C.E.I.:

Genesi 18,20-33

20 Disse allora il Signore: «Il grido contro Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. 21 Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!».
22 Quegli uomini partirono di lì e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora davanti al Signore. 23 Allora Abramo gli si avvicinò e gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con l'empio? 24 Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? 25 Lungi da te il far morire il giusto con l'empio, così che il giusto sia trattato come l'empio; lungi da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?». 26 Rispose il Signore: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell'ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutta la città».
27 Abramo riprese e disse: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere... 28 Forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?». Rispose: «Non la distruggerò, se ve ne trovo quarantacinque». 29 Abramo riprese ancora a parlargli e disse: «Forse là se ne troveranno quaranta». Rispose: «Non lo farò, per riguardo a quei quaranta». 30 Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta». Rispose: «Non lo farò, se ve ne troverò trenta». 31 Riprese: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei venti». 32 Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola; forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei dieci». 33 Poi il Signore, come ebbe finito di parlare con Abramo, se ne andò e Abramo ritornò alla sua abitazione.

Genesi 19,1-30

1 I due angeli arrivarono a Sòdoma sul far della sera, mentre Lot stava seduto alla porta di Sòdoma. Non appena li ebbe visti, Lot si alzò, andò loro incontro e si prostrò con la faccia a terra. 2 E disse: «Miei signori, venite in casa del vostro servo: vi passerete la notte, vi laverete i piedi e poi, domattina, per tempo, ve ne andrete per la vostra strada». Quelli risposero: «No, passeremo la notte sulla piazza». 3 Ma egli insistette tanto che vennero da lui ed entrarono nella sua casa. Egli preparò per loro un banchetto, fece cuocere gli azzimi e così mangiarono. 4 Non si erano ancora coricati, quand'ecco gli uomini della città, cioè gli abitanti di Sòdoma, si affollarono intorno alla casa, giovani e vecchi, tutto il popolo al completo. 5 Chiamarono Lot e gli dissero: «Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!». 6 Lot uscì verso di loro sulla porta e, dopo aver chiuso il battente dietro di sé, 7 disse: «No, fratelli miei, non fate del male! 8 Sentite, io ho due figlie che non hanno ancora conosciuto uomo; lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi piace, purché non facciate nulla a questi uomini, perché sono entrati all'ombra del mio tetto». 9 Ma quelli risposero: «Tirati via! Quest'individuo è venuto qui come straniero e vuol fare il giudice! Ora faremo a te peggio che a loro!». E spingendosi violentemente contro quell'uomo, cioè contro Lot, si avvicinarono per sfondare la porta. 10 Allora dall'interno quegli uomini sporsero le mani, si trassero in casa Lot e chiusero il battente; 11 quanto agli uomini che erano alla porta della casa, essi li colpirono con un abbaglio accecante dal più piccolo al più grande, così che non riuscirono a trovare la porta.
12 Quegli uomini dissero allora a Lot: «Chi hai ancora qui? Il genero, i tuoi figli, le tue figlie e quanti hai in città, falli uscire da questo luogo. 13 Perché noi stiamo per distruggere questo luogo: il grido innalzato contro di loro davanti al Signore è grande e il Signore ci ha mandati a distruggerli». 14 Lot uscì a parlare ai suoi generi, che dovevano sposare le sue figlie, e disse: «Alzatevi, uscite da questo luogo, perché il Signore sta per distruggere la città!». Ma parve ai suoi generi che egli volesse scherzare. 15 Quando apparve l'alba, gli angeli fecero premura a Lot, dicendo: «Su, prendi tua moglie e le tue figlie che hai qui ed esci per non essere travolto nel castigo della città». 16 Lot indugiava, ma quegli uomini presero per mano lui, sua moglie e le sue due figlie, per un grande atto di misericordia del Signore verso di lui; lo fecero uscire e lo condussero fuori della città. 17 Dopo averli condotti fuori, uno di loro disse: «Fuggi, per la tua vita. Non guardare indietro e non fermarti dentro la valle: fuggi sulle montagne, per non essere travolto!». 18 Ma Lot gli disse: «No, mio Signore! 19 Vedi, il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi e tu hai usato una grande misericordia verso di me salvandomi la vita, ma io non riuscirò a fuggire sul monte, senza che la sciagura mi raggiunga e io muoia. 20 Vedi questa città: è abbastanza vicina perché mi possa rifugiare là ed è piccola cosa! Lascia che io fugga lassù - non è una piccola cosa? - e così la mia vita sarà salva». 21 Gli rispose: «Ecco, ti ho favorito anche in questo, di non distruggere la città di cui hai parlato. 22 Presto, fuggi là perché io non posso far nulla, finché tu non vi sia arrivato». Perciò quella città si chiamò Zoar.
23 Il sole spuntava sulla terra e Lot era arrivato a Zoar, 24 quand'ecco il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco proveniente dal Signore. 25 Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo. 26 Ora la moglie di Lot guardò indietro e divenne una statua di sale.
27 Abramo andò di buon mattino al luogo dove si era fermato davanti al Signore; 28 contemplò dall'alto Sòdoma e Gomorra e tutta la distesa della valle e vide che un fumo saliva dalla terra, come il fumo di una fornace.
29 Così, quando Dio distrusse le città della valle, Dio si ricordò di Abramo e fece sfuggire Lot alla catastrofe, mentre distruggeva le città nelle quali Lot aveva abitato.
30 Poi Lot partì da Zoar e andò ad abitare sulla montagna, insieme con le due figlie, perché temeva di restare in Zoar, e si stabilì in una caverna con le sue due figlie.

Nuova Riveduta:

Genesi 18,20-33

20 Il SIGNORE disse: «Siccome il grido che sale da Sodoma e Gomorra è grande e siccome il loro peccato è molto grave, 21 io scenderò e vedrò se hanno veramente agito secondo il grido che è giunto fino a me; e, se così non è, lo saprò».
22 Quegli uomini partirono di là e si avviarono verso Sodoma; ma Abraamo rimase ancora davanti al SIGNORE. 23 Abraamo gli si avvicinò e disse: «Farai dunque perire il giusto insieme con l'empio? 24 Forse ci sono cinquanta giusti nella città; davvero farai perire anche quelli? Non perdonerai a quel luogo per amore dei cinquanta giusti che vi sono? 25 Non sia mai che tu faccia una cosa simile! Far morire il giusto con l'empio, in modo che il giusto sia trattato come l'empio! Non sia mai! Il giudice di tutta la terra non farà forse giustizia?» 26 Il SIGNORE disse: «Se trovo nella città di Sodoma cinquanta giusti, perdonerò a tutto il luogo per amor di loro».
27 Abraamo riprese e disse: «Ecco, prendo l'ardire di parlare al Signore, benché io non sia che polvere e cenere. 28 Forse, a quei cinquanta giusti ne mancheranno cinque; distruggerai tutta la città per cinque di meno?» E il SIGNORE: «Se ve ne trovo quarantacinque, non la distruggerò».
29 Abraamo continuò a parlargli e disse: «Forse, se ne troveranno quaranta». E il SIGNORE: «Non lo farò, per amore dei quaranta».
30 Abraamo disse: «Non si adiri il Signore e io parlerò. Forse, se ne troveranno trenta». E il SIGNORE: «Non lo farò, se ne trovo trenta».
31 Abraamo disse: «Ecco, prendo l'ardire di parlare al Signore. Forse, se ne troveranno venti». E il SIGNORE: «Non la distruggerò per amore di venti».
32 Abraamo disse: «Non si adiri il Signore, e io parlerò ancora questa volta soltanto. Forse, se ne troveranno dieci». E il SIGNORE: «Non la distruggerò per amore dei dieci».
33 Quando il SIGNORE ebbe finito di parlare ad Abraamo, se ne andò. E Abraamo ritornò alla sua abitazione.

Genesi 19,1-30

Distruzione di Sodoma e di Gomorra
(Eb 13:2; Ge 18:1-8)(Ge 18:16-22; Ez 16:49-50) Gc 19
1 I due angeli giunsero a Sodoma verso sera. Lot stava seduto alla porta di Sodoma; come li vide, si alzò per andare loro incontro, si prostrò con la faccia a terra, 2 e disse: «Signori miei, vi prego, venite in casa del vostro servo, fermatevi questa notte, e lavatevi i piedi; poi domattina vi alzerete per tempo e continuerete il vostro cammino». Essi risposero: «No, passeremo la notte sulla piazza». 3 Ma egli fece loro tanta premura, che andarono da lui ed entrarono in casa sua. Egli preparò per loro un rinfresco, fece cuocere dei pani senza lievito ed essi mangiarono.
4 Ma prima che si fossero coricati, gli uomini della città, i Sodomiti, circondarono la casa: giovani e vecchi, la popolazione intera venuta da ogni lato. Chiamarono Lot e gli dissero: 5 «Dove sono quegli uomini che sono venuti da te questa notte? Falli uscire, perché vogliamo abusare di loro». 6 Lot uscì verso di loro sull'ingresso della casa, si chiuse dietro la porta, e disse: 7 «Vi prego, fratelli miei, non fate questo male! 8 Ecco, ho due figlie che non hanno conosciuto uomo: lasciate che io ve le conduca fuori, e voi farete di loro quel che vi piacerà; ma non fate nulla a questi uomini, perché sono venuti all'ombra del mio tetto». 9 Essi però gli dissero: «Togliti di mezzo!» E ancora: «Quest'individuo è venuto qua come straniero e vuol fare il giudice! Ora faremo a te peggio che a quelli!» E, premendo Lot con violenza, s'avvicinarono per sfondare la porta. 10 Ma quegli uomini stesero la mano, tirarono Lot in casa con loro e chiusero la porta. 11 Colpirono di cecità la gente che era alla porta della casa, dal più piccolo al più grande, così che si stancarono di cercare la porta.

(Lu 17:28-32; 2P 2:6-9; Gd 7) Mt 11:23-24
12 Quegli uomini dissero a Lot: «Chi hai ancora qui? Fa' uscire da questo luogo generi, figli, figlie e chiunque dei tuoi è in questa città, 13 perché noi distruggeremo questo luogo. Infatti il grido contro i suoi abitanti è grande davanti al SIGNORE, e il SIGNORE ci ha mandati a distruggerlo». 14 Allora Lot uscì, parlò ai suoi generi che avevano preso le sue figlie, e disse: «Alzatevi, uscite da questo luogo, perché il SIGNORE sta per distruggere la città». Ma ai suoi generi parve che volesse scherzare.
15 Quando l'alba cominciò ad apparire, gli angeli sollecitarono Lot, dicendo: «Àlzati, prendi tua moglie e le tue figlie che si trovano qui, perché tu non perisca nel castigo di questa città». 16 Ma egli indugiava; e quegli uomini presero per la mano lui, sua moglie e le sue due figlie, perché il SIGNORE lo voleva risparmiare; lo portarono via, e lo misero fuori della città.
17 Dopo averli fatti uscire, uno di quegli uomini disse: «Metti la tua vita al sicuro: non guardare indietro e non ti fermare in alcun luogo della pianura; cerca scampo sul monte, altrimenti perirai!» 18 Lot rispose loro: «No, mio signore! 19 Ecco, il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi e tu hai mostrato la grandezza della tua bontà verso di me, conservandomi in vita; ma io non posso salvarmi sui monti prima che il disastro mi travolga e io muoia. 20 Ecco, c'è questa città vicina per rifugiarmi - è piccola - e lascia che io fugga lì - e non è forse piccola? - e così io vivrò». 21 E quello rispose: «Ecco, anche questa grazia io ti concedo: di non distruggere la città della quale hai parlato. 22 Affrèttati, rifùgiati là, perché io non posso far nulla finché tu non vi sia giunto». Perciò quella città fu chiamata Soar.
23 Il sole spuntava sulla terra quando Lot arrivò a Soar. 24 Allora il SIGNORE fece piovere dal cielo su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco, da parte del SIGNORE; 25 egli distrusse quelle città, tutta la pianura, tutti gli abitanti delle città e quanto cresceva sul suolo. 26 Ma la moglie di Lot si volse a guardare indietro e diventò una statua di sale.
27 Abraamo si alzò la mattina presto e andò al luogo dove si era prima fermato davanti al SIGNORE; 28 guardò verso Sodoma e Gomorra e verso tutta la regione della pianura, ed ecco vide un fumo che saliva dalla terra, come il fumo di una fornace.
29 Fu così che Dio si ricordò di Abraamo, quando egli distrusse le città della pianura e fece scampare Lot al disastro, mentre distruggeva le città dove Lot aveva abitato.

Origini di Moab e di Ammon
De 23:2-3 (Ge 38:11-30; Ro 3:8) 1Co 15:33 (So 2:9)
30 Lot salì da Soar per andare ad abitare sul monte insieme con le sue due figlie, perché temeva di stare in Soar; e si stabilì in una caverna, egli con le sue due figlie.

Nuova Diodati:

Genesi 18,20-33

20 E l'Eterno disse: «Siccome il grido che sale da Sodoma e Gomorra è grande e siccome il loro peccato è molto grave, 21 io scenderò per vedere se hanno veramente fatto secondo il grido che è giunto a me; in caso contrario, lo saprò». 22 Poi quegli uomini si allontanarono di là e si avviarono verso Sodoma; ma Abrahamo rimase ancora davanti all'Eterno. 23 Allora Abrahamo si avvicinò e disse: «Farai perire il giusto insieme con l'empio? 24 Ammesso che ci siano cinquanta giusti nella città, distruggeresti tu il luogo e non lo risparmieresti per amore dei cinquanta giusti che si trovano nel suo mezzo? 25 Lungi da te il fare tale cosa: far morire il giusto con l'empio, cosicché il giusto sia trattato come l'empio; lungi da te! Il giudice di tutta la terra non farà egli giustizia?». 26 L'Eterno disse: «Se trovo nella città di Sodoma cinquanta giusti, io risparmierò l'intero luogo per amor loro». 27 Allora Abrahamo riprese e disse: «Ecco, prendo l'ardire di parlare al Signore, benché io non sia che polvere e cenere. 28 Ammesso che a quei cinquanta giusti ne manchino cinque, distruggeresti tu l'intera città per cinque di meno?». L'Eterno rispose: «Se ve ne trovo quarantacinque, non la distruggerò». 29 Abrahamo continuò a parlargli e disse: «Ammesso che in città se ne trovino quaranta?». E l'Eterno: «Non lo farò, per amor dei quaranta». 30 Allora Abrahamo disse: «Deh, non si adiri il Signore, ed io parlerò. Ammesso che in città se ne trovino trenta?». L'Eterno rispose: «Non lo farò se ve ne trovo trenta». 31 E Abrahamo disse: «Ecco, prendo l'ardire di parlare al Signore. Ammesso che in città se ne trovino venti?». L'Eterno rispose: «Non la distruggerò, per amor dei venti». 32 E Abrahamo disse: «Deh, non si adiri il Signore e io parlerò ancora questa volta soltanto. Ammesso che in città se ne trovino dieci?». L'Eterno rispose: «Non la distruggerò per amore dei dieci». 33 Come l'Eterno ebbe finito di parlare ad Abrahamo, se ne andò. E Abrahamo tornò alla sua dimora.

Genesi 19,1-30

Lot riceve degli angeli in casa
1 Or i due angeli giunsero a Sodoma verso sera, mentre Lot era seduto alla porta di Sodoma; come li vide egli si alzò per andar loro incontro e si prostrò con la faccia a terra, 2 e disse: «Miei signori, vi prego, venite in casa del vostro servo, passatevi la notte e lavatevi i piedi; poi domattina potrete alzarvi presto e continuare il vostro cammino». Essi risposero: «No; passeremo la notte sulla piazza». 3 Ma egli insistette così tanto che vennero da lui ed entrarono in casa sua. Quindi egli preparò loro un banchetto e cosse dei pani senza lievito, ed essi mangiarono. 4 Ma prima che andassero a coricarsi, gli uomini della città, gli uomini di Sodoma, circondarono la casa, giovani e vecchi, l'intera popolazione venuta da ogni dove; 5 chiamarono Lot e gli dissero: «Dove sono gli uomini che sono venuti da te questa notte? Portaceli fuori, affinché li possiamo conoscere!». 6 Lot uscì verso di loro davanti alla porta di casa, chiuse la porta dietro di sé e disse: 7 «Deh, fratelli miei, non comportatevi in modo così malvagio! 8 Sentite, io ho due figlie che non hanno conosciuto uomo; deh, lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi pare; ma non fate nulla a questi uomini, perché essi sono entrati sotto la protezione del mio tetto». 9 Ma essi dissero: «Fatti in là!». Poi continuarono: «Costui è venuto qui come straniero, e vuol far da giudice! Ora faremo a te peggio che a quelli!». E, spingendo Lot con violenza si avvicinarono per sfondare la porta. 10 Ma quegli uomini allungarono le loro mani e tirarono Lot in casa con loro, e chiusero la porta. 11 Colpirono quindi di cecità la gente che era alla porta della casa, dal più piccolo al più grande, cosicché si stancarono nel tentativo di trovare la porta.

Distruzione di Sodoma
12 Allora quegli uomini dissero a Lot: «Chi altro hai tu qui? Fa' uscire da questo luogo i tuoi generi, i tuoi figli e le tue figlie, e chiunque tu abbia in città, 13 poiché noi stiamo per distruggere questo luogo, perché il grido dei suoi abitanti è grande davanti all'Eterno e l'Eterno ci ha mandati a distruggerlo». 14 Allora Lot uscì e parlò ai suoi generi che avevano sposato le sue figlie, e disse: «Levatevi, uscite da questo luogo, perché l'Eterno sta per distruggere la città». Ma ai generi parve che egli volesse scherzare. 15 Come spuntò l'alba, gli angeli sollecitarono Lot, dicendo: «Levati, prendi tua moglie e le tue figlie che si trovano qui, affinché tu non perisca nel castigo di questa città». 16 Ma siccome egli si indugiava, quegli uomini presero per mano lui, sua moglie e le sue due figlie, perché l'Eterno aveva avuto misericordia di lui, lo fecero uscire e lo condussero in salvo fuori della città. 17 Come essi li conducevano fuori uno di loro disse: «Fuggi per salvare la tua vita! Non guardare indietro e non ti fermare in alcun luogo della pianura; salvati al monte che tu non abbia a perire!». 18 Ma Lot rispose loro: «No, mio signore! 19 Ecco, il tuo servo ha trovato grazia agli occhi tuoi e tu hai usato grande misericordia verso di me, salvandomi la vita; ma io non riuscirò a raggiungere il monte prima che il disastro mi sopraggiunga ed io perisca. 20 Ecco, questa città è abbastanza vicina per potervi arrivare, ed è piccola. Deh, lascia che io fugga là (non è essa piccola?), e così avrò salva la vita». 21 L'angelo gli disse: «Ecco, io ti concedo anche questa richiesta: di non distruggere la città, di cui hai parlato. 22 Affrettati, fuggi là, perché io non posso fare nulla finché tu vi sia giunto». Perciò quella città fu chiamata Tsoar. 23 Il sole si levava sulla terra quando Lot arrivò a Tsoar. 24 Allora l'Eterno fece piovere dal cielo su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco, da parte dell'Eterno. 25 Così egli distrusse quelle città, tutta la pianura, tutti gli abitanti della città e quanto cresceva sul suolo. 26 Ma la moglie di Lot si volse a guardare indietro e diventò una statua di sale. 27 Abrahamo si levò al mattino presto e andò al luogo dove si era fermato davanti all'Eterno; 28 poi guardò verso Sodoma e Gomorra e verso tutta la regione della pianura, ed ecco vide un fumo che si levava dalla terra, come il fumo di una fornace. 29 Così avvenne che, quando DIO distrusse la città della pianura, DIO si ricordò di Abrahamo e fece allontanare Lot di mezzo al disastro, quando distrusse le città dove Lot aveva dimorato.

Origine di Moab e di Ammon
30 Poi Lot uscì da Tsoar e andò ad abitare sul monte insieme con le sue due figlie, perché aveva paura di stare a Tsoar; e si stabilì in una caverna con le sue due figlie.

Riveduta 2020:

Genesi 18,20-33

20 L'Eterno disse: “Siccome il grido che sale da Sodoma e Gomorra è grande e siccome il loro peccato è molto grave, 21 io scenderò e vedrò se hanno interamente agito secondo il grido che è pervenuto a me; e, se così non è, lo saprò”. 22 E quegli uomini, partiti di là, si avviarono verso Sodoma; ma Abraamo rimase ancora davanti all'Eterno. 23 E Abraamo si avvicinò e disse: “Farai tu perire il giusto insieme con l'empio? 24 Forse ci sono cinquanta giusti nella città; farai tu perire anche quelli? o non perdonerai tu a quel luogo per amore dei cinquanta giusti che vi sono? 25 Lungi da te fare una cosa simile! Far morire il giusto con l'empio, in modo che il giusto sia trattato come l'empio! Lungi da te! Il giudice di tutta la terra non farà egli giustizia?”. 26 L'Eterno disse: “Se trovo nella città di Sodoma cinquanta giusti, perdonerò a tutto il luogo per amor loro”. 27 E Abraamo riprese e disse: “Ecco, prendo l'ardire di parlare al Signore, benché io non sia che polvere e cenere; 28 forse, a quei cinquanta giusti ne mancheranno cinque; distruggerai tu tutta la città per cinque di meno?”. E l'Eterno: “Se ve ne trovo quarantacinque, non la distruggerò”. 29 Abraamo continuò a parlargli e disse: “Forse, se ne troveranno quaranta”. E l'Eterno: “Non lo farò, per amor dei quaranta”. 30 E Abraamo disse: “Non si adiri il Signore, e io parlerò. Forse, se ne troveranno trenta”. E l'Eterno: “Non lo farò, se ne trovo trenta”. 31 E Abraamo disse: “Ecco, prendo l'ardire di parlare al Signore; forse, se ne troveranno venti”. E l'Eterno: “Non la distruggerò per amore dei venti”. 32 E Abraamo disse: “Non si adiri il Signore, e io parlerò ancora questa volta soltanto. Forse, se ne troveranno dieci”. E l'Eterno: “Non la distruggerò per amore dei dieci”. 33 E appena l'Eterno ebbe finito di parlare ad Abraamo, se ne andò. E Abraamo tornò alla sua dimora.

Genesi 19,1-30

Lot riceve degli angeli a Sodoma
1 Ora i due angeli giunsero a Sodoma verso sera; Lot stava sedendo alla porta di Sodoma; come li vide, si alzò per andar loro incontro e si prostrò con la faccia a terra, e disse: 2 “Signori miei, vi prego, venite in casa del vostro servo, soggiornate questa notte, e lavatevi i piedi; poi domattina vi alzerete in tempo e continuerete il vostro cammino”. Ed essi risposero: “No; passeremo la notte sulla piazza”. 3 Ma egli fece loro tanta premura, che andarono da lui ed entrarono in casa sua. Quindi preparò loro un convito, fece cuocere dei pani senza lievito, ed essi mangiarono. 4 Ma prima che si fossero coricati, gli uomini della città, i Sodomiti, circondarono la casa: giovani e vecchi, la popolazione intera venuta da ogni lato; chiamarono Lot, e gli dissero: 5 “Dove sono quegli uomini che sono venuti da te stanotte? Falli uscire, perché vogliamo abusare di loro”. 6 Lot uscì verso di loro sull'ingresso di casa, si chiuse dietro la porta, e disse: 7 “Su, fratelli miei, non fate questo male! 8 Ecco, ho due figlie che non hanno conosciuto uomo; lasciate che io ve le conduca fuori, e voi fate di loro quello che vi piacerà; soltanto non fate nulla a questi uomini, poiché sono venuti all'ombra del mio tetto”. 9 Ma essi gli dissero: “Fatti in là!”. E ancora: “Quest'individuo è venuto qua come straniero, e vuole fare da giudice! Ora faremo a te peggio che a quelli!” e, premendo Lot con violenza, si avvicinarono per sfondare la porta. 10 Ma quegli uomini stesero la mano, trassero Lot in casa con loro, e chiusero la porta. 11 E colpirono di cecità la gente che era alla porta della casa, dal più piccolo al più grande, in modo che si stancarono di cercare la porta.

Distruzione di Sodoma
12 E quegli uomini dissero a Lot: “Chi hai tu ancora qui? fa' uscire da questo luogo generi, figli, figlie e chiunque dei tuoi è in questa città; 13 poiché noi distruggeremo questo luogo, perché il grido contro i suoi abitanti è grande nel cospetto dell'Eterno, e l'Eterno ci ha mandati a distruggerlo”. 14 Allora Lot uscì, parlò ai suoi generi che avevano preso le sue figlie, e disse: “Alzatevi, uscite da questo luogo, perché l'Eterno sta per distruggere la città”. Ma ai generi parve che egli volesse scherzare. 15 E come l'alba cominciò ad apparire, gli angeli sollecitarono Lot, dicendo: “Alzati, prendi tua moglie e le tue due figlie che si trovano qui, affinché tu non perisca nel castigo di questa città”. 16 Ma egli indugiava; e quegli uomini presero per la mano lui, sua moglie e le sue due figlie, perché l'Eterno lo voleva risparmiare; lo portarono via, e lo misero fuori della città. 17 E avvenne che quando li ebbero fatti uscire, uno di quegli uomini disse: “Sàlvati la vita! non guardare indietro, e non ti fermare in alcun luogo della pianura; sàlvati al monte, affinché tu non muoia!”. 18 E Lot rispose loro: “No, mio signore! 19 ecco, il tuo servo ha trovato grazia agli occhi tuoi, e tu hai mostrato la grandezza della tua bontà verso di me lasciandomi in vita; ma io non posso salvarmi al monte prima che il disastro mi raggiunga e io perisca. 20 Ecco, questa città è vicina per potermi rifugiare, ed è piccola. Lascia che io fugga lì - non è piccola? - e l'anima mia vivrà!”. 21 Ed egli a lui: “Ecco, ti concedo anche questa grazia: di non distruggere la città, della quale hai parlato. 22 Affrettati, rifugiati là, poiché io non posso fare nulla finché tu non vi sia giunto”. Perciò quella città fu chiamata Soar. 23 Il sole sorgeva sulla terra quando Lot arrivò a Soar. 24 Allora l'Eterno fece piovere dal cielo su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco, da parte dell'Eterno; 25 egli distrusse quelle città e tutta la pianura e tutti gli abitanti delle città e quanto cresceva sul suolo. 26 Ma la moglie di Lot si voltò a guardare indietro e diventò una statua di sale. 27 Abraamo si alzò la mattina di buon'ora e andò al luogo dove si era prima fermato davanti all'Eterno; 28 guardò verso Sodoma e Gomorra e verso tutta la regione della pianura, ed ecco vide un fumo che si alzava dalla terra, come il fumo di una fornace. 29 Così avvenne che, quando Dio distrusse le città della pianura, egli si ricordò di Abraamo, e fece sfuggire Lot dal disastro, mentre distruggeva le città dove Lot aveva abitato.

Origine di Moab e di Ammon
30 Lot salì da Soar e abitò sul monte insieme alle sue due figlie, perché temeva di stare a Soar; e visse in una grotta, lui con le sue due figlie.

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