C.E.I.:

Atti 9

1 Saulo frattanto, sempre fremente minaccia e strage contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote 2 e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme uomini e donne, seguaci della dottrina di Cristo, che avesse trovati. 3 E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all'improvviso lo avvolse una luce dal cielo 4 e cadendo a terra udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?». 5 Rispose: «Chi sei, o Signore?». E la voce: «Io sono Gesù, che tu perseguiti! 6 Orsù, alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare». 7 Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce ma non vedendo nessuno. 8 Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco, 9 dove rimase tre giorni senza vedere e senza prendere né cibo né bevanda.
10 Ora c'era a Damasco un discepolo di nome Anania e il Signore in una visione gli disse: «Anania!». Rispose: «Eccomi, Signore!». 11 E il Signore a lui: «Su, va' sulla strada chiamata Diritta, e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco sta pregando, 12 e ha visto in visione un uomo, di nome Anania, venire e imporgli le mani perché ricuperi la vista». 13 Rispose Anania: «Signore, riguardo a quest'uomo ho udito da molti tutto il male che ha fatto ai tuoi fedeli in Gerusalemme. 14 Inoltre ha l'autorizzazione dai sommi sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome». 15 Ma il Signore disse: «Va', perché egli è per me uno strumento eletto per portare il mio nome dinanzi ai popoli, ai re e ai figli di Israele; 16 e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome». 17 Allora Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: «Saulo, fratello mio, mi ha mandato a te il Signore Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale venivi, perché tu riacquisti la vista e sia colmo di Spirito Santo». 18 E improvvisamente gli caddero dagli occhi come delle squame e ricuperò la vista; fu subito battezzato, 19 poi prese cibo e le forze gli ritornarono.
Rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damasco, 20 e subito nelle sinagoghe proclamava Gesù Figlio di Dio. 21 E tutti quelli che lo ascoltavano si meravigliavano e dicevano: «Ma costui non è quel tale che a Gerusalemme infieriva contro quelli che invocano questo nome ed era venuto qua precisamente per condurli in catene dai sommi sacerdoti?». 22 Saulo frattanto si rinfrancava sempre più e confondeva i Giudei residenti a Damasco, dimostrando che Gesù è il Cristo. 23 Trascorsero così parecchi giorni e i Giudei fecero un complotto per ucciderlo; 24 ma i loro piani vennero a conoscenza di Saulo. Essi facevano la guardia anche alle porte della città di giorno e di notte per sopprimerlo; 25 ma i suoi discepoli di notte lo presero e lo fecero discendere dalle mura, calandolo in una cesta.
26 Venuto a Gerusalemme, cercava di unirsi con i discepoli, ma tutti avevano paura di lui, non credendo ancora che fosse un discepolo. 27 Allora Barnaba lo prese con sé, lo presentò agli apostoli e raccontò loro come durante il viaggio aveva visto il Signore che gli aveva parlato, e come in Damasco aveva predicato con coraggio nel nome di Gesù. 28 Così egli potè stare con loro e andava e veniva a Gerusalemme, parlando apertamente nel nome del Signore 29 e parlava e discuteva con gli Ebrei di lingua greca; ma questi tentarono di ucciderlo. 30 Venutolo però a sapere i fratelli, lo condussero a Cesarèa e lo fecero partire per Tarso.
31 La Chiesa era dunque in pace per tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria; essa cresceva e camminava nel timore del Signore, colma del conforto dello Spirito Santo.
32 E avvenne che mentre Pietro andava a far visita a tutti, si recò anche dai fedeli che dimoravano a Lidda. 33 Qui trovò un uomo di nome Enea, che da otto anni giaceva su un lettuccio ed era paralitico. 34 Pietro gli disse: «Enea, Gesù Cristo ti guarisce; alzati e rifatti il letto». E subito si alzò. 35 Lo videro tutti gli abitanti di Lidda e del Saròn e si convertirono al Signore.
36 A Giaffa c'era una discepola chiamata Tabità, nome che significa «Gazzella», la quale abbondava in opere buone e faceva molte elemosine. 37 Proprio in quei giorni si ammalò e morì. La lavarono e la deposero in una stanza al piano superiore. 38 E poiché Lidda era vicina a Giaffa i discepoli, udito che Pietro si trovava là, mandarono due uomini ad invitarlo: «Vieni subito da noi!». 39 E Pietro subito andò con loro. Appena arrivato lo condussero al piano superiore e gli si fecero incontro tutte le vedove in pianto che gli mostravano le tuniche e i mantelli che Gazzella confezionava quando era fra loro. 40 Pietro fece uscire tutti e si inginocchiò a pregare; poi rivolto alla salma disse: «Tabità, alzati!». Ed essa aprì gli occhi, vide Pietro e si mise a sedere. 41 Egli le diede la mano e la fece alzare, poi chiamò i credenti e le vedove, e la presentò loro viva.
42 La cosa si riseppe in tutta Giaffa, e molti credettero nel Signore. 43 Pietro rimase a Giaffa parecchi giorni, presso un certo Simone conciatore.

Nuova Riveduta:

Atti 9

La conversione di Saulo
At 22:3-16; 26:9-20; Ga 1:11-16; 1Ti 1:12-16
1 Saulo, sempre spirante minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote 2 e gli chiese delle lettere per le sinagoghe di Damasco affinché, se avesse trovato dei seguaci della Via, uomini e donne, li potesse condurre legati a Gerusalemme.
3 E durante il viaggio, mentre si avvicinava a Damasco, avvenne che, all'improvviso, sfolgorò intorno a lui una luce dal cielo 4 e, caduto in terra, udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?» 5 Egli domandò: «Chi sei, Signore?» E il Signore: «Io sono Gesù, che tu perseguiti. 6 Àlzati, entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare». 7 Gli uomini che facevano il viaggio con lui rimasero fermi, senza parole, perché udivano la voce ma non vedevano nessuno. 8 Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla; e quelli, conducendolo per mano, lo portarono a Damasco, 9 dove rimase tre giorni senza vedere e senza prendere né cibo né bevanda.
10 Or a Damasco c'era un discepolo di nome Anania; e il Signore gli disse in visione: «Anania!» Egli rispose: «Eccomi, Signore». 11 E il Signore a lui: «Àlzati, va' nella strada chiamata "Diritta" e cerca in casa di Giuda uno di Tarso chiamato Saulo; poiché ecco, egli è in preghiera 12 e ha visto in visione un uomo chiamato Anania entrare e imporgli le mani perché ricuperi la vista». 13 Ma Anania rispose: «Signore, ho sentito dire da molti, riguardo a quest'uomo, quanto male abbia fatto ai tuoi santi in Gerusalemme. 14 E qui ha ricevuto autorità dai capi dei sacerdoti per incatenare tutti coloro che invocano il tuo nome». 15 Ma il Signore gli disse: «Va', perché egli è uno strumento che ho scelto per portare il mio nome davanti ai popoli, ai re e ai figli d'Israele; 16 perché io gli mostrerò quanto debba soffrire per il mio nome».
17 Allora Anania andò, entrò in quella casa, gli impose le mani e disse: «Fratello Saulo, il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada per la quale venivi, mi ha mandato perché tu riacquisti la vista e sia riempito di Spirito Santo». 18 In quell'istante gli caddero dagli occhi come delle squame, e ricuperò la vista; poi, alzatosi, fu battezzato. 19 E, dopo aver preso cibo, gli ritornarono le forze. Rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damasco 20 e si mise subito a predicare Gesù nelle sinagoghe, affermando che egli è il Figlio di Dio. 21 Tutti quelli che lo ascoltavano si meravigliavano e dicevano: «Ma costui non è quel tale che a Gerusalemme infieriva contro quelli che invocano questo nome ed era venuto qua con lo scopo di condurli incatenati ai capi dei sacerdoti?» 22 Ma Saulo si fortificava sempre di più e confondeva i Giudei residenti a Damasco, dimostrando che Gesù è il Cristo.

Saulo a Gerusalemme e a Tarso; il persecutore perseguitato
2Co 11:32-33 (Ga 1:18-24; At 22:17-21)
23 Parecchi giorni dopo, i Giudei deliberarono di ucciderlo; 24 ma Saulo venne a conoscenza del loro complotto. Essi facevano persino la guardia alle porte, giorno e notte, per ucciderlo; 25 ma i discepoli lo presero di notte e lo calarono dalle mura dentro una cesta.
26 Quando fu giunto a Gerusalemme, tentava di unirsi ai discepoli; ma tutti avevano paura di lui, non credendo che fosse un discepolo. 27 Allora Barnaba lo prese con sé, lo condusse dagli apostoli e raccontò loro come durante il viaggio aveva visto il Signore che gli aveva parlato, e come a Damasco aveva predicato con coraggio nel nome di Gesù. 28 Da allora Saulo andava e veniva con loro in Gerusalemme, e predicava con franchezza nel nome del Signore; 29 discorreva pure e discuteva con gli Ellenisti; ma questi cercavano di ucciderlo. 30 I fratelli, saputolo, lo condussero a Cesarea e di là lo mandarono a Tarso.
31 Così la chiesa, per tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria, aveva pace ed era edificata; e, camminando nel timore del Signore e nella consolazione dello Spirito Santo, cresceva costantemente di numero.

Enea, il paralitico guarito da Pietro
Mr 2:3-12; At 3:1-16
32 Avvenne che mentre Pietro andava a far visita a tutti, si recò anche dai santi residenti a Lidda. 33 Là trovò un uomo di nome Enea, che da otto anni giaceva paralitico in un letto. 34 Pietro gli disse: «Enea, Gesù Cristo ti guarisce; àlzati e rifatti il letto». Egli subito si alzò. 35 E tutti gli abitanti di Lidda e di Saron lo videro e si convertirono al Signore.

Tabita risuscitata da Pietro
Lu 7:11-17; 1R 17:17-24; 2R 4:18-37; At 20:7-12
36 A Ioppe c'era una discepola, di nome Tabita, che tradotto vuol dire «Gazzella»: ella faceva molte opere buone ed elemosine. 37 Proprio in quei giorni si ammalò e morì. E, dopo averla lavata, la deposero in una stanza di sopra. 38 Poiché Lidda era vicina a Ioppe, i discepoli, udito che Pietro era là, mandarono due uomini per pregarlo: «Non esitare a venire da noi». 39 Pietro allora si alzò e partì con loro. Appena arrivato, lo condussero nella stanza di sopra; e tutte le vedove si presentarono a lui piangendo, mostrandogli tutte le tuniche e i vestiti che Gazzella faceva mentre era con loro. 40 Ma Pietro, fatti uscire tutti, si mise in ginocchio e pregò; e, voltatosi verso il corpo, disse: «Tabita, àlzati». Ella aprì gli occhi; e, visto Pietro, si mise seduta. 41 Egli le diede la mano e la fece alzare; e, chiamati i santi e le vedove, la presentò loro in vita. 42 Ciò fu risaputo in tutta Ioppe, e molti credettero nel Signore. 43 Pietro rimase molti giorni a Ioppe, presso un certo Simone, conciatore di pelli.

Nuova Diodati:

Atti 9

Conversione di Saulo sulla via di Damasco
1 Saulo intanto, spirando ancora minacce e strage contro i discepoli del Signore, si recò dal sommo sacerdote, 2 e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco affinché, se avesse trovato alcun seguace della Via, uomini o donne, li potesse condurre legati a Gerusalemme. 3 Or avvenne che, mentre era in cammino e si avvicinava a Damasco, all'improvviso una luce dal cielo gli folgorò d'intorno. 4 E, caduto a terra, udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?». 5 Ed egli disse: «Chi sei, Signore?». E il Signore disse: «Io sono Gesù, che tu perseguiti; ti è duro recalcitrare contro i pungoli». 6 Allora egli, tutto tremante e spaventato, disse: «Signore, che vuoi ch'io faccia?». E il Signore: «Alzati ed entra nella città, e ti sarà detto ciò che devi fare». 7 Or gli uomini che viaggiavano con lui si fermarono attoniti, perché udivano il suono della voce, ma non vedevano alcuno. 8 Poi Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva alcuno; allora prendendolo per mano, lo condussero in Damasco. 9 E rimase tre giorni senza vedere, nei quali né mangiò né bevve. 10 Or a Damasco vi era un discepolo di nome Anania, al quale il Signore disse in visione: «Anania!». Ed egli rispose: «Eccomi, Signore!». 11 E il Signore a lui: «Alzati e recati nella strada detta Diritta, e cerca in casa di Giuda un uomo di Tarso di nome Saulo, che sta pregando; 12 egli ha visto in visione un uomo, di nome Anania, entrare e imporgli le mani perché ricuperi la vista». 13 Allora Anania rispose: «Signore, io ho sentito molti parlare di quest'uomo di quanto male ha fatto ai tuoi santi in Gerusalemme. 14 E qui ha l'autorizzazione dai capi dei sacerdoti, di imprigionare tutti coloro che invocano il tuo nome». 15 Ma il Signore gli disse: «Va', perché costui è uno strumento da me scelto per portare il mio nome davanti alle genti, ai re e ai figli d'Israele. 16 Poiché io gli mostrerò quante cose egli deve soffrire per il mio nome». 17 Anania dunque andò ed entrò in quella casa; e, imponendogli le mani, disse: «Fratello Saulo, il Signore Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale venivi, mi ha mandato perché tu ricuperi la vista e sii ripieno di Spirito Santo». 18 In quell'istante gli caddero dagli occhi come delle scaglie, e riacquistò la vista; poi si alzò e fu battezzato.

Il persecutore perseguitato
19 E, dopo aver preso cibo, egli ricuperò le forze. Poi Saulo rimase alcuni giorni con i discepoli che erano a Damasco. 20 E subito si mise a predicare il Cristo nelle sinagoghe, proclamando che egli è il Figlio di Dio. 21 E tutti quelli che lo udivano stupivano e dicevano: «Non è costui quel tale che a Gerusalemme perseguitava tutti coloro che invocavano questo nome, ed è venuto qui col preciso scopo di condurli prigionieri dai capi dei sacerdoti?». 22 Ma Saulo confondeva i Giudei che abitavano a Damasco, dimostrando che Gesù è il Cristo. 23 Molti giorni dopo, i Giudei si consultarono assieme per ucciderlo. 24 Ma il loro complotto venne a conoscenza di Saulo. Or essi facevano la guardia alle porte, giorno e notte, per poterlo uccidere; 25 allora i discepoli lo presero di notte e lo calarono giù dalle mura dentro una cesta. 26 Giunto a Gerusalemme, Saulo cercava di unirsi ai discepoli, ma avevano tutti paura di lui, non potendo credere che egli fosse un discepolo. 27 Allora Barnaba lo prese e lo condusse dagli apostoli, e raccontò loro come egli, lungo la strada, aveva visto il Signore che gli aveva parlato, e come a Damasco aveva parlato con franchezza nel nome di Gesù. 28 Così egli rimase con loro a Gerusalemme, andando e venendo, e parlava con franchezza nel nome del Signore Gesù. 29 Egli parlava anche e discuteva con gli ellenisti; ma essi cercavano di ucciderlo. 30 I fratelli però, venuti a conoscenza di questo, lo condussero a Cesarea e di là lo mandarono a Tarso. 31 Così le chiese in tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria avevano pace ed erano edificate. E, camminando nel timore del Signore e nella consolazione dello Spirito Santo, moltiplicavano.

Guarigione di Enea; risurrezione di Tabitha
32 Or avvenne che, mentre Pietro percorreva tutto il paese, venne anche dai santi che abitavano a Lidda. 33 Qui trovò un uomo di nome Enea che già da otto anni giaceva in un letto, perché era paralitico. 34 Pietro gli disse: «Enea, Gesù, il Cristo, ti guarisce; alzati e rifatti il letto». Ed egli subito si alzò. 35 E tutti gli abitanti di Lidda e di Saron lo videro e si convertirono al Signore. 36 Or in Ioppe c'era una discepola di nome Tabitha, che significa Gazzella; ella faceva molte buone opere e molte elemosine. 37 Or avvenne in quei giorni che ella si ammalò e morì. Dopo averla lavata, fu posta in una stanza al piano superiore. 38 E, poiché Lidda era vicina a Ioppe, i discepoli, udito che Pietro si trovava là, gli mandarono due uomini per pregarlo di venire da loro senza indugio. 39 Pietro dunque si alzò e partì con loro. Appena giunse, lo condussero nella stanza di sopra; tutte le vedove si presentarono a lui piangendo e gli mostrarono tutte le tuniche e le vesti che Gazzella faceva, mentre era con loro. 40 Pietro allora, fatti uscire tutti, si pose in ginocchio e pregò. Poi, rivoltosi al corpo, disse: «Tabitha, alzati!». Ed ella aprì gli occhi e, visto Pietro, si mise a sedere. 41 Egli le diede la mano e l'aiutò ad alzarsi; e, chiamati i santi e le vedove, la presentò loro in vita. 42 La cosa fu risaputa per tutta Ioppe, e molti credettero nel Signore. 43 E Pietro rimase a Ioppe parecchi giorni, in casa di un certo Simone, conciatore di pelli.

Riveduta 2020:

Atti 9

La conversione di Saulo
(Atti 22:1-16; 26:9-18)
1 Saulo, sempre spirante minaccia e strage contro i discepoli del Signore, si recò dal sommo sacerdote 2 e gli chiese delle lettere per le sinagoghe di Damasco, affinché, se avesse trovato quelli che seguivano la Via, uomini e donne, li potesse condurre legati a Gerusalemme.
3 E, mentre era in viaggio e si avvicinava a Damasco, avvenne che, d'improvviso, sfolgorò intorno a lui una luce dal cielo. 4 E, caduto in terra, udì una voce che gli diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”. 5 Ed egli disse: “Chi sei, Signore?”. E il Signore: “Io sono Gesù che tu perseguiti. [Ti è duro ricalcitrare contro il pungolo”. 6 Ed egli, tutto tremante e spaventato, disse: “Signore, che vuoi tu che io faccia?”. E il Signore gli disse:] Alzati, entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare”. 7 Gli uomini che facevano il viaggio con lui rimasero attoniti, udendo la voce, ma non vedendo nessuno. 8 Saulo si alzò da terra, ma, quando aprì gli occhi, non vedeva nulla e quelli, conducendolo per mano, lo condussero a Damasco. 9 Per tre giorni rimase senza vedere e non mangiò né bevve.
10 Ora a Damasco c'era un discepolo di nome Anania; e il Signore gli disse in visione: “Anania!”. Ed egli rispose: “Eccomi, Signore”. 11 E il Signore a lui: “Alzati, vattene nella strada detta 'Diritta' e cerca in casa di Giuda un uomo chiamato Saulo, da Tarso, poiché, ecco, egli è in preghiera 12 e ha visto un uomo, chiamato Anania, entrare e imporgli le mani perché recuperi la vista”. 13 Ma Anania rispose: “Signore, io ho sentito dire da molti di quest'uomo, quanti mali abbia fatto ai tuoi santi in Gerusalemme. 14 E qui ha ricevuto autorità dai capi sacerdoti d'incatenare tutti quelli che invocano il tuo nome”. 15 Ma il Signore gli disse: “Va', perché egli è uno strumento che ho scelto per portare il mio nome davanti ai Gentili, ai re e ai figli d'Israele, 16 poiché io gli mostrerò quante cose debba soffrire per il mio nome”. 17 Allora Anania andò, entrò in quella casa e, avendogli imposte le mani, disse: “Fratello Saulo, il Signore, cioè Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale tu venivi, mi ha mandato perché tu recuperi la vista e sii ripieno dello Spirito Santo”. 18 In quell'istante gli caddero dagli occhi come delle scaglie e recuperò la vista; poi, alzatosi, fu battezzato. 19 E, avendo preso cibo, riacquistò le forze. Saulo rimase alcuni giorni con i discepoli che erano a Damasco 20 e subito si mise a predicare nelle sinagoghe che Gesù è il Figlio di Dio. 21 Tutti quelli che lo udivano si meravigliavano e dicevano: “Ma costui non è quel tale che a Gerusalemme infieriva contro quelli che invocano questo nome ed è venuto qui allo scopo di condurli incatenati ai capi sacerdoti?”. 22 Ma Saulo si fortificava sempre di più e confondeva i Giudei che abitavano a Damasco, dimostrando che Gesù è il Cristo.

Saulo a Gerusalemme e a Tarso. Il persecutore perseguitato
23 Passati molti giorni, i Giudei si misero d'accordo per ucciderlo, 24 ma Saulo venne a conoscenza del loro complotto. Essi facevano perfino la guardia alle porte, giorno e notte, per ucciderlo, 25 ma i discepoli, presolo di notte, lo calarono giù dalle mura in una cesta.
26 Quando fu giunto a Gerusalemme, tentava di unirsi ai discepoli, ma avevano tutti paura di lui, non credendo che egli fosse un discepolo. 27 Allora Barnaba, presolo con sé, lo condusse dagli apostoli e raccontò loro come, lungo la strada, aveva visto il Signore e il Signore gli aveva parlato, e come a Damasco aveva predicato con franchezza nel nome di Gesù. 28 Da allora Saulo andava e veniva con loro in Gerusalemme e predicava con franchezza nel nome del Signore; 29 discorreva pure e discuteva con gli Ellenisti, ma questi cercavano di ucciderlo. 30 I fratelli, avendolo saputo, lo condussero a Cesarea e di là lo mandarono a Tarso.
31 Così la Chiesa, per tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria aveva pace, essendo edificata, e, camminando nel timore del Signore e nella consolazione dello Spirito Santo, moltiplicava.

La guarigione di Enea
32 Avvenne che, mentre Pietro andava a far visita a tutti, venne anche dai santi che abitavano a Lidda. 33 Là trovò un uomo chiamato Enea, che già da otto anni giaceva in un lettuccio, essendo paralitico. 34 E Pietro gli disse: “Enea, Gesù Cristo ti sana; alzati e rifatti il letto”. Ed egli subito si alzò. 35 E tutti gli abitanti di Lidda e di Saron lo videro e si convertirono al Signore.

Tabita riportata in vita da Pietro
36 A Ioppe c'era una certa discepola chiamata Tabita, che, interpretato, vuol dire “Gazzella”; ella faceva molte opere buone ed elemosine. 37 Proprio in quei giorni si ammalò e morì. E, dopo averla lavata, la posero in una sala di sopra. 38 Poiché Lidda era vicina a Ioppe, i discepoli, udito che Pietro era là, gli mandarono due uomini per pregarlo che andasse da loro senza indugio. 39 Pietro allora si alzò e partì con loro. E, come fu giunto, lo condussero nella sala di sopra e tutte le vedove si presentarono a lui piangendo e mostrandogli tutte le tuniche e i vestiti che Gazzella faceva, mentre era con loro. 40 Ma Pietro, messi tutti fuori, si mise in ginocchio, pregò e, voltatosi verso il corpo, disse: “Tabita, alzati”. Ed ella aprì gli occhi e, visto Pietro, si mise a sedere. 41 Egli le diede la mano e la sollevò; poi, chiamati i santi e le vedove, la presentò loro in vita. 42 Ciò fu risaputo in tutta Ioppe e molti credettero nel Signore. 43 Pietro rimase molti giorni a Ioppe, presso un certo Simone, conciatore di pelli.

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