C.E.I.:

Giobbe 26-28

26,1 Giobbe rispose:
2 Quanto aiuto hai dato al debole
e come hai soccorso il braccio senza forza!
3 Quanti buoni consigli hai dato all'ignorante
e con quanta abbondanza hai manifestato la saggezza!
4 A chi hai tu rivolto la parola
e qual è lo spirito che da te è uscito?
5 I morti tremano sotto terra,
come pure le acque e i loro abitanti.
6 Nuda è la tomba davanti a lui
e senza velo è l'abisso.
7 Egli stende il settentrione sopra il vuoto,
tiene sospesa la terra sopra il nulla.
8 Rinchiude le acque dentro le nubi,
e le nubi non si squarciano sotto il loro peso.
9 Copre la vista del suo trono
stendendovi sopra la sua nube.
10 Ha tracciato un cerchio sulle acque,
sino al confine tra la luce e le tenebre.
11 Le colonne del cielo si scuotono,
sono prese da stupore alla sua minaccia.
12 Con forza agita il mare
e con intelligenza doma Raab.
13 Al suo soffio si rasserenano i cieli,
la sua mano trafigge il serpente tortuoso.
14 Ecco, questi non sono che i margini delle sue opere;
quanto lieve è il sussurro che noi ne percepiamo!
Ma il tuono della sua potenza chi può comprenderlo?

27,1 Giobbe continuò a dire:
2 Per la vita di Dio, che mi ha privato del mio
diritto,
per l'Onnipotente che mi ha amareggiato l'animo,
3 finché ci sarà in me un soffio di vita,
e l'alito di Dio nelle mie narici,
4 mai le mie labbra diranno falsità
e la mia lingua mai pronunzierà menzogna!
5 Lungi da me che io mai vi dia ragione;
fino alla morte non rinunzierò alla mia integrità.
6 Mi terrò saldo nella mia giustizia senza cedere,
la mia coscienza non mi rimprovera nessuno dei miei
giorni.
7 Sia trattato come reo il mio nemico
e il mio avversario come un ingiusto.
8 Che cosa infatti può sperare l'empio, quando
finirà,
quando Dio gli toglierà la vita?
9 Ascolterà forse Dio il suo grido,
quando la sventura piomberà su di lui?
10 Porrà forse la sua compiacenza nell'Onnipotente?
Potrà forse invocare Dio in ogni momento?
11 Io vi mostrerò la mano di Dio,
non vi celerò i pensieri dell'Onnipotente.
12 Ecco, voi tutti lo vedete;
perché dunque vi perdete in cose vane?
13 Questa è la sorte che Dio riserva al malvagio
e la porzione che i violenti ricevono
dall'Onnipotente.
14 Se ha molti figli, saranno per la spada
e i suoi discendenti non avranno pane da sfamarsi;
15 i superstiti li seppellirà la peste
e le loro vedove non faranno lamento.
16 Se ammassa argento come la polvere
e come fango si prepara vesti:
17 egli le prepara, ma il giusto le indosserà
e l'argento lo spartirà l'innocente.
18 Ha costruito la casa come fragile nido
e come una capanna fatta da un guardiano.
19 Si corica ricco, ma per l'ultima volta,
quando apre gli occhi, non avrà più nulla.
20 Di giorno il terrore lo assale,
di notte se lo rapisce il turbine;
21 il vento d'oriente lo solleva e se ne va,
lo strappa lontano dal suo posto.
22 Dio lo bersaglia senza pietà;
tenta di sfuggire alla sua mano.
23 Si battono le mani contro di lui
e si fischia su di lui dal luogo dove abita.

28,1 Certo, per l'argento vi sono miniere
e per l'oro luoghi dove esso si raffina.
2 Il ferro si cava dal suolo
e la pietra fusa libera il rame.
3 L'uomo pone un termine alle tenebre
e fruga fino all'estremo limite
le rocce nel buio più fondo.
4 Forano pozzi lungi dall'abitato
coloro che perdono l'uso dei piedi:
pendono sospesi lontano dalla gente e vacillano.
5 Una terra, da cui si trae pane,
di sotto è sconvolta come dal fuoco.
6 Le sue pietre contengono zaffiri
e oro la sua polvere.
7 L'uccello rapace ne ignora il sentiero,
non lo scorge neppure l'occhio dell'aquila,
8 non battuto da bestie feroci,
né mai attraversato dal leopardo.
9 Contro la selce l'uomo porta la mano,
sconvolge le montagne:
10 nelle rocce scava gallerie
e su quanto è prezioso posa l'occhio:
11 scandaglia il fondo dei fiumi
e quel che vi è nascosto porta alla luce.
12 Ma la sapienza da dove si trae?
E il luogo dell'intelligenza dov'è?
13 L'uomo non ne conosce la via,
essa non si trova sulla terra dei viventi.
14 L'abisso dice: «Non è in me!»
e il mare dice: «Neppure presso di me!».
15 Non si scambia con l'oro più scelto,
né per comprarla si pesa l'argento.
16 Non si acquista con l'oro di Ofir,
con il prezioso berillo o con lo zaffiro.
17 Non la pareggia l'oro e il cristallo,
né si permuta con vasi di oro puro.
18 Coralli e perle non meritano menzione,
vale più scoprire la sapienza che le gemme.
19 Non la eguaglia il topazio d'Etiopia;
con l'oro puro non si può scambiare a peso.
20 Ma da dove viene la sapienza?
E il luogo dell'intelligenza dov'è?
21 È nascosta agli occhi di ogni vivente
ed è ignota agli uccelli del cielo.
22 L'abisso e la morte dicono:
«Con gli orecchi ne udimmo la fama».
23 Dio solo ne conosce la via,
lui solo sa dove si trovi,
24 perché volge lo sguardo
fino alle estremità della terra,
vede quanto è sotto la volta del cielo.
25 Quando diede al vento un peso
e ordinò le acque entro una misura,
26 quando impose una legge alla pioggia
e una via al lampo dei tuoni;
27 allora la vide e la misurò,
la comprese e la scrutò appieno
28 e disse all'uomo:
«Ecco, temere Dio, questo è sapienza
e schivare il male, questo è intelligenza».

Nuova Riveduta:

Giobbe 26-28

Giobbe loda la potenza di Dio
Gb 9:4-10; 11:7-9; Sl 104:1-9; Is 40:12-28
26,1 Allora Giobbe rispose e disse:
2 «Come hai ben aiutato il debole!
Come hai sorretto il braccio senza forza!
3 Come hai ben consigliato chi è privo di saggezza!
E che abbondanza di sapere tu gli hai comunicato!
4 Ma, a chi ti credi di aver parlato?
E di chi è lo spirito che parla per mezzo tuo?
5 Davanti a Dio tremano le ombre
disotto alle acque e ai loro abitanti.
6 Davanti a lui il soggiorno dei morti è nudo,
l'abisso è senza velo.
7 Egli distende il settentrione sul vuoto,
sospende la terra sul nulla.
8 Rinchiude le acque nelle sue nubi,
e le nubi non scoppiano per il peso.
9 Nasconde l'aspetto del suo trono,
vi distende sopra le sue nuvole.
10 Ha tracciato un cerchio sulla superficie delle acque
là dove la luce confina con le tenebre.
11 Le colonne del cielo sono scosse,
tremano alla sua minaccia.
12 Con la sua forza egli solleva il mare,
con la sua intelligenza ne abbatte l'orgoglio.
13 Al suo soffio il cielo torna sereno,
la sua mano trafigge il serpente agile.
14 Ecco, questi non sono che gli estremi lembi della sua azione.
Non ce ne giunge all'orecchio che un breve sussurro.
Ma il tuono delle sue potenti opere chi può comprenderlo?»

Ultima risposta di Giobbe: egli sostiene la sua innocenza
Gb 34:5, ecc.; Sl 26; 109
27,1 Giobbe riprese il suo discorso e disse:
2 «Come vive Dio che mi nega giustizia,
come vive l'Onnipotente che mi amareggia la vita,
3 finché avrò fiato
e il soffio di Dio sarà nelle mie narici,
4 le mie labbra, no, non diranno nulla d'ingiusto,
la mia lingua non proferirà falsità.
5 Lungi da me l'idea di darvi ragione!
Fino all'ultimo respiro non mi lascerò togliere la mia integrità.
6 Ho preso a difendere la mia giustizia e non cederò;
il cuore non mi rimprovera uno solo dei miei giorni.
7 Sia trattato da malvagio il mio nemico,
da perverso chi si erge contro di me!
8 Quale speranza rimane mai all'empio
quando Dio gli toglie,
gli rapisce la vita?
9 Dio presterà orecchio al grido di lui,
quando gli piomberà addosso l'angoscia?
10 Potrà egli trovare piacere nell'Onnipotente?
Invocare Dio in ogni tempo?

(Gb 21:13-21; 20:4, ecc.) Is 3:11
11 Io vi mostrerò il modo di agire di Dio,
non vi nasconderò i disegni dell'Onnipotente.
12 Ma queste cose voi tutti le avete osservate,
perché dunque vi perdete in vani discorsi?
13 Ecco la parte che Dio riserva all'empio,
l'eredità che l'uomo violento riceve dall'Onnipotente.
14 Se ha figli in gran numero sono per la spada;
la sua discendenza non avrà pane da sfamarsi.
15 I superstiti sono sepolti dalla morte,
e le vedove loro non li piangono.
16 Se accumula l'argento come polvere,
se ammucchia vestiti come fango,
17 li ammucchia, sì, ma se ne vestirà il giusto;
e l'argento l'avrà come sua parte l'innocente.
18 La casa che si costruisce è come quella del tarlo,
come il capanno che fa il guardiano della vigna.
19 Va a letto ricco, ma per l'ultima volta;
apre gli occhi e non è più.
20 Terrori lo sorprendono come acque;
nel cuore della notte lo rapisce un uragano.
21 Il vento d'oriente lo porta via,
ed egli se ne va;
lo spazza in un turbine dal luogo suo.
22 Dio gli scaglia addosso le sue frecce, senza pietà,
per quanto egli tenti di scampare ai suoi colpi.
23 La gente batte le mani quando cade,
fischia dietro a lui quando lascia il luogo dove stava.

Il mistero della saggezza divina
(Pr 2:1-6; 3:13-20; 8) Ec 12:15
28,1 «Ha una miniera l'argento,
e l'oro un luogo dove lo si affina.
2 Il ferro si cava dal suolo,
e la pietra fusa dà il rame.
3 L'uomo ha posto fine alle tenebre,
egli esplora i più profondi recessi,
per trovare le pietre che sono nel buio, nell'ombra di morte.
4 Scava un pozzo lontano dall'abitato;
il piede più non serve a quelli che vi lavorano;
sono sospesi, oscillano lontano dai mortali.
5 Dalla terra esce il pane,
ma, nelle sue viscere, è sconvolta come dal fuoco.
6 Le sue rocce sono la sede dello zaffiro,
e vi si trova la polvere d'oro.
7 L'uccello rapace non conosce il sentiero che vi conduce,
né l'ha mai scorto l'occhio del falco.
8 Le fiere superbe non vi hanno messo piede,
il leone non c'è passato mai.
9 L'uomo stende la mano sul granito,
rovescia dalle radici le montagne.
10 Pratica trafori dentro le rocce,
e l'occhio suo scorge quanto c'è di prezioso.
11 Frena le acque perché non gemano
e le cose nascoste trae fuori alla luce.
12 Ma la saggezza, dove trovarla?
Dov'è il luogo dell'intelligenza?
13 L'uomo non ne sa la via,
non la si trova sulla terra dei viventi.
14 L'abisso dice: "Non è in me";
il mare dice: "Non sta da me".
15 Non la si ottiene in cambio d'oro,
né la si compra a peso d'argento.
16 Non la si acquista con l'oro di Ofir,
con l'ònice prezioso e con lo zaffiro.
17 L'oro e il vetro non reggono al suo confronto,
non la si dà in cambio di vasi d'oro fino.
18 Non si parli di corallo, di cristallo;
la saggezza vale più delle perle.
19 Il topazio d'Etiopia non può starle a confronto,
l'oro puro non ne controbilancia il valore.
20 Da dove viene dunque la saggezza?
Dov'è il luogo dell'intelligenza?
21 Essa è nascosta agli occhi di ogni vivente,
è celata agli uccelli del cielo.
22 L'abisso e la morte dicono:
"Ne abbiamo avuto qualche sentore".
23 Dio solo conosce la via che vi conduce,
egli solo sa il luogo dove risiede,
24 perché il suo sguardo giunge fino alle estremità della terra,
perch'egli vede tutto quello che è sotto i cieli.
25 Quando regolò il peso del vento
e fissò la misura delle acque,
26 quando diede una legge alla pioggia
e tracciò la strada al lampo dei tuoni,
27 allora la vide e la rivelò,
la stabilì e anche l'investigò.
28 E disse all'uomo:
"Ecco, temere il Signore, questa è saggezza,
fuggire il male è intelligenza"».

Nuova Diodati:

Giobbe 26-28

Ottava risposta di Giobbe, che rimprovera Bildad e esalta la grandezza di Dio
26,1 Allora Giobbe rispose e disse: «Come hai aiutato il debole, 2 o come hai soccorso il braccio senza forza? 3 Come hai consigliato chi è privo di sapienza, e quale grande conoscenza gli hai comunicato? 4 A chi hai rivolto le tue parole, e di chi è lo spirito che è uscito da te? 5 I morti tremano sotto le acque, e così pure i loro abitanti. 6 Davanti a lui lo Sceol è scoperto, Abaddon è senza velo. 7 Egli distende il settentrione sul vuoto e tiene sospesa la terra sul nulla. 8 Rinchiude le acque nelle sue nubi, senza che queste si squarcino sotto il loro peso. 9 Copre la vista del suo trono, stendendovi sopra le sue nuvole. 10 Ha tracciato un particolare limite sulla superficie delle acque, al confine della luce con le tenebre. 11 Le colonne del cielo tremano e si stupiscono alla sua minaccia. 12 Con la sua forza calma il mare, con la sua intelligenza abbatte Rahab. 13 Con il suo Spirito ha abbellito i cieli, la sua mano ha trafitto il serpente tortuoso. 14 Ecco, questi sono solamente le frange delle sue opere. Quale debole sussurro di lui riusciamo a percepire! Ma chi potrà mai comprendere il tuono della sua potenza?».

Giobbe rimane fermo nella sua giustizia e si sofferma sulla condizione dei malvagi
27,1 Giobbe riprese il suo discorso e disse: 2 «Come vive Dio che mi ha privato del mio diritto, e l'Onnipotente che mi ha amareggiato l'anima, 3 finché ci sarà in me un soffio di vita e il soffio di Dio nelle mie narici, 4 le mie labbra non diranno alcuna cattiveria né la mia lingua proferirà alcuna falsità. 5 Lungi da me ammettere che voi avete ragione; fino all'ultimo respiro non rinunzierò alla mia integrità. 6 Rimarrò saldo nella mia giustizia, senza cedere; il cuore non mi rimprovera uno solo dei miei giorni. 7 Il mio nemico sia come il malvagio, e chi si leva contro di me come l'ingiusto. 8 Quale speranza infatti può avere l'empio anche se riesce a fare guadagni, quando Dio gli toglie la vita? 9 Ascolterà Dio il suo grido, quando verrà su di lui la sventura? 10 Porrà forse il suo diletto nell'Onnipotente e invocherà Dio in ogni tempo? 11 Vi darò insegnamenti sulla potenza di Dio, non vi nasconderò i disegni dell'Onnipotente. 12 Ma voi tutti avete osservato queste cose, perché dunque vi comportate in modo così vano? 13 Questa è la sorte che Dio riserva al malvagio, l'eredità che i violenti ricevono dall'Onnipotente. 14 Se ha un gran numero di figli, sono destinati alla spada, e i suoi discendenti non avranno pane per saziarsi. 15 I sopravvissuti dopo di lui saranno sepolti dalla morte, e le loro vedove non piangeranno. 16 Se ammassa argento come polvere e accumula vestiti come fango, 17 egli li accumula, ma li indosserà il giusto, e l'argento lo spartirà l'innocente. 18 Egli costruisce la sua casa come una tarma, come un capanno fatto da un guardiano. 19 Il ricco si corica, ma non sarà riunito ai suoi; apre gli occhi e non è più. 20 Terrori lo sorprendono come acque; nel cuore della notte un uragano lo rapisce furtivamente. 21 Il vento orientale lo porta via e se ne va, lo spazza via come un turbine dal suo posto. 22 Esso gli si scaglia contro senza pietà, mentre egli cerca disperatamente di sfuggire alla sua mano, 23 la gente batte beffardamente le mani nei suoi confronti e fischia dietro a lui dal suo posto».

La sapienza vale più di tutti i tesori della terra, e la sua ricerca è molto più difficile
28,1 «Certamente c'è una miniera per l'argento, e un posto dove si raffina l'oro. 2 Il ferro viene estratto dal suolo, e la pietra fusa dà il rame. 3 L'uomo pone fine alle tenebre ed esplora i più profondi recessi in cerca di pietre sepolte nell'oscurità e nell'ombra di morte. 4 Perfora un pozzo lontano dall'abitato, in posti dimenticati dai pedoni; sono sospesi e oscillano lontani dagli uomini. 5 Quanto alla terra, da essa viene il pane, ma di sotto è sconvolta come dal fuoco. 6 Le sue pietre sono la dimora di zaffiri e contiene polvere d'oro. 7 L'uccello rapace non ne conosce il sentiero né l'ha mai scorto l'occhio del falco. 8 Le bestie feroci non l'hanno battuto e il leone non vi è mai passato. 9 L'uomo mette la mano sulla selce e rovescia dalle radici le montagne. 10 Scava gallerie nelle rocce, e il suo occhio vede tutto ciò che è prezioso. 11 Ostruisce corsi d'acqua perché non scorrano, e porta alla luce le cose nascoste. 12 Ma dove si può trovare la sapienza, e dov'è il luogo dell'intelligenza? 13 L'uomo non ne conosce il valore e non si trova sulla terra dei viventi. 14 L'abisso dice: "Non è in me"; il mare dice: "Non sta presso di me". 15 Non la si ottiene in cambio d'oro raffinato né la si compra a peso d'argento. 16 Non la si acquista con l'oro di Ofir, con l'onice prezioso o con lo zaffiro. 17 L'oro e il cristallo non la possono uguagliare né si scambia per vasi d'oro fino. 18 Il corallo e il cristallo non meritano neppure di essere nominati; il valore della sapienza val più delle perle. 19 Il topazio di Etiopia non la può uguagliare e non può essere valutata con oro puro. 20 Ma allora da dove viene la sapienza e dov'è il luogo dell'intelligenza? 21 Essa è nascosta agli occhi di ogni vivente, è celata agli uccelli del cielo. 22 Abaddon e la morte dicono: "Ne abbiamo sentito parlare con i nostri orecchi". 23 DIO solo ne conosce la via, egli solo sa dove si trovi, 24 perché egli osserva le estremità della terra e vede tutto ciò che è sotto i cieli. 25 Quando stabilì il peso del vento e assegnò alle acque una misura, 26 quando fece una legge per la pioggia e una via al lampo dei tuoni, 27 allora la vide e la rivelò, la stabilì e anche la investigò. 28 E disse all'uomo: "Ecco, temere il Signore, questo è sapienza, e fuggire il male è intelligenza"».

Riveduta 2020:

Giobbe 26-28

Ottava replica di Giobbe
26,1 Allora Giobbe rispose e disse:
2 “Come hai bene aiutato il debole! Come hai sorretto il braccio senza forza! 3 Come hai ben consigliato chi è privo di saggezza! E che abbondanza di sapere gli hai comunicato! 4 Ma a chi ti credi di aver parlato? E di chi è lo spirito che parla per mezzo tuo? 5 Davanti a Dio tremano le ombre sotto le acque e i loro abitanti. 6 Davanti a lui il soggiorno dei morti è nudo, l'abisso è senza velo. 7 Egli distende il settentrione sul vuoto, sospende la terra sul nulla. 8 Rinchiude le acque nelle sue nubi, e le nubi non scoppiano per il peso. 9 Nasconde l'aspetto del suo trono, vi distende sopra le sue nuvole. 10 Ha tracciato un cerchio sulla superficie delle acque, là dove la luce confina con le tenebre. 11 Le colonne del cielo sono scosse, e tremano alla sua minaccia. 12 Con la sua forza egli solleva il mare, con la sua intelligenza ne abbatte l'orgoglio. 13 Al suo soffio il cielo torna sereno, la sua mano trafigge il serpente sinuoso. 14 Ecco, questi non sono che gli estremi lembi della sua azione. Non ce ne giunge all'orecchio che un breve sussurro; ma il tuono delle sue potenti opere chi può comprenderlo?”.

27,1 Giobbe riprese il suo discorso e disse:
2 “Come vive Iddio che mi nega giustizia, come vive l'Onnipotente che mi amareggia l'anima, 3 finché avrò fiato e il soffio di Dio sarà nelle mie narici, 4 le mie labbra, no, non diranno nulla di ingiusto e la mia lingua non proferirà falsità. 5 Lungi da me l'idea di darvi ragione! Fino all'ultimo respiro non mi lascerò togliere la mia integrità. 6 Ho preso a difendere la mia giustizia e non cederò; il cuore non mi rimprovera uno solo dei miei giorni. 7 Sia trattato da malvagio il mio nemico e da perverso chi si alza contro di me! 8 Quale speranza rimane mai all'empio quando Iddio gli toglie, gli rapisce la vita? 9 Iddio presterà forse orecchio al suo grido, quando verrà su di lui la sventura? 10 Potrà egli trovare piacere nell'Onnipotente? invocare Iddio in ogni tempo? 11 Io vi mostrerò il modo di agire di Dio, non vi nasconderò i disegni dell'Onnipotente. 12 Ma queste cose voi tutti le avete osservate e perché dunque vi perdete in vani discorsi? 13 Ecco la parte che Dio riserva all'empio, l'eredità che l'uomo violento riceve dall'Onnipotente. 14 Se ha un gran numero di figli, sono per la spada; la sua progenie non avrà pane per saziarsi. 15 I superstiti sono sepolti dalla morte, e le loro vedove non li piangono. 16 Se accumula l'argento come polvere, se ammucchia vestiti come fango; 17 li ammucchia, sì, ma se ne vestirà il giusto, e l'argento lo spartirà l'innocente. 18 La casa che egli si costruisce è come quella della tarma, come il capanno che fa il guardiano della vigna. 19 Va a letto ricco, ma per l'ultima volta; apre gli occhi e non è più. 20 Terrori lo sorprendono come acque; nel cuore della notte lo rapisce un uragano. 21 Il vento orientale lo porta via, ed egli se ne va; lo spazza in un turbine dal suo posto. 22 Iddio gli scaglia addosso le sue frecce, senza pietà, per quanto egli tenti di scampare ai suoi colpi. 23 La gente batte le mani quando cade, e fischia dietro di lui quando lascia il luogo dove stava.

Il mistero della Sapienza divina
28,1 L'argento ha una miniera, e l'oro un luogo dove lo si affina. 2 Il ferro si cava dal suolo, e la pietra fusa dà il rame. 3 L'uomo ha posto fine alle tenebre, egli esplora i più profondi recessi, per trovare le pietre che sono nel buio, nell'ombra di morte. 4 Scava un pozzo lontano dall'abitato; il piede non serve più a quelli che vi lavorano; sono sospesi, oscillano lontano dai mortali. 5 Dalla terra esce il pane, ma, nelle sue viscere, è sconvolta come dal fuoco. 6 Le sue rocce sono la dimora dello zaffiro, e vi si trova della polvere d'oro. 7 L'uccello rapace non conosce il sentiero che vi conduce, né lo ha mai scorto l'occhio del falco. 8 Le bestie feroci non vi hanno messo piede, e il leone non vi è mai passato. 9 L'uomo stende la mano sul granito, rovescia dalle radici le montagne. 10 Pratica trafori dentro le rocce, e il suo occhio scorge quanto vi è di prezioso. 11 Frena le acque perché non fuoriescano e trae fuori alla luce le cose nascoste. 12 Ma la sapienza, dove trovarla? Dov'è il luogo dell'intelligenza? 13 L'uomo non ne conosce la via, non la si trova sulla terra dei viventi. 14 L'abisso dice: 'Non è in me'; il mare dice: 'Non sta da me'. 15 Non la si ottiene in cambio d'oro, né la si compra a peso d'argento. 16 Non la si acquista con l'oro di Ofir, con l'onice prezioso o con lo zaffiro. 17 L'oro e il vetro non reggono al suo confronto, non la si dà in cambio di vasi d'oro fino. 18 Non si parli di corallo, di cristallo; la sapienza vale più delle perle. 19 Il topazio d'Etiopia non può reggere il confronto, l'oro puro non ne bilancia il valore. 20 Da dove viene dunque la sapienza? Dov'è il luogo dell'intelligenza? 21 Essa è nascosta agli occhi di ogni vivente, è celata agli uccelli del cielo. 22 L'abisso e la morte dicono: 'Ne abbiamo avuto qualche sentore'. 23 Dio solo conosce la via che vi conduce, egli solo sa il luogo dove abita, 24 perché il suo sguardo giunge sino alle estremità della terra, perché egli vede tutto quello che è sotto i cieli. 25 Quando regolò il peso del vento e fissò la misura delle acque, 26 quando diede una legge alla pioggia e tracciò la strada al lampo dei tuoni, 27 allora la vide e la rivelò, la stabilì e anche la investigò. 28 E disse all'uomo: 'Ecco: temere il Signore: questa è la sapienza, e fuggire il male è l'intelligenza'”.

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