tutta la sua vita, perché era stato educato dal sacerdote Ioiada. 4 Ma non scomparvero le alture, infatti il popolo tuttora sacrificava e offriva incenso sulle alture.
5 Ioas disse ai sacerdoti: «Tutto il denaro delle rendite sacre, che viene portato nel tempio del Signore, il denaro che uno versa per il proprio riscatto e tutto il denaro offerto spontaneamente al tempio, 6 lo prendano i sacerdoti, ognuno dalla mano del proprio conoscente; con esso eseguiscano le riparazioni del tempio, ovunque appaiano necessarie».
7 Ora nell'anno ventitré del re Ioas i sacerdoti non avevano ancora eseguito le riparazioni nel tempio. 8 Il re Ioas convocò il sacerdote Ioiada e gli altri sacerdoti e disse loro: «Perché non avete restaurato il tempio? D'ora innanzi non ritirerete più il denaro dai vostri conoscenti, ma lo consegnerete per il restauro del tempio». 9 I sacerdoti acconsentirono a non ricevere più il denaro dal popolo e a non curare il restauro del tempio.
10 Il sacerdote Ioiada prese una cassa, vi fece un buco nel coperchio e la pose a lato dell'altare, a destra di chi entra nel tempio. I sacerdoti custodi della soglia depositavano ivi tutto il denaro portato al tempio. 11 Quando vedevano che nella cassa c'era molto denaro, veniva il segretario del re, insieme con il sommo sacerdote, che riducevano in verghe e contavano il denaro trovato nel tempio. 12 Consegnavano il denaro controllato nelle mani degli esecutori dei lavori nel tempio. Costoro lo distribuivano ai falegnami e ai muratori, che lavoravano nel tempio, 13 ai muratori, ai tagliapietre, ai fornitori del legname e delle pietre da taglio per il restauro dei danni nel tempio, insomma per quanto era necessario per riparare il tempio. 14 Ma con il denaro portato al tempio del Signore non si dovevano fare né coppe d'argento, né strumenti musicali, né coltelli, né vassoi, né trombe, insomma nessun oggetto d'oro o d'argento. 15 Esso era consegnato solo agli esecutori dei lavori, che l'usavano per restaurare il tempio. 16 Coloro nelle cui mani si rimetteva il denaro perché lo dessero agli esecutori dei lavori non dovevano renderne conto, perché la loro condotta ispirava fiducia. 17 Il denaro dei sacrifici per il delitto e per il peccato non era destinato al tempio, ma era lasciato ai sacerdoti.
18 In quel tempo Cazaèl re di Aram mosse guerra contro Gat e la conquistò. Allora Cazaèl si preparò ad assalire Gerusalemme. 19 Ioas re di Giuda prese tutti gli oggetti consacrati da Giòsafat, da Ioram e da Acazia, suoi antenati, re di Giuda, e quelli consacrati da lui stesso, insieme con tutto l'oro trovato nei tesori del tempio e della reggia; egli mandò tutto ciò a Cazaèl re di Aram, che si allontanò da Gerusalemme.
20 Le altre gesta di Ioas e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 21 I suoi ufficiali si sollevarono organizzando una congiura; uccisero Ioas a Bet-Millo, nella discesa verso Silla. 22 Iozabàd figlio di Simeat e Iozabàd figlio di Somer, suoi ufficiali, lo colpirono ed egli morì. Lo seppellirono con i suoi padri nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Amazia.

13,1 Nell'anno ventitré di Ioas figlio di Acazia, re di Giuda, su Israele in Samaria divenne re Ioacaz figlio di Ieu, che regnò diciassette anni. 2 Fece ciò che è male agli occhi del Signore; imitò il peccato con cui Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto peccare Israele, né mai se ne allontanò. 3 L'ira del Signore divampò contro Israele e li mise nelle mani di Cazaèl re di Aram e di Ben-Hadàd figlio di Cazaèl, per tutto quel tempo. 4 Ma Ioacaz placò il volto del Signore. Il Signore lo ascoltò, perché aveva visto come il re di Aram opprimeva gli Israeliti. 5 Il Signore concesse un liberatore a Israele. Essi sfuggirono al potere di Aram; gli Israeliti poterono abitare nelle loro tende come prima. 6 Ma essi non si allontanarono dal peccato che la casa di Geroboamo aveva fatto commettere a Israele; anzi lo ripeterono. Perfino il palo sacro rimase in piedi in Samaria. 7 Pertanto, di tutte le truppe di Ioacaz il Signore lasciò soltanto cinquanta cavalli, dieci carri e diecimila fanti, perché li aveva distrutti il re di Aram, riducendoli come la polvere che si calpesta.
8 Le altre gesta di Ioacaz, tutte le sue azioni e prodezze, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 9 Ioacaz si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Samaria. Al suo posto divenne re suo figlio Ioas.
10 Nell'anno trentasette di Ioas re di Giuda, su Israele in Samaria divenne re Ioas, figlio di Ioacaz, che regnò sedici anni. 11 Fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò da tutti i peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele, ma li ripetè.
12 Le altre gesta di Ioas, tutte le sue azioni e prodezze, le guerre combattute con Amazia re di Giuda, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 13 Ioas si addormentò con i suoi padri e sul suo trono salì Geroboamo. Ioas fu sepolto in Samaria insieme con i re di Israele.
14 Quando Eliseo si ammalò della malattia di cui morì, Ioas re di Israele, sceso a visitarlo, scoppiò in pianto davanti a lui, dicendo: «Padre mio, padre mio, carro di Israele e sua cavalleria». 15 Eliseo gli disse: «Prendi arco e frecce». Egli prese arco e frecce. 16 Aggiunse al re di Israele: «Impugna l'arco». Quando il re l'ebbe impugnato, Eliseo mise la mano sulla mano del re, 17 quindi disse: «Apri la finestra verso oriente». Aperta che fu la finestra, Eliseo disse: «Tira!». Ioas tirò. Eliseo disse: «Freccia vittoriosa per il Signore, freccia vittoriosa su Aram. Tu sconfiggerai, fino allo sterminio, gli Aramei in Afek». 18 Eliseo disse: «Prendi le frecce». E quando quegli le ebbe prese, disse al re di Israele: «Percuoti con le tue frecce la terra» ed egli la percosse tre volte, poi si fermò. 19 L'uomo di Dio s'indignò contro di lui e disse: «Avresti dovuto colpire cinque o sei volte; allora avresti sconfitto l'Aram fino allo sterminio; ora, invece, sconfiggerai l'Aram solo tre volte».
20 Eliseo morì; lo seppellirono. All'inizio dell'anno nuovo irruppero nel paese alcune bande di Moab. 21 Mentre seppellivano un uomo, alcuni, visto un gruppo di razziatori, gettarono il cadavere sul sepolcro di Eliseo e se ne andarono. L'uomo, venuto a contatto con le ossa di Eliseo, risuscitò e si alzò in piedi.
22 Cazaèl re di Aram oppresse gli Israeliti finché visse Ioacaz. 23 Alla fine il Signore si mostrò benevolo, ne ebbe compassione e tornò a favorirli a causa della sua alleanza con Abramo, Isacco e Giacobbe; per questo non volle distruggerli né scacciarli davanti a sé, fino ad oggi. 24 Cazaèl re di Aram morì. Al suo posto divenne re suo figlio Ben-Hadàd. 25 Allora Ioas figlio di Ioacaz riprese a Ben-Hadàd, figlio di Cazaèl le città che Cazaèl aveva tolte con le armi a suo padre Ioacaz. Ioas lo sconfisse tre volte; così riconquistò le città di Israele.

Nuova Riveduta:

2Re 3-13

Ieoram, re d'Israele; vittoria sui Moabiti
2R 1:17, 1; 2Cr 18:1-8; Sl 107:4-6, 35
3,1 Ieoram, figlio di Acab, cominciò a regnare su Israele a Samaria l'anno diciottesimo di Giosafat, re di Giuda, e regnò dodici anni.
2 Egli fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE; ma non quanto suo padre e sua madre, perché tolse via la statua di Baal, che suo padre aveva fatta. 3 Tuttavia egli rimase attaccato ai peccati con i quali Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto peccare Israele; e non se ne distolse.
4 Allora Mesa, re di Moab, allevava molto bestiame e pagava al re d'Israele un tributo di centomila agnelli e centomila montoni con la loro lana. 5 Ma, dopo la morte di Acab, il re di Moab si ribellò al re d'Israele. 6 Il re Ieoram uscì da Samaria e passò in rassegna tutto Israele; 7 poi si mise in marcia, e mandò a dire a Giosafat, re di Giuda: «Il re di Moab si è ribellato contro di me; vuoi venire con me alla guerra contro Moab?» Quegli rispose: «Verrò; conta su di me come su te stesso, sul mio popolo come sul tuo, sui miei cavalli come sui tuoi». 8 E aggiunse: «Per quale via saliremo?» Ieoram rispose: «Per la via del deserto di Edom».
9 Così il re d'Israele, il re di Giuda e il re di Edom si mossero; e girarono per sette giorni, ma non c'era acqua per l'esercito, né per le bestie da soma che li seguivano. 10 Allora il re d'Israele disse: «Ahimè, il SIGNORE ha chiamato assieme questi tre re, per darli nelle mani di Moab!» 11 Ma Giosafat chiese: «Non c'è qui nessun profeta del SIGNORE mediante il quale possiamo consultare il SIGNORE?» Uno dei servitori del re d'Israele rispose: «C'è qui Eliseo, figlio di Safat, il quale versava l'acqua sulle mani d'Elia». 12 Giosafat disse: «La parola del SIGNORE è con lui». Così il re d'Israele, Giosafat e il re di Edom andarono a trovarlo.
13 Eliseo disse al re d'Israele: «Che ho a che fare con te? Va' dai profeti di tuo padre e di tua madre!» Il re d'Israele gli rispose: «No, perché il SIGNORE ha chiamato insieme questi tre re per darli nelle mani di Moab». 14 Allora Eliseo disse: «Com'è vero che vive il SIGNORE degli eserciti, del quale sono servitore, se non avessi rispetto per Giosafat, re di Giuda, io non avrei badato a te né ti avrei degnato di uno sguardo. 15 Ma ora conducetemi qua un suonatore d'arpa». E, mentre il suonatore arpeggiava, la mano del SIGNORE fu sopra Eliseo, 16 che disse: «Così parla il SIGNORE: Fate in questa valle delle fosse! 17 Infatti così dice il SIGNORE: Voi non vedrete vento, non vedrete pioggia, e tuttavia questa valle si riempirà d'acqua; e berrete voi, il vostro bestiame e le vostre bestie da soma. 18 E questo è ancora poco agli occhi del SIGNORE; perché egli darà anche Moab nelle vostre mani. 19 Voi distruggerete tutte le città fortificate e tutte le città importanti, abbatterete tutti i buoni alberi, turerete tutte le sorgenti d'acqua, e guasterete con delle pietre ogni buon pezzo di terra».
20 La mattina dopo, nell'ora in cui si presenta l'offerta, ecco che l'acqua arrivò dal lato di Edom e il paese ne fu pieno.
21 Tutti i Moabiti, avendo udito che quei re erano saliti per combattere contro di loro, avevano radunato tutti quelli che erano in età di portare le armi, e si piazzarono alla frontiera. 22 La mattina, il sole splendeva sulle acque, e i Moabiti, quando si alzarono, videro di fronte a loro le acque rosse come sangue; 23 e dissero: «Quello è sangue! Quei re sono di certo venuti alle mani e si sono distrutti fra di loro; ora, Moab, alla preda!» 24 E avanzarono verso l'accampamento d'Israele; ma gl'Israeliti si fecero avanti e sbaragliarono i Moabiti, che fuggirono davanti a loro. Poi penetrarono nel paese e continuarono a battere Moab. 25 Distrussero le città; riempirono di pietre ogni buon pezzo di terra, ciascuno gettandovi la sua; turarono tutte le sorgenti d'acqua e abbatterono tutti i buoni alberi. Non rimasero che le mura di Chir-Areset, e i tiratori di fionda la circondarono e l'attaccarono. 26 Il re di Moab, vedendo che l'attacco era troppo forte per lui, prese con sé settecento uomini, per aprirsi, a spada tratta, un varco fino al re di Edom; ma non vi riuscì. 27 Allora prese il figlio primogenito, che doveva succedergli al trono, e lo offrì in olocausto sopra le mura. A questa vista, un profondo orrore s'impadronì degli Israeliti, che si allontanarono dal re di Moab e se ne tornarono al loro paese.

Altri miracoli di Eliseo. L'olio della vedova
1R 17:8-16; Mr 6:34-44; Sl 68:5; Fl 4:19
4,1 Una donna, moglie di uno dei discepoli dei profeti, si rivolse a Eliseo, e disse: «Mio marito, tuo servo, è morto; e tu sai che il tuo servo temeva il SIGNORE. Il suo creditore è venuto per prendersi i miei due figli come schiavi». 2 Eliseo le disse: «Che devo fare per te? Dimmi, che cosa hai in casa?» La donna rispose: «La tua serva non ha nulla in casa, tranne un vasetto d'olio». 3 Allora egli disse: «Va' fuori, chiedi in prestito a tutti i tuoi vicini dei vasi vuoti; e non ne chiedere pochi. 4 Poi torna, chiudi la porta dietro di te e i tuoi figli, e versa dell'olio in tutti quei vasi; e, a mano a mano che saranno pieni, falli mettere da parte. 5 La donna se ne andò e si chiuse in casa con i suoi figli; questi le portavano i vasi, e lei vi versava l'olio. 6 Quando i vasi furono pieni, disse a suo figlio: «Portami ancora un vaso». Egli le rispose: «Non ci sono più vasi». E l'olio si fermò. 7 Allora lei andò e riferì tutto all'uomo di Dio, che le disse: «Va' a vender l'olio, e paga il tuo debito; e di quel che resta sostèntati tu e i tuoi figli».

La risurrezione del figlio della Sunamita
(Eb 13:2; Mt 10:40-42)(1R 17:17-24; Eb 11:35)(Sl 84:6; 116:11-12)
8 Un giorno Eliseo passava per Sunem; là c'era una donna ricca che lo trattenne con premura perché mangiasse da lei; così tutte le volte che passava di là, andava a mangiare da lei. 9 La donna disse a suo marito: «Ecco, io so che quest'uomo che passa sempre da noi, è un santo uomo di Dio. 10 Ti prego, costruiamogli, di sopra, una piccola camera in muratura e mettiamoci per lui un letto, un tavolino, una sedia e un candeliere, affinché, quando verrà da noi, egli possa ritirarvisi». 11 Così, un giorno che egli giunse a Sunem, si ritirò in quella camera, e vi dormì. 12 E disse a Gheazi, suo servo: «Chiama questa Sunamita». Egli la chiamò, e lei si presentò davanti a lui. 13 Eliseo disse a Gheazi: «Dille così: "Tu hai avuto per noi tutta questa premura; che si può fare per te? Hai bisogno che si parli per te al re o al capo dell'esercito?"» Lei rispose: 14 «Io vivo in mezzo al mio popolo». Ed Eliseo disse: «Che si potrebbe fare per lei?» Gheazi rispose: «Certo non ha figli, e suo marito è vecchio». 15 Eliseo gli disse: «Chiamala!» Gheazi la chiamò, e lei si presentò alla porta. 16 Ed Eliseo le disse: «L'anno prossimo, in questo stesso periodo, tu abbraccerai un figlio». Lei rispose: «No, mio signore, tu che sei un uomo di Dio, non ingannare la tua serva!»
17 Questa donna concepì e, l'anno dopo, in quel medesimo periodo partorì un figlio, come Eliseo le aveva detto. 18 Il bambino si fece grande; e un giorno, uscito per andare da suo padre che era con i mietitori, 19 disse a suo padre: «La mia testa! la mia testa!» Il padre disse al servo: «Portalo da sua madre!» 20 Il servo lo portò via e lo condusse da sua madre. Il bambino rimase sulle ginocchia di lei fino a mezzogiorno, poi morì. 21 Allora la donna salì, lo adagiò sul letto dell'uomo di Dio, chiuse la porta, e uscì. 22 Poi chiamò suo marito e gli disse: «Ti prego, mandami un servo e un'asina, perché voglio correre dall'uomo di Dio, e tornare». 23 Il marito le chiese: «Perché vuoi andare da lui quest'oggi? Non è il novilunio, e non è sabato». Lei rispose: «Lascia fare!» 24 Poi fece sellare l'asina, e disse al suo servo: «Guidala, e tira via; non mi fermare per strada, a meno che io non te lo dica». 25 Così partì, e giunse dall'uomo di Dio, sul monte Carmelo.
Appena l'uomo di Dio la vide da lontano, disse a Gheazi, suo servo: «Ecco la Sunamita che viene! 26 Ti prego, corri a incontrarla, e dille: "Stai bene? Sta bene tuo marito? E il bambino sta bene?"». Lei rispose: «Stanno bene». 27 E come fu giunta dall'uomo di Dio, sul monte, gli abbracciò i piedi. Gheazi si avvicinò per respingerla; ma l'uomo di Dio disse: «Lasciala stare, poiché l'anima sua è amareggiata, e il SIGNORE me l'ha nascosto; non me l'ha rivelato». 28 La donna disse: «Avevo forse chiesto di poter avere un figlio? Non ti dissi dunque: Non m'ingannare?» 29 Allora Eliseo disse a Gheazi: «Cingiti i fianchi, prendi in mano il mio bastone, e parti. Se incontri qualcuno, non salutarlo; e se qualcuno ti saluta, non rispondergli; e poserai il mio bastone sulla faccia del bambino». 30 La madre del bambino disse a Eliseo: «Com'è vero che il SIGNORE vive e che tu vivi, io non ti lascerò». Ed Eliseo si alzò e andò insieme con lei. 31 Gheazi, che li aveva preceduti, pose il bastone sulla faccia del bambino, ma non ci fu voce né segno di vita. Allora andò incontro a Eliseo e gli riferì la cosa, dicendo: «Il bambino non si è svegliato». 32 Quando Eliseo arrivò in casa, il bambino, morto, era adagiato sul suo letto. 33 Egli entrò, si chiuse dentro con il bambino, e pregò il SIGNORE. 34 Poi salì sul letto e si coricò sul bambino; pose la sua bocca sulla bocca di lui, i suoi occhi sugli occhi di lui, le sue mani sulle mani di lui; si distese sopra di lui, e il corpo del bambino si riscaldò. 35 Poi Eliseo s'allontanò, andò qua e là per la casa; poi risalì, e si ridistese sopra il bambino; e il bambino starnutì sette volte, e aprì gli occhi. 36 Allora Eliseo chiamò Gheazi e gli disse: «Chiama questa Sunamita». Egli la chiamò; e, come giunse vicino a Eliseo, questi le disse: «Prendi tuo figlio». 37 La donna entrò, gli si gettò ai piedi, e si prostrò in terra; poi prese suo figlio, e uscì.

La minestra risanata
2R 2:19-22; Es 15:23-25; Sl 119:91
38 Eliseo se ne tornò a Ghilgal. Nel paese c'era la carestia. Mentre i discepoli dei profeti stavano seduti davanti a lui, egli disse al suo servo: «Metti la pentola grande sul fuoco, e prepara una minestra per i discepoli dei profeti». 39 Uno di questi andò fuori per i campi a cogliere erbe; trovò una specie di vite selvatica, ne colse i frutti, le colloquintide, e se ne riempì la veste; e al suo ritorno, li tagliò a pezzi e li mise nella pentola dov'era la minestra; ma non si sapeva che cosa fossero. 40 Poi versarono la minestra a quegli uomini perché mangiassero; ma appena l'ebbero assaggiata, esclamarono: «Uomo di Dio, c'è la morte nella pentola!» E non ne poterono mangiare. 41 Eliseo disse: «Ebbene, portatemi della farina!» La gettò nella pentola e disse: «Versatene a questa gente perché mangi». E non c'era più nulla di cattivo nella pentola.

La moltiplicazione dei pani
Pr 3:9-10; Mt 14:14-21; 6:11
42 Giunse poi un uomo da Baal-Salisa, che portò all'uomo di Dio del pane delle primizie: venti pani d'orzo, e del grano nuovo nella sua bisaccia. Eliseo disse al suo servo: «Danne alla gente perché mangi». 43 Quegli rispose: «Come faccio a mettere questo davanti a cento persone?» Ma Eliseo disse: «Danne alla gente perché mangi; infatti così dice il SIGNORE: Mangeranno, e ne avanzerà». 44 Così egli mise quelle provviste davanti alla gente, che mangiò e ne lasciò d'avanzo, secondo la parola del SIGNORE.

Guarigione di Naaman, il Siro
(Lu 4:27; 17:11-19) Gb 33:14-30
5,1 Naaman, capo dell'esercito del re di Siria, era un uomo tenuto in grande stima e onore presso il suo signore, perché per mezzo di lui il SIGNORE aveva reso vittoriosa la Siria; ma quest'uomo, forte e coraggioso, era lebbroso. 2 Alcune bande di Siri, in una delle loro incursioni, avevano portato prigioniera dal paese d'Israele una ragazza che era passata al servizio della moglie di Naaman. 3 La ragazza disse alla sua padrona: «Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta che sta a Samaria! Egli lo libererebbe dalla sua lebbra!» 4 Naaman andò dal suo signore, e gli riferì la cosa, dicendo: «Quella ragazza del paese d'Israele ha detto così e così». 5 Il re di Siria gli disse: «Ebbene, va'; io manderò una lettera al re d'Israele». Egli dunque partì, prese con sé dieci talenti d'argento, seimila sicli d'oro, e dieci cambi di vestiario; 6 e portò al re d'Israele la lettera, che diceva: «Quando questa lettera ti sarà giunta, saprai che ti mando Naaman, mio servitore, perché tu lo guarisca dalla sua lebbra». 7 Appena il re d'Israele lesse la lettera, si stracciò le vesti, e disse: «Io sono forse Dio, con il potere di far morire e vivere, ché costui mi chieda di guarire un uomo dalla lebbra? È cosa certa ed evidente che egli cerca pretesti contro di me».
8 Quando Eliseo, l'uomo di Dio, udì che il re si era stracciato le vesti, gli mandò a dire: «Perché ti sei stracciato le vesti? Quell'uomo venga pure da me, e vedrà che c'è un profeta in Israele». 9 Naaman dunque venne con i suoi cavalli e i suoi carri, e si fermò alla porta della casa di Eliseo. 10 Ed Eliseo gli inviò un messaggero a dirgli: «Va', làvati sette volte nel Giordano; la tua carne tornerà sana, e tu sarai puro». 11 Ma Naaman si adirò e se ne andò, dicendo: «Ecco, io pensavo: egli uscirà senza dubbio incontro a me, si fermerà là, invocherà il nome del SIGNORE, del suo Dio, agiterà la mano sulla parte malata, e guarirà il lebbroso. 12 I fiumi di Damasco, l'Abana e il Parpar, non sono forse migliori di tutte le acque d'Israele? Non potrei lavarmi in quelli ed essere guarito?» E, voltatosi, se n'andava infuriato. 13 Ma i suoi servitori si avvicinarono a lui e gli dissero: «Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una cosa difficile, tu non l'avresti fatta? Quanto più ora che egli ti ha detto: "Làvati, e sarai guarito"?» 14 Allora egli scese e si tuffò sette volte nel Giordano, secondo la parola dell'uomo di Dio; e la sua carne tornò come la carne di un bambino; egli era guarito.
15 Poi tornò con tutto il suo sèguito dall'uomo di Dio, andò a presentarsi davanti a lui, e disse: «Ecco, io riconosco adesso che non c'è nessun Dio in tutta la terra, fuorché in Israele. E ora, ti prego, accetta un regalo dal tuo servo». 16 Ma Eliseo rispose: «Com'è vero che vive il SIGNORE di cui sono servo, io non accetterò nulla». Naaman insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò. 17 Allora Naaman disse: «Poiché non vuoi, permetti almeno che io, tuo servo, mi faccia dare tanta terra quanta ne porteranno due muli; poiché il tuo servo non offrirà più olocausti e sacrifici ad altri dèi, ma solo al SIGNORE. 18 Tuttavia il SIGNORE voglia perdonare una cosa al tuo servo: quando il re, mio signore, entra nella casa di Rimmon per adorare, e si appoggia al mio braccio, anch'io mi prostro nel tempio di Rimmon. Voglia il SIGNORE perdonare a me, tuo servo, quando io mi prostrerò così nel tempio di Rimmon!» 19 Eliseo gli disse: «Va' in pace!»

1Ti 6:9-10; At 5:1-11
Egli se ne andò e fece un buon tratto di strada. 20 Ma Gheazi, servo di Eliseo, uomo di Dio, disse fra sé: «Ecco, il mio signore è stato troppo generoso con Naaman, con questo Siro, non accettando dalla sua mano quanto egli aveva portato; com'è vero che il SIGNORE vive, io voglio corrergli dietro, e avere da lui qualcosa». 21 Così Gheazi corse dietro a Naaman; e quando Naaman vide che gli correva dietro, saltò giù dal carro per andargli incontro, e gli disse: «Va tutto bene?» 22 Egli rispose: «Tutto bene. Il mio signore mi manda a dirti: "Ecco, proprio ora mi sono arrivati dalla regione montuosa d'Efraim due giovani dei discepoli dei profeti; ti prego, dà loro un talento d'argento e due cambi di vestiario"». 23 Naaman disse: «Ti prego, accetta due talenti!» E gli fece premura; chiuse due talenti d'argento in due sacchi con due cambi di vestiario, e li caricò addosso a due dei suoi servi, che li portarono davanti a Gheazi. 24 Giunto alla collina, Gheazi prese i sacchi dalle loro mani, li ripose nella casa, e rimandò indietro quegli uomini, che se ne andarono. 25 Poi andò a presentarsi davanti al suo signore. Eliseo gli disse: «Da dove vieni, Gheazi?» Egli rispose: «Il tuo servo non è andato in nessun luogo». 26 Ma Eliseo gli disse: «Il mio spirito non era forse presente laggiù, quando quell'uomo si voltò e scese dal suo carro per venirti incontro? È forse questo il momento di prendere denaro, di prendere vesti, e uliveti e vigne, pecore e buoi, servi e serve? 27 La lebbra di Naaman s'attaccherà perciò a te e alla tua discendenza per sempre». Gheazi uscì dalla presenza di Eliseo, tutto lebbroso, bianco come la neve.

La scure ritirata dal Giordano
Mt 17:24-27; Gr 32:17
6,1 I discepoli dei profeti dissero a Eliseo: «Ecco, il luogo dove noi ci raduniamo in tua presenza è troppo stretto per noi. 2 Lasciaci andare fino al Giordano; ciascuno di noi prenderà là una trave, e ci costruiremo un locale dove possiamo riunirci». Eliseo rispose: «Andate». 3 Uno di loro disse: «Ti prego, vieni anche tu con i tuoi servi». Egli rispose: «Verrò». 4 Così andò con loro. Quando giunsero al Giordano, si misero a tagliar legna. 5 Mentre uno di loro abbatteva un albero, il ferro della scure gli cadde nell'acqua. Perciò egli cominciò a gridare: «Ah, mio signore! l'avevo presa in prestito!» 6 L'uomo di Dio disse: «Dov'è caduta?» Quello gli indicò il luogo. Allora Eliseo tagliò un pezzo di legno, lo gettò in quel medesimo luogo, fece venire a galla il ferro, e disse: «Prendilo». 7 Quello stese la mano e lo prese.

I Siri colpiti di cecità
(Ge 32:1-2; Sl 34:7; 2Cr 32:7-8)(Gr 39:17-18; Os 1:7) Ro 12:19-21
8 Allora il re di Siria faceva guerra contro Israele; e in un consiglio che tenne con i suoi servitori, disse: «Io porrò il mio accampamento nel tale e tal luogo». 9 L'uomo di Dio mandò a dire al re d'Israele: «Guàrdati dal trascurare quel tal luogo, perché vi stanno scendendo i Siri». 10 Allora il re d'Israele mandò gente verso il luogo che l'uomo di Dio gli aveva detto, e circa il quale era stato preavvisato; e là si tenne in guardia. Il fatto avvenne non una né due, ma più volte. 11 Questa cosa turbò molto il cuore del re di Siria, che chiamò i suoi servitori, e disse loro: «Fatemi sapere chi dei nostri è per il re d'Israele». 12 Uno dei suoi servitori rispose: «Nessuno, o re, mio signore! ma Eliseo, il profeta che sta in Israele, fa sapere al re d'Israele persino le parole che tu dici nella camera dove dormi». 13 Allora il re disse: «Andate, vedete dov'è, e io lo manderò a prendere». Gli fu riferito che era a Dotan.
14 Il re vi mandò cavalli, carri e numerosi soldati; i quali giunsero di notte e circondarono la città. 15 Il servo dell'uomo di Dio, alzatosi di buon mattino, andò fuori e vide che un gran numero di soldati con cavalli e carri accerchiava la città. Il servo disse all'uomo di Dio: «Ah, mio signore, come faremo?» 16 Quegli rispose: «Non temere, perché quelli che sono con noi sono più numerosi di quelli che sono con loro». 17 Ed Eliseo pregò e disse: «SIGNORE, ti prego, aprigli gli occhi, perché veda!» E il SIGNORE aprì gli occhi del servo, che vide a un tratto il monte pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno a Eliseo.
18 Mentre i Siri scendevano verso Eliseo, questi pregò il SIGNORE e disse: «Ti prego, acceca questa gente!» E il SIGNORE li accecò, secondo la parola di Eliseo. 19 Allora Eliseo disse loro: «Non è questa la strada, e non è questa la città; venite dietro a me, e io vi condurrò dall'uomo che voi cercate». E li condusse a Samaria. 20 Quando furono entrati a Samaria, Eliseo disse: «O SIGNORE, apri loro gli occhi, affinché vedano». Il SIGNORE aprì loro gli occhi, e a un tratto videro che si trovavano nel mezzo di Samaria. 21 Il re d'Israele, come li ebbe veduti, disse a Eliseo: «Padre mio, li debbo colpire? li debbo colpire?» 22 Eliseo rispose: «Non li colpire! Colpisci tu forse quelli che fai prigionieri con la tua spada e con il tuo arco? Metti loro davanti del pane e dell'acqua, affinché mangino e bevano, e se ne tornino dal loro signore». 23 Il re d'Israele preparò loro abbondanza di cibi; e quando ebbero mangiato e bevuto, li congedò, e quelli tornarono dal loro signore; e le bande di Siri non vennero più a fare incursioni sul territorio d'Israele.

Assedio di Samaria
(Le 26:25-29; La 4:9-10) La 3:37-40, 22-26
24 Dopo queste cose, Ben-Adad, re di Siria, radunò tutto il suo esercito, salì contro Samaria e la cinse d'assedio. 25 Ci fu una grande carestia in Samaria, e i Siri l'assediarono in modo tale che una testa d'asino la si vendeva a ottanta sicli d'argento, e il quarto d'un cab di sterco di colombi, a cinque sicli d'argento. 26 Mentre il re d'Israele passava sulle mura, una donna gli gridò: «Aiutami, o re, mio signore!» 27 Il re le disse: «Se non ti aiuta il SIGNORE, come posso aiutarti io? Con quel che dà l'aia o con quel che dà il frantoio?» 28 Poi il re aggiunse: «Che hai?» Lei rispose: «Questa donna mi disse: "Dammi tuo figlio, ché lo mangiamo oggi; domani mangeremo il mio". 29 Così abbiamo fatto cuocere mio figlio, e lo abbiamo mangiato. Il giorno seguente io le dissi: "Dammi tuo figlio, ché lo mangiamo". Ma lei ha nascosto suo figlio». 30 Quando il re udì le parole della donna si stracciò le vesti; e, mentre passava sulle mura, il popolo vide che sotto, sulla carne, portava un cilicio.
31 Il re disse: «Mi tratti Dio con tutto il suo rigore, se oggi la testa di Eliseo, figlio di Safat, rimane sulle sue spalle!» 32 Eliseo se ne stava seduto in casa sua, e con lui stavano gli anziani. Il re mandò avanti un uomo; ma prima che questo inviato giungesse, Eliseo disse agli anziani: «Vedete che questo figlio d'un assassino manda qualcuno a tagliarmi la testa? Badate bene; quando arriva l'inviato, chiudete la porta, e tenetegliela ben chiusa in faccia. Non si sente già dietro a lui il rumore dei passi del suo signore?» 33 Egli parlava ancora con loro, quand'ecco scendere verso di lui l'inviato, che disse: «Ecco, questo male viene dal SIGNORE; che ho più da sperare dal SIGNORE?»

Liberazione di Samaria
(Sl 53:5; 68:12; 2Cr 20:14-25) Eb 3:17-19; Gv 11:40
7,1 Allora Eliseo disse: «Ascoltate la parola del SIGNORE! Così dice il SIGNORE: Domani, a quest'ora, alla porta di Samaria, la misura di fior di farina si avrà per un siclo, e le due misure d'orzo si avranno per un siclo». 2 Ma il capitano sul cui braccio il re si appoggiava, rispose all'uomo di Dio: «Ecco, anche se il SIGNORE facesse delle finestre in cielo, potrebbe mai avvenire una cosa simile?» Eliseo rispose: «Ebbene, lo vedrai con i tuoi occhi, ma non ne mangerai».
3 C'erano quattro lebbrosi presso l'entrata della porta della città, i quali dissero tra di loro: «Perché ce ne stiamo qui in attesa di morire? 4 Se diciamo: Entriamo in città, in città c'è la fame, e noi vi morremo; se restiamo qui, morremo lo stesso. Dunque venite, andiamo a buttarci nell'accampamento dei Siri; se ci lasciano vivere, vivremo; se ci danno la morte, morremo». 5 Sull'imbrunire, si alzarono per andare all'accampamento dei Siri; e come giunsero all'estremità dell'accampamento dei Siri, ecco che non c'era nessuno. 6 Il Signore aveva fatto udire nell'accampamento dei Siri un rumore di carri, un rumore di cavalli, un rumore di grande esercito, tanto che i Siri avevano detto fra di loro: «Il re d'Israele ha assoldato contro di noi i re degli Ittiti e i re degli Egiziani, perché vengano ad assalirci». 7 E si erano alzati, ed erano fuggiti all'imbrunire, abbandonando le loro tende, i loro cavalli, i loro asini, e l'accampamento così com'era; erano fuggiti per salvarsi la vita. 8 Quei lebbrosi, giunti all'estremità dell'accampamento, entrarono in una tenda, mangiarono, bevvero, e portarono via argento, oro, vestiario, e andarono a nascondere ogni cosa. Poi tornarono, entrarono in un'altra tenda, e anche di là portarono via roba, che andarono a nascondere. 9 Ma poi dissero fra di loro: «Noi non facciamo bene; questo è giorno di buone notizie, e noi tacciamo! Se aspettiamo finché si faccia giorno, saremo considerati colpevoli. Ora venite, andiamo a informare la casa del re». 10 Così partirono, chiamarono i guardiani della città, e li informarono della cosa, dicendo: «Siamo andati all'accampamento dei Siri, e non c'è nessuno, né vi si ode voce d'uomo; non vi sono che i cavalli legati e gli asini legati, e le tende intatte». 11 Allora i guardiani chiamarono, e fecero sapere la cosa dentro il palazzo reale.
12 Il re si alzò di notte, e disse ai suoi servitori: «Vi voglio dire io quel che ci hanno fatto i Siri. Sanno che patiamo la fame; sono quindi usciti dall'accampamento a nascondersi per la campagna, dicendo: "Appena usciranno dalla città, li prenderemo vivi, ed entreremo nella città"». 13 Uno dei suoi servitori gli rispose: «Ti prego, si prendano cinque dei cavalli che rimangono ancora nella città. Guardate, sono come tutta la moltitudine d'Israele che c'è rimasta; sono come tutta la moltitudine d'Israele che muore di fame; e mandiamo a vedere di che si tratta». 14 Presero dunque due carri con i loro cavalli, e il re mandò degli uomini sulle tracce dell'esercito dei Siri, dicendo: «Andate e vedete». 15 Quelli andarono sulle tracce dei Siri, fino al Giordano; tutta la strada era piena di vestiario e di oggetti, che i Siri avevano gettato via nella loro fuga precipitosa. E gli inviati tornarono e riferirono tutto al re.
16 Allora il popolo uscì e saccheggiò l'accampamento dei Siri; e una misura di fior di farina si ebbe per un siclo, e due misure d'orzo per un siclo, secondo la parola del SIGNORE. 17 Il re aveva affidato la guardia della porta al capitano sul cui braccio si appoggiava; ma questo capitano fu calpestato dalla folla presso la porta della città, e morì, come aveva detto l'uomo di Dio, quando aveva parlato al re che era sceso a trovarlo. 18 Difatti, quando l'uomo di Dio aveva parlato al re, aveva detto: «Domani, a quest'ora, alla porta di Samaria, due misure d'orzo si avranno per un siclo e una misura di fior di farina per un siclo». 19 Ma quel capitano aveva risposto all'uomo di Dio, e gli aveva detto: «Ecco, anche se il SIGNORE facesse delle finestre in cielo, potrebbe mai avvenire una cosa simile?» Ed Eliseo gli aveva detto: «Ebbene, lo vedrai con i tuoi occhi, ma non ne mangerai». 20 E così avvenne: fu calpestato dalla folla presso la porta della città, e morì.

La carestia di sette anni; la Sunamita ottiene la restituzione dei suoi beni
2R 4:8-37; Sl 34:8-10; Is 28:29
8,1 Eliseo aveva detto alla donna di cui aveva risuscitato il figlio: «Àlzati; va', tu con la tua famiglia, e soggiorna all'estero, dove potrai; perché il SIGNORE ha chiamato la carestia, ed essa verrà nel paese per sette anni». 2 La donna si alzò, e fece come le aveva detto l'uomo di Dio; se ne andò con la sua famiglia, e soggiornò per sette anni, nel paese dei Filistei. 3 Finiti i sette anni, quella donna tornò dal paese dei Filistei, e andò dal re a reclamare la sua casa e le sue terre. 4 Allora il re discorreva con Gheazi, servo dell'uomo di Dio, e gli diceva: «Ti prego, raccontami tutte le cose grandi che Eliseo ha fatte». 5 E mentre appunto Gheazi raccontava al re come Eliseo aveva risuscitato il morto, ecco che la donna, di cui era stato risuscitato il figlio, venne dal re a reclamare la sua casa e le sue terre. E Gheazi disse: «O re, mio signore, questa è quella donna, e questo è suo figlio, che Eliseo ha risuscitato». 6 Il re interrogò la donna, che gli raccontò tutto; e il re le mise a disposizione un funzionario, al quale disse: «Falle restituire tutto quello che è suo, e tutte le rendite delle terre, dal giorno in cui lasciò il paese, fino a ora».

Eliseo predice il regno di Azael sulla Siria
1R 19:15-17 (2R 8:28-29; 10:32-33; 13:3, 7)
7 Eliseo si recò a Damasco. Ben-Adad, re di Siria, era ammalato, e gli fu riferito che l'uomo di Dio era giunto in quel luogo. 8 Allora il re disse ad Azael: «Prendi con te un regalo, va' incontro all'uomo di Dio, e consulta per mezzo di lui il SIGNORE, per sapere se io guarirò da questa malattia». 9 Azael andò dunque incontro a Eliseo, portando con sé come regalo tutto quello che c'era di meglio a Damasco: il carico di quaranta cammelli. Appena giunse, si presentò a Eliseo, e gli disse: «Tuo figlio Ben-Adad, re di Siria, mi ha mandato da te per dirti: "Guarirò da questa malattia?"» 10 Eliseo gli rispose: «Va', e digli: "Guarirai di certo". Ma il SIGNORE mi ha rivelato che morirà sicuramente». 11 L'uomo di Dio posò lo sguardo sopra Azael, e lo fissò a lungo, poi si mise a piangere. 12 Azael disse: «Perché piange il mio signore?» Eliseo rispose: «Perché so il male che farai ai figli d'Israele; tu darai alle fiamme le loro fortezze, ucciderai i loro giovani con la spada, schiaccerai i loro bambini, e sventrerai le loro donne incinte». 13 Azael disse: «Ma che cos'è mai il tuo servo, questo cane, per fare delle cose tanto grandi?» Eliseo rispose: «Il SIGNORE mi ha rivelato che tu sarai re di Siria». 14 Azael lasciò Eliseo e tornò dal suo signore, che gli chiese: «Che t'ha detto Eliseo?» Egli rispose: «Mi ha detto che guarirai certamente». 15 Il giorno dopo, Azael prese una coperta, la immerse nell'acqua, e la distese sulla faccia di Ben-Adad, che morì. E Azael regnò al suo posto.

Ioram, re di Giuda
2Cr 21; Os 8:7
16 Nell'anno quinto di Ioram, figlio di Acab, re d'Israele, Ieoram, figlio di Giosafat, re di Giuda, cominciò a regnare su Giuda. 17 Aveva trentadue anni quando cominciò a regnare, e regnò otto anni a Gerusalemme.
18 Egli seguì l'esempio dei re d'Israele, come aveva fatto la casa di Acab; poiché aveva per moglie una figlia di Acab; e fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE. 19 Tuttavia il SIGNORE non volle distruggere Giuda, per amor di Davide suo servo, conformemente alla promessa fattagli di lasciare sempre una lampada a lui e ai suoi figli.
20 Ai suoi tempi, Edom si ribellò, sottraendosi al giogo di Giuda e si diede un re. 21 Allora Ioram passò a Sair con tutti i suoi carri. Di notte si alzò e sconfisse gli Edomiti che avevano accerchiato lui e i capitani dei carri; ma la gente di Ioram dovette fuggire alle proprie tende. 22 Così Edom si è ribellato e si è sottratto al giogo di Giuda fino a oggi. In quel medesimo tempo, anche Libna si ribellò.
23 Il rimanente delle azioni di Ioram e tutto quello che fece, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
24 Ioram si addormentò con i suoi padri, e con i suoi padri fu sepolto nella città di Davide. Acazia, suo figlio, regnò al suo posto.

Acazia, re di Giuda
2Cr 22:1-6; Pr 2:18
25 L'anno dodicesimo di Ioram, figlio di Acab, re d'Israele, Acazia, figlio di Ieoram, re di Giuda, cominciò a regnare. 26 Aveva ventidue anni quando cominciò a regnare, e regnò un anno a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Atalia, nipote di Omri, re d'Israele.
27 Egli seguì l'esempio della casa di Acab, e fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE, come la casa di Acab, perché era imparentato con la casa di Acab.
28 Egli andò con Ioram, figlio di Acab, a combattere contro Azael, re di Siria, a Ramot di Galaad; e i Siri ferirono Ioram; 29 e il re Ioram tornò a Izreel per farsi curare le ferite causategli dai Siri a Rama, quando combatteva contro Azael, re di Siria. Acazia, figlio di Ioram re di Giuda, scese a Izreel a vedere Ioram, figlio di Acab, perché questi era ammalato.

Ieu, unto re d'Israele; egli uccide Ioram e Acazia
(1R 19:16-17; 21:17-22, 29) 2Cr 22:5-9; Sl 94:1-7
9,1 Allora il profeta Eliseo chiamò uno dei discepoli dei profeti, e gli disse: «Cingiti i fianchi, prendi con te questo vasetto d'olio, e va' a Ramot di Galaad. 2 Quando vi sarai arrivato, cerca di vedere Ieu, figlio di Ieosafat, figlio di Nimsi; entra, fallo alzare in mezzo ai suoi fratelli, e conducilo in una camera appartata. 3 Poi prendi il vasetto d'olio, versaglielo sul capo e digli: "Così dice il SIGNORE: Io ti ungo re d'Israele". Poi apri la porta e fuggi senza indugiare».
4 Così quel giovane, il giovane profeta, partì per Ramot di Galaad. 5 Quando vi giunse, i capitani dell'esercito stavano seduti assieme; e disse: «Capitano, ho da dirti una parola». Ieu chiese: «A chi di noi?» Quegli rispose: «A te, capitano». 6 Ieu si alzò, ed entrò in casa; e il giovane gli versò l'olio sul capo dicendogli: «Così dice il SIGNORE, Dio d'Israele: "Io ti ungo re del popolo del SIGNORE d'Israele. 7 Tu colpirai la casa di Acab, tuo signore, e io vendicherò il sangue dei profeti miei servi e il sangue di tutti i servi del SIGNORE, sparso dalla mano di Izebel. 8 Tutta la casa di Acab perirà, e io sterminerò dalla casa di Acab fino all'ultimo uomo, tanto chi è schiavo quanto chi è libero in Israele. 9 Ridurrò la casa di Acab come la casa di Geroboamo, figlio di Nebat, e come la casa di Baasa, figlio di Aiia. 10 I cani divoreranno Izebel nel campo d'Izreel, e non vi sarà chi le dia sepoltura"». Poi il giovane aprì la porta, e fuggì.
11 Quando Ieu uscì per raggiungere i servitori del suo signore, gli dissero: «Va tutto bene? Perché quel pazzo è venuto da te?» Egli rispose loro: «Voi conoscete l'uomo e i suoi discorsi!» 12 Ma quelli dissero: «Non è vero! Su, diccelo!» Ieu rispose: «Egli m'ha parlato così e così, e m'ha detto: "Così dice il SIGNORE: Io ti ungo re d'Israele"». 13 Allora ognuno di essi si affrettò a togliersi il mantello e a stenderlo sotto Ieu su per i nudi gradini; poi suonarono la tromba, e dissero: «Ieu è re!» 14 Ieu, figlio di Ieosafat, figlio di Nimsi, fece una congiura contro Ioram. Ioram, con tutto Israele, stava difendendo Ramot di Galaad contro Azael, re di Siria; 15 ma il re Ioram era tornato a Izreel per farsi curare le ferite causategli dai Siri, combattendo contro Azael, re di Siria. E Ieu disse: «Se siete d'accordo, badate che nessuno esca e fugga dalla città per andare a portare la notizia a Izreel». 16 Poi Ieu montò sopra un carro e partì per Izreel, perché Ioram si trovava là, a letto; e Acazia, re di Giuda, vi era andato per visitare Ioram.
17 La sentinella che stava sulla torre di Izreel, scorse la schiera numerosa di Ieu che veniva, e disse: «Vedo una schiera numerosa!» Ioram disse: «Prendi un cavaliere, e mandalo incontro a loro a dire: "Portate pace?"» 18 Un uomo a cavallo andò dunque incontro a Ieu, e gli disse: «Così dice il re: "Portate pace?"» Ieu rispose: «Che importa a te della pace? Passa dietro a me». E la sentinella fece rapporto, dicendo: «Il messaggero è giunto fino a loro, ma non torna indietro». 19 Allora Ioram mandò un secondo cavaliere che, giunto da loro, disse: «Così dice il re: "Portate pace?"» Ieu rispose: «Che importa a te della pace? Passa dietro a me». 20 E la sentinella fece rapporto, dicendo: «Il messaggero è giunto fino a loro, e non torna indietro. A vederlo guidare il carro, si direbbe che è Ieu, figlio di Nimsi; perché guida come un pazzo».
21 Allora Ioram disse: «Attaccate il carro!» Il suo carro venne attaccato e Ioram, re d'Israele, e Acazia, re di Giuda, uscirono ciascuno sul suo carro per andare incontro a Ieu, e lo trovarono nel campo di Nabot d'Izreel. 22 Quando Ioram vide Ieu, gli disse: «Ieu, porti pace?» Ieu rispose: «Che pace vi può essere finché durano le prostituzioni di Izebel, tua madre, e le sue innumerevoli stregonerie?» 23 Allora Ioram si voltò indietro, e fuggì, dicendo ad Acazia: «Siamo traditi, Acazia!» 24 Ma Ieu impugnò l'arco e colpì Ioram fra le spalle, in modo che la freccia gli uscì trapassando il cuore, ed egli stramazzò nel suo carro.
25 Poi Ieu disse a Bidcar, suo aiutante: «Prendilo, e buttalo nel campo di Nabot d'Izreel; poiché, ricordalo, quando tu e io cavalcavamo assieme al seguito di Acab, suo padre, il SIGNORE pronunciò contro di lui questa sentenza: 26 "Com'è vero che ieri vidi il sangue di Nabot e il sangue dei suoi figli, dice il SIGNORE, io ti renderò il contraccambio qui in questo campo!", dice il SIGNORE. Prendilo dunque e buttalo in quel campo, secondo la parola del SIGNORE».
27 Acazia, re di Giuda, veduto questo, fuggì per la strada di Bet-Gan; ma Ieu gli andò dietro, e disse: «Tirate anche a lui sul carro!» E lo colpirono alla salita di Gur, che è vicino a Ibleam. E Acazia fuggì a Meghiddo e là morì. 28 I suoi servitori lo trasportarono sopra un carro a Gerusalemme, e lo seppellirono nella sua tomba, con i suoi padri, nella città di Davide. 29 Acazia aveva cominciato a regnare su Giuda l'undicesimo anno di Ioram, figlio di Acab.

Izebel divorata dai cani
1R 18:4, 19; 21:5-15, 23, 25; Ec 8:8; Is 2:12, ecc.
30 Poi Ieu giunse a Izreel. Izebel, che lo seppe, si diede il belletto agli occhi, si acconciò la capigliatura, e si mise alla finestra a guardare. 31 Mentre Ieu entrava per la porta della città, lei gli disse: «Porti pace, nuovo Zimri, uccisore del tuo signore?» 32 Ieu alzò gli occhi verso la finestra, e disse: «Chi è per me? chi?» E due o tre funzionari, affacciatisi, volsero lo sguardo verso di lui. 33 Egli disse: «Buttatela giù!» Quelli la buttarono; e il suo sangue schizzò contro il muro e contro i cavalli. Ieu le passò sopra, calpestandola; 34 poi entrò, mangiò e bevve, quindi disse: «Andate a vedere quella maledetta donna e sotterratela, poiché è figlia di un re». 35 Andarono dunque per sotterrarla, ma non trovarono di lei altro che il cranio, i piedi e le mani. 36 E tornarono a riferir la cosa a Ieu, il quale disse: «Questa è la parola del SIGNORE pronunciata per mezzo del suo servo Elia il Tisbita, quando disse: "I cani divoreranno la carne di Izebel nel campo d'Izreel; 37 e il cadavere di Izebel sarà, nel campo d'Izreel, come letame sulla superficie del suolo, in modo che non si potrà dire: 'Questa è Izebel'"».

Sterminio della famiglia di Acab
2R 9:6-9; 1R 21:21-24 (Gr 35) Sl 119:113
10,1 C'erano a Samaria settanta figli di Acab. Ieu scrisse delle lettere, e le mandò a Samaria ai capi della città, agli anziani, e ai tutori dei figli di Acab; in esse diceva: 2 «Appena avrete ricevuto questa lettera, poiché avete con voi i figli del vostro signore e avete a vostra disposizione carri e cavalli, nonché una città fortificata e delle armi, 3 scegliete il migliore e il più adatto tra i figli del vostro signore, mettetelo sul trono di suo padre, e combattete per la casa del vostro signore». 4 Ma quelli ebbero una gran paura, e dissero: «Ecco, due re che non gli hanno potuto resistere; come potremo resistergli noi?» 5 Il sovrintendente del palazzo, il governatore della città, gli anziani e i tutori dei figli di Acab mandarono a dire a Ieu: «Noi siamo tuoi servi, e faremo tutto quello che ci ordinerai; non eleggeremo nessuno come re; fa' tu quel che ti piace».
6 Allora Ieu scrisse loro una seconda lettera, nella quale diceva: «Se voi siete per me e volete ubbidire alla mia voce, prendete le teste di quegli uomini, figli del vostro signore, e venite da me, domani a quest'ora, a Izreel». I settanta figli del re stavano dai notabili della città, che li educavano. 7 Appena questi ebbero ricevuta la lettera, presero i figli del re, li sgozzarono tutti e settanta; poi misero le loro teste in ceste, e le mandarono a Ieu, a Izreel. 8 Un messaggero andò da Ieu a recargli la notizia, dicendo: «Hanno portato le teste dei figli del re». Ieu rispose: «Mettetele in due mucchi all'entrata della porta della città, fino a domattina». 9 La mattina dopo, egli uscì; e, fermatosi, disse a tutto il popolo: «Voi siete giusti; ecco, io congiurai contro il mio signore, e l'uccisi; ma chi ha ucciso tutti questi? 10 Riconoscete dunque che non cade a terra neppure una delle parole che il SIGNORE pronunciò contro la casa di Acab; il SIGNORE ha fatto quello che predisse per mezzo del suo servo Elia». 11 E Ieu fece morire tutti quelli che erano rimasti della casa di Acab a Izreel, tutti i suoi nobili, i suoi amici e i suoi consiglieri; non ne scampò neppure uno.
12 Poi si alzò e partì per andare a Samaria. Strada facendo, giunto alla casa di ritrovo dei pastori, 13 Ieu s'imbattè nei fratelli di Acazia, re di Giuda, e disse: «Chi siete voi?» Quelli risposero: «Siamo i fratelli di Acazia, e scendiamo a salutare i figli del re e i figli della regina». 14 Ieu disse ai suoi: «Prendeteli vivi!» E quelli li presero vivi, e li sgozzarono presso la cisterna della casa di ritrovo. Erano quarantadue, e non ne scampò neppure uno. 15 Ieu partì di là e trovò Ionadab, figlio di Recab, che gli veniva incontro; lo salutò, e gli disse: «Il tuo cuore è leale verso il mio, come il mio verso il tuo?» Ionadab rispose: «Lo è». «Se è così», disse Ieu, «dammi la mano». Ionadab gli diede la mano; Ieu lo fece salire vicino a sé sul carro, e gli disse: 16 «Vieni con me, e vedrai il mio zelo per il SIGNORE!» Così lo portò via nel suo carro. 17 Giunto a Samaria, Ieu colpì tutti quelli che rimanevano della casa di Acab a Samaria, finché l'ebbe distrutta, secondo la parola che il SIGNORE aveva detta per mezzo di Elia.

Sterminio dei profeti di Baal
(1R 18:18-40; 19:16-18; De 13) Sl 92:9; Gr 48:10
18 Poi Ieu radunò tutto il popolo, e gli parlò così: «Acab ha servito un poco Baal; Ieu lo servirà molto di più. 19 Convocate presso di me tutti i profeti di Baal, tutti i suoi servitori, tutti i suoi sacerdoti; non ne manchi neppure uno! Poiché voglio fare un grande sacrificio a Baal; chi mancherà non vivrà». Ma Ieu faceva questo con astuzia, per distruggere gli adoratori di Baal. 20 Disse: «Bandite una festa solenne in onore di Baal!» E la festa fu bandita. 21 Ieu inviò dei messaggeri per tutto Israele; e tutti gli adoratori di Baal vennero, e neppure uno mancò; entrarono nel tempio di Baal, e il tempio di Baal fu pieno da un capo all'altro. 22 Ieu disse a colui che aveva in custodia il vestiario: «Metti fuori i paramenti per tutti gli adoratori di Baal». E quegli mise fuori i paramenti. 23 Allora Ieu, con Ionadab, figlio di Recab, entrò nel tempio di Baal, e disse agli adoratori di Baal: «Cercate bene, e guardate che non ci sia qui con voi nessun servo del SIGNORE, ma ci siano soltanto gli adoratori di Baal». 24 Quelli entrarono per offrire sacrifici e olocausti.
Or Ieu teneva appostati fuori dal tempio ottanta uomini, ai quali aveva detto: «Colui che lascerà fuggire qualcuno degli uomini che io metto in vostro potere, pagherà con la sua vita la vita di quello». 25 Quando fu finita l'offerta dell'olocausto, Ieu disse ai soldati e ai capitani: «Entrate, uccideteli, e non ne esca neppure uno!» Essi li passarono a fil di spada; poi, soldati e capitani ne buttarono là i cadaveri, e penetrarono nell'edificio del tempio di Baal; 26 portarono fuori le statue del tempio di Baal, e le bruciarono; 27 mandarono in frantumi la statua di Baal; demolirono il tempio di Baal e ne fecero un immondezzaio che dura fino a oggi.

Idolatria e morte di Ieu
1S 15:18-23 (2R 17:21-23; Am 1:3-4)
28 Così Ieu estirpò Baal da Israele; 29 tuttavia egli non si allontanò dai peccati con i quali Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto peccare Israele; cioè non abbandonò i vitelli d'oro che erano a Betel e a Dan. 30 E il SIGNORE disse a Ieu: «Perché tu hai eseguito puntualmente ciò che è giusto ai miei occhi, e hai fatto alla casa di Acab tutto quello che desideravo, i tuoi figli sederanno sul trono d'Israele fino alla quarta generazione». 31 Ma Ieu non si preoccupò di seguire con tutto il cuore la legge del SIGNORE, Dio d'Israele; non si allontanò dai peccati con i quali Geroboamo aveva fatto peccare Israele.
32 In quel tempo, il SIGNORE cominciò a diminuire il territorio d'Israele; Azael difatti sconfisse gli Israeliti su tutta la loro frontiera: 33 dal Giordano, verso oriente, soggiogò tutto il paese di Galaad, i Gaditi, i Rubeniti e i Manassiti, fino ad Aroer che sta presso la valle dell'Arnon, vale a dire tutto il paese di Galaad e di Basan.
34 Il resto delle azioni di Ieu, tutto quello che fece e tutte le sue prodezze, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele.
35 Poi Ieu si addormentò con i suoi padri, e lo seppellirono a Samaria. Ioacaz, suo figlio, regnò al suo posto. 36 Il tempo che Ieu regnò sopra Israele a Samaria fu di ventott'anni.

Atalia, regina di Giuda
(2Cr 22:2-3; 10-12; 24:7) Es 2:2
11,1 Atalia, madre di Acazia, quando vide che suo figlio era morto, procedette a sterminare tutta la discendenza reale. 2 Ma Ioseba, figlia del re Ioram, sorella di Acazia, prese Ioas, figlio di Acazia, dal gruppo dei figli del re che stavano per essere uccisi, e lo nascose con la sua balia nella camera dei letti; così sfuggì alle ricerche di Atalia e non fu messo a morte. 3 Egli rimase nascosto con Ioseba per sei anni nella casa del SIGNORE; intanto Atalia regnava sul paese.

Ioas, re di Giuda
2Cr 23; Lu 19:38
4 Il settimo anno, Ieoiada mandò a chiamare i capitani delle guardie del corpo dei soldati, e li fece venire nella casa del SIGNORE; stabilì un patto con loro, li fece giurare nella casa del SIGNORE, e mostrò loro il figlio del re. 5 Poi diede loro questi ordini: «Ecco quello che farete: un terzo di quelli tra voi che sono di servizio il giorno del sabato, starà di guardia alla casa del re; 6 un altro terzo starà alla porta di Sur, e un altro terzo starà alla porta che è dietro la caserma dei soldati. Farete la guardia alla casa, impedendo a tutti l'ingresso. 7 E le altre due parti di voi, tutti quelli cioè che non sono di servizio il giorno del sabato, staranno di guardia alla casa del SIGNORE, intorno al re. 8 Circonderete bene il re, ognuno con le armi in pugno; e chiunque cercherà di penetrare nelle vostre file, sia messo a morte; voi starete con il re, quando uscirà e quando entrerà».
9 I capitani eseguirono tutti gli ordini dati dal sacerdote Ieoiada; ognuno di essi prese i suoi uomini: quelli che entravano in servizio il giorno del sabato e quelli che uscivano di servizio il giorno del sabato; e si recarono dal sacerdote Ieoiada. 10 Il sacerdote diede ai capitani le lance e gli scudi che erano appartenuti al re Davide, e che stavano nella casa del SIGNORE. 11 I soldati, con le armi in pugno, presero posto all'angolo meridionale fino all'angolo settentrionale della casa del SIGNORE fra l'altare e l'edificio, in modo da proteggere il re da tutte le parti. 12 Allora il sacerdote condusse fuori il figlio del re, gli pose in testa il diadema e gli consegnò la legge. E lo proclamarono re, lo unsero e, battendo le mani, esclamarono: «Viva il re!»
13 Atalia udì il rumore dei soldati e del popolo, e andò verso il popolo nella casa del SIGNORE. 14 Guardò, e vide il re in piedi sul palco, secondo l'uso; i capitani e i trombettieri erano accanto al re; tutto il popolo del paese era in festa al suono delle trombe. Allora Atalia si stracciò le vesti, e gridò: «Congiura! Congiura!» 15 Ma il sacerdote Ieoiada diede i suoi ordini ai capitani che comandavano l'esercito, e disse loro: «Fatela uscire dalle file; e chiunque la seguirà sia ucciso con la spada!» Infatti il sacerdote aveva detto: «Non sia uccisa nella casa del SIGNORE». 16 Così quelli le fecero largo, e lei giunse alla casa del re per la strada della porta dei cavalli; e là fu uccisa.
17 Ieoiada stabilì il patto - fra il SIGNORE, il re e il popolo - per il quale Israele doveva essere il popolo del SIGNORE; e stabilì pure il patto fra il re e il popolo. 18 Tutto il popolo del paese entrò nel tempio di Baal, e lo demolì; fece a pezzi tutti i suoi altari e le sue sculture, e uccise davanti agli altari Mattan, sacerdote di Baal. Poi, il sacerdote Ieoiada mise delle guardie alla casa del SIGNORE; 19 prese i capitani, le guardie del corpo, i soldati e tutto il popolo del paese; e fecero scendere il re dalla casa del SIGNORE. Giunsero alla casa del re per la strada della porta dei soldati. E Ioas sedette sul trono dei re. 20 Tutto il popolo del paese era in festa, e la città rimase tranquilla, quando Atalia fu uccisa con la spada, nella casa del re.
21 Ioas aveva sette anni quando cominciò a regnare.

Restauro del tempio
2Cr 24:1-16; 1Cr 29:3-5, 14, 16
12,1 Il settimo anno di Ieu, Ioas cominciò a regnare, e regnò quarant'anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Sibia da Beer-Sceba.
2 Ioas fece ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE per tutto il tempo in cui fu consigliato dal sacerdote Ieoiada. 3 Tuttavia, gli alti luoghi non scomparvero; il popolo continuava a offrire sacrifici e incenso sugli alti luoghi.
4 Ioas disse ai sacerdoti: «Tutto il denaro consacrato che sarà portato alla casa del SIGNORE, vale a dire il denaro versato da ogni Israelita censito, il denaro che paga per il suo riscatto personale secondo la stima fatta dal sacerdote, tutto il denaro che qualunque persona decida di portare alla casa del SIGNORE, 5 i sacerdoti lo ricevano, ognuno dalle mani dei suoi conoscenti, e se ne servano per fare i restauri alla casa, dovunque si troverà qualcosa da restaurare». 6 Ma fino al ventitreesimo anno del re Ioas i sacerdoti non avevano ancora eseguito i restauri alla casa. 7 Allora il re Ioas chiamò il sacerdote Ieoiada e gli altri sacerdoti, e disse loro: «Perché non restaurate quel che c'è da restaurare nella casa? Da ora in poi dunque non ricevete più denaro dalle mani dei vostri conoscenti, ma lasciatelo per i restauri della casa». 8 I sacerdoti acconsentirono a non ricevere più denaro dalle mani del popolo, e a non aver più l'incarico dei restauri della casa.
9 Il sacerdote Ieoiada prese una cassa, le fece un buco nel coperchio, e la collocò presso l'altare, a destra, entrando nella casa del SIGNORE; e i sacerdoti che custodivano la soglia vi mettevano tutto il denaro che era portato alla casa del SIGNORE. 10 Quando vedevano che c'era molto denaro nella cassa, il segretario del re e il sommo sacerdote salivano a chiudere in sacchetti e contare il denaro che si trovava nella casa del SIGNORE. 11 Poi consegnavano il denaro così pesato nelle mani dei funzionari preposti ai lavori della casa del SIGNORE, i quali pagavano i falegnami e i costruttori che lavoravano alla casa del SIGNORE, 12 i muratori e gli scalpellini; compravano il legname e le pietre da tagliare per restaurare la casa del SIGNORE, e provvedevano a tutte le spese relative ai restauri della casa. 13 Ma con il denaro portato alla casa del SIGNORE non si fecero, per la casa del SIGNORE, né coppe d'argento, né smoccolatoi, né bacinelle, né trombe, né alcun altro utensile d'oro o d'argento; 14 il denaro si dava a quelli che facevano l'opera, ed essi lo impiegavano a restaurare la casa del SIGNORE. 15 E non si chiedeva alcun resoconto a quelli nelle cui mani si consegnava il denaro per pagare chi eseguiva il lavoro; perché agivano con fedeltà. 16 Il denaro dei sacrifici per la colpa e quello dei sacrifici per il peccato non si portava nella casa del SIGNORE; era per i sacerdoti.

Tributo pagato ad Azael re di Siria.
Morte di Ioas

2Cr 24:17-27
17 In quel tempo Azael, re di Siria, salì a combattere contro Gat, e la conquistò; poi si dispose a salire contro Gerusalemme. 18 Allora Ioas, re di Giuda, prese tutte le cose sacre che i suoi padri Giosafat, Ioram e Acazia, re di Giuda, avevano consacrate, quelle che aveva consacrate egli stesso, e tutto l'oro che si trovava nei tesori della casa del SIGNORE e del palazzo del re, e mandò ogni cosa ad Azael, re di Siria, il quale si ritirò da Gerusalemme.
19 Il rimanente delle azioni di Ioas e tutto quello che fece, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
20 I servitori di Ioas si rivoltarono, fecero una congiura, e lo colpirono nella casa di Millo, sulla discesa di Silla. 21 Iozacar, figlio di Simeat, e Iozabad, figlio di Somer, suoi servitori, lo colpirono, ed egli morì e fu sepolto con i suoi padri nella città di Davide; e Amasia, suo figlio, regnò al suo posto.

Ioacaz, re d'Israele
2R 8:11-13 (v. 22-25; 1S 12:9-11)
13,1 Nel ventitreesimo anno di Ioas, figlio di Acazia, re di Giuda, Ioacaz, figlio di Ieu, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria. Regnò diciassette anni.
2 Egli fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE, imitò i peccati con i quali Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto peccare Israele, e non se ne allontanò. 3 L'ira del SIGNORE si accese contro gli Israeliti, ed egli li diede nelle mani di Azael, re di Siria, e nelle mani di Ben-Adad, figlio di Azael, per tutto quel tempo. 4 Ma Ioacaz implorò il SIGNORE, e il SIGNORE lo esaudì, perché vide l'oppressione sotto la quale il re di Siria teneva Israele. 5 Il SIGNORE diede un liberatore agli Israeliti, i quali riuscirono a sottrarsi al potere dei Siri, in modo che i figli d'Israele poterono abitare nelle loro tende, come prima. 6 Ma non si allontanarono dai peccati con i quali la casa di Geroboamo aveva fatto peccare Israele; e continuarono a camminare per quella via; persino l'idolo di Astarte rimase in piedi a Samaria. 7 Di tutta la sua gente, a Ioacaz, il SIGNORE non aveva lasciato che cinquanta cavalieri, dieci carri e diecimila fanti; perché il re di Siria li aveva distrutti, e li aveva ridotti come la polvere che si calpesta.
8 Il resto delle azioni di Ioacaz, e tutto quello che fece, e tutte le sue prodezze, sono scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele.
9 Ioacaz si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto a Samaria; e Ioas, suo figlio, regnò al suo posto.

Ioas, re d'Israele; morte di Eliseo
2R 14:8-16
10 Nel trentasettesimo anno di Ioas, re di Giuda, Ioas, figlio di Ioacaz, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria, e regnò sedici anni.
11 Egli fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE, e non si allontanò da nessuno dei peccati con i quali Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto peccare Israele, ma seguì la stessa strada.
12 Il resto delle azioni di Ioas, e tutto quello che fece, e il valore con il quale combatté contro Amasia re di Giuda, sono scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele.
13 Ioas si addormentò con i suoi padri, e Geroboamo salì sul trono di lui. E Ioas fu sepolto a Samaria con i re d'Israele.

2Cr 20:20; Mt 27:50-53
14 Eliseo si ammalò di una malattia che doveva condurlo alla morte; e Ioas, re d'Israele, scese a trovarlo, pianse su di lui, e disse: «Padre mio, padre mio! Carro e cavalleria d'Israele!» 15 Eliseo gli disse: «Prendi un arco e delle frecce». E Ioas prese un arco e delle frecce. 16 Eliseo disse al re d'Israele: «Impugna l'arco». Egli impugnò l'arco; Eliseo posò le sue mani sulle mani del re, 17 poi gli disse: «Apri la finestra a oriente». E Ioas l'aprì. Allora Eliseo disse: «Tira!» Egli tirò. Ed Eliseo disse: «Questa è una freccia di vittoria da parte del SIGNORE: la freccia della vittoria contro la Siria. Tu sconfiggerai i Siri ad Afec sino a sterminarli». 18 Poi disse: «Prendi le frecce». Ioas le prese, ed Eliseo disse al re d'Israele: «Percuoti il suolo». Egli lo percosse tre volte poi si fermò. 19 L'uomo di Dio si adirò contro di lui, e disse: «Avresti dovuto percuoterlo cinque o sei volte; allora tu avresti sconfitto i Siri fino a sterminarli; mentre adesso non li sconfiggerai che tre volte». Eliseo morì, e fu sepolto.
20 L'anno seguente delle bande di Moabiti fecero una scorreria nel paese. 21 Mentre alcune persone stavano seppellendo un morto, scorsero una di quelle bande, e gettarono la salma nella tomba di Eliseo. Appena toccò le ossa di Eliseo, il morto risuscitò, e si alzò in piedi.
22 Azael, re di Siria, aveva oppresso gli Israeliti durante tutta la vita di Ioacaz; 23 ma il SIGNORE fece loro grazia, ne ebbe compassione e fu loro favorevole a causa del suo patto con Abraamo, con Isacco e con Giacobbe; e non li volle distruggere; e, fino a ora, non li ha respinti dalla sua presenza. 24 Azael, re di Siria, morì, e Ben-Adad, suo figlio, regnò al suo posto. 25 E Ioas, figlio di Ioacaz, riprese a Ben-Adad, figlio di Azael, le città che Azael aveva conquistate in guerra a Ioacaz suo padre. Ioas lo sconfisse tre volte e ricuperò così le città d'Israele.

Nuova Diodati:

2Re 3-13

Spedizione di Jehoram e di Giosafat contro Moab
3,1 Jehoram, figlio di Achab, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria l'anno diciottesimo di Giosafat, re di Giuda, e regnò dodici anni. 2 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, ma non come suo padre e sua madre, perché tolse via la stele di Baal, che suo padre aveva fatto. 3 Tuttavia egli rimase attaccato ai peccati di Geroboamo figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele, e non se ne allontanò. 4 Mesha, re di Moab, era un allevatore di pecore e pagava al re d'Israele un tributo di centomila agnelli e la lana di centomila montoni. 5 Ma alla morte di Achab, il re di Moab si ribellò al re d'Israele. 6 Allora il re Jehoram uscì di Samaria e chiamò a raccolta tutto Israele; 7 poi si mise in via e mandò a dire a Giosafat, re di Giuda: «Il re di Moab si è ribellato contro di me; vuoi venire con me a combattere contro Moab?». Quegli rispose: «Verrò, conta su di me come su di te, sul mio popolo come sul tuo popolo, sui miei cavalli come sui tuoi cavalli». 8 Poi domandò: «Per quale via saliremo?». Jehoram rispose: «Per la via del deserto di Edom». 9 Così il re d'Israele, il re di Giuda e il re di Edom si misero in marcia; dopo aver compiuto un percorso intorno al deserto per sette giorni venne a mancare l'acqua all'esercito e alle bestie che li seguivano. 10 Allora il re d'Israele disse: «Ahimè, l'Eterno ha chiamato assieme questi tre re, per darli nelle mani di Moab!». 11 Ma Giosafat chiese: «Non c'è qui un profeta dell'Eterno per mezzo del quale possiamo consultare l'Eterno?». Uno dei servi del re d'Israele rispose e disse: «C'è qui Eliseo, figlio di Shafat, il quale versava l'acqua sulle mani d'Elia». 12 Giosafat disse: «La parola dell'Eterno è con lui». Così il re d'Israele, Giosafat e il re di Edom discesero da lui. 13 Ma Eliseo disse al re d'Israele: «Che ho io da fare con te? Va' dai profeti di tuo padre e dai profeti di tua madre!». Il re d'Israele gli rispose: «No, perché l'Eterno ha chiamato insieme questi tre re per darli nelle mani di Moab». 14 Allora Eliseo disse: «Come è vero che vive l'Eterno degli eserciti, alla cui presenza io sto, se non fosse per il rispetto che ho per Giosafat, re di Giuda, non avrei neppure badato a te e non ti avrei degnato di uno sguardo. 15 Ma ora conducetemi un suonatore». E avvenne che, mentre il suonatore arpeggiava, la mano dell'Eterno fu sopra Eliseo. 16 Allora egli disse: «Così parla l'Eterno: "Scavate molte fosse in questa valle". 17 Poiché così dice l'Eterno: "Voi non vedrete né vento né pioggia; tuttavia questa valle si riempirà di acqua; e berrete voi, il vostro bestiame e le vostre bestie da soma. 18 Ma questo è ancora poca cosa agli occhi dell'Eterno, perché egli darà anche Moab nelle vostre mani. 19 Voi distruggerete tutte le città fortificate e tutte le migliori città, abbatterete tutti gli alberi buoni, turerete tutte le sorgenti d'acqua e rovinerete ogni buon appezzamento di terra con pietre"». 20 Al mattino seguente, nell'ora in cui era offerta l'oblazione di cibo, ecco arrivare l'acqua dal lato di Edom e il paese ne fu ripieno. 21 Ora tutti i Moabiti, saputo che quei re erano saliti per muovere loro guerra, radunarono tutti quelli che erano in grado di portare le armi, giovani e vecchi, e si schierarono alla frontiera. 22 Quando si alzarono al mattino presto, il sole splendeva sulle acque; allora i Moabiti videro davanti a loro le acque rosse come sangue; 23 e dissero: «Quello è sangue! Certamente quei re sono venuti alle mani e si sono uccisi l'un l'altro; or dunque, Moab, alla preda!». 24 Così avanzarono verso il campo d'Israele; ma gli Israeliti si levarono e sbaragliarono i Moabiti, che fuggirono davanti a loro. Si inoltrarono quindi nel paese, continuando a uccidere i Moabiti. 25 Distrussero le città; ogni buon appezzamento di terra lo riempirono di pietre, ciascuno gettandovi la sua; turarono tutte le sorgenti d'acqua e abbatterono tutti gli alberi buoni. Di Kir-Hareseth rimanevano soltanto le pietre, ma i frombolieri la circondarono e l'attaccarono. 26 Il re di Moab, vedendo che la battaglia era troppo forte per lui, prese con sé settecento uomini che brandivano la spada, per aprirsi un varco fino al re di Edom; ma non poterono. 27 Allora prese il suo figlio primogenito, che avrebbe dovuto regnare al suo posto, e l'offerse in olocausto sopra le mura. Vi fu allora grande indignazione contro quei d'Israele, che si allontanarono da lui e ritornarono al loro paese.

L'olio della vedova
4,1 Una donna, moglie di un discepolo dei profeti, gridò a Eliseo, dicendo: «Il tuo servo, mio marito, è morto, e tu sai che il tuo servo temeva l'Eterno; ora il creditore è venuto a prendersi i miei due figli per farli suoi schiavi». 2 Eliseo le disse: «Che cosa devo fare per te? Dimmi, che cosa hai in casa?». Ella rispose: «La tua serva in casa non ha altro che un vasetto d'olio». 3 Allora egli disse: «Va' e chiedi in prestito a tutti i tuoi vicini dei vasi vuoti; e non chiederne pochi. 4 Quando sei rientrata, chiudi la porta dietro di te e dei tuoi figli, poi versa l'olio in tutti quei vasi mettendoli da parte man mano che saranno pieni». 5 Ella dunque si allontanò da lui e chiuse la porta dietro di sé e dei suoi figli; questi le portavano i vasi ed ella vi versava l'olio. 6 Quando i vasi furono pieni, ella disse a suo figlio: «Portami ancora un vaso». Ma egli le rispose: «Non ci sono più vasi». E l'olio si fermò. 7 Allora essa andò a riferire la cosa all'uomo di DIO, che le disse: «Va' a vendere l'olio e paga il tuo debito; con quel che resta vivrete tu e i tuoi figli».

La risurrezione del figlio della Shunamita
8 Or avvenne che un giorno Eliseo andò a Shunem, dove abitava una donna facoltosa, e questa lo costrinse a prendere un po' di cibo. Così, tutte le volte che passava di là, si recava a mangiare da lei. 9 Ella disse a suo marito: «Ecco, io sono certa che colui che passa sempre da noi è un santo uomo di DIO. 10 Ti prego, facciamo una piccola stanza in muratura al piano di sopra e mettiamoci per lui un letto, un tavolo, una sedia e un candeliere; così, quando verrà da noi, vi si potrà ritirare». 11 Un giorno che Eliseo passava di là, si ritirò nella stanza di sopra e vi si coricò. 12 Poi disse a Ghehazi, suo servo: «Chiama questa Shunamita». Egli la chiamò ed ella si presentò davanti a lui. 13 Eliseo disse quindi al suo servo: «Or dille così: "Ecco, tu hai avuto per noi tutta questa premura; cosa posso fare per te? Vuoi che dica qualcosa a nome tuo al re o al capo dell'esercito?"». Ella rispose: 14 «Io vivo in mezzo al mio popolo». Allora Eliseo disse: «Cosa posso dunque fare per lei?». Ghehazi rispose: «A dire il vero, lei non ha figli e suo marito è vecchio». 15 Eliseo gli disse: «Chiamala!». Egli la chiamò, ed ella si fermò sulla porta. 16 Allora Eliseo le disse: «In questa stagione, l'anno prossimo, tu abbraccerai un figlio». Ella rispose: «No, mio signore; o uomo di DIO, non ingannare la tua serva!». 17 La donna concepì e partorì un figlio, l'anno seguente in quella stessa stagione, come Eliseo le aveva detto. 18 Ora il bambino crebbe; un giorno che era andato da suo padre con i mietitori, 19 disse a suo padre: «La mia testa, la mia testa!». Il padre ordinò al suo servo: «Portalo da sua madre!». 20 Questi lo prese e lo portò da sua madre. Il fanciullo rimase sulle ginocchia di lei fino a mezzogiorno, poi morì. 21 Allora ella salì, lo adagiò sul letto dell'uomo di DIO, chiuse la porta dietro di lui ed uscì. 22 Poi chiamò suo marito e gli disse: «Ti prego, mandami uno dei servi e un'asina; corro dall'uomo di DIO e torno». 23 Egli le domandò: «Perché vuoi andare da lui proprio oggi? Non è il novilunio e neppure sabato». Ella rispose: «Andrà tutto bene!». 24 Poi fece sellare l'asina e ordinò al suo servo: «Conducimi e va' avanti; non rallentare il passo per me, a meno che te lo ordini». 25 Così ella partì e si recò dall'uomo di DIO, sul monte Karmel. Non appena l'uomo di DIO la vide da lontano, disse a Ghehazi, suo servo: «Ecco la Shunamita! 26 Ti prego, corri ad incontrarla e dille: "Stai bene? Sta bene tuo marito? E il fanciullo sta bene?"». Ella rispose: «Stanno bene». 27 Quando giunse dall'uomo di DIO sul monte, gli abbracciò i piedi. Ghehazi si avvicinò per allontanarla, ma l'uomo di DIO disse: «Lasciala stare, perché la sua anima è amareggiata, e l'Eterno me l'ha nascosto e non me l'ha rivelato». 28 Ella disse: «Avevo forse chiesto al mio signore un figlio? Non ti avevo forse detto: "Non m'ingannare"?». 29 Allora Eliseo disse a Ghehazi: «Cingiti i lombi, prendi in mano il mio bastone e parti. Se incontri qualcuno, non salutarlo; e se qualcuno ti saluta non rispondergli; poserai il mio bastone sulla faccia del fanciullo». 30 La madre del fanciullo disse a Eliseo: «Com'è vero che l'Eterno vive e che tu pure vivi, io non ti lascerò». Così Eliseo si levò e la seguì. 31 Or Ghehazi li aveva preceduti e aveva posto il bastone sulla faccia del fanciullo, ma non ci fu né voce né risposta. Perciò egli tornò incontro ad Eliseo e gli riferì la cosa, dicendo: «Il fanciullo non si è svegliato». 32 Quando Eliseo entrò in casa, vide il fanciullo morto e sdraiato sul suo letto. 33 Egli allora entrò, chiuse la porta dietro loro due e pregò l'Eterno. 34 Poi salì sul letto e si coricò sul fanciullo; pose la propria bocca sulla sua bocca, i propri occhi sui suoi occhi, le proprie mani sulle sue mani; si distese sopra di lui e la carne del fanciullo si riscaldò. 35 Quindi Eliseo si tirò indietro e andò qua e là per la casa; poi salì di nuovo e si distese sopra il fanciullo; il fanciullo starnutì sette volte ed aperse gli occhi. 36 Allora egli chiamò Ghehazi e gli disse: «Chiama questa Shunamita». Egli la chiamò; quando ella giunse da Eliseo, questi le disse: «Prendi tuo figlio». 37 Così ella entrò e gli si gettò ai piedi, prostrandosi fino a terra; poi prese suo figlio ed uscì.

La minestra avvelenata, risanata
38 Poi Eliseo tornò a Ghilgal; or c'era carestia nel paese. Mentre i discepoli dei profeti erano seduti davanti a lui, egli disse al suo servo: «Metti sul fuoco la pentola grande e fa' cuocere una minestra per i discepoli dei profeti». 39 Uno di essi, che era uscito nei campi per cogliere delle erbe, trovò una pianta rampicante selvatica, da cui raccolse delle coloquintidi, e ne riempì la veste; quindi ritornò e le tagliò a pezzi nella pentola della minestra, benché non sapessero che cosa fossero. 40 Poi versarono la minestra agli uomini perché mangiassero; come essi l'assaggiarono, esclamarono: «C'è la morte nella pentola, o uomo di DIO», e non ne poterono mangiare. 41 Eliseo allora ordinò: «Portatemi della farina!». La gettò nella pentola, poi disse: «Versatene alla gente perché ne mangi». E non c'era più nulla di cattivo nella pentola.

La moltiplicazione dei pani
42 Giunse poi un uomo da Baal-Shalisha, che portò all'uomo di DIO del pane delle primizie: venti pani d'orzo e alcune spighe di frumento nel loro guscio. Eliseo disse: «Dallo alla gente perché ne mangi». 43 Ma il suo servo rispose: «Come posso mettere questo davanti a cento persone?». Eliseo ordinò nuovamente: «Dallo alla gente perché ne mangi, poiché così dice l'Eterno: "Mangeranno e ne avanzerà"». 44 Così egli lo pose davanti alla gente, che mangiò e ne avanzò, secondo la parola dell'Eterno.

Guarigione miracolosa di Naaman
5,1 Or Naaman, capo dell'esercito del re di Siria, era un uomo grande e altamente stimato agli occhi del suo signore, perché per mezzo suo l'Eterno aveva dato vittoria alla Siria; ma quest'uomo forte e valoroso era lebbroso. 2 Or alcune bande di Siri in una razzìa avevano portato via come prigioniera dal paese d'Israele una piccola fanciulla, che era finita al servizio della moglie di Naaman. 3 Ella disse alla sua padrona: «Se il mio signore potesse andare dal profeta che è in Samaria, certamente egli lo libererebbe dalla sua lebbra!». 4 Così Naaman andò dal suo signore e gli riferì la cosa, dicendo: «La fanciulla del paese d'Israele ha detto così e così». 5 Allora il re di Siria disse: «Va' pure; io manderò una lettera al re d'Israele». Egli dunque partì, prendendo con sé dieci talenti d'argento, seimila sicli d'oro e dieci cambi di vesti. 6 Portò quindi al re d'Israele la lettera, che diceva: «Quando ti giungerà questa lettera, sappi che ti mando il mio servo Naaman, perché lo guarisca dalla sua lebbra». 7 Dopo aver letta la lettera, il re d'Israele si stracciò le vesti e disse: «Sono io DIO, col potere di far morire e vivere, che costui mi manda un uomo perché lo guarisca dalla sua lebbra? Perciò state ora a vedere che egli cerca pretesti contro di me». 8 Quando Eliseo, l'uomo di DIO, seppe che il re d'Israele si era stracciato le vesti, mandò a dire al re: «Perché ti sei stracciato le vesti? Costui venga da me e saprà che c'è un profeta in Israele». 9 Così Naaman venne con i suoi cavalli e i suoi carri e si fermò alla porta della casa di Eliseo. 10 Allora Eliseo gli inviò un messaggero a dirgli: «Va' a lavarti sette volte nel Giordano, e la tua carne tornerà come prima e sarai mondato». 11 Ma Naaman si adirò e se ne andò, dicendo: «Ecco, io pensavo: "Egli uscirà certamente incontro a me, si fermerà, invocherà il nome dell'Eterno, il suo DIO, agiterà la mano sulla parte malata e mi guarirà dalla lebbra". 12 I fiumi di Damasco, l'Abanah e il Farpar, non sono forse migliori di tutte le acque d'Israele? Non potrei lavarmi in quelli ed essere mondato?». Così si voltò e se ne andò tutto infuriato. 13 Ma i suoi servi gli si avvicinarono e gli parlarono, dicendo: «Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una grande cosa, non l'avresti fatta? Tanto più ora che ti ha detto: "Lavati e sarai mondato"?». 14 Allora egli scese e si immerse sette volte nel Giordano, secondo la parola dell'uomo di DIO; la sua carne tornò come la carne di un piccolo fanciullo e fu mondato. 15 Poi tornò con tutto il suo seguito dall'uomo di DIO, andò a presentarsi davanti a lui e disse: «Ecco, ora riconosco che non c'è alcun DIO in tutta la terra, se non in Israele. Perciò ora, ti prego, accetta un dono dal tuo servo». 16 Ma egli rispose: «Com'è vero che vive l'Eterno alla cui presenza io sto, non accetterò nulla». Naaman insisteva con lui perché accettasse, ma egli rifiutò. 17 Allora Naaman disse: «Poiché non vuoi, permetti che sia data al tuo servo tanta terra quanta ne portano due muli, perché il tuo servo non offrirà più olocausti e sacrifici ad altri dèi, ma solo all'Eterno. 18 Tuttavia l'Eterno perdoni il tuo servo per questa cosa: quando il mio signore si reca nel tempio di Rimmon per farvi adorazione e si appoggia al mio braccio, se anch'io mi prostro nel tempio di Rimmon; voglia l'Eterno perdonare il tuo servo per questa cosa, quando io mi prostrerò nel tempio di Rimmon». 19 Il profeta gli disse: «Va' in pace!». Così partì da lui e fece un buon tratto di strada.

L'avidità di Ghehazi e sue conseguenze
20 Ma Ghehazi, servo di Eliseo, uomo di DIO, disse fra sé: «Ecco, il mio signore ha usato troppa gentilezza con Naaman, questo Siro, non accettando dalla sua mano ciò che egli aveva portato; com'è vero che l'Eterno vive, gli correrò dietro e prenderò da lui qualcosa». 21 Così Ghehazi inseguì Naaman; quando Naaman vide che gli correva dietro, saltò giù dal carro per andargli incontro e gli disse: «Va tutto bene?». 22 Quegli rispose: «Tutto bene. Il mio signore mi manda a dirti: "Ecco, proprio ora sono giunti da me dalla regione montuosa di Efraim, due giovani dei discepoli dei profeti; ti prego, da' loro un talento d'argento e due cambi di vesti"». 23 Allora Naaman disse: «Ti prego, accetta due talenti!», e insistette con lui. Legò quindi due talenti d'argento in due sacchi con due cambi di vesti e li consegnò a due dei suoi servi, che li portarono davanti a lui. 24 Giunto alla collina, prese i sacchi dalle loro mani, li ripose nella casa; poi rimandò indietro gli uomini, che se ne andarono. 25 Andò quindi a presentarsi davanti al suo signore. Eliseo gli disse: «Dove sei andato, Ghehazi?». Questi rispose: «Il tuo servo non è andato in nessun luogo». 26 Ma Eliseo gli disse: «Il mio spirito non ti aveva forse seguito, quando quell'uomo è tornato indietro dal suo carro per venirti incontro? È forse questo il momento di prender denaro, di prendere vesti, uliveti e vigne, pecore e buoi, servi e serve? 27 La lebbra di Naaman si attaccherà perciò a te e alla tua discendenza per sempre». Così Ghehazi uscì dalla presenza di Eliseo tutto lebbroso, bianco come la neve.

La scure miracolosamente ricuperata dal Giordano
6,1 I discepoli dei profeti dissero ad Eliseo: «Ecco, il luogo nel quale noi abitiamo con te è troppo piccolo per noi. 2 Lasciaci andare fino al Giordano; là ciascuno di noi prenderà una trave e là ci faremo un luogo per abitarvi». Eliseo rispose: «Andate». 3 Uno di loro disse: «Ti prego, degnati di venire con i tuoi servi». Egli rispose: «Verrò». 4 Così andò con loro. Giunti al Giordano, si misero a tagliare alcuni alberi. 5 Mentre uno abbatteva un tronco, il ferro della scure gli cadde nell'acqua. Egli si mise quindi a gridare e disse: «Ah, mio signore, questo l'avevo preso in prestito». 6 L'uomo di DIO domandò: «Dov'è caduto?». Egli indicò a lui il posto. Allora Eliseo tagliò un pezzo di legno, lo getto in quel punto e fece venire a galla il ferro. 7 Poi disse: «Prendilo». Così egli stese la mano e lo prese.

I Siri colpiti di cecità
8 Mentre il re di Siria era in guerra contro Israele, consultandosi con i suoi servi, disse: «Il mio accampamento sarà nel tal posto». 9 Allora l'uomo di DIO mandò a dire al re d'Israele: «Guardati dal trascurare quel tal luogo, perché vi stanno scendendo i Siri». 10 Perciò il re d'Israele mandò gente verso il luogo che l'uomo di DIO gli aveva indicato e di cui l'aveva messo in guardia. Così egli mantenne in quel luogo vigilanza; e ciò avvenne non una o due volte soltanto. 11 Molto turbato in cuor suo per questa cosa, il re di Siria convocò i suoi servi e disse loro: «Non sapete dirmi chi dei nostri parteggia per il re d'Israele?». 12 Uno dei suoi servi rispose: «Nessuno, o re mio signore, ma Eliseo, il profeta che è in Israele, fa sapere al re d'Israele perfino le parole che tu dici nella camera da letto». 13 Allora il re disse: «Andate a vedere dove si trova, perché lo possa mandare a prendere». Gli fu riferito: «Ecco, si trova a Dothan». 14 Così il re vi mandò cavalli, carri e un grande esercito; essi giunsero di notte e circondarono la città. 15 L'indomani il servo dell'uomo di DIO si alzò al mattino presto e uscì, ed ecco, la città era circondata da un esercito con cavalli e cavalieri. Allora il suo servo gli disse: «Ah, cosa faremo, mio signore?». 16 Egli rispose: «Non temere, perché quelli che sono con noi sono più numerosi di quelli che sono con loro». 17 Poi Eliseo pregò e disse: «O Eterno, ti prego, apri i suoi occhi, perché possa vedere». L'Eterno allora aperse gli occhi del giovane e questi vide; ed ecco il monte era pieno di cavalli e di carri di fuoco, tutt'intorno ad Eliseo. 18 Come i Siri scendevano verso Eliseo, questi pregò l'Eterno e disse: «Ti prego, colpisci questa gente di cecità». Ed egli li accecò, secondo la parola d'Eliseo. 19 Allora Eliseo disse loro: «Non è questa la strada e non è questa la città: seguitemi e io vi condurrò dall'uomo che cercate». Quindi li condusse a Samaria. 20 Quando giunsero a Samaria, Eliseo disse: «O Eterno, apri loro gli occhi, perché vedano». L'Eterno aperse loro gli occhi ed essi videro; ed ecco, si trovavano dentro Samaria. 21 Quando il re d'Israele li vide, disse ad Eliseo: «Padre mio, li devo uccidere? Li devo uccidere?». 22 Egli rispose: «Non ucciderli! Uccideresti forse quelli che hai fatto prigionieri con la tua spada e col tuo arco? Metti loro davanti pane e acqua, affinché mangino e bevano e poi ritornino dal loro signore». 23 Allora egli preparò per loro un grande banchetto. Dopo che ebbero mangiato e bevuto, li congedò, ed essi ritornarono dal loro signore. Così le bande dei Siri non vennero più a fare incursioni nel territorio d'Israele.

Assedio e miracolosa liberazione di Samaria
24 Dopo queste cose avvenne che Ben-Hadad, re di Siria, radunò tutto il suo esercito e salì contro Samaria per stringerla d'assedio. 25 Or ci fu una grande carestia in Samaria; e i Siri la tennero assediata a tal punto che una testa d'asino era venduta per ottanta sicli d'argento e il quarto di un kab di sterco di colombi per cinque sicli d'argento. 26 Mentre il re d'Israele passava sulle mura, una donna gli gridò e disse: «Aiuto, o re, mio signore!». 27 Egli le rispose: «Se non ti aiuta l'Eterno, dove posso io trovare aiuto per te? Forse con i prodotti dell'aia o del torchio?». 28 Poi il re aggiunse: «Che cos'hai?». Ella rispose: «Questa donna mi ha detto: "Dammi tuo figlio perché lo mangiamo oggi; mio figlio lo mangeremo domani". 29 Così abbiamo fatto cuocere mio figlio e l'abbiamo mangiato. Il giorno seguente io le ho detto: "Dammi tuo figlio perché lo mangiamo". Ma essa ha nascosto suo figlio». 30 Quando il re udì le parole della donna, si stracciò le vesti. Mentre passava sulle mura, il popolo guardò, ed ecco, sotto egli portava un cilicio sulla carne. 31 Allora il re disse: «DIO mi faccia questo e anche peggio, se oggi la testa di Eliseo, figlio di Shafat, resterà ancora sulle sue spalle!». 32 Or Eliseo se ne stava seduto in casa sua, e con lui sedevano gli anziani. Il re mandò davanti a sé un uomo; prima però che il messaggero giungesse da lui, egli disse agli anziani: «Vedete che questo figlio di un assassino ha mandato qualcuno a tagliarmi la testa? Fate attenzione, quando il messaggero arriva, chiudete la porta e tenetelo fermo alla porta. Non si sente forse dietro di lui il rumore dei passi del suo signore?». 33 Mentre egli stava ancora parlando con loro, ecco scendere da lui il messaggero. Il re allora disse: «Ecco questa calamità viene dall'Eterno; cosa potrei ancora io sperare dall'Eterno?».

7,1 Allora Eliseo disse: «Ascoltate la parola dell'Eterno! Così dice l'Eterno: "Domani, a quest'ora, alla porta di Samaria una misura di fior di farina costerà un siclo e due misure di orzo costeranno pure un siclo"». 2 Ma il capitano, sul cui braccio il re si appoggiava, rispose all'uomo di DIO: «Ecco, anche se l'Eterno facesse delle finestre in cielo, avverrà mai una cosa del genere?». Eliseo rispose: «Ebbene, lo vedrai con i tuoi stessi occhi, ma non ne mangerai». 3 Or c'erano quattro lebbrosi all'ingresso della porta, i quali dissero tra di loro: «Perché stiamo seduti qui aspettando di morire? 4 Se diciamo: "Entriamo in città", in città c'è la fame e vi moriremo; se restiamo qui, moriremo ugualmente. Or dunque venite, andiamo a presentarci nell'accampamento dei Siri; se ci lasceranno vivere, vivremo; se ci daranno la morte, moriremo». 5 Al crepuscolo si alzarono per andare all'accampamento dei Siri; come giunsero all'estremità dell'accampamento dei Siri, ecco che non c'era nessuno. 6 Il Signore infatti aveva fatto udire all'esercito dei Siri un rumore di carri e un rumore di cavalli, il rumore di un grande esercito, ed essi si erano detti l'un l'altro: «Ecco, il re d'Israele ha assoldato contro di noi i re degli Hittei e i re degli Egiziani per assalirci». 7 Perciò essi, al crepuscolo, si erano levati ed erano fuggiti abbandonando le loro tende, i loro cavalli e i loro asini, l'intero accampamento così com'era; erano così fuggiti per salvare la loro vita. 8 Giunti all'estremità dell'accampamento, quei lebbrosi entrarono in una tenda, e mangiarono e bevvero; poi portarono via argento, oro e vesti e andarono a nasconderli. Quindi ritornarono e entrarono in un'altra tenda; anche di là portarono via varie cose e andarono a nasconderle. 9 Ma poi dissero fra di loro: «Non facciamo bene così; questo è un giorno di buone novelle, ma noi ce ne stiamo zitti. Se aspettiamo fino alla luce del mattino, ci potrebbe venire addosso un castigo. Perciò ora sbrighiamoci e andiamo ad informare la casa del re». 10 Così andarono e chiamarono i guardiani della città, e li informarono della cosa, dicendo: «Siamo andati all'accampamento dei Siri, ed ecco non c'era nessuno né si sentiva voce d'uomo; ma c'erano soltanto i cavalli e gli asini legati e le tende intatte». 11 Allora i guardiani chiamarono e fecero giungere la notizia all'interno della casa del re. 12 Così il re si levò di notte e disse ai suoi servi: «Vi dirò io quel che ci hanno fatto i Siri. Sapendo che noi siamo affamati sono usciti dall'accampamento per nascondersi nella campagna, dicendo: "Come usciranno dalla città, li prenderemo vivi e poi entreremo nella città"». 13 Uno dei suoi servi gli rispose: «Ti prego, lascia che alcuni uomini prendano cinque dei cavalli che ancora rimangono in città. Ecco, essi saranno al massimo come tutta la moltitudine d'Israele che è rimasta in città, oppure saranno come la moltitudine d'Israele che è già perita, e mandiamoli a vedere». 14 Presero dunque due carri con i loro cavalli e il re li mandò in traccia dell'esercito dei Siri, dicendo: «Andate e vedete». 15 Così essi andarono dietro a loro fino al Giordano; ed ecco, tutta la strada era cosparsa di vesti e di armi che i Siri avevano gettato via nella loro fuga precipitosa. I messaggeri quindi tornarono e riferirono la cosa al re. 16 Allora il popolo uscì fuori e saccheggiò l'accampamento dei Siri; una misura di fior di farina costava un siclo, e due misure d'orzo costavano pure un siclo, secondo la parola dell'Eterno. 17 Il re aveva messo a guardia della porta il capitano al cui braccio egli si appoggiava; ma il popolo lo calpestò presso la porta, ed egli morì, come aveva detto l'uomo di Dio, quando parlò al re che era sceso a trovarlo. 18 Così avvenne come aveva parlato l'uomo di DIO al re, dicendo: «Domani a quest'ora, alla porta di Samaria due misure di orzo costeranno un siclo e una misura di fior di farina costerà pure un siclo». 19 Il capitano aveva quindi risposto all'uomo di DIO e gli aveva detto: «Ecco, anche se l'Eterno facesse delle finestre in cielo, avverrà mai una cosa del genere?». Eliseo gli aveva allora risposto: «Ebbene, lo vedrai con i tuoi stessi occhi, ma non ne mangerai». 20 Gli capitò proprio questo: il popolo lo calpestò presso la porta ed egli morì.

La Shunamita ottiene la restituzione dei suoi beni
8,1 Or Eliseo disse alla donna di cui aveva risuscitato il figlio: «Lèvati e vattene, tu con la tua famiglia, a risiedere fuori dove ti sarà possibile, perché l'Eterno ha decretato la carestia, la quale verrà sul paese per sette anni». 2 Così la donna si levò e fece secondo la parola dell'uomo di DIO; se ne andò con la sua famiglia e risiedè nel paese dei Filistei per sette anni. 3 Trascorsi i sette anni, la donna tornò dal paese dei Filistei e andò dal re a reclamare la sua casa e le sue terre. 4 Or il re stava parlando con Ghehazi, servo dell'uomo di DIO, e gli diceva: «Raccontami, ti prego, tutte le grandi cose fatte da Eliseo». 5 Ora, proprio mentre egli raccontava al re come Eliseo aveva risuscitato il morto, ecco presentarsi la donna a cui egli aveva risuscitato il figlio per reclamare dal re la sua casa e le sue terre. Ghehazi allora disse: «O re, mio signore, questa è la donna e questo è suo figlio che Eliseo ha risuscitato». 6 Il re interrogò la donna ed essa gli raccontò il fatto; allora il re l'affidò a un funzionario, al quale disse: «Restituiscile tutto ciò che le appartiene e tutte le rendite delle terre, dal giorno in cui ella lasciò il paese fino ad ora».

Eliseo predice cose cattive per Hazael di Siria
7 Poi Eliseo si recò a Damasco. Ben-Hadad, re di Siria, era ammalato e gli fu riferito: «L'uomo di DIO è venuto fin qui». 8 Allora il re disse ad Hazael: «Prendi con te un dono e va' incontro all'uomo di DIO, e consulta per mezzo di lui l'Eterno, dicendo: "Guarirò da questa malattia?"». 9 Così Hazael andò incontro a Eliseo portando con sé in dono le migliori cose di Damasco: un carico di quaranta cammelli. Egli quindi andò, si presentò a lui e gli disse: «Il tuo figlio Ben-Hadad, re di Siria, mi ha mandato da te per domandarti, dicendo: "Guarirò da questa malattia?"». 10 Eliseo gli rispose: «Vagli a dire: "Guarirai sicuramente". Ma l'Eterno mi ha fatto vedere che certamente egli morirà». 11 Poi egli irrigidì il suo volto con uno sguardo fisso fino ad arrossire; quindi l'uomo di DIO pianse. 12 Allora Hazael domandò: «Perché piange il mio signore?». Egli rispose: «Perché so il male che tu farai ai figli d'Israele: tu darai alle fiamme le loro fortezze, ucciderai i loro giovani con la spada, sfracellerai i loro bambini e sventrerai le loro donne incinte». 13 Hazael disse: «Ma cos'è mai il tuo servo, un cane, per fare così grandi cose?». Eliseo rispose: «L'Eterno mi ha fatto vedere che tu diventerai re di Siria». 14 Poi Hazael si allontanò da Eliseo e tornò dal suo signore, che gli chiese: «Che cosa ti ha detto Eliseo?». Egli rispose: «Mi ha detto che guarirai certamente». 15 Il giorno dopo Hazael prese una coperta, la immerse nell'acqua e la stese sulla faccia del re che morì. Così Hazael regnò al suo posto.

Jehoram, re di Giuda
16 Nel quinto anno di Joram figlio di Achab, re d'Israele, Jehoram figlio di Giosafat, re di Giuda, iniziò a regnare su Giuda. 17 Egli aveva trentadue anni, quando iniziò a regnare, e regnò otto anni in Gerusalemme. 18 Camminò nella via dei re d'Israele, come aveva fatto la casa di Achab, perché sua moglie era una figlia di Achab, e fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno. 19 Tuttavia l'Eterno non volle distruggere Giuda, per amore di Davide suo servo, perché aveva promesso di dare a lui e ai suoi figli una lampada per sempre. 20 Durante i giorni del suo regno, Edom si ribellò al potere di Giuda e si diede un re. 21 Allora Joram si recò a Tsair con tutti i suoi carri; poi di notte si levò e sconfisse gli Edomiti che lo avevano accerchiato e i capitani dei carri, mentre la sua gente potè fuggire alle proprie tende. 22 Così Edom è stato ribelle al potere di Giuda fino al giorno d'oggi. In quel tempo anche Libnah si ribellò. 23 Il resto delle gesta di Joram e tutto ciò che fece non è scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda? 24 Così Joram si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con i suoi padri nella città di Davide. Al suo posto regnò suo figlio Achaziah.

Achaziah, re di Giuda
25 Nell'anno dodicesimo di Joram, figlio di Achab, re d'Israele, iniziò a regnare Achaziah, figlio di Jehoram, re di Giuda. 26 Achaziah aveva ventidue anni quando iniziò a regnare, e regnò un anno a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Athaliah, nipote di Omri, re d'Israele. 27 Egli camminò nella via della casa di Achab e fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, come la casa di Achab, perché era genero della casa di Achab. 28 Con Joram, figlio di Achab, egli andò a combattere contro Hazael, re di Siria, a Ramoth di Galaad; ma i Siri ferirono Joram; 29 allora il re Joram tornò a Jezreel per farsi curare delle ferite che aveva ricevute dai Siri a Ramah, mentre combatteva contro Hazael, re di Siria. E Achaziah, figlio di Jehoram re di Giuda, scese a Jezreel a vedere Joram, figlio di Achab, perché questi era malato.

Jehu, unto re d'Israele
9,1 Allora il profeta Eliseo chiamò uno dei discepoli dei profeti e gli disse: «Cingiti i lombi, prendi con te questo vasetto di olio e va' a Ramoth di Galaad. 2 Quando vi sarai arrivato, cerca di vedere Jehu, figlio di Giosafat, figlio di Nimsci; entra, fallo alzare di mezzo ai suoi fratelli e conducilo in una stanza appartata. 3 Prenderai quindi il vasetto dell'olio e lo verserai sul suo capo, dicendo: Così dice l'Eterno: "Io ti ungo re d'Israele". Poi aprirai la porta e fuggirai senza alcun indugio». 4 Allora il giovane, il servo del profeta, partì per Ramoth di Galaad. 5 Quando vi giunse, trovò i capitani dell'esercito seduti insieme e disse: «Ho un messaggio per te, o capitano». Jehu chiese: «Per chi di noi?». Egli rispose: «Per te, capitano». 6 Allora egli si alzò ed entrò in casa; il giovane allora gli versò l'olio sul capo, dicendogli: «Così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: "Io ti ungo re sul popolo dell'Eterno, su Israele. 7 Tu colpirai la casa di Achab, tuo signore, così vendicherò il sangue dei profeti miei servi e il sangue di tutti i servi dell'Eterno, sparso per mano di Jezebel. 8 Tutta la casa di Achab perirà, e io sterminerò dalla casa di Achab tutti i maschi, schiavi o liberi, in Israele. 9 Così ridurrò la casa di Achab come la casa di Geroboamo, figlio di Nebat, e come la casa di Baasha, figlio di Ahijah. 10 I cani divoreranno Jezebel nel campo di Jezreel, e non vi sarà alcuno che le darà sepoltura"». Poi il giovane aperse la porta e fuggì. 11 Quando Jehu uscì dai servi del suo signore, uno gli chiese: «Va tutto bene? Perché quel pazzo è venuto da te?». Egli rispose loro: «Voi conoscete l'uomo e i suoi discorsi!». 12 Ma essi dissero: «È falso! Orsù, diccelo!». Jehu rispose: «Egli mi ha detto così e così, dichiarando: Così dice l'Eterno: "Io ti ungo re d'Israele"». 13 Allora essi si affrettarono a prendere ciascuno il proprio mantello e a stenderlo sotto di lui sugli stessi gradini; poi suonarono la tromba e dissero: «Jehu è re!».

Jehu uccide i re d'Israele e di Giuda
14 Così Jehu, figlio di Giosafat, figlio di Nimsci, ordì una congiura contro Joram. (Or Joram, con tutto Israele, stava difendendo Ramoth di Galaad contro Hazael, re di Siria; 15 poi il re Joram era tornato a Jezreel per farsi curare delle ferite che i Siri gli avevano inflitte mentre combatteva contro Hazael, re di Siria). Jehu disse: «Se pensate allo stesso modo, nessuno esca o fugga dalla città per andare ad annunciarlo a Jezreel». 16 Poi Jehu montò sopra un carro e partì per Jezreel, perché là giaceva ammalato Joram, e Achaziah, re di Giuda, era sceso per visitare Joram. 17 La sentinella che stava sulla torre di Jezreel scorse la schiera numerosa di Jehu che veniva e disse: «Vedo una schiera numerosa!». Joram ordinò: «Prendi un cavaliere e mandalo loro incontro per chiedere: "Recate pace?"». 18 Allora un uomo a cavallo gli andò incontro e gli disse: «Così chiede il re: "Recate pace?"». Jehu rispose: «Che importa a te della pace? Passa dietro e seguimi». La sentinella riferì, dicendo: «Il messaggero è giunto da loro, ma non torna indietro». 19 Allora Joram mandò un secondo cavaliere che, giunto da loro, disse: «Così chiede il re: "Recate pace?"». Jehu rispose: «Che importa a te della pace? Passa dietro e seguimi». 20 La sentinella riferì, dicendo: «Il messaggero è giunto da loro, ma non torna indietro. Il suo modo di guidare è quello di Jehu, figlio di Nimsci, perché guida all'impazzata». 21 Allora Joram disse: «Allestite il carro!». Così gli allestirono il carro. Poi Joram, re d'Israele, e Achaziah, re di Giuda, uscirono ciascuno sul proprio carro per andare incontro a Jehu e lo trovarono nel campo di Naboth di Jezreel. 22 Quando Joram vide Jehu, gli disse: «Rechi pace, Jehu?». Jehu rispose: «Che pace vi può essere finché durano le prostituzioni di tua madre Jezebel e le sue numerose magie?». 23 Allora Joram voltò il carro e fuggì dicendo ad Achaziah: «Tradimento, Achaziah!». 24 Ma Jehu tese l'arco con tutta la forza e colpì Joram fra le sue spalle; or la freccia gli trapassò il cuore ed egli stramazzò nel suo carro. 25 Poi Jehu disse a Bidkar, suo aiutante: «Piglialo e buttalo nel campo di Naboth di Jezreel perché ricordo, quando tu e io cavalcavamo insieme al seguito di Achab, suo padre, l'Eterno pronunciò contro di lui questo oracolo: 26 "Ieri ho certamente visto il sangue di Naboth e il sangue dei suoi figli", dice l'Eterno, "e io ti ripagherò in questo stesso campo", dice l'Eterno! Piglialo dunque e buttalo nel campo, secondo la parola dell'Eterno». 27 Vedendo questo, Achaziah re di Giuda fuggì per la strada della casa del giardino; ma Jehu gli corse dietro e disse: «Tirate anche a lui sul carro!». E gli tirarono alla salita di Gur, che è vicino a Ibleam. Ma egli fuggì a Meghiddo, dove morì. 28 Allora i suoi servi lo trasportarono sopra un carro a Gerusalemme e lo seppellirono nel suo sepolcro assieme ai suoi padri, nella città di Davide. 29 Achaziah aveva cominciato a regnare sopra Giuda nell'undicesimo anno di Joram, figlio di Achab.

Uccisione di Jezebel, divorata poi dai cani
30 Quando Jehu giunse a Jezreel, Jezebel lo venne a sapere. Allora ella si diede il belletto agli occhi, si acconciò la testa e si mise alla finestra a guardare. 31 Come Jehu entrava per la porta, ella gli disse: «Rechi pace, Zimri, uccisore del tuo signore?». 32 Jehu alzò gli occhi verso la finestra e disse: «Chi è con me? Chi?». Due o tre eunuchi si affacciarono guardando verso di lui. 33 Egli disse: «Buttatela giù!». Essi la buttarono, e un po' del suo sangue schizzò contro il muro e contro i cavalli; e Jehu le passò sopra. 34 Poi entrò, mangiò e bevve; infine disse: «Andate a vedere quella maledetta donna e seppellitela, perché è figlia di re». 35 Andarono dunque per seppellirla, ma non trovarono di lei altro che il cranio, i piedi e le palme delle mani. 36 Tornarono così a riferire la cosa a Jehu, che disse: «Questa è la parola dell'Eterno pronunciata per mezzo del suo servo Elia il Tishbita, quando disse: "I cani divoreranno la carne di Jezebel nel campo di Jezreel; 37 il cadavere di Jezebel sarà nel campo di Jezreel come letame sulla superficie del suolo; così non potranno dire: Qui giace Jezebel"».

Jehu fa sterminare l'intera famiglia di Achab
10,1 Achab in Samaria aveva settanta figli. Jehu scrisse delle lettere e le mandò a Samaria ai capi della città, agli anziani e ai tutori dei figli di Achab; in esse diceva: 2 «Appena vi giungerà questa lettera, siccome avete con voi i figli del vostro signore e avete carri e cavalli, una città fortificata e le armi, 3 scegliete il figlio migliore e più adatto del vostro signore, mettetelo sul trono di suo padre e combattete per la casa del vostro signore». 4 Ma quelli ebbero una grande paura e dissero: «Ecco, due re non hanno potuto resistergli; come potremo resistergli noi?». 5 Perciò il prefetto del palazzo, il governatore della città, gli anziani e i tutori dei figli di Achab mandarono a dire a Jehu: «Noi siamo tuoi servi e faremo tutto quello che ci ordinerai; non eleggeremo re nessuno; fa' ciò che meglio ti pare». 6 Allora egli scrisse loro una seconda lettera, in cui diceva: «Se siete con me e volete ubbidire alla mia voce, prendete le teste di quegli uomini, dei figli del vostro signore e venite da me a Jezreel, domani a quest'ora». Ora i figli del re, in numero di settanta, stavano con i nobili della città, che li educavano. 7 Come questi ricevettero la lettera, presero i figli del re e li scannarono tutti e settanta; poi misero le loro teste in ceste e le mandarono a Jehu in Jezreel. 8 Così venne un messaggero a riferirgli la cosa, dicendo: «Hanno portato le teste dei figli del re». Jehu rispose: «Mettetele in due mucchi all'entrata della porta fino a domani mattina». 9 Il mattino seguente egli uscì e, stando in piedi, disse a tutto il popolo: «Voi siete giusti, ecco, io ho cospirato contro il mio signore e l'ho ucciso; ma chi ha uccisi tutti questi? 10 Riconoscete dunque, che non è caduta a terra neppure una delle parole dell'Eterno che l'Eterno ha pronunciato contro la casa di Achab; l'Eterno infatti ha compiuto ciò che aveva detto per mezzo del suo servo Elia». 11 Così Jehu fece morire tutti quelli che erano rimasti della casa di Achab a Jezreel, tutti i suoi grandi, i suoi amici e i suoi sacerdoti, senza lasciarne neppure uno. 12 Poi si levò e partì per andare a Samaria. Lungo la strada, giunto a Beth-Eked, 13 Jehu incontrò i fratelli di Achaziah, re di Giuda, e disse: «Chi siete?». Quelli risposero: «Siamo i fratelli di Achaziah, e scendiamo a salutare i figli del re e i figli della regina». 14 Allora egli ordinò: «Prendeteli vivi!». Così li presero vivi e li scannarono presso il pozzo di Beth-Eked, in numero di quarantadue; non ne risparmiò neppure uno. 15 Partito di là, trovò Jehonadab, figlio di Rekab, che gli veniva incontro; lo salutò e gli disse: «È il tuo cuore retto come il mio è verso il tuo?». Jehonadab rispose: «Lo è». «Se è così», disse Jehu, «dammi la mano». Allora egli gli diede la mano, così lo fece salire con sé sul carro e gli disse: 16 «Vieni con me e vedrai il mio zelo per l'Eterno!». Quindi lo portò via nel suo carro. 17 Giunto a Samaria, uccise tutti quelli che erano rimasti della casa di Achab in Samaria, fino alla sua completa distruzione, secondo la parola che l'Eterno aveva detto a Elia.

Jehu fa uccidere tutti i profeti di Baal
18 Poi Jehu radunò tutto il popolo e gli disse: «Achab ha servito un poco Baal, ma Jehu lo servirà molto di più. 19 Ora convocate presso di me tutti i profeti di Baal, tutti i suoi servi e tutti i suoi sacerdoti; non ne manchi neppure uno, perché devo fare un grande sacrificio a Baal; chiunque mancherà non sarà lasciato in vita». Ma Jehu agiva con inganno per distruggere gli adoratori di Baal. 20 Quindi Jehu ordinò: «Proclamate una festa solenne in onore di Baal!». Così la proclamarono. 21 Poi Jehu inviò messaggeri per tutto Israele; così tutti gli adoratori di Baal vennero, e non vi fu neppure uno che si astenesse di venire; entrarono nel tempio di Baal, e il tempio di Baal fu ripieno da un capo all'altro. 22 Jehu disse quindi al guardarobiere: «Tira fuori le vesti per tutti gli adoratori di Baal». Così egli tirò fuori le vesti per loro. 23 Allora Jehu, assieme a Jehonadab figlio di Rekab, entrò nel tempio di Baal e disse agli adoratori di Baal: «Cercate bene e guardate che qui con voi non vi sia alcun servo dell'Eterno, ma soltanto adoratori di Baal». 24 Così essi entrarono per offrire sacrifici e olocausti. Ora Jehu aveva appostato fuori del tempio ottanta uomini, ai quali aveva detto: «Se qualcuno lascerà fuggire uno solo degli uomini che metto nelle vostre mani, pagherà con la propria vita la vita di quel tale». 25 Così, appena terminò di compiere l'offerta dell'olocausto, Jehu ordinò alle guardie e ai capitani: «Entrate, uccideteli e non lasciate che alcuno scappi!». Perciò essi li passarono a fil di spada; poi le guardie e i capitani li buttarono fuori e penetrarono nella parte interna del tempio di Baal; 26 quindi portarono fuori le colonne sacre del tempio di Baal e le bruciarono. 27 Poi demolirono la statua di Baal e demolirono il tempio di Baal, e lo ridussero in un immondezzaio che rimane fino ad oggi.

Idolatria e morte di Jehu
28 Così Jehu fece scomparire Baal da Israele; 29 tuttavia egli non si ritrasse dai peccati di Geroboamo, figlio di Nebat, con i quali aveva fatto peccare Israele, e cioè, dai vitelli d'oro che erano a Bethel e a Dan. 30 L'Eterno quindi disse a Jehu: «Poiché hai agito bene, facendo ciò che è giusto ai miei occhi, e hai fatto alla casa di Achab tutto quello che avevo in cuore, i tuoi figli siederanno sul trono d'Israele fino alla quarta generazione». 31 Ma Jehu non si curò di seguire con tutto il cuore la legge dell'Eterno, il DIO d'Israele; egli infatti non si allontanò dai peccati di Geroboamo, con i quali aveva fatto peccare Israele. 32 In quel tempo l'Eterno cominciò a tagliar via alcune parti da Israele; infatti Hazael sconfisse gl'Israeliti su tutta la loro frontiera: 33 dal Giordano verso oriente, occupò tutto il paese di Galaad, i Gaditi, i Rubeniti e i Manassiti, da Aroer, che è vicino al torrente Arnon, fino a Galaad e Bashan. 34 Il resto delle gesta di Jehu, tutto ciò che fece e tutte le sue prodezze non è scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele? 35 Poi Jehu si addormentò con i suoi padri e lo seppellirono a Samaria. Al suo posto regnò suo figlio Jehoahaz. 36 Il tempo in cui Jehu regnò sopra Israele a Samaria, fu di ventotto anni.

Athaliah, regina di Giuda. Sua morte
11,1 Quando Athaliah, madre di Achaziah, vide che suo figlio era morto, si levò e distrusse tutta la discendenza reale. 2 Ma Jehosceba, figlia del re Joram e sorella di Achaziah, prese Joas, figlio di Achaziah, lo trafugò di mezzo ai figli del re che erano uccisi e lo mise con la nutrice nella camera dei letti; così lo nascosero ad Athaliah e non fu ucciso. 3 Rimase quindi nascosto con lei per sei anni nella casa dell'Eterno, mentre Athaliah regnava sul paese. 4 Il settimo anno Jehoiada mandò a chiamare i capi di centinaia delle guardie del corpo e delle guardie e li fece venire presso di sé nella casa dell'Eterno; egli stipulò con loro un patto, li fece giurare nella casa dell'Eterno e mostrò loro il figlio del re. 5 Poi ordinò loro, dicendo: «Questo è ciò che voi farete: un terzo di quelli tra di voi che entrano in servizio il giorno di sabato, starà di guardia alla casa del re; 6 un terzo alla porta di Sur e un terzo alla porta dietro le guardie. Voi farete la guardia alla casa, impedendone l'ingresso. 7 Le altre due parti di voi, tutti quelli cioè che escono di servizio il giorno di sabato, staranno di guardia alla casa dell'Eterno attorno al re. 8 Voi vi metterete tutt'intorno al re, ognuno con le sue armi in mano; e chiunque cercherà di penetrare tra le vostre file sia messo a morte. Voi rimarrete col re sia quando esce che quando entra». 9 Così i capi di centinaia fecero esattamente come il sacerdote Jehoiada aveva comandato. Ciascuno prese i suoi uomini, quelli che entravano in servizio il giorno di sabato e quelli che uscivano di servizio il giorno di sabato, e andarono dal sacerdote Jehoiada. 10 Il sacerdote diede ai capi di centinaia le lance e gli scudi che erano appartenuti al re Davide e che erano nella casa dell'Eterno. 11 Le guardie, ognuna con le sue armi in pugno, si disposero dal lato sud del tempio fino al lato nord del tempio, vicino all'altare e vicino al tempio, tutt'intorno al re. 12 Poi Jehoiada condusse fuori il figlio del re, gli pose in testa il diadema e gli consegnò la legge. Lo proclamarono re e lo unsero; quindi batterono le mani e esclamarono: «Viva il re!». 13 Quando Athaliah udì il rumore delle guardie e del popolo, andò verso il popolo nella casa dell'Eterno. 14 Guardò e vide il re in piedi sul palco, secondo l'usanza; i capitani e i trombettieri erano accanto al re, mentre tutto il popolo del paese era in festa e suonava le trombe. Allora Athaliah si stracciò le vesti e gridò: «Tradimento, tradimento!». 15 Ma il sacerdote Jehoiada ordinò ai capi di centinaia, che comandavano l'esercito, e disse loro: «Fatela uscire di mezzo alle file, e chiunque la segue sia ucciso di spada!». Il sacerdote infatti aveva detto: «Non permettete che sia uccisa nella casa dell'Eterno». 16 Così essi la afferrarono e, come ella giunse alla casa del re per la strada della porta dei cavalli, là fu uccisa.

Rinnovamento del patto
17 Poi Jehoiada fece un patto tra l'Eterno, il re e il popolo, perché Israele fosse il popolo dell'Eterno; fece pure un patto fra il re e il popolo. 18 Allora tutto il popolo del paese andò al tempio di Baal e lo demolì; fece interamente a pezzi i suoi altari e le sue immagini e uccise davanti agli altari Mattan, sacerdote di Baal. Poi il sacerdote Jehoiada pose delle guardie intorno alla casa dell'Eterno. 19 Quindi prese i capi di centinaia delle guardie del corpo e delle guardie e tutto il popolo del paese; essi fecero scendere il re dalla casa dell'Eterno e, seguendo la strada della porta delle guardie, lo condussero alla casa del re, dove egli si sedette sul trono dei re. 20 Così il popolo del paese fu in festa e la città rimase tranquilla, perché avevano ucciso con la spada Athaliah nella casa del re. 21 Joas aveva sette anni quando iniziò a regnare.

Joas, re di Giuda
12,1 Nell'anno settimo di Jehu, Joas iniziò a regnare e regnò quaranta anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Tsibiah di Beer-Sceba. 2 Joas fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno per tutto il tempo in cui fu ammaestrato dal sacerdote Jehoiada. 3 Tuttavia gli alti luoghi non vennero rimossi; il popolo continuava a fare sacrifici e a bruciare incenso sugli alti luoghi.

Restaurazione del tempio
4 Joas disse ai sacerdoti: «Tutto il denaro delle cose consacrate che è portato nella casa dell'Eterno, il denaro messo da parte, il denaro fissato per il proprio riscatto e tutto il denaro che ognuno si sente in cuore di portare alla casa dell'Eterno, 5 i sacerdoti lo ricevano, ognuno dal proprio conoscente, e riparino i guasti del tempio, ovunque i guasti si trovino». 6 Ma nel ventitreesimo anno del re Joas, i sacerdoti non avevano ancora riparato i guasti del tempio. 7 Allora il re Joas chiamò il sacerdote Jehoiada e gli altri sacerdoti e disse loro: «Perché non avete riparato i guasti del tempio? Perciò ora non prendete più denaro dai vostri conoscenti, ma datelo per riparare i guasti del tempio». 8 I sacerdoti acconsentirono a non ricevere più denaro dal popolo né a riparare i guasti del tempio. 9 Poi il sacerdote Jehoiada prese una cassa, vi fece un buco nel coperchio e la collocò a fianco dell'altare, sul lato destro di chi entra nella casa dell'Eterno; i sacerdoti che custodivano l'ingresso vi mettevano tutto il denaro portato alla casa dell'Eterno. 10 Quando essi vedevano che nella cassa c'era molto denaro, venivano il segretario del re e il sommo sacerdote, che mettevano in borse e contavano il denaro trovato nella casa dell'Eterno. 11 Poi consegnavano il denaro che era stato pesato nelle mani di coloro che facevano il lavoro, a cui era affidata la sorveglianza della casa dell'Eterno; e questi lo passavano ai falegnami e ai costruttori che lavoravano alla casa dell'Eterno, 12 ai muratori e ai tagliapietre, per comprare legname e pietre squadrate, necessarie per riparare i guasti della casa dell'Eterno e per tutte le spese fatte per riparare il tempio. 13 Ma con il denaro portato alla casa dell'Eterno non si fecero, per la casa dell'Eterno, né coppe d'argento, né smoccolatoi, né vasi, né trombe, né alcun oggetto d'oro o alcun oggetto d'argento; 14 essi lo davano solo a quelli che facevano i lavori, che lo usavano per restaurare la casa dell'Eterno. 15 Inoltre non si chiedeva alcun conto a coloro nelle cui mani si consegnava il denaro, che doveva essere dato agli esecutori dei lavori, perché agivano con fedeltà. 16 Il denaro dei sacrifici di riparazione e quello dei sacrifici per il peccato non si portava nella casa dell'Eterno; era per i sacerdoti. 17 In quel tempo Hazael, re di Siria, salì a combattere contro Gath e la prese; poi Hazael si accinse a salire contro Gerusalemme. 18 Allora Joas, re di Giuda, prese tutte le cose sacre che i suoi padri Giosafat, Jehoram e Achaziah, re di Giuda, avevano consacrato, quelle consacrate da lui stesso e tutto l'oro che si trovava nei tesori della casa dell'Eterno e della casa del re, e mandò ogni cosa a Hazael, re di Siria, il quale si ritirò da Gerusalemme.

Morte di Joas, a cui succede Amatsiah
19 Il resto delle gesta di Joas e tutto ciò che fece non è scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda? 20 I servi di Joas si sollevarono, ordirono una congiura e lo uccisero nella casa di Millo, sulla discesa verso Silla. 21 Jozakar, figlio di Scimeath, e Jehozabad, figlio di Shomer, suoi servi, lo colpirono ed egli morì. Lo seppellirono quindi con i suoi padri nella città di Davide. Al suo posto regnò suo figlio Amatsiah.

Johoahaz, re d'Israele
13,1 Nell'anno ventitreesimo di Joas figlio di Achaziah, re di Giuda, Jehoahaz, figlio di Jehu, iniziò a regnare sopra Israele in Samaria, e regnò diciassette anni. 2 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e seguì i peccati di Geroboamo, figlio di Nebat, con i quali aveva fatto peccare Israele, e non se ne allontanò. 3 Allora l'ira dell'Eterno si accese contro Israele e li diede nelle mani di Hazael, re di Siria, e nelle mani di Ben-Hadad, figlio di Hazael, per tutto quel tempo. 4 Ma Jehoahaz implorò l'Eterno e l'Eterno lo esaudì, perché vide l'oppressione d'Israele e come il re di Siria li opprimeva. 5 Perciò l'Eterno diede un liberatore a Israele, ed essi riuscirono a sottrarsi al potere dei Siri; così i figli d'Israele poterono abitare nelle loro tende come nel passato. 6 Tuttavia non si allontanarono dai peccati della casa di Geroboamo con i quali aveva fatto peccare Israele, ma camminarono in essi; perfino l'Ascerah rimase in piedi in Samaria. 7 Di tutte le truppe di Jehoahaz l'Eterno lasciò soltanto cinquanta cavalieri, dieci carri e diecimila fanti, perché il re di Siria li aveva distrutti e li aveva ridotti come la polvere da calpestare. 8 Il resto delle gesta di Jehoahaz, tutto ciò che fece e tutte le sue prodezze non è scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele? 9 Così Jehoahaz si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Samaria. Al suo posto regnò suo figlio Joas.

Joas, re d'Israele
10 Nell'anno trentasettesimo di Joas, re di Giuda, Joas, figlio di Jehoahaz, iniziò a regnare sopra Israele in Samaria, e regnò sedici anni. 11 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e non si allontanò dai peccati di Geroboamo, figlio di Nebat, con i quali aveva fatto peccare Israele, ma camminò in essi. 12 Il resto delle gesta di Joas, tutto ciò che fece e il valore con il quale combattè contro Amatsiah re di Giuda, non è scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele? 13 Così Joas si addormentò con i suoi padri e Geroboamo si sedette sul suo trono. Joas fu quindi sepolto a Samaria con i re d'Israele.

Vittoria di Joas sopra i Siri
14 Or Eliseo si ammalò di quella malattia di cui doveva morire; perciò Joas, re d'Israele, scese a trovarlo e pianse su lui, e disse: «Padre mio, padre mio, carro d'Israele e sua cavalleria!». 15 Allora Eliseo gli disse: «Prendi un arco e delle frecce»; egli prese un arco e delle frecce. 16 Eliseo disse quindi al re d'Israele: «Impugna l'arco»; egli lo impugnò, e Eliseo posò le sue mani sulle mani del re. 17 Poi gli disse: «Apri la finestra verso oriente!». Egli l'aperse. Allora Eliseo disse: «Tira!». Egli tirò. Eliseo quindi disse: «La freccia della vittoria dell'Eterno e la freccia della vittoria contro la Siria, perché tu sconfiggerai i Siri in Afek fino a sterminarli». 18 Poi disse: «Prendi le frecce!», ed egli le prese. Eliseo disse quindi al re d'Israele: «Percuoti il suolo»; egli lo percosse tre volte, poi si fermò. 19 Ma l'uomo di DIO si adirò con lui e disse: «Avresti dovuto percuoterlo cinque o sei volte; allora avresti sconfitto i Siri fino a sterminarli; ora invece sconfiggerai i Siri solo tre volte».

Morte di Eliseo
20 Poi Eliseo morì e fu sepolto. All'inizio dell'anno seguente, alcune bande di Moabiti invasero il paese. 21 Or avvenne che, mentre alcuni seppellivano un uomo, scorsero una banda di razziatori; così gettarono l'uomo nel sepolcro di Eliseo. Appena l'uomo giunse a toccare le ossa di Eliseo, risuscitò e si alzò in piedi. 22 Hazael, re di Siria, oppresse Israele durante tutta la vita di Jehoahaz; 23 ma l'Eterno fece loro grazia, ne ebbe compassione e si volse verso di loro a motivo del suo patto con Abrahamo, con Isacco e con Giacobbe, e per questa volta non volle distruggerli o rigettarli dalla sua presenza. 24 Poi Hazael, re di Siria, morì, e al suo posto regnò suo figlio Ben-Hadad. 25 Allora Joas, figlio di Jehoahaz, riprese dalle mani di Ben-Hadad, figlio di Hazael, le città che egli aveva preso in guerra a Jehoahaz suo padre. Per ben tre volte Joas lo sconfisse e riprese così le città d'Israele.

Riveduta 2020:

2Re 3-13

Guerra di Ieoram e di Giosafat contro i Moabiti
3,1 Ieoram, figlio di Acab, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria il diciottesimo anno di Giosafat, re di Giuda, e regnò dodici anni. 2 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno; ma non quanto suo padre e sua madre, perché tolse via la statua di Baal, che suo padre aveva fatta. 3 Tuttavia rimase attaccato ai peccati con i quali Geroboamo figlio di Nebat, aveva fatto peccare Israele e non se ne distolse. 4 In quel tempo Mesa, re di Moab, allevava molto bestiame e pagava al re d'Israele un tributo di centomila agnelli e centomila montoni con la loro lana. 5 Ma, dopo la morte di Acab, il re di Moab si ribellò al re d'Israele. 6 Allora il re Ieoram uscì da Samaria e passò in rassegna tutto Israele; 7 poi si mise in marcia, e mandò a dire a Giosafat, re di Giuda: “Il re di Moab si è ribellato contro di me; vuoi venire con me in guerra contro Moab?”. Egli rispose: “Verrò; conta su di me come su te stesso, sul mio popolo come sul tuo, sui miei cavalli come sui tuoi”. 8 E aggiunse: “Per che via saliremo?”. Ieoram rispose: “Per la via del deserto di Edom”. 9 Così il re d'Israele, il re di Giuda e il re di Edom si mossero; e girarono in marcia per sette giorni, ma non c'era l'acqua per l'esercito e per le bestie che lo seguivano. 10 Allora il re d'Israele disse: “Ahimè, l'Eterno ha chiamato insieme questi tre re, per darli nelle mani di Moab!”. 11 Ma Giosafat chiese: “Non c'è qui nessun profeta dell'Eterno mediante il quale possiamo consultare l'Eterno?”. Uno dei servi del re d'Israele rispose: “C'è qui Eliseo, figlio di Safat, il quale versava l'acqua sulle mani d'Elia”. 12 Giosafat disse: “La parola dell'Eterno è con lui”. Così il re d'Israele, Giosafat e il re di Edom andarono a trovarlo. 13 Eliseo disse al re d'Israele: “Che cosa ho a che fare con te? Vattene dai profeti di tuo padre e dai profeti di tua madre!”. Il re d'Israele gli rispose: “No, perché l'Eterno ha chiamato insieme questi tre re per darli nelle mani di Moab”. 14 Allora Eliseo disse: “Com'è vero che vive l'Eterno degli eserciti che io servo, se non avessi rispetto per Giosafat, re di Giuda, io non avrei badato a te né ti avrei degnato di uno sguardo. 15 Ma ora conducetemi qua un suonatore d'arpa”. E, mentre il suonatore arpeggiava, la mano dell'Eterno fu sopra Eliseo, 16 che disse: “Così parla l'Eterno: 'Scavate in questa valle molte fosse'. 17 Poiché così dice l'Eterno: 'Voi non vedrete vento, non vedrete pioggia, tuttavia questa valle si riempirà d'acqua e berrete voi, il vostro bestiame e le vostre bestie da soma. 18 E questo è ancora poca cosa agli occhi dell'Eterno; perché egli darà anche Moab nelle vostre mani. 19 Voi distruggerete tutte le città fortificate e tutte le città importanti, abbatterete tutti i buoni alberi, chiuderete tutte le sorgenti d'acqua, e guasterete con delle pietre ogni buon pezzo di terra'”. 20 La mattina dopo, nell'ora in cui si offre l'oblazione, ecco che l'acqua arrivò dal lato di Edom e il paese ne fu ripieno. 21 Tutti i Moabiti, avendo udito che quei re erano saliti per fare loro guerra, avevano radunato tutti quelli che erano in età di portare le armi, e si schierarono sulla frontiera. 22 Appena si alzarono la mattina, il sole splendeva sulle acque, e i Moabiti videro, là di fronte a loro, le acque rosse come sangue; 23 e dissero: “Quello è sangue! Quei re sono di certo venuti alle mani e si sono distrutti fra loro; ora dunque, Moab, alla preda!”. 24 E avanzarono verso l'accampamento d'Israele; ma gli Israeliti si alzarono e sbaragliarono i Moabiti, che fuggirono davanti a loro. Poi penetrarono nel paese e continuarono a battere Moab. 25 Distrussero le città; ogni buon pezzo di terra lo riempirono di pietre, ciascuno gettandovi la sua; chiusero tutte le sorgenti d'acqua e abbatterono tutti i buoni alberi. Non rimasero che le mura di Chir-Areset, e i tiratori di fionda la circondarono e l'attaccarono. 26 Il re di Moab, vedendo che l'attacco era troppo forte per lui, prese con sé settecento uomini, per aprirsi, a spada tratta, un varco fino al re di Edom; ma non riuscì. 27 Allora prese suo figlio primogenito, che doveva succedergli nel regno, e lo offrì in olocausto sopra le mura. A questa vista, un profondo orrore s'impadronì degli Israeliti, che si allontanarono dal re di Moab e se ne tornarono al loro paese.

Miracoli d'Eliseo. L'olio della vedova
4,1 Una donna, moglie di uno dei discepoli dei profeti, gridò a Eliseo: “Mio marito, tuo servo, è morto; e tu sai che il tuo servo temeva l'Eterno. Il suo creditore è venuto per prendersi come schiavi i miei due figli”. 2 Eliseo le disse: “Che devo fare per te? Dimmi; che cosa hai in casa?”. Lei rispose: “La tua serva non ha nulla in casa, tranne un vasetto d'olio”. 3 Allora lui disse: “Va' fuori, chiedi in prestito a tutti i tuoi vicini dei vasi vuoti; e non ne chiedere pochi. 4 Poi torna, chiudi la porta dietro di te e ai tuoi figli, e versa dell'olio in tutti quei vasi; man mano che saranno pieni, falli mettere da parte”. 5 La donna si allontanò da lui e si chiuse in casa con i figli; questi le portavano i vasi e lei vi versava l'olio. 6 Quando i vasi furono pieni, disse a suo figlio: “Portami ancora un vaso”. Lui le rispose: “Non ci sono più vasi”. E l'olio si fermò. 7 Allora lei andò e riferì tutto all'uomo di Dio, che le disse: “Va' a vendere l'olio, e paga il tuo debito; e di quello che resta sostèntati tu e i tuoi figli”.

Il figlio della Sunamita riportato in vita
8 Un giorno Eliseo passava per Sunem, dove c'era una donna ricca che lo trattenne con premura perché mangiasse da lei; e tutte le volte che passava di là, andava a mangiare da lei. 9 Lei disse a suo marito: “Ecco, io sono convinta che quest'uomo che passa sempre da noi, è un santo uomo di Dio. 10 Ti prego, facciamogli costruire, di sopra, una piccola camera in muratura, e mettiamoci per lui un letto, un tavolino, una sedia e un candeliere, affinché, quando verrà da noi, lui vi si possa ritirare”. 11 Così, un giorno che egli giunse a Sunem, si ritirò su in quella camera, e vi dormì. 12 E disse a Gheazi, suo servo: “Chiama questa Sunamita”. Lui la chiamò, e lei si presentò davanti a lui. 13 Eliseo disse a Gheazi: “Ora dille così: 'Ecco, tu hai avuto per noi tutta questa premura; che cosa si può fare per te? Hai bisogno che si parli per te al re o al capo dell'esercito?'”. Lei rispose: 14 “Io vivo in mezzo al mio popolo”. Ed Eliseo disse: “Che cosa si potrebbe fare per lei?”. Gheazi rispose: “In verità lei non ha figli, e suo marito è vecchio”. 15 Eliseo gli disse: “Chiamala!”. Gheazi la chiamò, e lei si presentò alla porta. 16 Ed Eliseo le disse: “L'anno prossimo, in questo stesso tempo, tu abbraccerai un figlio”. Lei rispose: “No, mio signore, tu che sei un uomo di Dio, non ingannare la tua serva!”. 17 E questa donna concepì e partorì un figlio, in quello stesso tempo, l'anno dopo, come Eliseo le aveva detto. 18 Il bambino si fece grande; e, un giorno che era uscito per andare da suo padre fra i mietitori, 19 disse a suo padre: “Oh! la mia testa! la mia testa!”. Il padre disse al suo servo: “Portalo a sua madre!”. 20 Il servo lo portò via e lo portò a sua madre. Il fanciullo rimase sulle ginocchia di lei fino a mezzogiorno, poi morì. 21 Allora lei salì, lo adagiò sul letto dell'uomo di Dio, chiuse la porta, e uscì. 22 Poi chiamò suo marito e gli disse: “Ti prego, mandami uno dei servi e un'asina, perché voglio correre dall'uomo di Dio, e tornare”. 23 Il marito le chiese: “Perché vuoi andare da lui quest'oggi? Non è il novilunio, e non è sabato”. Lei rispose: “Lascia fare!”. 24 Poi fece sellare l'asina e disse al suo servo: “Guidala, e tira via; non mi fermare per strada, a meno che non te lo dica io”. 25 Lei dunque partì, e giunse dall'uomo di Dio, sul monte Carmelo. E appena l'uomo di Dio la vide da lontano, disse a Gheazi, suo servo: “Ecco la Sunamita che viene! 26 Ti prego, corri a incontrarla, e dille: 'Stai bene? Sta bene tuo marito? E il bimbo sta bene?'”. Lei rispose: “Stanno bene”. 27 E quando fu giunta dall'uomo di Dio, sul monte, gli abbracciò i piedi. Gheazi si avvicinò per respingerla; ma l'uomo di Dio disse: “Lasciala stare, poiché la sua anima è in amarezza, l'Eterno me lo ha nascosto, e non me lo ha rivelato”. 28 La donna disse: “Avevo forse domandato al mio signore un figlio? Non ti dissi: 'Non mi ingannare?'”. 29 Allora Eliseo disse a Gheazi: “Cingiti i fianchi, prendi in mano il mio bastone, e parti. Se ti imbatti in qualcuno, non lo salutare; e se qualcuno ti saluta, non gli rispondere; e poserai il mio bastone sulla faccia del ragazzo”. 30 La madre del ragazzo disse a Eliseo: “Com'è vero che l'Eterno vive, e che vive l'anima tua, io non ti lascerò”. Ed Eliseo si alzò e andò con lei. 31 Gheazi, che li aveva preceduti, pose il bastone sulla faccia del fanciullo, ma non ci fu né voce né alcun segno di vita. Tornò quindi incontro a Eliseo e gli riferì la cosa, dicendo: “Il ragazzo non si è svegliato”. 32 E quando Eliseo arrivò in casa, ecco che il fanciullo era morto e adagiato sul suo letto. 33 Egli entrò, si chiuse dentro con il ragazzo, e pregò l'Eterno. 34 Poi salì sul letto e si coricò sul fanciullo: pose la sua bocca sulla bocca di lui, i suoi occhi sugli occhi di lui, le sue mani sulle mani di lui; si distese sopra di lui, e il corpo del ragazzo si riscaldò. 35 Poi Eliseo si allontanò, andò qua e là per la casa; poi risalì e si stese di nuovo sopra il ragazzo; e il ragazzo starnutì sette volte e aprì gli occhi. 36 Allora Eliseo chiamò Gheazi, e gli disse: “Chiama questa Sunamita”. Egli la chiamò e, appena lei fu giunta da Eliseo, questi le disse: “Prendi tuo figlio”. 37 E lei entrò, gli si gettò ai piedi, e si prostrò a terra; poi prese suo figlio, e uscì.

La minestra risanata
38 Eliseo se ne tornò a Ghilgal, e nel paese c'era carestia. Mentre i discepoli dei profeti stavano seduti davanti a lui, egli disse al suo servo: “Metti la pentola grande al fuoco, e cuoci una minestra per i discepoli dei profeti”. 39 Uno di questi uscì fuori nei campi per cogliere delle erbe; trovò una specie di vite selvatica, ne colse delle coloquintidi, e se ne riempì la veste. Al suo ritorno le tagliò a pezzi nella pentola dove era la minestra; perché non si sapeva che cosa fossero. 40 Poi versarono della minestra a quegli uomini perché mangiassero; ma appena l'ebbero assaggiata, esclamarono: “C'è la morte nella pentola, o uomo di Dio!”. E non ne poterono mangiare. 41 Eliseo disse: “Allora, portatemi della farina!”. La gettò nella pentola, e disse: “Versatene a questa gente perché mangi”. E non c'era più nulla di cattivo nella pentola.

La moltiplicazione dei pani
42 Giunse poi un uomo da Baal-Salisa, che portò all'uomo di Dio del pane delle primizie: venti pani d'orzo e del grano nuovo nella sua bisaccia. Eliseo disse al suo servo: “Danne alla gente perché mangi”. 43 Egli rispose: “Come faccio a mettere questo davanti a cento persone?”. Ma Eliseo disse: “Danne alla gente perché mangi; perché così dice l'Eterno: 'Mangeranno, e ne avanzerà'”. 44 Così egli mise quelle provviste davanti alla gente, che mangiò e ne lasciò di avanzo, secondo la parola dell'Eterno.

Guarigione di Naaman
5,1 Naaman, capo dell'esercito del re di Siria, era un uomo tenuto in grande stima e onore presso il suo signore, perché per mezzo di lui l'Eterno aveva reso vittoriosa la Siria; ma quest'uomo forte e valoroso era lebbroso. 2 Alcune bande di Siri, in una delle loro incursioni, avevano portato prigioniera dal paese d'Israele una piccola fanciulla, che era passata al servizio della moglie di Naaman. 3 Lei disse alla sua padrona: “Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta che è a Samaria! Lui lo libererebbe dalla sua lebbra!”. 4 Naaman andò dal suo signore, e gli riferì la cosa, dicendo: “Quella fanciulla del paese d'Israele ha detto così e così”. 5 Il re di Siria gli disse: “Ebbene, va'; io manderò una lettera al re d'Israele”. Egli dunque partì, prese con sé dieci talenti d'argento, seimila sicli d'oro e dieci cambi di vestiti. 6 E portò al re d'Israele la lettera, che diceva: “Quando questa lettera ti sarà giunta, saprai che ti mando Naaman mio servo, perché tu lo guarisca dalla sua lebbra”. 7 Quando il re d'Israele lesse la lettera, si stracciò le vesti, e disse: “Sono io forse Dio, con il potere di fare morire e vivere, che costui manda da me un uomo perché io lo guarisca dalla sua lebbra? È cosa certa ed evidente che egli cerca pretesti contro di me”. 8 Quando Eliseo, l'uomo di Dio, ebbe udito che il re si era stracciato le vesti, gli mandò a dire: “Perché ti sei stracciato le vesti? Costui venga pure da me e vedrà che c'è un profeta in Israele”. 9 Naaman dunque arrivò con i suoi cavalli e i suoi carri, e si fermò alla porta della casa di Eliseo. 10 Eliseo gli inviò un messaggero a dirgli: “Va', làvati sette volte nel Giordano; la tua carne tornerà sana, e tu sarai puro”. 11 Ma Naaman si adirò e se ne andò, dicendo: “Ecco, io pensavo: Egli uscirà senza dubbio incontro a me, si fermerà là, invocherà il nome dell'Eterno, del suo Dio, agiterà la mano sulla parte malata, e guarirà il lebbroso. 12 I fiumi di Damasco, l'Abana e il Parpar, non sono forse migliori di tutte le acque d'Israele? Non posso lavarmi in quelli ed essere purificato?”. E, voltandosi, se ne andava infuriato. 13 Ma i suoi servi gli si avvicinarono per parlargli, e gli dissero: “Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una cosa difficile, tu non l'avresti fatta? Quanto più ora che ti ha detto: 'Làvati, e sarai purificato'?”. 14 Allora egli scese e si tuffò sette volte nel Giordano, secondo la parola dell'uomo di Dio; e la sua carne tornò come la carne di un bambino piccolo, e rimase puro. 15 Poi tornò con tutto il suo seguito dall'uomo di Dio, andò a presentarsi davanti a lui, e disse: “Ecco, io adesso riconosco che non c'è alcun Dio in tutta la terra, tranne che in Israele. E ora, ti prego, accetta un regalo dal tuo servo”. 16 Ma Eliseo rispose: “Com'è vero che vive l'Eterno di cui sono servo, io non accetterò nulla”. Naaman insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò. 17 Allora Naaman disse: “Poiché non vuoi, permetti almeno che sia data al tuo servo tanta terra quanta ne portano due muli; perché il tuo servo non offrirà più olocausti e sacrifici ad altri dèi, ma soltanto all'Eterno. 18 Tuttavia, voglia l'Eterno perdonare questa cosa al tuo servo: quando il mio signore entra nella casa di Rimmon per adorare, e si appoggia al mio braccio, anch'io mi prostro nel tempio di Rimmon, voglia l'Eterno perdonare me, tuo servo, quando io mi prostrerò così nel tempio di Rimmon!”. 19 Eliseo gli disse: “Va' in pace!”. Ed egli si allontanò da lui e fece un buon tratto di strada.

Gheazi colpito di lebbra
20 Ma Gheazi, servo di Eliseo, uomo di Dio, disse fra sé: “Ecco, il mio signore è stato troppo generoso con Naaman, con questo Siro, non accettando dalla sua mano quello che egli aveva portato; com'è vero che l'Eterno vive, io gli voglio correre dietro, e voglio avere qualcosa da lui”. 21 Così Gheazi corse dietro a Naaman; e quando Naaman vide che gli correva dietro, saltò giù dal carro per andargli incontro, e gli disse: “Va tutto bene?”. 22 Egli rispose: “Tutto bene. Il mio signore mi manda a dirti: 'Ecco, proprio ora mi sono arrivati dalla regione montuosa di Efraim due giovani dei discepoli dei profeti; ti prego, da' loro un talento d'argento e due cambi di vestiti'”. 23 Naaman disse: “Ti prego, accetta due talenti!”. E insistette con lui; chiuse due talenti d'argento in due sacchi con due cambi di vestiti, e li caricò addosso a due dei suoi servi, che li portarono davanti a Gheazi. 24 E, quando fu giunto alla collina, prese i sacchi dalle loro mani, li ripose nella casa, e congedò quegli uomini, che se ne andarono. 25 Poi andò a presentarsi davanti al suo signore. Eliseo gli disse: “Da dove vieni, Gheazi?”. Lui rispose: “Il tuo servo non è andato in nessun luogo”. 26 Ma Eliseo gli disse: “Il mio spirito non era là presente, quando quell'uomo si voltò e scese dal suo carro per venirti incontro? È forse questo il momento di prendere denaro, di prendere vestiti, uliveti e vigne, pecore e buoi, servi e serve? 27 La lebbra di Naaman, perciò, si attaccherà a te e alla tua discendenza per sempre”. E Gheazi uscì dalla presenza di Eliseo, tutto lebbroso, bianco come la neve.

La scure ritirata dal Giordano
6,1 I discepoli dei profeti dissero a Eliseo: “Ecco, il luogo dove noi ci raduniamo alla tua presenza è troppo stretto per noi. 2 Lasciaci andare fino al Giordano; là ciascuno di noi prenderà una trave, e costruiremo un luogo dove poterci radunare”. Eliseo rispose: “Andate”. 3 Uno di loro disse: “Ti prego, dègnati di venire anche tu con i tuoi servi”. Egli rispose: “Verrò”. 4 Così andò con loro. Quando furono giunti al Giordano, si misero a tagliare legna. 5 Mentre uno di loro abbatteva un tronco, il ferro della scure gli cadde nell'acqua; perciò egli cominciò a gridare: “Ah, mio signore! l'avevo presa in prestito!”. 6 L'uomo di Dio disse: “Dove è caduta?”. E lui gli indicò il luogo. Allora Eliseo tagliò un pezzo di legno, lo gettò in quello stesso luogo, fece venire a galla il ferro, e disse: “Prendilo”. 7 Ed egli stese la mano e lo prese.

I Siri colpiti di cecità
8 Mentre il re di Siria faceva guerra contro Israele, in un consiglio che tenne con i suoi servi, disse: “Io porrò il mio accampamento in tale e tal luogo”. 9 E l'uomo di Dio mandò a dire al re d'Israele: “Guardati dal trascurare quel tale luogo, perché vi stanno scendendo i Siri”. 10 Allora il re d'Israele mandò gente verso il luogo che l'uomo di Dio gli aveva detto, e circa il quale lo aveva avvisato; e là si mise in guardia. Il fatto avvenne non una né due, ma più volte. 11 Questa cosa turbò molto il cuore del re di Siria, che chiamò i suoi servi, e disse loro: “Fatemi sapere chi dei nostri è per il re d'Israele?”. 12 Uno dei suoi servi rispose: “Nessuno, o re, mio signore! ma Eliseo, il profeta che è in Israele, fa sapere al re d'Israele perfino le parole che tu dici nella camera dove dormi”. 13 Allora il re disse: “Andate, vedete dove si trova, e io lo manderò a prendere”. Gli fu riferito che era a Dotan. 14 E il re vi mandò cavalli, carri e gran numero di soldati, i quali giunsero di notte e circondarono la città. 15 Il servitore dell'uomo di Dio si alzò di buon mattino e, uscito fuori, ecco che un gran numero di soldati con cavalli e carri accerchiava la città. Il servo disse all'uomo di Dio: “Ah, signore mio, come faremo?”. 16 Egli rispose: “Non temere, perché quelli che sono con noi sono più numerosi di quelli che sono con loro”. 17 Eliseo pregò e disse: “O Eterno, ti prego, apri i suoi occhi, affinché veda!”. E l'Eterno aprì gli occhi del servo, che vide a un tratto il monte pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno a Eliseo. 18 E mentre i Siri scendevano verso Eliseo, questi pregò l'Eterno e disse: “Ti prego, acceca questa gente!”. E l'Eterno li accecò, secondo la parola di Eliseo. 19 Allora Eliseo disse loro: “Non è questa la strada, e non è questa la città; seguitemi e io vi condurrò all'uomo che voi cercate”. E li condusse a Samaria. 20 Quando furono entrati in Samaria, Eliseo disse: “O Eterno, apri loro gli occhi, affinché vedano”. L'Eterno aprì loro gli occhi, e a un tratto videro che si trovavano nel mezzo di Samaria. 21 E il re d'Israele, appena li vide, disse a Eliseo: “Padre mio, li devo colpire? li devo colpire?”. 22 Eliseo rispose: “Non li colpire! Colpisci forse quelli che fai prigionieri con la tua spada e con il tuo arco? Metti davanti a loro del pane e dell'acqua, affinché mangino e bevano, e se ne tornino dal loro signore”. 23 Il re d'Israele preparò loro una grande quantità di cibi e, quando ebbero mangiato e bevuto, li congedò, ed essi tornarono dal loro signore; e le bande dei Siri non vennero più a fare incursioni sul territorio d'Israele.

Assedio e liberazione di Samaria
24 Dopo queste cose Ben-Adad, re di Siria, radunò tutto il suo esercito, salì contro Samaria, e l'assediò. 25 Ci fu una grande carestia in Samaria; i Siri l'assediarono tanto che una testa di asino si vendeva a ottanta sicli d'argento, e il quarto di un cab di sterco di colombi, a cinque sicli d'argento. 26 Mentre il re d'Israele passava sulle mura, una donna gli gridò: “Aiutami, o re, mio signore!”. 27 Il re le disse: “Se non ti aiuta l'Eterno, come posso aiutarti io? Con quello che dà l'aia o con quello che dà il torchio?”. 28 Poi il re aggiunse: “Che hai?”. Lei rispose: “Questa donna mi disse: 'Dammi tuo figlio, che lo mangiamo oggi; domani mangeremo il mio'. 29 Così abbiamo cotto mio figlio, e lo abbiamo mangiato. Il giorno seguente io le dissi: 'Dammi tuo figlio, che lo mangiamo'. Ma lei ha nascosto suo figlio”. 30 Quando il re ebbe udito le parole della donna, si stracciò le vesti e, mentre passava sulle mura, il popolo vide che sotto, sulla carne, portava un cilicio. 31 Il re disse: “Mi tratti Iddio con tutto il suo rigore, se oggi la testa di Eliseo, figlio di Safat, rimane ancora sulle sue spalle!”. 32 Ora Eliseo se ne stava seduto in casa sua, e con lui stavano seduti gli anziani. Il re mandò avanti un uomo; ma prima che questo messaggero arrivasse, Eliseo disse agli anziani: “Lo vedete voi che questo figlio di un assassino manda qualcuno a tagliarmi la testa? Badate bene; quando arriva il messaggero, chiudete la porta, e tenetegliela ben chiusa in faccia. Non si sente già dietro di lui il rumore dei passi del suo signore?”. 33 Egli parlava ancora con loro, quando ecco scendere verso di lui il messaggero. E il re disse: “Ecco, questo male viene dall'Eterno; che ho più da sperare dall'Eterno?”.

7,1 Allora Eliseo disse: “Ascoltate la parola dell'Eterno! Così dice l'Eterno: 'Domani, a quest'ora, alla porta di Samaria, la misura di fior di farina si avrà per un siclo, e due misure d'orzo si avranno per un siclo'”. 2 Ma il capitano sul cui braccio il re si appoggiava, rispose all'uomo di Dio: “Ecco, anche se l'Eterno facesse delle finestre in cielo, potrebbe mai avvenire una cosa simile?”. Eliseo rispose: “Ebbene, lo vedrai con i tuoi occhi, ma non ne mangerai”. 3 C'erano quattro lebbrosi presso l'entrata della porta, i quali dissero tra di loro: “Perché vogliamo restare qui finché moriamo? 4 Se diciamo: 'Entriamo in città', in città c'è la fame, e moriremo; se restiamo qui, moriremo lo stesso. Ora dunque venite, andiamo a presentarci nell'accampamento dei Siri; se ci lasciano vivere, vivremo; se ci danno la morte, moriremo”. 5 Al crepuscolo si alzarono per andare all'accampamento dei Siri; e quando furono giunti all'estremità dell'accampamento dei Siri, ecco che non c'era nessuno. 6 Il Signore aveva fatto udire nell'accampamento dei Siri un rumore di carri, un rumore di cavalli, un rumore di grande esercito, tanto che i Siri dissero fra loro: “Il re d'Israele ha assoldato contro di noi i re degli Ittiti e i re degli Egiziani per assalirci”. 7 Alzatisi all'imbrunire, erano fuggiti abbandonando le loro tende, i loro cavalli, i loro asini, e l'accampamento così com'era; erano fuggiti per salvarsi la vita. 8 Quei lebbrosi, giunti all'estremità dell'accampamento, entrarono in una tenda, mangiarono, bevvero, e portarono via argento, oro, vestiti, e andarono a nascondere ogni cosa. Poi tornarono, entrarono in un'altra tenda, e anche di là portarono via roba, che andarono a nascondere. 9 Ma poi dissero fra loro: “Noi non facciamo bene; questo è giorno di buone notizie, e noi stiamo zitti! Se aspettiamo finché si faccia giorno, saremo considerati colpevoli. Ora dunque venite, andiamo a informare la casa del re”. 10 Così partirono, chiamarono i guardiani della porta della città, e li informarono della cosa, dicendo: “Siamo andati all'accampamento dei Siri, ed ecco che non c'è nessuno, e non si ode voce d'uomo; non ci sono che i cavalli attaccati, gli asini attaccati e le tende intatte”. 11 Allora i guardiani chiamarono, e fecero sapere la cosa alla gente dentro il palazzo reale. 12 Il re si alzò nella notte, e disse ai suoi servitori: “Vi voglio dire io quello che ci hanno fatto i Siri. Sanno che soffriamo la fame; quindi sono usciti dall'accampamento per nascondersi nella campagna, dicendo: 'Appena usciranno dalla città li prenderemo vivi, ed entreremo nella città'”. 13 Uno dei suoi servi gli rispose: “Ti prego, si prendano cinque dei cavalli che rimangono ancora nella città; guardate, sono come tutta la moltitudine d'Israele che è rimasta; sono come tutta la moltitudine d'Israele che va in deperimento, e mandiamo a vedere di che si tratta”. 14 Presero dunque due carri con i loro cavalli, e il re mandò degli uomini sulle tracce dell'esercito dei Siri, dicendo: “Andate e vedete”. 15 E quelli andarono sulle tracce dei Siri, fino al Giordano; ed ecco, tutta la strada era piena di vestiti e di oggetti che i Siri avevano gettato via nella loro fuga precipitosa. E i messaggeri tornarono e riferirono tutto al re. 16 Allora il popolo uscì fuori e saccheggiò l'accampamento dei Siri; e una misura di fior di farina si ebbe per un siclo, e due misure d'orzo per un siclo secondo la parola dell'Eterno. 17 Il re aveva affidato la guardia della porta al capitano sul cui braccio si appoggiava; ma questo capitano fu calpestato dalla folla presso la porta e morì, come aveva detto l'uomo di Dio, quando aveva parlato al re che era sceso a trovarlo. 18 Infatti, quando l'uomo di Dio aveva parlato al re dicendo: “Domani, a quest'ora, alla porta di Samaria, due misure d'orzo si avranno per un siclo e una misura di fior di farina per un siclo”, 19 quel capitano aveva risposto all'uomo di Dio e gli aveva detto: “Ecco, anche se l'Eterno facesse delle finestre in cielo, potrebbe mai avvenire una cosa simile?”. Ed Eliseo gli aveva detto: “Ebbene, lo vedrai con i tuoi occhi, ma non ne mangerai”. 20 E così gli avvenne: fu calpestato dalla folla presso la porta, e morì.

La Sunamita ottiene la restituzione dei suoi beni
8,1 Eliseo aveva detto alla donna di cui aveva risuscitato il figlio: “Alzati; va', tu con la tua famiglia, a soggiornare all'estero, dovunque potrai; perché l'Eterno ha chiamato la carestia, e infatti essa verrà nel paese per sette anni”. 2 La donna si alzò, e fece come le aveva detto l'uomo di Dio; se ne andò con la sua famiglia, e soggiornò per sette anni nel paese dei Filistei. 3 Passati i sette anni, quella donna tornò dal paese dei Filistei, e andò dal re a reclamare la sua casa e le sue terre. 4 Il re discorreva con Gheazi, servo dell'uomo di Dio, e gli diceva: “Ti prego, raccontami tutte le cose grandi che ha fatto Eliseo”. 5 E mentre appunto Gheazi raccontava al re come Eliseo aveva risuscitato il morto, ecco che la donna, di cui era stato risuscitato il figlio, venne dal re a reclamare la sua casa e le sue terre. E Gheazi disse: “O re, mio signore, questa è quella donna, e questo è suo figlio, che Eliseo ha risuscitato”. 6 Il re interrogò la donna, che gli raccontò tutto; e il re le mise a disposizione un funzionario al quale disse: “Falle restituire tutto quello che è suo, e tutte le rendite delle terre, dal giorno in cui lei lasciò il paese, fino ad ora”.

Azael diventa re di Siria
7 Eliseo si recò a Damasco; Ben-Adad, re di Siria, era ammalato, e gli fu riferito che l'uomo di Dio era giunto là. 8 Allora il re disse ad Azael: “Prendi con te un regalo, va' incontro all'uomo di Dio, e consulta per mezzo di lui l'Eterno, per sapere se io guarirò da questa malattia”. 9 Azael dunque andò incontro a Eliseo, portando con sé in dono tutto quello che c'era di meglio in Damasco: un carico di quaranta cammelli. Appena fu giunto, si presentò a Eliseo, e gli disse: “Tuo figlio Ben-Adad, re di Siria, mi ha mandato da te per dirti: 'Guarirò da questa malattia?'”. 10 Eliseo gli rispose: “Va' a dirgli: 'Guarirai di certo'. Ma l'Eterno mi ha fatto vedere che certamente morirà”. 11 L'uomo di Dio posò lo sguardo sopra Azael, e lo fissò così a lungo da farlo arrossire, poi si mise a piangere. 12 Azael disse: “Perché piange il mio signore?”. Eliseo rispose: “Perché so il male che farai ai figli d'Israele; tu darai alle fiamme le loro fortezze, ucciderai la loro gioventù con la spada, schiaccerai i loro bambini, e sventrerai le loro donne incinte”. 13 Azael disse: “Ma che cosa è mai il tuo servo, questo cane, per fare delle cose così grandi?”. Eliseo rispose: “L'Eterno mi ha fatto vedere che tu sarai re di Siria”. 14 Azael si allontanò da Eliseo e tornò dal suo signore, che gli chiese: “Che ti ha detto Eliseo?”. Egli rispose: “Mi ha detto che guarirai certamente”. 15 Il giorno dopo, Azael prese una coperta, la immerse nell'acqua, e la stese sulla faccia di Ben-Adad, che morì. E Azael regnò al posto suo.

Ieoram e Acazia, re di Giuda
16 Il quinto anno di Ioram, figlio di Acab, re d'Israele, Ieoram, figlio di Giosafat re di Giuda, cominciò a regnare su Giuda. 17 Aveva trentadue anni quando cominciò a regnare, e regnò otto anni a Gerusalemme. 18 Camminò per la strada dei re d'Israele, come aveva fatto la casa di Acab, poiché aveva come moglie una figlia di Acab: fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno. 19 Tuttavia l'Eterno non volle distruggere Giuda, per amore di Davide suo servo, conformemente alla promessa che gli fece di lasciare sempre una lampada a lui e ai suoi figli. 20 Ai suoi tempi Edom si ribellò, sottraendosi al giogo di Giuda, e si diede un re. 21 Allora Ioram passò a Sair con tutti i suoi carri; una notte si alzò e sconfisse gli Edomiti che lo avevano accerchiato e i capitani dei carri; mentre la gente di Ioram poté fuggire alle proprie case. 22 Così Edom si è ribellato e si è sottratto al giogo di Giuda fino al giorno d'oggi. In quello stesso tempo, anche Libna si ribellò. 23 Il resto delle azioni di Ioram e tutto quello che fece, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 24 Ioram si addormentò con i suoi padri, e con i suoi padri fu sepolto nella città di Davide. E Acazia, suo figlio, regnò al suo posto.

Acazia, re di Giuda
25 Il dodicesimo anno di Ioram, figlio di Acab, re d'Israele, Acazia, figlio di Ieoram re di Giuda, cominciò a regnare. 26 Aveva ventidue anni quando cominciò a regnare, e regnò un anno in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Atalia, nipote di Omri, re d'Israele. 27 Egli camminò per la strada della casa di Acab, e fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, come la casa di Acab, perché era imparentato con la casa di Acab. 28 Egli andò con Ioram, figlio di Acab, a combattere contro Azael, re di Siria, a Ramot di Galaad; e i Siri ferirono Ioram, 29 e il re Ioram tornò a Izreel per farsi curare le ferite che aveva ricevuto dai Siri a Rama, quando combatteva contro Azael, re di Siria. Acazia, figlio di Ieoram re di Giuda, scese a Izreel a vedere Ioram, figlio di Acab, perché questi era ammalato.

Ieu, unto re d'Israele
9,1 Allora il profeta Eliseo chiamò uno dei discepoli dei profeti, e gli disse: “Cingiti i fianchi, prendi con te questo vasetto d'olio, e va' a Ramot di Galaad. 2 Quando sarai arrivato, cerca di vedere Ieu, figlio di Ieosafat, figlio di Nimsi; entra, fallo alzare in mezzo ai suoi fratelli, e conducilo in una camera appartata. 3 Poi prendi il vasetto d'olio, versaglielo sul capo, e digli: 'Così dice l'Eterno: Io ti ungo re d'Israele'. Poi apri la porta e fuggi senza indugiare”. 4 Così quel giovane, il servo del profeta, partì per Ramot di Galaad. 5 E, quando fu giunto, ecco che i capitani dell'esercito stavano seduti assieme; e disse: “Capitano, ho una parola da dirti”. Ieu chiese: “A chi di tutti noi?”. Egli rispose: “A te, capitano”. 6 Ieu si alzò, ed entrò in casa; e il giovane gli versò l'olio sul capo, dicendogli: “Così dice l'Eterno, l'Iddio d'Israele: 'Io ti ungo re del popolo dell'Eterno, re d'Israele. 7 Tu colpirai la casa di Acab, tuo signore, e io farò vendetta del sangue dei profeti miei servi, e del sangue di tutti i servi dell'Eterno, sopra Izebel; 8 e tutta la casa di Acab perirà, e io sterminerò dalla casa di Acab fino all'ultimo uomo, tanto chi è schiavo quanto chi è libero in Israele. 9 Ridurrò la casa di Acab come la casa di Geroboamo, figlio di Nebat, e come la casa di Baasa, figlio di Aiia. 10 E i cani divoreranno Izebel nel campo d'Izreel, e non ci sarà chi le dia sepoltura'”. Poi il giovane aprì la porta, e fuggì. 11 Quando Ieu uscì per raggiungere i servi del suo signore, gli dissero: “Va tutto bene? Perché quel pazzo è venuto da te?”. Egli rispose loro: “Voi conoscete l'uomo e i suoi discorsi!”. 12 Ma quelli dissero: “Non è vero! Su, diccelo!”. Ieu rispose: “Egli mi ha parlato così e così, e mi ha detto: 'Così dice l'Eterno: Io ti ungo re d'Israele'”. 13 Allora ognuno di loro si affrettò a togliersi il proprio mantello e a stenderlo sotto Ieu su per i nudi gradini; poi suonarono la tromba, e dissero: “Ieu è re!”.

I re d'Israele e di Giuda, uccisi da Ieu
14 E Ieu, figlio di Ieosafat, figlio di Nimsi, ordì una congiura contro Ioram. - Ioram, con tutto Israele, stava difendendo Ramot di Galaad contro Azael, re di Siria, 15 ma il re Ioram era tornato a Izreel per farsi curare le ferite che aveva ricevuto dai Siri, combattendo contro Azael, re di Siria. - E Ieu disse: “Se siete d'accordo, nessuno esca e fugga dalla città per andare a portare la notizia a Izreel”. 16 Poi Ieu montò sopra un carro e partì per Izreel, perché Ioram si trovava là, a letto; e Acazia, re di Giuda, era sceso per visitare Ioram. 17 La sentinella che stava sulla torre di Izreel, scorse la schiera numerosa di Ieu che arrivava, e disse: “Vedo una schiera numerosa!”. Ioram disse: “Prendi un cavaliere, e mandalo incontro a loro a dire: 'Portate pace?'”. 18 Un uomo a cavallo andò dunque incontro a Ieu, e gli disse: “Così dice il re: 'Portate pace?'”. Ieu rispose: “Che importa a te della pace? Passa dietro a me”. E la sentinella fece il suo rapporto, dicendo: “Il messaggero è giunto fino a loro, ma non torna indietro”. 19 Allora Ioram mandò un secondo cavaliere che, giunto da loro, disse: “Così dice il re: 'Portate pace?'”. Ieu rispose: “Che importa a te della pace? Passa dietro a me”. 20 E la sentinella fece il suo rapporto, dicendo: “Il messaggero è giunto fino a loro, e non torna indietro. A vederlo guidare, si direbbe che è Ieu, figlio di Nimsi; perché guida come un pazzo”. 21 Allora Ioram disse: “Allestite il carro!”. E gli allestirono il carro. E Ioram, re d'Israele, e Acazia, re di Giuda, uscirono ciascuno sul suo carro per andare incontro a Ieu, e lo trovarono nel campo di Nabot d'Izreel. 22 E quando Ioram vide Ieu, gli disse: “Ieu, porti pace?”. Ieu rispose: “Che pace ci può essere finché durano le prostituzioni di Izebel, tua madre, e le sue tante stregonerie?”. 23 Allora Ioram voltò indietro e si diede alla fuga, dicendo ad Acazia: “Siamo traditi, Acazia!”. 24 Ma Ieu impugnò l'arco e colpì Ioram fra le spalle, in modo che la freccia gli uscì per il cuore, ed egli stramazzò nel suo carro. 25 Poi Ieu disse a Bidcar, suo aiutante: “Prendilo, e buttalo nel campo di Nabot d'Izreel; poiché, ricorda, quando io e te cavalcavamo insieme al seguito di Acab, suo padre, l'Eterno pronunciò contro di lui questa sentenza: 26 'Com'è vero che ieri vidi il sangue di Nabot e il sangue dei suoi figli', dice l'Eterno, 'io ti renderò il contraccambio qui in questo campo, dice l'Eterno!'. Prendilo dunque e buttalo in questo campo, secondo la parola dell'Eterno”. 27 Visto ciò, Acazia, re di Giuda, fuggì per la strada della casa del giardino; ma Ieu lo seguì, e disse: “Tirate anche a lui sul carro!”. E lo colpirono alla salita di Gur, che è vicino a Ibleam. E Acazia fuggì a Meghiddo e là morì. 28 I suoi servi lo trasportarono sopra un carro a Gerusalemme, e lo seppellirono nel suo sepolcro, con i suoi padri, nella città di Davide. - 29 Acazia aveva cominciato a regnare sopra Giuda l'undicesimo anno di Ioram, figlio di Acab.

Izebel divorata dai cani
30 Poi Ieu giunse a Izreel. Izebel, che lo seppe, si truccò gli occhi, si acconciò il capo, e si mise alla finestra a guardare. 31 Mentre Ieu entrava per la porta della città, lei gli disse: “Porti pace, nuovo Zimri, assassino del tuo signore?”. 32 Ieu alzò gli occhi verso la finestra, e disse: “Chi è per me? chi?”. E due o tre eunuchi si affacciarono, volsero lo sguardo verso di lui. 33 Egli disse: “Buttatela giù!”. Loro la buttarono; e il suo sangue schizzò contro il muro e contro i cavalli. Ieu le passò sopra, calpestandola; 34 poi entrò, mangiò e bevve, quindi disse: “Andate a vedere quella maledetta donna e sotterratela, poiché è figlia di re”. 35 Andarono dunque per sotterrarla, ma non trovarono di lei altro che il cranio, i piedi e le palme delle mani. 36 E tornarono a riferire la cosa a Ieu, il quale disse: “Questa è la parola dell'Eterno pronunciata per mezzo del suo servo Elia il Tisbita, quando disse: 'I cani divoreranno la carne di Izebel nel campo d'Izreel; 37 e il cadavere di Izebel sarà, nel campo d'Izreel, come letame sulla superficie del suolo, in modo che non si potrà dire: Questa è Izebel'”.

Sterminio della famiglia di Acab
10,1 A Samaria c'erano settanta figli di Acab. Ieu scrisse delle lettere e le mandò a Samaria ai capi della città, agli anziani, e ai tutori dei figli di Acab; in esse diceva: 2 “Appena avrete ricevuto questa lettera, poiché avete con voi i figli del vostro signore e avete a vostra disposizione carri e cavalli, oltre a una città fortificata e delle armi, 3 scegliete il migliore e il più adatto tra i figli del vostro signore, mettetelo sul trono di suo padre, e combattete per la casa del vostro signore”. 4 Ma quelli ebbero grande paura, e dissero: “Ecco, due re non gli hanno potuto resistere; come potremo resistergli noi?”. 5 E il prefetto del palazzo, il governatore della città, gli anziani e i tutori dei figli di Acab mandarono a dire a Ieu: “Noi siamo tuoi servi, e faremo tutto quello che ci ordinerai; non eleggeremo nessuno come re; fa' quello che ti piace”. 6 Allora Ieu scrisse loro una seconda lettera, nella quale diceva: “Se voi siete per me e volete ubbidire alla mia voce, prendete le teste di quegli uomini, dei figli del vostro signore, e venite da me, domani a quest'ora, a Izreel”. Ora i figli del re, che erano settanta, stavano dai notabili della città, che li educavano. - 7 E appena questi ebbero ricevuto la lettera, presero i figli del re, li sgozzarono tutti e settanta; poi misero le loro teste dentro delle ceste, e le mandarono a Ieu a Izreel. 8 Un messaggero andò da Ieu a recargli la notizia, dicendo: “Hanno portato le teste dei figli del re”. Ieu rispose: “Mettetele in due mucchi all'entrata della porta, fino a domattina”. 9 La mattina dopo, egli uscì fuori, si fermò e disse a tutto il popolo: “Voi siete giusti; ecco, io ho congiurato contro il mio signore, e l'ho ucciso; ma chi ha ucciso tutti questi? 10 Riconoscete dunque che non cade a terra neppure una parola di quelle che l'Eterno ha pronunciato contro la casa di Acab; l'Eterno ha fatto quello che predisse per mezzo del suo servo Elia”. 11 Ieu fece morire tutti quelli che erano rimasti della casa di Acab a Izreel, tutti i suoi grandi, i suoi amici e i suoi consiglieri, senza che ne scampasse uno. 12 Poi si alzò e partì per andare a Samaria. Strada facendo, giunto alla casa di ritrovo dei pastori, 13 Ieu si imbatté nei fratelli di Acazia, re di Giuda, e disse: “Chi siete voi?”. Quelli risposero: “Siamo i fratelli di Acazia, e scendiamo a salutare i figli del re e i figli della regina”. 14 Ieu disse ai suoi: “Prendeteli vivi!”, e quelli li presero vivi e li sgozzarono presso la cisterna della casa di ritrovo. Erano quarantadue, e non ne scampò uno. 15 Partito di là, trovò Ionadab, figlio di Recab, che gli veniva incontro; lo salutò, e gli disse: “Il tuo cuore è retto verso il mio, come il mio verso il tuo?”. Ionadab rispose: “Lo è”. “Se è così”, disse Ieu, “dammi la mano”. Ionadab gli diede la mano; Ieu lo fece salire vicino a sé sul carro, e gli disse: 16 “Vieni con me, e vedrai il mio zelo per l'Eterno!”. E lo portò via nel suo carro. 17 E, giunto a Samaria, Ieu colpì tutti quelli che rimanevano della casa di Acab a Samaria, finché l'ebbe distrutta, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunciato per mezzo di Elia.

Sterminio dei profeti di Baal
18 Poi Ieu radunò tutto il popolo, e gli parlò così: “Acab ha servito un poco Baal; Ieu lo servirà molto. 19 Convocate presso di me tutti i profeti di Baal, tutti i suoi servi, tutti i suoi sacerdoti; che non ne manchi uno! poiché voglio fare un gran sacrificio a Baal; chi mancherà non vivrà”. Ma Ieu faceva questo con astuzia, per distruggere gli adoratori di Baal. - 20 E disse: “Bandite una festa solenne in onore di Baal!”. E la festa fu bandita. 21 Ieu inviò dei messaggeri per tutto Israele; e tutti gli adoratori di Baal arrivarono, e non ci fu neppure uno che mancasse; entrarono nel tempio di Baal, e il tempio di Baal fu pieno da un capo all'altro. 22 Ieu disse a colui che aveva in custodia il vestiario: “Metti fuori le vesti per tutti gli adoratori di Baal”. Ed egli mise fuori le vesti. 23 Allora Ieu, con Ionadab, figlio di Recab, entrò nel tempio di Baal, e disse agli adoratori di Baal: “Cercate bene, e guardate che non ci sia qui con voi nessun servo dell'Eterno, ma ci siano soltanto gli adoratori di Baal”. 24 Quelli entrarono per offrire dei sacrifici e degli olocausti. Ora Ieu aveva appostato fuori del tempio ottanta uomini, ai quali aveva detto: “Colui che lascerà fuggire qualcuno degli uomini che io metto in vostro potere, pagherà con la sua vita la vita di quello”. 25 E, quando terminò l'offerta dell'olocausto, Ieu disse ai soldati e ai capitani: “Entrate, uccideteli, e che non ne esca neppure uno!”. Ed essi li passarono a fil di spada; poi, soldati e capitani ne buttarono là i cadaveri, e penetrarono nell'edificio del tempio di Baal; 26 portarono fuori le statue del tempio di Baal e le bruciarono; 27 fecero a pezzi la statua di Baal, demolirono il tempio di Baal, e lo ridussero in un immondezzaio che esiste anche oggi.

Idolatria e morte di Ieu
28 Così Ieu estirpò Baal da Israele; 29 tuttavia egli non si allontanò dai peccati con i quali Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto peccare Israele; cioè non abbandonò i vitelli d'oro che erano a Betel e a Dan. 30 E l'Eterno disse a Ieu: “Poiché tu hai eseguito puntualmente ciò che è giusto ai miei occhi, e hai fatto alla casa di Acab tutto quello che avevo in cuore, i tuoi figli sederanno sul trono d'Israele fino alla quarta generazione”. 31 Ma Ieu non si preoccupò di seguire con tutto il cuore la legge dell'Eterno, dell'Iddio d'Israele; non si allontanò dai peccati con i quali Geroboamo aveva fatto peccare Israele. 32 In quel tempo, l'Eterno cominciò a diminuire il territorio d'Israele; Azael, infatti, sconfisse gli Israeliti su tutta la loro frontiera: 33 dal Giordano, verso oriente, soggiogò tutto il paese di Galaad, i Gaditi, i Rubeniti e i Manassiti, fino ad Aroer che è presso la valle dell'Arnon, vale a dire tutto il paese di Galaad e di Basan. 34 Il resto delle azioni di Ieu, tutto quello che fece e tutte le sue prodezze, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele. 35 Ieu si addormentò con i suoi padri, e lo seppellirono a Samaria, e Ioacaz, suo figlio, regnò al suo posto. 36 Il tempo che Ieu regnò sopra Israele a Samaria fu di ventotto anni.

Atalia, regina di Giuda
11,1 Quando Atalia, madre di Acazia, vide che suo figlio era morto, sterminò tutta la stirpe reale. 2 Ma Ioseba, figlia del re Ioram, sorella di Acazia, prese Ioas, figlio di Acazia, lo sottrasse dai figli del re che erano messi a morte, e lo pose con la sua balia nella camera dei letti; così fu nascosto dalle ricerche di Atalia e non fu messo a morte. 3 E rimase nascosto con Ioseba per sei anni nella casa dell'Eterno; intanto Atalia regnava sul paese. 4 Il settimo anno, Ieoiada mandò a chiamare i capi di centinaia delle guardie del corpo e dei soldati, e li fece venire presso di sé nella casa dell'Eterno; stabilì un patto con loro, fece prestare loro giuramento nella casa dell'Eterno, e gli mostrò il figlio del re. 5 Poi diede loro i suoi ordini, dicendo: “Ecco quello che voi farete: un terzo di quelli tra voi che entrano in servizio il giorno di sabato, starà di guardia alla casa del re; 6 un altro terzo starà alla porta di Sur, e un altro terzo starà alla porta che è dietro alla caserma dei soldati. E farete la guardia alla casa, impedendo a tutti l'ingresso. 7 E le altre due parti di voi, tutti quelli cioè che smontano dal servizio il giorno di sabato, staranno di guardia alla casa dell'Eterno, intorno al re. 8 E circonderete bene il re, ognuno con le armi alla mano; e chiunque cercherà di penetrare nelle vostre file, sia messo a morte; e voi starete con il re, quando uscirà e quando entrerà”. 9 I capi di centinaia eseguirono tutti gli ordini dati dal sacerdote Ieoiada; ognuno di loro prese i suoi uomini: quelli che entravano in servizio il giorno di sabato, e quelli che smontavano dal servizio il giorno di sabato; e si recarono dal sacerdote Ieoiada. 10 E il sacerdote diede ai capi di centinaia le lance e gli scudi che erano appartenuti al re Davide, e che erano nella casa dell'Eterno. 11 I soldati, con le armi in pugno, presero posto dall'angolo meridionale della casa fino all'angolo settentrionale della casa, fra l'altare e l'edificio, in modo da proteggere il re da tutte le parti. 12 Allora il sacerdote condusse fuori il figlio del re, gli pose in testa il diadema e gli consegnò la legge. E lo proclamarono re, lo unsero, e, battendo le mani, esclamarono: “Viva il re!”. 13 Atalia udì il rumore dei soldati e del popolo, e andò verso il popolo nella casa dell'Eterno. 14 Guardò, ed ecco che il re stava in piedi sul palco, secondo l'uso; i capitani e i trombettieri erano accanto al re; tutto il popolo del paese era in festa, e suonava le trombe. Allora Atalia si stracciò le vesti, e gridò: “Congiura! Congiura!”. 15 Ma il sacerdote Ieoiada diede i suoi ordini ai capi di centinaia che comandavano l'esercito, e disse loro: “Fatela uscire dalle file; e chiunque la seguirà sia ucciso con la spada!”. Poiché il sacerdote aveva detto: “Non sia uccisa nella casa dell'Eterno”. 16 Così quelli le fecero largo, e lei giunse alla casa del re per la strada della porta dei cavalli; e là fu uccisa. 17 Ieoiada stabilì il patto tra l'Eterno, il re e il popolo, per il quale Israele doveva essere il popolo dell'Eterno; e stabilì anche il patto fra il re e il popolo. 18 Tutto il popolo del paese entrò nel tempio di Baal, e lo demolì; fece interamente a pezzi i suoi altari e le sue immagini, e uccise davanti agli altari Mattan, sacerdote di Baal. Poi il sacerdote Ieoiada mise delle guardie alla casa dell'Eterno; 19 prese i capi di centinaia, le guardie del corpo, i soldati e tutto il popolo del paese, fecero scendere il re dalla casa dell'Eterno, e giunsero alla casa del re per la strada della porta dei soldati. E Ioas si sedette sul trono dei re. 20 Tutto il popolo del paese fu in festa, e la città rimase tranquilla, quando Atalia fu uccisa con la spada, nella casa del re. 21 Ioas aveva sette anni quando cominciò a regnare.

Ioas, re di Giuda. Restauro del tempio
12,1 Il settimo anno di Ieu, Ioas cominciò a regnare, e regnò quarant'anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Sibia di Beer-Sceba. 2 Ioas fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno per tutto il tempo in cui fu consigliato dal sacerdote Ieoiada. 3 Tuttavia, gli alti luoghi non scomparvero; il popolo continuava a offrire sacrifici e profumi sugli alti luoghi. 4 Ioas disse ai sacerdoti: “Tutto il denaro consacrato che sarà portato alla casa dell'Eterno, vale a dire il denaro versato da ogni Israelita censito, il denaro che paga per il suo riscatto personale secondo la stima fatta dal sacerdote, tutto il denaro che qualunque persona senta in cuore di portare alla casa dell'Eterno, 5 i sacerdoti lo ricevano, ognuno dalle mani dei suoi conoscenti, e se ne servano per fare i restauri alla casa, dovunque si troverà qualcosa da restaurare”. 6 Ma fino al ventitreesimo anno del re Ioas i sacerdoti non avevano ancora eseguito i restauri alla casa. 7 Allora il re Ioas chiamò il sacerdote Ieoiada e gli altri sacerdoti, e disse loro: “Perché non restaurate quello che c'è da restaurare nella casa? Da ora in poi dunque non ricevete più denaro dalle mani dei vostri conoscenti, ma lasciatelo per i restauri della casa”. 8 I sacerdoti acconsentirono a non ricevere più denaro dalle mani del popolo, e a non avere più l'incarico dei restauri della casa. 9 E il sacerdote Ieoiada prese una cassa, vi fece un buco nel coperchio, e la collocò vicino all'altare, a destra, entrando nella casa dell'Eterno; e i sacerdoti che custodivano l'ingresso vi mettevano tutto il denaro che era portato alla casa dell'Eterno. 10 E quando vedevano che c'era molto denaro nella cassa, il segretario del re e il sommo sacerdote salivano a chiudere in borse e contare il denaro che si trovava nella casa dell'Eterno. 11 Poi rimettevano il denaro così pesato nelle mani dei direttori preposti ai lavori della casa dell'Eterno, i quali pagavano i falegnami e i costruttori che lavoravano alla casa dell'Eterno, 12 i muratori e i tagliapietre; compravano il legname e le pietre da tagliare che occorrevano per restaurare la casa dell'Eterno, e provvedevano a tutte le spese relative ai restauri della casa. 13 Ma con il denaro che era portato alla casa dell'Eterno non si fecero, per la casa dell'Eterno, né coppe d'argento, né smoccolatoi, né bacinelle, né trombe, né alcun altro utensile d'oro o d'argento; 14 il denaro si dava a quelli che facevano l'opera, e loro lo impiegavano per restaurare la casa dell'Eterno. 15 E non si chiedeva alcun resoconto a quelli nelle cui mani si metteva il denaro per pagare chi eseguiva il lavoro; perché agivano con fedeltà. 16 Il denaro dei sacrifici per la colpa e quello dei sacrifici per il peccato non si portava nella casa dell'Eterno; era per i sacerdoti.

Tributo pagato ad Azael re di Siria. Morte di Ioas
17 In quel tempo Azael, re di Siria, salì a combattere contro Gat, e la conquistò; poi si dispose a salire contro Gerusalemme. 18 Allora Ioas, re di Giuda, prese tutte le cose sacre che i suoi padri Giosafat, Ieoram e Acazia, re di Giuda, avevano consacrato, quelle che aveva consacrato egli stesso, e tutto l'oro che si trovava nei tesori della casa dell'Eterno e della casa del re, e mandò ogni cosa ad Azael, re di Siria, il quale si ritirò da Gerusalemme. 19 Il resto delle azioni di Ioas e tutto quello che fece, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 20 I servi di Ioas si sollevarono, ordirono una congiura, e lo colpirono nella casa di Millo, sulla discesa di Silla. 21 Iozacar, figlio di Simeat, e Iozabad, figlio di Somer, suoi servi, lo colpirono, ed egli morì e fu sepolto con i suoi padri nella città di Davide; e Amasia, suo figlio, regnò al suo posto.

Ioacaz e Ioas, re d'Israele
13,1 Nel ventitreesimo anno di Ioas, figlio di Acazia, re di Giuda, Ioacaz, figlio di Ieu, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria; regnò diciassette anni. 2 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, imitò i peccati con i quali Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto peccare Israele, e non se ne allontanò. 3 E l'ira dell'Eterno si accese contro gli Israeliti, ed egli li diede nelle mani di Azael, re di Siria, e nelle mani di Ben-Adad, figlio di Azael, per tutto quel tempo. 4 Ma Ioacaz implorò l'Eterno, e l'Eterno lo esaudì, perché vide l'oppressione sotto la quale il re di Siria teneva Israele. 5 E l'Eterno concesse un liberatore agli Israeliti, i quali riuscirono a sottrarsi al potere dei Siri, in modo che i figli d'Israele poterono dimorare nelle loro tende, come prima. 6 Ma non si allontanarono dai peccati con i quali la casa di Geroboamo aveva fatto peccare Israele; e continuarono a camminare per quella via; perfino l'idolo di Astarte rimase in piedi a Samaria. 7 Di tutta la sua gente, a Ioacaz l'Eterno aveva lasciato soltanto cinquanta cavalieri, dieci carri e diecimila fanti; perché il re di Siria li aveva distrutti, e li aveva ridotti come la polvere che si calpesta. 8 Il resto delle azioni di Ioacaz, tutto quello che fece, e tutte le sue prodezze, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele. 9 Ioacaz si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto a Samaria; e Ioas, suo figlio, regnò al suo posto. 10 Il trentasettesimo anno di Ioas, re di Giuda, Ioas, figlio di Ioacaz, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria, e regnò sedici anni. 11 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, e non si allontanò da nessuno dei peccati con i quali Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto peccare Israele, ma percorse anche lui la stessa strada. 12 Il resto delle azioni di Ioas, e tutto quello che fece, e il valore con il quale combatté contro Amasia re di Giuda, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele. 13 Ioas si addormentò con i suoi padri, e sul suo trono salì Geroboamo. E Ioas fu sepolto a Samaria con i re d'Israele.

Morte di Eliseo. Vittoria di Ioas sopra i Siri
14 Eliseo si ammalò di una malattia che lo doveva condurre alla morte; e Ioas, re d'Israele, scese a trovarlo, pianse su di lui, e disse: “Padre mio, padre mio! Carro d'Israele e sua cavalleria!”. 15 Eliseo gli disse: “Prendi un arco e delle frecce”; e Ioas prese un arco e delle frecce. 16 Eliseo disse al re d'Israele: “Impugna l'arco”; ed egli impugnò l'arco; ed Eliseo mise le sue mani sulle mani del re, 17 poi gli disse: “Apri la finestra a oriente!”. E Ioas la aprì. Allora Eliseo disse: “Tira!”. Ed egli tirò. Ed Eliseo disse: “Questa è una freccia di vittoria da parte dell'Eterno: la freccia della vittoria contro la Siria. Tu sconfiggerai i Siri in Afec fino a sterminarli”. 18 Poi disse: “Prendi le frecce!”. Ioas le prese, ed Eliseo disse al re d'Israele: “Colpisci il suolo”; ed egli lo colpì tre volte e poi si fermò. 19 L'uomo di Dio si adirò contro di lui, e disse: “Avresti dovuto colpirlo cinque o sei volte; allora tu avresti sconfitto i Siri fino a sterminarli; mentre adesso non li sconfiggerai che tre volte”. Eliseo morì, e fu sepolto. 20 L'anno seguente delle bande di Moabiti fecero una scorreria nel paese; 21 e avvenne che, mentre alcuni stavano seppellendo un morto, videro una di quelle bande, e gettarono il morto nel sepolcro di Eliseo. Appena toccò le ossa di Eliseo, il morto risuscitò, e si alzò in piedi. 22 Azael, re di Siria, aveva oppresso gli Israeliti durante tutta la vita di Ioacaz; 23 ma l'Eterno fece loro grazia, ne ebbe compassione e fu loro favorevole per amore del suo patto con Abraamo, con Isacco e con Giacobbe, e non li volle distruggere; e, fino a ora, non li ha respinti dalla sua presenza. 24 Azael, re di Siria, morì e Ben-Adad, suo figlio, regnò al suo posto. 25 Ioas, figlio di Ioacaz, riprese dalle mani di Ben-Adad, figlio di Azael, le città che Azael aveva preso in guerra a Ioacaz suo padre. Tre volte Ioas lo sconfisse e recuperò così le città d'Israele.

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