C.E.I.:

Atti 7

1 Gli disse allora il sommo sacerdote: «Queste cose stanno proprio così?». 2 Ed egli rispose: «Fratelli e padri, ascoltate: il Dio della gloria apparve al nostro padre Abramo quando era ancora in Mesopotamia, prima che egli si stabilisse in Carran, 3 e gli disse: Esci dalla tua terra e dalla tua gente e va' nella terra che io ti indicherò. 4 Allora, uscito dalla terra dei Caldei, si stabilì in Carran; di là, dopo la morte del padre, Dio lo fece emigrare in questo paese dove voi ora abitate, 5 ma non gli diede alcuna proprietà in esso, neppure quanto l'orma di un piede, ma gli promise di darlo in possesso a lui e alla sua discendenza dopo di lui, sebbene non avesse ancora figli. 6 Poi Dio parlò così: La discendenza di Abramo sarà pellegrina in terra straniera, tenuta in schiavitù e oppressione per quattrocento anni. 7 Ma del popolo di cui saranno schiavi io farò giustizia, disse Dio: dopo potranno uscire e mi adoreranno in questo luogo. 8 E gli diede l'alleanza della circoncisione. E così Abramo generò Isacco e lo circoncise l'ottavo giorno e Isacco generò Giacobbe e Giacobbe i dodici patriarchi. 9 Ma i patriarchi, gelosi di Giuseppe, lo vendettero schiavo in Egitto. Dio però era con lui 10 e lo liberò da tutte le sue afflizioni e gli diede grazia e saggezza davanti al faraone re d'Egitto, il quale lo nominò amministratore dell'Egitto e di tutta la sua casa. 11 Venne una carestia su tutto l'Egitto e in Canaan e una grande miseria, e i nostri padri non trovavano da mangiare. 12 Avendo udito Giacobbe che in Egitto c'era del grano, vi inviò i nostri padri una prima volta; 13 la seconda volta Giuseppe si fece riconoscere dai suoi fratelli e fu nota al faraone la sua origine. 14 Giuseppe allora mandò a chiamare Giacobbe suo padre e tutta la sua parentela, settantacinque persone in tutto. 15 E Giacobbe si recò in Egitto, e qui egli morì come anche i nostri padri; 16 essi furono poi trasportati in Sichem e posti nel sepolcro che Abramo aveva acquistato e pagato in denaro dai figli di Emor, a Sichem.
17 Mentre si avvicinava il tempo della promessa fatta da Dio ad Abramo, il popolo crebbe e si moltiplicò in Egitto, 18 finché salì al trono d'Egitto un altro re, che non conosceva Giuseppe. 19 Questi, adoperando l'astuzia contro la nostra gente, perseguitò i nostri padri fino a costringerli a esporre i loro figli, perché non sopravvivessero. 20 In quel tempo nacque Mosè e piacque a Dio; egli fu allevato per tre mesi nella casa paterna, poi, 21 essendo stato esposto, lo raccolse la figlia del faraone e lo allevò come figlio. 22 Così Mosè venne istruito in tutta la sapienza degli Egiziani ed era potente nelle parole e nelle opere. 23 Quando stava per compiere i quarant'anni, gli venne l'idea di far visita ai suoi fratelli, i figli di Israele, 24 e vedendone uno trattato ingiustamente, ne prese le difese e vendicò l'oppresso, uccidendo l'Egiziano. 25 Egli pensava che i suoi connazionali avrebbero capito che Dio dava loro salvezza per mezzo suo, ma essi non compresero. 26 Il giorno dopo si presentò in mezzo a loro mentre stavano litigando e si adoperò per metterli d'accordo, dicendo: Siete fratelli; perché vi insultate l'un l'altro? 27 Ma quello che maltrattava il vicino lo respinse, dicendo: Chi ti ha nominato capo e giudice sopra di noi? 28 Vuoi forse uccidermi, come hai ucciso ieri l'Egiziano? 29 Fuggì via Mosè a queste parole, e andò ad abitare nella terra di Madian, dove ebbe due figli.
30 Passati quarant'anni, gli apparve nel deserto del monte Sinai un angelo, in mezzo alla fiamma di un roveto ardente. 31 Mosè rimase stupito di questa visione; e mentre si avvicinava per veder meglio, si udì la voce del Signore: 32 Io sono il Dio dei tuoi padri, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Esterrefatto, Mosè non osava guardare. 33 Allora il Signore gli disse: Togliti dai piedi i calzari, perché il luogo in cui stai è terra santa. 34 Ho visto l'afflizione del mio popolo in Egitto, ho udito il loro gemito e sono sceso a liberarli; ed ora vieni, che ti mando in Egitto. 35 Questo Mosè che avevano rinnegato dicendo: Chi ti ha nominato capo e giudice?, proprio lui Dio aveva mandato per esser capo e liberatore, parlando per mezzo dell'angelo che gli era apparso nel roveto. 36 Egli li fece uscire, compiendo miracoli e prodigi nella terra d'Egitto, nel Mare Rosso, e nel deserto per quarant'anni. 37 Egli è quel Mosè che disse ai figli d'Israele: Dio vi farà sorgere un profeta tra i vostri fratelli, al pari di me. 38 Egli è colui che, mentre erano radunati nel deserto, fu mediatore tra l'angelo che gli parlava sul monte Sinai e i nostri padri; egli ricevette parole di vita da trasmettere a noi. 39 Ma i nostri padri non vollero dargli ascolto, lo respinsero e si volsero in cuor loro verso l'Egitto, 40 dicendo ad Aronne: Fa' per noi una divinità che ci vada innanzi, perché a questo Mosè che ci condusse fuori dall'Egitto non sappiamo che cosa sia accaduto. 41 E in quei giorni fabbricarono un vitello e offrirono sacrifici all'idolo e si rallegrarono per l'opera delle loro mani. 42 Ma Dio si ritrasse da loro e li abbandonò al culto dell'esercito del cielo, come è scritto nel libro dei Profeti:
43 Mi avete forse offerto vittime e sacrifici
per quarant'anni nel deserto, o casa d'Israele?
Avete preso con voi la tenda di Mòloch,
e la stella del dio Refàn,
simulacri che vi siete fabbricati
per adorarli!
Perciò vi deporterò al di là di Babilonia.
44 I nostri padri avevano nel deserto la tenda della testimonianza, come aveva ordinato colui che disse a Mosè di costruirla secondo il modello che aveva visto. 45 E dopo averla ricevuta, i nostri padri con Giosuè se la portarono con sé nella conquista dei popoli che Dio scacciò davanti a loro, fino ai tempi di Davide. 46 Questi trovò grazia innanzi a Dio e domandò di poter trovare una dimora per il Dio di Giacobbe; 47 Salomone poi gli edificò una casa. 48 Ma l'Altissimo non abita in costruzioni fatte da mano d'uomo, come dice il Profeta:
49 Il cielo è il mio trono
e la terra sgabello per i miei piedi.
Quale casa potrete edificarmi, dice il Signore,
o quale sarà il luogo del mio riposo?
50 Non forse la mia mano ha creato tutte queste cose?
51 O gente testarda e pagana nel cuore e nelle orecchie, voi sempre opponete resistenza allo Spirito Santo; come i vostri padri, così anche voi. 52 Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete divenuti traditori e uccisori; 53 voi che avete ricevuto la legge per mano degli angeli e non l'avete osservata».
54 All'udire queste cose, fremevano in cuor loro e digrignavano i denti contro di lui.
55 Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra 56 e disse: «Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio». 57 Proruppero allora in grida altissime turandosi gli orecchi; poi si scagliarono tutti insieme contro di lui, 58 lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero il loro mantello ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. 59 E così lapidavano Stefano mentre pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». 60 Poi piegò le ginocchia e gridò forte: «Signore, non imputar loro questo peccato». Detto questo, morì.

Nuova Riveduta:

Atti 7

Discorso di Stefano
At 6:9-15; Sl 105:7-25
1 Il sommo sacerdote disse: «Le cose stanno proprio così?»
2 Egli rispose:
«Fratelli e padri, ascoltate. Il Dio della gloria apparve ad Abraamo, nostro padre, mentre egli era in Mesopotamia, prima che si stabilisse in Carran, 3 e gli disse: "Esci dal tuo paese e dal tuo parentado, e va' nel paese che io ti mostrerò". 4 Allora egli lasciò il paese dei Caldei e andò ad abitare in Carran; e di là, dopo che suo padre morì, Dio lo fece venire in questo paese che ora voi abitate. 5 In esso però non gli diede in proprietà neppure un palmo di terra, ma gli promise di darla in possesso a lui e alla sua discendenza dopo di lui, quando egli non aveva ancora nessun figlio. 6 Dio parlò così: "La sua discendenza soggiornerà in terra straniera, e sarà ridotta in schiavitù e maltrattata per quattrocento anni. 7 Ma io giudicherò la nazione che avranno servita", disse Dio; "e dopo questo essi partiranno e mi renderanno il loro culto in questo luogo". 8 Poi gli diede il patto della circoncisione; così Abraamo, dopo aver generato Isacco, lo circoncise l'ottavo giorno; e Isacco generò Giacobbe, e Giacobbe i dodici patriarchi.
9 I patriarchi, portando invidia a Giuseppe, lo vendettero, perché fosse condotto in Egitto; ma Dio era con lui 10 e lo liberò da ogni sua tribolazione, e gli diede sapienza e grazia davanti al faraone, re d'Egitto, che lo costituì governatore dell'Egitto e di tutta la sua casa.
11 Sopraggiunse poi una carestia in tutto l'Egitto e in Canaan; l'angoscia era grande e i nostri padri non trovavano viveri. 12 Giacobbe, saputo che in Egitto c'era grano, vi mandò una prima volta i nostri padri. 13 La seconda volta Giuseppe si fece riconoscere dai suoi fratelli, e così il faraone venne a sapere di che stirpe fosse Giuseppe. 14 Poi Giuseppe mandò a chiamare suo padre Giacobbe e tutta la sua parentela, composta di settantacinque persone. 15 Giacobbe discese in Egitto, dove morirono lui e i nostri padri; 16 poi furono trasportati a Sichem, e deposti nel sepolcro che Abraamo aveva comprato con una somma di denaro dai figli di Emmor in Sichem.
17 Mentre si avvicinava il tempo del compimento della promessa che Dio aveva fatto ad Abraamo, il popolo crebbe e si moltiplicò in Egitto, 18 finché sorse sull'Egitto un altro re, che non sapeva nulla di Giuseppe. 19 Costui, procedendo con astuzia contro il nostro popolo, maltrattò i nostri padri fino a costringerli ad abbandonare i loro bambini, perché non fossero lasciati in vita.

Es 2:14; 3:1-10 (Eb 11:23-29; Sl 105:26-45; 106)(Lu 16:29; Gv 5:45-47) 1R 8:12-27
20 In quel tempo nacque Mosè, che era bello agli occhi di Dio; egli fu nutrito per tre mesi in casa di suo padre; 21 e, quando fu abbandonato, la figlia del faraone lo raccolse e lo allevò come figlio. 22 Mosè fu istruito in tutta la sapienza degli Egiziani e divenne potente in parole e opere.
23 Ma quando raggiunse l'età di quarant'anni, gli venne in animo di andare a visitare i suoi fratelli, i figli di Israele. 24 Vedendo che uno di loro era maltrattato, ne prese le difese e vendicò l'oppresso, colpendo a morte l'Egiziano. 25 Or egli pensava che i suoi fratelli avrebbero capito che Dio voleva salvarli per mano di lui; ma essi non compresero. 26 Il giorno seguente si presentò a loro mentre litigavano, e cercava di riconciliarli, dicendo: "Uomini, voi siete fratelli; perché vi fate torto a vicenda?" 27 Ma quello che faceva torto al suo prossimo lo respinse, dicendo: "Chi ti ha costituito capo e giudice su di noi? 28 Vuoi uccidere me come ieri uccidesti l'Egiziano?" 29 A queste parole Mosè fuggì e andò a vivere come straniero nel paese di Madian, dove ebbe due figli.
30 Trascorsi quarant'anni, un angelo gli apparve nel deserto del monte Sinai, nella fiamma di un pruno ardente. 31 Mosè guardò e rimase stupito di questa visione; e, come si avvicinava per osservare meglio, si udì la voce del Signore: 32 "Io sono il Dio dei tuoi padri, il Dio di Abraamo, di Isacco e di Giacobbe". Mosè, tutto tremante, non osava guardare. 33 Il Signore gli disse: "Togliti i calzari dai piedi; perché il luogo dove stai è suolo sacro. 34 Certo, ho visto l'afflizione del mio popolo in Egitto, ho udito i loro gemiti e sono disceso per liberarli; e ora, vieni, ti manderò in Egitto".
35 Questo Mosè che avevano rinnegato dicendo: "Chi ti ha costituito capo e giudice?", proprio lui Dio mandò loro come capo e liberatore con l'aiuto dell'angelo che gli era apparso nel pruno. 36 Egli li fece uscire, compiendo prodigi e segni nel paese d'Egitto, nel mar Rosso e nel deserto per quarant'anni. 37 Questi è il Mosè che disse ai figli d'Israele: "Dio vi susciterà, tra i vostri fratelli, un profeta come me". 38 Questi è colui che nell'assemblea del deserto fu con l'angelo che gli parlava sul monte Sinai e con i nostri padri, e che ricevette parole di vita da trasmettere a noi. 39 Ma i nostri padri non vollero dargli ascolto, lo respinsero e si volsero in cuor loro verso l'Egitto, 40 dicendo ad Aaronne: "Facci degli dèi che vadano davanti a noi, perché di questo Mosè, che ci ha condotti fuori dall'Egitto, non sappiamo che cosa sia avvenuto". 41 E in quei giorni fabbricarono un vitello, offrirono sacrifici all'idolo e si rallegrarono per l'opera delle loro mani. 42 Ma Dio si ritrasse da loro e li abbandonò al culto dell'esercito del cielo, come sta scritto nel libro dei profeti:
"Mi avete forse offerto vittime e sacrifici
per quarant'anni nel deserto, o casa d'Israele?
43 Anzi, vi portaste appresso la tenda di Moloc
e la stella del dio Refàn;
immagini che voi faceste
per adorarle.
Perciò io vi deporterò al di là di Babilonia".
44 I nostri padri avevano nel deserto la tenda della testimonianza, come aveva ordinato colui che aveva detto a Mosè di farla secondo il modello da lui veduto. 45 I nostri padri, guidati da Giosuè, dopo averla ricevuta la trasportarono nel paese posseduto dai popoli che Dio scacciò davanti a loro. Là rimase fino ai tempi di Davide, 46 il quale trovò grazia davanti a Dio e chiese di poter preparare lui una dimora al Dio di Giacobbe. 47 Fu invece Salomone che gli costruì una casa. 48 L'Altissimo però non abita in edifici fatti da mano d'uomo, come dice il profeta:
49 "Il cielo è il mio trono,
e la terra lo sgabello dei miei piedi.
Quale casa mi costruirete, dice il Signore,
o quale sarà il luogo del mio riposo?
50 Non ha la mia mano creato tutte queste cose?"

Mt 23:29-36 (2Ti 4:6-8; Ap 2:10; 7:13-17)
51 Gente di collo duro e incirconcisa di cuore e d'orecchi, voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo; come fecero i vostri padri, così fate anche voi. 52 Quale dei profeti non perseguitarono i vostri padri? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete divenuti i traditori e gli uccisori; 53 voi, che avete ricevuto la legge promulgata dagli angeli e non l'avete osservata».

Stefano, primo martire della fede
54 Essi, udendo queste cose, fremevano di rabbia in cuor loro e digrignavano i denti contro di lui. 55 Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissati gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio, 56 e disse: «Ecco, io vedo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo in piedi alla destra di Dio». 57 Ma essi, gettando grida altissime, si turarono gli orecchi e si avventarono tutti insieme sopra di lui; 58 e, cacciatolo fuori dalla città, cominciarono a lapidarlo. I testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. 59 E continuarono a lapidare Stefano mentre pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». 60 Poi, messosi in ginocchio, gridò ad alta voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». E detto questo si addormentò.

Nuova Diodati:

Atti 7

1 Allora il sommo sacerdote gli disse: «Stanno queste cose proprio così?». 2 Egli disse: «Fratelli e padri, ascoltate. Il Dio della gloria apparve ad Abrahamo, nostro padre, mentre egli era in Mesopotamia, prima che abitasse in Carran, 3 e gli disse: "Esci dal tuo paese e dal tuo parentado e va' nel paese che io ti mostrerò". 4 Allora egli uscì dal paese dei Caldei e abitò in Carran; di là, dopo che suo padre morì, Dio lo fece venire in questo paese, nel quale ora voi abitate. 5 E non gli diede alcuna eredità, neppure lo spazio per posarvi un piede. Ma promise di darlo in proprietà a lui e alla sua progenie dopo di lui, quand'egli non aveva ancora alcun figlio. 6 E Dio parlò così: che la sua progenie dimorerebbe come forestiera in paese straniero, e che sarebbe tenuta in schiavitù e maltrattata quattrocento anni. 7 Ma Dio aggiunse: "Io giudicherò la nazione alla quale avranno servito; e dopo ciò, essi usciranno e mi serviranno in questo luogo". 8 Poi gli diede il patto della circoncisione. E così Abrahamo generò Isacco e lo circoncise nell'ottavo giorno; Isacco generò Giacobbe, e Giacobbe i dodici patriarchi. 9 I patriarchi, portando invidia a Giuseppe, lo vendettero perché fosse condotto in Egitto, ma Dio era con lui; 10 e lo liberò da tutte le sue tribolazioni e gli diede grazia e sapienza davanti al Faraone, re di Egitto, il quale lo costituì governatore sull'Egitto e su tutta la sua casa. 11 Or sopravvenne una carestia e una grande calamità in tutto il paese d'Egitto e di Canaan, e i nostri padri non trovavano viveri. 12 Ma Giacobbe, saputo che in Egitto c'era del grano, vi mandò una prima volta i nostri padri. 13 La seconda volta Giuseppe si fece riconoscere dai suoi fratelli e fu svelata al Faraone la parentela di Giuseppe. 14 Allora Giuseppe mandò a chiamare suo padre Giacobbe e tutto il suo parentado, in tutto settantacinque persone. 15 Giacobbe scese in Egitto, dove morì lui e i nostri padri. 16 Essi furono poi trasportati a Sichem e posti nel sepolcro, che Abrahamo aveva comprato a prezzo d'argento dai figli di Emor, padre di Sichem. 17 Ora, mentre si avvicinava il tempo della promessa che Dio aveva giurata ad Abrahamo, il popolo crebbe e si moltiplicò in Egitto, 18 finché sorse in Egitto un altro re che non aveva conosciuto Giuseppe. 19 Questi, usando malizia contro la nostra stirpe, maltrattò i nostri padri fino a far esporre i loro bambini, perché non sopravvivessero. 20 In quel tempo nacque Mosè, ed era bello agli occhi di Dio; egli fu nutrito per tre mesi in casa di suo padre. 21 E, quando fu esposto, la figlia del Faraone lo raccolse e lo allevò come suo figlio. 22 Così Mosè fu istruito in tutta la sapienza degli Egiziani, ed era potente in parole ed opere. 23 Ma, quando giunse all'età di quarant'anni, gli venne in cuore di andare a visitare i suoi fratelli: i figli d'Israele. 24 E, vedendone uno che subiva un torto, lo difese e vendicò l'oppresso, uccidendo l'Egiziano. 25 Or egli pensava che i suoi fratelli avrebbero capito che Dio stava per dar loro liberazione per mezzo suo, ma essi non compresero. 26 Il giorno seguente egli comparve in mezzo a loro mentre litigavano e li esortò alla pace, dicendo: "O uomini, voi siete fratelli, perché vi fate torto l'un l'altro?". 27 Ma colui che faceva torto al suo vicino lo respinse, dicendo: "Chi ti ha costituito principe e giudice su di noi? 28 Vuoi uccidere me, come ieri hai ucciso l'Egiziano?". 29 A queste parole Mosè fuggì e dimorò come forestiero nel paese di Madian, dove generò due figli. 30 Passati quarant'anni, l'angelo del Signore gli apparve nel deserto del monte Sinai, nella fiamma di fuoco di un roveto. 31 Alla vista di ciò, Mosè rimase stupito di quel che vedeva; e, come si avvicinava per osservare, udì la voce del Signore, 32 che diceva: "Io sono il Dio dei tuoi padri, il Dio di Abrahamo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe". Ma Mosè, tremando tutto, non ardiva alzare lo sguardo. 33 Allora il Signore gli disse: "Togliti i calzari dai piedi, perché il luogo sul quale stai è terra santa. 34 Ho certamente visto l'afflizione del mio popolo in Egitto e ho udito i loro sospiri, e sono disceso per liberarli; or dunque vieni, io ti manderò in Egitto". 35 Quel Mosè che avevano rifiutato, dicendo: "Chi ti ha costituito principe e giudice?". Quello mandò loro Dio come capo e liberatore, per mezzo dell'angelo che gli era apparso nel roveto. 36 Egli li condusse fuori, operando segni e prodigi nel paese di Egitto, nel Mar Rosso e nel deserto, per quarant'anni. 37 Questi è quel Mosè che disse ai figli d'Israele: "Il Signore Dio vostro susciterà per voi, tra i vostri fratelli, un profeta come me. Ascoltatelo!". 38 Questi è colui che nell'assemblea nel deserto fu con l'angelo che gli parlava sul monte Sinai e con i nostri padri; e ricevette le parole viventi per trasmetterle a noi. 39 A lui i padri nostri non vollero ubbidire; anzi lo respinsero e si rivolsero con i loro cuori all'Egitto, 40 dicendo ad Aaronne: "Facci degli dèi che vadano davanti a noi, perché a questo Mosè che ci ha condotti fuori dal paese di Egitto non sappiamo che cosa sia accaduto". 41 E in quei giorni fecero un vitello, offrirono un sacrificio all'idolo e si rallegrarono nell'opera delle loro mani. 42 Allora Dio si ritrasse e li lasciò servire all'esercito del cielo, com'è scritto nel libro dei profeti: "Casa d'Israele, mi avete voi offerto sacrifici e olocausti per quarant'anni nel deserto? 43 Avete piuttosto portato la tenda di Molok e la stella del vostro dio Remfan, le immagini da voi fatte per adorarle; perciò io vi trasporterò al di là di Babilonia". 44 Nel deserto i vostri padri avevano il tabernacolo della testimonianza, come aveva comandato colui che aveva detto a Mosè di farlo secondo il modello che aveva visto. 45 E i nostri padri, dopo averlo ricevuto, lo trasportarono con Giosuè nel paese che era stato posseduto dai gentili, che Dio scacciò davanti ai nostri padri; e là rimase fino ai giorni di Davide, 46 il quale trovò grazia davanti a Dio e chiese di poter trovare una dimora per il Dio di Giacobbe. 47 Fu invece Salomone quello che gli edificò una casa. 48 Ma l'Altissimo non abita in templi fatti da mani d'uomo, come dice il profeta: 49 "Il cielo è il mio trono e la terra lo sgabello dei miei piedi; quale casa mi edifichereste voi, dice il Signore, o quale sarebbe il luogo del mio riposo? 50 Non ha la mia mano fatto tutte queste cose?". 51 Uomini di collo duro ed incirconcisi di cuore e di orecchi, voi resistete sempre allo Spirito Santo; come fecero i vostri padri, così fate anche voi. 52 Quale dei profeti non perseguitarono i padri vostri? Essi uccisero anche coloro che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale ora voi siete divenuti traditori e uccisori; 53 voi che avete ricevuto la legge promulgata dagli angeli e non l'avete osservata!». 54 All'udire queste cose, essi fremevano in cuor loro e digrignavano i denti contro di lui. 55 Ma egli, ripieno di Spirito Santo, fissati gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio, 56 e disse: «Ecco, io vedo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio». 57 Ma essi, mandando alte grida, si turarono gli orecchi e tutti insieme si avventarono sopra di lui; 58 e, cacciatolo fuori dalla città, lo lapidarono. E i testimoni deposero le loro vesti ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. 59 Così lapidarono Stefano, che invocava Gesù e diceva: «Signor Gesù, ricevi il mio spirito». 60 Poi, postosi in ginocchio, gridò ad alta voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». E, detto questo, si addormentò.

Riveduta 2020:

Atti 7

Discorso di Stefano
1 Il sommo sacerdote disse: “Queste cose stanno proprio così?”.
2 Egli rispose: “Fratelli e padri, ascoltate. Il Dio della gloria apparve ad Abraamo, nostro padre, mentre era in Mesopotamia, prima che abitasse in Caran, 3 e gli disse: 'Esci dal tuo paese e dal tuo parentado e va' nel paese che io ti mostrerò'. 4 Allora egli uscì dal paese dei Caldei e abitò in Caran; e di là, dopo che morì suo padre, Dio lo fece venire in questo paese, che ora voi abitate. 5 E non gli diede alcuna eredità in esso, neppure un palmo di terra, ma gli promise di darla in possesso a lui e alla sua discendenza dopo di lui, quando egli non aveva ancora alcun figlio. 6 Dio parlò così: 'La sua discendenza soggiornerà in terra straniera, e sarà ridotta in servitù e maltrattata per quattrocento anni. 7 Ma io giudicherò la nazione alla quale avranno servito', disse Dio; 'e dopo questo essi partiranno e mi renderanno il loro culto in questo luogo'. 8 Poi gli diede il patto della circoncisione, così Abraamo generò Isacco e lo circoncise l'ottavo giorno; e Isacco generò Giacobbe e Giacobbe i dodici patriarchi. 9 I patriarchi, portando invidia a Giuseppe, lo vendettero perché fosse condotto in Egitto, ma Dio era con lui, 10 lo liberò da ogni sua tribolazione e gli diede grazia e sapienza davanti a Faraone, re d'Egitto, che lo costituì governatore dell'Egitto e di tutta la sua casa.
11 Sopraggiunse una carestia in tutto l'Egitto e in Canaan e i nostri padri non trovavano viveri. 12 Ma, avendo Giacobbe udito che in Egitto c'era grano, vi mandò una prima volta i nostri padri. 13 La seconda volta Giuseppe si fece riconoscere dai suoi fratelli e Faraone conobbe di che stirpe fosse Giuseppe. 14 Allora Giuseppe mandò a chiamare Giacobbe, suo padre, e tutta la sua parentela, che era di settantacinque persone. 15 Giacobbe scese in Egitto, dove morirono lui e i nostri padri, 16 i quali furono trasportati a Sichem e posti nel sepolcro che Abraamo aveva comprato con una somma di denaro dai figli di Emmor in Sichem.
17 Mentre si avvicinava il tempo della promessa che Dio aveva fatto ad Abraamo, il popolo crebbe e moltiplicò in Egitto, 18 finché sorse sull'Egitto un altro re, che non sapeva nulla di Giuseppe. 19 Costui, procedendo con astuzia contro la nostra stirpe, trattò male i nostri padri fino a costringerli a esporre i loro piccoli fanciulli, perché non sopravvivessero.
20 In quel tempo nacque Mosè ed era bello agli occhi di Dio; egli fu nutrito per tre mesi in casa di suo padre 21 e, quando fu esposto, la figlia del Faraone lo raccolse e se lo allevò come figlio. 22 Mosè fu educato in tutta la sapienza degli Egizi ed era potente in parole e opere. 23 Ma quando raggiunse l'età di quarant'anni, gli venne in animo di andare a visitare i suoi fratelli, i figli d'Israele. 24 Vedendo che uno di loro era maltrattato, lo difese e vendicò l'oppresso, uccidendo l'Egiziano. 25 Ora egli pensava che i suoi fratelli avrebbero capito che Dio li voleva salvare per mano sua, ma essi non compresero. 26 Il giorno seguente egli comparve fra loro, mentre litigavano, e cercava di riconciliarli, dicendo: 'O uomini, voi siete fratelli, perché fate torto gli uni agli altri?'. 27 Ma colui che faceva torto al suo prossimo lo respinse dicendo: 'Chi ti ha costituito capo e giudice su noi? 28 Vuoi uccidere me come ieri uccidesti l'Egiziano?'. 29 A questa parola Mosè fuggì e dimorò come forestiero nel paese di Madian, dove ebbe due figli.
30 Passati quarant'anni, un angelo gli apparve nel deserto del monte Sinai, nella fiamma di un pruno ardente. 31 Mosè, visto ciò, si meravigliò della visione e, come si accostava per osservare, si fece udire questa voce del Signore: 32 'Io sono il Dio dei tuoi padri, il Dio di Abraamo, di Isacco e di Giacobbe'. Mosè, tutto tremante, non ardiva osservare. 33 E il Signore gli disse: 'Sciogliti i calzari dai piedi; perché il luogo dove stai è suolo sacro. 34 Certo, ho visto l'afflizione del mio popolo che è in Egitto, e ho udito i loro sospiri, e sono disceso per liberarli; e ora vieni, ti manderò in Egitto'.
35 Quel Mosè che avevano rinnegato, dicendo: 'Chi ti ha costituito capo e giudice?', Dio lo mandò loro come capo e come liberatore con l'aiuto dell'angelo che gli era apparso nel pruno. 36 Egli li condusse fuori, avendo fatto prodigi e segni nel paese di Egitto, nel Mar Rosso e nel deserto per quarant'anni. 37 Questi è il Mosè che disse ai figli d'Israele: 'Il Signore Dio vostro susciterà, tra i vostri fratelli, un profeta come me'. 38 Questi è colui che nell'assemblea del deserto fu con l'angelo che gli parlava sul monte Sinai e con i nostri padri, e che ricevette rivelazioni viventi per darcele. 39 A lui i nostri padri non vollero essere ubbidienti, ma lo ripudiarono e rivolsero il loro cuore all'Egitto, 40 dicendo ad Aaronne: 'Facci degli dèi che vadano davanti a noi; perché di questo Mosè che ci ha condotti fuori del paese d'Egitto, non sappiamo che cosa sia avvenuto'. 41 E in quei giorni fecero un vitello, offrirono sacrifici all'idolo e si rallegrarono dell'opera delle loro mani. 42 Ma Dio si ritrasse da loro e li abbandonò al culto dell'esercito del cielo, com'è scritto nel libro dei profeti:
'Casa d'Israele, mi avete forse offerto vittime e sacrifici durante quarant'anni nel deserto? 43 Anzi, voi portaste la tenda di Moloc e la stella del dio Refàn, immagini che voi faceste per adorarle. Perciò io vi deporterò al di là di Babilonia'.
44 Il tabernacolo della testimonianza fu con i nostri padri nel deserto, come aveva comandato colui che aveva detto a Mosè che lo facesse secondo il modello che aveva visto. 45 I nostri padri, guidati da Giosuè, ricevutolo, lo introdussero nel paese posseduto dalle genti che Dio scacciò davanti a loro. Là rimase fino ai giorni di Davide, 46 il quale trovò grazia davanti a Dio e chiese di preparare una dimora al Dio di Giacobbe. 47 Ma Salomone fu quello che gli edificò una casa. 48 L'Altissimo però non abita in templi fatti da mano d'uomo, come dice il profeta:
49 'Il cielo è il mio trono, e la terra lo sgabello dei miei piedi. Quale casa mi edificherete voi?' dice il Signore, 'o quale sarà il luogo del mio riposo? 50 Non ha la mia mano fatto tutte queste cose?'.
51 Gente di collo duro e incirconcisa di cuore e d'orecchi, voi contrastate sempre lo Spirito Santo; come fecero i vostri padri, così fate anche voi. 52 Quale dei profeti non perseguitarono i vostri padri? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete stati i traditori e gli uccisori; 53 voi, che avete ricevuto la legge promulgata dagli angeli e non l'avete osservata”.

Martirio di Stefano
54 Essi, udendo queste cose, fremevano di rabbia nei loro cuori e digrignavano i denti contro di lui. 55 Ma egli, essendo pieno dello Spirito Santo, fissati gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio 56 e disse: “Ecco, io vedo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo in piedi alla destra di Dio”. 57 Ma essi, gettando grida fortissime, si turarono gli orecchi e tutti insieme si avventarono sopra lui; 58 poi, cacciatolo fuori dalla città, si misero a lapidarlo; i testimoni deposero le loro vesti ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. 59 E lapidavano Stefano che invocava Gesù e diceva: “Signore Gesù, ricevi il mio spirito”. 60 Poi, postosi in ginocchio, gridò ad alta voce: “Signore, non imputare loro questo peccato”. E, detto questo, si addormentò.

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