C.E.I.:

Giudici 4-9

4:1 Eud era morto e gli Israeliti tornarono a fare ciò che è male agli occhi del Signore. 2 Il Signore li mise nelle mani di Iabin re di Canaan, che regnava in Cazor. Il capo del suo esercito era Sisara che abitava a Aroset-Goim. 3 Gli Israeliti gridarono al Signore, perché Iabin aveva novecento carri di ferro e già da venti anni opprimeva duramente gli Israeliti.
4 In quel tempo era giudice d'Israele una profetessa, Debora, moglie di Lappidot. 5 Essa sedeva sotto la palma di Debora, tra Rama e Betel, sulle montagne di Efraim, e gli Israeliti venivano a lei per le vertenze giudiziarie. 6 Essa mandò a chiamare Barak, figlio di Abinoam, da Kades di Nèftali, e gli disse: «Il Signore, Dio d'Israele, ti dà quest'ordine: Va', marcia sul monte Tabor e prendi con te diecimila figli di Nèftali e figli di Zàbulon. 7 Io attirerò verso di te al torrente Kison Sisara, capo dell'esercito di Iabin, con i suoi carri e la sua numerosa gente, e lo metterò nelle tue mani». 8 Barak le rispose: «Se vieni anche tu con me, andrò; ma se non vieni, non andrò». 9 Rispose: «Bene, verrò con te; però non sarà tua la gloria sulla via per cui cammini; ma il Signore metterà Sisara nelle mani di una donna». Debora si alzò e andò con Barak a Kades. 10 Barak convocò Zàbulon e Nèftali a Kades; diecimila uomini si misero al suo seguito e Debora andò con lui.
11 Ora Eber, il Kenita, si era separato dai Keniti, discendenti di Obab, suocero di Mosè, e aveva piantato le tende alla Quercia di Saannaim che è presso Kades.
12 Fu riferito a Sisara che Barak, figlio di Abinoam, era salito sul monte Tabor. 13 Allora Sisara radunò tutti i suoi carri, novecento carri di ferro, e tutta la gente che era con lui da Aroset-Goim fino al torrente Kison.
14 Debora disse a Barak: «Alzati, perché questo è il giorno in cui il Signore ha messo Sisara nelle tue mani. Il Signore non esce forse in campo davanti a te?». Allora Barak scese dal monte Tabor, seguito da diecimila uomini. 15 Il Signore sconfisse, davanti a Barak, Sisara con tutti i suoi carri e con tutto il suo esercito; Sisara scese dal carro e fuggì a piedi. 16 Barak inseguì i carri e l'esercito fino ad Aroset-Goim; tutto l'esercito di Sisara cadde a fil di spada e non ne scampò neppure uno.
17 Intanto Sisara era fuggito a piedi verso la tenda di Giaele, moglie di Eber il Kenita, perché vi era pace fra Iabin, re di Cazor, e la casa di Eber il Kenita. 18 Giaele uscì incontro a Sisara e gli disse: «Fermati, mio signore, fermati da me: non temere». Egli entrò da lei nella sua tenda ed essa lo nascose con una coperta. 19 Egli le disse: «Dammi un po' d'acqua da bere perché ho sete». Essa aprì l'otre del latte, gli diede da bere e poi lo ricoprì. 20 Egli le disse: «Sta' all'ingresso della tenda; se viene qualcuno a interrogarti dicendo: C'è qui un uomo?, dirai: Nessuno». 21 Ma Giaele, moglie di Eber, prese un picchetto della tenda, prese in mano il martello, venne pian piano a lui e gli conficcò il picchetto nella tempia, fino a farlo penetrare in terra. Egli era profondamente addormentato e sfinito; così morì. 22 Ed ecco Barak inseguiva Sisara; Giaele gli uscì incontro e gli disse: «Vieni e ti mostrerò l'uomo che cerchi». Egli entrò da lei ed ecco Sisara era steso morto con il picchetto nella tempia.
23 Così Dio umiliò quel giorno Iabin, re di Canaan, davanti agli Israeliti. 24 La mano degli Israeliti si fece sempre più pesante su Iabin, re di Canaan, finché ebbero sterminato Iabin re di Canaan.

5:1 In quel giorno Debora, con Barak, figlio di Abinoam, pronunciò questo canto:
2 «Ci furono capi in Israele
per assumere il comando;
ci furono volontari
per arruolarsi in massa:
Benedite il Signore!
3 Ascoltate, re,
porgete gli orecchi, o principi;
io voglio cantare al Signore,
voglio cantare al Signore,
voglio cantare inni al Signore, Dio d'Israele!
4 Signore, quando uscivi dal Seir,
quando avanzavi dalla steppa di Edom,
la terra tremò, i cieli si scossero,
le nubi si sciolsero in acqua.
5 Si stemperarono i monti
davanti al Signore, Signore del Sinai,
davanti al Signore, Dio d'Israele.
6 Ai giorni di Samgar, figlio di Anat,
ai giorni di Giaele,
erano deserte le strade
e i viandanti deviavano su sentieri tortuosi.
7 Era cessata ogni autorità di governo,
era cessata in Israele,
fin quando sorsi io, Debora,
fin quando sorsi come madre in Israele.
8 Si preferivano divinità straniere
e allora la guerra fu alle porte,
ma scudo non si vedeva né lancia
né quarantamila in Israele.
9 Il mio cuore si volge ai comandanti d'Israele,
ai volontari tra il popolo;
benedite il Signore!
10 Voi, che cavalcate asine bianche,
seduti su gualdrappe,
voi che procedete sulla via, raccontate;
11 unitevi al grido degli uomini
schierati fra gli abbeveratoi:
là essi proclamano le vittorie del Signore,
le vittorie del suo governo in Israele,
quando scese alle porte il popolo del Signore.
12 Dèstati, dèstati, o Debora,
dèstati, dèstati, intona un canto!
Sorgi, Barak, e cattura i tuoi prigionieri,
o figlio di Abinoam!
13 Allora scesero i fuggiaschi
per unirsi ai principi;
il popolo del Signore
scese a sua difesa tra gli eroi.
14 Quelli della stirpe di Efraim
scesero nella pianura,
ti seguì Beniamino fra le tue genti.
Dalla stirpe di Machir scesero i comandanti
e da Zàbulon chi impugna lo scettro del comando.
15 I principi di Issacar mossero con Debora;
Barak si lanciò sui suoi passi nella pianura.
Presso i ruscelli di Ruben grandi erano le esitazioni.
16 Perché sei rimasto seduto tra gli ovili,
ad ascoltare le zampogne dei pastori?
Presso i ruscelli di Ruben
erano ben grandi le dispute...
17 Gàlaad dimora oltre il Giordano
e Dan perché vive straniero sulle navi?
Aser si è stabilito lungo la riva del grande mare
e presso le sue insenature dimora.
18 Zàbulon invece è un popolo che si è esposto
alla morte,
come Nèftali, sui poggi della campagna!
19 Vennero i re, diedero battaglia,
combatterono i re di Canaan,
a Taanach sulle acque di Meghiddo,
ma non riportarono bottino d'argento.
20 Dal cielo le stelle diedero battaglia,
dalle loro orbite combatterono contro Sisara.
21 Il torrente Kison li travolse;
torrente impetuoso fu il torrente Kison...
Anima mia, calpesta con forza!
22 Allora martellarono gli zoccoli dei cavalli
al galoppo, al galoppo dei corsieri.
23 Maledite Meroz - dice l'angelo del Signore -
maledite, maledite i suoi abitanti,
perché non vennero in aiuto al Signore,
in aiuto al Signore tra gli eroi.
24 Sia benedetta fra le donne Giaele,
la moglie di Eber il Kenita,
benedetta fra le donne della tenda!
25 Acqua egli chiese, latte essa diede,
in una coppa da principi offrì latte acido.
26 Una mano essa stese al picchetto
e la destra a un martello da fabbri,
e colpì Sisara, lo percosse alla testa,
ne fracassò, ne trapassò la tempia.
27 Ai piedi di lei si contorse, ricadde, giacque;
ai piedi di lei si contorse, ricadde,
dove si contorse, là ricadde finito.
28 Dietro la finestra si affaccia e si lamenta
la madre di Sisara, dietro la persiana:
Perché il suo carro tarda ad arrivare?
Perché così a rilento procedono i suoi carri?
29 Le più sagge sue principesse rispondono
e anche lei torna a dire a se stessa:
30 Certo han trovato bottino, stan facendo le parti:
una fanciulla, due fanciulle per ogni uomo;
un bottino di vesti variopinte per Sisara,
un bottino di vesti variopinte a ricamo;
una veste variopinta a due ricami
è il bottino per il mio collo...
31 Così periscano tutti i tuoi nemici, Signore!
Ma coloro che ti amano siano come il sole,
quando sorge con tutto lo splendore».
Poi il paese ebbe pace per quarant'anni.

6:1 Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore e il Signore li mise nelle mani di Madian per sette anni. 2 La mano di Madian si fece pesante contro Israele; per la paura dei Madianiti gli Israeliti adattarono per sé gli antri dei monti, le caverne e le cime scoscese. 3 Quando Israele aveva seminato, i Madianiti con i figli di Amalek e i figli dell'oriente venivano contro di lui, 4 si accampavano sul territorio degli Israeliti, distruggevano tutti i prodotti del paese fino all'ingresso di Gaza e non lasciavano in Israele mezzi di sussistenza: né pecore, né buoi, né asini. 5 Poiché venivano con i loro armenti e con le loro tende e arrivavano numerosi come le cavallette - essi e i loro cammelli erano senza numero - e venivano nel paese per devastarlo. 6 Israele fu ridotto in grande miseria a causa di Madian e gli Israeliti gridarono al Signore.
7 Quando gli Israeliti ebbero gridato a causa di Madian, 8 il Signore mandò loro un profeta che disse: «Dice il Signore, Dio d'Israele: Io vi ho fatti uscire dall'Egitto e vi ho fatti uscire dalla condizione servile; 9 vi ho liberati dalla mano degli Egiziani e dalla mano di quanti vi opprimevano; li ho scacciati davanti a voi, vi ho dato il loro paese 10 e vi ho detto: Io sono il Signore vostro Dio; non venerate gli dèi degli Amorrei, nel paese dei quali abitate. Ma voi non avete ascoltato la mia voce».
11 Ora l'angelo del Signore venne a sedere sotto il terebinto di Ofra, che apparteneva a Ioas, Abiezerita; Gedeone, figlio di Ioas, batteva il grano nel tino per sottrarlo ai Madianiti. 12 L'angelo del Signore gli apparve e gli disse: «Il Signore è con te, uomo forte e valoroso!». 13 Gedeone gli rispose: «Signor mio, se il Signore è con noi, perché ci è capitato tutto questo? Dove sono tutti i suoi prodigi che i nostri padri ci hanno narrato, dicendo: Il Signore non ci ha fatto forse uscire dall'Egitto? Ma ora il Signore ci ha abbandonati e ci ha messi nelle mani di Madian». 14 Allora il Signore si volse a lui e gli disse: «Va' con questa forza e salva Israele dalla mano di Madian; non ti mando forse io?». 15 Gli rispose: «Signor mio, come salverò Israele? Ecco, la mia famiglia è la più povera di Manàsse e io sono il più piccolo nella casa di mio padre». 16 Il Signore gli disse: «Io sarò con te e tu sconfiggerai i Madianiti come se fossero un uomo solo». 17 Gli disse allora: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, dammi un segno che proprio tu mi parli. 18 Intanto, non te ne andare di qui prima che io torni da te e porti la mia offerta da presentarti». Rispose: «Resterò finché tu torni». 19 Allora Gedeone entrò in casa, preparò un capretto e con un'efa di farina preparò focacce azzime; mise la carne in un canestro, il brodo in una pentola, gli portò tutto sotto il terebinto e glielo offrì. 20 L'angelo di Dio gli disse: «Prendi la carne e le focacce azzime, mettile su questa pietra e versavi il brodo». Egli fece così. 21 Allora l'angelo del Signore stese l'estremità del bastone che aveva in mano e toccò la carne e le focacce azzime; salì dalla roccia un fuoco che consumò la carne e le focacce azzime e l'angelo del Signore scomparve dai suoi occhi. 22 Gedeone vide che era l'angelo del Signore e disse: «Signore, ho dunque visto l'angelo del Signore faccia a faccia!». 23 Il Signore gli disse: «La pace sia con te, non temere, non morirai!». 24 Allora Gedeone costruì in quel luogo un altare al Signore e lo chiamò Signore-Pace. Esso esiste fino ad oggi a Ofra degli Abiezeriti.
25 In quella stessa notte il Signore gli disse: «Prendi il giovenco di tuo padre e un secondo giovenco di sette anni, demolisci l'altare di Baal fatto da tuo padre e taglia il palo sacro che gli sta accanto. 26 Costruisci un altare al Signore tuo Dio sulla cima di questa roccia, disponendo ogni cosa con ordine; poi prendi il secondo giovenco e offrilo in olocausto sulla legna del palo sacro che avrai tagliato». 27 Allora Gedeone prese dieci uomini fra i suoi servitori e fece come il Signore gli aveva ordinato; ma temendo di farlo di giorno, per paura dei suoi parenti e della gente della città, lo fece di notte. 28 Quando il mattino dopo la gente della città si alzò, vide che l'altare di Baal era stato demolito, che il palo sacro accanto era stato tagliato e che il secondo giovenco era offerto in olocausto sull'altare che era stato costruito. 29 Si dissero l'un altro: «Chi ha fatto questo?». Investigarono, si informarono e dissero: «Gedeone, figlio di Ioas, ha fatto questo». 30 Allora la gente della città disse a Ioas: «Conduci fuori tuo figlio e sia messo a morte, perché ha demolito l'altare di Baal e ha tagliato il palo sacro che gli stava accanto». 31 Ioas rispose a quanti insorgevano contro di lui: «Volete difendere voi la causa di Baal e venirgli in aiuto? Chi vorrà difendere la sua causa sarà messo a morte prima di domattina; se è Dio, difenda da sé la sua causa, per il fatto che hanno demolito il suo altare». 32 Perciò in quel giorno Gedeone fu chiamato Ierub-Baal, perché si disse: «Baal difenda la sua causa contro di lui, perché egli ha demolito il suo altare».
33 Ora tutti i Madianiti, Amalek e i figli dell'oriente si radunarono, passarono il Giordano e si accamparono nella pianura di Izreel. 34 Ma lo spirito del Signore investì Gedeone; egli suonò la tromba e gli Abiezeriti furono convocati per seguirlo. 35 Egli mandò anche messaggeri in tutto Manàsse, che fu pure chiamato a seguirlo; mandò anche messaggeri nelle tribù di Aser, di Zàbulon e di Nèftali, le quali vennero ad unirsi agli altri.
36 Gedeone disse a Dio: «Se tu stai per salvare Israele per mia mano, come hai detto, 37 ecco, io metterò un vello di lana sull'aia: se c'è rugiada soltanto sul vello e tutto il terreno resta asciutto, io saprò che tu salverai Israele per mia mano, come hai detto». 38 Così avvenne. La mattina dopo, Gedeone si alzò per tempo, strizzò il vello e ne spremette la rugiada: una coppa piena d'acqua. 39 Gedeone disse a Dio: «Non adirarti contro di me; io parlerò ancora una volta. Lasciami fare la prova con il vello, solo ancora una volta: resti asciutto soltanto il vello e ci sia la rugiada su tutto il terreno». 40 Dio fece così quella notte: il vello soltanto restò asciutto e ci fu rugiada su tutto il terreno.

7:1 Ierub-Baal dunque, cioè Gedeone, con tutta la gente che era con lui, alzatosi di buon mattino, si accampò alla fonte di Carod. Il campo di Madian era al nord, verso la collina di More, nella pianura. 2 Il Signore disse a Gedeone: «La gente che è con te è troppo numerosa, perché io metta Madian nelle sue mani; Israele potrebbe vantarsi dinanzi a me e dire: La mia mano mi ha salvato. 3 Ora annunzia davanti a tutto il popolo: Chiunque ha paura e trema, torni indietro». Gedeone li mise così alla prova. Tornarono indietro ventiduemila uomini del popolo e ne rimasero diecimila. 4 Il Signore disse a Gedeone: «La gente è ancora troppo numerosa; falli scendere all'acqua e te li metterò alla prova. Quegli del quale ti dirò: Questi venga con te, verrà; e quegli del quale ti dirò: Questi non venga con te, non verrà». 5 Gedeone fece dunque scendere la gente all'acqua e il Signore gli disse: «Quanti lambiranno l'acqua con la lingua, come la lambisce il cane, li porrai da una parte; porrai da un'altra quanti, per bere, si metteranno in ginocchio». 6 Il numero di quelli che lambirono l'acqua portandosela alla bocca con la mano, fu di trecento uomini; tutto il resto della gente si mise in ginocchio per bere l'acqua. 7 Allora il Signore disse a Gedeone: «Con questi trecento uomini che hanno lambito l'acqua, io vi salverò e metterò i Madianiti nelle tue mani. Tutto il resto della gente se ne vada, ognuno a casa sua». 8 Egli prese dalle mani del popolo le brocche e le trombe; rimandò tutti gli altri Israeliti ciascuno alla sua tenda e tenne con sé i trecento uomini. L'accampamento di Madian gli stava al di sotto, nella pianura.
9 In quella stessa notte il Signore disse a Gedeone: «Alzati e piomba sul campo, perché io te l'ho messo nelle mani. 10 Ma se hai paura di farlo, scendivi con Pura tuo servo 11 e udrai quello che dicono; dopo, prenderai vigore per piombare sul campo». Egli scese con Pura suo servo fino agli avamposti dell'accampamento. 12 I Madianiti, gli Amaleciti e tutti i figli dell'oriente erano sparsi nella pianura e i loro cammelli erano senza numero come la sabbia che è sul lido del mare. 13 Quando Gedeone vi giunse, ecco un uomo raccontava un sogno al suo compagno e gli diceva: «Ho fatto un sogno. Mi pareva di vedere una pagnotta di orzo rotolare nell'accampamento di Madian: giunse alla tenda, la urtò e la rovesciò e la tenda cadde a terra». 14 Il suo compagno gli rispose: «Questo non è altro che la spada di Gedeone, figlio di Ioas, uomo di Israele; Dio ha messo nelle sue mani Madian e tutto l'accampamento». 15 Quando Gedeone ebbe udito il racconto del sogno e la sua interpretazione, si prostrò; poi tornò al campo di Israele e disse: «Alzatevi, perché il Signore ha messo nelle vostre mani l'accampamento di Madian».
16 Divise i trecento uomini in tre schiere, consegnò a tutti trombe e brocche vuote con dentro fiaccole; 17 disse loro: «Guardate me e fate come farò io, così farete voi. 18 Quando io, con quanti sono con me, suonerò la tromba, anche voi suonerete le trombe intorno a tutto l'accampamento e griderete: Per il Signore e per Gedeone!». 19 Gedeone e i cento uomini che erano con lui giunsero all'estremità dell'accampamento, all'inizio della veglia di mezzanotte, quando appena avevano cambiato le sentinelle. Egli suonò la tromba spezzando la brocca che aveva in mano. 20 Allora le tre schiere suonarono le trombe e spezzarono le brocche, tenendo le fiaccole con la sinistra e con la destra le trombe per suonare e gridarono: «La spada per il Signore e per Gedeone!». 21 Ognuno di essi rimase al suo posto, intorno all'accampamento; tutto il campo si mise a correre, a gridare, a fuggire. 22 Mentre quelli suonavano le trecento trombe, il Signore fece volgere la spada di ciascuno contro il compagno, per tutto l'accampamento. L'esercito fuggì fino a Bet-Sitta a Zerera fino alla riva di Abel-Mecola, sopra Tabbat.
23 Gli Israeliti di Nèftali, di Aser e di tutto Manàsse si radunarono e inseguirono i Madianiti. 24 Intanto Gedeone aveva mandato messaggeri per tutte le montagne di Efraim a dire: «Scendete contro i Madianiti e tagliate loro i guadi sul Giordano fino a Bet-Bara». Così tutti gli uomini di Efraim si radunarono e si impadronirono dei guadi sul Giordano fino a Bet-Bara. 25 Presero due capi di Madian, Oreb e Zeeb; uccisero Oreb alla roccia di Oreb e Zeeb al Torchio di Zeeb. Inseguirono i Madianiti e portarono le teste di Oreb e di Zeeb a Gedeone, oltre il Giordano.

8:1 Ma gli uomini di Efraim gli dissero: «Che azione ci hai fatto, non chiamandoci quando sei andato a combattere contro Madian?». Litigarono con lui violentemente. 2 Egli rispose loro: «Che ho fatto io in confronto a voi? La racimolatura di Efraim non vale più della vendemmia di Abiezer? 3 Dio vi ha messo nelle mani i capi di Madian, Oreb e Zeeb; che dunque ho potuto fare io in confronto a voi?». A tali parole, la loro ira contro di lui si calmò.
4 Gedeone arrivò al Giordano e lo attraversò. Ma egli e i suoi trecento uomini erano stanchi e affamati. 5 Disse a quelli di Succot: «Date focacce di pane alla gente che mi segue, perché è stanca e io sto inseguendo Zebach e Zalmunna, re di Madian». 6 Ma i capi di Succot risposero: «Tieni forse già nelle tue mani i polsi di Zebach e di Zalmunna, perché dobbiamo dare il pane al tuo esercito?». 7 Gedeone disse: «Ebbene, quando il Signore mi avrà messo nelle mani Zebach e Zalmunna, vi strazierò le carni con le spine del deserto e con i cardi». 8 Di là salì a Penuel e parlò agli uomini di Penuel nello stesso modo; essi gli risposero come avevano fatto quelli di Succot. 9 Egli disse anche agli uomini di Penuel: «Quando tornerò in pace, abbatterò questa torre».
10 Zebach e Zalmunna erano a Karkor con il loro accampamento di circa quindicimila uomini, quanti erano rimasti dell'intero esercito dei figli dell'oriente; centoventimila uomini armati di spada erano caduti. 11 Gedeone salì per la via dei nomadi a oriente di Nobach e di Iogbea e mise in rotta l'esercito che si credeva sicuro. 12 Zebach e Zalmunna si diedero alla fuga, ma egli li inseguì, prese i due re di Madian, Zebach e Zalmunna, e sbaragliò tutto l'esercito.
13 Poi Gedeone, figlio di Ioas, tornò dalla battaglia per la salita di Cheres. 14 Catturò un giovane della gente di Succot e lo interrogò; quegli gli mise per iscritto i nomi dei capi e degli anziani di Succot: settantasette uomini. 15 Poi venne alla gente di Succot e disse: «Ecco Zebach e Zalmunna, a proposito dei quali mi avete insultato dicendo: Hai tu forse già nelle mani i polsi di Zebach e Zalmunna perché dobbiamo dare il pane alla tua gente stanca?». 16 Prese gli anziani della città e con le spine del deserto e con i cardi castigò gli uomini di Succot. 17 Demolì la torre di Penuel e uccise gli uomini della città. 18 Poi disse a Zebach e a Zalmunna: «Come erano gli uomini che avete uccisi al Tabor?». Quelli risposero: «Erano come te; ognuno di loro aveva l'aspetto di un figlio di re». 19 Egli riprese: «Erano miei fratelli, figli di mia madre; per la vita del Signore, se aveste risparmiato loro la vita, io non vi ucciderei!». 20 Poi disse a Ieter, suo primogenito: «Su, uccidili!». Ma il giovane non estrasse la spada, perché aveva paura, poiché era ancora giovane. 21 Zebach e Zalmunna dissero: «Suvvia, colpisci tu stesso, poiché qual è l'uomo, tale è la sua forza». Gedeone si alzò e uccise Zebach e Zalmunna e prese le lunette che i loro cammelli portavano al collo.
22 Allora gli Israeliti dissero a Gedeone: «Regna su di noi tu e i tuoi discendenti, poiché ci hai liberati dalla mano di Madian». 23 Ma Gedeone rispose loro: «Io non regnerò su di voi né mio figlio regnerà; il Signore regnerà su di voi». 24 Poi Gedeone disse loro: «Una cosa voglio chiedervi: ognuno di voi mi dia un pendente del suo bottino». I nemici avevano pendenti d'oro, perché erano Ismaeliti. 25 Risposero: «Li daremo volentieri». Egli stese allora il mantello e ognuno vi gettò un pendente del suo bottino. 26 Il peso dei pendenti d'oro, che egli aveva chiesti, fu di millesettecento sicli d'oro, oltre le lunette, le catenelle e le vesti di porpora, che i re di Madian avevano addosso, e oltre le collane che i loro cammelli avevano al collo. 27 Gedeone ne fece un efod che pose in Ofra sua città; tutto Israele vi si prostrò davanti in quel luogo e ciò divenne una causa di rovina per Gedeone e per la sua casa. 28 Così Madian fu umiliato davanti agli Israeliti e non alzò più il capo; il paese rimase in pace per quarant'anni, durante la vita di Gedeone. 29 Ierub-Baal, figlio di Ioas, tornò a dimorare a casa sua. 30 Gedeone ebbe settanta figli che gli erano nati dalle molte mogli. 31 Anche la sua concubina che stava a Sichem gli partorì un figlio, che chiamò Abimèlech. 32 Poi Gedeone, figlio di Ioas, morì in buona vecchiaia e fu sepolto nella tomba di Ioas suo padre a Ofra degli Abiezeriti.
33 Dopo la morte di Gedeone gli Israeliti tornarono a prostituirsi a Baal e presero Baal-Berit come loro dio. 34 Gli Israeliti non si ricordarono del Signore loro Dio che li aveva liberati dalle mani di tutti i loro nemici all'intorno 35 e non dimostrarono gratitudine alla casa di Ierub-Baal, cioè di Gedeone, per tutto il bene che egli aveva fatto a Israele.

9:1 Ora Abimèlech, figlio di Ierub-Baal, andò a Sichem dai fratelli di sua madre e disse loro e a tutta la parentela di sua madre: 2 «Dite agli orecchi di tutti i signori di Sichem: È meglio per voi che vi governino settanta uomini, tutti i figli di Ierub-Baal, o che vi governi un solo uomo? Ricordatevi che io sono del vostro sangue». 3 I fratelli di sua madre parlarono di lui, ripetendo a tutti i signori di Sichem quelle parole e il cuor loro si piegò a favore di Abimèlech, perché dicevano: «È nostro fratello». 4 Gli diedero settanta sicli d'argento che tolsero dal tempio di Baal-Berit; con essi Abimèlech assoldò uomini sfaccendati e audaci che lo seguirono. 5 Venne alla casa di suo padre, a Ofra, e uccise sopra una stessa pietra i suoi fratelli, figli di Ierub-Baal, settanta uomini. Ma Iotam, figlio minore di Ierub-Baal, scampò, perché si era nascosto. 6 Tutti i signori di Sichem e tutta Bet-Millo si radunarono e andarono a proclamare re Abimèlech presso la Quercia della Stele che si trova a Sichem.
7 Ma Iotam, informato della cosa, andò a porsi sulla sommità del monte Garizim e, alzando la voce, gridò: «Ascoltatemi, signori di Sichem, e Dio ascolterà voi!
8 Si misero in cammino gli alberi
per ungere un re su di essi.
Dissero all'ulivo:
Regna su di noi.
9 Rispose loro l'ulivo:
Rinuncerò al mio olio,
grazie al quale
si onorano dèi e uomini,
e andrò ad agitarmi sugli alberi?
10 Dissero gli alberi al fico:
Vieni tu, regna su di noi.
11 Rispose loro il fico:
Rinuncerò alla mia dolcezza
e al mio frutto squisito,
e andrò ad agitarmi sugli alberi?
12 Dissero gli alberi alla vite:
Vieni tu, regna su di noi.
13 Rispose loro la vite:
Rinuncerò al mio mosto
che allieta dèi e uomini,
e andrò ad agitarmi sugli alberi?
14 Dissero tutti gli alberi al rovo:
Vieni tu, regna su di noi.
15 Rispose il rovo agli alberi:
Se in verità ungete
me re su di voi,
venite, rifugiatevi alla mia ombra;
se no, esca un fuoco dal rovo
e divori i cedri del Libano.
16 Ora voi non avete agito con lealtà e onestà proclamando re Abimèlech, non avete operato bene verso Ierub-Baal e la sua casa, non lo avete trattato secondo il merito delle sue azioni... 17 Perché mio padre ha combattuto per voi, ha esposto al pericolo la vita e vi ha liberati dalle mani di Madian. 18 Voi invece oggi siete insorti contro la casa di mio padre, avete ucciso i suoi figli, settanta uomini, sopra una stessa pietra e avete proclamato re dei signori di Sichem Abimèlech, figlio della sua schiava, perché è vostro fratello. 19 Se dunque avete operato oggi con sincerità e con integrità verso Ierub-Baal e la sua casa, godetevi Abimèlech ed egli si goda voi! 20 Ma se non è così, esca da Abimèlech un fuoco che divori i signori di Sichem e Bet-Millo; esca dai signori di Sichem e da Bet-Millo un fuoco che divori Abimèlech!». 21 Iotam corse via, si mise in salvo e andò a stabilirsi a Beer, lontano da Abimèlech suo fratello.
22 Abimèlech dominò su Israele tre anni. 23 Poi Dio mandò un cattivo spirito fra Abimèlech e i signori di Sichem e i signori di Sichem si ribellarono ad Abimèlech. 24 Questo avvenne perché la violenza fatta ai settanta figli di Ierub-Baal ricevesse il castigo e il loro sangue ricadesse su Abimèlech loro fratello, che li aveva uccisi, e sui signori di Sichem, che gli avevano dato mano per uccidere i suoi fratelli. 25 I signori di Sichem posero agguati contro di lui sulla cima dei monti, rapinando chiunque passasse vicino alla strada. Abimèlech fu informato della cosa. 26 Poi Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli vennero e si stabilirono a Sichem e i signori di Sichem riposero la fiducia in lui. 27 Usciti nella campagna, vendemmiarono le loro vigne, pigiarono l'uva e fecero festa. Poi entrarono nella casa del loro Dio, mangiarono, bevvero e maledissero Abimèlech. 28 Gaal, figlio di Ebed, disse: «Chi è Abimèlech e che è Sichem, perché dobbiamo servirlo? Non dovrebbero piuttosto il figlio di Ierub-Baal e Zebul, suo luogotenente, servire gli uomini di Camor, capostipite di Sichem? Perché dovremmo servirlo noi? 29 Se avessi in mano questo popolo, io scaccerei Abimèlech e direi: Accresci pure il tuo esercito ed esci in campo».
30 Ora Zebul, governatore della città, udite le parole di Gaal, figlio di Ebed, si accese d'ira 31 e mandò messaggeri ad Abimèlech in Aruma per dirgli: «Ecco Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli sono venuti a Sichem e sollevano la città contro di te. 32 Alzati dunque di notte con la gente che hai con te e tendi un agguato nella campagna. 33 Domattina, non appena spunterà il sole, ti alzerai e piomberai sulla città mentre lui con la sua gente ti uscirà contro: tu gli farai quel che troverai opportuno». 34 Abimèlech e tutta la gente che era con lui si alzarono di notte e tesero un agguato contro Sichem, divisi in quattro schiere. 35 Gaal, figlio di Ebed, uscì e si fermò all'ingresso della porta della città; allora Abimèlech uscì dall'agguato con la gente che aveva. 36 Gaal, vista quella gente, disse a Zebul: «Ecco gente che scende dalle cime dei monti». Zebul gli rispose: «Tu vedi l'ombra dei monti e la prendi per uomini». 37 Gaal riprese a parlare e disse: «Ecco gente che scende dall'Ombelico della terra e una schiera che giunge per la via della Quercia dei Maghi». 38 Allora Zebul gli disse: «Dov'è ora la spavalderia di quando dicevi: Chi è Abimèlech, perché dobbiamo servirlo? Non è questo il popolo che disprezzavi? Ora esci in campo e combatti contro di lui!». 39 Allora Gaal uscì alla testa dei signori di Sichem e diede battaglia ad Abimèlech. 40 Ma Abimèlech lo inseguì ed egli fuggì dinanzi a lui e molti uomini caddero morti fino all'ingresso della porta. 41 Abimèlech ritornò ad Aruma e Zebul cacciò Gaal e i suoi fratelli, che non poterono più rimanere a Sichem.
42 Il giorno dopo il popolo di Sichem uscì alla campagna e Abimèlech ne fu informato.
43 Egli prese la sua gente, la divise in tre schiere e tese un agguato nella campagna: quando vide che il popolo usciva dalla città, si mosse contro di essi e li battè. 44 Abimèlech e la sua gente fecero irruzione e si fermarono all'ingresso della porta della città, mentre le altre due schiere si gettarono su quelli che erano nella campagna e li colpirono. 45 Abimèlech combattè contro la città tutto quel giorno, la prese e uccise il popolo che vi si trovava; poi distrusse la città e la cosparse di sale.
46 Tutti i signori della torre di Sichem, all'udir questo, entrarono nel sotterraneo del tempio di El-Berit. 47 Fu riferito ad Abimèlech che tutti i signori della torre di Sichem si erano adunati. 48 Allora Abimèlech salì sul monte Zalmon con tutta la gente che aveva con sé; prese in mano la scure, tagliò un ramo d'albero, lo sollevò e se lo mise in spalla; poi disse alla sua gente: «Quello che mi avete visto fare, fatelo presto anche voi!». 49 Tutti tagliarono ciascuno un ramo e seguirono Abimèlech; posero i rami contro il sotterraneo e bruciarono tra le fiamme la sala con quelli che vi erano dentro. Così perì tutta la gente della torre di Sichem, circa mille persone, fra uomini e donne.
50 Poi Abimèlech andò a Tebes, la cinse d'assedio e la prese. 51 In mezzo alla città c'era una torre fortificata, dove si rifugiarono tutti i signori della città, uomini e donne; vi si rinchiusero dentro e salirono sul terrazzo della torre. 52 Abimèlech, giunto alla torre, l'attaccò e si accostò alla porta della torre per appiccarvi il fuoco. 53 Ma una donna gettò giù il pezzo superiore di una macina sulla testa di Abimèlech e gli spaccò il cranio. 54 Egli chiamò in fretta il giovane che gli portava le armi e gli disse: «Tira fuori la spada e uccidimi, perché non si dica di me: L'ha ucciso una donna!». Il giovane lo trafisse ed egli morì. 55 Quando gli Israeliti videro che Abimèlech era morto, se ne andarono ciascuno a casa sua.
56 Così Dio fece ricadere sopra Abimèlech il male che egli aveva fatto contro suo padre, uccidendo settanta suoi fratelli. 57 Dio fece anche ricadere sul capo della gente di Sichem tutto il male che essa aveva fatto; così si avverò su di loro la maledizione di Iotam, figlio di Ierub-Baal.

Nuova Riveduta:

Giudici 4-9

Debora e Barac liberano Israele dai Cananei
1S 12:9-11; Gc 5:1-23
4:1 Morto Eud, i figli d'Israele continuarono a fare ciò che è male agli occhi del SIGNORE. 2 Il SIGNORE li diede nelle mani di Iabin, re di Canaan, che regnava ad Asor. Il capo del suo esercito era Sisera, che abitava ad Aroset-Goim.
3 I figli d'Israele gridarono al SIGNORE, perché Iabin aveva novecento carri di ferro e già da vent'anni opprimeva con violenza i figli d'Israele.
4 In quel tempo era giudice d'Israele una profetessa, Debora, moglie di Lappidot. 5 Lei sedeva sotto la palma di Debora, fra Rama e Betel, nella regione montuosa di Efraim, e i figli d'Israele salivano da lei per le controversie giudiziarie. 6 Debora mandò a chiamare Barac, figlio di Abinoam, da Cades di Neftali, e gli disse: «Il SIGNORE, Dio d'Israele, non ti ha forse dato quest'ordine: "Va', raduna sul monte Tabor e prendi con te diecimila uomini dei figli di Neftali e dei figli di Zabulon. 7 Io attirerò verso di te, al torrente Chison, Sisera, capo dell'esercito di Iabin, con i suoi carri e la sua numerosa gente, e lo darò nelle tue mani"?» 8 Barac le rispose: «Se vieni con me, andrò; ma se non vieni con me, non andrò». 9 Debora disse: «Certamente, verrò con te; però, la via per cui cammini non ti porterà onori; perché il SIGNORE darà Sisera in mano a una donna». E Debora si alzò e andò con Barac a Cades.
10 Barac convocò Zabulon e Neftali a Cades; diecimila uomini si misero al suo seguito e Debora salì con lui.
11 Ora Eber, il Cheneo, si era separato dai Chenei, discendenti di Obab, suocero di Mosè, e aveva piantato le sue tende fino al querceto di Saannaim, che è vicino a Cades.
12 Fu riferito a Sisera che Barac, figlio di Abinoam, era salito sul monte Tabor. 13 Sisera adunò tutti i suoi carri, novecento carri di ferro, e tutta la gente che era con lui, da Aroset-Goim fino al torrente Chison.
14 Allora Debora disse a Barac: «Àlzati, poiché questo è il giorno in cui il SIGNORE ha dato Sisera nelle tue mani. Il SIGNORE non va forse davanti a te?» Allora Barac scese dal monte Tabor, seguito da diecimila uomini. 15 Il SIGNORE mise in rotta, davanti a Barac, Sisera con tutti i suoi carri e con tutto il suo esercito, che fu passato a fil di spada; e Sisera, sceso dal carro, si diede alla fuga a piedi. 16 Ma Barac inseguì i carri e l'esercito fino ad Aroset-Goim; e tutto l'esercito di Sisera cadde sotto i colpi della spada e non scampò neppure un uomo.

Gc 5:24-31; 3:16-22
17 Sisera fuggì a piedi verso la tenda di Iael, moglie di Eber, il Cheneo, perché vi era pace fra Iabin, re di Asor, e la casa di Eber, il Cheneo. 18 Iael uscì incontro a Sisera e gli disse: «Entra, mio signore, entra da me; non temere». Egli entrò da lei nella sua tenda e lei lo coprì con una coperta. 19 Egli le disse: «Ti prego, dammi un po' d'acqua da bere perché ho sete». Quella, aperto l'otre del latte, gli diede da bere e lo coprì. 20 Egli le disse: «Stattene all'ingresso della tenda; forse qualcuno verrà a interrogarti e ti chiederà: "C'è qualcuno qui dentro?" Tu risponderai di no». 21 Allora Iael, moglie di Eber, prese un piuolo della tenda e un martello, andò pian piano da lui e gli piantò il piuolo nella tempia tanto che esso penetrò in terra. Egli era profondamente addormentato e sfinito; e morì. 22 Mentre Barac inseguiva Sisera, Iael uscì a incontrarlo e gli disse: «Vieni, e ti mostrerò l'uomo che cerchi». Egli entrò da lei; ecco, Sisera era steso morto, con il piuolo nella tempia.
23 Quel giorno Dio umiliò Iabin, re di Canaan, davanti ai figli d'Israele. 24 La mano dei figli d'Israele si fece sempre più pesante su Iabin, re di Canaan, finché l'ebbero annientato.

Cantico di Debora
Es 15:1-21; Ac 3:3-15; Sl 18; 149:6
5:1 In quel giorno, Debora cantò questo cantico con Barac, figlio di Abinoam:
2 Poiché dei capi si sono messi alla testa del popolo in Israele,
poiché il popolo si è mostrato volenteroso,
benedite il SIGNORE!
3 Ascoltate, o re! Porgete orecchio, o prìncipi!
Al SIGNORE, sì, io canterò,
salmeggerò al SIGNORE, al Dio d'Israele.
4 O SIGNORE, quando uscisti dal Seir,
quando venisti dai campi di Edom,
la terra tremò, e anche i cieli si sciolsero,
anche le nubi si sciolsero in acqua.
5 I monti furono scossi per la presenza del SIGNORE,
anche il Sinai, là, fu scosso davanti al SIGNORE, al Dio d'Israele!

Gc 3:31; 4:1-6; Sl 118:15-16
6 Ai giorni di Samgar, figlio di Anat,
ai giorni di Iael, le strade erano abbandonate,
e i viandanti seguivano sentieri tortuosi.
7 I capi mancavano in Israele; mancavano,
finché non venni io, Debora,
finché non venni io, come una madre in Israele.
8 Si sceglievano nuovi dèi,
e la guerra era alle porte.
Si scorgeva forse uno scudo, una lancia,
fra i quarantamila uomini d'Israele?
9 Il mio cuore va ai condottieri d'Israele!
O voi che vi offriste volenterosi fra il popolo,
benedite il SIGNORE!
10 Voi che cavalcate asine bianche,
voi che sedete su ricchi tappeti,
e voi che camminate per le vie, cantate!
11 Lungi dalle grida degli arcieri, là tra gli abbeveratoi,
si celebrino gli atti di giustizia del SIGNORE,
gli atti di giustizia dei suoi capi in Israele!
Allora il popolo del SIGNORE discese alle porte.
12 Dèstati, dèstati, Debora!
Dèstati, dèstati, intona un canto!
Àlzati, Barac, e prendi i tuoi prigionieri, o figlio di Abinoam!
13 Allora scese un residuo, alla voce dei nobili scese un popolo,
il SIGNORE scese con me fra i prodi.
14 Da Efraim vennero quelli che stanno sul monte Amalec;
al tuo sèguito venne Beniamino fra le tue genti;
da Machir scesero dei capi,
e da Zabulon quelli che portano il bastone del comando.
15 I prìncipi d'Issacar furono con Debora;
quale fu Barac, tale fu Issacar:
egli si precipitò nella valle sulle orme di lui.
Presso i ruscelli di Ruben,
le decisioni furono coraggiose!
16 Perché sei rimasto fra gli ovili
ad ascoltare il flauto dei pastori?
Presso i ruscelli di Ruben,
le decisioni furono coraggiose!
17 Galaad non ha lasciato la sua dimora oltre il Giordano;
e Dan, perché si è tenuto sulle sue navi?
Ascer è rimasto presso la riva del mare,
e si è riposato nei suoi porti.
18 Zabulon è un popolo che ha rischiato la vita,
così pure Neftali,
sulle alture della campagna.
19 I re vennero, combatterono;
allora combatterono i re di Canaan
a Taanac, presso le acque di Meghiddo;
non ne riportarono un pezzo d'argento.
20 Dai cieli si combatté:
gli astri, nel loro corso, combatterono contro Sisera.
21 Il torrente Chison li travolse,
l'antico torrente, il torrente Chison.
Anima mia, avanti, con forza!
22 Allora gli zoccoli dei cavalli martellavano il suolo,
al galoppo, al galoppo dei loro guerrieri in fuga.
23 Maledite Meroz, dice l'angelo del SIGNORE;
maledite, maledite i suoi abitanti,
perché non vennero in soccorso del SIGNORE,
in soccorso del SIGNORE insieme con i prodi!

Gc 4:17-24
24 Benedetta sia fra le donne Iael,
moglie di Eber, il Cheneo!
Fra le donne che stanno sotto le tende, sia benedetta!
25 Egli chiese dell'acqua e lei gli diede del latte;
in una coppa d'onore gli offerse della crema.
26 Con una mano prese il piuolo;
e con la destra, il martello degli operai;
colpì Sisera, gli spaccò la testa,
gli fracassò e gli trapassò le tempie.
27 Ai piedi di Iael egli si piegò, cadde, giacque disteso;
ai suoi piedi si piegò e cadde;
là, dove si piegò, cadde esanime.
28 La madre di Sisera guarda dalla finestra
e grida attraverso l'inferriata:
Perché il suo carro tarda ad arrivare?
Perché sono così lente le ruote dei suoi carri?
29 Le più sagge delle sue dame le rispondono,
e anche lei replica a se stessa:
30 Non trovano forse bottino? Non se lo stanno forse dividendo?
Una fanciulla, due fanciulle per ognuno;
a Sisera un bottino di vesti variopinte;
un bottino di vesti variopinte e ricamate,
variopinte e ricamate d'ambo i lati
per le spalle del vincitore!
31 Così periscano tutti i tuoi nemici, o SIGNORE!
Coloro che ti amano siano come il sole
quando si alza in tutta la sua forza!
Così il paese ebbe pace per quarant'anni.

Peccato d'Israele; oppressione di Madian
(Gc 2:11-15; 10:6-16) 2P 2:20; Ap 3:19
6:1 Ma i figli d'Israele fecero ciò che è male agli occhi del SIGNORE, e il SIGNORE li diede nelle mani di Madian per sette anni. 2 La mano di Madian fu potente contro Israele; e, per la paura dei Madianiti, i figli d'Israele si fecero quelle grotte che sono nei monti, delle caverne e dei forti. 3 Quando Israele aveva seminato, i Madianiti con gli Amalechiti e con i popoli dell'oriente salivano contro di lui, 4 si accampavano contro gl'Israeliti, distruggevano tutti i prodotti del paese fino a Gaza e non lasciavano in Israele né viveri, né pecore, né buoi, né asini. 5 Infatti salivano con le loro greggi e con le loro tende e arrivavano come una moltitudine di cavallette; essi e i loro cammelli erano innumerevoli e venivano nel paese per devastarlo. 6 Israele dunque fu ridotto in grande miseria a causa di Madian; e i figli d'Israele gridarono al SIGNORE.
7 Quando i figli d'Israele gridarono al SIGNORE a causa di Madian, 8 il SIGNORE mandò ai figli d'Israele un profeta, che disse loro: «Così dice il SIGNORE, il Dio d'Israele: "Io vi feci salire dall'Egitto e vi feci uscire dalla casa di schiavitù; 9 vi liberai dalla mano degli Egiziani e dalla mano di tutti quelli che vi opprimevano; li scacciai davanti a voi, vi diedi il loro paese 10 e vi dissi: Io sono il SIGNORE, il vostro Dio; non adorate gli dèi degli Amorei nel paese dei quali abitate; ma voi non avete ascoltato la mia voce"».

Vocazione di Gedeone
Es 3:1-12; Gc 13:9-23; Eb 11:32
11 Poi venne l'angelo del SIGNORE e si sedette sotto il terebinto d'Ofra, che apparteneva a Ioas, abiezerita; e Gedeone, figlio di Ioas, trebbiava il grano nello strettoio per nasconderlo ai Madianiti. 12 L'angelo del SIGNORE gli apparve e gli disse: «Il SIGNORE è con te, o uomo forte e valoroso!» 13 Gedeone gli rispose: «Ahimè, mio signore, se il SIGNORE è con noi, perché ci è accaduto tutto questo? Dove sono tutte quelle sue meraviglie che i nostri padri ci hanno narrate dicendo: "Il SIGNORE non ci ha forse fatti uscire dall'Egitto?" Ma ora il SIGNORE ci ha abbandonati e ci ha dati nelle mani di Madian». 14 Allora il SIGNORE si rivolse a lui e gli disse: «Va' con questa tua forza e salva Israele dalla mano di Madian; non sono io che ti mando?» 15 Egli rispose: «Ah, signore mio, con che salverò Israele? Ecco, la mia famiglia è la più povera di Manasse, e io sono il più piccolo nella casa di mio padre». 16 Il SIGNORE gli disse: «Io sarò con te e tu sconfiggerai i Madianiti come se fossero un uomo solo». 17 Gedeone a lui: «Se ho trovato grazia agli occhi tuoi, dammi un segno che sei proprio tu che mi parli. 18 Ti prego, non te ne andare di qui prima che io torni da te, ti porti la mia offerta e te la metta davanti». Il SIGNORE disse: «Aspetterò finché tu ritorni».
19 Allora Gedeone entrò in casa, preparò un capretto e, con un efa di farina, fece delle focacce azzime; mise la carne in un canestro, il brodo in una pentola, gli portò tutto sotto il terebinto e glielo offrì. 20 L'angelo di Dio gli disse: «Prendi la carne e le focacce azzime, mettile su questa roccia, e versavi su il brodo». Egli fece così. 21 Allora l'angelo del SIGNORE stese la punta del bastone che aveva in mano e toccò la carne e le focacce azzime; e dalla roccia uscì un fuoco che consumò la carne e le focacce azzime; e l'angelo del SIGNORE scomparve dalla sua vista. 22 Allora Gedeone vide che era l'angelo del SIGNORE e disse: «Misero me, Signore, mio DIO, perché ho visto l'angelo del SIGNORE faccia a faccia!» 23 Il SIGNORE gli disse: «Sta' in pace, non temere, non morirai!» 24 Allora Gedeone costruì un altare al SIGNORE e lo chiamò SIGNORE-Pace. Esso esiste anche al giorno d'oggi, a Ofra degli Abiezeriti.

Distruzione dell'altare di Baal
1S 7:3, ecc.; Sl 40:8-11, 13-17
25 Quella stessa notte, il SIGNORE gli disse: «Prendi il toro di tuo padre e il secondo toro di sette anni, demolisci l'altare di Baal che è di tuo padre, abbatti l'idolo che gli sta vicino 26 e costruisci un altare al SIGNORE, al tuo Dio, in cima a questa roccia, disponendo ogni cosa con ordine; poi prendi il secondo toro e offrilo come olocausto usando il legno dell'idolo che avrai abbattuto». 27 Allora Gedeone prese dieci uomini tra i suoi servitori e fece come il SIGNORE gli aveva detto; ma non osando farlo di giorno, per paura della casa di suo padre e della gente della città, lo fece di notte. 28 Quando la gente della città l'indomani mattina si alzò, ecco che l'altare di Baal era stato demolito, che l'idolo postovi accanto era abbattuto e che il secondo toro era offerto in olocausto sull'altare che era stato costruito. 29 Si dissero l'un l'altro: «Chi ha fatto questo?» Dopo essersi informati e dopo aver fatto delle ricerche, fu loro detto: «Gedeone, figlio di Ioas, ha fatto questo». 30 Allora la gente della città disse a Ioas: «Conduci fuori tuo figlio e sia messo a morte, perché ha demolito l'altare di Baal e ha abbattuto l'idolo che gli stava vicino». 31 Ioas rispose a tutti quelli che insorgevano contro di lui: «Volete difendere la causa di Baal? Volete venirgli in soccorso? Chi vorrà difendere la sua causa sarà messo a morte prima di domattina; se esso è un dio, difenda egli stesso la sua causa, visto che hanno demolito il suo altare». 32 Perciò quel giorno Gedeone fu chiamato Ierubbaal, perché si disse: «Difenda Baal la sua causa contro di lui, visto che egli ha demolito il suo altare».
33 Tutti i Madianiti, gli Amalechiti e i popoli dell'oriente si radunarono, attraversarono il Giordano e si accamparono nella valle di Izreel. 34 Ma lo Spirito del SIGNORE rivestì Gedeone, il quale suonò la tromba, e gli Abiezeriti furono convocati per seguirlo. 35 Egli mandò anche dei messaggeri in tutto Manasse, invitandolo a seguirlo; mandò dei messaggeri nelle tribù di Ascer, di Zabulon e di Neftali, e anche queste salirono a incontrarli.

2R 20:8-11
36 Gedeone disse a Dio: «Se vuoi salvare Israele per mano mia, come hai detto, 37 ecco, io metterò un vello di lana sull'aia: se c'è della rugiada sul vello soltanto e tutto il terreno resta asciutto, io saprò che tu salverai Israele per mia mano come hai detto». 38 Così avvenne. La mattina dopo, Gedeone si alzò presto, strizzò il vello e ne spremette la rugiada: una coppa piena d'acqua. 39 Gedeone disse a Dio: «Non si accenda l'ira tua contro di me. Io non parlerò che questa volta soltanto. Permetti che io faccia un'altra prova con il vello: resti asciutto soltanto il vello e ci sia della rugiada su tutto il terreno». 40 Dio fece così quella notte: il vello soltanto restò asciutto e ci fu della rugiada su tutto il terreno.

Vittoria di Gedeone sui Madianiti
1S 14:1-23; Sl 60:12
7:1 Ierubbaal dunque, cioè Gedeone, con tutta la gente che era con lui, alzatosi la mattina presto, si accampò presso la sorgente di Carod. L'accampamento di Madian era a nord di quello di Gedeone, verso la collina di More, nella valle.
2 Il SIGNORE disse a Gedeone: «La gente che è con te è troppo numerosa perché io dia Madian nelle sue mani; Israele potrebbe vantarsi di fronte a me, e dire: "È stata la mia mano a salvarmi". 3 Fa' dunque proclamare questo, in maniera che il popolo l'oda: Chiunque ha paura e trema se ne torni indietro e si allontani dal monte di Galaad». E tornarono indietro ventiduemila uomini del popolo e ne rimasero diecimila.
4 Il SIGNORE disse a Gedeone: «La gente è ancora troppo numerosa; falla scendere all'acqua dove io li sceglierò per te. Quello del quale ti dirò: Questo vada con te, andrà con te; e quello del quale ti dirò: Questo non vada con te, non andrà». 5 Gedeone fece dunque scendere la gente all'acqua; e il SIGNORE gli disse: «Tutti quelli che leccheranno l'acqua con la lingua, come la lecca il cane, li metterai da parte; così pure tutti quelli che, per bere, si metteranno in ginocchio». 6 Il numero di quelli che leccarono l'acqua, portandosela alla bocca nella mano, fu di trecento uomini; tutto il resto della gente si mise in ginocchio per bere l'acqua. 7 Allora il SIGNORE disse a Gedeone: «Mediante questi trecento uomini che hanno leccato l'acqua io vi libererò e metterò i Madianiti nelle tue mani. Tutto il resto della gente se ne vada, ognuno a casa sua». 8 I trecento presero i viveri del popolo e le sue trombe; e Gedeone, rimandati tutti gli altri uomini d'Israele, ciascuno alla sua tenda, trattenne questi con sé. L'accampamento di Madian era sotto il suo, nella valle.
9 Quella stessa notte, il SIGNORE disse a Gedeone: «Àlzati, piomba sull'accampamento, perché io l'ho messo nelle tue mani. 10 Ma se hai paura di farlo, scendi con Pura, tuo servo, 11 e udrai quello che dicono; e, dopo questo, le tue mani saranno fortificate per piombare sull'accampamento». Egli dunque scese con Pura, suo servo, fino agli avamposti dell'accampamento. 12 I Madianiti, gli Amalechiti e tutti i popoli dell'oriente erano sparsi nella valle come una moltitudine di cavallette e i loro cammelli erano innumerevoli come la sabbia che è sulla riva del mare. 13 Quando Gedeone arrivò, un uomo stava raccontando un sogno a un suo compagno e gli diceva: «Ho fatto un sogno. C'era un pane tondo, d'orzo, che rotolava nell'accampamento di Madian, giungeva alla tenda, la investiva, in modo da farla cadere, da rovesciarla, da lasciarla per terra». 14 Il suo compagno gli rispose e gli disse: «Questo non è altro che la spada di Gedeone, figlio di Ioas, uomo d'Israele; Dio ha messo nelle sue mani Madian e tutto l'accampamento».
15 Quando Gedeone ebbe udito il racconto del sogno e la sua interpretazione, adorò Dio; poi tornò all'accampamento d'Israele e disse: «Alzatevi, perché il SIGNORE ha messo nelle vostre mani l'accampamento di Madian!» 16 Divise i trecento uomini in tre schiere, consegnò a tutti quanti delle trombe e delle brocche vuote con delle fiaccole nelle brocche; 17 e disse loro: «Guardate me e fate come farò io; quando sarò giunto all'estremità dell'accampamento, come farò io, così farete voi; 18 e quando io con tutti quelli che sono con me suonerò la tromba, anche voi suonerete le trombe intorno a tutto l'accampamento e direte: "Per il SIGNORE e per Gedeone!"»
19 Gedeone e i cento uomini che erano con lui giunsero all'estremità dell'accampamento, al principio del cambio di mezzanotte, quando si era appena dato il cambio alle sentinelle. Suonarono le trombe e spezzarono le brocche che tenevano in mano. 20 Allora le tre schiere suonarono le trombe e spezzarono le brocche; con la sinistra presero le fiaccole e con la destra le trombe per suonare, e si misero a gridare: «La spada per il SIGNORE e per Gedeone!» 21 Ognuno di loro rimase al suo posto, intorno all'accampamento; e tutti quelli dell'accampamento si misero a correre, a gridare, a fuggire. 22 Mentre quelli suonavano le trecento trombe, il SIGNORE fece rivolgere la spada di ciascuno contro il compagno per tutto l'accampamento. L'esercito madianita fuggì fino a Bet-Sitta, verso Serera, fino al limite d'Abel-Meola, presso Tabbat. 23 Gl'Israeliti di Neftali, di Ascer e di tutto Manasse si radunarono e inseguirono i Madianiti.
24 Gedeone mandò dei messaggeri per tutta la regione montuosa di Efraim a dire: «Scendete incontro ai Madianiti e tagliate loro il passo delle acque fino a Bet-Bara, e i guadi del Giordano». Così tutti gli uomini di Efraim furono radunati e si impadronirono dei passi delle acque fino a Bet-Bara e dei guadi del Giordano. 25 Presero due prìncipi di Madian, Oreb e Zeeb; uccisero Oreb alla roccia di Oreb, e Zeeb al torchio di Zeeb; inseguirono i Madianiti e portarono le teste di Oreb e di Zeeb a Gedeone, dall'altro lato del Giordano.

Altre vittorie di Gedeone sui Madianiti
Gc 12:1-6; Pr 15:1
8:1 Gli uomini di Efraim dissero a Gedeone: «Perché ci hai trattati in questo modo? Perché non ci hai chiamati quando sei andato a combattere contro Madian?» Ebbero con lui una disputa violenta. 2 Egli rispose loro: «Che ho fatto io in confronto a voi? La racimolatura di Efraim non vale forse più della vendemmia di Abiezer? 3 Dio vi ha messo in mano i prìncipi di Madian, Oreb e Zeeb; che dunque ho potuto fare in confronto a voi?» Quando egli ebbe loro detto quella parola, la loro ira contro di lui si calmò.

1S 25 (Is 9:3; Sl 83:11-12) Gc 5:23
4 Gedeone arrivò al Giordano, lo passò con i suoi trecento uomini, i quali, benché stanchi, continuavano a inseguire il nemico, 5 e disse a quelli di Succot: «Date, vi prego, dei pani alla gente che mi segue, perché è stanca, e io sto inseguendo Zeba e Salmunna, re di Madian». 6 Ma i capi di Succot risposero: «Zeba e Salmunna sono forse già nelle tue mani? Perché dovremmo dare del pane al tuo esercito?» 7 Gedeone disse: «Ebbene! Quando il SIGNORE avrà messo nelle mie mani Zeba e Salmunna, io vi lacererò le carni con delle spine del deserto e con dei rovi». 8 Di là salì a Penuel e fece la stessa richiesta a quelli di Penuel, ma essi gli risposero come avevano fatto quelli di Succot. 9 Egli disse anche a quelli di Penuel: «Quando tornerò in pace, abbatterò questa torre».
10 Zeba e Salmunna erano a Carcor con il loro esercito di circa quindicimila uomini, che era tutto quello che rimaneva dell'intero esercito dei popoli dell'oriente, poiché centoventimila uomini armati di spada erano stati uccisi. 11 Gedeone salì per la via dei nomadi, a oriente di Noba e di Iogbea, e sconfisse l'esercito, che si credeva sicuro. 12 Zeba e Salmunna si diedero alla fuga; ma egli li inseguì, prese i due re di Madian, Zeba e Salmunna, e sbaragliò tutto l'esercito.
13 Poi Gedeone, figlio di Ioas, tornò dalla battaglia, per la salita di Cheres; 14 prese un giovane di Succot, e lo interrogò; e quello gli diede per iscritto i nomi dei capi e degli anziani di Succot, che erano settantasette. 15 Poi Gedeone andò da quelli di Succot e disse: «Ecco Zeba e Salmunna, a proposito dei quali mi insultaste dicendo "Zeba e Salmunna sono forse già nelle tue mani? Perché dovremmo dare del pane alla tua gente esausta?"» 16 Poi prese gli anziani della città, e con delle spine del deserto e con dei rovi castigò gli uomini di Succot. 17 Abbatté la torre di Penuel e uccise la gente della città.
18 Poi disse a Zeba e a Salmunna: «Com'erano gli uomini che avete ucciso sul Tabor?» Quelli risposero: «Erano come te; ognuno di essi aveva l'aspetto di un figlio di re». 19 Ed egli riprese: «Erano miei fratelli, figli di mia madre; com'è vero che il SIGNORE vive, se aveste risparmiato la loro vita, io non vi ucciderei!» 20 Poi disse a Ieter, suo primogenito: «Àlzati, uccidili!» Ma il giovane non estrasse la spada, perché aveva paura, essendo ancora un ragazzo. 21 Zeba e Salmunna dissero: «Àlzati tu stesso e dacci il colpo mortale; poiché qual è l'uomo tale è la sua forza». Gedeone si alzò, uccise Zeba e Salmunna, e prese le mezzelune che i loro cammelli portavano al collo.

Gedeone giudice d'Israele
1S 8 (Gc 6:24; De 12:8-14; 1R 15:14) Ez 7:20
22 Allora gli uomini d'Israele dissero a Gedeone: «Regna su di noi, tu, tuo figlio, e il figlio di tuo figlio, poiché ci hai salvati dalla mano di Madian». 23 Ma Gedeone rispose loro: «Io non regnerò su di voi, né mio figlio regnerà su di voi; il SIGNORE è colui che regnerà su di voi!»
24 Poi Gedeone disse loro: «Una cosa voglio chiedervi: che ciascuno di voi mi dia gli anelli del suo bottino». - I nemici avevano degli anelli d'oro perché erano Ismaeliti. - 25 Quelli risposero: «Li daremo volentieri». E stesero un mantello, sul quale ciascuno gettò gli anelli del suo bottino. 26 Il peso degli anelli d'oro, che egli aveva chiesto, fu di millesettecento sicli d'oro, oltre alle mezzelune, ai pendenti e alle vesti di porpora che i re di Madian avevano addosso, e oltre ai collari che i loro cammelli avevano al collo. 27 Gedeone ne fece un efod, che pose in Ofra, sua città, e tutto Israele si prostituì al seguito di quello; ed esso diventò un'insidia per Gedeone e per la sua casa.
28 Così Madian fu umiliato davanti ai figli d'Israele e non alzò più il capo; e il paese ebbe pace per quarant'anni, durante la vita di Gedeone.
29 Ierubbaal, figlio di Ioas, tornò ad abitare a casa sua. 30 Gedeone ebbe settanta figli, che gli nacquero dalle sue molte mogli. 31 La sua concubina, che stava a Sichem, gli partorì anche lei un figlio, al quale pose nome Abimelec. 32 Poi Gedeone, figlio di Ioas, morì molto vecchio e fu sepolto nella tomba di Ioas suo padre, a Ofra degli Abiezeriti.

Abimelec re di Sichem
(Gc 2:19; 2Cr 24:17-18) Gc 8:22-23; 2R 11:1-3; Pr 18:19
33 Dopo la morte di Gedeone, i figli d'Israele ricominciarono a prostituirsi agl'idoli di Baal e presero Baal-Berit come loro dio. 34 I figli d'Israele non si ricordarono del SIGNORE, del loro Dio, che li aveva liberati dalle mani di tutti i nemici che li circondavano; 35 e non dimostrarono nessuna gratitudine alla casa di Ierubbaal, ossia di Gedeone, per tutto il bene che egli aveva fatto a Israele.

9:1 Abimelec, figlio di Ierubbaal, andò a Sichem dai fratelli di sua madre e parlò a loro e a tutta la famiglia del padre di sua madre, e disse: 2 «Vi prego, dite ai Sichemiti, in modo che tutti odano: Che cos'è meglio per voi, che settanta uomini, tutti figli di Ierubbaal, regnino su di voi, oppure che regni su di voi uno solo? Ricordatevi ancora che io sono vostre ossa e vostra carne». 3 I fratelli di sua madre parlarono di lui, ripetendo a tutti i Sichemiti tutte quelle parole; e il cuore loro si inclinò a favore di Abimelec, perché dissero: «È nostro fratello». 4 Gli diedero settanta sicli d'argento, che tolsero dal tempio di Baal-Berit, con i quali Abimelec assoldò degli avventurieri audaci che lo seguirono. 5 Egli andò alla casa di suo padre, a Ofra, e uccise sopra una stessa pietra i suoi fratelli, settanta uomini, figli di Ierubbaal; ma Iotam, figlio minore di Ierubbaal, scampò perché si era nascosto. 6 Poi tutti i Sichemiti e tutta la casa di Millo si radunarono e andarono a proclamare re Abimelec, presso la quercia del monumento che si trova a Sichem.

Avvertimento di Iotam
2R 14:9-10; Ez 17
7 Iotam, essendo stato informato della cosa, salì sulla vetta del monte Gherizim e, alzando la voce, gridò: «Ascoltatemi, Sichemiti, e vi ascolti Dio!
8 Un giorno, gli alberi si misero in cammino per ungere un re che regnasse su di loro; e dissero all'ulivo: "Regna tu su di noi". 9 Ma l'ulivo rispose loro: "E io dovrei rinunciare al mio olio che Dio e gli uomini onorano in me, per andare ad agitarmi al di sopra degli alberi?" 10 Allora gli alberi dissero al fico: "Vieni tu a regnare su di noi". 11 Ma il fico rispose loro: "E io dovrei rinunciare alla mia dolcezza e al mio frutto squisito, per andare ad agitarmi al di sopra degli alberi?" 12 Poi gli alberi dissero alla vite: "Vieni tu a regnare su di noi". 13 Ma la vite rispose loro: "E io dovrei rinunciare al mio vino che rallegra Dio e gli uomini, per andare ad agitarmi al di sopra degli alberi?" 14 Allora tutti gli alberi dissero al pruno: "Vieni tu a regnare su di noi". 15 Il pruno rispose agli alberi: "Se è proprio in buona fede che volete ungermi re per regnare su di voi, venite a rifugiarvi sotto la mia ombra; se no, esca un fuoco dal pruno, e divori i cedri del Libano!"
16 Ora, avete agito con fedeltà e con integrità proclamando re Abimelec? Avete agito bene verso Ierubbaal e la sua casa? Avete ricompensato mio padre di quello che ha fatto per voi? 17 Infatti egli ha combattuto per voi, ha messo a repentaglio la sua vita e vi ha liberati dalle mani di Madian, 18 mentre voi, oggi, siete insorti contro la casa di mio padre, avete ucciso i suoi figli, settanta uomini, sopra una stessa pietra, e avete proclamato re dei Sichemiti Abimelec, figlio della sua serva, perché è vostro fratello. 19 Se oggi avete agito con fedeltà e con integrità verso Ierubbaal e la sua casa, godetevi Abimelec e Abimelec si goda voi! 20 Se no, esca da Abimelec un fuoco, che divori i Sichemiti e la casa di Millo; ed esca dai Sichemiti e dalla casa di Millo un fuoco, che divori Abimelec!»
21 Poi Iotam corse via, fuggì a Beer, e rimase lì per paura di Abimelec, suo fratello.

Castigo di Sichem; morte violenta di Abimelec
v. 1-20; Sl 7:14-16
22 Abimelec signoreggiò sopra Israele per tre anni. 23 Poi Dio mandò un cattivo spirito fra Abimelec e i Sichemiti; e i Sichemiti non furono più fedeli ad Abimelec, 24 affinché la violenza fatta ai settanta figli di Ierubbaal ricevesse il suo castigo e il loro sangue ricadesse sopra Abimelec, loro fratello, che li aveva uccisi, e sopra i Sichemiti che lo avevano aiutato a uccidere i suoi fratelli. 25 I Sichemiti posero in agguato contro di lui, sulla cima dei monti, della gente che derubava chiunque passasse per la strada, vicino a loro. Abimelec venne a saperlo.
26 Poi Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli vennero a Sichem e i Sichemiti riposero in lui la loro fiducia. 27 Usciti nei campi vendemmiarono le loro vigne, pigiarono l'uva e fecero festa. Poi entrarono nella casa del loro dio, mangiarono, bevvero e maledissero Abimelec. 28 Gaal, figlio di Ebed, disse: «Chi è Abimelec e chi è Sichem, che dobbiamo servirlo? Non è forse il figlio di Ierubbaal? Zebul non è forse il suo commissario? Servite gli uomini di Camor, padre di Sichem! Ma noi perché serviremmo costui? 29 Ah, se questo popolo fosse ai miei ordini, io scaccerei Abimelec!» Poi disse ad Abimelec: «Rinforza il tuo esercito e fatti avanti!»
30 Zebul, governatore della città, avendo udito le parole di Gaal, figlio di Ebed, si accese d'ira 31 e mandò segretamente dei messaggeri ad Abimelec per dirgli: «Ecco, Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli sono venuti a Sichem e sobillano la città contro di te. 32 Àlzati dunque di notte, con la gente che è con te, e fa' un'imboscata nella campagna; 33 domani mattina, allo spuntar del sole, ti sveglierai e piomberai sulla città. Quando Gaal e i suoi uomini usciranno contro di te, tu gli farai quel che sarà necessario».
34 Abimelec e tutta la gente che era con lui si alzarono di notte e si appostarono nei dintorni di Sichem, divisi in quattro schiere. 35 Intanto Gaal, figlio di Ebed, uscì e si fermò all'ingresso della porta della città; e Abimelec uscì dall'imboscata con la gente che era con lui. 36 Gaal, veduta quella gente, disse a Zebul: «C'è della gente che scende dall'alto dei monti». Zebul gli rispose: «Tu vedi l'ombra dei monti e la prendi per uomini». 37 Gaal riprese a dire: «Guarda, c'è gente che scende dalle alture del paese e una schiera che giunge per la via della quercia degli indovini». 38 Allora Zebul gli disse: «Dov'è ora la tua millanteria di quando dicevi: "Chi è Abimelec, che dobbiamo servirlo?" Non è questo il popolo che disprezzavi? Ora, fatti avanti e combatti contro di lui!» 39 Allora Gaal uscì alla testa dei Sichemiti, e diede battaglia ad Abimelec. 40 Ma Abimelec lo inseguì ed egli fuggì davanti a lui, e molti uomini caddero morti fino all'ingresso della porta. 41 Abimelec si fermò ad Aruma e Zebul scacciò Gaal e i suoi fratelli, che non poterono più rimanere a Sichem.
42 Il giorno seguente, il popolo di Sichem andò nei campi; Abimelec ne fu informato. 43 Egli prese allora la sua gente, la divise in tre schiere e fece un'imboscata nei campi; e quando vide che il popolo usciva dalla città, mosse contro di loro e ne fece strage. 44 Poi Abimelec e la gente che era con lui corsero avanti e vennero a porsi all'ingresso della porta della città, mentre le altre due schiere si gettarono su tutti quelli che erano nei campi e ne fecero strage. 45 Abimelec attaccò la città per tutta la giornata, la prese e uccise la gente che vi si trovava; poi spianò la città e vi sparse sopra del sale.
46 Tutti gli abitanti della torre di Sichem, udito ciò, si ritirarono nel torrione del tempio di El-Berit. 47 Fu riferito ad Abimelec che tutti gli abitanti della torre di Sichem si erano radunati lì. 48 Allora Abimelec salì sul monte Salmon con tutta la gente che era con lui; prese una scure, tagliò un ramo d'albero, lo sollevò e se lo mise sulla spalla; poi disse a quelli che erano con lui: «Quello che mi avete visto fare fatelo presto anche voi!» 49 Tutti tagliarono dei rami, ognuno il suo, e seguirono Abimelec; posero i rami contro al torrione e lo incendiarono con quelli che vi erano dentro. Così perì tutta la gente della torre di Sichem, circa mille persone, fra uomini e donne.
50 Poi Abimelec andò a Tebes, la cinse d'assedio e se ne impadronì. 51 In mezzo alla città vi era una forte torre, dove si rifugiarono tutti gli abitanti della città, uomini e donne; vi si rinchiusero dentro e salirono sul tetto della torre. 52 Abimelec, giunto alla torre, l'attaccò e si accostò alla porta per appiccarvi il fuoco. 53 Ma una donna gettò giù un pezzo di macina sulla testa di Abimelec e gli spezzò il cranio. 54 Egli chiamò subito il giovane che gli portava le armi, e gli disse: «Estrai la spada e uccidimi, affinché non si dica: "Lo ha ammazzato una donna!"» Il suo servo allora lo trafisse ed egli morì. 55 Quando gli Israeliti videro che Abimelec era morto, se ne andarono, ognuno a casa sua.
56 Così Dio fece ricadere sopra Abimelec il male che egli aveva fatto contro suo padre uccidendo i suoi settanta fratelli. 57 Dio fece anche ricadere sul capo degli uomini di Sichem tutto il male che avevano fatto; e su di loro si compì la maledizione di Iotam, figlio di Ierubbaal.

Nuova Diodati:

Giudici 4-9

Debora e Barak liberano dai Cananei
4:1 Morto Ehud, i figli d'Israele ritornarono a fare ciò che è male agli occhi dell'Eterno. 2 E l'Eterno li diede nelle mani di Jabin, re di Canaan, che regnava a Hatsor. Il capo del suo esercito era Sisera, che abitava a Harosceth delle nazioni. 3 E i figli d'Israele gridarono all'Eterno, perché Jabin aveva novecento carri di ferro, e già da venti anni opprimeva duramente i figli d'Israele. 4 In quel tempo era giudice d'Israele una profetessa, Debora, moglie di Lappidoth. 5 Essa era solita sedere sotto la palma di Debora, fra Ramah e Bethel, nella regione montuosa di Efraim, e i figli d'Israele venivano da lei per farsi rendere giustizia. 6 Or ella mandò a chiamare Barak, figlio di Abinoam, da Kedesh di Neftali, e gli disse: «Non ti ha l'Eterno, il DIO d'Israele, comandato: "Va', marcia sul monte Tabor e prendi con te diecimila uomini dei figli di Neftali e dei figli di Zabulon. 7 Io attirerò verso di te al torrente Kishon, Sisera, capo dell'esercito di Jabin, con i suoi carri e le sue truppe numerose, e lo darò nelle tue mani"?». 8 Barak le rispose: «Se vieni con me, andrò; ma se non vieni con me, non andrò». 9 Ella disse: «Certamente verrò con te; tuttavia nel viaggio che stai intraprendendo non conseguirai per te gloria alcuna, perché l'Eterno consegnerà Sisera nelle mani di una donna». Poi Debora si levò e andò con Barak a Kedesh. 10 Barak convocò Zabulon e Neftali a Kedesh; si mosse alla testa di diecimila uomini, e Debora salì con lui. 11 Or Heber, il Keneo, si era separato dai Kenei, discendenti di Hobab, suocero di Mosè, e aveva piantato le sue tende alla quercia di Tsaannaim, che è presso Kedesh. 12 Fu riferito a Sisera che Barak, figlio di Abinoam, era salito sul monte Tabor. 13 Così Sisera adunò tutti i suoi carri, novecento carri di ferro, e tutta la gente che era con lui, da Harosceth delle nazioni fino al torrente Kishon. 14 Allora Debora disse a Barak: «Levati, perché questo è il giorno in cui l'Eterno ha dato Sisera nelle tue mani. Non è forse l'Eterno uscito davanti a te?». Così Barak scese dal monte Tabor, seguito da diecimila uomini. 15 L'Eterno sconfisse Sisera, tutti i suoi carri e tutto il suo esercito, che fu passato a fil di spada davanti a Barak; Sisera però scese dal carro e fuggì a piedi. 16 Ma Barak inseguì i carri e l'esercito fino ad Harosceth delle nazioni; e tutto l'esercito di Sisera cadde sotto i colpi della spada; non ne scampò neppure uno. 17 Nel frattempo Sisera era fuggito a piedi verso la tenda di Jael, moglie di Heber, il Keneo, perché vi era pace fra Jabin, re di Hatsor, e la casa di Heber il Keneo. 18 Jael uscì allora incontro a Sisera e gli disse: «Entra, signor mio, entra da me; non temere». Così egli entrò da lei nella tenda, ed essa lo coprì con una coperta. 19 Poi egli le disse: «Deh, dammi un po' di acqua da bere, perché ho sete». Così essa aperse l'otre del latte e gli diede da bere; quindi lo coprì. 20 Egli le disse: «Sta' all'ingresso della tenda; e se qualcuno viene a interrogarti dicendo: "C'è qualcuno qui?", tu dirai: "Non c'è nessuno"». 21 Allora Jael, moglie di Heber, prese un piolo della tenda e prese in mano un martello, si avvicinò a lui pian piano e gli piantò nella tempia il piolo, che penetrò in terra. Egli era profondamente addormentato e sfinito; e così morì. 22 Or ecco, come Barak inseguiva Sisera, Jael uscì ad incontrarlo e gli disse: «Vieni e ti mostrerò l'uomo che cerchi». Egli entrò da lei nella tenda, ed ecco Sisera giaceva morto col piolo nelle tempie. 23 Così in quel giorno DIO umiliò Jabin, re di Canaan, davanti ai figli d'Israele. 24 La mano dei figli d'Israele si fece sempre più pesante su Jabin, re di Canaan, finché giunsero a distruggere interamente Jabin, re di Canaan.

Cantico di Debora e di Barak
5:1 In quel giorno Debora cantò questo cantico con Barak, figlio di Abinoam, dicendo: 2 «Poiché i capi hanno preso il comando in Israele, poiché il popolo si è offerto spontaneamente, benedite l'Eterno! 3 Ascoltate, o re! Porgete l'orecchio, o principi! Io, proprio io, canterò all'Eterno, canterò le lodi dell'Eterno, il DIO d'Israele. 4 O Eterno, quando uscisti da Seir, quando avanzasti dai campi di Edom, la terra tremò e i cieli stillarono; sì, le nubi stillarono acqua. 5 I monti si sciolsero davanti all'Eterno, il Sinai stesso tremò davanti all'Eterno, il DIO d'Israele! 6 Ai giorni di Shamgar, figlio di Anath, ai giorni di Jael, le strade erano deserte, e i viandanti seguivano sentieri tortuosi. 7 Mancavano i capi in Israele; , mancavano, finché non sorsi io, Debora, sorsi come madre in Israele. 8 Sceglievano nuovi dèi, e la guerra era alle porte. Non si vedeva neppure uno scudo o una lancia, fra quarantamila uomini d'Israele. 9 Il mio cuore va ai condottieri d'Israele, che si offersero spontaneamente fra il popolo. Benedite l'Eterno! 10 Voi che cavalcate asine bianche, voi che sedete su ricchi tappeti, e voi che camminate per le vie, cantate! 11 Lungi dalle grida degli arcieri, tra gli abbeveratoi, celebrino le opere giuste dell'Eterno, le opere giuste per i suoi capi in Israele! Allora il popolo dell'Eterno discese alle porte. 12 Destati, destati, o Debora! Destati, destati, intona un canto! Levati, o Barak, e conduci via i tuoi prigionieri, o figlio di Abinoam! 13 Allora fece governare il residuo sui nobili del popolo, l'Eterno fece governare me fra i potenti. 14 Da Efraim vennero quelli che avevano le radici in Amalek; al tuo seguito, Beniamino, fra le tue genti; da Makir scesero dei capi, e da Zabulon quelli che portano il bastone del comando. 15 I principi di Issacar vennero con Debora; come fu Issacar, così fu Barak; essi si slanciarono nella valle sulle sue orme. Fra le divisioni di Ruben, grandi furono le risoluzioni del cuore! 16 Perché sei tu rimasto fra i chiusi ad ascoltare il flauto dei pastori? Fra le divisioni di Ruben, grandi furono le deliberazioni del cuore! 17 Galaad si è fermato al di là del Giordano; e perché Dan è rimasto sulle navi? Ascer si è stabilito presso il lido del mare ed è rimasto nei suoi porti. 18 Zabulon è un popolo che ha messo in pericolo la sua vita fino alla morte, e anche Neftali sulle alture della campagna. 19 I re vennero e combatterono; allora combatterono i re di Canaan a Taanach, presso le acque di Meghiddo; ma non riportarono alcun bottino d'argento. 20 Dal cielo le stelle combatterono, dai loro percorsi combatterono contro Sisera. 21 Il torrente Kishon li travolse, l'antico torrente, il torrente Kishon. Anima mia, procedi con forza! 22 Allora gli zoccoli dei cavalli battevano con forza al galoppo, al galoppo dei loro destrieri. 23 "Maledite Meroz", disse l'Angelo dell'Eterno, "maledite, maledite i suoi abitanti, perché non vennero in aiuto dell'Eterno, in aiuto dell'Eterno in mezzo ai suoi prodi!". 24 Benedetta sia fra le donne Jael, moglie di Heber, il Keneo! Sia benedetta fra le donne che abitano nelle tende! 25 Egli chiese acqua, e lei gli diede latte; in una coppa da principi gli offerse della crema. 26 Con una mano afferrò il piolo e con la destra il martello degli artigiani; colpì Sisera, gli spaccò la testa, gli fracassò, gli trapassò le tempie. 27 Ai piedi di lei si piegò, cadde e giacque esanime; ai piedi di lei si piegò e cadde; dove si piegò, là cadde morto. 28 La madre di Sisera guardò dalla finestra e gridò attraverso l'inferriata: "Perché il suo carro tarda tanto ad arrivare? Perché procedono così a rilento i suoi carri?". 29 Le più savie delle sue dame le risposero, ed ella ripetè tra sé le sue parole: 30 "Essi hanno trovato bottino e stanno facendo le parti. Per ogni uomo una o due fanciulle; per Sisera un bottino di vesti variopinte, un bottino di vesti variopinte e ricamate, di vesti variopinte e ricamate d'ambo i lati per le spalle di quelli che portano via il bottino". 31 Così periscano tutti i tuoi nemici, o Eterno! Ma quelli che ti amano siano come il sole, quando si leva in tutta la sua forza!». Poi il paese ebbe riposo per quarant'anni.

Israele oppresso dai Madianiti
6:1 Ora i figli d'Israele fecero ciò che è male agli occhi dell'Eterno, e l'Eterno li diede nelle mani di Madian per sette anni. 2 La mano di Madian si fece forte contro Israele; per paura dei Madianiti, i figli d'Israele si fecero le caverne che sono nei monti, e le spelonche e i forti. 3 Quando Israele aveva seminato, i Madianiti con gli Amalekiti e con i figli dell'est salivano contro di lui, 4 si accampavano contro gl'Israeliti, distruggevano tutti i prodotti del paese fin verso Gaza e non lasciavano in Israele né mezzi di sussistenza, né pecore, né buoi, né asini. 5 Poiché salivano col loro bestiame e con le loro tende, e arrivavano numerosi come locuste; essi e i loro cammelli erano innumerevoli, e venivano nel paese per devastarlo. 6 Israele fu perciò ridotto in grande povertà a motivo di Madian, e i figli d'Israele gridarono all'Eterno. 7 Quando i figli d'Israele gridarono all'Eterno a motivo di Madian, 8 l'Eterno mandò ai figli d'Israele un profeta, che disse loro: «Così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Io vi feci salire dall'Egitto e vi ho fatto uscire dalla casa di schiavitù; 9 vi liberai dalla mano degli Egiziani e dalla mano di tutti coloro che vi opprimevano; li scacciai davanti a voi e vi diedi il loro paese, 10 e vi dissi: "Io sono l'Eterno, il vostro DIO; non temete gli dèi degli Amorei nel paese dei quali abitate"; ma voi non avete dato ascolto alla mia voce».

Dio chiama Gedeone, che distrugge l'altare di Baal
11 Poi venne l'Angelo dell'Eterno e si sedette sotto la quercia di Ofrah, che apparteneva a Joash, Abiezerita, mentre suo figlio Gedeone batteva il grano nello strettoio, per sottrarlo ai Madianiti. 12 L'Angelo dell'Eterno gli apparve e gli disse: «L'Eterno è con te, o guerriero valoroso!». 13 Gedeone gli rispose: «Signore mio, se l'Eterno è con noi, perché mai ci è avvenuto tutto questo? Dove sono tutti i suoi prodigi che i nostri padri ci hanno narrato dicendo: "Non ci fece l'Eterno uscire dall'Egitto?". Ma ora l'Eterno ci ha abbandonato e ci ha dato nelle mani di Madian». 14 Allora l'Eterno si volse a lui e gli disse: «Va' con questa tua forza e salva Israele dalla mano di Madian. Non sono io che ti mando?». 15 Egli gli rispose: «O mio Signore, come salverò Israele? Ecco, la mia famiglia è la più debole di Manasse, e io sono il più piccolo nella casa di mio padre». 16 L'Eterno gli disse: «Ma io sarò con te e tu sconfiggerai i Madianiti come se fossero un uomo solo». 17 Gli disse allora Gedeone: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, dammi un segno che sei tu che parli con me. 18 Deh, non te ne andare di qui prima che io torni da te, ti porti la mia oblazione di cibo e te la metta davanti». L'Eterno disse: «Aspetterò finché tu ritorni». 19 Allora Gedeone entrò in casa e preparò un capretto e delle focacce azzime con un'efa di farina; mise la carne in un canestro e il brodo in una pentola, li portò a lui sotto la quercia e glieli offrì. 20 L'Angelo di DIO gli disse: «Prendi la carne e le focacce azzime, mettile su questa roccia e versavi sopra il brodo». Ed egli fece così. 21 Allora l'Angelo dell'Eterno stese la punta del bastone che aveva in mano e toccò la carne e le focacce azzime; e dalla roccia salì un fuoco che consumò la carne e le focacce azzime; poi l'Angelo dell'Eterno scomparve dai suoi occhi. 22 Così Gedeone si rese conto che era l'Angelo dell'Eterno, e disse: «Ahimè, o Signore, o Eterno! Poiché ho visto l'Angelo dell'Eterno faccia a faccia!». 23 L'Eterno gli disse: «La pace sia con te; non temere, non morrai!». 24 Allora Gedeone costruì in quel luogo un altare all'Eterno e lo chiamò «Jehovah Shalom». Esso si trova anche oggi a Ofrah degli Abiezeriti. 25 In quella stessa notte l'Eterno gli disse: «Prendi il toro di tuo padre e il secondo toro di sette anni, demolisci l'altare di Baal che appartiene a tuo padre e abbatti l'Ascerah che gli sta vicino; 26 poi costruisci un altare all'Eterno, il tuo DIO, in cima a questa roccia nell'ordine dovuto; prendi quindi il secondo toro e offrilo in olocausto sulla legna dell'Ascerah che avrai abbattuto». 27 Allora Gedeone prese dieci uomini fra i suoi servi e fece come l'Eterno gli aveva detto; ma poiché aveva paura della casa di suo padre e della gente della città, invece di farlo di giorno, lo fece di notte. 28 Quando il mattino seguente la gente della città si alzò, vide che l'altare di Baal era stato demolito, che l'Ascerah postovi accanto era abbattuto e che il secondo toro era offerto in olocausto sull'altare che era stato costruito. 29 E si dissero l'un l'altro: «Chi ha fatto questo?». Quando poi si informarono e chiesero, fu loro detto: «Gedeone, figlio di Joash ha fatto questo». 30 Allora la gente della città disse a Joash: «Conduci fuori tuo figlio e sia messo a morte, perché ha demolito l'altare di Baal e ha abbattuto l'Ascerah che gli stava vicino». 31 Joash rispose a tutti quelli che si levavano contro di lui: «Volete voi difendere la causa di Baal o venirgli in aiuto? Chi vorrà difendere la sua causa sarà messo a morte prima di domani mattina. Se egli è dio, difenda da sé la sua causa, poiché hanno demolito il suo altare». 32 Perciò quel giorno Gedeone fu chiamato Jerubbaal, perché si disse: «Sia Baal a combattere contro di lui, poiché egli ha demolito il suo altare». 33 Or tutti i Madianiti, gli Amalekiti e i figli dell'est si radunarono, passarono il Giordano, e si accamparono nella valle di Jezreel. 34 Ma lo Spirito dell'Eterno investì Gedeone che suonò la tromba; e gli Abiezeriti furono convocati per seguirlo. 35 Egli mandò anche messaggeri in tutto Manasse, che fu pure convocato per seguirlo; mandò inoltre messaggeri nelle tribù di Ascer, Zabulon e di Neftali, le quali salirono a incontrare gli altri.

Il segno del vello
36 Poi Gedeone disse a DIO: «Se intendi salvare Israele per mia mano, come hai detto, 37 ecco, io metterò un vello di lana sull'aia: se c'è rugiada soltanto sul vello e tutto il terreno all'intorno rimane asciutto, allora saprò che intendi salvare Israele per mia mano, come hai detto». 38 E così avvenne. Il mattino dopo Gedeone si levò per tempo, strizzò il vello e ne spremette la rugiada; ne uscì una coppa piena d'acqua. 39 Ma Gedeone disse ancora a DIO: «Non si accenda la tua ira contro di me; io parlerò ancora una volta. Deh, lasciami fare la prova col vello ancora una volta soltanto. Rimanga asciutto solo il vello e ci sia rugiada su tutto il terreno all'intorno». 40 E DIO fece così quella notte: soltanto il vello rimase asciutto, e ci fu rugiada su tutto il terreno all'intorno.

Gedeone sceglie trecento uomini e sconfigge i Madianiti
7:1 Jerubbaal dunque (cioè Gedeone) e tutta la gente che era con lui si levarono al mattino presto e si accamparono presso la sorgente di Harod. L'accampamento di Madian era a nord del loro, presso la collina di Moreh, nella valle. 2 Allora l'Eterno disse a Gedeone: «Per me la gente che è con te è troppo numerosa, perché io dia Madian nelle sue mani; Israele potrebbe vantarsi di fronte a me e dire: "È la mia mano che mi ha salvato". 3 Ora dunque proclama a tutto il popolo, dicendo: "Chiunque ha paura e trema, torni indietro e si allontani dal monte Galaad"». Allora tornarono indietro ventiduemila uomini del popolo, e ne rimasero diecimila. 4 L'Eterno disse a Gedeone: «La gente è ancora troppo numerosa; falli scendere all'acqua, e là io li metterò alla prova per te. Colui del quale ti dirò: "Questi venga con te", verrà con te; e colui del quale ti dirò: "Questi non venga con te", non verrà». 5 Gedeone fece dunque scendere la gente all'acqua; e l'Eterno gli disse: «Tutti quelli che lambiranno l'acqua con la lingua, come la lambisce il cane, li metterai da parte; e così farai con tutti quelli che per bere si metteranno in ginocchio». 6 Il numero di quelli che lambirono l'acqua portandosela alla bocca nella mano fu di trecento uomini; tutto il resto della gente si mise in ginocchio per bere l'acqua. 7 Allora l'Eterno disse a Gedeone: «Mediante questi trecento uomini che hanno lambito l'acqua io vi salverò e darò i Madianiti nelle tue mani. Tutti gli altri tornino ciascuno a casa sua». 8 Allora i trecento uomini presero nelle loro mani le provviste e le loro trombe; così Gedeone rimandò tutti gli altri uomini d'Israele, ciascuno alla sua tenda, ma tenne con sé i trecento uomini. Or l'accampamento di Madian si trovava sotto a lui, nella valle. 9 In quella stessa notte l'Eterno disse a Gedeone: «Levati e piomba sull'accampamento, perché io te l'ho dato nelle mani. 10 Ma se hai paura di farlo, scendi all'accampamento con Purah, tuo servo, 11 e udrai quello che dicono; dopo ciò, le tue mani saranno fortificate per piombare sull'accampamento». Egli dunque scese con Purah, suo servo, fino agli avamposti dell'accampamento. 12 Or i Madianiti, gli Amalekiti e tutti i figli dell'est erano sparsi nella valle come una moltitudine di locuste, e i loro cammelli erano innumerevoli come la sabbia che è sul lido del mare. 13 Quando Gedeone arrivò, ecco un uomo raccontava un sogno al suo compagno e diceva: «Ho appena fatto un sogno; mi pareva di vedere un pane d'orzo rotolare nell'accampamento di Madian, giungere alla tenda e colpirla, così da farla cadere, rovesciarla e farla crollare». 14 Allora il suo compagno gli rispose e disse: «Questo non è altro che la spada di Gedeone, figlio di Joash, uomo d'Israele; nelle sue mani DIO ha dato Madian e l'intero accampamento». 15 All'udire il racconto del sogno e la sua interpretazione, Gedeone si prostrò in adorazione; poi tornò all'accampamento d'Israele e disse: «Levatevi, perché l'Eterno ha dato nelle vostre mani l'accampamento di Madian!». 16 Divise quindi i trecento uomini in tre schiere e consegnò a tutti trombe e brocche vuote con fiaccole dentro alle brocche; 17 e disse loro: «Guardate me e fate come farò io; quando sarò giunto ai margini dell'accampamento voi farete esattamente come faccio io. 18 Quando suonerò la tromba, io e tutti quelli che sono con me, anche voi suonerete le trombe intorno a tutto l'accampamento e griderete: "Per l'Eterno e per Gedeone"». 19 Gedeone e i cento uomini che erano con lui giunsero ai margini dell'accampamento all'inizio della vigilia di mezzanotte, appena dopo il cambio delle sentinelle. Essi suonarono le trombe e spezzarono le brocche che tenevano in mano. 20 Allora le tre schiere suonarono le trombe e spezzarono le brocche tenendo con la sinistra le fiaccole e con la destra le trombe per suonare, e si misero a gridare: «La spada dell'Eterno e di Gedeone!». 21 Ognuno di loro rimase al suo posto intorno all'accampamento; l'intero esercito nemico invece si mise a correre, a gridare e a fuggire. 22 Mentre i trecento uomini suonavano le trombe, l'Eterno fece volgere la spada di ciascuno contro il proprio compagno per tutto l'accampamento. L'esercito nemico fuggì fino a Beth-Scittah, verso Tserah, fino ai margini di Abel-Meholah presso Tabbath. 23 Allora gli Israeliti di Neftali, di Ascer e di tutto Manasse si radunarono e inseguirono i Madianiti. 24 Gedeone mandò quindi messaggeri per tutta la regione montuosa di Efraim a dire: «Scendete contro i Madianiti e impadronitevi dei guadi delle acque fino a Beth-Barah e al Giordano». Così tutti gli uomini di Efraim si radunarono e si impadronirono dei guadi delle acque fino a Beth-Barah e al Giordano. 25 E presero due principi di Madian, Oreb e Zeeb; uccisero Oreb al masso di Oreb, e Zeeb allo strettoio di Zeeb. Inseguirono i Madianiti e portarono le teste di Oreb e di Zeeb a Gedeone, dall'altro lato del Giordano.

Gedeone sbaraglia i re di Madian, Zebah e Tsalmunna
8:1 Gli uomini di Efraim dissero a Gedeone: «Perché ti sei comportato in questo modo con noi, non chiamandoci quando sei andato a combattere contro Madian?». Ed ebbero con lui un'aspra contesa. 2 Egli rispose loro: «Che ho fatto io a vostro confronto? La racimolatura di Efraim non vale forse di più della vendemmia di Abiezer? 3 DIO vi ha dato nelle mani i principi di Madian, Oreb e Zeeb; che cosa ho potuto fare io a vostro confronto?». Quando disse questo, la loro ira contro di lui si calmò. 4 Gedeone arrivò quindi al Giordano e lo passò con i trecento uomini che erano con lui; benché stanchi, essi continuavano a inseguire il nemico. 5 Disse a quelli di Sukkoth: «Date, vi prego, dei pani alla gente che mi segue, perché è stanca, e io sto inseguendo Zebah e Tsalmunna, re di Madian». 6 Ma i capi di Sukkoth risposero: «Sono forse Zebah e Tsalmunna già nelle tue mani, perché dobbiamo dare del pane al tuo esercito?». 7 Allora Gedeone disse: «Per questo, quando l'Eterno mi avrà dato nelle mani Zebah e Tsalmunna, lacererò il vostro corpo con le spine del deserto e con i rovi». 8 Di là salì a Penuel e parlò a quei di Penuel nello stesso modo; gli uomini di Penuel gli risposero come avevano fatto gli uomini di Sukkoth. 9 Così egli parlò anche agli uomini di Penuel, dicendo: «Quando tornerò in pace, abbatterò questa torre». 10 Or Zebah e Tsalmunna erano a Karkor col loro esercito di circa quindicimila uomini, tutto ciò che rimaneva dell'intero esercito dei figli dell'est, poiché centoventimila uomini che brandivano la spada erano stati uccisi. 11 Gedeone salì per la via di quelli che abitavano in tende, a est di Nobah e di Jogbehah, e sconfisse l'esercito che si credeva al sicuro. 12 E Zebah e Tsalmunna si diedero alla fuga; ma egli li inseguì, prese i due re di Madian, Zebah e Tsalmunna, e sbaragliò l'intero esercito. 13 Poi Gedeone, figlio di Joash, tornò alla battaglia per la salita di Heres. 14 Catturò un giovane della gente di Sukkoth e lo interrogò, ed egli gli mise per scritto i nomi dei capi e degli anziani di Sukkoth, settantasette uomini. 15 Poi venne dagli uomini di Sukkoth e disse: «Ecco Zebah e Tsalmunna, a proposito dei quali mi avete deriso dicendo: "Sono forse Zebah e Tsalmunna già nelle tue mani, perché dobbiamo dare del pane alla tua gente stanca?"». 16 Prese quindi gli anziani della città e con le spine del deserto e con i rovi diede una lezione agli uomini di Sukkoth. 17 Abbatté pure la torre di Penuel e uccise gli uomini della città. 18 Poi disse a Zebah e a Tsalmunna: «Come erano gli uomini che avete ucciso al Tabor?». Essi risposero: «Erano come te; ognuno di loro aveva l'aspetto di un figlio di re». 19 Egli riprese: «Erano miei fratelli, figli di mia madre; come è vero che l'Eterno vive, se aveste risparmiato la loro vita, io non vi ucciderei!». 20 Poi disse a Jether, suo primogenito: «Levati e uccidili!». Ma il giovane non estrasse la spada, perché aveva paura, poiché era ancora giovane. 21 Allora Zebah e Tsalmunna dissero: «Levati tu stesso e dacci addosso, poiché qual è l'uomo tale è la sua forza». Così Gedeone si levò e uccise Zebah e Tsalmunna, e prese le mezzelune che i loro cammelli portavano al collo. 22 Allora gli uomini d'Israele dissero a Gedeone: «Regna su di noi tu, tuo figlio e il figlio di tuo figlio, perché ci hai liberati dalla mano di Madian». 23 Ma Gedeone rispose loro: «Io non regnerò su di voi, e neppure mio figlio regnerà su di voi, l'Eterno regnerà su di voi!». 24 Poi Gedeone disse loro: «Voglio però chiedervi una cosa: ciascuno di voi mi dia gli orecchini del suo bottino». Essi avevano degli orecchini d'oro perché erano Ismaeliti. 25 Essi risposero: «Noi li daremo volentieri». Così stesero un mantello e ciascuno vi gettò gli orecchini del suo bottino. 26 Il peso degli orecchini d'oro che egli aveva chiesto fu di millesettecento sicli d'oro, oltre le mezzelune, i pendenti e le vesti di porpora che i re di Madian indossavano, e oltre i collari che i loro cammelli avevano al collo. 27 Poi Gedeone ne fece un efod, che pose in Ofrah, sua città; tutto Israele vi andò a prostituirsi con esso, e diventò un laccio per Gedeone e per la sua casa.

Quarant'anni di pace e morte di Gedeone
28 Così Madian fu umiliato davanti ai figli d'Israele e non alzò più il capo; e il paese ebbe riposo per quarant'anni, durante la vita di Gedeone. 29 Poi Jerubbaal, figlio di Joash, tornò a dimorare a casa sua. 30 Or Gedeone ebbe settanta figli che uscirono dai suoi lombi, perché ebbe molte mogli. 31 La sua concubina, che stava a Sichem, gli partorì anch'ella un figlio, a cui pose nome Abimelek. 32 Poi Gedeone, figlio di Joash, morì in buona vecchiaia e fu sepolto nella tomba di Joash suo padre, a Ofrah degli Abiezeriti. 33 Dopo la morte di Gedeone i figli d'Israele ricominciarono a prostituirsi ai Baal, e presero Baal-Berith come loro dio. 34 I figli d'Israele non si ricordarono dell'Eterno, il loro DIO, che li aveva liberati dalle mani di tutti i loro nemici tutt'intorno, 35 e non dimostrarono alcuna gratitudine alla casa di Jerubbaal (cioè di Gedeone) per tutto il bene che egli aveva fatto a Israele.

Abimelek uccide i suoi fratelli e si fa proclamare re di Sichem
9:1 Or Abimelek, figlio di Jerubbaal, andò a Sichem dai fratelli di sua madre e parlò con loro e a tutta la famiglia del padre di sua madre, dicendo: 2 «Deh, dite a tutti gli abitanti di Sichem: "Che cosa è meglio per voi, che tutti i settanta figli di Jerubbaal regnino su di voi, oppure che regni su di voi uno solo?". E ricordatevi che io sono vostre ossa e vostra carne». 3 I fratelli di sua madre riportarono tutte queste parole intorno a lui a tutti gli abitanti di Sichem; e il loro cuore si piegò a favore di Abimelek, perché dissero: «È nostro fratello». 4 Così gli diedero settanta sicli d'argento, che tolsero dal tempio di Baal-Berith, con i quali Abimelek assoldò uomini di nessun valore e temerari; ed essi lo seguirono. 5 Poi egli andò alla casa di suo padre a Ofrah e uccise sopra una stessa pietra i suoi fratelli, i settanta figli di Jerubbaal. Ma Jotham, figlio minore di Jerubbaal, scampò, perché si era nascosto. 6 Allora tutti gli abitanti di Sichem e tutta la casa di Millo si radunarono e andarono a proclamare re Abimelek, presso la quercia della stele che si trova a Sichem. 7 Quando Jotham fu informato della cosa, andò a porsi sulla sommità del monte Gherizim e, alzando la voce, gridò: «Ascoltatemi, abitanti di Sichem, e possa DIO ascoltare voi! 8 Un giorno gli alberi si misero in cammino per ungere un re che regnasse su di loro; e dissero all'ulivo: "Regna su di noi". 9 Ma l'ulivo rispose loro: "Rinuncerò io al mio olio col quale DIO e gli uomini sono onorati, per andare ad agitarmi sopra gli alberi?". 10 Allora gli alberi dissero al fico: "Vieni tu a regnare su di noi". 11 Ma il fico rispose loro: "Rinuncerò io alla mia dolcezza e al mio frutto squisito per andare ad agitarmi sopra gli alberi?". 12 Allora gli alberi dissero alla vite: "Vieni tu a regnare su di noi". 13 Ma la vite rispose loro: "Rinuncerò io al mio mosto che rallegra DIO e gli uomini, per andare ad agitarmi sopra gli alberi?". 14 Allora tutti gli alberi dissero al rovo: "Vieni tu a regnare su di noi". 15 Il rovo rispose agli alberi: "Se volete veramente ungermi re per regnare su di voi, venite a ripararvi alla mia ombra; altrimenti esca dal rovo un fuoco, che divori i cedri del Libano!". 16 Ma voi non avete agito con fedeltà e integrità proclamando re Abimelek, non vi siete comportati bene verso Jerubbaal e la sua casa e non lo avete trattato come meritava, 17 perché mio padre ha combattuto per voi, ha messo a repentaglio la propria vita e vi ha liberato dalle mani di Madian. 18 Oggi invece voi siete insorti contro la casa di mio padre, avete ucciso i suoi settanta figli sulla stessa pietra e avete proclamato re dei Sichemiti Abimelek, figlio della sua serva, perché è vostro fratello. 19 Se dunque oggi avete agito con fedeltà e con integrità verso Jerubbaal e la sua casa, godetevi Abimelek, ed egli si goda voi! 20 Ma se la cosa non è così, esca da Abimelek un fuoco che divori gli abitanti di Sichem e la casa di Millo, ed esca dagli abitanti di Sichem e dalla casa di Millo un fuoco che divori Abimelek». 21 Poi Jotham corse via, fuggì e andò a stare a Beer per paura di suo fratello Abimelek.

Distruzione di Sichem e morte di Abimelek
22 Abimelek padroneggiò sopra Israele tre anni. 23 Poi DIO mandò un cattivo spirito fra Abimelek e gli abitanti di Sichem, e gli abitanti di Sichem tradirono Abimelek, 24 affinché la violenza fatta ai settanta figli di Jerubbaal fosse risolta, e il loro sangue ricadesse sul loro fratello Abimelek, che li aveva uccisi e sugli abitanti di Sichem, che l'avevano aiutato a uccidere i suoi fratelli. 25 Gli abitanti di Sichem misero uomini in agguato contro di lui sulla cima dei monti, ed essi depredarono tutti quelli che passavano sulla strada vicino a loro. Abimelek fu informato della cosa. 26 Poi Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli vennero e si trasferirono a Sichem, e gli abitanti di Sichem riposero in lui la loro fiducia. 27 Essi uscirono nei campi, raccolsero l'uva nelle loro vigne, la pigiarono e fecero festa. Poi entrarono nella casa del loro dio, mangiarono, bevvero e maledissero Abimelek. 28 Gaal, figlio di Ebed, disse: «Chi è Abimelek e che cosa è Sichem, perché lo dobbiamo servire? Non è forse figlio di Jerubbaal, e non è Zebul il suo luogotenente? Servite piuttosto agli uomini di Hamor, padre di Sichem! Ma perché mai dovremmo noi servire costui? 29 Se questo popolo fosse sotto di me, io scaccerei Abimelek!». Poi disse ad Abimelek: «Rinforza il tuo esercito e fatti avanti!». 30 Quando Zebul, governatore della città udì le parole di Gaal, figlio di Ebed, si accese d'ira, 31 e mandò segretamente messaggeri ad Abimelek per dirgli: «Ecco, Gaal figlio di Ebed, e i suoi fratelli sono venuti a Sichem, ed ecco, sollevano la città contro di te. 32 Or dunque levati di notte, tu e la gente che è con te, e tendi un'imboscata nella campagna; 33 e domattina, appena spunta il sole, ti leverai e piomberai sulla città. Quando poi Gaal con la gente che è con lui uscirà contro di te, tu gli farai quel che credi opportuno». 34 Abimelek e tutta la gente che era con lui si levarono di notte e tesero un'imboscata contro Sichem, divisi in quattro schiere. 35 Quando Gaal, figlio di Ebed, uscì e si fermò all'ingresso della porta della città, Abimelek uscì dall'imboscata con la gente che era con lui. 36 Nel vedere quella gente, Gaal disse a Zebul: «Ecco gente che scende dall'alto dei monti». Ma Zebul gli rispose: «Tu scambi l'ombra dei monti per uomini». 37 Gaal riprese a parlare, dicendo: «Guarda, c'è gente che scende dalle alture del paese, e un'altra schiera sta arrivando per la via della quercia degli indovini». 38 Allora Zebul gli disse: «Dov'è la tua spavalderia di quando dicevi: "Chi è Abimelek, perché lo dobbiamo servire?". Non è questo il popolo che disprezzavi? Orsù, fatti avanti e combatti contro di lui!». 39 Allora Gaal uscì alla testa degli abitanti di Sichem e diede battaglia ad Abimelek. 40 Ma Abimelek lo inseguì, ed egli fuggì davanti a lui; molti uomini caddero mortalmente feriti fino all'ingresso della porta. 41 Abimelek si fermò quindi ad Arumah, e Zebul scacciò Gaal e i suoi fratelli, che non poterono più rimanere a Sichem. 42 Il giorno seguente il popolo di Sichem uscì per i campi; e Abimelek ne fu informato. 43 Egli prese allora la sua gente, la divise in tre schiere, e fece un'imboscata nei campi; quando vide che il popolo usciva dalla città, gli si levò contro e ne fece una strage. 44 Poi Abimelek e la gente che aveva con sé si precipitarono in avanti e vennero a porsi all'ingresso della porta della città, mentre le altre due schiere si gettarono su tutti quelli che erano nei campi e ne fecero una strage. 45 Abimelek prese d'assalto la città tutto quel giorno, la espugnò e uccise il popolo che vi si trovava; poi spianò la città e la cosparse di sale. 46 Quando tutti gli abitanti della torre di Sichem udirono questo, si ritirarono nel torrione del tempio del dio Berith. 47 Fu così riferito ad Abimelek che tutti gli abitanti della torre di Sichem si erano radunati insieme. 48 Allora Abimelek salì sul monte Tsalmon, lui con tutta la gente che aveva con sé; poi Abimelek impugnò una scure, tagliò il ramo di un albero, lo sollevò e se lo mise in spalla; disse quindi alla gente che era con lui: «Ciò che mi avete visto fare, fatelo presto anche voi!». 49 Allora tutti gli uomini tagliarono dei rami, ciascuno il suo, e seguirono Abimelek; quindi posero i rami contro il torrione e arsero il torrione al di sopra di loro. Così perì tutta la gente della torre di Sichem, circa mille persone, fra uomini e donne. 50 Poi Abimelek andò a Thebets, cinse d'assedio Thebets e la espugnò. 51 Or in mezzo alla città c'era una torre fortificata, dove si rifugiarono tutti gli abitanti della città, uomini e donne; si rinchiusero dentro e salirono sul tetto della torre. 52 Così Abimelek giunse ai piedi della torre e l'attaccò; si avvicinò quindi alla porta della torre per appiccarvi il fuoco. 53 Ma una donna gettò giù la parte superiore di una macina sulla testa di Abimelek e gli spezzò il cranio. 54 Egli chiamò subito il giovane che gli portava le armi, e gli disse: «Tira fuori la spada e uccidimi, perché non si dica: "L'ha ucciso una donna!"». Così il giovane lo trafisse, ed egli morì. 55 Quando gli Israeliti videro che Abimelek era morto se ne andarono ciascuno a casa sua. 56 Così DIO fece ricadere su Abimelek il male che egli aveva fatto contro suo padre, uccidendo settanta suoi fratelli. 57 DIO fece anche ricadere sul capo della gente di Sichem tutto il male fatto; così su di loro si avverò la maledizione di Jotham, figlio di Jerubbaal.

Riveduta 2020:

Giudici 4-9

Debora profetessa e giudice d'Israele
4:1 Morto Eud, i figli d'Israele continuarono a fare ciò che è male agli occhi dell'Eterno. 2 E l'Eterno li diede nelle mani di Iabin, re di Canaan, che regnava ad Asor. Il capo del suo esercito era Sisera che abitava ad Aroset-Goim. 3 E i figli d'Israele gridarono all'Eterno, perché Iabin aveva novecento carri di ferro, e già da vent'anni opprimeva con violenza i figli d'Israele. 4 Ora in quel tempo era giudice d'Israele una profetessa, Debora, moglie di Lappidot. 5 Lei sedeva sotto la palma di Debora, fra Rama e Betel, nella regione montuosa di Efraim, e i figli d'Israele salivano da lei per farsi rendere giustizia. 6 Ora lei mandò a chiamare Barac, figlio di Abinoam, da Cades di Neftali, e gli disse: “L'Eterno, l'Iddio d'Israele, non ti ha forse dato quest'ordine: 'Va', marcia sul monte Tabor e prendi con te diecimila uomini dei figli di Neftali e dei figli di Zabulon. 7 E io attirerò verso te, al torrente Chison, Sisera, capo dell'esercito di Iabin, con i suoi carri e la sua numerosa gente, e io lo darò nelle tue mani'”. 8 Barac le rispose: “Se vieni con me andrò; ma se non vieni con me, non andrò”. 9 E lei disse: “Certamente, verrò con te; soltanto, la via per cui cammini non ti porterà onori; poiché l'Eterno darà Sisera nelle mani di una donna”. E Debora si alzò e andò con Barac a Cades. 10 E Barac convocò Zabulon e Neftali a Cades; diecimila uomini si misero al suo seguito, e Debora salì con lui. 11 Ora Eber, il Cheneo, si era separato dai Chenei, discendenti di Obab, suocero di Mosè, e aveva piantato le sue tende fino al querceto di Saannaim, che è presso Cades. 12 Fu riferito a Sisera che Barac, figlio di Abinoam, era salito sul monte Tabor. 13 E Sisera radunò tutti i suoi carri, novecento carri di ferro, e tutta la gente che era con sé, da Aroset-Goim fino al torrente Chison. 14 E Debora disse a Barac: “Alzati, perché questo è il giorno in cui l'Eterno ha dato Sisera nelle tue mani. L'Eterno non va forse davanti a te?”. Allora Barac scese dal monte Tabor, seguito da diecimila uomini. 15 E l'Eterno mise in rotta, davanti a Barac, Sisera con tutti i suoi carri e con tutto il suo esercito, che fu passato a fil di spada; e Sisera, sceso dal carro, si diede alla fuga a piedi. 16 Ma Barac inseguì i carri e l'esercito fino ad Aroset-Goim; e tutto l'esercito di Sisera cadde sotto i colpi della spada, e non scampò un uomo. 17 Sisera fuggì a piedi verso la tenda di Iael, moglie di Eber, il Cheneo, perché c'era pace fra Iabin, re di Asor, e la casa di Eber il Cheneo. 18 E Iael uscì incontro a Sisera e gli disse: “Entra, signor mio, entra da me: non temere”. Ed egli entrò da lei nella sua tenda, e lei lo coprì con una coperta. 19 Ed egli le disse: “Ti prego, dammi un po' d'acqua da bere perché ho sete”. E quella, aperto l'otre del latte, gli diede da bere, e lo coprì. 20 Ed egli le disse: “Stattene all'ingresso della tenda; e se qualcuno viene a interrogarti dicendo: 'C'è qualcuno qui dentro?', di' di no”. 21 Allora Iael, moglie di Eber, prese un picchetto della tenda e un martello, venne pian piano da lui, e gli piantò il picchetto nella tempia tanto che penetrò a terra. Egli era profondamente addormentato e sfinito; e morì. 22 Ed ecco che, mentre Barac inseguiva Sisera, Iael uscì a incontrarlo, e gli disse: “Vieni, e ti mostrerò l'uomo che cerchi”. Ed egli entrò da lei; ed ecco, Sisera era steso morto, con il picchetto nella tempia. 23 Così Dio umiliò quel giorno Iabin, re di Canaan, davanti ai figli d'Israele. 24 E la mano dei figli d'Israele si fece sempre più pesante su Iabin, re di Canaan, finché ebbero sterminato Iabin, re di Canaan.

Cantico di Debora
5:1 In quel giorno, Debora cantò questo cantico con Barac, figlio di Abinoam:
2 “Perché dei capi si sono messi alla testa del popolo in Israele, perché il popolo si è mostrato volenteroso, benedite l'Eterno! 3 Ascoltate, o re! Porgete orecchio, o prìncipi! All'Eterno, sì, io canterò, salmeggerò all'Eterno, all'Iddio d'Israele. 4 O Eterno, quando uscisti da Seir, quando venisti dai campi di Edom, la terra tremò, e anche i cieli si sciolsero, anche le nubi si sciolsero in acqua. 5 I monti furono scossi per la presenza dell'Eterno, anche il Sinai, là, fu scosso davanti all'Eterno, all'Iddio d'Israele. 6 Ai giorni di Samgar, figlio di Anat, ai giorni di Iael, le strade erano abbandonate, e i viandanti seguivano sentieri tortuosi. 7 I capi mancavano in Israele; mancavano, finché non sorsi io, Debora, finché non sorsi io, come una madre in Israele. 8 Si sceglievano dei nuovi dèi, e la guerra era alle porte. Si scorgeva forse uno scudo, una lancia, fra quarantamila uomini d'Israele? 9 Il mio cuore va ai condottieri d'Israele! O voi che vi offriste volenterosi fra il popolo, benedite l'Eterno! 10 Voi che montate asine bianche, voi che sedete su ricchi tappeti, e voi che camminate per le vie, cantate! 11 Lungi dalle grida degli arcieri là tra gli abbeveratoi, si celebrino gli atti di giustizia dell'Eterno, gli atti di giustizia dei suoi capi in Israele! Allora il popolo dell'Eterno scese alle porte. 12 Dèstati, dèstati, o Debora! dèstati, dèstati, sciogli un canto! Alzati, o Barac, e prendi i tuoi prigionieri, o figlio di Abinoam! 13 Allora scese un residuo, alla voce dei nobili scese un popolo, l'Eterno scese con me fra i prodi. 14 Da Efraim vennero quelli che stanno sul monte Amalec; al tuo seguito venne Beniamino fra la tua gente; da Machir scesero dei capi, e da Zabulon quelli che portano il bastone del comando. 15 I prìncipi di Issacar furono con Debora; quale fu Barac, tale fu Issacar, si slanciò nella valle sulle orme di lui. Presso i ruscelli di Ruben, grandi furono le risoluzioni del cuore! 16 Perché tu sei rimasto fra gli ovili ad ascoltare il flauto dei pastori? Presso i ruscelli di Ruben, grandi furono le deliberazioni del cuore! 17 Galaad non ha lasciato la sua dimora di là dal Giordano; e Dan perché si è tenuto sulle sue navi? Ascer è rimasto presso il lido del mare, e si è riposato nei suoi porti. 18 Zabulon è un popolo che ha esposto la sua vita alla morte, e Neftali, anche egli, sulle alture della campagna. 19 I re vennero, combatterono; allora combatterono i re di Canaan a Taanac, presso le acque di Meghiddo; non ne riportarono un pezzo d'argento. 20 Dai cieli si combatté: gli astri, nel loro corso, combatterono contro Sisera. 21 Il torrente di Chison li travolse, l'antico torrente, il torrente di Chison. Anima mia, avanti con forza! 22 Allora gli zoccoli dei cavalli martellavano il suolo, al galoppo, al galoppo dei loro guerrieri in fuga. 23 'Maledite Meroz', dice l'angelo dell'Eterno: 'maledite, maledite i suoi abitanti, perché non vennero in soccorso dell'Eterno, in soccorso dell'Eterno insieme con i prodi!'. 24 Benedetta sia fra le donne Iael, moglie di Eber, il Cheneo! Fra le donne che stanno sotto le tende, sia lei benedetta! 25 Egli chiese dell'acqua, e lei gli diede del latte; in una coppa d'onore gli offrì della crema. 26 Con una mano prese il picchetto; e, con la destra, il martello degli operai; colpì Sisera, gli spaccò la testa, gli fracassò, gli trapassò le tempie. 27 Ai piedi di lei si piegò, cadde, giacque disteso; ai suoi piedi si piegò e cadde; là dove si piegò, cadde esanime. 28 La madre di Sisera guarda per la finestra, e grida attraverso l'inferriata: 'Perché il suo carro tarda ad arrivare? Perché sono così lente le ruote dei suoi carri?'. 29 Le più sagge delle sue dame le rispondono, e lei pure replica a sé stessa: 30 'Non trovano bottino? non se lo dividono? Una fanciulla, due fanciulle per ognuno; a Sisera un bottino di vesti variopinte; un bottino di vesti variopinte e ricamate, di vesti variopinte e ricamate da entrambi i lati per le spalle del vincitore!'. 31 Così periscano tutti i tuoi nemici, o Eterno! E quelli che ti amano siano come il sole quando sorge in tutta la sua forza!”.
E il paese ebbe pace per quarant'anni.

Israele oppresso dai Madianiti. Gedeone chiamato da Dio a salvare il popolo
6:1 Ma i figli d'Israele fecero ciò che è male agli occhi dell'Eterno, e l'Eterno li diede nelle mani di Madian per sette anni. 2 La mano di Madian fu potente contro Israele; e, per la paura dei Madianiti, i figli d'Israele si fecero quelle caverne che sono nei monti, e delle spelonche e dei forti. 3 Quando Israele aveva seminato, i Madianiti con gli Amalechiti e con i figli dell'oriente salivano contro di lui, 4 si accampavano contro gli Israeliti, distruggevano tutti i prodotti del paese fin verso Gaza, e non lasciavano in Israele né viveri, né pecore, né buoi, né asini. 5 Poiché salivano con le loro greggi e con le loro tende, e arrivavano come una moltitudine di cavallette; essi e i loro cammelli erano innumerevoli, e venivano nel paese per devastarlo. 6 Israele dunque fu ridotto in grande miseria a causa di Madian, e i figli d'Israele gridarono all'Eterno. 7 E avvenne che, quando i figli d'Israele ebbero gridato all'Eterno a causa di Madian, 8 l'Eterno mandò ai figli d'Israele un profeta, che disse loro: “Così dice l'Eterno, l'Iddio d'Israele: 'Io vi feci salire dall'Egitto e vi trassi fuori dalla casa di schiavitù; 9 vi liberai dalla mano degli Egiziani e dalla mano di tutti quelli che vi opprimevano; li scacciai davanti a voi, vi diedi il loro paese, e vi dissi: 10 Io sono l'Eterno, il vostro Dio; non adorate gli dèi degli Amorei nel paese dei quali abitate; ma voi non avete dato ascolto alla mia voce'”. 11 Poi venne l'angelo dell'Eterno e si sedette sotto il terebinto d'Ofra, che apparteneva a Ioas, Abiezerita; e Gedeone, figlio di Ioas, batteva il grano nello strettoio, per metterlo al sicuro dai Madianiti. 12 L'angelo dell'Eterno gli apparve e gli disse: “L'Eterno è con te, o uomo forte e valoroso!”. 13 E Gedeone gli rispose: “Ahimè, signor mio, se l'Eterno è con noi, perché ci è avvenuto tutto questo? e dove sono tutte quelle sue meraviglie che i nostri padri ci hanno narrato dicendo: 'L'Eterno non ci trasse forse fuori dall'Egitto?'. Ma ora l'Eterno ci ha abbandonato e ci ha dato nelle mani di Madian”. 14 Allora l'Eterno si rivolse a lui, e gli disse: “Va' con questa tua forza, e salva Israele dalla mano di Madian; non sono io che ti mando?”. 15 Ed egli a lui: “Ah, signor mio, con che salverò io Israele? Ecco, la mia famiglia è la più povera di Manasse, e io sono il più piccolo nella casa di mio padre”. 16 L'Eterno gli disse: “Perché io sarò con te, tu sconfiggerai i Madianiti come se fossero un uomo solo”. 17 E Gedeone a lui: “Se ho trovato grazia agli occhi tuoi, dammi un segno che sei proprio tu che mi parli. 18 Ti prego, non te ne andare di qui prima che io torni da te, ti porti la mia offerta, e te la metta davanti”. E l'Eterno disse: “Aspetterò finché tu ritorni”. 19 Allora Gedeone entrò in casa, preparò un capretto e, con un efa di farina, fece delle focacce azzime; mise la carne in un canestro, il brodo in una pentola, gli portò tutto sotto il terebinto, e glielo offrì. 20 E l'angelo di Dio gli disse: “Prendi la carne e le focacce azzime, mettile su questa roccia, e versaci su il brodo”. Ed egli fece così. 21 Allora l'angelo dell'Eterno stese la punta del bastone che aveva in mano e toccò la carne e le focacce azzime; e salì dalla roccia un fuoco, che consumò la carne e le focacce azzime; e l'angelo dell'Eterno scomparve dalla vista di lui. 22 E Gedeone vide che era l'angelo dell'Eterno, e disse: “Misero me, o Signore, o Eterno! poiché ho visto l'angelo dell'Eterno faccia a faccia!”. 23 E l'Eterno gli disse: “Sta' in pace, non temere, non morirai!”. 24 Allora Gedeone costruì un altare all'Eterno e lo chiamò “l'Eterno pace”. Esso esiste anche al giorno d'oggi a Ofra degli Abiezeriti. 25 In quella stessa notte, l'Eterno gli disse: “Prendi il giovenco di tuo padre e il secondo toro di sette anni, demolisci l'altare di Baal che è di tuo padre, abbatti l'idolo che gli sta vicino, 26 e costruisci un altare all'Eterno, al tuo Dio, in cima a questa roccia, disponendo ogni cosa con ordine; poi prendi il secondo toro e offrilo in olocausto sulla legna dell'idolo che avrai abbattuto”. 27 Allora Gedeone prese dieci uomini fra i suoi servitori e fece come l'Eterno gli aveva detto; ma, non osando farlo di giorno, per paura della casa di suo padre e della gente della città, lo fece di notte. 28 E quando la gente della città l'indomani mattina si alzò, ecco che l'altare di Baal era stato demolito, che l'idolo posto accanto era abbattuto, e che il secondo toro era offerto in olocausto sull'altare che era stato costruito. 29 E dissero l'uno all'altro: “Chi ha fatto questo?”. Ed essendosi informati e avendo fatto delle ricerche, fu loro detto: “Gedeone, figlio di Ioas, ha fatto questo”. 30 Allora la gente della città disse a Ioas: “Conduci fuori tuo figlio, e sia messo a morte, perché ha demolito l'altare di Baal e ha abbattuto l'idolo che gli stava vicino”. 31 E Ioas rispose a tutti quelli che insorgevano contro di lui: “Volete voi difendere la causa di Baal? volete venirgli in soccorso? chi vorrà difendere la sua causa sarà messo a morte prima di domattina; se esso è dio, difenda da sé la sua causa, poiché hanno demolito il suo altare”. 32 Perciò quel giorno Gedeone fu chiamato Ierubbaal, perché si disse: “Difenda Baal la sua causa contro di lui, poiché egli ha demolito il suo altare”. 33 Ora tutti i Madianiti, gli Amalechiti e i figli dell'oriente si radunarono, passarono il Giordano e si accamparono nella valle di Izreel. 34 Ma lo Spirito dell'Eterno rivestì Gedeone, il quale suonò la tromba, e gli Abiezeriti furono convocati per seguirlo. 35 Egli mandò anche dei messaggeri in tutto Manasse, che fu convocato per seguirlo; mandò anche dei messaggeri nelle tribù di Ascer, di Zabulon e di Neftali, le quali salirono a incontrare gli altri. 36 E Gedeone disse a Dio: “Se vuoi salvare Israele per mia mano, come hai detto, 37 ecco, io metterò un vello di lana sull'aia: se c'è della rugiada sul vello soltanto e tutto il terreno resta asciutto, io conoscerò che tu salverai Israele per mia mano come hai detto”. 38 E così avvenne. La mattina dopo, Gedeone si alzò in tempo, strizzò il vello e ne spremette la rugiada: una coppa piena d'acqua. 39 E Gedeone disse a Dio: “Non si accenda l'ira tua contro di me; io non parlerò più che questa volta. Ti prego, che io faccia ancora un'altra prova sola con il vello: resti asciutto soltanto il vello, e ci sia della rugiada su tutto il terreno”. 40 E Dio fece così quella notte: il vello soltanto restò asciutto, e ci fu della rugiada su tutto il terreno.

Vittoria di Gedeone sui Madianiti
7:1 Ierubbaal dunque, vale a dire Gedeone, con tutta la gente che era con lui, alzatosi la mattina di buon'ora, si accampò presso la sorgente di Carod. L'accampamento di Madian era a nord di quello di Gedeone, verso la collina di More, nella valle. 2 E l'Eterno disse a Gedeone: “La gente che è con te è troppo numerosa perché io dia Madian nelle sue mani; Israele potrebbe vantarsi di fronte a me, e dire: 'La mia mano è quella che mi ha salvato'. 3 Ora dunque fa' proclamare questo, in modo che il popolo l'oda: 'Chiunque ha paura e trema se ne torni indietro e si allontani dal monte di Galaad'”. E tornarono indietro ventiduemila uomini del popolo, e ne rimasero diecimila. 4 L'Eterno disse a Gedeone: “La gente è ancora troppo numerosa; falla scendere all'acqua, e là io farò per te la scelta. Quello del quale ti dirò: 'Questo vada con te', andrà con te; e quello del quale ti dirò: 'Questo non vada con te', non andrà”. 5 Gedeone fece dunque scendere la gente all'acqua; e l'Eterno gli disse: “Tutti quelli che lambiranno l'acqua con la lingua, come la lambisce il cane, li metterai da parte; così pure tutti quelli che, per bere, si metteranno in ginocchio”. 6 E il numero di quelli che lambirono l'acqua portandosela alla bocca nella mano, fu di trecento uomini; tutto il resto della gente si mise in ginocchio per bere l'acqua. 7 Allora l'Eterno disse a Gedeone: “Mediante questi trecento uomini che hanno lambito l'acqua io vi libererò e darò i Madianiti nelle tue mani. Tutto il resto della gente se ne vada, ognuno a casa sua”. 8 I trecento presero i viveri del popolo e le sue trombe; e Gedeone, rimandati tutti gli altri uomini d'Israele, ciascuno alla sua tenda, tenne questi con sé. Ora l'accampamento di Madian era sotto quello di lui, nella valle. 9 In quella stessa notte, l'Eterno disse a Gedeone: “Alzati, piomba sull'accampamento, perché io te l'ho dato nelle mani. 10 Ma se hai paura di farlo, scendi con Pura tuo servo, 11 e udrai quello che dicono; e, dopo questo, le tue mani saranno fortificate per piombare sull'accampamento”. Egli dunque scese con Pura, suo servo, fino agli avamposti dell'accampamento. 12 Ora i Madianiti, gli Amalechiti e tutti i figli dell'oriente erano sparsi nella valle come una moltitudine di cavallette, e i loro cammelli erano innumerevoli, come la sabbia che è sul lido del mare. 13 E quando Gedeone vi giunse, ecco che un uomo raccontava un sogno al suo compagno, e gli diceva: “Io ho fatto un sogno; mi sembrava che un pane tondo, d'orzo, rotolasse nell'accampamento di Madian, giungesse alla tenda, la investisse, in modo da farla cadere, da rovesciarla, da lasciarla per terra”. 14 E il suo compagno gli rispose e gli disse: “Questo non è altro che la spada di Gedeone, figlio di Ioas, uomo d'Israele; nelle sue mani Iddio ha dato Madian e tutto l'accampamento”. 15 Quando Gedeone ebbe udito il racconto del sogno e la sua interpretazione, adorò Dio; poi tornò all'accampamento d'Israele, e disse: “Alzatevi, perché l'Eterno ha dato nelle vostre mani l'accampamento di Madian!”. 16 E divise i trecento uomini in tre schiere, consegnò a tutti quanti delle trombe e delle brocche vuote con delle fiaccole dentro le brocche; 17 e disse loro: “Guardate me e fate come farò io; quando sarò giunto all'estremità dell'accampamento, come farò io, così farete voi; 18 e quando io con tutti quelli che sono con me suonerò la tromba, anche voi suonerete le trombe intorno a tutto l'accampamento, e direte: 'Per l'Eterno e per Gedeone!'”. 19 Gedeone e i cento uomini che erano con lui giunsero all'estremità del campo, al principio della vigilia di mezzanotte, quando si era appena dato il cambio alle sentinelle. Suonarono le trombe e spezzarono le brocche che tenevano in mano. 20 Allora le tre schiere suonarono le trombe, spezzarono le brocche; con la sinistra presero le fiaccole, e con la destra le trombe per suonare, e si misero a gridare: “La spada per l'Eterno e per Gedeone!”. 21 Ognuno di loro rimase al suo posto, intorno all'accampamento; e tutto l'accampamento si mise a correre, a gridare, a fuggire. 22 E mentre quelli suonavano le trecento trombe, l'Eterno fece volgere la spada di ciascuno contro il compagno, per tutto l'accampamento. E l'accampamento fuggì fino a Bet-Sitta, verso Serera, fino all'orlo di Abel-Meola presso Tabbat. 23 Gli Israeliti di Neftali, di Ascer e di tutto Manasse si radunarono e inseguirono i Madianiti. 24 E Gedeone mandò dei messaggeri per tutta la regione montuosa di Efraim a dire: “Scendete incontro ai Madianiti e tagliate loro il passo delle acque fino a Bet-Bara, e i guadi del Giordano”. Così tutti gli uomini di Efraim si radunarono e si impadronirono dei passi delle acque fino a Bet-Bara e dei guadi del Giordano. 25 E presero due prìncipi di Madian, Oreb e Zeeb; uccisero Oreb al masso di Oreb, e Zeeb allo strettoio di Zeeb: inseguirono i Madianiti e portarono le teste di Oreb e di Zeeb a Gedeone, dall'altro lato del Giordano.

Altre vittorie di Gedeone sui Madianiti. Morte di Gedeone
8:1 Gli uomini di Efraim dissero a Gedeone: “Che azione è questa che tu ci hai fatto, non chiamandoci quando sei andato a combattere contro Madian?”. Ed ebbero con lui una disputa violenta. 2 Ed egli rispose loro: “Che ho fatto io in confronto a voi? la racimolatura di Efraim non vale forse più della vendemmia di Abiezer? 3 Iddio vi ha dato nelle mani i prìncipi di Madian, Oreb e Zeeb! che dunque ho potuto fare in confronto a voi?”. Quando egli ebbe detto loro quelle parole, la loro ira contro di lui si calmò. 4 E Gedeone arrivò al Giordano, e lo passò con i trecento uomini che erano con lui; i quali, benché stanchi, continuavano a inseguire il nemico. 5 E disse a quelli di Succot: “Date, vi prego, dei pani alla gente che mi segue, perché è stanca, e io sto inseguendo Zeba e Salmunna, re di Madian”. 6 Ma i capi di Succot risposero: “Tieni tu forse già nelle tue mani i polsi di Zeba e di Salmunna, che dobbiamo dare del pane al tuo esercito?”. 7 E Gedeone disse: “Ebbene! quando l'Eterno mi avrà dato nelle mani Zeba e Salmunna, io vi lacererò le carni con delle spine del deserto e con dei rovi”. 8 Di là salì a Penuel, e parlò a quelli di Penuel nello stesso modo; ed essi gli risposero come avevano fatto quelli di Succot. 9 Ed egli disse anche a quelli di Penuel: “Quando tornerò in pace, abbatterò questa torre”. 10 Ora Zeba e Salmunna erano a Carcor con il loro esercito di circa quindicimila uomini, che era tutto quello che rimaneva dell'intero esercito dei figli dell'oriente, poiché centoventimila uomini che portavano la spada erano stati uccisi. 11 Gedeone salì per la via dei nomadi a oriente di Noba e di Iogbea, e sconfisse l'esercito che si credeva al sicuro. 12 E Zeba e Salmunna si diedero alla fuga; ma egli li inseguì, prese i due re di Madian, Zeba e Salmunna, e sbaragliò tutto l'esercito. 13 Poi Gedeone, figlio di Ioas, tornò dalla battaglia, per la salita di Cheres. 14 Mise le mani sopra un giovane della gente di Succot, e lo interrogò; ed egli gli diede per iscritto i nomi dei capi e degli anziani di Succot, che erano settantasette uomini. 15 Poi andò dalla gente di Succot, e disse: “Ecco Zeba e Salmunna, a proposito dei quali mi insultaste dicendo: 'Hai tu forse già nelle mani i polsi di Zeba e di Salmunna, che noi dobbiamo dare del pane alla tua gente stanca?'”. 16 E prese gli anziani della città, e con delle spine del deserto e con dei rovi castigò gli uomini di Succot. 17 E abbatté la torre di Penuel e uccise la gente della città. 18 Poi disse a Zeba e a Salmunna: “Come erano gli uomini che avete uccisi al Tabor?”. Quelli risposero: “Erano come te; ognuno di essi aveva l'aspetto di un figlio di re”. 19 Ed egli riprese: “Erano miei fratelli, figli di mia madre; come è vero che l'Eterno vive, se aveste risparmiato loro la vita, io non vi ucciderei!”. 20 Poi disse a Ieter, suo primogenito: “Alzati, uccidili!”. Ma il giovane non tirò la spada, perché aveva paura, essendo ancora un ragazzo. 21 E Zeba e Salmunna dissero: “Alzati tu stesso e dacci il colpo mortale; poiché qual è l'uomo tale è la sua forza”. E Gedeone si alzò e uccise Zeba e Salmunna, e prese le mezzelune che i loro cammelli portavano al collo. 22 Allora gli uomini d'Israele dissero a Gedeone: “Regna su di noi tu e tuo figlio e il figlio di tuo figlio, poiché ci hai salvati dalla mano di Madian”. 23 Ma Gedeone rispose loro: “Io non regnerò su di voi, né mio figlio regnerà su di voi; l'Eterno è colui che regnerà su di voi!”. 24 Poi Gedeone disse loro: “Una cosa voglio chiedervi: che ciascuno di voi mi dia gli anelli del suo bottino” (i nemici avevano degli anelli d'oro perché erano Ismaeliti). 25 Quelli risposero: “Li daremo volentieri”. E stesero un mantello, sul quale ciascuno gettò gli anelli del suo bottino. 26 Il peso degli anelli d'oro che egli aveva chiesto fu di millesettecento sicli d'oro, oltre le mezzelune, i pendenti e le vesti di porpora che i re di Madian avevano addosso, e oltre i collari che i loro cammelli avevano al collo. 27 E Gedeone ne fece un efod, che pose a Ofra, sua città; tutto Israele vi andò a prostituirsi, ed esso diventò un'insidia per Gedeone e per la sua casa. 28 Così Madian fu umiliato davanti ai figli d'Israele e non alzò più il capo; e il paese ebbe pace per quarant'anni, durante la vita di Gedeone. 29 Ierubbaal figlio di Ioas, tornò ad abitare a casa sua. 30 Ora Gedeone ebbe settanta figli, che gli nacquero dalle molte mogli che ebbe. 31 E la sua concubina, che stava a Sichem, gli partorì anche lei un figlio che chiamò Abimelec. 32 Poi Gedeone, figlio di Ioas, morì in buona vecchiaia e fu sepolto nella tomba di Ioas suo padre, a Ofra degli Abiezeriti. 33 Dopo che Gedeone fu morto, i figli d'Israele ricominciarono a prostituirsi agli idoli di Baal, e presero Baal-Berit come loro dio. 34 I figli d'Israele non si ricordarono dell'Eterno, del loro Dio, che li aveva liberati dalle mani di tutti i loro nemici che li circondavano; 35 e non dimostrarono nessuna gratitudine alla casa di Ierubbaal, ossia di Gedeone, per tutto il bene che egli aveva fatto a Israele.

Abimelec fa uccidere i suoi fratelli, ed è proclamato re a Sichem. Sua morte
9:1 Ora Abimelec, figlio di Ierubbaal, andò a Sichem dai fratelli di sua madre e parlò loro e a tutta la famiglia del padre di sua madre, dicendo: 2 “Vi prego, dite ai Sichemiti, in modo che tutti odano: 'Che cosa è meglio per voi, che settanta uomini, tutti figli di Ierubbaal, regnino su di voi, oppure che regni su di voi uno solo?'. E ricordatevi ancora che io sono vostre ossa e vostra carne”. 3 I fratelli di sua madre parlarono di lui, ripetendo a tutti i Sichemiti tutte quelle parole; e il loro cuore si inclinò in favore di Abimelec, perché dissero: “È nostro fratello”. 4 E gli diedero settanta sicli d'argento, che tolsero dal tempio di Baal-Berit, con i quali Abimelec assoldò degli uomini da nulla e audaci che lo seguirono. 5 Ed egli venne alla casa di suo padre, a Ofra, e uccise sopra una stessa pietra i suoi fratelli, figli di Ierubbaal, settanta uomini; ma Iotam, figlio minore di Ierubbaal, scampò, perché si era nascosto. 6 Poi tutti i Sichemiti e tutta la casa di Millo si radunarono e andarono a proclamare re Abimelec, presso la quercia del monumento che si trova a Sichem. 7 E Iotam, essendo stato informato della cosa, andò a mettersi sulla vetta del monte Garizim e, alzando la voce, gridò: “Ascoltatemi, Sichemiti, e vi ascolti Iddio! 8 Un giorno gli alberi si misero in cammino per ungere un re che regnasse su di loro; e dissero all'ulivo: 'Regna tu su di noi'. 9 Ma l'ulivo rispose loro: 'Dovrei rinunciare al mio olio che Dio e gli uomini onorano in me, per andare ad agitarmi al di sopra degli alberi?'. 10 Allora gli alberi dissero al fico: 'Vieni tu a regnare su di noi'. 11 Ma il fico rispose loro: 'Dovrei rinunciare alla mia dolcezza e al mio frutto squisito per andare ad agitarmi al di sopra degli alberi?'. 12 Poi gli alberi dissero alla vite: 'Vieni tu a regnare su di noi'. 13 Ma la vite rispose loro: 'Dovrei rinunciare al mio vino che rallegra Dio e gli uomini, per andare ad agitarmi al di sopra degli alberi?'. 14 Allora tutti gli alberi dissero al pruno: 'Vieni tu a regnare su di noi'. 15 E il pruno rispose agli alberi: 'Se è proprio in buona fede che volete ungermi re per regnare su di voi, venite a rifugiarvi sotto la mia ombra; altrimenti, esca un fuoco dal pruno e divori i cedri del Libano!'. 16 E ora, se avete agito con fedeltà e con integrità proclamando re Abimelec, se avete agito bene verso Ierubbaal e la sua casa, se avete ricompensato lui, mio padre, per ciò che ha fatto per voi 17 quando ha combattuto per voi, quando ha messo a repentaglio la sua vita e vi ha liberati dalle mani di Madian, 18 mentre voi, oggi, siete insorti contro la casa di mio padre, avete ucciso i suoi figli, settanta uomini, sopra una stessa pietra, e avete proclamato re dei Sichemiti Abimelec, figlio della sua serva, perché è vostro fratello, 19 se, dico, avete oggi agito con fedeltà e con integrità verso Ierubbaal e la sua casa, godetevi Abimelec, e Abimelec si goda voi! 20 Altrimenti, esca da Abimelec un fuoco, che divori i Sichemiti e la casa di Millo, ed esca dai Sichemiti e dalla casa di Millo un fuoco, che divori Abimelec!”. 21 Poi Iotam corse via, fuggì e andò a stare a Beer, per paura di Abimelec, suo fratello. 22 E Abimelec signoreggiò sopra Israele tre anni. 23 Poi Iddio mandò un cattivo spirito fra Abimelec e i Sichemiti, e i Sichemiti non furono più fedeli ad Abimelec, 24 affinché la violenza fatta ai settanta figli di Ierubbaal ricevesse il suo castigo, e il loro sangue ricadesse sopra Abimelec, loro fratello, che li aveva uccisi, e sopra i Sichemiti che lo avevano aiutato a uccidere i suoi fratelli. 25 I Sichemiti posero in agguato contro di lui, sulla cima dei monti, della gente che svaligiava chiunque le passasse vicino sulla strada. E Abimelec fu informato della cosa. 26 Poi Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli vennero e si stabilirono a Sichem, e i Sichemiti riposero in lui la loro fiducia. 27 E, usciti alla campagna, vendemmiarono le loro vigne, pestarono l'uva, e fecero festa. Poi entrarono nella casa del loro dio, mangiarono, bevvero, e maledissero Abimelec. 28 E Gaal, figlio di Ebed, disse: “Chi è Abimelec, e che cos'è Sichem, che dobbiamo servirlo? non è figlio di Ierubbaal? e Zebul non è il suo luogotenente? Servite gli uomini di Camor, padre di Sichem! Ma noi perché serviremmo costui? 29 Ah, se avessi in mio potere questo popolo, io caccerei Abimelec!”. Poi disse ad Abimelec: “Rinforza il tuo esercito e fatti avanti!”. 30 Ora Zebul, governatore della città, avendo udito le parole di Gaal, figlio di Ebed, si accese d'ira, 31 e mandò segretamente dei messaggeri ad Abimelec per dirgli: “Ecco, Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli sono venuti a Sichem, e sollevano la città contro di te. 32 Ora dunque, alzati di notte con la gente che è con te, e fa' un'imboscata nella campagna; 33 e domani mattina, appena spunterà il sole, ti alzerai e piomberai sulla città. E quando Gaal con la gente che è con lui uscirà contro di te, tu gli farai quello che sarà necessario”. 34 Abimelec e tutta la gente che era con lui si alzarono di notte, e fecero un'imboscata contro Sichem, divisi in quattro schiere. 35 Intanto Gaal, figlio di Ebed, uscì e si fermò all'ingresso della porta della città; e Abimelec uscì dall'imboscata con la gente che era con lui. 36 Gaal, vista quella gente, disse a Zebul: “Ecco gente che scende dall'alto dei monti”. E Zebul gli rispose: “Tu vedi l'ombra dei monti e la prendi per uomini”. 37 E Gaal riprese a dire: “Guarda, c'è gente che scende dalle alture del paese, e una schiera che giunge per la via della quercia degli indovini”. 38 Allora Zebul gli disse: “Dov'è ora la tua spavalderia di quando dicevi: 'Chi è Abimelec, perché dobbiamo servirlo?'. Non è questo il popolo che disprezzavi? Ora, fatti avanti e combatti contro di lui!”. 39 Allora Gaal uscì alla testa dei Sichemiti, e diede battaglia ad Abimelec. 40 Ma Abimelec gli diede la caccia, ed egli fuggì davanti a lui, e molti uomini caddero morti fino all'ingresso della porta. 41 E Abimelec si fermò ad Aruma, e Zebul scacciò Gaal e i suoi fratelli, che non poterono più rimanere a Sichem. 42 Il giorno seguente, il popolo di Sichem uscì nella campagna; e Abimelec ne fu informato. 43 Egli prese allora la sua gente, la divise in tre schiere, e fece un'imboscata nei campi; e quando vide che il popolo usciva dalla città, gli si mosse contro e ne fece una strage. 44 Poi Abimelec e la gente che aveva con sé fecero irruzione e si andarono a mettere all'ingresso della porta della città, mentre le altre due schiere si gettarono su tutti quelli che erano nella campagna, e ne fecero una strage. 45 E Abimelec attaccò la città tutto quel giorno, la prese e uccise il popolo che vi si trovava; poi spianò la città e la cosparse di sale. 46 Tutti gli abitanti della torre di Sichem, udito questo, si ritirarono nel torrione del tempio di El-Berit. 47 E fu riferito ad Abimelec che tutti gli abitanti della torre di Sichem si erano radunati lì. 48 Allora Abimelec salì sul monte Salmon con tutta la gente che era con lui; prese una scure, tagliò un ramo d'albero, lo sollevò e se lo mise sulla spalla; poi disse alla gente che era con lui: “Quello che mi avete visto fare, fatelo presto anche voi!”. 49 Tutti tagliarono anche loro dei rami, ognuno il suo, e seguirono Abimelec; posero i rami contro il torrione, e incendiarono il torrione con quelli che vi erano dentro. Così perì tutta la gente della torre di Sichem, circa mille persone, fra uomini e donne. 50 Poi Abimelec andò a Tebes, la cinse d'assedio e la prese. 51 Ora in mezzo alla città c'era una forte torre, dove si rifugiarono tutti gli abitanti della città, uomini e donne; vi si rinchiusero dentro e salirono sul tetto della torre. 52 Abimelec, giunto alla torre, l'attaccò, e si accostò alla porta della torre per appiccarvi il fuoco. 53 Ma una donna gettò giù un pezzo di macina sulla testa di Abimelec e gli spezzò il cranio. 54 Ed egli chiamò subito il giovane che gli portava le armi, e gli disse: “Tira fuori la spada e uccidimi, affinché non si dica: 'Lo ha ammazzato una donna!'”. Il suo giovane allora lo trafisse, ed egli morì. 55 E quando gli Israeliti videro che Abimelec era morto, se ne andarono, ognuno a casa sua. 56 Così Dio fece ricadere sopra Abimelec il male che egli aveva fatto contro suo padre, uccidendo settanta suoi fratelli. 57 Iddio fece anche ricadere sul capo della gente di Sichem tutto il male che avevano fatto; e su loro si compì la maledizione di Iotam, figlio di Ierubbaal.

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