C.E.I.:

1Samuele 18-42

18:1 Quando Davide ebbe finito di parlare con Saul, l'anima di Giònata s'era già talmente legata all'anima di Davide, che Giònata lo amò come se stesso. 2 Saul in quel giorno lo prese con sé e non lo lasciò tornare a casa di suo padre. 3 Giònata strinse con Davide un patto, perché lo amava come se stesso. 4 Giònata si tolse il mantello che indossava e lo diede a Davide e vi aggiunse i suoi abiti, la sua spada, il suo arco e la cintura. 5 Davide riusciva in tutti gli incarichi che Saul gli affidava, così che Saul lo pose al comando dei guerrieri ed era gradito a tutto il popolo e anche ai ministri di Saul.
6 Al loro rientrare, mentre Davide tornava dall'uccisione del Filisteo, uscirono le donne da tutte le città d'Israele a cantare e a danzare incontro al re Saul, accompagnandosi con i timpani, con grida di gioia e con sistri. 7 Le donne danzavano e cantavano alternandosi:
«Saul ha ucciso i suoi mille,
Davide i suoi diecimila».
8 Saul ne fu molto irritato e gli parvero cattive quelle parole. Diceva: «Hanno dato a Davide diecimila, a me ne hanno dato mille. Non gli manca altro che il regno». 9 Così da quel giorno in poi Saul si ingelosì di Davide. 10 Il giorno dopo, un cattivo spirito sovrumano s'impossessò di Saul, il quale si mise a delirare in casa. Davide suonava la cetra come i giorni precedenti e Saul teneva in mano la lancia. 11 Saul impugnò la lancia, pensando: «Inchioderò Davide al muro!». Ma Davide gli sfuggì davanti per due volte. 12 Saul cominciò a sentir timore di fronte a Davide, perché il Signore era con lui, mentre si era ritirato da Saul. 13 Saul lo allontanò da sé e lo fece capo di migliaia e Davide andava e veniva alla testa del suo gruppo. 14 Davide riusciva in tutte le sue imprese, poiché il Signore era con lui. 15 Saul, vedendo che riusciva proprio sempre, aveva timore di lui. 16 Ma tutto Israele e Giuda amavano Davide, perché egli si muoveva alla loro testa.
17 Ora Saul disse a Davide: «Ecco Merab, mia figlia maggiore. La do in moglie a te. Tu dovrai essere il mio guerriero e combatterai le battaglie del Signore». Saul pensava: «Non sia contro di lui la mia mano, ma contro di lui sia la mano dei Filistei». 18 Davide rispose a Saul: «Chi sono io e che importanza ha la famiglia di mio padre in Israele, perché io possa diventare genero del re?». 19 Ma ecco, quando venne il tempo di dare Merab, figlia di Saul, a Davide, fu data invece in moglie ad Adriel di Mecola.
20 Intanto Mikal, l'altra figlia di Saul, s'invaghì di Davide; ne riferirono a Saul e la cosa gli piacque. 21 Saul diceva: «Gliela darò, ma sarà per lui una trappola e la mano dei Filistei cadrà su di lui». E Saul disse a Davide: «Oggi hai una seconda occasione per diventare mio genero». 22 Quindi Saul ordinò ai suoi ministri: «Dite di nascosto a Davide: Ecco, tu piaci al re e i suoi ministri ti amano. Su, dunque, diventa genero del re». 23 I ministri di Saul sussurrarono all'orecchio di Davide queste parole e Davide rispose: «Vi pare piccola cosa divenir genero del re? Io sono povero e uomo di bassa condizione». 24 I ministri di Saul gli riferirono: «Davide ha risposto in questo modo». 25 Allora Saul disse: «Riferite a Davide: Il re non pretende il prezzo nuziale, ma solo cento prepuzi di Filistei, perché sia fatta vendetta dei nemici del re». Saul pensava di far cadere Davide in mano ai Filistei. 26 I ministri di lui riferirono a Davide queste parole e piacque a Davide tale condizione per diventare genero del re. Non erano ancora passati i giorni fissati, 27 quando Davide si alzò, partì con i suoi uomini e uccise tra i Filistei duecento uomini. Davide riportò i loro prepuzi e li contò davanti al re per diventare genero del re. Saul gli diede in moglie la figlia Mikal. 28 Saul si accorse che il Signore era con Davide e che Mikal figlia di Saul lo amava. 29 Saul ebbe ancor più paura nei riguardi di Davide; Saul fu nemico di Davide per tutti i suoi giorni. 30 I capi dei Filistei facevano sortite, ma Davide, ogni volta che uscivano, riportava successi maggiori di tutti i ministri di Saul e in tal modo si acquistò grande fama.

19:1 Saul comunicò a Giònata suo figlio e ai suoi ministri di aver deciso di uccidere Davide. Ma Giònata figlio di Saul nutriva grande affetto per Davide. 2 Giònata informò Davide dicendo: «Saul mio padre cerca di ucciderti. Sta' in guardia da domani all'alba, sta' fermo in un luogo nascosto e non farti vedere. 3 Io uscirò e starò al fianco di mio padre nella campagna dove sarai tu e parlerò in tuo favore a mio padre. Vedrò ciò che succede e te lo farò sapere». 4 Giònata parlò difatti a Saul suo padre in favore di Davide e gli disse: «Non si macchi il re contro il suo servo, contro Davide, che non si è macchiato contro di te, che anzi ti ha reso un servizio molto grande. 5 Egli ha esposto la vita, quando sconfisse il Filisteo, e il Signore ha concesso una grande vittoria a tutto Israele. Hai visto e hai gioito. Dunque, perché pecchi contro un innocente, uccidendo Davide senza motivo?». 6 Saul ascoltò la voce di Giònata e giurò: «Per la vita del Signore, non morirà!». 7 Giònata chiamò Davide e gli riferì questo colloquio. Poi Giònata introdusse presso Saul Davide, che rimase al suo seguito come prima.
8 La guerra si riaccese e Davide uscì a combattere i Filistei e inflisse loro una grande sconfitta, sicché si dettero alla fuga davanti a lui. 9 Ma un sovrumano spirito cattivo si impadronì di Saul. Egli stava in casa e teneva in mano la lancia, mentre Davide suonava la cetra. 10 Saul tentò di colpire Davide con la lancia contro il muro. Ma Davide si scansò da Saul, che infisse la lancia nel muro. Davide fuggì e quella notte fu salvo.
11 Saul mandò messaggeri alla casa di Davide per sorvegliarlo e ucciderlo il mattino dopo. Mikal moglie di Davide lo avvertì dicendo: «Se non metti al sicuro la tua vita questa notte, domani sarai ucciso». 12 Mikal calò Davide dalla finestra e quegli partì di corsa e si mise in salvo. 13 Mikal prese allora i terafim e li pose presso il letto. Mise dalla parte del capo un tessuto di pelo di capra e coprì il letto con una coltre. 14 Saul mandò dunque messaggeri a prendere Davide ma essa disse: «È malato». 15 Saul rimandò i messaggeri a vedere Davide con questo ordine: «Portatelo qui da me nel suo letto, perché lo faccia morire». 16 Tornarono i messaggeri ed ecco presso il letto c'erano i terafim e il tessuto di pelo di capra dalla parte del capo. 17 Saul disse a Mikal: «Perché mi hai ingannato a questo modo e hai fatto fuggire il mio nemico, perché si mettesse in salvo?». Rispose Mikal a Saul: «Egli mi ha detto: Lasciami fuggire, altrimenti ti uccido».
18 Davide dunque fuggì e si mise in salvo. Andò da Samuele in Rama e gli narrò quanto gli aveva fatto Saul; poi Davide e Samuele andarono ad abitare a Naiot. 19 La cosa fu riferita a Saul: «Ecco, Davide sta a Naiot presso Rama». 20 Allora Saul spedì messaggeri a catturare Davide, ma quando videro profetare la comunità dei profeti, mentre Samuele stava in piedi alla loro testa, lo spirito di Dio investì i messaggeri di Saul e anch'essi fecero i profeti. 21 Annunziarono a Saul questa cosa ed egli spedì altri messaggeri, ma anch'essi fecero i profeti. Saul mandò di nuovo messaggeri per la terza volta, ma anch'essi fecero i profeti. 22 Allora venne egli stesso a Rama e si portò alla grande cisterna che si trova a Secu e domandò: «C'è qui forse Samuele con Davide?». Gli risposero: «Eccoli: sono a Naiot di Rama». 23 Egli si incamminò verso Naiot di Rama, ma cadde anche su di lui lo spirito di Dio e andava avanti facendo il profeta finché giunse a Naiot di Rama. 24 Anch'egli si tolse gli abiti e continuò a fare il profeta davanti a Samuele; poi crollò e restò nudo tutto quel giorno e tutta la notte. Da qui è venuto il detto: «Anche Saul è tra i profeti?».

20:1 Davide lasciò di nascosto Naiot di Rama, si recò da Giònata e gli disse: «Che ho fatto, che delitto ho commesso, che colpa ho avuto nei riguardi di tuo padre, perché attenti così alla mia vita?». 2 Rispose: «Non sia mai. Non morirai. Vedi, mio padre non fa nulla di grande o di piccolo senza confidarmelo. Perché mi avrebbe nascosto questa cosa? Non è possibile!». 3 Ma Davide giurò ancora: «Tuo padre sa benissimo che ho trovato grazia ai tuoi occhi e dice: Giònata non deve sapere questa cosa perché si angustierebbe. Ma, per la vita del Signore e per la tua vita, c'è un sol passo tra me e la morte». 4 Giònata disse: «Che cosa desideri che io faccia per te?». 5 Rispose Davide: «Domani è la luna nuova e io dovrei sedere a tavola con il re. Ma tu mi lascerai partire e io resterò nascosto nella campagna fino alla terza sera. 6 Se tuo padre mi cercherà, dirai: Davide mi ha chiesto di lasciarlo andare in fretta a Betlemme sua città perché vi si celebra il sacrificio annuale per tutta la famiglia. 7 Se dirà: Va bene, allora il tuo servo può stare in pace. Se invece andrà in collera, sii certo che è stato deciso il peggio da parte sua. 8 Mostra la tua bontà verso il tuo servo, perché hai voluto legare a te il tuo servo con un patto del Signore: se ho qualche colpa, uccidimi tu; ma per qual motivo dovresti condurmi da tuo padre?». 9 Giònata rispose: «Lungi da te! Se certo io sapessi che da parte di mio padre è stata decisa una cattiva sorte per te, non te lo farei forse sapere?». 10 Davide disse a Giònata: «Chi mi avvertirà se tuo padre ti risponde duramente?». 11 Giònata rispose a Davide: «Vieni, andiamo in campagna».
Uscirono tutti e due nei campi. 12 Allora Giònata disse a Davide: «Per il Signore, Dio d'Israele, domani o il terzo giorno a quest'ora indagherò le intenzioni di mio padre. Se saranno favorevoli a Davide e io non manderò subito a riferirlo al tuo orecchio, 13 tanto faccia il Signore a Giònata e ancora di peggio. Se invece sembrerà bene a mio padre decidere il peggio a tuo riguardo, io te lo confiderò e ti farò partire. Tu andrai tranquillo e il Signore sarà con te come è stato con mio padre. 14 Fin quando sarò in vita, usa verso di me la benevolenza del Signore. Se sarò morto, 15 non ritirare mai la tua benevolenza dalla mia casa; quando il Signore avrà sterminato dalla terra ogni uomo nemico di Davide, 16 non sia eliminato il nome di Giònata dalla casa di Davide: il Signore ne chiederà conto ai nemici di Davide». 17 Giònata volle ancor giurare a Davide, perché gli voleva bene e lo amava come se stesso. 18 Giònata disse a Davide: «Domani è la luna nuova e la tua assenza sarà notata perché si guarderà al tuo posto. 19 Aspetterai il terzo giorno, poi scenderai in fretta e ti recherai al luogo dove ti sei nascosto il giorno di quel fatto e resterai presso quella collinetta. 20 Io tirerò tre frecce da quella parte, come se tirassi al bersaglio per mio conto. 21 Poi manderò il ragazzo gridando: Va' a cercare le frecce! Se dirò al ragazzo: Guarda, le frecce sono più in qua da dove ti trovi, prendile!, allora vieni, perché tutto va bene per te; per la vita del Signore, non ci sarà niente di grave. 22 Se invece dirò al giovane: Guarda, le frecce sono più avanti di dove ti trovi!, allora va' perché il Signore ti fa partire. 23 Riguardo alle parole che abbiamo detto io e tu, ecco è testimonio il Signore tra me e te per sempre».
24 Davide dunque si nascose nel campo. Arrivò la luna nuova e il re sedette a tavola per mangiare. 25 Il re sedette come al solito sul sedile contro il muro; Giònata stette di fronte, Abner si sedette al fianco del re e il posto di Davide rimase vuoto. 26 Ma Saul non disse nulla quel giorno, perché pensava: «Gli sarà successo un inconveniente: non sarà mondo. Certo, non è mondo». 27 Ed ecco l'indomani, il secondo giorno della luna nuova, il posto di Davide era ancora vuoto. Saul disse allora a Giònata suo figlio: «Perché il figlio di Iesse non è venuto a tavola né ieri né oggi?». 28 Giònata rispose a Saul: «Davide mi ha chiesto con insistenza di lasciarlo andare a Betlemme. 29 Mi ha detto: Lasciami andare, perché abbiamo in città il sacrificio di famiglia e mio fratello me ne ha fatto un obbligo. Se dunque ho trovato grazia ai tuoi occhi, lasciami libero, perché possa vedere i miei fratelli. Per questo non è venuto alla tavola del re». 30 Saul si adirò molto con Giònata e gli gridò: «Figlio d'una donna perduta, non so io forse che tu prendi le parti del figlio di Iesse, a tua vergogna e a vergogna della nudità di tua madre? 31 Perché fino a quando vivrà il figlio di Iesse sulla terra, non avrai sicurezza né tu né il tuo regno. Manda dunque a prenderlo e conducilo qui da me, perché deve morire». 32 Rispose Giònata a Saul suo padre: «Perché deve morire? Che ha fatto?». 33 Saul afferrò la lancia contro di lui per colpirlo e Giònata capì che l'uccisione di Davide era cosa ormai decisa da parte di suo padre. 34 Giònata si alzò dalla tavola acceso d'ira e non volle prendere cibo in quel secondo giorno della luna nuova. Era rattristato per riguardo a Davide perché suo padre ne violava i diritti.
35 Il mattino dopo Giònata uscì in campagna, per dare le indicazioni a Davide. Era con lui un ragazzo ancora piccolo. 36 Egli disse al ragazzo: «Corri a cercare le frecce che io tirerò». Il ragazzo corse ed egli tirò la freccia più avanti di lui. 37 Il ragazzo corse fino al luogo dov'era la freccia che Giònata aveva tirata e Giònata gridò al ragazzo: «La freccia non è forse più avanti di te?». 38 Giònata gridò ancora al ragazzo: «Corri svelto e non fermarti!». Il ragazzo di Giònata raccolse le frecce e le portò al suo padrone. 39 Il ragazzo non aveva capito niente; soltanto Giònata e Davide sapevano la cosa. 40 Allora diede le armi al ragazzo che era con lui e gli disse: «Va' e riportale in città». 41 Partito il ragazzo, Davide si mosse da dietro la collinetta, cadde con la faccia a terra e si prostrò tre volte, poi si baciarono l'un l'altro e piansero l'uno insieme all'altro, finché per Davide si fece tardi. 42 Allora Giònata disse a Davide: «Va' in pace, ora che noi due abbiamo giurato nel nome del Signore: il Signore sia con me e con te, con la mia discendenza e con la tua discendenza per sempre».

21:1 Davide si alzò e partì e Giònata tornò in città.
2 Davide si recò a Nob dal sacerdote Achimelech. Achimelech, turbato, andò incontro a Davide e gli disse: «Perché sei solo e non c'è nessuno con te?». 3 Rispose Davide al sacerdote Achimelech: «Il re mi ha ordinato e mi ha detto: Nessuno sappia niente di questa cosa per la quale ti mando e di cui ti ho dato incarico. Ai miei uomini ho dato appuntamento al tal posto. 4 Ora però se hai a disposizione cinque pani, dammeli, o altra cosa che si possa trovare». 5 Il sacerdote rispose a Davide: «Non ho sottomano pani comuni, ho solo pani sacri: se i tuoi giovani si sono almeno astenuti dalle donne, potete mangiarne». 6 Rispose Davide al sacerdote: «Ma certo! Dalle donne ci siamo astenuti da tre giorni. Come sempre quando mi metto in viaggio, i giovani sono mondi, sebbene si tratti d'un viaggio profano; tanto più oggi essi sono mondi». 7 Il sacerdote gli diede il pane sacro, perché non c'era là altro pane che quello dell'offerta, ritirato dalla presenza del Signore, per essere sostituito con pane fresco nel giorno in cui si toglie. 8 Ma era là in quel giorno uno dei ministri di Saul, trattenuto presso il Signore, di nome Doeg, Idumeo, capo dei pastori di Saul. 9 Davide disse ad Achimelech: «Non hai per caso sottomano una lancia o una spada? Io non ho preso con me né la lancia né altra arma, perché l'incarico del re era urgente». 10 Il sacerdote rispose: «Guarda, c'è la spada di Golia, il Filisteo che tu hai ucciso nella valle del Terebinto; è là dietro l'efod, avvolta in un manto. Se vuoi, portala via, prendila, perché qui non c'è altra spada che questa». Rispose Davide: «Non ce n'è una migliore; dammela».
11 Quel giorno Davide si alzò e si allontanò da Saul e giunse da Achis, re di Gat. 12 I ministri di Achis gli dissero: «Non è costui Davide, il re del paese? Non cantavano in coro in onore di lui:
Ha ucciso Saul i suoi mille
e Davide i suoi diecimila?».
13 Davide si preoccupò di queste parole e temette molto Achis re di Gat. 14 Allora cominciò a fare il pazzo ai loro occhi, a fare il folle tra le loro mani; tracciava segni sui battenti delle porte e lasciava colare la saliva sulla barba. 15 Achis disse ai ministri: «Ecco, vedete anche voi che è un pazzo. Perché lo avete condotto da me? Non ho abbastanza pazzi io perché mi conduciate anche costui per fare il folle davanti a me? Dovrebbe entrare in casa mia un uomo simile?».

22:1 Davide partì di là e si rifugiò nella grotta di Adullàm. Lo seppero i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre e scesero là. 2 Si radunarono allora con lui quanti erano in strettezze, quelli che avevano debiti e tutti gli scontenti, ed egli diventò loro capo. Stettero così con lui circa quattrocento uomini. 3 Davide partì di là e andò a Mizpa di Moab e disse al re di Moab: «Permetti che restino con voi mio padre e mia madre, finché sappia che cosa Dio vuol fare di me». 4 Li presentò al re di Moab e rimasero con lui finché Davide rimase nel rifugio. 5 Il profeta Gad disse a Davide: «Non restare più in questo rifugio. Parti e va' nel paese di Giuda». Davide partì e andò nella foresta di Cheret.
6 Saul venne a sapere che era stato avvistato Davide con gli uomini che erano con lui. Saul era seduto in Gàbaa, sotto il tamarisco sull'altura, con la lancia in mano e i ministri intorno. 7 Saul disse allora ai ministri che gli stavano intorno: «Ascoltate, voi Beniaminiti, voi tutti che siete qui. Forse il figlio di Iesse darà a tutti voi campi e vigne, vi farà capi di migliaia e capi di centinaia, 8 perché voi tutti siate d'accordo contro di me? Nessuno mi avverte dell'alleanza di mio figlio con il figlio di Iesse, nessuno di voi si interessa di me e nessuno mi confida che mio figlio ha sollevato il mio servo contro di me per ordire insidie, come avviene oggi». 9 Rispose Doeg l'Idumeo, che stava con i ministri di Saul: «Ho visto il figlio di Iesse quando venne a Nob da Achimelech figlio di Achitub 10 e costui ha consultato il Signore per lui, gli ha dato da mangiare e gli ha consegnato la spada di Golia il Filisteo». 11 Il re subito convocò il sacerdote Achimelech figlio di Achitub e tutti i sacerdoti della casa di suo padre che erano in Nob ed essi vennero tutti dal re. 12 Disse Saul: «Ascolta, figlio di Achitub». Rispose: «Eccomi, signor mio». 13 Saul gli disse: «Perché vi siete accordati contro di me, tu e il figlio di Iesse, dal momento che gli hai fornito pane e spada e hai consultato l'oracolo di Dio per lui, allo scopo di sollevarmi oggi un nemico?». 14 Achimelech rispose al re: «E chi è come Davide tra tutti i ministri del re? È fedele, è genero del re, capo della tua guardia e onorato in casa tua. 15 È forse oggi la prima volta che consulto Dio per lui? Lungi da me! Non getti il re questa colpa sul suo servo né su tutta la casa di mio padre, poiché il tuo servo non sapeva di questa faccenda cosa alcuna, né piccola né grande». 16 Ma il re disse: «Devi morire, Achimelech, tu e tutta la casa di tuo padre». 17 Il re disse ai corrieri che stavano attorno a lui: «Accostatevi e mettete a morte i sacerdoti del Signore, perché hanno prestato mano a Davide e non mi hanno avvertito pur sapendo che egli fuggiva». Ma i ministri del re non vollero stendere le mani per colpire i sacerdoti del Signore. 18 Allora il re disse a Doeg: «Accostati tu e colpisci i sacerdoti». Doeg l'Idumeo si fece avanti e colpì di sua mano i sacerdoti e uccise in quel giorno ottantacinque uomini che portavano l'efod di lino. 19 Saul passò a fil di spada Nob, la città dei sacerdoti: uomini e donne, fanciulli e lattanti; anche buoi, asini e pecore passò a fil di spada. 20 Scampò un figlio di Achimelech, figlio di Achitub, che si chiamava Ebiatar, il quale fuggì presso Davide. 21 Ebiatar narrò a Davide che Saul aveva trucidato i sacerdoti del Signore. 22 Davide rispose ad Ebiatar: «Quel giorno sapevo, data la presenza di Doeg l'Idumeo, che avrebbe riferito tutto a Saul. Io devo rispondere di tutte le vite della casa di tuo padre. 23 Rimani con me e non temere: chiunque vorrà la tua vita, vorrà la mia, perché tu starai presso di me come un deposito da custodire».

23:1 Riferirono a Davide: «Ecco i Filistei assediano Keila e saccheggiano le aie». 2 Davide consultò il Signore chiedendo: «Devo andare? Riuscirò a battere questi Filistei?». Rispose il Signore: «Va' perché sconfiggerai i Filistei e libererai Keila». 3 Ma gli uomini di Davide gli dissero: «Ecco, noi abbiamo già da temere qui in Giuda, tanto più se andremo a Keila contro le forze dei Filistei». 4 Davide consultò di nuovo il Signore e il Signore gli rispose: «Muoviti e scendi a Keila, perché io metterò i Filistei nelle tue mani». 5 Davide con i suoi uomini scese a Keila, assalì i Filistei, portò via il loro bestiame e inflisse loro una grande sconfitta. Così Davide liberò gli abitanti di Keila. 6 Quando Ebiatar figlio di Achimelech si era rifugiato presso Davide, l'efod era nelle sue mani e con quello era sceso a Keila. 7 Fu riferito a Saul che Davide era giunto a Keila e Saul disse: «Dio l'ha messo nelle mie mani, perché si è messo in una trappola venendo in una città con porte e sbarre». 8 Saul chiamò tutto il popolo alle armi per scendere a Keila e assediare Davide e i suoi uomini. 9 Quando Davide seppe che Saul veniva contro di lui macchinando disegni iniqui, disse al sacerdote Ebiatar: «Porta qui l'efod». 10 Davide disse: «Signore, Dio d'Israele, il tuo servo ha sentito dire che Saul cerca di venire contro Keila e di distruggere la città per causa mia. 11 Mi metteranno nelle sue mani i cittadini di Keila? Scenderà Saul, come ha saputo il tuo servo? Signore, Dio d'Israele, fallo sapere al tuo servo». Il Signore rispose: «Scenderà». 12 Davide aggiunse: «I cittadini di Keila mi consegneranno nelle mani di Saul con i miei uomini?». Il Signore rispose: «Ti consegneranno». 13 Davide si alzò e uscì da Keila con la truppa, circa seicento uomini, e andò vagando senza mèta. Fu riferito a Saul che Davide era fuggito da Keila ed egli rinunziò all'azione.
14 Davide andò a dimorare nel deserto in luoghi impervii, in zona montuosa, nel deserto di Zif e Saul lo ricercava sempre; ma Dio non lo mise mai nelle sue mani.
15 Davide sapeva che Saul era uscito a cercare la sua vita. Intanto Davide stava nel deserto di Zif, a Corsa. 16 Allora Giònata figlio di Saul si alzò e andò da Davide a Corsa e ne rinvigorì il coraggio in Dio. 17 Poi gli disse: «Non temere: la mano di Saul mio padre non potrà raggiungerti e tu regnerai su Israele mentre io sarò a te secondo. Anche Saul mio padre lo sa bene». 18 Essi strinsero un patto davanti al Signore. Davide rimase a Corsa e Gionata tornò a casa.
19 Ma alcuni uomini di Zif vennero a Gàbaa da Saul per dirgli: «Non sai che Davide è nascosto presso di noi fra i dirupi? 20 Ora, atteso il tuo desiderio di scendere, o re, scendi e sapremo metterlo nelle mani del re». 21 Rispose Saul: «Benedetti voi nel nome del Signore, perché vi siete presi a cuore la mia causa. 22 Andate dunque, informatevi ancora, accertatevi bene del luogo dove muove i suoi passi e chi lo ha visto là, perché mi hanno detto che egli è molto astuto. 23 Cercate di conoscere tutti i nascondigli nei quali si rifugia e tornate a me con la conferma. Allora verrò con voi e, se sarà nel paese, lo ricercherò in tutti i villaggi di Giuda». 24 Si alzarono e tornarono a Zif precedendo Saul. Davide e i suoi uomini erano nel deserto di Maon, nell'Araba a meridione della steppa. 25 Saul andò con i suoi uomini per ricercarlo. Ma la cosa fu riferita a Davide, il quale scese presso la rupe, rimanendo nel deserto di Maon. Lo seppe Saul e seguì le tracce di Davide nel deserto di Maon. 26 Saul procedeva sul fianco del monte da una parte e Davide e i suoi uomini sul fianco del monte dall'altra parte. Davide cercava in ogni modo di sfuggire a Saul e Saul e i suoi uomini accerchiavano Davide e i suoi uomini per prenderli. 27 Ma arrivò un messaggero a dire a Saul: «Vieni in fretta, perché i Filistei hanno invaso il paese». 28 Allora Saul cessò di inseguire Davide e andò contro i Filistei. Per questo chiamarono quel luogo: Rupe della separazione.

24:1 Davide da quel luogo salì ad abitare nel deserto di Engàddi. 2 Quando Saul tornò dall'azione contro i Filistei, gli riferirono: «Ecco, Davide è nel deserto di Engàddi». 3 Saul scelse tremila uomini valenti in tutto Israele e partì alla ricerca di Davide di fronte alle Rocce dei caprioli. 4 Arrivò ai recinti dei greggi lungo la strada, ove c'era una caverna. Saul vi entrò per un bisogno naturale, mentre Davide e i suoi uomini se ne stavano in fondo alla caverna. 5 Gli uomini di Davide gli dissero: «Ecco il giorno in cui il Signore ti dice: Vedi, metto nelle tue mani il tuo nemico, trattalo come vuoi». Davide si alzò e tagliò un lembo del mantello di Saul, senza farsene accorgere. 6 Ma ecco, dopo aver fatto questo, Davide si sentì battere il cuore per aver tagliato un lembo del mantello di Saul. 7 Poi disse ai suoi uomini: «Mi guardi il Signore dal fare simile cosa al mio signore, al consacrato del Signore, dallo stendere la mano su di lui, perché è il consacrato del Signore». 8 Davide dissuase con parole severe i suoi uomini e non permise che si avventassero contro Saul. Saul uscì dalla caverna e tornò sulla via.
9 Dopo questo fatto, Davide si alzò, uscì dalla grotta e gridò a Saul: «O re, mio signore»; Saul si voltò indietro e Davide si inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò. 10 Davide continuò rivolgendosi a Saul: «Perché ascolti la voce di chi dice: Ecco Davide cerca la tua rovina? 11 Ecco, in questo giorno i tuoi occhi hanno visto che il Signore ti aveva messo oggi nelle mie mani nella caverna. Mi fu suggerito di ucciderti, ma io ho avuto pietà di te e ho detto: Non stenderò la mano sul mio signore, perché egli è il consacrato del Signore. 12 Guarda, padre mio, il lembo del tuo mantello nella mia mano: quando ho staccato questo lembo dal tuo mantello nella caverna, vedi che non ti ho ucciso. Riconosci dunque e vedi che non c'è in me alcun disegno iniquo né ribellione, né ho peccato contro di te; invece tu vai insidiando la mia vita per sopprimerla. 13 Sia giudice il Signore tra me e te e mi faccia giustizia il Signore nei tuoi confronti, poiché la mia mano non si stenderà su di te. 14 Come dice il proverbio antico:
Dagli empi esce l'empietà
e la mia mano non sarà contro di te.
15 Contro chi è uscito il re d'Israele? Chi insegui? Un cane morto, una pulce. 16 Il Signore sia arbitro e giudice tra me e te, veda e giudichi la mia causa e mi faccia giustizia di fronte a te». 17 Quando Davide ebbe finito di pronunziare verso Saul queste parole, Saul disse: «È questa la tua voce, Davide figlio mio?». Saul alzò la voce e pianse. 18 Poi continuò verso Davide: «Tu sei stato più giusto di me, perché mi hai reso il bene, mentre io ti ho reso il male. 19 Oggi mi hai dimostrato che agisci bene con me, che il Signore mi aveva messo nelle tue mani e tu non mi hai ucciso. 20 Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare per la sua strada in pace? Il Signore ti renda felicità per quanto hai fatto a me oggi. 21 Or ecco sono persuaso che, certo, regnerai e che sarà saldo nelle tue mani il regno d'Israele. 22 Ma tu giurami ora per il Signore che non sopprimerai dopo di me la mia discendenza e non cancellerai il mio nome dalla casa di mio padre». 23 Davide giurò a Saul. Saul tornò a casa, mentre Davide con i suoi uomini salì al rifugio.

25:1 Samuele morì, e tutto Israele si radunò e lo pianse. Lo seppellirono presso la sua casa in Rama. Davide si alzò e scese al deserto di Paran.
2 Vi era in Maon un uomo che possedeva beni a Carmel; costui era molto ricco, aveva un gregge di tremila pecore e mille capre e si trovava a Carmel per tosare il gregge. 3 Quest'uomo si chiamava Nabal e sua moglie Abigail. La donna era di buon senso e di bell'aspetto, ma il marito era brutale e cattivo; era un Calebita. 4 Davide nel deserto sentì che Nabal era alla tosatura del gregge. 5 Allora Davide inviò dieci giovani; Davide disse a questi giovani: «Salite a Carmel, andate da Nabal e chiedetegli a mio nome se sta bene. 6 Voi direte così a mio fratello: Pace a te e pace alla tua casa e pace a quanto ti appartiene! 7 Ho sentito appunto che stanno tosando le tue pecore. Ebbene, quando i tuoi pastori sono stati con noi, non li abbiamo molestati e niente delle loro cose ha subito danno finché sono stati a Carmel. 8 Interroga i tuoi uomini e ti informeranno. Questi giovani trovino grazia ai tuoi occhi, perché siamo giunti in un giorno lieto. Da', ti prego, quanto puoi dare ai tuoi servi e al tuo figlio Davide». 9 Gli uomini di Davide andarono e fecero a Nabal tutto quel discorso a nome di Davide e attesero. 10 Ma Nabal rispose ai servi di Davide: «Chi è Davide e chi è il figlio di Iesse? Oggi sono troppi i servi che scappano dai loro padroni. 11 Devo prendere il pane, l'acqua e la carne che ho preparato per i tosatori e darli a gente che non so da dove venga?».
12 Gli uomini di Davide rifecero la strada, tornarono indietro e gli riferirono tutto questo discorso. 13 Allora Davide disse ai suoi uomini: «Cingete tutti la spada!». Tutti cinsero la spada e Davide cinse la sua e partirono dietro Davide circa quattrocento uomini. Duecento rimasero a guardia dei bagagli.
14 Ma Abigail, la moglie di Nabal, fu avvertita da uno dei servi, che le disse: «Ecco Davide ha inviato messaggeri dal deserto per salutare il nostro padrone, ma egli ha inveito contro di essi. 15 Veramente questi uomini sono stati molto buoni con noi; non ci hanno molestati e non ci è venuto a mancare niente finché siamo stati con loro, quando eravamo in campagna. 16 Sono stati per noi come un muro di difesa di notte e di giorno, finché siamo stati con loro a pascolare il gregge. 17 Sappilo dunque e vedi ciò che devi fare, perché pende qualche guaio sul nostro padrone e su tutta la sua casa. Egli poi è troppo cattivo e non gli si può dire una parola». 18 Abigail allora prese in fretta duecento pani, due otri di vino, cinque arieti preparati, cinque misure di grano tostato, cento grappoli di uva passa e duecento schiacciate di fichi secchi e li caricò sugli asini. 19 Poi disse ai servi: «Precedetemi, io vi seguirò». Ma non disse nulla al marito Nabal.
20 Ora, mentre essa sul dorso di un asino scendeva lungo un sentiero nascosto della montagna, Davide e i suoi uomini scendevano di fronte a lei ed essa s'incontrò con loro. 21 Davide andava dicendo: «Ho dunque custodito invano tutto ciò che appartiene a costui nel deserto; niente fu danneggiato di ciò che gli appartiene ed egli mi rende male per bene. 22 Tanto faccia Dio ai nemici di Davide e ancora peggio, se di tutti i suoi io lascerò sopravvivere fino al mattino un solo maschio!». 23 Appena Abigail vide Davide, smontò in fretta dall'asino, cadde con la faccia davanti a Davide e si prostrò a terra. 24 Cadde ai suoi piedi e disse: «Sono io colpevole, mio signore. Lascia che parli la tua schiava al tuo orecchio e tu dègnati di ascoltare le parole della tua schiava. 25 Non faccia caso il mio signore di quell'uomo cattivo che è Nabal, perché egli è come il suo nome: stolto si chiama e stoltezza è in lui; io tua schiava non avevo visto i tuoi giovani, o mio signore, che avevi mandato. 26 Ora, mio signore, per la vita del Signore e per la tua vita, poiché il Signore ti ha impedito di venire al sangue e farti giustizia con la tua mano, siano appunto come Nabal i tuoi nemici e coloro che cercano di fare il male al mio signore. 27 Quanto a questo dono che la tua schiava porta al mio signore, fa' che sia dato agli uomini che seguono i tuoi passi, mio signore. 28 Perdona la colpa della tua schiava. Certo il Signore concederà a te, mio signore, una casa duratura, perché il mio signore combatte le battaglie del Signore, né si troverà alcun male in te per tutti i giorni della tua vita. 29 Se qualcuno insorgerà a perseguitarti e a cercare la tua vita, la tua anima, o mio signore, sarà conservata nello scrigno della vita presso il Signore tuo Dio, mentre l'anima dei tuoi nemici Egli la scaglierà come dal cavo della fionda. 30 Certo, quando il Signore ti avrà concesso tutto il bene che ha detto a tuo riguardo e ti avrà costituito capo d'Israele, 31 non sia di angoscia o di rimorso al tuo cuore questa cosa: l'aver versato invano il sangue e l'aver fatto giustizia con la tua mano, mio signore. Il Signore ti farà prosperare, mio signore, ma tu vorrai ricordarti della tua schiava». 32 Davide esclamò rivolto ad Abigail: «Benedetto il Signore, Dio d'Israele, che ti ha mandato oggi incontro a me. 33 Benedetto il tuo senno e benedetta tu che mi hai impedito oggi di venire al sangue e di fare giustizia da me. 34 Viva sempre il Signore, Dio d'Israele, che mi ha impedito di farti il male; perché se non fossi venuta in fretta incontro a me, non sarebbe rimasto a Nabal allo spuntar del giorno un solo maschio». 35 Davide prese poi dalle mani di lei quanto gli aveva portato e le disse: «Torna a casa in pace. Vedi: ho ascoltato la tua voce e ho rasserenato il tuo volto».
36 Abigail tornò da Nabal: questi teneva in casa un banchetto come un banchetto da re. Il suo cuore era allegro ed egli era ubriaco fradicio. Essa non gli disse né tanto né poco fino allo spuntar del giorno. 37 Il mattino dopo, quando Nabal ebbe smaltito il vino, la moglie gli narrò la faccenda; il cuore gli si tramortì nel petto ed egli rimase come una pietra. 38 Dieci giorni dopo il Signore colpì Nabal ed egli morì. 39 Quando Davide sentì che Nabal era morto, esclamò: «Benedetto il Signore che ha fatto giustizia dell'ingiuria che ho ricevuto da Nabal; ha trattenuto il suo servo dal male e ha rivolto sul capo di Nabal la sua iniquità». Poi Davide mandò messaggeri e annunziò ad Abigail che voleva prenderla in moglie. 40 I servi di Davide andarono a Carmel e le dissero: «Davide ci ha mandati a prenderti perché tu sia sua moglie». 41 Essa si alzò, si prostrò con la faccia a terra e disse: «Ecco, la tua schiava sarà come una schiava per lavare i piedi ai servi del mio signore». 42 Abigail si preparò in fretta poi salì su un asino e, seguita dalle sue cinque giovani ancelle, tenne dietro ai messaggeri di Davide e divenne sua moglie. 43 Davide aveva preso anche Achinoàm da Izreèl e furono tutte e due sue mogli. 44 Saul aveva dato Mikal sua figlia, già moglie di Davide, a Palti figlio di Lais, che abitava in Gallìm.

26:1 Gli abitanti di Zif si recarono da Saul in Gàbaa e gli dissero: «Non è forse Davide nascosto sull'altura di Cachilà, di fronte al deserto?». 2 Saul si mosse e scese al deserto di Zif conducendo con sé tremila uomini scelti di Israele, per ricercare Davide nel deserto di Zif. 3 Saul si accampò sull'altura di Cachilà di fronte al deserto presso la strada mentre Davide si trovava nel deserto. Quando si accorse che Saul lo inseguiva nel deserto, 4 Davide mandò alcune spie ed ebbe conferma che Saul era arrivato davvero. 5 Allora Davide si alzò e venne al luogo dove era giunto Saul; là Davide notò il posto dove dormivano Saul e Abner figlio di Ner, capo dell'esercito di lui. Saul riposava tra i carriaggi e la truppa era accampata all'intorno. 6 Davide si rivolse ad Achimelech, l'Hittita e ad Abisài, figlio di Zeruià, fratello di Ioab, dicendo: «Chi vuol scendere con me da Saul nell'accampamento?». Rispose Abisài: «Scenderò io con te». 7 Davide e Abisài scesero tra quella gente di notte ed ecco Saul giaceva nel sonno tra i carriaggi e la sua lancia era infissa a terra a capo del suo giaciglio mentre Abner con la truppa dormiva all'intorno. 8 Abisài disse a Davide: «Oggi Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico. Lascia dunque che io l'inchiodi a terra con la lancia in un sol colpo e non aggiungerò il secondo». 9 Ma Davide disse ad Abisài: «Non ucciderlo! Chi mai ha messo la mano sul consacrato del Signore ed è rimasto impunito?». 10 Davide soggiunse: «Per la vita del Signore, solo il Signore lo toglierà di mezzo o perché arriverà il suo giorno e morirà o perché scenderà in battaglia e sarà ucciso. 11 Il Signore mi guardi dallo stendere la mano sul consacrato del Signore! Ora prendi la lancia che sta a capo del suo giaciglio e la brocca dell'acqua e andiamocene». 12 Così Davide portò via la lancia e la brocca dell'acqua che era dalla parte del capo di Saul e tutti e due se ne andarono; nessuno vide, nessuno se ne accorse, nessuno si svegliò: tutti dormivano, perché era venuto su di loro un torpore mandato dal Signore.
13 Davide passò dall'altro lato e si fermò lontano sulla cima del monte; vi era grande spazio tra di loro. 14 Allora Davide gridò alla truppa e ad Abner, figlio di Ner: «Non risponderai, Abner?». Abner rispose: «Chi sei tu che gridi verso il re?». 15 Davide rispose ad Abner: «Non sei un uomo tu? E chi è come te in Israele? E perché non hai fatto guardia al re tuo signore? È venuto infatti uno del popolo per uccidere il re tuo signore. 16 Non hai fatto certo una bella cosa. Per la vita del Signore, siete degni di morte voi che non avete fatto guardia al vostro signore, all'unto del Signore. E ora guarda dov'è la lancia del re e la brocca che era presso il suo capo». 17 Saul riconobbe la voce di Davide e gridò: «È questa la tua voce, Davide, figlio mio?». Rispose Davide: «È la mia voce, o re mio signore». 18 Aggiunse: «Perché il mio signore perseguita il suo servo? Che ho fatto? Che male si trova in me? 19 Ascolti dunque il re mio signore la parola del suo servo: se il Signore ti eccita contro di me, voglia accettare il profumo di un'offerta. Ma se sono gli uomini, siano maledetti davanti al Signore, perché oggi mi scacciano lontano, impedendomi di partecipare all'eredità del Signore. È come se dicessero: Va' a servire altri dèi. 20 Almeno non sia versato sulla terra il mio sangue lontano dal Signore, ora che il re d'Israele è uscito in campo per ricercare una pulce, come si insegue una pernice sui monti». 21 Il re rispose: «Ho peccato, ritorna, Davide figlio mio. Non ti farò più del male, perché la mia vita oggi è stata tanto preziosa ai tuoi occhi. Ho agito da sciocco e mi sono molto, molto ingannato». 22 Rispose Davide: «Ecco la lancia del re, passi qui uno degli uomini e la prenda! 23 Il Signore renderà a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà, dal momento che oggi il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano sul consacrato del Signore. 24 Ed ecco, come è stata preziosa oggi la tua vita ai miei occhi, così sia preziosa la mia vita agli occhi del Signore ed egli mi liberi da ogni angoscia». 25 Saul rispose a Davide: «Benedetto tu sia, Davide figlio mio. Certo saprai fare e riuscirai in tutto». Davide andò per la sua strada e Saul tornò alla sua dimora.

27:1 Davide pensò: «Certo un giorno o l'altro perirò per mano di Saul. Non ho miglior via d'uscita che cercare scampo nel paese dei Filistei; Saul rinunzierà a ricercarmi in tutto il territorio d'Israele e sfuggirò dalle sue mani». 2 Così Davide si mosse e si portò, con i seicento uomini che aveva con sé, presso Achis, figlio di Moach, re di Gat. 3 Davide rimase presso Achis in Gat, lui e i suoi uomini, ciascuno con la famiglia; Davide con le due mogli, Achinoàm di Izreèl e Abigail, già moglie di Nabal da Carmel. 4 Fu riferito a Saul che Davide si era rifugiato in Gat e non lo cercò più.
5 Davide disse ad Achis: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mi sia concesso un luogo in una città del tuo territorio dove io possa abitare. Perché dovrà stare il tuo servo presso di te nella tua città reale?». 6 E Achis quello stesso giorno gli diede Ziklàg; per questo Ziklàg è rimasta in possesso di Giuda fino a oggi. 7 La durata del soggiorno di Davide nel territorio dei Filistei fu di un anno e quattro mesi. 8 Davide e i suoi uomini partivano a fare razzie contro i Ghesuriti, i Ghirziti e gli Amaleciti: questi appunto sono gli abitanti di quel territorio che si estende da Telam verso Sur fino al paese d'Egitto. 9 Davide batteva quel territorio e non lasciava in vita né uomo né donna; prendeva greggi e armenti, asini e cammelli e vesti, poi tornava indietro e veniva da Achis. 10 Quando Achis chiedeva: «Dove avete fatto scorrerie oggi?», Davide rispondeva: «Contro il Negheb di Giuda, contro il Negheb degli Ierahmeeliti, contro il Negheb dei Keniti». 11 Davide non lasciava sopravvivere né uomo né donna da portare a Gat, pensando: «Non vorrei che riferissero contro di noi: Così ha fatto Davide». Tale fu la sua condotta finché dimorò nel territorio dei Filistei. 12 Achis faceva conto su Davide, pensando: «Certo si è attirato l'odio del suo popolo, di Israele e così sarà per sempre mio servo».

28:1 In quei giorni i Filistei radunarono l'esercito per combattere contro Israele e Achis disse a Davide: «Tieni bene a mente che devi uscire in campo con me insieme con i tuoi uomini». 2 Davide rispose ad Achis: «Tu sai già quello che farà il tuo servo». Achis disse: «Bene! Ti faccio per sempre mia guardia del corpo».
3 Samuele era morto e tutto Israele aveva fatto il lamento su di lui; poi l'avevano seppellito in Rama sua città. Saul aveva bandito dal paese i negromanti e gl'indovini.
4 I Filistei si radunarono, si mossero e posero il campo in Sunàm. Saul radunò tutto Israele e si accampò sul Gelboe. 5 Quando Saul vide il campo dei Filistei, rimase atterrito e il suo cuore tremò di paura. 6 Saul consultò il Signore e il Signore non gli rispose né attraverso sogni, né mediante gli Urim, né per mezzo dei profeti. 7 Allora Saul disse ai suoi ministri: «Cercatemi una negromante, perché voglio andare a consultarla». I suoi ministri gli risposero: «Vi è una negromante nella città di Endor». 8 Saul si camuffò, si travestì e partì con due uomini. Arrivò da quella donna di notte. Disse: «Pratica la divinazione per me con uno spirito. Evocami colui che io ti dirò». 9 La donna gli rispose: «Tu sai bene quello che ha fatto Saul: ha eliminato dal paese i negromanti e gli indovini e tu perché tendi un tranello alla mia vita per uccidermi?». 10 Saul le giurò per il Signore: «Per la vita del Signore, non avrai alcuna colpa per questa faccenda». 11 Essa disse: «Chi devo evocarti?». Rispose: «Evocami Samuele».
12 La donna vide Samuele e proruppe in un forte grido e disse quella donna a Saul: «Perché mi hai ingannata? Tu sei Saul!». 13 Le rispose il re: «Non aver paura, che cosa vedi?». La donna disse a Saul: «Vedo un essere divino che sale dalla terra». 14 Le domandò: «Che aspetto ha?». Rispose: «È un uomo anziano che sale ed è avvolto in un mantello». Saul comprese che era veramente Samuele e si inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò. 15 Allora Samuele disse a Saul: «Perché mi hai disturbato e costretto a salire?». Saul rispose: «Sono in grande difficoltà. I Filistei mi muovono guerra e Dio si è allontanato da me; non mi ha più risposto né per mezzo dei profeti, né per mezzo dei sogni; perciò ti ho evocato, perché tu mi manifesti quello che devo fare». 16 Samuele rispose: «Perché mi vuoi consultare, quando il Signore si è allontanato da te ed è divenuto tuo nemico? 17 Il Signore ha fatto nei tuoi riguardi quello che ha detto per mia bocca. Il Signore ha strappato da te il regno e l'ha dato al tuo prossimo, a Davide. 18 Poiché non hai ascoltato il comando del Signore e non hai dato effetto alla sua ira contro Amalek, per questo il Signore ti ha trattato oggi in questo modo. 19 Il Signore abbandonerà inoltre Israele insieme con te nelle mani dei Filistei. Domani tu e i tuoi figli sarete con me; il Signore consegnerà anche l'accampamento d'Israele in mano ai Filistei». 20 All'istante Saul cadde a terra lungo disteso, pieno di terrore per le parole di Samuele; inoltre era già senza forze perché non aveva mangiato niente tutto quel giorno e la notte. 21 Allora la donna si accostò a Saul e vedendolo tutto spaventato, gli disse: «Ecco, la tua serva ha ascoltato i tuoi ordini. Ho esposto al pericolo la vita per obbedire alla parola che mi hai detto. 22 Ma ora ascolta anche tu la voce della tua serva. Ti ho preparato un pezzo di pane: mangia e riprenderai le forze, perché devi rimetterti in viaggio». 23 Egli rifiutava e diceva: «Non mangio». Ma i suoi servi insieme alla donna lo costrinsero e accettò di mangiare. Si alzò da terra e sedette sul letto. 24 La donna aveva in casa un vitello da ingrasso; si affrettò a ucciderlo, poi prese la farina, la impastò e gli fece cuocere pani azzimi. 25 Mise tutto davanti a Saul e ai suoi servi. Essi mangiarono, poi si alzarono e partirono quella stessa notte.

29:1 I Filistei avevano concentrato tutte le forze in Afek, mentre gli Israeliti erano accampati presso la sorgente che si trova in Izreèl. 2 I capi dei Filistei marciavano con le loro centinaia e le migliaia. Davide e i suoi uomini marciavano alla retroguardia con Achis. 3 I capi dei Filistei domandarono: «Che cosa fanno questi Ebrei?». Achis rispose ai capi dei Filistei: «Non è forse costui Davide servo di Saul re d'Israele? È stato con me un anno o due e non ho trovato in lui nulla da ridire dal giorno della sua venuta fino ad oggi». 4 I capi dei Filistei furono tutti contro di lui e gli intimarono: «Rimanda quest'uomo: torni al luogo che gli hai assegnato. Non venga con noi in guerra, perché non diventi nostro nemico durante il combattimento. Come riacquisterà costui il favore del suo signore, se non con la testa di questi uomini? 5 Non è costui quel Davide a cui cantavano tra le danze:
«Saul ha ucciso i suoi mille
e Davide i suoi diecimila?»».
6 Achis chiamò Davide e gli disse: «Per la vita del Signore, tu sei leale e io vedo con piacere che tu vada e venga con me in guerra, perché non ho trovato in te alcuna malizia, da quando sei arrivato fino ad oggi. Ma non sei gradito agli occhi dei capi. 7 Quindi torna indietro, per non passare come nemico agli occhi dei capi dei Filistei». 8 Rispose Davide ad Achis: «Che cosa ho fatto e che cosa hai trovato nel tuo servo, da quando sono venuto alla tua presenza fino ad oggi, perché io non possa venire a combattere contro i nemici del re mio signore?». 9 Rispose Achis a Davide: «So bene che tu mi sei prezioso come un inviato di Dio; ma i capi dei Filistei mi hanno detto: Non deve venire con noi a combattere. 10 Alzatevi dunque domani mattina tu e i servi del tuo signore che sono venuti con te. Alzatevi presto e allo spuntar del giorno partite». 11 Il mattino dopo Davide e i suoi uomini si alzarono presto per partire e tornarono nel territorio dei Filistei. I Filistei salirono ad Izreèl.

30:1 Quando Davide e i suoi uomini arrivarono a Ziklàg il terzo giorno, gli Amaleciti avevano fatto una razzia nel Negheb e a Ziklàg. Avevano distrutto Ziklàg appiccandole il fuoco. 2 Avevano condotto via le donne e quanti vi erano, piccoli e grandi; non avevano ucciso nessuno, ma li avevano fatti prigionieri e se n'erano andati. 3 Tornò dunque Davide e gli uomini che erano con lui ed ecco la città era in preda alle fiamme; le loro donne, i loro figli e le loro figlie erano stati condotti via. 4 Davide e la sua gente alzarono la voce e piansero finché ne ebbero forza. 5 Le due mogli di Davide, Achinoàm di Izrèel e Abigail, già moglie di Nabal da Carmel, erano state condotte via.
6 Davide fu in grande angoscia perché tutta quella gente parlava di lapidarlo. Tutti avevano l'animo esasperato, ciascuno per i suoi figli e le sue figlie. Ma Davide ritrovò forza e coraggio nel Signore suo Dio. 7 Allora Davide disse al sacerdote Ebiatar figlio di Achimelech: «Portami l'efod». Ebiatar accostò l'efod a Davide. 8 Davide consultò il Signore e chiese: «Devo inseguire questa banda? La raggiungerò?». Gli rispose: «Inseguila, la raggiungerai e libererai i prigionieri». 9 Davide e i seicento uomini che erano con lui partirono e giunsero al torrente di Besor, dove quelli rimasti indietro si fermarono. 10 Davide continuò l'inseguimento con quattrocento uomini: si fermarono invece duecento uomini che erano troppo affaticati per passare il torrente di Besor. 11 Trovarono nella campagna un Egiziano e lo portarono a Davide. Gli diedero da mangiare pane e gli diedero da bere acqua. 12 Gli diedero anche una schiacciata di fichi secchi e due grappoli di uva passa. Mangiò e si sentì rianimato, perché non aveva preso cibo e non aveva bevuto acqua da tre giorni e da tre notti. 13 Davide gli domandò: «A chi appartieni tu e di dove sei?». Rispose: «Sono un giovane egiziano, schiavo di un Amalecita. Il mio padrone mi ha abbandonato perché tre giorni fa mi sono ammalato. 14 Noi abbiamo depredato il Negheb dei Cretei, quello di Giuda e il Negheb di Caleb e abbiamo appiccato il fuoco a Ziklàg». 15 Davide gli disse: «Vuoi tu guidarmi verso quella banda?». Rispose: «Giurami per Dio che non mi ucciderai e non mi riconsegnerai al mio padrone e ti condurrò da quella banda». 16 Così fece da guida ed ecco, erano sparsi sulla distesa di quella regione a mangiare e a bere e a far festa con tutto l'ingente bottino che avevano preso dal paese dei Filistei e dal paese di Giuda. 17 Davide li battè dalle prime luci dell'alba fino alla sera del giorno dopo e non sfuggì alcuno di essi, se non quattrocento giovani, che montarono sui cammelli e fuggirono. 18 Davide liberò tutti coloro che gli Amaleciti avevano preso e in particolare Davide liberò le sue due mogli. 19 Non mancò nessuno tra di essi, né piccolo né grande, né figli né figlie, né la preda né ogni altra cosa che era stata presa loro: Davide ricuperò tutto. 20 Davide prese tutto il bestiame minuto e grosso: spingevano davanti a lui tutto questo bestiame e gridavano: «Questo è il bottino di Davide».
21 Davide poi giunse ai duecento uomini che erano troppo sfiniti per seguire Davide e aveva fatto rimanere al torrente di Besor. Essi andarono incontro a Davide e a tutta la sua gente: Davide con la truppa si accostò e domandò loro come stavano le cose. 22 Ma tutti i cattivi e gli iniqui tra gli uomini che erano andati con Davide si misero a dire: «Poiché non sono venuti con noi, non si dia loro niente della preda, eccetto le mogli e i figli di ciascuno; li conducano via e se ne vadano». 23 Davide rispose: «Non fate così, fratelli miei, con quello che il Signore ci ha dato, salvandoci tutti e mettendo nelle nostre mani quella torma che era venuta contro di noi. 24 Chi vorrà seguire questo vostro parere? Perché quale la parte di chi scende a battaglia, tale è la parte di chi fa la guardia ai bagagli: insieme faranno le parti». 25 Da quel giorno in poi stabilì questo come regola e statuto in Israele fino ad oggi. 26 Quando fu di ritorno a Ziklàg, Davide mandò parte del bottino agli anziani di Giuda suoi amici, con queste parole: «Eccovi un dono proveniente dal bottino dei nemici del Signore»:
27 a quelli di Betel
e a quelli di Rama nel Negheb,
a quelli di Iattìr,
28 a quelli di Aroer,
a quelli di Sifmòt,
a quelli di Estemoà,
29 a quelli di Ràcal,
a quelli delle città degli Ieracmeeliti,
a quelli delle città dei Keniti,
30 a quelli di Cormà,
a quelli di Bor-Asàn,
a quelli di Atach,
31 a quelli di Ebron e a quelli di tutti i luoghi
per cui era
passato Davide con i suoi uomini.

31:1 I Filistei vennero a battaglia con Israele, ma gli Israeliti fuggirono davanti ai Filistei e ne caddero trafitti sul monte Gelboe. 2 I Filistei si strinsero attorno a Saul e ai suoi figli e colpirono a morte Giònata, Abinadàb e Malkisuà, figli di Saul. 3 La lotta si aggravò contro Saul: gli arcieri lo presero di mira con gli archi ed egli fu ferito gravemente dagli arcieri. 4 Allora Saul disse al suo scudiero: «Sfodera la spada e trafiggimi, prima che vengano quei non circoncisi a trafiggermi e a schernirmi». Ma lo scudiero non volle, perché era troppo spaventato. Allora Saul prese la spada e vi si gettò sopra. 5 Quando lo scudiero vide che Saul era morto, si gettò anche lui sulla sua spada e morì con lui. 6 Così morirono insieme in quel giorno Saul e i suoi tre figli, lo scudiero e ancora tutti i suoi uomini. 7 Quando gli Israeliti che erano dall'altra parte della valle e quelli che erano oltre il Giordano, videro che l'esercito d'Israele era in fuga ed erano morti Saul e i suoi figli, abbandonarono le loro città e fuggirono. I Filistei vennero e vi si stabilirono. 8 Il giorno dopo, quando i Filistei vennero per depredare i cadaveri, trovarono Saul e i suoi tre figli caduti sul monte Gelboe. 9 Essi tagliarono la testa di lui, lo spogliarono dell'armatura e inviarono queste cose nel paese dei Filistei, girando dovunque per dare il felice annunzio ai templi dei loro idoli e a tutto il popolo. 10 Posero poi le sue armi nel tempio di Astàrte e appesero il suo corpo alle mura di Beisan. 11 I cittadini di Iabes di Gàlaad vennero a sapere quello che i Filistei avevano fatto a Saul. 12 Allora tutti gli uomini valorosi si mossero: partirono nel pieno della notte e sottrassero il corpo di Saul e i corpi dei suoi figli dalle mura di Beisan, li portarono a Iabes e qui li bruciarono. 13 Poi presero le loro ossa, le seppellirono sotto il tamarisco che è in Iabes e fecero digiuno per sette giorni.

Nuova Riveduta:

1Samuele 18-42

Amicizia di Gionatan per Davide
(1S 19:1-7; 20; 23:16-18; 2S 1:26) Pr 18:24
18:1 Appena Davide ebbe finito di parlare con Saul, Gionatan si sentì nell'animo legato a Davide, e Gionatan l'amò come l'anima sua. 2 Da quel giorno Saul lo tenne presso di sé e non permise più che egli ritornasse a casa di suo padre. 3 Gionatan fece alleanza con Davide, perché lo amava come l'anima propria. 4 Perciò Gionatan si tolse di dosso il mantello e lo diede a Davide; e così fece delle sue vesti, fino alla sua spada, al suo arco e alla sua cintura.

Saul tenta di uccidere Davide
Pr 27:4 (1S 16:14-23; 19:8-10)
5 Davide andava e riusciva bene dovunque Saul lo mandava. Saul lo mise a capo della gente di guerra ed egli era gradito a tutto il popolo, anche ai servitori di Saul.
6 All'arrivo dell'esercito, quando Davide ritornava dopo aver ucciso il Filisteo, le donne uscirono da tutte le città d'Israele incontro al re Saul, cantando e danzando al suono dei timpani e dei triangoli e alzando grida di gioia; 7 le donne, danzando, si rispondevano a vicenda e dicevano:
«Saul ha ucciso i suoi mille,
e Davide i suoi diecimila».
8 Saul ne fu molto irritato; quelle parole gli dispiacquero e disse: «Ne danno diecimila a Davide e a me non ne danno che mille! Non gli manca altro che il regno!» 9 E Saul, da quel giorno in poi, guardò Davide di mal occhio.
10 Il giorno dopo, un cattivo spirito, permesso da Dio, si impossessò di Saul che era come fuori di sé in mezzo alla casa, mentre Davide suonava l'arpa, come faceva tutti i giorni. Saul aveva in mano la sua lancia 11 e la scagliò, dicendo: «Inchioderò Davide al muro!» Ma Davide schivò il colpo per due volte. 12 Saul aveva paura di Davide, perché il SIGNORE era con lui e si era ritirato da Saul; 13 perciò Saul lo allontanò da sé e lo fece capitano di mille uomini; ed egli andava e veniva alla testa del popolo. 14 Davide riusciva bene in tutte le sue imprese e il SIGNORE era con lui. 15 Quando Saul vide che egli riusciva molto bene, cominciò ad aver paura di lui; 16 ma tutto Israele e Giuda amavano Davide, perché andava e veniva alla loro testa.

Davide, genero di Saul
1S 17:25; Pr 26:24-27
17 Saul disse a Davide: «Ecco Merab, la mia figlia maggiore; io te la darò in moglie; solo sii per me un guerriero valente, e combatti le battaglie del SIGNORE». Or Saul diceva tra sé: «Così non sarà la mia mano a colpirlo, ma la mano dei Filistei». 18 Ma Davide rispose a Saul: «Chi sono io, che cos'è la mia vita, e che cos'è la famiglia di mio padre in Israele, perché io diventi genero del re?» 19 Ma quando giunse il momento di dare Merab, figlia di Saul, a Davide, fu invece data in sposa ad Adriel il Meolatita.
20 Però Mical, figlia di Saul, amava Davide; lo riferirono a Saul e la cosa gli piacque. 21 Saul disse: «Gliela darò, perché sia per lui una trappola ed egli cada sotto la mano dei Filistei». Saul dunque disse a Davide: «Oggi, per la seconda volta, tu puoi diventare mio genero».
22 Poi Saul diede quest'ordine ai suoi servitori: «Parlate in confidenza a Davide e ditegli: "Ecco, tu sei gradito al re e tutti i suoi servitori ti amano; diventa dunque genero del re"». 23 I servitori di Saul sussurrarono queste parole all'orecchio di Davide. Ma Davide replicò: «Sembra a voi cosa semplice diventare genero del re? Io sono povero e di umile condizione». 24 I servi riferirono a Saul: «Davide ha risposto così e così». 25 Saul disse: «Dite così a Davide: "Il re non domanda dote; ma domanda cento prepuzi dei Filistei, per vendicarsi dei suoi nemici"». Saul aveva in animo di far cadere Davide nelle mani dei Filistei. 26 I servitori dunque riferirono quelle parole a Davide; ed egli fu d'accordo di diventare genero del re in questa maniera. E prima del termine fissato, 27 Davide si alzò, partì con la sua gente, uccise duecento uomini dei Filistei, portò i loro prepuzi e ne consegnò il numero preciso al re, per diventare suo genero. 28 E Saul gli diede in moglie Mical, sua figlia. Saul vide e riconobbe che il SIGNORE era con Davide; e Mical, figlia di Saul, l'amava. 29 Saul continuò più che mai a temere Davide, e gli fu sempre nemico.
30 Or i prìncipi dei Filistei uscivano a combattere; e ogni volta che uscivano, Davide riusciva meglio di tutti i servitori di Saul, così che il suo nome divenne molto famoso.

Saul attenta alla vita di Davide; fuga di Davide
Pr 17:17; 31:8-9
19:1 Saul confidò a Gionatan, suo figlio, e a tutti i suoi servitori che voleva uccidere Davide. Ma Gionatan, figlio di Saul, che voleva un gran bene a Davide, 2 informò Davide della cosa e gli disse: «Saul, mio padre, cerca di ucciderti; quindi, ti prego, sta' in guardia domani mattina, tieniti in un luogo segreto e nasconditi. 3 Io uscirò e mi terrò al fianco di mio padre, nel campo dove tu sarai; parlerò di te a mio padre, vedrò come vanno le cose e te lo farò sapere». 4 Gionatan dunque parlò a Saul, suo padre, in favore di Davide e gli disse: «Non pecchi il re contro il suo servo, contro Davide, poiché egli non ha peccato contro di te, anzi il suo servizio ti è stato di grande utilità. 5 Egli ha rischiato la propria vita, ha ucciso il Filisteo e il SIGNORE ha operato una grande liberazione in favore di tutto Israele. Tu l'hai visto e te ne sei rallegrato; perché dunque peccare contro il sangue innocente, uccidendo Davide senza ragione?» 6 Saul diede ascolto alla voce di Gionatan e fece questo giuramento: «Com'è vero che il SIGNORE vive, egli non sarà ucciso!» 7 Allora Gionatan chiamò Davide e gli riferì tutto questo. Poi Gionatan ricondusse Davide da Saul. Egli rimase al suo servizio come prima.

1S 18:8-11 (Sl 37:32-33; 59)
8 Ricominciò di nuovo la guerra e Davide uscì a combattere contro i Filistei, inflisse loro una grave sconfitta e quelli fuggirono davanti a lui.
9 Allora uno spirito cattivo, permesso dal SIGNORE, s'impossessò di Saul. Egli sedeva in casa sua tenendo in mano una lancia, mentre Davide suonava l'arpa. 10 Allora Saul cercò di inchiodare Davide al muro con la lancia; ma Davide schivò il colpo e la lancia andò a conficcarsi nel muro. Davide fuggì e si mise in salvo in quella stessa notte. 11 Saul inviò degli uomini a casa di Davide per tenerlo d'occhio e ucciderlo la mattina dopo; ma Mical, moglie di Davide, lo informò della cosa, dicendo: «Se in questa stessa notte non ti metti in salvo, domani sei morto». 12 Mical calò Davide da una finestra ed egli se ne andò, fuggì e si mise in salvo. 13 Poi Mical prese l'idolo domestico e lo pose nel letto; gli mise in capo un cappuccio di pelo di capra e lo coprì con un mantello. 14 Quando Saul inviò degli uomini a prendere Davide, lei disse: «È malato». 15 Allora Saul inviò di nuovo i suoi uomini perché vedessero Davide, e disse loro: «Portatemelo nel letto, perché possa ucciderlo». 16 Quando giunsero quegli uomini, ecco che nel letto c'era l'idolo domestico con in testa un cappuccio di pelo di capra. 17 Saul disse a Mical: «Perché mi hai ingannato così e hai dato al mio nemico la possibilità di fuggire?» Mical rispose a Saul: «È lui che mi ha detto: "Lasciami andare, altrimenti ti ammazzo!"»

1S 10:9-13; 2R 1:9-15
18 Davide dunque fuggì, si mise in salvo, andò da Samuele a Rama e gli raccontò tutto quello che Saul gli aveva fatto. Poi, egli e Samuele andarono a stare a Naiot. 19 Questo fu riferito a Saul, dicendo: «Ecco, Davide è a Naiot, presso Rama». 20 Saul inviò i suoi uomini a prendere Davide, ma quando questi videro profetizzare i profeti, riuniti sotto la presidenza di Samuele, lo Spirito di Dio investì gli inviati di Saul che si misero anche loro a profetizzare. 21 Ne informarono Saul, che inviò altri uomini, i quali pure si misero a profetizzare. Saul ne mandò ancora per la terza volta, ma anche questi si misero a profetizzare. 22 Allora si recò egli stesso a Rama. Giunto alla grande cisterna che è a Secu, chiese: «Dove sono Samuele e Davide?» Gli fu risposto: «A Naiot, presso Rama». 23 Egli andò dunque là, a Naiot, presso Rama. Lo Spirito di Dio investì anche lui ed egli continuò il suo viaggio profetizzando finché giunse a Naiot, presso Rama. 24 Anche lui si spogliò delle sue vesti, anche lui profetizzò in presenza di Samuele e rimase steso a terra nudo tutto quel giorno e tutta quella notte. Da lì viene il detto: «Saul, è anche lui tra i profeti?»

Patto fra Davide e Gionatan
(1S 18:1-3; 19:1-7; 23:16-18; 2S 9) Pr 17:17
20:1 Davide fuggì da Naiot, presso Rama, andò a trovare Gionatan e gli disse: «Che cosa ho fatto? Qual è la mia colpa? Qual è il mio peccato verso tuo padre, perché egli minacci la mia vita?» 2 Gionatan gli rispose: «No affatto! Tu non morirai. Ecco, mio padre non fa niente, né di grande né di piccolo, senza dirmelo. Perché dovrebbe nascondermi questa intenzione? Non è possibile». 3 Ma Davide replicò, giurando: «Tuo padre sa molto bene che io ho trovato grazia agli occhi tuoi; perciò avrà detto: "Gionatan non sappia questo, affinché non ne abbia dispiacere"; ma, com'è vero che il SIGNORE vive e tu stesso vivi, tra me e la morte non c'è che un passo».
4 Gionatan disse a Davide: «Che cosa desideri che io ti faccia?» 5 Davide rispose a Gionatan: «Domani è la luna nuova, e io dovrei pranzare con il re; lasciami andare e mi nasconderò per la campagna fino alla terza sera. 6 Se tuo padre nota la mia assenza, tu gli dirai: "Davide mi ha pregato con insistenza di lasciarlo andare fino a Betlemme, la sua città, perché c'è il sacrificio annuale per tutta la sua famiglia". 7 Se egli dice: "Va bene!" allora il tuo servo avrà pace; ma se invece si adira, sappi che il male che mi vuol fare è deciso. 8 Mostra dunque la tua bontà verso il tuo servo, perché hai fatto entrare il tuo servo in un patto con te nel nome del SIGNORE. Se c'è in me qualche malvagità, uccidimi tu; ma non condurmi da tuo padre!»
9 Gionatan disse: «Lungi da te questo pensiero! Se io venissi a sapere che il male è deciso da parte di mio padre e sta per venirti addosso, non te lo farei sapere?» 10 Davide disse a Gionatan: «Chi m'informerà, nel caso che tuo padre ti dia una risposta dura?» 11 Gionatan disse a Davide: «Vieni, andiamo fuori nei campi!» E andarono insieme fuori nei campi.
12 Gionatan disse a Davide: «Il SIGNORE, il Dio d'Israele, mi sia testimone! Quando domani o dopodomani, a quest'ora, io avrò sentito quello che pensa mio padre, se egli è ben disposto verso Davide e io non mando a fartelo sapere, 13 il SIGNORE tratti Gionatan con tutto il suo rigore! Nel caso poi che mio padre voglia farti del male, te lo farò sapere e ti lascerò partire perché tu ti metta al sicuro; e il SIGNORE sia con te come è stato con mio padre! 14 Possa tu, se sarò ancora in vita, usare verso di me la bontà del SIGNORE, perché io non muoia. 15 Non cessare mai di essere buono verso la mia casa, neppure quando il SIGNORE avrà sterminato dalla faccia della terra fino all'ultimo i nemici di Davide». 16 Così Gionatan strinse alleanza con la casa di Davide, dicendo: «Il SIGNORE faccia vendetta dei nemici di Davide!»
17 Per l'amore che aveva verso di lui, Gionatan fece di nuovo giurare Davide; perché egli l'amava come la sua stessa vita.
18 Poi Gionatan gli disse: «Domani è la luna nuova e la tua assenza sarà notata, perché il tuo posto sarà vuoto. 19 Dopodomani dunque tu scenderai giù fino al luogo dove ti nascondesti il giorno di quel fatto e rimarrai presso la pietra di Ezel. 20 Io tirerò tre frecce da quel lato, come se tirassi al bersaglio. 21 Poi subito manderò il ragazzo, dicendogli: "Va' a cercare le frecce". Se dico al ragazzo: "Guarda, le frecce sono di qua da te, prendile!" tu allora vieni, perché tutto va bene per te e non hai nulla da temere, come il SIGNORE vive! 22 Ma se dico al giovane: "Guarda, le frecce sono di là da te!" allora vattene, perché il SIGNORE ti manda via. 23 Quanto a quel che abbiamo convenuto tu e io, ecco, il SIGNORE ne è testimone per sempre».
24 Davide dunque si nascose nella campagna; e quando venne il novilunio, il re si mise a tavola per mangiare. 25 Il re, come al solito, si sedette sulla sedia che era vicina al muro; Gionatan si mise di fronte. Abner si sedette accanto a Saul, ma il posto di Davide rimase vuoto. 26 Tuttavia Saul non disse nulla quel giorno, perché pensava: «Gli è successo qualcosa per cui non è puro; certo egli non è puro». 27 Ma l'indomani, il secondo giorno della luna nuova, il posto di Davide era ancora vuoto; allora Saul disse a Gionatan, suo figlio: «Perché il figlio d'Isai non è venuto a mangiare né ieri né oggi?» 28 Gionatan rispose a Saul: «Davide mi ha chiesto con insistenza di lasciarlo andare a Betlemme; 29 e ha detto: "Ti prego, lasciami andare, perché abbiamo in città un sacrificio di famiglia e mio fratello mi ha raccomandato di andarvi; ora dunque, se ho trovato grazia agli occhi tuoi, ti prego, lasciami fare una corsa per andare a vedere i miei fratelli". Per questa ragione egli non è venuto alla mensa del re». 30 Allora l'ira di Saul si accese contro Gionatan, e gli disse: «Figlio perverso e ribelle, non so io forse che tu prendi le difese del figlio d'Isai, a tua vergogna e a vergogna di tua madre? 31 Poiché fintanto che il figlio d'Isai avrà vita sulla terra non vi sarà stabilità per te né per il tuo regno. Dunque mandalo a cercare e fallo venire da me, perché deve morire». 32 Gionatan rispose a Saul suo padre e gli disse: «Perché dovrebbe morire? Che ha fatto?» 33 Saul brandì la lancia contro di lui per colpirlo. Allora Gionatan riconobbe che suo padre aveva deciso di uccidere Davide. 34 Acceso d'ira, si alzò da tavola, e non mangiò nulla il secondo giorno della luna nuova, addolorato com'era per l'offesa che suo padre aveva fatta a Davide.
35 La mattina dopo, Gionatan andò nei campi, a incontrare Davide, e aveva con sé un ragazzo. 36 Disse al ragazzo: «Corri a cercare le frecce che tiro». Mentre il ragazzo correva, tirò una freccia che passò di là da lui. 37 Quando il ragazzo fu giunto al luogo dov'era la freccia che Gionatan aveva tirata, Gionatan gli gridò dietro: «La freccia non è forse di là da te?» 38 Gionatan gridò ancora dietro al ragazzo: «Via, fa' presto, non ti trattenere!» Il ragazzo raccolse le frecce e tornò dal suo padrone. 39 Or il ragazzo non sapeva nulla; Gionatan e Davide erano i soli a sapere di che si trattava. 40 Gionatan diede le sue armi al ragazzo e gli disse: «Va', portale in città». 41 E come il ragazzo se ne fu andato, Davide si alzò dal lato sud, si gettò con la faccia a terra e si prostrò tre volte; poi i due si baciarono e piansero insieme; Davide soprattutto pianse dirottamente. 42 Gionatan disse a Davide: «Va' in pace, ora che abbiamo fatto tutti e due questo giuramento nel nome del SIGNORE. Il SIGNORE sia testimone fra me e te, e fra la mia e la tua discendenza, per sempre». 43 Davide si alzò e se ne andò, e Gionatan tornò in città.

Fuga di Davide a Nob e a Gat
Mt 12:1-8; 1S 22:9, ecc.
21:1 Davide andò a Nob dal sacerdote Aimelec; Aimelec gli venne incontro turbato e gli disse: «Perché sei solo e non hai nessuno con te?» 2 Davide rispose al sacerdote Aimelec: «Il re mi ha dato un incarico e mi ha detto: "Nessuno sappia nulla dell'affare per cui ti mando e dell'ordine che ti ho dato"; e quanto alla mia gente, le ho detto di trovarsi in un dato luogo. 3 Ora che hai qui a portata di mano? Dammi cinque pani o quelli che si potrà trovare». 4 Il sacerdote rispose a Davide, e disse: «Non ho sotto mano del pane comune, ma c'è del pane consacrato; i giovani si sono almeno astenuti da contatto con donne?» 5 Davide rispose al sacerdote: «Da quando sono partito, tre giorni fa, siamo rimasti senza donne, e quanto ai vasi della mia gente erano puri; e se anche la nostra missione è profana, essa sarà oggi santificata da quel che si porrà nei vasi». 6 Allora il sacerdote gli diede del pane consacrato, perché non c'era là altro pane tranne quello della presentazione, che era stato tolto dalla presenza del SIGNORE, perché fosse sostituito con pane caldo nel momento in cui veniva preso.
7 Quel giorno, uno dei servi di Saul si trovava là trattenuto in presenza del SIGNORE; si chiamava Doeg, era edomita, e capo dei pastori di Saul.
8 Davide disse ad Aimelec: «Non hai qui disponibile una lancia o una spada? Perché io non ho preso con me né la mia spada né le mie armi, tanto premeva l'incarico del re». 9 Il sacerdote rispose: «C'è la spada di Goliat, il Filisteo, che tu uccidesti nella valle dei terebinti; è là avvolta in un panno dietro l'efod; se la vuoi prendere, prendila, perché qui non ce n'è altra all'infuori di questa». Davide disse: «Nessuna è pari a quella; dammela!».

1S 27 (Sl 56; 34)
10 Allora Davide si alzò, e quel giorno riprese a fuggire lontano da Saul e andò da Achis, re di Gat. 11 I servi del re dissero ad Achis: «Non è questi Davide, il re del paese? Non è egli colui del quale si cantava nelle danze:
"Saul ha ucciso i suoi mille
e Davide i suoi diecimila?"»
12 Davide si tenne in cuore queste parole e temette Achis, re di Gat. 13 Mutò il suo modo di fare in loro presenza, faceva il pazzo in mezzo a loro, tracciava dei segni sui battenti delle porte e si lasciava scorrere la saliva sulla barba. 14 Achis disse ai suoi servitori: «Guardate, è un pazzo. Perché me l'avete condotto? 15 Mi mancano forse dei pazzi, che mi avete condotto questo a fare il pazzo in mia presenza? Costui non entrerà in casa mia!»

Davide nella spelonca di Adullam, poi in Moab
1Cr 11:15-19 (Sl 57; 142)
22:1 Davide partì di là e si rifugiò nella spelonca di Adullam. Quando i suoi fratelli e tutta la famiglia di suo padre lo seppero, scesero là per unirsi a lui. 2 Tutti quelli che erano in difficoltà, che avevano debiti o che erano scontenti, si radunarono presso di lui ed egli divenne loro capo. Così ebbe con sé circa quattrocento uomini.
3 Di là Davide andò a Mispa di Moab e disse al re di Moab: «Permetti che mio padre e mia madre vengano a stare da voi, fino a quando io sappia quello che Dio farà di me». 4 Egli dunque li condusse davanti al re di Moab ed essi rimasero con lui tutto il tempo che Davide fu nella sua fortezza.
5 Il profeta Gad disse a Davide: «Non stare più in questa fortezza; parti e va' nel paese di Giuda». Davide allora partì, e giunse nella foresta di Cheret.

Massacro dei sacerdoti e degli abitanti di Nob per ordine di Saul
1S 21:1-9; Sl 52 (1S 2:27, ecc.; 3:12-14) Pr 29:12
6 Saul seppe che Davide e gli uomini che erano con lui erano stati visti. Saul si trovava allora a Ghibea, seduto sotto la tamerice che è sull'altura; aveva in mano la lancia, e tutti i suoi servitori gli stavano intorno. 7 Saul disse ai servitori che gli stavano intorno: «Ascoltate ora, Beniaminiti! Il figlio d'Isai darà forse a voi tutti campi e vigne? Farà egli di tutti voi dei capi di migliaia e dei capi di centinaia? 8 Perché allora avete tutti congiurato contro di me e non c'è nessuno che mi abbia informato dell'alleanza che mio figlio ha fatta con il figlio d'Isai? Non c'è nessuno di voi che mi compianga e m'informi che mio figlio ha sollevato contro di me il mio servo perché mi tenda insidie come fa oggi?»
9 E Doeg, l'Idumeo, che si trovava tra i servitori di Saul, rispose e disse: «Io ho visto il figlio d'Isai giungere a Nob da Aimelec, figlio di Aitub, 10 il quale consultò il SIGNORE per lui, gli diede dei viveri, e gli diede la spada di Goliat il Filisteo».
11 Allora il re mandò a chiamare il sacerdote Aimelec, figlio di Aitub, e tutta la famiglia di suo padre, vale a dire i sacerdoti che erano a Nob. Tutti vennero dal re. 12 Saul disse: «Ora ascolta, figlio di Aitub!» Ed egli rispose: «Eccomi, mio signore!» 13 E Saul gli disse: «Perché tu e il figlio d'Isai avete congiurato contro di me? Perché gli hai dato del pane e una spada e hai consultato Dio per lui affinché insorga contro di me e mi tenda insidie come fa oggi?» 14 Allora Aimelec rispose al re, e disse: «Chi mai, fra tutti i tuoi servi, è fedele come Davide, genero del re, pronto al tuo comando e onorato nella tua casa? 15 Ho forse cominciato oggi a consultare Dio per lui? Lungi da me il pensiero di tradirti! Non attribuisca il re nulla di simile al suo servo o a tutta la famiglia di mio padre; perché il tuo servo non sa cosa alcuna, piccola o grande, di tutto questo».
16 Il re disse: «Tu morirai senz'altro, Aimelec, tu con tutta la famiglia di tuo padre!» 17 Il re disse alle guardie che gli stavano intorno: «Avanzate e uccidete i sacerdoti del SIGNORE, perché anche loro sono d'accordo con Davide; sapevano che egli era fuggito, e non mi hanno informato». Ma i servitori del re non vollero mettere le mani addosso ai sacerdoti del SIGNORE. 18 Il re disse a Doeg: «Fatti avanti tu, e uccidi i sacerdoti!» Doeg, l'Idumeo, si fece avanti, si avventò addosso ai sacerdoti e uccise in quel giorno ottantacinque persone che portavano l'efod di lino. 19 Saul passò a fil di spada anche Nob, la città dei sacerdoti: uomini, donne, bambini, lattanti, buoi, asini e pecore; passò tutti a fil di spada.
20 Tuttavia uno dei figli di Aimelec, figlio di Aitub, di nome Abiatar, scampò e si rifugiò presso Davide. 21 Abiatar riferì a Davide che Saul aveva ucciso i sacerdoti del SIGNORE. 22 Davide disse ad Abiatar: «Io sapevo bene, quel giorno, che Doeg l'Idumeo era là, che egli avrebbe senza dubbio avvertito Saul; io sono la causa della morte di tutte le persone della famiglia di tuo padre. 23 Resta con me, non temere; chi cerca la mia vita cerca la tua; con me sarai al sicuro».

Davide salva Cheila dalle mani dei Filistei
1S 30:6-8 (Sl 64; 140; 143; 31) 1S 2:9
23:1 Vennero a dire a Davide: «Ecco, i Filistei hanno attaccato Cheila e saccheggiato le aie». 2 E Davide consultò il SIGNORE, dicendo: «Devo andare a sconfiggere questi Filistei?» Il SIGNORE rispose a Davide: «Va', sconfiggi i Filistei e salva Cheila». 3 Ma la gente di Davide gli disse: «Tu vedi che già qui in Giuda abbiamo paura; che sarà di noi, se andiamo a Cheila contro le schiere dei Filistei?» 4 Davide consultò di nuovo il SIGNORE, e il SIGNORE gli rispose e gli disse: «Àlzati, scendi a Cheila, perché io darò i Filistei nelle tue mani». 5 Davide dunque andò con la sua gente a Cheila, combatté contro i Filistei, portò via il loro bestiame e inflisse loro una grande sconfitta. Così Davide liberò gli abitanti di Cheila.
6 Quando Abiatar, figlio di Aimelec, si rifugiò presso Davide a Cheila, portò con sé l'efod.
7 Saul fu informato che Davide era giunto a Cheila. Saul disse: «Dio lo dà nelle mie mani, poiché è venuto a rinchiudersi in una città che ha porte e sbarre». 8 Saul dunque convocò tutto il popolo per andare alla guerra, per scendere a Cheila e cingere d'assedio Davide e la sua gente. 9 Ma Davide, avendo saputo che Saul tramava del male contro di lui, disse al sacerdote Abiatar: «Porta qua l'efod». 10 Poi disse: «SIGNORE, Dio d'Israele, il tuo servo ha sentito come cosa certa che Saul cerca di venire a Cheila per distruggere la città a causa mia. 11 Gli abitanti di Cheila mi daranno nelle sue mani? Saul scenderà davvero come il tuo servo ha sentito dire? SIGNORE, Dio d'Israele, fallo sapere al tuo servo!» Il SIGNORE rispose: «Scenderà». 12 Davide chiese ancora: «Gli abitanti di Cheila daranno me e la mia gente nelle mani di Saul?» Il SIGNORE rispose: «Vi daranno nelle sue mani».

Davide nel deserto di Zif e di Maon
Sl 54; 140; 1S 26:1-4; Sl 37:32-33
13 Allora Davide e la sua gente, circa seicento uomini, partirono, uscirono da Cheila e andarono qua e là a caso; e Saul, informato che Davide era fuggito da Cheila, rinunciò alla sua spedizione. 14 Davide rimase nel deserto, in luoghi sicuri; se ne stette nella regione montuosa del deserto di Zif. Saul lo cercava continuamente, ma Dio non glielo diede nelle mani.
15 Davide, sapendo che Saul si era mosso per togliergli la vita, restò nel deserto di Zif, nella foresta. 16 Allora Gionatan, figlio di Saul, si alzò e andò da Davide nella foresta. Egli fortificò la sua fiducia in Dio 17 e gli disse: «Non temere; poiché Saul, mio padre, non riuscirà a metterti le mani addosso. Tu regnerai sopra Israele, io sarò il secondo dopo di te; e lo sa bene anche Saul, mio padre». 18 I due fecero alleanza in presenza del SIGNORE; poi Davide rimase nella foresta e Gionatan andò a casa sua.
19 Gli Zifei salirono da Saul a Ghibea e gli dissero: «Davide è nascosto fra noi, nei luoghi sicuri della foresta, sul colle di Achila, che è a mezzogiorno del deserto. 20 Scendi dunque, o re, poiché questo è ciò che tu desideri con tutto il cuore, e penseremo noi a darlo nelle mani del re». 21 Saul disse: «Siate benedetti dal SIGNORE, voi che avete pietà di me! 22 Andate, vi prego, informatevi con più certezza per sapere e scoprire il luogo dove abitualmente si ferma e chi l'abbia visto là; poiché mi dicono che egli è molto astuto. 23 Vedete di conoscere tutti i nascondigli dove egli si rifugia; poi tornate da me con notizie certe e io verrò con voi. Se egli è nel paese, io lo cercherò fra tutte le migliaia di Giuda». 24 Quelli dunque partirono e se ne andarono a Zif, precedendo Saul; ma Davide e i suoi erano nel deserto di Maon, nella pianura a mezzogiorno del deserto.
25 Saul con la sua gente partì in cerca di lui; ma Davide, che ne fu informato, scese dalla roccia e rimase nel deserto di Maon. Quando Saul lo seppe, andò in cerca di Davide nel deserto di Maon. 26 Saul camminava da un lato del monte e Davide con la sua gente dall'altro lato; e come Davide affrettava la marcia per sfuggire a Saul e Saul e la sua gente stavano per circondare Davide e i suoi per impadronirsene, 27 arrivò a Saul un messaggero che disse: «Affrèttati a venire, perché i Filistei hanno invaso il paese». 28 Così Saul smise d'inseguire Davide e andò ad affrontare i Filistei; perciò quel luogo fu chiamato Sela-Ammalecot.

Saul risparmiato da Davide nella spelonca di En-Ghedi
1S 26:3-25; Sl 7; 57; Ro 12:19-21
24:1 Davide salì di là e abitò nelle fortezze di En-Ghedi. 2 Quando Saul tornò dall'inseguimento dei Filistei, vennero a dirgli: «Davide è nel deserto di En-Ghedi». 3 Allora Saul prese tremila uomini, scelti fra tutto Israele, e andò in cerca di Davide e della sua gente fin sulle rocce delle capre selvatiche; 4 e giunse ai recinti di pecore che erano presso la via; là vi era una caverna, nella quale Saul entrò per fare i suoi bisogni. Davide e la sua gente erano in fondo alla caverna. 5 La gente di Davide gli disse: «Ecco il giorno nel quale il SIGNORE ti dice: "Vedi, io ti do in mano il tuo nemico; fa' di lui quello che ti piacerà"». Allora Davide si alzò e, senza farsi scorgere, tagliò il lembo del mantello di Saul. 6 Ma dopo, il cuore gli batté per aver tagliato il lembo del mantello di Saul. 7 Davide disse alla gente: «Mi guardi il SIGNORE dall'agire contro il mio re, che è l'unto del SIGNORE, e dal mettergli le mani addosso; poiché egli è l'unto del SIGNORE». 8 Con queste parole Davide frenò la sua gente e non le permise di gettarsi su Saul. Saul si alzò, uscì dalla caverna e continuò il suo cammino.
9 Poi anche Davide si alzò, uscì dalla caverna e gridò dietro a Saul, dicendo: «O re, mio signore!» Saul si voltò indietro e Davide s'inchinò con la faccia a terra e si prostrò. 10 Davide disse a Saul: «Perché dai retta alle parole della gente che dice: "Davide cerca di farti del male?" 11 Ecco, in questo giorno tu vedi con i tuoi occhi che oggi il SIGNORE ti aveva dato nelle mie mani in quella caverna; qualcuno mi disse di ucciderti, ma io ti ho risparmiato e ho detto: Non metterò le mani addosso al mio signore, perché egli è l'unto del SIGNORE. 12 Ora, padre mio, guarda qui nella mia mano il lembo del tuo mantello. Se ti ho tagliato il lembo del mantello e non ti ho ucciso, puoi da questo vedere chiaramente che non c'è nella mia condotta malvagità né ribellione e che io non ho peccato contro di te, mentre tu mi tendi insidie per togliermi la vita! 13 Il SIGNORE sia giudice fra me e te e il SIGNORE mi vendichi di te; ma io non ti metterò le mani addosso. 14 Dice il proverbio antico: "Il male viene dai malvagi!" Io quindi non ti metterò le mani addosso. 15 Contro chi è uscito il re d'Israele? Chi vai tu perseguitando? Un cane morto, una pulce. 16 Sia dunque arbitro il SIGNORE e giudichi fra me e te; egli veda e difenda la mia causa e mi renda giustizia, liberandomi dalle tue mani».
17 Quando Davide ebbe finito di dire queste parole a Saul, Saul disse: «È questa la tua voce, figlio mio, Davide?» E Saul alzò la voce e pianse. 18 Poi disse a Davide: «Tu sei più giusto di me, poiché tu mi hai reso bene per male, mentre io ti ho reso male per bene. 19 Tu hai mostrato oggi la bontà con la quale ti comporti verso di me; poiché il SIGNORE mi aveva dato nelle tue mani e tu non mi hai ucciso. 20 Se uno incontra il suo nemico, lascia forse che se ne vada in pace? Ti renda dunque il SIGNORE il contraccambio del bene che mi hai fatto oggi! 21 Ora, ecco, io so che tu diventerai re, e che il regno d'Israele rimarrà stabile nelle tue mani. 22 Giurami dunque nel nome del SIGNORE che non distruggerai la mia discendenza dopo di me e che non estirperai il mio nome dalla casa di mio padre». 23 Davide lo giurò a Saul. Poi Saul andò a casa sua e Davide e la sua gente risalirono al loro rifugio.

Morte di Samuele; malvagità di Nabal e saggezza di Abigail
(Is 32:5-8; Sl 73:1-9)(Pr 20:22; 15:1, 23, 31; 25:11)
25:1 Samuele morì e tutto Israele si radunò e ne fece cordoglio; lo seppellirono nella sua proprietà a Rama. Allora Davide partì, e scese verso il deserto di Paran.
2 A Maon c'era un uomo, che aveva i suoi beni a Carmel; era molto ricco, aveva tremila pecore e mille capre, e si trovava a Carmel per la tosatura delle sue pecore. 3 Quest'uomo si chiamava Nabal, e il nome di sua moglie era Abigail, donna di buon senso e di bell'aspetto; ma l'uomo si comportava con durezza e con malvagità; discendeva da Caleb.
4 Davide, avendo saputo nel deserto che Nabal tosava le sue pecore, 5 gli mandò dieci giovani, ai quali disse: «Salite a Carmel, andate da Nabal, salutatelo a nome mio, 6 e dite così: "Salute! Pace a te, pace alla tua casa e pace a tutto quello che ti appartiene! 7 Ho saputo che hai i tosatori; ora, i tuoi pastori sono stati con noi e noi non abbiamo fatto loro nessuna offesa. Nulla è stato loro portato via per tutto il tempo che sono stati a Carmel. 8 Domandalo ai tuoi servi ed essi te lo confermeranno. Questi giovani trovino dunque grazia agli occhi tuoi, poiché siamo venuti in giorno di gioia; e da', ti prego, ai tuoi servi e al tuo figlio Davide ciò che avrai fra le mani"».
9 Quando i giovani di Davide arrivarono, ripeterono a Nabal tutte queste parole in nome di Davide, poi tacquero. 10 Ma Nabal rispose ai servi di Davide, e disse: «Chi è Davide? E chi è il figlio d'Isai? Sono molti, oggi, i servi che scappano dai loro padroni! 11 Io dovrei prendere il mio pane, la mia acqua e la carne che ho macellata per i miei tosatori, per darli a gente che non so da dove venga?»
12 I giovani ripresero la loro strada, tornarono e andarono a riferire a Davide tutte queste parole. 13 Allora Davide disse ai suoi uomini: «Ognuno di voi prenda la sua spada!» E ciascuno di essi prese la sua spada; anche Davide prese la sua, e salirono dietro a Davide circa quattrocento uomini; duecento rimasero presso i bagagli.
14 Abigail, moglie di Nabal, fu informata della cosa da uno dei suoi servi, che le disse: «Davide ha inviato dal deserto dei messaggeri per salutare il nostro padrone ed egli li ha trattati male. 15 Eppure, quella gente è stata molto buona verso di noi; noi non abbiamo ricevuto nessuna offesa e non ci hanno portato via nulla per tutto il tempo che siamo stati con loro, quando eravamo nei campi. 16 Di giorno e di notte sono stati per noi come una muraglia, per tutto il tempo che siamo stati con loro pascolando le greggi. 17 Ora dunque rifletti e vedi quel che tu debba fare; poiché un guaio certamente avverrà al nostro padrone e a tutta la sua casa; ed egli è un uomo così malvagio, che non gli si può parlare».
18 Allora Abigail prese in fretta duecento pani, due otri di vino, cinque montoni pronti da cuocere, cinque misure di grano arrostito, cento grappoli d'uva passa e duecento masse di fichi e caricò ogni cosa sugli asini. 19 Poi disse ai suoi servi: «Andate davanti a me; io vi seguirò». Ma non disse nulla a Nabal suo marito. 20 Lei dunque, in groppa al suo asino, scendeva il monte per un sentiero coperto, quando apparvero Davide e i suoi uomini che scendevano di fronte a lei, e li incontrò. 21 Or Davide aveva detto: «Ho dunque protetto invano tutto ciò che costui aveva nel deserto, in modo che nulla è mancato di quanto possiede; ed egli mi ha reso male per bene. 22 Così tratti Dio i nemici di Davide con il massimo rigore! Fra qui e lo spuntar del giorno, di tutto quello che gli appartiene non lascerò in vita un solo uomo».
23 Quando Abigail ebbe visto Davide, scese in fretta dall'asino e gettandosi con la faccia a terra, si prostrò davanti a lui. 24 Poi, gettandosi ai suoi piedi, disse: «Mio signore, la colpa è mia! Permetti che la tua serva parli in tua presenza e tu ascolta le parole della tua serva! 25 Ti prego, mio signore, non far caso di quell'uomo da nulla che è Nabal; poiché egli è quel che dice il suo nome; si chiama Nabal e in lui non c'è che stoltezza; ma io, la tua serva, non vidi i giovani mandati dal mio signore. 26 Ora dunque, mio signore, com'è vero che vive il SIGNORE e che anche tu vivi, il SIGNORE ti ha impedito di spargere sangue e di farti giustizia con le tue proprie mani. I tuoi nemici e quelli che vogliono fare del male al mio signore siano come Nabal! 27 Adesso, ecco questo regalo che la tua serva porta al mio signore; sia dato ai giovani che seguono il mio signore. 28 Ti prego, perdona la colpa della tua serva, poiché per certo il SIGNORE renderà stabile la tua casa perché tu combatti le battaglie del SIGNORE e in tutto il tempo della tua vita non si è trovata malvagità in te. 29 Se mai sorgesse qualcuno a perseguitarti e ad attentare alla tua vita, la vita del mio signore sarà custodita nello scrigno dei viventi presso il SIGNORE, il tuo Dio; ma la vita dei tuoi nemici il SIGNORE la lancerà via, come dall'incavo di una fionda. 30 Quando il SIGNORE avrà fatto al mio signore tutto il bene che ti ha promesso e ti avrà stabilito come capo sopra Israele, 31 il mio signore non avrà questo dolore e questo rimorso di avere sparso del sangue senza motivo e di essersi fatto giustizia da sé. Quando il SIGNORE avrà fatto del bene al mio signore, ricòrdati della tua serva».
32 Allora Davide disse ad Abigail: «Sia benedetto il SIGNORE, il Dio d'Israele, che oggi ti ha mandata incontro a me! 33 Sia benedetto il tuo senno, e benedetta sia tu che oggi mi hai impedito di spargere del sangue e di farmi giustizia con le mie mani. 34 Poiché certo, come è vero che vive il SIGNORE, il Dio d'Israele, che mi ha impedito di farti del male, se tu non ti fossi affrettata a venirmi incontro, fra qui e lo spuntar del giorno a Nabal non sarebbe rimasto un solo uomo». 35 Davide quindi ricevette dalle mani di lei quello che gli aveva portato e le disse: «Risali in pace a casa tua; vedi, io ho dato ascolto alla tua voce e ho avuto riguardo per te».

2S 13:23-24 (Sl 73; Pr 1:32; 10:21)(Pr 18:22; 19:14)
36 Abigail giunse da Nabal mentre egli faceva un banchetto in casa sua, un banchetto da re. Nabal aveva il cuore allegro, perché era completamente ubriaco; perciò lei non gli parlò di nulla, fino allo spuntar del giorno. 37 Ma la mattina, quando gli fu passata l'ubriachezza, la moglie raccontò a Nabal queste cose; allora gli si freddò il cuore ed egli rimase come di pietra. 38 Circa dieci giorni dopo, il SIGNORE colpì Nabal ed egli morì.
39 Quando Davide seppe che Nabal era morto, disse: «Sia benedetto il SIGNORE, che mi ha reso giustizia dell'oltraggio fattomi da Nabal, e ha preservato il suo servo dal fare del male! La malvagità di Nabal, il SIGNORE l'ha fatta ricadere sul capo di lui!»
Poi Davide mandò ad Abigail la proposta di diventare sua moglie. 40 I servi di Davide andarono da Abigail a Carmel e le parlarono così: «Davide ci ha mandati da te, perché vuole prenderti in moglie». 41 Allora lei si alzò, si prostrò con la faccia a terra e disse: «Ecco, la tua serva farà da schiava, per lavare i piedi ai servi del mio signore». 42 Abigail si alzò in fretta, montò sopra un asino e, con cinque fanciulle, seguì i messaggeri di Davide e divenne sua moglie.
43 Davide sposò anche Ainoam di Izreel e tutt'e due furono sue mogli. 44 Intanto Saul aveva dato Mical sua figlia, moglie di Davide, a Palti, figlio di Lais, che era di Gallim.

Saul risparmiato un'altra volta da Davide
(1S 23:19-28; 24:1, ecc.) Sl 17; 1Te 5:15
26:1 Gli Zifei andarono da Saul a Ghibea e gli dissero: «Davide è nascosto sulla collina di Achila di fronte al deserto!» 2 Allora Saul si levò e scese nel deserto di Zif. Aveva con sé tremila uomini scelti d'Israele, per cercare Davide nel deserto di Zif. 3 Saul si accampò sulla collina di Achila che è di fronte al deserto, presso la strada. Davide, che stava nel deserto, avendo saputo che Saul veniva nel deserto per cercarlo, 4 mandò degli uomini in ricognizione e seppe con certezza che Saul era giunto. 5 Allora Davide si levò, venne al luogo dove Saul stava accampato e notò il luogo dov'erano coricati Saul e il capo del suo esercito, Abner, figlio di Ner. Saul stava coricato nel parco dei carri e la sua gente era accampata intorno a lui.
6 Davide disse ad Aimelec, l'Ittita, e ad Abisai, figlio di Seruia, fratello di Ioab: «Chi vuole scendere con me, verso Saul, nel campo?» Abisai rispose: «Scenderò io con te». 7 Davide e Abisai dunque andarono di notte da quella gente; Saul era coricato e dormiva nel parco dei carri, con la sua lancia conficcata in terra, dalla parte della sua testa; e Abner e la sua gente gli stavano coricati intorno. 8 Allora Abisai disse a Davide: «Oggi Dio ti ha messo il tuo nemico nelle mani; ora lascia, ti prego, che io lo colpisca con la lancia e lo inchiodi in terra con un solo colpo e non ci sarà bisogno di un secondo». 9 Ma Davide disse ad Abisai: «Non ucciderlo! Chi potrebbe mettere le mani addosso all'unto del SIGNORE senza rendersi colpevole?» 10 Poi Davide aggiunse: «Com'è vero che il SIGNORE vive, il SIGNORE soltanto sarà colui che lo colpirà, sia che venga il suo giorno e muoia, sia che scenda in campo di battaglia e vi perisca. 11 Mi guardi il SIGNORE dal mettere le mani addosso all'unto del SIGNORE! Prendi ora soltanto, ti prego, la lancia che è vicino alla sua testa e la brocca dell'acqua e andiamocene». 12 Davide dunque prese la lancia e la brocca dell'acqua che Saul aveva vicino alla sua testa, e se ne andarono. Nessuno lo vide, nessuno se ne accorse e nessuno si svegliò; tutti dormivano, perché il SIGNORE aveva fatto cadere su di loro un sonno profondo.
13 Poi Davide passò dalla parte opposta e si fermò in lontananza, in vetta al monte, a grande distanza da loro; 14 e chiamò la gente di Saul e Abner, figlio di Ner, e disse: «Non rispondi tu, Abner?» Abner rispose e disse: «Chi sei tu che chiami il re?» 15 Davide disse ad Abner: «Non sei tu un valoroso? Chi è pari a te in Israele? Perché dunque non hai fatto buona guardia al re, tuo signore? Infatti uno del popolo è venuto per uccidere il re, tuo signore. 16 Ciò che hai fatto non sta bene. Com'è vero che il SIGNORE vive, meritate la morte voi che non avete fatto buona guardia al vostro re, all'unto del SIGNORE! Ora guarda dov'è la lancia del re e dov'è la brocca dell'acqua che stava vicino alla sua testa!»
17 Saul riconobbe la voce di Davide e disse: «È questa la tua voce, figlio mio Davide?» Davide rispose: «È la mia voce, o re, mio signore!» 18 Poi aggiunse: «Perché il mio signore perseguita il suo servo? Che cosa ho fatto? Che male ho commesso? 19 Ora dunque, si degni il re, mio signore, di ascoltare le parole del suo servo. Se è il SIGNORE colui che ti spinge contro di me, accetti egli un'oblazione! Ma se sono gli uomini, siano maledetti davanti al SIGNORE, poiché mi hanno oggi scacciato per separarmi dall'eredità del SIGNORE, dicendomi: "Va' a servire dèi stranieri!" 20 Non cada dunque il mio sangue in terra lontano dalla presenza del SIGNORE! Poiché il re d'Israele è uscito per andare in cerca di una pulce, come si va dietro a una pernice su per i monti».
21 Allora Saul disse: «Ho peccato; ritorna, figlio mio Davide; io non ti farò più alcun male, poiché oggi la mia vita è stata preziosa ai tuoi occhi; ecco, ho agito da stolto e ho commesso un grande errore». 22 Davide rispose: «Ecco la lancia del re; passi qua uno dei tuoi giovani a prenderla. 23 Il SIGNORE retribuirà ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà; poiché il SIGNORE ti aveva dato oggi nelle mie mani e io non ho voluto mettere le mani addosso all'unto del SIGNORE. 24 E come è stata preziosa oggi la tua vita ai miei occhi, così sarà preziosa la mia vita agli occhi del SIGNORE; egli mi libererà da ogni tribolazione». 25 Saul disse a Davide: «Sia tu benedetto, figlio mio Davide! Tu agirai da forte, e certamente porterai a buon fine la tua impresa». Davide continuò per il suo cammino, e Saul tornò a casa sua.

Davide nel paese dei Filistei
1S 21:10-15; 28:1-2; Pr 29:25; 2Co 6:14-17
27:1 Davide disse in cuor suo: «Un giorno o l'altro perirò per mano di Saul; non vi è nulla di meglio per me che rifugiarmi nel paese dei Filistei. Così Saul, perduta ogni speranza, smetterà di cercarmi per tutto il territorio d'Israele e io sfuggirò alle sue mani». 2 Davide dunque si mosse e, con i seicento uomini che aveva con sé, andò da Achis, figlio di Maoc, re di Gat. 3 Davide si fermò presso Achis, a Gat, egli con la sua gente, ciascuno con la sua famiglia. Davide aveva con sé le sue due mogli: Ainoam di Izreel e Abigail di Carmel, che era stata moglie di Nabal. 4 Allora Saul, informato che Davide era fuggito a Gat, smise di cercarlo.
5 Davide disse ad Achis: «Se ho trovato grazia agli occhi tuoi, mi sia dato, in una delle città della campagna, un luogo dove io possa stabilirmi; perché dovrebbe il tuo servo abitare presso di te nella città reale?» 6 E Achis, quello stesso giorno, gli diede Siclag; perciò Siclag è appartenuta ai re di Giuda fino al giorno d'oggi. 7 Davide rimase nel paese dei Filistei un anno e quattro mesi.
8 Davide e la sua gente salivano e facevano delle scorrerie nel paese dei Ghesuriti, dei Ghirziti e degli Amalechiti; poiché queste popolazioni abitavano da tempi antichi il paese, dal lato di Sur fino al paese d'Egitto. 9 Davide devastava il paese, non vi lasciava in vita né uomo né donna e prendeva pecore, buoi, asini, cammelli e vesti; poi tornava indietro e andava da Achis. 10 Achis domandava: «Dove avete fatto la scorreria oggi?» Davide rispondeva: «Verso la regione meridionale di Giuda, verso la regione meridionale degli Ierameeliti e verso la regione meridionale dei Chenei». 11 Davide non lasciava in vita né uomo né donna da portare a Gat, poiché diceva: «Potrebbero parlare contro di noi e dire: "Così ha fatto Davide"». Questo fu il suo modo d'agire tutto il tempo che abitò nel paese dei Filistei. 12 Achis aveva fiducia in Davide e diceva: «Egli si rende odioso a Israele, suo popolo; così sarà mio servo per sempre».

I Filistei si preparano alla guerra; Saul consulta l'evocatrice di spiriti a En-Dor
(1S 27:12; 29)(Le 19:31; 20:6, 27; Is 8:19-20) 1Cr 10:1-6, 13-14
28:1 In quei giorni i Filistei riunirono i loro eserciti per far guerra a Israele. Achis disse a Davide: «Sia chiaro che verrai con me alla guerra tu e la tua gente». 2 Davide rispose ad Achis: «Tu vedrai quello che il tuo servo farà». Achis disse a Davide: «Io ti nominerò mia guardia del corpo per sempre». 3 Or Samuele era morto; tutto Israele ne aveva fatto cordoglio, e lo avevano sepolto a Rama, nella sua città. Saul aveva scacciato dal paese gli evocatori di spiriti e gl'indovini.
4 I Filistei si riunirono e vennero ad accamparsi a Sunem. Anche Saul riunì tutto Israele e si accamparono a Ghilboa. 5 Quando Saul vide l'accampamento dei Filistei ebbe paura e il cuore gli tremò forte. 6 Saul consultò il SIGNORE, ma il SIGNORE non gli rispose né tramite sogni, né mediante l'urim, né per mezzo dei profeti. 7 Allora Saul disse ai suoi servitori: «Cercatemi una donna che sappia evocare gli spiriti e io andrò da lei a consultarla». I servitori gli dissero: «A En-Dor c'è una donna che evoca gli spiriti». 8 Allora Saul si camuffò, si mise altri abiti, e partì accompagnato da due uomini. Giunsero di notte dalla donna e Saul le disse: «Dimmi l'avvenire, ti prego, mediante l'evocazione di uno spirito, e fammi salire colui che ti dirò». 9 La donna gli rispose: «Ecco, tu sai quello che Saul ha fatto, com'egli ha sterminato dal paese gli evocatori di spiriti e gli indovini; perché dunque tendi un tranello alla mia vita per farmi morire?» 10 Saul le giurò per il SIGNORE, e disse: «Com'è vero che il SIGNORE vive, nessuna punizione ti toccherà per questo!» 11 Allora la donna gli disse: «Chi debbo farti salire?» Ed egli rispose: «Fammi salire Samuele».
12 E quando la donna vide Samuele urlò e disse a Saul: «Perché mi hai ingannata? Tu sei Saul!» 13 Il re le disse: «Non preoccuparti; che vedi?» E la donna a Saul: «Vedo un essere sovrumano che esce di sotto terra». 14 Ed egli a lei: «Che forma ha?» Lei rispose: «È un vecchio che sale ed è avvolto in un mantello». Allora Saul comprese che era Samuele, si chinò con la faccia a terra e gli si prostrò davanti.
15 Samuele disse a Saul: «Perché mi hai disturbato, facendomi salire?» Saul rispose: «Sono in grande angoscia, poiché i Filistei mi fanno guerra e Dio si è ritirato da me e non mi risponde più mediante i profeti né tramite sogni; perciò ti ho chiamato perché tu mi faccia sapere quello che devo fare». 16 Samuele disse: «Perché consulti me, mentre il SIGNORE si è ritirato da te e ti è diventato avversario? 17 Il SIGNORE ha agito come aveva annunciato per mezzo di me; il SIGNORE ti strappa di mano il regno e lo dà a un altro, a Davide, 18 perché non hai ubbidito alla voce del SIGNORE e non hai lasciato sfogare la sua ira ardente contro Amalec; perciò il SIGNORE ti tratta così oggi. 19 Assieme a te il SIGNORE darà anche Israele nelle mani dei Filistei, e domani tu e i tuoi figli sarete con me; il SIGNORE darà anche l'accampamento d'Israele nelle mani dei Filistei».
20 Allora Saul cadde di colpo lungo disteso per terra, spaventato dalle parole di Samuele; era inoltre senza forza perché non aveva preso cibo tutto quel giorno e tutta quella notte.
21 La donna si avvicinò a Saul e, vedendolo tutto atterrito, gli disse: «Ecco, la tua serva ha ubbidito alla tua voce. Ho messo a repentaglio la mia vita per ubbidire alle parole che mi hai dette. 22 Anche tu dunque, ascolta la voce della tua serva e permetti che io ti metta davanti un boccone di pane; mangia per prendere forza se vuoi metterti in viaggio». 23 Ma egli rifiutò e disse: «Non mangerò». I suoi servi, però, insistettero insieme alla donna ed egli si arrese alle loro pressioni; si alzò da terra e si mise seduto sul letto. 24 La donna aveva in casa un vitello ingrassato, che si affrettò ad ammazzare. Poi prese della farina, la impastò e ne fece dei pani senza lievito; 25 mise quei cibi davanti a Saul e ai suoi servitori e quelli mangiarono.
Poi si alzarono e ripartirono quella stessa notte.

Davide allontanato dall'esercito dei Filistei
(1S 28:1-2; 1Cr 12:19) 2Ti 2:13
29:1 I Filistei riunirono tutte le loro truppe ad Afec e gli Israeliti si accamparono vicino alla sorgente di Izreel. 2 I prìncipi dei Filistei marciavano alla testa delle loro centinaia e delle loro migliaia, mentre Davide e la sua gente marciavano alla retroguardia con Achis. 3 Allora i capi dei Filistei dissero: «Che fanno qui questi Ebrei?» Achis rispose ai capi dei Filistei: «Ma questi è Davide, servo di Saul re d'Israele, che è stato con me da giorni, anzi da anni, e contro il quale non ho avuto nulla da ridire dal giorno della sua diserzione a oggi!» 4 Ma i capi dei Filistei si adirarono contro di lui, e gli dissero: «Rimanda indietro costui! Ritorni nel luogo che tu gli hai assegnato e non scenda con noi alla battaglia, affinché non sia per noi un nemico durante la battaglia. Infatti come potrebbe costui riacquistare il favore del suo signore, se non a prezzo delle teste di questi nostri uomini? 5 Egli non è forse quel Davide di cui si cantava nelle danze:
"Saul ha ucciso i suoi mille
e Davide i suoi diecimila"?»
6 Allora Achis chiamò Davide e gli disse: «Com'è vero che il SIGNORE vive, tu sei un uomo retto. Vedo con piacere il tuo andare e venire con me nell'accampamento, poiché non ho trovato in te nulla di male dal giorno che arrivasti da me fino a oggi; ma tu non piaci ai prìncipi. 7 Ora dunque, torna indietro e vattene in pace, per non rischiare di far qualcosa che sia sgradito ai prìncipi dei Filistei». 8 Davide disse ad Achis: «Ma che ho mai fatto? Che cosa hai trovato nel tuo servo, in tutto il tempo che sono stato con te fino a oggi, perché io non debba andare a combattere contro i nemici del re, mio signore?» 9 Achis rispose a Davide, e disse: «Lo so; tu sei caro agli occhi miei come un angelo di Dio; ma i prìncipi dei Filistei hanno detto: "Egli non deve salire con noi alla battaglia!" 10 Ora dunque, àlzati domani mattina di buon'ora, con i servi del tuo signore che sono venuti con te; alzatevi di buon mattino e, appena farà giorno, andatevene».
11 Davide dunque con la sua gente si alzò di buon'ora, per partire al mattino e tornare nel paese dei Filistei. E i Filistei salirono a Izreel.

Gli Amalechiti saccheggiano e incendiano Siclag e sono poi sconfitti da Davide
(1Cr 12:19-22; Ge 14:11-16) Gs 22:8; Gr 41:11, ecc. (Ro 15:1-7)
30:1 Tre giorni dopo, quando Davide e la sua gente furono giunti a Siclag, ecco che gli Amalechiti avevano fatto una scorreria verso la regione meridionale e verso Siclag; avevano preso Siclag e l'avevano incendiata; 2 avevano fatto prigionieri le donne e tutti quelli che vi si trovavano, piccoli e grandi; non avevano ucciso nessuno, ma avevano portato via tutti e se n'erano tornati da dove erano venuti. 3 Quando Davide e la sua gente giunsero alla città, essa era distrutta dal fuoco e le loro mogli, i loro figli e le loro figlie erano stati condotti via prigionieri. 4 Allora Davide e tutti quelli che erano con lui alzarono la voce e piansero, finché non ebbero più forza di piangere. 5 Le due mogli di Davide, Ainoam di Izreel e Abigail di Carmel, che era stata moglie di Nabal, erano anche loro prigioniere.
6 Davide fu grandemente angosciato: la gente parlava di lapidarlo, perché tutti erano amareggiati a motivo dei loro figli e delle loro figlie; ma Davide si fortificò nel SIGNORE, nel suo Dio. 7 Davide disse al sacerdote Abiatar, figlio di Aimelec: «Ti prego, portami qua l'efod». Abiatar portò l'efod a Davide. 8 E Davide consultò il SIGNORE, dicendo: «Devo inseguire questa banda di predoni? La raggiungerò?» Il SIGNORE rispose: «Inseguila, poiché certamente la raggiungerai e potrai ricuperare ogni cosa». 9 Davide dunque andò con i seicento uomini che aveva con sé e giunsero al torrente Besor, dove quelli che erano rimasti indietro si fermarono; 10 ma Davide continuò l'inseguimento con quattrocento uomini: duecento erano rimasti indietro, troppo stanchi per poter attraversare il torrente Besor.
11 Trovarono per la campagna un Egiziano e lo condussero a Davide. Gli diedero del pane, che egli mangiò, e dell'acqua da bere; 12 e gli diedero un pezzo di schiacciata di fichi secchi e due grappoli d'uva passa. Quando egli ebbe mangiato, si riprese, perché non aveva mangiato pane né bevuto acqua per tre giorni e tre notti. 13 Davide gli chiese: «A chi appartieni? Di dove sei?» Quegli rispose: «Sono un giovane egiziano, servo di un Amalechita; il mio padrone mi ha abbandonato perché tre giorni fa mi ammalai. 14 Abbiamo fatto una scorreria nella regione meridionale dei Cheretei, sul territorio di Giuda e nella regione meridionale di Caleb, e abbiamo incendiato Siclag». 15 Davide gli disse: «Vuoi condurmi giù dov'è quella banda?» Egli rispose: «Giurami per il nome di Dio che non mi ucciderai e non mi darai nelle mani del mio padrone e io ti condurrò giù dov'è quella banda». 16 Quando egli lo ebbe condotto là, ecco che gli Amalechiti erano sparsi dappertutto per la campagna, mangiando, bevendo e facendo festa, a motivo del gran bottino che avevano portato via dal paese dei Filistei e dal paese di Giuda. 17 Davide diede loro addosso dalla sera di quel giorno fino alla sera dell'indomani; e non uno ne scampò, tranne quattrocento giovani, che montarono sui cammelli e fuggirono. 18 Davide ricuperò tutto quello che gli Amalechiti avevano portato via e liberò anche le sue due mogli. 19 Non vi mancò nessuno, né piccoli né grandi, né figli né figlie, e nulla del bottino, nulla che gli Amalechiti avessero preso. Davide ricondusse via tutto. 20 Davide riprese anche tutte le greggi e tutti gli armenti; quelli che conducevano questo bestiame e camminavano alla sua testa, dicevano: «Questo è il bottino di Davide!»
21 Poi Davide tornò verso quei duecento uomini che per la grande stanchezza non avevano potuto stargli dietro e che egli aveva fatto rimanere al torrente Besor. Quelli andarono a incontrare Davide e la gente che era con lui. Davide si avvicinò a loro e si informò sulla loro salute. 22 Allora tutti i malvagi e i perversi fra gli uomini che erano andati con Davide presero a dire: «Dato che costoro non sono venuti con noi, non daremo loro nulla del bottino che abbiamo ricuperato; ciascuno di loro riavrà sua moglie e i suoi figli; se li portino via e se ne vadano!» 23 Ma Davide disse: «Non fate così, fratelli miei, riguardo alle cose che il SIGNORE ci ha date: egli che ci ha protetti e ha dato nelle nostre mani la banda che era venuta contro di noi. 24 Chi vi darebbe retta in questa cosa? La parte di chi scende alla battaglia dev'essere uguale alla parte di chi rimane con i bagagli; faranno tra loro parti uguali». 25 Da quel giorno in poi si fece così; Davide ne fece in Israele una legge e una norma, che hanno durato fino a oggi.
26 Quando Davide fu tornato a Siclag, mandò parte di quel bottino agli anziani di Giuda suoi amici, dicendo: «Eccovi un dono che viene dal bottino preso ai nemici del SIGNORE». 27 Ne mandò a quelli di Betel, a quelli di Ramot della regione meridionale, a quelli di Iattir, 28 a quelli d'Aroer, a quelli di Sifmot, a quelli d'Estemoa, 29 a quelli di Racal, a quelli delle città degli Ierameeliti, a quelli delle città dei Chenei, 30 a quelli di Corma, a quelli di Cor-Asan, a quelli di Atac, 31 a quelli di Ebron e a quelli di tutti i luoghi che Davide aveva percorso con la sua gente.

Gl'Israeliti sconfitti dai Filistei; morte di Saul e di Gionatan
=1Cr 10:1-7, 13-14; 2S 1; Am 2:14-15 (Pr 14:32; 1Co 15:56)
31:1 I Filistei diedero battaglia a Israele e gli Israeliti fuggirono davanti ai Filistei e caddero morti in gran numero sul monte Ghilboa. 2 I Filistei inseguirono accanitamente Saul e i suoi figli e uccisero Gionatan, Abinadab e Malchisua, figli di Saul. 3 Il peso della battaglia gravò contro Saul; gli arcieri lo raggiunsero ed egli si trovò in grande difficoltà a motivo degli arcieri. 4 Saul disse al suo scudiero: «Sfodera la spada e trafiggimi, affinché questi incirconcisi non vengano a trafiggermi e a farmi oltraggio». Ma lo scudiero non volle farlo, perché aveva paura. Allora Saul prese la propria spada e vi si gettò sopra. 5 Lo scudiero di Saul, vedendolo morto, si gettò anch'egli sulla propria spada e morì con lui. 6 Così, in quel giorno, morirono insieme Saul, i suoi tre figli, il suo scudiero e tutta la sua gente. 7 Quando gli Israeliti che stavano dall'altra parte della valle e di là dal Giordano videro che la gente d'Israele si era data alla fuga e che Saul e i suoi figli erano morti, abbandonarono le città e fuggirono; e i Filistei andarono ad abitarle.

=1Cr 10:8-12 (1S 11:1-11; 2S 2:4-7) Ro 13:7-8
8 L'indomani i Filistei vennero a spogliare i morti e trovarono Saul e i suoi tre figli caduti sul monte Ghilboa. 9 Tagliarono la testa a Saul, lo spogliarono delle sue armi e mandarono intorno, per il paese dei Filistei, ad annunciare la buona notizia nei templi dei loro idoli e al popolo; 10 collocarono le armi di lui nel tempio di Astarte e appesero il suo cadavere alle mura di Bet-San.
11 Ma quando gli abitanti di Iabes di Galaad udirono quello che i Filistei avevano fatto a Saul, 12 tutti gli uomini valorosi si alzarono, camminarono tutta la notte, tolsero dalle mura di Bet-San il cadavere di Saul e i cadaveri dei suoi figli, tornarono a Iabes e là li bruciarono. 13 Poi presero le loro ossa, le seppellirono sotto la tamerice di Iabes, e digiunarono per sette giorni.

Nuova Diodati:

1Samuele 18-42

Amicizia di Gionathan e Davide. Saul, geloso di Davide, cerca in vari modi di farlo morire
18:1 Quando ebbe finito di parlare a Saul, l'anima di Gionathan rimase legata all'anima di Davide, e Gionathan l'amò come l'anima sua. 2 Quel giorno Saul lo prese con sé e non gli permise più di ritornare a casa di suo padre. 3 Gionathan fece quindi un patto con Davide, perché lo amava come la sua anima. 4 Poi Gionathan si tolse il mantello che indossava e lo diede a Davide, e vi aggiunse pure le sue vesti, la sua spada, il suo arco e la sua cintura. 5 Davide andava ovunque Saul lo mandava e riusciva bene. Così Saul lo mise a capo degli uomini di guerra, ed era gradito a tutto il popolo e anche ai servi di Saul. 6 Al loro rientro, quando Davide tornava dall'uccisione del Filisteo, le donne uscirono da tutte le città d'Israele incontro al re Saul, cantando e danzando con tamburelli, con grida di gioia e con strumenti musicali. 7 Così le donne si rispondevano a vicenda cantando, e dicevano: «Saul ha ucciso i suoi mille, e Davide i suoi diecimila». 8 La cosa irritò grandemente Saul e quelle parole gli dispiacquero, e disse: «A Davide ne hanno attribuito diecimila e a me ne hanno attribuito solo mille. Ora non gli manca altro che il regno!». 9 Così Saul da quel giorno in poi guardò Davide con gelosia. 10 Il giorno dopo un cattivo spirito, da parte di DIO, s'impossessò di Saul che si comportava come un pazzo in mezzo alla casa, mentre Davide suonava l'arpa con la sua mano come gli altri giorni, e Saul aveva in mano la lancia. 11 Così Saul scagliò la lancia, dicendo: «Inchioderò Davide al muro!». Ma Davide schivò il colpo per due volte. 12 Saul aveva paura di Davide perché l'Eterno era con lui, mentre si era ritirato da Saul. 13 Perciò Saul lo allontanò da sé e lo fece capitano di mille uomini, ed egli andava e veniva alla testa del popolo. 14 Or Davide riusciva bene in tutte le sue imprese, e l'Eterno era con lui. 15 Saul, vedendo che egli riusciva molto bene, aveva timore di lui; 16 ma tutto Israele e Giuda amavano Davide, perché andava e veniva alla loro testa. 17 Poi Saul disse a Davide: «Ecco Merab, la mia figlia maggiore; io te la darò in moglie; sii per me un figlio valoroso e combatti le battaglie dell'Eterno». Or Saul pensava: «Non sia la mia mano a colpirlo, ma sia la mano dei Filistei». 18 Ma Davide rispose a Saul: «Chi sono io e cosa è la vita mia e la famiglia di mio padre in Israele, perché io divenga genero del re?». 19 Or avvenne che, quando venne il momento di dare Merab, figlia di Saul, a Davide, essa fu data in moglie ad Adriel, il Meholathita. 20 Ma Mikal, figlia di Saul, amava Davide; lo riferirono a Saul e la cosa gli piacque. 21 Così Saul pensò: «Gliela darò, perché sia per lui un laccio e perché egli cada sotto la mano dei Filistei». Saul dunque disse a Davide una seconda volta: «Oggi puoi diventare mio genero». 22 Poi Saul ordinò ai suoi servi: «Parlate in segreto a Davide e ditegli: "Ecco, il re è soddisfatto di te e tutti i suoi servi ti amano, diventa dunque il genero del re"». 23 I servi di Saul riportarono queste parole a Davide. Ma Davide rispose: «Vi pare piccola cosa diventare genero del re? Io sono un uomo povero e di bassa condizione». 24 I servi riferirono a Saul: «Davide ha risposto in questo modo». 25 Allora Saul disse: «Direte così a Davide: "Il re non desidera alcuna dote ma cento prepuzi dei Filistei, per fare vendetta sui nemici del re"». Or Saul complottava di far morire Davide per mezzo dei Filistei. 26 Quando i servi riferirono a Davide queste parole, parve bene a Davide di diventare genero del re. I giorni fissati non erano ancora trascorsi, 27 quando Davide si levò e partì con i suoi uomini, e uccise duecento uomini dei Filistei. Poi Davide portò i loro prepuzi e li consegnò in numero esatto al re, per diventare suo genero. Allora Saul gli diede sua figlia Mikal in moglie. 28 Così Saul vide e comprese che l'Eterno era con Davide; e Mikal, figlia di Saul, lo amava. 29 Saul ebbe ancora più paura di Davide e rimase nemico di Davide tutti i giorni che visse. 30 Poi i principi dei Filistei uscirono a combattere ma, ogni volta che uscivano, Davide riusciva meglio di tutti i servi di Saul; così il suo nome divenne molto famoso.

Saul cerca ancora di uccidere Davide. Fuga di Davide
19:1 Saul parlò a suo figlio Gionathan e a tutti i suoi servi di fare morire Davide. Ma Gionathan, figlio di Saul, nutriva un grande affetto per Davide. 2 Così Gionathan informò Davide, dicendo: «Saul, mio padre, cerca di farti morire; perciò domani mattina fa' attenzione, rimani in un luogo segreto e nasconditi. 3 Io uscirò e starò accanto a mio padre nel campo dove ti trovi tu, e parlerò di te a mio padre. Vedrò che cosa succede e te lo farò sapere». 4 Gionathan dunque parlò a Saul suo padre in favore di Davide e gli disse: «Non pecchi il re contro il suo servo, contro Davide, perché egli non ha peccato contro di te, e perché le sue imprese ti sono state di grande utilità. 5 Egli ha esposto la propria vita al pericolo, quando ha ucciso il Filisteo, e l'Eterno ha operato una grande liberazione per tutto Israele. Tu hai visto e ti sei rallegrato; perché dunque peccheresti contro il sangue innocente, facendo morire Davide senza motivo?». 6 Saul diede ascolto alla voce di Gionathan e giurò: «Com'è vero che l'Eterno vive, egli non morirà!». 7 Allora Gionathan chiamò Davide e gli riferì tutte queste cose. Poi Gionathan ricondusse Davide da Saul, ed egli rimase al suo servizio come prima. 8 Cominciò di nuovo la guerra; così Davide uscì a combattere contro i Filistei e inflisse loro una grave sconfitta, ed essi si diedero alla fuga davanti a lui. 9 Ma un cattivo spirito da parte dell'Eterno, s'impossessò di Saul, mentre stava in casa sua con la sua lancia in mano, e Davide stava suonando l'arpa con la mano. 10 Saul cercò d'inchiodare Davide al muro con la lancia, ma Davide fuggì davanti a Saul, ed egli conficcò la lancia nel muro. Davide fuggì e si mise in salvo quella stessa notte. 11 Saul allora inviò messaggeri a casa di Davide per sorvegliarlo e ucciderlo il mattino dopo; ma Mikal, moglie di Davide, lo avvertì della cosa, dicendo: «Se non ti metti in salvo questa notte, domani sarai morto». 12 Così Mikal calò Davide dalla finestra; ed egli se ne andò, fuggì e si mise in salvo. 13 Poi Mikal prese l'idolo di casa e lo pose nel letto; al posto del capo mise una coltre di pelo di capra e la coperse con un panno. 14 Quando Saul inviò i messaggeri a prendere Davide, ella disse: «È malato». 15 Allora Saul inviò di nuovo i messaggeri a vedere Davide e disse loro: «Portatemelo nel letto, perché io lo faccia morire». 16 Quando i messaggeri arrivarono, ecco che nel letto c'era l'idolo di casa, con una coltre di pelo di capra al posto del capo. 17 Allora Saul disse a Mikal: «Perché mi hai ingannato in questo modo e hai fatto fuggire il mio nemico, permettendogli di mettersi in salvo?». Mikal rispose a Saul: «Egli mi ha detto: "Lasciami andare, altrimenti ti uccido"». 18 Davide dunque fuggì e si mise in salvo; andò da Samuele a Ramah e gli raccontò tutto ciò che Saul gli aveva fatto. Poi lui e Samuele andarono a stare a Naioth. 19 La cosa fu riferita a Saul: «Ecco, Davide è a Naioth di Ramah». 20 Allora Saul inviò messaggeri per prendere Davide; ma quando essi videro l'assemblea dei profeti che profetizzavano, con Samuele che teneva la presidenza, lo Spirito di DIO investì i messaggeri di Saul che si misero anch'essi a profetizzare. 21 Riferirono la cosa a Saul, che inviò altri messaggeri, i quali pure si misero a profetizzare. Saul mandò di nuovo messaggeri per la terza volta, e anche questi si misero a profetizzare. 22 Allora si recò egli stesso a Ramah e, giunto alla grande cisterna che è a Seku, chiese: «Dove sono Samuele e Davide?». Qualcuno gli rispose: «Ecco, sono a Naioth di Ramah». 23 Così egli andò là a Naioth di Ramah; ma lo Spirito di DIO investì anche lui, ed egli continuò il suo viaggio profetizzando, finché giunse a Naioth di Ramah. 24 Anch'egli si spogliò delle sue vesti e anch'egli profetizzò davanti a Samuele, e rimase sdraiato nudo per terra tutto quel giorno e tutta quella notte. Per questo si dice: «È anche Saul tra i profeti?».

Il patto fra Davide e Gionathan
20:1 Davide fuggì da Naioth di Ramah, si recò da Gionathan e gli disse: «Che cosa ho fatto? Qual è la mia colpa e qual è il mio peccato verso tuo padre, perché egli cerchi la mia vita?». 2 Gionathan gli rispose: «Non sia mai! Tu non morrai; ecco, mio padre non fa cosa alcuna, grande o piccola, senza farmelo sapere. Perché mio padre mi avrebbe nascosto questa cosa? Non è possibile». 3 Davide giurò nuovamente e disse: «Tuo padre sa certamente che io ho trovato grazia ai tuoi occhi e avrà detto: "Gionathan non sappia questo, perché non si affligga". Ma com'è vero che l'Eterno vive e che vive l'anima tua, fra me e la morte c'è solo un passo». 4 Gionathan disse a Davide: «Qualunque cosa tu chieda, io la farò per te». 5 Davide rispose a Gionathan: «Ecco, domani è la luna nuova e io dovrei sedere a tavola con il re, ma tu lasciami andare e io mi nasconderò per la campagna fino alla sera del terzo giorno. 6 Se tuo padre nota la mia assenza, tu gli dirai: "Davide mi ha pregato con insistenza di poter fare una scappata fino a Betlemme, sua città, perché vi si celebra il sacrificio annuale per tutta la sua famiglia". 7 Se dirà: "Va bene", il tuo servo sarà salvo. Se invece si adira, sappi che ha deciso di farmi del male. 8 Usa dunque misericordia col tuo servo, perché hai fatto entrare il tuo servo in un patto dell'Eterno con te; ma se vi è in me qualche colpa uccidimi tu. Perché dovresti condurmi da tuo padre?». 9 Gionathan disse: «Lungi da te questo! Se io sapessi che mio padre ha deciso di farti del male, non te lo farei sapere?». 10 Davide disse a Gionathan: «Chi mi avvertirà se tuo padre ti risponde duramente?». 11 Gionathan disse a Davide: «Vieni, andiamo fuori in campagna!». Così entrambi andarono fuori in campagna. 12 Allora Gionathan disse a Davide: «L'Eterno, il DIO d'Israele, mi sia testimone! Quando domani o dopodomani, a quest'ora, indagherò sulle intenzioni di mio padre, se egli è ben disposto verso Davide, e io non mando ad avvisarti, 13 l'Eterno faccia questo a Gionathan e anche peggio. Se invece mio padre intende farti del male, ti farò avvertire e ti lascerò partire perché te ne vada in pace; e l'Eterno sia con te, com'è stato con mio padre! 14 Finché sarò in vita, non mi userai tu la bontà dell'Eterno, perché non sia ucciso? 15 Ma non cesserai mai di usare bontà verso la mia casa, neppur quando l'Eterno avrà sterminato dalla faccia della terra tutti quanti i nemici di Davide». 16 Così Gionathan fece un patto con la casa di Davide, dicendo: «L'Eterno chieda conto del sangue ai nemici di Davide!». 17 Per l'amore che gli portava, Gionathan fece di nuovo giurare Davide, perché egli lo amava come la sua anima. 18 Poi Gionathan gli disse: «Domani è la nuova luna e la tua assenza sarà notata, perché il tuo posto sarà vuoto. 19 Lascerai passare tre giorni, poi scenderai in fretta e ti recherai al luogo dove ti sei nascosto il giorno del fatto, e rimarrai presso la pietra di Ezel. 20 Io tirerò tre frecce a fianco di essa, come se tirassi al bersaglio. 21 Poi manderò un ragazzo, dicendo: "Va' a cercare le frecce". Se dico al ragazzo: "Guarda, le frecce sono di qua da te, prendile!", allora vieni perché, come l'Eterno vive, va bene per te e non c'è alcun pericolo. 22 Se invece dico al giovane: "Guarda, le frecce sono di là da te", allora vattene, perché l'Eterno ti fa partire. 23 Riguardo poi alle cose di cui io e tu abbiamo parlato, ecco, l'Eterno sia testimone fra me e te per sempre». 24 Così Davide si nascose nel campo; quando arrivò la luna nuova, il re si mise a sedere per prendere cibo. 25 Il re si pose a sedere sulla sua sedia, come le altre volte, sulla sedia vicina al muro; Gionathan si pose a sedere di fronte. Abner si sedette accanto a Saul, ma il posto di Davide rimase vuoto. 26 Tuttavia Saul non disse nulla quel giorno, perché pensava: «Gli è successo qualcosa; non sarà puro; certamente egli non è puro». 27 Ma il giorno dopo, il secondo giorno della luna nuova, il posto di Davide era ancora vuoto. Allora Saul disse a Gionathan, suo figlio: «Perché il figlio di Isai non è venuto a mangiare né ieri né oggi?». 28 Gionathan rispose a Saul: «Davide mi ha chiesto con insistenza di lasciarlo andare a Betlemme; 29 e ha detto: "Ti prego, lasciami andare, perché abbiamo in città un sacrificio di famiglia, e mio fratello mi ha imposto di andarvi; ora dunque, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, ti prego, lasciami fare una scappata per vedere i miei fratelli". Per questo non è venuto alla mensa del re». 30 Allora l'ira di Saul si accese contro Gionathan, e gli disse: «Figlio perverso e ribelle, non so io forse che tieni le parti del figlio di Isai, a tua vergogna e a vergogna della nudità di tua madre? 31 Poiché fino a quando il figlio di Isai vivrà sulla terra, non vi sarà stabilità né per te né per il tuo regno. Manda dunque a prenderlo e conducilo da me, perché deve morire». 32 Gionathan rispose a Saul suo padre e gli disse: «Perché dovrebbe morire? Che ha fatto?». 33 Allora Saul scagliò la lancia contro di lui per ucciderlo. Gionathan comprese quindi che l'uccisione di Davide era cosa decisa da parte di suo padre. 34 Così Gionathan si alzò da tavola acceso d'ira e non mangiò nulla nel secondo giorno della luna nuova, poiché era addolorato per Davide, perché suo padre l'aveva trattato in modo vergognoso. 35 Il mattino dopo, Gionathan uscì in campagna al luogo fissato con Davide, avendo con sé un ragazzo. 36 Egli disse al ragazzo: «Corri a cercare le frecce che tiro». Come il ragazzo correva, tirò una freccia che lo oltrepassò. 37 Quando il ragazzo giunse sul luogo dove si trovava la freccia che Gionathan aveva tirato, Gionathan gli gridò dietro: «La freccia non è forse oltre te?». 38 Poi Gionathan gridò ancora al ragazzo: «Fa' in fretta, sbrigati, non fermarti!». Così il ragazzo di Gionathan raccolse le frecce e tornò dal suo padrone. 39 Ma il ragazzo non sapeva nulla; solo Gionathan e Davide sapevano di che si trattasse. 40 Gionathan diede quindi le sue armi al suo ragazzo e gli disse: «Va', portale in città». 41 Appena il ragazzo se ne fu andato, Davide si alzò dal lato meridionale, si gettò con la faccia a terra e si prostrò tre volte; poi i due si baciarono l'un l'altro e piansero insieme; ma Davide pianse di più. 42 Poi Gionathan disse a Davide: «Va' in pace, ora che noi due abbiamo giurato nel nome dell'Eterno: l'Eterno sia testimone fra me e te e fra la mia discendenza e la tua discendenza per sempre». Quindi Davide si levò e se ne andò, e Gionathan tornò in città.

Davide prende il pane consacrato
21:1 Poi Davide andò a Nob dal sacerdote Ahimelek; Ahimelek andò incontro a Davide tutto tremante e gli disse: «Perché sei solo e non c'è nessuno con te?». 2 Davide rispose al sacerdote Ahimelek: «Il re mi ha comandato una certa cosa e mi ha detto: "Nessuno sappia niente della cosa per la quale ti mando e di ciò che ti ho comandato". I miei uomini invece li ho indirizzati nel tal luogo. 3 E ora che cosa hai sotto mano? Dammi cinque pani o qualunque cosa tu abbia». 4 Il sacerdote rispose a Davide, dicendo: «Non ho pane comune sotto mano, c'è solo del pane consacrato, a condizione che i tuoi uomini si siano almeno astenuti da donne». 5 Davide rispose al sacerdote: «Siamo rimasti senza donne da quando sono partito, tre giorni fa; i vasi poi dei miei uomini sono puri; e il pane in effetti è comune, anche se oggi è stato santificato nei vasi». 6 Così il sacerdote gli diede il pane consacrato perché là non c'era altro pane che quello della presentazione, che era stato tolto dalla presenza dell'Eterno, per mettervi invece del pane caldo nel momento in cui si toglie. 7 In quel giorno, c'era là un uomo dei servi di Saul, trattenuto davanti all'Eterno; si chiamava Doeg, l'Edomita, il capo dei pastori di Saul. 8 Davide disse ad Ahimelek: «Non hai per caso sotto mano una lancia o una spada? Poiché non ho preso con me né la mia spada né le mie armi, perché l'incarico del re era urgente». 9 Il sacerdote rispose: «C'è la spada di Goliath, il Filisteo, che tu uccidesti nella valle del Terebinto; è là dietro l'efod, avvolta in un panno; se la vuoi prendere, prendila, perché qui non ve n'è altra all'infuori di questa». Davide disse: «Nessuna è pari a quella; dammela!».

A Gath Davide si finge pazzo
10 Quel giorno Davide si levò e fuggì dalla presenza di Saul, e andò da Akish, re di Gath. 11 I servi di Akish gli dissero: «Non è costui Davide, il re del paese? Non è di costui che cantavano in coro nelle danze, dicendo: "Saul ha ucciso i suoi mille, e Davide i suoi diecimila"?». 12 Davide ritenne in cuore queste parole, ed ebbe grande paura di Akish, re di Gath. 13 Così cambiò il suo modo di agire davanti a loro e nelle loro mani si fingeva pazzo: tracciava sgorbi sui battenti delle porte e lasciava scorrer la saliva sulla barba. 14 Allora Akish disse ai suoi servi: «Ecco, vedete, costui è pazzo; perché me lo avete condotto? 15 Mi mancano forse dei pazzi, che mi conducete questo tale a fare il pazzo in mia presenza? Costui non entrerà in casa mia!».

Davide fugge ad Adullam e a Mitspah. Saul fa uccidere i sacerdoti e gli abitanti di Nob
22:1 Poi Davide partì di là e si rifugiò nella caverna di Adullam; quando i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre lo seppero, scesero laggiù da lui. 2 E tutti quelli che erano in difficoltà, che avevano debiti o che erano scontenti si radunarono presso di lui, ed egli divenne loro capo. C'erano con lui circa quattrocento uomini. 3 Di là Davide andò a Mitspah di Moab e disse al re di Moab: «Deh, permetti che mio padre e mia madre vengano a stare con voi, finché io sappia ciò che DIO farà per me». 4 Così egli li condusse davanti al re di Moab, ed essi rimasero con lui tutto il tempo che Davide fu nella fortezza. 5 Poi il profeta Gad disse a Davide: «Non rimanere più nella fortezza, ma parti e va' nel paese di Giuda». Davide allora partì e andò nella foresta di Hereth. 6 Quando Saul venne a sapere che Davide e gli uomini che erano con lui erano stati scoperti (Saul si trovava allora a Ghibeah sotto il tamerisco in Ramah, con la sua lancia in mano, e tutti i suoi servi lo attorniavano), 7 Saul disse ai servi che gli stavano intorno: «Ascoltate ora, Beniaminiti! Il figlio di Isai darà a ciascuno di voi campi e vigne? Vi farà tutti capi di migliaia e capi di centinaia? 8 Tutti voi avete congiurato contro di me e non c'è alcuno che mi abbia informato del patto che mio figlio ha fatto col figlio di Isai; e non c'è alcuno di voi che sia spiacente per me e m'informi che mio figlio ha sollevato contro di me il mio servo per tendermi insidie come fa oggi?». 9 Rispose allora Doeg, l'Idumeo, che era preposto ai servi di Saul, e disse: «Io ho visto il figlio di Isai quando venne a Nob da Ahimelek, figlio di Ahitub; 10 questi ha consultato l'Eterno per lui, gli ha dato dei viveri e gli ha consegnato la spada di Goliath il Filisteo». 11 Allora il re mandò a chiamare il sacerdote Ahimelek, figlio di Ahitub, e tutta la casa di suo padre, i sacerdoti che erano a Nob; ed essi vennero tutti dal re. 12 Saul disse: «Ora ascolta, o figlio di Ahitub!». Egli rispose: «Eccomi, o mio signore». 13 Saul gli disse: «Perché tu e il figlio di Isai avete congiurato contro di me, in quanto gli hai dato pane e una spada, e hai consultato DIO per lui, affinché insorga contro di me e mi tenda insidie come fa oggi?». 14 Allora Ahimelek rispose al re, dicendo: «E fra tutti i tuoi servi chi è fedele come Davide, genero del re, pronto al tuo comando e onorato nella tua casa? 15 È forse oggi che io ho cominciato a consultare DIO per lui? Non sia mai. Non imputi il re nulla del genere al suo servo o ad alcuno della casa di mio padre, perché il tuo servo non sapeva nulla di tutto questo, né poco né molto». 16 Il re disse: «Tu certamente morrai, Ahimelek, tu e tutta la casa di tuo padre!». 17 Allora il re ordinò alle guardie che lo attorniavano: «Volgetevi e uccidete i sacerdoti dell'Eterno, perché sono anch'essi dalla parte di Davide e perché sapevano che egli era fuggito, ma non mi hanno avvertito». Ma i servi del re non vollero stendere le mani per colpire i sacerdoti dell'Eterno. 18 Allora il re disse a Doeg: «Volgiti tu e colpisci i sacerdoti!». Così Doeg l'Idumeo si volse e colpì i sacerdoti, e uccise in quel giorno ottantacinque persone che portavano l'efod di lino. 19 Saul passò pure a fil di spada Nob, la città dei sacerdoti, uomini, donne, fanciulli, bambini di latte, buoi, asini e pecore; egli passò tutti a fil di spada. 20 Tuttavia uno dei figli di Ahimelek, figlio di Ahitub, di nome Abiathar, scampò e si rifugiò presso Davide. 21 Abiathar riferì a Davide che Saul aveva ucciso i sacerdoti dell'Eterno. 22 Davide disse ad Abiathar: «Io sapevo bene in quel giorno che Doeg l'Idumeo, là presente, avrebbe senza dubbio avvertito Saul. Sono io la causa della morte di tutte le persone della casa di tuo padre. 23 Rimani con me, non temere; chi cerca la mia vita cerca la tua, ma con me starai al sicuro».

Davide libera Keilah e sconfigge i Filistei
23:1 Poi riferirono a Davide: «Ecco, i Filistei stanno combattendo contro Keilah e saccheggiano le aie». 2 Così Davide consultò l'Eterno, dicendo: «Andrò io a sconfiggere questi Filistei?». L'Eterno rispose a Davide: «Va', sconfiggi i Filistei e salva Keilah». 3 Ma gli uomini di Davide gli dissero: «Ecco, noi siamo già pieni di paura qui in Giuda, che sarà poi se andiamo a Keilah contro le schiere dei Filistei?». 4 Davide consultò di nuovo l'Eterno, e l'Eterno gli rispose e gli disse: «Lèvati scendi a Keilah, perché io darò i Filistei nelle tue mani». 5 Allora Davide andò con i suoi uomini a Keilah, combattè contro i Filistei, portò via il loro bestiame e compì in mezzo a loro una grande strage. Così Davide liberò gli abitanti di Keilah. 6 Quando Abiathar, figlio di Ahimelek, si rifugiò presso Davide a Keilah, portò con sé l'efod.

Saul dà la caccia a Davide
7 Saul fu informato che Davide era giunto a Keilah. Allora Saul disse: «DIO lo ha consegnato nelle mie mani, perché è andato a rinchiudersi in una città che ha porte e sbarre». 8 Saul dunque convocò tutto il popolo per la guerra, per scendere a Keilah e stringere d'assedio Davide e i suoi uomini. 9 Quando Davide venne a sapere che Saul macchinava del male contro di lui, disse al sacerdote Abiathar: «Porta qui l'efod». 10 Davide quindi disse: «O Eterno, DIO d'Israele, il tuo servo ha chiaramente sentito che Saul cerca di venire a Keilah per distruggere la città per causa mia. 11 I capi di Keilah mi consegneranno nelle sue mani? Scenderà Saul come il tuo servo ha inteso dire? O Eterno, DIO d'Israele, deh, fallo sapere al tuo servo!». L'Eterno rispose: «Scenderà». 12 Davide chiese ancora: «I capi di Keilah consegneranno me e i miei uomini nelle mani di Saul?». L'Eterno rispose: «Vi consegneranno». 13 Allora Davide e i suoi uomini, circa seicento, si levarono, uscirono da Keilah e andarono vagando qua e là. Come Saul fu avvertito che Davide era fuggito da Keilah, rinunziò alla sua spedizione. 14 Davide dimorò in roccaforti nel deserto e rimase nella regione montuosa del deserto di Zif. Saul lo cercava continuamente, ma DIO non glielo consegnò nelle mani. 15 Or Davide, sapendo che Saul si era mosso per togliergli la vita, rimase nel deserto di Zif, nella foresta. 16 Allora Gionathan, figlio di Saul, si levò e si recò da Davide nella foresta, e l'aiutò a trovare forza in DIO. 17 Gli disse quindi: «Non temere, perché Saul, mio padre, non riuscirà a metterti le mani addosso: tu regnerai sopra Israele e io sarò il secondo dopo di te. Lo stesso Saul mio padre sa questo». 18 Così i due fecero un patto davanti all'Eterno; quindi Davide rimase nella foresta, mentre Gionathan andò a casa sua. 19 Poi gli Zifei salirono da Saul a Ghibeah e gli dissero: «Davide non sta nascosto fra noi in roccaforti nella foresta, sul colle di Hakilah che è a sud del deserto? 20 Perciò, o re, scendi, perché tutto il desiderio della tua anima è di scendere; ci penseremo noi a consegnarlo nelle mani del re». 21 Saul disse: «Siate benedetti dall'Eterno, perché avete avuto pietà di me! 22 Andate, vi prego, e accertatevi meglio per conoscere e vedere il luogo dove si rifugia, e chi lo ha visto là, perché mi si dice che egli è molto astuto. 23 Cercate di conoscere tutti i nascondigli dove si rifugia; poi tornate da me con notizie sicure e io andrò con voi. Così, se egli è nel paese, io lo cercherò fra tutte le migliaia di Giuda». 24 Allora essi si levarono e andarono a Zif, davanti a Saul; ma Davide e i suoi erano nel deserto di Maon, nell'Arabah a sud del deserto. 25 Quando Saul e i suoi uomini andarono a cercarlo, Davide fu avvertito; perciò egli scese alla roccia e rimase nel deserto di Maon. Quando Saul lo seppe, diede la caccia a Davide nel deserto di Maon. 26 Saul camminava su un fianco del monte, mentre Davide con i suoi uomini camminava sull'altro fianco. Come Davide affrettava la marcia per sfuggire a Saul, mentre Saul e i suoi uomini stavano accerchiando Davide e i suoi uomini per prenderli, 27 arrivò da Saul un messaggero che disse: «Affrettati a venire, perché i Filistei hanno invaso il paese». 28 Così Saul cessò di inseguire Davide e andò ad affrontare i Filistei; perciò quel luogo fu chiamato la "roccia della divisione". 29 Poi Davide di là salì per stabilirsi nelle roccaforti di En-Ghedi.

Davide risparmia la vita di Saul
24:1 Or, quando Saul ritornò dall'inseguimento dei Filistei, gli riferirono: «Ecco, Davide è nel deserto di En-Ghedi». 2 Allora Saul prese tremila uomini scelti da tutto Israele e andò a cercare Davide e i suoi uomini di fronte alle rocce delle capre selvatiche. 3 Arrivato ai recinti di pecore lungo la strada, dove c'era una caverna, Saul vi entrò per fare un bisogno naturale. (Or Davide e i suoi uomini se ne stavano in fondo alla caverna). 4 Gli uomini di Davide gli dissero: «Questo è il giorno in cui l'Eterno ti dice: "Ecco, io ti consegno nelle mani il tuo nemico; fa' di lui quello che ti piace"». Allora Davide si alzò e, senza farsi notare, tagliò il lembo del mantello di Saul. 5 Ma dopo ciò a Davide battè il cuore, perché aveva tagliato il lembo del mantello di Saul. 6 Così disse ai suoi uomini: «Mi guardi l'Eterno dal fare questa cosa al mio signore, all'unto dell'Eterno, dallo stendere la mia mano contro di lui, perché è l'unto dell'Eterno». 7 Con queste parole Davide trattenne i suoi uomini e non permise loro di scagliarsi contro Saul. Quindi Saul si levò, uscì dalla caverna e continuò il suo cammino. 8 Dopo ciò anche Davide si levò, uscì dalla caverna e gridò a Saul, dicendo: «O re, mio signore!». Allora Saul si voltò indietro, e Davide si abbassò con la faccia a terra e si prostrò. 9 Davide disse a Saul: «Perché dai ascolto alle parole della gente che dice: "Davide cerca di farti del male"? 10 Ecco, quest'oggi i tuoi occhi hanno visto che oggi l'Eterno ti aveva consegnato nelle mie mani in quella caverna; qualcuno mi disse di ucciderti, ma io ti ho risparmiato e ho detto: "Non stenderò la mia mano contro il mio signore, perché è l'unto dell'Eterno". 11 Inoltre, padre mio, guarda; sì, guarda nella mia mano il lembo del tuo mantello. Se ho tagliato il lembo del tuo mantello e non ti ho ucciso, puoi capire e renderti conto che non vi è nelle mie azioni né malvagità né ribellione e non ho peccato contro di te; ma tu mi tendi insidie per togliermi la vita! 12 L'Eterno faccia giustizia fra me e te, e l'Eterno mi vendichi di te; ma io non stenderò la mia mano contro di te. 13 Come dice il proverbio degli antichi: "La malvagità viene dai malvagi". Ma io non stenderò la mia mano contro di te. 14 Contro chi è uscito il re d'Israele? Chi stai perseguitando? Un cane morto, una pulce? 15 L'Eterno sia giudice e faccia giustizia fra me e te; possa egli vedere e difendere la mia causa, e farmi giustizia, liberandomi dalle tue mani». 16 Quando Davide finì di dire queste parole a Saul, Saul disse: «È questa la tua voce, figlio mio Davide?». E Saul alzò la voce e pianse. 17 Poi disse a Davide: «Tu sei più giusto di me, perché tu mi hai reso del bene, mentre io ti ho reso del male. 18 Tu oggi hai mostrato di esserti comportato bene con me, perché l'Eterno mi aveva dato nelle tue mani, ma tu non mi hai ucciso. 19 Quando mai un uomo incontra il suo nemico e lo lascia andare in pace? Ti renda dunque l'Eterno del bene, per quanto oggi mi hai fatto. 20 Ora so per certo che tu regnerai e che il regno d'Israele sarà reso stabile nelle tue mani. 21 Perciò giurami per l'Eterno che non sopprimerai i miei discendenti dopo di me e che non cancellerai il mio nome dalla casa di mio padre». 22 Davide lo giurò a Saul. Poi Saul andò a casa sua, mentre Davide e i suoi uomini salirono alla roccaforte.

Davide, Nabal e Abigail
25:1 Poi Samuele morì, e tutto Israele si radunò e lo pianse; lo seppellirono quindi nella sua casa a Ramah. Allora Davide si levò e scese al deserto di Paran. 2 A Maon c'era un uomo, che aveva le sue proprietà a Karmel; quest'uomo era molto ricco: aveva tremila pecore e mille capre, e si trovava a Karmel per tosare le sue pecore. 3 Quest'uomo si chiamava Nabal e sua moglie Abigail; lei era una donna di buon senso e di bell'aspetto, ma l'uomo era duro e malvagio nel suo operare; egli discendeva da Caleb. 4 Quando Davide seppe nel deserto che Nabal stava tosando le sue pecore, 5 mandò dieci giovani; Davide disse ai giovani: «Salite a Karmel, andate da Nabal e chiedetegli a nome mio se sta bene, 6 e dite così: "Salute! Pace a te, pace alla tua casa e pace a tutto ciò che ti appartiene! 7 Ho saputo che tu hai i tosatori; quando i tuoi pastori erano con noi, non abbiamo fatto loro alcun male, e nulla è mancato loro durante tutto il tempo che sono stati a Karmel. 8 Interroga i tuoi servi e te lo diranno. Possano questi giovani trovare grazia ai tuoi occhi, perché siamo venuti in un giorno di gioia; da', ti prego, ai tuoi servi e al tuo figlio Davide ciò che hai a portata di mano"». 9 Così i giovani di Davide andarono e riferirono a Nabal tutte queste parole in nome di Davide, poi attesero. 10 Ma Nabal rispose ai servi di Davide, dicendo: «Chi è Davide e chi è il figlio di Isai? Oggi sono molti i servi che si allontanano dai loro padroni. 11 Prenderò dunque il mio pane, la mia acqua e la carne degli animali da me uccisi per i miei tosatori, per darli a gente che non so da dove venga?». 12 Così i giovani di Davide ripresero la loro strada, tornarono indietro e andarono a riferire tutte queste parole. 13 Allora Davide disse ai suoi uomini: «Ognuno si cinga la spada». Così ognuno cinse la propria spada e anche Davide cinse la sua spada; circa quattrocento uomini salirono dietro a Davide e duecento rimasero presso i bagagli. 14 Ma uno dei servi avvertì Abigail, la moglie di Nabal dicendole: «Ecco, Davide ha inviato messaggeri dal deserto per salutare il nostro padrone, ma egli li ha insultati. 15 Eppure questi uomini sono stati molto buoni verso di noi; non abbiamo ricevuto alcun male e non ci è mancato nulla durante tutto il tempo in cui abbiamo girovagato con loro quando eravamo in campagna. 16 Essi sono stati per noi un muro di protezione notte e giorno per tutto il tempo in cui siamo stati con loro pascolando il gregge. 17 Sappi e vedi ciò che devi fare, perché accadrà qualche sventura al nostro padrone e a tutta la sua casa; egli è un uomo così malvagio, che non gli si può parlare». 18 Allora Abigail prese in fretta duecento pani, due otri di vino, cinque pecore già cucinate, cinque misure di grano arrostito, cento grappoli di uva passa e duecento schiacciate di fichi e li caricò sugli asini. 19 Poi disse ai suoi servi: «Precedetemi, io vi seguirò». Ma non disse nulla a Nabal suo marito. 20 Ora, mentre essa sul dorso di un asino scendeva per un sentiero nascosto dal monte, Davide e i suoi uomini scendevano verso di lei, ed essa s'imbattè con loro. 21 Or Davide aveva detto: «Ho certamente custodito invano tutto ciò che costui aveva nel deserto. Non gli è mai mancato nulla di tutto ciò che possedeva, ma egli mi ha reso male per bene. 22 Così DIO faccia ai nemici di Davide e anche peggio, se di tutto ciò che possiede io lascerò in vita un sol maschio fino al mattino». 23 Quando Abigail vide Davide, scese in fretta dall'asino, e gettandosi con la faccia a terra davanti a Davide, si prostrò fino a terra. 24 Così si gettò ai suoi piedi e disse: «O mio signore, su di me, su di me soltanto ricada la colpa! Deh, lascia che la tua serva ti parli, e tu ascolta le parole della tua serva! 25 Ti prego, signor mio non far caso a quell'uomo spregevole, a Nabal, perché egli è esattamente come il suo nome; si chiama Nabal e in lui c'è stoltezza; ma io, la tua serva, non ho visto i giovani mandati dal mio signore. 26 Or dunque, signor mio, com'è vero che l'Eterno vive e che la tua anima vive, l'Eterno ti ha impedito di spargere il sangue e di farti giustizia con le tue proprie mani. Or dunque i tuoi nemici e quelli che vogliono fare del male al mio signore siano come Nabal! 27 E ora questo dono che la tua serva ha portato al mio signore, sia dato ai giovani che seguono il mio signore. 28 Deh, perdona la colpa della tua serva; certamente l'Eterno renderà stabile la casa del mio signore, perché il mio signore combatte le battaglie dell'Eterno, e in tutto il tempo della tua vita non è stato trovato alcun male in te. 29 Se sorgesse qualcuno a perseguitarti e a cercare la tua vita, la vita del mio signore sarà custodita nello scrigno della vita presso l'Eterno, il tuo DIO, mentre la vita dei tuoi nemici l'Eterno la scaglierà come dal cavo di una fionda. 30 Così, quando l'Eterno avrà fatto al mio signore tutto il bene che ha promesso a tuo riguardo e ti avrà costituito capo sopra Israele, 31 questa cosa non sarà un dolore per te né un rimorso al cuore del mio signore: l'avere cioè sparso del sangue senza motivo e l'essersi fatto giustizia da sé. Ma quando l'Eterno avrà fatto del bene al mio signore, ricordati della tua serva». 32 Allora Davide disse ad Abigail: «Sia benedetto l'Eterno, il DIO d'Israele, che oggi ti ha mandato incontro a me! 33 Benedetto il tuo consiglio e benedetta tu che oggi mi hai impedito di arrivare allo spargimento di sangue e di farmi giustizia con le mie proprie mani! 34 Poiché certo, com'è vero che vive l'Eterno, il DIO d'Israele, che mi ha impedito di farti del male, se non ti fossi affrettata a venirmi incontro, allo spuntar del giorno a Nabal non sarebbe rimasto un sol uomo». 35 Così Davide ricevette dalle sue mani ciò che ella gli aveva portato e le disse: «Risali in pace a casa tua; vedi, io ho dato ascolto alla tua voce e ho avuto riguardo alla tua persona». 36 Abigail ritornò quindi da Nabal; egli stava facendo un banchetto in casa sua, come un banchetto da re. Nabal aveva il cuore allegro, perché era ubriaco fradicio; perciò ella non gli fece sapere niente, né poco né molto, fino allo spuntar del giorno. 37 Ma il mattino dopo, quando l'effetto del vino gli era passato, la moglie raccontò a Nabal queste cose; allora il cuore dentro di lui venne meno ed egli rimase come un sasso. 38 Circa dieci giorni dopo, l'Eterno colpì Nabal ed egli morì. 39 Quando Davide seppe che Nabal era morto, disse: «Sia benedetto l'Eterno, che mi ha reso giustizia dell'oltraggio che ho ricevuto da Nabal e ha trattenuto il suo servo dal male! L'Eterno infatti ha fatto ricadere sul suo capo la malvagità di Nabal». Poi Davide mandò un'ambasciata a parlare ad Abigail per prenderla in moglie. 40 I servi di Davide vennero da Abigail a Karmel e le parlarono così, dicendo: «Davide ci ha mandati da te, perché vuole prenderti in moglie». 41 Allora ella si levò, si prostrò con la faccia a terra e disse: «Ecco, possa la tua serva fare da schiava, per lavare i piedi ai servi del mio signore». 42 Poi Abigail si levò in fretta, montò sull'asino e, assistita da cinque fanciulle, seguì i messaggeri di Davide e divenne sua moglie. 43 Davide prese anche Ahinoam di Jezreel, e tutte e due furono sue mogli. 44 Or Saul aveva dato sua figlia Mikal, già moglie di Davide, a Palti, figlio di Laish, che era di Gallim.

Davide risparmia nuovamente la vita di Saul
26:1 Or gli Zifei vennero da Saul a Ghibeah e gli dissero: «Non è forse Davide nascosto sulla collina di Hakilah ai margini del deserto?». 2 Allora Saul si levò e scese verso il deserto di Zif, avendo con sé tremila uomini scelti d'Israele, per cercare Davide nel deserto di Zif. 3 Saul si accampò sulla collina di Hakilah che è ai margini del deserto presso la strada, mentre Davide stava nel deserto. Quando si rese conto che Saul veniva a cercarlo nel deserto. 4 Davide mandò alcune spie e seppe che Saul era veramente arrivato. 5 Allora Davide si levò e andò al luogo dove Saul era accampato. Davide notò il luogo dove erano coricati Saul e Abner, il figlio di Ner, capo del suo esercito. Saul era coricato nel campo dei carri, e la sua gente era accampata intorno a lui. 6 Davide si rivolse quindi ad Ahimelek, lo Hitteo, e ad Abishai, figlio di Tseruiah, fratello di Joab e disse: «Chi scenderà con me da Saul nell'accampamento?». Abishai rispose: «Scenderò io con te». 7 Così Davide ed Abishai giunsero da quella gente di notte; ed ecco che Saul giaceva addormentato nel campo dei carri, con la sua lancia infissa a terra, dalla parte del capo, mentre Abner e la sua gente erano coricati intorno a lui. 8 Allora Abishai disse a Davide: «Oggi DIO ti ha messo nelle mani il tuo nemico; perciò, ti prego, lascia che lo colpisca con la lancia e lo inchiodi a terra con un sol colpo; non ci sarà bisogno di un secondo». 9 Ma Davide disse ad Abishai: «Non ucciderlo; chi infatti potrebbe stendere la mano contro l'unto dell'Eterno senza rendersi colpevole?». 10 Poi Davide aggiunse: «Com'è vero che l'Eterno vive, solo l'Eterno lo colpirà: o perché arriverà il suo giorno e morirà, o perché andrà a combattere e verrà ucciso. 11 L'Eterno mi guardi dallo stendere la mia mano contro l'unto dell'Eterno! Ora, ti prego, prendi la lancia che è vicina al suo capo e la brocca dell'acqua e andiamocene». 12 Così Davide prese la lancia e la brocca dell'acqua che era vicina al capo di Saul e se ne andarono. Nessuno vide, nessuno se ne accorse, nessuno si svegliò; tutti dormivano, perché un sonno profondo mandato dall'Eterno era caduto su di loro. 13 Poi Davide passò dal lato opposto e si fermò lontano in cima al monte; c'era una grande distanza fra di loro. 14 Allora Davide gridò alla gente di Saul e ad Abner, figlio di Ner, e disse: «Abner, non rispondi?». Abner rispose e disse: «Chi sei tu che gridi al re?». 15 Così Davide disse ad Abner: «Non sei tu un uomo valoroso? E chi è pari a te in Israele? Perché dunque non hai fatto buona guardia al re tuo signore? Uno del popolo infatti è venuto per uccidere il re tuo signore. 16 Ciò che hai compiuto non è affatto buono. Com'è vero che l'Eterno vive, voi meritate la morte, perché non avete fatto buona guardia al vostro signore, l'unto dell'Eterno! E ora guarda dov'è la lancia del re e la brocca dell'acqua che era presso il suo capo!». 17 Saul riconobbe la voce di Davide e disse: «È questa la tua voce, o figlio mio Davide?». Davide rispose: «È la mia voce, o re, mio signore!». 18 Poi aggiunse: «Perché il mio signore perseguita il suo servo? Che cosa ho fatto? Che malvagità ho commesso? 19 Ora perciò ascolti, di grazia, il re mio signore le parole del suo servo. Se è l'Eterno che t'incita contro di me, egli accetti un'oblazione! Ma se sono gli uomini, siano maledetti davanti all'Eterno, perché oggi mi hanno scacciato per impedirmi di aver parte all'eredità dell'Eterno, dicendomi: "Va' a servire altri dèi". 20 Ora dunque il mio sangue non cada a terra lontano dalla presenza dell'Eterno! Poiché il re d'Israele è uscito per andare in cerca di una pulce, come si dà la caccia a una pernice su per i monti». 21 Allora Saul disse: «Ho peccato; torna, figlio mio Davide, poiché io non ti farò più alcun male, perché oggi la mia vita è stata preziosa ai tuoi occhi; ecco, ho agito da stolto e mi sono grandemente sbagliato». 22 Davide rispose: «Ecco la lancia del re; venga qui uno dei giovani a prenderla. 23 L'Eterno renderà a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà; oggi infatti l'Eterno ti aveva dato nelle mie mani, ma io non ho voluto stendere la mia mano contro l'unto dell'Eterno. 24 Come oggi la tua vita è stata preziosa ai miei occhi, così sarà preziosa la mia vita agli occhi dell'Eterno; ed egli mi liberi da ogni avversità». 25 Allora Saul disse a Davide: «Sii tu benedetto, figlio mio Davide. Tu farai grandi cose e sarai certamente vittorioso». Così Davide continuò il suo cammino e Saul tornò a casa sua.

Davide si stabilisce fra i Filistei
27:1 Or Davide disse in cuor suo: «Un giorno o l'altro io perirò per mano di Saul; non vi è nulla di meglio per me che mettermi in salvo nel paese dei Filistei; così Saul desisterà dal ricercarmi ancora in tutto il territorio d'Israele; così scamperò dalle sue mani». 2 Perciò Davide si levò e si recò, con i seicento uomini che aveva con sé, da Akish, figlio di Maok, re di Gath. 3 Così Davide rimase con Akish a Gath, lui e i suoi uomini, ciascuno con la sua famiglia; Davide con le sue due mogli: Ahinoam la Jezreelita, e Abigail la Karmelita, già moglie di Nabal. 4 Fu quindi riferito a Saul che Davide era fuggito a Gath, ed egli non lo cercò più. 5 Davide disse ad Akish: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mi sia dato un luogo in una città della campagna dove io possa abitare. Perché dovrebbe il tuo servo abitare con te nella città reale?». 6 Così quel giorno Akish gli diede Tsiklag; per questo Tsiklag è appartenuta ai re di Giuda fino al giorno d'oggi. 7 Il tempo che Davide rimase nel paese dei Filistei fu di un anno e quattro mesi. 8 Davide e i suoi uomini salivano e facevano razzie nel paese dei Gheshuriti, dei Ghirziti e degli Amalekiti; queste popolazioni abitavano da tempi antichi il paese, estendendosi da Shur fino al paese d'Egitto. 9 Davide devastava il paese e non lasciava in vita né uomo né donna; prendeva quindi pecore, buoi, asini, cammelli e indumenti, e ritornava e andava da Akish. 10 Quando Akish chiedeva: «Dove avete fatto razzie quest'oggi?», Davide rispondeva: «Contro il sud di Giuda, contro il sud dei Kenei». 11 Davide non lasciava in vita né uomo né donna, perché potevano portare notizie, e diceva: «Potrebbero dare notizie a nostro riguardo e dire: "Così ha fatto Davide"». Questo fu il suo modo di agire tutto il tempo che rimase nel paese dei Filistei. 12 Così Akish si fidava di Davide e diceva: «Egli si è reso odioso al suo popolo Israele e così sarà per sempre mio servo».

Saul consulta la medium di En-Dor
28:1 In quei giorni i Filistei radunarono i loro eserciti per far guerra ad Israele. Allora Akish disse a Davide: «Sappi bene che dovrai uscire a combattere con me, tu e i tuoi uomini». 2 Davide rispose ad Akish: «Tu certamente vedrai ciò che il tuo servo farà». Allora Akish disse a Davide: «Ebbene, io ti farò mia guardia del corpo per sempre». 3 Or Samuele era morto e tutto Israele l'aveva pianto, e lo avevano sepolto in Ramah, sua città. E Saul aveva scacciato dal paese i medium e gl'indovini. 4 Così i Filistei si radunarono e vennero ad accamparsi a Shunem, mentre Saul radunò tutto Israele e si accampò a Ghilboa. 5 Quando Saul vide l'esercito dei Filistei ebbe paura e il suo cuore tremò forte. 6 Così Saul consultò l'Eterno, ma l'Eterno non gli rispose né attraverso sogni, né mediante l'Urim, né per mezzo dei profeti. 7 Allora Saul disse ai suoi servi: «Cercatemi una donna che sia una medium perché possa andare da lei per consultarla». I suoi servi gli dissero: «Ecco, a En-Dor c'è una donna che è una medium». 8 Così Saul si travestì indossando altri abiti e partì con due uomini. Giunsero dalla donna di notte, e Saul le disse: «Pratica la divinazione per me, ti prego, con una seduta spiritica e fammi salire colui che ti dirò». 9 La donna gli rispose: «Ecco, tu sai ciò che Saul ha fatto: egli ha sterminato dal paese i medium e i maghi. Perché dunque tendi un laccio alla mia vita per farmi morire?». 10 Allora Saul le giurò per l'Eterno, dicendo: «Com'è vero che l'Eterno vive, nessuna punizione ti toccherà per questo!». 11 La donna gli disse: «Chi devo farti salire?». Egli disse: «Fammi salire Samuele». 12 Quando la donna vide Samuele gridò ad alta voce; e la donna disse a Saul: «Perché mi hai ingannata? Tu sei Saul!». 13 Il re le rispose: «Non aver paura; che cosa vedi?». La donna disse a Saul: «Vedo un essere sovrumano che sale dalla terra». 14 Egli le domandò: «Che forma ha?». Ella rispose: «È un vecchio che sale ed è avvolto in un mantello». Allora Saul comprese che era Samuele, si piegò con la faccia a terra e si prostrò. 15 Samuele disse a Saul: «Perché mi hai tu disturbato, facendomi salire?». Saul rispose: «Mi trovo in una grande angustia, perché i Filistei mi fanno guerra e DIO si è allontanato da me, e non mi risponde più né mediante i profeti né attraverso i sogni; perciò ti ho chiamato perché tu mi faccia sapere cosa devo fare». 16 Samuele disse: «Perché consulti me, se l'Eterno si è allontanato da te ed è divenuto tuo nemico? 17 L'Eterno ha fatto come aveva detto per mezzo mio. L'Eterno ha strappato dalle tue mani il regno e lo ha dato a un altro, a Davide, 18 perché non hai ubbidito alla voce dell'Eterno e non hai portato ad effetto la sua ardente ira contro Amalek; per questo l'Eterno oggi ti ha fatto questo. 19 L'Eterno darà anche Israele con te nelle mani dei Filistei; domani tu e i tuoi figli sarete con me. L'Eterno darà pure l'esercito d'Israele nelle mani dei Filistei». 20 Allora Saul cadde subito lungo disteso per terra, perché grandemente spaventato dalle parole di Samuele; egli era già senza forze, perché non aveva preso cibo tutto quel giorno e tutta quella notte. 21 La donna si avvicinò a Saul e, vedendolo tutto terrorizzato, gli disse: «Ecco, la tua serva ha ubbidito alla tua voce; io ho messo in pericolo la mia vita per ubbidire alle parole che mi hai detto. 22 Or dunque ascolta anche tu la voce della tua serva e lascia che ti metta davanti un boccone di pane; mangia, così riprenderai forza per rimetterti in cammino». 23 Ma egli rifiutò e disse: «Non mangerò». I suoi servi però, insieme alla donna, insistettero ed egli li ascoltò; così si alzò da terra e si pose a sedere sul letto. 24 La donna aveva in casa un vitello ingrassato; lo uccise in fretta, poi prese la farina, la impastò e ne fece dei pani senza lievito. 25 Mise questi cibi davanti a Saul e ai suoi servi, ed essi mangiarono; poi si levarono e ripartirono quella stessa notte.

Davide rimandato nel paese dei Filistei
29:1 I Filistei radunarono tutte le loro truppe ad Afek, mentre gli Israeliti si accamparono presso la sorgente di Jezreel. 2 I principi dei Filistei procedevano con le loro centinaia e le migliaia, mentre Davide e i suoi uomini procedevano per ultimi con Akish. 3 Allora i capi dei Filistei dissero: «Cosa fanno questi Ebrei?». Akish rispose ai capi dei Filistei: «Non è costui Davide, servo di Saul re d'Israele, che è stato con me questi giorni o questi anni? In lui non ho trovato alcun fallo dal giorno della sua defezione a oggi!». 4 Ma i capi dei Filistei si adirarono contro di lui e gli dissero: «Rimanda costui, perché ritorni al luogo che gli hai assegnato. Non venga con noi a combattere, perché non diventi nostro nemico in battaglia. Come potrebbe riacquistare costui il favore del suo signore, se non con la testa di questi uomini? 5 Non è costui Davide di cui cantavano in coro nelle danze, dicendo: "Saul ha ucciso i suoi mille e Davide i suoi diecimila"?». 6 Allora Akish chiamò Davide e gli disse: «Com'è vero che l'Eterno vive, tu sei un uomo retto e vedo con piacere il tuo andare e venire con me nell'esercito, perché non ho trovato in te niente di male dal giorno del tuo arrivo da me fino ad oggi; ma tu non sei gradito agli occhi dei principi. 7 Or dunque torna indietro e va' in pace, per non far nulla che dispiaccia ai principi dei Filistei». 8 Davide disse ad Akish: «Che cosa ho fatto e che cosa hai trovato nel tuo servo dal giorno in cui sono venuto con te fino al giorno d'oggi, perché io non possa andare a combattere contro i nemici del re, mio signore?». 9 Akish rispose a Davide, dicendo: «Comprendo che tu sei gradito ai miei occhi come un angelo di DIO; ma i principi dei Filistei hanno detto: "Egli non deve salire con noi alla battaglia!". 10 Perciò, alzati domani mattina presto con i servi del tuo signore che sono venuti con te; alzatevi al mattino presto e, allo spuntar del giorno, partite». 11 Così Davide e i suoi uomini si alzarono al mattino presto, per partire e tornare nel paese dei Filistei. I Filistei invece salirono a Jezreel.

Grande vittoria di Davide sugli Amalekiti
30:1 Quando Davide e i suoi uomini giunsero a Tsiklag il terzo giorno, gli Amalekiti avevano fatto una razzia nel Neghev e a Tsiklag; avevano preso Tsiklag e l'avevano incendiata; 2 essi avevano fatto prigionieri le donne e tutti quelli che vi erano, piccoli e grandi; non avevano ucciso nessuno, ma li avevano condotti via e se n'erano andati. 3 Quando Davide e i suoi uomini giunsero alla città, ecco, la città era distrutta dal fuoco, e le loro mogli, i loro figli e le loro figlie erano stati condotti via prigionieri. 4 Allora Davide e tutti quelli che erano con lui alzarono la voce e piansero, finché non ebbero più forza di piangere. 5 Le due mogli di Davide, Ahinoam, la Jezreelita e Abigail la Karmelita, già moglie di Nabal, erano anch'esse prigioniere. 6 Davide fu grandemente angosciato perché la gente parlava di lapidarlo, avendo tutti l'animo amareggiato, ciascuno a motivo dei suoi figli e delle sue figlie; ma Davide si fortificò nell'Eterno, il suo DIO. 7 Poi Davide disse al sacerdote Abiathar, figlio di Ahimelek: «Ti prego, portami l'efod». Abiathar portò l'efod a Davide. 8 Così Davide consultò l'Eterno e chiese: «Devo inseguire questa banda? La raggiungerò?». L'Eterno rispose: «Inseguila, perché la raggiungerai certamente e ricupererai senz'altro ogni cosa». 9 Davide dunque partì con i seicento uomini che aveva con sé e giunse al torrente Besor, dove quelli rimasti indietro si fermarono; 10 ma Davide continuò l'inseguimento con quattrocento uomini, mentre duecento rimasero indietro, perché erano troppo stanchi per attraversare il torrente Besor. 11 Trovarono nella campagna un Egiziano e lo condussero a Davide. Gli diedero pane da mangiare e acqua da bere; 12 gli diedero pure un pezzo di schiacciata di fichi secchi e due grappoli d'uva. Dopo aver mangiato, il suo spirito ritornò, perché non aveva mangiato pane né bevuto acqua per tre giorni e tre notti. 13 Davide gli chiese: «A chi appartieni e da dove vieni?». Egli rispose: «Sono un giovane egiziano, servo di un Amalekita; il mio padrone mi ha abbandonato, perché tre giorni fa caddi ammalato. 14 Abbiamo fatto una razzia nel sud dei Kerethei, nel territorio di Giuda e nel sud di Caleb e abbiamo incendiato Tsiklag col fuoco». 15 Davide gli disse: «Puoi tu condurmi giù dov'è quella banda?». Egli rispose: «Giurami nel nome di DIO che non mi ucciderai e non mi consegnerai nelle mani del mio padrone, e io ti condurrò giù dov'è quella banda». 16 E lo condusse giù; ed ecco gli Amalekiti erano sparsi su tutto il paese mangiando, bevendo e facendo festa, per tutto il grande bottino che avevano portato via dal paese dei Filistei e dal paese di Giuda. 17 Davide li attaccò dal crepuscolo fino alla sera del giorno dopo; nessuno di loro scampò, ad eccezione di quattrocento giovani, che montarono sui cammelli e fuggirono. 18 Così Davide ricuperò tutto ciò che gli Amalekiti avevano portato via; Davide ricuperò anche le sue mogli. 19 Niente andò loro perduto, né piccolo né grande, né figli né figlie, né bottino né alcun altra cosa che avevano loro preso. Davide ricuperò tutto. 20 Così Davide prese tutte le greggi e tutti gli armenti; e quelli che camminavano davanti al bestiame, dicevano: «Questo è il bottino di Davide!». 21 Poi Davide giunse dai duecento uomini che erano troppo stanchi per seguire Davide, e che egli aveva fatto rimanere al torrente Besor. Questi andarono incontro a Davide e alla gente che era con lui. Così Davide si avvicinò loro e li salutò. 22 Allora tutti i malvagi e gli spregevoli fra gli uomini che erano andati con Davide presero a dire: «Poiché costoro non sono venuti con noi, non daremo loro nulla del bottino che abbiamo ricuperato, eccetto la moglie e i figli di ciascuno; li conducano via e se ne vadano!». 23 Ma Davide disse: «Non fate così, fratelli miei, con quello che l'Eterno ci ha dato proteggendoci e mettendo nelle nostre mani la banda che era venuta contro di noi. 24 Chi vi darà retta in questa proposta? Ma quale la parte di chi scende a combattere, tale sarà la parte di chi rimane presso i bagagli; faranno le parti insieme». 25 Da quel giorno in poi si fece così; Davide ne fece uno statuto e una norma per Israele fino al giorno d'oggi. 26 Quando Davide ritornò a Tsiklag, mandò parte del bottino agli anziani di Giuda, suoi amici, dicendo: «Eccovi un dono proveniente dal bottino preso dai nemici dell'Eterno». 27 Ne mandò a quelli di Bethel, a quelli di Ramoth del Neghev, a quelli di Jattir, 28 a quelli di Aroer, a quelli di Sifmoth, a quelli di Eshtemoa, 29 a quelli di Rakal, a quelli delle città degli Jerahmeeliti, a quelli delle città dei Kenei, 30 a quelli di Hormah, a quelli di Kor-Ashan, a quelli di Athak, 31 a quelli di Hebron, e a quelli di tutti i luoghi per i quali era passato Davide con i suoi uomini.

Vittoria dei Filistei sugli Israeliti. Morte di Saul e dei suoi figli
31:1 Or i Filistei vennero a battaglia con Israele e gl'Israeliti fuggirono davanti ai Filistei, e caddero uccisi sul monte Ghilboa. 2 I Filistei inseguirono accanitamente Saul e i suoi figli; così i Filistei uccisero Gionathan, Abinadab e Malkishuah, figli di Saul. 3 La battaglia si fece aspra contro Saul; gli arcieri lo raggiunsero ed egli fu gravemente ferito dagli arcieri. 4 Saul disse al suo scudiero: «Sfodera la tua spada e trafiggimi con essa; non vengano questi incirconcisi a trafiggermi e a farsi beffe di me». Ma il suo scudiero non volle, perché era tutto spaventato. Allora Saul prese la spada e vi si gettò sopra. 5 Quando lo scudiero vide che Saul era morto, si gettò anch'egli sulla propria spada e morì con lui. 6 Così in quel giorno morirono insieme Saul, i suoi tre figli, il suo scudiero e tutti i suoi uomini. 7 Quando gli Israeliti che erano di là dalla valle e che erano di là dal Giordano videro che gli uomini d'Israele si erano dati alla fuga e che Saul e i suoi figli erano morti, abbandonarono le città e fuggirono. Allora vennero i Filistei e vi si stabilirono. 8 Il giorno dopo i Filistei vennero a spogliare gli uccisi e trovarono Saul e i suoi tre figli caduti sul monte Ghilboa. 9 Essi tagliarono la testa a Saul, lo spogliarono della sua armatura e mandarono messaggeri per tutto il paese dei Filistei a portare la notizia nel tempio dei loro idoli e al popolo. 10 Collocarono quindi la sua armatura nel tempio di Ashtaroth, e appesero il suo cadavere alle mura di Beth-Shan. 11 Ma quando gli abitanti di Jabesh di Galaad vennero a sapere ciò che i Filistei avevano fatto a Saul, 12 tutti gli uomini valorosi si levarono, camminarono tutta la notte e tolsero dalle mura di Beth-Shan il cadavere di Saul e i cadaveri dei suoi figli; poi tornarono a Jabesh e qui li bruciarono. 13 Presero quindi le loro ossa, le seppellirono sotto il tamarisco di Jabesh e digiunarono per sette giorni.

Riveduta 2020:

1Samuele 18-42

Amicizia tra Gionatan e Davide. Gelosia di Saul
18:1 Quando Davide ebbe finito di parlare con Saul, l'anima di Gionatan rimase così legata all'anima di Davide, che Gionatan lo amò come l'anima sua. 2 Da quel giorno Saul lo tenne presso di sé e non permise più che egli se ne tornasse a casa di suo padre. 3 E Gionatan fece alleanza con Davide, perché lo amava come l'anima propria. 4 Quindi Gionatan si tolse il mantello che indossava e lo diede a Davide; e così fece con le sue vesti, fino alla sua spada, al suo arco e alla sua cintura. 5 Davide andava e riusciva bene dovunque Saul lo mandava: Saul lo mise a capo della gente di guerra ed egli era gradito a tutto il popolo, anche ai servi di Saul. 6 All'arrivo dell'esercito, quando Davide faceva ritorno dopo aver ucciso il Filisteo, le donne uscirono da tutte le città d'Israele incontro al re Saul, cantando e danzando al suono dei timpani e dei triangoli e alzando grida di gioia; 7 le donne, danzando, si rispondevano a vicenda e dicevano: “Saul ha ucciso i suoi mille, e Davide i suoi diecimila”. 8 Saul si irritò moltissimo; quelle parole gli dispiacquero, e disse: “Ne attribuiscono diecimila a Davide, e a me non ne attribuiscono che mille! Non gli manca altro che il regno!”. 9 E Saul, da quel giorno in poi, guardò Davide di mal occhio. 10 Il giorno dopo, un cattivo spirito, permesso da Dio, si impossessò di Saul che era come fuori di sé in mezzo alla casa, mentre Davide suonava l'arpa, come era solito fare tutti i giorni. Saul aveva in mano la sua lancia; 11 e la scagliò, dicendo: “Inchioderò Davide al muro!”. Ma Davide schivò il colpo per due volte. 12 Saul aveva paura di Davide, perché l'Eterno era con lui e si era ritirato da Saul; 13 perciò Saul lo allontanò da sé e lo fece capitano di mille uomini; ed egli andava e veniva alla testa del popolo. 14 Davide riusciva bene in tutte le sue imprese, e l'Eterno era con lui. 15 Quando Saul vide che egli riusciva splendidamente, cominciò ad avere timore di lui; 16 ma tutto Israele e Giuda amavano Davide, perché andava e veniva alla loro testa. 17 Saul disse a Davide: “Ecco Merab, la mia figlia maggiore, io te la darò in moglie; soltanto sii valoroso per me, e combatti le battaglie dell'Eterno”. Ora Saul diceva tra sé: “Non sia la mia mano che lo colpisca, ma sia la mano dei Filistei”. 18 Ma Davide rispose a Saul: “Chi sono io, che cos'è la vita mia, e che cos'è la famiglia di mio padre in Israele, perché io debba essere genero del re?”. 19 Quando Merab, figlia di Saul, doveva essere data a Davide, fu invece data in sposa ad Adriel di Meola. 20 Ma Mical, figlia di Saul, amava Davide; lo riferirono a Saul, e la cosa gli piacque. 21 E Saul disse: “Gliela darò, perché sia per lui un'insidia ed egli cada sotto la mano dei Filistei”. Saul dunque disse a Davide: “Oggi, per la seconda volta, tu puoi diventare mio genero”. 22 Poi Saul diede quest'ordine ai suoi servitori: “Parlate in segreto a Davide, e ditegli: 'Ecco, tu sei nelle grazie del re, e tutti i suoi servi ti amano, diventa dunque genero del re'”. 23 I servi di Saul riportarono queste parole a Davide. Ma Davide replicò: “Vi sembra cosa da poco diventare genero del re? Io sono povero e di umile condizione”. 24 I servi riferirono a Saul: “Davide ha risposto così e così”. 25 E Saul disse: “Dite così a Davide: 'Il re non chiede dote; ma domanda cento prepuzi di Filistei, per fare vendetta dei suoi nemici'”. Ora Saul aveva in animo di far cadere Davide nelle mani dei Filistei. 26 I servitori dunque riferirono quelle parole a Davide, e a Davide piacque di diventare genero del re in questo modo. Prima del termine fissato 27 Davide si alzò, partì con la sua gente, uccise duecento uomini dei Filistei, portò i loro prepuzi e ne consegnò il numero preciso al re, per diventare suo genero. 28 E Saul gli diede per moglie Mical, sua figlia. Saul vide e riconobbe che l'Eterno era con Davide; e Mical, figlia di Saul, lo amava. 29 Saul continuò più che mai a temere Davide, e gli fu sempre nemico. 30 Ora i prìncipi dei Filistei uscivano a combattere; e ogni volta che uscivano, Davide riusciva meglio di tutti i servi di Saul, così che il suo nome divenne molto famoso.

Saul attenta alla vita di Davide. Fuga di Davide
19:1 Saul confidò a Gionatan, suo figlio, e a tutti i suoi servi, che voleva far morire Davide. Ma Gionatan, figlio di Saul, che voleva un gran bene a Davide, 2 informò Davide della cosa e gli disse: “Saul, mio padre, cerca di farti morire; ora dunque, ti prego, sta' in guardia domani mattina, rimani in un luogo segreto e nasconditi. 3 Io uscirò e starò accanto a mio padre, nel campo dove sarai tu; parlerò di te a mio padre, vedrò come vanno le cose e te lo farò sapere”. 4 Gionatan dunque parlò a Saul, suo padre, in favore di Davide e gli disse: “Il re non pecchi contro il suo servo, contro Davide, perché egli non ha peccato contro di te, anzi il suo servizio ti è stato di grande utilità. 5 Egli ha messo la propria vita a repentaglio, ha ucciso il Filisteo e l'Eterno ha operato una grande liberazione in favore di tutto Israele. Tu l'hai visto e te ne sei rallegrato; perché dunque dovresti peccare contro il sangue innocente, facendo morire Davide senza ragione?”. 6 Saul diede ascolto alla voce di Gionatan e fece questo giuramento: “Com'è vero che l'Eterno vive, egli non morirà!”. 7 Allora Gionatan chiamò Davide e gli riferì tutto questo. Poi Gionatan ricondusse Davide da Saul ed egli rimase al suo servizio come prima. 8 Ricominciò di nuovo la guerra; e Davide uscì a combattere contro i Filistei, inflisse loro una grave sconfitta e quelli fuggirono davanti a lui. 9 E uno spirito cattivo, permesso dall'Eterno, si impossessò di Saul. Egli sedeva in casa sua avendo in mano una lancia e Davide stava suonando l'arpa. 10 Saul cercò di inchiodare Davide al muro con la lancia, ma Davide schivò il colpo e la lancia andò a conficcarsi nel muro. Davide fuggì e si mise in salvo in quella stessa notte. 11 Saul inviò dei messaggeri a casa di Davide per tenerlo d'occhio e farlo morire la mattina dopo; ma Mical, moglie di Davide, lo informò della cosa, dicendo: “Se in questa stessa notte non ti salvi la vita, domani sei morto”. 12 E Mical calò Davide da una finestra ed egli se ne andò, fuggì, e si mise in salvo. 13 Poi Mical prese l'idolo domestico e lo pose nel letto; gli mise in testa un cappuccio di pelo di capra e lo coprì con un mantello. 14 Quando Saul inviò dei messaggeri a prendere Davide, lei disse: “È malato”. 15 Allora Saul inviò di nuovo i messaggeri perché vedessero Davide, e disse loro: “Portatemelo nel letto, perché io lo faccia morire”. 16 E quando giunsero i messaggeri, ecco che nel letto c'era l'idolo domestico con in testa un cappuccio di pelo di capra. 17 E Saul disse a Mical: “Perché mi hai ingannato così e hai dato modo al mio nemico di fuggire?”. Mical rispose a Saul: “È lui che mi ha detto: 'Lasciami andare; altrimenti ti ammazzo!'”. 18 Davide dunque fuggì, si mise in salvo, e andò da Samuele a Rama e gli raccontò tutto quello che Saul gli aveva fatto. Poi, lui e Samuele andarono a stare a Naiot. 19 Ciò fu riferito a Saul, dicendo: “Ecco, Davide è a Naiot, presso Rama”. 20 Allora Saul inviò dei messaggeri per prendere Davide; ma quando questi videro l'assemblea dei profeti che profetizzavano, con Samuele che teneva la presidenza, lo Spirito di Dio investì i messaggeri di Saul che si misero a profetizzare anche loro. 21 Ne informarono Saul, che inviò altri messaggeri, i quali pure si misero a profetizzare. Saul ne mandò ancora per la terza volta, e anche questi si misero a profetizzare. 22 Allora si recò egli stesso a Rama e, giunto alla grande cisterna che è a Secu, chiese: “Dove sono Samuele e Davide?”. Gli fu risposto: “Ecco, sono a Naiot, presso Rama”. 23 Egli andò dunque là, a Naiot, presso Rama; e lo Spirito di Dio investì anche lui; ed egli continuò il suo viaggio, profetizzando, finché giunse a Naiot, presso Rama. 24 Anche lui si spogliò delle sue vesti, anche lui profetizzò alla presenza di Samuele e rimase steso per terra nudo tutto quel giorno e tutta quella notte. Da qui viene il detto: “Saul è anche lui tra i profeti?”.

Patto fra Davide e Gionatan
20:1 Davide fuggì da Naiot, presso Rama, andò a trovare Gionatan e gli disse: “Che cosa ho fatto? Qual è la mia colpa, qual è il mio peccato verso tuo padre, che egli vuole la mia vita?”. 2 Gionatan gli rispose: “Non sia mai! tu non morirai; ecco, mio padre non fa nessuna cosa, né grande né piccola, senza rendermene partecipe; perché dovrebbe nascondermi questa? Non è possibile”. 3 Ma Davide replicò, giurando: “Tuo padre sa molto bene che io ho trovato grazia agli occhi tuoi; perciò avrà detto: 'Gionatan non sappia questo, affinché non ne abbia dispiacere'; ma com'è vero che l'Eterno vive e che vive l'anima tua, fra me e la morte non c'è che un passo”. 4 Gionatan disse a Davide: “Che cosa desideri che io ti faccia?”. 5 Davide rispose a Gionatan: “Domani è la luna nuova, e io dovrei sedermi a mensa con il re; lasciami andare e mi nasconderò per la campagna fino alla terza sera. 6 Se tuo padre nota la mia assenza, tu gli dirai: 'Davide mi ha pregato con insistenza di poter fare una scappata fino a Betlemme, sua città, perché c'è il sacrificio annuale per tutta la sua famiglia'. 7 Se egli dice: 'Va bene', il tuo servo avrà pace; ma, se si adira, sappi che il male che mi vuole fare è deciso. 8 Mostra dunque la tua bontà verso il tuo servo, poiché hai fatto entrare il tuo servo in un patto con te nel nome dell'Eterno; ma se c'è in me qualche colpa dammi tu la morte; perché dovresti condurmi da tuo padre?”. 9 Gionatan disse: “Lungi da te questo pensiero! Se io venissi a sapere che da parte di mio padre il male è deciso e sta per venirti addosso, non te lo farei sapere?”. 10 Davide disse a Gionatan: “Chi mi informerà nel caso che tuo padre ti dia una risposta dura?”. 11 Gionatan disse a Davide: “Vieni, andiamo fuori alla campagna!”. E andarono entrambi fuori alla campagna. 12 Gionatan disse a Davide: “L'Eterno, l'Iddio d'Israele, mi sia testimone! Quando domani o dopodomani, a quest'ora, io avrò indagato le intenzioni di mio padre, se egli è ben disposto verso Davide, e io non mando a fartelo sapere, l'Eterno tratti Gionatan con tutto il suo rigore! 13 Nel caso poi che mio padre voglia farti del male, te lo farò sapere e ti lascerò partire perché tu te ne vada in pace; e l'Eterno sia con te, come è stato con mio padre! 14 E, se sarò ancora in vita, non agirai verso di me con la bontà dell'Eterno, affinché io non sia messo a morte? 15 Non cessare mai di essere buono verso la mia casa, neppure quando l'Eterno avrà sterminato dalla faccia della terra fino all'ultimo i nemici di Davide”. 16 Così Gionatan strinse alleanza con la casa di Davide, dicendo: “L'Eterno faccia vendetta dei nemici di Davide!”. 17 E, per l'amore che gli portava, Gionatan fece di nuovo giurare Davide; perché egli lo amava come l'anima propria. 18 Poi Gionatan gli disse: “Domani è la nuova luna e la tua assenza sarà notata, perché il tuo posto sarà vuoto. 19 Dopodomani dunque tu scenderai giù fino al luogo dove ti nascondesti il giorno del fatto e rimarrai presso la pietra di Ezel. 20 Io tirerò tre frecce da quel lato, come se tirassi a segno. 21 Poi subito manderò il mio ragazzo, dicendogli: 'Va' a cercare le frecce'. Se dico al ragazzo: 'Guarda, le frecce sono di qua da te, prendile!', tu allora vieni, perché tutto va bene per te e non hai nulla da temere, come l'Eterno vive! 22 Ma se dico al ragazzo: 'Guarda, le frecce sono di là da te', allora vattene, perché l'Eterno vuole che tu parta. 23 Quanto a quello che abbiamo convenuto fra noi, fra me e te, ecco, l'Eterno ne è testimone per sempre”. 24 Davide dunque si nascose nella campagna; e quando venne il novilunio, il re si mise a sedere a mensa per il pasto. 25 Il re, come al solito, si mise a sedere sulla sua sedia che era vicina al muro; Gionatan si alzò per mettersi di fronte, Abner si sedette accanto a Saul, ma il posto di Davide rimase vuoto. 26 Tuttavia Saul non disse nulla quel giorno, perché pensava: “Gli è successo qualcosa ed egli non deve essere puro; per certo egli non è puro”. 27 Ma l'indomani, secondo giorno della luna nuova, il posto di Davide era ancora vuoto; e Saul disse a Gionatan, suo figlio: “Perché il figlio d'Isai non è venuto a mangiare né ieri né oggi?”. 28 Gionatan rispose a Saul: “Davide mi ha chiesto con insistenza di lasciarlo andare a Betlemme; 29 e ha detto: 'Ti prego, lasciami andare, perché abbiamo in città un sacrificio di famiglia e mio fratello mi ha raccomandato di andarci; ora dunque, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, ti prego, lasciami fare una scappata per vedere i miei fratelli'. Per questa ragione egli non è venuto alla mensa del re”. 30 Allora l'ira di Saul si accese contro Gionatan, e gli disse: “Figlio perverso e ribelle, non lo so io forse che prendi le parti del figlio d'Isai, a tua vergogna e a vergogna del seno di tua madre? 31 Poiché fino a quando il figlio d'Isai avrà vita sulla terra non ci sarà stabilità né per te né per il tuo regno. Mandalo dunque a cercare e fallo venire da me, perché deve morire”. 32 Gionatan rispose a Saul suo padre e gli disse: “Perché dovrebbe morire? Che ha fatto?”. 33 Saul impugnò la lancia contro di lui per colpirlo. Allora Gionatan riconobbe che suo padre aveva deciso di far morire Davide. 34 Acceso d'ira, si alzò dalla mensa, e non mangiò nulla il secondo giorno della luna nuova, addolorato com'era per l'offesa che suo padre aveva fatto a Davide. 35 La mattina dopo, Gionatan uscì fuori alla campagna, al luogo fissato con Davide, e aveva con sé un ragazzetto. 36 Disse al ragazzo: “Corri a cercare le frecce che tiro”. Mentre il ragazzo correva, tirò una freccia che passò di là da lui. 37 Quando il ragazzo fu giunto al luogo dove era la freccia che Gionatan aveva tirato, Gionatan gli gridò dietro: “La freccia non è di là da te?”. 38 Gionatan gridò ancora dietro al ragazzo: “Via, fa' presto, non ti trattenere!”. Il ragazzo di Gionatan raccolse le frecce e tornò dal suo padrone. 39 Ora il ragazzo non sapeva nulla; soltanto Gionatan e Davide sapevano di che si trattasse. 40 Gionatan diede le sue armi al suo ragazzo e gli disse: “Va', portale alla città”. 41 E quando il ragazzo se ne fu andato, Davide si alzò da dietro il mucchio di pietre, si gettò con la faccia a terra e si prostrò tre volte; poi i due si baciarono l'un l'altro e piansero insieme; Davide soprattutto pianse dirottamente. 42 Gionatan disse a Davide: “Va' in pace, ora che abbiamo fatto entrambi questo giuramento nel nome dell'Eterno. L'Eterno sia testimone fra me e te e fra la mia progenie e la tua progenie, per sempre”. 43 Davide si alzò e se ne andò, e Gionatan tornò in città.

Fuga di Davide a Nob e a Gat
21:1 Davide andò a Nob dal sacerdote Aimelec; Aimelec gli venne incontro tutto tremante e gli disse: “Perché sei solo e non hai nessuno con te?”. 2 Davide rispose al sacerdote Aimelec: “Il re mi ha dato un incarico e mi ha detto: 'Nessuno sappia nulla dell'affare per cui ti mando e dell'ordine che ti ho dato'; e quanto alla mia gente, le ho detto di trovarsi in un certo luogo. 3 E ora che cos'hai tu sotto mano? Dammi cinque pani o quelli che si potrà trovare”. 4 Il sacerdote rispose a Davide, dicendo: “Non ho sotto mano del pane comune, ma c'è del pane consacrato; ma la tua gente si è almeno astenuta da contatto con donne?”. 5 Davide rispose al sacerdote: “Da quando sono partito, tre giorni fa, siamo rimasti senza donne; e quanto ai vasi della mia gente erano puri; e se anche la nostra incombenza è profana, essa sarà oggi santificata da quello che si porrà nei vasi”. 6 Il sacerdote gli diede dunque del pane consacrato perché non c'era altro pane tranne quello della presentazione, che era stato tolto davanti all'Eterno, per mettervi invece del pane caldo nel momento in cui si toglieva l'altro. 7 Quel giorno, un certo uomo tra i servi di Saul si trovava là, trattenuto alla presenza dell'Eterno; si chiamava Doeg, era Edomita e capo dei pastori di Saul. 8 Davide disse ad Aimelec: “Non hai tu qui disponibile una lancia o una spada? Perché io non ho preso con me né la mia spada né le mie armi, tanto premeva l'incarico del re”. 9 Il sacerdote rispose: “C'è la spada di Goliat, il Filisteo, che tu uccidesti nella valle dei terebinti; è là avvolta in un panno dietro all'efod; se la vuoi prendere, prendila, perché qui non ce n'è un'altra all'infuori di questa”. Davide disse: “Nessuna è pari a quella; dammela!”. 10 Allora Davide si alzò, e quel giorno fuggì per timore di Saul, e andò da Achis, re di Gat. 11 I servi del re dissero ad Achis: “Non è costui Davide, il re del paese? Non è colui del quale cantavano nelle loro danze: 'Saul ha ucciso i suoi mille, e Davide i suoi diecimila?'”. 12 Davide si tenne in cuore queste parole ed ebbe grande timore di Achis, re di Gat. 13 Cambiò il suo modo di fare in loro presenza, faceva il pazzo in mezzo a loro, tracciava dei segni sui battenti delle porte, e si lasciava scorrere la saliva sulla barba. 14 Achis disse ai suoi servi: “Guardate, è un pazzo; perché me lo avete condotto? 15 Mi mancano forse dei pazzi, che mi avete condotto questo a fare il pazzo in mia presenza? Costui non entrerà in casa mia!”.

Davide ad Adullam e nel paese di Moab. Saul fa uccidere i sacerdoti e gli abitanti di Nob
22:1 Davide partì di là e si rifugiò nella caverna di Adullam; quando i suoi fratelli e tutta la famiglia di suo padre lo seppero, scesero là per unirsi a lui. 2 E tutti quelli che erano in ristrettezze, che avevano dei debiti o che erano scontenti, si radunarono presso di lui, ed egli divenne loro capo, ed ebbe con sé circa quattrocento uomini. 3 Di là Davide andò a Mispa di Moab e disse al re di Moab: “Ti prego, permetti che mio padre e mia madre vengano a stare da voi, fino a quando io sappia quello che Iddio farà di me”. 4 Egli dunque li condusse davanti al re di Moab, ed essi rimasero con lui tutto il tempo che Davide fu nella sua fortezza. 5 Il profeta Gad disse a Davide: “Non stare più in questa fortezza; parti e recati nel paese di Giuda”. Davide allora partì, e andò nella foresta di Cheret. 6 Saul seppe che Davide e gli uomini che erano con lui erano stati scoperti. Saul si trovava allora a Ghibea, seduto sotto la tamerice che è sull'altura; aveva in mano la lancia, e tutti i suoi servi gli stavano intorno. 7 Saul disse ai servi che gli stavano intorno: “Ascoltate ora, Beniaminiti! Il figlio di Isai darà forse a tutti voi dei campi e delle vigne? Farà di tutti voi dei capi di migliaia e dei capi di centinaia, 8 che avete tutti congiurato contro di me, e non c'è nessuno che mi abbia informato dell'alleanza che mio figlio ha fatto con il figlio di Isai, e non c'è nessuno di voi che mi compianga e mi informi che mio figlio ha sollevato contro di me il mio servo perché mi tenda insidie come fa oggi?”. 9 E Doeg, l'Idumeo, il quale era preposto ai servi di Saul, rispose e disse: “Io vidi il figlio di Isai venire a Nob da Aimelec, figlio di Aitub, 10 il quale consultò l'Eterno per lui, gli diede dei viveri, e gli diede la spada di Goliat il Filisteo”. 11 Allora il re mandò a chiamare il sacerdote Aimelec, figlio di Aitub, e tutta la famiglia di suo padre, vale a dire i sacerdoti che erano a Nob. E tutti andarono dal re. 12 E Saul disse: “Ora ascolta, figlio di Aitub!”. Ed egli rispose: “Eccomi, signore mio!”. 13 E Saul gli disse: “Perché tu e il figlio d'Isai avete congiurato contro di me? Perché gli hai dato del pane e una spada e hai consultato Dio per lui affinché insorga contro di me e mi tenda insidie come fa oggi?”. 14 Allora Aimelec rispose al re, dicendo: “E chi c'è fra tutti i tuoi servi, fedele come Davide, genero del re, pronto al tuo comando e onorato nella tua casa? 15 Ho io forse cominciato oggi a consultare Iddio per lui? Lungi da me il pensiero di tradirti! Non imputi il re nulla di simile al suo servo o a tutta la famiglia di mio padre; perché il tuo servo non sa nessuna cosa, né piccola né grande, di tutto questo”. 16 Il re disse: “Tu morirai senz'altro, Aimelec, tu con tutta la famiglia di tuo padre!”. 17 E il re disse alle guardie che gli stavano intorno: “Avvicinatevi e uccidete i sacerdoti dell'Eterno, perché anche loro sono d'accordo con Davide; sapevano che egli era fuggito, e non mi hanno informato”. Ma i servi del re non vollero mettere le mani addosso ai sacerdoti dell'Eterno. 18 Il re disse a Doeg: “Avvicinati tu, e colpisci i sacerdoti!”. E Doeg, l'Idumeo, si avvicinò, si avventò addosso ai sacerdoti e uccise in quel giorno ottantacinque persone che portavano l'efod di lino. 19 Saul passò a fil di spada anche Nob, la città dei sacerdoti, uomini, donne, fanciulli, lattanti, buoi, asini e pecore: passò tutto a fil di spada. 20 Tuttavia, uno dei figli di Aimelec, figlio di Aitub, di nome Abiatar, scampò e si rifugiò presso Davide. 21 Abiatar riferì a Davide che Saul aveva ucciso i sacerdoti dell'Eterno. 22 Davide disse ad Abiatar: “Io sapevo bene quel giorno che Doeg, l'Idumeo, era là, e che avrebbe senza dubbio avvertito Saul; io sono la causa della morte di tutte le persone della famiglia di tuo padre. 23 Resta con me, non temere; chi cerca la mia vita cerca la tua; con me sarai al sicuro”.

Davide salva Cheila e fugge nel deserto di Zif e di Maon
23:1 Poi vennero a dire a Davide: “Ecco, i Filistei hanno attaccato Cheila e saccheggiano le aie”. 2 E Davide consultò l'Eterno, dicendo: “Devo andare a sconfiggere questi Filistei?”. L'Eterno rispose a Davide: “Va', sconfiggi i Filistei e salva Cheila”. 3 Ma la gente di Davide gli disse: “Tu vedi che qui in Giuda abbiamo paura; e che sarà se andiamo a Cheila contro le schiere dei Filistei?”. 4 Davide consultò di nuovo l'Eterno, e l'Eterno gli rispose e gli disse: “Alzati, scendi a Cheila, perché io darò i Filistei nelle tue mani”. 5 Davide dunque andò con la sua gente a Cheila, combatté contro i Filistei, portò via il loro bestiame e inflisse loro una grande sconfitta. Così Davide liberò gli abitanti di Cheila. 6 - Quando Abiatar, figlio di Aimelec, si rifugiò da Davide a Cheila, portò con sé l'efod. - 7 Saul fu informato che Davide era giunto a Cheila. E Saul disse: “Iddio lo dà nelle mie mani, poiché è venuto a rinchiudersi in una città che ha porte e sbarre”. 8 Saul dunque convocò tutto il popolo per andare alla guerra, per scendere a Cheila e cingere d'assedio Davide e la sua gente. 9 Ma Davide, venuto a conoscenza che Saul macchinava del male contro di lui, disse al sacerdote Abiatar: “Porta qua l'efod”. 10 Poi disse: “Eterno, Dio d'Israele, il tuo servo ha sentito come cosa certa che Saul cerca di venire a Cheila per distruggere la città a causa mia. 11 Gli abitanti di Cheila mi daranno nelle sue mani? Saul scenderà come il tuo servo ha sentito dire? O Eterno, Dio d'Israele, ti prego, fallo sapere al tuo servo!”. L'Eterno rispose: “Scenderà”. Davide chiese ancora: 12 “Quelli di Cheila daranno me e la mia gente nelle mani di Saul?”. L'Eterno rispose: “Vi daranno nelle sue mani”. 13 Allora Davide e la sua gente, circa seicento uomini, si alzarono, uscirono da Cheila e andarono qua e là a caso e Saul, avvertito che Davide era fuggito da Cheila, rinunciò alla sua spedizione. 14 Davide rimase nel deserto in luoghi sicuri; e se ne stette nella regione montuosa del deserto di Zif. Saul lo cercava continuamente, ma Dio non glielo diede nelle mani. 15 E Davide, sapendo che Saul si era mosso per togliergli la vita, restò nel deserto di Zif, nella foresta. 16 Allora Gionatan, figlio di Saul, si alzò e si recò da Davide nella foresta. Egli fortificò la sua fiducia in Dio, 17 e gli disse: “Non temere, poiché Saul, mio padre, non riuscirà a metterti le mani addosso: tu regnerai sopra Israele, e io sarò il secondo dopo di te; e lo sa bene anche Saul mio padre”. 18 E i due fecero alleanza in presenza dell'Eterno; poi Davide rimase nella foresta, e Gionatan se ne andò a casa sua. 19 Ora gli Zifei salirono da Saul a Ghibea e gli dissero: “Davide non sta forse nascosto fra noi, nei luoghi sicuri della foresta, sul colle di Achila che è a mezzogiorno del deserto? 20 Scendi dunque, o re, poiché tutto il desiderio della tua anima è di scendere, e penseremo noi a darlo nelle mani del re”. 21 Saul disse: “Siate benedetti dall'Eterno, voi che avete pietà di me! 22 Andate, vi prego, informatevi ancora con più certezza per sapere e scoprire il luogo dove è solito fermarsi, e chi l'abbia visto là; poiché mi dicono che egli è molto astuto. 23 Vedete di conoscere tutti i nascondigli dove lui si rifugia; poi tornate da me con notizie sicure, e io verrò con voi. Se è nel paese, io lo cercherò fra tutte le migliaia di Giuda”. 24 Quelli dunque si alzarono e se ne andarono a Zif, davanti a Saul; ma Davide e i suoi erano nel deserto di Maon, nella pianura a mezzogiorno del deserto. 25 Saul con la sua gente partì in cerca di Davide; ma lui, che ne fu informato, scese dalla roccia e rimase nel deserto di Maon. E quando Saul lo seppe, andò in cerca di Davide nel deserto di Maon. 26 Saul camminava da un lato del monte e Davide con la sua gente dall'altro lato; e mentre Davide affrettava la marcia per sfuggire a Saul e Saul e la sua gente stavano per circondare Davide e i suoi per prenderli, 27 arrivò a Saul un messaggero che disse: “Affrettati a venire, perché i Filistei hanno invaso il paese”. 28 Così Saul cessò di inseguire Davide e andò ad affrontare i Filistei; perciò quel luogo fu chiamato Sela-Ammalecot.

Davide, nella caverna di En-Ghedi, risparmia la vita a Saul
24:1 Poi Davide partì di là e si stabilì nelle roccaforti di En-Ghedi. 2 Quando Saul fu tornato dall'inseguire i Filistei, gli vennero a dire: “Ecco, Davide è nel deserto di En-Ghedi”. 3 Allora Saul prese tremila uomini scelti fra tutto Israele, e andò in cerca di Davide e della sua gente fin sulle rocce delle capre selvatiche; 4 e giunse ai recinti di pecore che erano presso la via; là c'era una caverna, nella quale Saul entrò per fare i suoi bisogni. Davide e la sua gente se ne stavano in fondo alla caverna. 5 La gente di Davide gli disse: “Ecco il giorno nel quale l'Eterno ti dice: 'Vedi, io do nelle tue mani il tuo nemico; fa' di lui quello che ti piacerà'”. Allora Davide si alzò e, senza farsi scorgere, tagliò il lembo del mantello di Saul. 6 Ma dopo il cuore gli batté per aver tagliato il lembo del mantello di Saul. 7 E Davide disse alla sua gente: “Mi guardi l'Eterno, dall'agire contro il mio signore, che è l'unto dell'Eterno, mettendogli le mani addosso; poiché egli è l'unto dell'Eterno”. 8 Con le sue parole Davide dissuase la sua gente e non le permise di gettarsi su Saul. Saul si alzò, uscì dalla caverna e continuò il suo cammino. 9 Poi anche Davide si alzò, uscì dalla caverna, e gridò dietro a Saul, dicendo: “O re, mio signore!”. Saul si guardò indietro, e Davide si inchinò con la faccia a terra e si prostrò. 10 Davide disse a Saul: “Perché dai retta alle parole della gente che dice: 'Davide cerca di farti del male?'. 11 Ecco in quest'ora stessa, tu vedi con i tuoi propri occhi che l'Eterno ti aveva dato oggi nelle mie mani in quella caverna; qualcuno mi ha detto di ucciderti, ma io ti ho risparmiato, e ho detto: 'Non metterò le mani addosso al mio signore, perché egli è l'unto dell'Eterno'. 12 Ora, padre mio, guarda qui nella mia mano il lembo del tuo mantello. Se io ti ho tagliato il lembo del mantello e non ti ho ucciso, da questo puoi vedere chiaramente che non c'è né malvagità né ribellione nella mia condotta, e che io non ho peccato contro di te, mentre tu mi tendi insidie per togliermi la vita! 13 L'Eterno sia giudice fra me e te e l'Eterno mi vendichi di te; ma io non ti metterò le mani addosso. 14 Dice il proverbio antico: 'Il male viene dai malvagi'; io quindi non ti metterò le mani addosso. 15 Contro chi è uscito il re d'Israele? Chi stai perseguitando? Un cane morto, una pulce. 16 L'Eterno sia dunque arbitro e giudichi fra me e te, veda e difenda la mia causa e mi renda giustizia, liberandomi dalle tue mani”. 17 Quando Davide ebbe finito di dire queste parole a Saul, Saul disse: “Questa è la tua voce, figlio mio Davide?”. Saul alzò la voce e pianse. 18 E disse a Davide: “Tu sei più giusto di me, poiché tu mi hai reso bene per male, mentre io ti ho reso male per bene. 19 Tu hai mostrato oggi la bontà con la quale ti comporti verso di me; poiché l'Eterno mi aveva dato nelle tue mani, e tu non mi hai ucciso. 20 Se uno incontra il suo nemico, lo lascia forse andare in pace? L'Eterno ti renda dunque la ricompensa del bene che mi hai fatto quest'oggi! 21 Ora, ecco, io so che per certo tu regnerai, e che il regno d'Israele rimarrà stabile nelle tue mani. 22 Ora dunque giurami nel nome dell'Eterno che non distruggerai la mia progenie dopo di me e che non cancellerai il mio nome dalla casa di mio padre”. 23 Davide lo giurò a Saul. Poi Saul se ne andò a casa sua, e Davide e la sua gente risalirono alla loro roccaforte.

Davide e Nabal
25:1 Samuele morì e tutto Israele si radunò e fece cordoglio; lo seppellirono nella sua proprietà, a Rama. Allora Davide si alzò, e scese verso il deserto di Paran. 2 A Maon c'era un uomo che aveva i suoi beni a Carmel; era molto ricco, aveva tremila pecore e mille capre, e si trovava a Carmel per la tosatura delle sue pecore. 3 Quest'uomo si chiamava Nabal, e il nome di sua moglie era Abigail, donna di buon senso e di bell'aspetto; ma l'uomo era duro e malvagio nelle sue azioni; discendeva da Caleb. 4 Davide, avendo saputo nel deserto che Nabal tosava le sue pecore, 5 gli mandò dieci giovani, ai quali disse: “Salite a Carmel, andate da Nabal, salutatelo a nome mio, 6 e dite così: 'Salute! pace a te, pace alla tua casa, e pace a tutto quello che ti appartiene! 7 Ho saputo che tu hai i tosatori; ora, i tuoi pastori sono stati con noi e noi non abbiamo fatto loro nessun oltraggio, e non gli è stato portato via nulla per tutto il tempo che sono stati a Carmel. 8 Domandalo ai tuoi servi e te lo diranno. Questi giovani trovino dunque grazia agli occhi tuoi, poiché siamo venuti in un giorno di gioia; e da', ti prego, ai tuoi servi e a tuo figlio Davide ciò che avrai fra le mani'”. 9 Quando i giovani di Davide arrivarono, ripeterono a Nabal tutte queste parole in nome di Davide, poi tacquero. 10 Ma Nabal rispose ai servi di Davide, dicendo: “Chi è Davide? E chi è il figlio di Isai? Sono molti, oggi, i servi che scappano dai loro padroni; 11 e io dovrei prendere il mio pane, la mia acqua e la carne che ho macellato per i miei tosatori, per darli a gente che non so da dove venga?”. 12 I giovani ripresero la loro strada, tornarono e andarono a riferire a Davide tutte queste parole. 13 Allora Davide disse ai suoi uomini: “Ognuno di voi prenda la sua spada”. Ognuno prese la sua spada, e Davide pure prese la sua, e salirono dietro a Davide circa quattrocento uomini; duecento rimasero vicino ai bagagli. 14 Abigail, moglie di Nabal, fu informata della cosa da uno dei suoi servi, che le disse: “Ecco, Davide ha inviato dal deserto dei messaggeri per salutare il nostro padrone e lui li ha trattati male. 15 Eppure, quella gente è stata molto buona verso di noi; noi non abbiamo ricevuto nessun oltraggio e non ci hanno portato via nulla per tutto il tempo che siamo andati intorno con loro quando eravamo per la campagna. 16 Di giorno e di notte sono stati per noi come una muraglia, per tutto il tempo che siamo stati con loro pascolando le greggi. 17 Ora dunque rifletti e vedi quello che tu debba fare; poiché è certo che avverrà un guaio al nostro padrone e a tutta la sua casa, ed egli è un uomo talmente malvagio che non gli si può parlare”. 18 Allora Abigail prese in fretta duecento pani, due otri di vino, cinque montoni pronti da cuocere, cinque misure di grano arrostito, cento grappoli di uva passa e duecento schiacciate di fichi, e caricò ogni cosa su degli asini. 19 Poi disse ai suoi servi: “Andate davanti a me; ecco, io vi seguirò”. Ma non disse nulla a Nabal suo marito. 20 E mentre lei, sul dorso del suo asino, scendeva il monte per un sentiero coperto, ecco Davide e i suoi uomini che scendevano di fronte a lei, e lei li incontrò. 21 Ora Davide aveva detto: “Ho dunque protetto invano tutto ciò che costui aveva nel deserto, in modo che nulla è mancato di tutto ciò che egli possiede; ed egli mi ha reso male per bene. 22 Così tratti Iddio i nemici di Davide con il massimo rigore! Fra qui e lo spuntare del giorno, io non lascerò in vita un solo uomo tra tutto quello che gli appartiene”. 23 Quando Abigail vide Davide scese in fretta dall'asino e, gettandosi con la faccia a terra, si prostrò davanti a lui. 24 Poi, gettandosi ai suoi piedi, disse: “O mio signore, la colpa è mia! Ti prego, lascia che la tua serva parli in tua presenza e tu ascolta le parole della tua serva! 25 Ti prego, signor mio, non fare caso a quell'uomo da nulla che è Nabal; poiché lui è ciò che dice il suo nome; si chiama Nabal, e in lui non c'è che stoltezza; ma io, la tua serva, non vidi i giovani mandati dal mio signore. 26 Ora dunque, signor mio, com'è vero che vive l'Eterno e che vive l'anima tua, l'Eterno ti ha impedito di spargere il sangue e di farti giustizia con le tue proprie mani. I tuoi nemici e quelli che vogliono fare del male al mio signore, siano come Nabal! 27 Adesso, ecco questo regalo che la tua serva porta al mio signore; sia dato ai giovani che seguono il mio signore. 28 Ti prego, perdona lo sbaglio della tua serva; poiché per certo l'Eterno renderà stabile la casa del mio signore, perché il mio signore combatte le battaglie dell'Eterno, e in tutto il tempo della tua vita non si è trovata malvagità in te. 29 Se mai sorgesse alcuno a perseguitarti e ad attentare alla tua vita, la vita del mio signore sarà custodita nello scrigno della vita presso l'Eterno, che è il tuo Dio; ma la vita dei tuoi nemici l'Eterno la lancerà via, come dal cavo di una fionda. 30 E quando l'Eterno avrà fatto al mio signore tutto il bene che ti ha promesso e ti avrà stabilito come capo sopra Israele, 31 il mio signore non avrà questo dolore e questo rimorso di avere sparso del sangue senza motivo e di essersi fatto giustizia da sé. E quando l'Eterno avrà fatto del bene al mio signore, ricordati della tua serva”. 32 Davide disse ad Abigail: “Sia benedetto l'Eterno, l'Iddio d'Israele, che oggi ti ha mandato incontro a me! 33 E sia benedetto il tuo senno, e benedetta sia tu che oggi mi hai impedito di spargere del sangue e di farmi giustizia con le mie mani! 34 Poiché certo, com'è vero che vive l'Eterno, l'Iddio d'Israele, che mi ha impedito di farti del male, se tu non ti fossi affrettata a venirmi incontro, fra qui e lo spuntare del giorno a Nabal non sarebbe rimasto un solo uomo”. 35 Davide quindi ricevette dalle mani di lei quello che lei aveva portato, e le disse: “Risali in pace a casa tua; vedi, io ho dato ascolto alla tua voce e ho avuto riguardo per te”. 36 Abigail andò da Nabal; ed ecco che egli faceva un banchetto in casa sua, un banchetto da re. Nabal aveva il cuore allegro, perché era completamente ubriaco; perciò lei non gli fece sapere nessuna cosa, piccola o grande, fino allo spuntare del giorno. 37 Ma la mattina, quando gli fu passata l'ubriachezza, la moglie raccontò a Nabal queste cose; allora gli si freddò il cuore ed egli rimase come di pietra. 38 Circa dieci giorni dopo, l'Eterno colpì Nabal, ed egli morì. 39 Quando Davide seppe che Nabal era morto, disse: “Sia benedetto l'Eterno, che mi ha reso giustizia dell'offesa che mi ha fatto Nabal, e ha preservato il suo servo dal fare del male! L'Eterno ha fatto ricadere la malvagità di Nabal sul suo capo!”. Poi Davide mandò dei messaggeri ad Abigail per proporle di diventare sua moglie. 40 E i servi di Davide andarono da Abigail a Carmel, e le parlarono così: “Davide ci ha mandati da te, perché vuole prenderti in moglie”. 41 Allora lei si alzò, si prostrò con la faccia a terra, e disse: “Ecco, la tua serva farà da schiava, per lavare i piedi ai servi del mio signore”. 42 Abigail si alzò in fretta, montò sopra un asino e, con cinque fanciulle, seguì i messaggeri di Davide e divenne sua moglie. 43 Davide sposò anche Ainoam di Izreel, ed entrambe furono sue mogli. 44 Saul aveva dato Mical sua figlia, moglie di Davide, a Palti, figlio di Lais, che era di Gallim.

Davide si reca nuovamente nel deserto di Zif. Saul risparmiato un'altra volta da Davide
26:1 Gli Zifei andarono da Saul a Ghibea e gli dissero: “Davide è nascosto sulla collina di Achila di fronte al deserto”. 2 Allora Saul si alzò e scese nel deserto di Zif avendo con sé tremila uomini scelti d'Israele, per cercare Davide nel deserto di Zif. 3 E Saul si accampò sulla collina di Achila che è di fronte al deserto, presso la strada. E Davide, che stava nel deserto, avendo saputo che Saul veniva nel deserto per cercarlo, 4 mandò delle spie e seppe con certezza che Saul era giunto. 5 Allora Davide si alzò, arrivò al luogo dove si era accampato Saul, e notò il luogo dove erano coricati Saul e Abner, il figlio di Ner, capo del suo esercito. Saul stava coricato nel parco dei carri, e la sua gente era accampata intorno a lui. 6 Davide prese a dire ad Aimelec, l'Ittita, e ad Abisai, figlio di Seruia, fratello di Ioab: “Chi scenderà con me verso Saul nel campo?”. E Abisai rispose: “Scenderò io con te”. 7 Davide e Abisai dunque andarono di notte da quella gente; ed ecco che Saul riposava addormentato nel parco dei carri, con la sua lancia conficcata a terra, dalla parte della testa; e Abner e la sua gente gli stavano coricati intorno. 8 Allora Abisai disse a Davide: “Oggi Iddio ha messo il tuo nemico nelle tue mani; ora lascia, ti prego, che io lo colpisca con la lancia e lo inchiodi a terra con un colpo solo e non ci sarà bisogno di un secondo”. 9 Ma Davide disse ad Abisai: “Non lo ammazzare; chi potrebbe mettere le mani addosso all'unto dell'Eterno senza rendersi colpevole?”. 10 Poi Davide aggiunse: “Com'è vero che l'Eterno vive, soltanto l'Eterno sarà colui che lo colpirà, sia che venga il suo giorno e muoia, sia che scenda in campo di battaglia e perisca. 11 Mi guardi l'Eterno dal mettere le mani addosso all'unto dell'Eterno! Prendi ora soltanto, ti prego, la lancia che è vicino alla sua testa e la brocca dell'acqua, e andiamocene”. 12 Davide dunque prese la lancia e la brocca dell'acqua che Saul aveva vicino alla sua testa, e se ne andarono. Nessuno vide la cosa né si accorse di nulla; e nessuno si svegliò, tutti dormivano, perché l'Eterno aveva fatto cadere su di loro un sonno profondo. 13 Poi Davide passò dalla parte opposta e si fermò in lontananza sulla cima del monte, a grande distanza dall'accampamento di Saul; 14 e gridò alla gente di Saul e ad Abner, figlio di Ner: “Non rispondi, Abner?”. Abner rispose e disse: “Chi sei tu che gridi al re?”. 15 Davide disse ad Abner: “Non sei tu un valoroso? E chi è pari a te in Israele? Perché dunque non hai fatto buona guardia al re, tuo signore? Poiché uno del popolo è venuto per ammazzare il re tuo signore. 16 Ciò che hai fatto non va bene. Com'è vero che l'Eterno vive, meritate la morte, voi che non avete fatto buona guardia al vostro signore, all'unto dell'Eterno! E ora guarda dov'è la lancia del re e dov'è la brocca dell'acqua che stava vicino alla sua testa!”. 17 Saul riconobbe la voce di Davide e disse: “Questa è la tua voce, figlio mio Davide?”. Davide rispose: “È la mia voce, o re, mio signore!”. 18 Poi aggiunse: “Perché il mio signore perseguita il suo servo? Che ho fatto? Che male ho commesso? 19 Ora dunque, il re mio signore, si degni di ascoltare le parole del suo servo. Se l'Eterno è colui che ti incita contro di me, accetti egli un'oblazione! Ma se sono gli uomini, siano essi maledetti davanti all'Eterno, poiché oggi mi hanno scacciato per separarmi dall'eredità dell'Eterno, dicendomi: 'Va' a servire a degli dèi stranieri!'. 20 Ora dunque il mio sangue non cada a terra lontano dalla presenza dell'Eterno! Poiché il re d'Israele è uscito per andare in cerca di una pulce, come si va dietro a una pernice su per i monti”. 21 Allora Saul disse: “Ho peccato; torna, figlio mio Davide, poiché io non ti farò più nessun male, poiché oggi la mia vita è stata preziosa ai tuoi occhi; ecco, io ho agito da stolto e ho commesso un grande errore”. 22 Davide rispose: “Ecco la lancia del re; uno dei tuoi giovani passi qua a prenderla. 23 L'Eterno retribuirà ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà; poiché oggi l'Eterno ti aveva dato nelle mie mani e io non ho voluto mettere le mani addosso all'unto dell'Eterno. 24 E come è stata preziosa oggi la tua vita ai miei occhi, così sarà preziosa la mia vita agli occhi dell'Eterno; ed egli mi libererà da ogni tribolazione”. 25 E Saul disse a Davide: “Sia tu benedetto, figlio mio Davide. Tu agirai da forte, e sarai certamente vittorioso”. Davide continuò il suo cammino, e Saul tornò a casa sua.

Davide nel paese dei Filistei. Suo soggiorno a Siclag
27:1 Davide disse nel suo cuore: “Un giorno o l'altro io morirò per mano di Saul; non c'è nulla di meglio per me che rifugiarmi nel paese dei Filistei, in modo che Saul, persa ogni speranza, finisca di cercarmi per tutto il territorio d'Israele; così scamperò dalle sue mani”. 2 Davide dunque si alzò e con i seicento uomini che aveva con sé, si recò da Achis, figlio di Maoc, re di Gat. 3 Davide abitò con Achis a Gat, lui e la sua gente, ciascuno con la propria famiglia. Davide aveva con sé le sue due mogli: Ainoam, di Izreel, e Abigail, di Carmel, che era stata moglie di Nabal. 4 E Saul, informato che Davide era fuggito a Gat, smise di cercarlo. 5 Davide disse ad Achis: “Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mi sia dato un luogo dove io possa stabilirmi, in una delle città della campagna; e perché il tuo servo dovrebbe abitare con te nella città reale?”. 6 Achis, in quel giorno, gli diede Siclag; perciò Siclag è appartenuta ai re di Giuda fino al giorno d'oggi. 7 Il tempo che Davide rimase nel paese dei Filistei fu di un anno e quattro mesi. 8 Davide e la sua gente salivano e facevano delle scorrerie nel paese dei Ghesuriti, dei Ghirziti e degli Amalechiti; poiché queste popolazioni da tempi antichi abitavano il paese, dal lato di Sur fino al paese d'Egitto. 9 Davide devastava il paese, non lasciava in vita né uomo né donna e prendeva pecore, buoi, asini, cammelli e indumenti; poi ritornava e andava da Achis. 10 Achis domandava: “Dove avete fatto la scorreria quest'oggi?”. E Davide rispondeva: “Verso il sud di Giuda, verso il sud degli Ierameeliti e verso il sud dei Chenei”. 11 E Davide non lasciava in vita né uomo né donna per condurli a Gat, poiché diceva: “Potrebbero parlare contro di noi e dire: 'Davide ha fatto così'”. Questo fu il suo modo di agire tutto il tempo che dimorò nel paese dei Filistei. 12 Achis aveva fiducia in Davide e diceva: “Egli si rende odioso a Israele, suo popolo; e così sarà mio servo per sempre”.

Saul consulta l'evocatrice di spiriti a En-Dor
28:1 In quei giorni i Filistei radunarono i loro eserciti per fare guerra a Israele. E Achis disse a Davide: “Sappi che verrai certamente con me alla guerra, tu e la tua gente”. Davide rispose ad Achis: 2 “E tu vedrai quello che il tuo servo farà”. E Achis a Davide: “E io ti affiderò per sempre la guardia della mia persona”. 3 Ora Samuele era morto; tutto Israele aveva fatto cordoglio e lo avevano sepolto a Rama, nella sua città. Saul aveva scacciato dal paese gli evocatori di spiriti e gli indovini. 4 I Filistei si radunarono e andarono ad accamparsi a Sunem. Anche Saul radunò tutto Israele e si accamparono a Ghilboa. 5 Quando Saul vide l'accampamento dei Filistei ebbe paura e il cuore gli tremò forte. 6 Saul consultò l'Eterno, ma l'Eterno non gli rispose né per mezzo di sogni, né mediante l'Urim, né attraverso dei profeti. 7 Allora Saul disse ai suoi servi: “Cercatemi una donna che sappia evocare gli spiriti e io andrò da lei a consultarla”. I servi gli dissero: “Ecco, a En-Dor c'è una donna che evoca gli spiriti”. 8 Allora Saul si camuffò, si mise altri abiti, e partì accompagnato da due uomini. Giunsero di notte dalla donna, e Saul le disse: “Dimmi il futuro, ti prego, evocando uno spirito, e fammi salire colui che ti dirò”. 9 La donna gli rispose: “Ecco, tu sai quello che Saul ha fatto, come ha sterminato dal paese gli evocatori di spiriti e gli indovini; perché dunque tendi un'insidia alla mia vita per farmi morire?”. 10 Saul le giurò per l'Eterno dicendo: “Com'è vero che l'Eterno vive, non ti toccherà nessuna punizione per questo!”. 11 Allora la donna gli disse: “Chi debbo farti salire?”. Egli rispose: “Fammi salire Samuele”. 12 E quando la donna vide Samuele elevò un gran grido e disse a Saul: “Perché mi hai ingannata? Tu sei Saul!”. 13 Il re le disse: “Non temere; ma che cosa vedi?”. E la donna a Saul: “Vedo un essere sovrumano che esce da sotto terra”. 14 Ed egli a lei: “Che forma ha?”. Lei rispose: “È un vecchio che sale ed è avvolto in un mantello”. Allora Saul comprese che era Samuele, si chinò con la faccia a terra e gli si prostrò dinanzi. 15 Samuele disse a Saul: “Perché mi hai disturbato, facendomi salire?”. Saul rispose: “Io sono in grande difficoltà, poiché i Filistei mi fanno guerra, e Dio si è ritirato da me e non mi risponde più né mediante i profeti né per mezzo di sogni; perciò ti ho chiamato perché tu mi faccia sapere quello che devo fare”. 16 Samuele disse: “Perché consulti me, mentre l'Eterno si è ritirato da te ed è diventato tuo avversario? 17 L'Eterno ha agito come aveva annunciato attraverso di me; l'Eterno ti strappa dalle mani il regno e lo dà a un altro, a Davide, 18 perché non hai ubbidito alla voce dell'Eterno e non hai lasciato sfogare l'ardore della sua ira contro Amalec; perciò l'Eterno oggi ti tratta così. 19 E l'Eterno darà anche Israele con te nelle mani dei Filistei, e domani tu e i tuoi figli sarete con me; l'Eterno darà pure il campo d'Israele nelle mani dei Filistei”. 20 Allora Saul cadde all'istante lungo disteso a terra, perché spaventato dalle parole di Samuele; inoltre era senza forza, perché non aveva preso cibo tutto quel giorno e tutta quella notte. 21 La donna si avvicinò a Saul e, vedendolo terrorizzato, gli disse: “Ecco, la tua serva ha ubbidito alla tua voce; io ho messo a repentaglio la mia vita per ubbidire alle parole che mi hai detto. 22 Ora dunque anche tu ascolta la voce della tua serva e lascia che io ti metta davanti un boccone di pane; mangia per prendere forza se vuoi rimetterti in viaggio”. 23 Ma egli rifiutò e disse: “Non mangerò”. I suoi servi, però, insistettero insieme alla donna, ed egli si arrese alle loro istanze; si alzò da terra e si pose a sedere sul letto. 24 La donna aveva in casa un vitello ingrassato, che si affrettò ad ammazzare; poi prese della farina, la impastò e fece dei pani senza lievito; 25 mise quei cibi davanti a Saul e ai suoi servi, e quelli mangiarono, poi si alzarono e ripartirono quella stessa notte.

Davide allontanato dall'esercito dei Filistei
29:1 I Filistei radunarono tutte le loro truppe ad Afec, e gli Israeliti si accamparono presso la sorgente di Izreel. 2 I prìncipi dei Filistei marciavano alla testa delle loro centinaia e delle loro migliaia, e Davide e la sua gente marciavano alla retroguardia con Achis. 3 Allora i capi dei Filistei dissero: “Che fanno qui questi Ebrei?”. E Achis rispose ai capi dei Filistei: “Ma costui è Davide, servo di Saul re d'Israele, che è stato presso di me da giorni, anzi da anni, e contro il quale non ho avuto nulla da ridire dal giorno della sua diserzione a oggi!”. 4 Ma i capi dei Filistei si adirarono contro di lui, e gli dissero: “Rimanda costui e se ne ritorni al luogo che tu gli hai assegnato, e non scenda con noi alla battaglia, affinché non sia per noi un nemico durante la battaglia. Poiché come potrebbe costui riacquistare il favore del suo signore, se non a prezzo delle teste di questi nostri uomini? 5 Non è lui quel Davide di cui si cantava in mezzo alle danze: 'Saul ha ucciso i suoi mille, e Davide i suoi diecimila?'”. 6 Allora Achis chiamò Davide e gli disse: “Com'è vero che l'Eterno vive, tu sei un uomo retto, e vedo con piacere il tuo andare e venire con me nel campo, poiché non ho trovato in te nulla di male dal giorno che arrivasti da me fino a oggi; ma tu non piaci ai prìncipi. 7 Ora dunque, torna indietro e vattene in pace, per non dispiacere i prìncipi dei Filistei”. 8 Davide disse ad Achis: “Ma che ho mai fatto? e che hai tu trovato nel tuo servo, in tutto il tempo che sono stato presso di te fino al giorno d'oggi, perché io non debba andare a combattere contro i nemici del re, mio signore?”. 9 Achis rispose a Davide, dicendo: “Lo so; tu sei caro agli occhi miei come un angelo di Dio; ma i prìncipi dei Filistei hanno detto: 'Lui non deve salire con noi alla battaglia!'. 10 Ora dunque, alzati domattina di buon'ora, con i servi del tuo signore che sono venuti con te; alzatevi di buon mattino e appena farà giorno, andatevene”. 11 Davide dunque con la sua gente si alzò di buon'ora, per partire al mattino e tornare nel paese dei Filistei. E i Filistei salirono a Izreel.

Gli Amalechiti saccheggiano e incendiano Siclag e sono poi sconfitti da Davide
30:1 Tre giorni dopo, quando Davide e la sua gente furono giunti a Siclag, ecco che gli Amalechiti avevano fatto una scorreria verso il sud e verso Siclag; avevano preso Siclag e l'avevano incendiata; 2 avevano fatto prigionieri le donne e tutti quelli che vi si trovavano, piccoli e grandi; non avevano ucciso nessuno, ma avevano portato via tutti e se ne erano tornati da dove erano venuti. 3 Quando Davide e la sua gente giunsero alla città, ecco che essa era distrutta dal fuoco, e le loro mogli, i loro figli e le loro figlie erano stati portati via prigionieri. 4 Allora Davide e tutti quelli che erano con lui alzarono la voce e piansero, finché non ebbero più forza di piangere. 5 Le due mogli di Davide, Ainoam di Izreel e Abigail di Carmel che era stata moglie di Nabal, erano anche loro prigioniere. 6 Davide fu grandemente angosciato perché la gente parlava di lapidarlo, essendo l'animo di tutti amareggiato a causa dei loro figli e delle loro figlie; ma Davide si fortificò nell'Eterno, nel suo Dio. 7 Davide disse al sacerdote Abiatar, figlio di Aimelec: “Ti prego, portami qua l'efod”. E Abiatar portò l'efod a Davide. 8 Davide consultò l'Eterno, dicendo: “Devo inseguire questa banda di predoni? la raggiungerò?”. L'Eterno rispose: “Inseguila, poiché certamente la raggiungerai e potrai recuperare ogni cosa”. 9 Davide dunque andò con i seicento uomini che aveva con sé, e giunsero al torrente Besor, dove quelli che erano rimasti indietro si fermarono: 10 ma Davide continuò l'inseguimento con quattrocento uomini: duecento erano rimasti indietro, troppo stanchi per poter attraversare il torrente Besor. 11 Trovarono nella campagna un Egiziano e lo condussero a Davide. Gli diedero del pane che egli mangiò e dell'acqua da bere; 12 e gli diedero un pezzo di schiacciata di fichi secchi e due grappoli d'uva. Quando egli ebbe mangiato, si riprese, perché non aveva mangiato pane né bevuto acqua per tre giorni e tre notti. 13 Davide gli chiese: “A chi appartieni? e di dove sei?”. Egli rispose: “Sono un giovane Egiziano, servo di un Amalechita; e il mio padrone mi ha abbandonato perché tre giorni fa caddi malato. 14 Abbiamo fatto una scorreria nella regione meridionale dei Cheretei, sul territorio di Giuda e nella regione meridionale di Caleb, e abbiamo incendiato Siclag”. 15 Davide gli disse: “Vuoi condurmi giù dov'è quella banda?”. Egli rispose: “Giurami per il nome di Dio che non mi ucciderai e non mi darai nelle mani del mio padrone, e io ti condurrò giù dov'è quella banda”. 16 Quando egli l'ebbe condotto là, ecco che gli Amalechiti erano sparsi dappertutto per la campagna, mangiando, bevendo e facendo festa, a motivo del gran bottino che avevano portato via dal paese dei Filistei e dal paese di Giuda. 17 Davide diede loro addosso dalla sera di quel giorno fino alla sera del giorno dopo; e non ne scampò uno, tranne quattrocento giovani, che montarono su dei cammelli e fuggirono. 18 Davide recuperò tutto quello che gli Amalechiti avevano portato via e liberò anche le sue due mogli. 19 E non mancò nessuno, né dei piccoli né dei grandi, né dei figli né delle figlie, e nulla del bottino, né nessun'altra cosa che gli Amalechiti avessero preso. Davide ricondusse via tutto. 20 Davide riprese anche tutte le greggi e tutte le mandrie; e quelli che conducevano questo bestiame e camminavano alla sua testa, dicevano: “Questo è il bottino di Davide!”. 21 Poi Davide tornò verso quei duecento uomini che per la grande stanchezza non avevano potuto stargli dietro e che egli aveva fatto rimanere al torrente Besor. Quelli si fecero avanti incontro a Davide e alla gente che era con lui. Davide, accostatosi a loro, li salutò. 22 Allora tutti i tristi e i perversi fra gli uomini che erano andati con Davide, presero a dire: “Poiché costoro non sono venuti con noi, non gli daremo nulla del bottino che abbiamo recuperato; tranne a ciascuno di loro la propria moglie e i propri figli; se li portino via e se ne vadano!”. 23 Ma Davide disse: “Non fate così, fratelli miei, riguardo alle cose che l'Eterno ci ha date: Lui che ci ha protetti e ha dato nelle nostre mani la banda che era venuta contro di noi. 24 Chi vi darebbe retta in questa proposta? La parte di chi scende alla battaglia dev'essere uguale alla parte di colui che rimane vicino ai bagagli; faranno tra loro parti uguali”. 25 Da quel giorno in poi si fece così; Davide ne fece in Israele una legge e una norma, che sono durate fino al giorno d'oggi. 26 Quando Davide fu tornato a Siclag, mandò parte di quel bottino agli anziani di Giuda, suoi amici, dicendo: “Eccovi un dono che viene dal bottino preso ai nemici dell'Eterno”. 27 Ne mandò a quelli di Betel, a quelli di Bamot della regione meridionale, a quelli di Iattir, 28 a quelli di Aroer, a quelli di Simot, a quelli di Estemoa, 29 a quelli di Racal, a quelli delle città degli Ierameeliti, a quelli delle città dei Chenei, 30 a quelli di Corma, a quelli di Cor-Asan, a quelli di Atac, 31 a quelli di Ebron, e a quelli di tutti i luoghi che Davide e la sua gente avevano percorso.

Gli Israeliti sconfitti dai Filistei. Morte di Saul
31:1 I Filistei si disposero in battaglia contro Israele, e gli Israeliti fuggirono davanti ai Filistei, e caddero morti in gran numero sul monte Ghilboa. 2 I Filistei inseguirono accanitamente Saul e i suoi figli e uccisero Gionatan, Abinadab e Malchisua, figli di Saul. 3 Il peso della battaglia gravò contro Saul; gli arcieri lo raggiunsero, ed egli si trovò in grande angoscia a causa degli arcieri. 4 Saul disse al suo scudiero: “Sfodera la spada e trafiggimi, affinché questi incirconcisi non vengano a trafiggermi e a farmi oltraggio”. Ma lo scudiero non volle farlo, perché era preso da grande paura. Allora Saul prese la propria spada e vi si gettò sopra. 5 Anche lo scudiero di Saul, vedendolo morto, si gettò sulla propria spada e morì con lui. 6 Così, in quel giorno, morirono insieme Saul, i suoi tre figli, il suo scudiero e tutta la sua gente. 7 Quando gli Israeliti che stavano dall'altra parte della valle, e oltre il Giordano, videro che la gente d'Israele si era data alla fuga e che Saul e i suoi figli erano morti, abbandonarono le città e fuggirono; e i Filistei andarono ad abitarle. 8 L'indomani i Filistei vennero a spogliare i morti e trovarono Saul e i suoi tre figli caduti sul monte Ghilboa. 9 Tagliarono la testa a Saul, lo spogliarono delle sue armi e mandarono intorno per il paese dei Filistei ad annunciare la buona notizia nei templi dei loro idoli e al popolo; 10 e collocarono le armi di lui nel tempio di Astarte, e appesero il suo cadavere alle mura di Bet-San. 11 Ma quando gli abitanti di Iabes di Galaad udirono quello che i Filistei avevano fatto a Saul, 12 tutti gli uomini valorosi si alzarono, camminarono tutta la notte, tolsero dalle mura di Bet-San il cadavere di Saul e i cadaveri dei suoi figli, tornarono a Iabes e là li bruciarono. 13 Poi presero le loro ossa, le seppellirono sotto la tamerice di Iabes, e digiunarono per sette giorni.

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