C.E.I.:

Ester 1:1-10:3

1:1 Nel secondo anno del regno del gran re Assuero, il giorno primo di Nisan, Mardocheo figlio di Iair, figlio di Simei, figlio di Kis, della tribù di Beniamino ebbe un sogno. Era un Giudeo che abitava nella città di Susa, uomo grande, che prestava servizio alla corte del re e proveniva dal gruppo degli esuli che Nabucodònosor re di Babilonia aveva deportato da Gerusalemme con Ieconìa re della Giudea.
Questo era il suo sogno: ecco grida e tumulto, tuoni e terremoto, agitazione sulla terra. Ecco due enormi draghi avanzarono, pronti tutti e due alla lotta, e risuonò potente il loro sibilo. Al loro sibilo ogni nazione si preparò alla guerra, per combattere contro il popolo dei giusti. Ecco un giorno di tenebre e di caligine, di tribolazione e angustia, di malessere e grande agitazione sulla terra. Tutta la nazione dei giusti fu agitata: essi temevano la propria rovina, si prepararono a perire e gridarono a Dio.
Ma dal loro grido sorse, come da una piccola fonte, un grande fiume, acque copiose. Spuntò la luce e il sole: gli umili furono esaltati e divorarono i superbi. Mardocheo allora si svegliò: aveva visto questo sogno e che cosa Dio aveva deciso di fare; continuava a ripensarvi entro il suo cuore e cercava di comprenderlo, in ogni suo particolare, fino a notte.
Mardocheo alloggiava alla corte con Bigtàn e Tères, i due eunuchi del re che custodivano la corte, quando udì i loro ragionamenti e, indagando sui loro disegni, venne a sapere che quelli si preparavano a mettere le mani sul re Assuero.
Allora ne avvertì il re. Il re sottopose i due eunuchi a un interrogatorio: essi confessarono e furono tolti di mezzo. Poi il re fece scrivere queste cose nelle cronache e anche Mardocheo le mise in iscritto.
Il re costituì Mardocheo funzionario della corte e gli fece regali in compenso di queste cose. Ma vi era anche Amàn figlio di Hammedàta, l'Agaghita, che era potente davanti al re e cercò il modo di far del male a Mardocheo e al suo popolo per l'affare dei due eunuchi del re.
Al tempo di Assuero, di quell'Assuero che regnava dall'India fino all'Etiopia sopra centoventisette province, 2 in quel tempo, dunque, il re Assuero che sedeva sul trono del suo regno nella cittadella di Susa, 3 l'anno terzo del suo regno fece un banchetto a tutti i suoi principi e ai suoi ministri. I capi dell'esercito di Persia e di Media, i nobili e i governatori delle province furono riuniti alla sua presenza. 4 Dopo aver così mostrato loro le ricchezze e la gloria del suo regno e il fasto magnifico della sua grandezza per molti giorni, per centottanta giorni, 5 passati questi giorni il re fece un altro banchetto di sette giorni, nel cortile del giardino della reggia, per tutto il popolo che si trovava nella cittadella di Susa, dal più grande al più piccolo. 6 Vi erano cortine di lino fine e di porpora viola, sospese con cordoni di bisso e di porpora rossa ad anelli d'argento e a colonne di marmo bianco; divani d'oro e d'argento sopra un pavimento di marmo verde, bianco e di madreperla e di pietre a colori. 7 Si porgeva da bere in vasi d'oro di forme svariate e il vino del re era abbondante, grazie alla liberalità del re. 8 Era dato l'ordine di non forzare alcuno a bere, poiché il re aveva prescritto a tutti i maggiordomi che lasciassero fare a ciascuno secondo la propria volontà.
9 Anche la regina Vasti offrì un banchetto alle donne nella reggia del re Assuero.
10 Il settimo giorno, il re che aveva il cuore allegro per il vino, ordinò a Meumàn, a Bizzetà, a Carbonà, a Bigtà, ad Abagtà, a Zetàr e a Carcàs, i sette eunuchi che servivano alla presenza del re Assuero, 11 che conducessero davanti a lui la regina Vasti con la corona reale, per mostrare al popolo e ai capi la sua bellezza; essa infatti era di aspetto avvenente. 12 Ma la regina Vasti rifiutò di venire, contro l'ordine che il re aveva dato per mezzo degli eunuchi; il re ne fu assai irritato e la collera si accese dentro di lui. 13 Allora il re interrogò i sapienti, conoscitori dei tempi. - Poiché gli affari del re si trattavano così, alla presenza di quanti conoscevano la legge e il diritto, 14 e i più vicini a lui erano Carsenà, Setàr, Admàta, Tarsìs, Mères, Marsenà e Memucàn, sette capi della Persia e della Media che erano suoi consiglieri e sedevano ai primi posti nel regno. - 15 Domandò dunque: «Secondo la legge, che cosa si deve fare alla regina Vasti che non ha eseguito l'ordine datole dal re Assuero per mezzo degli eunuchi?». 16 Memucàn rispose alla presenza del re e dei principi: «La regina Vasti ha mancato non solo verso il re, ma anche verso tutti i capi e tutti i popoli che sono nelle province del re Assuero. 17 Perché quello che la regina ha fatto si saprà da tutte le donne e le indurrà a disprezzare i propri mariti; esse diranno: Il re Assuero aveva ordinato che si conducesse alla sua presenza la regina Vasti ed essa non vi è andata. 18 Da ora innanzi le principesse di Persia e di Media che sapranno il fatto della regina ne parleranno a tutti i principi del re e ne verranno insolenze e irritazioni all'eccesso. 19 Se così sembra bene al re, venga da lui emanato un editto reale da scriversi fra le leggi di Persia e di Media, sicché diventi irrevocabile, per il quale Vasti non potrà più comparire alla presenza del re Assuero e il re conferisca la dignità di regina ad un'altra migliore di lei. 20 Quando l'editto emanato dal re sarà conosciuto nell'intero suo regno per quanto è vasto, tutte le donne renderanno onore ai loro mariti dal più grande al più piccolo». 21 La cosa parve buona al re e ai principi. Il re fece come aveva detto Memucàn: 22 mandò lettere a tutte le province del regno, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere e ad ogni popolo secondo la sua lingua; perché ogni marito fosse padrone in casa sua e potesse parlare a suo arbitrio.

2:1 Dopo queste cose, quando la collera del re si fu calmata, egli si ricordò di Vasti, di ciò che essa aveva fatto e di quanto era stato deciso a suo riguardo. 2 Allora quelli che stavano al servizio del re dissero: «Si cerchino per il re fanciulle vergini e d'aspetto avvenente; 3 stabilisca il re in tutte le province del suo regno commissari, i quali radunino tutte le fanciulle vergini e belle nella reggia di Susa, nella casa delle donne, sotto la sorveglianza di Egài, eunuco del re e guardiano delle donne, che darà loro quanto è necessario per abbigliarsi; 4 la fanciulla che piacerà al re diventerà regina al posto di Vasti». La cosa piacque al re e così si fece. 5 Ora nella cittadella di Susa c'era un Giudeo chiamato Mardocheo, figlio di Iair, figlio di Simei, figlio di un Beniaminita, 6 che era stato deportato da Gerusalemme fra quelli condotti in esilio con Ieconìa re di Giuda da Nabucodònosor re di Babilonia. 7 Egli aveva allevato Hadàssa, cioè Ester, figlia di un suo zio, perché essa era orfana di padre e di madre. La fanciulla era di bella presenza e di aspetto avvenente; alla morte del padre e della madre, Mardocheo l'aveva presa come propria figlia. 8 Quando l'ordine del re e il suo editto furono divulgati e un gran numero di fanciulle venivano radunate nella cittadella di Susa sotto la sorveglianza di Egài, anche Ester fu presa e condotta nella reggia, sotto la sorveglianza di Egài, guardiano delle donne. 9 La fanciulla piacque a Egài ed entrò nelle buone grazie di lui; egli si preoccupò di darle il necessario per l'abbigliamento e il vitto; le diede sette ancelle scelte nella reggia e assegnò a lei e alle sue ancelle l'appartamento migliore nella casa delle donne. 10 Ester non aveva detto nulla né del suo popolo né della sua famiglia, perché Mardocheo le aveva proibito di parlarne. 11 Mardocheo tutti i giorni passeggiava davanti al cortile della casa delle donne per sapere se Ester stava bene e che cosa succedeva di lei. 12 Quando veniva il turno per una fanciulla di andare dal re Assuero alla fine dei dodici mesi prescritti alle donne per i loro preparativi, sei mesi per profumarsi con olio di mirra e sei mesi con aromi e altri cosmetici usati dalle donne, 13 la fanciulla andava dal re e poteva portare con sé dalla casa delle donne alla reggia quanto chiedeva. 14 Vi andava la sera e la mattina seguente passava nella seconda casa delle donne, sotto la sorveglianza di Saasgàz, eunuco del re e guardiano delle concubine. Poi non tornava più dal re a meno che il re la desiderasse ed essa fosse richiamata per nome. 15 Quando arrivò per Ester figlia di Abicàil, zio di Mardocheo, che l'aveva adottata per figlia, il turno di andare dal re, essa non domandò se non quello che le fu indicato da Egài, eunuco del re e guardiano delle donne. Ester attirava la simpatia di quanti la vedevano. 16 Ester fu dunque condotta presso il re Assuero nella reggia il decimo mese, cioè il mese di Tebèt, il settimo anno del suo regno. 17 Il re amò Ester più di tutte le altre donne ed essa trovò grazia e favore agli occhi di lui più di tutte le altre vergini. Egli le pose in testa la corona regale e la fece regina al posto di Vasti. 18 Poi il re fece un gran banchetto a tutti i principi e ai ministri, che fu il banchetto di Ester; concesse un giorno di riposo alle province e fece doni con munificenza regale.
19 Ora la seconda volta che si radunavano le fanciulle, Mardocheo aveva stanza alla porta del re. 20 Ester, secondo l'ordine che Mardocheo le aveva dato, non aveva detto nulla né della sua famiglia né del suo popolo poiché essa faceva quello che Mardocheo le diceva, come quando era sotto la sua tutela. 21 In quei giorni, quando Mardocheo aveva stanza alla porta del re, Bigtàn e Tères, due eunuchi del re e tra i custodi della soglia, irritati contro il re Assuero, cercarono il modo di mettere le mani sulla persona del re. 22 La cosa fu risaputa da Mardocheo, che avvertì la regina Ester ed Ester ne parlò al re in nome di Mardocheo. 23 Fatta investigazione e scoperto il fatto, i due eunuchi furono impiccati a un palo. E la cosa fu registrata nel libro delle cronache, alla presenza del re.

3:1 In seguito, il re Assuero promosse Amàn figlio di Hammedàta, l'Agaghita, alla più alta dignità e pose il suo seggio al di sopra di quelli di tutti i prìncipi che erano con lui. 2 Tutti i ministri del re, che stavano alla porta del re, piegavano il ginocchio e si prostravano davanti ad Amàn, perché così aveva ordinato il re a suo riguardo. Ma Mardocheo non piegava il ginocchio né si prostrava. 3 I ministri del re che stavano alla porta del re dissero a Mardocheo: «Perché trasgredisci l'ordine del re?». 4 Ma, sebbene glielo ripetessero tutti i giorni, egli non dava loro ascolto. Allora quelli riferirono la cosa ad Amàn, per vedere se Mardocheo avrebbe insistito nel suo atteggiamento, perché aveva detto loro che era un Giudeo. 5 Amàn vide che Mardocheo non s'inginocchiava né si prostrava davanti a lui e ne fu pieno d'ira; 6 ma disdegnò di metter le mani addosso soltanto a Mardocheo, poiché gli avevano detto a quale popolo Mardocheo apparteneva. Egli si propose di distruggere il popolo di Mardocheo, tutti i Giudei che si trovavano in tutto il regno d'Assuero.
7 Il primo mese, cioè il mese di Nisan, il decimosecondo anno del re Assuero, si gettò il pur, cioè la sorte, alla presenza di Amàn, per la scelta del giorno e del mese. La sorte cadde sul tredici del decimosecondo mese, chiamato Adàr. 8 Allora Amàn disse al re Assuero: «Vi è un popolo segregato e anche disseminato fra i popoli di tutte le province del tuo regno, le cui leggi sono diverse da quelle di ogni altro popolo e che non osserva le leggi del re; non conviene quindi che il re lo tolleri. 9 Se così piace al re, si ordini che esso sia distrutto; io farò passare diecimila talenti d'argento in mano agli amministratori del re, perché siano versati nel tesoro reale». 10 Allora il re si tolse l'anello di mano e lo diede ad Amàn, l'Agaghita, figlio di Hammedàta e nemico dei Giudei. 11 Il re disse ad Amàn: «Il denaro sia per te: al popolo fa' pure quello che ti sembra bene». 12 Il tredici del primo mese furono chiamati i segretari del re e fu scritto, seguendo in tutto gli ordini di Amàn, ai satrapi del re e ai governatori di ogni provincia secondo il loro modo di scrivere e ad ogni popolo nella sua lingua. Lo scritto fu redatto in nome del re Assuero e sigillato con il sigillo reale. 13 Questi documenti scritti furono spediti per mezzo di corrieri in tutte le province del re, perché si distruggessero, si uccidessero, si sterminassero tutti i Giudei, giovani e vecchi, bambini e donne, in un medesimo giorno, il tredici del decimosecondo mese, cioè il mese di Adàr, e si saccheggiassero i loro beni.
Questa è la copia della lettera:
«Il grande re Assuero ai governatori delle centoventisette province dall'India all'Etiopia e ai capidistretto loro subordinati scrive quanto segue:
Essendo io alla testa di molte nazioni e avendo l'impero di tutto il mondo, non esaltato dall'orgoglio del potere, ma governando sempre con moderazione e con dolcezza, ho deciso di rendere sempre indisturbata la vita dei sudditi, di assicurare un regno tranquillo e sicuro fino alle frontiere e di far rifiorire la pace sospirata da tutti gli uomini.
Avendo io chiesto ai miei consiglieri come tutto questo possa essere attuato, Amàn, distinto presso di noi per prudenza, segnalato per inalterata devozione e sicura fedeltà ed elevato alla seconda dignità del regno, ci ha avvertiti che in mezzo a tutte le stirpi che vi sono nel mondo si è mescolato un popolo ostile, diverso nelle sue leggi da ogni altra nazione, che trascura sempre i decreti del re, così da impedire l'assetto dell'impero da noi irreprensibilmente diretto.
Considerando dunque che questa nazione è l'unica ad essere in continuo contrasto con ogni essere umano, differenziandosi per uno strano tenore di leggi, e che, malintenzionata contro i nostri interessi, compie le peggiori malvagità e riesce di ostacolo alla stabilità del regno, abbiamo ordinato che le persone a voi segnalate nei rapporti scritti da Amàn, incaricato dei nostri interessi e per noi un secondo padre, tutte, con le mogli e i figli, siano radicalmente sterminate per mezzo della spada dei loro avversari, senz'alcuna pietà né perdono, il quattordici del decimosecondo mese, cioè Adàr; perché questi nostri oppositori di ieri e di oggi, precipitando violentemente negli inferi in un sol giorno, ci assicurino per l'avvenire un governo completamente stabile e indisturbato».
14 Una copia dell'editto, che doveva essere promulgato in ogni provincia, fu resa nota a tutti i popoli, perché si tenessero pronti per quel giorno. 15 I corrieri partirono in tutta fretta per ordine del re e il decreto fu promulgato subito nella cittadella di Susa. Mentre il re e Amàn stavano a gozzovigliare, la città di Susa era costernata.

4:1 Quando Mardocheo seppe quanto era stato fatto, si stracciò le vesti, si coprì di sacco e di cenere e uscì in mezzo alla città, mandando alte e amare grida; 2 venne fin davanti alla porta del re, ma a nessuno che fosse coperto di sacco era permesso di entrare per la porta del re. 3 In ogni provincia, dovunque giungevano l'ordine del re e il suo editto, ci fu gran desolazione fra i Giudei: digiuno, pianto, lutto e a molti servirono di letto il sacco e la cenere. 4 Le ancelle di Ester e i suoi eunuchi vennero a riferire la cosa e la regina ne fu molto angosciata; mandò vesti a Mardocheo, perché se le mettesse e si togliesse di dosso il sacco, ma egli non le accettò. 5 Allora Ester chiamò Atàch, uno degli eunuchi che il re aveva messo al suo servizio, e lo incaricò di andare da Mardocheo per domandare che cosa era avvenuto e perché si comportava così. 6 Atàch si recò da Mardocheo sulla piazza della città davanti alla porta del re. 7 Mardocheo gli narrò quanto gli era accaduto e gli indicò la somma di denaro che Amàn aveva promesso di versare al tesoro reale per far distruggere i Giudei; 8 gli diede anche una copia dell'editto promulgato a Susa per il loro sterminio, perché lo mostrasse a Ester, la informasse di tutto e le ordinasse di presentarsi al re per domandargli grazia e per intercedere in favore del suo popolo. «Ricordati - le fece dire - dei giorni della tua povertà, quando eri nutrita dalla mia mano; perché Amàn, il secondo in dignità dopo il re, ha parlato contro di noi per farci mettere a morte. Invoca il Signore, parla al re in nostro favore e liberaci dalla morte!». 9 Atàch ritornò da Ester e le riferì le parole di Mardocheo.
10 Ester ordinò ad Atàch di riferire a Mardocheo: 11 «Tutti i ministri del re e il popolo delle sue province sanno che se qualcuno, uomo o donna, entra dal re nell'atrio interno, senza essere stato chiamato, in forza di una legge uguale per tutti, deve essere messo a morte, a meno che il re non stenda verso di lui il suo scettro d'oro, nel qual caso avrà salva la vita. Quanto a me, sono già trenta giorni che non sono stata chiamata per andare dal re». 12 Le parole di Ester furono riferite a Mardocheo 13 e Mardocheo fece dare questa risposta a Ester: «Non pensare di salvare solo te stessa fra tutti i Giudei, per il fatto che ti trovi nella reggia. 14 Perché se tu in questo momento taci, aiuto e liberazione sorgeranno per i Giudei da un altro luogo; ma tu perirai insieme con la casa di tuo padre. Chi sa che tu non sia stata elevata a regina proprio in previsione d'una circostanza come questa?». 15 Allora Ester fece rispondere a Mardocheo: 16 «Va', raduna tutti i Giudei che si trovano a Susa: digiunate per me, state senza mangiare e senza bere per tre giorni, notte e giorno; anch'io con le ancelle digiunerò nello stesso modo; dopo entrerò dal re, sebbene ciò sia contro la legge e, se dovrò perire, perirò!». 17 Mardocheo se ne andò e fece quanto Ester gli aveva ordinato.
Poi pregò il Signore, ricordando tutte le sue gesta, e disse:
«Signore, Signore re, sovrano dell'universo, tutte le cose sono sottoposte al tuo potere e nessuno può opporsi a te nella tua volontà di salvare Israele.
Tu hai fatto il cielo e la terra e tutte le meraviglie che si trovano sotto il firmamento. Tu sei il Signore di tutte le cose e nessuno può resistere a te, Signore.
Tu conosci tutto; tu sai, Signore, che non per orgoglio, non per superbia né per vanagloria ho fatto il gesto di non prostrarmi davanti al superbo Amàn, perché avrei anche baciato la pianta dei suoi piedi per la salvezza d'Israele.
Ma ho fatto ciò per non porre la gloria di un uomo al di sopra della gloria di Dio; non mi prostrerò mai davanti a nessuno se non davanti a te, che sei il mio Signore, e non farò così per superbia.
Ora, Signore Dio, Re, Dio di Abramo, risparmia il tuo popolo! Perché mirano a distruggerci e bramano di far perire quella che è la tua eredità dai tempi antichi.
Non trascurare la porzione che per te stesso hai liberato dal paese d'Egitto. Ascolta la mia preghiera e sii propizio alla tua eredità; cambia il nostro lutto in gioia, perché vivi possiamo cantare inni al tuo nome, Signore, e non lasciare scomparire la bocca di quelli che ti lodano».
Tutti gli Israeliti gridavano con tutta la forza, perché la morte stava davanti ai loro occhi.
Anche la regina Ester cercò rifugio presso il Signore, presa da un'angoscia mortale. Si tolse le vesti di lusso e indossò gli abiti di miseria e di lutto; invece dei superbi profumi si riempì la testa di ceneri e di immondizie. Umiliò molto il suo corpo e con i capelli sconvolti si muoveva dove prima era abituata agli ornamenti festivi. Poi supplicò il Signore e disse:
«Mio Signore, nostro re, tu sei l'unico! Vieni in aiuto a me che sono sola e non ho altro soccorso se non te, perché un grande pericolo mi sovrasta.
Io ho sentito fin dalla mia nascita, in seno alla mia famiglia, che tu, Signore, hai scelto Israele da tutte le nazioni e i nostri padri da tutti i loro antenati come tua eterna eredità, e hai fatto loro secondo quanto avevi promesso. Ora abbiamo peccato contro di te e ci hai messi nelle mani dei nostri nemici, per aver noi dato gloria ai loro dèi. Tu sei giusto, Signore!
Ma ora non si sono accontentati dell'amarezza della nostra schiavitù, hanno anche posto le mani sulle mani dei loro idoli, giurando di abolire l'oracolo della tua bocca, di sterminare la tua eredità, di chiudere la bocca di quelli che ti lodano e spegnere la gloria del tuo tempio e il tuo altare, di aprire invece la bocca delle nazioni a lodare gli idoli vani e a proclamare per sempre la propria ammirazione per un re di carne.
Non consegnare, Signore, il tuo scettro a dèi che neppure esistono. Non abbiano a ridere della nostra caduta; ma volgi contro di loro questi loro progetti e colpisci con un castigo esemplare il primo dei nostri persecutori.
Ricordati, Signore; manifèstati nel giorno della nostra afflizione e a me da' coraggio, o re degli dèi e signore di ogni autorità. Metti nella mia bocca una parola ben misurata di fronte al leone e volgi il suo cuore all'odio contro colui che ci combatte, allo sterminio di lui e di coloro che sono d'accordo con lui.
Quanto a noi, salvaci con la tua mano e vieni in mio aiuto, perché sono sola e non ho altri che te, Signore!
Tu hai conoscenza di tutto e sai che io odio la gloria degli empi e detesto il letto dei non circoncisi e di qualunque straniero. Tu sai che mi trovo nella necessità, che detesto l'emblema della mia fastosa posizione che cinge il mio capo nei giorni in cui devo fare comparsa; lo detesto come un panno immondo e non lo porto nei giorni in cui mi tengo appartata. La tua serva non ha mangiato alla tavola di Amàn né ha onorato il banchetto del re né bevuto il vino delle libazioni. La tua serva da quando ha cambiato condizione fino ad oggi, non ha gioito di nulla, se non di te, Signore, Dio di Abramo.
Dio, che su tutti eserciti la forza, ascolta la voce dei disperati e liberaci dalla mano dei malvagi; libera me dalla mia angoscia!».

5:1 Il terzo giorno, quando ebbe finito di pregare, ella si tolse le vesti da schiava e si coprì di tutto il fasto del suo grado. Divenuta così splendente di bellezza, dopo aver invocato il Dio che veglia su tutti e li salva, prese con sé due ancelle. Su di una si appoggiava con apparente mollezza, mentre l'altra la seguiva tenendo sollevato il mantello di lei. Appariva rosea nello splendore della sua bellezza e il suo viso era gioioso, come pervaso d'amore, ma il suo cuore era stretto dalla paura. Attraversate una dopo l'altra tutte le porte, si trovò alla presenza del re.
Egli era seduto sul trono regale, vestito di tutti gli ornamenti maestosi delle sue comparse, tutto splendente di oro e di pietre preziose, e aveva un aspetto molto terribile. Alzò il viso splendente di maestà e guardò in un accesso di collera. La regina si sentì svenire, mutò il suo colore in pallore e poggiò la testa sull'ancella che l'accompagnava. Ma Dio volse a dolcezza lo spirito del re ed egli, fattosi ansioso, balzò dal trono, la prese fra le braccia, sostenendola finché non si fu ripresa, e andava confortandola con parole rasserenanti, dicendole: «Che c'è, Ester? Io sono tuo fratello; fatti coraggio, tu non devi morire. Il nostro ordine riguarda solo la gente comune. Avvicinati!». 2 Alzato lo scettro d'oro, lo posò sul collo di lei, la baciò e le disse: «Parlami!».
Gli disse: «Ti ho visto, signore, come un angelo di Dio e il mio cuore si è agitato davanti alla tua gloria. Perché tu sei meraviglioso, signore, e il tuo volto è pieno d'incanto». Ma mentre parlava, cadde svenuta; il re s'impressionò e tutta la gente del suo seguito cercava di rianimarla. 3 Allora il re le disse: «Che vuoi, Ester, qual è la tua richiesta? Fosse pure metà del mio regno, l'avrai!». 4 Ester rispose:
«Se così piace al re, venga oggi il re con Amàn al banchetto che gli ho preparato». 5 Il re disse: «Convocate subito Amàn, per far ciò che Ester ha detto».
Il re andò dunque con Amàn al banchetto che Ester aveva preparato.
6 Il re disse a Ester, mentre si beveva il vino: «Qual è la tua richiesta? Ti sarà concessa. Che desideri? Fosse anche la metà del regno, sarà fatto!». 7 Ester rispose: «Ecco la mia richiesta e quel che desidero: 8 se ho trovato grazia agli occhi del re e se piace al re di concedermi quello che chiedo e di soddisfare il mio desiderio, venga il re con Amàn anche domani al banchetto che io preparerò loro e io risponderò alla domanda del re».
9 Amàn quel giorno uscì lieto e con il cuore contento, ma quando vide alla porta del re Mardocheo che non si alzava né si muoveva per lui, fu preso d'ira contro Mardocheo. 10 Tuttavia Amàn si trattenne, andò a casa e mandò a chiamare i suoi amici e Zeres sua moglie. 11 Amàn parlò loro della magnificenza delle sue ricchezze, del gran numero dei suoi figli, di quanto il re aveva fatto per renderlo grande e come l'aveva innalzato sopra i capi e i ministri del re. 12 Aggiunse: «Anche la regina Ester non ha invitato con il re nessun altro se non me al banchetto che ha dato; anche per domani sono invitato da lei con il re. 13 Ma tutto questo non mi basta, fin quando io vedrò Mardocheo, il Giudeo, restar seduto alla porta del re». 14 Allora sua moglie Zeres e tutti i suoi amici gli dissero: «Si prepari un palo alto cinquanta cubiti e tu domani mattina di' al re che vi sia impiccato Mardocheo; poi va' pure contento al banchetto con il re». La cosa piacque ad Amàn che fece preparare il palo.

6:1 Quella notte il re non poteva prendere sonno. Allora ordinò che gli si portasse il libro delle memorie, le cronache, e ne fu fatta la lettura alla presenza del re. 2 Vi si trovò scritto che Mardocheo aveva denunciato Bigtàn e Tères, i due eunuchi del re tra i custodi della soglia, i quali avevano cercato di porre le mani sulla persona del re Assuero. 3 Allora il re chiese: «Che si è fatto per dare a Mardocheo onore e grandezza in premio di questo?». I giovani che servivano il re risposero: «Non s'è fatto nulla per lui». 4 Il re disse: «Chi c'è nell'atrio?». Appunto Amàn era venuto nell'atrio esterno della reggia per dire al re di impiccare Mardocheo al palo che egli aveva preparato per lui. 5 I giovani servi del re gli risposero: «Ecco c'è Amàn nell'atrio». Il re disse: «Entri!». 6 Amàn entrò e il re gli disse: «Che si deve fare a un uomo che il re voglia onorare?». Amàn pensò: «Chi mai vorrebbe il re onorare, se non me?». 7 Amàn rispose al re: «Per l'uomo che il re vuole onorare, 8 si prenda la veste reale che suole indossare il re e il cavallo che suole cavalcare il re e sulla sua testa sia posta una corona reale; 9 si consegni la veste e il cavallo a uno dei principi più nobili del re; si rivesta di quella veste l'uomo che il re vuole onorare, gli si faccia percorrere a cavallo le vie della città e si gridi davanti a lui: Ciò avviene all'uomo che il re vuole onorare». 10 Allora il re disse ad Amàn: «Presto, prendi la veste e il cavallo, come hai detto, e fa' così a Mardocheo il Giudeo che si trova alla porta del re; non tralasciar nulla di quello che hai detto». 11 Amàn prese la veste e il cavallo, rivestì della veste Mardocheo, gli fece percorrere a cavallo le vie della città e gridava davanti a lui: «Ciò avviene all'uomo che il re vuole onorare». 12 Poi Mardocheo tornò alla porta del re, ma Amàn andò subito a casa, tutto aggrondato e con il capo velato. 13 Amàn raccontò a sua moglie Zeres e a tutti i suoi amici quanto gli era accaduto. I suoi consiglieri e sua moglie Zeres gli dissero: «Se Mardocheo, davanti al quale tu hai cominciato a decadere, è della stirpe dei Giudei, tu non potrai nulla contro di lui, anzi soccomberai del tutto davanti a lui».
14 Essi stavano ancora parlando con lui, quando giunsero gli eunuchi del re, i quali si affrettarono a condurre Amàn al banchetto che Ester aveva preparato.

7:1 Il re e Amàn andarono dunque al banchetto con la regina Ester. 2 Il re anche questo secondo giorno disse a Ester, mentre si beveva il vino: «Qual è la tua richiesta, regina Ester? Ti sarà concessa. Che desideri? Fosse anche la metà del regno, sarà fatto!». 3 Allora la regina Ester rispose: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, o re, e se così piace al re, la mia richiesta è che mi sia concessa la vita e il mio desiderio è che sia risparmiato il mio popolo. 4 Perché io e il mio popolo siamo stati venduti per essere distrutti, uccisi, sterminati. Ora, se fossimo stati venduti per diventare schiavi e schiave, avrei taciuto; ma il nostro avversario non potrebbe riparare al danno fatto al re con la nostra morte». 5 Subito il re Assuero disse alla regina Ester: «Chi è e dov'è colui che ha pensato di fare una cosa simile?». 6 Ester rispose: «L'avversario, il nemico, è quel malvagio di Amàn». Allora Amàn fu preso da terrore alla presenza del re e della regina. 7 Il re incollerito si alzò dal banchetto e uscì nel giardino della reggia, mentre Amàn rimase per chiedere la grazia della vita alla regina Ester, perché vedeva bene che da parte del re la sua rovina era decisa. 8 Poi tornò dal giardino della reggia nel luogo del banchetto; intanto Amàn si era prostrato sul divano sul quale si trovava Ester. Allora il re esclamò: «Vuole anche far violenza alla regina, davanti a me, in casa mia?». Non appena questa parola fu uscita dalla bocca del re, posero un velo sulla faccia di Amàn. 9 Carbonà, uno degli eunuchi, disse alla presenza del re: «Ecco, è stato perfino rizzato in casa di Amàn un palo alto cinquanta cubiti, che Amàn ha fatto preparare per Mardocheo, il quale aveva parlato per il bene del re». Il re disse: «Impiccatevi lui!». 10 Così Amàn fu impiccato al palo che aveva preparato per Mardocheo. E l'ira del re si calmò.

8:1 In quello stesso giorno il re Assuero diede alla regina Ester la casa di Amàn, nemico dei Giudei. Mardocheo si presentò al re, al quale Ester aveva dichiarato il rapporto di parentela che egli aveva con lei. 2 Il re si tolse l'anello che aveva fatto ritirare ad Amàn e lo diede a Mardocheo. Ester affidò a Mardocheo l'amministrazione della casa che era stata di Amàn. 3 Poi Ester parlò di nuovo alla presenza del re, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con le lacrime agli occhi d'impedire gli effetti della malvagità di Amàn l'Agaghita e l'attuazione dei piani che aveva preparato contro i Giudei. 4 Allora il re stese lo scettro d'oro verso Ester; Ester si alzò, rimase in piedi davanti al re 5 e disse: «Se così piace al re, se io ho trovato grazia ai suoi occhi, se la cosa gli par giusta e se io gli sono gradita, si scriva per revocare i documenti scritti, macchinazione di Amàn figlio di Hammedàta, l'Agaghita, in cui si ordina di far perire i Giudei che sono in tutte le province del re. 6 Perché come potrei io resistere al vedere la sventura che colpirebbe il mio popolo? Come potrei resistere al vedere la distruzione della mia stirpe?». 7 Allora il re Assuero disse alla regina Ester e a Mardocheo, il Giudeo: «Ecco, ho dato a Ester la casa di Amàn e questi è stato impiccato al palo, perché aveva voluto stendere la mano sui Giudei. 8 Scrivete dunque come vi parrà meglio, nel nome del re, e sigillate con l'anello reale, perché ciò che è scritto in nome del re e sigillato con l'anello reale è irrevocabile». 9 Senza perdere tempo il ventitré del terzo mese, cioè il mese di Sivan, furono convocati i segretari del re e fu scritto, seguendo in tutto l'ordine di Mardocheo, ai Giudei, ai satrapi, ai governatori e ai capi delle centoventisette province, dall'India all'Etiopia, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere, a ogni popolo nella sua lingua e ai Giudei secondo il loro modo di scrivere e nella loro lingua. 10 Fu dunque scritto in nome del re Assuero, si sigillarono i documenti con l'anello reale e si mandarono per mezzo di corrieri a cavallo, che cavalcavano corsieri reali, figli di cavalle di razza. 11 Con questi scritti il re dava facoltà ai Giudei, in qualunque città si trovassero, di radunarsi e di difendere la loro vita, di distruggere, uccidere, sterminare, compresi i bambini e le donne, tutta la gente armata, di qualunque popolo e di qualunque provincia, che li assalisse, e di saccheggiare i loro beni; 12 e ciò in un medesimo giorno in tutte le province del re Assuero: il tredici del decimosecondo mese, cioè il mese di Adàr.
Quanto segue è la copia della lettera relativa a queste cose:
«Il grande re Assuero ai governatori delle centoventisette satrapie dall'India all'Etiopia e a quelli che hanno a cuore i nostri interessi, salute.
Molti uomini, quanto più spesso vengono onorati dalla più larga generosità dei benefattori, tanto più s'inorgogliscono e non solo cercano di fare il male ai nostri sudditi, ma incapaci di frenare la loro superbia, tramano insidie anche contro i loro benefattori. Non solo cancellano la riconoscenza dal cuore degli uomini, ma esaltati dallo strepito spavaldo di chi ignora il bene, si lusingano di sfuggire a Dio, che tutto vede, e alla sua giustizia che odia il male.
Spesso poi accadde a molti costituiti in autorità che, per aver affidato a certi amici la responsabilità degli affari pubblici e per aver subìto la loro influenza, divennero con essi responsabili del sangue innocente, con disgrazia senza rimedio; perché i falsi ragionamenti di nature perverse avevano sviato l'incontaminata buona fede dei governanti.
Questo si può vedere non tanto nelle storie più antiche a cui abbiamo accennato, quanto piuttosto badando alle iniquità perpetrate da quella peste che sono coloro i quali senza merito esercitano il potere.
Provvederemo per l'avvenire ad assicurare a tutti gli uomini un regno indisturbato e pacifico, operando cambiamenti opportuni e giudicando sempre con la più equa fermezza gli affari che ci vengono posti sotto gli occhi.
Così è il caso di Amàn figlio di Hammedàta, il Macedone, il quale estraneo, per la verità, al sangue persiano e ben lontano dalla nostra bontà, accolto come ospite presso di noi, aveva tanto approfittato dell'amicizia che professiamo verso qualunque nazione, da essere proclamato nostro padre e da costituire la seconda personalità nel regno, venendo da tutti onorato con la prostrazione. Ma non reggendo al peso della sua superbia, egli si adoperò per privare noi del potere e della vita e con falsi e tortuosi argomenti richiese la pena di morte per il nostro salvatore e in ogni circostanza benefattore Mardocheo, per l'irreprensibile consorte del nostro regno Ester e per tutto il loro popolo. Pensava infatti per questa via di sorprenderci nell'isolamento e di trasferire l'impero dei Persiani ai Macedoni.
Ora noi troviamo che questi Giudei, da quell'uomo tre volte scellerato destinati allo sterminio, non sono malfattori, ma si reggono con leggi giustissime, sono figli del Dio altissimo, massimo, vivente, il quale in favore nostro e dei nostri antenati dirige il regno nella migliore floridezza. Farete dunque bene a non tener conto delle lettere scritte mandate da Amàn, figlio di Hammedàta, perché costui, che ha perpetrato tali cose, è stato impiccato ad un palo con tutta la sua famiglia alle porte di Susa, giusto castigo datogli velocemente da Dio, signore di tutti gli eventi.
Esposta invece una copia della presente lettera in ogni luogo, permettete ai Giudei di valersi con tutta sicurezza delle loro leggi e prestate loro man forte per respingere coloro che volessero assalirli nel giorno della persecuzione, cioè il tredici del decimosecondo mese chiamato Adàr.
Infatti questo giorno, invece di segnare la rovina della stirpe eletta, Dio, signore di ogni cosa, lo ha loro cambiato in giorno di gioia.
Quanto a voi, Giudei, tra le vostre feste commemorative celebrate questo giorno insigne con ogni sorta di banchetti, perché, e ora e in avvenire, sia ricordo di salvezza per noi e per i Persiani benevoli, per quelli invece che ci insidiano sia ricordo della loro perdizione.
Ogni città e più generalmente ogni località che non agirà secondo queste disposizioni, sarà inesorabilmente messa a ferro e fuoco; non soltanto agli uomini sarà resa inaccessibile, ma anche alle fiere e agli uccelli resterà odiosissima per tutti i tempi».
13 Una copia dell'editto che doveva essere promulgato in ogni provincia, fu resa nota a tutti i popoli, perché i Giudei si tenessero pronti per quel giorno a vendicarsi dei loro nemici. 14 Così i corrieri sui cavalli reali partirono premurosi e stimolati dal comando del re, mentre il decreto veniva subito promulgato nella cittadella di Susa. 15 Mardocheo si allontanò dal re con una veste reale di porpora viola e di lino bianco, con una grande corona d'oro e un manto di bisso e di porpora rossa; la città di Susa gridava di gioia ed era in festa. 16 Per i Giudei vi era luce, letizia, esultanza, onore. 17 In ogni provincia, in ogni città, dovunque giungevano l'ordine del re e il suo decreto, vi era per i Giudei gioia ed esultanza, banchetti e feste. Molti appartenenti ai popoli del paese si fecero Giudei, perché il timore dei Giudei era piombato su di loro.

9:1 Il decimosecondo mese, cioè il mese di Adàr, il tredici del mese, quando l'ordine del re e il suo decreto dovevano essere eseguiti, il giorno in cui i nemici dei Giudei speravano di averli in loro potere, avvenne invece tutto il contrario; poiché i Giudei ebbero in mano i loro nemici. 2 I Giudei si radunarono nelle loro città, in tutte le province del re Assuero, per aggredire quelli che cercavano di fare loro del male; nessuno potè resistere loro, perché il timore dei Giudei era piombato su tutti i popoli. 3 Tutti i capi delle province, i satrapi, i governatori e quelli che curavano gli affari del re diedero man forte ai Giudei, perché il timore di Mardocheo si era impadronito di essi. 4 Perché Mardocheo era grande nella reggia e per tutte le province si diffondeva la fama di quest'uomo; Mardocheo cresceva sempre in potere. 5 I Giudei dunque colpirono tutti i nemici, passandoli a fil di spada, uccidendoli e sterminandoli; fecero dei nemici quello che vollero. 6 Nella cittadella di Susa i Giudei uccisero e sterminarono cinquecento uomini 7 e misero a morte Parsandàta, Dalfòn, Aspàta, 8 Poràta, Adalià, Aridàta, 9 Parmàsta, Arisài, Aridài e Vaizàta, 10 i dieci figli di Amàn figlio di Hammedàta, il nemico dei Giudei, ma non si diedero al saccheggio. 11 Quel giorno stesso il numero di quelli che erano stati uccisi nella cittadella di Susa fu portato a conoscenza del re. 12 Il re disse alla regina Ester: «Nella cittadella di Susa i Giudei hanno ucciso, hanno sterminato cinquecento uomini e i dieci figli di Amàn; che avranno mai fatto nelle altre province del re? Ora che chiedi di più? Ti sarà dato. Che altro desideri? Sarà fatto!». 13 Allora Ester disse: «Se così piace al re, sia permesso ai Giudei che sono a Susa di fare anche domani quello che era stato decretato per oggi; siano impiccati al palo i dieci figli di Amàn». 14 Il re ordinò che così fosse fatto. Il decreto fu promulgato a Susa. I dieci figli di Amàn furono appesi al palo. 15 I Giudei che erano a Susa si radunarono ancora il quattordici del mese di Adàr e uccisero a Susa trecento uomini; ma non si diedero al saccheggio. 16 Anche gli altri Giudei che erano nelle province del re si radunarono, difesero la loro vita e si misero al sicuro dagli attacchi dei nemici; uccisero settantacinquemila di quelli che li odiavano, ma non si diedero al saccheggio.
17 Questo avvenne il tredici del mese di Adàr; il quattordici si riposarono e ne fecero un giorno di banchetto e di gioia. 18 Ma i Giudei che erano a Susa si radunarono il tredici e il quattordici di quel mese; il quindici si riposarono e ne fecero un giorno di banchetto e di gioia. 19 Perciò i Giudei della campagna, che abitano in città non circondate da mura, fanno del quattordici del mese di Adàr un giorno di gioia, di banchetto e di festa, nel quale si mandano regali gli uni gli altri. Invece gli abitanti delle grandi città celebrano come giorno di allegra festività il quindici di Adàr, mandando regali ai vicini.
20 Mardocheo scrisse questi avvenimenti e mandò lettere a tutti i Giudei che erano in tutte le province del re Assuero, vicini e lontani, 21 per stabilire che ogni anno celebrassero il quattordici e il quindici del mese di Adàr, 22 perché giorni nei quali i Giudei ebbero tregua dagli attacchi dei nemici e il mese in cui il loro dolore era stato mutato in gioia, il loro lutto in festa, e perché facessero di questi giorni giorni di banchetto e di gioia, nei quali si mandassero regali scambievolmente e si facessero doni ai poveri.
23 I Giudei si impegnarono a continuare quello che avevano già cominciato a fare e che Mardocheo aveva loro prescritto. 24 Amàn infatti, il figlio di Hammedàta l'Agaghita, il nemico di tutti i Giudei, aveva tramato contro i Giudei per distruggerli e aveva gettato il pur, cioè la sorte, per confonderli e farli perire; 25 ma quando Ester si fu presentata al re, questi ordinò con documenti scritti che la scellerata trama di Amàn contro i Giudei fosse fatta ricadere sul capo di lui e che egli e i suoi figli fossero impiccati al palo. 26 Perciò quei giorni furono chiamati Purim dalla parola pur. Secondo tutto il contenuto di quella lettera, in seguito a quanto avevano visto a questo proposito ed era loro avvenuto, 27 i Giudei stabilirono e presero per sé, per la loro stirpe e per quanti si sarebbero aggiunti a loro, l'impegno inviolabile di celebrare ogni anno quei due giorni, secondo le disposizioni di quello scritto e alla data fissata.
28 Questi giorni devono essere commemorati e celebrati di generazione in generazione, in ogni famiglia, in ogni provincia, in ogni città; questi giorni di Purim non devono cessare mai di essere celebrati fra i Giudei e il loro ricordo non dovrà mai cancellarsi fra i loro discendenti. 29 La regina Ester figlia di Abicàil e il giudeo Mardocheo scrissero con ogni autorità per dar valore a questa loro seconda lettera relativa ai Purim. 30 Si mandarono lettere a tutti i Giudei nelle centoventisette province del regno di Assuero, con parole di saluto e di fedeltà, 31 per stabilire questi giorni di Purim nelle loro date precise, come li avevano ordinati il giudeo Mardocheo e la regina Ester e come essi stessi li avevano stabiliti per sé e per i loro discendenti, in occasione del loro digiuno e della loro invocazione.
32 Un ordine di Ester stabilì le circostanze di questi Purim e fu scritto in un libro.

10:1 Il re Assuero impose un tributo al continente e alle isole del mare. 2 Quanto poi a tutti i fatti concernenti la potenza e il valore di Mardocheo e quanto alla completa descrizione della sua grandezza e della sua elevazione da parte del re, sono cose scritte nel libro delle cronache dei re di Media e di Persia. 3 Infatti il giudeo Mardocheo era il secondo dopo il re Assuero: grande fra i Giudei e amato dalla moltitudine dei suoi fratelli, cercava il bene del suo popolo e parlava in favore della prosperità di tutta la sua stirpe.
Mardocheo disse: «Queste cose sono avvenute per opera di Dio. Mi ricordo infatti del sogno che avevo visto intorno a questi fatti e nessuno di essi è stato tralasciato: la piccola sorgente che divenne un fiume, la luce che spuntò, il sole e l'acqua copiosa. Questo fiume è Ester che il re ha sposata e costituita regina. I due draghi siamo io e Amàn. Le nazioni sono quelle che si sono coalizzate per distruggere il nome dei Giudei. La mia nazione è Israele, quelli cioè che avevano gridato a Dio e furono salvati. Sì, il Signore ha salvato il suo popolo, ci ha liberato da tutti questi mali e Dio ha operato segni e prodigi grandi quali mai erano avvenuti tra le nazioni. In tal modo egli ha stabilito due sorti, una per il popolo di Dio e una per tutte le nazioni. Queste due sorti si sono realizzate nell'ora, nel momento e nel giorno stabilito dal giudizio di Dio e in mezzo a tutte le nazioni. Dio si è allora ricordato del suo popolo e ha reso giustizia alla sua eredità. Questi giorni del mese di Adàr, il quattordici e il quindici del mese, saranno celebrati con adunanza, gioia e letizia davanti a Dio, di generazione in generazione per sempre nel suo popolo Israele».
Nell'anno quarto di Tolomeo e di Cleopatra, Dositeo, che diceva di essere sacerdote e levita, e Tolomeo suo figlio, portarono in Egitto la presente lettera sui Purim, affermando che si trattava della lettera autentica tradotta da Lisimaco, figlio di Tolomeo, uno dei residenti in Gerusalemme.

Nuova Riveduta:

Ester 1:1-10:3

(Sl 7:14-16; 37:34; 124; 2P 2:9)
Convito del re Assuero
Da 5:1-4; Mr 6:21-23
1:1 Al tempo di Assuero, di quell'Assuero che regnava dall'India fino all'Etiopia su centoventisette provincie, 2 in quel tempo, dico, mentre il re Assuero, che sedeva sul trono del suo regno a Susa, la residenza reale, 3 nel terzo anno del suo regno, fece un convito per tutti i suoi prìncipi e i suoi servi. Riunì l'esercito di Persia e di Media, i nobili e i governatori delle provincie 4 e per molti giorni, per centottanta giorni, mostrò le ricchezze e la gloria del suo regno e il fasto magnifico della sua grandezza.
5 Quando questi giorni furono trascorsi, il re fece un altro convito di sette giorni, nel cortile del giardino della reggia, per tutti quelli, dal più grande al più piccolo, che si trovavano a Susa, residenza reale. 6 Arazzi di cotone finissimo, bianchi e viola, stavano sospesi, mediante cordoni di bisso e di porpora, ad anelli d'argento e a colonne di marmo. C'erano divani d'oro e d'argento sopra un pavimento di porfido, di marmo bianco, di madreperla e di pietre nere. 7 Si offriva da bere in vasi d'oro di svariate forme, e il vino alla corte era abbondante, grazie alla liberalità del re. 8 Per ordine del re nessuno doveva essere forzato a bere; infatti il re aveva ordinato a tutti i nobili della sua casa di lasciar fare a ciascuno secondo la propria volontà. 9 Anche la regina Vasti fece un convito per le donne nella reggia del re Assuero.

Disubbidienza e ripudio della regina
Ge 3:16; 1P 3:1-7; Ef 5:33
10 Il settimo giorno, il re, che aveva il cuore reso allegro dal vino, ordinò a Meuman, a Bizta, a Carbona, a Bigta, ad Abagta, a Zetar e a Carcas, i sette eunuchi che servivano in presenza del re Assuero, 11 che conducessero davanti a lui la regina Vasti con la corona reale, per far vedere al popolo e ai nobili la sua bellezza; perché era bella d'aspetto. 12 Ma quando gli eunuchi riferirono l'ordine del re alla regina Vasti, lei rifiutò di venire. Il re ne fu irritatissimo, e l'ira divampò in lui.
13 Allora il re interrogò i saggi che avevano la conoscenza dei tempi, poiché gli affari del re si trattavano così in presenza di quanti conoscevano la legge e il diritto. 14 I più vicini a lui erano Carsena, Setar, Admata, Tarsis, Meres, Marsena e Memucan, sette prìncipi di Persia e di Media che vedevano la faccia del re e occupavano i primi posti nel regno. 15 Il re chiese: «In base alla legge, che cosa si deve fare alla regina Vasti che non ha voluto eseguire l'ordine datole dal re Assuero per mezzo degli eunuchi?» 16 Memucan rispose in presenza del re e dei prìncipi: «La regina Vasti ha mancato non solo verso il re, ma anche verso tutti i prìncipi e tutti i popoli che sono in tutte le provincie del re Assuero. 17 Infatti quello che la regina ha fatto lo verranno a sapere tutte le donne e ciò le spingerà a disprezzare i loro mariti; poiché esse diranno: "Il re Assuero aveva ordinato che si conducesse in sua presenza la regina Vasti, ma lei non è andata". 18 Da ora in avanti le principesse di Persia e di Media, che avranno udito il fatto della regina, ne parleranno a tutti i prìncipi del re e ne risulteranno grande disprezzo e molto sdegno. 19 Se il re è d'accordo, emani un decreto reale, lo faccia iscrivere tra le leggi di Persia e di Media in modo che sia irrevocabile, per il quale Vasti non possa più comparire in presenza del re Assuero, e il re conferisca la dignità reale a una sua compagna migliore di lei. 20 Quando il decreto emanato dal re sarà conosciuto nell'intero suo regno che è vasto, tutte le donne renderanno onore ai loro mariti, dal più grande al più piccolo».
21 La cosa piacque al re e ai prìncipi, e il re fece come aveva detto Memucan. 22 Così mandò lettere a tutte le provincie del regno, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere e a ogni popolo secondo la sua lingua, perché ogni uomo fosse padrone in casa sua e potesse parlare secondo il modo di esprimersi del suo popolo.

Ester scelta come regina
Et 1:10-22 (1S 2:7-8; Pr 15:33; 22:4) Ef 6:1-3
2:1 Dopo queste cose, quando l'ira del re fu calmata, egli si ricordò di Vasti, di ciò che lei aveva fatto e di quanto era stato deciso a suo riguardo. 2 Quelli che stavano al servizio del re dissero: «Si cerchino per il re delle ragazze vergini e di bell'aspetto; 3 il re stabilisca in tutte le provincie del suo regno dei commissari; questi radunino tutte le ragazze vergini e belle alla residenza reale di Susa, negli appartamenti delle donne, sotto la sorveglianza di Egai, eunuco del re, guardiano delle donne, che darà loro i cosmetici di cui necessitano; 4 e la giovane che piacerà al re diventi regina al posto di Vasti». La cosa piacque al re, e così si fece.
5 Nella residenza reale di Susa c'era un Giudeo di nome Mardocheo, figlio di Iair, figlio di Simei, figlio di Chis, un Beniaminita, 6 che era stato condotto via da Gerusalemme tra gli schiavi deportati con Ieconia, re di Giuda, da Nabucodonosor, re di Babilonia. 7 Egli aveva allevato la figlia di suo zio, Adassa, cioè Ester, che non aveva né padre né madre. La ragazza era avvenente e bella; e alla morte del padre e della madre, Mardocheo l'aveva adottata come figlia.
8 Quando l'ordine del re e il suo decreto furono divulgati, e un gran numero di ragazze furono accolte nella residenza reale di Susa sotto la sorveglianza di Egai, anche Ester fu condotta nella casa del re, sotto la sorveglianza di Egai, guardiano delle donne. 9 La ragazza piacque a Egai, e trovò grazia davanti a lui. Egli si affrettò a fornirle i cosmetici di cui lei necessitava e il vitto; le diede sette ancelle scelte nel palazzo del re, e assegnò a lei e alle sue ancelle la casa migliore fra quelle riservate alle donne. 10 Ester non aveva detto nulla né del suo popolo né dei suoi parenti, perché Mardocheo le aveva proibito di parlarne. 11 Mardocheo tutti i giorni passeggiava davanti al cortile della casa delle donne per sapere se Ester stava bene e come la trattavano.
12 Quando veniva il turno per una ragazza di andare dal re Assuero, alla fine dei dodici mesi prescritti alle donne per i loro preparativi, perché il tempo dei loro preparativi durava sei mesi per profumarsi con olio di mirra e sei mesi con aromi e altri cosmetici usati dalle donne, la giovane andava dal re, 13 e le si permetteva di portare con sé, dalla casa delle donne al palazzo del re, tutto quello che chiedeva. 14 Ci andava la sera, e la mattina dopo passava nella seconda casa delle donne, sotto la sorveglianza di Saasgaz, eunuco del re, guardiano delle concubine. Lei non tornava più dal re, a meno che il re la desiderasse e la facesse chiamare personalmente.
15 Quando venne il turno di Ester - la figlia di Abiail, zio di Mardocheo che l'aveva adottata come figlia - di andare dal re, lei non domandò altro che quello che le fu indicato da Egai, eunuco del re, guardiano delle donne. Ester si guadagnava il favore di tutti quelli che la vedevano. 16 Ester fu dunque condotta in presenza del re Assuero nella reggia il decimo mese, che è il mese di Tebet, il settimo anno del regno di lui. 17 Il re amò Ester più di tutte le altre donne, e lei trovò grazia e favore agli occhi di lui più di tutte le altre vergini. Egli le pose in testa la corona reale e la fece regina al posto di Vasti. 18 Poi, per tutti i suoi prìncipi e i suoi servitori, il re fece un gran convito in onore di Ester; concesse uno sgravio alle provincie, e fece doni con munificenza regale.

Congiura contro il re sventata da Mardocheo
Et 6:1, ecc.
19 La seconda volta che si radunavano delle vergini, Mardocheo stava seduto alla porta del re. 20 Ester, secondo l'ordine che Mardocheo le aveva dato, non aveva detto nulla dei suoi parenti né del suo popolo; perché faceva quanto Mardocheo le diceva come quando era sotto la tutela di lui. 21 In quei giorni, mentre Mardocheo stava seduto alla porta del re, Bigtan e Teres, due eunuchi del re, di quelli che stavano di guardia all'ingresso, irritatisi contro il re Assuero, cercarono di attentare alla sua vita. 22 Mardocheo scoprì la cosa, e ne informò la regina Ester, che a sua volta ne parlò al re in nome di Mardocheo. 23 Dopo che furono svolte indagini e verificato il fatto, i due eunuchi furono impiccati a una forca; e il fatto fu registrato nel libro delle Cronache, in presenza del re.

Aman, favorito del re, ottiene un decreto di morte contro i Giudei
(Pr 29:16, 26-27; 27:3-4) Sl 10; 37:12, 32, 35
3:1 Dopo queste cose, il re Assuero innalzò Aman, figlio di Ammedata, l'Agaghita, alla più alta dignità, e pose il suo seggio al di sopra di quelli di tutti i prìncipi che erano con lui. 2 Tutti i servitori del re che stavano alla porta del re si inchinavano e si prostravano davanti ad Aman, perché così aveva ordinato il re. Ma Mardocheo non s'inchinava né si prostrava. 3 I servitori del re che stavano alla porta del re dissero a Mardocheo: «Perché trasgredisci l'ordine del re?» 4 Per quanto glielo ripetessero tutti i giorni, egli non dava loro ascolto. Quelli riferirono la cosa ad Aman, per vedere se Mardocheo avrebbe persistito nel dire, come aveva detto loro, che era Giudeo. 5 Aman vide che Mardocheo non s'inchinava né si prostrava davanti a lui, per cui ne fu irritatissimo; 6 ma gli sembrò poca cosa mettere le mani addosso a Mardocheo soltanto, poiché gli avevano detto a quale popolo Mardocheo apparteneva. Cercò quindi di distruggere il popolo di Mardocheo, cioè tutti i Giudei che si trovavano in tutto il regno d'Assuero.
7 Il primo mese, cioè il mese di Nisan, il dodicesimo anno del re Assuero, si tirò il Pur, vale a dire si tirò a sorte, in presenza di Aman, un giorno dopo l'altro e un mese dopo l'altro, finché uscì designato il dodicesimo mese, cioè il mese di Adar.
8 E Aman disse al re Assuero: «C'è un popolo separato e disperso fra i popoli di tutte le provincie del tuo regno, le cui leggi sono diverse da quelle di ogni altro popolo, e che non osserva le leggi del re; non è quindi interesse del re tollerarlo. 9 Se il re è d'accordo, si faccia un decreto per distruggerlo e io metterò diecimila talenti d'argento nelle mani dei funzionari del re, perché siano portati nel tesoro reale».
10 Allora il re si tolse di mano l'anello con il sigillo, e lo diede ad Aman l'Agaghita figlio di Ammedata, e nemico dei Giudei. 11 Il re disse ad Aman: «Tieni pure il denaro e fa' di quel popolo quello che vuoi».
12 Il tredicesimo giorno del primo mese furono chiamati i segretari del re, che scrissero, seguendo in tutto gli ordini di Aman, ai satrapi del re, ai governatori di ogni provincia e ai capi di ogni popolo, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere e a ogni popolo nella sua lingua. Lo scritto fu redatto in nome del re Assuero e sigillato con il sigillo reale. 13 Furono mandate delle lettere per mezzo di corrieri in tutte le provincie del re perché si distruggessero, si uccidessero, si sterminassero tutti i Giudei, giovani e vecchi, bambini e donne, in un medesimo giorno, il tredici del dodicesimo mese, cioè il mese di Adar, e si abbandonassero al saccheggio i loro beni. 14 Queste lettere contenevano una copia del decreto che doveva essere pubblicato in ogni provincia e invitavano tutti i popoli a tenersi pronti per quel giorno. 15 I corrieri partirono in tutta fretta per ordine del re, e il decreto fu promulgato nella residenza reale di Susa; il re e Aman se ne stavano seduti a bere, ma la città di Susa era costernata.

Angoscia e digiuno dei Giudei
(2R 19:1-4; 2Cr 20:3-4; Ed 8:21-23) Mt 16:24-26; Ro 15:30
4:1 Quando Mardocheo seppe tutto quello che era stato fatto, si stracciò le vesti, si coprì di un sacco, si cosparse di cenere, e uscì per la città, mandando alte e amare grida; 2 e giunse fin davanti alla porta del re, poiché a nessuno che fosse coperto di sacco era permesso di passare per la porta del re. 3 In ogni provincia, dovunque giungevano l'ordine del re e il suo decreto, ci fu grande angoscia tra i Giudei: digiunavano, piangevano, si lamentavano, e a molti facevano da letto il sacco e la cenere.
4 Le ancelle di Ester e i suoi eunuchi vennero a riferirle questa notizia. La regina ne fu molto angosciata e mandò delle vesti a Mardocheo, perché se le mettesse e si levasse di dosso il sacco; ma egli non le accettò. 5 Allora Ester chiamò Atac, uno degli eunuchi che il re aveva messo al servizio di lei, e gli ordinò di andare da Mardocheo per domandargli che cosa questo significasse, e perché agisse così. 6 Atac si recò da Mardocheo sulla piazza della città, davanti alla porta del re. 7 Mardocheo gli narrò tutto quello che gli era avvenuto e gli indicò la somma di denaro che Aman aveva promesso di versare al tesoro reale per far distruggere i Giudei; 8 gli diede anche una copia del testo del decreto che era stato promulgato a Susa per il loro sterminio, affinché lo mostrasse a Ester, la informasse di tutto, e le ordinasse di presentarsi al re per domandargli grazia e per intercedere in favore del suo popolo. 9 Atac tornò da Ester e le riferì le parole di Mardocheo.
10 Allora Ester ordinò ad Atac di andare da Mardocheo e di dirgli: 11 «Tutti i servitori del re e il popolo delle sue provincie sanno che se qualcuno, uomo o donna che sia, entra dal re nel cortile interno, senza essere stato chiamato, per una legge che è uguale per tutti, deve essere messo a morte, a meno che il re non stenda verso di lui il suo scettro d'oro; nel qual caso, ha salva la vita. E io sono già trenta giorni che non sono stata chiamata per andare dal re».
12 Le parole di Ester furono riferite a Mardocheo. 13 E Mardocheo fece dare a Ester questa risposta: «Non metterti in mente che tu sola scamperai fra tutti i Giudei perché sei nella casa del re. 14 Infatti se oggi tu taci, soccorso e liberazione sorgeranno per i Giudei da qualche altra parte; ma tu e la casa di tuo padre perirete; e chi sa se non sei diventata regina appunto per un tempo come questo?»
15 Allora Ester ordinò che si rispondesse a Mardocheo: 16 «Va', raduna tutti i Giudei che si trovano a Susa, e digiunate per me, state senza mangiare e senza bere per tre giorni, notte e giorno. Anch'io con le mie ancelle digiunerò allo stesso modo; e dopo entrerò dal re, sebbene ciò sia contro la legge; e se io debbo perire, che io perisca!»
17 Mardocheo se ne andò, e fece tutto quello che Ester gli aveva ordinato.

Ester dà un convito al re e ad Aman
(Et 4:10-17; 7:1-6) Pr 21:1; Sl 37:5
5:1 Il terzo giorno, Ester si mise la veste reale e si presentò nel cortile interno della casa del re, di fronte all'appartamento del re. Il re era seduto sul trono reale nella reggia, di fronte all'entrata. 2 E quando il re vide la regina Ester in piedi nel cortile, lei si guadagnò la sua grazia; il re stese verso Ester lo scettro d'oro che teneva in mano; ed Ester si avvicinò, e toccò la punta dello scettro. 3 Allora il re le disse: «Che hai, regina Ester? Che cosa domandi? Se anche chiedessi la metà del regno, ti sarà data». 4 Ester rispose: «Se così piace al re, venga oggi il re con Aman al convito che ho preparato per lui». 5 Il re disse: «Fate venire subito Aman, per fare ciò che Ester ha detto».
Così il re e Aman andarono al convito che Ester aveva preparato. 6 Mentre bevevano il vino il re disse a Ester: «Qual è la tua richiesta? Ti sarà concessa. Che desideri? Fosse anche la metà del regno, l'avrai». 7 Ester rispose: «Ecco la mia richiesta, ecco quel che desidero: 8 se ho trovato grazia agli occhi del re, e se piace al re di concedermi quello che chiedo e di soddisfare il mio desiderio, venga il re con Aman anche domani al convito che io preparerò per loro, e farò come il re ha detto».

Aman cerca di far morire Mardocheo
Gb 20:4-8; Sl 37:12-13, 35
9 Aman uscì, quel giorno, tutto allegro e con il cuore contento; ma quando vide, alla porta del re, Mardocheo che non si alzava né si moveva per lui, fu pieno d'ira contro Mardocheo. 10 Tuttavia Aman si contenne, se ne andò a casa e mandò a chiamare i suoi amici e Zeres, sua moglie. 11 Aman parlò loro della magnificenza delle sue ricchezze, del gran numero dei suoi figli, di tutto quello che il re aveva fatto per renderlo grande e di come l'aveva innalzato al di sopra dei prìncipi e dei servitori del re. 12 E aggiunse: «Anche la regina Ester non ha fatto venire con il re altri che me al convito che ha dato; e anche per domani sono invitato da lei con il re. 13 Ma tutto questo non mi soddisfa, finché vedrò quel Giudeo Mardocheo sedere alla porta del re». 14 Allora Zeres, sua moglie, e tutti i suoi amici gli dissero: «Si prepari una forca alta cinquanta cubiti; e domattina di' al re che vi si impicchi Mardocheo; poi vattene allegro al convito con il re». La cosa piacque ad Aman, che fece preparare la forca.

Onori resi a Mardocheo; Aman umiliato
Et 2:21-23; Pr 14:35, 19; Lu 1:51-52
6:1 Quella notte il re, non potendo prender sonno, ordinò che gli si portasse il libro delle Memorie, le Cronache; e ne fu fatta la lettura in presenza del re. 2 Vi si trovò scritto che Mardocheo aveva denunciato Bigtana e Teres, i due eunuchi del re, guardiani dell'ingresso, i quali avevano cercato di attentare alla vita del re Assuero. 3 Allora il re chiese: «Quale onore e quale distinzione si sono dati a Mardocheo per questo?» Quelli che servivano il re risposero: «Non si è fatto nulla per lui». 4 Il re disse: «Chi c'è nel cortile?» C'era Aman che era venuto nel cortile esterno della casa del re, per dire al re di fare impiccare Mardocheo alla forca che egli aveva preparata per lui. 5 I servitori del re gli risposero: «Ecco, c'è Aman nel cortile». E il re disse: «Fatelo entrare».
6 Aman entrò e il re gli chiese: «Che si deve fare a un uomo che il re vuole onorare?» Aman disse in cuor suo: «Chi altri vorrebbe il re onorare, se non me?» 7 E Aman rispose al re: «Per l'uomo che il re vuole onorare 8 si prenda la veste reale che il re suole indossare, e il cavallo che il re suole cavalcare, e sulla cui testa è posta una corona reale; 9 si consegni la veste e il cavallo a uno dei prìncipi più nobili del re; si faccia indossare quella veste all'uomo che il re vuole onorare, lo si faccia percorrere a cavallo le vie della città, e si gridi davanti a lui: "Così si fa all'uomo che il re vuole onorare!"» 10 Allora il re disse ad Aman: «Fa' presto, prendi la veste e il cavallo, come hai detto, e fa' a quel modo a Mardocheo, a quel Giudeo che siede alla porta del re; e non tralasciare nulla di quello che hai detto». 11 Aman prese la veste e il cavallo, fece indossare la veste a Mardocheo, gli fece percorrere a cavallo le vie della città, e gridava davanti a lui: «Così si fa all'uomo che il re vuole onorare!»
12 Poi Mardocheo tornò alla porta del re, ma Aman si affrettò ad andare a casa sua, tutto addolorato e con il capo coperto. 13 Aman raccontò a Zeres sua moglie e a tutti i suoi amici tutto quello che gli era accaduto. I suoi saggi e Zeres sua moglie gli dissero: «Se Mardocheo davanti al quale tu hai cominciato a cadere è della razza dei Giudei, tu non potrai resistergli. Soccomberai davanti a lui». 14 Mentre essi parlavano ancora con lui, giunsero gli eunuchi del re, i quali si affrettarono a condurre Aman al convito che Ester aveva preparato.

Aman denunziato da Ester e messo a morte
Et 5:7-14 (Gb 20:4-8; Sl 7:14-16; 37:12-15, 32-36) Pr 20:8, 26
7:1 Il re e Aman andarono dunque al convito con la regina Ester. 2 Anche in questo secondo giorno il re disse a Ester, mentre bevevano il vino durante il convito: «Qual è la tua richiesta, o regina Ester? Ti sarà concessa. Che desideri? Fosse anche la metà del regno, l'avrai». 3 Allora la regina Ester rispose: «Se ho trovato grazia agli occhi tuoi, o re, e se così piace al re, la mia richiesta è che mi sia donata la vita; e il mio desiderio, che mi sia donato il mio popolo. 4 Perché io e il mio popolo siamo stati venduti per essere distrutti, uccisi, sterminati. Se fossimo stati venduti per diventare schiavi e schiave, non avrei parlato; ma il nostro avversario non potrebbe riparare al danno fatto al re con la nostra morte».
5 Il re Assuero prese a dire alla regina Ester: «Chi è, e dov'è colui che ha tanta presunzione da far questo?» 6 Ester rispose: «L'avversario, il nemico, è quel malvagio di Aman». Allora Aman fu colto da terrore in presenza del re e della regina. 7 Il re tutto adirato si alzò, e dal luogo del convito andò nel giardino del palazzo; ma Aman rimase per implorare la grazia della vita alla regina Ester, perché vedeva bene che nel suo cuore il re aveva deciso la sua rovina.
8 Poi il re tornò dal giardino del palazzo nel luogo dove bevevano il vino. Intanto Aman si era gettato sul divano sul quale si trovava Ester; e il re esclamò: «Vuole addirittura far violenza alla regina, davanti a me, in casa mia?» L'ordine uscì dalla bocca del re, e coprirono la faccia ad Aman; 9 Carbona, uno degli eunuchi, disse in presenza del re: «Ecco, è perfino rizzata in casa di Aman, la forca alta cinquanta cubiti che Aman ha fatto preparare per Mardocheo, il quale aveva parlato per il bene del re». E il re disse: «Impiccateci lui!» 10 Così Aman fu impiccato alla forca che egli aveva preparata per Mardocheo, e l'ira del re si calmò.

Decreto in favore dei Giudei
Pr 13:22 (Et 3:8, ecc.; Gb 5:11-15) Sl 30:5, 11-12
8:1 In quello stesso giorno, il re Assuero donò alla regina Ester la casa di Aman, il nemico dei Giudei. E Mardocheo si presentò al re, perché Ester aveva dichiarato la parentela che li univa. 2 Il re sfilò l'anello che aveva fatto togliere ad Aman, e lo diede a Mardocheo. Ed Ester diede a Mardocheo il governo della casa di Aman.
3 Poi Ester parlò di nuovo al re, si gettò ai suoi piedi, e lo supplicò con le lacrime agli occhi d'impedire gli effetti della malvagità di Aman, l'Agaghita, e delle trame da lui ordite contro i Giudei. 4 Allora il re stese lo scettro d'oro verso Ester; ed Ester si alzò, rimase in piedi davanti al re, 5 e disse: «Se così piace al re, se io ho trovato grazia agli occhi suoi, se la cosa gli pare giusta e se io gli sono gradita, si scriva per revocare le lettere scritte da Aman, figlio di Ammedata, l'Agaghita, con il perfido proposito di far perire i Giudei che sono in tutte le provincie del re. 6 Perché come potrei io reggere nel vedere la calamità che colpirebbe il mio popolo? Come potrei reggere nel vedere la distruzione della mia stirpe?» 7 Allora il re Assuero disse alla regina Ester e a Mardocheo, il Giudeo: «Ecco, io ho dato a Ester la casa di Aman, e questi è stato appeso alla forca, perché aveva voluto mettere la mano addosso ai Giudei. 8 Scrivete dunque, in favore dei Giudei, come vi parrà meglio, nel nome del re, e sigillate con l'anello reale; perché ciò che è scritto in nome del re e sigillato con l'anello reale, è irrevocabile».
9 Senza perdere tempo, il giorno ventitré del terzo mese, cioè il mese di Sivan, furono chiamati i segretari del re, che scrissero, seguendo in tutto l'ordine di Mardocheo, ai Giudei, ai satrapi, ai governatori e ai capi delle centoventisette provincie, dall'India all'Etiopia, a ogni provincia nella sua scrittura, a ogni popolo nella sua lingua e ai Giudei nella loro scrittura e nella loro lingua. 10 Si scrisse dunque in nome del re Assuero, si sigillarono le lettere con l'anello reale e si mandarono per mezzo di corrieri che cavalcavano cavalli veloci, usati per il servizio del re, nati da stalloni reali. 11 Con queste lettere il re autorizzava i Giudei, in qualunque città si trovassero, a radunarsi e a difendere la loro vita, a distruggere, uccidere, sterminare, senza escludere i bambini e le donne, tutta la gente armata, di qualunque popolo e di qualunque provincia fosse, che li assalisse, e a saccheggiare i suoi beni; 12 e ciò, in un medesimo giorno, in tutte le provincie del re Assuero: il tredici del dodicesimo mese, cioè il mese di Adar. 13 Queste lettere contenevano una copia del decreto che doveva essere bandito in ogni provincia e pubblicato fra tutti i popoli, perché i Giudei si tenessero pronti per quel giorno a vendicarsi dei loro nemici. 14 Così i corrieri che cavalcavano cavalli veloci, usati per il servizio del re, partirono immediatamente, in tutta fretta, per ordine del re; e il decreto fu promulgato nella residenza reale di Susa.
15 Mardocheo uscì dalla presenza del re con una veste reale viola e bianca, con una grande corona d'oro e un mantello di bisso e di porpora; la città di Susa alzava grida di gioia ed era in festa. 16 I Giudei poi erano raggianti di gioia, di entusiasmo e di gloria. 17 In ogni provincia, in ogni città, dovunque giungevano l'ordine del re e il suo decreto, ci furono, tra i Giudei, gioia, entusiasmo, banchetti e feste. Molte persone appartenenti ai popoli del paese si fecero Giudei, perché il timore dei Giudei si era impadronito di loro.

Vendetta dei Giudei
(Et 3:5-15; 8:7-17) Sl 21:8-11
9:1 Il dodicesimo mese, cioè il mese di Adar, il tredicesimo giorno del mese, quando l'ordine del re e il suo decreto dovevano essere applicati, il giorno che i nemici dei Giudei speravano di averli in loro potere, avvenne invece tutto il contrario; poiché furono i Giudei ad avere in loro potere i loro nemici. 2 I Giudei si radunarono nelle loro città, in tutte le provincie del re Assuero, per metter la mano su quelli che cercavano di fare loro del male; nessuno poté resistere loro, perché erano stati presi dal timore dei Giudei. 3 Tutti i capi delle provincie, i satrapi, i governatori e quelli che svolgevano gli affari del re diedero man forte ai Giudei, perché avevano paura di Mardocheo. 4 Mardocheo infatti era potente nel palazzo del re, e la sua fama raggiungeva tutte le provincie, perché quest'uomo, Mardocheo, diventava sempre più potente.
5 I Giudei dunque colpirono tutti i loro nemici, passandoli a fil di spada, uccidendoli e sterminandoli; fecero dei loro nemici quello che vollero. 6 Nella residenza reale di Susa i Giudei uccisero e sterminarono cinquecento uomini, 7 misero a morte Parsandata, Dalfon, Aspata, 8 Porata, Adalia, Aridata, 9 Parmasta, Arisai, Aridai, e Vaizata, 10 i dieci figli di Aman, figlio di Ammedata, il nemico dei Giudei, ma non si diedero al saccheggio.
11 Quel giorno stesso il numero di quelli che erano stati uccisi nella residenza reale di Susa fu portato a conoscenza del re. 12 Il re disse alla regina Ester: «Nella residenza reale di Susa i Giudei hanno ucciso, hanno sterminato cinquecento uomini e i dieci figli di Aman; che avranno mai fatto nelle altre provincie del re? Che cosa chiedi ancora? Ti sarà dato. Che altro desideri? L'avrai». 13 Allora Ester disse: «Se così piace al re, sia permesso ai Giudei che sono a Susa di fare anche domani quello che era stato decretato per oggi; e siano appesi alla forca i dieci figli di Aman». 14 E il re ordinò che così fosse fatto. Il decreto fu promulgato a Susa, e i dieci figli di Aman furono impiccati. 15 I Giudei che erano a Susa si radunarono ancora il quattordicesimo giorno del mese di Adar e uccisero a Susa trecento uomini; ma non si diedero al saccheggio.
16 Gli altri Giudei che erano nelle provincie del re si radunarono anch'essi, difesero la loro vita, ed ebbero riposo dagli attacchi dei loro nemici; uccisero settantacinquemila di quelli che li odiavano, ma non si diedero al saccheggio.

La festa dei Purim
(Es 12:14, 17, 24-27; Sl 78:1-8)
17 Questo avvenne il tredicesimo giorno del mese di Adar; il quattordicesimo giorno si riposarono, e ne fecero un giorno di banchetti e di gioia. 18 Ma i Giudei che erano a Susa si radunarono il tredicesimo e il quattordicesimo giorno di quel mese; il quindicesimo giorno si riposarono e ne fecero un giorno di banchetti e di gioia. 19 Perciò i Giudei della campagna che abitano in città non murate fanno del quattordicesimo giorno del mese di Adar un giorno di gioia, di banchetti e di festa, nel quale gli uni mandano dei regali agli altri.
20 Mardocheo scrisse queste cose e mandò delle lettere a tutti i Giudei che erano in tutte le provincie del re Assuero, vicini e lontani, 21 ordinando loro di celebrare ogni anno i giorni quattordici e quindici del mese di Adar, 22 come i giorni nei quali i Giudei ebbero riposo dagli attacchi dei loro nemici e il mese in cui il loro dolore venne mutato in gioia, il loro lutto in festa, e di fare di questi giorni, giorni di banchetti e di gioia, nei quali gli uni mandassero regali agli altri e si facessero doni ai bisognosi. 23 I Giudei si impegnarono a continuare quello che avevano già cominciato a fare, e che Mardocheo aveva loro scritto; 24 poiché Aman, figlio di Ammedata, l'Agaghita, il nemico di tutti i Giudei, aveva tramato contro i Giudei per distruggerli, e aveva gettato il Pur, vale a dire la sorte, per sgominarli e farli perire; 25 ma quando Ester si fu presentata davanti al re, questi ordinò per iscritto che la scellerata macchinazione che Aman aveva ordita contro i Giudei fosse fatta ricadere sul capo di lui, e che egli e i suoi figli fossero appesi alla forca. 26 Perciò quei giorni furono detti Purim, dal termine Pur.
Secondo tutto il contenuto di quella lettera, in seguito a tutto quello che avevano visto a questo proposito e che era loro accaduto, 27 i Giudei stabilirono e presero per sé, per la loro discendenza e per tutti quelli che si sarebbero aggiunti a loro, l'impegno inviolabile di celebrare ogni anno quei due giorni nel modo prescritto e al tempo fissato. 28 Quei giorni dovevano essere commemorati e celebrati di generazione in generazione, in ogni famiglia, in ogni provincia, in ogni città; e quei giorni di Purim non dovevano cessare mai di essere celebrati fra i Giudei, e il loro ricordo non doveva mai cancellarsi fra i loro discendenti.
29 La regina Ester, figlia di Abiail, e il Giudeo Mardocheo riscrissero con ogni autorità, per dar peso a questa loro seconda lettera relativa ai Purim. 30 A tutti i Giudei, nelle centoventisette provincie del regno di Assuero, si mandarono lettere contenenti parole di pace e di fedeltà, 31 per fissare bene quei giorni di Purim nelle loro date precise, come li avevano ordinati il Giudeo Mardocheo e la regina Ester, e come essi stessi li avevano stabiliti per sé e per i loro discendenti, in occasione del loro digiuno e dei loro lamenti. 32 Così l'ordine di Ester confermò l'istituzione dei Purim, e ciò fu scritto in un libro.

Elogio di Mardocheo
(Ge 41:39-44; 45:4-11) Da 6:1-4; Sl 122:8-9
10:1 Il re Assuero impose un tributo al paese e alle isole del mare. 2 Quanto a tutti i fatti concernenti la potenza e il valore di Mardocheo e quanto alla completa descrizione della sua grandezza e del come il re lo rese grande, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re di Media e di Persia. 3 Il Giudeo Mardocheo infatti era il secondo dopo il re Assuero: grande fra i Giudei e amato dalla moltitudine dei suoi fratelli; cercò il bene del suo popolo e parlò per la pace di tutta la sua razza.

Nuova Diodati:

Ester 1:1-10:3

Il banchetto del re Assuero
1:1 Al tempo di Assuero, (quell'Assuero che regnava dall'India fino all'Etiopia sopra centoventisette province), 2 in quel tempo, quando il re Assuero sedeva sul trono del suo regno che era nella cittadella di Susa, 3 nell'anno terzo del suo regno, fece un banchetto per tutti i suoi principi e servi; i capi dell'esercito di Persia e di Media, i nobili e i principi delle province furono riuniti davanti a lui. 4 Egli allora mostrò le ricchezze e la gloria del suo regno e lo splendore e l'eccellenza della sua maestà per molti giorni, centottanta giorni. 5 Trascorsi questi giorni, il re fece un altro banchetto di sette giorni, nel cortile del giardino del palazzo reale, per tutto il popolo che si trovava nella cittadella di Susa, dal più grande al più piccolo. 6 C'erano tende bianche e violacee, sospese con cordoni di bisso e di scarlatto ad anelli d'argento e a colonne di marmo. C'erano divani d'oro e d'argento su un pavimento di marmo rosso e bianco, di madreperla e di alabastro. 7 Si porgeva da bere in vasi d'oro, uno diverso dall'altro, e c'era vino reale in abbondanza, grazie alla liberalità del re. 8 In base alla legge nessuno era obbligato a bere; il re infatti aveva ordinato a tutti i funzionari della sua casa di servire a ognuno quel che voleva. 9 Anche la regina Vashti fece un banchetto per le donne nella reggia del re Assuero.

La regina Vashti viene deposta, in seguito al suo rifiuto di ubbidire all'ordine del re
10 Il settimo giorno, quando il cuore del re era allegro per il vino, egli ordinò a Mehuman, a Biztha, a Harbona, a Bigtha, ad Abagtha, a Zethar e a Karkas, i sette eunuchi che servivano alla presenza del re Assuero, 11 di far venire davanti al re la regina Vashti con la corona reale, per mostrare al popolo e ai principi la sua bellezza; ella infatti era di bell'aspetto. 12 Ma la regina Vashti rifiutò di venire secondo l'ordine del re trasmessole per mezzo degli eunuchi; il re ne fu irritatissimo e l'ira si accese dentro di lui. 13 Allora il re interrogò i sapienti che conoscevano i tempi (questo infatti era il modo di procedere del re nei confronti di tutti quelli che conoscevano la legge e la giustizia; 14 i più vicini a lui erano Karscena, Scethar, Admatha, Tarshish, Meres, Marsena e Memukan, sette principi di Persia e di Media che erano ammessi alla presenza del re e occupavano i primi posti nel regno): 15 «Secondo la legge, che cosa si deve fare alla regina Vashti, che non ha eseguito l'ordine del re Assuero trasmessole per mezzo degli eunuchi?». 16 Memukan rispose davanti al re e ai principi: «La regina Vashti ha mancato non soltanto nei riguardi del re, ma anche nei riguardi di tutti i principi e di tutti i popoli che sono in tutte le province del re Assuero. 17 Il comportamento della regina verrà risaputo da tutte le donne, che saranno indotte a disprezzare i loro mariti e a dire: "Il re Assuero aveva ordinato che si conducesse alla sua presenza la regina Vashti, ma ella non vi è andata". 18 Quest'oggi stesso le principesse di Persia e di Media, che hanno saputo del comportamento della regina, ne parleranno a tutti i principi del re e ne nascerà un gran disprezzo e sdegno. 19 Se sembra bene al re, emani egli un editto reale da inserire nelle leggi di Persia e di Media e sia irrevocabile, in forza del quale Vashti non compaia più alla presenza del re Assuero; il re conferisca quindi la sua posizione reale ad un'altra migliore di lei. 20 Quando l'editto emanato dal re sarà diffuso nell'intero suo regno, che è vasto, tutte le donne renderanno onore ai loro mariti, dal più grande al più piccolo». 21 La proposta piacque al re e ai principi, e il re fece come aveva detto Memukan; 22 mandò lettere a tutte le province del regno, ogni provincia secondo la sua scrittura e a ogni popolo secondo la sua lingua, affinché ogni uomo fosse padrone in casa sua e parlasse la lingua del suo popolo.

Ester fatta regina al posto di Vashti
2:1 Dopo queste cose, quando l'ira del re Assuero si fu calmata, egli si ricordò di Vashti, di ciò che essa aveva fatto e di quanto era stato deciso a suo riguardo. 2 Allora i servi del re che stavano al suo servizio dissero: «Si cerchino per il re fanciulle vergini e di bell'aspetto; 3 stabilisca il re in tutte le province del suo regno dei commissari, i quali radunino tutte le fanciulle vergini e di bell'aspetto nella cittadella di Susa, nella casa delle donne sotto la sorveglianza di Hegai, eunuco del re e guardiano delle donne, che darà loro gli unguenti per purificarsi. 4 La fanciulla che piacerà al re diventi regina al posto di Vashti». La proposta piacque al re, e così fu fatto. 5 Nella cittadella di Susa c'era un giudeo chiamato Mardocheo, figlio di Jair, figlio di Scimei, figlio di Kish, un Beniaminita, 6 che era stato deportato da Gerusalemme assieme agli esuli portati in cattività con Jeconiah, re di Giuda, da Nebukadnetsar, re di Babilonia. 7 Egli aveva allevato Hadassah, cioè Ester, la figlia di suo zio, perché ella non aveva né padre né madre. La fanciulla era avvenente di forma e di bell'aspetto; alla morte del padre e della madre, Mardocheo la prese come sua figlia. 8 Quando l'ordine del re e il suo editto furono divulgati, e molte fanciulle furono radunate nella cittadella di Susa sotto la sorveglianza di Hegai, anche Ester fu condotta nel palazzo del re sotto la sorveglianza di Hegai, guardiano delle donne. 9 La fanciulla gli piacque e si guadagnò il suo favore; così egli si affrettò a darle gli unguenti per la purificazione e il suo vitto; inoltre le diede sette donzelle scelte nel palazzo del re e la spostò assieme alle sue donzelle nell'appartamento migliore nella casa delle donne. 10 Ester non aveva fatto sapere nulla né del suo popolo né del suo paese d'origine, perché Mardocheo le aveva ordinato di non dirlo. 11 Mardocheo tutti i giorni passeggiava davanti al cortile della casa delle donne per sapere come stava Ester e che cosa si faceva di lei. 12 Quando veniva il turno per ciascuna fanciulla di entrare dal re Assuero, dopo aver trascorso dodici mesi di preparazione, secondo i regolamenti delle donne, perché così erano ultimati i giorni della loro purificazione: sei mesi per ungersi con olio di mirra e sei mesi con aromi e unguenti delle donne per purificarsi, 13 la fanciulla andava dal re; le si permetteva di portare con sé dalla casa delle donne al palazzo del re tutto quello che chiedeva. 14 Vi andava la sera e la mattina dopo passava nella seconda casa delle donne, sotto la sorveglianza di Shaashgaz, eunuco del re e guardiano delle concubine. Ella non tornava più dal re, a meno che il re la desiderasse ed ella fosse chiamata per nome. 15 Quando giunse per Ester, la figlia di Abihail, zio di Mardocheo, che l'aveva presa con sé come figlia, il turno di andare dal re, ella non chiese nulla se non quello che le fu indicato da Hegai, eunuco del re, guardiano delle donne. Ed Ester si guadagnò il favore di tutti quelli che la vedevano. 16 Ester fu condotta dal re Assuero nel suo palazzo reale il decimo mese, cioè il mese di Tebeth, il settimo anno del suo regno. 17 Il re amò Ester più di tutte le altre donne, ed ella trovò grazia e favore ai suoi occhi più di tutte le altre fanciulle. Così egli le pose in capo la corona reale e la fece regina al posto di Vashti. 18 Poi il re fece un gran banchetto per tutti i suoi principi e servi, il banchetto di Ester; inoltre concesse un giorno di riposo nelle province e fece doni con munificenza regale. 19 Quando le fanciulle si radunarono la seconda volta, Mardocheo stava seduto alla porta del re. 20 Ester, secondo l'ordine che Mardocheo le aveva dato, non aveva fatto sapere nulla né del suo paese d'origine né del suo popolo. Ester infatti eseguiva gli ordini di Mardocheo, come quando era sotto la sua tutela.

Mardocheo sventa una congiura contro il re
21 In quei giorni, come Mardocheo stava seduto alla porta del re, Bightan e Teresh, due eunuchi del re e guardie della soglia, andarono in collera e cercarono di stendere la mano contro il re Assuero. 22 Venuto a conoscenza della cosa, Mardocheo avvertì la regina Ester, ed Ester informò il re a nome di Mardocheo. 23 Si fecero indagini e, trovato che la cosa era vera, i due eunuchi furono impiccati sul patibolo; il fatto fu poi registrato nel libro delle Cronache, alla presenza del re.

Haman fa pubblicare un decreto mirante alla distruzione dei Giudei
3:1 Dopo queste cose, il re Assuero promosse Haman, figlio di Hammedatha, l'Agaghita, lo elevò in dignità e pose il suo seggio al di sopra di quelli di tutti i principi che erano con lui. 2 Tutti i servi del re che stavano alla porta del re si inchinavano e si prostravano davanti a Haman, perché così aveva ordinato il re nei suoi confronti. Ma Mardocheo non si inchinava né si prostrava. 3 Allora i servi del re che stavano alla porta del re dissero a Mardocheo: «Perché trasgredisci l'ordine del re?». 4 Ma, sebbene glielo ripetessero tutti i giorni, egli non dava loro ascolto; per cui essi riferirono la cosa a Haman, per vedere se Mardocheo avesse persistito nel suo comportamento. Egli aveva infatti loro detto che era giudeo. 5 Quando Haman vide che Mardocheo non si inchinava né si prostrava davanti a lui, fu pieno d'ira; 6 ma sdegnò di stendere la sua mano solamente contro Mardocheo, perché gli avevano riferito a quale popolo Mardocheo appartenesse; così Haman si propose di distruggere tutti i Giudei, il popolo di Mardocheo, che si trovavano nell'intero regno di Assuero. 7 Il primo mese, che è il mese di Nisan, il dodicesimo anno del re Assuero, alla presenza di Haman, si gettò il Pur (cioè si tirò la sorte), per stabilire il giorno e il mese; e la sorte cadde sul tredicesimo giorno del dodicesimo mese, che è il mese di Adar. 8 Allora Haman disse al re Assuero: «C'è un popolo disseminato e separato fra i popoli in tutte le province del tuo regno, le cui leggi sono diverse da quelle di ogni altro popolo e che non osserva le leggi del re; il re non ha perciò alcun vantaggio a lasciarli in vita. 9 Se così piace al re, si rediga un decreto, perché vengano distrutti; e io pagherò diecimila talenti d'argento nelle mani di quelli che compiono il lavoro, perché siano versati nei tesori del re». 10 Allora il re si tolse di mano l'anello con il sigillo e lo diede a Haman, l'Agaghita, figlio di Hammedatha e nemico dei Giudei. 11 Quindi il re disse a Haman: «Il denaro ti è dato e il popolo pure; fa' di esso ciò che ti pare». 12 Il tredicesimo giorno del primo mese furono chiamati i segretari del re e fu redatto un decreto, in base a tutto ciò che Haman aveva ordinato, da inviare ai satrapi del re, ai governatori di ogni provincia e ai capi di ogni popolo, a ogni provincia secondo la sua scrittura, e a ogni popolo nella sua lingua. Il decreto fu redatto in nome del re Assuero e sigillato con il sigillo del re. 13 Questi documenti furono mandati per mezzo di corrieri in tutte le province del re, perché si distruggessero, si uccidessero e si sterminassero tutti i Giudei, giovani e vecchi, bambini e donne, in un sol giorno, il tredici del dodicesimo mese, che è il mese di Adar, e si dessero al saccheggio i loro beni. 14 Una copia del decreto doveva essere emanato come legge in ogni provincia e promulgato per tutti i popoli, perché si tenessero pronti per quel giorno. 15 I corrieri partirono in tutta fretta per ordine del re, e il decreto fu promulgato nella cittadella di Susa. Il re e Haman sedevano a bere, ma la città di Susa era costernata.

Mardocheo persuade Ester a intercedere presso il re
4:1 Quando Mardocheo seppe tutto ciò che era stato fatto, si stracciò le vesti, si coprì di sacco e di cenere e uscì per la città, mandando alte ed amare grida; 2 e giunse fin davanti alla porta del re, perché non era permesso entrare per la porta del re a nessuno coperto di sacco. 3 In ogni provincia, dove giunsero l'ordine del re e il suo decreto, ci fu grande cordoglio fra i Giudei, con digiuno, pianti e lamenti; e molti si coprirono di sacco e di cenere. 4 Le donzelle di Ester e i suoi eunuchi vennero a riferirle la cosa, e la regina ne fu grandemente angosciata; quindi mandò vesti a Mardocheo, perché se le mettesse e si togliesse di dosso il sacco, ma egli non le accettò. 5 Allora Ester chiamò Hathak, uno degli eunuchi del re da lui assegnato a prestarle servizio, e gli ordinò di andare da Mardocheo per sapere che cosa lo affliggeva e perché. 6 Hathak dunque si recò da Mardocheo sulla piazza della città, che si trovava di fronte alla porta del re. 7 Mardocheo gli raccontò tutto ciò che gli era successo e accennò pure alla somma di denaro che Haman aveva promesso di versare al tesoro reale per ottenere la distruzione dei Giudei; 8 gli diede pure una copia del testo del decreto che era stato promulgato a Susa per il loro sterminio, affinché lo mostrasse a Ester, glielo spiegasse e le ordinasse di andare dal re per supplicarlo e intercedere davanti a lui in favore del suo popolo. 9 Così Hathak ritornò da Ester e le riferì le parole di Mardocheo. 10 Allora Ester parlò a Hathak e gli ordinò di andare a dire a Mardocheo: 11 «Tutti i servi del re e il popolo delle sue province sanno che qualsiasi uomo o donna entra nel cortile interno per andare dal re, senza essere stato chiamato, deve essere messo a morte, in base a una particolare legge, a meno che il re non stenda verso di lui il suo scettro d'oro; solo così egli avrà salva la vita. E sono già trenta giorni che non sono stata chiamata per andare dal re». 12 Così riferirono a Mardocheo le parole di Ester, 13 e Mardocheo fece rispondere a Ester: «Non pensare di scampare tu sola fra tutti i Giudei, perché ti trovi nel palazzo del re. 14 Poiché se in questo momento tu taci, soccorso e liberazione sorgeranno per i Giudei da un'altra parte; ma tu e la casa di tuo padre perirete. Inoltre chi sa se è proprio per un tempo come questo che tu sei pervenuta alla regalità?». 15 Allora Ester ordinò di rispondere a Mardocheo così: 16 «Va', raduna tutti i Giudei che si trovano a Susa, e digiunate per me; state senza né mangiare né bere per tre giorni, notte e giorno. Anch'io con le mie donzelle digiunerò nello stesso modo; poi entrerò dal re, sebbene ciò sia contro la legge; e se dovrò perire, perirò». 17 Mardocheo se ne andò e fece tutto ciò che Ester gli aveva ordinato.

Ester invita il re e Haman a un banchetto
5:1 Il terzo giorno, Ester si mise la veste reale e si presentò nel cortile interno del palazzo del re, di fronte all'appartamento del re. Il re era assiso sul trono reale nel palazzo reale, di fronte all'ingresso del palazzo. 2 Come il re vide la regina Ester in piedi nel cortile, ella si guadagnò il suo favore. Così il re stese verso Ester lo scettro d'oro che teneva in mano, e Ester si avvicinò e toccò la punta dello scettro. 3 Allora il re le disse: «Che cosa vuoi, regina Ester? Qual è la tua richiesta? Fosse anche la metà del mio regno, ti sarà dato». 4 Ester rispose: «Se così piace al re, venga oggi il re con Haman al banchetto che gli ho preparato». 5 Allora il re disse: «Fate venire subito Haman, per fare ciò che Ester ha detto». Così il re e Haman andarono al banchetto che Ester aveva preparato. 6 Mentre durante il banchetto veniva servito il vino, il re disse a Ester: «Qual è la tua richiesta? Ti sarà concessa. Che cosa domandi? Fosse anche la metà del mio regno, sarà fatto». 7 Ester rispose e disse: «Ecco la mia richiesta e ciò che domando: 8 Se ho trovato grazia agli occhi del re e se piace al re di accordare la mia richiesta e di concedermi quel che domando, venga il re con Haman al banchetto che io preparerò loro, e domani farò come il re ha detto».

La rabbia di Haman verso Mardocheo
9 Quel giorno Haman uscì tutto allegro e con il cuore contento, ma quando Haman alla porta del re vide Mardocheo che non si alzava né si muoveva per lui, fu pieno d'ira contro Mardocheo. 10 Tuttavia Haman si trattenne, andò a casa e mandò a chiamare i suoi amici e Zeresh, sua moglie. 11 Quindi Haman parlò loro dello splendore delle sue ricchezze, del gran numero dei suoi figli, di tutte le cose in cui il re l'aveva onorato, e del come lo aveva innalzato al di sopra dei principi e dei servi del re. 12 Haman aggiunse pure: «Anche la regina Ester non ha fatto venire assieme al re al banchetto che ha preparato nessun altro che me; anche domani sono invitato da lei assieme al re. 13 Ma tutto questo non mi basta fin quando vedrò Mardocheo, il Giudeo, sedere alla porta del re». 14 Allora sua moglie Zeresh e tutti i suoi amici gli dissero: «Si prepari una forca alta cinquanta cubiti; domani mattina di' al re che vi si impicchi Mardocheo; poi va' pure contento al banchetto con il re». La cosa piacque a Haman, che fece preparare la forca.

Il re Assuero propone di onorare Mardocheo
6:1 Quella notte il re non poteva prendere sonno. Allora ordinò che gli si portasse il libro dei fatti memorabili, le Cronache; e se ne fece la lettura davanti al re. 2 Vi si trovò scritto che Mardocheo aveva denunciato Bigthana e Teresh, i due eunuchi del re fra i portinai, che avevano cercato di stendere la mano contro il re Assuero. 3 Allora il re chiese: «Quale onore e riconoscimento è stato dato a Mardocheo per questo?». I servi del re che gli prestavano servizio risposero: «Non si è fatto nulla per lui». 4 Il re allora disse: «Chi c'è nel cortile?». (Ora Haman era appena entrato nel cortile esterno del palazzo del re, per chiedere al re di far impiccare Mardocheo alla forca che aveva preparato per lui). 5 I servi del re gli risposero: «Ecco, c'è Haman nel cortile». Il re disse: «Fatelo entrare». 6 Allora Haman entrò e il re gli disse: «Che cosa si deve fare a un uomo che il re vuole onorare?». Haman pensò in cuor suo: «Chi più di me vorrebbe il re onorare?». 7 Haman rispose al re: «Per l'uomo che il re vuole onorare, 8 si prenda la veste reale che il re ha indossato e il cavallo che il re ha montato, e si metta sulla sua testa una corona reale. 9 Si consegni la veste e il cavallo a uno dei principi più nobili del re e si rivesta di quella veste l'uomo che il re vuole onorare; quindi lo si conduca a cavallo per le vie della città e si proclami davanti a lui: "Così si fa all'uomo che il re vuole onorare!"».

Haman obbligato ad onorare Mardocheo
10 Allora il re disse a Haman: «Presto, prendi la veste e il cavallo, come hai detto, e fa' così a Mardocheo il Giudeo, che siede alla porta del re; non tralasciare nulla di ciò che hai detto». 11 Haman prese dunque la veste e il cavallo, rivestì della veste Mardocheo e lo condusse a cavallo per le vie della città, proclamando davanti a lui: «Così si fa all'uomo che il re vuole onorare!». 12 Poi Mardocheo tornò alla porta del re, ma Haman si affrettò a tornare a casa sua, tutto addolorato e con il capo coperto. 13 Haman raccontò a sua moglie Zeresh e a tutti i suoi amici tutto ciò che gli era accaduto. Allora i suoi saggi e sua moglie Zeresh gli dissero: «Se Mardocheo davanti al quale tu hai cominciato a cadere è della stirpe dei Giudei, tu non riuscirai a vincere contro di lui, ma cadrai completamente davanti a lui». 14 Essi stavano ancora parlando con lui, quando giunsero gli eunuchi del re, i quali si affrettarono a condurre Haman al banchetto che Ester aveva preparato.

Haman dununziato da Ester e messo a morte
7:1 Il re e Haman andarono dunque al banchetto con la regina Ester. 2 Anche il secondo giorno, mentre durante il banchetto veniva servito il vino, il re disse a Ester: «Qual è la tua richiesta, o regina Ester? Ti sarà concessa. Che cosa domandi? Fosse anche la metà del mio regno, sarà fatto». 3 Allora la regina Ester rispose dicendo: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, o re, e se così piace al re, la mia richiesta è che mi sia concessa la vita; e domando che il mio popolo sia risparmiato. 4 Poiché io e il mio popolo siamo stati venduti per essere distrutti, uccisi e sterminati. Se fossimo stati venduti per diventare schiavi e schiave, avrei taciuto; ma il nemico non potrebbe mai compensare il danno che ne verrebbe al re». 5 Il re Assuero disse alla regina Ester: «Chi è e dov'è colui che avrebbe l'ardire di fare una tale cosa?». 6 Ester rispose: «Il nemico e l'avversario è quel malvagio di Haman». Allora Haman fu preso da terrore alla presenza del re e della regina. 7 Il re si alzò tutto adirato dal banchetto in cui veniva servito il vino e si recò nel giardino del palazzo mentre Haman rimase a supplicare la regina Ester per la sua vita, perché aveva capito che il re aveva già deciso la sua rovina. 8 Poi il re tornò dal giardino del palazzo nel luogo del banchetto dove era servito il vino; intanto Haman si era lasciato cadere sul divano su cui stava Ester. Allora il re esclamò: «Vuol pure far violenza alla regina, mentre io stesso sono in casa?». Non appena questa parola fu uscita dalla bocca del re, copersero la faccia di Haman. 9 Poi Harbonah, uno degli eunuchi, disse davanti al re: «Ecco, in casa di Haman stesso è stata rizzata una forca, alta cinquanta cubiti, che Haman ha fatto preparare per Mardocheo, il quale aveva parlato per il bene del re». Il re disse: «Impiccatevi lui!». 10 Così Haman fu impiccato alla forca che egli aveva preparato per Mardocheo. E l'ira del re si placò.

Il decreto del re in favore dei Giudei
8:1 In quello stesso giorno il re Assuero diede alla regina Ester la casa di Haman, il nemico dei Giudei; e Mardocheo venne davanti al re, al quale Ester aveva spiegato chi era per lei. 2 Così il re si tolse l'anello che aveva ripreso da Haman e lo diede a Mardocheo. Ester stabilì poi Mardocheo sopra la casa di Haman. 3 Ester parlò ancora davanti al re, cadde ai suoi piedi e lo supplicò con le lacrime agli occhi di impedire il malvagio complotto di Haman, l'Agaghita, e il piano che egli aveva ideato contro i Giudei. 4 Allora il re stese lo scettro d'oro verso Ester; così Ester si alzò, rimase in piedi davanti al re 5 e disse: «Se sembra bene al re, se ho trovato grazia ai suoi occhi, se la cosa pare giusta al re e se io sono gradita ai suoi occhi, si scriva per revocare i documenti ideati da Haman, figlio di Hammedatha, l'Agaghita, che egli scrisse per distruggere i Giudei che sono in tutte le province del re. 6 Come potrei infatti io resistere nel vedere la calamità che colpirebbe il mio popolo? O come potrei resistere nel vedere la distruzione della mia stirpe?». 7 Allora il re Assuero disse alla regina Ester e a Mardocheo, il Giudeo: «Ecco, io ho dato a Ester la casa di Haman, e questi è stato impiccato alla forca, perché aveva cercato di stendere la sua mano contro i Giudei. 8 Voi stessi scrivete un decreto in favore dei Giudei a nome del re, come meglio vi sembra, e sigillatelo con l'anello reale, perché il decreto scritto a nome del re e sigillato con l'anello reale è irrevocabile». 9 Allora, il ventitre del terzo mese, che è il mese di Sivan, furono chiamati i segretari del re e, secondo tutto ciò che Mardocheo aveva ordinato, fu scritto ai Giudei, ai satrapi, ai governatori e ai capi delle centoventisette province, dall'India all'Etiopia, a ogni provincia secondo la sua scrittura, a ogni popolo nella sua lingua, e ai Giudei secondo la loro scrittura e nella loro lingua. 10 Così egli scrisse a nome del re Assuero, mettendo il sigillo con l'anello reale, e mandò i documenti per mezzo di corrieri a cavallo che montavano veloci corsieri, nati da cavalli di razza. 11 In essi il re dava ai Giudei, in qualunque città si trovassero, il diritto di riunirsi e di difendere la loro vita, distruggendo, uccidendo e sterminando tutta la gente armata di qualsiasi popolo o provincia che li assalisse compresi bambini e donne e di saccheggiare i suoi beni, 12 in un sol giorno, in tutte le province del re Assuero: il tredici del dodicesimo mese, che è il mese di Adar. 13 Una copia del decreto, emanato come legge in ogni provincia, doveva essere promulgato per tutti i popoli, perché i Giudei si tenessero pronti per quel giorno a vendicarsi dei loro nemici. 14 Così i corrieri che montavano veloci corsieri partirono sollecitati e stimolati dall'ordine del re; e il decreto fu promulgato nella cittadella di Susa. 15 Mardocheo uscì dalla presenza del re con una veste reale di porpora e di lino bianco, con una grande corona d'oro e un manto di bisso e di scarlatto; la città di Susa mandava grida di gioia ed era in festa. 16 Per i Giudei fu luce, allegrezza, gioia e gloria. 17 In ogni provincia e in ogni città, dovunque giungeva l'ordine del re e il suo decreto, c'era per i Giudei gioia e allegrezza, banchetti e giorni lieti. E molti appartenenti ai popoli del paese si fecero Giudei, perché il terrore dei Giudei era caduto su di loro.

I Giudei sterminano i loro nemici
9:1 Il dodicesimo mese, che è il mese di Adar, il tredicesimo giorno del mese, quando l'ordine del re e il suo decreto dovevano essere eseguiti, il giorno in cui i nemici dei Giudei speravano di avere il dominio su di loro, la situazione fu interamente rovesciata e i Giudei ebbero il dominio sui loro nemici. 2 I Giudei si radunarono nelle loro città, in tutte le province del re Assuero, per stendere la mano su quelli che cercavano di fare loro del male; e nessuno potè resistere loro, perché il terrore dei Giudei era caduto su tutti i popoli. 3 Tutti i capi delle province, i satrapi, i governatori e quelli che curavano gli affari del re diedero man forte ai Giudei, perché il terrore di Mardocheo era caduto su di loro. 4 Mardocheo infatti era grande nel palazzo del re, e la sua fama si spargeva per tutte le province, perché quest'uomo, Mardocheo, diventava sempre più grande. 5 I Giudei dunque colpirono tutti i loro nemici, passandoli a fil di spada, e compiendo un grande massacro e distruzione; fecero dei loro nemici quello che vollero. 6 Nella cittadella di Susa i Giudei uccisero e sterminarono cinquecento uomini; 7 misero a morte anche Parshandatha, Dalfon, Aspatha, 8 Poratha, Adalia, Aridatha, 9 Parmashta, Arisai, Aridai e Vajezatha, 10 i dieci figli di Haman, figlio di Hammedatha, il nemico dei Giudei, ma non si diedero al saccheggio. 11 Quel giorno stesso il numero di quelli che erano stati uccisi nella cittadella di Susa fu portato a conoscenza del re. 12 Il re allora disse alla regina Ester: «Nella cittadella di Susa i Giudei hanno ucciso e sterminato cinquecento uomini e dieci figli di Haman; che avranno mai fatto nelle altre province del re? Ora qual è la tua richiesta? Ti sarà concessa. Che cos'altro domandi? Sarà fatto». 13 Allora Ester disse: «Se così piace al re, sia permesso ai Giudei che sono a Susa di fare anche domani ciò che era stato decretato per oggi; e siano appesi alla forca i dieci figli di Haman». 14 Il re ordinò che fosse fatto esattamente così. Il decreto fu promulgato a Susa, e i dieci figli di Haman furono appesi alla forca. 15 I Giudei che erano a Susa si radunarono anche il quattordicesimo giorno del mese di Adar e uccisero a Susa trecento uomini; ma non si diedero al saccheggio. 16 Anche gli altri Giudei che erano nelle province del re si radunarono, per difendere la loro vita e stare al sicuro dagli attacchi dei loro nemici; uccisero settantacinquemila di quelli che li odiavano, ma non si diedero al saccheggio. 17 Questo avvenne il tredicesimo giorno del mese di Adar; il quattordicesimo giorno si riposarono e ne fecero un giorno di banchetto e di gioia. 18 I Giudei che erano a Susa si radunarono invece il tredicesimo e il quattordicesimo giorno; il quindicesimo giorno del mese si riposarono, ne fecero un giorno di banchetto e di gioia. 19 Per questo i Giudei della campagna che abitano in città senza mura fanno del quattordicesimo giorno del mese di Adar un giorno di gioia, di banchetti e di festa, e in cui si mandano regali gli uni agli altri.

Istituzione della festa dei Purim
20 Mardocheo mise per scritto queste cose e mandò lettere a tutti i Giudei che erano in tutte le province del re Assuero, vicini e lontani, 21 per comandare loro di celebrare ogni anno il quattordicesimo giorno e il quindicesimo giorno del mese di Adar, 22 come i giorni nei quali i Giudei ebbero riposo dagli attacchi dei loro nemici, e il mese in cui per loro il dolore fu mutato in gioia e il lutto in festa, e perché facessero di essi giorni di banchetto e di gioia, nei quali si mandassero regali gli uni agli altri e facessero doni ai poveri. 23 I Giudei si impegnarono a osservare ciò che avevano già cominciato a fare, come Mardocheo aveva loro scritto. 24 Haman infatti, figlio di Hammedatha, l'Agaghita, il nemico di tutti i Giudei, aveva cospirato contro i Giudei per distruggerli e aveva gettato il Pur (cioè aveva tirato la sorte), per sterminarli e distruggerli. 25 Quando però Ester si presentò davanti al re, questi ordinò per scritto che il malvagio complotto che Haman aveva ordito contro i Giudei fosse fatto ricadere sul suo capo e che lui e i suoi figli fossero appesi alla forca. 26 Perciò quei giorni furono chiamati Purim, dalla parola Pur. In conformità quindi a tutto ciò che era scritto in quella lettera, a tutto ciò che avevano visto a questo proposito e che era loro avvenuto, 27 i Giudei stabilirono di prendere l'impegno senza mai venir meno per se stessi, per i loro discendenti e per tutti quelli che si sarebbero uniti a loro, di celebrare ogni anno quei due giorni secondo le indicazioni scritte e secondo il tempo stabilito. 28 Quei giorni dovevano essere ricordati e celebrati di generazione in generazione, in ogni famiglia, in ogni provincia, in ogni città; non si doveva mai venir meno fra i Giudei di celebrare questi giorni di Purim, e il loro ricordo non doveva scomparire fra i loro discendenti. 29 La regina Ester, figlia di Abihail, e il Giudeo Mardocheo scrissero con ogni autorità, per confermare questa loro seconda lettera relativa ai Purim. 30 Mardocheo mandò lettere a tutti i Giudei nelle centoventisette province del regno di Assuero, con parole di pace e di verità, 31 per stabilire quei giorni di Purim nel tempo fissato, come avevano loro stabilito il Giudeo Mardocheo e la regina Ester, e come essi stessi avevano stabilito per sé e per i loro discendenti in occasione del loro digiuno e del loro grido. 32 Così il decreto di Ester fissò l'istituzione dei Purim e fu scritto in un libro.

Grandezza di Mardocheo
10:1 Il re Assuero impose un tributo al paese e alle isole del mare. 2 Ora tutti i fatti della sua forza e potenza e l'accurata descrizione della grandezza di Mardocheo, alla quale fu dal re elevato, non stanno forse scritti nel libro delle Cronache dei re di Media e di Persia? 3 Il Giudeo Mardocheo era infatti il secondo dopo il re Assuero, grande fra i Giudei e ben voluto dalla moltitudine dei suoi fratelli; egli cercava il bene del suo popolo e aveva parole di pace per tutta la sua stirpe.

Riveduta 2020:

Ester 1:1-10:3

Convito del re Assuero. La regina Vasti ripudiata a motivo della sua disubbidienza
1:1 Al tempo di Assuero, di quell'Assuero che regnava dall'India fino all'Etiopia su centoventisette province, 2 in quel tempo, mentre il re Assuero sedeva sul trono del suo regno a Susa, la residenza reale, 3 il terzo anno del suo regno, fece un convito per tutti i suoi prìncipi e per i suoi servi; l'esercito di Persia e di Media, i nobili e i governatori delle province furono riuniti in sua presenza, 4 ed egli mostrò le ricchezze e la gloria del suo regno e il fasto magnifico della sua grandezza per molti giorni, per centottanta giorni. 5 Trascorsi questi giorni, il re fece un altro convito di sette giorni, nel cortile del giardino del palazzo reale, per tutto il popolo che si trovava a Susa, la residenza reale, dal più grande al più piccolo. 6 Arazzi di cotone finissimo, bianchi e viola, stavano sospesi con cordoni di bisso e di scarlatto a degli anelli d'argento e a delle colonne di marmo. Vi erano dei divani d'oro e d'argento sopra un pavimento di porfido, di marmo bianco, di madreperla e di pietre nere. 7 Si offriva da bere in vasi d'oro di svariate forme, e il vino reale era abbondante, grazie alla generosità del re. 8 Era stato dato ordine di non forzare nessuno a bere, infatti il re aveva comandato a tutti i principali della sua casa che lasciassero fare a ciascuno secondo la propria volontà. 9 Anche la regina Vasti fece un convito per le donne nella reggia del re Assuero. 10 Il settimo giorno, il re, che aveva il cuore reso allegro dal vino, ordinò a Meuman, a Bizta, a Carbona, a Bigta, ad Abagta, a Zetar e a Carcas, i sette eunuchi che servivano alla presenza del re Assuero, 11 che portassero davanti a lui la regina Vasti con la corona reale, per far vedere ai popoli e ai grandi la sua bellezza; infatti lei era di bell'aspetto. 12 Ma la regina Vasti rifiutò di venire secondo l'ordine che il re le aveva dato per mezzo degli eunuchi; e il re ne fu irritatissimo, e l'ira divampò dentro di lui. 13 Allora il re interrogò i saggi che avevano la conoscenza dei tempi, poiché gli affari del re si trattavano così alla presenza di tutti quelli che conoscevano la legge e il diritto. 14 I più vicini a lui erano Carsena, Setar, Admata, Tarsis, Meres, Marsena e Memucan, sette prìncipi di Persia e di Media che vedevano la faccia del re e occupavano i primi posti nel regno. 15 Il re chiese: “In base alla legge, che cosa si deve fare alla regina Vasti per non aver eseguito l'ordine datole dal re Assuero per mezzo degli eunuchi?”. 16 Memucan rispose in presenza del re e dei prìncipi: “La regina Vasti ha mancato non soltanto verso il re, ma anche verso tutti i prìncipi e tutti i popoli che sono in tutte le province del re Assuero. 17 Infatti quello che ha fatto la regina lo verranno a sapere tutte le donne, e ciò le indurrà a disprezzare i propri mariti; poiché diranno: 'Il re Assuero aveva ordinato che si portasse in sua presenza la regina Vasti, e lei non è andata'. 18 Da ora in avanti le principesse di Persia e di Media che avranno udito il fatto della regina ne parleranno a tutti i prìncipi del re e ne nascerà un grande disprezzo e molto sdegno. 19 Se il re è d'accordo, emani un editto reale e sia iscritto fra le leggi di Persia e di Media in modo che sia irrevocabile, per il quale Vasti non possa più comparire in presenza del re Assuero, e il re conferisca la dignità reale a una sua compagna migliore di lei. 20 E quando l'editto che il re avrà emanato sarà conosciuto in tutto il suo regno, che è vasto, tutte le donne renderanno onore ai loro mariti, dal più grande al più piccolo”. 21 La cosa piacque al re e ai prìncipi, e il re fece come aveva detto Memucan; 22 e inviò lettere a tutte le province del regno, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere e a ogni popolo secondo la sua lingua; attraverso queste lettere ogni uomo doveva essere padrone in casa propria, e parlare la lingua del suo popolo.

Ester scelta come regina. Congiura contro il re sventata da Mardocheo
2:1 Dopo queste cose, quando l'ira del re si calmò, egli si ricordò di Vasti, di ciò che lei aveva fatto e di quanto era stato deciso a suo riguardo. 2 E quelli che stavano al servizio del re dissero: “Si cerchino per il re delle fanciulle vergini e di bell'aspetto; 3 il re stabilisca in tutte le province del suo regno dei commissari, i quali radunino tutte le ragazze vergini e belle alla residenza reale di Susa, nella casa delle donne, sotto la sorveglianza di Egai, eunuco del re, guardiano delle donne, che darà loro i cosmetici di cui hanno bisogno; 4 e la ragazza che piacerà al re diventi regina al posto di Vasti”. La cosa piacque al re, e così si fece. 5 Ora nella residenza reale di Susa c'era un Giudeo di nome Mardocheo, figlio di Iair, figlio di Simei, figlio di Chis, un Beniaminita, 6 che era stato portato via da Gerusalemme fra gli schiavi deportati con Ieconia, re di Giuda, da Nabucodonosor, re di Babilonia. 7 Egli aveva allevato la figlia di suo zio, Adassa, cioè Ester, perché lei non aveva né padre né madre; la ragazza era avvenente e di bell'aspetto; e alla morte del padre e della madre, Mardocheo l'aveva adottata come figlia. 8 E quando l'ordine del re e il suo editto furono divulgati, un gran numero di ragazze furono radunate nella residenza reale di Susa sotto la sorveglianza di Egai. Anche Ester fu condotta nella casa del re, sotto la sorveglianza di Egai, guardiano delle donne. 9 La ragazza piacque a Egai ed entrò nelle sue grazie; lui si affrettò a fornirle i cosmetici di cui aveva bisogno e il vitto, le diede sette ancelle scelte nel palazzo del re, e assegnò a lei e alle sue ancelle l'appartamento migliore della casa riservata alle donne. 10 Ester non aveva detto nulla né del suo popolo né della sua famiglia, perché Mardocheo le aveva proibito di parlarne. 11 Mardocheo passeggiava tutti i giorni davanti al cortile della casa delle donne per sapere se Ester stava bene e che cosa ne sarebbe stato di lei. 12 Quando veniva il turno per una ragazza di andare dal re Assuero alla fine dei dodici mesi prescritti alle donne per i loro preparativi - perché tanto durava il tempo dei loro preparativi: sei mesi per profumarsi con olio di mirra e sei mesi con aromi e altri cosmetici usati dalle donne, - la ragazza andava dal re, 13 e le si permetteva di portare con sé, dalla casa delle donne alla casa del re, tutto quello che chiedeva. 14 Ci andava la sera, e la mattina dopo passava nella seconda casa delle donne, sotto la sorveglianza di Saasgaz, eunuco del re, guardiano delle concubine. Lei non tornava più dal re, a meno che il re la desiderasse e lei fosse chiamata per nome. 15 Quando venne il turno di Ester - la figlia di Abiail, zio di Mardocheo che l'aveva adottata come figlia - di andare dal re, lei non domandò altro che quello che le fu indicato da Egai, eunuco del re, guardiano delle donne. Ed Ester si guadagnava il favore di tutti quelli che la vedevano. 16 Ester fu dunque condotta dal re Assuero, nella casa reale, il decimo mese, che è il mese di Tebet, il settimo anno del suo regno. 17 E il re amò Ester più di tutte le altre donne, e lei trovò grazia e favore ai suoi occhi più di tutte le altre vergini. Egli le pose in testa la corona reale e la fece regina al posto di Vasti. 18 Il re fece un grande convito in onore di Ester per tutti i suoi prìncipi e per i suoi servi; concesse sgravi alle province, e fece doni con generosità regale. 19 La seconda volta che si radunavano delle ragazze, Mardocheo stava seduto alla porta del re. 20 Ester non aveva detto nulla né della sua famiglia né del suo popolo, secondo l'ordine che Mardocheo le aveva dato, perché lei faceva quello che Mardocheo le diceva, come quando era sotto la sua tutela. 21 In quei giorni, mentre Mardocheo stava seduto alla porta del re, Bigtana e Teres, due eunuchi del re fra le guardie dell'ingresso, si irritarono contro il re Assuero e cercarono di attentare alla sua vita. 22 Mardocheo, avuto sentore della cosa, ne informò la regina Ester, ed Ester ne parlò al re in nome di Mardocheo. 23 Dopo che furono svolte indagini e verificato il fatto, i due eunuchi furono impiccati a una forca; e la cosa fu registrata nel libro delle Cronache, alla presenza del re.

Aman, favorito del re, ottiene un editto di morte contro i Giudei
3:1 Dopo queste cose, il re Assuero promosse Aman, figlio di Ammedata, l'Agaghita, alla più alta dignità, e pose il suo seggio al di sopra di quelli di tutti i prìncipi che erano con lui. 2 Tutti i servi del re che stavano alla porta del re si inchinavano e si prostravano davanti ad Aman, perché così aveva ordinato il re a suo riguardo. Ma Mardocheo non si inchinava né si prostrava.
3 I servi del re che stavano alla porta del re dissero a Mardocheo: “Perché trasgredisci l'ordine del re?”. 4 Ma, sebbene glielo ripetessero tutti i giorni, egli non dava loro ascolto. Quelli riferirono la cosa ad Aman, per vedere se Mardocheo avrebbe persistito nel suo atteggiamento; perché egli aveva detto loro che era Giudeo. 5 Aman vide che Mardocheo non si inchinava né si prostrava davanti a lui, e ne fu pieno di ira; 6 ma si rifiutò di mettere le mani addosso soltanto a Mardocheo, poiché gli avevano detto a quale popolo Mardocheo apparteneva; e cercò di distruggere il popolo di Mardocheo, tutti i Giudei che si trovavano in tutto il regno di Assuero. 7 Il primo mese che è il mese di Nisan, il dodicesimo anno del re Assuero, si tirò il Pur, vale a dire si tirò a sorte, in presenza di Aman, un giorno dopo l'altro e un mese dopo l'altro, finché fu sorteggiato il dodicesimo mese, che è il mese di Adar. 8 E Aman disse al re Assuero: “C'è un popolo separato e disperso fra i popoli di tutte le province del tuo regno, le cui leggi sono diverse da quelle di ogni altro popolo, e che non osserva le leggi del re; non conviene quindi che il re lo tolleri. 9 Se piace al re, si decreti che sia distrutto; e io pagherò diecimila talenti d'argento nelle mani di quelli che fanno gli affari del re, perché siano portati nel tesoro reale”. 10 Allora il re si tolse di mano l'anello e lo diede ad Aman l'Agaghita figlio di Ammedata, nemico dei Giudei. 11 Il re disse ad Aman: “Il denaro è tuo e anche il popolo; fagli quello che vuoi”. 12 Il tredicesimo giorno del primo mese furono chiamati i segretari del re, e fu scritto, seguendo in tutto gli ordini di Aman, ai satrapi del re, ai governatori di ogni provincia e ai capi di ogni popolo, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere e a ogni popolo nella sua lingua. Lo scritto fu redatto in nome del re Assuero e sigillato con il sigillo reale. 13 Furono mandate delle lettere, per mezzo di corrieri, in tutte le province del re perché si distruggessero, si uccidessero, si sterminassero tutti i Giudei, giovani e vecchi, bambini e donne, in uno stesso giorno, il tredici del dodicesimo mese, che è il mese di Adar, e si abbandonassero al saccheggio i loro beni. 14 Queste lettere contenevano una copia del decreto che doveva essere pubblicato in ogni provincia e invitavano tutti i popoli a tenersi pronti per quel giorno. 15 I corrieri partirono in tutta fretta per ordine del re, e il decreto fu promulgato nella residenza reale di Susa; e mentre il re e Aman se ne stavano seduti a bere, la città di Susa era costernata.

Angoscia e digiuno dei Giudei
4:1 Quando Mardocheo seppe tutto quello che era stato fatto, si stracciò le vesti, si coprì di un sacco, si cosparse di cenere, e uscì per la città, mandando alte e amare grida;
2 e giunse davanti alla porta del re, poiché a nessuno che fosse coperto di sacco era permesso di passare per la porta del re. 3 In ogni provincia, dovunque giungevano l'ordine del re e il suo decreto, ci fu grande desolazione fra i Giudei: digiunavano, piangevano, si lamentavano, e a molti fecero da letto il sacco e la cenere. 4 Le ancelle di Ester e i suoi eunuchi vennero a riferirle la notizia. La regina fu molto angosciata e mandò delle vesti a Mardocheo, perché se le mettesse e si togliesse di dosso il sacco; ma egli non le accettò. 5 Allora Ester chiamò Atac, uno degli eunuchi che il re aveva messo al suo servizio, e gli ordinò di andare da Mardocheo per domandargli che cosa questo significasse, e perché agisse così. 6 Atac dunque si recò da Mardocheo sulla piazza della città, di fronte alla porta del re. 7 Mardocheo gli raccontò tutto quello che gli era avvenuto e gli indicò la somma di denaro che Aman aveva promesso di versare al tesoro reale per far distruggere i Giudei; 8 e gli diede anche una copia del testo del decreto che era stato promulgato a Susa per il loro sterminio, affinché lo mostrasse a Ester, la informasse di tutto, e le ordinasse di presentarsi al re per chiedergli grazia e per intercedere in favore del suo popolo. 9 Atac tornò da Ester e le riferì le parole di Mardocheo. 10 Allora Ester ordinò ad Atac di andare a dire a Mardocheo: 11 “Tutti i servi del re e il popolo delle sue province sanno che se qualcuno, uomo o donna che sia, entra dal re nel cortile interno, senza essere stato chiamato, per una legge che è la stessa per tutti, egli deve essere messo a morte, a meno che il re non stenda verso di lui il suo scettro d'oro; in tal caso, ha salva la vita. E sono già trenta giorni che io non sono stata chiamata per andare dal re”. 12 Le parole di Ester furono riferite a Mardocheo; 13 e Mardocheo fece dare questa risposta a Ester: “Non metterti in mente che tu sola scamperai fra tutti i Giudei perché sei nella casa del re. 14 Poiché se oggi tu taci, soccorso e liberazione sorgeranno per i Giudei da qualche altra parte; ma tu e la casa di tuo padre perirete; e chi sa se non sei diventata regina appunto per un tempo come questo?”. 15 Allora Ester ordinò che si rispondesse a Mardocheo: 16 “Va', raduna tutti i Giudei che si trovano a Susa, e digiunate per me; state senza mangiare e senza bere per tre giorni, notte e giorno. Anch'io con le mie ancelle digiunerò nello stesso modo; e dopo entrerò dal re, sebbene ciò sia contro la legge; e se devo morire che io muoia!”. 17 Mardocheo se ne andò, e fece tutto quello che Ester gli aveva ordinato.

Ester dà un convito per il re e Aman. Aman cerca di far morire Mardocheo
5:1 Il terzo giorno, Ester si mise la veste reale e si presentò nel cortile interno della casa del re, di fronte all'appartamento del re. Il re era seduto sul trono reale nel palazzo reale, di fronte alla porta della casa. 2 E quando il re vide la regina Ester in piedi nel cortile, lei si guadagnò la sua grazia; il re stese verso Ester lo scettro d'oro che teneva in mano; ed Ester si avvicinò, e toccò la punta dello scettro. 3 Allora il re le disse: “Che hai, regina Ester? che cosa domandi? Anche se tu chiedessi la metà del regno, ti sarà data”. 4 Ester rispose: “Se così piace al re, venga oggi il re con Aman al convito che gli ho preparato”. 5 Il re disse: “Fate venire subito Aman, per fare ciò che Ester ha detto”. Così il re e Aman giunsero al convito che Ester aveva preparato. 6 E mentre si beveva il vino, il re disse a Ester: “Qual è la tua richiesta? Ti sarà concessa. Che cosa desideri? Fosse anche la metà del regno, l'avrai”. 7 Ester rispose: “Ecco la mia richiesta, e ciò che desidero: 8 se ho trovato grazia agli occhi del re, e se piace al re di concedermi quello che chiedo e di soddisfare il mio desiderio, venga il re con Aman al convito che io preparerò loro, e domani farò come il re ha detto”. 9 Aman quel giorno uscì tutto allegro e con il cuore contento, ma quando vide, alla porta del re, Mardocheo che non si alzava né si muoveva per lui, fu pieno d'ira contro Mardocheo. 10 Tuttavia Aman si contenne, se ne andò a casa, e mandò a chiamare i suoi amici e Zeres, sua moglie. 11 Aman parlò loro della magnificenza delle sue ricchezze, del gran numero dei suoi figli, di tutto quello che il re aveva fatto per renderlo grande e di come lo aveva innalzato al di sopra dei capi e dei servi del re. 12 E aggiunse: “Anche la regina Ester non ha fatto venire con il re nessun altro se non me al convito che ha dato; e anche per domani sono invitato da lei con il re. 13 Ma tutto questo non mi soddisfa finché vedrò quel Giudeo, Mardocheo, sedere alla porta del re”. 14 Allora Zeres sua moglie, e tutti i suoi amici gli dissero: “Si prepari una forca alta cinquanta cubiti; e domattina di' al re che vi si impicchi Mardocheo; poi vattene allegro al convito con il re”. E la cosa piacque ad Aman, che fece preparare la forca.

Onori resi a Mardocheo. Aman umiliato
6:1 Quella notte il re, non potendo prendere sonno, ordinò che gli si portasse il libro delle Memorie, le Cronache; e ne fu fatta la lettura in presenza del re.
2 Vi si trovò scritto che Mardocheo aveva denunciato Bigtana e Teres, i due eunuchi del re di fra i guardiani dell'ingresso, i quali avevano cercato di attentare alla vita del re Assuero. 3 Allora il re chiese: “Quale onore e quale distinzione si sono dati a Mardocheo per questo?”. Quelli che servivano il re risposero: “Non si è fatto nulla per lui”. 4 E il re disse: “Chi c'è nel cortile?”. Aman era venuto nel cortile esterno della casa del re, per dire al re di fare impiccare Mardocheo alla forca che egli aveva preparato per lui. 5 I servi del re gli risposero: “Ecco, c'è Aman nel cortile”. E il re: “Fatelo entrare”. 6 Aman entrò, e il re gli disse: “Che cosa bisogna fare a un uomo che il re vuole onorare?”. Aman disse in cuor suo: “Chi altri vorrebbe onorare il re, se non me?”. 7 E Aman rispose al re: “All'uomo che il re vuole onorare? 8 Si prenda la veste reale che il re è solito indossare, e il cavallo che il re è solito montare, e sulla cui testa è posta una corona reale; 9 si consegni la veste e il cavallo a uno dei prìncipi più nobili del re; si rivesta di quella veste l'uomo che il re vuole onorare, lo si faccia percorrere a cavallo le vie della città, e si gridi davanti a lui: 'Così si fa all'uomo che il re vuole onorare!'”. 10 Allora il re disse ad Aman: “Fa' presto e prendi la veste e il cavallo, come hai detto, e fa' in quel modo a Mardocheo, a quel Giudeo che siede alla porta del re; e non tralasciare nulla di quello che hai detto”. 11 Aman prese la veste e il cavallo, rivestì della veste Mardocheo, lo fece percorrere a cavallo le vie della città, e gridava davanti a lui: “Così si fa all'uomo che il re vuole onorare!”. 12 Poi Mardocheo tornò alla porta del re, ma Aman si affrettò ad andare a casa sua, tutto addolorato e con il capo coperto. 13 Aman raccontò a Zeres sua moglie e a tutti i suoi amici tutto quello che gli era accaduto. I suoi saggi e Zeres sua moglie gli dissero: “Se Mardocheo davanti al quale tu hai cominciato a cadere è della razza dei Giudei, tu non potrai nulla contro di lui e cadrai completamente davanti a lui”. 14 Mentre essi parlavano ancora con lui, giunsero gli eunuchi del re, i quali si affrettarono a condurre Aman al convito che Ester aveva preparato.

Aman denunciato da Ester e messo a morte
7:1 Il re e Aman andarono dunque al convito con la regina Ester. 2 Anche in questo secondo giorno il re disse a Ester, mentre si beveva il vino: “Qual è la tua richiesta, o regina Ester? Ti sarà concessa. Che desideri? Fosse anche la metà del regno, l'avrai”. 3 Allora la regina Ester rispose dicendo: “Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, o re, e se così piace al re, la mia richiesta è che mi sia donata la vita; e il mio desiderio, che mi sia donato il mio popolo. 4 Perché io e il mio popolo siamo stati venduti per essere distrutti, uccisi, sterminati. Ora se fossimo stati venduti per diventare schiavi e schiave, avrei taciuto; ma il nostro avversario non potrebbe riparare al danno fatto al re con la nostra morte”. 5 Il re Assuero prese a dire alla regina Ester: “Chi è, e dov'è colui che ha tanta presunzione da fare questo?”. 6 Ester rispose: “L'avversario, il nemico, è quel malvagio di Aman”. Allora Aman fu preso da terrore alla presenza del re e della regina. 7 Il re, tutto adirato si alzò, e dal luogo del convito andò nel giardino del palazzo; ma Aman rimase per chiedere la grazia della vita alla regina Ester, perché vedeva bene che nel cuore del re la sua rovina era decisa. 8 Poi il re tornò dal giardino del palazzo nel luogo del convito; intanto Aman si era gettato sul divano sul quale si trovava Ester; e il re esclamò: “Vuole fare anche violenza alla regina, davanti a me, in casa mia?”. Appena questa parola fu uscita dalla bocca del re, coprirono la faccia ad Aman; 9 e Carbona, uno degli eunuchi, disse in presenza del re: “Ecco, è perfino rizzata, in casa di Aman, la forca alta cinquanta cubiti che Aman ha fatto preparare per Mardocheo, il quale aveva parlato per il bene del re”. E il re disse: “Impiccateci lui!”. 10 Così Aman fu impiccato alla forca che lui aveva preparato per Mardocheo, e l'ira del re si calmò.

Editto in favore dei Giudei
8:1 In quello stesso giorno il re Assuero donò alla regina Ester la casa di Aman, il nemico dei Giudei. E Mardocheo si presentò al re, al quale Ester aveva dichiarato la parentela che li univa.
2 Il re si tolse l'anello che aveva fatto togliere ad Aman, e lo diede a Mardocheo. Ed Ester diede a Mardocheo il governo della casa di Aman. 3 Poi Ester parlò di nuovo in presenza del re, si gettò ai suoi piedi, e lo supplicò con le lacrime agli occhi di impedire gli effetti della malvagità di Aman, l'Agaghita, e delle trame che egli aveva ordito contro i Giudei. 4 Allora il re stese lo scettro d'oro verso Ester; ed Ester si alzò, rimase in piedi davanti al re, 5 e disse: “Se così piace al re, se io ho trovato grazia ai suoi occhi, se la cosa gli sembra giusta, e se io gli sono gradita, si scriva per revocare le lettere scritte da Aman, figlio di Ammedata, l'Agaghita, con il perfido disegno di fare morire i Giudei che sono in tutte le province del re. 6 Perché come potrei resistere a vedere la calamità che colpirebbe il mio popolo? Come potrei resistere a vedere la distruzione della mia razza?”. 7 Allora il re Assuero disse alla regina Ester e a Mardocheo, il Giudeo: “Ecco, io ho dato a Ester la casa di Aman, e questi è stato appeso alla forca, perché voleva stendere la sua mano contro i Giudei. 8 Scrivete dunque, in favore dei Giudei, come vi sembrerà meglio, nel nome del re, e sigillate con l'anello reale; perché ciò che è scritto in nome del re e sigillato con l'anello reale è irrevocabile”. 9 Senza perdere tempo, il ventitreesimo giorno del terzo mese, che è il mese di Sivan, furono chiamati i segretari del re e, seguendo in tutto l'ordine di Mardocheo, fu scritto ai Giudei, ai satrapi, ai governatori e ai capi delle centoventisette province, dall'India all'Etiopia, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere, a ogni popolo nella sua lingua, e ai Giudei secondo il loro modo di scrivere e nella loro lingua. 10 Fu dunque scritto in nome del re Assuero, si sigillarono le lettere con l'anello reale, e si mandarono per mezzo di corrieri che cavalcavano cavalli veloci usati per il servizio del re, nati da stalloni reali. 11 In esse il re permetteva ai Giudei, in qualunque città si trovassero, di radunarsi e di difendere la loro vita, di distruggere, uccidere, sterminare, compresi i bambini e le donne, tutta la gente armata, di qualunque popolo e di qualunque provincia fosse, che li assalisse, e di abbandonare al saccheggio i suoi beni; 12 e ciò, in uno stesso giorno, in tutte le province del re Assuero: il tredici del dodicesimo mese, che è il mese di Adar. 13 Queste lettere contenevano una copia del decreto che doveva essere bandito in ogni provincia e pubblicato fra tutti i popoli, perché i Giudei si tenessero pronti per quel giorno a vendicarsi dei loro nemici. 14 Così i corrieri che cavalcavano cavalli veloci, usati per il servizio del re, partirono immediatamente, in tutta fretta, per ordine del re; e il decreto fu promulgato nella residenza reale di Susa. 15 Mardocheo uscì dalla presenza del re con una veste reale di porpora e di lino bianco, con una grande corona d'oro, e un mantello di bisso e di scarlatto; la città di Susa mandava grida di gioia ed era in festa. 16 I Giudei poi erano raggianti di gioia, di esultanza, di gloria. 17 E in ogni provincia, in ogni città, dovunque giungevano l'ordine del re e il suo decreto, vi furono, tra i Giudei, gioia ed esultanza, banchetti e giorni lieti. E molti appartenenti ai popoli del paese si fecero Giudei, perché il timore dei Giudei si era impadronito di loro.

Vendetta dei Giudei. La festa dei Purim
9:1 Il dodicesimo mese, cioè il mese di Adar, il tredicesimo giorno del mese, quando l'ordine del re e il suo decreto dovevano essere eseguiti, il giorno che i nemici dei Giudei speravano di averli in loro potere, avvenne invece tutto il contrario; poiché furono i Giudei che ebbero in loro potere i loro nemici. 2 I Giudei si radunarono nelle loro città, in tutte le province del re Assuero, per mettere le mani su quelli che cercavano di fare loro del male; e nessuno poté resister loro, perché il timore dei Giudei si era impadronito di tutti i popoli. 3 Tutti i capi delle province, i satrapi, i governatori e quelli che facevano gli affari del re diedero manforte ai Giudei, perché il timore di Mardocheo si era impadronito di loro. 4 Infatti Mardocheo era grande nel palazzo del re, e la sua fama si spandeva in tutte le province, perché quest'uomo, Mardocheo, diventava sempre più potente. 5 I Giudei dunque colpirono tutti i loro nemici, passandoli a fil di spada, uccidendoli e sterminandoli; fecero dei loro nemici quello che vollero. 6 Nella residenza reale di Susa i Giudei uccisero e sterminarono cinquecento uomini, 7 e misero a morte Parsandata, Dalfon, Aspata, Porata, 8 Adalia, Aridata, 9 Parmasta, Arisai, Aridai, e Vaizata, i dieci figli di Aman, 10 figlio di Ammedata, il nemico dei Giudei, ma non si diedero al saccheggio. 11 Quel giorno stesso il numero di quelli che erano stati uccisi alla residenza reale di Susa fu portato a conoscenza del re. 12 Il re disse alla regina Ester: “Nella residenza reale di Susa i Giudei hanno ucciso, hanno sterminato cinquecento uomini e dieci figli di Aman; che avranno mai fatto nelle altre province del re? Ora che cosa chiedi tu ancora? Ti sarà dato. Che altro desideri? Lo avrai”. 13 Allora Ester disse: “Se così piace al re, sia permesso ai Giudei che sono a Susa di fare anche domani quello che era stato decretato per oggi; e siano appesi alla forca i dieci figli di Aman”. 14 E il re ordinò che così fosse fatto. Il decreto fu promulgato a Susa, e i dieci figli di Aman furono impiccati. 15 I Giudei che erano a Susa si radunarono ancora il quattordicesimo giorno del mese di Adar e uccisero a Susa trecento uomini; ma non si diedero al saccheggio. 16 Anche gli altri Giudei che erano nelle province del re si radunarono, difesero la loro vita, ed ebbero riposo dagli attacchi dei loro nemici; uccisero settantacinquemila di quelli che li odiavano, ma non si diedero al saccheggio. 17 Questo avvenne il tredicesimo giorno del mese di Adar; il quattordicesimo giorno si riposarono e ne fecero un giorno di conviti e di gioia. 18 Ma i Giudei che erano a Susa si radunarono il tredicesimo e il quattordicesimo giorno di quel mese; il quindicesimo giorno si riposarono e ne fecero un giorno di conviti e di gioia. 19 Perciò i Giudei della campagna che abitano in città non murate fanno del quattordicesimo giorno del mese di Adar un giorno di gioia, di conviti e di festa, nel quale gli uni mandano dei regali agli altri. 20 Mardocheo scrisse queste cose e mandò delle lettere a tutti i Giudei che erano in tutte le province del re Assuero, vicini e lontani, 21 ordinando loro di celebrare ogni anno il quattordicesimo e il quindicesimo giorno del mese di Adar, 22 come i giorni nei quali i Giudei ebbero riposo dagli attacchi dei loro nemici e il mese in cui il loro dolore era stato cambiato in gioia, il loro lutto in festa, e di fare di questi giorni dei giorni di conviti e di gioia, nei quali gli uni avrebbero mandato dei regali agli altri e si sarebbero fatti dei doni ai bisognosi. 23 I Giudei si impegnarono a continuare quello che avevano già cominciato a fare, e che Mardocheo aveva scritto loro; 24 poiché Aman, figlio di Ammedata, l'Agaghita, il nemico di tutti i Giudei, aveva tramato contro i Giudei per distruggerli, e aveva gettato il Pur, vale a dire la sorte, per sgominarli e farli perire; 25 ma quando Ester si presentò davanti al re, questi ordinò per iscritto che la perversa macchinazione che Aman aveva ordito contro i Giudei fosse fatta ricadere sul suo capo, e che lui e i suoi figli fossero appesi alla forca. 26 Perciò quei giorni furono detti Purim, dal termine Pur. Secondo tutto il contenuto di quella lettera, in seguito a tutto quello che avevano visto a questo proposito e che era loro avvenuto, 27 i Giudei stabilirono e presero per sé, per la loro discendenza e per tutti quelli che si sarebbero aggiunti a loro, l'impegno inviolabile di celebrare ogni anno quei due giorni secondo quanto prescritto e al tempo fissato. 28 Quei giorni dovevano essere commemorati e celebrati di generazione in generazione, in ogni famiglia, in ogni provincia, in ogni città; e quei giorni di Purim non dovevano cessare mai di essere celebrati fra i Giudei, e il loro ricordo non doveva mai essere cancellato fra i loro discendenti. 29 La regina Ester, figlia di Abiail, e il Giudeo Mardocheo riscrissero con ogni autorità, per dare peso a questa loro seconda lettera relativa ai Purim. 30 E si mandarono delle lettere a tutti i Giudei nelle centoventisette province del regno di Assuero: lettere contenenti parole di pace e di fedeltà, 31 per fissare bene quei giorni di Purim nelle loro date precise, come li avevano ordinati il Giudeo Mardocheo e la regina Ester, e come loro stessi li avevano stabiliti per sé e per i loro discendenti, in occasione del loro digiuno e del loro grido. 32 Così l'ordine di Ester stabilì l'istituzione dei Purim, e ciò fu scritto in un libro.

Elogio di Mardocheo
10:1 Il re Assuero impose un tributo al paese e alle isole del mare. 2 Quanto a tutti i fatti concernenti la potenza e il valore di Mardocheo e quanto alla completa descrizione della sua grandezza e del come il re lo rese grande, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re di Media e di Persia. 3 Infatti, il Giudeo Mardocheo era il secondo dopo il re Assuero: grande fra i Giudei e amato dalla moltitudine dei suoi fratelli; cercò il bene del suo popolo e parlò per la pace di tutta la sua razza.

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