C.E.I.:Romani 9:6-136 Tuttavia la parola di Dio non è venuta meno. Infatti non tutti i discendenti di Israele sono Israele, 7 né per il fatto di essere discendenza di Abramo sono tutti suoi figli. No, ma: in Isacco ti sarà data una discendenza, 8 cioè: non sono considerati figli di Dio i figli della carne, ma come discendenza sono considerati solo i figli della promessa. 9 Queste infatti sono le parole della promessa: Io verrò in questo tempo e Sara avrà un figlio. 10 E non è tutto; c'è anche Rebecca che ebbe figli da un solo uomo, Isacco nostro padre: 11 quando essi ancora non eran nati e nulla avevano fatto di bene o di male - perché rimanesse fermo il disegno divino fondato sull'elezione non in base alle opere, ma alla volontà di colui che chiama - 12 le fu dichiarato: Il maggiore sarà sottomesso al minore, 13 come sta scritto: | Nuova Riveduta:Romani 9:6-13(Ge 21:1-12; Ga 4:22-31)(Ge 25:21-26; Eb 11:8-9) | Nuova Diodati:Romani 9:6-13Libertà assoluta della grazia di Dio | Riveduta 2020:Romani 9:6-136 Però non è che la parola di Dio sia caduta a terra, perché non tutti i discendenti da Israele sono Israele, 7 né per il fatto che sono discendenza di Abraamo, sono tutti figli di Abraamo, anzi: “In Isacco ti sarà nominata una discendenza”. 8 Cioè, non i figli della carne sono figli di Dio, ma i figli della promessa sono considerati come discendenza. 9 Poiché questa è la parola della promessa: “In questa stagione io verrò, e Sara avrà un figlio”. 10 Non solo, ma anche a Rebecca avvenne la medesima cosa quando ebbe concepito da uno stesso uomo, vale a dire Isacco nostro padre, due gemelli, 11 poiché, prima che fossero nati e che avessero fatto alcunché di bene o di male, affinché rimanesse fermo il proponimento dell'elezione di Dio, che dipende non dalle opere ma da colui che chiama, 12 le fu detto: “Il maggiore servirà al minore”; 13 com'è scritto: “Ho amato Giacobbe, ma ho odiato Esaù”. |
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