C.E.I.:

Matteo 19-23

19,1 Terminati questi discorsi, Gesù partì dalla Galilea e andò nel territorio della Giudea, al di là del Giordano. 2 E lo seguì molta folla e colà egli guarì i malati.
3 Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». 4 Ed egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: 5 Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? 6 Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi». 7 Gli obiettarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio e mandarla via?». 8 Rispose loro Gesù: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così. 9 Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un'altra commette adulterio».
10 Gli dissero i discepoli: «Se questa è la condizione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». 11 Egli rispose loro: «Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso. 12 Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».
13 Allora gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li sgridavano. 14 Gesù però disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il regno dei cieli». 15 E dopo avere imposto loro le mani, se ne partì.
16 Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?». 17 Egli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». 18 Ed egli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, 19 onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso». 20 Il giovane gli disse: «Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?». 21 Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi». 22 Udito questo, il giovane se ne andò triste; poiché aveva molte ricchezze.
23 Gesù allora disse ai suoi discepoli: «In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. 24 Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli». 25 A queste parole i discepoli rimasero costernati e chiesero: «Chi si potrà dunque salvare?». 26 E Gesù, fissando su di loro lo sguardo, disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».
27 Allora Pietro prendendo la parola disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne otterremo?». 28 E Gesù disse loro: «In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele. 29 Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna.
30 Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi».

20,1 «Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. 2 Accordatosi con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. 3 Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza disoccupati 4 e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono. 5 Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre e fece altrettanto. 6 Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano là e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi? 7 Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Ed egli disse loro: Andate anche voi nella mia vigna.
8 Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama gli operai e dà loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi. 9 Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. 10 Quando arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto di più. Ma anch'essi ricevettero un denaro per ciascuno. 11 Nel ritirarlo però, mormoravano contro il padrone dicendo: 12 Questi ultimi hanno lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo. 13 Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse convenuto con me per un denaro? 14 Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te. 15 Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono? 16 Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi».
17 Mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici e lungo la via disse loro: 18 «Ecco, noi stiamo salendo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi, che lo condanneranno a morte 19 e lo consegneranno ai pagani perché sia schernito e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno risusciterà».
20 Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa. 21 Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di' che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». 22 Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». 23 Ed egli soggiunse: «Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio».
24 Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli; 25 ma Gesù, chiamatili a sé, disse: «I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. 26 Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, 27 e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; 28 appunto come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti».
29 Mentre uscivano da Gerico, una gran folla seguiva Gesù. 30 Ed ecco che due ciechi, seduti lungo la strada, sentendo che passava, si misero a gridare: «Signore, abbi pietà di noi, figlio di Davide!». 31 La folla li sgridava perché tacessero; ma essi gridavano ancora più forte: «Signore, figlio di Davide, abbi pietà di noi!». 32 Gesù, fermatosi, li chiamò e disse: «Che volete che io vi faccia?». 33 Gli risposero: «Signore, che i nostri occhi si aprano!». 34 Gesù si commosse, toccò loro gli occhi e subito ricuperarono la vista e lo seguirono.

21,1 Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli 2 dicendo loro: «Andate nel villaggio che vi sta di fronte: subito troverete un'asina legata e con essa un puledro. Scioglieteli e conduceteli a me. 3 Se qualcuno poi vi dirà qualche cosa, risponderete: Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà subito». 4 Ora questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato annunziato dal profeta:
5 Dite alla figlia di Sion:
Ecco, il tuo re viene a te
mite, seduto su un'asina,
con un puledro figlio di bestia da soma
.
6 I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: 7 condussero l'asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. 8 La folla numerosissima stese i suoi mantelli sulla strada mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla via. 9 La folla che andava innanzi e quella che veniva dietro, gridava:
Osanna al figlio di Davide!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Osanna
nel più alto dei cieli!
10 Entrato Gesù in Gerusalemme, tutta la città fu in agitazione e la gente si chiedeva: «Chi è costui?». 11 E la folla rispondeva: «Questi è il profeta Gesù, da Nazaret di Galilea».
12 Gesù entrò poi nel tempio e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe 13 e disse loro: «La Scrittura dice:
La mia casa sarà chiamata casa di preghiera
ma voi ne fate una spelonca di ladri».
14 Gli si avvicinarono ciechi e storpi nel tempio ed egli li guarì. 15 Ma i sommi sacerdoti e gli scribi, vedendo le meraviglie che faceva e i fanciulli che acclamavano nel tempio: «Osanna al figlio di Davide», si sdegnarono 16 e gli dissero: «Non senti quello che dicono?». Gesù rispose loro: «Sì, non avete mai letto:
Dalla bocca dei bambini e dei lattanti
ti sei procurata una lode
?».
17 E, lasciatili, uscì fuori dalla città, verso Betània, e là trascorse la notte.
18 La mattina dopo, mentre rientrava in città, ebbe fame. 19 Vedendo un fico sulla strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie, e gli disse: «Non nasca mai più frutto da te». E subito quel fico si seccò. 20 Vedendo ciò i discepoli rimasero stupiti e dissero: «Come mai il fico si è seccato immediatamente?». 21 Rispose Gesù: «In verità vi dico: Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà. 22 E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete».
23 Entrato nel tempio, mentre insegnava gli si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo e gli dissero: «Con quale autorità fai questo? Chi ti ha dato questa autorità?». 24 Gesù rispose: «Vi farò anch'io una domanda e se voi mi rispondete, vi dirò anche con quale autorità faccio questo. 25 Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?». Ed essi riflettevano tra sé dicendo: «Se diciamo: "dal Cielo", ci risponderà: "perché dunque non gli avete creduto?"; 26 se diciamo "dagli uomini", abbiamo timore della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta». 27 Rispondendo perciò a Gesù, dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch'egli disse loro: «Neanch'io vi dico con quale autorità faccio queste cose».
28 «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio, va' oggi a lavorare nella vigna. 29 Ed egli rispose: Sì, signore; ma non andò. 30 Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci andò. 31 Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Dicono: «L'ultimo». E Gesù disse loro: «In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. 32 È venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli.
33 Ascoltate un'altra parabola: C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò. 34 Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto. 35 Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono. 36 Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo. 37 Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio! 38 Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità. 39 E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. 40 Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli?». 41 Gli rispondono: «Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo». 42 E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
La pietra che i costruttori hanno scartata
è diventata testata d'angolo;
dal Signore è stato fatto questo
ed è mirabile agli occhi nostri
?
43 Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare. 44 Chi cadrà sopra questa pietra sarà sfracellato; e qualora essa cada su qualcuno, lo stritolerà».
45 Udite queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro e cercavano di catturarlo; ma avevano paura della folla che lo considerava un profeta.

22,1 Gesù riprese a parlar loro in parabole e disse: 2 «Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. 3 Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire. 4 Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono già macellati e tutto è pronto; venite alle nozze. 5 Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; 6 altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.
7 Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. 8 Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni; 9 andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. 10 Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali. 11 Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito nuziale, 12 gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz'abito nuziale? Ed egli ammutolì. 13 Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. 14 Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
15 Allora i farisei, ritiratisi, tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nei suoi discorsi. 16 Mandarono dunque a lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità e non hai soggezione di nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno. 17 Dicci dunque il tuo parere: È lecito o no pagare il tributo a Cesare?». 18 Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché mi tentate? 19 Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. 20 Egli domandò loro: «Di chi è questa immagine e l'iscrizione?». 21 Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». 22 A queste parole rimasero sorpresi e, lasciatolo, se ne andarono.
23 In quello stesso giorno vennero a lui dei sadducei, i quali affermano che non c'è risurrezione, e lo interrogarono: 24 «Maestro, Mosè ha detto: Se qualcuno muore senza figli, il fratello ne sposerà la vedova e così susciterà una discendenza al suo fratello. 25 Ora, c'erano tra noi sette fratelli; il primo appena sposato morì e, non avendo discendenza, lasciò la moglie a suo fratello. 26 Così anche il secondo, e il terzo, fino al settimo. 27 Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. 28 Alla risurrezione, di quale dei sette essa sarà moglie? Poiché tutti l'hanno avuta». 29 E Gesù rispose loro: «Voi vi ingannate, non conoscendo né le Scritture né la potenza di Dio. 30 Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo. 31 Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi è stato detto da Dio: 32 Io sono il Dio di Abramo e il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? Ora, non è Dio dei morti, ma dei vivi». 33 Udendo ciò, la folla era sbalordita per la sua dottrina.
34 Allora i farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme 35 e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova: 36 «Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?». 37 Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 38 Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. 39 E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. 40 Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
41 Trovandosi i farisei riuniti insieme, Gesù chiese loro: 42 «Che ne pensate del Messia? Di chi è figlio?». Gli risposero: «Di Davide». 43 Ed egli a loro: «Come mai allora Davide, sotto ispirazione, lo chiama Signore, dicendo:
44 Ha detto il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra,
finché io non abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi piedi
?
45 Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio?». 46 Nessuno era in grado di rispondergli nulla; e nessuno, da quel giorno in poi, osò interrogarlo.

23,1 Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: 2 «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. 3 Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. 4 Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. 5 Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange; 6 amano posti d'onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe 7 e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare "rabbì" dalla gente. 8 Ma voi non fatevi chiamare "rabbì", perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. 9 E non chiamate nessuno "padre" sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. 10 E non fatevi chiamare "maestri", perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. 11 Il più grande tra voi sia vostro servo; 12 chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato.
13 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci. 14  15 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi.
16 Guai a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non vale, ma se si giura per l'oro del tempio si è obbligati. 17 Stolti e ciechi: che cosa è più grande, l'oro o il tempio che rende sacro l'oro? 18 E dite ancora: Se si giura per l'altare non vale, ma se si giura per l'offerta che vi sta sopra, si resta obbligati. 19 Ciechi! Che cosa è più grande, l'offerta o l'altare che rende sacra l'offerta? 20 Ebbene, chi giura per l'altare, giura per l'altare e per quanto vi sta sopra; 21 e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che l'abita. 22 E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso.
23 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell'anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle. 24 Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
25 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del bicchiere e del piatto mentre all'interno sono pieni di rapina e d'intemperanza. 26 Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere, perché anche l'esterno diventi netto!
27 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. 28 Così anche voi apparite giusti all'esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità.
29 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti, 30 e dite: Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro per versare il sangue dei profeti; 31 e così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli degli uccisori dei profeti. 32 Ebbene, colmate la misura dei vostri padri!
33 Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna della Geenna? 34 Perciò ecco, io vi mando profeti, sapienti e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città; 35 perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sopra la terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachìa, che avete ucciso tra il santuario e l'altare. 36 In verità vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione.
37 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! 38 Ecco: la vostra casa vi sarà lasciata deserta! 39 Vi dico infatti che non mi vedrete più finché non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!».

Nuova Riveduta:

Matteo 19-23

Il ripudio e il celibato
=Mr 10:1-12 (De 24:1-4; Mt 5:31-32; 1Co 7; cfr. Ro 7:1-3)
19,1 Quando Gesù ebbe finito questi discorsi, partì dalla Galilea e se ne andò nei territori della Giudea che sono oltre il Giordano. 2 Una grande folla lo seguì, e là Gesù guarì i loro malati.
3 Dei farisei gli si avvicinarono per metterlo alla prova, dicendo: «È lecito mandare via la propria moglie per un motivo qualsiasi?» 4 Ed egli rispose loro: «Non avete letto che il Creatore, da principio, li creò maschio e femmina e che disse: 5 "Perciò l'uomo lascerà il padre e la madre, e si unirà con sua moglie, e i due saranno una sola carne"? 6 Così non sono più due, ma una sola carne; quello dunque che Dio ha unito, l'uomo non lo separi». 7 Essi gli dissero: «Perché dunque Mosè comandò di scriverle un atto di ripudio e di mandarla via8 Gesù disse loro: «Fu per la durezza dei vostri cuori che Mosè vi permise di mandare via le vostre mogli; ma da principio non era così. 9 Ma io vi dico che chiunque manda via sua moglie, quando non sia per motivo di fornicazione, e ne sposa un'altra, commette adulterio».
10 I discepoli gli dissero: «Se tale è la situazione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene prender moglie». 11 Ma egli rispose loro: «Non tutti sono capaci di mettere in pratica questa parola, ma soltanto quelli ai quali è dato. 12 Poiché vi sono degli eunuchi che sono tali dalla nascita; vi sono degli eunuchi, i quali sono stati fatti tali dagli uomini, e vi sono degli eunuchi, i quali si sono fatti eunuchi da sé a motivo del regno dei cieli. Chi può capire, capisca».

Gesù benedice i bambini
=(Mr 10:13-16; Lu 18:15-17)
13 Allora gli furono presentati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li sgridavano. 14 Ma Gesù disse: «Lasciate i bambini, non impedite che vengano da me, perché il regno dei cieli è per chi assomiglia a loro». 15 E, imposte loro le mani, se ne andò via di là.

Il giovane ricco
=(Mr 10:17-27; Lu 18:18-27) Lu 10:25-37; 1Ti 6:9-10, 17-19
16 Un tale si avvicinò a Gesù e gli disse: «Maestro, che devo fare di buono per avere la vita eterna?» 17 Gesù gli rispose: «Perché m'interroghi intorno a ciò che è buono? Uno solo è il buono. Ma se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». 18 «Quali?» gli chiese. E Gesù rispose: «Questi: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso. 19 Onora tuo padre e tua madre, e ama il tuo prossimo come te stesso». 20 E il giovane a lui: «Tutte queste cose le ho osservate; che mi manca ancora?» 21 Gesù gli disse: «Se vuoi essere perfetto, va', vendi ciò che hai e dàllo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli; poi, vieni e seguimi». 22 Ma il giovane, udita questa parola, se ne andò rattristato, perché aveva molti beni. 23 E Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico in verità che difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. 24 E ripeto: è più facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio». 25 I suoi discepoli, udito questo, furono sbigottiti e dicevano: «Chi dunque può essere salvato?» 26 Gesù fissò lo sguardo su di loro e disse: «Agli uomini questo è impossibile; ma a Dio ogni cosa è possibile».

=(Mr 10:28-31; Lu 18:28-30)
27 Allora Pietro, replicando, gli disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito; che ne avremo dunque?» 28 E Gesù disse loro: «Io vi dico in verità che nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, anche voi, che mi avete seguito, sarete seduti su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele. 29 E chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi a causa del mio nome, ne riceverà cento volte tanto, ed erediterà la vita eterna. 30 Ma molti primi saranno ultimi e molti ultimi, primi.

Parabola dei lavoratori delle diverse ore
Mt 19:30; Sl 145:17; 1Co 4:7; 2Co 8:12
20,1 «Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa, il quale uscì di mattino presto per assumere dei lavoratori per la sua vigna. 2 Accordatosi con i lavoratori per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. 3 Uscito di nuovo verso l'ora terza, ne vide altri che se ne stavano sulla piazza disoccupati 4 e disse loro: "Andate anche voi nella vigna e vi darò quello che è giusto". Ed essi andarono. 5 Poi, uscito ancora verso la sesta e la nona ora, fece lo stesso. 6 Uscito verso l'undicesima, ne trovò degli altri che se ne stavano là e disse loro: "Perché ve ne state qui tutto il giorno inoperosi?" 7 Essi gli dissero: "Perché nessuno ci ha assunti". Egli disse loro: "Andate anche voi nella vigna". 8 Fattosi sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: "Chiama i lavoratori e da' loro la paga, cominciando dagli ultimi fino ai primi". 9 Allora vennero quelli dell'undicesima ora e ricevettero un denaro ciascuno. 10 Venuti i primi, pensavano di ricevere di più; ma ebbero anch'essi un denaro per ciascuno. 11 Perciò, nel riceverlo, mormoravano contro il padrone di casa dicendo: 12 "Questi ultimi hanno fatto un'ora sola e tu li hai trattati come noi che abbiamo sopportato il peso della giornata e sofferto il caldo". 13 Ma egli, rispondendo a uno di loro, disse: "Amico, non ti faccio alcun torto; non ti sei accordato con me per un denaro? 14 Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare a quest'ultimo quanto a te. 15 Non mi è lecito fare del mio ciò che voglio? O vedi tu di mal occhio che io sia buono?" 16 Così gli ultimi saranno primi e i primi ultimi».

Gesù predice la passione per la terza volta
=(Mr 10:32-34; Lu 18:31-34) Mt 16:21; 17:22-23; cfr. Mt 12:38-42
17 Poi Gesù, mentre saliva verso Gerusalemme, prese da parte i dodici; e strada facendo, disse loro: 18 «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà dato nelle mani dei capi dei sacerdoti e degli scribi; essi lo condanneranno a morte 19 e lo consegneranno ai pagani perché sia schernito, flagellato e crocifisso; e il terzo giorno risusciterà».

Risposta di Gesù alla domanda della madre di Giacomo e di Giovanni
=Mr 10:35-45 (Lu 22:24-27)
20 Allora la madre dei figli di Zebedeo si avvicinò a Gesù con i suoi figli, prostrandosi per fargli una richiesta. 21 Ed egli le domandò: «Che vuoi?» Ella gli disse: «Di' che questi miei due figli siedano l'uno alla tua destra e l'altro alla tua sinistra, nel tuo regno». 22 Gesù rispose: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete voi bere il calice che io sto per bere?» Essi gli dissero: «Sì, lo possiamo». 23 Egli disse loro: «Voi certo berrete il mio calice; ma quanto al sedersi alla mia destra e alla mia sinistra, non sta a me concederlo, ma sarà dato a quelli per cui è stato preparato dal Padre mio». 24 I dieci, udito ciò, furono indignati contro i due fratelli. 25 Ma Gesù, chiamatili a sé, disse: «Voi sapete che i prìncipi delle nazioni le signoreggiano e che i grandi le sottomettono al loro dominio. 26 Ma non è così tra di voi: anzi, chiunque vorrà essere grande tra di voi, sarà vostro servitore; 27 e chiunque tra di voi vorrà essere primo, sarà vostro servo; 28 appunto come il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti».

Due ciechi ricuperano la vista
=(Mr 10:46-53; Lu 18:35-43)
29 Mentre uscivano da Gerico, una folla lo seguì. 30 E due ciechi, seduti presso la strada, avendo udito che Gesù passava, si misero a gridare: «Abbi pietà di noi, Signore, Figlio di Davide!» 31 Ma la folla li sgridava, perché tacessero; essi però gridavano più forte: «Abbi pietà di noi, Signore, Figlio di Davide!» 32 Gesù, fermatosi, li chiamò e disse: «Che volete che io vi faccia?» 33 Ed essi: «Signore, che i nostri occhi si aprano». 34 Allora Gesù, commosso, toccò i loro occhi e in quell'istante ricuperarono la vista e lo seguirono.

Ingresso di Gesù in Gerusalemme
=(Mr 11:1-11; Lu 19:28-44; Gv 12:12-19) Is 12:6; cfr. Za 9:9
21,1 Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero a Betfage, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, 2 dicendo loro: «Andate nella borgata che è di fronte a voi; troverete un'asina legata, e un puledro con essa; scioglieteli e conduceteli da me. 3 Se qualcuno vi dice qualcosa, direte che il Signore ne ha bisogno, e subito li manderà».
4 Questo avvenne affinché si adempisse la parola del profeta:
5 «Dite alla figlia di Sion:
"Ecco il tuo re viene a te,
mansueto e montato sopra un'asina,
e un asinello, puledro d'asina
"».
6 I discepoli andarono e fecero come Gesù aveva loro ordinato; 7 condussero l'asina e il puledro, vi misero sopra i loro mantelli e Gesù vi si pose a sedere. 8 La maggior parte della folla stese i mantelli sulla via; altri tagliavano dei rami dagli alberi e li stendevano sulla via. 9 Le folle che precedevano e quelle che seguivano, gridavano: «Osanna al Figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nei luoghi altissimi!»
10 Quando Gesù fu entrato in Gerusalemme, tutta la città fu scossa, e si diceva: «Chi è costui?» 11 E le folle dicevano: «Questi è Gesù, il profeta che viene da Nazaret di Galilea».

Gesù scaccia i mercanti dal tempio
=(Mr 11:11, 15-19; Lu 19:45-48) Gv 2:13-22
12 Gesù entrò nel tempio, e ne scacciò tutti quelli che vendevano e compravano; rovesciò le tavole dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombi. 13 E disse loro: «È scritto: "La mia casa sarà chiamata casa di preghiera", ma voi ne fate un covo di ladri».
14 Allora vennero a lui, nel tempio, dei ciechi e degli zoppi, ed egli li guarì.
15 Ma i capi dei sacerdoti e gli scribi, vedute le meraviglie che aveva fatte e i bambini che gridavano nel tempio: «Osanna al Figlio di Davide!», ne furono indignati 16 e gli dissero: «Odi tu quello che dicono costoro?» Gesù disse loro: «Sì. Non avete mai letto: "Dalla bocca dei bambini e dei lattanti hai tratto lode"?»
17 E, lasciatili, se ne andò fuori della città, a Betania, dove passò la notte.

Il fico sterile
=(Mr 11:12-14, 19-26) Lu 13:6-9
18 La mattina, tornando in città, ebbe fame. 19 E, vedendo un fico sulla strada, gli si accostò, ma non vi trovò altro che foglie; e gli disse: «Mai più nasca frutto da te, in eterno». E subito il fico si seccò. 20 I discepoli, veduto ciò, si meravigliarono, dicendo: «Come mai il fico è diventato secco in un attimo?» 21 Gesù rispose loro: «Io vi dico in verità: Se aveste fede e non dubitaste, non soltanto fareste quello che è stato fatto al fico; ma se anche diceste a questo monte: "Togliti di là e gettati nel mare", sarebbe fatto. 22 Tutte le cose che domanderete in preghiera, se avete fede, le otterrete».

Dubbio sull'autorità di Gesù
=(Mr 11:27-33; Lu 20:1-8) Lu 7:29-35
23 Quando giunse nel tempio, i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo si accostarono a lui, mentre egli insegnava, e gli dissero: «Con quale autorità fai tu queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?» 24 Gesù rispose loro: «Anch'io vi farò una domanda; se voi mi rispondete, vi dirò anch'io con quale autorità faccio queste cose. 25 Il battesimo di Giovanni, da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?» Ed essi ragionavano tra di loro: «Se diciamo: "dal cielo", egli ci dirà: "Perché dunque non gli credeste?" 26 Se diciamo: "dagli uomini", temiamo la folla, perché tutti ritengono Giovanni un profeta». 27 Risposero dunque a Gesù: «Non lo sappiamo». E anch'egli disse loro: «E neppure io vi dico con quale autorità faccio queste cose.

Parabola dei due figli
28 «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si avvicinò al primo e gli disse: "Figliolo, va' a lavorare nella vigna oggi". 29 Ed egli rispose: "Vado, signore"; ma non vi andò. 30 Il padre si avvicinò al secondo e gli disse la stessa cosa. Egli rispose: "Non ne ho voglia"; ma poi, pentitosi, vi andò. 31 Quale dei due fece la volontà del padre?» Essi gli dissero: «L'ultimo». E Gesù a loro: «Io vi dico in verità: I pubblicani e le prostitute entrano prima di voi nel regno di Dio. 32 Poiché Giovanni è venuto a voi per la via della giustizia, e voi non gli avete creduto; ma i pubblicani e le prostitute gli hanno creduto; e voi, che avete visto questo, non vi siete pentiti neppure dopo per credere a lui.

Parabola dei malvagi vignaiuoli
=(Mr 12:1-12; Lu 20:9-19) Is 5:1-7
33 «Udite un'altra parabola: C'era un padrone di casa, il quale piantò una vigna, le fece attorno una siepe, vi scavò una buca per pigiare l'uva e vi costruì una torre; poi l'affittò a dei vignaiuoli e se ne andò in viaggio. 34 Quando fu vicina la stagione dei frutti, mandò i suoi servi dai vignaiuoli per ricevere i frutti della vigna. 35 Ma i vignaiuoli presero i servi e ne picchiarono uno, ne uccisero un altro e un altro lo lapidarono. 36 Da capo mandò degli altri servi, in numero maggiore dei primi; ma quelli li trattarono allo stesso modo. 37 Finalmente, mandò loro suo figlio, dicendo: "Avranno rispetto per mio figlio". 38 Ma i vignaiuoli, veduto il figlio, dissero tra di loro: "Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e facciamo nostra la sua eredità". 39 Lo presero, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. 40 Quando verrà il padrone della vigna, che farà a quei vignaiuoli?» 41 Essi gli risposero: «Li farà perire malamente, quei malvagi, e affiderà la vigna ad altri vignaiuoli i quali gliene renderanno il frutto a suo tempo».
42 Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
"La pietra che i costruttori hanno rifiutata
è diventata pietra angolare;
ciò è stato fatto dal Signore,
ed è cosa meravigliosa agli occhi nostri
"?
43 Perciò vi dico che il regno di Dio vi sarà tolto, e sarà dato a gente che ne faccia i frutti. 44 Chi cadrà su questa pietra sarà sfracellato; ed essa stritolerà colui sul quale cadrà».
45 I capi dei sacerdoti e i farisei, udite le sue parabole, capirono che parlava di loro; 46 e cercavano di prenderlo, ma ebbero paura della folla, che lo riteneva un profeta.

Parabola delle nozze
Lu 14:16-24; Mt 20:16
22,1 Gesù ricominciò a parlare loro in parabole, dicendo:
2 «Il regno dei cieli è simile a un re, il quale fece le nozze di suo figlio. 3 Mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze; ma questi non vollero venire. 4 Mandò una seconda volta altri servi, dicendo: "Dite agli invitati: Io ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono ammazzati; tutto è pronto; venite alle nozze". 5 Ma quelli, non curandosene, se ne andarono, chi al suo campo, chi al suo commercio; 6 altri poi, presero i suoi servi, li maltrattarono e li uccisero. 7 Allora il re si adirò, mandò le sue truppe a sterminare quegli omicidi e a bruciare la loro città. 8 Quindi disse ai suoi servi: "Le nozze sono pronte, ma gli invitati non ne erano degni. 9 Andate dunque ai crocicchi delle strade e chiamate alle nozze quanti troverete". 10 E quei servi, usciti per le strade, radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni; e la sala delle nozze fu piena di commensali. 11 Ora il re entrò per vedere quelli che erano a tavola e notò là un uomo che non aveva l'abito di nozze. 12 E gli disse: "Amico, come sei entrato qui senza avere un abito di nozze?" E costui rimase con la bocca chiusa. 13 Allora il re disse ai servitori: "Legatelo mani e piedi e gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor dei denti". 14 Poiché molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti».

Il tributo a Cesare
=(Mr 12:13-17; Lu 20:20-26) Gb 5:13
15 Allora i farisei si ritirarono e tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nelle sue parole.
16 E gli mandarono i loro discepoli con gli erodiani a dirgli: «Maestro, noi sappiamo che sei sincero e insegni la via di Dio secondo verità, e non hai riguardi per nessuno, perché non badi all'apparenza delle persone. 17 Dicci dunque: Che te ne pare? È lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?» 18 Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, disse: «Perché mi tentate, ipocriti? 19 Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli porsero un denaro. 20 Ed egli domandò loro: «Di chi è questa effigie e questa iscrizione?» 21 Gli risposero: «Di Cesare». E Gesù disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare, e a Dio quello che è di Dio». 22 Ed essi, udito ciò, si stupirono e, lasciatolo, se ne andarono.

Dibattito sulla risurrezione
=(Mr 12:18-27; Lu 20:27-40) 2Ti 3:6-9
23 In quello stesso giorno vennero a lui dei sadducei, i quali dicono che non vi è risurrezione, e gli domandarono: 24 «Maestro, Mosè ha detto: "Se uno muore senza figli, il fratello suo sposi la moglie di lui e dia una discendenza a suo fratello". 25 Vi erano tra di noi sette fratelli; il primo, ammogliatosi, morì; e, non avendo prole, lasciò sua moglie a suo fratello. 26 Lo stesso fece pure il secondo, poi il terzo, fino al settimo. 27 Infine, dopo tutti, morì anche la donna. 28 Alla risurrezione, dunque, di quale dei sette sarà ella moglie? Poiché tutti l'hanno avuta». 29 Ma Gesù rispose loro: «Voi errate, perché non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio. 30 Perché alla risurrezione non si prende né si dà moglie; ma i risorti sono come angeli nei cieli. 31 Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi è stato detto da Dio: 32 "Io sono il Dio di Abraamo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe"? Egli non è il Dio dei morti, ma dei vivi». 33 E la folla, udite queste cose, stupiva del suo insegnamento.

Il gran comandamento
=Mr 12:28-34 (Lu 10:25-37)
34 I farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si radunarono; 35 e uno di loro, dottore della legge, gli domandò, per metterlo alla prova: 36 «Maestro, qual è, nella legge, il gran comandamento?» 37 Gesù gli disse: «"Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente". 38 Questo è il grande e il primo comandamento. 39 Il secondo, simile a questo, è: "Ama il tuo prossimo come te stesso". 40 Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti».

Gesù interroga i farisei
=(Mr 12:35-37; Lu 20:41-44)
41 Essendo i farisei riuniti, Gesù li interrogò, 42 dicendo: «Che cosa pensate del Cristo? Di chi è figlio?» Essi gli risposero: «Di Davide». 43 Ed egli a loro: «Come mai dunque Davide, ispirato dallo Spirito, lo chiama Signore, dicendo:
44 "Il SIGNORE ha detto al mio Signore:
'Siedi alla mia destra
finché io abbia messo i tuoi nemici sotto i tuoi piedi
'"?
45 Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio?» 46 E nessuno poteva replicargli parola; da quel giorno nessuno ardì più interrogarlo.

Gesù condanna gli scribi e i farisei
=(Mr 12:38-39; Lu 20:45-47; 11:43, 46)(Mt 6:1-5, 16; Lu 14:7-11)
23,1 Allora Gesù parlò alla folla e ai suoi discepoli, 2 dicendo: «Gli scribi e i farisei siedono sulla cattedra di Mosè. 3 Fate dunque e osservate tutte le cose che vi diranno, ma non fate secondo le loro opere; perché dicono e non fanno. 4 Infatti, legano dei fardelli pesanti e li mettono sulle spalle della gente; ma loro non li vogliono muovere neppure con un dito. 5 Tutte le loro opere le fanno per essere osservati dagli uomini; infatti allargano le loro filatterie e allungano le frange dei mantelli; 6 amano i primi posti nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe, 7 i saluti nelle piazze ed essere chiamati dalla gente: "Rabbì!" 8 Ma voi non vi fate chiamare "Rabbì"; perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. 9 Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli. 10 Non vi fate chiamare guide, perché una sola è la vostra Guida, il Cristo; 11 ma il maggiore tra di voi sia vostro servitore. 12 Chiunque si innalzerà sarà abbassato e chiunque si abbasserà sarà innalzato.

=(Mr 12:40; Lu 11:38-52)
13 Ma guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché serrate il regno dei cieli davanti alla gente; poiché non vi entrate voi, né lasciate entrare quelli che cercano di entrare.
14 [Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché divorate le case delle vedove e fate lunghe preghiere per mettervi in mostra; perciò riceverete maggior condanna.]
15 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché viaggiate per mare e per terra per fare un proselito; e quando lo avete fatto, lo rendete figlio della geenna il doppio di voi.
16 Guai a voi, guide cieche, che dite: Se uno giura per il tempio, non importa; ma se giura per l'oro del tempio, resta obbligato. 17 Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l'oro o il tempio che santifica l'oro? 18 E se uno, voi dite, giura per l'altare, non importa; ma se giura per l'offerta che c'è sopra, resta obbligato. 19 Ciechi! Che cosa è più grande: l'offerta o l'altare che santifica l'offerta? 20 Chi dunque giura per l'altare, giura per esso e per tutto quello che c'è sopra; 21 e chi giura per il tempio, giura per esso e per Colui che lo abita; 22 e chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi siede sopra.
23 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta, dell'aneto e del comino, e trascurate le cose più importanti della legge: il giudizio, la misericordia, e la fede. Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre. 24 Guide cieche, che filtrate il moscerino e inghiottite il cammello.
25 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pulite l'esterno del bicchiere e del piatto, mentre dentro sono pieni di rapina e d'intemperanza. 26 Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere e del piatto, affinché anche l'esterno diventi pulito.
27 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché siete simili a sepolcri imbiancati, che appaiono belli di fuori, ma dentro sono pieni d'ossa di morti e d'ogni immondizia. 28 Così anche voi, di fuori sembrate giusti alla gente; ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità.
29 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché costruite i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti 30 e dite: "Se fossimo vissuti ai tempi dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nello spargere il sangue dei profeti!" 31 In tal modo voi testimoniate contro voi stessi, di essere figli di coloro che uccisero i profeti. 32 E colmate pure la misura dei vostri padri! 33 Serpenti, razza di vipere, come scamperete al giudizio della geenna? 34 Perciò ecco, io vi mando dei profeti, dei saggi e degli scribi; di questi, alcuni ne ucciderete e metterete in croce; altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città, 35 affinché ricada su di voi tutto il sangue giusto sparso sulla terra, dal sangue del giusto Abele, fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachia, che voi uccideste fra il tempio e l'altare. 36 Io vi dico in verità che tutto ciò ricadrà su questa generazione.

Il lamento di Gesù su Gerusalemme
=Lu 13:34-35; 19:41-44; Ez 24:6-14; cfr. Gr 22:5
37 «Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono mandati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come la chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali; e voi non avete voluto! 38 Ecco, la vostra casa sta per esservi lasciata deserta. 39 Infatti vi dico che da ora in avanti non mi vedrete più, finché non direte: "Benedetto colui che viene nel nome del Signore!"»

Nuova Diodati:

Matteo 19-23

Il divorzio
19,1 Quando Gesù terminò questi discorsi, partì dalla Galilea e venne nel territorio della Giudea, al di là del Giordano. 2 Grandi folle lo seguirono, e là egli le guarì. 3 Allora gli si accostarono alcuni farisei per tentarlo, e gli dissero: «È lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». 4 Ed egli, rispondendo, disse loro: «Non avete voi letto che chi li creò da principio, li creò maschio e femmina? 5 E disse: "Perciò l'uomo lascerà il padre e la madre e si unirà con la propria moglie, e i due diverranno una sola carne". 6 E così non sono più due, ma una sola carne; quello dunque che Dio ha unito insieme, l'uomo non lo separi». 7 Essi gli dissero: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle un atto di divorzio e mandarla via?». 8 Egli disse loro: «Per la durezza dei vostri cuori Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non era così. 9 Or io vi dico che chiunque manda via la propria moglie, eccetto in caso di fornicazione, e ne sposa un'altra, commette adulterio; e chi sposa colei che è stata mandata via, commette adulterio». 10 I suoi discepoli gli dissero: «Se questa è la condizione dell'uomo rispetto alla moglie, non conviene sposarsi». 11 Ma egli disse loro: «Non tutti sono capaci di accettare questo parlare, ma è per coloro ai quali è stato dato. 12 Poiché vi sono degli eunuchi, che sono nati così dal grembo della madre; vi sono degli eunuchi che sono stati fatti eunuchi dagli uomini, e vi sono eunuchi che si sono fatti eunuchi da se stessi per il regno dei cieli. Chi è in grado di accettarlo, lo accetti».

Gesù benedice i piccoli fanciulli
13 Allora gli furono presentati dei piccoli fanciulli perché imponesse loro le mani e pregasse; i discepoli però li sgridavano. 14 Ma Gesù disse: «Lasciate i piccoli fanciulli venire a me, perché di tali è il regno dei cieli». 15 E, dopo aver imposto loro le mani, partì di là.

Il giovane ricco
16 Ed ecco, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro buono, che devo fare di buono per avere la vita eterna?». 17 Ed egli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non uno solo, cioè: Dio. Ora, se tu vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». 18 Egli gli disse: «Quali?». Gesù allora disse: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, 19 onora tuo padre e tua madre e ama il tuo prossimo come te stesso». 20 Quel giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza; che mi manca ancora?». 21 Gesù gli disse: «Se vuoi essere perfetto, va', vendi ciò che hai, dallo ai poveri e tu avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi». 22 Ma il giovane, udito questo parlare, se ne andò rattristato, perché aveva molte ricchezze. 23 Gesù allora disse ai suoi discepoli: «In verità vi dico che un ricco difficilmente entrerà nel regno dei cieli. 24 E ve lo ripeto: È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». 25 All'udire ciò, i suoi discepoli, furono grandemente sbigottiti e dissero: «Chi dunque può essere salvato?». 26 E Gesù fissando lo sguardo su di loro, disse: «Per gli uomini questo è impossibile, ma per Dio ogni cosa è possibile». 27 Allora Pietro gli rispose, dicendo: «Ecco, noi abbiamo abbandonato ogni cosa e ti abbiamo seguito; che ne avremo dunque?». 28 Gesù disse loro: «In verità vi dico che nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sederà sul trono della sua gloria, anche voi che mi avete seguito sederete su dodici troni, per giudicare le dodici tribù d'Israele. 29 E chiunque ha lasciato casa, fratelli, sorelle, padre, madre, moglie, figli o campi per amore del mio nome, ne riceverà il centuplo ed erediterà la vita eterna. 30 Ma molti primi saranno ultimi e molti ultimi saranno primi».

Parabola degli operai delle diverse ore
20,1 «Il regno dei cieli infatti è simile a un padrone di casa, che di buon mattino uscì per prendere a giornata dei lavoratori e mandarli nella sua vigna. 2 Accordatosi con i lavoratori per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. 3 Uscito poi verso l'ora terza, ne vide altri che stavano in piazza disoccupati. 4 E disse loro: "Andate anche voi nella vigna e io vi darò ciò che è giusto". Ed essi andarono. 5 Uscito di nuovo verso l'ora sesta e l'ora nona, fece altrettanto. 6 Uscito ancora verso l'undicesima ora, ne trovò altri che se ne stavano disoccupati e disse loro: "Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far nulla?". 7 Essi gli dissero: "Perché nessuno ci ha presi a giornata". Egli disse loro: "Andate anche voi nella vigna e riceverete ciò che è giusto". 8 Poi fattosi sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: "Chiama i lavoratori e paga loro il salario, cominciando dagli ultimi fino ai primi". 9 E, venuti quelli dell'undicesima ora, ricevettero ciascuno un denaro. 10 Quando vennero i primi, pensavano di ricevere di più, ma ricevettero anch'essi un denaro per uno. 11 Nel riceverlo, mormoravano contro il padrone di casa, 12 dicendo: "Questi ultimi hanno lavorato solo un'ora, e tu li hai trattati come noi che abbiamo sopportato il peso e il caldo della giornata". 13 Ma egli, rispondendo, disse a uno di loro: "Amico, io non ti faccio alcun torto; non ti sei accordato con me per un denaro? 14 Prendi ciò che è tuo e vattene; ma io voglio dare a quest'ultimo quanto a te. 15 Non mi è forse lecito fare del mio ciò che voglio? O il tuo occhio è cattivo, perché io sono buono?". 16 Così gli ultimi saranno primi e i primi ultimi, perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

La domanda dei figli di Zebedeo
17 Poi, mentre Gesù saliva a Gerusalemme, strada facendo, prese in disparte i dodici discepoli e disse loro: 18 «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà dato in mano dei capi dei sacerdoti e degli scribi, ed essi lo condanneranno a morte. 19 Lo consegneranno poi nelle mani dei gentili perché sia schernito, flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno egli risusciterà». 20 Allora la madre dei figli di Zebedeo si accostò a lui con i suoi figli, si prostrò e gli chiese qualche cosa. 21 Ed egli le disse: «Che vuoi?». Ella rispose: «Ordina che questi miei due figli siedano l'uno alla tua destra e l'altro alla sinistra nel tuo regno». 22 E Gesù, rispondendo, disse: «Voi non sapete ciò che domandate; potete voi bere il calice che io sto per bere, ed essere battezzati del battesimo di cui io sarò battezzato?». Essi gli dissero: «Sì, lo possiamo». 23 Allora egli disse loro: «Voi certo berrete il mio calice e sarete battezzati del battesimo di cui io sarò battezzato; ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo, ma è riservato a coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio». 24 All'udire ciò, gli altri dieci si indignarono contro i due fratelli. 25 E Gesù, chiamatili a sé, disse: «Voi sapete che i sovrani delle nazioni le signoreggiano e che i grandi esercitano il potere su di esse, 26 ma tra di voi non sarà così; anzi chiunque tra di voi vorrà diventare grande sia vostro servo; 27 e chiunque tra di voi vorrà essere primo sia vostro schiavo. 28 Poiché anche il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti».

I due ciechi di Gerico
29 Mentre essi uscivano da Gerico, una grande folla li seguì. 30 Ed ecco, due ciechi che sedevano lungo la strada, avendo udito che Gesù passava, si misero a gridare dicendo: «Abbi pietà di noi, Signore, Figlio di Davide». 31 Ma la folla li sgridava perché tacessero; essi però gridavano ancora più forte dicendo: «Abbi pietà di noi, Signore, Figlio di Davide!». 32 Allora Gesù, fermatosi, li chiamò e disse: «Che volete che io vi faccia?». 33 Essi gli dissero: «Signore, che i nostri occhi si aprano!». 34 E Gesù, mosso a pietà, toccò i loro occhi; e all'istante i loro occhi recuperarono la vista e lo seguirono.

Ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme
21,1 Quando furono vicini a Gerusalemme, giunti a Betfage, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, 2 dicendo loro: «Andate nel villaggio che si trova davanti a voi; e subito troverete un'asina legata e un puledro con essa; scioglieteli e conduceteli da me. 3 E se qualcuno vi dice qualcosa, ditegli che il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà presto». 4 Or questo accadde, affinché si adempisse ciò che fu detto dal profeta, che dice: 5 «Dite alla figlia di Sion: Ecco il tuo re viene a te mansueto, cavalcando un asino, anzi un puledro, figlio di una bestia da soma». 6 I discepoli andarono e fecero come Gesù aveva loro comandato. 7 Condussero l'asina e il puledro, posero su questo i loro mantelli, ed egli vi montò sopra. 8 E una grandissima folla stendeva i suoi mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li spargevano sulla via. 9 Le folle che precedevano come quelle che seguivano gridavano, dicendo: «Osanna al Figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nei luoghi altissimi!». 10 E, quando egli entrò in Gerusalemme, tutta la città fu messa in agitazione, e diceva: «Chi è costui?». 11 E le folle dicevano: «Costui è Gesù, il profeta che viene da Nazaret di Galilea».

Purificazione del tempio
12 Poi Gesù entrò nel tempio di Dio, ne scacciò tutti coloro che nel tempio vendevano e compravano, e rovesciò le tavole dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombi. 13 E disse loro: «Sta scritto: "La mia casa sarà chiamata casa di orazione", ma voi ne avete fatto un covo di ladroni». 14 Allora vennero da lui nel tempio ciechi e zoppi, ed egli li guarì. 15 Ma i capi dei sacerdoti e gli scribi, viste le meraviglie che egli aveva fatto e i fanciulli che gridavano nel tempio dicendo: «Osanna al Figlio di Davide!», ne furono indignati, 16 e gli dissero: «Senti tu ciò che questi dicono?». Gesù disse loro: «Sì! Non avete mai letto: "Dalla bocca dei bambini e dei lattanti, tu ti sei procurato lode"?». 17 E lasciatili, uscì dalla città verso Betania, e là passò la notte.

Il fico seccato
18 La mattina, ritornando in città, ebbe fame. 19 E vedendo un fico lungo la strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò nulla se non delle foglie; e gli disse: «Non nasca mai più frutto da te in eterno!». E subito il fico si seccò. 20 E, vedendo ciò, i discepoli si meravigliarono e dissero: «Come mai il fico si è seccato all'istante?». 21 E Gesù, rispondendo, disse loro: «In verità vi dico che se avete fede e non dubitate, non solo farete ciò che io ho fatto al fico, ma se anche diceste a questo monte: "Levati di lì e gettati nel mare", ciò avverrà. 22 E tutto ciò che chiederete in preghiera, avendo fede, lo otterrete».

Del battesimo di Giovanni
23 Quando entrò nel tempio, i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo si accostarono a lui, mentre insegnava, e dissero: «Con quale autorità fai tu queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?». 24 E Gesù, rispondendo, disse loro: «Anch'io vi farò una domanda, e se voi mi risponderete, io pure vi dirò con quale autorità faccio queste cose. 25 Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?». Ed essi ragionavano tra loro dicendo: «Se diciamo dal cielo, ci dirà: "Perché dunque non gli credeste?". 26 Se invece diciamo dagli uomini, temiamo la folla, perché tutti ritengono Giovanni un profeta». 27 E risposero a Gesù dicendo: «Non lo sappiamo». Allora egli disse loro: «Neanch'io vi dirò con quale autorità faccio queste cose».

Parabola dei due figli
28 «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli e rivolgendosi al primo disse: "Figlio, va' oggi a lavorare nella mia vigna"; 29 ma egli rispose e disse: "Non voglio"; più tardi però, pentitosi, vi andò. 30 Poi, rivoltosi al secondo gli disse la stessa cosa. Ed egli rispose e disse: "Sì, lo farò signore", ma non vi andò. 31 Chi dei due ha fatto la volontà del padre?». Essi gli dissero: «Il primo». Gesù disse loro: «In verità vi dico che i pubblicani e le meretrici vi precedono nel regno dei cieli. 32 Poiché Giovanni è venuto a voi per la via della giustizia, e voi non gli avete creduto, mentre i pubblicani e le meretrici gli hanno creduto; e voi, nemmeno dopo aver visto queste cose, vi siete ravveduti per credergli».

Parabola dei malvagi vignaioli
33 «Ascoltate un'altra parabola: Vi era un padrone di casa, il quale piantò una vigna, la cinse di una siepe, vi scavò un luogo dove pigiare l'uva, vi costruì una torre e, dopo averla affidata a certi vignaioli, partì. 34 Ora, giunto il tempo della raccolta, egli mandò i suoi servi dai vignaioli, per riceverne i frutti, 35 ma i vignaioli, presi i suoi servi, uno lo bastonarono, un altro lo uccisero e un altro lo lapidarono. 36 Di nuovo egli mandò altri servi, in maggior numero dei primi; e quei vignaioli li trattarono allo stesso modo. 37 In ultimo egli mandò loro il proprio figlio dicendo: "Avranno almeno rispetto di mio figlio!". 38 Ma i vignaioli, visto il figlio, dissero fra loro: "Costui è l'erede; venite uccidiamolo e impadroniamoci della sua eredità". 39 E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e lo uccisero. 40 Ora, quando verrà il padrone della vigna, che cosa farà a quei vignaioli?». 41 Essi gli dissero: «Egli farà perire miseramente quegli scellerati, e affiderà la vigna ad altri vignaioli, i quali gli renderanno i frutti a suo tempo». 42 Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: "La pietra che gli edificatori hanno rigettata è divenuta la testata d'angolo. Questa è opera del Signore, ed è meravigliosa agli occhi nostri"? 43 Perciò io vi dico che il regno di Dio vi sarà tolto e sarà dato a una gente che lo farà fruttificare. 44 E chi cadrà su questa pietra sarà sfracellato; e colui sul quale essa cadrà sarà stritolato». 45 I capi dei sacerdoti e i farisei, udite le sue parabole, si avvidero che parlava di loro. 46 E cercavano di prenderlo, ma temettero le folle, perché lo ritenevano un profeta.

Parabola delle nozze
22,1 E Gesù, riprendendo la parola, di nuovo parlò loro in parabole, dicendo: 2 «Il regno dei cieli è simile a un re, il quale preparò le nozze di suo figlio. 3 E mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire. 4 Di nuovo mandò altri servi dicendo: "Dite agl'invitati: Ecco, io ho apparecchiato il mio pranzo, i miei vitelli e i miei animali ingrassati sono ammazzati ed è tutto pronto; venite alle nozze". 5 Ma essi, non curandosene, se ne andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari. 6 E gli altri, presi i suoi servi, li oltraggiarono e li uccisero. 7 Il re allora, udito ciò, si adirò e mandò i suoi eserciti per sterminare quegli omicidi e per incendiare la loro città. 8 Disse quindi ai suoi servi: "Le nozze sono pronte, ma gl'invitati non ne erano degni. 9 Andate dunque agli incroci delle strade e chiamate alle nozze chiunque troverete". 10 E quei servi, usciti per le strade, radunarono tutti coloro che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. 11 Ora il re, entrato per vedere i commensali, vi trovò un uomo che non indossava l'abito da nozze; 12 e gli disse: "Amico, come sei entrato qui senza avere l'abito da nozze?". E quegli rimase con la bocca chiusa. 13 Allora il re disse ai servi: "Legatelo mani e piedi, prendetelo e gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor di denti". 14 Poiché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

La questione del tributo
15 Allora i farisei, allontanatisi, si consigliarono sul modo di coglierlo in fallo nelle parole. 16 E gli mandarono i propri discepoli, con gli erodiani, per dirgli: «Maestro, noi sappiamo che tu sei verace e che insegni la via di Dio in verità, senza preoccuparti del giudizio di alcuno, perché tu non riguardi all'apparenza delle persone. 17 Dicci dunque: Che te ne pare? È lecito o no pagare il tributo a Cesare?». 18 Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, disse: «Perché mi tentate, ipocriti? 19 Mostratemi la moneta del tributo». Allora essi gli presentarono un denaro. 20 Ed egli disse loro: «Di chi è questa immagine e questa iscrizione?». 21 Essi gli dissero: «Di Cesare». Allora egli disse loro: «Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio». 22 Ed essi, udito ciò, si meravigliarono e, lasciatolo, se ne andarono.

I sadducei e la risurrezione
23 In quello stesso giorno vennero da lui i sadducei, i quali dicono che non vi è risurrezione, e lo interrogarono, 24 dicendo: «Maestro, Mosè ha detto: "Se qualcuno muore senza avere figli, il suo fratello ne sposi la moglie, per dare una discendenza a suo fratello". 25 Ora, c'erano tra noi sette fratelli, il primo dopo essersi sposato morì e, non avendo discendenza, lasciò la moglie a suo fratello. 26 Così anche il secondo e il terzo, fino al settimo. 27 Per ultima, morì anche la donna. 28 Alla risurrezione, dunque, di chi dei sette costei sarà moglie? Poiché tutti l'ebbero come moglie». 29 Ma Gesù, rispondendo, disse loro: «Voi sbagliate, non comprendendo né le Scritture né la potenza di Dio. 30 Nella risurrezione, infatti, né si sposano né sono date in moglie, ma essi saranno in cielo come gli angeli di Dio. 31 Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto ciò che vi fu detto da Dio, quando disse: 32 "Io sono il Dio di Abrahamo, il Dio d'Isacco e di Giacobbe"? Dio non è il Dio dei morti, ma dei viventi». 33 E le folle, udite queste cose, stupivano della sua dottrina.

Il gran comandamento
34 Allora i farisei, avendo udito che egli aveva messo a tacere i sadducei, si radunarono insieme. 35 E uno di loro, dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova, dicendo: 36 «Maestro, qual è il grande comandamento della legge?». 37 E Gesù gli disse: «"Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua e con tutta la tua mente". 38 Questo è il primo e il gran comandamento. 39 E il secondo, simile a questo, è: "Ama il tuo prossimo come te stesso". 40 Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti».

Il Cristo, Figlio di Davide
41 Ora, essendo i farisei riuniti, Gesù chiese loro: 42 «Che ve ne pare del Cristo? Di chi è figlio?». Essi gli dissero: «Di Davide». 43 Egli disse loro: «Come mai dunque Davide, per lo Spirito, lo chiama Signore, dicendo: 44 "Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io abbia posto i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi"? 45 Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio?». 46 Ma nessuno era in grado di rispondergli; e, da quel giorno, nessuno osò più interrogarlo.

Gesù censura gli scribi e i farisei
23,1 Allora Gesù parlò alle folle e ai suoi discepoli, 2 dicendo: «Gli scribi e i farisei siedono sulla cattedra di Mosè. 3 Osservate dunque e fate tutte le cose che vi dicono di osservare; ma non fate come essi fanno, poiché dicono ma non fanno. 4 Legano infatti pesi pesanti e difficili da portare, e li mettono sulle spalle degli uomini; ma essi non li vogliono smuovere neppure con un dito. 5 Fanno tutte le loro opere per essere ammirati dagli uomini; allargano le loro filatterie e allungano le frange dei loro vestiti. 6 Amano i posti d'onore nei conviti e i primi posti nelle sinagoghe, 7 e anche i saluti nelle piazze, e di sentirsi chiamare dagli uomini rabbi, rabbi. 8 Ma voi non fatevi chiamare maestro, perché uno solo è il vostro maestro: Il Cristo, e voi siete tutti fratelli. 9 E non chiamate alcuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è vostro Padre, colui che è nei cieli. 10 Né fatevi chiamare guida, perché uno solo è la vostra guida: Il Cristo. 11 E il maggiore di voi sia vostro servo. 12 Or chiunque si innalzerà sarà abbassato; e chiunque si abbasserà sarà innalzato. 13 Ma guai a voi, scribi e farisei ipocriti! Perché chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; poiché né entrate voi né lasciate entrare coloro che stanno per entrarvi. 14 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti! Perché divorate le case delle vedove e per pretesto fate lunghe preghiere; per questo subirete una condanna più severa. 15 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti! Perché scorrete il mare e la terra, per fare un proselito e, quando lo è diventato, ne fate un figlio della Geenna il doppio di voi. 16 Guai a voi, guide cieche, che dite: "Se uno ha giurato per il tempio, non è nulla; ma se ha giurato per l'oro del tempio è obbligato". 17 Stolti e ciechi! Perché, cosa è più grande, l'oro o il tempio che santifica l'oro? 18 E: "Se uno ha giurato per l'altare, non è nulla; ma se ha giurato per l'offerta che vi è sopra è obbligato". 19 Stolti e ciechi! Poiché, cosa è più grande, l'offerta o l'altare che santifica l'offerta? 20 Chi dunque giura per l'altare, giura per esso e per quanto vi è sopra. 21 Chi giura per il tempio, giura per esso e per colui che l'abita. 22 E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per colui che vi è assiso. 23 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti! Perché calcolate la decima della menta, dell'aneto e del comino, e trascurate le cose più importanti della legge: il giudizio, la misericordia e la fede; queste cose bisogna praticare senza trascurare le altre. 24 Guide cieche, che colate il moscerino e inghiottite il cammello. 25 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti! Perché pulite l'esterno della coppa e del piatto, mentre l'interno è pieno di rapina e d'intemperanza. 26 Fariseo cieco! Pulisci prima l'interno della coppa e del piatto, affinché anche l'esterno sia pulito. 27 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti! Perché rassomigliate a sepolcri imbiancati, i quali di fuori appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putredine. 28 Così anche voi di fuori apparite giusti davanti agli uomini; ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità. 29 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti! Perché edificate i sepolcri dei profeti e ornate i monumenti dei giusti, 30 e dite: "Se noi fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro nell'uccisione dei profeti". 31 Così dicendo, voi testimoniate contro voi stessi, che siete figli di coloro che uccisero i profeti. 32 Voi superate la misura dei vostri padri! 33 Serpenti, razza di vipere! Come sfuggirete al giudizio della Geenna? 34 Perciò, ecco io vi mando dei profeti, dei savi e degli scribi; di loro ne ucciderete e crocifiggerete alcuni, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città, 35 affinché ricada su di voi tutto il sangue giusto sparso sulla terra, dal sangue del giusto Abele, fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachia, che uccideste fra il tempio e l'altare. 36 In verità vi dico che tutte queste cose ricadranno su questa generazione. 37 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che ti sono mandati! Quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come la gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! 38 Ecco, la vostra casa vi è lasciata deserta. 39 Poiché io vi dico, che da ora in avanti non mi vedrete più, finché non direte: "Benedetto colui che viene nel nome del Signore!"».

Riveduta 2020:

Matteo 19-23

Il ripudio
(Marco 10:1-12)
19,1 Quando Gesù ebbe finito questi ragionamenti, partì dalla Galilea e se ne andò sui confini della Giudea oltre il Giordano. 2 Una grande folla lo seguì e là Gesù guarì i loro malati.
3 Dei farisei si accostarono a lui per tentarlo, dicendo: “È lecito mandare via, per qualunque ragione, la propria moglie?”. 4 Ed egli, rispondendo, disse loro: “Non avete voi letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: 5 'Perciò l'uomo lascerà il padre e la madre e si unirà con sua moglie e i due saranno una sola carne'? 6 Così non sono più due, ma una sola carne; quello dunque che Dio ha unito, l'uomo non lo separi”. 7 Essi gli dissero: “Perché dunque comandò Mosè di darle un atto di ripudio e mandarla via?”. 8 Gesù disse loro: “Fu per la durezza del vostro cuore che Mosè vi permise di mandare via le vostre mogli, ma da principio non era così. 9 E io vi dico che chiunque manda via sua moglie, quando non sia per motivo di fornicazione, e ne sposa un'altra, commette adulterio”. 10 I discepoli gli dissero: “Se tale è il caso dell'uomo rispetto alla donna, non conviene prendere moglie”. 11 Ma egli rispose loro: “Non tutti sono capaci di praticare questa parola, ma quelli soltanto ai quali è dato. 12 Poiché vi sono degli eunuchi che sono tali dalla nascita; vi sono degli eunuchi i quali sono stati fatti tali dagli uomini e vi sono degli eunuchi i quali si sono fatti eunuchi da sé a motivo del regno dei cieli. Chi è in grado di farlo lo faccia”.

Gesù benedice i bambini
(Marco 10:13-16; Luca 18:15-17)
13 Allora gli furono presentati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse, ma i discepoli sgridarono quelli che glieli presentavano. 14 Gesù però disse: “Lasciate i piccoli fanciulli e non vietate loro di venire a me, perché di questi è il regno dei cieli”. 15 E, imposte loro le mani, partì di là.

Il giovane ricco
(Marco 10:17-31; Luca 18:18-30)
16 Ed ecco un tale, che gli si avvicinò e disse: “Maestro, che devo fare di buono per avere la vita eterna?”. 17 Gesù gli rispose: “Perché m'interroghi riguardo a ciò che è buono? Uno solo è buono. Ma se vuoi entrare nella vita osserva i comandamenti”. 18 “Quali?”, gli chiese. E Gesù rispose: “Questi: non uccidere; non commettere adulterio; non rubare; non dire falsa testimonianza; 19 onora tuo padre e tua madre e ama il tuo prossimo come te stesso”. 20 E il giovane a lui: “Tutte queste cose le ho osservate; che mi manca ancora?”. 21 Gesù gli disse: “Se vuoi essere perfetto, va' vendi ciò che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli; poi, vieni e seguimi”. 22 Ma il giovane, udita questa parola, se ne andò rattristato, perché aveva molti beni. 23 Allora Gesù disse ai suoi discepoli: “Io vi dico in verità che un ricco difficilmente entrerà nel regno dei cieli. 24 E da capo vi dico: È più facile a un cammello passare per la cruna di un ago, che a un ricco entrare nel regno di Dio”. 25 I suoi discepoli, udito questo, molto sbigottiti, dicevano: “Chi dunque può essere salvato?”. 26 E Gesù, guardandoli fissi, disse loro: “Agli uomini questo è impossibile, ma a Dio ogni cosa è possibile”. 27 Allora Pietro, replicando, gli disse: “Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito; che ne avremo dunque?”. 28 E Gesù disse loro: “Io vi dico in verità che nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, anche voi che mi avete seguito sarete seduti su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele. 29 E chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per amore del mio nome, ne riceverà cento volte tanti ed erediterà la vita eterna. 30 Ma molti primi saranno ultimi e molti ultimi, primi”.

La parabola dei lavoratori delle ore diverse
20,1 “Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa, il quale uscì di mattino presto per assumere dei lavoratori per la sua vigna. 2 Essendosi accordato con i lavoratori per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. 3 Poi, uscito verso l'ora terza, ne vide degli altri che se ne stavano sulla piazza disoccupati 4 e disse loro: 'Andate anche voi nella vigna e vi darò quello che è giusto'. Ed essi andarono. 5 Poi, uscito ancora verso la sesta e la nona ora, fece lo stesso. 6 Uscito verso l'undicesima, ne trovò degli altri in piazza e disse loro: 'Perché ve ne state qui tutto il giorno inoperosi?'. 7 Essi gli dissero: 'Perché nessuno ci ha presi a giornata'. Egli disse loro: 'Andate anche voi nella vigna'. 8 Poi, fattosi sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: 'Chiama i lavoratori e dà loro la paga, cominciando dagli ultimi fino ai primi'. 9 Allora, venuti quelli dell'undicesima ora, ricevettero un denaro per uno. 10 Venuti i primi, pensavano di ricevere di più, ma ricevettero anch'essi un denaro per uno. 11 Perciò, ricevutolo, mormoravano contro il padrone di casa, dicendo: 12 'Questi ultimi non hanno fatto che un'ora e tu li hai trattati come noi che abbiamo portato il peso della giornata e il caldo'. 13 Ma egli, rispondendo a uno di loro, disse: 'Amico, io non ti faccio alcun torto; non ti sei accordato con me per un denaro? 14 Prendi il tuo e vattene, ma io voglio dare a quest'ultimo quanto a te. 15 Non mi è lecito fare del mio ciò che voglio? O vedi tu di mal occhio che io sia buono?'. 16 Così gli ultimi saranno primi e i primi ultimi.

Gesù predice per la terza volta la Sua morte e risurrezione
(Marco 10:32-34; Luca 18:31-34)
17 Poi Gesù, nel salire a Gerusalemme, trasse da parte i suoi dodici discepoli e, cammin facendo, disse loro: 18 “Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà dato nelle mani dei capi sacerdoti e degli scribi; 19 essi lo condanneranno a morte e lo metteranno nelle mani dei Gentili per essere schernito, flagellato e crocifisso, ma il terzo giorno risusciterà”.

La domanda della madre dei figli di Zebedeo
(Marco 10:35-45; cfr. Luca 22:25, 26)
20 Allora la madre dei figli di Zebedeo si avvicinò a Gesù con i suoi figli, prostrandosi e chiedendogli qualche cosa. 21 Ed egli le domandò: “Che vuoi?”. Ella gli disse: “Ordina che questi miei due figli siedano l'uno alla tua destra e l'altro alla tua sinistra, nel tuo regno”. 22 Gesù, rispondendo, disse: “Voi non sapete quello che chiedete. Potete voi bere il calice che io sto per bere?”. Essi gli dissero: “Sì, lo possiamo”. 23 Egli disse loro: “Voi certo berrete il mio calice, ma quanto al sedersi a destra o a sinistra non sta a me il darlo, ma è per quelli a cui è stato preparato dal Padre mio”. 24 E i dieci, udito ciò, furono indignati contro i due fratelli. 25 Ma Gesù, chiamatili a sé, disse: “Voi sapete che i prìncipi delle nazioni le signoreggiano e che i grandi le sottomettono al loro dominio. 26 Ma non è così tra voi; anzi, chiunque vorrà essere grande fra voi, sarà vostro servitore 27 e chiunque fra voi vorrà essere primo, sarà vostro servo; 28 appunto come il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti”.

Gesù guarisce i ciechi di Gerico
(Marco 10:46-52; Luca 18:35-43)
29 Mentre uscivano da Gerico, una grande moltitudine lo seguì. 30 Ed ecco che due ciechi, seduti presso la strada, avendo udito che passava Gesù, si misero a gridare: “Abbi pietà di noi, Signore, Figlio di Davide!”. 31 Ma la folla li sgridava, perché tacessero; essi però gridavano più forte: “Abbi pietà di noi, Signore, Figlio di Davide!”. 32 Gesù, fermatosi, li chiamò e disse: “Che volete che io vi faccia?”. 33 Ed essi: “Signore, che i nostri occhi si aprano”. 34 Allora Gesù, mosso a compassione, toccò i loro occhi, e in quell'istante recuperarono la vista e lo seguirono.

Gesù entra a Gerusalemme
(Marco 11:1-10; Luca 19:29-44; Giovanni 12:12-19)
21,1 Quando furono vicini a Gerusalemme e furono giunti a Betfage, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, 2 dicendo loro: “Andate nella borgata che è di fronte a voi; subito troverete un'asina legata e un puledro con essa; scioglieteli e conduceteli da me. 3 E se qualcuno vi dice qualcosa, direte che il Signore ne ha bisogno e subito li manderà”. 4 Questo avvenne affinché si adempisse la parola del profeta:
5 “Dite alla figlia di Sion: 'Ecco, il tuo re viene a te, mansueto, e montato sopra un'asina, e un asinello, puledro d'asina'”.
6 I discepoli andarono e fecero come Gesù aveva loro ordinato; 7 condussero l'asina e il puledro, vi misero sopra i loro mantelli e Gesù vi si pose a sedere. 8 La maggior parte della folla stese i mantelli sulla via; altri tagliavano dei rami dagli alberi e li stendevano sulla via. 9 Le folle che precedevano e quelle che seguivano gridavano: “Osanna al Figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nei luoghi altissimi!”. 10 Essendo egli entrato in Gerusalemme, tutta la città fu messa in agitazione e si diceva: 11 “Chi è costui?”. E le folle dicevano: “Questi è Gesù, il profeta che è da Nazaret di Galilea”.

La purificazione del tempio
(Marco 11:15-18; Luca 19:45-48; cfr. Giovanni 2:13-22)
12 Gesù entrò nel tempio e ne cacciò fuori tutti quelli che vendevano e compravano; e rovesciò le tavole dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombi. 13 E disse loro: “È scritto: 'La mia casa sarà chiamata casa di preghiera', ma voi ne fate 'una spelonca di ladroni'”. 14 Allora vennero a lui, nel tempio, dei ciechi e degli zoppi ed egli li guarì. 15 Ma i capi sacerdoti e gli scribi, vedute le meraviglie che aveva fatto e i fanciulli che gridavano nel tempio: “Osanna al Figlio di Davide”, ne furono indignati 16 e gli dissero: “Odi tu quello che dicono costoro?”. E Gesù disse loro: “Sì. Non avete mai letto: 'Dalla bocca dei fanciulli e dei lattanti hai tratto lode'?”. 17 E, lasciatili, se ne andò fuori della città a Betania, dove passò la notte.

Il fico sterile
(Marco 11:12-14; 19-24)
18 La mattina, tornando in città, ebbe fame. 19 Vedendo un fico sulla strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che delle foglie e gli disse: “Mai più nasca frutto da te, in eterno”. E subito il fico si seccò. 20 I discepoli, visto ciò, si meravigliarono, dicendo: “Come mai il fico si è seccato all'istante?”. 21 Gesù, rispondendo, disse loro: “Io vi dico in verità: Se aveste fede e non dubitaste, non soltanto fareste quello che è stato fatto al fico ma, se anche diceste a questo monte: 'Togliti di là e gettati nel mare', sarebbe fatto. 22 Tutte le cose che domanderete in preghiera, se avete fede, le otterrete”.

L'autorità di Gesù messa in discussione
(Marco 11:27-33; Luca 20:1-8)
23 Quando giunse nel tempio, i capi sacerdoti e gli anziani del popolo si accostarono a lui, mentre egli insegnava, e gli dissero: “Con quale autorità fai tu queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?”. 24 E Gesù, rispondendo, disse loro: “Anch'io vi domanderò una cosa e, se voi mi risponderete, anch'io vi dirò con quale autorità faccio queste cose. 25 Il battesimo di Giovanni, da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?”. Ed essi ragionavano fra loro, dicendo: “Se diciamo: 'Dal cielo', egli ci dirà: 'Perché dunque non gli credeste?'. 26 E se diciamo: 'Dagli uomini', temiamo la folla, perché tutti ritengono Giovanni un profeta”. 27 Risposero dunque a Gesù, dicendo: “Non lo sappiamo”. E anch'egli disse loro: “E neppure io vi dirò con quale autorità faccio queste cose”.

La parabola dei due figli
28 “Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Accostatosi al primo, disse: 'Figliolo, va' oggi a lavorare nella vigna'. 29 Ed egli, rispondendo, disse: 'Non voglio', ma, pentitosi, vi andò. 30 E, accostatosi al secondo, gli disse la stessa cosa. Ma egli, rispondendo, disse: 'Vado, signore', ma non vi andò. 31 Quale dei due fece la volontà del padre?”. Essi dissero: “Il primo”. E Gesù a loro: “Io vi dico, in verità: i pubblicani e le prostitute entrano prima di voi nel regno di Dio. 32 Poiché Giovanni è venuto a voi per la via della giustizia e voi non gli avete creduto, ma i pubblicani e le prostitute gli hanno creduto e voi, che avete visto questo, non vi siete pentiti neppure dopo per credere a lui”.

La parabola dei vignaiuoli malvagi
(Marco 12:1-12; Luca 20:9-18)
33 “Udite un'altra parabola: vi era un padrone di casa, il quale piantò una vigna, le fece attorno una siepe, vi scavò un luogo per pigiare l'uva e vi edificò una torre; poi l'affittò a dei vignaiuoli e se ne andò in viaggio. 34 Quando fu vicina la stagione dei frutti, mandò i suoi servitori dai lavoratori per ricevere i frutti della vigna. 35 Ma i lavoratori presero i servitori, ne batterono uno, ne uccisero un altro e un altro lo lapidarono. 36 Da capo mandò degli altri servitori, in maggior numero dei primi, e quelli li trattarono nello stesso modo. 37 Alla fine, mandò loro suo figlio, dicendo: 'Avranno rispetto per mio figlio'. 38 Ma i lavoratori, visto il figlio, dissero tra di loro: 'Costui è l'erede; venite, uccidiamolo e facciamo nostra la sua eredità'. 39 Lo presero, lo cacciarono fuori della vigna e lo uccisero. 40 Quando dunque sarà venuto il padrone della vigna, che farà a quei lavoratori?”. 41 Essi gli risposero: “Li farà perire malamente, quei malvagi, e affiderà la vigna ad altri lavoratori, i quali gliene renderanno il frutto a suo tempo”. 42 Gesù disse loro: “Non avete mai letto nelle Scritture:
'La pietra che gli edificatori hanno rifiutata è quella che è diventata pietra angolare; ciò è stato fatto dal Signore, ed è cosa meravigliosa agli occhi nostri?'.
43 Perciò io vi dico che il Regno di Dio vi sarà tolto e sarà dato a una gente che ne faccia i frutti. 44 E chi cadrà su questa pietra sarà sfracellato ed essa stritolerà colui sul quale cadrà”. 45 E i capi sacerdoti e i farisei, udite le sue parabole, capirono che parlava di loro 46 e cercavano di prenderlo, ma temettero la folla, che lo riteneva un profeta.

La parabola delle nozze
(Luca 14:16-24)
22,1 Gesù prese di nuovo a parlare loro in parabole, dicendo: 2 “Il regno dei cieli è simile a un re, il quale fece le nozze di suo figlio. 3 Mandò i suoi servitori a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire. 4 Di nuovo mandò degli altri servitori, dicendo: 'Dite agli invitati: Ecco, io ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono ammazzati e tutto è pronto; venite alle nozze'. 5 Ma quelli, non curandosene, se ne andarono, chi al suo campo, chi al suo traffico; 6 gli altri poi, presi i suoi servitori, li oltraggiarono e li uccisero. 7 Allora il re si adirò e mandò le sue truppe a sterminare quegli omicidi e ad ardere la loro città. 8 Quindi disse ai suoi servitori: 'Le nozze sono pronte, ma gli invitati non ne erano degni. 9 Andate dunque ai crocicchi delle strade e chiamate alle nozze quanti troverete'. 10 E quei servitori, usciti per le strade, radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze fu ripiena di commensali. 11 Ora il re, entrato per vedere quelli che erano a tavola, notò là un uomo che non vestiva l'abito di nozze. 12 E gli disse: 'Amico, come sei entrato qua senza avere un abito da nozze?'. E questi rimase con la bocca chiusa. 13 Allora il re disse ai servitori: 'Legatelo mani e piedi e gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridore dei denti'. 14 Poiché molti sono chiamati, ma pochi eletti”.

La questione del tributo a Cesare
(Marco 12:13-17; Luca 20:20-26)
15 Allora i farisei, ritiratisi, tennero consiglio per cercare di coglierlo in fallo nelle sue parole. 16 E gli mandarono i loro discepoli con gli erodiani a dirgli: “Maestro, noi sappiamo che sei sincero e insegni la via di Dio secondo verità, e non hai riguardi per nessuno, perché non guardi all'apparenza delle persone. 17 Dicci dunque: Che te ne pare? È lecito o no pagare il tributo a Cesare?”. 18 Ma Gesù, conosciuta la loro malizia, disse: “Perché mi tentate, ipocriti? 19 Mostratemi la moneta del tributo”. Ed essi gli porsero un denaro. Ed egli domandò loro: 20 “Di chi è questa effigie e questa iscrizione?”. 21 Gli risposero: “Di Cesare”. Allora Gesù disse loro: “Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”. 22 Ed essi, udito ciò, si stupirono e, lasciatolo, se ne andarono.

I sadducei e la risurrezione
(Marco 12:18-27; Luca 20:27-40)
23 In quello stesso giorno vennero a lui dei sadducei, i quali dicono che non vi è risurrezione, e gli domandarono: 24 “Maestro, Mosè ha detto: 'Se uno muore senza figli, suo fratello sposi la moglie di lui e susciti discendenza a suo fratello'. 25 Vi erano fra di noi sette fratelli; il primo, sposatosi, morì e, non avendo prole, lasciò sua moglie a suo fratello. 26 Lo stesso fece pure il secondo, poi il terzo, fino al settimo. 27 Infine, dopo tutti, morì anche la donna. 28 Alla risurrezione, dunque, di quale dei sette sarà ella moglie? Poiché tutti l'hanno avuta”. 29 Ma Gesù, rispondendo, disse loro: “Voi errate, perché non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio. 30 Perché alla risurrezione né si prende né si dà moglie, ma i risorti sono come angeli nei cieli. 31 Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete voi letto quello che vi fu detto da Dio: 32 'Io sono il Dio di Abraamo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe?'. Egli non è il Dio dei morti, ma dei viventi”. 33 E la folla, udite queste cose, stupiva del suo insegnamento.

Il gran comandamento
(Marco 12:28-34; cfr. Luca 10:25-37)
34 I farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si radunarono insieme 35 e uno di loro, dottore della legge, gli domandò, per metterlo alla prova: 36 “Maestro, qual è, nella legge, il gran comandamento?”. 37 E Gesù gli disse: “'Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua e con tutta la mente tua'. 38 Questo è il grande e il primo comandamento. 39 Il secondo, simile a esso, è: 'Ama il tuo prossimo come te stesso'. 40 Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti”.

Cristo figlio di Davide
(Marco 12:35-37; Luca 20:41-44)
41 Essendo i farisei riuniti, Gesù li interrogò, dicendo: 42 “Che cosa pensate del Cristo? Di chi è figlio?”. Essi gli risposero: “Di Davide”. 43 Ed egli a loro: “Come mai dunque Davide, parlando per lo Spirito, lo chiama Signore, dicendo:
44 'Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra finché io abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi piedi'?
45 Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio?”. 46 E nessuno poteva replicargli parola; da quel giorno nessuno ardì più interrogarlo.

Gesù denuncia gli scribi e i farisei
(Marco 12:38-40; Luca 11:37-54; 20:45-47)
23,1 Allora Gesù parlò alla folla e ai suoi discepoli, 2 dicendo: “Gli scribi e i farisei siedono sulla cattedra di Mosè. 3 Fate dunque e osservate tutte le cose che vi diranno, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. 4 Difatti, legano dei pesi gravi e li mettono sulle spalle della gente, ma loro non li vogliono muovere neppure con un dito. 5 Tutte le loro opere le fanno per essere osservati dagli uomini, difatti allargano le loro filatterie e allungano le frange dei mantelli; 6 amano i primi posti nei conviti e i primi seggi nelle sinagoghe, 7 i saluti nelle piazze ed essere chiamati dalla gente: 'Maestro!'. 8 Ma voi non vi fate chiamare: 'Maestro', perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. 9 E non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli. 10 E non vi fate chiamare guide, perché una sola è la vostra guida, il Cristo, 11 ma il maggiore fra voi sia vostro servitore. 12 Chiunque s'innalzerà sarà abbassato e chiunque si abbasserà sarà innalzato.
13 Ma guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché serrate il regno dei cieli davanti alla gente, poiché, né vi entrate voi, né lasciate entrare quelli che cercano di entrare. 14 [Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché divorate le case delle vedove e fate lunghe preghiere per mettervi in mostra, perciò riceverete una condanna maggiore.]
15 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché scorrete mare e terra per fare un proselito e, quando lo avete fatto, lo rendete figlio della geenna il doppio di voi.
16 Guai a voi, guide cieche, che dite: 'Se uno giura per il tempio, non è nulla; ma se giura per l'oro del tempio resta obbligato'. 17 Stolti e ciechi, poiché cos'è maggiore: l'oro o il tempio che santifica l'oro? 18 E se uno, voi dite, giura per l'altare, non è nulla; ma se giura per l'offerta che c'è sopra resta obbligato. 19 Ciechi, poiché cos'è maggiore: l'offerta o l'altare che santifica l'offerta? 20 Chi dunque giura per l'altare, giura per esso e per tutto quello che c'è sopra; 21 chi giura per il tempio, giura per esso e per colui che l'abita 22 e, chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per colui che vi siede sopra.
23 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta, dell'aneto e del cumino e trascurate le cose più gravi della legge: il giudizio, la misericordia e la fede. Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre. 24 Guide cieche, che filtrate il moscerino e inghiottite il cammello.
25 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pulite il di fuori del calice e del piatto, mentre dentro sono pieni di rapina e di intemperanza. 26 Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del calice e del piatto, affinché anche l'esterno diventi pulito.
27 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché siete simili a sepolcri imbiancati, che fuori appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni immondizia. 28 Così anche voi di fuori sembrate giusti alla gente, ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità.
29 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché edificate i sepolcri ai profeti, adornate le tombe dei giusti e dite: 30 'Se fossimo vissuti ai tempi dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nello spargere il sangue dei profeti!'. 31 In tal modo testimoniate contro voi stessi, che siete figli di coloro che uccisero i profeti. 32 Voi colmate pure la misura dei vostri padri! 33 Serpenti, razza di vipere, come scamperete al giudizio della geenna? 34 Perciò, ecco, io vi mando dei profeti, dei saggi e degli scribi; di questi, alcuni ne ucciderete e metterete in croce, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città, 35 affinché venga su voi tutto il sangue giusto sparso sulla terra, dal sangue del giusto Abele, fino al sangue di Zaccaria, figlio di Berechia, che voi uccideste fra il tempio e l'altare. 36 Io vi dico in verità che tutte queste cose verranno su questa generazione.

Lamento di Gesù su Gerusalemme
(Luca 13:34, 35)
37 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono mandati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come la chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! 38 Ecco, la vostra casa sta per esservi lasciata deserta. 39 Poiché vi dico che d'ora in avanti non mi vedrete più, finché diciate: 'Benedetto colui che viene nel nome del Signore!'”.

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