C.E.I.:

Isaia 43,21-44,23

43,21 Il popolo che io ho plasmato per me
celebrerà le mie lodi.
22 Invece tu non mi hai invocato, o Giacobbe;
anzi ti sei stancato di me, o Israele.
23 Non mi hai portato neppure un agnello per l'olocausto,
non mi hai onorato con i tuoi sacrifici.
Io non ti ho molestato con richieste di offerte,
né ti ho stancato esigendo incenso.
24 Non mi hai acquistato con denaro la cannella,
né mi hai saziato con il grasso dei tuoi sacrifici.
Ma tu mi hai dato molestia con i peccati,
mi hai stancato con le tue iniquità.
25 Io, io cancello i tuoi misfatti,
per riguardo a me non ricordo più i tuoi peccati.
26 Fammi ricordare, discutiamo insieme;
parla tu per giustificarti.
27 Il tuo primo padre peccò,
i tuoi intermediari mi furono ribelli.
28 I tuoi principi hanno profanato il mio santuario;
per questo ho votato Giacobbe alla esecrazione,
Israele alle ingiurie.

44,1 Ora ascolta, Giacobbe mio servo,
Israele da me eletto.
2 Così dice il Signore che ti ha fatto,
che ti ha formato dal seno materno e ti aiuta:
«Non temere, Giacobbe mio servo,
Iesurùn da me eletto,
3 poiché io farò scorrere acqua sul suolo assetato,
torrenti sul terreno arido.
Spanderò il mio spirito sulla tua discendenza,
la mia benedizione sui tuoi posteri;
4 cresceranno come erba in mezzo all'acqua,
come salici lungo acque correnti.
5 Questi dirà: Io appartengo al Signore,
quegli si chiamerà Giacobbe;
altri scriverà sulla mano: Del Signore,
e verrà designato con il nome di Israele».
6 Così dice il re di Israele,
il suo redentore, il Signore degli eserciti:
«Io sono il primo e io l'ultimo;
fuori di me non vi sono dèi.
7 Chi è come me? Si faccia avanti e lo proclami,
lo riveli di presenza e me lo esponga.
Chi ha reso noto il futuro dal tempo antico?
Ci annunzi ciò che succederà.
8 Non siate ansiosi e non temete:
non forse già da molto tempo
te l'ho fatto intendere e rivelato?
Voi siete miei testimoni: C'è forse un dio fuori di me
o una roccia che io non conosca?».
9 I fabbricatori di idoli sono tutti vanità e le loro opere preziose non giovano a nulla; ma i loro devoti non vedono né capiscono affatto e perciò saranno coperti di vergogna. 10 Chi fabbrica un dio e fonde un idolo senza cercarne un vantaggio? 11 Ecco, tutti i suoi seguaci saranno svergognati; gli stessi artefici non sono che uomini. Si radunino pure e si presentino tutti; saranno spaventati e confusi insieme.
12 Il fabbro lavora il ferro di una scure, lo elabora sulle braci e gli dà forma con martelli, lo rifinisce con braccio vigoroso; soffre persino la fame, la forza gli viene meno; non beve acqua ed è spossato. 13 Il falegname stende il regolo, disegna l'immagine con il gesso; la lavora con scalpelli, misura con il compasso, riproducendo una forma umana, una bella figura d'uomo da mettere in un tempio. 14 Egli si taglia cedri, prende un cipresso o una quercia che lascia crescere robusta nella selva; pianta un frassino che la pioggia farà crescere.
15 Tutto ciò diventa per l'uomo legna da bruciare; ne prende una parte e si riscalda o anche accende il forno per cuocervi il pane o ne fa persino un idolo e lo adora, ne forma una statua e la venera. 16 Una metà la brucia al fuoco, sulla brace arrostisce la carne, poi mangia l'arrosto e si sazia. Ugualmente si scalda e dice: «Mi riscaldo; mi godo il fuoco». 17 Con il resto fa un dio, il suo idolo; lo venera, lo adora e lo prega: «Salvami, perché sei il mio dio!».
18 Non sanno né comprendono; una patina impedisce agli occhi loro di vedere e al loro cuore di capire. 19 Essi non riflettono, non hanno scienza e intelligenza per dire: «Ho bruciato nel fuoco una parte, sulle sue braci ho cotto perfino il pane e arrostito la carne che ho mangiato; col residuo farò un idolo abominevole? Mi prostrerò dinanzi ad un pezzo di legno?». 20 Si pasce di cenere, ha un cuore illuso che lo travia; egli non sa liberarsene e dire: «Ciò che tengo in mano non è forse falso?».
21 Ricorda tali cose, o Giacobbe,
o Israele, poiché sei mio servo.
Io ti ho formato, mio servo sei tu;
Israele, non sarai dimenticato da me.
22 Ho dissipato come nube le tue iniquità
e i tuoi peccati come una nuvola.
Ritorna a me, poiché io ti ho redento.
23 Esultate, cieli, poiché il Signore ha agito;
giubilate, profondità della terra!
Gridate di gioia, o monti,
o selve con tutti i vostri alberi,
perché il Signore ha riscattato Giacobbe,
in Israele ha manifestato la sua gloria.

Nuova Riveduta:

Isaia 43,21-44,23

43,21 Il popolo che mi sono formato
proclamerà le mie lodi.

Ez 36:17-24; 2Cr 36:14-17
22 Tu non mi hai invocato, Giacobbe,
anzi ti sei stancato di me, Israele!
23 Tu non mi hai portato l'agnello dei tuoi olocausti
e non mi hai onorato con i tuoi sacrifici;
io non ti ho tormentato con richieste di offerte,
né ti ho stancato domandandoti incenso.
24 Tu non hai comprato con denaro canna odorosa per me
e non mi hai saziato con il grasso dei tuoi sacrifici;
ma tu mi hai tormentato con i tuoi peccati,
mi hai stancato con le tue iniquità.
25 Io, io, sono colui che per amor di me stesso cancello le tue trasgressioni
e non mi ricorderò più dei tuoi peccati.
26 Risveglia la mia memoria, discutiamo assieme,
parla tu stesso per giustificarti!
27 Il tuo primo progenitore ha peccato,
i tuoi mediatori si sono ribellati a me;
28 perciò io ho trattato come profani i capi del santuario,
ho votato Giacobbe allo sterminio,
ho abbandonato Israele all'infamia.

Il Signore e gli idoli
(Ez 36:24-30; Gl 2:28-29; At 2:16-18) Za 2:10-11
44,1 «Ora ascolta, Giacobbe, mio servo,
o Israele, che io ho scelto!
2 Così parla il SIGNORE che ti ha fatto,
che ti ha formato fin dal seno materno,
colui che ti soccorre:
"Non temere, Giacobbe mio servo,
o Iesurun che io ho scelto!"
3 Io infatti spanderò le acque sul suolo assetato
e i ruscelli sull'arida terra;
spanderò il mio Spirito sulla tua discendenza
e la mia benedizione sui tuoi rampolli;
4 essi germoglieranno come in mezzo all'erba,
come salici in riva a correnti d'acque.
5 L'uno dirà: "Io sono del SIGNORE",
l'altro si chiamerà Giacobbe,
e un altro scriverà sulla sua mano: "Del SIGNORE",
e si onorerà di portare il nome d'Israele.

Is 43:8-13 (Sl 135:15-18; Is 46:1-8; Gr 10:1-16; 2:26-28)
6 Così parla il SIGNORE, re d'Israele e suo redentore,
il SIGNORE degli eserciti:
"Io sono il primo e sono l'ultimo,
e fuori di me non c'è Dio.
7 Chi, come me, proclama l'avvenire
fin da quando fondai questo popolo antico?
Che egli lo dichiari e me lo provi!
Lo annuncino essi l'avvenire, e quanto avverrà!
8 Non vi spaventate, non temete!
Non te l'ho io annunciato e dichiarato da tempo?
Voi me ne siete testimoni.
C'è forse un Dio fuori di me?
Non c'è altra Rocca; io non ne conosco nessuna"».
9 Quelli che fabbricano immagini scolpite sono tutti vanità;
i loro idoli più cari non giovano a nulla;
i loro testimoni non vedono,
non capiscono nulla,
perché essi siano coperti di vergogna.
10 Chi fabbrica un dio o fonde un'immagine
che non gli serva a nulla?
11 Ecco, tutti quelli che vi lavorano saranno coperti di vergogna,
e gli artefici stessi non sono che uomini!
Si radunino tutti, si presentino!...
Saranno spaventati e coperti di vergogna tutti insieme.
12 Il fabbro lima il ferro,
lo mette nel fuoco,
forma l'idolo a colpi di martello
e lo lavora con braccio vigoroso;
soffre perfino la fame e la forza gli vien meno;
non beve acqua e si affatica.
13 Il falegname stende la sua corda,
disegna l'idolo con la matita,
lo lavora con lo scalpello,
lo misura con il compasso,
ne fa una figura umana,
una bella forma d'uomo,
perché abiti una casa.
14 Si tagliano dei cedri,
si prendono degli elci, delle querce,
si fa la scelta fra gli alberi della foresta,
si piantano dei pini
che la pioggia fa crescere.
15 Poi tutto questo serve all'uomo per fare fuoco,
ed egli ne prende per riscaldarsi,
ne accende anche il forno per cuocere il pane;
e ne fa pure un dio e lo adora,
ne scolpisce un'immagine, davanti alla quale si inginocchia.
16 Ne brucia la metà nel fuoco,
con l'altra metà prepara la carne,
la fa arrostire, e si sazia.
Poi si scalda e dice: «Ah!
mi riscaldo, godo a veder questa fiamma!»
17 Con l'avanzo si fa un dio, il suo idolo,
gli si prostra davanti, lo adora, lo prega
e gli dice: «Salvami,
perché tu sei il mio dio!»
18 Non sanno nulla, non capiscono nulla;
hanno impiastrato loro gli occhi perché non vedano,
e il cuore perché non comprendano.
19 Nessuno rientra in se stesso
e ha conoscimento e intelletto per dire:
«Ne ho bruciato la metà nel fuoco,
sui suoi carboni ho fatto cuocere il pane,
vi ho arrostito la carne che ho mangiata;
con il resto farei un idolo abominevole?
Mi inginocchierei davanti a un pezzo di legno?»
20 Un tal uomo si pasce di cenere,
il suo cuore sviato lo inganna
al punto che non può liberarsene e dire:
«Ciò che stringo nella mia destra non è forse una menzogna?»

Ritorno d'Israele; intervento di Ciro
(Os 14:1-4; Mi 7:18-20)(Is 48:12-16, 20; Ed 1)
21 «Ricòrdati di queste cose, o Giacobbe,
o Israele, perché tu sei mio servo;
io ti ho formato, tu sei il mio servo,
Israele, tu non sarai da me dimenticato.
22 Io ho fatto sparire le tue trasgressioni come una densa nube,
e i tuoi peccati, come una nuvola;
torna a me,
perché io ti ho riscattato».
23 Cantate, o cieli, poiché il SIGNORE ha operato!
Giubilate, o profondità della terra!
Prorompete in grida di gioia, o montagne,
o foreste con tutti gli alberi vostri!
Poiché il SIGNORE ha riscattato Giacobbe
e manifesta la sua gloria in Israele!

Nuova Diodati:

Isaia 43,21-44,23

43,21 Il popolo che mi sono formato proclamerà le mie lodi. 22 Ma tu non mi hai invocato, o Giacobbe, anzi ti sei stancato di me, o Israele! 23 Non mi hai portato l'agnello dei tuoi olocausti e non mi hai onorato con i tuoi sacrifici; non ti ho obbligato a servirmi con offerte di cibo, né ti ho stancato richiedendo incenso. 24 Non mi hai comprato con denaro la cannella e non mi hai saziato col grasso dei tuoi sacrifici. Invece tu mi hai gravato con i tuoi peccati, mi hai stancato con le tue iniquità. 25 Io, proprio io, sono colui che per amore di me stesso cancello le tue trasgressioni e non ricorderò più i tuoi peccati. 26 Fammi ricordare, discutiamo il caso insieme, parla tu stesso per giustificarti. 27 Il tuo primo padre ha peccato e i tuoi maestri si sono ribellati a me. 28 Perciò ho reso contaminati i capi del santuario, ho votato Giacobbe allo sterminio e Israele agli obbrobri».

Le benedizioni promesse a Israele
44,1 «Ora ascolta, o Giacobbe mio servo, o Israele che io ho scelto! 2 Così dice l'Eterno che ti ha fatto e ti ha formato fin dal seno materno, colui che ti aiuta: Non temere, o Giacobbe mio servo, o Jeshurun che io ho scelto! 3 Poiché io spanderò acqua sull'assetato e ruscelli sulla terra arida; spanderò il mio Spirito sulla tua progenie, e la mia benedizione sui tuoi discendenti. 4 Essi cresceranno in mezzo all'erba, come salici lungo corsi d'acqua. 5 L'uno dirà: "Io sono dell'Eterno"; l'altro si chiamerà col nome di Giacobbe, e un altro scriverà sulla sua mano: "Dell'Eterno", e si onorerà di portare il nome d'Israele». 6 Così dice l'Eterno, il re d'Israele e suo Redentore, l'Eterno degli eserciti: «Io sono il primo e sono l'ultimo, e all'infuori di me non c'è DIO. 7 Chi è come me? Lo proclami pure, lo dichiari e ne fornisca le prove davanti a me da quando ho stabilito questo popolo antico. Annuncino loro le cose che avverranno e gli avvenimenti che avranno luogo. 8 Non spaventatevi, non temete! Non te l'ho forse annunciato e dichiarato da tempo? Voi siete miei testimoni. C'è forse un Dio all'infuori di me? Non c'è altra Rocca; non ne conosco alcuna».

Le assurdità dell'idolatria
9 Quelli che fabbricano immagini scolpite sono tutti vanità; le loro cose più preziose non giovano a nulla; i loro propri testimoni non vedono né comprendono, per cui saranno coperti di vergogna. 10 Chi fabbrica un dio o fonde un'immagine scolpita senza averne alcun vantaggio? 11 Ecco, tutti i compagni di tale persona saranno confusi; gli artigiani stessi non sono che uomini. Si radunino tutti, si presentino. Saranno spaventati e svergognati insieme. 12 Il fabbro con le tenaglie lavora il ferro sulle braci, gli dà la forma col martello e lo rifinisce col suo braccio vigoroso; soffre la fame e la sua forza viene meno; non beve acqua e si stanca. 13 Il falegname stende il regolo, disegna l'idolo con la matita, lo lavora con lo scalpello, lo misura col compasso e ne fa una figura umana, una bella forma di uomo, perché rimanga in una casa. 14 Egli taglia per sé dei cedri, prende un cipresso o una quercia che lascia crescere vigorosi fra gli alberi della foresta; egli pianta un frassino che la pioggia fa crescere. 15 Questo serve all'uomo per bruciare; egli ne prende una parte per riscaldarsi e accende il fuoco per cuocere il pane; ne fa pure un dio e l'adora, ne fa un'immagine scolpita, davanti alla quale si prostra. 16 Ne brucia la metà nel fuoco, con l'altra metà prepara la carne, ne cuoce l'arrosto e si sazia. Si riscalda pure e dice: «Ah, mi riscaldo, mi godo il fuoco». 17 Con il resto di esso fabbrica un dio, la sua immagine scolpita, gli si prostra davanti, lo adora, lo prega e gli dice: «Salvami, perché tu sei il mio dio». 18 Non sanno e non comprendono nulla, perché hanno impiastrato i loro occhi affinché non vedano, e i loro cuori perché non comprendano. 19 Nessuno rientra in se stesso né ha conoscenza e intendimento per dire: «Ne ho bruciato una parte nel fuoco, sì, sulle sue braci ho fatto cuocere il pane, ho arrostito la carne e l'ho mangiata. Farò col resto un'abominazione e mi prostrerò davanti a un pezzo di legno?». 20 Un tale si pasce di cenere, il suo cuore sedotto lo travia. Egli non può liberare la sua anima e dire: «Ciò che tengo nella mia destra non è forse una menzogna?».

Il perdono e la redenzione del Signore
21 «Ricorda queste cose, o Giacobbe, o Israele, perché tu sei mio servo; io ti ho formato, tu sei il mio servo; o Israele, non sarai da me dimenticato. 22 Ho cancellato le tue trasgressioni come una densa nube, e i tuoi peccati come una nuvola; torna a me, perché io ti ho redento». 23 Esultate o cieli, perché l'Eterno ha operato. Giubilate, o profondità della terra. Prorompete in grida di gioia, o montagne, o foreste, con tutti i vostri alberi! Poiché l'Eterno ha redento Giacobbe e ha manifestato la sua gloria in Israele.

Riveduta 2020:

Isaia 43,21-44,23

43,21 Il popolo che mi sono formato proclamerà le mie lodi”.
22 “E tu non mi hai invocato, o Giacobbe, anzi ti sei stancato di me, o Israele! 23 Tu non mi hai portato l'agnello dei tuoi olocausti e non mi hai onorato con i tuoi sacrifici; io non ti ho tormentato con richieste di offerte, né ti ho stancato domandandoti incenso. 24 Tu non mi hai comprato con denaro della canna odorosa e non mi hai saziato con il grasso dei tuoi sacrifici; ma tu mi hai tormentato con i tuoi peccati, mi hai stancato con le tue iniquità. 25 Io, io sono colui che per amore di me stesso cancello le tue trasgressioni e non mi ricorderò più dei tuoi peccati. 26 Risveglia la mia memoria, discutiamo assieme, parla tu stesso per giustificarti! 27 Il tuo primo padre ha peccato, i tuoi mediatori si sono ribellati a me, 28 perciò io ho trattato come profani i capi del santuario, ho votato Giacobbe allo sterminio, ho abbandonato Israele all'infamia”.

L'Eterno e gli idoli. Invio di Ciro
44,1 “Ora ascolta, o Giacobbe, mio servo, o Israele, che io ho scelto! 2 Così parla l'Eterno che ti ha fatto, che ti ha formato fin dal grembo materno, colui che ti soccorre: 'Non temere, o Giacobbe mio servo, o Iesurun che io ho scelto!'. 3 Poiché io spanderò le acque sul suolo assetato e i ruscelli sulla terra arida; spanderò il mio Spirito sulla tua discendenza, e la mia benedizione sui tuoi rampolli; 4 essi germoglieranno come in mezzo all'erba, come salici in riva a correnti di acqua. 5 L'uno dirà: 'Io sono dell'Eterno'; l'altro si chiamerà con il nome di Giacobbe, e un altro scriverà sulla sua mano: 'Dell'Eterno', e si onorerà di portare il nome d'Israele”.
6 Così parla l'Eterno, re d'Israele e suo Redentore, l'Eterno degli eserciti: “Io sono il primo e sono l'ultimo, e fuori di me non c'è Dio. 7 Chi, come me, proclama l'avvenire fin da quando fondai questo popolo antico? Che egli lo dichiari e me lo provi! Lo annuncino essi l'avvenire, e quello che avverrà! 8 Non vi spaventate, non temete! Non te l'ho io annunciato e dichiarato da tempo? Voi me ne siete testimoni. C'è forse un Dio fuori di me? Non c'è altra Rocca; io non ne conosco nessuna”.
9 Quelli che fabbricano immagini scolpite sono tutti vanità; i loro idoli più cari non giovano a nulla; i loro testimoni non vedono, non capiscono nulla, perché essi siano coperti di vergogna. 10 Chi è che fabbrica un dio o fonde un'immagine perché non gli serva a nulla? 11 Ecco, tutti quelli che vi lavorano saranno confusi, e gli artefici stessi non sono che uomini! Si radunino tutti, si presentino!... Saranno spaventati e coperti di vergogna tutti insieme.
12 Il fabbro lima il ferro, lo mette nel fuoco, forma l'idolo a colpi di martello e lo lavora con braccio vigoroso; soffre perfino la fame, e la forza gli viene meno; non beve acqua e si affatica. 13 Il falegname stende la sua corda, disegna l'idolo con la matita, lo lavora con lo scalpello, lo misura con il compasso, e ne fa una figura umana, una bella forma di uomo, perché abiti una casa. 14 Si tagliano dei cedri, si prendono dei cipressi, delle querce, si fa la scelta fra gli alberi della foresta, si piantano dei pini che la pioggia fa crescere. 15 Poi tutto questo serve all'uomo per fare un fuoco, ed egli ne prende per riscaldarsi, ne accende anche il forno per cuocere il pane; e ne fa pure un dio e lo adora, ne scolpisce un'immagine, davanti alla quale si prostra. 16 Ne brucia la metà nel fuoco, con l'altra metà prepara la carne, cuoce l'arrosto, e si sazia. Si scalda anche e dice: “Ah! mi riscaldo, godo a vedere questa fiamma!”. 17 Con il resto si fa un dio, il suo idolo, gli si prostra davanti, lo adora, lo prega e gli dice: “Salvami, poiché tu sei il mio dio!”.
18 Non sanno nulla, non capiscono nulla; hanno impiastrato loro gli occhi perché non vedano e il cuore perché non comprendano. 19 Nessuno rientra in sé stesso e ha conoscenza e intelletto per dire: “Ne ho bruciato la metà nel fuoco, sui suoi carboni ho fatto cuocere il pane, vi ho arrostito la carne che ho mangiato, e con il resto farei un idolo abominevole? e mi prostrerò davanti a un pezzo di legno?”. 20 Un tale uomo si pasce di cenere, il suo cuore sedotto lo travia, così che egli non può liberare la sua anima e dire: “Ciò che tengo nella mia destra non è forse una menzogna?”.
21 Ricordati di queste cose, o Giacobbe, o Israele, perché tu sei mio servo, io ti ho formato, tu sei il mio servo, o Israele, tu non sarai da me dimenticato. 22 Io ho fatto sparire le tue trasgressioni come una densa nube, e i tuoi peccati come una nuvola; torna a me, perché io ti ho riscattato. 23 Cantate, o cieli, poiché l'Eterno ha operato! Giubilate, o profondità della terra! Gridate di gioia, o montagne, o foreste con tutti i vostri alberi! Poiché l'Eterno ha riscattato Giacobbe e manifesta la sua gloria in Israele!

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