C.E.I.:

Marco 12,18-27

18 Vennero a lui dei sadducei, i quali dicono che non c'è risurrezione, e lo interrogarono dicendo: 19 «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che se muore il fratello di uno e lascia la moglie senza figli, il fratello ne prenda la moglie per dare discendenti al fratello. 20 C'erano sette fratelli: il primo prese moglie e morì senza lasciare discendenza; 21 allora la prese il secondo, ma morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, 22 e nessuno dei sette lasciò discendenza. Infine, dopo tutti, morì anche la donna. 23 Nella risurrezione, quando risorgeranno, a chi di loro apparterrà la donna? Poiché in sette l'hanno avuta come moglie». 24 Rispose loro Gesù: «Non siete voi forse in errore dal momento che non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio? 25 Quando risusciteranno dai morti, infatti, non prenderanno moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. 26 A riguardo poi dei morti che devono risorgere, non avete letto nel libro di Mosè, a proposito del roveto, come Dio gli parlò dicendo: Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e di Giacobbe? 27 Non è un Dio dei morti ma dei viventi! Voi siete in grande errore».

1Corinzi 15,35-58

35 Ma qualcuno dirà: «Come risuscitano i morti? Con quale corpo verranno?». 36 Stolto! Ciò che tu semini non prende vita, se prima non muore; 37 e quello che semini non è il corpo che nascerà, ma un semplice chicco, di grano per esempio o di altro genere. 38 E Dio gli dà un corpo come ha stabilito, e a ciascun seme il proprio corpo. 39 Non ogni carne è la medesima carne; altra è la carne di uomini e altra quella di animali; altra quella di uccelli e altra quella di pesci. 40 Vi sono corpi celesti e corpi terrestri, ma altro è lo splendore dei corpi celesti, e altro quello dei corpi terrestri. 41 Altro è lo splendore del sole, altro lo splendore della luna e altro lo splendore delle stelle: ogni stella infatti differisce da un'altra nello splendore. 42 Così anche la risurrezione dei morti: si semina corruttibile e risorge incorruttibile; 43 si semina ignobile e risorge glorioso, si semina debole e risorge pieno di forza; 44 si semina un corpo animale, risorge un corpo spirituale.
Se c'è un corpo animale, vi è anche un corpo spirituale, poiché sta scritto che 45 il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l'ultimo Adamo divenne spirito datore di vita. 46 Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale. 47 Il primo uomo tratto dalla terra è di terra, il secondo uomo viene dal cielo. 48 Quale è l'uomo fatto di terra, così sono quelli di terra; ma quale il celeste, così anche i celesti. 49 E come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste. 50 Questo vi dico, o fratelli: la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio, né ciò che è corruttibile può ereditare l'incorruttibilità.
51 Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, 52 in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati. 53 È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità.
54 Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura:
La morte è stata ingoiata per la vittoria.
55 Dov'è, o morte, la tua vittoria?
Dov'è, o morte, il tuo pungiglione
?
56 Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la legge. 57 Siano rese grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo! 58 Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, prodigandovi sempre nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.

Filippesi 3,4-16

4 sebbene io possa vantarmi anche nella carne. Se alcuno ritiene di poter confidare nella carne, io più di lui: 5 circonciso l'ottavo giorno, della stirpe d'Israele, della tribù di Beniamino, ebreo da Ebrei, fariseo quanto alla legge; 6 quanto a zelo, persecutore della Chiesa; irreprensibile quanto alla giustizia che deriva dall'osservanza della legge.
7 Ma quello che poteva essere per me un guadagno, l'ho considerato una perdita a motivo di Cristo. 8 Anzi, tutto ormai io reputo una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero come spazzatura, al fine di guadagnare Cristo 9 e di essere trovato in lui, non con una mia giustizia derivante dalla legge, ma con quella che deriva dalla fede in Cristo, cioè con la giustizia che deriva da Dio, basata sulla fede. 10 E questo perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la partecipazione alle sue sofferenze, diventandogli conforme nella morte, 11 con la speranza di giungere alla risurrezione dai morti. 12 Non però che io abbia già conquistato il premio o sia ormai arrivato alla perfezione; solo mi sforzo di correre per conquistarlo, perché anch'io sono stato conquistato da Gesù Cristo. 13 Fratelli, io non ritengo ancora di esservi giunto, questo soltanto so: dimentico del passato e proteso verso il futuro, 14 corro verso la mèta per arrivare al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.
15 Quanti dunque siamo perfetti, dobbiamo avere questi sentimenti; se in qualche cosa pensate diversamente, Dio vi illuminerà anche su questo. 16 Intanto, dal punto a cui siamo arrivati continuiamo ad avanzare sulla stessa linea.

Nuova Riveduta:

Marco 12,18-27

Dibattito sulla risurrezione
=(Mt 22:23-33; Lu 20:27-40) 2Ti 3:8-9
18 Poi vennero a lui dei sadducei, i quali dicono che non vi è risurrezione, e gli domandarono: 19 «Maestro, Mosè ci lasciò scritto che se il fratello di uno muore e lascia la moglie senza figli, il fratello ne prenda la moglie e dia una discendenza a suo fratello. 20 C'erano sette fratelli. Il primo prese moglie; morì e non lasciò figli. 21 Il secondo la prese e morì senza lasciare discendenti. Così il terzo. 22 I sette non lasciarono discendenti. Infine, dopo tutti loro, morì anche la donna. 23 Nella risurrezione, quando saranno risuscitati, di quale dei sette sarà ella moglie? Perché tutti e sette l'hanno avuta in moglie». 24 Gesù disse loro: «Non errate voi proprio perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? 25 Infatti quando gli uomini risuscitano dai morti, né prendono né danno moglie, ma sono come angeli nel cielo. 26 Quanto poi ai morti e alla loro risurrezione, non avete letto nel libro di Mosè, nel passo del pruno, come Dio gli parlò dicendo: "Io sono il Dio di Abraamo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe"? 27 Egli non è Dio dei morti, ma dei viventi. Voi errate di molto».

1Corinzi 15,35-58

(Fl 3:20-21; 1Gv 3:2-3; Da 12:2-3) 1Te 4:13-18
35 Ma qualcuno dirà: «Come risuscitano i morti? E con quale corpo ritornano?» 36 Insensato, quello che tu semini non è vivificato se prima non muore; 37 e quanto a ciò che tu semini, non semini il corpo che deve nascere, ma un granello nudo, di frumento per esempio, o di qualche altro seme; 38 e Dio gli dà un corpo come lo ha stabilito; a ogni seme, il proprio corpo.
39 Non ogni carne è uguale; ma altra è la carne degli uomini, altra la carne delle bestie, altra quella degli uccelli, altra quella dei pesci. 40 Ci sono anche dei corpi celesti e dei corpi terrestri; ma altro è lo splendore dei celesti, e altro quello dei terrestri. 41 Altro è lo splendore del sole, altro lo splendore della luna e altro lo splendore delle stelle; perché un astro è differente dall'altro in splendore.
42 Così è pure della risurrezione dei morti. Il corpo è seminato corruttibile e risuscita incorruttibile; 43 è seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita potente; 44 è seminato corpo naturale e risuscita corpo spirituale. Se c'è un corpo naturale, c'è anche un corpo spirituale. 45 Così anche sta scritto: «Il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente»; l'ultimo Adamo è spirito vivificante. 46 Però ciò che è spirituale non viene prima; ma prima, ciò che è naturale, poi viene ciò che è spirituale. 47 Il primo uomo, tratto dalla terra, è terrestre; il secondo uomo è dal cielo. 48 Qual è il terrestre, tali sono anche i terrestri; e quale è il celeste, tali saranno anche i celesti. 49 E come abbiamo portato l'immagine del terrestre, così porteremo anche l'immagine del celeste.
50 Ora io dico questo, fratelli, che carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio; né i corpi che si decompongono possono ereditare l'incorruttibilità.
51 Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo trasformati, 52 in un momento, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba. Perché la tromba squillerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo trasformati. 53 Infatti bisogna che questo corruttibile rivesta incorruttibilità e che questo mortale rivesta immortalità.
54 Quando poi questo corruttibile avrà rivestito incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito immortalità, allora sarà adempiuta la parola che è scritta:
«La morte è stata sommersa nella vittoria».
55 «O morte, dov'è la tua vittoria?
O morte, dov'è il tuo dardo

56 Ora il dardo della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge; 57 ma ringraziato sia Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo.
58 Perciò, fratelli miei carissimi, state saldi, incrollabili, sempre abbondanti nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.

Filippesi 3,4-16

4 benché io avessi motivo di confidarmi anche nella carne. Se qualcun altro pensa di aver motivo di confidarsi nella carne, io posso farlo molto di più; 5 io, circonciso l'ottavo giorno, della razza d'Israele, della tribù di Beniamino, ebreo figlio d'Ebrei; quanto alla legge, fariseo; 6 quanto allo zelo, persecutore della chiesa; quanto alla giustizia che è nella legge, irreprensibile. 7 Ma ciò che per me era un guadagno, l'ho considerato come un danno, a causa di Cristo. 8 Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all'eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo 9 e di essere trovato in lui non con una giustizia mia, derivante dalla legge, ma con quella che si ha mediante la fede in Cristo: la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede. 10 Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della sua risurrezione, la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme a lui nella sua morte, 11 per giungere in qualche modo alla risurrezione dei morti.
12 Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono anche stato afferrato da Cristo Gesù. 13 Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, 14 corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù.

1Co 11:1 (Ro 16:17-18; Ga 6:7-8)(Eb 13:14; Cl 3:1-4; 1Gv 3:1-3)
15 Sia questo dunque il sentimento di quanti siamo maturi; se in qualche cosa voi pensate altrimenti, Dio vi rivelerà anche quella. 16 Soltanto, dal punto a cui siamo arrivati, continuiamo a camminare per la stessa via.

Nuova Diodati:

Marco 12,18-27

I sadducei e la risurrezione
18 Poi si presentarono a lui dei sadducei, i quali dicono che non vi è risurrezione, e lo interrogarono, dicendo: 19 «Maestro, Mosè ci lasciò scritto che se muore il fratello di uno e lascia la moglie senza figli, il fratello di lui deve sposare la vedova per suscitare una discendenza a suo fratello. 20 Ora vi erano sette fratelli; il primo prese moglie e morì senza lasciare figli. 21 Quindi la prese il secondo, ma anche questi morì senza lasciare figli; così pure il terzo. 22 Tutti e sette l'ebbero per moglie, e morirono senza lasciare figli. Infine, dopo tutti, morì anche la donna. 23 Nella risurrezione dunque, quando risusciteranno, di chi di loro sarà ella moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta per moglie». 24 Ma Gesù, rispondendo, disse loro: «Non è proprio per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture la potenza di Dio? 25 Infatti, quando gli uomini risusciteranno dai morti, né si ammoglieranno né si mariteranno, ma saranno come gli angeli in cielo. 26 Riguardo poi alla risurrezione dei morti, non avete letto nel libro di Mosè, come Dio gli parlò dal roveto, dicendo: "Io sono il Dio di Abrahamo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe"? 27 Egli non è Dio dei morti, ma Dio dei viventi. Voi, dunque, vi sbagliate grandemente».

1Corinzi 15,35-58

35 Ma dirà qualcuno: «Come risuscitano i morti, e con quale corpo verranno?». 36 Stolto! Quello che tu semini non è vivificato, se prima non muore. 37 E quanto a quello che semini, tu non semini il corpo che ha da nascere, ma un granello ignudo, che può essere di frumento o di qualche altro seme. 38 E Dio gli dà un corpo come ha stabilito, e a ciascun seme il suo proprio corpo. 39 Non ogni carne è la stessa carne; ma altra è la carne degli uomini, altra la carne delle bestie, altra la carne dei pesci, altra la carne degli uccelli. 40 Vi sono anche dei corpi celesti, e dei corpi terrestri, ma altra è la gloria dei celesti, altra quella dei terrestri. 41 Altro è lo splendore del sole, altro lo splendore della luna ed altro lo splendore delle stelle, perché una stella differisce da un'altra stella in splendore. 42 Così sarà pure la risurrezione dei morti; il corpo è seminato corruttibile e risuscita incorruttibile. 43 È seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita pieno di forza. 44 È seminato corpo naturale, e risuscita corpo spirituale. Vi è corpo naturale, e vi è corpo spirituale. 45 Così sta anche scritto: «Il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente»; ma l'ultimo Adamo è Spirito che dà la vita. 46 Ma lo spirituale non è prima, bensì prima è il naturale, poi lo spirituale. 47 Il primo uomo, tratto dalla terra, è terrestre; il secondo uomo, che è il Signore, è dal cielo. 48 Qual è il terrestre tali sono anche i terrestri; e qual è il celeste, tali saranno anche i celesti. 49 E come abbiamo portato l'immagine del terrestre, porteremo anche l'immagine del celeste. 50 Or questo dico, fratelli, che la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio; similmente la corruzione non eredita l'incorruttibilità. 51 Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati in un momento, 52 in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; la tromba infatti suonerà, i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati, 53 poiché bisogna che questo corruttibile rivesta l'incorruttibilità e questo mortale rivesta l'immortalità. 54 Così quando questo corruttibile avrà rivestito l'incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito l'immortalità, allora sarà adempiuta la parola che fu scritta: «La morte è stata inghiottita nella vittoria». 55 O morte, dov'è il tuo dardo? O inferno, dov'è la tua vittoria? 56 Ora il dardo della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge. 57 Ma ringraziato sia Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo. 58 Perciò, fratelli miei carissimi, state saldi, irremovibili, abbondando del continuo nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.

Filippesi 3,4-16

4 benché io avessi di che confidare anche nella carne; se qualcuno pensa di avere di che confidare, io ne ho molto di più: 5 sono stato circonciso l'ottavo giorno, sono della nazione d'Israele, della tribù di Beniamino, Ebreo di Ebrei; quanto alla legge, fariseo, 6 quanto allo zelo, persecutore della chiesa; quanto alla giustizia che è nella legge, irreprensibile. 7 Ma le cose che mi erano guadagno, le ho ritenute una perdita per Cristo. 8 Anzi, ritengo anche tutte queste cose essere una perdita di fronte all'eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho perso tutte queste cose e le ritengo come tanta spazzatura per guadagnare Cristo, 9 e per essere trovato in lui, avendo non già la mia giustizia che deriva dalla legge, ma quella che deriva dalla fede di Cristo: giustizia che proviene da Dio mediante la fede, 10 per conoscere lui, Cristo, la potenza della sua risurrezione e la comunione delle sue sofferenze, essendo reso conforme alla sua morte, 11 se in qualche modo possa giungere alla risurrezione dai morti. 12 Non che io abbia già ottenuto il premio, o sia già arrivato al compimento, ma proseguo per poter afferrare il premio, poiché anch'io sono stato afferrato da Gesù Cristo. 13 Fratelli, non ritengo di avere già ottenuto il premio, ma faccio una cosa: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso le cose che stanno davanti, 14 proseguo il corso verso la mèta, verso il premio della suprema vocazione di Dio in Cristo Gesù. 15 Quanti siamo perfetti, abbiamo dunque questi pensieri; e se voi pensate altrimenti in qualche cosa, Dio vi rivelerà anche questo. 16 Ma al punto in cui siamo arrivati, camminiamo secondo la stessa regola di condotta in pieno accordo.

Riveduta 2020:

Marco 12,18-27

I sadducei e la risurrezione
(Matteo 22:23-33; Luca 20:27-40)
18 Poi vennero a lui dei sadducei, i quali dicono che non vi è risurrezione, e gli domandarono: 19 “Maestro, Mosè ci lasciò scritto che, se il fratello di uno muore e lascia la moglie senza figli, il fratello ne prenda la moglie e dia una discendenza a suo fratello. 20 C'erano sette fratelli. Il primo prese moglie e, morendo, non lasciò discendenza. 21 Il secondo la prese e morì senza lasciare discendenza. 22 Così il terzo. E i sette non lasciarono discendenza. Infine, dopo tutti, morì anche la donna. 23 Nella risurrezione, quando saranno risuscitati, di chi di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta per moglie”. 24 Gesù disse loro: “Non è proprio per questo che errate, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? 25 Poiché, quando gli uomini risuscitano dai morti, né prendono né danno moglie, ma sono come angeli nei cieli. 26 Quanto poi ai morti e alla loro risurrezione, non avete voi letto nel libro di Mosè, nel passo del 'pruno', come Dio gli parlò dicendo: 'Io sono il Dio di Abraamo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe'? 27 Egli non è il Dio dei morti, ma dei viventi. Voi errate grandemente”.

1Corinzi 15,35-58

35 Ma qualcuno dirà: “Come risuscitano i morti? E con quale corpo ritornano?”. 36 Insensato, quello che tu semini non è vivificato se prima non muore 37 e, quanto a quello che tu semini, non semini il corpo che deve nascere, ma un granello nudo, forse di frumento o di qualche altro seme; 38 e Dio gli dà un corpo come lo ha stabilito e a ogni seme il proprio corpo.
39 Non ogni carne è la stessa carne, ma altra è la carne degli uomini, altra la carne delle bestie, altra quella degli uccelli, altra quella dei pesci. 40 Ci sono anche dei corpi celesti e dei corpi terrestri, ma altra è la gloria dei celesti e altra quella dei terrestri. 41 Altra è la gloria del sole, altra la gloria della luna e altra la gloria delle stelle, perché un astro è differente dall'altro in gloria.
42 Così pure della risurrezione dei morti. Il corpo è seminato corruttibile e risuscita incorruttibile; 43 è seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita potente; 44 è seminato corpo naturale e risuscita corpo spirituale. Se c'è un corpo naturale, c'è anche un corpo spirituale. 45 Così anche sta scritto: “Il primo uomo, Adamo, fu fatto anima vivente”; l'ultimo Adamo è spirito vivificante. 46 Però, ciò che è spirituale non viene prima, ma prima ciò che è naturale, poi viene ciò che è spirituale. 47 Il primo uomo, tratto dalla terra, è terreno; il secondo uomo è dal cielo. 48 Quale è il terreno, tali sono anche i terreni e quale è il celeste, tali saranno anche i celesti. 49 E come abbiamo portato l'immagine del terreno, così porteremo anche l'immagine del celeste.
50 Ora io dico questo, fratelli, che carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio, né ciò che è corruttibile può ereditare l'incorruttibilità.
51 Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati, 52 in un momento, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba. Perché la tromba suonerà, i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati. 53 Poiché bisogna che questo corruttibile rivesta incorruttibilità e che questo mortale rivesta immortalità.
54 Quando questo corruttibile avrà rivestito incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito immortalità, allora sarà adempiuta la parola che è scritta:
La morte è stata sommersa nella vittoria”. 55 “O morte, dov'è la tua vittoria? O morte, dov'è il tuo dardo?”.
56 Ora il dardo della morte è il peccato e la forza del peccato è la legge, 57 ma ringraziato sia Dio che ci dà la vittoria per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo.
58 Perciò, fratelli miei carissimi, state saldi, incrollabili, abbondanti sempre nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.

Filippesi 3,4-16

4 benché anche nella carne io avessi di che confidarmi. Se qualcun altro pensa di avere di che confidarsi nella carne, io posso farlo molto di più; 5 io, circonciso l'ottavo giorno, della razza d'Israele, della tribù di Beniamino, ebreo d'Ebrei; quanto alla legge, fariseo; 6 quanto allo zelo, persecutore della chiesa; quanto alla giustizia che è nella legge, irreprensibile. 7 Ma ciò che per me era un guadagno, io l'ho reputato danno a causa di Cristo. 8 Anzi, a dire il vero, io reputo anche ogni cosa essere un danno di fronte all'eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale rinunciai a tutte queste cose e le reputo tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo 9 e di essere trovato in lui avendo non una giustizia mia, derivante dalla legge, ma quella che si ha mediante la fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede. 10 Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della sua risurrezione e la comunione delle sue sofferenze, essendo reso conforme a lui nella sua morte, 11 per giungere in qualche modo alla risurrezione dei morti.

La corsa cristiana, il traguardo celeste e l'esempio di Paolo
12 Non che io abbia già ottenuto il premio o che sia già arrivato alla perfezione, ma proseguo la corsa se mai io possa afferrare il premio, poiché anch'io sono stato afferrato da Cristo Gesù. 13 Fratelli, io non reputo d'avere ancora ottenuto il premio, ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, 14 proseguo la corsa verso la mèta per ottenere il premio della suprema vocazione di Dio in Cristo Gesù.
15 Sia questo dunque il sentimento di quanti siamo maturi e, se in qualche cosa voi sentite altrimenti, Dio vi rivelerà anche quella. 16 Soltanto, dal punto al quale siamo arrivati, continuiamo a camminare per la stessa via.

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