C.E.I.:

Genesi 26,1-33

1 Venne una carestia nel paese oltre la prima che era avvenuta ai tempi di Abramo, e Isacco andò a Gerar presso Abimèlech, re dei Filistei. 2 Gli apparve il Signore e gli disse: «Non scendere in Egitto, abita nel paese che io ti indicherò. 3 Rimani in questo paese e io sarò con te e ti benedirò, perché a te e alla tua discendenza io concederò tutti questi territori, e manterrò il giuramento che ho fatto ad Abramo tuo padre. 4 Renderò la tua discendenza numerosa come le stelle del cielo e concederò alla tua discendenza tutti questi territori: tutte le nazioni della terra saranno benedette per la tua discendenza; 5 per il fatto che Abramo ha obbedito alla mia voce e ha osservato ciò che io gli avevo prescritto: i miei comandamenti, le mie istituzioni e le mie leggi».
6 Così Isacco dimorò in Gerar. 7 Gli uomini del luogo lo interrogarono intorno alla moglie ed egli disse: «È mia sorella»; infatti aveva timore di dire: «È mia moglie», pensando che gli uomini del luogo lo uccidessero per causa di Rebecca, che era di bell'aspetto.
8 Era là da molto tempo, quando Abimèlech, re dei Filistei, si affacciò alla finestra e vide Isacco scherzare con la propria moglie Rebecca. 9 Abimèlech chiamò Isacco e disse: «Sicuramente essa è tua moglie. E perché tu hai detto: È mia sorella?». Gli rispose Isacco: «Perché mi son detto: io non muoia per causa di lei!». 10 Riprese Abimèlech: «Che ci hai fatto? Poco ci mancava che qualcuno del popolo si unisse a tua moglie e tu attirassi su di noi una colpa». 11 Abimèlech diede quest'ordine a tutto il popolo: «Chi tocca questo uomo o la sua moglie sarà messo a morte!».
12 Poi Isacco fece una semina in quel paese e raccolse quell'anno il centuplo. Il Signore infatti lo aveva benedetto. 13 E l'uomo divenne ricco e crebbe tanto in ricchezze fino a divenire ricchissimo: 14 possedeva greggi di piccolo e di grosso bestiame e numerosi schiavi e i Filistei cominciarono ad invidiarlo.
15 Tutti i pozzi che avevano scavati i servi di suo padre ai tempi del padre Abramo, i Filistei li avevano turati riempiendoli di terra. 16 Abimèlech disse ad Isacco: «Vàttene via da noi, perché tu sei molto più potente di noi». 17 Isacco andò via di là, si accampò sul torrente di Gerar e vi si stabilì. 18 Isacco tornò a scavare i pozzi d'acqua, che avevano scavati i servi di suo padre, Abramo, e che i Filistei avevano turati dopo la morte di Abramo, e li chiamò come li aveva chiamati suo padre. 19 I servi di Isacco scavarono poi nella valle e vi trovarono un pozzo di acqua viva. 20 Ma i pastori di Gerar litigarono con i pastori di Isacco, dicendo: «L'acqua è nostra!».
Allora egli chiamò Esech il pozzo, perché quelli avevano litigato con lui. 21 Scavarono un altro pozzo, ma quelli litigarono anche per questo ed egli lo chiamò Sitna. 22 Allora si mosse di là e scavò un altro pozzo, per il quale non litigarono; allora egli lo chiamò Recobòt e disse: «Ora il Signore ci ha dato spazio libero perché noi prosperiamo nel paese». 23 Di là andò a Bersabea. 24 E in quella notte gli apparve il Signore e disse:
«Io sono il Dio di Abramo, tuo padre;
non temere perché io sono con te.
Ti benedirò
e moltiplicherò la tua discendenza
per amore di Abramo, mio servo».
25 Allora egli costruì in quel luogo un altare e invocò il nome del Signore; lì piantò la tenda. E i servi di Isacco scavarono un pozzo.
26 Intanto Abimèlech da Gerar era andato da lui, insieme con Acuzzat, suo amico, e Picol, capo del suo esercito. 27 Isacco disse loro: «Perché siete venuti da me, mentre voi mi odiate e mi avete scacciato da voi?». 28 Gli risposero: «Abbiamo visto che il Signore è con te e abbiamo detto: vi sia un giuramento tra di noi, tra noi e te, e concludiamo un'alleanza con te: 29 tu non ci farai alcun male, come noi non ti abbiamo toccato e non ti abbiamo fatto se non il bene e ti abbiamo lasciato andare in pace. Tu sei ora un uomo benedetto dal Signore». 30 Allora imbandì loro un convito e mangiarono e bevvero. 31 Alzatisi di buon mattino, si prestarono giuramento l'un l'altro, poi Isacco li congedò e partirono da lui in pace. 32 Proprio in quel giorno arrivarono i servi di Isacco e lo informarono a proposito del pozzo che avevano scavato e gli dissero: «Abbiamo trovato l'acqua». 33 Allora egli lo chiamò Sibea: per questo la città si chiama Bersabea fino ad oggi.

Nuova Riveduta:

Genesi 26,1-33

Isacco nel paese dei Filistei
Ge 28:13-15 (Ge 12:10-20; 20)
1 Nel paese ci fu una carestia, oltre la prima che c'era già stata ai tempi di Abraamo, e Isacco andò da Abimelec, re dei Filistei, a Gherar. 2 Il SIGNORE gli apparve e gli disse: «Non scendere in Egitto; abita nel paese che io ti dirò. 3 Soggiorna in questo paese e io sarò con te e ti benedirò, perché io darò a te e alla tua discendenza tutti questi paesi e manterrò il giuramento che feci ad Abraamo tuo padre. 4 Moltiplicherò la tua discendenza come le stelle del cielo e darò alla tua discendenza tutti questi paesi; tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza, 5 perché Abraamo ubbidì alla mia voce e osservò quello che gli avevo ordinato: i miei comandamenti, i miei statuti e le mie leggi». 6 Così Isacco rimase a Gherar.
7 Quando la gente del luogo gli faceva delle domande intorno a sua moglie, egli rispondeva: «È mia sorella», perché aveva paura di dire: «È mia moglie». «Non vorrei», egli pensava, «che la gente del luogo mi uccida, a causa di Rebecca». Infatti lei era di bell'aspetto. 8 Mentre era là da molto tempo, avvenne che Abimelec, re dei Filistei, si affacciò alla finestra e vide che Isacco scherzava con Rebecca sua moglie. 9 Allora Abimelec chiamò Isacco e gli disse: «Certo, costei è tua moglie; come mai dunque hai detto: "È mia sorella"?» Isacco rispose: «Perché dicevo: "Non vorrei essere messo a morte a causa di lei"». 10 E Abimelec: «Che ci hai fatto? Poco ci mancava che qualcuno del popolo si unisse a tua moglie, e tu ci avresti attirato addosso una grande colpa». 11 E Abimelec diede quest'ordine a tutto il popolo: «Chiunque toccherà quest'uomo o sua moglie sia messo a morte».

(Sl 112:1-3; Ge 21:22-34) Pr 16:7; Mt 5:5
12 Isacco seminò in quel paese, e in quell'anno raccolse il centuplo; il SIGNORE lo benedisse. 13 Quest'uomo divenne grande, andò crescendo sempre più, finché diventò ricchissimo: 14 fu padrone di greggi di pecore, di mandrie di buoi e di numerosa servitù. I Filistei lo invidiavano. 15 Perciò turarono e riempirono di terra tutti i pozzi che i servi di suo padre avevano scavati, al tempo di Abraamo suo padre, 16 e Abimelec disse ad Isacco: «Vattene via da noi, perché tu sei molto più potente di noi». 17 Isacco allora partì di là, s'accampò nella valle di Gherar e vi si stabilì.
18 Isacco scavò di nuovo i pozzi d'acqua, che erano stati scavati al tempo di suo padre Abraamo, e che i Filistei avevano turato dopo la morte di Abraamo; e li chiamò con gli stessi nomi con cui li aveva chiamati suo padre. 19 I servi d'Isacco scavarono nella valle e vi trovarono un pozzo d'acqua viva. 20 Ma i pastori di Gherar litigarono con i pastori d'Isacco, dicendo: «L'acqua è nostra». Così egli chiamò il pozzo Esec, perché quelli avevano litigato con lui. 21 Poi i servi scavarono un altro pozzo e quelli litigarono anche per questo. E Isacco lo chiamò Sitna. 22 Allora egli partì di là e scavò un altro pozzo, per il quale quelli non litigarono. Ed egli lo chiamò Recobot, perché disse: «Ora il SIGNORE ci ha dato spazio libero e noi prospereremo nel paese».
23 Poi di là Isacco salì a Beer-Sceba. 24 Il SIGNORE gli apparve quella stessa notte e gli disse: «Io sono il Dio di Abraamo tuo padre; non temere, perché io sono con te e ti benedirò e moltiplicherò la tua discendenza per amore del mio servo Abraamo». 25 In quel luogo egli costruì un altare, invocò il nome del SIGNORE e vi piantò la sua tenda. E i servi d'Isacco vi scavarono un pozzo.
26 Abimelec partì da Gherar e andò da lui con Auzat, suo amico, e con Picol, capo del suo esercito. 27 Isacco disse loro: «Perché venite da me, visto che mi odiate e mi avete mandato via dal vostro paese?» 28 Quelli risposero: «Noi abbiamo chiaramente visto che il SIGNORE è con te; e abbiamo detto: "Si faccia ora un giuramento tra di noi", cioè fra te e noi, e facciamo un'alleanza con te. 29 Giura che non ci farai alcun male, così come noi non ti abbiamo toccato, e non ti abbiamo fatto altro che del bene e t'abbiamo lasciato andare in pace. Tu sei ora benedetto dal SIGNORE». 30 E Isacco fece loro un banchetto, ed essi mangiarono e bevvero. 31 La mattina seguente si alzarono di buon'ora e si prestarono giuramento reciprocamente. Poi Isacco li congedò e quelli si separarono da lui in pace.
32 Quello stesso giorno, i servi d'Isacco gli vennero a dare notizia del pozzo che avevano scavato, dicendogli: «Abbiamo trovato dell'acqua». 33 Ed egli lo chiamò Siba. Per questo la città porta il nome di Beer-Sceba fino ad oggi.

Nuova Diodati:

Genesi 26,1-33

Le promesse di Dio a Isacco. Isacco si ferma a Gherar
1 Or ci fu una carestia nel paese, oltre la precedente carestia che c'era stata ai tempi di Abrahamo. Poi Isacco andò da Abimelek, re dei Filistei a Gherar. 2 Allora l'Eterno gli apparve e gli disse: «Non scendere in Egitto; rimani nel paese che io ti dirò. 3 Soggiorna in questo paese e io sarò con te e ti benedirò, perché io darò a te e alla tua discendenza tutti questi paesi, e manterrò il giuramento che feci ad Abrahamo tuo padre, 4 e moltiplicherò la tua discendenza come le stelle del cielo; darò alla tua discendenza tutti questi paesi, e tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza, 5 perché Abrahamo ubbidì alla mia voce e osservò i miei ordini, i miei comandamenti, i miei statuti e le mie leggi». 6 Così Isacco dimorò in Gherar. 7 Quando la gente del luogo gli faceva domande intorno a sua moglie, egli rispondeva: «È mia sorella», perché aveva paura di dire: «È mia moglie», poiché pensava: «Gli uomini del luogo potrebbero uccidermi a motivo di Rebecca, perché ella è di bell'aspetto». 8 Quando aveva già trascorso parecchio tempo in quel luogo, ad Abimelek, re dei Filistei, capitò di guardare dalla finestra e vide Isacco che accarezzava Rebecca sua moglie. 9 Allora Abimelek chiamò Isacco e gli disse: «Certamente costei è tua moglie; come mai hai tu detto: "È mia sorella"?». Isacco rispose: «Perché dicevo: "Non vorrei morire a motivo di lei"». 10 Abimelek disse: «Che cos'è questo che ci hai fatto? Qualcuno del popolo avrebbe potuto facilmente coricarsi con tua moglie, e tu ci avresti tirato addosso una gran colpa». 11 Così Abimelek diede quest'ordine a tutto il popolo: «Chiunque tocca quest'uomo o sua moglie sarà senz'altro messo a morte». 12 Isacco seminò in quel paese e in quell'anno raccolse il centuplo; e l'Eterno lo benedisse. 13 Quest'uomo divenne grande e continuò a crescere fino a divenire straordinariamente grande. 14 Egli venne a possedere greggi di pecore, mandrie di buoi e un gran numero di servi. Così i Filistei lo invidiarono, 15 perciò i Filistei turarono, riempiendoli di terra, tutti i pozzi che i servi di suo padre avevano scavati, al tempo di Abrahamo suo padre. 16 Allora Abimelek disse a Isacco: «Vattene da noi, poiché tu sei molto più potente di noi». 17 Così Isacco se ne andò di là e si accampò nella valle di Gherar, e là dimorò. 18 E Isacco scavò di nuovo i pozzi di acqua che erano stati scavati al tempo di Abrahamo suo padre, e che i Filistei avevano turati dopo la morte di Abrahamo; e pose loro gli stessi nomi che aveva loro posto suo padre. 19 Poi i servi di Isacco scavarono nella valle e vi trovarono un pozzo di acqua viva. 20 Ma i pastori di Gherar altercarono coi pastori d'Isacco, dicendo: «L'acqua è nostra». Ed egli chiamò il pozzo Esek, perché quelli avevano conteso con lui. 21 I servi scavarono quindi un altro pozzo, ma quelli altercarono anche per questo. E Isacco lo chiamò Sitnah. 22 Allora egli se ne andò di là e scavò un altro pozzo per il quale quelli non altercarono. Ed egli lo chiamò Rehoboth, perché egli disse: «Ora l'Eterno ci ha messi al largo, e noi prospereremo nel paese».

Dio rinnova le sue promesse a Isacco
23 Poi di là Isacco salì a Beer-Sceba. 24 E l'Eterno gli apparve quella stessa notte, e gli disse: «Io sono il DIO di Abrahamo tuo padre; non temere, perché io sono con te; ti benedirò e moltiplicherò la tua discendenza per amore di Abrahamo mio servo». 25 Allora egli costruì in quel luogo un altare e invocò il nome dell'Eterno, e vi piantò la sua tenda. Là i servi di Isacco scavarono un pozzo.

Alleanza con Abimelek
26 Poi Abimelek da Gherar andò da lui con Ahuzzath, suo amico e con Pikol, capo del suo esercito. 27 E Isacco disse loro: «Perché siete venuti da me, dal momento che mi odiate e mi avete allontanato da voi?». 28 Allora essi risposero: «Noi abbiamo chiaramente visto che l'Eterno è con te. Così abbiamo detto: "Si faccia ora un giuramento fra di noi, fra noi e te, e facciamo un'alleanza con te": 29 e cioè, che tu non ci farai alcun male, così come noi non ti abbiamo toccato e non ti abbiamo fatto altro che del bene, e ti abbiamo lasciato andare in pace. Tu sei ora il benedetto dell'Eterno». 30 Così Isacco imbandì per loro un convito ed essi mangiarono e bevvero. 31 La mattina dopo si alzarono presto e si scambiarono un giuramento. Poi Isacco li accomiatò e quelli se ne andarono da lui in pace. 32 Or avvenne che, in quello stesso giorno, i servi di Isacco gli vennero a dar notizia del pozzo che avevano scavato dicendogli: «Abbiamo trovato dell'acqua». 33 Ed egli lo chiamò Scibah. Per questo la città porta il nome di Beer-Sceba, fino al giorno d'oggi.

Riveduta 2020:

Genesi 26,1-33

Promesse di Dio a Isacco. Isacco nel paese dei Filistei
1 Ci fu la carestia nel paese, oltre la prima carestia che c'era stata al tempo di Abraamo. E Isacco andò da Abimelec, re dei Filistei, a Gherar. 2 L'Eterno gli apparve e gli disse: “Non scendere in Egitto; abita nel paese che io ti dirò. 3 Soggiorna in questo paese, io sarò con te e ti benedirò, poiché io darò a te e alla tua discendenza tutti questi paesi, e manterrò il giuramento che feci ad Abraamo tuo padre, 4 e moltiplicherò la tua discendenza come le stelle del cielo, darò alla tua discendenza tutti questi paesi, e tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua progenie, 5 perché Abraamo ubbidì alla mia voce e osservò quello che gli avevo ordinato, i miei comandamenti, i miei statuti e le mie leggi”. 6 Isacco abitò a Gherar. 7 E quando la gente del luogo gli faceva delle domande intorno a sua moglie, egli rispondeva: “È mia sorella”; perché aveva paura di dire: “È mia moglie”. “Non vorrei”, egli pensava, “che la gente del luogo mi uccidesse, a motivo di Rebecca”. Poiché lei era di bell'aspetto. 8 Ora, mentre il suo soggiorno si prolungava, avvenne che Abimelec, re dei Filistei, mentre guardava dalla finestra, vide Isacco che scherzava con Rebecca sua moglie. 9 E Abimelec chiamò Isacco, e gli disse: “Certo, lei è tua moglie; come mai dunque, hai detto: 'È mia sorella?'”. Isacco rispose: “Perché dicevo: 'Non vorrei essere messo a morte a causa sua'”. 10 E Abimelec: “Che cos'è questo che ci hai fatto? Poco è mancato che qualcuno del popolo si unisse a tua moglie, e tu ci avresti attirato addosso una grande colpa”. 11 Abimelec diede quest'ordine a tutto il popolo: “Chiunque toccherà quest'uomo o sua moglie sia messo a morte”.

Prosperità di Isacco
12 Isacco seminò in quel paese, e in quell'anno raccolse il centuplo; e l'Eterno lo benedisse. 13 Quest'uomo diventò grande, cresceva sempre più, finché diventò grande oltre misura. 14 Fu padrone di greggi di pecore, di mandrie di buoi e di numerosa servitù. I Filistei lo invidiavano; 15 e perciò otturarono e riempirono di terra tutti i pozzi che i servi di suo padre avevano scavati, al tempo di Abraamo suo padre. 16 E Abimelec disse a Isacco: “Vattene da noi, poiché tu sei molto più potente di noi”. 17 Isacco allora partì di là, si accampò nella valle di Gherar, e qui abitò. 18 E Isacco scavò di nuovo i pozzi d'acqua che erano stati scavati al tempo di Abraamo suo padre, e che i Filistei avevano otturati dopo la morte di Abraamo; e li chiamò con gli stessi nomi con i quali li aveva chiamati suo padre. 19 E i servi di Isacco scavarono nella valle e trovarono un pozzo d'acqua viva. 20 Ma i pastori di Gherar litigarono con i pastori di Isacco, dicendo: “L'acqua è nostra”. Ed egli chiamò il pozzo Esec, perché quelli avevano conteso con lui. 21 Poi i servi scavarono un altro pozzo, e quelli litigarono anche per questo. E Isacco lo chiamò Sitna. 22 Allora egli partì di là, scavò un altro pozzo per il quale quelli non litigarono. Ed egli lo chiamò Recobot “perché”, disse, “ora l'Eterno ci ha messi al largo, e noi prospereremo nel paese”.

Dio rinnova le sue promesse a Isacco. Alleanza di Isacco con Abimelec
23 Poi di là Isacco salì a Beer-Sceba. 24 L'Eterno gli apparve quella stessa notte, e gli disse: “Io sono l'Iddio di Abraamo tuo padre; non temere, poiché io sono con te e ti benedirò e moltiplicherò la tua progenie per amore di Abraamo mio servo”. 25 Egli costruì un altare in quel luogo, invocò il nome dell'Eterno e piantò la sua tenda. E i servi di Isacco scavarono lì un pozzo. 26 Abimelec andò da lui da Gherar con Auzat, suo amico, e con Picol, capo del suo esercito. 27 E Isacco disse loro: “Perché venite da me, perché mi odiate e mi avete mandato via dal vostro paese?”. 28 Quelli risposero: “Noi abbiamo chiaramente visto che l'Eterno è con te; e abbiamo detto: 'Si faccia ora un giuramento fra noi, fra noi e te, e facciamo alleanza con te. 29 Giura che non ci farai alcun male, così come noi non ti abbiamo toccato, e non ti abbiamo fatto altro che del bene, e ti abbiamo lasciato andare in pace. Tu sei ora benedetto dall'Eterno'”. 30 Allora Isacco fece un convito per loro, ed essi mangiarono e bevvero. 31 La mattina successiva si alzarono di buon'ora e si scambiarono un giuramento. Poi Isacco li accomiatò, e quelli partirono da lui in pace. 32 In quello stesso giorno, i servi di Isacco gli vennero a dare notizia del pozzo che avevano scavato, dicendogli: “Abbiamo trovato dell'acqua”. 33 Ed egli lo chiamò Siba. Per questo la città porta il nome di Beer-Sceba, fino al giorno d'oggi.

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